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Giorno: 9 Maggio 2015

L’etica nella società dell’informazione al centro di una conferenza del Dipartimento di Studi umanistici di Unife

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

“Perché l’etica nella società dell’informazione: il caso della cyber warfare”. E’ questo il titolo della Department Lecture, che si terrà martedì 12 maggio alle ore 15 presso la sede dell’Istituto Universitario di Studi Superiori IUSS-Ferrara 1391, (via Scienze, 41/b), organizzata dal Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara.
Relatrice dell’incontro sarà Mariarosaria Taddeo dell’Oxford Internet Institute, che si occupa di problemi etici legati all’uso di Internet e delle tecnologie della comunicazione. La sua ricerca verte prevalentemente su problemi concernenti la cyber warfare, la sicurezza e la protezione dei diritti individuali nelle società dell’informazione.
“Nei passati tre decenni – spiegano gli organizzatori – la gran parte del mondo industrializzato ha conosciuto importanti trasformazioni che riguardano abitudini individuali, ma anche dinamiche sociali, politiche ed economiche. È la così detta rivoluzione dell’informazione. Una rivoluzione che si è rivelata essere non solo tecnologica ma anche concettuale, nella misura in cui ha cambiato i modi in cui percepiamo noi stessi e l’ambiente in cui viviamo”.
L’incontro ha tre obiettivi principali: analizzare alcuni dei più importanti problemi etici che si sono sviluppati con la rivoluzione dell’informazione; evidenziare la necessità di definire analisi e teorie etiche innovative e supportare lo sviluppo delle così dette società dell’informazione; considerare il caso della cyber warfare e i problemi, ontologici e etici, che questo fenomeno ha generato e che ne rendono difficile la regolamentazione.

Comunicato stampa del Comitato di Salvaguardia Ospedale del Delta

da: organizzatori

Dopo la nostra precedente segnalazione lanciata ai Sindaci del Distretto Sud-Est (Comuni di Argenta, Codigoro, Comacchio, Fiscaglia, Goro, Lagosanto, Mesola, Ostellato e Portomaggiore), in cui portavamo alla loro attenzione una preoccupazione diffusa fra la cittadinanza di “un’imminente chiusura del punto nascite dell’Ospedale del Delta” alla quale non è pervenuta alcuna risposta, oggi vogliamo comunicare un dato importante: nel 2014 i parti avvenuti presso il nosocomio di Lagosanto risultano 315.
Nella nota del mese scorso avevamo ricordato che: “Correva l’anno… presso l’Ospedale del Delta vi sono stati 579 parti nel 2010, 580 nel 2011 e 519 (dato incompleto) nel 2012… ma, nel 2013, “solo” 361 parti: ma come mai un dato così in calo e sconcertante?”.
Ci troviamo allora a porre nuovamente dei quesiti ai Primi Cittadini dei Comuni del distretto Sud-Est, auspicando che almeno questa volta vogliano degnarci di una risposta: secondo Voi il calo dei parti registrato nel 2014 è compatibile con un calo demografico generale del nostro territorio?
Vi risulta che ci sia stato un esodo di massa dopo il 2013? A noi pare di no, anche se è stato proprio l’anno in cui avevate redatto un comunicato stampa congiunto dove annunciavate che all’Ospedale del Delta il “servizio pediatrico di I livello con pediatra presente H24 in struttura per le funzioni di consulenza pediatrica presso il P.S. e assistenza neo-natale in sala parto”.
Siamo noi cittadini ad essere profeti di sventura o forse chi rappresenta le nostre comunità ed è l’Autorità Sanitaria Locale per legge non è al corrente di ciò che sta accadendo all’Ospedale strategico e più importante del basso ferrarese?
Non smetteremo di scrivere e di informare le persone, finché chi è chiamato a prendere le decisioni non si assumerà le responsabilità morali e politiche che gli spettano, visto che con questi numeri sarebbe bene che fin da subito qualche Sindaco facesse sentire la propria voce, prima che sia troppo tardi anche per il punto nascite, come per altri servizi sanitari da tempo trasferiti a Cona.

Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Esame superato per il primo Prosciutto di Parma con il Sale di Comacchio

da: organizzatori

Esame superato – per il Crudo con la Corona insaporito con il Sale dei Longobardi – così come nella prova di “tagliatore”: simpatica ‘sfida’ fra i sindaci di Parma e Comacchio, Federico Pizzarotti e Marco Fabbri, ieri pomeriggio all’inaugurazione di DeGustibus, mostra-evento dedicata ai piaceri della tavola e della vita all’aria aperta la cui decima edizione è in programma fino a domenica nel suggestivo Parco di Villa Malenchini a Carignano di Parma.
Sotto la supervisione del prosciuttaro Giuliano Pelacci e dei presidenti di Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli e Unione Sportiva Volania, Mario Schianchi e Vaide Pozzati i primi cittadini della capitale della “food valley” e della ‘piccola Venezia delle valli’ hanno inaugurato la prima coscia di maiale che, aromatizzata con l’oro bianco proveniente dalla Salina dimostrativa di Comacchio, dopo oltre un anno di stagionatura è stata offerta in degustazione acccompagnata a ‘coppiette’ di buon pane ferrarese e vini tipici dei due territori: Rosa delle Sabbie – spumante da uve Fortana della Tenuta Garusola-Cooperativa Giulio Bellini, il più caratteristico fra i doc del Bosco Eliceo – e Malvasia dei Colli di Parma.

“Cibus”: mostra fotografica a partire da sabato 9 maggio

da: organizzatori

Mostra fotografica a cura di Francesca Mariotti. Inaugurazione Sabato 9 Maggio 2015, ore 18.30.

Espongono M. Cristina Coreggioli, Annie Linao, Michele Roversi, Roberto Del Vecchio, Paolo Cavallina, Cristina Bonani, Franca Ganzarolli, Maurizio Penna, Paolo Benetti, Lara Zanardi

INCONTRO

10 Maggio 2015, alle ore 18.00

sul tema “IL CIBO, AMICO O NEMICO?…nella ricerca della Bellezza e dell’Armonia con la Natura” condotto dal Dott. Paolo Bianconi, psicoterapeuta e psicologo

Spazio D’Arte L’Altrove

Via de Romei 38, Ferrara

WWW.ARTELALTROVE.IT

Una nuova mostra collettiva allo Spazio d’Arte L’Altrove permetterà di dare eco a Ferrara dell’avvenuta apertura di EXPO 2015 a Milano.

Un interessante gioco di Forme e Colori con alimenti di Natura, un approfondimento documentato per immagini delle tradizioni e dei luoghi da cui la Dieta Mediterranea e l’Arte culinaria italiana prende origine e affascina l’occhio di chi osserva.

Questo ed altri temi, sia estetici che sociali e culturali, legati all’alimentazione, saranno osservati attraverso la lente di una fotocamera.

Questo e molto altro sarà “CIBUS”, la mostra fotografica realizzata da un gruppo di amici fotografi ferraresi che su tale tematica si sono trovati in sintonia, creando una interessante esposizione che bene ne focalizza i molteplici aspetti legati alle tematiche del Nutrimento, della Natura e del Diritto all’alimentazione.

Una decina di fotografi esporranno ciascuno quattro lavori che, in modi diversi e liberamente espressi, ci faranno “gustare” e cogliere aspetti e sapori del nostro territorio ed in generale della “bellezza” insita nei prodotti della Natura e della elaborazione culinaria Italiana.

L’evento è realizzato con il patrocinio dell’Associazione culturale Olimpia Morata e sarà presentata da Francesca Mariotti , Presidente dell’Associazione.

Il pomeriggio successivo, Domenica 10 Maggio 2015, alle ore 18.00, si avrà un primo interessante approfondimento sul tema “IL CIBO, AMICO O NEMICO?…nella ricerca della Bellezza e dell’Armonia con la Natura”, condotto dal Dott. Paolo Bianconi, psicoterapeuta e psicologo, per un coinvolgente incontro su cosa pensiamo che sia il rapporto più giusto col CIBO per il nostro benessere psico-fisico . Primo incontro di un programma di approfondimenti sul tema dell’Alimentazione e della Natura e Naturalità a cu sempre di più si cerca di tornare!

Il buffet darà modo di gustare e degustare le buone specialità ferraresi, genuinamente offerte dagli artisti stessi!!! un vero coinvolgimento tra profumi, immagini e degustazioni perchè il CIBUS è la CULTURA di un popolo!!!

movimento5stelle

Informazione da MS5 sullo sportello anticrisi

Avvisiamo gli interessati che non siamo stati autorizzati ad utilizzare la sala consigliare, pertanto lo SPORTELLO ANTICRISI promosso dal M5S di Ferrara sarà aperto alle ore 16.00 di giovedì 14 maggio presso LIBERA, viale Cavour 195.
Ricordiamo che l’iniziativa prevede consulenze gratuite da parte di esperti per cittadini in difficoltà con burocrazia, banche e tributi.

Palio di Ferrara e Centipercentoanimalisti: “non spartiremo con nessuno le nostre conquiste”. Possibile invasione in Piazza Ariostea durante la corsa

da: organizzatori

Dal 2007, anno successivo alla corsa in cui morirono due Cavalli, CENTOPERCENTOANIMALISTI ha manifestato con duri presidi e azioni di disturbo contro il palio di Ferrara.

Ogni anno, escluso l’anno del terremoto (per rispetto verso le vittime, rispetto che gli organizzatori non hanno avuto), i nostri militanti hanno fatto sentire la loro voce a difesa dei Cavalli, oltre a innumerevoli blitz con affissione di manifesti e striscioni alle sedi e alle abitazioni degli organizzatori del palio o dei politici responsabili.

All’inizio, i nostri attivisti contrari al palio venivano confinati a Km di distanza da Piazza Ariostea. Tutto il centro era zona proibita. I militanti di CENTOPERCENTOANIMALISTI non hanno mai accettato queste imposizioni, e con varie tattiche sono riusciti più volte ad infiltrarsi ed occupare una postazione a poche decine di metri dalla Piazza.
Tanto che, alla fine, le autorità competenti concedevano l’autorizzazione a manifestare lì, visto che comunque sarebbe avvenuto ugualmente e così sarà anche il 31 maggio, se ci fossero animalisti inventati al posto nostro in quella zona.

Conquistare quella postazione è costato anni di lotte, blitz, rischi vari e molte denunce a carico dei militanti. Ora si viene a sapere che un gruppo locale di “neo pupazzari” con tanto di codice IBAN (!) ha chiesto per il 31 maggio lo stesso posto.
E sarebbe niente: ma il marcio è che lo hanno chiesto UN ANNO PRIMA!!! E’ evidente la malafede e l’intenzione di appropriarsi di un qualcosa guadagnato da altri. Perché la possibilità di manifestare così vicini è merito solo ed esclusivamente di CENTOPERCENTOANIMALISTI.

Sappiano, gli animalari dell’ultima ora, che la loro “furbizia” non porta buoni frutti: quel giorno i nostri militanti saranno presenti, e non saranno tollerate provocazioni di nessun tipo.
E si sappia anche che basterà anche un solo nostro militante infiltrato tra la folla, per invadere la pista dopo la partenza dei Cavalli, per bloccare tutto il palio. Moira Orfei si ricorda benissimo di noi e delle nostre invasioni nel suo tendone senza spalle coperte…

Il 31 maggio Centopercentoanimalisti contro il palio e, nell’eventualità, anche contro…

Cna: Riuscito incontro giovani dei imprenditori a Copparo

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Interessante incontro Easy to Meet, organizzato dalla Cna dell’Area di Copparo e dai Giovani Imprenditori del quale sono state protagoniste sei aziende della zona. L’impegno dei giovani imprenditori nel percorso impegnativo della innovazione

Sei giovani imprenditori, all’incontro Easy to meet, organizzato dalla Cna dell’Area di Copparo – Berra e Cna Giovani Imprenditori, al Risto lounge bar “Fuori mano”, hanno presentato le loro aziende, raccontando la passione per il proprio lavoro e le idee che hanno per il futuro, alla presenza di un pubblico attento e interessato.

“Il ricambio generazionale – ha spiegato Paolo Marzola della Marzola Spedizioni srl di Cesta di Copparo – porterà progresso e innovazione, investimenti in ricerca e sviluppo”.
E Michele Govoni, della Govoni Sas di Formignana, azienda di cablaggi elettrici per macchine operatrici, si è soffermato, invece, sull’importanza del team di lavoro e della comunicazione per raggiungere l’obiettivo della soddisfazione del cliente.

Presentati dalla presidente dell’Area Cna, Federica Bordin, anch’essa giovane affermata imprenditrice della zona, hanno inoltre preso la parola Caterina Lambertini (dell’azienda R&B Domustua di Tresigallo), Michela Grillanda (della Grillanda Aldo Idromineraria di Ro), Enrico Bighi (della Delta Progetti srl di Berra), Monica Baraldi (Cme srl di Formignana), descrivendo la storia della propria impresa e i problemi che si trovano ad affrontare nella complessa fase attuale.
Per tutti, emerge la scelta netta dell’innovazione, lo sforzo di far fronte ai cambiamenti, cercando ciascuno proprie strade nel rispettivo settore di attività.
Begli esempi di quelle ultime generazioni di imprenditori che guardano avanti con impegno, convinzione e coraggio. L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di UniCredit, i cui rappresentanti hanno sottolineato l’impegno dell’istituto per l’economia del territorio.

Federmanager: “Lavoro al centro”

da: Federmanager Ferrara

Manager di Rete, a maggio il primo manager certificato dell’area. Assemblea Federmanager Ferrara, nasce il Gruppo Seniores provinciale

Le numerose attività che abbiamo sviluppato sul territorio, per un primo consuntivo, ci fanno credere che Federmanager Ferrara abbia ottenuto il riconoscimento sul territorio di ente istituzionale che si sta adoperando per portare e mantenere valore nella nostra provincia, mettendo a disposizione competenze manageriali di livello elevato.
Ci stiamo promuovendo per incentivare la presenza di nostri manager nelle piccole e medie imprese e dimostrando come una azienda a conduzione manageriale performi sostanzialmente meglio rispetto ad una familiare.”
Lo ha dichiarato Giorgio Merlante, Presidente di Federmanager Ferrara, l’associazione territoriale dei dirigenti aziendali, durante l’Assemblea annuale che si è svolta sabato 9 maggio al Castello Estense.
Tra le iniziative messe in campo, la nascita del locale Gruppo Seniores, che si occupa delle problematiche dei dirigenti in pensione, coordinatore per Ferrara Alberto Rossi, che ha spiegato “Il Gruppo Seniores di Federmanager ha le sue radici nello spunto offerto dalla Comunità europea, che ha dedicato il 2012 all’invecchiamento attivo e alla solidarietà tra generazioni.
Gli obiettivi sono molteplici e partono dai numeri: il peso degli over 65, in Italia, sul totale della popolazione è andato aumentando. Nelle proiezioni degli istituti di statistica, oggi è del 20% e raggiungerà il 41 entro il 2050. “
Alla nuova compagine ferrarese sta particolarmente a cuore il tema del coaching, ovvero l’affiancamento alle imprese, in particolare le Pmi, nel passaggio generazionale alla managerialità.
Il ruolo del manager del presente e del futuro è stato anche al centro della Conferenza programmatica di Federmanager nazionale, che si è svolta nel marzo scorso ad Abano Terme.
“La conferenza consultiva programmatica – ha detto Michele Monte, che ha partecipato in qualità di delegato – ha visto più di 100 manager confrontarsi ed elaborare proposte concrete per delineare la Federmanager dei prossimi anni. Una esperienza caratterizzata da grande partecipazione, molta interattività tra i colleghi, forte voglia di cambiamento. Penso che il lavoro prodotto contenga indicazioni molto utili e proposte solide da implementare.”
Durante l’Assemblea a Marco Balducci, responsabile per Ferrara dell’iniziativa, il compito di illustrare lo stato di avanzamento del progetto di Certificazione Manager: “Il progetto di certificazione delle competenze manageriali sviluppato da Federmanager in collaborazione con il Rina è giunto ormai alle sue fasi di avvio presso le sedi Federmanager territoriali – ha sottolineato Balducci – entro maggio la sede di Ferrara e Bologna avrà il primo manager certificato nelle sue competenze di Manager di Rete.
Le altre principali figure individuate: Export Manager, Temporary Manager e Manager per l’Internazionalizzazione”.
Ma come si arriva alla certificazione? “Questa fase di avvio della procedura è svolta in stretta collaborazione con la sede di Federmanager Nazionale a Roma, dove i responsabili dello sviluppo dell’applicativo software che gestisce l’inserimento della documentazione utile assistono alla fase iniziale di presentazione dell’istanza da parte della sede territoriale competente.
Sempre attraverso il portale Federmanager, nella sezione personale per ogni manager, avviene la comunicazione da parte del Rina dell’avvenuta ricezione della documentazione. A seguire, viene fissato l’appuntamento in una sede Rina per l’incontro con i valutatori.”
“L’impegno delle sedi territoriali Federmanager – ha concluso Marco Balducci – è quello di assistere i propri iscritti durante questo percorso assicurando costante appoggio con informazioni, gestione pratica e chiarimento di possibili dubbi.”
L’incontro ha infine ospitato l’intervento dell’Avv. Concetta Puccio, Responsabile di Assidai dei rapporti con le Associazioni territoriali Federmanager, che ha illustrato le innovazioni per gli iscritti del fondo no profit che fornisce servizi sanitari integrativi a manager, quadri e alle loro famiglie.
Nel corso dell’assemblea sono stati approvati il bilancio consuntivo 2014 – con annessa relazione dei Revisori dei Conti – e il bilancio preventivo 2015.
Il prossimo appuntamento associativo è il 22 e 23 maggio a Milano con il congresso nazionale, dove verranno nominate le nuove cariche di Federmanager Nazionale, al quale prenderà parte il Presidente Giorgio Merlante, che ha dichiarato: “La scelta del candidato alla Presidenza l’abbiamo seguita con molta attenzione e unitamente ai nostri colleghi della regione Emilia Romagna.
Il profilo prescelto da sostenere è stato in funzione di un programma efficace e che possa rappresentare anche il nostro territorio e le nostre attività al fine di rinnovare l’immagine dei Manager, cercare di incidere territorialmente sulle scelte istituzionali e di politica industriale.”
“A tal proposito – ha concluso Merlante – ricordo due nuove iniziative: da gennaio è attivo presso la nostra sede di Ferrara in via Armari un punto di ascolto per favorire l’incontro tra formazione, ricerca, imprenditoria e managerialità; destinatari, startupper e Pmi. Inoltre, voglio ricordare l’apertura dell’associazione a nuove figure, ovvero quadri e manager atipici.”

FEDERMANAGER Ferrara, fondata nel 1946 e con all’attivo circa 300 iscritti, tutela e promuove l’immagine e il ruolo della categoria dirigenti, manager e figure professionali di Ferrara e Provincia e fa capo a FEDERMANAGER nazionale. Si propone quale punto di riferimento per manager in attività, temporaneamente inoccupati, in pensione o dirigenti che svolgono attività professionale.
Info: http://www.ferrara.federmanager.it

Ferrara mia: venerdì 15 e sabato 16 maggio @ Mercato Coperto

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Al prossimo incontro di Ferrara mia, insieme per la cura della città, un progetto per porre le basi di un patto di collaborazione attiva tra cittadini e pubblica amministrazione sulla cura condivisa dei beni comuni e per favorire le iniziative spontanee di riappropriazione degli spazi pubblici.

Nel prossimi appuntamenti dal titolo:

INTERVISTA AD ALTRI COMUNI
venerdì 15 maggio 2015 dalle 17.30 alle 20.oo | Mercato Coperto – via Boccacanale S. Stefano, 14 – Fe

Ascolteremo la testimonianza di altre realtà italiane che hanno adottato strumenti volti ad una gestione condivisa dei beni comuni.
Saranno presenti i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Bologna, Chieri e Ivrea che stanno sperimentando il regolamento dei beni comuni; il sindaco di Massarosa, un piccolo comune toscano che attraverso il “baratto amministrativo” ha consentito uno sgravio fiscale ai cittadini virtuosi; Reggio Emilia con l’albo del volontariato singolo, e un architetto del G124, il gruppo del senatore Renzo Piano, che ci mostrerà pratiche e casi concreti di rivitalizzazione delle periferie.

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PATTI DI COLLABORAZIONE ATTIVA
sabato 16 maggio 2015 dalle 10.00 alle 13.oo | Mercato Coperto – via Boccacanale S. Stefano, 14 – Fe
Sarà l’ultimo incontro utile per mettere a sistema quanto elaborato fino ad oggi: le riflessioni dei tecnici, quanto emerso grazie alle esperienze dei cittadini che abbiamo seguito e che ci hanno contattato, le elaborazioni del 18 aprile sulle motivazioni dei cittadini attivi e su una definizione condivisa di beni comuni. Vi invitiamo a partecipare per elaborare insieme il Documento di Proposta Partecipata da presentare alla Giunta del Comune di Ferrara.

Quando si parla di cittadinanza attiva la prima parola non può che essere del cittadino attivo, di chi si mette in gioco in prima persona, investendo il proprio tempo in attività di interesse collettivo!

“La nascita di CONFIMPRESA a Ferrara”

da: organizzatori

Il 7 maggio 2015 a Ferrara è nata una nuova associazione di categoria: A.F.A.R.C. – CONFIMPRESA, grazie al connubio tra due realtà già presenti nel territorio: A.F.A.R.C., storica associazione specializzata in Agenti di Commercio, e CONFIMPRESA, associazione di categoria firmataria di 13 contratti nazionali.
A.F.A.R.C., che ha alle spalle 50 anni di esperienza nel mondo degli agenti di commercio, ha voluto aprire anche alle piccole e medie imprese per poter fornire loro servizi a 360°: non solo assistenza contabile, fiscale, sindacale, ma anche formazione, informazione costante, aiuto allo sviluppo e reperimento di fondi.
Il Presidente Andrea Cavalieri Foschini sottolinea che l’obiettivo è stato quello di poter mettere l’esperienza di A.F.A.R.C. a disposizione di tutto il tessuto imprenditoriale della provincia di Ferrara.
CONFIMPRESA, nel suo ventennale, ha voluto ampliare la propria rete trovando in A.F.A.R.C. la quarta sede in Emilia – Romagna.
Il Presidente nazionale Dott. Diego Giovinazzo ha detto che l’obiettivo è di fornire servizi innovativi ponendo maggiormente attenzione al risparmio energetico e alla formazione.
Partirà infatti a settembre con il primo corso S.A.B.: Somministrazione Alimenti e Bevande.
Obiettivo primario dell’associazione: l’ASCOLTO.
In occasione del lancio di questa nuova realtà associativa, sono state omaggiate le prime dieci tessere ad imprese dislocate in tutta la provincia, le quali hanno accolto con immenso piacere l’invito a partecipare all’iniziativa.

In particolare sono state premiate le imprese:
– STUDIO BORSETTI SRL
– NEW DADA ENTERTAINMENT (Bagno Panama Beach)
– LA TUA CANTINA SRL
– HURLY BURLY SRL
– ENOTECA IL BARET SRL
– ROVERELLA SRL
– BIGA CASE SRL
– EUROFORGE SPA
– IST. CAPPELLARI – INFOMEDIA SRL
– GENERALI INA ASSITALIA SRL

Per ringraziare le imprese presenti, A.F.A.R.C. – CONFIMPRESA ha voluto omaggiare loro un gruppo di continuità energetica, ottenuti grazie al reperimento di fondi europei. “Facciamo in modo che l’energia sia sempre presente”- sarà il motto per il futuro.

“Il corpo e la mente” a Ferrara il 16 maggio

da: organizzatori

E’ tutto dedicato alla medicina alternativa il convegno intitolato “Il Corpo e la Mente” che si terrà sabato 16 e domenica 17 nella splendida cornice della Sala della Musica di Ferrara, in Via Boccaleone 19, a partire dalle ore 15.00.

Sponsorizzato da CARIFE e patrocinato dal Comune di Ferrara, l’evento ha lo scopo di fornire informazioni aggiornate, su trattamenti impiegati in campo olistico, spiegandone anche l’efficacia.
Sarà dato spazio ad interventi riguardanti la medicina ayurvedica, l’omeopatia, il Reiki, l’alimentazione e l’idratazione, la medicina psicosomatica, fino ad arrivare al confronto tra medicina e sciamanesimo.
Verranno inoltre illustrati metodi di riequilibrio energetico che tengono in considerazione non solo il corpo e la mente ma anche la coscienza dell’individuo. Si parlerà infatti di Reconnection (il metodo di guarigione conosciuto in tutto il mondo grazie al chiropratico di fama internazionale Eric Pearl) e di Ilahinur (metodo sviluppato e diffuso dal noto Psicoterapeuta Kiara Windrider per l’autoguarigione).
Non trascurabile l’aspetto inerente l’ascolto, vero e proprio, che il medico deve necessariamente dedicare al paziente.

Questa brillante iniziativa, organizzata dall’Associazione Culturale Lauretana è dedicata non solo a professionisti del settore come omeopati, erboristi, operatori olistici, medici, farmacisti, fisioterapisti, infermieri ma a chiunque voglia saperne di più sulla salute, la propria innanzitutto.

E’ possibile iscriversi al convegno attraverso la pagina ufficiale dell’Associazione raggiungibile a questo link:
http://associazionelauretana.it/ilcorpoelamente2015.html

Per chi desidera un contatto diretto con l’Associazione può telefonare al 373.7335788 oppure scrivere a :lauretana.associazione@gmail.com

Ferrara Baseball, la calda estate delle giovanili

da: Ferrara Baseball

L’attività del Ferrara Baseball non si limita agli impegni della formazione adulti, in lizza nel campionato LAB. All’ombra del Castello stanno infatti crescendo due squadre di giovani e giovanissimi, un autentico investimento per il futuro della Società e dello sport cittadino.
La squadra “ragazzi” raggruppa bambini e bambine nati tra il 2002 e il 2005; si tratta di un nucleo che lavora insieme da poco più di un anno, ma che ha già dimostrato molta grinta e passione, cogliendo risultati apprezzabili come il buon piazzamento ottenuto alla Winter Leauge di Rovigo lo scorso aprile, e più ancora la partecipazione all’ultimo torneo “Città di Bologna”: qui i putti del ducato si sono misurati a viso aperto contro formazioni molto più blasonate provenienti da tutta l’Emilia-Romagna, e tanta è stata l’impressione suscitata da meritare ai ferraresi un encomio speciale e la simpatia di tutto il pubblico.
Sempre al torneo “Città di Bologna” hanno mosso i primi passi anche i pulcini del “minibaseball”. E’ l’ultima covata della Società estense (leve dal 2006 al 2010), e come tale quella che merita più attenzione e rispetto. I piccoli, praticamente tutti alla prima esperienza sportiva, si stanno allenando con allegria in vista del loro primo impegno in questa stagione: il Torneo Smile di Rovigo, che in occasione del 2 giugno opporrà 10 squadre provenienti dall’Emilia e dal Veneto.
Dal 3 al 5 luglio saranno invece in campo i “ragazzi”, che a Godo (RA) prenderanno parte alla diciannovesima edizione del Memorial “Antonio Casadio”.
L’intero settore giovanile è gestito in casa: dopo la partenza dell’ex tecnico Herrera, i bambini sono stati affiancati in campo direttamente dai componenti della prima squadra, sotto la supervisione del presidente Edmondo Squarzanti, del responsabile Fabio Abetini e di Andrea della Portella, coach degli adulti. Lo spirito che si vuole trasmettere ai piccoli atleti è di giocare divertendosi cercando nel contempo di migliorarsi sempre, mettendo alla prova le proprie abilità individuali e conciliandole con le regole e la disciplina imposte dall’essere parte di un gruppo.
Un ideale che è già diventato proposta didattica in alcune scuole della città e della provincia, dove il Baseball Ferrara si è mosso come interlocutore per progetti da inserire nelle offerte formative, favorendo l’avviamento allo sport di un sempre maggiore numero di bimbi.
Articolo di Alessio Marzaduri

Liceo Ariosto: studenti meritevoli con borsa di studio all’estero

da: Liceo Classico Statale Ludovico Ariosto Ferrara

Sabato 9 maggio, Giornata dell’Europa, la Preside Mara Salvi, nell’ufficio di presidenza, ha invitato gli studenti dei vari indirizzi liceali segnalati dalle associazioni e agenzie che promuovono progetti individuali di studio all’estero.
Una pagella di fine anno con voti ottimi, una buona conoscenza della lingua che andranno ad usare e una elevata motivazione hanno gratificato questi nostri ragazzi che partiranno con una borsa di studio per un intero anno scolastico o per un semestre e soggiorneranno presso famiglie di altri paesi frequentando scuole simili alla nostra.
I ragazzi sono stati elogiati dalla Dirigente che ha sostenuto il valore di questi progetti, vere occasioni di scambio culturale soprattutto in casi di eccellenza, perché per una scelta cosi ambiziosa è necessario essere pronti a superare difficoltà, essere aperti al cambiamento ma anche vivere l’esperienza con la giusta serenità che solo buoni prerequisiti possono garantire.

In alto, una foto degli studenti (Emma Cia 3Y, Ludovica Cuppini 3R, Giulia Pocaterra 3W, Giacomo Saletti 3N, Elisa Veronesi 3T, Anna Zanoli 2M) con il Dirigente Scolastico.

Martedì 12 maggio: incontro su Eugenio Montale

da: organizzatori

Martedì 12 maggio alle ore 17 (Sala Agnelli, presso la biblioteca Ariostea) incontro organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea per il novantesimo della pubblicazione della raccolta di poesie di Eugenio Montale “Ossi di seppia”: un capolavoro assoluto del novecento.
Ne parleranno Gianni Venturi e Fiorenzo Baratelli. L’intento dei relatori sarà quello di inquadrare “Ossi di seppia” nel contesto di una sintesi della vita del poeta genovese e della sua poetica. La speranza è di incentivare la lettura di un testo tra i più belli della nostra tradizione letteraria.

NOTA A MARGINE
La responsabilità di rimanere umani

Non è il ‘classico’ libro sulla Shoah e non è nemmeno un libro di memorie famigliari, o meglio non è solo questo. “Un mondo senza noi” è piuttosto il diario di bordo di un viaggio che, come scrive Gad Lerner nella prefazione, infrange le barriere temporali e geografiche: dall’Ottocento al 2014, dall’antica Ragusa (attuale Dubrovnik) ad Ancona, da Padova a Tel Aviv, dall’Italia di ieri all’Israele di oggi. E c’è una tappa anche nella città estense: qui gli avi paterni di Manuela, i Vitali Norsa, avevano un banco di credito “talmente ricco da possedere la Scola Farnese di Ferrara”. Secondo le “carte di casa”, quando il banco è fallito, con grande rammarico del bisnonno Israel e del nonno Beppi, la Scola è stata donata alla comunità. Chissà se è la sinagoga che tutti i ferraresi conoscono come Scola Fanese. Difficile dirlo, “l’archivio della comunità ebraica di Ferrara durante la Seconda Guerra Mondiale servì a scaldare le membra intirizzite delle truppe marocchine aggregate alle forze alleate”, scrive l’autrice.

“Un mondo senza noi” di Manuela Dviri (Piemme Voci, 2015), è stato presentato giovedì pomeriggio alla sala Alfonso I d’Este dall’Istituto di Storia contemporanea in collaborazione con l’Associazione “Il Fiume”. L’autrice si ritiene “fortunata” ad avere un passato: “un buon tre quarti degli israeliani non ce l’ha, perché è stato completamente spazzato via dalla Shoah”. “È una storia italiana” afferma giovedì pomeriggio: è vero, anche se sono le pagine di cui l’Italia non può certo andare fiera. Uno spaccato dell’ebraismo italiano, le cui vicende sono profondamente intrecciate con la storia di questa nazione, soprattutto dal Risorgimento, nel quale le leggi razziali del 1938 irrompono come un fulmine a ciel sereno: una “negrigura” come la chiamano i Vitali Norsa, da una parola spagnola usata dalle famiglie ebraiche di allora che indicava una cosa fatta male. Soprattutto fatta da italiani contro altri italiani. “Novantasei professori universitari, centotrentatrè assistenti universitari, duecentosettantanove presidi e professori di scuola media, un centinaio di maestri elementari, duecento liberi docenti, duecento studenti universitari, mille studenti delle medie e quattromilaquattrocento delle elementari”, “Quattrocento dipendenti pubblici, cinquecento dipendenti di aziende private, centocinquanta militari e duemilacinquecento professionisti”: tutti all’improvviso italiani di serie B. Manuela Diviri racconta del trauma vissuto da sua madre e dalla sorella Bice, dalle cuginette Marina e Edgarda, e del fatto che sette anni dopo, quando sono tornate a scuola nessuno ha chiesto loro dove erano state.

“Un mondo senza noi” è un libro per mettere gli italiani di fronte alle proprie responsabilità: “il dittatore era uno, ma le folle erano sempre lì ad applaudire” e c’è stato un solo caso di professore universitario che ha rifiutato di ricoprire una cattedra lasciata libera da un collega di origine ebraica. “Possiamo imparare a non essere più parte di quelle folle”: Diviri, anche dopo aver perso il suo figlio più piccolo a soli 21 anni mentre prestava servizio nell’esercito sul confine libanese, anzi forse proprio per questo, non può e non vuole perdere la speranza.
Ma in “Un mondo senza noi” non c’è solo un’accusa, c’è anche l’interrogarsi in prima persona: “c’è una domanda morale che mi faccio ogni giorno – confessa – ed è cosa avrei fatto io se mi fossi trovata dall’altra parte”.
“Se Hitler alla fine avesse vinto, il mondo senza ebrei, senza omosessuali, senza disabili e senza rom sembrerebbe ai più del tutto normale, naturale, logico, perfetto”, ecco perché ciascuno di noi, per cercare di non essere mai parte di una folla, ogni giorno deve “guardare dentro di sé e cercare di restare umano”.

Salone del Restauro: Presentata collaborazione UNESCO e neo comitato scientifico

da: Ufficio Stampa & Comunicazione di Camilla Ghedini

É stata l’assessore comunale all’Urbanistica, Roberta Fusari, nel suo ruolo di delegata Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, ad aprire alla Sala Schifanoia del Salone del Restauro, la tavola rotonda organizzata dall’Universitá di Ferrara – rappresentata da Manlio Montuori, del Tecnopolo – con partner tecnico il Gruppo Leonardo Solutions-Domodry di Legnago (Milano). Obiettivo, l’ufficializzazione di una collaborazione tra Unesco e neo comitato scientifico costituito da Universitá di Ferrara, del Salento, Federico II di Napoli, Politecnico di Torino.
“Collaborazione che – ha rimarcato Raymond Bondin, ‘ambasciatore’ Unesco – sulla base di una ricerca condivisa può portare a un proficuo confronto tra differenti realtà ed esperienze per tutelare e salvare i monumenti di pregio”. Tra i temi affrontati, il recupero del patrimonio, con particolare riferimento alla necessitá di eliminare l’umiditá dai muri – che compromette la stessa stabilità degli edifici – e di costruire una sorta di ‘archivio’ dei restauri, che ad oggi manca.
A Ferrara, il Tnc, metodo brevettato dal Gruppo Leonardo Solutions nel 2008 e applicato in Italia in 20 mila siti tra residenziali e storici, é stata recentemente attuata a Palazzo Renata di Francia, sede del Rettorato, e a Palazzo Marfisa, “con una riduzione di umiditá dal 20 al 30 per cento nel solo primo semestre – ha confermato Montuori – quindi con esiti positivi”.
Tra gli interventi, Roberto Castelluccio, docente della Federico II di Napoli; Carlo Ostorero, del Politecnico di Torino; Michele Rossetto, Direttore tecnico Leonardo Solutions; Giorgio Zavarise, Università del Salento; Biancaneve Codacci Pisanelli, del Ministero dei Beni Culturali.

IMMAGINARIO
Bella di notte.
La foto di oggi…

Questa volta è uno scatto notturno quello scelto da Silvia Nagliati, fotografa per passione, che per una settimana gestisce il profilo Instagram del Comune, pubblicando il suo personale sguardo sulla città nel progetto #MyFerrara.

Questo il suo commento.

“Oggi ho scelto questo scatto notturno della Cattedrale di San Giorgio, Duomo di Ferrara, per augurarvi una buona giornata”.

OGGI – IMMAGINARIO MYFERRARA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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foto di Silvia Nagliati

L’OPINIONE
Scuola, acqua, banche: in difesa della proprietà pubblica

Come cittadino mi sento in dovere di tornare a parlare di Scuola, perché ritengo sia necessario difenderla e che sia il primo degli investimenti per il futuro del nostro Paese.
E intendo parlarne perché vedo che peggiora di giorno in giorno non per colpa di chi la fa ma per colpa di chi la gestisce senza capirla. E in questo marasma quotidiano capita di tutto, anche di leggere che sempre più spesso i genitori sono chiamati ad intervenire in prima persona in opere di tinteggiatura di aule, cosa che succede ovviamente anche a Ferrara, e che tali interventi siano accompagnati da affermazioni del tipo ‘la buona scuola è proprio quella che parte dal basso’. E non è tutto, si prospetta addirittura di crearne un modello da esportare in altre scuole.

Poi si elogia chi organizza le giornate di lavoro (a cottimo?!?) e si prodiga per diffondere la personalissima cultura del ‘fare, ovvero quelli che, avendo constatato che lo Stato non riesce a intervenire nella cura della ‘cosa pubblica’ , contribuisce a trasferire l’incombenza ai cittadini/genitori.
Un vero capolavoro oltre che un vero capovolgimento della realtà. Chi propone e pubblicizza queste attività è visto come un esempio da seguire e non come colui che annuncia il fallimento dell’amministrazione che rappresenta. I cittadini/genitori che partecipano diventano un esempio di buona cittadinanza e non il risultato del fallimento dello Stato.

Questa distorsione a cui assistiamo da tempo, avendone tra l’altro oramai perso la percezione, è legittimata un po’ dall’intervento di alcuni amministratori, dall’altra dalla nostra colpevole indifferenza ai grandi temi. Qualche settimana fa, ad esempio, l’Amministrazione comunale ha votato la diminuzione delle quote Hera dal 51% al 38%. L’informazione che ci sarebbe stato quel consiglio comunale ha fatto eco sulle mailing list di molti gruppi e comitati di cittadini, di sicuro qualche migliaio di contatti, ma quel giorno, oltre agli attivisti “acqua pubblica” non c’era tantissima gente, forse una quarantina di persone in tutto. Sarebbe stata presa la stessa decisione da parte del Consiglio se fossero stati presenti un migliaio di cittadini a dimostrare la propria contrarietà al provvedimento? Non lo so, ma sarebbe stato bello.

Ma la domanda ora è se sia più costruttivo prestarsi ad imbiancare le aule o ragionare sul perché questo avviene, andare alla fonte, rifiutarsi di essere parte attiva dello sfascio in corso.
Ed in questo contesto ci si potrebbe anche chiedere perché sia più facile ottenere da un genitore tempo per imbiancare aule piuttosto che averlo disponibile per discutere sul perché i fondi a disposizione della scuola diminuiscano di anno in anno.

In ogni caso che la ‘buona scuola’ debba partire dal basso è tutto da dimostrare. Una buona scuola parte da chi è deputato a predisporla, ascoltando e avendo come obiettivo quanto previsto dalla Costituzione, dall’etica comune, dai bisogni dei ragazzi a cui la scuola deve essere rivolta. Ivi compreso la fornitura di ambienti confortevoli.

Non ci sono soldi. Allora perché si continuano a pretendere le prove invalsi? Quanto ci costano e a cosa servono, ne abbiamo bisogno o abbiamo più bisogno di aule decenti? Facciamoci le domande giuste prima di impugnare un pennello.

Viviamo un tempo insensato in cui lo Stato sta’ abdicando dai suoi doveri, ci sta lasciando a noi stessi. Ma a cosa serve un Stato se non è in grado di garantirci nemmeno un’istruzione libera e uguale per tutti, gratuita in un edificio stabile e dignitoso? Che non sa riconoscere e tutelare i valori fondanti di una società con il pretesto continuo della contabilità e contemporaneamente si salvano le banche, si pagano pensioni d’oro, si discute per anni se togliere o meno il vitalizio ai parlamentari condannati, e ognuno di noi potrebbe aggiungere altri esempi a questa lista. A volte il tutto in nome di un’Europa senza anima.
E questo perché anche riguardo ai soldi, alla moneta, abbiamo oramai una percezione distorta. La moneta dovrebbe essere vista per quello che è: un mezzo di scambio, la misura del tempo utilizzato a guadagnarla “perché se compro qualcosa non la compro con i soldi ma con il tempo impiegato a guadagnarli” (Josè Alberto Mujica Cordano), “dire di non avere soldi per sistemare una scuola è come dire che un ingegnere non ha abbastanza chilometri per progettare una strada” (Ezra Pound), “se abbiamo mattoni, operai che vogliono lavorare e cemento possiamo non costruire perché manca la moneta?” (Keynes).

Cos’è più importante il lavoro, lo sforzo umano, il tempo dedicato alle proprie attività o il mezzo utilizzato per misurare tali attività? L’ingegnere che progetta un palazzo o il metro che utilizza per misurare i muri che lo delimitano? Le otto ore che una cassiera della Coop passa ad emettere scontrini e seguire i clienti o i soldi con i quali viene pagata per farlo?

Organizzare l’operosità dei cittadini è un dovere da parte di uno Stato e metterla in secondo piano rispetto al mezzo per misurarla è osceno. Arrivare a permettere delle corvée scolastiche con la litania del ‘non ci sono soldi’ è solo un ritorno al passato a quando la democrazia era solo un sogno, e oggi un preludio a quello che verrà. Che so, cittadini impegnati a tagliare l’erba a turno ai giardinetti, pulizia delle strade la domenica mattina sotto forma di sano esercizio fisico, assistenza agli anziani in ospedale al posto di infermieri stipendiati.

Se lo Stato non interviene perché da ‘buon padre di famiglia’ deve far quadrare il bilancio, riduce se stesso a semplice osservatore degli avvenimenti disegnati da chi non ha l’interesse pubblico nella sua agenda. Il teorema entrate = uscite, e tutte le altre grandi sciocchezze inventate dalla Scuola di Chicago, da Friedman e dalla scuola austriaca di Heydek hanno solo interrotto il grande sviluppo di tutte le economie occidentali protrattosi fino agli anni ’80. Le politiche Keynesiane che avevano invece supportato quello sviluppo, si pensi al ‘new deal’ roosveltiano o al Piano Marshall dell’ultimo dopoguerra, furono semplicemente messe da parte, non si sa in nome di cosa. Certo sono passati anni da quelle benefiche politiche e qualcosa bisognerà pur cambiare, perché bisogna dare la giusta considerazione al momento storico in cui si vive. Ma cambiare in nome di una crescita sostenibile, ecologica, rispettosa del pianeta che ci ospita. Oggi la crescita non è che non sia sostenibile, semplicemente non c’è, stiamo regredendo su tutto.

Allora sì diamoci da fare, ma per riacquistare la giusta percezione delle cose e la dignità delle nostre azioni. Non smettiamo di pretendere ciò che ci spetta. Cominciamo a ragionare ad esempio a soluzioni locali per ripristinare un circolo virtuoso di sviluppo dell’economia. Penso alle esperienze di moneta complementare, che non è alternativa ma complementare appunto. Il Comune, invece di continuare a nascondersi dietro i ‘non si può’, potrebbe farsi sponsor di un’iniziativa in tal senso e pagare professionisti con detrazioni fiscali, accesso ai servizi comunali, sconti Tasi, Imu, buoni ingresso a tutto ciò che da esso è gestito. Rendiamo cioè possibile l’incontro tra i bisogni insoddisfatti (come la manutenzione delle scuole) con risorse non utilizzate (lavoratori disoccupati, sottoccupati e lavoratori in nero). Si cerchi insomma di favorire la creazione di lavoro senza “forzare” il volontariato, pratica sicuramente utile e meritevole ma in altri contesti.

E in tempo di crisi, di quanto benessere in più potrebbe disporre la comunità locale? E sia chiaro che non è una invenzione dell’ultima ora, le monete complementari sono state utilizzate senza interruzioni , in Europa, tra l’800 e il 1800 e sono numerosissime quelle oggi circolanti e funzionanti. Il punto è: quanto del nostro tempo siamo disposti ad utilizzare per cercare di risolvere davvero qualche problema piuttosto che sprecarlo per non risolvere nulla?

Chiudo chiedendo un favore. Qualcuno sta abdicando dai propri doveri, cerchiamo di non seguirli abdicando dai nostri diritti.

GERMOGLI
Il tempo che occorre.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Il 9 maggio 1978 viene assassinato Aldo Moro dopo 2 mesi di sequestro da parte dei brigatisti rossi. Fu Segretario politico e Presidente del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana

Per fare le cose, occorre tutto il tempo che occorre”. (Aldo Moro)

ACCORDI
Cento passi.
Il brano di oggi…

61B5PmEJ1YL._SL500_AA280_Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Modena City Ramblers – I cento passi

Il 9 maggio del 1978 veniva assassinato a Cinisi Peppino Impastato. Scomodo eroe in una terra, quella siciliana, esasperata dal potere sempre più nelle mani di “cosa nostra”, oggi Peppino, grazie al suo impegno politico e sociale, viene ricordato come un esempio, un simbolo della lotta antimafiosa. Tratta da “I cento passi”, film a lui dedicato nel 2000 da Marco Tullio Giordana, l’omonima canzone dei Modena City Ramblers è quella che maggiormente viene associata a questo importante personaggio della storia del nostro Paese.