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Giorno: 27 Novembre 2015

Martedì 1 dicembre alla Sala Estense di Ferrara il Laboratorio Teknehub di Unife organizza il Seminario “Disabilità e sicurezza: garantire la protezione di tutti”

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Alla Sala estense il Laboratorio Teknehub di Unife organizza il Seminario “Disabilità e sicurezza: garantire la protezione di tutti”

Martedì 1 dicembre dalle ore 13.30 alle ore 18 presso la Sala Estense, (piazza Municipale), si terrà il Seminario “Disabilità e sicurezza: garantire la protezione di tutti. Gestire la sicurezza anche in presenza di utenti con disabilità fisiche o cognitive”, organizzato dal TekneHub, Laboratorio del Tecnopolo di Ferrara in coordinamento con il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, l’Università di Trieste, CERPA Italia onlus, la Fondazione Bambini e Autismo onlus, la Fondazione Down Friuli Venezia Giulia, il Gruppo Ottima Seniors, Lettura Agevolata Associazione onlus, Equality & Diversity di Unife, Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara e il Consorzio Futuro in Ricerca
“Gli spazi in cui ogni giorno viviamo o lavoriamo dovrebbero essere progettati per essere accoglienti e accessibili a tutti – spiega Maddalena Coccagna, Architetto e Ricercatrice del TekneHub – La normativa italiana è tra le prime e le più complete in materia di accessibilità, tuttavia le regole esistenti trovano una limitata applicazione oppure vengono intese come standard anziché come prestazioni minime. Pertanto vengono ancora costruiti o ristrutturati edifici prestando scarsa attenzione alla presenza di utenti con difficoltà fisiche (anziani, bambini, disabili motori, sordi, ipovedenti, ecc) e spesso con nessun riguardo alle necessità delle persone con problemi cognitivi”.
Obiettivo principale del seminario è ribadire il diritto di tutti a vivere in ambienti sicuri ed accessibili, sottolineando la necessità delle persone di entrare in modo agevole negli edifici ed uscirne con altrettanta sicurezza. Dando per scontato che gli edifici pubblici e privati devono essere liberamente utilizzabili, è oggi necessario che la mobilità in quegli ambienti sia altrettanto chiara e sicura anche in caso di pericolo.
“La normativa antincendio è certamente un ottimo punto di partenza per pianificare strategie di intervento – prosegue Maddalena Coccagna – però esistono anche altre emergenze (ad esempio allagamenti, crolli o black‐out) che possono mettere in crisi un edificio e rendere per alcuni impossibile mettersi al sicuro, in quanto non in grado di accedere in autonomia a zone protette o di comprendere da soli il pericolo. Affollamenti, confusione, scarsa organizzazione o l’indisponibilità di alcuni accessi, percorsi o ascensori, sono elementi che possono limitare la capacità di esodo degli individui, trasformando anche un edificio accessibile in uno da cui, in caso di pericolo, non si può uscire. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, oltre a molte Associazioni e gruppi di ricerca, sono già in prima linea nell’affrontare il tema della pianificazione delle emergenze e nel proporre soluzioni idonee a garantire la sicurezza di tutti. È possibile fare molto di più attraverso una educazione diffusa, formando le persone che ogni giorno devono gestire strutture complesse o farsi carico della salute di altri. Questo seminario vuole dare spazio a coloro che ogni giorno sono costretti ad adattare le proprie esigenze di vita a spazi non rispettosi del loro benessere e sicurezza, diritti che dovrebbero essere invece garantiti a tutti”.
Per informazioni: formazioneth@unife.it

Tper

Venerdì 4 dicembre sciopero di 24 ore del personale delle autolinee Tper

da: ufficio stampa Tper

Per venerdì 4 dicembre, l’Organizzazione Sindacale USB LAVORO PRIVATO ha proclamato uno sciopero di 24 ore del personale del settore automobilistico aziendale Tper dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara.
Queste le modalità per i servizi di bus Tper, nel rispetto delle fasce di garanzia previste:
Per il personale viaggiante dei servizi automobilistici e filoviari Tper dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara (bus e corriere) lo sciopero si svolgerà dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
Negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.
Più precisamente per i mezzi urbani, suburbani ed extraurbani del bacino di Bologna saranno garantite solamente le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.
Durante lo sciopero, al call-center telefonico 051-290290 sarà garantita la presenza di un operatore fino alle ore 9 e dalle ore 16 al termine del servizio.
Per effetto dello sciopero, gli sportelli Tper di via San Donato 25, attivi per il rilascio di contrassegni per le aree regolamentate dal Piano Sosta, potranno essere chiusi o subire una riduzione dei servizi.
Per le linee urbane di Imola verranno garantite tutte le corse complete in partenza dalla stazione ferroviaria, o dall’autostazione, fino alle ore 8.20 al mattino e fino alle ore 19.20 alla sera.
Per i mezzi urbani di Ferrara, per quelli extraurbani e del servizio Taxibus saranno garantite solamente le corse dai capilinea periferici, centrali e intermedi con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.
L’Azienda adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine dello sciopero, un più celere ed integrale ripristino del servizio.
L’iniziativa di sciopero non coinvolge il personale viaggiante del settore ferroviario di Tper: pertanto, venerdì 4 dicembre il servizio dei treni Tper sarà regolarmente effettuato.

Domenica 29 novembre a Comacchio il ringraziamento dei pescatori

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Domenica 29 novembre 2015 seconda giornata del ringraziamento dei pescatori a Comacchio

E’ in programma al santuario di S.Maria in aula regia a Comacchio domenica 29 novembre organizzata da Coldiretti Impresa Pesca Ferrara.
Anche i pescatori avranno la possibilità, domenica 29 novembre a Comacchio, presso il santuario di Santa Maria in Aula Regia, di celebrare la Giornata del Ringraziamento.
Organizzata per la seconda volta da Coldiretti Pesca, la Giornata dedicata ai pescatori ed alle loro famiglie, prevede la celebrazione della Santa Messa alle ore 11.00, a seguire, alle 12.00 la Benedizione delle Barche e dei Pescatori nella vicina darsena di Santa Maria.
Conclusione con il pranzo comunitario nei locali della Parrocchia.
“E’ un momento importante di riflessione sull’annata che si conclude – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – ed occasione di incontro e ritrovo anche conviviale tra i pescatori e gli operatori del settore ittico, nel corso del quale ritrovare le motivazioni ed i valori di un’attività dura, spesso avara di soddisfazioni, soggetta come ormai tutti i settori, a norme e leggi complesse e contraddittorie. Vogliano dare opportunità di una giornata di serenità, dove incontrarsi e dove condividere anche con i nostri ospiti, ledifficoltà di ogni giorno e le prospettive per una crescita del settore, nel quale crediamo e stiamo investendo per essere a fianco degli operatori secondo le linee di azione di Coldiretti, a salvaguardia delle produzioni tipiche etradizionali, di origine certa da porre sul mercato in modo distintivo”.

La polizia provinciale e municipale di Bondeno contro la pesca di bracconaggio nel Bondenese

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Intervento della Polizia provinciale e della Polizia municipale Alto Ferrarese in territorio di Bondeno

La Polizia provinciale e municipale dell’Alto Ferrarese, presidio di Bondeno, hanno sanzionato la notte scorsa tre pescatori di frodo residenti nella vicina Romagna, per avere steso circa 200 metri di reti tipo tramaglio nel canale Pilastresi.
Con perfetta sincronia e un azzeccato appostamento, prima è stato individuato dagli agenti provinciali il furgone con il quale i tre sono giunti nel Bondenese a compiere azioni vietate dalla legge e poi, con il faro posto sull’auto, sono stati individuati dalla Polizia municipale mentre a bordo di una barca stavano navigando per salpare le reti poste in acqua.
Immediatamente sono stati liberati 200 chilogrammi di pesce catturato e di seguito è avvenuto il recupero delle reti, alcune delle quali chiudevano completamente tutto il tratto del corso d’acqua, con l’utilizzo di una seconda imbarcazione.
Operazione che ha consentito di liberare in acqua altri 800 chili di pesce, fra siluri, carpe, temoli russi e abramidi, con alcuni esemplari anche oltre i dieci chili di peso.
“Con questo intervento – commentano il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, e il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani – è stata applicata per la prima volta la legge regionale introdotta nel luglio scorso, che consente il sequestro del furgone, destinato molto probabilmente alla confisca definitiva. Così – continuano i due amministratori – possiamo colpire più nel vivo chi infrange la legge”.
Oltre al furgone sono poi finiti sotto sequestro anche i 200 metri di rete ed entrambe le barche usate dai tre uomini.
“Un altro segnale importante nella lotta a questi predoni delle nostre acque – continua il Comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – e ancora una volta un buon risultato ottenuto dalla collaborazione di più forze”.
Un ringraziamento, infine, è rivolto dal primo cittadino matildeo a volontari e agenti municipali, la cui azione anche notturna vuole essere un segnale chiaro rivolto ai bracconieri.

I Consorzi di Bonifica protagonisti nel masterplan per il Sud

da: ufficio stampa A.N.B.I.

A Cagliari Massimo Gargano: “Il nuovo masterplan per il Sud è una sfida fra territori in cui i Consorzi di Bonifica devono giocare un ruolo di leadership progettuale ed operativa”

“Auspichiamo che gli impegni assunti dalla politica sarda in merito alla nuova Legge Regionale sulla Bonifica si traducano in una nuova, positiva stagione per i Consorzi di bonifica dopo due pessime leggi di settore, che hanno impoverito la competitività della aziende agricole dell’Isola, complici anche i ripetuti commissariamenti degli enti consortili.”
E’ questa l’analisi di Massimo Gargano, Direttore Generale dell’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), intervenuto a Cagliari al convegno sul Masterplan per il Sud, organizzato dall’ANBI Sardegna, cui sono intervenuti il Presidente del Consiglio Regionale, On.le Gianfranco Ganau, gli Assessori Elisabetta Falchi e Paolo Giovanni Maninchedda e, il Presidente della Commissione Agricoltura Sardegna, Luigi Lotto.
“Il mantra della carenza di finanziamenti è un alibi, che non regge più soprattutto nel momento, in cui l’Italia sta per restituire, all’Unione Europea, ingenti risorse assegnate e non spese. Le risorse economiche ci sono – prosegue Gargano – anche se sarà più impegnativo ottenerle e si dovrà operare sulla qualità della spesa: dal Piano di Sviluppo Rurale alla Legge di Stabilità, dal Fondo di Rotazione agli stanziamenti contro il rischio idrogeologico. Il masterplan per il Sud ne è ulteriore esempio: 95 miliardi da assegnare alle Regioni, che presenteranno progetti infrastrutturali strategici, definitivi ed esecutivi. E’ quindi necessario stimolare le scelte politiche ed accelerare le pratiche burocratiche, forti dei tanti progetti esecutivi, presentati dai Consorzi di bonifica anche in Sardegna. Il nuovo Masterplan per il Sud – conclude il Direttore Generale ANBI – si presenta come una sfida fra territori nel nome di quella cultura del fare, che permea i Consorzi di bonifica ed una cui recente testimonianza è il ruolo assunto nella diffusione e gestione dei Contratti di Fiume, nuovo strumento di gestione condivisa del territorio.”

Domani ad Argenta incontro a teatro promosso da Spi Cgil contro la violenza sulle donne

da: Ufficio Segreteria Spi Cgil Ferrara

Ad Argenta, sabato 28 novembre, dalle 10 alle 12 nella Sala Teatro Mercato (piazza Marconi) incontro del ciclo “Nessuno escluso. Tutti insieme contro la violenza sulle donne” ideato e curato da Barbara Pizzo. È prevista la lettura di brani di un dossier con testimonianze sulla violenza di genere, eseguita dagli studenti dell’Istituto di istruzione secondaria superiore locale, con l’accompagnamento musicale di Vincenzo Forlani e Mauro Pambianchi. Inoltre saranno proiettate foto provenienti dall’Archivio Udi – Biennale donna di Ferrara, ed è in programma una performance di “AZ Spazio Danza”. Interverranno Antonio Fiorentini (sindaco di Argenta), Samuela Pamini (assessore comunale alle Pari opportunità), Paola Castagnotto (presidente del Centro Donna Giustizia) Manuela Fantoni (segretaria provinciale Spi-Cgil Ferrara), Donata Giusti (coordinamento donne Slc-Cgil) e Liviana Zagagnoni (presidente provinciale dell’Udi).

Viaggio nell’opposto per irridere vizi e vezzi del potere

agguato all'incrocioUn romanzo degno del grande Jules Verne, pubblicato oggi per la prima volta in Italia, una riscoperta avventurosa e piacevole quella fatta dall’editore Marcos y Marcos con Lo strano manoscritto trovato in un cilindro di rame. Un gioiello. Paragonato anche ai Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift per il sapere coniugare fantasia e satira in un’allegoria dell’Inghilterra e della Francia settecentesca nonché nell’animo umano e della sua vanità, Lo strano manoscritto è uno dei romanzi di James de Mille più noto in Inghilterra, pubblicato per la prima volta nel 1888 e recentemente rivalutato, riletto e rilanciato (ne ha parlato anche The Guardian, vedi).

Come Swift faceva il resoconto di viaggi presso strani popoli, imitando e parodiando lo stile delle avventure di quel periodo (si pensi al Robinson Crusoe di Daniel Defoe), e criticava la società e il comportamento umano del tempo, così de Mille trova ogni pretesto per irridere i meccanismi del potere, la politica, la pretesa razionalità dell’uomo, i valori della società, i vizi e i comportamenti dei suoi contemporanei, l’assurdità delle convenzioni sociali, l’irrazionalità della guerra, il ruolo della morte e dell’amore.

James de Mille

Tutto si presenta alla rovescia, in un crescendo di storie e suspense.

Siamo sul Falcon, un elegante veliero bloccato dalla bonaccia tra Madeira e le Canarie, dove Lord Featherstone e i suoi tre compagni di viaggio, il dottor Congreve, lo scienziato Oxanden e l’amico Malick, ingannano l’attesa facendo gareggiare barchette di carta nella calma piatta dell’oceano trasparente. Così giocherellando, s’imbattono in un misterioso cilindro metallico, incrostato di conchiglie, che contiene un manoscritto affidato al mare da Adam More, naufrago in una terra lontana e sconosciuta, oltre i confini del mondo.

Gli amici, a turno, leggono quelle incredibili pagine, increduli, meravigliati e stupefatti: passano tra vulcani minacciosi, attraversano ghiacci e arrivano a verdi baie, dove uomini strani vivono con una filosofia, valori e tradizioni tutte loro. Paiono accoglienti e gentili, ma odiano la luce, (sopravv)vivendo in caverne buie, tristi e spoglie, e considerano la povertà come un grande privilegio, la ricchezza e il potere una temibile maledizione, la morte una meta ambita e l’amore corrisposto un’autentica e terribile calamità. Tutto l’inverso di quello che abitualmente si crede, di quanto sente Adam More, rappresentante di un’altra specie.

Fortunatamente, accanto a lui si trova Almah, anch’essa straniera, giunta lì per caso, molto simile a quell’uomo venuto da lontano. Entrambi sono legati e uniti dall’amore per la vita e la luce e s’innamorano perdutamente l’un l’altra. Ciascuno è pronto a sacrificarsi per l’altro, se non fosse che morire, in quel paese di ombre, è la più bella cosa, il più alto onore che si possa tributare a qualsiasi essere vivente… e poi chi si ama, in quelle terre, deve separarsi, quella è la felicita più grande. Ma per loro, cosi diversi, come poter fuggire insieme?

Fra le varie avventure, fra una pausa e l’altra, i quattro amici discutono, cercano spesso spiegazioni realistiche di quanto emerge dal manoscritto: forse si tratta di popolazioni di origine semitica, dalla «spiritualità» sviluppata fino alle estreme conseguenze e questo spiegherebbe la scelta della povertà come distacco dai beni materiali e l’esaltazione della vita ultraterrena, tipica di molte religioni successive, per esempio il Buddismo o il Bramanesimo. Forse si tratta di altro. Idee, discussioni, riflessioni e congetture di uomini colti e razionali.

Fra supposizioni e citazioni di classici, come L’Edipo a Colono di Sofocle, la Germania di Tacito, Il Paradiso perduto di Milton, eccoci allora proiettati nel non senso, in un’atmosfera avventurosa che ci chiede pathos, in una storia che ci fa viaggiare lontano e perdere nell’immensità della ragione e del suo contrario, evadendo forzatamente dalla realtà. E cercando una chiave di lettura del diverso che spesso ci disorienta. Da leggere.

 

Residenza di James De Mille al 72 South Park Street, Halifax

Il Kohen si strinse le mani, sempre più smarrito. / «Non riesco a capire» disse. «Un pazzo può anche pensare di amare la vita e desiderare le ricchezze, ma quanto all’amore, nemmeno un pazzo potrebbe pensare al contraccambio, perché la natura stessa della passione d’amore è la più assoluta dedizione, che escludeva di per sé ogni contraccambio; di conseguenza, il sentimento che porta a desiderare il contraccambio non può essere amore. Non ho idea di cosa potrebbe essere, anzi, non ho mai sentito parlare di una cosa del genere, non è mai stata registrata negli annali. Cos’è l’amore? È il flusso ardente di tutto l’essere, il desiderio di un cuore umano di sperperare tutti i suoi tesori per un altro. L’amore è più dell’annullamento di sé; è dedizione e assoluta abnegazione. / L’amore dà tutto e non può assolutamente ricevere nulla in cambio. Un amore ricambiato vorrebbe dire egoismo, sarebbe una contraddizione. Quanto più si ama, tanto meno si desidera qualcosa in cambio». / «Cosa?» esclamai io. «Tra voi gli amanti non si sposano mai?» / «Amanti che si sposano? Assurdo!» / Il Kohen scosse la testa. / «Purtroppo a volte capita» disse «ed è una situazione, ovviamente, angosciante. Per il bene dei figli i genitori spesso rimangono insieme, ma in molti casi si separano. È davvero una terribile disgrazia quando marito e moglie si amano». (…)

Da Lo strano manoscritto trovato in un cilindro di rame, Marcos y Marcos, 2015, 332 p.

Oggi in Ariostea, Carlo Galli sui nemici della democrazia

Nell’ambito del quarto ciclo di incontri “La democrazia come problema”, oggi, venerdì 27 novembre alle ore 17 in Biblioteca Ariostea a Ferrara, Carlo Galli parlerà sul tema “I nemici della democrazia“, introdotto da Anna Quarzi.
Organizzati da l’Istituto Gramsci e l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, gli incontri partono dall’idea che un tempo la democrazia aveva nemici esterni, che l’attaccavano frontalmente, in nome di principi alternativi. Il pensiero reazionario cattolico, il tradizionalismo, il socialdarwinismo, il pensiero gerarchico, le varie forme di anti-individualismo e di anti-parlamentarismo, lo stesso marxismo, le ideologie totalitarie, sono alcuni esempi di questa ostilità esterna di principio. Oggi i nemici della democrazia (a parte alcuni fenomeni esterni come Isis) nascono dal suo interno, come sue immanenti contraddizioni. Sono le dinamiche anti-individualistiche a cui approda l’individualismo ideologico del neoliberismo; sono il trionfo del capitale e delle sue logiche, e la sconfitta del lavoro; sono l’indebolimento dei partiti, dei sindacati e del parlamento che sfociano in una società indistinta e disgregata guidata da un comando politico decisionista e plebiscitario; sono la colonizzazione dell’immaginario individuale e collettivo a opera dell’ideologia dominante, con radicale perdita dello spirito critico; sono il populismo aggressivo e l’apatia astensionistica; sono il terrorismo e le reazioni securitarie a esso.

A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

La conferenza si tiene oggi venerdì 27 novembre 2015, alle ore 17.00, nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via delle Scienze 17, a Ferrara.

Leggi gli articoli correlati cliccando sul titolo:
Intervista a Giorgio Galli “Giorgio Galli: la democrazia ora è un guscio vuoto, il potere si esercita senza il controllo dei cittadini” di Bruno Vigilio Turra
La presentazione del ciclo di incontri “Che problema la democrazia!” di Federica Pezzoli
Il programma degli incontri “Tutti i problemi della democrazia” di Federica Pezzoli

Breve profilo di Carlo Galli (tratto da Wikipedia)
Carlo Galli (Modena, 7 dicembre 1950) è un politico, accademico e filosofo politico italiano, editorialista politico e deputato per il Partito Democratico. Nel 1972 si laurea in filosofia con Felice Battaglia, presso l’Università di Bologna, dove nel 1978 inizia la propria carriera accademica come assistente ordinario di Storia delle dottrine politiche. Dal 1983 al 1999 è professore associato di Storia del pensiero politico contemporaneo presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, e poi fino al 2003 è professore di Storia delle dottrine politiche e Preside della Facoltà di Scienze Politiche – sede di Forlì.[1] Dal 2004 è professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna.
Ha fatto parte, dal 1985 al 1990, della redazione della rivista «il Mulino», e dal 2006 al 2009 è stato membro della direzione. Nel 1987 è stato tra i fondatori della rivista «Filosofia Politica», della quale è direttore. Dal 2006 al 2012 è stato presidente del Consiglio editoriale della casa editrice il Mulino. Dal 2008 al 2012 è stato presidente della classe di Scienze Morali dell’Accademia delle Scienze di Bologna. È presidente, dal 2009, della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. Ha ideato e dirige numerose collane scientifiche presso editori come il Mulino e Laterza. Ha partecipato a numerosi convegni e seminari presso diverse Università europee, statunitensi e sudamericane. Ha diretto l’Enciclopedia del pensiero politico (Roma – Bari, Laterza, 2000, II ed. 2005). Collabora con diversi periodici culturali e politici, ed è editorialista politico per alcuni dei più importanti quotidiani nazionali.

Tutti felici e contenti

tiziano-terzani
Tiziano Terzani

Oggi l’economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c’è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice. (Tiziano Terzani)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Auguri James Marshall

Sbattiamocene bellamente di tutto anche oggi che tanto abbiamo un motivo validissimo.
Perché oggi, nel 1942, nasceva Jimi Hendrix, anzi James MARSHALL Hendrix.
Che altro poteva fare uno con Marshall come secondo nome?
Ovvio, benedire l’umanità col feedback.
La figura di Hendrix è una delle più universali ma anche equivocate della storia della musica.
Amato anche da chi non bazzica blues e r’n’r, oggetto di un culto a volte imbarazzante e purtroppo per lui (e anche per noi) congelato in questo status di santone e santino della chitarra.
Oggi però vorrei ricordarlo in un altro modo.
Ammetto di aver ricevuto la mia vocazione di smanazzachitarre grazie a lui, durante una noiosissima ora di matematica in prima superiore.
Così noiosa che quasi mi apparve Lui, Jimi in persona dicendomi una roba tipo: hey ciccio dai suona la chitarra.
Potere di Hendrix o potere della noia?
Boh, chi lo sa.

Brano: “Room Full Of Mirrors  di Jimi Hendrix” Album: “First Rays Of The New Rising Sun” del 1997
Brano: “Room Full Of Mirrors di Jimi Hendrix”
Album: “First Rays Of The New Rising Sun” del 1997

Forse della noia perché il povero Jimi di potere sembra averne poco ormai.
Se ne avesse avrebbe fatto piazza pulita da tempo, provvedendo a incenerire tutti quelli che lo ricordano esclusivamente come manico-della-chitarra.
Io, dicevo prima, lo vorrei ricordare in un altro modo.
Sarei pazzo a mettere in dubbio la sua enorme, gigantesca grandezza come chitarrista.
Ma lotto da una vita per dare la stessa luce anche alla sua enorme, gigantesca grandezza come autore di canzoni.
Jimi è stato l’esatto contrario del manico-della-chitarra.
Tutta la sua abilità sullo strumento e tutto il suo cuore li metteva al servizio del pezzo, non di inutili baracconate da guitar wanker.
A dimostrazione di questo c’è un fatto assoluto: non ha mai scazzato una cover.
Può sembrare apparentemente stupido l’utilizzo delle cover per valutare quanto si è bravi a a scrivere canzoni.
Però se persino una massima autorità – più o meno universalmente riconosciuta – come Bob Dylan ha ammesso di preferire la versione Hendrix della sua (!) All Along The Watchtower vorrà pur dire qualcosa, no?
Comunque lasciando in pace il vecchio Bobby D. a mio avviso basta far girare uno album a caso dell’Experience per capire davvero chi è stato Hendrix.
Dei pezzi come Love or Confusion, 1983 – potremmo citare titoli per delle ore – non escono a chiunque.
Poi sì, quando si buttava su un assolo ciao a tutti.
Ma quegli assoli doveva cacciarli su una base solida e questa base solida era un corpus di canzoni perfette figlie del loro tempo quanto di un orecchio costantemente teso al futuro.
Un orecchio completamente libero da preconcetti e dedito a una sola cosa, le possibilità dei suoni nella loro totalità.
E per totalità intendo anche il rumore.
In questo senso Hendrix è stato un bluesman degli anni ’20/’30 con un muro di Marshall dietro.
E per quanto mi riguarda anche un protopunkone vero.
Uno che ha reso possibili cose come i Blue Cheer e i Sonic Youth non può essere la bandiera di quella gente che legge le riviste di chitarre.
Hendrix è roba per i fan dei Flipper.
Quindi oggi, per onorare questo Jimi un po’ meno considerato, mi sembra giusto fargli gli auguri con una versione abbastanza oscura di quello che secondo me è uno dei suoi pezzi migliori.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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