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Giorno: 23 Gennaio 2015

Sisma – L’assessore regionale alla Ricostruzione Costi su bollette energia elettrica nei Map

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Terremoto – Bollette energia elettrica nei Map: l’assessore regionale alla Ricostruzione Palma Costi: “La Regione e i Comuni non stanno lasciando solo nessuno, ma le utenze vanno pagate da tutti. Stiamo seguendo, insieme i Comuni, la questione: per chi si trova in condizioni socio-economico problematiche saranno attivate misure di tutela sociale da parte dei competenti servizi comunali”

«La Regione e i Comuni non stanno lasciando solo nessuno. Ma è chiaro che le bollette dell’energia elettrica consumata va pagata. Da tutti, anche da chi provvisoriamente risiede nei Map. È una questione di equità tra cittadini: il pagamento delle utenze personali prescinde dalla forma di assistenza post-sisma in cui ci si trova. Caso per caso – e i Comuni conoscono bene le singole realtà dei nuclei famigliari – dove si verificherà che i cittadini si trovino in condizioni socio-economico problematiche saranno avviate, misure di tutela sociale da parte dei competenti servizi comunali».
Così l’assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi rispondendo al deputato M5S sul tema deli pagamenti della bollettazione elettrica nei Moduli abitativi provvisori per molti dei quali gli utenti dall’istallazione ad oggi non sono stati coperti i costi.
Al pari di tutte le forme di assistenza anche per i Map – la cui unica spesa è quella dell’energie elettrica sia per la cucina e acqua sia per il riscaldamento – non è prevista la copertura delle spese per i consumi delle utenze in quanto strettamente legate alle abitudini personali dei singoli nuclei e peraltro spese di carattere non straordinario bensì sostenute a prescindere dall’evento calamitoso. Inoltre, le bollettazioni Enel per i consumi di energia elettrica nei Map, sono stati tariffati con particolare agevolazioni concesse dall’Autorità per l’energia elettrica oltre che, nei casi di importi elevati, sono già stati previsti pagamenti rateizzati.
«Non è accettabile parlare di vergogna. I Map – ha aggiunto l’assessore Costi – sono stati una scelta obbligata a fronte di una grande emergenza. Sin dall’inizio il Commissario ha provveduto a reperire soluzioni per far fronte all’emergenza abitativa derivante dal sisma. Tra questi gli alloggi in affitto, il Contributo di autonoma sistemazione e i Moduli abitativi urbani e rurali. Nei primi mesi si è fatto fronte a 45 mila persone sfollate e oltre 14 mila edifici inagibili: a fine 2012 sono stati chiusi i campi d’emergenza e i 757 Map sono stati una scelta, benché contenuta, obbligata».
Oggi i Moduli urbani occupati sono 485 e vi abitano circa 1.500 persone: dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012 i moduli realizzati erano 757 distribuiti in 7 comuni (Cavezzo, Concordia, Mirandola, Novi, San Possidonio, San Felice nel modenese e Cento nel ferrarese), dove il sisma ha provocato i maggiori danni e la disponibilità di abitazioni era insufficiente a fronteggiare l’emergenza.

IMU: Coldiretti E.R, governo mantiene impegni, bene Martina

da: ufficio stampa Coldiretti

Sono stati mantenuti gli impegni assunti a rivedere anche per il 2014 i criteri individuati per la delimitazione dei terreni agricoli con l’esenzione per tutti nei comuni montani e a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, in quelli parzialmente montani. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente l’esito del Consiglio dei Ministri straordinario sull’Imu agricola montana che, con il lavoro del Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina e su proposta del premier Matteo Renzi, ha fissato nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale a livello nazionale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655. Il premier Matteo Renzi e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – hanno dimostrato grande sensibilità nei confronti di quanti vivono e lavorano nelle aree di montagna dove svolgono un ruolo di presidio del territorio insostituibile per l’intera collettività.
Il testo prevede che a decorrere dall`anno in corso, 2015, l`esenzione dall`imposta municipale propria (IMU) si applica:
ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat;
ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all`articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat.
Tali criteri si applicano anche all`anno di imposta 2014.

Coldiretti: con i giovani la petizione per sostenere la pizza “patrimonio UNESCO”

da: ufficio stampa Coldiretti

Sabato in Corso Porta Reno, 34 a Ferrara la raccolta firme per la petizione a difesa dell’arte della vera pizza italiana. Assaggi di pizza fumante per tutti i firmatari.

arte della pizza, uno dei piatti bandiera dell’Italia nel mondo è una tradizione e un patrimonio immateriale che merita il riconoscimento da parte dell’Unesco. È giusto quindi che l’Italia proponga alla sedecentrale UNESCO di Parigi l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.

Un riconoscimento che proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding e proprio per questo, alla vigilia dell’apertura dell’Expo di Milano, sarebbe un ottimo segnale che la commissione italiana per l’Unesco potesse proporre l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”, così come già avvenuto nel 2010 per la “dieta mediterranea”.

L’obiettivo è garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini, provenienti esclusivamente dall’agricoltura italiana e combattere anche il rischio dell’agro-pirateria alimentare a livello internazionale e dell’appropriazione indebita di identità. Un rischio diffuso all’estero e un’occasione per fare chiarezza anche in Italia dove quasi due pizze su tre (63 per cento) sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori. Troppo spesso viene servito un prodotto preparato con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’est Europa, con pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano,olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale.
In Italia sono stati importati nel 2013 ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa, oltre 80 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 105 milioni di chili di concentrato di pomodoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29 milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di grano tenero con una tendenza all’aumento del 20 per cento nei primi due mesi del 2014. Un fiume di materia prima che ha purtroppo compromesso notevolmente l’originalità tricolore del prodotto servito nelle 50mila pizzerie presenti in Italia che generano un fatturato stimato di 10 miliardi, ma non offrono alcuna garanzia al consumatore sulla provenienza degli ingredienti utilizzati.
In collaborazione con la Pizzeria “I Sofisti” di Ferrara sabato prossimo, 24 gennaio 2015, Coldiretti Giovani Impresa invitatutti i ferraresi a sottoscrivere la petizione, tra le 11 e le 17, nel gazebo che sarà allestito nei pressi della Pizzeria, che fornirà un assaggio fumante di questo rinomato prodotto gastronomico, tra i più conosciuti del pianeta, per difendere il made in Italy e l’economia legata alle nostre tradizioni.

Incontro con i Musulmani di Ferrara

da: Fiab Ferrara

Domenica 25 gennaio incontro con i musulmani di Ferrara, inserito negli appuntamenti dei cicloaperitivi di Fiab Ferrara.
La richiesta di incontrare la comunità risale all’inizio di dicembre ma ora, dopo l’attentato di Parigi, questo incontro assume una valenza ancora più importante, dicono gli organizzatori della Fiab di Ferrara. Il cicloaperitivo partirà da piazza Duomo domenica 25 dicembre alle ore 9.30 con destinazione Sala comunale del Barco E punto di ritrovo della comunità.
Abbiamo chiesto — conclude Fiab Ferrara — a uomini e donne di religione musulmana di incontrarsi con noi per sapere come è costituita e organizzata la comunità di Ferrara, come si trovano a vivere in una città fondamentalmente laica e priva di una forte connotazione religiosa, quali sono i precetti religiosi più difficili da rispettare e tutto quello che occorre per conoscere almeno un po’ questa religione.
Abbiamo chiesto che all’incontro partecipassero anche donne musulmane poiché il rapporto tra generi ci sembra il carattere culturale con più diversità tra la nostra cultura e quella islamica.
Il percorso complessivo da fare in bicicletta è lungo 6 chilometri, il rientro è previsto per le ore 12.
Prossimo appuntamento “pedaperitivo” (A piedi + treno) a Bologna, sabato 7 febbraio, per visitare la mostra sugli Etruschi.

Vongole, la Regione chiede regole meno restrittive all’Europa

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Vongole – L’assessore Simona Caselli a fianco dei pescatori: “D’intesa con il Ministero chiederemo una revisione dell’attuale regolamento, senza compromettere l’equilibrio degli stock ittici”

Bologna – La Regione Emilia-Romagna scende in campo a fianco dei Cogemo (i Comitati per la gestione dei molluschi) e chiede all’Europa regole meno restrittive sulla pesca delle vongole. “E’ messa a rischio la sopravvivenza di un comparto importante dell’economia delle regioni Adriatiche e dell’ Emilia-Romagna in particolare – precisa l’assessore all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli – per questo la Regione, d’intesa con il Ministero delle politiche agricole, chiederà una revisione dell’attuale Regolamento e, nella fase transitoria, la previsione di deroghe che vengano incontro alle condivisibili richieste dei pescatori.”

Tre in particolare i punti contestati: una taglia minima di 2,5 cm, non giustificata dal raggiungimento della maturità sessuale; la totale mancanza di flessibilità per percentuali anche molto basse di prodotto fuori norma; le pesanti sanzioni che, in caso di molluschi fuori regola, colpiscono anche supermercati e negozi.

“Ritengo che una maggiore flessibilità sia possibile, ferma restando la necessità di attuare un rigoroso monitoraggio dell’attività di pesca – conclude l’assessore Caselli – considerati anche la disponibilità e l’interesse degli stessi pescatori a garantire il mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema marino e la salvaguardia degli stock ittici”.

Bilancio, diminuiscono i tempi medi di pagamento ai fornitori da parte della Regione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bilancio – Diminuiscono i tempi medi di pagamento ai fornitori da parte della Regione Emilia-Romagna tra il 2013 e il 2014. L’assessore Petitti: “Si conferma un buon andamento che contribuisce a evitare la procedura di infrazione da parte della Ue nei confronti dell’Italia”

Bologna – Diminuiscono i tempi medi di pagamento ai fornitori da parte della Regione Emilia-Romagna tra il 2013 e il 2014.
Da un monitoraggio effettuato nei giorni scorsi, emerge che il tempo medio per la gestione non sanitaria scende tra il 2013 e il 2014 dai 31,8 giorni ai 28,2. Per la gestione sanitaria, nello stesso arco di tempo, il tempo medio cala dai 91 giorni ai 72 e per i servizi in appalto dai 96 ai 69 giorni.

“E’ motivo di soddisfazione – ha commentato l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti – la conferma di un buon andamento sia della gestione sanitaria che di quella non sanitaria. La Regione Emilia-Romagna pertanto contribuisce nel sistema Italia alla riduzione dei tempi medi di pagamento e a evitare la procedura di infrazione della Unione europea nei confronti del nostro Paese”.

Il trattamento dell’acqua negli impianti, lunedì 26 gennaio seminario di Cna Installazione e Impianti

da: ufficio stampa Cna Ferrara

“Il trattamento dell’acqua negli impianti di riscaldamento e nei circuiti sanitari: le novità introdotte da Dpr n. 59/09, Dpr n.74/13 e Dm 10/2/2014 sull’efficienza energetica degli edifici”: questo il tema dell’incontro tecnico, organizzato da Cna Installazione e Impianti in collaborazione con l’azienda specializzata Cillichemie, che si svolgerà lunedì 26 gennaio, alle 17,45, presso la sede provinciale della Cna (via Caldirolo, 84 – Ferrara). Le nuove normative sull’efficienza energetica negli edifici sottolineano la necessità di effettuare un corretto trattamento dell’acqua per garantire sicurezza, ridurre le emissioni di anidride carbonica ed evitare gli sprechi energetici. In particolare, la compilazione della scheda 2 del libretto di Impianto richiede una conoscenza specifica della normativa sul trattamento dell’acqua.

Lo scopo dell’iniziativa è di fare il punto della situazione sulle modalità di applicazione di tali leggi e di chiarire quali sono le attività da intraprendere che tutti i soggetti interessati debbono intraprendere. Nella seconda parte del Convegno sarà presentato il kit per l’analisi dell’acqua utile per tale attività e per la compilazione del Libretto d’impianto. Relatrice, Daniela Bonfanti dell’azienda Cillichemie Italiana, presiede Gabriele Pozzati, presidente provinciale di Cna Installazione e Impianti.

Ascom e Fipe chiedono ai sindaci un tavolo per un calendario sagre 2015

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

I tempi sono maturi per regolare e calendarizzare le sagre del 2015. Lo chiedono Ascom e Fipe ai sindaci di tutto il territorio provinciale di Ferrara, alla luce delle novità delle ultime ore. “Abbiamo inviato in questi giorni all’attenzione dei sindaci della nostra provincia una lettera, invitandoli a definire un calendario delle sagre per il 2015 assieme alle associazioni di categoria, come prevede l’art. 50.5 della legge comunitaria regionale n. 7/2014” – spiega Davide Urban, direttore generale Ascom Confcommercio Ferrara. La lettera di sollecito, infatti, fa seguito a una precedente comunicazione dello scorso ottobre sullo stesso tema. “Crediamo sia nell’interesse delle sagre che effettivamente promuovono il prodotto tipico – continua Urban – avere certezza rispetto alla qualità del prodotto e dei servizi erogati. Avendo quindi raccolto in questi giorni positivi riscontri da numerosi sindaci del territorio che ci hanno contattato, riteniamo che sia giunto il momento di sederci a un tavolo comune con le amministrazioni comunali e l’associazione sagre per definire insieme il calendario 2015 delle sagre, così come richiede la legge, e un loro regolamento”.
Ascom Confcommercio Ferrara, infatti, è da sempre impegnata nella battaglia per la promozione delle tipicità del territorio, e nel contempo contro il proliferare incontrollato di manifestazioni che di tipico e caratteristico non hanno certamente nulla, e vuole evitare l’alimentarsi di quella ‘zona grigia’ senza regolamentazione, alle soglie dell’illegalità e dell’abusivismo commerciale, affinché prevalgano piuttosto equità e trasparenza nel mercato.
Dal canto suo, Matteo Musacci, presidente provinciale della Fipe, aggiunge: “La norma di legge parla chiaro, e richiede la convocazione delle associazioni territoriali di categoria, proprio per definire congiuntamente un percorso di confronto sul tema delle sagre. Puntiamo a concorrere attivamente e in maniera propositiva ad una valorizzazione dei prodotti tipici, coinvolgendo assolutamente, però, le associazioni dei ristoratori, che operano nel settore con professionalità, tenacia e competenza”.

Copparo – Riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Si è tenuta ieri a Copparo (venerdì 23 gennaio) la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal Prefetto Michele Tortora.
All’incontro erano presenti i Sindaci dei Comuni dell’Unione Terre e Fiumi, il Vicequestore Vicario Giannina Roatta, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello Carlo Pieroni, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Sergio Lancerin, il Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Ernesto De Rosa e il Comandante del Corpo di polizia locale dell’ Unione Terre e Fiumi, Carlo Ciarlini.
Al termine di un approfondito esame della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nel territorio dei Comuni dell’ Unione (Copparo, Berra, Jolanda di Savoia, Ro, Tresigallo e Formignana) nel corso del quale il Prefetto Tortora ha evidenziato che seppur nel complesso la situazione, sotto il profilo dell’andamento della criminalità non desta particolare allarme, tuttavia i numeri ricavati dalla Banca dati del Sistema Interforze – peraltro non ancora definitivi con riferimento al 2014 – indicano un lieve incremento del numero complessivo dei reati a fronte di un più sensibile aumento dei furti in appartamento, peraltro in linea con il dato provinciale. Tale analisi è stata condivisa anche dai Rappresentati delle Forze di Polizia che, nel rilevare come l’aumento riguardi tutto il territorio nazionale e che la crisi economica può aver inciso su questo fenomeno, hanno tuttavia sottolineato che tale dato non deve allarmare perché i numeri assoluti sono contenuti.
Occorre in ogni caso migliorare l’azione di prevenzione e contrasto, pertanto saranno messi in campo servizi straordinari di controllo del territorio, in particolare nelle fasce orarie più esposte a rischio “furti”.
Nicola Rossi e i Sindaci dei sei comuni dell’Unione hanno poi esposto le esigenze dei loro territori e le problematiche riguardanti la sicurezza dei cittadini, esponendo una serie di proposte che hanno messo in campo e che vanno dall’incremento del numero delle telecamere, alla necessità e opportunità di convocare incontri con i cittadini e le forze dell’ordine, per agevolare la “sorveglianza sociale” da parte dei cittadini.
In conclusione il Prefetto, dopo aver espresso apprezzamento per tali iniziative, ha ribadito che nei limiti delle risorse disponibili saranno effettuati per un periodo di tempo servizi straordinari di pattugliamento e controllo in stretta sinergia con la Polizia locale, al fine di rafforzare il presidio del territorio sottolineando l’importanza di un sempre maggior coinvolgimento attivo dei cittadini nella prevenzione, attraverso la puntuale segnalazione ai numeri di emergenza delle Forze di Polizia di ogni anomalia o sospetto.

Per la ‘signora Ada’ e gli altri assenti, audio e foto di Ferrara vs Ferrara…

Il dibattito sugli interventi da realizzare per migliorare la vivibilità di alcune aeree urbane cittadine prosegue, anche su impulso delle recenti iniziative. Pubblichiamo qui l’audio integrale e una galleria di immagine relative all’incontro “Ferrara vs Ferrara, le controverse proposte per la rinascita della città estense”, organizzato da Ferraraitalia, che si è tenuto lunedì in biblioteca Ariostea.
Il resoconto del dibattito è disponibile sulle nostre pagine web. Per leggerlo cliccare [qua]

 

Ferrara vs Ferrara (prima parte: introduzione, grattacieli, canale Panfilio)

 

Ferrara vs Ferrara (seconda parte: Giardino duchesse, corso Martiri, conclusioni)

 

Il pubblico di Ferrara vs Ferrara
Sergio Gessi
Il pubblico e Stefania Andreotti impegnata nelle riprese video
Andrea Cirelli
Il pubblico durante il dibattito
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Sergio Fortini
Giovanni Fioravanti (a destra, con Andrea Vincenzi e Sergio Gessi
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Giorgia Pizzirani, Sara Cambioli e Sergio Gessi
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Il pubblico durante una votazione
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Raffaele Mosca
Gianni Venturi
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Elettra Testi
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Andrea Poli con Andrea Vincenzi
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Il pubblico presente in biblioteca con Andrea Cirelli e Alessandra Chiappini in primo piano
Sara Cambioli e Sergio Gessi
Giorgia Pizzirani con sara Cambioli
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Gianni Venturi
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Fausto Natali

Il grattacielo

Pronto, Ada, oggi debbo proprio sgridarti perché non vieni mai alle assemblee e alle manifestazioni che si organizzano per rendere Ferrara ancora più bella. Io è un pezzo che partecipo e ne ho tratto grande giovamento. Prima di tutto ho imparato che manifestare in visone è un tantino disdicevole e, allora, mi sono fatta una serie di cappottini in velluto a costa larga finto povero che sono un amore. Oddìo, mi sono costati una fortuna ma non importa: il velluto a costa larga è di sinistra. La prima zona da risanare presa in esame è stata quella del grattacielo, pensa che se n’è occupato il sindaco in persona, ha chiamato Modonesi… (non sai chi è Modonesi?, l’assessore ai Lavori pubblici, un bel giovanotto, ma anche il sindaco non è mica male, con quelle chiome bionde alla Melozzo da Forlì). Dunque, non farmi perdere il filo, il baldo giovanotto e Melozzo da Forlì discutono un po’ tra loro e poi decidono di convocare d’urgenza una Giunta. I pareri sono tanti e talora discordi, ma da ultimo la Giunta delibera: per risanare la zona è necessario dipingere il grattacielo, già ma di che colore? Questa volta viene convocato in seduta straordinaria il Consiglio comunale e si decide che il grattacielo sarà bluette. Ma si – dicono entusiasti i consiglieri – quel bel blue pentola, meglio se lucido, diamogli una mano di smalto, urla a gola spiegata l’assessora architetta, vado io stessa a comperarlo al brico che costa meno. Così il grattacielo sembrerà davvero una pentola ed evocherà l’idea di passati di verdura profumati e di golose zuppe di fagioli, altroché eroina!
Cara Ada, come dicono fanno: il grattacielo è ormai una incontrovertibile pentola, ma le cose non migliorano. Altro iter deliberativo, prevale una decisione ardita: per risanare la zona il grattacielo-pentola non è sufficiente, bisogna pitturare gli abitanti e che spariscano per sempre le diversità etniche e sociali, fatte salve le sacrosante differenze di sesso. Detto fatto: si inviano tecnici al reparto grandi ustionati di Padova, dove la pelle non soltanto la colorano ma la creano di sana pianta. Si procede alla bisogna. La notizia che in una zona di Ferrara si dipingono tutte le persone dello stesso colore fa il giro del mondo. Arriva un messaggio di Salvini: “A morte i clandestini”, arriva un messaggio di Renzi: “Purchè sia salvo il patto del Nazzareno!”Ma c’è un negretto, un senegalese bello come il sole, che il suo colore proprio non lo perde. Per quanto l’assessore all’ambiente ripassi il pennello intinto nella biacca, le carni del senegalese rimangono d’ambra scura. Allora, sindaco, assessori e consiglieri si arrendono: “Non siamo mica noi i razzisti, è lui che è nero”.

provincia-ferrara

Domande richiesta danni tromba aria 2014 entro il 6 marzo 2015

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Tromba d’aria del 13 ottobre 2014.
Presentazione domande di aiuto per il ripristino delle strutture entro il 6 marzo 2015.

A tre mesi dalla tromba d’aria che ha colpito principalmente il comune di Ferrara in località Ravalle, le aziende agricole hanno la possibilità di presentare domanda per il ripristino dei danni subiti.
Sulla Gazzetta Ufficiale (n. 15 del 20 gennaio 2015) è stato pubblicato il decreto del ministro per le Politiche agricole che riconosce il carattere di eccezionalità della tromba d’aria del 13 ottobre 2014 nei territori di Argenta, Bondeno, Ferrara, Fiscaglia, Ostellato, Portomaggiore, Vigarano Mainarda.

Per la tromba d’aria del 13 ottobre 2014 possono presentare domanda le aziende agricole che hanno subito danni alle strutture in misura superiore al 30 per cento rispetto alla produzione media annua del triennio precedente, oppure in alternativa, rispetto alla produzione media annua del quinquennio precedente, escludendo l’anno con la produzione più bassa e quello con la produzione più elevata.
Le richieste per le provvidenze previste dal decreto legislativo 102 del 2004 potranno essere presentate, sul sistema informatizzato, dalle ditte iscritte all’anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna ed aventi il fascicolo aziendale validato, entro le 12 del 6 marzo 2015.
Per maggiori informazioni gli interessati potranno rivolgersi presso le organizzazioni professionali o la Provincia di Ferrara (tel. 0532.299742).

Sciame sismico Appennino – Aperto il Centro di coordinamento a Gaggio Montano

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sciame sismico sull’Appennino – Nessun danno segnalato, scuole chiuse in via precauzionale. Attivato il Centro di coordinamento sovracomunale a Gaggio Montano. Bonaccini in contatto con i sindaci. Sul posto l’assessore Gazzolo e il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile Mainetti

Nessun danno nelle zone dell’Appennino interessate dallo sciame sismico, attivato a Gaggio Montano il Centro di coordinamento, il presidente Bonaccini in contatto con i sindaci.
Nessuna segnalazione di danni in conseguenza dello sciame sismico che da questa notte è in corso nell’Appennino tosco-emiliano, anche se numerose telefonate sono giunte ai Vigili del fuoco. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini è in contatto con i sindaci dei comuni colpiti e sul posto sono presenti, per effettuare un sopralluogo, l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo e il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile Maurizio Mainetti.
È stato aperto, con l’aiuto dei volontari, il Centro di coordinamento sovracomunale a Gaggio Montano ed è stato attivato il Nucleo di valutazione regionale integrato per la verifica di agibilità degli edifici strategici e rilevanti per i quali gli enti hanno fatto richiesta. Il Centro operativo regionale della Protezione civile sta monitorando costantemente la situazione.
In via precauzionale sono state chiuse le scuole nei comuni bolognesi di Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Gaggio Montano, San Benedetto Val di Sambro, Vergato, Camugnano, Granaglione, Lizzano in Belvedere e Porretta Terme. Scuole chiuse anche nei comuni modenesi di Fiumalbo, Montese e Pievepelago.
Interrotta l’attività ordinaria nella struttura sanitaria “Nobili” a Castiglione dei Pepoli, dove è in corso una verifica tecnica.
A supporto della popolazione è già stato attivato il volontariato di Protezione civile.

Unife ad Abu Dhabi per presentare pannelli fotovoltaici a concentrazione al “World Future Energy Summit”

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Unife vola negli Emirati Arabi Uniti a dimostrazione del suo carattere sempre più internazionale. Protagonista della trasferta ad Abu Dhabi una delegazione del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, coordinata dal Prof. Donato Vincenzi, che ha partecipato nei giorni scorsi al “World Future Energy Summit”, insieme all’Azienda Trentino Rainbow Energy all’interno dello stand dell’Azienda GPIII Solar di Crevalcore (BO), con cui il Dipartimento estense ha avviato anni fa un’intensa collaborazione nel campo dei pannelli fotovoltaici a concentrazione.
Ad essere presentate, con un grande successo di pubblico e con un forte interesse da parte dei media locali, sono state tre diverse tipologie di moduli fotovoltaici, integrati in una struttura il cui design è stato curato da Pietromaria Davoli, Professore ordinario del Dipartimento di Architettura di Unife e dal suo gruppo di ricerca e promosso dalla Commissione sostenibilità di Ateneo.
“Strutture simili – ci spiega Vincenzi – verranno installate a breve presso il Polo Scientifico e Tecnologico come pensiline per la ricarica di biciclette elettriche”.

IMU: Coldiretti, bene ANCI Emilia Romagna per sospensione tassa

da: ufficio stampa Coldiretti

Per lo statuto del contribuente aziende non sanzionabili.

Coldiretti Emilia Romagna esprime apprezzamento per la lettera che la direzione regionale dell’associazione dei Comuni ha scritto ai sindaci dell’Emilia Romagna in cui si afferma che “la scadenza del 26 gennaio, fissata dall’art. 1, comma 692 della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità 2015) sia sospesa almeno fino al prossimo 4 febbraio” data fino alla quale – si legge ancora nella lettera – “il Tar del Lazio con decreto presidenziale n. 126 del 14 gennaio 2015 ha sospeso il decreto ministeriale”.
Secondo Coldiretti Emilia Romagna, tra rinvii e sospensive la situazione è ormai talmente caotica da richiedere l’applicazione immediata dell’articolo 10 dello Statuto dei Diritti del contribuente (legge 212 del 2000) per cui il contribuente non è sanzionabile quando “la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria”.

Ad Architettura la mostra degli studenti del Laboratorio Product Design 2. Un premio per il progetto migliore

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Lunedì 26 gennaio alle ore 10, nell’elegante cornice di Palazzo Tassoni Estense (via Ghiara, 36), sede del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, si terrà l’inaugurazione della mostra “Le forme dell’acqua. Progettare un Prodotto industriale in ceramica sanitaria per il bagno”.
L’esposizione illustrerà, mediante tavole e prototipi, i prodotti ideati e realizzati dagli studenti iscritti al Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, durante il Laboratorio Product Design 2 tenuto dai docenti Romano Adolini, responsabile, Laura Gabrielli e Elisa Poli, con il supporto alla didattica di Silvia Imbesi e del tecnico di laboratorio modelli Francesco Viroli.
Spiega Adolini: “ Il percorso di laboratorio ha consentito agli studenti di cimentarsi nella progettazione e nella realizzazione in scala reale di un elemento in ceramica sanitaria per il bagno. Tutti i lavori in esposizione partecipano inoltre ad un concorso interno, bandito grazie al contributo dell’azienda Galassia Srl, che nella giornata dell’inaugurazione premierà il progetto vincitore”.
I progetti verranno giudicati da una prestigiosa giuria composta da Dimitri Mei, Amministratore Delegato dell’azienda Galassia Srl, Oscar G. Colli, direttore della rivista “Il Bagno Oggi e Domani”, Andrea Serri, Direttore della rivista SER (Confindustria Ceramica) e Francesco Pagliari, giornalista della rivista “The Plan”.
La mostra resterà aperta fino a venerdì 30 gennaio, dalle ore 8 alle ore 20.

Per informazioni: Maria Grazia Campantico cell.3351409739, cmpmgr@unife.it

YoungERrcard incontra gli studenti ferraresi

da: Area Giovani, Comune di Ferrara

YoungERcard incontra gli studenti ferraresi: sta per concludersi il secondo tour organizzato negli istituti superiori del capoluogo estense.

YoungERcard, la carta realizzata dalla Regione Emilia-Romagna per tutti i ragazzi tra i 14 e i 29 anni, nei mesi scorsi è già stata distribuita agli alunni dei licei Ariosto e Roiti, degli istituti Vergani, Navarra, Bachelet, Einaudi, Ercole I d’Este e Ial. Ulteriori appuntamenti inoltre sono stati realizzati in collaborazione con Er-Go, l’azienda regionale per il diritto agli studi superiori, presso gli studentati di Santo Spirito e Santa Lucia.

I titolari di youngERcard nel solo capoluogo estense sono già svariate migliaia. Le prossime scuole superiori coinvolte in questa iniziativa saranno l’istituto Aleotti, con l’appuntamento di sabato 31 gennaio, l’istituto Dosso Dossi giovedì 5 e venerdì 6 febbraio, il liceo Carducci martedì 10 e mercoledì 11 febbraio, l’istituto Copernico giovedì 12 febbraio.

La carta consentirà ai ragazzi di accedere in modo agevolato a servizi culturali e sportivi, avere sconti sul biglietto di ingresso a cinema, teatri, musei, ma anche sugli acquisti e sulle consumazioni in tantissimi negozi e punti ristoro. Non mancano riduzioni per servizi particolari quali le visite specialistiche o le scuole guida. In tutta la regione sono già state attivate più di mille convenzioni, circa 200 in territorio ferrarese.

I titolari di youngERcard avranno inoltre la possibilità di partecipare a «Giovani protagonisti», una serie di progetti di cittadinanza attiva organizzati assieme alle associazioni, agli enti e alle cooperative sociali del territorio. In provincia di Ferrara sono dodici le proposte già a disposizione, afferenti ad ambiti molto diversi: si spazia dalla mensa Caritas alla biblioteca per i bambini ricoverati all’ospedale di Cona, dall’ippoterapia per aiutare i disabili alla cena di quartiere.

Sia i progetti che la distribuzione della carta sono gestiti localmente in collaborazione con il Servizio Giovani del Comune di Ferrara. Per richiedere youngERcard è possibile rivolgersi agli operatori del centro comunale Area Giovani, in via Labriola 11, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19; oppure al punto Informagiovani di piazza Municipio 23. L’ufficio è aperto il lunedì, martedì, giovedì e venerdì mattina dalle 10 alle 13, il martedì e il giovedì anche dalle 14.30 alle 17.30.

Copparo – giornata della Memoria

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Il Teatro Comunale De Micheli celebra la Giornata della Memoria martedì 27 gennaio, alle ore 21, con “La casa di Via Senna – la vera storia di Janusz Korczak, maestro”, spettacolo a cura della Filarmonica di Tresigallo e la Piccola Compagnia Dell’airone, con la partecipazione speciale dei ragazzi e delle ragazze della Scuola Media “C. Govoni” e “covoni Ballet” di Copparo; musiche di Roberto Manuzzi, regia di Marcello Brondi, coreografie di Stefania Capaccioli, parole di Teresa Fregola e Marcello Brondi.
Scrittore, pedagogo e medico polacco Janusz Korczak, fu uno dei primi ad approfondire, con grande anticipo, la riflessione sul tema dei diritti del bambino, scrivendo la “La Magna Charta libertatis” con i diritti fondamentali dei bambini. Ma a noi piace raccontare la storia della sua Casa degli Orfani, della Varsavia del ghetto dove si soffriva la fame, e dei suoi bambini, fino a quando un giorno degli assassini assalirono la casa di Via Sienna 16, e tutti e duecento si strinsero al loro Maestro e ….
Fino ad oggi non si è saputo dove sia finito Korczak con i suoi duecento orfani. Secondo ogni probabilità, nessuno di loro è sopravvissuto nel campo di sterminio di Treblinka.
La serata è ad ingresso libero.

Copparo – omaggio a Francesco Guccini

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Appuntamento al Teatro Comunale De Micheli sabato 24 gennaio, alle ore 21, con “Guccio!”, spettacolo-concerto sull’opera musicale di Francesco Guccini. La performance dedicata alle canzoni del cantautore, compositore, scrittore e attore emiliano, con i testi e la direzione di Giuseppe Gandini, vedrà protagonisti gli attori Valentina Bruscoli e Giuseppe Gandini, i musicisti Germano Bonaveri, Antonello D’Urso e Roberto Manuzzi.

Lui e Lei, due conoscenti dei tempi dell’Università di Bologna degli anni ‘90, raccontano nel tempo dell’oggi, attraverso due paralleli monologhi interiori, la loro unica comune esperienza: aver partecipato ‘venti anni fa o giù di lì’ ad un concerto di Guccini al palasport di Bologna. Lui come fan sfegatato e speranzoso di sedurre Lei; lei completamente priva di qualsiasi conoscenza gucciniana e assai mal disposta all’evento cui deve partecipare suo malgrado, per non ferire Lui. La narrazione procede parallela e serrata, le sensazioni reciproche descritte sono intervallate e sottolineate dalle varie canzoni classiche e non del Poeta di Pavana. Il tono è quello della commedia, ilare, ma al tempo stesso sincero e profondo… Due storie lontane in una sola coinvolgente narrazione, cercando di emozionare un pubblico immerso nel vortice, narrativamente coerente, delle canzoni del Maestro reinterpretate ed eseguite da tre grandi musicisti, uno dei quali (Roberto Manuzzi) storico componente della band che ha accompagnato negli ultimi 25 anni Guccini nei suoi memorabili concerti in giro per l’Italia.

L’EVENTO
Un ferrarese con Soldini alla conquista degli oceani

C’è anche il ferrarese Andrea Fantini nell’equipaggio della Maserati di Giovanni Soldini in partenza in questi giorni per un intenso anno di prestigiose regate e sfide ai record sulle rotte oceaniche. Il primo appuntamento è la RORC Caribbean 600 Miles Race, che inizia il 23 febbraio da Antigua, nei Caraibi e l’ultimo sarà la celebre Rolex Sidney-Hobart Yacht Race, 628 miglia nautiche in condizione estreme.
Ma come c’è finito questo intrepido trentaduenne a bordo della barca più importante d’Italia? Glielo abbiamo chiesto mentre stava ultimando i lavori di cantiere prima di prendere il mare.

“Ho iniziato ad andare in barca da piccolo. Quando sono nato, i miei genitori avevano già una barca quindi io e mia sorella abbiamo iniziato prestissimo. Crociere in Adriatico, niente di che, ma credo che già all’epoca la passione per il mare abbia iniziato a farsi sentire. Poi mi sono laureato in farmacia, ma da quando ho iniziato l’università ho cominciato a navigare più seriamente e a viaggiare in continuazione”.

andrea-fantini
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“Appena mi sono laureato, da “uomo libero”, sono partito per mare, ho navigato tanto, dappertutto, passando da una barca all’altra, sempre prediligendo le regate e le barche da corsa, in particolare le barche da regata oceanica in solitario, perché quello è sempre stato il mio sogno. In particolare il Vendee Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo e assistenza, ma questa è un’altra storia, per ora ancora molto lontana.
Dopo un po’ di tempo che continuavo a navigare sulle barche di altri ho iniziato a cercare uno sponsor che mi permettesse di affittare un class40 (barca da regata oceanica) e di partecipare alle regate della stagione 2011, in particolare alla Transat Jacques Vabre. Dopo alcuni mesi di ricerca, il sogno si è realizzato. Una piccola azienda ferrarese, Studio Energia, specializzata nel settore delle rinnovabili, ha deciso di supportare il mio progetto, così il 2011 è stata la svolta della mia vita velistica diciamo. Sono stato sponsorizzato per più di un anno, potendo così partecipare ad importanti regate, tra cui appunto la Jacques Vabre, regata con due persone di equipaggio che va dalla Francia al Costa Rica. Quindi il 2011 lo considero il mio primo anno da professionista”.

“E’ una passione, e in quanto tale è difficile spiegarne le cause, comunque ci sono alcuni fattori che mi hanno spinto a farne un lavoro, come la libertà che si prova ad attraversare l’Oceano, ad essere migliaia di miglia lontani da terra, ad avere bisogno solo di mangiare, dormire e coprirsi. Il fatto che la vela ti porta a viaggiare per il mondo, in modo pulito, a conoscere popoli e culture diverse, conoscere gente nuova, instaurare forti amicizie. Poi ci sono le regate, e quindi la competizione, che per me è alla base di ogni sport, io non potrei farne a meno”.

“Nel 2013 ho incontrato Soldini per caso a Genova, gli ho chiesto se aveva bisogno di gente, mi ha fatto fare qualche giorno su Maserati in Cina, e da lì non sono più sceso. Sono con loro da un annetto più o meno. Lavorare con Giovanni è fantastico, ogni giorno impari qualcosa, d’altra parte ha vinto due giri del mondo in solitario, un motivo ci sarà…non puoi far altro che rubargli più cose possibile! Poi anche gli altri ragazzi del team sono grandi professionisti, da ognuno impari qualcosa”.

“La mia vita non è cambiata, giravo tanto prima e giro tantissimo adesso. E’ un impegno notevole, non vivo mai per più di un mese nello stesso posto, si passa da un Oceano all’altro, da un continente all’altro, è difficile quindi avere dei legami stabili. Ma è bello così, arriverà un giorno il momento di rallentare, ma è ancora lontano.
A terra ci sono periodi di cantiere, in cui si lavora per preparare la barca alle future regate e navigazioni, a bordo faccio un po’ di tutto. Quando fai lunghe navigazioni devi essere in grado di riparare tutto quello che si rompe, non si può sapere tutto, ma in qualche modo devi risolvere i problemi che regolarmente arrivano. Poi ogni secondo libero lo passo a cercare gli sponsor per il mio progetto”.

Nonostante i risultati raggiunti, Andrea si ritiene “anni luce” lontano dall’apice della sua carriera.

“Devo imparare ancora tantissimo. Ho un mio personale progetto, che prevede la mia partecipazione alle più importanti e mitiche regate oceaniche al mondo, come la Transat Jacque Vabre, la Route du Rhum, la Ostar, e un giorno, forse, il Vendee Globe!”.

Con dei sogni così e il mare davanti, non si può che stringersi attorno ad Andrea e tifare Maserati e un po’ anche Ferrara.

Dalla Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus 25 mila euro per gli studenti Unife

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

C’è tempo fino al 27 febbraio per iscriversi al bando di concorso per l’assegnazione di contributi, messi a disposizione dalla Fondazione Intesa San Paolo Onlus, a favore di studenti universitari iscritti a corsi di laurea dell’Università di Ferrara.
Con uno stanziamento di bilancio di 25.000 euro, i contributi, che vanno dai 1500 ai 3000 euro, saranno attribuiti agli studenti che si trovano in condizioni di svantaggio fisico, psichico, sociale o familiare o in difficoltà economica.
Chi può presentare domanda di partecipazione al concorso? Tutti gli studenti regolarmente iscritti a Unife nell’anno accademico 2014/2015, in regola con il pagamento delle tasse universitarie.
Info: sezione dedicata al Diritto allo studio del portale unife.it

Numeri in crescita per la Filiale di Ferrara di Poste Italiane. Incontro al vertice con il responsabile dell’Area Centro Nord

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

L’analisi dell’attività degli uffici postali nell’incontro al vertice con il responsabile dell’Area Centro Nord

Essere riusciti a mantenere un ruolo importante e centrale nella vita delle famiglie e dei risparmiatori ferraresi nonostante il periodo di crisi e incertezza economica: sono circa 198.500 in media i clienti della provincia di Ferrara che ogni mese si recano nei 102 uffici postali presenti sul territorio e oltre 8.600 le presenze giornaliere. In forte aumento anche gli utilizzatori dei 51 sportelli automatici Atm Postamat, in funzione 24 ore su 24, a disposizione della clientela presso i maggiori uffici della provincia.
E’ stato questo il sunto dell’incontro al vertice tra il neoresponsabile dell’Area Centro Nord di Poste Italiane Gino Frastalli, la responsabile della Filiale di Ferrara Fulvia Allegretti, il suo staff direzionale e i direttori dei maggiori uffici postali della provincia. «In un periodo non facile come quello che stiamo vivendo – ha spiegato Frastalli – non solo mantenere ma addirittura aumentare la fiducia che i clienti ripongono in noi dà un senso e ci ripaga del lavoro che facciamo ogni giorno».
Dai dati rilevati in ambito provinciale si evidenzia, infatti, come i cittadini considerino Poste Italiane un punto di riferimento sempre più apprezzato per quanto riguarda i servizi e i prodotti di risparmio tradizionalmente dedicati alle famiglie. Alla fine del 2014 risultavano attivi nel Ferrarese oltre 130.500 Libretti Postali (+1,3% rispetto all’anno precedente) e oltre 47mila Libretto Card (+47,9%): un vero e proprio boom. Agli sportelli postali della provincia di Ferrara si presentano mensilmente oltre 51.000 pensionati per la riscossione del rateo, la maggioranza dei quali ha già scelto l’accredito del proprio vitalizio sul libretto postale o sul conto Bancoposta.

Area Giovani e scuola De Pisis insieme nella Giornata della memoria

da: Area Giovani, Comune di Ferrara

In occasione della settimana dedicata alla memoria delle vittime dell’olocausto si consolida a Ferrara la collaborazione tra il centro comunale Area Giovani e la scuola secondaria di primo grado Filippo De Pisis, realtà che – con modalità e finalità differenti – operano attivamente nell’ambito giovanile sul territorio nel quartiere Via Bologna e in particolare nella zona di Viale Krasnodar.

“Per non dimenticare” è il titolo scelto dalla scuola De Pisis per indicare il calendario delle attività programmate.

Si comincerà nell’atrio dell’istituto nella mattinata di martedì 27 gennaio, Giornata internazionale della memoria della Shoah, con un minuto di silenzio e un momento di riflessione – accompagnato alle letture curate dai docenti, dai brani musicali eseguiti dagli allievi dei corsi di strumento e da un canto corale.

Mercoledì 28 e giovedì 29 gennaio gli alunni delle classi terze concluderanno il percorso avviato sul tema della memoria attraverso due incontri organizzati presso il centro Area Giovani, ciascuno dedicato a un film di grande interesse. Mercoledì 28 verrà proiettato “Monsiuer Batignole”, opera del 2002 diretta e interpretata da Gèrard Jugnot, ambientata nella Francia occupata dai nazisti. Giovedì 29 verrà proiettato “La chiave di Sara”, pellicola del 2010 diretta da Gilles Paquet-Brenner, ispirata all’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay. Tratta un episodio poco noto della Shoah, avvenuto a Parigi nel 1942: il rastrellamento del velodromo d’inverno.
Gli operatori del centro cureranno i due eventi e i successivi dibattiti.

LA RIFLESSIONE
Etica della responsabilità, un bisogno latente

Bisogna educare alla responsabilità i giovani, prima che diventino grandi e sordi. Partirei da questa affermazione per esprimere qualche concetto in libertà.
Introdurre il termine etica implica molti altri concetti che regolano i criteri d’azione, i principi, i comportamenti di ognuno di noi, quindi costituiscono lo sfondo dei nostri comportamenti quotidiani. Che cosa sto facendo? Come lo sto facendo? Spinto da quale istanza? E per quale scopo? Che cosa debbo fare? Perché lo faccio o lo debbo fare? Che senso ha il mio agire? E’ evidente che l’etica contemporanea deve fare i conti con il problema del senso, del perché, della motivazione. Ciascuno trova in se stesso la motivazione del proprio agire. Il termine responsabilità è legato al verbo rispondere, in particolare rispondere a qualcosa o qualcuno e rispondere di qualcosa o qualcuno. Max Weber ha sviluppato molte riflessioni sull’etica della responsabilità (verantwortungsethik) affermando che sulle spalle dell’uomo viene addossato il peso della decisione e dell’azione. Per Weber l’uomo appare stretto tra il dominio dell’economico e del tecnologico, da un lato, e dall’altro un mondo etico che nel suo complesso potrebbe apparire un mondo irrazionale.
In fondo, molto spesso ci sentiamo deresponsabilizzati di fronte a ciò che riteniamo non dipenda da noi, ma molte altre volte rivendichiamo la nostra responsabilità per tutto ciò che crediamo di poter fare. Così, da una parte ci sentiamo responsabili di ciò che è in nostro potere, ma dall’altra spesso attribuiamo ad altri le nostre colpe. Ci si esime così dalle proprie responsabilità. Anzi, si potrebbe anche aggiungere che, poiché la risoluzione di alcuni problemi può risultare conflittuale rispetto all’ordine della legalità, ci avvaliamo di principi in cui come sovraordinata vi è il livello morale.
Fra etica e morale ci deve essere un sano rapporto di confronto perché non sono sinonimi. Generalmente l’etica sta sopra la morale, perché ne indaga le mutazioni nel tempo e nei differenti ambiti socio-culturali; ma sta anche sotto la morale, quando i precetti devono essere tradotti e codificati in una disciplina azione, quella che chiamiamo deontologia. Anzi talvolta sono in conflitto poiché l’etica ha assunto una connotazione laica e immanente, mentre la morale continua a concepire se stessa come assoluta e immutabile. E questo lascia libero spazio alla dialettica.
Sono questioni in cui, talvolta inconsapevolmente, ogni persona civile s’imbatte, e che oggi mi è venuto voglia di proporre rileggendo i miei appunti raccolti dalle preziose lezioni del professor Sergio Gessi di Etica della comunicazione, facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara (il corso riprenderà il 25 febbraio 2015).
Sono consapevole che questo può innescare divergenza di opinioni (anzi mi auguro di promuovere un dibattito) perché, a differenza della scienza, che ha a che fare coi fatti, si introducono opinioni che non sono assolute e immutabili. Per fortuna la filosofia si occupa di valori. Con il concetto di etica della responsabilità, comunque, si entra nel sistema dei mezzi e dei fini, con le relative conseguenze. Inevitabilmente, viene facile il richiamo all’azione politica di cui l’etica dovrebbe essere il primo luogo della responsabilità, in quanto riguarda la qualità dei fini che si perseguono.
In fondo, come dice Erving Goffman nel suo libro “La vita quotidiana come rappresentazione”, la vita quotidiana è una rappresentazione, in cui l’individuo interpreta una parte in buona fede (onestamente) senza speculare sugli effetti o strategicamente, cioè in maniera consapevolmente pianificata al fine di ottenere dei vantaggi. La facciata è l’equipaggiamento espressivo che si impiega intenzionalmente o involontariamente durante la propria rappresentazione. Possono venire in mente molti politici con grandi qualità teatrali nella rappresentazione e nel controllo dell’espressione, ma lo stesso accade comunemente nelle vicende di tutti i giorni. D’altronde, ogni individuo accentua certi aspetti e ne nasconde altri per cercare di avere il controllo della scena. Serve, invece, riappropriarci del senso autentico della partecipazione come valore sociale. Oltretutto, il coinvolgimento procura legittimazione (e viceversa) e di conseguenza non è nemmeno necessario imbrogliare!

Kevin, un ritorno al western da Oscar

Per Kevin Costner, protagonista ed esordiente alla regia con ‘Balla coi lupi’, premiato nel 1991 con sette Premi Oscar, arrivano i 60 anni. Faccia da bravo ragazzo, idolo di molte donne (ora come allora) e fautore del ritorno del genere western a Hollywood, scopriamo che il nome originario della sua famiglia è Koster, lo stesso del generale Custer, ma anche che il bisnonno tedesco lo trasforma in Costner dopo aver sposato un’indiana Cherokee. Un’origine che ritorna, radici che riemergono, che si fanno sentire con forza e intensità. Sangue indiano nelle vene, dunque, per l’attore che nasceva a Lynwood, in California, il 18 gennaio 1955, figlio di un’assistente sociale e di un operaio e che, nel 1990 presentava al pubblico un film nella e sulla natura, avvolto dalla bellezza della storia e delle tradizioni di tribù indiane americane.

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La locandina

Nel 1864, infatti, durante la guerra di secessione americana, in seguito a un atto eroico compiuto in guerra, il tenente John Dunbar (Kevin Costner) viene mandato in un forte sperduto nella prateria. Immerso e affascinato dalla natura che lo circonda, incontrerà una tribù Sioux e diventerà uno di loro, scoprendosi un uomo nuovo (e l’amore).

Il film è una splendida celebrazione di un incontro fra un uomo straordinario e gli Indiani d’America, gente eccezionale e saggia, con John che è un soldato, ma mai spregiudicato, violento o conquistatore. E’ un uomo alla scoperta di sé stesso, affascinato dalla natura e predisposto al dialogo, gentile e volenteroso.

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Una scena del film

L’amicizia con il cavallo Sisko e con il lupetto ‘Due Calzini’ commuovono sempre. Il suo lato nobile e sensibile non sfugge ai Sioux, e specialmente a ‘Uccello Scalciante’, saggio della tribù, che vede in lui un uomo atipico, con cui vale la pena parlare. Il giovane e irrequieto ‘Vento Nei Capelli’, invece, diffida del bianco e lo deride, ma anche lui capirà e diventerà grande amico di John. In un conoscersi poco a poco, fra gli indiani e John nascerà un rapporto unico, intenso, che porterà il protagonista ad abbandonare la sua vecchia vita per aggregarsi a loro, dai quali imparerà perfettamente la lingua e le tradizioni. Siamo nell’altrove, lontani, immersi sono dalla bellezza dei suoni lontani e vicini della natura e delle relazioni umane sincere e profonde. Un’estrema avventura tra estreme frontiere. Un mondo che non si vede ma che si sente. L’altro che diventa noi.
Bella e coinvolgente la sequenza della caccia ai bisonti, stupende la fotografia, la musica e la voce narrante per tutto il film, quella di John che racconta e scrive su un diario la storia della sua straordinaria esperienza. Incanto. Nostalgia senza fissa dimora.

“… come accade all’uccello migratore che nel suo volo non si accorge delle frontiere che attraversa”. Herman Melville, Billy Budd

Balla coi Lupi, di e con Kevin Costner, Graham Greene, Mary McDonnell, Usa 1990, 220 mn.

L’OPINIONE
Eleganza e politica

Con l’inasprirsi della contesa politica, l’immaginario verbale degli addetti ai lavori si restringe e metafore, simboli, allusioni si concentrano ancora e soprattutto sulle poche parole che sembrano reggere alla velocissima usura a cui sono sottoposte.
In prima linea rimane e impera la parola principe “culo” nelle sue varie e molteplici varianti: dall’elegante ma un po’ vecchia definizione di papa Bergoglio “là dove non batte il sole” all’intramontabile “vaffan…” usato indifferentemente da tutti gli schieramenti politici, nonostante la indubitabile premazia grillina, naturalmente raccolto e adattato alle esigenze italiote dall’intramontabile espressione anglo-americana, “fuck”, accompagnata dal dito medio alzato. Anzi, direi che è frequentata con entusiasmo proprio da coloro che per le loro scelte sessuali dovrebbero sentirsi offesi da un simile invito.
In mezzo corrono, anche se un po’ smorzate se non icasticamente rilevate, locuzioni come “cul de sac” o la meno frequente “parlare con la bocca a culo di gallina”, corretta traduzione dell’immortale e tipicamente francese “cul de poule”.
Ma sono le funzioni scatologiche (eh sì! correte a controllare sul vocabolario che è sempre un utile esercizio) che trionfano. Il primato spetta allo straordinario “Merdinellum”, neologismo strepitoso e di finezza ineguagliabile proposto dal senatore della Lega Stefano Candiani per definire l’emendamento Esposito, a cui l’informatissimo Filippo Ceccarelli su La Repubblica accoppia il termine “tafazzismo” che mi ha obbligato a ricerche sulla rete e che qui riporto integralmente: “Tafazzismo” è un neologismo che nasce negli anni Novanta ed è sinonimo di “masochismo”. Tafazzi è un personaggio comico interpretato da Giacomo Poretti: è vestito con una calzamaglia nera e un sospensorio bianco. Si colpisce le parti intime con una bottiglia, ricavandone piacere e intonando una melodia tratta dalla canzone klezmer “Gam Gam”, del film “Jona che visse nella balena”. Da allora capita sovente che si parli di “tafazzismo” quando si vuole indicare una pratica dolorosa autoinflitta.
Come si può capire non è proprio un “bel dire”, anche se la storia della Repubblica italiana in certe svolte storiche ha reagito con violenza ancor maggiore a passaggi epocali, ma quel che in questo momento sconcerta è la piatta adesione naturalistica all’escremento e ai canali del corpo umano interessati. Ben commenta Ceccarelli: come a scuola, come allo stadio.
Che la cultura dello stadio diventi dunque fondamentale per la lotta politica molto dice sull’elevato senso di responsabilità e di dignità proprio ai rappresentanti del popolo, in tutte le varianti dell’arco costituzionale o anche al di fuori di esso. Il grandissimo Crozza potrà nutrire la sua insostituibile satira per mesi o forse per sempre.
Altro segno di un mediocre ripiegamento dei segni corporali della politica le ‘mises’ dei parlamentari e senatori. Tramontati alla buon’ora gli sciarponi alla Renato Brunetta, ora si usano sciarpette anguilliformi attorcigliate ai colli non avvenenti di maturi politici (Orfini?). Sempre indice di un’interpretazione stile ‘mauvais gôut’, i grandiosi stilemi del senatore Calderoli: barbetta incolta (che si potrebbe declinare nelle due versioni – vocabolario!!! – incòlta o incólta); occhiali bicolori, pochette verde-lega, formale giacchetta – a volte doppio petto – su blue jeans molto usurati. Incommentabili le tute e i maglioni di Salvini. Resiste ancora il vestito ‘intero’ impiegatizio di Bersani o l’imponente doppio petto berlusconiano che viene allacciato con aria sopraffina tutte le volte che l’ex cav. scende dalla macchina. In mezzo a questi segni d’eleganza maschile, dove si distingue lo stile sobriamente adatto alla bisogna di Dario Franceschini, impazzano le giustamente notabili scelte delle signore della politica. Ridimensionata la borsa gigantesca tenuta al braccio col segno dell’ombrello, resistono i tacchi 12, gli abbinamenti giacchetta-pantaloni, i vestiti da sera indossati alle sedute delle sette di mattino o scollature generose, come quella esibita dalla ministra Pinotti a confronto con madame Le Pen nella trasmissione “Di martedì”, dove la suprema eleganza della francese risaltava in uno straordinario cappotto che imitava con tutta l’esperienza della couture francese una divisa militare ricca di pellami e di tasche.
La più elegante per me? Naturalmente la Rosy Bindi con i suoi vestiti da casalinga toscana; a seguire l’acconciatura della ministra Marianna Maida evocante prati fioriti e situazioni pre-raffaelite.
Dell’esasperazione modaiola del premier troppo ho già detto. Insomma! Se volessimo concludere questo scherzo fatto in modo di “ragionar per isfogar la mente” (sì! il solito Dante…) allora quale conclusione dovremmo trarre?

Che la ‘mediocritas’ politica non è sempre aurea.

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Fertilità e scienza osteopatica

Fertilità è in generale la capacità di riproduzione degli organismi viventi. L’osteopatia può rappresentare un valido aiuto nel caso di difficoltà di concepimento, intervenendo specificamente su condizioni meccaniche che possono impedire l’innesto dell’ovulo o il trasporto dell’ovulo nella camera gestazionale (cause frequenti di infertilità).
Alterazioni vertebrali e tensioni possono compromettere la fluidità del sistema vascolare e nervoso del bacino e, di conseguenza, la funzionalità degli organi genitali. Traumi diretti sulle strutture connesse come sacro, coccige, colpi di frusta possono compromette la meccanica che va trattata e ripristinata. Ciò può essere frequentemente determinato dalla presenza di cicatrici locali uterine o degli organi circostanti, aderenze chirurgiche, esiti di infiammazioni locali, tensioni del pavimento pelvico (fasciali) e tensioni strutturali del bacino (ossa iliache, sacro e coccige). Un trauma al coccige, osso fondamentale per l’equilibrio strutturale e funzionale del bacino, per esempio, viene poco preso in considerazione nell’anamnesi del paziente. Oppure le conseguenze di interventi all’addome, di infiammazioni dell’endometrio, di infezioni da germi come la Clamydia, che possono creare aderenze e ispessimenti dei tessuti. Se le irregolarità si trovano vicino alle tube, il passaggio dell’ovulo può risultare più faticoso. Dal punto di vista anatomico anche disfunzioni degli organi viscerali adiacenti possono influire negativamente come il colon irritabile, cistiti, infezioni alle vie urinarie. Gli organi viscerali, quindi anche utero, tube e ovaie, hanno una motilità (intrinseca propria dell’organo) e una mobilità (dell’organo rispetto alla mobilità del diaframma). Dal punto di vista osteopatico c’è poi un’influenza del movimento cranio sacrale e del movimento della fascia.

Un caso frequente è quello dello spostamento del coccige, cioè l’ultima parte della colonna vertebrale, articolata con l’osso sacro. Il coccige è un osso fondamentale per l’equilibrio del bacino, e spesso traumi, cadute o posture errate possono essere sufficienti per portarlo fuori asse. Questo può influire sull’assetto della colonna, importante per la fertilità. Con l’osteopatia la posizione si può facilmente correggere, migliorando così la fisiologia del bacino. L’osteopatia in questo caso può aiutare con manovre viscerali delicatissime, che “massaggiano” i tessuti, sciolgono le aderenze e migliorano il flusso sanguigno e linfatico spesso congestionato dalla presenza dei “nodi” fibrosi. I risultati sono buoni: nel giro di qualche seduta può succedere che le tube si aprano e che l’ovulazione riprenda con regolarità.

L’osteopatia arriva ad agire anche sull’utero stesso: se è retroverso ne può favorire la rotazione e il ritorno nella corretta posizione, rendendo così più probabile la gravidanza. Questo è possibile perché i nostri organi non sono fissi, ma hanno una propria mobilità sui propri assi, che può essere migliorata con le dolci manipolazioni dell’osteopatia. Così si forma un “terreno” più vitale e accogliente che facilita la gravidanza.
L’osteopata opera per il recupero della mobilità della struttura, per diminuire le tensioni fasciali, cicatriziali e viscerali, e per ridare armonia all’intero sistema; le mani e la percezione palpatoria lo guida nella ricerca verso la disfunzione e la sua liberazione da blocchi e rigidità che compromettono l’efficacia del sistema vascolare e nervoso del bacino, che di conseguenza compromettono il corretto funzionamento degli organi genitali, non irrorati e innervati efficacemente. Gli organi interni possiedono una loro mobilità attorno a propri assi, spesso questa viene compromessa in seguito ad interventi chirurgici, adattamenti posturali, esiti cicatriziali, traumi. Insieme alla mobilità viene persa anche la loro funzionalità e la nuova situazione disfunzionale viene registrata dal sistema nervoso autonomo che ne regola la funzionalità. Nel trattamento della persona in gravidanza, l’osteopata si concentra in particolar modo sulla buona meccanica del bacino e di tutti gli organi e articolazioni, un equilibrio tra tessuti e fluidi corporei per sostenere i processi di autoregolazione e salute della persona in esame.

IMMAGINARIO
Ferrara, il diavolo e l’Inquisizione.
La foto di oggi…

La leggenda narra che il diavolo, adirato perché nella chiesa di San Domenico erano stati condannati alcuni suoi protetti, sferrò un calcio così violento contro la pietra del portale laterale, da lasciare impressa la sua orma caprina. Secondo altri invece il motivo della furia fu il pentimento di un suo adepto dedito alla stregoneria.
L’unica certezza comunque è che la chiesa, ora inagibile a causa del terremoto, è stata sede del Tribunale della Santa Inquisizione e nella piazza antistante venivano eseguite le condanne a morte.
Oggi alle 21 nella sede del Centro culturale Doro (piazzale Savonuzzi n. 8 – Ferrara), Francesco Scafuri, responsabile dell’ufficio ricerche storiche del Comune, racconterà quel terribile periodo nell’incontro “Ferrara, l’Inquisizione e il convento di San Domenico”.

OGGI – IMMAGINARIO STORIA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

chiesa - san domenico - ferrara - diavolo - impronta - tribunale della santa inquisizione
la presunta impronta del diavolo (foto di Stefania Andreotti)
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