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Giorno: 2 Giugno 2015

NOTA A MARGINE
Che cos’è questo crowdfunding

Oggi si parla sempre di più di crowdfunding, uno strumento utile che non tutti conoscono. Il crowdfunding, o finanziamento collettivo (dall’inglese crowd, “folla”, e funding, “finanziamento”), affonda le sue radici nella micro-finanza ed è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio danaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È, in sostanza, una pratica di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Potrebbe essere riassunto con alcuni concetti base che lo caratterizzano: strumento democratico di cooperazione per produrre valore sostenendo un processo creativo, finanziamento trasparente di idee e progetti, strumento indipendente, vettore di partecipazione qualificata, luogo di scelta della comunità, voce della rete, nuova opportunità per raccontarsi in modo creativo, espressione di chi ha idee ma non sempre i mezzi, colletta strutturata, modo per fare della solidarietà un vettore di produzione e di formazione culturale, soluzione a un sogno nel cassetto, segno di fiducia, un’espressione di emozione, un riscatto, un’innovazione sociale, una nuova frontiera.

Le tipologie di crowdfunding
Le più diffuse sono le “donation-based” (donazioni senza premio) e le “reward-based” (donazioni con premio) anche se in Italia si sviluppano sempre di più quelle ibride, ossia che prendono elementi dell’una o dell’altra. Il “donation-based crowdfunding” è utilizzato principalmente da organizzazioni no profit per sostenere le proprie cause e non prevede ricompense per i donatori se non generici ringraziamenti. Il “reward based crowdfunding”, invece, viene utilizzato per finanziare progetti, idee, eventi e, in alcuni casi, anche progetti personali e prevede delle ricompense ossia premi articolati su più livelli di contributo, che vanno da pochi euro a decine, centinaia, migliaia, a seconda delle dimensioni della campagna e della cifra che si vuole raggiungere. Una campagna normale, che va dai tre ai sei mesi, prevede tra i sei e gli otto premi. Le piattaforme si distinguono poi in “all or nothing” (tutto o niente) e “take it all” (prendi quello che c’è): nel primo caso, affinché il progetto sia finanziato occorre raggiungere l’obiettivo economico prefissato, per intero; mentre, nel secondo caso, si riceve comunque l’importo raccolto durante la campagna, anche se l’obiettivo non viene raggiunto. Non basta, però, creare una bella campagna e attendere i contributi: bisogna progettarla, seguirla, promuoverla, monitorarla, insomma curarla. Servono impegno, motivazione, costanza e, soprattutto, la creazione di una “community” che non solo sostenga con un contributo economico ma che ne parli, ne discuta, suggerisca e contribuisca in modo concreto alla campagna. Un vero “brain-storming” collettivo.
La creazione della campagna stessa, inoltre, è un momento complesso. Si devono individuare bene gli obiettivi, comprendere la strategia per coinvolgere un pubblico già sommerso dai messaggi della rete, definire i tempi (giusti e precisi), scegliere premi che siano in linea con il progetto stesso, trovare chi li metta a disposizione, preparare un video di presentazione che sia accattivante e convincente, individuare la piattaforma più adatta. Anche questa scelta è molto importante. Forse una delle più importanti. Oltre ad un’assistenza base, le piattaforme più attive si stanno attrezzando per fornire attività di supporto al progettista (anche tramite dettagliata descrizione dei servizi sul sito), contatti e collaborazioni con associazioni e comunità locali, percorsi formativi, campagne di comunicazione on e offline.

Le principali piattaforme di crowdfunding
Lo studio più recente in materia (Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding, a cura di Daniela Castrataro e Ivana Pais, maggio 2014) indica che, nel Paese, delle 41 piattaforme attive a quella data, 19 appartengono al modello “reward-based” (donazione con premio), 7 al “donation-based” (donazione senza premio), 2 al “lending-based” prestito fra privati, ricompensati con il pagamento di interessi che s realizza attraverso le piattaforme online) e 2 all’“equity-based” (mediante un investimento effettuato online si acquisisce un tutolo di partecipazione in una società), iscritte regolarmente nell’apposito registro Consob (non abbiamo parlato di queste ultime due perché meno legate a progetti specifici e meno diffuse). Ci sono poi 11 piattaforme ibride. Il modello prevalente resta quindi il reward-based, scelto dal 40% delle piattaforme nella sua forma pura, quota che sale al 57% se si considerano anche le ibride. Il donation based crowdfunding ha subito un lieve calo: viene scelto dal 16% delle piattaforme (35% se si considera anche chi sceglie l’opzione ibrida).
Fra le piattaforme “reward-based” si possono citare “Be Crowdy” (www.becrowdy.com, arte e cultura), BookaBook (www.bookabook.it, editoria), Com-Unity (www.com-unity.it, progetti in ambiti umanitari, sociali, culturali e scientifici, Eppela (www.eppela.com, per progetti innovativi e creativi nei campi di arte, tecnologia, cinema, design, musica, fumetto, innovazione sociale, scrittura, moda, no profit), Microcreditartistique (www.microcreditartistique.com, arte contemporanea), Schoolraising (http://schoolraising.it/, scuola), Vizibol (www.vizibol.com, arti visive), WeRealize (http://werealize.i, Design).

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La home page della piattaforma www.ideaginger.it

Fra quelle ibride (reward + donation), si segnalano Buona Causa (www.buonacausa.org, dedicata alle buone cause e ai progetti che richiedono sostegno), Crowdfunding Italia (www.crowdfunding-italia.com, generalista), Funditaly (www.funditaly.it, la prima piattaforma di crowdfunding cooperativo), Ginger / Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna, (www.ideaginger.it, territoriale: Emilia Romagna, che unisce allo strumento web del sito le consulenze del team e una rete di partnership strategiche al servizio dei progettisti), Produzioni dal Basso PdB (www.produzionidalbasso.com, la prima piattaforma di crowdfunding italiana, nata nel 2005 nell’ambito delle autoproduzioni digitali e del mediattivismo).
Il crowdfunding in Italia è nato proprio con Produzioni dal basso, nel 2005, cui hanno fatto seguito altre esperienze pionieristiche fino al 2011, l’anno di scoperta dello strumento, con l’avvio di 10 nuove attività, seguite da altre 5 nel 2012. Tra gennaio e ottobre 2013 nascono ben 24 piattaforme e la tendenza non accenna a fermarsi. La maggior parte delle piattaforme ha sede nel nord Italia, e Milano, sede legale di 8 piattaforme e operativa di 10 piattaforme, si conferma la capitale del crowdfunding italiano. Rispetto alle mappature precedenti, si segnala la crescita del numero di piattaforme basate nel Sud Italia (8) e nel Centro Italia (4). Assente Roma, almeno al maggio 2014.

Se si vuole donare, come si partecipa

Grafica delle ricompense della campagna 'Una redazione condivisa per Ferraraitalia'
Grafica delle ricompense della campagna ‘Una redazione condivisa per Ferraraitalia’

Donare è facile, basta collegarsi alla piattaforma del progetto, scegliere il proprio contributo e premio (se la campagna è di tal tipo) e effettiare il pagamento, che avviene principalmente con Paypal (utilizzato dalla maggior parte delle piattaforme) e Amazon payments. Alcuni siti accettano anche bonifici bancari o pagamenti con carte di credito. Per quanto riguarda la commissione alle piattaforme, essa è talora determinata come una percentuale ottenuta sui fondi raccolti dai progettisti.

Comunemente si tende a porre l’accento sul “funding” ma la parte più importante è proprio la “crowd”: senza di essa il crowdfunding non funziona, è tutta questione di engagement, coinvolgimento, partecipazione della “folla” al progetto. La comunità resta dunque la chiave principale del successo di ogni campagna. La squadra vince solo se è squadra.

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Campagna ‘Una redazione condivisa per Ferraraitalia’

Ferraraitalia ha avviato una campagna di crowdfunding [vai] con la piattaforma Ideaginger.it

Per conoscere gli obiettivi e il senso del nostro progetto clicca [qui].

IMMAGINARIO
Musei gratis.
La foto di oggi…

Martedì 2 giugno si svolgeranno i festeggiamenti – organizzati dalla Prefettura di concerto con il Comune e la Provincia di Ferrara – per il 69° anniversario della fondazione della Repubblica, che si articoleranno secondo il seguente programma:

Nel quadro dei progetti promossi dalla Prefettura, dalla Provincia e dai Comuni al fine di commemorare adeguatamente tale ricorrenza sono stati organizzati momenti celebrativi che assicureranno il più ampio coinvolgimento popolare.

Tra questi si segnala quella dell’Amministrazione Comunale e Provinciale di Ferrara che permetterà l’ingresso gratuito ai Musei Civici cittadini ed agli spazi espositivi di seguito indicati, per l’intera giornata del 2 giugno: Castello Estense, Palazzo Schifanoia e Civico Lapidario, Palazzina Marfisa d’Este, Museo di Storia Naturale, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Museo della Cattedrale.

Tutti gli eventi su Cronaca Comune [leggi].

OGGI – IMMAGINARIO CITTA’

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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GERMOGLI
Repubblica.
L’aforisma di oggi

Festa della Repubblica. Auguri a tutti noi!

Sandro-Pertini
Sandro Pertini

Bisogna che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli, umana con i deboli e i diseredati.
(Sandro Pertini)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

ACCORDI
Festa della Repubblica.
Il brano di oggi…

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Ivano Fossati

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Ivano Fossati – Una notte in Italia

“È una notte in Italia che vedi
questo taglio di luna
freddo come una lama qualunque
e grande come la nostra fortuna
la fortuna di vivere adesso
questo tempo sbandato
questa notte che corre
e il futuro che arriva
chissà se ha fiato.”

Sì, chissà se ha fiato il futuro di questa Italia che ci canta Ivano Fossati, nonostante i tempi, i problemi, le crisi; nonostante le ingiustizie, le divisioni, le ineguaglianze; nonostante ci dimentichiamo tutti troppe volte di quanto l’Italia abbia dato al mondo, ma soprattutto di quanto ancora ha da dare. Proprio per questo, oggi più che mai, buona Festa della Repubblica e… Viva l’Italia!