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Giorno: 23 Settembre 2015

Presentazione di due progetti per l’utilizzo di risorse rinnovabili

da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Venerdì 25 settembre dalle ore 9 si terrà nell’Aula D7 del Polo Chimico Bio Medico dell’Università di Ferrara, via Borsari n. 46, la presentazione di due progetti di ricerca sulla produzione e applicazioni di monomeri e polimeri industriali derivanti da fonti rinnovabili.
I due progetti, GLV_p (Green Lab Vally_prototype) e Life BiMoP (Bioinspired Monomers and Polymers), vedono coinvolti il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie e APM, spin off di UNIFE,
GLV_p, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna, è la prima parte di un progetto ampio che porterà alla costruzione di un HUB BIOMASSE a Ferrara, cioè di un centro per la produzione di monomeri ottenuti da fermentazione di scarti provenienti dalle filiere agro-industriali locali e da destinare alla produzione di materiali bioplastici rinnovabili.
Come afferma la Prof.ssa Chiara Scapoli, Direttrice del Dipartimento e coordinatrice delle attività “il progetto, che vede coinvolti oltre ad UNIFE, anche l’agenzia regionale ASTER e UNIBO, rappresenta una grande opportunità di valorizzazione del nostro territorio e delle imprese locali, finalizzata ad un impegno congiunto perché Ferrara diventi un punto di riferimento regionale per la ricerca e lo sviluppo dei biomateriali”.
Il progetto europeo Life BiMoP ha dimostrato la fattibilità dell’uso di monomeri e polimeri derivanti da fonti rinnovabili, in sostituzione di quelli convenzionali di origine fossile per alcune applicazioni industriali. “C’è una crescente consapevolezza a tutti i livelli – commenta il Dott. Marco Scoponi di APM Srl. – che i rifiuti e l’inquinamento debbano essere ridotti. Utilizzare bioplastiche permette di utilizzare risorse rinnovabili e materiali biodegradabili, e quindi ridurre il loro impatto sull’ambiente”. Altre informazioni sono disponibili su http:\\www.life-bimop.eu.

Due nuove riconferme alla guida di Dipartimenti

da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Luigi Grassi per il Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico-Specialistiche.
Lorenzo Pareschi per il Dipartimento di Matematica e Informatica.
Il Prof. Luigi Grassi, ordinario di Psichiatria, è stato rieletto Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico-Specialistiche e il Prof. Lorenzo Pareschi, ordinario di Analisi Numerica dell’Università di Ferrara, è stato rieletto Direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, per il triennio accademico 2015/2018.

“Ringrazio tutto il personale del Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico-Specialistiche – dichiara il Prof. Grassi – per avermi rinnovato la fiducia in questo compito così importante. La trasversalità dei settori scientifico disciplinari sia preclinici che clinici del Dipartimento, l’integrazione tra ricerca, didattica e assistenza delle sue diverse aree, che spaziano dalle Neuroscienze alla Biochimica, biologia e genetica molecolari, dalle Chirurgie specialistiche alle Scienze motorie, e il numero dei corsi di studio (tre corsi di laura magistrali, sei corsi di laurea triennali, di cui cinque delle professioni sanitarie e sette scuole di specializzazione post-laurea) rappresentano una grande ricchezza e una potenzialità da sviluppare ulteriormente nel futuro.

Se infatti il tempo appena trascorso è stato sicuramente reso difficile dalla necessità di adattarsi ai radicali cambiamenti nel funzionamento del sistema universitario e dai marcati problemi determinati dalla crisi economica del Paese, l’obiettivo è che nel prossimo triennio si possa consolidare quanto ottenuto con determinazione e con l’impegno di tutti in questi anni. In particolare sarà necessario rispondere alle molte esigenze del Dipartimento – che peraltro andrà incontro a riduzione di personale docente – in una visione ampia allargata ai Dipartimenti medici, all’interno del coordinamento della Scuola di Medicina, e collaborativa con gli altri Dipartimenti di Ateneo. Diversi sono i progetti che ci attendono, in particolare la internazionalizzazione, l’ulteriore sviluppo della ricerca e la declinazione ancor più specifica di una didattica moderna finalizzata alla formazione dei futuri professionisti e favorita dalla integrazione con l’Azienda Ospedaliera-Universitaria (AOU) S. Anna e la Azienda Sanitaria Locale (AUSL) di Ferrara, all’interno dei Dipartimenti Assistenziali Integrati e delle strutture assistenziali complesse (di Oculistica, di Odontoiatra, di Otorinolaringoiatria, di Neurologia, e di Psichiatria), la cui direzione afferisce a strutture e sezioni del dipartimento di scienze biomediche e chirurgico specialistico”.

“Ringrazio i colleghi e il personale di Matematica e Informatica – afferma il Prof. Pareschi – per avermi rinnovato la fiducia e avermi concesso il privilegio di rappresentare il Dipartimento per un altro triennio. I tre anni appeni trascorsi sono stati caratterizzati da una situazione molto difficile per l’Università italiana in cui la limitatezza di risorse ha ridotto sensibilmente le prospettive di sviluppo. Nonostante questo, tre anni fa, abbiamo accettato la sfida di creare un nuovo Dipartimento che raccogliendo l’eredità del precedente Dipartimento di Matematica, unisse le competenze matematiche e informatiche all’interno dell’Ateneo. Oggi siamo di fronte a un Dipartimento solido, che ha saputo sfruttare al meglio le prospettive internazionali, sia sul fronte della ricerca grazie al rientro dall’estero di ricercatori di assoluta eccellenza, sia sul fronte della didattica con la creazione della laurea magistrale in Matematica a doppio titolo. L’obiettivo è di proseguire in questa direzione, rafforzando l’offerta formativa in ambito informatico e matematico e incrementando ulteriormente l’internazionalizzazione del Dipartimento e la sua visibilità a livello nazionale e internazionale”.

Coldiretti: Ferrara torna ad Expo con le eccellenze del territorio. Tra terra e acqua il made in fe protagonista

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Dopo l’esperienza di inizio giugno, si è aperta la seconda settimana di presenza di Coldiretti Emilia-Romagna al padiglione di Expo a Milano, e giovedì 24 settembre, Ferrara sarà protagonista per un giorno con tanti prodotti e con l’unicità del nostro territorio, da far scoprire e conoscere.

Coldiretti Ferrara torna ad Expo Milano, per l’intera giornata di giovedì 24 settembre, come protagonista all’interno della settimana dell’Emilia-Romagna.
Sotto i riflettoridell’esposizione universale e dei suoi numerosissimi visitatori saranno quindi le eccellenze ferraresi “a filiera corta ed agricola”, coniugando gli aspetti della terra e dell’acqua che caratterizzano la nostra provincia.
In evidenza quindi i nostri prodotti ortofrutticoli, in particolare le pere, che saranno offerte ai visitatori con l’invito a scoprire le nostre eccellenze e la nostra storia, poi le zucche con le quali sarà anche allestito un laboratorio dimostrativo della preparazione del cappellaccio di zucca ferrarese.
Si continuerà con lo show cooking dello chef Riccardo Vecchi, che realizzerà alcune ricette utilizzando vongole veraci di Goro e pesce del territorio, sia al mattino che al pomeriggio nel roof garden del Padiglione Coldiretti a cura di Impresa Pesca.
Anche il pranzo sicaratterizzerà con i prodotti e le ricette ferraresi, realizzate dalla scuola alberghiera Remo Brindisi di Lido degli Estensi e che prevede un antipasto di mare (con assaggio di vongole e di fritto di pesce azzurro), salumi ferraresi, coppiette di pane, risotto alla comacchiese con anguilla, pere caramellate.
Per la cena, realizzata dall’Agriturismo Cà Nova di Ro Ferrarese, ancora protagonista il nostro riso del delta, abbinato al radicchio rosso, ed a seguire assaggio di salamina con purè e pampepato come dolce. Come frutta ovviamente le nostre pere appena colte.
In abbinamento i vini delle sabbie offerti dalle cantine Mariotti e Pettyrosso.
All’esterno si esibiranno figuranti e musici del Palio di Ferrara, contornati da una scenografia ispirata al riso ed alle sue diverse varietà nonché all’ambiente costiero che rendono il ferrarese quel particolare ambiente di “terra ed acqua” che ne fa un territorio particolare tutto da scoprire.

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Sanità, Venturi sul decreto del ministero della Salute sulle prestazioni inappropriate

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore e coordinatore della Commissione salute delle Regioni: “Abbiamo bisogno che determinati esami si facciano quando è realmente necessario”

“La necessità di affrontare il tema dell’appropriatezza delle prescrizioni è una richiesta avanzata direttamente dalle Regioni. Abbiamo bisogno che determinati esami si facciano quando è realmente necessario, per il bene del paziente e della sostenibilità economica della nostra sanità. Questa per noi è una priorità, non un provvedimento contro i medici”. Queste le parole di Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e coordinatore della Commissione salute delle Regioni, a fronte delle polemiche sollevate sul decreto del ministero della Salute che riguarda le prestazioni inappropriate. “Una priorità che serve, tra l’altro, a mantenere il sistema universalistico così com’è ora, e che garantisce quindi l’accesso alla sanità a tutti i cittadini”. Parallelamente, prosegue Venturi, “occorre dare una risposta in merito alla depenalizzazione della colpa medica, con un provvedimento di legge ad hoc che affronti in maniera definitiva il fatto che i medici non devono prescrivere esami solo come atto di difesa”.

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Processo Aemilia a Bologna, Mezzetti: la Regione in prima fila nella lotta alle mafie

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’udienza preliminare il 28 ottobre, l’assessore: “Un’ottima notizia”

“Un risultato importante dell’impegno che le istituzioni locali, Regione in testa, hanno profuso affinché questo processo si svolgesse nel nostro territorio”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti commenta la notizia della data fissata – il 28 ottobre – da parte del Gup Francesca Zavaglia per l’udienza preliminare del processo Aemilia contro la ‘Ndrangheta. “Un’ottima notizia – ha sottolineato l’assessore – . Il giudice ha stabilito un calendario con 29 giorni di udienza tra ottobre, novembre e dicembre, che si terranno a Bologna, nell’aula speciale allestita nel padiglione 19 della Fiera”.
Ricordando il ruolo attivo delle istituzioni, Mezzetti ha sottolineato come il Comune di Bologna si fosse impegnato con il Tribunale, insieme all’ente Fiera, per trovare una collocazione consona; “la Regione – ha aggiunto l’assessore – ha stanziato 480 mila euro per l’affitto del Padiglione della Fiera e per la realizzazione dei lavori necessari al suo allestimento. Il presidente Bonaccini lo aveva detto e lo ha fatto. Qualcuno – prosegue Mezzetti – aveva forse sperato che non si raggiungesse l’obiettivo per poter attaccare le istituzioni e accusarle di voler dirottare il processo. C’è chi si era già messo avanti con il lavoro in questo senso, alla perenne ricerca della polemica per la polemica. Questa Giunta, al contrario, si è data un metodo: lavorare sodo e rispondere alle chiacchiere con i fatti. Oggi i fatti ci danno ragione della nostra volontà di essere in prima fila nella lotta alle mafie sul nostro territorio. Volontà – conclude l’assessore – che speriamo ci venga anche consentita con il riconoscimento della nostra costituzione di parte civile al processo”.

Teatro in carcere: “Cantica delle donne” a Unifestival

da: Associazione Culturale Balamòs

Domenica 27 settembre, alle ore 17.00, il Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19), nell’ambito di Unifestival, ospita lo spettacolo “Cantica delle donne” creato dalle donne detenute dell’Istituto penale femminile di Giudecca, Venezia e diretto da Michalis Traitsis (prenotazione obbligatoria a info@balamosteatro.org, 328 8120452).
Da diversi anni Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, è responsabile del progetto teatrale “Passi Sospesi” negli Istituti Penitenziari di Venezia, con il partenariato scientifico del Centro Teatro Universitario di Ferrara. Il progetto teatrale “Passi Sospesi” è inoltre finanziato dalla Regione Veneto e ha il partenariato del Teatro Stabile del Veneto, dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e del Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere.
Nell’ambito di questo progetto in occasione della Giornata internazionale della donna e della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 2014, è nato lo studio teatrale “Cantica delle donne” che, oltre a un gruppo di donne detenute, vede in scena l’attrice e musicista Lara Patrizio e la partecipazione di Luminita Gheorghisor. Al lavoro c’è anche il contributo artistico di Patrizia Ninu, la collaborazione tecnica di Cristina Iasiello, il video di Marco Valentini e le foto di Andrea Casari.
“Ci siamo interrogati se una giornata internazionale abbia un senso – afferma Michalis Traitsis – per il rischio di mettere a posto coscienze o di solidarizzare solo per un giorno, per la convinzione che ogni giorno dovrebbe essere quello giusto per essere dalla parte dei diritti e contro ogni discriminazione. Noi non abbiamo risposte, se non il bisogno di valorizzare la ricchezza e la complessità della figura femminile attraverso testi, immagini, musiche, canzoni, danze, al femminile e a ritrovare un senso, ogni giorno. Anche con il nostro provare a pensarci e sperimentarci realmente insieme, attraverso il teatro. Perché forse la più grande forza del teatro è quella di trasformare il dolore in poesia. E di restituirci e restituire bellezza”.
ingresso libero con prenotazione obbligatoria:
Balamòs Teatro
328 8120452
info@balamosteatro.org

Convegno a Milano su droni e contoterzismo

da: organizzatori

Con Tommaso Maggiore (Università degli Studi di Milano, Ordine dei dottori agronomi e forestali) e Giuliano Oldani (UNCAI) per un’alleanza tra agromeccanici, agronomi nel nome dell’agricoltura del futuro

Giuliano Oldani, presidente dei Contoterzisti Uncai di Milano, Lodi, Como e Varese, sarà tra i relatori del convegno “Contoterzismo e applicazione dei droni in agricoltura” che si svolgerà venerdì 25 settembre dalle 14 alle 18 presso l’Atahotel Expo Fiera a Milano Pero. Oltre a fare il punto sulle applicazioni dei droni nell’agricoltura di precisione, il convegno approfondirà il ruolo dalle imprese agromeccaniche, responsabili dell’introduzione di innovazioni nei procedimenti colturali e nei macchinari impiegati che si trasformano sempre più da macchine pesanti a macchine pensanti.
Tra i temi affrontati, la concimazione e i trattamenti differenziali resi possibili dai droni; la possibilità di distinguere e valutare il mais da indirizzare al digestore anaerobico o alla zootecnia come trinciato. L’importanza che ricoprono in viticultura, frutticoltura e risicoltura, ma anche nella lotta alla piralide del mais. Si discuterà, inoltre, dei vantaggi portati dai droni nel lavoro dei forestali, che possono stimare il valore di macchiatico (la quantità di legno in un bosco) dall’alto, senza martellare le singole piante. Infine, i droni rappresentano un nuovo modo per affrontare il dissesto idrogeologico, potendo sorvolare da vicino e valutare le aree a rischio, spesso impervie, come si trattasse della facciata di una cattedrale medievale.
“Il drone non è più uno strumento per ricchi, incomincia a costar poco – spiega il Tommaso Maggiore dell’Università degli Studi di Milano -. Ciò che conta è che il terzista lo introduca tra i servizi in grado di fare la differenza sul piano della qualità, sempre in collaborazione con un agronomo. Contoterzisti e agronomi costituiscono, infatti, un’accoppiata inscindibile per poter introdurre l’agricoltura di precisione e prospettare alle aziende agricole un futuro sostenibile”.
“Il rapporto che lega dottori agronomi, agricoltori e agromeccanici è delicato perché solo sulla loro alleanza si potrà costruire l’agricoltura del futuro – spiega il presidente di Uncai Aproniano Tassinari -. Le dimensioni medie dell’azienda italiana non permettono all’agricoltore di essere autonomo, di acquistare tutte le macchine e assumere tutte le persone di cui avrebbe bisogno, senza compromettere la sua impresa. Qui entrano in gioco gli agromeccanici, gli unici a poter fare un’economia di scala, e i dottori agronomi, professionisti esperti nelle tecnologie agronomiche più sofisticate e moderne”.
Quando l’alleanza manca, può presentarsi un problema politico: “Nel caso dei PSR – spiega Giuliano Oldani – gli amministratori locali sbagliano a premiare gli agricoltori in termini di aiuti per l’acquisto di macchinari. I soldi devono andare all’agricoltura, sia chiaro, ma il PSR dovrebbe premiare gli agricoltori che decidono di seguire protocolli agronomici virtuosi, come per esempio l’iniezione del refluo, che potrà poi esternalizzare. Incoraggiare invece l’acquisto di macchinari costosi non solo è sbagliato perché l’esperienza insegna che spesso l’agricoltore fa un uso sbagliato, credendo di ottimizzarne l’utilizzo. Incoraggiarli all’acquisto significa soprattutto mettere una croce sulle sue spalle che avrà sempre grossi difficoltà nell’ammortizzare l’acquisito”.

Yom Kippur, per le comunità ebraiche è il giorno del pentimento

da: Laura Rossi

Tutte le comunità ebraiche del mondo, compreso Israele, da ieri sera si sono fermate per 24 ore, con l’inizio del giorno solenne Yom Kippur: il giorno del pentimento, dell’espiazione totale. Viene considerato come il giorno ebraico più solenne dell’anno. Yom Kippur completa il periodo di penitenza di dieci giorni, iniziato con Rosh Hashana (Capodanno ebraico).
Il giorno del pentimento (digiuno totale) i fedeli chiederanno a Dio di essere iscritti nel Libro della Vita, poiché secondo la tradizione ebraica sarà al termine di Kippur che Dio suggellerà il destino di ognuno di noi per il nuovo anno (5776) che è appena iniziato.

Iperurbs inaugura il 25 settembre con le paure dei ferraresi

da: organizzatori

Venerdì 25 settembre apre il festival, ospiti Michele Fabbri, Andrea Amaducci, Georg Sobbe

Che cosa temono i ferraresi? Quali sono le loro inquietudini? Queste domande saranno al centro della prima giornata di Iperurbs, il festival video che inaugura la prima edizione a Wunderkammer, venerdì 25 settembre alle 18.30.
La manifestazione, il cui obiettivo è raccontare la trasformazione sociale di Ferrara attraverso filmati rari e inediti, si aprirà con i saluti di Giuseppe Scandurra e Anna Quarzi, rispettivamente co-direttore del Laboratorio di Studi Urbani di Unife e direttrice dell’Istituto di Storia contemporanea, importanti partner della rassegna.
Alle 19 verrà proiettato il montaggio inedito intitolato “Depressioni: vivere sotto il livello del mare”, realizzato da Stefania Andreotti per indagare gli elementi che maggiormente scuotono l’animo dei ferraresi. Recuperando immagini d’archivio risalenti al periodo postbellico, film horror ambientati in provincia, interviste illustri, cortometraggi underground e documentari d’autore, la video maker ha saputo costruire un interessante blob all’interno del quale dialogano e si confrontano timori atavici, come possono essere quelli legati alla piena del fiume, e malesseri decisamente più contemporanei, come quelli legati al rischio chimico oppure al caso Federico Aldrovandi – di cui proprio il 25 settembre ricorre il decennale della morte. Pericoli ambientali, minacce umane e intime inquietudini che assieme formano l’identità della comunità.
Commenteranno questo lavoro assieme al pubblico: Michele Fabbri, direttore per Unife del Master in giornalismo scientifico, l’attore e artista Andrea Amaducci, il presidente dell’associazione Fiumana, Georg Sobbe. Seguirà un gustoso aperitivo per tutti i presenti.
Alle 21.30 si potranno vedere alcuni lavori del regista ferrarese Alberto Gigante: “La terribile alluvione d’ottobre” del 2010, dove si mescolano riprese originali e fiction, e “Die Krise”, cortometraggio ironico del 2014, ambientato lungo la riva del Po.
La prima giornata di Iperubs chiuderà con un evento speciale: la prima proiezione per il pubblico estense di “Sabrina”, cortometraggio che Gigante ha realizzato nel 2015 assieme agli studenti dell’istituto Città del Ragazzo, vincitore del prestigioso premio Giffoni Experience.
Iperurbs è organizzato dal Laboratorio di Studi Urbani di Unife in collaborazione con l’Urban Center del Comune, UniFestival, l’associazione Farmacia delle Immagini e la redazione di Listone Mag.

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Ricostruzione post terremoto, Bonaccini: “Grazie ItaliaLovesEmilia, ecco cosa abbiamo fatto con i fondi del concerto a Campovolo 2012”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente della Regione scrive agli artisti che diedero vita al concerto del 22 settembre 2012: 4,3 milioni di euro di ricavato per la ricostruzione di scuole e palestre

La trasparenza nella gestione dei fondi raccolti è sempre stata la cifra della ricostruzione dell’Emilia colpita dal terremoto del 2012.
A tre anni dal concerto ItaliaLovesEmilia, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha scritto agli artisti che diedero vita, nel settembre del 2012, al “più importante concerto benefico della storia italiana”.
Quattro milioni e 300mila euro, il risultato dei 150mila biglietti e dei Cd venduti, sono stati il segno concreto della solidarietà regalata dagli artisti ad una terra che ha saputo rialzarsi anche grazie ad espressioni di affetto come questa.
“Avete scelto di destinare – scrive Bonaccini – i fondi raccolti a ciò che sapevate essere luoghi simbolo di questa terra: i luoghi della formazione e della cultura”.
L’asilo nido di Guastalla (Re), inaugurato sabato scorso, le scuole elementari e medie di Crevalcore, il plesso di Palata Pepoli, sempre a Crevalcore, e altre scuole nel modenese, nel reggiano, nel ferrarese, già operative. Ma sono a buon punto anche la scuola di musica e il palasport di Medolla (Mo), la scuola di musica di Reggiolo (Re) e le scuole di Camposanto (Mo), che vedranno la fine dei lavori entro il prossimo anno.
“Quando i tempi del vostro lavoro ve lo consentiranno – aggiunge Stefano Bonaccini nella sua lettera agli artisti – vorrei chiedervi di tornare a guardare che cosa è stato fatto, vorrei che anche voi aveste il privilegio di guardare negli occhi i nostri ragazzi e vedere la loro gioia e ascoltare le loro parole”.
Perché la scuola è la comunità, e serve – conclude Bonaccini – “a dare anima alla vita di genitori e figli, per dare speranza che ci sia un domani. Un domani migliore”.

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Expo, domani si chiude la settimana di protagonismo dell’Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Giovedì 24 giornata dedicata a terme, salute e benessere. In mostra in Piazzetta i centri termali del territorio, con tante iniziative per i visitatori. Talk show sul wellness come strumento di crescita per il made in Italy. Si pensa già al dopo Expo: la Regione incontra i Sindaci per affrontare insieme le sfide dei prossimi mesi. Nel pomeriggio presentazione di una app per non vedenti. Una sfilata di moda “made in Bologna” e l’esibizione dell’orchestra Casadei per la festa conclusiva della settimana

Terme, salute e benessere in vetrina domani, giovedì 24 settembre, nella giornata conclusiva della settimana di protagonismo della Regione Emilia-Romagna ad Expo Milano 2015.
I visitatori potranno conoscere da vicino un altro fiore all’occhiello del turismo regionale, che con 26 stabilimenti in 19 località lungo la via Emilia, da Rimini a Parma, rappresenta un quarto del termalismo italiano. Per tutto il giorno in Piazzetta il pubblico sarà coinvolto in iniziative di animazione: trattamenti, consulenze sanitarie di carattere termale, spettacoli e video. Le attività sono organizzate dall’Unione di Prodotto Terme, Salute e benessere dell’Emilia-Romagna in collaborazione con il Circuito termale dell’Emilia-Romagna. Ad Expo parteciperà una rappresentanza del prodotto regionale, costituita dalle Terme di Castrocaro-Terra del Sole e di Bagno di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena.
Di “Wellness quale strumento per il Made in Italy” si parlerà nel talk show in programma dalle 15 alle 17 nel Parco della biodiversità, o in caso di maltempo nello Spazio Emilia-Romagna. L’incontro è condotto dal giornalista Fabrizio Binacchi, direttore della sede Rai dell’Emilia-Romagna, che dialogherà con gli esperti sui temi dello sport, benessere, terme, salute e alimentazione. Parteciperà l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini.

L’incontro con i Sindaci
Nella giornata conclusiva di protagonismo, l’Emilia-Romagna traccia un bilancio ma soprattutto pensa già al dopo Expo: lo farà, dalle 11 alle 13, incontrando i Sindaci dei Comuni emiliano-romagnoli nella Sala della terra del Parco della biodiversità. Il meeting, organizzato in collaborazione con Anci Emilia-Romagna, verterà sul tema “La sfida dell’Emilia-Romagna oltre Expo”.
Per partecipare all’Esposizione Universale la Regione ha puntato su attività di co-progettazione e sulla condivisione di azioni e iniziative con enti locali e territori, nella convinzione che soltanto lavorando insieme sia possibile costruire uno sviluppo di qualità, sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Facendo tesoro di questa esperienza, nell’incontro con i Sindaci si discuterà di come affrontare gli impegni dei prossimi mesi: dall’attuazione dei programmi comunitari alla realizzazione degli stati generali della green economy, dalle riforme istituzionali all’agenda digitale.
Ad incontrare i Sindaci saranno il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sottosegretario Andrea Rossi e gli assessori Andrea Corsini e Palma Costi.

I Frutteti della biodiversità
Non opere d’arte, ma varietà di alberi da frutta a rischio di scomparsa custodite in veri e propri musei a cielo aperto. É la Rete dei Frutteti della biodiversità in Emilia-Romagna, sette giardini per conservare e far conoscere frutti antichi dimenticati, un tempo tipici del territorio: oltre 200 varietà iscritte nel Repertorio regionale della biodiversità. L’iniziativa sarà presentata domani nello Spazio Emilia-Romagna alle 11,30. Ad illustrarla sarà Sergio Guidi, coordinatore della Rete e autore del libro “ I Giardini della biodiversità”. L’incontro sarà anche l’occasione per far conoscere la figura degli “agricoltori custodi”, selezionati dalla Regione attraverso un bando del Programma di sviluppo rurale, che hanno il compito di coltivare o allevare le varietà e le specie animali e vegetali più a rischio di estinzione.

“L’Emilia-Romagna da sentire”: una app per i non vedenti
Rendere accessibile anche alle persone non vedenti ed ipovedenti gli spazi della Regione Emilia-Romagna ad Expo. È possibile grazie a un’applicazione – sviluppata per dispositivi Apple (IPhone e Ipad) dall’ingegner Fabio Goldoni – che sarà presentata alle ore 14 nello Spazio Emilia-Romagna. Si tratta di una app con cui sono stati trasformati in audio tutti i testi delle 223 icone presenti nello schermo interattivo della Piazzetta, il Touch wall di quattro metri per due che propone itinerari su misura alla scoperta di prodotti tipici, arte, industria, ricette, città e paesaggi dell’Emilia-Romagna.
L’iniziativa è realizzata dalla Regione in collaborazione con il Consiglio regionale Emilia-Romagna dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e con il Centro interregionale del Libro Parlato di Modena. Ad illustrarla saranno il presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, la dirigente dell’Area turismo Laura Schiff, il presidente Uici Emilia-Romagna Stefano Tortini e il responsabile del Centro del Libro Parlato di Modena Ivan Galiotto.
Nella stessa giornata i visitatori potranno anche compiere una forte esperienza sensoriale: saranno messi nelle stesse condizioni di una persona non vedente mediante una benda e invitati a camminare per un breve percorso al buio, seguiti da un istruttore di autonomia e mobilità dell’Unione Italiana Ciechi con l’ausilio di un bastone bianco.

I segreti della Mortadella
La Mortadella di Bologna è famosa nel mondo. Esiste tuttavia un altro luogo, in Emilia-Romagna, che ha scoperto nel proprio territorio antiche origini di questo salume: Salvaterra di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia. I risultati della ricerca storica saranno presentati da chi l’ha condotta, il professor Roberto Gandini, che ha ritrovato nell’Archivio di Stato di Reggio un documento del XVI secolo in cui compare un insaccato di carne suina con la denominazione di mortadella. L’appuntamento con “8 maggio 1556, fiocco rosa a Salvaterra di Casalgrande” è alle ore 16 nello Spazio Emilia-Romagna.

Moda e musica insieme per il gran finale
Moda e musica insieme per il gran finale della settimana di protagonismo della Regione Emilia-Romagna ad Expo. Doppio appuntamento alle 18 con la sfilata del Centergross di Bologna in Piazzetta e lungo il Cardo nord ovest e, alla stessa ora, con l’orchestra Casadei sul palco di Palazzo Italia.
Le modelle saranno vestite con gli abiti rappresentativi delle ultime tendenze proposte dagli operatori del Centergross di Bologna. Si tratta del distretto europeo per il commercio nato nel capoluogo felsineo nel 1977 e divenuto un polo economico riconosciuto a livello internazionale per l’eccellenza di prodotti made in Italy. Con 1 milione di metri quadrati di superficie e più di 680 aziende, di cui circa il 70% legate al comparto moda, il Centergross realizza un volume di affari complessivo di 5 miliardi di euro e registra più di 1 milione e 660 mila accessi annuali, di cui il 60% di buyer internazionali.

L’Emilia-Romagna capitale del ballo e del turismo, del sorriso e dell’ospitalità: così l’orchestra di Mirko Casadei porta ad Expo il carattere della regione. Quella del liscio è una tradizione nata in Emilia-Romagna nel 1928 grazie al fondatore maestro Secondo Casadei, e che ha vissuto il massimo splendore negli anni 70. Un fenomeno nazionale che ancora oggi suscita entusiasmo e partecipazione.

Saranno invece le note di Verdi e di Puccini, oltre a una rassegna di canzoni melodiche del passato e del presente, le protagoniste dell’altro appuntamento musicale della giornata. Alle 12 sul palco di Palazzo Italia si esibirà il Classic Trio, composto dal soprano Reiko Higa, dal tenore Mauro Montanari e dal pianista Cristian Menghi. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Distretto della Musica Valmarecchia, nato recentemente su iniziativa della Regione Emilia-Romagna.

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Le “Vie” del nuovo teatro corrono lungo l’Emilia

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Undicesima edizione del Festival organizzato da Ert Fondazione. Tredici giorni di spettacoli dal 13 al 25 ottobre a Modena, Bologna, Carpi e Vignola

Vie Festival giunge all’undicesima edizione e conferma la sua vocazione a farsi luogo di indagine e approfondimento privilegiato della scena performativa contemporanea. Un festival unico, espresso da un Teatro Nazionale, segno di un’apertura all’evento, alla necessità di proporre forme diverse e inconsuete dell’esperienza teatrale. L’impegno di Vie si consolida anno dopo anno nel segno della ricerca, nella capacità di riconoscere le forme del nuovo, nella volontà di farsi sempre più luogo in cui una comunità di pubblico, autori, operatori, si incontra e confronta. Organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, col prezioso contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Regione Emilia-Romagna, il Festival propone tredici giorni di spettacoli nei teatri e nei luoghi di quattro città emiliane: Modena, Bologna, Carpi e Vignola.
Il festival è stato presentato oggi nella sede della Regione, a Bologna, presenti gli assessori alla Cultura della Regione Massimo Mezzetti, del Comune di Modena Gianpietro Cavazza e del Comune di Bologna Alberto Ronchi, insieme a Daniele Gualdi e Pietro Valenti, presidente e direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Vie 2015 si apre nel segno di un evento eccezionale: Virgilio Sieni torna protagonista di un solo a quasi quindici anni dal debutto dell’indimenticabile Solo Goldberg. Isolotto è il titolo di questa nuova creazione che lo vede protagonista accanto ad un musicista di eccezione, il chitarrista Eivind Aarset che eseguirà dal vivo le musica da lui composte per questo spettacolo (13 ottobre, ore 21.30 al Teatro Storchi di Modena). A Vie Sieni presenta anche un secondo debutto assoluto, Brevi danze giovanili (17 ottobre ore 19, 18 ottobre ore 20, Teatro Comunale di Modena), lavoro in cui il coreografo toscano prosegue il percorso iniziato due anni fa insieme alla Corale Savani di Carpi. Teatri di Vita di Bologna ospiterà la prima assoluta di un altro incontro eccezionale, quello con Michele Abbondanza che, per la prima volta nella sua carriera di danzatore si misurerà con un assolo: I DREAM (17 ottobre alle 22.30 e il 18 alle 17.30). VIE sarà occasione privilegiata di visione dei lavori di alcuni dei protagonisti della scena coreografica contemporanea: Maguy Marin, di cui avremo la preziosa e imperdibile occasione di vedere o rivedere May B, lavoro creato nel lontano 1981 la cui fama è ormai leggendaria (20 ottobre, ore 21, Arena del Sole, Bologna), accanto alla sua creazione più recente BiT (17 ore 21 e 18 ore 16, Arena del Sole, Bologna). Alain Platel, già ospite di numerose edizioni di Vie, torna al Festival con En avant, marche! (24 e 25 ottobre, ore 21.30 e ore 20, allo Storchi di Modena), spettacolo che vedrà la partecipazione straordinaria della Banda A. Ferri Città di Modena.
A distanza di qualche anno, torna a Vie con due lavori Mathurin Bolze che alcuni ricorderanno in uno stupefacente Ali. Il coreografo francesepresentaFenêtres chetrae ispirazione dal “Barone Rampante” di Italo Calvino(16 e 17 ottobre ore 21 e ore 19, Teatro E. Fabbri di Vignola) e la prima assoluta di Barons perchés, il lavoro che sviluppa e approfondisce il tema di Fenêtres e che vede in scena lo stesso Bolze (18 ottobre ore 19.30, Teatro E. Fabbri di Vignola).
VIE è anche e soprattutto vetrina privilegiata di alcune prime assolute di produzioni di Emilia Romagna Teatro: Faust in cui AnnaPeschke, giovane regista tedesca già allieva del compositore Heiner Goebbels, lavora con alcuni artisti della China National Peking Opera Company (13 e 14 ottobre Arena Del Sole, Bologna e dal 20 al 25 Ottobre Teatro delle Passioni, Modena); Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol’ lavoro realizzato in coproduzione con il Kote Marjanishvili State Drama Theatre (Repubblica di Georgia) in cui Levan Tsuladze dirige una compagnia di attori italiani e georgiani (dal 13 al 15 ottobre, Teatro delle Passioni di Modena). Si ispira al celebre romanzo “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Eric Maria Remarque il nuovo lavoro della Compagnia Berardi Casolari La prima, la migliore (Arena del Sole, Bologna dal 13 al 18 ottobre). Conversazione di cui è protagonista Silvia Pasello è il primo incontro del progetto biennale che Snejanka Mihaylova cura per Ert (18 ottobre, ore 11.30 Teatro San Leonardo, Bologna). LUS un concerto di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato torna in scena dopo il successo dello scorso autunno. Diretto da Marco Martinelli, andrà in scena dal 22 al 25 ottobre a Teatri di Vita di Bologna.
Pascal Rambert prosegue il suo sodalizio artistico con Ert e lo fa presentando a Vie Répétition (17 ottobre, ore 21, Teatro Storchi di Modena), lavoro che si avvale di un cast di quattro grandi interpreti tra cui spicca il nome di Emmanuelle Béart. Lo spettacolo arriva in Italia dopo il debutto al parigino Festival d’Automne. Nel febbraio del 2016 debutterà a Bologna Prova in cui Rambert dirige attori italiani.
Vie offre la preziosa e rara occasione di incontrare il lavoro di Romeo Castellucci, uno degli artisti italiani più celebri e celebrati; Go Down, Moses, sarà al Teatro Comunale di Modena il 23 e il 24 ottobre ore 21.30 e ore 19.30.
Giovanna Marini sarà a Vie con Sono Pasolini (21 ottobre, ore 21, Arena del Sole). Insieme al Coro Arcanto l’artista presenta un’anteprima in forma di concerto dello spettacolo che si vedrà in forma compiuta il 27 ottobre al Teatro India di Roma. Sono Pasolini è una coproduzione di AngelicA, Vie Festival, Cineteca di Bologna ed è realizzato nell’ambito di “Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna” promosso da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna, all’interno delle iniziative “Pasolini 1975/2015” riconosciute dal MiBact.
Per la prima volta in Italia Nelson Valente, regista argentino che firma uno straordinario spettacolo assunto a simbolo del teatro indipendente di quel Paese: El loco y la camisa si vedrà il 17 e il 18 Ottobre, ore 19 e ore 21.30 al Teatro delle Passioni di Modena.
Vie 2015 ospita anche il debutto di dopo firmato dalla regista di origine modenese Gabriella Salvaterra, da anni collaboratrice di Enrique Vargas e del Teatro de los Sentidos. dopo è un’installazione sensoriale abitata, un distillato maturo e appassionato di una lunga ricerca creativa, una creazione che diluisce e sfuoca i confini tra teatro e installazione, per creare un luogo di immaginazione da percorrere in piccoli gruppi, che prende vita a partire dall’esperienza intima e personale dei suoi visitatori (dal 14 al 18 ottobre, Teatro delle Passioni, Modena).
Arricchisce e completa il ricco cartellone di Vie King Arthur di Dryden/Purcell, lavoro che i riminesi Motus presentano al festival grazie alla collaborazione con Musica Insieme (19 ottobre ore 20.30 Teatro Manzoni a Bologna).
Cuocolo/Bosetti, coppia nella vita e sulla scena, presenta MM&M una autobiografia narrata sul filo del ricordo di sequenze di film visti nel corso del tempo (17 e 18 ottobre, ore 21 e ore 17, Palazzo dei Pio, Carpi). Big Action Money, giovane compagnia formata da attori italiani e russi debutta con Illusioni una delle tappe del lavoro di approfondimento sul drammaturgo russo Ivan Vyrypaev che la compagnia indaga da due anni (dal 22 al 25 ottobre Teatro delle Moline, Bologna). Nell’anno di Expo, arriva a Modena la Nanfang Song and Dance Company un ensamble di 52 ballerini che ne La danza del tè ci offre l’occasione di incontrare abitudini e riti di un grande Paese come la Cina (14 ottobre ore 20.30 Teatro Comunale di Modena).
Si rinnova la collaborazione NODE, il festival dedicato all’incontro delle arti visive con la musica, il cinema e le nuove tecnologie. Due i concerti presentati il 22 ottobre alle ore 21.30 presso il Teatro Storchi di Modena: Supercodex di Ryoji Ikeda e Ljós del collettivo fuse*.
Citiamo infine la sezione Vie Eventi, che anche quest’anno offre momenti di approfondimento e riflessione. A cominciare dal convegno di studio “Lo scandalo del teatro” che avrà luogo il 22 e 23 ottobre a Bologna, e la mattina successiva a Modena. Le giornate di studio sono organizzate dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e dall’Université Paris-Sorbonne.
Sabato 17 ottobre, all’Arena del Sole di Bologna, si terrà l’incontro Nuovi sguardi sul nuovo circo, una riflessione condivisa sul circo di creazione contemporaneo.
Completano il programma le presentazioni che avranno luogo all’Arena del Sole di Bologna, di due volumi teatrali: “La strada collettiva” di Francesca Proia, Anastasia Mostacci, Adele Cacciagrano, Il Vicolo Editore (16 ottobre, ore 11.30); “Il teatro e il suo dopo”, un libro di artisti in omaggio a Marco De Marinis, a cura di Fabio Acca e Silvia Mei, Editoria & Spettacolo (25 ottobre, ore 11.30).
Le foto dell’undicesima edizione di VIE Festival sono scaricabili al link
https://www.dropbox.com/sh/3ywz9txn5tm6yr4/AAA2Fcl_1-DcC2DOi_ZxKgDia?dl=0
Per ulteriori informazioni www.viefestivalmodena.com
Biglietteria telefonica 0592136021 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

Expo: il “World Food Research and Innovation Forum” oltre l’esposizione universale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016 durante Cibus. . Il presidente Bonaccini firma la Carta di Milano: “Vogliamo mettere a disposizione del Paese e dell’Europa l’esperienza dell’Emilia-Romagna”.

Il World Food Research Innovation Forum non terminerà con Expo, ma la prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016, a Cibus. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione Stefano Bonaccini, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, durante le conclusioni del convegno internazionale sulla sicurezza e la sostenibilità alimentare, che ha portato all’auditorium del Padiglione Italia esperti internazionali, ricercatori, industria e policy maker.
“Vogliamo mettere con umiltà, ma anche consapevoli delle nostre eccellenze, a disposizione del Paese e dell’Europa, l’esperienza dell’Emilia-Romagna con il suo modello unico di sviluppo, per attrarre competenze da tutto il mondo e provare a costruire risposte e delineare una grande strategia globale per affrontare la sfida del pianeta entro il 2030”.
“Abbiamo il dovere di andare oltre ad Expo e raccogliere le eredità del Forum – ha sottolineato il ministro Martina – L’Emilia-Romagna è stata a tutti gli effetti protagonista all’esposizione universale, e non poteva che essere così, vista l’esperienza enorme del suo modello agricolo che intreccia tradizione, innovazione e tecnologia. Expo sta contribuendo a rendere sempre più cruciale questo intreccio”.
In mattinata il presidente Bonaccini ha siglato la Carta di Milano, alla presenza di Diana Bracco, presidente di Expo e commissario generale di Padiglione Italia.
Nella sua dedica il presidente ha espresso apprezzamento per l’esposizione universale di Milano: “Un momento straordinario per il nostro Paese di presentarsi al mondo capace di stupire”.
“L’Emilia-Romagna ha dimostrato un grande protagonismo – ha detto la presidente Bracco – il Forum mondiale lascerà un grande segno. Quanto emerge è ciò di cui sono convinta, abbiamo nelle nostre mani e nelle nostre menti il modo per sconfiggere la fame. Ora è la politica che deve fare la sua parte e garantire al pianeta un futuro di pace”.

Corsi d’inglese a Tresigallo

da: organizzatori

La biblioteca di Tresigallo organizza anche quest’anno 2 corsi d’inglese: uno di base il martedì sera e uno di livello intermedio il mercoledì sera. I corsi iniziano rispettivamente il 6 e il 7 ottobre dalle 21,00 alle 22,30 per un totale di trenta ore, costo 60 euro per tutto il corso. Le iscrizioni si chiudono sabato 3 ottobre o al raggiungimento del numero massimo di iscrizioni (25).

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Il Sindaco Tiziano Tagliani ricorda Aldo Ferraro

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

“Aldo Ferraro ci ha lasciati, uomo saggio e generoso che con concretezza si è impegnato socialmente e politicamente per la città.
Quando eravamo impegnati nei Cristiano sociali è stato per me un esempio di passione civile e politica. Era un credente convinto che ogni cattolico dovesse partecipare alla vita della società e della Chiesa..
Attraverso la Scuola di politica invitava tutti a formarsi e a rimboccarsi le maniche per contribuire a dare soluzione alle tante ingiustizie sociali, cercando sempre di infondere fiducia e speranza.
Un impegno forte e costante contro le discriminazioni e le iniquità per le quali sosteneva”non basta reclamare o proclamare a parole diritti uguali per tutti, occorre anche impegnarsi per raggiungerli” Di qui il suo impegno nelle Acli e la sua convinzione che fosse necessario promuovere ed impegnarsi nel volontariato per far crescere una cultura della solidarietà e lavorare affinchè la partecipazione sociale non fosse solo una bella parola.
Lo ricordo così, uomo burbero ed appassionato, con i suoi incitamenti a me e a tanti di noi a impegnarsi per il bene comune”

Profughi, nuovi indirizzi nazionali sul sistema di accoglienza. Firmato Protocollo sulle attività di volontariato

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Gualmini: “Il decreto conferma che abbiamo lavorato bene”

Cambia il sistema nazionale di accoglienza profughi e l’Emilia-Romagna apre alla possibilità di svolgere, in modo volontario, attività utili alle comunità locali da parte degli stessi richiedenti asilo.
Nel giorno in cui la Commissione europea accetta di assegnare i richiedenti asilo a tutti i Paesi membri per alleggerire gli Stati maggiormente sotto pressione (tra cui l’Italia, da cui partiranno 40 mila profughi), la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini, e il Prefetto di Bologna, Ennio Mario Sodano, hanno presentano le nuove linee guida nazionali sull’accoglienza profughi e firmato il Protocollo sulle attività di volontariato che potranno svolgere i richiedenti asilo.
I nuovi indirizzi nazionali
Sono molte le novità, sollecitate dall’Europa, sul sistema nazionale di accoglienza profughi presentato oggi. Il prossimo 30 settembre entrerà infatti in vigore il Decreto Legislativo 142/2015, che aggiorna e supera l’Intesa tra Stato, Regioni ed Enti Locali del 10 luglio scorso, fornendo norme chiare e omogenee per tutto il territorio nazionale.
Le norme contenute nel provvedimento saranno il riferimento unico per Prefetture e Amministrazioni locali. I nuovi indirizzi riguardano principalmente tre aspetti. Il primo è il modello “organizzativo” dell’accoglienza, che dovrà essere suddiviso in primo e secondo livello, sotto l’egida di un Tavolo di coordinamento nazionale e regionale in capo alla Prefettura; il secondo riguarda il modello di pianificazione dell’accoglienza, che consente di passare dalle vecchie strategie di accoglienza emergenziali a iniziative mirate e strutturate; il terzo fa riferimento alle procedure in tema di residenza e il lavoro. In questa prospettiva, i richiedenti asilo potranno iscriversi all’anagrafe dopo 3 mesi di permanenza nei centri di accoglienza e potranno svolgere attività lavorativa dopo 60 giorni, e non più 180, dalla presentazione della domanda di asilo.
“Un provvedimento importantissimo – lo ha definito la vice Presidente Elisabetta Gualmini – di cui stranamente si discute molto poco. E’ passato in sordina nel mese di agosto e invece è il vero punto di riferimento da qui in avanti. Finalmente l’Europa si fa sentire, accetta il sistema di quote obbligatorie e chiede ai governi nazionali di puntare su un sistema di accoglienza non più squilibrato tra i territori e non più improvvisato”.
“Pensare ora di svicolare o di procedere in ordine sparso – ha proseguito Gualmini – o addirittura di tirarsi indietro scaricando il problema su territori vicini, diventa sempre più difficile. Sono poi molto contenta che di fatto la normativa proponga lo stesso sistema di accoglienza già in vigore in Emilia Romagna, strutturato su due livelli di accoglienza ben strutturati e divisi tra di loro. Speriamo ora che tutti facciano la loro parte, paesi europei e Stati Uniti compresi, e che la sfida dell’esodo di massa dai paesi in guerra sia cogestita da tutti e non solo da alcuni”.
Arriva anche dal Prefetto Ennio Mario Sodano la conferma che molte delle norme contenute nel decreto, in Emilia-Romagna sono già applicate da tempo.
“Se il sistema dell’accoglienza dei profughi in Emilia-Romagna è stato gestito fino ad oggi in modo positivo – ha detto il prefetto – è grazie alla stretta collaborazione con la Regione e gli Enti locali, che ringrazio”.
“Quel che sta succedendo in Europa – conclude il Prefetto – rende giustizia a quanto si è fatto in Italia e specialmente in questa regione. L’impianto recepito nelle linee di indirizzo parte dall’esperienza dell’Emilia-Romagna, che in tal senso ha fatto scuola”
Per quanto riguarda le espulsioni di cittadini stranieri (non solo profughi) dall’ambito territoriale dell’Emilia-Romagna, si tratta di oltre 2.500 espulsioni all’anno (2.683 nel 2013, 2.429 nel 2014 e 1555 nei primi otto mesi del 30 agosto.
Solo a Bologna le espulsioni, secondo i dati del sistema di contabilità della Questura, sono 929 nel 2013, 742 nel 2014 e 424 nei primi 8 mesi del 2015.
“Le espulsioni dunque si fanno – commenta Gualmini – così come nel resto di Italia, ed è estremamente importante che la solidarietà dell’accoglienza si combini con la severità e l’intransigenza sui respingimenti ed espulsioni.”
Il Protocollo sulle attività di volontariato
E’ stato siglato oggi, sempre dalla vicepresidente Gualmini e dal Prefetto Sodano, il Protocollo regionale sulle attività di volontariato per richiedenti asilo. Il documento è firmato anche dal Terzo Settore, dalle Organizzazioni sindacali, dalla Cooperazione sociale e dall’ANCI.
Sulla base degli accordi e delle norme sottoscritte, come peraltro avviene già in alcuni Comuni, i profughi potranno, in modo volontario, dare il proprio contributo alle comunità che li accolgono. E lo possono fare pulendo strade e sentieri, curando parchi e giardini pubblici, occupandosi di trasporto sociale oppure eseguendo piccoli lavori di manutenzione nelle scuole o in altri edifici pubblici. Anche questo è un segno, hanno sottolineato i sottoscrittori, di reciprocità e rispetto per i cittadini emiliano-romagnoli che accolgono queste persone.
Ai profughi che accetteranno di svolgere attività di volontariato verranno garantiti, oltre all’assicurazione, percorsi di orientamento e formazione, nonché eventuali strumenti, attrezzature e dispositivi di protezione individuale per l’esercizio delle attività che andranno a svolgere.
La Regione Emilia-Romagna ha costantemente promosso, già a partire dalla cosiddetta “Emergenza Nord Africa” del 2011, la partecipazione dei richiedenti protezione internazionale, ospitati in diverse strutture di accoglienza, alla vita delle comunità, a fianco delle realtà locali del volontariato.

Al via l’XI edizione del MuSeC per diventare esperti nel campo dell’economia e del management del patrimonio e delle istituzioni culturali

da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

C’è tempo fino al 12 ottobre per iscriversi alla XI edizione del MuSeC, il Master in Cultural Management organizzato dal Dipartimento di Economia e management dell’Università di Ferrara e da ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali), in collaborazione con ENCATC (European Network of Cultural Management and Cultural Policy Education).

Diretto dai Professori Fabio Donato e Anna Maria Visser, il MuSeC ha alle spalle una lunga esperienza di insegnamento e di ricerca nel campo dell’economia e del management del patrimonio e delle istituzioni culturali.
Con inizio il 27 novembre 2015 e termine il 12 novembre 2016, il Master si rivolge a tutti gli studenti laureati e a professionisti del settore culturale, interessati a migliorare la loro preparazione in tema di management delle organizzazioni, del patrimonio culturale e delle imprese del settore culturale e creativo.
“Il settore culturale del Paese – ci spiega Fabio Donato – è in un processo di grande cambiamento che offre nuove importanti opportunità. L’interdisciplinarietà tra profili culturali ed economici è ulteriormente rafforzata e la visione internazionale è divenuta imprescindibile. Si tratta dell’approccio alla base del nostro Master, che è in grado di fornire le competenze necessarie per la gestione del patrimonio culturale per gli anni a venire”.
“Le recenti riforme del Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e in particolare la nomina dei direttori dei 20 più importanti musei statali italiani – prosegue Anna Maria Visser – rendono evidente la centralità strategica di figure professionali che integrino i saperi disciplinari del patrimonio (archeologia, storia dell’arte, monumenti) con le capacità di organizzare e gestire gli istituti culturali nell’ottica della valorizzazione. A questo connubio, in una prospettiva interdisciplinare, si è sempre ispirata la proposta formativa del master MuSeC, fin dalla sua istituzione più di dieci anni fa, che ora viene rafforzata e legittimata a livello ministeriale.”
Il programma prevede lezioni frontali tenute da docenti universitari, seminari tenuti da professionisti del settore, case-studies presso istituti e luoghi della cultura, con particolare riferimento ai musei di importanti città d’arte italiane (Ferrara, Bologna, Firenze, Venezia), laboratori di approfondimento in aula e un modulo didattico svolto all’estero per lo studio del sistema culturale di una città europea.
Non solo. Tra maggio e settembre 2016 è previsto lo svolgimento di un tirocinio presso un’istituzione culturale o una impresa in Italia o all’estero.
L’offerta formativa prevede un percorso completo da 60 crediti e uno con monte ore ridotto da 30 crediti e sono inoltre previste agevolazioni nella riduzione totale (4.600 €) o parziale (2.500 €) del contributo per l’iscrizione al master.
INFO: www.mcm-unife.itmastermcm@unife.it – (+39) 0532 455025
Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

Pro Loco Ferrara, 27 settembre: “E non finisce mica il vicolo, 2^ edizione” a cura di Gianna Andrian

da: organizzatori

Ritorna l’appuntamento organizzato da Pro Loco Ferrara che, lo scorso anno, ha riscosso tanta approvazione e partecipazione di pubblico.

Un’intera giornata, domenica 27 settembre, sarà dedicata alla scoperta dei vicoli più suggestivi che definiscono l’urbanistica medievale di Ferrara.
Vicoli che, come lunghe code di gatti, si attorcigliano su se stessi; vicoli ingannevoli che sembrano finire contro un portone ma proseguono tra l’intimità di case e giardinetti privati; vicoli forse maltenuti, ma che rendono inaspettamente verde (di erbacce) un centro storico che assume un sapore più autentico e vagamente bucolico. Vicoli dai nomi curiosi ed evocativi delle origini della città, dai terreni risanati da “agucchie”; vicoli che definiscono l’economia di un passato di lavoro sul fiume.
E’ sempre sorprendente trovarsi sorpresi di non conoscere questa nostra piccola preziosa città.
L’opportunità che offre Pro Loco Ferrara, è ghiotta, da non perdere assolutamente!
La visita guidata è ad offerta libera. Il ricavato delle offerte servirà a costituire una borsa di studio per uno studente meritevole del Conservatorio Frescobaldi intitolata alla memoria dell’arch. Lanfranco Viola, socio fondatore di Pro Loco Ferrara.

Appuntamento Domenica 27 settembre in Piazza Trento Trieste, sotto il campanile del duomo.
1° partenza: ore 10
2° partenza: ore 15
3° partenza: ore 17
E’ consigliata la prenotazione.
Per info e prenotazioni: Gianna – 340 5253507

Il sindaco Tagliani in merito alla vicenda Carife: “situazione preoccupante”

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

“Negli incontri a luglio con i commissari CARIFE, Giovanni Capitanio e Antonio Baldini, ma ancor più decisamente nel corso della assemblea degli azionisti che ha deliberato l’aumento di capitale riservato al Fondo Interbancario, avevo inteso chiaramente l’urgenza che la banca invertisse la rotta, cominciasse in altri termini a giocare sul mercato una partita vera e non solo in difesa.
A settembre con la delibera del fondo si sarebbero determinate, secondo i programmi, le condizioni per un rilancio della banca, la ripresa di un ruolo attivo verso il sistema delle imprese e delle famiglie che in questi due anni di commissariamento – in parte inevitabilmente- era stato fortemente compresso.
Ora il rinvio di due mesi (almeno) che si profila da parte di Comitato di Gestione del Fondo, rinvio legato all’iter imposto al Governo dalla direttiva UE sulle crisi bancarie e le conseguenti modifiche normative che potrebbero coinvolgere anche l’iter CARIFE assieme ad altri istituti in difficoltà, deve preoccupare, e non poco, tutti quanti.
In primo luogo la banca che, in mezzo al guado per mesi, non è in grado di avviare con forza alcun programma di rilancio e la gestione di piccolo cabotaggio di queste settimane non aiuta certo a valorizzare l’intervento del fondo, posto che agli altri istituti de territorio non si può chiedere di tirare i remi in barca in attesa degli eventi domestici.
Deve preoccupare i ferraresi che di questo Istituto e di una sua attiva presenza nel tessuto economico hanno grande bisogno, sia come impresa in sé stessa, sia come volano essenziale di credito e servizi, in una fase di apparente ripresa già misurata altrove dalla crescita importate nella erogazione di mutui.
Deve preoccupare lo stesso Fondo Interbancario il quale, investendo trecento milioni, certamente ha a cuore che siano investiti al meglio e cioè su un progetto industriale di recupero di competitività.
Deve preoccupare la Banca d’Italia che in questa vicenda ha l’obbligo quanto meno di “ridurre il danno”.
Certamente preoccupa il Sindaco che chiederà al Governo di agire tempestivamente ed inviterà i parlamentari ferraresi a farsi portatori di questa istanza. Non si chiede nulla di diverso di quanto profilato nella assemblea del 30 luglio u.s. ad azionisti che, in realtà, sono la città intera.
Ferrara ha già dato: aspetto dunque, e presto, segnali convincenti visto che quelli che mi arrivano non lo sono.

Tiziano Tagliani

Una sfoglia lunga 60 metri per un’Emilia Romagna da record

da: organizzatori

Martedì 22 settembre a EXPO, 35 cuochi di CheftoChef, altrettante Mariette di Casa Artusi e Sfogline emiliane hanno tirato a mano e riempito con 50 ripieni la sfoglia da guinness

La sfoglia ripiena di 60 metri è un record. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, insieme all’Assessore Regionale all’Agricoltura Simona Caselli e al presidente dell’associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi Massimo Spigaroli, alle 18.30 del 22 settembre a Expo, hanno inaugurato questa performance gastronomica unica. Il gruppo di 35 chef emiliano romagnoli dell’associazione CheftoChef insieme ad altrettante Mariette di Casa Artusi e Sfogline emiliane, hanno preparato e farcito la sfoglia ripiena più lunga sinora mai realizzata: 60 metri, tirata rigorosamente a mano. Una lunga tavolata, posizionata nel Cardo Sud, dove spiccava il bianco delle divise e il colore giallo delle uova e della pasta. E poi mattarelli all’opera, con quella gestualità e maestria che solo le donne dell’Emilia Romagna hanno nel proprio DNA.
E’ stato il trionfo dei ripieni e delle forme che caratterizzano ognuno di questi piccoli capolavori, simbolo della biodiversità della regione Emilia Romagna. In “pochi” metri, da Rimini a Piacenza, sono stati racchiusi più di 250 chilometri di storia, saperi e tradizioni. Tortelli piacentini con la coda, gli anolini della Val d’Arda, le mezze maniche del frate, i tortelli di Parma, i cappelletti reggiani, i tortellini modenesi e quelli con il ripieno del contado di San Giovanni in Persiceto, gli anolini morbini di Mezzani, i tortellini ripieni di castagne, i tortelli ripieni di Parmigiano Reggiano, i cappelletti ripieni di Mora romagnola, quelli con pane e peperoni, i cappellacci di zucca, i ravioli con le anguille di Goro e le verze, i cappelletti con il ripieno di poveracce (le piccole vongole dell’Adriatico), i raviolini con il ripieno di gallinella e i tortelli di patate dell’Alto Savio con il formaggio di fossa.
E per chiudere la performance tutti gli chef e le sfogline in un lungo corteo hanno lasciato i loro piani di lavoro per dirigersi verso l’Albero della Vita, facendo prima un saluto di rito davanti al padiglione della loro amata regione. Le paste ripiene sono state donate al Refettorio Ambrosiano, nato da un’intuizione di Massimo Bottura e di Davide Rampello, per essere poi preparate dagli chef che si alternano al servizio della comunità.
Entusiasta la famiglia Grassi, titolare del Molino Grassi di Parma, che ha fornito circa 100 kg di una particolare farina adatta a tirare la sfoglia perfetta. «La Farina 00 Pasta che abbiamo scelto per questa performance da record» commenta Federica Grassi «è studiata appositamente per la pasta fresca, in quanto ha un basso contenuto di ceneri. Questo consente alla pasta di mantenere un bel colore giallo. Inutile dire che siamo orgogliosi di aver sostenuto con un prodotto made in Italy, e per di più emiliano romagnolo, questa importante prova».
Fare il guinness della pasta ripiena più lunga d’Italia è stato il giusto finale a coronamento del Viaggio dell’Emilia Romagna verso Expo; un viaggio slow tra il Po e l’Appennino, attraversando la via Emilia, che ha visto 35 appuntamenti nelle piazze nei borghi appenninici, sulle motonavi, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone (30.000 presenze) curiose di sapere e di scoprire la straordinaria biodiversità di questa regione.

Expo: tecnologie da James Bond per difendere vera patata italiana; parte da bologna il nuovo sistema scientifico contro i tarocchi

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Mai più patate straniere spacciate per italiane e in particolare per Patata Dop di Bologna, prima patata ad aver ottenuto la denominazione d’origine protetta in Italia. Ad Expo, al padiglione Coldiretti, è stato presentato un nuovo sistema basato sulle tecniche adottate dai servizi segreti americani per individuare l’origine delle partite di coca provenienti dal Sud America. Il sistema voluto da Assopa, l’associazione dei produttori di patate dell’Emilia Romagna e dal Consorzio della Patata Dop di Bologna – spiega Coldiretti Emilia Romagna – si basa sulle analisi degli isotopi leggeri (carbonio idrogeno ed ossigeno), cha varia da zona a zona. Con un progetto sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, Assopa, in collaborazione con la società U-Series, per due anni ha mappato i principali areali di produzione della patata in Italia e in Europa. Il procedimento – spiega ancora Coldiretti regionale – consente di individuare il luogo di produzione delle patate. In questo modo diventa possibile smascherare gli speculatori che spacciano patate tarocche, una pratica – spiega Coldiretti regionale – che mette in difficoltà soprattutto l’Emilia Romagna dove vengono prodotti circa 2,2 milioni di quintali di patate per un valore attorno ai 50 milioni di euro. L’Italia – ricorda Coldiretti – consuma 20 milioni di quintali di patate, ma ne produce solo 14 milioni e ne importa sei milioni di cui il 50% dalla Francia. La truffa della falsa etichettatura – afferma Coldiretti Emilia Romagna – favorisce i truffatori, che acquistano a prezzi più bassi, ma vendono a prezzi italiani.
“Con il sistema degli isotopi – ha detto il presidente di Assopa, Piero Emiliani – noi abbiamo una mappatura completa in Italia ed Europa che ci consente in caso di dubbio di se una patata è italiana o no. Un sistema che è possibile estendere per tutelare le produzioni di patate di tutta Italia dalle importazioni spacciate per produzione nazionale”.
Per Alberto Zambon, presidente del Consorzio Patata Dop dI Bologna, diventa uno strumento importante di difesa del reddito degli agricoltori: “Abbiamo assistito spesso – ha detto – al ritrovamento di partite di patate estere spacciate per italiane e spesso per patata di Bologna, una delle provenienze più ricercate. Oltre ad essere una truffa, mette in forte difficoltà i nostri pataticoltori perché le produzioni d’oltralpe hanno costi inferiori perché prodotti con tecniche meno rispettose dell’ambiente. La patata di Bologna, proprio perché a denominazione d’origine, è la più imitata e gli operatori scorretti importano a prezzi fortemente più bassi. In questo modo si ottiene un doppio vantaggio: spuntare sul mercato un prezzo maggiore che consente grandi ricavi su produzioni che all’origine costano poco e abbassare i prezzi pagati ai produttori italiani mettendoli in concorrenza scorretta con il prodotto importato”.
“Grazie alla nuova tecnologia – ha detto il presidente di Coldiretti Bologna, Antonio Ferro – tuteliamo il reddito dei nostri produttori da una concorrenza sleale e tuteliamo anche il consumatore che ha diritto di sapere da dove arrivano il prodotti sulla sua tavola e ha diritto di poter scegliere e avere la sicurezza dell’origine italiana”. Secondo il direttore di Coldiretti Emilia Romagna “le tecnologie diventano un supporto importante per salvaguardare l’origine dei prodotti di qualità, per cui diventa più difficile, se non impossibile che i grandi sacchi di patate anonime che Coldiretti ha scovato durante il presidio al Brennero del 7 e 8 settembre scorso, faranno più difficoltà a diventare italiane una volta arrivate sul nostro mercato”.

Sagra dell’Anguilla 2015: venerdì anteprima allo stand e concorso vetrine

da: organizzatori

Anteprima Sagra con menu a prezzi popolari; sino a fine settimana le adesioni a “Vota l’Anguilla in vetrina”.

Appetitosa anteprima per la Sagra dell’Anguilla 2015: venerdì 25 settembre dalle 19,30, in occasione della tradizionale serata di preapertura della grande kermesse che Comacchio dedica alla ‘regina delle valli’, lo Stand Gastronomico di Argine Fattibello propone un tris d’opzioni con menu a costi assolutamente popolari: pennette alla pescatora, fritto di valle, patate fritte, bicchiere di vino e mezzo litro d’acqua a 15 euro; antipasto di mare, anguilla ai ferri, insalata mista, bicchiere di vino e mezzo litro d’acqua per 21 euro oppure antipasto di mare, pennette alla pescatora, anguilla ai ferri e fritto di valle, bicchiere di vino e mezzo litro d’acqua a 25 euro. E per i più piccoli, ma non solo, ‘vernissage’ anche dell’area pizzeria o menu-bimbi con pasta al pomodoro; patatine fritte e bibita a 7 euro. Sempre fino a venerdì 25 titolari e gestori degli esercizi commerciali, artigianali e della ristorazione del centro storico sono invitati a segnalare – telefonando al 345 6065432 oppure scrivendo a info@sagradellanguilla.it – l’allestimento a tema della propria vetrina in occasione della Sagra 2015. Entro il 26 settembre – prima giornata di apertura ufficiale della manifestazione – un incaricato dell’organizzazione provvederà a consegnare il cartello identificativo per permettere ai visitatori – attraverso le cartoline-voto in distribuzione gratuita allo Stand Gastronomico, all’Ufficio Informazioni Turistiche di via Agatopisto ed agli InfoPoint Sagra (dove saranno collocate anche le urne di raccolta) – di esprimere le proprie preferenze circa le iniziative in programma e gli allestimenti candidati ai premi di “Vota l’Anguilla in Vetrina”.
Il programma completo e dettagliato della XVII Sagra dell’Anguilla, che proseguirà sino all’11 ottobre, è consultabile e costantemente aggiornato sul sito www.sagradellanguilla.it

25 settembre, giornata Europea del Dialogo Interculturale e Ferrara “dialoga” con il mondo

da: organizzatori

500 eventi in contemporanea in tutta Italia e in Europa per promuovere il dialogo interculturale

Ferrara si unisce per la prima volta alle oltre 100 città di tutta Italia e alle circa 500 in Europa nelle celebrazioni della ottava Giornata Europea del Dialogo Interculturale (GEDI), promossa dall’EFIL (European Federation for Intercultural Learning), rappresentata in Italia da Intercultura, Onlus che dal 1955 opera nel campo della formazione interculturale.
La giornata si propone di stimolare l’opinione pubblica a riflettere sui temi dell’educazione interculturale, indispensabile per acquisire una consapevolezza nuova della propria e delle altrui culture e per facilitare il dialogo tra le varie nazioni del mondo e combattere tutte le forme di pregiudizio e discriminazione anche a casa nostra.
Grazie alla collaborazione fra diverse associazioni ferraresi attive nel (Cittadini del Mondo, CIES , CISV, IBO Italia, oltre al CSV – Centro Servizi per il Volontariato) e per quest’anno anche a Amnesty, Emergency e Libera, la GEDI 2015 si terrà al Liceo Ariosto che ha aperto generosamente le porte.
La giornata del 24 settembre comincerà proprio presso il Liceo Statale Ariosto, via Arianuova 19, Ferrara coinvolgendo 12 classi con attività formative pensate appositamente per i ragazzi e condotte contemporaneamente dai volontari delle associazioni promotrici.
Sempre il 24 settembre, ancora presso il Liceo Statale Ariosto, alle ore 17.00 si proseguirà con un incontro aperto al pubblico dal titolo ““Come si educano Cittadini Attivi?” Si parlerà di Educazione interculturale nella scuola: esperienze interculturali a confronto anche a partire dal tema dei diritti umani. L’iniziativa prevede la partecipazione di esperti, insegnanti e volontari sul tema delle diversità culturali, per poi soffermarsi sugli aspetti che collegano le problematiche interculturali con quelle dell’educazione ai diritti umani in particolare nella Scuola.
L’occasione sarà anche utile, tramite stand informativi allestiti nell’atrio della scuola, per conoscere meglio il progetto educativo che le associazioni promotrici propongono agli studenti, alle loro scuole e alle famiglie attraverso i programmi di scambio e le attività dei volontari sul territorio.
Nell’atrio della scuola sarà inoltre allestita la mostra fotografica itinerante “Una storia straordinaria”, composta da 12 pannelli e collegata attraverso i codici QR a contenuti multimediali per raccontare visivamente come un’organizzazione creata per salvare i feriti in guerra è diventata un movimento per l’educazione alla pace, che aspira a curare le “ferite del mondo”.
Infine anticipiamo che il 29 settembre alle ore 21 presso la sala Estense uno spettacolo teatrale concluderà le celebrazioni. La compagnia di Marco Cortesi presenterà: Rwanda. In occasione del ventennale di uno degli eventi storici più dimenticati e controversi del nostro presente, la storia di un uomo e una donna capaci di un gesto d’inimmaginabile, indimenticabile e straordinario coraggio…

Provincia, Comune di Poggio Renatico e Consorzio di bonifica d’accordo per una soluzione al ponte Torniano lungo la Sp 25

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Presidente e vicepresidente della Provincia, Tiziano Tagliani e Nicola Rossi, il sindaco del Comune di Poggio Renatico, Daniele Garuti, e il presidente del Consorzio di bonifica, Franco Dalle Vacche, si sono incontrati per fare il punto della situazione che riguarda il ponte Torniano, lungo la strada provinciale 25 (Poggio Renatico – Santa Maria Codifiume).
La struttura di attraversamento, di proprietà del demanio e in gestione al Consorzio, versa in condizioni strutturali giudicate critiche, con un peggioramento riscontrato negli ultimi tempi dagli uffici tecnici dell’ente a seguito di un ulteriore abbassamento dell’impalcato causato dal cedimento delle strutture di fondamento.
Da qui il duplice problema di sicurezza per la circolazione veicolare e idraulica, nel caso si dovesse ingrossare il corso d’acqua attraversato, lo Scolo Principale Superiore, che troverebbe nel ponte un ostacolo al deflusso delle acque. Nella relazione tecnica del Consorzio, infatti, si parla di un’area interessata di seimila ettari nei comuni di Sant’Agostino, Mirabello e Poggio Renatico.
Dati i problemi strutturali riscontrati, la soluzione già messa a punto dal Consorzio è di un nuovo manufatto. Il progetto esecutivo è già pronto e il costo dell’operazione si aggira attorno ai 400mila euro.
Per questo gli amministratori hanno concordato di interpellare i tecnici della Regione Emilia-Romagna per sollecitare un pronto finanziamento dell’opera, in modo da poter dare il via alle procedure d’appalto in tempi rapidi.
Nel frattempo la Provincia provvederà a breve a introdurre misure di limitazione al traffico nella zona per motivi di sicurezza.
“Il ponte Torniano – hanno detto presidente e vicepresidente della Provincia – è uno dei punti critici della viabilità provinciale ai quali prestiamo l’attenzione massima per la tutela della sicurezza, in attesa di trovare le soluzioni strutturali più rapide possibile”. Fra gli esempi più recenti, infatti, sono state ricordate le chiusure al traffico di un tratto lungo la Copparo-Gradizza e le limitazioni alla circolazione sulla Sp 4 Copparo-Migliarino, proprio in prospettiva della costruzione del nuovo ponte.

Palazzo Bonacossi (Salone d’Onore), 24 settembre: evento Gruppo Scrittori Ferraresi

da: organizzatori

Giovedì 24 settembre 2015: Palazzo Bonacossi (Salone d’Onore), ore 16-18, Via Cisterna del Follo 5, presentazione della silloge poetica di Rita Grasso “Pensieri in volo” (Faust Edizioni, collana ‘Arbolé’)

Ne parleranno con l’autrice Gianna Vancini, presidente del Gruppo Scrittori Ferraresi, Gina Nalini Montanari, prefatrice del volume.
Con la partecipazione di Daniela Furini, presidente di Ado Ferrara
– Verrà consegnato un presente a tutti gli intervenuti –
CON IL PATROCINIO DEL GRUPPO SCRITTORI FERRARESI.
Dai Pensieri in volo di Rita Grasso, sigillati dentro parole scarne e pregnanti, germinano riflessioni viscerali, talora provocatorie.
In questa nuova raccolta di liriche e massime, l’autrice grida la sua coraggiosa parola alla odierna società, cinica e impura. «La vita» scrive «è come / un bicchier d’acqua, / te la puoi giocare / in un attimo, / l’attimo di un sorso… / oppure di qualche attimo in più / sentendone il sapore…». E tante vite, infrante a pochi metri dalla salvezza, pulsano nelle vene universali di questi versi liberi: dalla vita del piccolo Tommy, protagonista di uno degli episodi di cronaca più efferati degli ultimi anni, a quella delle numerose persone che si ammalano a causa di una tecnologia spinta all’eccesso; dalla vita di chi, fossile in un letto, ha fatto un patto con il diavolo, a quella di chi non dimentica il metaforico angolo di tre lati dove appoggiano oggetti dimenticati.
La penna della Grasso, tracciando con sofferenza i solchi dell’emozione, cerca sempre l’Assoluto tra albe serene, pellegrini rassegnati, abbracci d’edera e tramonti troppo precoci.
La forza di un linguaggio colloquiale originale.
La fierezza di chi non vuole abdicare all’umanità.
RITA GRASSO. Ha lavorato per quarant’anni nel settore amministrativo del MIUR (ambito territoriale per la scuola) di Ferrara, sempre interessandosi alle problematiche sociali e giovanili. Ha scritto saggi, ancora inediti, e le sillogi poetiche Fiori in serra (2003) e Il volto e l’anima (2008), ottenendo vari riconoscimenti come il Premio Internazionale Casentino. La lirica “Lontano” è stata inserita nell’Antologia della Letteratura Italiana del Nuovo Millennio (febbraio 2015).

Spreco alimentare manca una legge ad hoc in grado di affrontare efficacemente questo tema; l’intervento di Fipe

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Lo chiede ufficialmente la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe Confcommercio) in rappresentanza di più di 300mila imprese, in Italia, nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo.

“Il tema della limitazione degli sprechi e di un uso consapevole e sostenibile delle risorse alimentari è stato proprio al centro del nostro recente convegno promosso in collaborazione con Ascom Confcommercio Ferrara e Comune di Argenta su “Cibo, Globalità e Dieta Mediterranea” come ricorda il presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Fipe Matteo Musacci che prosegue : “Le proposte di legge in esame, pur richiamando nelle loro presentazioni il settore dei pubblici esercizi, appaiono essenzialmente rivolte ai settori della produzione e distribuzione di alimenti e si riferiscono essenzialmente a generi confezionati – come spiega Musacci che ricopre anche l’incarico di presidente Fipe provinciale – nel caso specifico però mentre nelle famiglie è entrato nell’uso quello di consumare il cibo avanzato da pasti precedenti, la situazione per un bar od un ristorante è radicalmente differente: infatti al consumatore bisogna offrire cibi freschi al meglio delle loro qualità organolettiche e di impatto visivo. Tutto ciò si traduce per la ristorazione con l’obbligo di dover scartare enormi quantità di prodotto non consumato. Ignorare gli esercizi pubblici e privilegiare esclusivamente i prodotti confezionati significa perdere 1/3 dei consumi di alimenti e ingenti quantità di prodotti pronti soprattutto per il consumo immediato e disponibili ad essere correttamente riutilizzati”. L’appello della Federazione al Parlamento si traduce nella richiesta di inserire emendamenti specifici a favore degli operatori del settore. I consumi fuoricasa a livello nazionale costituiscono ad oggi il 34% dei consumi alimentari, per un valore di 20 miliardi di acquisti di alimenti. Questo significa che un terzo dei consumi alimentari avviene proprio nei pubblici esercizi e, in parallelo, si deve ritenere che una percentuale di alimenti quantomeno identica, se non superiore, venga sprecata. Manca in definitiva una normativa specifica in grado di facilitare il lavoro degli esercenti nella gestione del cibo invenduto. “Alimenti freschi, non confezionati e deperibili che, pur essendo ancora in buono stato e fruibili non sono più adatti ad essere serviti alla clientela e che potrebbero invece essere facilmente destinati ad associazioni del Terzo settore, Enti caritatevoli, Mense – auspica Musacci e conclude – esiste peraltro a Ferrara un mondo attivo e presente del Volontariato e della Carità che potrebbe vedere incrementata la sua efficacia in virtù di una collaborazione organizzata dal punto di vista legislativo con il nostro settore della ristorazione”.

Sandro Zaniboni

Ravenna, al via da domani al 26 settembre il festival “Sostenibilità creative”

da: Alberto Mazzotti

A Ravenna, da domani al 26 settembre, la prima edizione del Festival “Sostenibilità Creative”.
Tre giornate di eventi, ricche di ospiti su scala nazionale, che avranno come filo conduttore la creatività e l’innovazione al servizio della sostenibilità ambientale e sociale.
Fra i palcoscenici del festival, il nuovo spazio “Kirecò – Parco di innovazione per le imprese, il territorio e le persone”.

E’ in programma a Ravenna da domani, giovedì 24, fino a sabato 26 settembre, la prima edizione del Festival “Sostenibiltà creative”, organizzato dalle cooperative Kirecò e Impronte in collaborazione con il Comune di Ravenna e con la “Settimana del Buon Vivere” di Forlì.
Si tratterà di tre giornate ricche di eventi, diverse fra loro, ma accomunate da un unico percorso: la creatività e l’innovazione al servizio della sostenibilità ambientale e sociale. Palcoscenico del Festival sarà “Kirecò – Parco di innovazione per le imprese, il territorio e le persone”, il grande cantiere sostenibile e partecipato nato lo scorso anno in via Don Carlo Sala, nella periferia sud della città: un nuovo e inedito spazio verde di 15 mila metri quadrati, che funge da laboratorio costante per esperienze collettive legate appunto all’ambiente e all’energia (dal parco fotovoltaico all’agricoltura sinergica alla fitodepurazone), ma anche allo sport o all’enogastronomia naturale. Uno spazio condiviso con la città, le sue associazioni, le scuole…
All’interno di questo spazio – ma anche di altre strutture nel centro di Ravenna, come palazzo Rasponi in piazza Kennedy – si terranno per tre giorni incontri, dibattiti, momenti di confronto e di dialogo; ma anche, contemporaneamente, eventi, spettacoli, occasioni di creatività legate sempre alle tematiche ambientali e dell’energia.
In particolare, ognuna delle tre giornate sarà caratterizzata da un tema specifico: giovedì 24 “In-formarsi” (con una serie di eventi di taglio prevalentemente divulgativo); venerdì 25 “Ri-scoprirsi” (ovvero una giornata più tecnica e innovativa, ricca di laboratori creativi); sabato 26 “Ri-conoscersi” (cioè condividere divertimento e momenti conviviali, all’interno del parco, anche grazie all’esposizione di prodotti sostenibili). Tematiche che faranno da filo conduttore degli eventi di ogni giornata, ma che naturalmente si fonderanno l’una con l’altra all’interno di un percorso articolato e stimolante.
Numerosi gli ospiti italiani ed internazionali, che si alterneranno all’interno di un programma ancora in via di completa definizione: da Norbert Lantschner, presidente della Fondazione Cimabita, che aprirà il festival giovedì 24 presentando il suo libro “Smile energy”; al professor Leonardo Setti, promotore dell’associazione delle Comunità Solari; agli scrittori Eraldo Baldini e Dedi Baroncelli, che affronteranno il tema del rapporto fra ambiente e turismo.
Al festival sarà fra l’altro collegato un educational tour per giornalisti di testate nazionali di ambiente e turismo: una decina di collaboratori di testate varie, che resteranno a Ravenna per tutta la durata della manifestazione e avranno poi modo di occuparsene nei loro articoli.
Sostenibilità Creative intende esprimere la sua essenza come luogo di pensiero dove potersi informare, partecipare, condividere e scoprire; dando voce a realtà spesso celate agli occhi dei più, e dando visibilità a tematiche attuali trattandole con gli strumenti della progettazione partecipata. Tre giorni per costruire insieme percorsi che ognuno di noi potrà seguire dal giorno dopo.

SALUTE & BENESSERE
Grasso in eccesso: analisi delle intolleranze, bioelettronica e omeopatia aiutano

di Angelantonio Pedata
specialista di medicina integrata, omeopata, pediatra, esperto di medicina ambientale.

Comunemente si pensa alla medicina come a una scienza volta a curare le malattie e, in questo ambito, sono evidenti gli straordinari progressi ottenuti, specie per il trattamento di malattie acute, con effetto ‘salva vita’. Raramente invece la consideriamo una scienza che si occupa delle persone sane; ma a mio parere proprio il concetto di cura dei soggetti sani costituisce il corollario della filosofia della moderna medicina.

Fra i disagi che condizionano molti individui, il sovrappeso, al contrario della grande obesità, in genere non viene considerato una patologia; ma sappiamo tutti quanto interferisca negativamente nella vita quotidiana, con implicazioni sia dal punto di vista fisico che psichico e relazionale.

Parliamo, allora, di quei fastidiosi chili in eccesso. Sul tema mantenimento oppure ripristino di una figura corporea adeguata, nel rispetto della individualità, dell’età e del biotipo di ogni persona, vari professionisti (naturopati, nutrizionisti, dietologi…) si adoperano con grande e serio impegno, ottenendo ottimi risultati.
In quanto medico, desidero fornire qualche spunto di riflessione, che spero possa essere di interesse e utilità. I suggerimenti e le considerazioni che vorrei proporre ai lettori di Ferraraitalia, per l’approccio e, possibilmente, la soluzione del problema dell’adiposità, li metto in atto ormai da anni negli studi di Roma, nella clinica Salvator Mundi sempre della capitale e, periodicamente, a Ferrara nello studio del dottor Morelli. Ecco, allora, come procedere:

1 – Va fatta una valutazione dello stato degli organi di drenaggio / disintossicazione, perché non si può ottenere il miglioramento desiderato (ovvero ci si può riuscire, ma a costo di notevoli sacrifici e non potendo escludere l’effetto yo-yo, cioè perdita di peso e recupero dello stesso, spesso con gli interessi!) se questi non sono adeguati a compiere le loro fisiologiche funzioni.
Utilizzando apparecchiature bioelettroniche, assolutamente prive di effetti collaterali, si può studiare il funzionamento dei quattro emuntori principali del nostro organismo, la pelle, i polmoni, il colon, e i reni, a loro volta ‘comandati’ dal tessuto connettivo, una componente del sistema-uomo che ultimamente si sta rivelando come una parte di straordinaria importanza nella regolazione generale e non soltanto un tessuto di sostegno e di connessione tra i sistemi nervoso, ormonale, immunitario, metabolico…

2 – Molto frequentemente va fatta una limitazione di alcuni alimenti verso i quali si è intolleranti.
Nel mondo occidentale, e in Italia in particolare, si abusa nella assunzione di carboidrati, sia nella ben nota componente nostrana di pane-pasta-pizza-dolci, ma anche nella frutta particolarmente zuccherina (uva, fichi, banane e frutta matura) ed in ortaggi a elevato indice glicemico (patate, cipolle, carote).
Ricordiamo che un tempo eravamo cercatori e cacciatori, cioè ci nutrivamo di quanto riuscivamo a trovare e degli animali che riuscivamo a cacciare. Oggi siamo contadini e allevatori, quindi assumiamo ripetutamente e spesso in modo esagerato solo gli alimenti graditi.
Il tutto conduce a una intolleranza che si manifesta con vari sintomi, tra questi anche un aumento dell’adiposità.

3 – Va fatto un accompagnamento del percorso alimentare, con farmaci omeopatici, privi di effetti collaterali e di sostegno generale alla persona che vuole riacquistare una figura corporea adeguata.
Frutto della intuizione di un medico tedesco, circa 200 anni fa, è nata la omeopatia, una tecnica terapeutica, che tiene conto (con grande soddisfazione dei pazienti e dei loro medici), della persona nella sua totalità, fisica, psichica, e mentale.
Segnalo che da alcuni anni, tale approccio medico – ancora osteggiato e talvolta irriso – viene insegnato e proposto a livello universitario.

Tornando al punto, il grasso in eccesso crea disagio, fisico e psicologico: non vergognarsi alla ‘prova costume’, poter indossare vestiti di taglia gratificante, potersi muovere con sufficiente agilità con il ripristino di normali movimenti articolari, svolgere senza difficoltà un’attività fisica moderata sono anch’esse componenti importanti della buona qualità della vita.
Purtroppo, per errato stile di vita, oppure per disturbi funzionale a organi o ghiandole endocrine oppure per sbilanciamenti alimentari sia in senso quantitativo ma specialmente qualitativo, si può verificare un aumento delle cellule adipose (il famigerato grasso) per numero e dimensione delle stesse.
Questo tessuto, tanto fastidioso e indesiderato secondo i concetti attuali di normalità, si localizza per lo più in particolari zone corporee: periombelicale e addominale, fianchi, cosce, ma anche collo e braccia fino a estendersi a tutto il corpo.
Questa situazione, nota a gran parte di noi, dà inizio a un percorso di diete, digiuni, incremento parossistico della attività fisica, nervosismi, depressioni, irritabilità… Insomma un vero tormento, spesso anche per parenti, amici, colleghi e conoscenti.

Da anni, alcuni medici (sempre più numerosi) considerano questa situazione di adiposità / sovrappeso non necessariamente come una malattia, ma una disfunzione che, se trascurata, potrebbe generare la cosiddetta sindrome metabolica, caratterizzata da vari disturbi fra cui aumento dei valori di colesterolo, della glicemia, e quindi diabete, ipertensione, problemi vascolari importanti quali infarto cardiaco e infarto cerebrale.
Sono proprio queste considerazioni, che mi hanno spinto ad affiancare la mia professionalità a quella di altri validi operatori sanitari, e a proporre un percorso che definisco di ‘trattamento medico alimentare’ (piuttosto che non di dieta, intesa spesso come restrizione, rinuncia, sofferenza), che vedo dare dei buoni risultati.

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