Skip to main content

Giorno: 8 Luglio 2015

logo-regione-emilia-romagna

Turismo, una Notte Rosa per tutta la costa adriatica

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Organizzare un unico grande evento che coinvolga la ‘East coast mediterranea’. A lanciare la proposta gli assessori regionali al Turismo di Emilia-Romagna e Marche e i sindaci di Rimini e Pesaro

Una Notte Rosa che coinvolga tutta la East coast mediterranea, dal Veneto alla Puglia: a lanciare la proposta, dopo il successo della decima edizione dell’iniziativa – che quest’anno per la prima volta è stata estesa anche a Senigallia – sono gli assessori regionali al Turismo di Emilia-Romagna e Marche, Andrea Corsini e Moreno Pieroni, e i sindaci di Rimini e Pesaro Andrea Gnassi e Matteo Ricci.
“É un’idea che presentiamo al ministero del Turismo ed Enit – spiegano – perché siamo convinti che un’unica grande manifestazione sarebbe l’occasione per mettere in mostra e valorizzare le eccellenze del nostro Paese: arte, turismo, cultura, natura, industria, enogastronomia. Pensiamo a un evento capace di raccontare, da Venezia alla Puglia passando per la costa emiliano-romagnola e marchigiana, il meglio di quanto offre la costa Adriatica: un biglietto da visita straordinario per l’estate italiana – aggiungono – in grado di rivolgersi ai 2 miliardi di persone che a breve viaggeranno per il mondo”.
Proprio in virtù di questo straordinario potenziale di visitatori, gli amministratori sottolineano che “è necessario pensare in grande: non a microrealtà ma a macroaree, capaci di mettere insieme idee e risorse per essere sempre più competitive. Non possiamo presentarci divisi di fronte ai colossi della concorrenza”.
“Pensiamo alla straordinarietà di trovare nello stesso ‘romanzo rosa’ Venezia e Ravenna, Fellini e Rossini, Bari Vecchia e le saline di Cervia, i mosaici ravennati, le suggestioni doriche dell’Adriatico e i paesaggi pugliesi. Per questo – concludono – chiediamo a Ministero ed Enit di estendere a nord della costa emiliano-romagnola e a sud di quella marchigiana la Notte Rosa. Valorizzare il nostro mare sarebbe un atto grande lungimiranza: un’occasione straordinaria per le nostre regioni, ma anche per l’intero Paese”.

Il commento di Confagricoltura Ferrara alla campagna grano ormai ultimata

da: ufficio stampa Confagricoltura Ferrara

“L’inizio della campagna 2015 è stato caratterizzato da un aumento generalizzato, sia in provincia di Ferrara che nell’intera Regione Emilia Romagna, degli ettari seminati sia a frumento duro che tenero. Giunti ormai al termine della campagna, si rileva come l’aumento della superficie non abbia avuto come conseguenza l’aumento della produzione complessiva in granella”.
E’ questo il commento, a campagna di raccolta del grano ormai ultimata, del Presidente della Sezione Cereali di Confagricoltura Ferrara Enrico Gambi, che prosegue sottolineando come i risultati produttivi siano stati molto disomogenei tra le varie zone, ma anche all’interno degli stessi comprensori. “Un elemento che incide molto sui risultati produttivi è rappresentato dalla capacità di sgrondo delle acque; infatti i terreni che per vari motivi non hanno drenato adeguatamente, patendo con un prolungato ristagno idrico i periodi di pioggia intensa, non hanno dato risultati positivi e di queste situazioni purtroppo ve ne sono state tante.
Anche l’inverno che potremmo definire sostanzialmente mite, non ha aiutato il percorso di sviluppo dei frumenti; per contro, la fine del ciclo ha giovato di temperature relativamente miti e di una buona disponibilità idrica, dando origine ad un buon livello qualitativo delle granelle, che presentano tenori in peso specifico mediamente elevati e con buoni contenuti proteici per quanto riguarda i grani duri.
Abbiamo assistito anche ad un leggero anticipo della raccolta – prosegue Gambi – e ad un appiattimento delle epoche tra frumento tenero e duro, che a volte ha annullato il divario tra varietà precoci e tardive. In estrema sintesi, si sta completando una campagna con buoni livelli qualitativi, che lascia un po’ di amaro in bocca per livelli produttivi non sempre soddisfacenti. Ritengo infine – conclude il Presidente della Sezione Cereali di Confagricoltura Ferrara – che ancora una volta vada ricordato a chi stocca e conserva il nostro prodotto, quanto sia importante la separazione qualitativa delle varie partite, al fine di ottenere la valorizzazione del prodotto, auspicando un trasferimento agli agricoltori di parte di questo risultato”.
“I primi dati confermano una campagna 2015 fra alti e bassi – afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli – l’aspetto sicuramente positivo è dato dalla qualità e dalla sanità del prodotto sia per il grano duro che per il tenero.
Più differenziata la produzione. Volendo esprimere con una forcella la produzione media ettariale, seppur indicativamente, potremmo attestarci tra i 60 ed i 70 q.li per ettaro. Purtroppo si devono registrare situazioni di scarsa produzione, concentrate in alcuni areali (la parte centrale della provincia, l’argentano), dove l’andamento microclimatico non è stato favorevole.
Invece fortunatamente, i timori per le alte temperature delle settimane conclusive del ciclo produttivo si sono rivelati infondati. I dati statistici rappresentano però solo una parte delle componenti che concorrono a dare un giudizio di merito complessivo all’annata.
A questo proposito non resta che attendere – conclude il Presidente Scaramagli – con qualche fondata speranza, pur nella volatilità e complessità dei mercati di questi anni, notizie positive per quanto riguarda i prezzi dei prodotti”.
Secondo i dati di Confagricoltura Ferrara, la superficie totale regionale investita a grano è stata, in questa annata agraria, pari a circa 201.000 ettari (67.000 grano duro e 134.000 grano tenero). La provincia che ha la maggiore estensione coltivata a grano è Ferrara con 49.550 ha (22.000 duro e 27.550 tenero), seguita da Bologna (37.950 ha circa) e Ravenna (24.500).

(in foto: Enrico Gambi)

Paola Cortellesi domani 9 luglio inaugura a Roma la rassegna “Santa Croce Effetto Notte”

da: organizzatori

Da domani, giovedì 9 luglio parte la rassegna Santa Croce Effetto Notte.
Inaugura Paola Cortellesi con Riccardo Milani.

Sarà Paola Cortellesi, con il regista Riccardo Milani, ad aprire giovedì il 9 luglio la rassegna Santa Croce Effetto Notte, realizzata dal MIBACT, Direzione Generale per il Cinema – Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo – Soprintendenza del Polo Museale Regionale Lazio – Soprintendenza Speciale per il Colosseo il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, e dall’ Esercito Italiano – Museo Storico della Fanteria.

Proiezioni cinematografiche, visite archeologiche e museali, spettacoli e concerti, incontri con registi, attori, artisti, due serate di grande spettacolo dedicate al Centenario della Prima Guerra Mondiale: dal 9 al 19 luglio nell’area attigua alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, il pubblico potrà partecipare a titolo gratuito a un ricco e variegato programma di iniziative.

Nella arena Mibact si terrà “Schermi Italiani”, una selezione dei migliori film italiani della stagione in corso e incontri con registi e attori, tra cui Paola Cortellesi, Riccardo Milani e Raoul Bova, che apriranno la rassegna il 9 luglio, Walter Veltroni, Felice Laudadio, Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova, Francesco Munzi, Michele Alhaique, Edoardo Falcone, Nicola Ragone.

In più una novità: le proiezioni proseguiranno dal 20 al 26 luglio con “Amarcord 35mm”, 14 grandi film italiani in pellicola, per rendere omaggio ai grandi classici della tradizione cinematografica italiana.

La rassegna è realizzata con il sostegno di Luce Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia; si avvale della collaborazione del SNGCI, dell’Archivio Storico del Cinema Italiano, con la partecipazione della Parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme.
Con l’adesione della O.N.G. Intersos.
Ha il patrocinio del Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Info:
Sito web:
www.cinema.beniculturali.it
Facebook:
https://www.facebook.com/dgCinews?pnref=lhc

Insieme per il sogno – lancio della campagna abbonamenti SPAL 2015/2016, in collaborazione con Ascom e Confagricoltura

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Insieme per inseguire il sogno: quello di una grande Spal che possa far sognare gli sportivi e gli appassionati di calcio.

Si è svolta oggi (8 luglio) nella cornice suggestiva della sala comunale degli Arazzi a Ferrara la conferenza stampa di presentazione della campagna abbonamenti della Spal (stagione sportiva 2015/2016, campionato di Lega Pro) con un’importante novità: la forte collaborazione con Ascom Confcommercio e Confagricoltura. In pratica, agli associati delle due associazioni di categoria che vorranno sostenere direttamente la squadra cittadina saranno concessi particolari sconti e benefit.
“La SPAL è davvero una ricchezza per l’intera città ed Ascom è al suo fianco”, ha anticipato il direttore generale Ascom Ferrara Davide Urban che ha coordinato gli interventi della mattinata, servita per presentare le nuove modalità di abbonamento e per anticipare la presentazione della squadra il prossimo 13 luglio in piazza Castello sul palco di Ferrara sotto le Stelle (ore 21,30) per l’abbraccio corale della città e dei tifosi con una presentatrice d’eccezione: Federica Lodi di Sky Sport. Una presenza della squadra resa visibile in conferenza da tre giocatori Finotto, Lazzari e Bellemo insieme ad una decina di ragazzi delle Giovanili biancozzaurre.

“Innanzitutto voglio ringraziare nuovamente la società SPAL per il rapporto con tutta la città: tifosi ed amministrazione. Sappiamo benissimo a quale sforzo economico vanno nuovamente incontro e crediamo che il riconoscimento migliore che gli spallini potranno dare, sarà condividere e sostenere ancora una volta, e mi auguro ancor più, la campagna abbonamenti” ha aperto la conferenza l’assessore allo Sport, Simone Merli.
Un’atmosfera da autentica festa dello sport – in una sala degli Arazzi tutta giocata sui colori bianco celesti – come ha rimarcato il presidente della SPAL Walter Mattioli, al fianco dei patron Francesco e Simone Colombarini: “Questo gruppo dirigente – ha ricordato Mattioli – guida la SPAL ormai da due stagioni. Ora il tifoso spallino si aspetta un campionato importantissimo. Tutto questo sarà possibile se tutta la città e tutte le sue componenti saranno al fianco della squadra: due importanti associazioni di categoria come Ascom Confcommercio e Confagricoltura dunque sostengono la mitica SPAL che è un patrimonio ed un bene di tutta la città. In definitiva – prosegue il presidente Mattioli – proprio come dice il nostro slogan “Insieme per il sogno”, quello della promozione in B come primo di una serie di prestigiosi obiettivi”.

In pratica, gli associati ad Ascom e Confagricoltura potranno usufruire del 10% di sconto sul costo della tessera di abbonamento (a prezzo intero).
I tifosi inoltre potranno sostenere, con ancora maggiore forza, tramite tre appositi “pacchetti” la squadra di calcio con investimento crescenti (da 250, 500 e 1000 €uro), che porteranno in cambio una serie di vantaggi sempre maggiori, a seconda del costo sostenuto, sul piano pubblicitario (sulla stampa locale, presso lo stadio Mazza e con sconti dedicati allo SPAL store). Anche in questo caso per gli associati Ascom e Confagricoltura è previsto uno sconto del 10%.

“Quando si parla di fare rete, di fare sistema, noi ci siamo – commenta il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Giulio Felloni -; da un lato sosteniamo il mondo dello sport che significa valori di trasparenza, rispetto e coesione sociale, dall’altro diamo modo ai nostri associati di poter usufruire di una serie di vantaggi chiari e concreti sul piano marketing e promozionale, in un circolo virtuoso anche dal punto di vista economico. Questo progetto innovativo ha visto Ascom in prima fila ed è stato presentato alla Confcommercio nazionale dove ha ottenuto il plauso ed il sostegno perché riesce ad integrare sport, sociale e commercio, ed è destinato ad essere un vero e proprio esempio da seguire.”
Un entusiasmo condiviso da Pier Carlo Scaramagli, presidente di Confagricoltura: “Tutti noi siamo legati ai colori biancoazzurri, tanti agricoltori nel passato glorioso della Spal non vedevano l’ora che arrivasse il fine settimana non solo per ristorarsi dalle fatiche accumulate per il lavoro nei campi, ma anche per seguire le gesta dei propri beniamini allo stadio Mazza. Ora con questa dirigenza è tornato l’entusiasmo ed anche i risultati. Credo nello sport, quello sano, non quello che purtroppo finisce sulle prime pagine dei giornali e non per i risultati, nei valori che esso trasmette. E’ importante sostenere lo sport cittadino, Confagricoltura Ferrara è lieta di far parte di questa “squadra” che collaborerà con la Spal e di poter dare il proprio contributo”
Un impegno corale della città a favore della squadra ben sottolineato da Luciana Pareschi delegata del Coni provinciale: “SPAL significa Ferrara! Tutti gli sportivi d’Italia la conoscono e la ricordano con simpatia. E’ oggi un club virtuoso che ha saputo creare, dopo un periodo incerto, una forte empatia con la città ed i suoi cittadini, che hanno iniziato a stringersi attorno alla squadra e ai suoi dirigenti con affetto, sperando di poter rivivere i fasti di un tempo! Ci speriamo tutti e ben venga l’impegno di Ascom e Confagricoltura ad incentivare la campagna abbonamenti 2015/2016! Grazie a tutti e … Forza Spal!”.
Un progetto che avrà anche un importante aspetto benefico infatti una quota parte degli abbonamenti sarà destinato all’Associazione Giulia Onlus presente in conferenza con Roberta Girotto per l’acquisto di un ecografo per l’oncologia pediatrica: “La gestione della famiglia Colombarini ha avuto da subito avuto grande attenzione e sensibilità verso la nostra associazione. Un appoggio che ora si concretizza in modo forte con questa iniziativa di raccolta fondi con la campagna abbonamenti 2015 che serviranno per l’acquisto di un importante diagnostica che andrà a potenziare il dipartimento di Pediatria e la Chirurgia Pediatrica” rappresentate in conferenza dal prof. Andrea Franchella rispettivamente direttore e primario dei due reparti del polo ospedaliero del Sant’Anna”.

Banda larga e ultralarga: 16 nuove tratte in fibra ottica dalla Regione a beneficio di 33 comuni montani e 12 mila cittadini nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oggi a Corniglio (Pr) il taglio del nastro da parte degli assessori regionali Caselli e Donini. Da qui al 2020 per colmare il digital divide nuove risorse per 75 milioni di euro grazie ai Fondi europei. Le tratte realizzate nelle sei province

250 km di cavo in fibra ottica; 16 tratte; 33 comuni interessati; 6 province (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena); un bacino di utenza potenziale di 12 mila abitanti; un investimento complessivo di quasi 8,5 milioni di euro.
Sono i dati principali dell’intervento di infrastrutturazione digitale finanziato dalla Regione attraverso i fondi Feasr del programma 2007-2013e realizzato da Lepida spa a favore delle aree rurali appenniniche dell’Emilia-Romagna. Ora chi vive e lavora in questi territori avrà la possibilità di usufruire di servizi Internet simili a quelli di chi vive in città. Un operatore nazionale ha già manifestato l’interesse per circa 4.770 linee telefoniche.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Corniglio (Pr) dagli assessori regionali all’Agricoltura Simona Caselli e ai Trasporti e Agenda digitale Raffaele Donini. Presenti anche il vicesindaco di Corniglio e assessore alle attività produttive, agricoltura e giovani Matteo Cattani e il direttore di Lepida Gianluca Mazzini. Nell’occasione è stata anche inaugurata la connettività Wi-Fi per i cittadini del comune di Corniglio.
“É strategico investire in queste aree – ha spiegato l’assessore Caselli – per contrastare abbandono e spopolamento. Vogliamo sostenere chi sceglie di rimanere, a partire dai giovani, e di lavorare proprio là dove fare agricoltura è più difficile, ma anche più importante. Quella di montagna è spesso un’agricoltura di grande qualità, che dà prodotti tipici eccellenti. Senza dimenticare il ruolo che proprio gli agricoltori svolgono per ridurre il rischio idrogeologico”.
In queste aree gli operatori privati delle telecomunicazioni non investono in autonomia per la scarsa redditività. Da qui la decisione della Regione di intervenire, utilizzando risorse pubbliche per un intervento che rappresenta un tassello importante per colmare l’attuale gap.
“Questo intervento rientra nelle molteplici azioni dell’Agenda Digitale regionale – ha sottolineato Donini – e si inquadra in una strategia di ampio respiro che proseguirà nei prossimi anni, grazie anche alle risorse dei Fondi europei 2014-2020. Sono interventi fondamentali per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo e migliorare l’accessibilità ai servizi”.
Il sindaco di Corniglio Giuseppe Delsante ha sottolineato come “questa iniziativa sia un modo importante per avvicinare la Regione al territorio e in particolare alla montagna”.
“É il nostro stargate, la nostra porta verso il futuro – ha aggiunto il vicesindaco e assessore alle Attività produttive e agricoltura Matteo Cattani -. Fibra ottica significa colmare le distanze con il mondo: le aziende potranno lavorare con connessioni stabili e sicure, i giovani potranno cogliere nuove importanti opportunità”.
É la prima volta che vengono utilizzate risorse dello Sviluppo rurale per colmare il digital divide nelle aree appenniniche: territori che rappresentano una straordinaria risorsa ambientale e paesaggistica per tutto il territorio regionale, ma che sono spesso a rischio spopolamento e in ritardo di sviluppo. L’intervento appena terminato è costato 6 milioni 956 mila euro di fondi pubblici (europei, nazionali e regionali) del Psr 2007-2013, ai quali la Regione da suo bilancio ha aggiunto 1 milione 465 mila euro per coprire i costi dell’Iva.

Nei prossimi sette anni investimenti ulteriori per 75 milioni di euro
I cavi possono garantire servizi a banda larga e ultralarga e sono stati messi in posa partendo da punti della rete Lepida per la pubblica amministrazione o di operatori privati. Per i cittadini e le aziende nei territori interessati significa avere la possibilità di accedere alla telefonia Voip, al “cloud” per lavorare in rete con altri uffici; o più semplicemente potere scaricare più agevolmente materiale video o audio. L’iniziativa ha permesso anche l’abilitazione di 15 Municipi in fibra ottica e l’attivazione di oltre 30 punti di accesso Wi-Fi per la cittadinanza.
LepidaSpA ha già pubblicato un bando (si è chiuso nel maggio scorso) cui ha risposto un operatore privato nazionale che ha manifestato l’interesse a circa il 60% della lunghezza complessiva delle tratte, per fornire servizi fino a 20 Mbps per circa 4.770 linee telefoniche, dunque per un bacino di utenza di circa 11 mila abitanti. Altri operatori potranno fare richiesta per le medesime tratte per fornire servizi a banda larga e ultralarga. La terminazione delle fibre ottiche, per rispettare il requisito della neutralità tecnologica, è stata posizionata in luoghi terzi opportunamente attrezzati, rendendoli quindi utilizzabili da tutti gli operatori di telecomunicazione.
Con questo intervento la copertura fino a 2 Mbps è del 100% del territorio regionale, includendo l’apporto della tecnologia satellitare (in linea con il primo step dell’Agenda digitale europea). La copertura a 30 Mbps (banda ultralarga) è pari al 39% del territorio regionale (dato marzo 2015), mentre quella a fino a 100 Mbps riguarda al momento l’ 1,4%. Nuove importanti investimenti sono però in arrivo nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea per il 2020. Infatti la Regione ha già stanziato 75 milioni di euro con la nuova Programmazione comunitaria 2014-2020: 26 milioni dal Por Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) che verranno utilizzati per estendere la banda ultralarga nelle aree produttive; 49 milioni dal Psr Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) dedicati invece prioritariamente alle aree rurali e montane.

Le tratte realizzate nelle singole province
Sono 16 le tratte per un totale di 33 comuni:

Piacenza: Bolgheri-Le Moline; Ponte dell’Olio – Ferriere
Parma: Langhirano-Bosco; Borgo Val di Taro – Compiano
Reggio Emilia: Cervarezza-Ramiseto; Castellarano-Romanoro
Modena: Castel d’Aiano-Montetortore; Castel d’Aiano-Maserno-Castelluccio; Lugo (Prignano) – Talbignano
Bologna: San Benedetto Val di Sambro – Madonna dei Fornelli; Grizzana Morandi – Marzolaro; Sassomolare – Bombiana; Grizzana Morandi – Lagaro; Ponte della Venturina – Molino del Pallone
Forlì-Cesena: San Piero in Bagno – Alfero; San Piero in Bagno – Verghereto

Aggiornamento balneazione

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

A seguito del monitoraggio periodico effettuato sui 93 punti di prelievo della costa Emiliano-Romagnola, sono state riscontrate problematiche analoghe tra alcune aree dei Comuni di S. Mauro Mare e Comacchio, che momentaneamente non sono idonee alla balneazione. Per quanto riguarda il nostro Comune l’acqua di balneazione interessa un breve tratto della spiaggia del Lido di Spina, in cui mai negli ultimi 5 anni si erano riscontrate tali problematiche e nel quale è stato identificato un valore di 250 su 200 UFC/100ml, con uno sforamento minimo dei valori ammessi. Il nuovo prelievo ufficiale da parte di Arpa è già stato effettuato ieri pomeriggio ed i risultati saranno resi noti nelle prossime ore.

Il Comune di Comacchio, appena informato della situazione, ieri ha proseguito il programma di campionature non ufficiali ed i risultati mostrano segni di miglioramento e di un progressivo riallineamento entro ai parametri di legge, pertanto dovendo attendere il decorso dei termini di legge e la comunicazione formale di Arpa, la riapertura della balneazione avverrà presumibilmente nelle prossime ore. Altre analisi sono comunque in corso per consentire un continuo monitoraggio dello stato delle acque di balneazione.

Sulla questione, interviene, il Sindaco Marco Fabbri. “Tengo ad evidenziare come queste risultanze, in assenza di precipitazioni ormai da diversi giorni, aprano scenari nuovi -sottolinea il Primo Cittadino -, che confermano quanto l’Amministrazione Comunale sta sostenendo da tempo con dati e centinaia di campionamenti alla mano”. Diversamente da altre località della costa non abbiamo scarichi diretti a mare – prosegue il Sindaco –. Se c’era qualcuno che in maniera semplicistica additava ancora il depuratore di Comacchio come la causa di tali episodi, spero che questa volta si sia definitivamente ricreduto, perchè il problema viene da fuori Comacchio. Ci auguriamo che Arpa Regionale a cui abbiamo conferito incarico formale, riesca per la prossima stagione ad individuare un modello per chiusure preventive e non più successive.”

La situazione riguarda soltanto meno del 6% delle acque comacchiesi e a seguito delle nuove normative europee vengono imposti ad Arpa controlli puntuali e chiusure preventive in genere di poche ore. Il monitoraggio dei punti interessati proseguirà fino alla risoluzione del problema, che si considera del tutto occasionale e limitato a poche ore.” Questa procedura da Comacchio fino a Rimini è ormai standardizzata e mira a tutelare la salute dei bagnanti e più volte è stata impiegata anche dagli altri Comuni durante la stagione in corso. Il Sindaco Marco Fabbri, attraverso i propri uffici, darà altrettanto tempestiva comunicazione circa il termine del divieto.

logo-regione-emilia-romagna

Bonaccini e Saliera: “A disposizione le risorse perché il processo Aemilia si svolga qui”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente dell’Emilia-Romagna e la presidente dell’Assemblea legislativa scrivono al presidente del Tribunale Scutellari: “Disponibili nel rispetto dei propri ruoli

La Regione è disponibile a mettere le risorse perché il processo Aemilia si possa svolgere in Emilia-Romagna. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta Saliera scriveranno una lettera al presidente del tribunale di Bologna Francesco Scutellari.

“Ricevuta la richiesta del presidente Scutellari – spiegano Bonaccini e Saliera – siamo disponibili nel rispetto ciascuno dei propri ruoli a mettere a disposizione le risorse per contribuire a pagare l’affitto di uno spazio idoneo alla celebrazione del processo”.

logo-regione-emilia-romagna

Rifiuti urbani, verso il 2020: tariffazione puntuale e incentivi ai virtuosi Posta in arrivo x

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Ambiente – Un progetto di legge definisce le nuove strategie di gestione. Transito verso una “economia circolare”. Gli obiettivi: differenziata al 73%, riduzione del 25% della produzione pro-capite, riciclaggio al 70%. La presentazione del presidente Bonaccini

Una nuova visione nella gestione dei rifiuti per promuovere il riciclaggio e la prevenzione e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico. Uno strumento operativo per arrivare entro cinque anni, come stabilito, anche tramite tariffazione puntuale e incentivi ai Comuni virtuosi, agli obiettivi prefissati di una raccolta differenziata al 73%, alla riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, al riciclaggio al 70%, al contenimento delle discariche, autosufficienza regionale.

La Giunta dell’Emilia-Romagna, dopo il Piano regionale, entra così nel vivo della nuova gestione dei rifiuti approvando un progetto di legge con cui si segna un’ulteriore importante tappa del percorso svolto in questi ultimi anni, che ha portato come risultato finale a un progetto coerente con gli obiettivi comunitari.

Anche grazie a tale legge, costruita con un ruolo determinante della società regionale e di 60 Consigli comunali, la Regione Emilia-Romagna vuole transitare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza alcuna prospettiva legata al riuso o a ripristino delle stesse, a una “economia circolare” in cui non vi siano prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Economia circolare significa inoltre bloccare le risorse sul territorio a favore dell’occupazione, dello sviluppo economico e della sostenibilità locale. E per far ciò individua strumenti quali la tariffazione puntuale, attraverso cui si paga per quanto si conferisce, e mette in campo incentivi rivolti ai Comuni che inviano meno rifiuti allo smaltimento.

Il passaggio ad un’economia circolare è al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della “strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.

Gli obiettivi, segnati dal Piano regionale per i Rifiuti e perseguiti con gli strumenti della nuova legge, sono quindi da individuare in tre filoni di intervento: prevenzione, recupero di materia, recupero energetico e smaltimento. In particolare la Regione individua nel riciclaggio la forma di gestione dei rifiuti prioritaria rispetto alle altre forme di recupero e punta a massimizzarne la valorizzazione, anche economica.

Il progetto di legge regionale è stato presentato oggi a Bologna, nella sede della Regione, dal presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e dall’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo. Quest’ultima ne ha illustrato i dettagli, ponendo in evidenza gli obiettivi anche in relazione alle più avanzate esperienze europee, “tra le quali si colloca quella dell’Emilia-Romagna” e a quanto previsto dal Piano regionale dei Rifiuti varato dalla precedente Giunta lo scorso anno, “il cui iter si sta avviando alla fase finale prima di un ulteriore vaglio che avverrà in autunno”.
Il presidente Bonaccini ha quindi sottolineato “la velocità di un progetto normativo che si sarebbe potuto licenziare in Assemblea legislativa già entro l’estate, e che contiamo venga adottato subito dopo con il massimo della condivisione. Siamo una regione – ha aggiunto – che, come testimoniano le cifre, sta andando verso il superamento delle discariche: credo inoltre che possiamo farcela anche a giungere nel futuro alla dismissione di qualche inceneritore, grazie a quanto vogliamo raggiungere in termini di raccolta differenziata, riciclaggio, produzione pro capite”.
“Non dimentichiamo – ha concluso il presidente – che questa regione non è mai andata in emergenza nella gestione dei rifiuti, grazie a scelte compiute nel passato, e che l’autosufficienza, come ribadisce il progetto di legge che presentiamo, è un elemento che vogliamo continuare a garantire anche per il futuro”.

Gli strumenti: tariffazione puntuale
Un importante strumento per raggiungere gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di riciclaggio è la tariffazione puntuale, ovvero sistemi attraverso i quali si paga per quanto si conferisce. Tariffa puntuale significa equità contributiva, in quanto si pagherà in relazione all’effettivo servizio erogato e non in base ai metri quadri o al numero dei componenti della famiglia, e responsabilizzazione dei cittadini attraverso l’applicazione del principio «chi inquina paga».
Il Progetto di legge rinvia a specifiche linee guida che dovranno essere adottate da parte dell’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) , al fine dell’applicazione della tariffazione puntuale nel territorio regionale, con priorità per le utenze non domestiche

Gli strumenti: premi all’efficienza e disincentivi all’uso delle discariche
Il progetto di legge prevede la costituzione presso l’Atersir di un fondo a sostegno delle gestioni meritorie, relativamente agli utenti dei comuni che abbiano raggiunto una determinata quantità pro capite di produzione di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio, e a sostegno della trasformazione del servizio con modelli innovativi di raccolta tesi a incrementare i rifiuti da destinare a riciclaggio nonché per la realizzazione dei centri comunali per il riuso.
Uno dei criteri di efficienza, in base al quale valutare i vari sistemi di gestione sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio. Di fatto sono virtuosi il cittadino e il Comune che invia complessivamente meno rifiuti a smaltimento. Questo parametro viene assunto come riferimento per la ripartizione del fondo incentivante previsto nel progetto di legge.
La Legge, inoltre, disincentiva l’uso della discarica e l’incenerimento senza recupero di energia. Sono quindi rivisti in aumento gli importi dell’ecotassa per lo smaltimento. La revisione sarà graduale, con un primo step al 2016 e uno successivo al 2020.

logo-regione-emilia-romagna

Cresce l’occupazione in Emilia-Romagna, 20 mila occupati in più nel primo trimestre del 2015

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Nel confronto con il primo trimestre 2014 il dato regionale all’1,1% supera sia quello nazionale allo 0,6% che quello del Nord est allo 0,1%. Il presidente Bonaccini: “Importante che la ripresa del Paese parta dall’Emilia-Romagna”

Cresce in Emilia-Romagna per il secondo trimestre consecutivo il numero degli occupati, circa 20 mila in più in valore assoluto rispetto al primo trimestre 2014 (+1,1%). Un dato superiore in termini percentuali sia a quello nazionale (+0,6%), che del Nord est (+0,1%). Per il quarto trimestre consecutivo è in calo in regione su base tendenziale il numero delle persone in cerca di lavoro: 14 mila disoccupati in meno nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-7,1%), mentre il Paese nel suo complesso registra una diminuzione per la prima volta dall’inizio del 2011 (-4,2%). Il tasso di disoccupazione regionale scende così all’8,9% (dal 9,6% del primo trimestre 2014).
“Gli indicatori ci mostrano un segnale di ripresa ed è per noi importante che la ripresa parta dall’Emilia-Romagna – dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini – E’ fondamentale che la crescita dell’occupazione prenda avvio proprio dai settori produttivi e attendiamo anche i positivi effetti del Jobs Act”.
“Questa ripresa in Emilia-Romagna parte decisamente dal settore manifatturiero di cui resta alta la competitività internazionale, confermando le scelte realizzate su innovazione e internazionalizzazione e la centralità della formazione e delle risorse umane – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Aumenta l’occupazione per il terzo trimestre consecutivo su base tendenziale nell’industria in senso stretto, 13 mila occupati in più,+4,7% rispetto al primo trimestre 2014, nonostante continui ad aggravarsi la situazione del settore delle costruzioni”.
Nell’edilizia in Emilia-Romagna infatti il numero degli occupati scende per la prima volta dallo scoppio della crisi economica sotto la soglia dei 100 mila occupati, segnando un calo dell’11,3% sul primo trimestre 2014. Anche Nord est e Italia registrano un calo (rispettivamente -9,6% e -1,2%).
Nel complesso cala in regione il ricorso agli ammortizzatori sociali: -56,6% l’ammontare di ore autorizzate di CIG rispetto al primo trimestre 2014 e numero di inserimenti nelle liste di mobilità più ridotto dal 2008 (relativamente allo stesso periodo dell’anno)

LA LETTURA
Benvenuti nella verde era della “terza rivoluzione industriale”

In un mondo oggi caratterizzato sempre più da esaurimento di combustibili fossili, da esplorazioni “di frontiera” e da cambiamenti climatici imponenti, Jeremy Rifkin, noto economista e presidente della “Foundation on Economic Trends” di Washington, traccia i profili dell’ormai necessaria Terza Rivoluzione Industriale e dei suoi pilastri. E lo fa in un testo interessante, costituito da 9 capitoli, decretando la fine dell’era del carbonio e individuando nella cosiddetta “terza rivoluzione industriale” la via verso un futuro più equo e sostenibile, dove milioni di consumatori possano produrre energia verde in case, fabbriche e uffici e condividerla con gli altri. Secondo l’autore, si dovranno creare le infrastrutture di un’era collaborativa, peraltro oggi emergente, se si vuole progredire.
rifkin2I cinque pilastri di questa nuova rivoluzione, al centro del capitolo intitolato “una nuova narrazione”, sono identificati nel passaggio alle fonti di energia rinnovabile; nella trasformazione del patrimonio immobiliare esistente in tutti i continenti in impianti di micro-generazione per raccogliere in loco le energie rinnovabili; nell’applicazione dell’idrogeno e di altre tecnologie d’immagazzinamento dell’energia in ogni edificio e in tutta l’infrastruttura, al fine di conservare l’energia intermittente; nell’utilizzo delle tecnologie internet per trasformare la rete elettrica di ogni continente in una inter-rete per la condivisione, fra pari, dell’energia; nella transizione della flotta dei veicoli da trasporto passeggeri e merci in veicoli plug-in e con cellule a combustibile che possano acquistare e vendere energia attraverso la rete elettrica continentale interattiva.

Se tutto questo sembra alquanto futuristico, a una prima lettura, l’interesse delle argomentazioni, che peraltro hanno, da qualche tempo, convinto l’Unione europea indicata come pioniera nel darsi l’obiettivo di trarre un terzo dell’elettricità che consuma da fonti verdi entro il 2020, convince a poco a poco il lettore che segua attentamente l’autore nell’analisi dei dati europei relativi all’installazione di impianti eolici (38% della nuova capacità di generazione installata nell’Unione europea nel 2009), di produzione di energia idroelettrica, geotermica, da biomassa, da conversione dei rifiuti urbani, settore quest’ultimo che si rivela come uno dei più promettenti. Un’attenzione ai “mutui verdi” potrebbe agevolare la conversione degli edifici, nel volerli pensare come “piccole centrali di generazione” autosufficienti, ove banche e istituti di credito eroghino mutui a tasso agevolato, ipotizzando un periodo di 8-9 anni per il recupero dell’investimento grazie al risparmio sulle bollette. E ciò per rimanere al primo e secondo pilastro. Essendo le energie rinnovabili intermittenti, ecco il terzo pilastro: la possibilità di immagazzinare energia nei momenti d’interruzione (sole e vento ad esempio non sono sempre presenti, appunto), grazie a nuove tecnologie e alla possibilità di utilizzo dell’idrogeno. Il quarto pilastro riguarda invece la creazione di una rete info-energetica
che permetta a milioni di individui che producono energia per il proprio consumo di condividere quella in eccesso. Un sistema di trasporti elettrici, chiude il ciclo e costituisce l’ultimo pilastro. A chiudere il libro, un capitolo che ipotizza il passaggio dalla globalizzazione alla continentalizzazione, ove una collaborazione sempre più stretta “bilaterale” fra continenti – e viene citata, in proposito, l’iniziativa europea-nordafricana Desertec – come chiave del presente e del futuro, nell’idea di creare partnership sempre più strette e collaborative fra unioni continentali.

rifkin1

 

J. Rifkin, La terza rivoluzione industriale. Come il “potere laterale” sta trasformando l’energia, l’economia e il mondo, Mondadori, 2011, pp. 329.

Arena la Romana: giovedì 9 luglio in programmazione il film di Saul Dibb “Suite francese”

da: organizzatori

Dal celebrato romanzo di Irène Némirovsky, Suite Francese, racconta la storia della bellissima Lucile Angellier (Michelle Williams) che nell’attesa di ricevere notizie del marito prigioniero di guerra, vive un’esistenza soffocante insieme alla suocera, Madame Angellier (Kristin Scott Thomas), una donna dispotica e meschina. La sua vita viene stravolta dall’arrivo, nella piccola cittadina in cui vive, dei parigini in fuga e da un battaglione tedesco che vivrà nelle loro case. Inizialmente Lucile ignora la presenza di Bruno von Falk (Matthias Schoenaerts), un raffinato ufficiale tedesco che è stato dislocato nella loro abitazione, ma ben presto vengono travolti dalla passione e dall’amore.
L’arena è organizzata dall’Associazione Ferrara sotto le stelle con Arci Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
Quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione.
ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 €
INGRESSO: INTERO 6 €; RIDOTTO 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara e possessori della fidelity card – Gelateria La Romana).
Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco Pareschi (c.so Giovecca, 148) ore 21.00
In caso di maltempo le proiezioni si svolgeranno presso la Sala Boldini, via Previati 18. Per informazioni: Arci: 0532.241419, Arena Estiva: 320.3570689, Sala Boldini: 0532.247050.
Per il programma completo della manifestazione: www.cinemaboldini.it

IMMAGINARIO
Libri illuminanti.
La foto di oggi…

Prendere in prestito libri senza muoversi e leggere, gratuitamente, a qualsiasi ora del giorno e della notte, che sia domenica o Ferragosto poco importa. Adesso, per chi è iscritto alle biblioteche di Ferrara e provincia, pare sia possibile. Per portarsi a casa, al mare, in treno o in campagna il libro che si vuole, basta accedere al catalogo online del Polo bibliotecario ferrarese. Si sceglie il volume e lo si scarica sul proprio e-book, computer, tablet o anche sullo smartphone. Si chiama Prestito digitale o, per chi preferisce l’inglese, Digital lending. In pratica: possibilità di leggere in ogni luogo. Letture illuminanti.
Info su Cronaca Comune.

OGGI – IMMAGINARIO LETTURA

lettura-giovane-lettore-digitale-e-book
Giovane lettore di E-book nello scatto del fotografo Vittorio Colamussi
lettura-lettrice-giorgia-mazzotti
Lettura en plein air
lettura-lettrice-digitale-e-book
Lettrice digitale domestica (foto Giovanna Mattioli)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic su una foto per ingrandirla e vederle tutte]

 

ACCORDI
Elogio del silenzio.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Nothin’ di Rowland S. Howard.

In ‘sti giorni ho letto una notizia che mi ha fatto pensare al mio primo compagno di band.
Ripete spesso ‘sta cosa: c’è molto poco da dire.
E’ una delle sue frasi classiche che lancia sempre con grande eleganza, soprattutto se è seduto su un divano o a tavola.
Questa cosa che mi ha spinto a una riflessione su una virtù poco à la page di questi tempi: il silenzio.
La mia testa è volata con naturalezza verso quelle belle cose che diceva John Cage.
Pare che l’ideona per il suo pezzo più famoso, 4′ 33″, gli sia venuta dopo una visita alla camera anecoica di Harvard.
Nonostante fosse una stanza adibita al “silenzio totale” lui ha sentito due rumori.
Io non ci sono mai entrato in una di quelle stanze ma mi fido ciecamente di lui.
Con quelle orecchie può dire ciò che vuole, dice il proverbio.
Io poi proprio non gli posso dare torto perchè ieri pomeriggio, lanciatissimo, ho deciso di registrare la mia cover di 4’33” e mi sono accorto subito della cosa che ha generato quel suo bel ragionamento: sentivo la ronza della mia chitarra nell’amplificatore.
Ma bella alta anche. E mischiata con ‘ste cicale eterne.
Quel pezzo è davvero difficilissimo da rifare.
Di nuovo, quel vecchio raccoglitore di funghi aveva ragione: è impossibile arrivare al silenzio totale.
La vera figata però è l’attenzione che questo pseudo-silenzio dovrebbe portare su ciò che nemmeno lui, lo pseudo-silenzio, riesce a coprire.
E di nuovo Cage ha avuto ragione perchè mentre ascoltavo la ronza delle mie orecchie mi è arrivata ‘sta cosa: a Mosca, in Piazza del Maneggio, proprio vicino alla Piazza Rossa pare ci sia stata una lite fra un sosia di Stalin e un sosia di Lenin.
Ovviamente è stato Stalin a iniziare, colpendo Lenin a ombrellate.
Tre, per la precisione.
Quindi visto che il silenzio non si può comprare al supermercato almeno il “no comment” è abbordabile e direi d’obbligo per una notizia del genere.
E visto che per molti 4’ 33″ è una truffa ecco l’unica cosa migliore di niente ovvero niente.

album: Pop Crimes (2009)

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3 Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org