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Giorno: 6 Gennaio 2016

Sabato 9 gennaio a Comacchio una manifestazione delle associazioni cinofile contro il fenomeno dilagante degli avvelenamenti: “Una marcia per Jula”

da: Melting Pet acsd

Domenica 27 dicembre, a Lido di Volano, “alle cinque della sera” è morto un cane. Tutti i cani sono importanti. Tutti i cani, se muoiono, sono fonte di dolore per i loro proprietari, questo è fuor di dubbio. Ma Jula non era un cane come tutti gli altri, era un animale con la vocazione di aiutare gli esseri umani, bambini disagiati e anziani soli, un cane votato alla pet therapy. Jula ha compiuto sette anni il 25 dicembre. Pochi giorni dopo, quella sera maledetta di dicembre, Jula si trovava con Margherita Girotti sua proprietaria (educatrice cinofila, operatrice di pet therapy e zooantropologia didattica) per fare una passeggiata a Lido di Volano dove una polpetta avvelenata, deliberatamente abbandonata da un vigliacco criminale, le è stata fatale. Come scrisse Saint Exupéry nel Piccolo Principe: diventiamo responsabili di ciò che abbiamo addomesticato. Jula ha saputo andare oltre: noi eravamo responsabili per lei e lei era responsabile delle persone che assisteva. Infatti, i bambini che ha sottratto al disagio la ricordano, e la ricorderanno sempre, come quella amica discreta che ha insegnato loro ad amare la vita. Agli altri, ai bambini che ancora avevano bisogno del suo aiuto, non sarà detto nulla per non creare ulteriori traumi. Si discute spesso sulle gerarchie in materia affettiva, ci si interroga se coloro che mettono gli animali al primo posto sbagliano, se non dovrebbero invece rivolgere il loro affetto ai bambini o agli anziani o comunque alle persone. Bene, la storia di Jula dimostra quanto sia assurdo questo paradigma: Margherita amava Jula e Jula amava – e aiutava – i bambini e gli anziani. E che nessuno dica che “era soltanto un cane”. Che la terra ti sia lieve Jula. Per questa ragione, per testimoniare la vicinanza a Margherita, per contrastare la piaga delle esche avvelenate (n.d.r pochi giorni dopo la morte di Jula, un altro cane, di nome Emy, ha rischiato di morire nello stesso posto e per la stessa ragione), per sostenere le Istituzioni nella loro ricerca dei colpevoli, le associazioni che sottoscrivono il presente comunicato, il giorno sabato 9 gennaio 2016 , alle ore 11, hanno indetto una “marcia per Jula” a Comacchio e sfileranno per le strade della cittadina dei Tre ponti e dei Sette Lidi, appunto Comacchio, terminando il percorso sotto il Palazzo Comunale. Una delegazione (in rappresentanza dei presenti) chiederà un incontro al Sindaco di Comacchio onde poter definire una strategia comune per contrastare la piaga dilagante degli avvelenamenti.
Le adesioni sono giunte da tutta Italia e sono visibili alla seguente pagina Fb: https://www.facebook.com/Marcia-per-Jula-1697724153777304/?pnref=story
La descrizione dettagliata di quanto accaduto si trova a questa pagina Fb: https://www.facebook.com/Marcia-per-Jula-1697724153777304/?pnref=story
Info: Davide Celli tel. 3204731739
Coordinatori dell’iniziativa Melting Pet acsd – Laura Rizzoli tel. 3393550545
Aderiscono alla marcia:
ANONIMA CINOFILA ASD
ASSOCIAZIONE I RAGAZZI IN CENTRO
ASSOCIAZIONE A CODA ALTA ONLUS
ASSOCIAZIONE IL VAGABONDO di SASSO MARCONI
ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI ANIMALI DI MONGHIDORO
ASSOCIAZIONE G.A.D.A. GLI ANGELI DEGLI ANIMALI ONLUS
ANIMALMENTE ASD
INTERAZIONI ASD
BAIABABAU ASD
VOLA NEL CUORE ONLUS
QUELLI DI BALU’
ANIMA GOLDEN
CAMBIAMENTE ADUCAZIONE CINOFILA
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL GIARDINO
PROGETTO SERENA
DOG&FUN
CAMMINANDO CON IL CANE ASD
DARWIN DOG ASD
C’ERA UNA VOLTA IL CANE ASD
ATTENTI AL CANE ASD
IMPRONTA EDUCAZIONE CINOFILA ASD
SIUA – SCUOLA DI INTERAZIONE UOMO ANIMALE
LE TERRE DEL BRANCO ASD
MELTING PET ACSD
ASSOCIAZIONE “UNA ZAMPA PER AMICA” DEI VOLONTARI DEL CANILE E GATTILE DI TREBBO DI RENO
“E L’UOMO INCONTRO’ IL CANE” K.LORENZ (CANILE DI RICCIONE)
LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE SEZIONE DI FERRARA
ANIMAL LIBERATION
OIPA FERRARA
ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI ANIMALI
ASSOCIAZIONE L’ALBERO DELLE STELLE ASD
BESTIACCE
IL PICCOLO CAMPO
UNA CUCCIA PER LA VITA
EL MOVIMIENTO ASD
CENTRO CINOFILO LIVE THE DOG ASD
ASSOCIAZIONE NO PROFIT LA CIURMA DI KIRA
ANNESTRU ASD
LIBERINSIEME A SEI ZAMPE DI BARBARA CORRANTI
ASSOCIAZIONE ONDA
ASSOCIAZIONE RANDAGIO AMICO
DON’T WORRY BE DOG ASD
DOGGY LAB ASD
ASSOCIAZIONE HACHIKO
AKITA RESCUE ONLUS
MANO NELLA ZAMPA ASD
VOLONTARI VOLENTIERI
DAIMON ASD
6 ZAMPE ASD
DISCONNECTEDDOG ASD
RIFUGIO DEL CANE DI PONTE RONCA
AMICI DI LAIKA ASD
EUROPEAN GREYHOUND NETWORK – ADOTTA UN LEVRIERO
NATURAL-MENTE CANI
SPARTA ASD
CENTRO DIURNO IL GIRASOLE QUINTO MUNICIPIO ROMA
DOG’S TIME ASD
NUOVO RIFUGIO DI AMOLA
I SOLDATI DI DANIZA DELLA LEGIO URSA EMILIA ROMAGNA E TRENTINO ALTO ADIGE

Circolo Alexander Langer Ferrara: “Una vera e propria rappresaglia”

da: Stefano Cavallini

Il Circolo Alexander Langer di Ferrara aderisce al presidio promosso dalle Organizzazioni sindacali e di categoria a sostegno della richiesta di ritiro del provvedimento di licenziamento di Luca Fiorini. Il cambiamento del clima politico nel Paese con la messa in discussione dei diritti dei lavoratori produce di fatto l’inasprimento delle relazioni sindacali sino al punto da consentire rappresaglie come quella cui stiamo assistendo in questi giorni.
La nostra solidarietà va all’uomo come e va alla sua famiglia e nel contempo va alla sua funzione di delegato sindacale al servizio degli interessi dei lavoratori. Questo impegno si scontra brutalmente con il cinismo di chi non esita a far scempio della vita di una persona per meri interessi di parte.
Quanti momenti di tensione, di vivace dialettica tra sindacati e azienda si registrano durante le trattative e nelle relazioni industriali, ma non si ricorda nella nostra provincia un provvedimento di tale gravità.
Siamo sicuri che la solidarietà dei colleghi e delle istituzioni sarà massiccia, e la richiesta di reintegro dei Luca sarà unanime, per parte nostra continueremo a batterci per la dignità, e per la difesa dei diritti dei lavoratori e per la dignità del lavoro con più forza di ieri.

Hera: concluse le feste ecco come differenziare ciò che non si riesce a riciclare, dall’albero alle carte dei regali

da: ufficio stampa Hera Ferrara

Con i consigli del Rifiutologo si separano correttamente i rifiuti, dalla carta dei regali agli alberi di Natale

L’Epifania conclude le festività natalizie ed è arrivato il momento di riporre addobbi e alberi sintetici. Chi invece ha utilizzato un abete senza radici non lo potrà trapiantare ma lo dovrà correttamente depositare nei cassonetti di colore marrone. Ovviamente è necessario ridurlo in tronchetti per limitarne il volume. Sarà trasformato in compost, ottimo fertilizzante per l’agricoltura.
Occorre evitare che gli abeti finiscano nei contenitori per l’indifferenziato o peggio ancora abbandonati accanto ai cassonetti.
La soluzione migliore è portare gli abeti alle stazioni ecologiche di Hera (via Diana, via Ferraresi o via Caretti). In questo modo si può avere uno sconto sulla TARI. Per accumulare uno sconto più alto, è possibile portare alla stazione ecologica di Hera insieme all’albero di Natale anche gli altri oggetti non più riutilizzabili.
Per fare un regalo all’ambiente, ecco i consigli del Rifiutologo: l’app per smartphone e tablet di Hera scaricabile all’indirizzo www.ilrifiutologo.it. Il Rifiutologo aiuta i cittadini a differenziare correttamente i rifiuti e a segnalare direttamente a Hera eventuali criticità relative ai servizi ambientali ed è consultabile anche all’indirizzo: rifiutologo.it
Alla voce “carte da regalo”, il Rifiutologo di Hera spiega che la carta argentata da pacchetti va nel cassonetto dei rifiuti indifferenziati. Gli imballaggi voluminosi in cartone (per esempio le scatole dei giocattoli) devono essere ridotti di volume e conferiti nella carta, sia che si tratti di cassonetti in strada che di raccolta porta a porta. Nastri e fiocchi vanno con i rifiuti indifferenziati. Il consiglio, comunque, è riciclarli per altri regali, se non sono danneggiati: anche così si dà una mano all’ambiente. Gli imballaggi in plastica o in polistirolo e i sacchetti che contenevano i regali, se di plastica, vanno invece nella raccolta della plastica. Se sono di grandi dimensioni la loro destinazione è la stazione ecologica di Hera. Il Vetro può essere riciclato all’infinito, quindi è importante non buttare le bottiglie nell’indifferenziato dopo i brindisi, ma conferirle nelle apposite campane o nei contenitori del vetro. Le luci colorate che non funzionano più diventano RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e devono essere consegnate alle stazioni ecologiche. In alternativa, nel parcheggio dell’Ipermercato “le Mura” ci sono i cassonetti intelligenti per la raccolta dei RAEE. Si tratta di cassonetti ultra moderni, che si aprono con la tessera sanitaria.

IL FATTO
La casa del terremoto: arriva su Sky la vicenda del mancato risarcimento

E arrivata su Sky tg24 la vicenda relativa alla casa terremotata di Vigarano. I coniugi Zaniboni, che ne sono proprietari, nel 2012 sono stati costretti ad abbandonare il loro alloggio a seguito del sisma. I tecnici della Protezione civile, i vigili del fuoco e i periti del Comune l’avevano tutti concordemente dichiarata inagibile certificando il livello di rischio più grave (E) che significa pericolo di crollo. Ma qualche mese fa, a sorpresa, gli stessi tecnici comunali hanno ritrattato la loro precedente valutazione certificando che la casa – contrariamente a quanto affermato tre anni prima e in seguito confermato da numerosissime autorevoli perizie – è invece è perfettamente agibile. Di conseguenza il sindaco ha revocato l’ordinanza del 2012 dichiarando che la corretta classificazione è la “A” che non comporta alcun rischio e quindi nessun diritto di indennizzo.
Da qui è iniziata l’odissea della famiglia Zaniboni, che oltretutto si trova ora a dover vivere in una casa in affitto per la quale il Comune non riconosce più neppure il rimborso. Ma quel che è peggio nell’impossibilità di fatto di rientrare nella loro abitazione per il rischio concreto che una nuova eventuale scossa possa mettere in pericolo la loro vita e quella dei loro figli. Questo in lacrime ha raccontato la signora Gloria al giornalista Flavio Iserrnia di Sky in un lungo servizio, di ben quattro minuti, andato in onda ieri in più edizioni di tg di Sky 24.
Fino ad ora solo FerraraItalia si era occupata del caso. L’improvvisa ribalta nazionale si spera possa contribuire a fare chiarezza e rendere giustizia. Ha dichiarato Andrea Zaniboni all’intervistatore: “Chiedo solo che ci sia riconosciuto ciò che ci spetta: “Cinque se è cinque, cento se è cento, nulla se è nulla”.

Guarda il servizio di Sky tg24

Leggi gli articoli di FerraraItalia

LA NOTA
Azzurra libertà

Per fortuna esiste qualcosa che non si può abbattere, qualcosa che ha un colore trasparente, che trasuda energia da ogni sua diramazione, che infonde speranza ovunque ci si trovi e di fronte a qualsiasi avversità. Una parola magica, amica, a volte difficile da conquistare, ma unica, inafferrabile, inarrestabile, irrinunciabile, senza prezzo. Spesso siamo ignari di cosa significhi non averla; quando la si ha sempre avuta, quando per essa non si è dovuto lottare, quando ci è stata regalata fin dalla nostra nascita, quando non ci si misuri con la sua assenza. La libertà. Colorata di azzurro.
“C’era una volta un gigantesco albero azzurro al centro di una città. Era bellissimo e altissimo e più forte di qualsiasi altro. I suoi rami infiniti attraversavano le finestre e le porte delle case”. Questo è l’incipit del meraviglioso libro “L’Albero Azzurro”, del giovane scrittore iraniano Amin Hassanzadeh Sharif, pubblicato in Italia da Kite Edizioni, nella traduzione di Giulia Belloni.

Questi giovani autori iraniani non smettono di stupire. Amin è originario di Teheran, ma vive a Bologna, dove è approdato nel 2011 per perfezionarsi ai corsi dell’Accademia di Belle Arti. Le sue illustrazioni sono state pubblicate in tutto il mondo dall’editore Shabaviz e gli hanno portato vari riconoscimenti, fra cui il prestigioso premio “Golden Pen” della Biennale Internazionale di Belgrado, nel 2007.

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La copertina de “L’albero azzurro”

“L’albero azzurro” è la prima storia interamente ideata, scritta e illustrata dall’artista iraniano: narra di un grande albero dal colore azzurro, che segna le esistenze degli abitanti di un villaggio inventato e imprecisato, un racconto “senza tempo e senza luogo”, come lo definisce lo stesso Amin. È un libro di poche pagine, che si divora in pochi minuti, ma che si sfoglia e ri-sfoglia, che fa fermare gli occhi più volte sulle sue illustrazioni e i suoi colori delicati ma intensi. I disegni sono bellissimi, una rara perla di fantasia, grandi tavole realizzate con la tecnica dello scratch e con colori a olio. Resterete affascinati da quei tratti in cui i diversi toni di marrone mettono in risalto il blu della pianta, una pianta che pare arrampicarsi sulle pagine, senza paura, senza ritegno, senza vergogna, arrivando su su, in alto in alto, verso i vostri pensieri liberi, leggeri e affascinati. Lunghi rami snelli, che paiono le braccia di un’elegante e aristocratica signora d’altri tempi, sembrano volersi intrecciare con i vostri sogni avvolti dal colore.
Quell’albero speciale e innocente era testimone della vita tranquilla degli abitanti del paesino che vivevano a stretto contatto con lui, amandolo, rispettandolo e condividendone la crescita giorno dopo giorno. Ma come accade in molte favole, i cattivi attendono imperterriti e impavidi, annidati dietro l’angolo: in questo caso il perfido figuro è l’invidioso e fosco re del villaggio, che odia quell’albero imponente perché la sua fama e la sua bellezza offuscano quelle del palazzo reale. Ogni anno, quindi, ordina ai suoi uomini ubbidienti e servizievoli di alzare le mura di cinta e di tagliarne tutti i rami che si avvicinano troppo al palazzo, ma ogni volta qualcuno riesce a valicare le mura. Incurante del potere. L’invidia porta le persone a essere cattive e il re non fa eccezione. Le conseguenze del suo gesto saranno inaspettate.

Perché la libertà, preziosa, sempre svetta e alla fine trionfa. Non la si può abbattere, perché troverà comunque il suo magico spazio azzurro nei meandri di ogni cattiveria e perfidia umana. Bella morale, in un mondo in cui si parla tanto di libertà senza comprenderla veramente.

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Venerdì 8 gennaio al Circolo Arci Zone K di Malborghetto la live performance di (Free) TEXTURE

da: Circolo Arci Zone K

Venerdì 8 Gennaio torna la programmazione live al Circolo Arci Zone K di Malborghetto, dopo le festività, con un altro evento di grande interesse, sarà infatti di scena (free) TEXTURE, performance live audio e video a cura di Stefano “Dedo” Panzera (Intelligence Dept., storica band new wave ferrarese degli anni 80) e Francesco Mancin (graphic designer/videomaker).
Il progetto (free) TEXTURE nasce nel 2015, dall’incontro tra la musica di Dedo e le esperienze video di Francesco. Insieme condividono un grande fascino per la combinazione tra immagini e suono, in particolare per atmosfere e paesaggi creati dai sintetizzatori e da una gamma variabile di tecnologie digitali e analogiche.
La performance si caratterizza per l’audio/live set di Dedo abbinato ad una proiezione video di Francesco. Entrambi seguiranno un flusso creativamente svincolato da binari obbligati, per un live ogni volta sostanzialmente diverso.
Libera creatività audio-video, in cui musica e immagini viaggiano compenetrandosi.
La musica di Dedo è caratterizzata da avvolgenti correnti elettroniche, tempestate da pulsazioni ritmiche, suoni dilatati e cadenze prossime all’IDM, con la melodia sempre ben presente.
La parte video è una fusione tra pattern e rumore analogico, modulati manualmente e sincronizzati alla musica. Un crocevia tra diverse sorgenti di immagine, vere e proprie texture visive generate elettronicamente, a metà tra l’evento “visual” e il video.
Caratteristica importante della performance è l’incrocio tra strumentazione analogica e digitale, sia per la parte audio che per la parte visiva.
Il suono di Dedo arriva direttamente a dei piccoli video synth analogici artigianali e Francesco modula effetti, noise e texture manualmente, integrandoli anche con l’uso di pattern creati con software video al laptop.
Un accostamento, incrocio e combinazione, di strumenti, suoni ed immagini, digitali ed analogiche, per creare un percorso di libera creatività audio-video potente ed emozionale.
Dalle 19 e 30, ad introdurre (free)TEXTURE, ci sarà il dj-set new wave di Davide Pirma Carlotti, storico sassofonista e tastierista degli Intelligence Dept.
Ennesima proposta di qualità da gustare nell’atmosfera intima e suggestiva di Zone K.
Il Circolo aprirà con il solito aperitivo alle ore 18.30. Il concerto avrà inizio intorno alle 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Per informazioni e prenotazione dei posti il numero è 346.0876998.

Calore e dolcezza

Si può scegliere al cioccolato al latte, bianco, fondente o al pistacchio, si possono aggiungere marshmallows, polvere di peperoncino o cannella, e poi farci galleggiare sopra una montagna di panna montata come la neve. In qualsiasi versione la si preferisca, come resistere al caldo conforto della bevanda invernale più dolce del mondo?

Arriva la Befana

Nel caso qualche nostro piccolo lettore volesse fare un regalo alla Befana in cambio di ciò che ha trovato nella calza, ecco un’idea originale.

gianni_rodari

La Befana, cara vecchietta,
va all’antica, senza fretta.
Non prende mica l’aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana… non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto…
Un po’ di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!

(Gianni Rodari)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Syd

Oggi è il 6 gennaio e in barba alla befana, da quando ho ricevuto il mio attestato con su scritto “libero arbitrio” questa data per me vuol dire solo Syd Barrett.
Quest’anno ne farebbe 70, porca vacca.
Mi ricordo ancora come se fosse ieri il giorno in cui andai a comprare la mia chitarra acustica e proprio dentro al negozio la radio passò la notizia.
Syd era sparito da un bel po’ già a quell’epoca ma scoprire che non era più su questa palla che gira fu un bruttissimo colpo.

Brano: “Opel” di Syd Barrett Album: “Opel” del 1988
Brano: “Opel” di Syd Barrett
Album: “Opel” del 1988

Con tutti gli stronzi che ci sono in giro poi.
Primi fra tutti i suoi ex compagni nei Pink Floyd.
Perché sì, io sono uno di quelli.
A me e a un sacco di altra gente QUEI Pink Floyd non sono mai andati giù.
E penso che il tempo ci darà ragione.
Anche senza tirare in ballo le porcate di uno come Roger Waters.
È verissimo che i Pink Floyd senza Syd sono passati a un altro sport.
Ma mi sono sempre chiesto cosa me ne fregasse di quella roba melliflua quando potevo avere il disco con Syd e la sua ancora più fenomenale roba solista.
E infatti l’ho lasciata là dov’era, nel reparto dischi che si regalano a Natale.
In edizione rimasterizzata ogni cinque anni così da poter godere ancora meglio di quella ruffianata con il prisma in copertina, quella corista orgasmica e pure quell’altra masegna che non sono mai riuscito ad ascoltare a metà con quel muro in copertina buono al massimo per farci la pipì.
So che questi miei pensierini possono far arrabbiare qualcuno.
Ma per una volta vorrei vuotare il sacco io perché per anni mi sono dovuto sorbire tutti i tipi di fan dei maledetti Pink Floyd, ognuno con le sue idee sui Pink Floyd ma sempre e solo una garanzia: un tono pesante e sufficiente quanto i loro amati Pink Floyd tutte le volte che si arrivava all’argomento Barrett.
Perché con Barrett erano solo canzoncine (e cos’hanno di male le canzoncine?) e perché Gilmour è un chitarrista e via di luoghi comuni.
Puntualmente poi magari si commuovono con la storia su Wish You Were Here e il ciccionissimo Barrett rasato che va in studio a trovare i Pink Floyd così a sorpresa, proprio mentre sono intenti a registrare quel CAPOLAVORO assolutamente non svenevole e banale che intitola quel disco.
Ma dimenticano sempre la risposta di Syd interpellato su quel pezzo: non vi sembra un pochino datato?
Quindi se qualcuno si arrabbiasse arrabbiatevi pure con Syd.
E godetevi la sua risposta nella foto.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.