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Giorno: 23 Aprile 2015

Presentata ieri a Milano “Alinari Contemporary” la nuova squadra di venti fotografi nazionali di Alinari, tra cui tre emiliani: Luigi Bussolati, Paolo Righi e Andrea Samaritani

da: organizzatori

«L’Italia ha mille fotografi, ma non ha uno sguardo. Ecco, vogliamo ridare al nostro Paese una visione d’insieme. E raccontarla».
Claudio de Polo è il presidente di Alinari, l’azienda fondata nel 1852 (più o meno come la fotografia), la più antica realtà tuttora operante nel campo della comunicazione per immagini nel mondo.
Un nome storico. Associato, appunto, alla storia. Al passato. Alla memoria. Alle fotografie in bianco e nero o seppia. Ma nell’epoca della rivoluzione digitale, delle immagini usa e getta, cosa fa Alinari? Lancia il progetto “Alinari Contemporary”, per legare «memoria e presente, storia e contemporaneità, attraverso la narrazione potente delle immagini, con il nostro stile e lo stesso spirito che animò i fratelli Leopoldo, Giuseppe e Romualdo Alinari: essere testimoni del nostro tempo».
«Gli Alinari sono in campo, oggi, non solo perché la fotografia si è evoluta, ma perché la stessa storia degli uomini e delle donne chiede nuovi principi di narrazione. E per farlo una volta di più, noi ripartiamo da quel made in Italy che da sempre raggiunge ogni parte del mondo». Alinari riparte dall’Italia per raccontare l’Italia. Con un bagaglio di 5 milioni di foto, frutto di un impegno lungo 163 anni, e una nuova squadra di venti fotografi che opereranno sia a livello di informazione che di comunicazione d’impresa.
Intitolato Alinari Contemporary, il progetto – che è stato presentato il 22 aprile a Milano a Palazzo Morando – coinvolge venti autori esperti, appartenenti a generazioni diverse, dall’under quaranta Paolo Formichella all’ultra settantenne Uliano Lucas. Fra questi tre emiliani: Luigi Bussolati di Parma, Paolo Righi di Bologna e Andrea Samaritani di Cento.
Luigi Bussolati, da sempre è interessato alle sperimentazioni di luce, nell’ambiente alla ricerca di atmosfere rarefatte e sorprendenti, applicate al mondo industriale e aziendale.
Paolo Righi si dedica da anni ai rilievi architettonici e alle visioni del territorio e del paesaggio in un felice connubio tra arte, architettura e ambiente.
Andrea Samaritani conduce da trent’anni campagne fotografiche nel campo dell’arte, e della documentazione del territorio inteso come sfondo culturale, a fianco di autori, scrittori, registi e artisti.
Paolo Righi e Andrea Samaritani hanno fondato a Bologna, nel 1990, l’agenzia fotogiornalistica Meridiana Immagini, con un archivio fotografico consultabile online di 250.000 immagini digitale, realizzate principalmente nella Regione Emilia-Romagna (palazzi, musei, chiese, città d’arte, economia, lavoro, tradizioni e paesaggi). Da gennaio di quest’anno Meridiana Immagini è rappresentata da Alinari.

Il Sindaco Marco Fabbri replica all’interpellanza presentata dal cons. com. D. Michetti (L’Onda).

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Sindaco Marco Fabbri prende posizione a seguito dell’interpellanza anticipata su un social network dal consigliere comunale Davide Michetti (capogruppo L’Onda)

“I consiglieri di minoranza sono avvezzi a pubblicare le loro interpellanze sui social network, prima ancora di essersi relazionati con gli uffici e con gli amministratori comunali – osserva il Sindaco-, come è avvenuto in questo caso.
Preme evidenziare innanzitutto come il medico di base non sia un dipendente dell’ASL né tanto meno del Comune, ma un libero professionista, che ha un contratto di lavoro autonomo, continuo e coordinato, con l’ASL del distretto di riferimento. Accade spesso e volentieri, come recentemente avvenuto a San Giuseppe, che medici di base decidano repentinamente di trasferirsi in altre sedi più appetibili dal punto di vista del numero di pazienti e dunque anche per ragioni economiche, nel momento in cui si liberano dei posti a seguito di vacanza di posti. In tali casi non è possibile porre paletti o divieti, trattandosi come evidenziato di liberi professionisti.
Per quanto attiene la sede di Lido Estensi va evidenziato come, ad oggi, non esista una sede principale bensì secondaria in quanto la principale del medico trasferito risultava essere quella di Porto Garibaldi. Da sommarie informazioni assunte in data odierna, il numero di cittadini di Lido Estensi è pari a circa 200/300 unità, numeri che ad oggi non garantirebbero una sede principale che, per essere sostenuta, richiederebbe tra i 1.000 e i 1.500 assistiti. Gli effettivi residenti di Lido Estensi/Lido Spina non corrispondono ai pazienti del citato medico, in quanto non vige un obbligo di farsi assistere dal medico della frazione, bensì viene lasciata libera scelta sulla località in cui farsi curare, così come previsto dalla costituzione. Rimane il fatto -prosegue il Sindaco – che apprendere dai media la decisione del suddetto medico di base di trasferirsi e chiudere l’ambulatorio appare scorretto, oltre che indice di scarso rispetto nei confronti dell’istituzione locale. Nessun rilievo rispetto all’opportunità da parte del medico di base, ma visto che ciò senza dubbio produrrà degli effetti sulla comunità, anche dal punto di vista deontologico, si sarebbe potuta comunicare tale notizia direttamente al Sindaco, massima autorità locale in materia di sanità.
Analoga considerazione ancora una volta è espressa nei confronti dell’ASL che si è preoccupata di comunicare tale notizia al pazienti e non al Primo Cittadino. Chiederemo all’ASL di attivare le procedure per individuare un nuovo medico di base disponibile ad aprire una sede anche su Lido Estensi/Spina, in quanto sguarnire un servizio assistenziale fondamentale per i residenti, quale è l’ambulatorio del medico di base dei Lidi Estensi e Spina, non può che essere accolta con forte disappunto dall’Amministrazione Comunale. In estate inoltre gli utenti incorrerebbero nel disagio derivato dagli incolonnamenti – conclude il Sindaco- di autovetture in entrata ed in uscita dai lidi sud.
Sappiamo che i tempi non sono così immediati, dato che, anche per San Giuseppe ove il numero dei mutuati era molto più alto, sono trascorsi diversi mesi prima di aprire l’ambulatorio del medico di base.”

Il Logan Richardson Quartet al Torrione di San Giovanni

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

L’ultimo main concert di questa stellare edizione firmata Ferrara in Jazz è affidata, sabato 25 aprile, al non-conventional jazz del Logan Richardson Quartet. A fianco del giovane sassofonista di Kansas City, considerato una delle figure più innovative dell’attuale scena jazzistica mondiale, troviamo Tony Tixier al pianoforte, Josh Ginsburg al contrabbasso e Tommy Crane alla batteria.

L’ultimo main concert di questa stellare edizione firmata Ferrara in Jazz è affidata, sabato 25 aprile (ore 21.30), al non-conventional jazz del Logan Richardson Quartet.
Richardson (Kansas City, 1980) è considerato uno dei più innovativi altosassofonisti della recente scena mondiale. Sin dal suo trasferimento a New York, nel 2001, ha saputo distinguersi per un approccio non convenzionale alla musica che risulta di grande consistenza espressiva. Talento e versatilità gli hanno permesso di imbastire una rete di importanti collaborazioni con musicisti del calibro di Nasheet Waits, Billy Hart, Joe Chambers e Jason Moran, dando prova di grande maturità e acquisendo unanime stima.
Anche i progetti in veste di bandleader come Cerebral Flow (2007), cd d’esordio per la Fresh Sound New Talent, ed il successivo Ethos (Inner Circle Music, 2009) sono stati accolti con entusiamo da pubblico e critica, tanto da definire il suo modo di suonare come “multidimensionale e straordinariamente flessibile”, in grado di “confezionare e aggrovigliare frasi musicali in forma di imprevedibili origami”.
Membro del collettivo Next che annovera, tra gli altri, il pianista Gerald Clayton, Logan è stato recentemente oggetto di apprezzamento e attenzione da parte di una star internazionale come Pat Metheny che ha partecipato alla registrazione dell’ultimo progetto discografico del sassofonista.
Ad affiancarlo in questo tour italiano, che dopo Ferrara toccherà Milano, Bologna e Verona, sono Tony Tixier al pianoforte, Josh Ginsburg al contrabbasso e Tommy Crane alla batteria.

Una Nave dei Libri per Barcellona

da: organizzatori

Librandosi 2015 sarà il primo evento sostenibilmente ‘certificato’ della costa comacchiese: ad annunciarlo – questa mattina nel corso del vernissage degli appuntamenti conviviali che vedono Tenuta Garusola, Oro d’Argenta e Sagra dell’Anguilla partner de “Una Nave di Libri per Barcellona” – Giovanni Marmiroli, il quale, oltre a spiegare cosa comporta e garantisce la certificazione Iso 20121, ha anche colto l’occasione anche per omaggiare il console d’Italia, Stefano Nicoletti, di una copia de “Il mercante di libri maledetti” dello scrittore lagunare Marcello Simoni, ora disponibile anche in lingua spagnola. Ma l’apertura della ‘trasferta’ nella capitale catalana del ‘made in Fe’ agroalimentare – dove particolarmente sentita è la ricorrenza del 23 aprile, festa di San Giorgio e Giornata Mondiale del Libro – ha avuto anche un altro, indiscusso protagonista nell’ “archicuoco” – architetto di professionale, chef per passione – Simone Nerini, che ha proposto – accompagnati ai doc del Bosco Eliceo della cooperativa Giulio Bellini – un ricchissimo menu con CousCous agli Asparagi verdi Igp di Mesola e verdure fresche; Zia ferrarese, Mortadella e Ciccioli; Maccheroncini di pasta fresca all’uovo con verdure fresche e formaggio di pecora; Marinati comacchiesi di mare e valle; Ritorti al farro con punte di turioni verdi Igp di Mesola; Torta di tagliatelle; Pampepato; Anguilline dolci comacchiesi e Fragole di Lagosanto.

“Quando le chitarre facevano l’amore”, libro di Lorenzo Mazzoni

da: organizzatore

È il 2 maggio del 1945. Martin Bormann, braccio destro di Adolf Hitler, scompare per le strade di Berlino durante l’avanzata sovietica. Vent’anni dopo, fonti prossime alla Cia lo identificano come Martin Weisberg, finanziatore eccentrico e pacifista della rock band The Love’s White Rabbits vicina al Movimento radicale. Da qui ha inizio una caccia all’uomo che coinvolgerà settori deviati dei servizi segreti americani e israeliani, uno scovanazisti italiano, un attore cieco fan di Charles Bronson, un reduce dal Vietnam fuori di testa. La vicenda è ambientata prevalentemente negli Stati Uniti, con incursioni fra Città del Guatemala, Singapore, Saigon. Sullo sfondo il clima esplosivo dell’estate del ’68. Storia, cronaca e finzione si rincorrono fondendosi dalla prima all’ultima pagina di questo originale romanzo dal ritmo incalzante e dal finale al cardiopalma. Così accade che una spia in gonnella semini il Caos. Uno scheletro sia perdutamente innamorato di Anita Garibaldi. Una chitarra racconti la Beat generation. Una scultrice plasmi marijuana e hashish. Uno spietato killer del Mossad adori indossare scarpe rosa coi tacchi a spillo. E mentre scorrono fiumi di limonata all’Lsd, esplode la questione nera, le università sono in rivolta, la musica psichedelica spopola tra i giovani e gli agenti dell’Fbi reprimono le proteste. Tutto è possibile per Mazzoni, definito dallo scrittore Enrico Pandiani «una delle penne più felici, ironiche, prolifiche e feroci del panorama noir italiano».

«Lorenzo Mazzoni è un autore di belle storie, alla Graham Greene»
Roberto Coaloa, Il Sole 24Ore

«Gli scrittori estremi come Lorenzo Mazzoni fanno la differenza. Adoro le sue storie che disturbano»
Nicola Vacca, critico

Lorenzo Mazzoni è nato a Ferrara nel 1974 e ha abitato a Parigi, Hurghada, Londra, Sana’a. Ha pubblicato numerosi romanzi, fra cui Il requiem di Valle Secca (Tracce, 2006), Le bestie/Kinshasa Serenade (Momentum Edizioni, 2011), Apologia di uomini inutili (Edizioni La Gru, 2013; Premio Liberi di Scrivere Award). È il creatore dell’ispettore ferrarese Pietro Malatesta, protagonista dei noir (illustrati da Andrea Amaducci ed editi da Koi Press) Malatesta, indagini di uno sbirro anarchico. La Trilogia (2011, Premio Liberi di Scrivere Award), La Tremarella (2012, il cui ricavato è andato interamente alle vittime del terremoto in Emilia), Termodistruzione di un koala (2013), Italiani brutta gente (2014). Diversi suoi reportage e racconti sono apparsi sui giornali il Manifesto, Il Reportage, East Journal, il reporter e Torno Giovedì. Collabora con il Fatto Quotidiano. Vive tra Milano e Istanbul.

Ritratto di Lucrezia Borgia, chiaroscuri di un mito

da: organizzatori

testo di Carlo Bertinelli, con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli

La visita animata Ritratto di Lucrezia Borgia, chiaroscuri di un mito, che si snoda negli ambienti più significativi del castello Estense, è stata ideata da teatrOrtaet per dare forma drammatica all’emozionante atmosfera suscitata dalla storia dei signori Estensi, nel loro momento di massima gloria, raccontata nel luogo in cui è stata vissuta.
L’associazione teatrale la ripropone, dopo la riapertura stagionale di fine marzo, sabato 25 e domenica 26 aprile, alle ore 15.30

La formula dello “spettacolo itinerante”

La visita animata è una particolare forma di “spettacolo itinerante”, ideata da teatrOrtaet, che consiste nel mettere in scena a tappe negli angoli più emblematici di un monumento storico-artistico le vicende dei personaggi che a questo ambiente sono legati. Questa formula permette di assaporare il fascino del luogo e, contestualmente, rievocare con i costumi, le parole e i gesti l’atmosfera umana e culturale che vi si respirava e che ancora vi aleggia, in attesa d’essere ridestata.
Finora sono state scritte e interpretate visite animate a Ferrara (castello Estense), Padova (caffè Pedrocchi), Arquà Petrarca (casa del poeta), Gardone (Vittoriale degli Italiani), Baone (villa Beatrice d’Este).

Ogni singola visita animata può essere seguita da un massimo di 50 spettatori. Prenotazione obbligatoria e informazioni: teatrOrtaet associazione culturale, e-mail: prenotazioni@teatrortaet.it; www.visiteanimate.it; cell. 324 6286197.

La visita animata al castello Estense

Il castello Estense costruito nel cuore di Ferrara è il simbolo più prestigioso dell’illustre casata che ha retto il ducato dalla fine del Duecento fino al Seicento. L’edificio è stato curato costantemente dai diversi signori che l’hanno trasformato in una reggia-fortezza di grande fascino.
La visita animata “Ritratto di Lucrezia Borgia. Chiaroscuri del mito ferrarese” ripropone la figura della celebre figlia di papa Alessandro VI, vittima di complessi giochi politici, giunta a Ferrara, dopo due infelici “matrimoni di stato”, sposa di Alfonso I d’Este. Nonostante la reputazione che l’aveva preceduta, per buona parte costruita dagli oppositori dei Borgia, riuscì a conquistarsi il favore dei nuovi sudditi, grazie alla saggezza dimostrata nel governo e all’apertura ad artisti come Ludovico Ariosto e Pietro Bembo. È a loro, oltre che al consorte Alfonso d’Este, che è affidata la costruzione di un emozionante affresco del Rinascimento italiano.
A fine maggio debutterà anche una inedita visita animata. abbinata alla mostra di Giovanni Boldini, su cui sarà inviato uno specifico comunicato.

Gli autori-attori di teatrOrtaet

Carlo Bertinelli, come autore, ha all’attivo, a partire dai primo anni Ottanta, numerosi testi rappresentati, con cui ha ottenuto diversi riconoscimenti, anche come regista.
Alessandra Brocadello ha iniziato il proprio cammino artistico in bilico tra psicologia e teatro; i suoi esordi sono legati al teatro di ricerca che l’ha portata ad approfondire le tecniche corporee dell’attore e il lavoro sulla voce, attraverso dizione, logopedia e canto.
L’incontro artistico tra i due è avvenuto nel 2003 in occasione delle visite animate allestite al parco Treves di Padova e poi nei laboratori di psicoteatro per studenti dell’università patavina.
Nel 2004 è nata l’associazione culturale teatrOrtaet che con Francigena strata di Matteo Righetto, diretto da Alessandra Brocadello, ha vinto il festival regionale dei laboratori giovanili “Piccoli palcoscenici”.
I primi anni sono stati dedicati soprattutto all’affiatamento creativo tra gli elementi provenienti dal teatro di tradizione, portati da Carlo Bertinelli, e quelli derivati dal teatro di ricerca che appartenevano al bagaglio professionale di Alessandra Brocadello.
Dopo essersi concentrato soprattutto sul teatro per ragazzi, il gruppo, a partire dal 2008, ha imboccato la strada della produzione di spettacoli del teatro d’innovazione che recuperavano materiali originali e testi d’epoca per riproporre emozionalmente episodi e scenari della secolare cultura italiana.
Il carteggio epistolare e documentale tra il poeta Gabriele d’Annunzio e l’attrice Eleonora Duse è stato il primo banco di prova per elaborare una drammaturgia originale che utilizzasse in forma scenica le parole stesse dei due protagonisti. Una sfida vinta da Carlo Bertinelli come autore, e come interprete accanto ad Alessandra Brocadello, che ha dato vita a una serie di rappresentazioni e visite animate (tra cui spicca quella in corso al Vittoriale).
La ricerca sui testi di fine Ottocento-primi Novecento è confluita anche nello spettacolo La Grande Guerra. Voci e ricordi nelle stagioni della storia, che dopo un lungo processo di rielaborazione ha debuttato nella sua forma definitiva lo scorso mese di marzo al teatro Don Bosco di Padova.
Altri spettacoli significativi dei due autori interpreti sono stati: Padova e Galileo (1609 annus mirabilis) del 2009, Vittoria Aganoor del 2010, Il “carattere” del Risorgimento, ambientato nel caffè Pedrocchi, del 2011, La Cometa, prima rappresentazione in epoca moderna liberamente tratta dall’atto unico di carattere astronomico redatto nel 1680 da Bernard Le Bovier de Fontenelle.
Parallelamente agli spettacoli, teatOrtaet ha sviluppato il “genere” delle visite animate che hanno conosciuto, soprattutto a partire dal 2013, un crescente successo toccando vari edifici monumentali e storici, prima a Padova, poi nel Veneto, quindi in Emilia e in Lombardia.

Prossimi appuntamenti
Sabato 25 aprile, ore 15,30
domenica 26 aprile, ore 15,30
sabato 30 maggio, ore 15.30
domenica 31 maggio, ore 15.30
(sono previsti anche altri spettacoli alle ore 11.30 e 14 per gruppi organizzati)

Informazioni
Prezzo Biglietti Visita Animata®:
interi euro 12,00;
ridotto gruppi (oltre le 30 persone) euro 10,00;
ridotto bambini (fino a 12 anni) euro 8,00.

Ferrara baseball al debutto in casa

da: Ferrara Baseball

Tutto pronto al Motovelodromo per il debutto casalingo 2015 del Ferrara Baseball. I ragazzi del castello, galvanizzati dai successi della prima giornata di campionato, cercheranno conferme domenica 26 aprile tra le mura amiche. Sulla loro strada ancora una volta i Drunkballs di Badia Polesine, sconfitti all’esordio e desiderosi di riscatto.
Pronostico difficile, sia pure leggermente favorevole a Ferrara considerati i precedenti scontri diretti; tuttavia, i ducali dovranno ancora fare i conti con diversi forfait: oltre all’infortunato Salmi (difficile il recupero dallo strappo muscolare) sono in dubbio per il campo pure Carlotti e per l’assistant coach Della Portella. Mancherà all’appello anche John Rotondo, assenza pesante vista la versatilità del giocatore spendibile in ruoli diversi. Dovrebbero invece tornare a disposizione del manager Benetti il catcher Fabbri, l’interno Orlandi e il lanciatore Medeot.
Aspetto interessante da considerare, si giocherà partita secca: la sfida a Badia sarà perciò articolata su sette inning, una ghiotta occasione – per entrambe le formazioni – di migliorare la differenza punti oltre alla classifica generale. La squadra di casa vuole difendere l’attuale momentaneo primo posto in classifica, in una giornata in cui le concorrenti principali (Padova su tutte) saranno impegnate su campi altrettanto ostici. I vertici della Società, su tutti il Presidente Bibi Squarzanti, smorzano comunque le ansie da prestazione: il cammino sarà lungo, e per ora l’importante è che il gruppo stia insieme, si consolidi e si diverta.
Per quanti vorranno godersi la prima, domenica al Motovelodromo cancelli aperti dalle ore 10:30, ingresso gratuito.

Presentazione de “Il romanzo dell’ostaggio” di Marco Belli

da: organizzatori

(Koi Press 2015, ed. CARTACEA)
Giovedì 30 aprile, ore 18 c/o La Feltrinelli, Ferrara.
Modera Matteo Bianchi, giornalista de “La Nuova Ferrara”.
Degustazione con i vini dell’ostaggio.

“Un romanzo nel quale l’angoscia dell’attesa riporta alla mente i grandi romanzi criminali della letteratura fin de siècle.”
Enrico Pandiani

“Una scrittura efficace e icastica per una storia sorpendente”.
Matteo Strukul

“Un originale esordio narrativo che racconta la provincia in modo elegante, diretto, letterario, semplice, misterioso e squisitamente flaneuristico.”
Lorenzo Mazzoni

Massimo Fronte, Max per gli amici, è un professore delle scuole superiori in una tranquilla città della provincia padana. La sua vita, sconvolta dalla recente separazione con la compagna, è condotta all’insegna dell’alcol e dello stordimento. Un giorno, però, uno strano biglietto lo convince a recarsi in un bar per un appuntamento misterioso. Max si accomoda ai tavolini, pensando a uno scherzo di qualche amico, ma da lì a pochi istanti l’Orrore si impossessa di lui: un inquietante energumeno, nella cornice di una finestra, gli appare con una testa mozzata di donna tra le mani. Questa visione sconvolgente è il preludio messo in atto da un oscuro deus ex machina, il Sequestratore, che costringerà Max, attraverso un ricatto orchestrato da messaggi enigmatici, a scrivere un romanzo maledetto che cambierà per sempre la sua vita.

Prossimi appuntamenti al Museo Civico di storia naturale

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Nell’ambito degli INCONTRI CON L’AUTORE organizzati dalla FESTA DEL LIBRO EBRAICO, si terranno al Museo Civico di Storia Naturale di via De Pisis, 24 due appuntamenti molto interessanti. Con Nelli-Elena Vanzan Marchini e il suo sensibile lavoro sulla straordinaria figura del medico Giuseppe Jona, presidente della Comunità Ebraica di Venezia nei cruenti anni 1940-43. E con Valentina Sereni, Delfina Piu e Massimo Pieri che ci porteranno a riflettere sui pressanti temi della tutela degli animali e della salvaguardia dell’ambiente, appassionatamente trattati nel loro libro.

lunedì 27 aprile, ore 17.00

Nelli-Elena Vanzan Marchini
“Giuseppe Jona nella scienza e nella storia del Novecento”
2014, CISO Veneto ed Edizioni Canova, Treviso.

Ne parlano assieme all’autore ( Presidente Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera del Veneto, Venezia) Riccardo Calimani (Presidente Fondazione MEIS, Ferrara), Emanuela Cariani (Museo Civico di Storia Naturale, Ferrara)

La ricerca della verità sulla dolorosa scelta di Giuseppe Jona (1866-1943), medico ebreo e presidente della Comunità Israelitica di Venezia, morto suicida il 16 settembre 1943, si snoda come un’indagine appassionata per ricostruire il profilo psicologico del professore e comprendere la situazione storica che lo indusse a scegliere la morte come un fermo atto di negazione della barbarie nazista che gli avrebbe imposto di riconoscere e segnalare gli ebrei veneziani avviandoli alla deportazione. Per cogliere l’eredità scientifica e culturale di Giuseppe Jona il libro propone anche due suoi saggi: “Venezia medica del Settecento” e “La nostra sala anatomica” che tra i tanti lavori scientifici del Professor Jona, testimoniano del profondo legame con la storia della sanità veneziana.

Scheda Autore

Nelli-Elena Vanzan Marchini
Specializzata in archivistica e paleografia, presidente del CISO Veneto, docente all’Università di Torino e di Padova, ha fondato e dirige la collana di fonti per la storia della sanità. Ha curato l’edizione in cinque tomi de “Le leggi di sanità della Repubblica di Venezia ” (Vicenza 1995- Treviso 2012). Ha all’attivo numerose pubblicazioni.

martedì 28 aprile, ore 17.00

Valentina Sereni, Delfina Piu, Massimo Pieri
“Il maiale è il nostro maestro. Animali ed ebrei un rapporto lacerato”
2015, Mimesis, Milano

Ne parla assieme agli autori (rispettivamente: Presidente Gerush92 Committee for Human Right; Insegnante – esperta di disabilità, Presidente di COBASE – Associazione Tecnico Scientifica di Base, Roma), Emanuela Cariani (Museo Civico di Storia Naturale, Ferrara)

La dicotomia fra uomo e natura non esiste nell’ebraismo: esso celebra il creato con la diversità delle sue creature, fra le quali l’uomo. L’ebraismo persegue l’equità ambientale e sociale, comanda il riposo della terra, degli animali e degli uomini, ordina la condivisione delle risorse e la periodica ridistribuzione della terra, vieta di far soffrire gli animali e di affliggerli nel lavoro, di mescolare le specie, di distruggere la diversità biologica; dispone regole alimentari con cui salvaguarda le specie, insegna a nutrirsi dei frutti della terra, ordina la distribuzione delle risorse secondo le necessità di ciascuna creatura, vieta la proprietà privata della terra, impone un limite allo sfruttamento dell’ambiente, ordina di combattere la povertà e di esercitare la scarsità da contrapporre allo sfruttamento intensivo. Molti contravvengono alle disposizioni con la convinzione, errata, che l’uomo sia il dominatore del mondo e il beneficiario unico del suo illimitato sfruttam ento. Le conseguenze di questa visione antropocentrica sono disastri ambientali, sociali, economici e crisi. Va ristabilito equilibrio e sobrietà del racconto della creazione e l’equità nella rete delle relazioni.

Schede Autori

Valentina Sereni, architetto, attiva nel restauro edilizio, vive e lavora a Roma. Esperta di diritti degli animali, diritti umani, risoluzione dei conflitti, razzismo, è presidente di Gherush92 Committee for Human Rights. Ha partecipato alla Conferenza Mondiale contro il Razzismo di Durban nel 2001 e alle successive. è autrice di vari articoli e pubblicazioni fra cui Red triumph over the expert.

Delfina Piu, insegnante di sostegno, esperta di disabilità, è studiosa di lingua e tradizioni ebraiche presso il Collegio Rabbinico Italiano. è membro attivo di Gherush92 Committee for Human Rights e partecipa ai lavori e alle pubblicazioni del Comitato.

Massimo Pieri, presidente di COBASE – Associazione Tecnico Scientifica di Base, Roma

Geopolitica, emergenze ambientali, buone pratiche e comunicazione al centro della riflessione di “Ravenna2015-Fare i conti con l’Ambiente”

da: organizzatori

Ottava edizione per il Festival ravennate su rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sviluppo sostenibile.

La riflessione sul ruolo dell’uomo e sul suo impatto sulla natura, il consumo delle risorse e la geopolitica: si aprirà così l’ottava edizione di “Fare i conti con l’Ambiente”, singolare e ormai consueto appuntamento in Ravenna assurto a festival formativo green di caratura nazionale. Sarà Lucio Caracciolo, giornalista e saggista, editorialista di Repubblica e L’Espresso ma soprattutto fondatore e direttore responsabile di Limes, ad aprire le danze con una conferenza prevista per mercoledì 20 maggio alle ore 18.30.

“Fare i conti con l’Ambiente” si svilupperà quindi – su tre giornate, fino al 22 maggio compreso – con oltre 50 iniziative a kilometri zero: si svolge infatti interamente nel centro storico pedonale di Ravenna all’interno di 12 sale attrezzate e prevede non solo conferenze a tema ma anche seminari di formazione (denominati labmeeting) e workshop in grado di abbracciare tutti i segmenti di attualità tecnico-scientifica del settore rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sostenibilità ambientale.

Il tema dei rifiuti e della loro gestione investe trasversalmente tutta la manifestazione, a partire da un importante momento di confronto sulla tematica del Danno Ambientale con la presenza di Leonardo Arru (ISPRA) e Laura D’Aprile (MATTM) e la moderazione di Simonetta Tunesi. Per proseguire con gli approfondimenti sui Centri di Riuso e sulla Prevenzione Rifiuti e il focus specifico sulla “Gestione degli Inerti”, tema di scottante attualità che fa il paio con quello delle bonifiche: anche nel 2015 Ravenna si conferma sede dell’Alta Scuola di Formazione sulla bonifica di siti contaminati, corso residenziale rivolto a sviluppare concrete professionalità nel campo del recupero e riconversione delle aree dismesse e dei siti contaminati.

Oltre 20 i Workshop programmati con importanti approfondimenti sull’attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione Rifiuti, sui comportamenti di riciclo e prevenzione delle famiglie italiane, sulla depurazione delle acque reflue, sugli sviluppi della Direttiva Seveso, sull’inquinamento atmosferico (Progetto Sinatra) e le buone pratiche nell’efficienza energetica e nell’edilizia sostenibile e nei sistemi di accumulo dell’energia elettrica e termica. Grande spazio anche per la progettazione europea e per le attività di disseminazione di importanti progetti europei (LIFE Gioconda, BIOLEAR, BIOMETHER, EMARES, PREFER, PRISCA.

Si parlerà di sport e ambiente, di energie rinnovabili, di boschi coltivati ad arte per riscoprire il legame con la natura.

La comunicazione investirà tutta la manifestazione, con il coinvolgimento di giornalisti e blogger ambientali, con il consueto culmine nel Labecamp, momento di confronto e incontro “a microfoni aperti” sui temi del giornalismo green, non-conferenza che vedrà la partecipazione di un nutrito gruppo di voci da FIMA, la Federazione Ambientale Media Ambientali che ha trovato in Ravenna uno dei propri luoghi d’elezione. Denuncia Vs puro allarmismo: dove va il giornalismo ambientale? Questo il focus del labecamp 2015.

E poi – giacché si tratta di un Festival – i momenti culturali, con le Emergenze Creative, performance a tema ambientale curate da Silvia Cirelli; il contributo di Umberto Torelli, giornalista del Corriere della Sera, sul viaggio come metafora della vita; la presentazione del libro “La raccolta differenziata” di Daniele Fortini e Nadia Ramazzini; i Live Painting, pittura di frontiera a tema “green” con performance live in Piazza del Popolo; la Mostra sui Macchiaioli e i Futuristi del MAR, il Museo d’Arte di Ravenna.

Secondo i responsabili dell’iniziativa Giovanni Montresori e Mario Sunseri, la manifestazione offre concretamente un contributo all’innovazione del settore della gestione dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia attraverso la condivisione della conoscenza e la creazione di una rete di tecnici (progettisti, gestori, fornitori di attrezzature e di servizi, comunità scientifica) diffusa su tutto il territorio nazionale ed internazionale. Gli incontri e gli eventi, sviluppati in collaborazione con il Comune di Ravenna, la Camera di Commercio di Ravenna e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ravenna, sono finalizzati alla diffusione incrociata delle informazioni al fine dell’innovazione dei settori. Il paradigma “open content” adottato dal Festival “Fare i conti con l’ambiente” rappresenta un modello di diffusione delle idee non governato dalla commercializzazione; esso si può definire come “un contenuto, una conoscenza prodotta e/o acquisita e messa in condivisione all’interno di una comunità di settore non per fini di profitto ma con lo scopo di renderlo disponibile a ulteriori miglioramenti, distribuzione e confronti da parte di altri”. L’aggregazione permette di abbracciare contemporaneamente più ambiti territoriali e settoriali emancipando gruppi di persone accomunate dagli stessi ambiti di conoscenza, di interessi e/o problemi da risolvere. Alla base vi è lo stimolo di lavorare con gli altri confrontandosi e imparando continuamente.

Fare i conti con l’ambiente/Ravenna2015: come funziona e cosa vedere

L’evento è alquanto ricco, e conta più di 50 iniziative, distribuite in maniera coerente sul territorio e nei 3 giorni della manifestazione. In particolare, sono previste:

– Conferenze: l’evento principale della tre giorni, con esperti nazionali e internazionali ad introdurre i temi principali;

– LabMeeting: veri e propri momenti formativi e di approfondimento relativi a tematiche di interesse per operatori, professionisti, enti locali, svolti con l’ausilio di software dedicati e case-studies;

– Workshop: momenti di dialogo tra esperti del settore;

– Eventi culturali

Iscrizioni online sul sito della manifestazione | Ravenna2015 offre la possibilità di sviluppare un percorso specifico di formazione professionale con diversi eventi riconosciuti dagli Ordini professionali per l’attribuzione di crediti formativi professionali. Sono in corso le procedure con l’Ordine Ingegneri, Avvocati, Geologi, Geometri.

LABELAB

Labelab è un team di professionisti operante nel settore dei rifiuti, dell’acqua, dell’energia con un team di 50 professionisti nazionali ed internazionali. Le principali iniziative di Labelab riguardano la realizzazione e gestione dei portali internet Rifiutilab (www.rifiutilab.it), Acqualab (www.acqualab.it) ed Energialab (www.energialab.it). Il progetto è nato con l’obiettivo di offrire un contributo all’innovazione del settore della gestione dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia attraverso la condivisione della conoscenza e la creazione di una rete di tecnici (progettisti, gestori, fornitori di attrezzature e di servizi, comunità scientifica) diffusa su tutto il territorio nazionale ed internazionale. Le raccolte ed elaborazioni di dati, la diffusione delle informazioni permetteranno infatti il confronto, al fine dell’innovazione, dei settori. Il successo del sito www.rifiutilab.it (attivo dal settembre 2001) e degli altri portali, è testimoniato dall’elevato interesse degli addetti del settore e della comunità scientifica, dai quali viene considerato come lo strumento tecnico privilegiato per l’accesso alle informazioni in rete sui rifiuti. In coincidenza con la partecipazione italiana all’Expo 2010 di Shanghai dedicata al tema “Better City, better life”, Labelab con i suoi software per la gestione dei servizi ambientali è stata inclusa nell’iniziativa “Italia degli Innovatori” www.italianvalley.it, iniziativa dedicata alle eccellenze tecnologiche del nostro Paese.

Coldiretti: non solo Xylella, un miliardo di danni dalle malattie portate dai parassiti “alieni”

da: ufficio stampa Coldiretti

Made in Italy minacciato anche dai parassiti provenienti dall’estero: funghi, batteri, insetti e animali che sfuggono ai controlli sanitari alle importazioni ed ai traffici irregolari e che stanno mettendo in crisi colture e produzioni italiane.

Non solo la Xylella fastidiosa proveniente dal Costa Rica che sta facendo strage di ulivi nel Salento, ma ammontano a circa un miliardo di euro i danni alle coltivazioni Made in Italy provocati dall’invasioni di parassiti “alieni” provenienti da altri continenti che a causa dell’intensificarsi degli scambi commerciali sono arrivati in Italia dove hanno trovato un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici, dalla Popillia Japonica alla Drosophila suzukii fino alla Aetina Tumida. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in vista dell’ Expo dalla quale si evidenzia che a rischio ci sono i simboli dell’agricoltura italiana, dall’ulivo al pomodoro, dagli agrumi al castagno, dalle ciliegie ai mirtilli, ma anche le piante ornamentali come le palme e perfino le api.
Se sono iniziati gli abbattimenti degli ulivi colpiti dalla Xyella e sono in atto le attività di potatura, trinciatura, sarchiatura e aratura dei terreni, necessarie per creare un ambiente sfavorevole alla sputacchina, l’ insetto vettore del batterio, l’ultimo arrivata – sottolinea la Coldiretti – è la Popillia japonica che originaria dal Giappone ed è stata trovata in Italia per la prima volta in Lombardia dove si teme per l’attacco ai pomodori di cui ha già fatto strage negli Usa ,dove secondo il dipartimento di Agricoltura per gli interventi di controllo si spende più di 460 milioni di dollari all`anno.
Si tratta di un coleottero le cui larve a fine maggio si trasformeranno in scarabeidi, lunghi circa 12 millimetri, con torace verde – dorato brillante che possono attaccare 295 specie vegetali, di cui almeno cento di forte interesse economico, come il mais, la vite, il pomodoro, i meli, i fiori. Se si teme per il futuro del pomodoro italiano le castagne hanno invece già pagato un conto salatissimo con la produzione che è scesa al minimo storico ben al di sotto dei 18 milioni di chili registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa.
La colpa è del cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà molto tempo per ottenere un adeguato contenimento. E danni incalcolabili sta anche facendo la Drosophila Suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva soprattutto in Veneto

La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è quasi dimezzata nel 2014 anche per l’arrivo in Italia dell’insetto killer delle api che mangia il miele, il polline e, soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare. Si tratta del coleottero Aethina Tumida della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni ’90 provocando ingenti danni, diretti ed indiretti, poiché a seguito del venir meno delle api sul territorio, si prevedono conseguenze anche per gli agricoltori per la carenza d’impollinazione delle colture agrarie. E se gli agrumi della Sicilia sono stati gravemente attaccati dalla Tristeza (Citrus Tristeza Virus) che ha indebolito oltre il 30 per cento delle coltivazioni, centinaia di migliaia di piante di kiwi del Lazio e Piemonte sono state letteralmente sterminate dalla batteriosi del kiwi (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae), mentre melo e pero in Emilia sono stati colpiti dal colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora).
Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus originario dell’Asia che ha fatto strage di decine di migliaia di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise.

Per difendere il patrimonio del Made in Italy agroalimentare è necessario rafforzare gli strumenti di intervento per sostenere i produttori fortemente danneggiati ma è anche necessario potenziare la ricerca per la prevenzione. Fondamentali sono certamente i controlli sulle importazioni e la lotta al commercio irresponsabile come conferma la Relazione annuale di Europhyt, il sistema comunitario di notifica fitosanitaria che opera nei 28 stati membri UE più la Svizzera.
Nell’ultimo anno sono state intercettate ben 6957 partite di piante, parti di piante, prodotti ortofrutticoli e materiali di imballaggio in legno, delle quali il 95 per cento provenienti da Paesi extracomunitari, che non rispettavano le normative fitosanitarie comunitarie, secondo una analisi della Coldiretti. In 2483 partite, circa un terzo dei casi, sono stati trovati insetti, funghi, batteri o virus. I prodotti ortofrutticoli rientrano tra le categorie più a rischio con prodotti come i mango, zucca, basilico, melanzana, guava e peperone, provenienti da India, Pakistan, Ghana, Repubblica Dominicana, Cambogia, Sri Lanka, Kenya e Bangladesh.

22 aprile 2015: da Ferrara un contributo alla nascita della Rete europea dei giovani cooperatori

da: Legacoop Emilia-Romagna

Chiara Bertelli di Legacoop Ferrara rappresenta a Parigi i giovani cooperatori italiani all’Assemblea annuale di Cooperatives Europe.

È nata ufficialmente la Rete europea dei giovani cooperatori che, dopo la prima Assemblea tenutasi ieri 22 aprile a Parigi, oggi “debutterà” all’interno dell’Assemblea annuale di Cooperatives Europe, l’organismo di rappresentanza a livello europeo delle imprese cooperative. La delegazione italiana dei giovani cooperatori è rappresentata da Chiara Bertelli, responsabile della promozione di Legacoop Ferrara ed ex portavoce di Generazioni Emilia Romagna, carica che ha ricoperto per 4 anni fino a marzo 2015.
Ieri 22 aprile sono stati più di 70 i giovani provenienti da cooperative e strutture associative di oltre 10 diversi Paesi europei che si sono incontrati e, attraverso gruppi di lavoro, hanno individuato obiettivi della Rete e modalità per raggiungerli. “Abbiamo discusso, ci siamo confrontati e alla fine abbiamo deciso che la Rete europea avrà come obiettivo la conoscenza reciproca dei giovani nelle cooperative in Europa, la diffusione delle buone pratiche, l’educazione e la promozione cooperativa, la promozione del ricambio generazionale” dice Chiara Bertelli che, da più di un anno, coordina il gruppo di lavoro nazionale di Generazioni sulla prospettiva internazionale, da cui è partita l’idea della Rete europea.
Generazioni, il coordinamento dei giovani cooperatori di Legacoop, nato dalla volontà di dare voce alle esigenze di ricambio generazionale e di promuovere la propria crescita personale e professionale all’interno del movimento cooperativo, ad oggi è il network più strutturato di cooperatori under 40 in Europa. Lo scorso 2 ottobre a Bologna, insieme a OOP! Giovani Confcooperative, ha organizzato l’evento Network in Progress per promuovere la nascita della Rete europea. Generazioni fa parte, inoltre, del comitato promotore che ha provveduto all’organizzazione dell’incontro di Parigi, fissando linee guida e ipotizzando possibili piste di lavoro.
Oggi 23 aprile, nel corso di una tavola rotonda su sfide e opportunità per i giovani in cooperativa, all’interno dell’Assemblea di Cooperatives Europe del 23-24 aprile, Chiara Bertelli interverrà a nome dei giovani cooperatori italiani. “Le cooperative sono nodi di una straordinaria rete internazionale, basata su principi e valori condivisi. Fino ad oggi una rete poco conosciuta che soprattutto i giovani, nati e cresciuti in un’Europa senza frontiere, possono praticare e valorizzare” dice Chiara Bertelli.

È possibile consultare il programma dell’Assemblea di Cooperatives Europe alla seguente pagina:
www.paris2015.coop

Quintorigo & Roberto Gatto play Frank Zappa

da: ufficio stampa Crossroads

Giovedì 30 aprile (con inizio alle ore 21), in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz, l’edizione 2015 del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, torna al Teatro Comunale di Russi con una nuova serata nel segno dell’incontro tra grande repertorio rock e liberi ripensamenti improvvisativi.

I Quintorigo assieme al batterista Roberto Gatto metteranno sui leggi le sulfuree canzoni di uno dei grandi ‘trasgressivi’ del rock: Frank Zappa. Temi ideali per la corrosiva forza espressiva ad alta elettrificazione dei Quintorigo, ovvero Valentino Bianchi (sax tenore), Andrea Costa (violino), Gionata Costa (violoncello) e Stefano Ricci (contrabbasso) assieme a Moris Pradella (voce). Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comune di Russi – Teatro Comunale. Biglietti: intero euro 15, ridotto 12.

Il primo riuscito incontro dei Quintorigo con le musiche di Frank Zappa, avvenuto durante un concerto della precedente edizione di Crossroads, si è ampiamente sviluppato sino a diventare un progetto completo. E come già in occasione di quel primo seminale concerto, per dare impeto alla musica è stato coinvolto Roberto Gatto, il batterista del jazz italiano, in anni recenti sempre più dedito all’attività da leader.
Play Frank Zappa si preannuncia come uno spettacolo accompagnato da un’accurata veste teatrale e scenografica. L’universo fantasmagorico, il rock sperimentale zappiano rivivono nella viscerale performance dei Quintorigo: un incrocio di archi e sax ad elevato tasso d’elettrificazione, un quartetto sui generis da qualche anno affiancato dalla voce di Moris Pradella. L’approccio ‘scapigliato’ dei Quintorigo, che hanno già affondato i loro archetti nel repertorio di Mingus ed Hendrix con spettacoli monografici di grande effetto, è tale da conservare, pur con nuove sembianze, lo spirito iconoclasta di quell’anarchico e indomito protagonista del rock che fu Zappa. Sciabolate sonore, strumenti spinti oltre il loro limite, affondi solistici e trame contrappuntistiche da cardiopalma: a Zappa non sarebbe dispiaciuto aggiungere simili musicisti alle sue suggestive band.

Bonaccini annuncia una legge sui “Luoghi della memoria”. Tutte le iniziative sul portale della Regione e sui social

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Uniti dalla memoria, sul portale della Regione e sui social tutte le iniziative per il 70° dalla Liberazione. Bonaccini: “Presto una legge sui luoghi della memoria”

Settant’anni dalla fine della guerra. Settant’anni dalla Liberazione. Scritta così, con la maiuscola e senza altre parole che la accompagnino. Perché non ha bisogno di spiegazioni per essere compresa, ha invece bisogno di essere ricordata.

Dobbiamo fare memoria. Dobbiamo celebrare quella pagina di storia che permise al nostro Paese di liberarsi dall’occupazione nazista, dalla dittatura fascista, dal dramma della guerra. Una storia fatta da tanti eroi spesso rimasti anonimi: donne e uomini che si sono battuti per la loro e per la nostra libertà. Mettendo a rischio o sacrificando la propria vita perché i diritti e i valori che oggi spesso tendiamo a considerare scontati, a partire da quello della libertà e della democrazia, fossero difesi e tramandati.

Impossibile citare tutti coloro che nella nostra regione, in questa Emilia-Romagna che è stata in prima linea nella lotta partigiana al nazifascismo, persero la vita. A queste vittime oggi sono intitolate strade, targhe, edifici e dedicati premi; ci sono i musei e anche i libri di storia a ricordarci ciò che di grandioso quelle persone hanno fatto. Ci sono partigiani e deportati sopravvissuti, che continuano a portare la propria preziosa testimonianza nelle scuole, affinché i giovani conoscano i fatti dalle parole di chi li ha vissuti.

Tutto questo è importante, ma forse non è sufficiente, perché il rischio dell’amnesia o del travisamento della verità è sempre dietro l’angolo. Troppe volte abbiamo assistito al tentativo di inquinare la realtà. Di quando in quando c’è qualcuno che prova a insinuare il dubbio, a reinterpretare i fatti, addirittura a negarne l’esistenza. Pensiamo alla Shoah, ma anche alla Resistenza.

Abbiamo quindi il dovere di ricordare e di celebrare il 25 aprile. Ma chi è impegnato nella politica e nelle Istituzioni ha qualche responsabilità in più, non si può fermare qui.
Per questo tra gli obiettivi del nostro mandato c’è la definizione di una legge per la promozione e la valorizzazione della memoria e dei luoghi della memoria. Vogliamo realizzare un progetto nazionale che metta in rete musei, luoghi, istituzioni, biblioteche e archivi che, in modo spesso precario e fragile, mantengono la cura del ricordo.

Vorremmo che il tributo che noi oggi rendiamo ai nostri soldati, a quelli delle truppe alleate, ai partigiani e alle partigiane impegnati nella Resistenza, agli Ebrei deportati anche dalle nostre terre e dalle nostre città, a tutti i cittadini che hanno lottato per la Liberazione, si trasformasse in qualcosa di più.

Tanti, troppi luoghi in Italia sono stati teatro di scontri ed eccidi efferati. Vorremmo che questi luoghi, dove soltanto durante la Seconda guerra mondiale persero la vita nel nostro Paese centinaia di migliaia di persone – senza contare i feriti, i mutilati, gli invalidi – fossero parte di un sistema museale unico e valorizzato con tutte le risorse e le forze possibili.

Il nostro Paese da quel 25 aprile di 70 anni fa che oggi festeggiamo vive in pace. Siamo talmente abituati a questa condizione da considerarla normale, dovuta. Eppure viviamo circondati dalle guerre.

Come ormai un anno fa disse Papa Francesco “Siamo di fronte a un conflitto globale, solo che si combatte a capitoli, a pezzetti”. E noi non possiamo ignorarlo, voltarci dall’altra parte, far finta che non esista perché non si consuma sul nostro territorio. Questa giornata è un tributo alla pace, e ci impegna a lavorare non solo oggi ma ogni giorno per difenderla, preservarla e tramandarne la cultura.

Emergenza depurazione: “i Consorzi di bonifica ne sono vittime, ma fanno la loro parte. Ora servono investimenti strutturali e nuove norme”

da: ufficio stampa A.N.B.I.

“Non è certo l’agricoltura la causa dell’emergenza depurazione, sanzionata dall’Unione Europea al nostro Paese; non solo si è fortemente ridotto l’uso di prodotti chimici nei campi, ma la fitodepurazione, attuata dai Consorzi di bonifica, permette l’abbattimento anche dei nutrienti residui, quali azoto e fosforo.”

Ad evidenziarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) in relazione ad una riunione promossa a Roma dalla Struttura governativa di Missione #italiasicura con le aziende del settore idrico.
“Oltre a ciò – ha proseguito Vincenzi – va sottolineata la funzione ambientale dell’irrigazione, capace di restituire alla falda una risorsa idrica migliore di quella prelevata dai corsi d’acqua di superficie, oltre ad essere un indispensabile fattore produttivo, perché senza acqua non c’è agricoltura. I Consorzi di bonifica sono tra le vittime dell’insufficiente qualità delle acque di superficie, causata dall’inadeguatezza della rete di depuratori: non solo, talvolta, sono costretti a sospendere il servizio irriguo, a salvaguardia della salubrità dei prodotti alimentari, ma sono impossibilitati, da norme inadeguate, ad utilizzare i reflui depurati per l’irrigazione, come altresì previsto dalla normativa sull’uso plurimo delle acque, giacchè il tasso di salinità permesso dalla legge è incompatibile con le pratiche agronomiche, rischiando di bruciare le colture. Chiediamo, quindi con forza – ha concluso il Presidente A.N.B.I. – la revisione di tali limiti, a seguito anche di investimenti infrastrutturali, al fine di permettere un uso agronomico sicuro delle acque reflue, contribuendo ad ottimizzare così il bilancio idrico del nostro Paese cui, nel settore agricolo, già concorriamo in maniera significativa grazie all’applicazione del sistema irriguo “esperto” Irriframe, capace di garantire un risparmio fino al 25% nel fabbisogno colturale e che sarà tra le eccellenze made in Italy, presenti al prossimo Expo.”

No alle privatizzazioni dell’acqua e dei servizi pubblici locali

da: comitato Acqua Pubblica Ferrara

La Legge di stabilità concede ai comuni di utilizzare i proventi delle vendite delle azioni delle partecipate pubbliche fuori dal patto di stabilità, un chiaro incentivo del Governo alla privatizzazione dei beni comuni che tradisce l’esito dei referendum del 2011.
Sindaci e consiglieri comunali non cedano a questo ricatto, siano difensori e non curatori fallimentari dei beni comuni e dei servizi pubblici delle loro comunità!
Scendere sotto il 51% di proprietà pubblica in HERA, società che gestisce i servizi pubblici locali necessari a garantire i diritti umani fondamentali come l’acqua, rappresenta un punto di non ritorno per la loro privatizzazione.
Significa per le amministrazioni pubbliche cedere campo libero alla gestione finalizzata al profitto dominata dalla finanza, e rinunciare a gestire la cosa pubblica negli interessi dei cittadini, dei lavoratori, del territorio nel suo insieme.
Significa accettare il progressivo aumento delle bollette e la riduzione degli investimenti, a favore dei dividendi distribuiti agli azionisti.
Non ci sono ragioni accettabili in questo processo di espropriazione, né politiche, né di bilancio.
Il Comitato acqua pubblica di Ferrara si mobilita e invita tutte/i a partecipare al presidio che si svolgerà:
Lunedì 27 aprile a Ferrara, in piazza Municipale, a partire dalle ore 15.30.
Seguiremo da vicino la discussione del Consiglio comunale di Ferrara sulla delibera di modifica statutaria di Hera, modifica del patto di sindacato dei soci pubblici e vendita delle azioni Hera da parte del Comune di Ferrara.
Il Presidio è convocato in concomitanza anche da CGIL e UIL.
I Comitati acqua bene comune di Ferrara e dell’Emilia Romagna parteciperanno allo sciopero ed alla manifestazione indetta dalla CGIL Emilia Romagna e dalle RSU di Hera il 28 aprile 2015.
Invitiamo tutti/e a partecipare alla Manifestazione che si svolgerà martedì 28 Aprile a Bologna, davanti alla sede di Hera, viale Berti Pichat dalle 8.30 alle 11.00, in concomitanza con l’assemblea dei soci Hera.

Per informazioni e partecipazione (pullman) contattare la Camera del Lavoro CGIL di piazza Verdi (0532-783111)

Mini-replica alle affermazioni del sindaco di Comacchio

Circolo di Legambiente “Delta del Po”-Comacchio

Il circolo “Delta del Po” di Legambiente di Comacchio espone le sue preoccupazioni a chiunque voglia ascoltarle, lasciando all’interlocutore la responsabilità di approfondire, agire o meno.

Sul tema dei “Campeggi”: NON SIAMO CONTRO I CAMPEGGI, tuttaltro, abbiamo solo espresso dubbi sulla legittimità di poter procedere alla loro trasformazione in Villaggi Turistici (e quindi non più campeggi) , e quindi con l’intento di realizzare un cambio di destinazione d’uso dei terreni, con la procedura realizzata dal Comune di Comacchio, ovvero con la sola modifica di un regolamento edilizio. Stiamo chiedendo agli enti preposti di verificarne la correttezza.

Sul tema “Aree sosta camper”: NON SIAMO CONTRO LE AREE SOSTA CAMPER, tuttaltro, in passato abbiamo solo contestato il tentativo di realizzare varianti al PRG ad hoc per singoli proprietari di terreni che volevano una variante solo a proprio vantaggio, pur esistendo nel territorio di comacchio già varie aree destinate a questo dal PRG. Abbiamo poi chiesto che il tema venga affrontato in una logica di Piano e di regolazione (nel PRG, nel PSC, o in piani sosta o altro) e che non sia quindi affrontata in una logica di sola relazione con qualche privato.

Tutto qua.

Chi distorce quindi la realtà?

Cordialmente,

Il Direttivo del Circolo “Delta del Po” / Legambiente Comacchio.

Settantesimo anniversario della Resistenza (1943/1945 – 2013-2105): calendario delle iniziative 2015

da: organizzatori

Incontri e Rappresentazioni Teatrali con e per la Scuola

Dal 15 al 30 aprile I luoghi della Memoria
Visite guidate per tutto il mese di Aprile ai luoghi della memoria 1943/1945
a cura dei docenti del Laboratorio di Didattica della Storia dell’Istituto di Storia Contemporanea,
per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

25 aprile – ore 10.00 – Casa Generosa – Vigarano Mainarda

Inaugurazione dell’ esposizione “I valori della Costituzione raccontati attraverso 15 parole-chiave”
realizzata dagli studenti del Consiglio comunale dei ragazzi del Comune di Vigarano Mainarda
a cura del Consiglio Comunale dei Ragazzi, della Scuola media di Vigarano Mainarda. in collaborazione con
il Laboratorio di Didattica della Storia dell’Istituto di Storia Contemporanea.
Nei mesi di aprile e maggio l’ANPI provinciale, l’Istituto di Storia Contemporanea e il Museo del
Risorgimento e della Resistenza hanno programmato diversi incontri sui temi relativi alla storia e memoria della Resistenza, all’educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità che si svolgono all’interno delle
Scuole di ogni ordine e grado di Ferrara e Provincia

Mostre

18 aprile – ore 9.30 – Sala Conferenze del Comune di Taglio di Po
Presentazione della mostra “Ebrei e Polesine. L’internamento libero a Taglio di Po 1941-44″ intervengono
Chiara Fabian, Antonella Guarnieri, Roberto Felloni.
Comune di Taglio di Po, in collaborazione con Associazione “Il fiume” e Museo Risorgimento e della
Resistenza
Entrambe le mostre sono visitabili dal 18 aprile al 2 maggio

22 aprile – ore 11.30 – Salone d’Onore – Palazzo comunale, piazza Municipale 1
Inaugurazione Mostra in tre sezioni
Libere di essere (R)esistenti – dai gesti di ieri ai segni di oggi
Partecipano l’Ass. alle Pari Opportunità Annalisa Felletti e l’Ass. alla Cultura, vicesindaco Massimo Maisto
Salone d’Onore – Palazzo comunale – Piazza Municipale,1
· Sezione Le donne dei gruppi di Difesa e Luisa Balboni
a cura di: UDI-Archivio Storico, Museo del Risorgimento e della Resistenza, ANPI Ferrara, Istituto di Storia
Contemporanea
· Sezione La resistenza delle donne – Progetto per la realizzazione di un bassorilievo
a cura della Classe IV A del Liceo artistico “D. Dossi”- docenti Silvia Pagnoni e Mara Gessi
Museo del Risorgimento e della Resistenza – Via E. I° D’este, 19
· Sezione Partigiane
a cura di Delfina Tromboni
L’esposizione sarà visitabile dal 22 aprile al 22 maggio, dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13.00

12 maggio – ore 11.30 – Castello Estense – via Coperta – Sala Alfonso I
Inaugurazione Mostra Ottantesimo Scuola “Alda Costa”: a nostra volta testimoni
a cura della Scuola “Alda Costa” in collaborazione con L’Istituto di Storia Contemporanea

Manifestazioni

24 aprile – ore 16.30 – ritrovo in piazza Municipale
Pedalando pedalando…nei luoghi della memoria, nel 70° della liberazione di Ferrara e in ricordo delle
donne che hanno partecipato alla Resistenza delle donne. Il percorso prevede alcune tappe in cui verranno
raccontate le vicende delle Resistenti ferraresi e si concluderà presso la Casa delle Donne, in via Terranuova
12/b.
UDI Ferrara, ANPI Ferrara, Istituto di Storia Contemporanea, Museo del Risorgimento e della Resistenza

24 aprile – ore 16.00 – Sala Arengo – Palazzo comunale – Piazza Municipale 1.
Il contributo delle Forze Armate Regolari alla Guerra di Liberazione – l’ingresso dei Reparti Inglesi a
Ferrara
Presentazione in power point “Il contributo del Regio Esercito Italiano alla Resistenza ed alla Guerra di
Liberazione
Presentazione del libro “Regioni, Province, Reparti Organizzazioni, Città Decorate di Medaglia d’Oro al
Valor Militare, al Valor Civile, al Merito Civile per la Guerra di Liberazione
Partecipa l’ Ambasciatore Alessandro Cortese de Bosis
a cura di Federazione del Nastro Azzurro e Associazione Nazionale Combattenti delle Forze Armate
Regolari nella Guerra di Liberazione

26 aprile – ore 10.30 – Casa del lavoratore- Arci Cona – via Comacchio 943
Il dovere di ricordare:
proiezione di brani tratti dal documentario di Carlo Magri sulla Liberazione di Ferrara
Ferrara 1945 fra Storia e Memoria, intervento di Anna Quarzi
testimonianze di Luciano Bratti e Luciano Zappaterra
Nell’occasione interverrà Paolo Marcolini, nell’ambito delle “Notti rosse ARCI”

Presentazioni APP

29 aprile – ore 10.00 – Sala Consiliare del Comune di Ferrara Piazza Municipale,1
Presentazione della porzione ferrarese della APP inserita nel progetto regionale “La presenza delle donne
nell’antifascismo e nella lotta di Liberazione in Emilia Romagna e l’universalità e l’attualità di quegli
ideali nella società moderna”. Intervengono il vice sindaco Massimo Maisto, il dirigente del Liceo
Scientifico Donato Selleri, gli studenti e i docenti del Liceo Scientifico Roiti che hanno lavorato alla
costruzione della APP, Antonella Guarnieri, Museo RR, coordinatrice scientifica della ricerca ferrarese,
Daniele Civolani ANPI provinciale.
A cura di: Liceo Scientifico Roiti, Museo Risorgimento e Resistenza, Regione Emilia Romagna, ANPI
Regionale e ANPI provinciale, Università degli Studi di Ferrara

6 maggio – ore 16.30 – Sala conferenze Istituto di Storia Contemporanea, vicolo S. Spirito,11
Presentazione progetto Resistenza mAPPe:
• Parte ferrarese della Mappa regionale: Resistenza sulla Costa e Resistenza in pianura
• Eccidi e stragi fasciste nella città di Ferrara
• I luoghi di persecuzione degli ebrei ferraresi
a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea.

Presentazioni di libri

29 aprile – ore 17.00 – Sala Arengo – Palazzo comunale – Piazza Municipale 1
Presentazione del libro di Marco Piccolino “Sant’Anna di Stazzema- La storia di Pietro, testimone per
caso della strage nazifascista” (ed. Il Campano 2014)
a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea

30 aprile – ore 11.00 – Museo Risorgimento e della Resistenza – via E. I° D’Este, 19
Presentazione ebook: Lo squadrismo raccontato dai fascisti. Il Diario 1922 di Italo Balbo e altre fonti, a
cura di Antonella Guarnieri, Controcanto antifascista: la cronaca, le storie, a cura di Delfina Tromboni,
Documenti originali sullo squadrismo ferrarese dai fondi dell’Archivio di Stato di Ferrara, a cura di
Davide Guarnieri, edito dal Comune di Ferrara, 2014
Partecipano gli autori, Cristina Fiorentini e Elena Querzola dell’Ufficio Sviluppo e Comunuicazione del
Comune di Ferrara, che hanno curato l’editing della pubblicazione e lo studente Domenico Zitiello – I.T.I.
Copernico-Carpeggiani di Ferrara, che ha partecipato al progetto “Learning By Doing”, che ha coinvolto la
scuola e il Comune di Ferrara.

30 aprile – ore 17.00 – Museo Risorgimento e della Resistenza – via E. I° D’Este, 19
Omaggio a Luigi Sandri, storico collaboratore del Museo del Risorgimento e della Resistenza
Presentazione del suo libro, Ferrara come una bella donna misteriosa e affascinante, Ed. La Carmelina,
2015. Ne parla Gian Paolo Borghi, introduce Antonella Guarnieri. Sarà presente l’architetto Carlo Bassi
7 maggio – ore 17.00 – Sala Arengo – Palazzo comunale – Piazza Municipale 1
Presentazione del libro di Manuela Dviri Un mondo senza noi – prefazione di Gad Lerner
(ed. Piemme 2015). Sarà presente l’autrice
a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea in collaborazione con L’associazione “Il Fiume”

Proiezioni cinematografiche

25 aprile – ore 15.00 – 19.00 – Sala Estense – piazza Municipale
Proiezione del videoclip Ferrara non dimentica realizzato per il settantesimo della Liberazione da un’idea
di Giuseppe e Stefano Muroni, regia di Marco Cassini, prodotto da ANPI provinciale, CISL Ferrara, SPICGIL
Ferrara
Proiezione a ciclo continuo del documentario di Carlo Magri, Ferrara, aprile 1945, dal Reno al Po,
Percorso di materiali filmati dagli operatori al seguito delle Truppe Alleate che dal Reno arrivarono al Po
a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea

Spettacoli teatrali

25 aprile – ore 17.45
LiberAzione, azione teatrale lungo le vie del centro della città
da Piazza Verdi al Muretto di Castello Estense
a cura di: ANPI Ferrara -Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro in collaborazione con ARCI – SPI
CGIL – Fondazione “l’Approdo”

25 aprile – ore 21.00 presso la “Festa degli antichi sapori”- Bondeno (area Scalo ferroviario – Cargofer)
Rappresentazione teatrale della storia di Lidia Bellodi: una donna coraggiosa
Testi a cura di Bracciano Lodi
a cura di ANPI di Bondeno

27 aprile – ore 17.00 – Sala Agnelli – Biblioteca Ariostea
Sklavin, Spettacolo Teatrale tratto dal libro omonimo di Daniele Civolani e Ferruccio Mazza
a cura di ANPI provinciale

A conclusione delle manifestazioni per il 70° della Resistenza è prevista nel mese di giugno 2015
una lectio magistralis di Valerio Onida, Presidente dell’INMSLI (rete nazionale degli Istituti Storici) – già presidente della Corte Costituzionale:

La Costituzione nella storia d’Italia
(a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea)

“Primavera Pomposiana” con Matilde di Canossa

da: organizzatori

L’Associazione Pomposa Eventi (A.P.E.) in collaborazione con l’Abbazia di Pomposa, ricorda che il giorno 25 Aprile torna a Pomposa di Codigoro la nuova edizione della “Primavera Pomposiana”, quest’anno dedicata alla figura di Matilde di Canossa in occasione del nono centenario della morte della nobildonna Emiliana.
La manifestazione, patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, si aprirà sabato prossimo alle ore 11.00 con l’inaugurazione delle varie mostre ed esposizioni.
Saranno allestite all’interno del percorso museale le seguenti installazioni: la personale di acquerelli “Tra(s)mutazioni” dell’artista Valentina Lapierre; la pubblicazione per ragazzi “Matilde di Canossa” disegnata da Luigi Aldegheri e realizzata dal sistema Po-Matilde nel ambito del progetto Vistoria, e la mostra fotografica “Il ritratto del suono – la musica tradotta in immagine” opere accreditate nel concorso fotografico nazionale omonimo, ormai giunto alla seconda edizione e che ha visto un aumento esponenziale dei partecipanti da tutta Italia.
Nel passaggio finale della manifestazione, previsto per domenica 3 Maggio, verrà decretato il vincitore del concorso fotografico nel corso di una serata alla presenza del pluripremiato fotografo Milko Marchetti, serata tutta dedicata alla fotografia ed al nostro territorio. Per visionare il programma dettagliato è possibile consultare il sito internet degli organizzatori dell’iniziativa, all’ indirizzo: http://ape.abbaziadipomposa.it, oppure inviando una mail a: info@ape.abbaziadipomposa.it o cliccando “mi piace” sulla pagina facebook: ape.abbaziadipomposa

Le Savages a Ferrara sotto le Stelle

da: Ferrara sotto le Stelle 2015

Venerdì 31 luglio 2015, al Castello Estense, dalle ore 20.00.

Le Savages, band post punk formatasi a Londra, sta facendo parlare di sé dal 2013, anno in cui è uscito il loro album di debutto, Silence Yourself.
Sono state nominate al BBC Sound 2013, hanno registrato il tutto esaurito in tutta Inghilterra, NME e Pitchfork si sono innamorate di loro. Le quattro del post punk hanno saputo conquistare critica e pubblico grazie alla loro spettacolare presenza scenica ed al loro messaggio filosofico forte e chiaro.
Un messaggio così delineato da essere addirittura chiamato manifesto. Come viene infatti spiegato nella loro bio: «Le SAVAGES non stanno cercando di darvi qualcosa che non avete già. Richiamano piuttosto qualcosa dentro di voi seppellito tempo fa. Si tratta di un tentativo di rivelare e riunire il vostro sé FISICO e quello EMOTIVO e vi dà l’impulso di provare a vivere la vostra vita in modo diverso».
Quattro ragazze con grinta e voglia di comunicare qualcosa di più, oscure e profonde. I loro testi sono ricchi di riferimenti culturali alti, la loro frontwoman sembra la figlia indemoniata di Ian Curtis e Siouxie, ai loro live chiedono di spegnere i telefonini per vivere il momento. Insomma, chi le vede in concerto si aggiudica una esperienza unica ed irripetibile.
Julian Casablancas, leader degli Strokes, ha recentemente confermato una collaborazione con la band.
Le Savages sono Ayse Hassan (basso), Fay Milton (batteria), Gemma Thompson (chitarra) e Jehnny Beth (voce).

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Comacchio, i Cinque stelle: “Con la cementificazione non si fa sviluppo”. Il sindaco: strumentalizzazioni

“Lo sviluppo non può essere considerato tale quando esiste la possibilità di gettare altri metri cubi di cemento. Ci sono strategie a impatto zero e, per quanto ci riguarda, sono le uniche da perseguire. Smetterla con il consumo del territorio è un punto di forza della nostra politica”, taglia corto Raffella Sensoli, consigliera regionale 5Stelle, che con un’interrogazione alla giunta emiliano-romagnola ha chiesto di verificare la correttezza dell’operato di Comune di Comacchio, Provincia di Ferrara e Parco del Delta del Po coinvolti nel discusso capitolo “Contratto di sviluppo – Turismo nel Delta” stretto quasi in concomitanza con il licenziamento dell’ultima stazione del Parco del Delta del Po, quella di Comacchio centro storico. “ Prima di tutto chiediamo la sospensione di qualsiasi modifica o approvazione legata a nuovi progetti. E’ un modo per cautelarsi, ci sono ancora diversi ricorsi aperti – precisa – Ci sono stati cambi di destinazione d’uso dei terreni e va da sé il dubbio legato al rischio di una cementificazione selvaggia”. Nessuna strumentalizzazione da parte di Legambiente si affretta a precisare: “Il sindaco Fabbri, che incontrerò a breve, si sbaglia. Ho letto i documenti e lavorato su dati oggettivi e, quando si parla di territorio, vorrei capire se ci sono state delle irregolarità anche nei confronti della Regione. In ogni caso, ripeto, fin quando non ci sarà la più totale chiarezza sarebbe bene sospendere qualsiasi operazione per evitare danni permanenti”.

Al centro dell’interrogazione c’è il maxi progetto giocato tra interventi edilizi e produttivi messi in campo da una cordata di imprenditori. “In testa c’è la società che fa capo al gruppo Tomasi – prosegue – i progetti presentano una serie di incongruenze formali e di sostanza che avrebbero bisogno di ulteriori approfondimenti”. L’esplorazione di leggi, leggine e normative comunali, provinciali e regionali, è d’obbligo per la Sensoli, c’è bisogno di sgomberare il campo dal caos e capire quale sia la posizione della Regione su quanto sta accadendo nel Comacchiese. “Nonostante il Comune di Comacchio nel documento preliminare del Piano strutturale comunale, abbia ammesso la presenza di un quadro complicato e contraddittorio, e forse in parte anche illegittimo, in relazione alle norme e previsioni urbanistico-territoriali – scrive Raffaella Sensoli nella sua interrogazione – il Comune sta procedendo verso la stipula di accordi con gli imprenditori dei progetti edilizi”.

Secondo la pentastellata l’approvazione di alcune delibere, oggi oggetto di 11 ricorsi, non sembra rispettare parte dei requisiti richiesti dallo stesso consiglio comunale. Motivo per cui la Sensoli è determinata ad andare in fondo. “La situazione è dominata dall’incertezza, tuttavia si stanno trattando progetti edilizi che comporterebbero varianti al Piano regolatore per trasformare le aree agricole in terreni dove ospitare strutture ricettive – spiega – Il consiglio ha approvato modifiche al regolamento edilizio con le quali si pretende di cambiare le destinazioni d’uso di terreni destinati dal Prg a soli campeggi, in terreni destinati a ‘campeggi-villaggi turistici’, variando inoltre gli usi di altri terreni destinati a ‘villaggi turistici’ in terreni per ‘centri vacanze’”. Un passaggio via l’altro per introdurre infine “strutture simili alle case mobili, ma installate fisse al suolo a cura di agriturismi in deroga alla normativa regionale”, sottolinea. “Crediamo che prima di tutelare l’interesse dei privati, la Regione si debba adoperare perché le norme di salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente non vengano calpestate”.

La risposta del sindaco di Comacchio

La mossa della consigliera ha suscitato la reazione del sindaco Marco Fabbri, eletto in quota 5Stelle e scomunicato dal movimento di Grillo qualche tempo fa.
“L’interrogazione è un semplice copia-incolla del ricorso presentato da Legambiente lo scorso anno, il 30 luglio il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato la sospensiva – dice – non c’erano i presupposti per sospendere il Piano di stazione del centro storico del Parco del Delta Po tuttora vigente”. Il piano, ricorda il sindaco, è stato licenziato dopo 20 anni di gestazione nel 2014. “E’ successo grazie a un forte impegno di Regione, Provincia, ente Parco e su forte impulso del nostro Comune – continua – Il piano è stato pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione il 13 febbraio del 2013, dopo di che sono pervenute oltre 60 osservazioni di privati e interessati a vario titolo. Nonostante la forte valenza ambientale del Piano non è arrivata alcuna osservazione da parte del Movimento 5 Stelle regionale, né tanto meno risultano inviate interrogazioni al Presidente della Regione e alla Giunta”.

La questione è dunque politica? “A distanza di oltre un anno e soltanto dopo la nostra espulsione, il Movimento 5 Stelle regionale ha pensato di contestare il piano, quando avrebbe potuto farlo in tempi, modi e sedi previsti per legge”. Il tono è piccato ed è più che plausibile, gli interessi in ballo sono tanti e diversi. “Rispetto al merito della vicenda, stiamo lavorando a pieno ritmo, portando avanti con determinazione uno dei punti del programma elettorale, con la ferma volontà di arrestare il consumo del territorio, al quale abbiamo purtroppo assistito negli ultimi decenni – prosegue Fabbri – Si è data semmai un’accelerata al processo virtuoso di riconversione e riqualificazione delle seconde case con la realizzazione di residenze turistico-alberghiere, secondo la concezione dell’albergo diffuso”. Le contestazioni del Movimento 5 Stelle, lo lasciano “basito” perché sposano la tesi di una guerra contro i campeggi. “Affiancano di fatto il pensiero del circolo locale di Legambiente, che definisce consumo di suolo anche la semplice realizzazione di aree per la sosta dei camper – spiega – Ho parlato ieri telefonicamente con la consigliera regionale Sensoli alla quale esporrò la vicenda che le è stata illustrata in modo strumentale e distorto da Legambiente”. E ancora: “Dato che le strutture ricettive all’aria aperta sono la principale fetta dell’industria turistica locale, il motore dello sviluppo del territorio, vista la grave crisi della pesca, – conclude – sono certo che verranno comprese le necessità di garantire prospettive di crescita anche attraverso l’ampliamento dei campeggi, tanto più che quelli di nuova generazione sono concepiti con metodi assolutamente ecosostenibili e nel pieno rispetto dell’ambiente”.

Dialettale con “Quei da Cupar”

da: ufficio Comunicazione Comune di Copparo

Venerdì 24 aprile 2015, alle ore 21, presso il Teatro Comunale De Micheli, la Compagnia “Quei Da Cupar” replica la commedia brillante “I mort a bass e i viv a spass”, tre atti con la regia di Giacomo Turra e Giorgio Ossi, già proposta il 28 marzo scorso nell’ambito della rassegna dialettale del teatro copparese.

La commedia è interpretata da: Roberta Roncagli, Sandra Verza, Sergio Zecchini, Renzo Tumiati, Ilaria Pozzati, Alfredo Tamisari, Bruno Pelati, Giacomo Turra, Paolo Bortolan, Giordano Guglielmini, Giorgio Ossi; scenografie di Matteo Gargano, trucco e costumi di Barbara Lanzoni, suggeritrice Silvia Artosi, presentatrice Roberta Tomasati.

L’iniziativa si realizza a scopo benefico con la collaborazione del Rotary Club Copparo; l’incasso della serata sarà interamente devoluto alla scuola media “C. Govoni”.

A Magnavacca nessun atto di razzismo

da: organizzatori

Comunicato ufficiale del Giudice Sportivo

La polisportiva Magnavacca, letti gli articoli apparsi sugli organi di stampa nei giorni scorsi relativamente all’incontro di calcio svoltosi in data 19.04.2015 tra le squadre Polisportiva Magna vacca ed Olimpia Quartesana, presso il campo sportivo Scantamburlo di Porto Garibaldi, valevole per il campionato di seconda categoria, e presa visione altresì dei provvedimenti assunti dal Giudice Sportivo della FIGC, precisa quanto segue.
Abbiamo assistito in questi giorni ad un accanimento mediatico inaudito nei confronti della ASD Polisportiva Magnavacca, con accuse gravissime ed infamanti basate su fatti totalmente inventati.
Oggi il responso del Giudice Sportivo, fa finalmente giustizia in ordine a quanto occorso, e basandosi sul rapporto dell’arbitro, persona neutrale e che ha assistito alla gara, sentenzia che a Portogaribaldi NON HA AVUTO LUOGO ALCUN EPISODIO RAZZISTA.
Le notizie apparse sui giornali nei giorni scorsi, ed i tentativi di mistificazione della realtà dei fatti, oggi sono stati clamorosamente smentiti da provvedimenti che puniscono unicamente condotte scorrette di alcuni calciatori, da una parte e dall’altra, ma non il campo, e neppure il pubblico.
La squadra del Magnavacca è stata tra le più corrette del campionato, i tifosi sempre molto numerosi e con comportamento sportivo, escluso la ultima triste vicenda per la quale ci siamo già scusati.
La gara di play-off, Magnavacca – Olimpia Quartesana, si svolgerà regolarmente presso il campo sportivo di Portogaribaldi domenica 26 aprile alle 15,30, i calciatori e tifosi del Magnavacca aspettano gli amici di Quartesana per trascorrere insieme una serena giornata di sport.
Chiediamo a tutti i media di dare il dovuto risalto a questo comunicato, in quanto la nostra Polisportiva e la nostra Comunità sono state ingiustamente accusate.

ASD Polisportiva Magnavacca

Il Presidente
Gianfranco Vitali

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Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 27 e martedì 28 aprile alle 15.30

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Doppia convocazione di fine mese per il Consiglio comunale di Ferrara impegnato lunedì 27 e martedì 28 aprile alle 15.30 nella residenza municipale nelle sedute dedicate a delibere di competenza degli assessori alla Contabilità e Bilancio Luca Vaccari, al Decentramento/Sport Simone Merli e alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti. In particolare la seduta di martedì sarà riservata all’approvazione del Conto Consuntivo 2014 dell’Istituzione Scuola e al Rendiconto 2014 del Comune di Ferrara.

Modalità e tempi delle riunioni sono state definite nei giorni scorsi dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò. Questi gli ordini del giorno delle due sedute.

Lunedì 27 aprile alle 15.30

Assessore alla Contabilità e Bilancio/Partecipazioni/Economia solidale Luca Vaccari – Approvazione nuovo Contratto di Sindacato di Voto e di Disciplina dei Trasferimenti Azionari tra soci pubblici di Hera S.p.a. per il periodo 01/07/2015-30/06/2018 ed espressione indirizzo in merito alle modifiche dello Statuto Sociale di Hera spa.

Assessore al Decentramento/Servizi Demografici e Stato civile/Sport Simone Merli – Proposta affidamento in concessione d’uso di n. 23 campi da calcio ed aree annesse a Società e ad Associazioni sportive dilettantistiche. Approvazione del disciplinare di gestione, bandi e procedure di affidamento; – Proposta affidamento in concessione d’uso del Centro Sportivo di Football Americano ed aree annesse sito in via Veneziani ad Associazione sportiva dilettantistica. Approvazione del disciplinare generale di gestione, bandi e procedure di affidamento.

Martedì 28 aprile alle 15.30

Assessora alla Pubblica Istruzione/Formazione/Pari Opportunità Annalisa Felletti – Approvazione del Conto Consuntivo dell’esercizio 2014 dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e delle Famiglie.

Assessore alla Contabilità e Bilancio/Partecipazioni/Economia solidale Luca Vaccari – Approvazione del Rendiconto per l’anno 2014 del Comune di Ferrara.

Inaugurazione della mostra personale di Tonino Lombardi “Paesaggi dell’astrazione”

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Venerdì 24 aprile alle alle 18 a Casa Ariosto (via L. Ariosto 67) sarà inaugurata la mostra Tonino Lombardi “Paesaggi dell’astrazione”. Patrocinata dal Comune di Ferrara e dai Musei Civici di Arte Antica, la retrospettiva dedicata all’artista pugliese, scomparso nel 2008, raccoglie diciannove dipinti realizzati tra la seconda metà degli anni Novanta e i primi del Duemila. Si tratta di una selezione di opere caratterizzate da una forte matrice astratto-lirica, attraverso la quale l’artista rilegge i tratti di paesaggi della memoria, ripercorrendo una linea che lo riporta ai territori della sua giovinezza, alle “murge”, al colore caldo delle rocce che affiorano tra giardini animati da una tavolozza espressionista.

Una visione del mondo priva dell’enfasi della realtà, anzi piegata al dettato di una sorta di malinconia, quasi di perdita. La mostra curata da Caterina Pocaterra ed Annamaria Restieri, i cui testi affiancano la testimonianza di Ada Patrizia Fiorillo, Università di Ferrara, si avvale di una nota introduttiva di Angelo Andreotti, direttore dei Musei di Arte Antica di Ferrara il quale sottolinea come Lombardi si sia mosso «con disincanto e disciplina tra le sollecitazioni della capitale, in particolare nella fervida congiuntura degli anni Sessanta, ricca di fermenti e di figure che faranno parte delle sue frequentazioni, da Corpora a Burri, da Villa ad Accrocca a Spaziani e le atmosfere ed i colori della sua terra natìa. Della Puglia, attraverso pagine affidate prima ai grumi di una materia densa e di forte carica esistenziale, poi ad una gestualità più libera ed aerea, l’artista ha saputo tradurre il senso originario della sua identità, soprattutto quella paesaggistica››. Un paesaggio cui l’artista pone attenzione «non distogliendo lo sguardo – nota Fiorillo – dalla realtà, bensì varcando la soglia di una nuova dimensione percettiva, rispetto alla quale il colore funge da diaframma. Un colore che nel suo darsi come energia interna alla visione pittorica, accompagna anche una nuova insorgenza immaginativa solcata da una più diretta partecipazione emotiva, nella quale egli coinvolge se stesso». In sostanza «le opere di Lombardi – è quanto rileva Pocaterra – sono territori della riflessione, della memoria, sono audaci pagine di un diario sulle quali risiede la sua preziosa intimità. La percezione dei soggetti dipinti in questi anni, coinvolge l’immaginazione e, per gradi successivi, l’attenzione è richiamata ad interpretare e a riflettere sull’universo che c’è dentro ciascuno di noi e non soltanto su quello che possiamo osservare con i nostri occhi e sentire come esseri sensibili. La forza espressiva di Lombardi si addentra nei sentimenti, cercandone la natura». Dal suo canto Restieri evidenzia come «l’esperienza di Lombardi sia una pratica creativa estremamente personale, lontana dall’enfasi aleatoria di matrice espressionista, e sorretta dalle forze contrapposte del segno-forma e della materia-colore, della luce e delle ombre, del reale e dell’immaginario che dominano lo spazio alla ricerca di un loro giusto bilanciamento. […]La memoria, che lo accompagna tenacemente durante tutto il ‘viaggio’ pittorico, rivive nei bagliori di una luce baluginante, nei flussi magmatici dei segni, nel lievito poetico dei verdi, dei gialli, dei rossi, nelle introspezioni metafisiche dei neri e nelle condensazioni grigiastre che riquadrano la scena».

A far da corredo alla mostra è un elegante catalogo pubblicato da Verduci Editore di Roma che oltre ai testi di presentazione, si avvale di un’ampia antologia della critica, di un selezionato repertorio iconografico e di apparati bio-bibliografici.

Orari : martedì / venerdì dalle ore 10 alle 12,30 e dalle ore 16 alle 18 lunedì chiuso

TONINO LOMBARDI (Monteleone di Puglia 1924 – Roma, 2008). Figlio di un pittore decoratore di chiese, dal quale apprende le tecniche dell’ornato e della figurazione, si trasferisce a Napoli ove si laurea in medicina, esercitando, negli anni Sessanta, la professione dapprima a Taranto e poi a Roma. Dopo un breve esordio figurativo, verso la fine degli anni Cinquanta approda ad una pittura materica che scivola nel corso del decennio successivo verso un dettato più naturalistico presto avviato sulla strada dell’astrazione. Si orienterà, infatti, fin dai primi anni Sessanta verso una dichiarata trascrizione di atmosfere astratte, di forte emotività lirica, dalle quali affiora un interesse per il colore, per le sue possibilità comunicative. È la pittura che l’artista incontra quando giunge a Roma ed inizia a frequentare sia le gallerie d’arte, ove ha la possibilità di conoscere, fra i tanti, artisti quali Corpora, Monachesi, Cagli e Afro, sia di relazionarsi ad un ambiente culturale, soprattutto di scrittori e di poeti, quali Villa, Accrocca, Costantini, Fusco, sino alle amicizie, venute dopo, con Dacia Maraini e Carmen Llera Moravia.
Il passo verso impianti compositivi sobillati dall’espressionismo astratto statunitense, miscelato ad insorgenze liriche attinte dall’informale italiano, si registra sul finire degli anni Sessanta e nei primi del decennio successivo. Dalle opere eseguite in questi anni, in particolare dipinti e sculture, affiora quella cifra astratta che connoterà, in seguito, il suo lavoro. La scultura, i cui primi esiti espone in una mostra personale del 1973, è interpretata come modellazione della materia; dettato che porterà in seguito fino a darsi come elemento strutturale della sua esperienza in ceramica, avviata tra il 2001 ed il 2002. È però soprattutto la pittura al centro del suo interesse creativo, una pratica che nel tempo lo ha condotto ad attraversare gli incerti perimetri posti fra l’immagine e l’oggetto, fra la figura e l’energia del colore, fra la materia e la forma. Esperienze che l’artista, nell’arco di circa cinquant’anni, ha proposto in numerosissime mostre personali, allestite in Italia ed all’estero.
Tra queste vanno ricordate le personali allo Studio Oggetto di Caserta nel 1972, alla Galleria la Meridiana di Verona nel 1976, alla Galleria Schettini di Milano nel 1983, al Palazzo Ducale di Pesaro nel 1984, alla Airport Gallerie di Amburgo nel 1991, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli di Roma nel 1994, la grande antologica al Complesso di San Salvatore in Lauro di Roma nel 1997, all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona nel 2000, all’Istituto Europeo di Design di Barcellona nel 2004, alla Galleria Selezioni d’Arte di Salerno e negli spazi di Villa Rufolo a Ravello nel 2005, anno questo in cui espone anche alla Sala Margana di Roma, mentre nel 2007 è quella tenuta a Buenos Aires al Centro Culturale Borges, patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura; a Montevideo, Uruguay, allo Spazio Santos, patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura. Del 2009, dopo la sua morte, è la retrospettiva allestita alla Galeria de ArtesVisuales, Universidad Ricardo Palma, di Lima, patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura e, del 2010, la piccola antologica promossa dalla Galleria d’Arte Kalo di Roma.
Tra le collettive si segnalano le partecipazioni al “Premio Margutta” di Roma nel 1977, al “Premio Avezzano” nel 1978, al “Premio Sulmona” nel 1987, alla 49° edizione del “Premio Michetti” a Francavilla a Mare nel 1997, alla mostra “Futuristi e astrattisti” ad Avezzano nel 2002, a “Il Disegno 2” Collezione Permanente, FRAC – Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi (SA) nel 2009, anno nel quale alcune sue opere sono presenti nella mostra Dal Futurismo al Contemporaneo, ospita a Roma nel Complesso dei Dioscuri al Quirinale.

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Al via la 6.a edizione della “Festa del libro Ebraico in Italia” (Ferrara 25-28 aprile)

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Sabato 25 Aprile alle 21 al Chiostro di San Paolo (piazzetta Schiatti, 7) o, in caso di maltempo, presso la Sala Estense, si terrà l’inaugurazione della 6.a edizione della “Festa del Libro Ebraico in Italia” (Ferrara 25-28 aprile) a cura di Fondazione MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) e Ferrara Fiere Congressi. Sono previsti i saluti di:
Riccardo Calimani – Presidente della Fondazione MEIS
Tiziano Tagliani – Sindaco del Comune di Ferrara
Massimo Mezzetti – Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna
Rav Luciano Caro – Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara
Renzo Gattegna – Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Carla Di Francesco – Dirigente Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Alessandro Somma – Professore dell’Università degli Studi di Ferrara.

Al saluto delle autorità e all’apertura della libreria della Festa seguirà, alle 21.30, l’inizio della “V Notte Bianca Ebraica d’Italia”, quest’anno declinata come “Omaggio alla libertà”. Dal Chiostro di San Paolo prenderà il via una passeggiata nella Ferrara ebraica, con approdo finale alla Fondazione MEIS (Via Piangipane, 81), dove sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Torah fonte di vita. La collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara”. Intanto, alle 21.45, nel Chiostro di San Paolo la band klezmer e gipsy Mishkalé terrà il concerto “Il coraggio della libertà”.
La Festa del Libro Ebraico in Italia è organizzata dalla Fondazione MEIS, con il supporto di Ferrara Fiere Congressi e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Università degli Studi di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara.
Il programma e il comunicato stampa di presentazione della manifestazione sono disponibili sul sito www.meisweb.it, a questo link, mentre l’elenco dei prestigiosi ospiti attesi è consultabile qui.

Apertura straordinaria della biblioteca Ariostea all’insegna di “San Giorgio…in Paradiso”

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Si è svolta giovedì 16 aprile alla biblioteca comunale Ariostea la presentazione di “San Giorgio … in Paradiso”, calendario di iniziative che saranno proposte in occasione dell’apertura straordinaria della Biblioteca Ariostea il prossimo 23 aprile (festa del Patrono di Ferrara e insieme ‘Giornata mondiale Unesco del Libro e del Diritto d’autore’).

All’incontro con i giornalisti erano presenti il vice sindaco Massimo Maisto, il dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi Enrico Spinelli, la presidente dell’associazione Amici della biblioteca Ariostea Paola Zanardi e le bibliotecarie Angela Ammirati, Mirna Bonazza e Angela Poli.

LA SCHEDA (a cura della biblioteca comunale Ariostea)

A disposizione servizi di lettura e prestito dei libri, sale studio e periodici, visite guidate al Teatro Anatomico e alla mostra in sala Ariosto dedicata ad Aldo Manuzio, spazi per letture e laboratori per i più piccoli e per finire un ”aperitivo letterario’. Sono soltanto alcune delle opportunità a disposizione di chi vorrà partecipare giovedì 23 aprile dalle 9 alle 19 a palazzo Paradiso (via Scienze 17) a “San Giorgio…in Paradiso”, giornata di apertura straordinaria della biblioteca comunale Ariostea. Il percorso è promosso dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara in collaborazione con associazione Amici della Biblioteca Ariostea.

Nell’occasione – festa del Patrono di Ferrara e insieme ‘Giornata mondiale Unesco del Libro e del Diritto d’autore’ – ripartirà “Il Maggio dei Libri” la campagna di promozione alla lettura ormai diventata un appuntamento abituale e diffuso in tutto il territorio nazionale, promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

Nel corso della giornata la biblioteca metterà a disposizione i servizi di lettura e prestito dei libri a scaffale aperto, le sale studio e periodici al piano nobile e il giardino (exOrto Botanico, se il tempo lo permetterà).

Le sale monumentali (Teatro Anatomico, Sala Ariosto, Sala Riminaldi) saranno visitabili durante tutta la giornata; mentre, alle ore 11 e alle 17 si potrà essere accompagnati a visitare Palazzo Paradiso e la mostra “Aldo Manuzio: umanista, tipografo ed editore”, allestita in occasione del V centenario della morte del celebre umanista ed editore veneziano, che fu anche alla corte degli Estensi.
Per i bambini e le famiglie è stato predisposto un intenso programma di letture e laboratori, da svolgersi nella fascia pomeridiana, negli spazi all’aperto della biblioteca,

alle 16 – LEGGERE E’ BELLO, in pigiama anche di PIU’ : a cura di Silvia d’Ambrosio e i ragazzi della Tana delle storie del Circi: letture animate per grandi e piccini nel cortile della biblioteca
alle 16,30 – SAREMO ALBERI: laboratorio per bambini a cura di Edizione Artebambini, rivolto a 20 bambini dai 4 anni in su accompagnati da un adulto, nel giardino del Palazzo

La giornata si concluderà con un “aperitivo letterario” curato dai bibliotecari, che, con la collaborazione dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea si alterneranno a leggere pagine dedicate al libro e al piacere della lettura, tra un flute e un salatino.

Cerimonie e iniziative a Ferrara per ricordare il 70° Anniversario della Liberazione

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Entrerà nel vivo sabato 25 aprile il calendario degli appuntamenti proposti dal Comitato ferrarese per le Celebrazioni per ricordare il 70° anniversario della Liberazione, ma in tutto il mese di aprile sono molte le iniziative messe in campo per coinvolgere la cittadinanza. Il Comitato per le Celebrazioni è composto, oltre che da Comune, Provincia e Prefettura di Ferrara, anche da Anpi, Associazione Partigiani cristiani, associazioni combattentistiche e patriottiche, associazioni culturali e no profit, autorità religiose, Comunità Ebraica, Istituto di Storia contemporanea, istituzioni scolastiche, movimenti femminili, Museo civico del Risorgimento e della Resistenza, rappresentanze delle Forze dell’ordine e militari e Ufficio scolastico provinciale.

In particolare sabato 25 aprile, dopo i consueti momenti istituzionali della mattinata in piazza Cattedrale e in piazza Trento Trieste alla presenza delle autorità civili e militari, saranno realizzate iniziative di carattere culturale che culmineranno con un’azione teatrale che, da piazza Verdi attraverso le vie del centro della città arriverà al Muretto del Castello Estense, dal titolo “LiberAzione”.

Anche Porotto celebrerà il 25 aprile con un omaggio al cippo di via Tagliaferri (alle 11.45). A fianco della deputata Paola Boldrini saranno presenti rappresentanti dei Comuni di Ferrara e di Galliera (per commemorare insieme il loro cittadino caduto nella strage dei ‘Dieci martiri’).

Questi alcuni dei momenti in calendario dei prossimi giorni:

Venerdì 24 aprile:

ore 16.30 – ritrovo in piazza Municipale – “Pedalando pedalando…nei luoghi della memoria, nel 70° della liberazione di Ferrara e in ricordo delle donne che hanno partecipato alla Resistenza delle donne”. Il percorso prevede alcune tappe in cui verranno raccontate le vicende delle Resistenti ferraresi e si concluderà presso la Casa delle Donne, in via Terranuova 12/b. A cura di UDI Ferrara, ANPI Ferrara, Istituto di Storia Contemporanea, Museo del Risorgimento e della Resistenza;

ore 16 – Sala Arengo – Palazzo comunale – piazza Municipale 2 -“Il contributo delle Forze Armate Regolari alla Guerra di Liberazione – l’ingresso dei Reparti Inglesi a Ferrara”.
Presentazione in power point “Il contributo del Regio Esercito Italiano alla Resistenza ed alla Guerra di Liberazione Presentazione del libro “Regioni, Province, Reparti Organizzazioni, Città Decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare, al Valor Civile, al Merito Civile per la Guerra di Liberazione. Partecipa l’ Ambasciatore Alessandro Cortese de Bosis. A cura di Federazione del Nastro Azzurro e Associazione Nazionale Combattenti delle Forze Armate Regolari nella Guerra di Liberazione

SABATO 25 APRILE. Le celebrazioni a Ferrara

– Ore 10.30 – Piazza Cattedrale
Alzabandiera con onori militari, Deposizione di corone d’alloro al Sacrario dei Caduti per la Libertà alla Torre della Vittoria da parte delle massime Autorità e delle Associazioni Partigiane e d’Arma
– Ore 11 – Funzione religiosa in Cattedrale e deposizione di un mazzo di fiori sulla tomba di Mons. Ruggero Bovelli
– Ore 12 – Piazza Trento e Trieste
Cerimonia ufficiale con interventi: Consulta Provinciale degli Studenti Joan Sebastian Marussi, Associazioni combattentistiche Giorgio Pancaldi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Daniele Civolani, Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani (in caso di maltempo la manifestazione si terrà alla Galleria Matteotti).
– Ore 15 -19 – Sala Estense

Proiezione del videoclip “Ferrara non dimentica” realizzato per il settantesimo della Liberazione da un’idea di Giuseppe e stefano Muroni. Proiezione a ciclo continuo del documentario di Carlo Magri “Ferrara, aprile 1945, dal Reno al Po”. Percorso di materiali filmati dagli operatori al seguito delle truppe alleate che dal Reno arrivarono al Po, a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea.

– Ore 16.15 – Piazza Municipale

Concerto dell’associazione Banda filarmonica comunale ‘Ludovico Ariosto’ (in caso di maltempo il concerto si terrà alla Sala Estense)

– Ore 17.45 – Piazza Trento e Trieste
Ammainabandiera

– Ore 17.45
‘LiberAzione’ azione teatrale lungo le vie del centro della città da piazza Verdi al Muretto del Castello Estense A cura di ANPI Ferrara – Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro in collaborazione con ARCI-SPI CGIL – fondazione l’Approdo.

Domenica 26 aprile

ore 10.30 – Casa del lavoratore – Arci Cona – via Comacchio 943
Il dovere di ricordare: proiezione di brani tratti dal documentario di Carlo Magri sulla Liberazione di Ferrara; Ferrara 1945 fra Storia e Memoria, intervento di Anna Quarzi; testimonianze di Luciano Bratti e Luciano Zappaterra. Nell’occasione interverrà Paolo Marcolini, nell’ambito delle “Notti rosse ARCI”.

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