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Giorno: 8 Gennaio 2016

Domenica 10 gennaio la Santa Messa d’inizio dell’anno del Palio di Ferrara

da: ufficio stampa Ente Palio Ferrara

Si svolgerà domenica 10 gennaio, alle 11:00, presso la chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo, in via Arginone a Ferrara, la Santa Messa di inizio anno del Palio di Ferrara. La funzione verrà celebrata da Don Matteo Visentini, parroco di San Giacomo Apostolo e, da quest’anno, su nomina dell’Arcivescovo di Ferrara, Mons. Luigi Negri, assistente spirituale del mondo del Palio. Si tratterà, di fatto, della prima iniziativa del 2016 che vedrà coinvolte insieme le contrade e la Corte Ducale.

Lunedì 11 gennaio al Clandestino di via Ragno il Jazz Club Ferrara propone il trio Rope in concerto

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Downtown Tower Winter Edition, la mini-rassegna del Jazz Club Ferrara presso il Clandestino di via Ragno, giunge al penultimo appuntamento e lunedì 11 gennaio propone lo straordinario interplay del trio Rope guidato da Fabrizio Puglisi al pianoforte e tastiere e completato da Stefano Senni al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. Ad impreziosire la serata sarà la selezione di spiritual jazz – rigorosamente in vinile – di France Dj, arricchita dalla gustosa gastronomia elaborata “a quattro mani” dallo staff del Torrione e del Clandestino. Seguono il concerto infuocate jam session.

Downtown Tower Winter Edition, la mini-rassegna del Jazz Club Ferrara presso il Clandestino di via Ragno, giunge al penultimo appuntamento e lunedì 11 gennaio (ore 21.30) propone lo straordinario interplay del trio Rope che – forte di un sodalizio decennale – si pone al servizio di un’estetica che rappresenta la perfetta sintesi dei linguaggi musicali del Novecento.
Immaginate che le cinetiche e frastagliate linee post-bop di Misha Mengelberg siano destinate a portare per sempre il segno del timbro aspro e visionario di Eric Dolphy, per essere poi decostruite e ricostruite da un trio che si muove senza alcun tabù. Fabrizio Puglisi (pianoforte e tastiere), uno dei musicisti più sorprendenti dell’attuale scena italiana, trova in Zeno de Rossi (batteria) e Stefano Senni (contrabbasso) due voci strumentali totalmente empatiche, capaci tanto di trascendere la tradizione ritmica di basso e percussioni, quanto di interpretarla con la più grande consapevolezza di tutte le sue implicazioni.
Il catanese Puglisi ha frequentato lungamente la scena improvvisativa olandese a fianco di mostri sacri quali Tristan Honsinger, Han Bennink, Ernst Glerum, Ab Baars, Sean Bergin, Ernst Reijseger e Tobias Delius per poi misurarsi a fianco di artisti del calibro di Steve Lacy, David Murray, John Zorn, Don Byron, George Russell e Dave Liebman. L’elenco si amplia se si aggiungono le collaborazioni italiane: Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Roy Paci e Cristina Zavalloni, nonché molti dei musicisti gravitanti attorno ai collettivi Basse Sfere e El Gallo Rojo.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 11 gennaio sarà la selezione di spiritual jazz – rigorosamente in vinile – di France Dj, arricchita dalla gustosa gastronomia elaborata “a quattro mani” dallo staff del Jazz Club e del Clandestino. Seguono il concerto infuocate jam session. Serata a ingresso libero.
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30) e 0532 767101
DOVE
Clandestino, via Ragno 50 – Ferrara
COSTI E ORARI
Ingresso libero
Aperitivo con dj set a partire dalle ore 19.30
Concerto 21.30
Jam session 23.00

Eternedile Bologna vola in Social Basket Cup, Fortitudo a un passo dagli ottavi di finale

da: Ufficio Stampa SuperNews

Su Facebook il campionato tra le pagine ufficiali delle squadre di basket in A2

La Fortitudo Bologna si preannuncia essere tra le protagoniste di questa Social Basket Cup 2015/2016, il campionato tra le pagine Facebook delle squadre di basket in A2.
Dopo il grande successo dello scorso anno, torna il campionato cestistico più social della rete e le tifoserie italiane ricominciano a sfidarsi in un’avvincente gara di voti.
Puoi trovare l’app del gioco su Facebook, digitando le parole chiave Social Basket Cup! Il regolamento è disponibile al link http://news.superscommesse.it/iniziative/social-basket-cup-2015-2016.html
Per i sedicesimi di finale la squadra sta affrontando a viso aperto la Briosa Barcellona e grazie all’affetto dei numerosi tifosi ha ottenuto finora il vantaggio con un punteggio di 14 a 51. L’Eternedile quest’anno può davvero conquistare la parte alta della classifica.
Il campionato è del tutto innovativo perché per la prima volta i tifosi ne sono i veri protagonisti: sono infatti loro a stabilire chi vincerà i match votando le pagine Facebook in sfida.
Giocare è divertente e gratuito. Dopo aver visitato la pagina Facebook di ogni compagine, i tifosi possono votare assegnando a ciascuna un punteggio che va da 0 a 5 stelline. Il club che ottiene il punteggio più alto accede al turno successivo, l’altro abbandona la gara.
Il campionato è suddiviso in 5 giornate di gioco, dai sedicesimi alla finalissima. Per ogni turno, i tifosi sono chiamati a valutare un aspetto diverso delle pagine ufficiali delle squadre, fino ad arrivare alla grande finale che decreterà la squadra Campione d’Italia di Social Basket Cup.
Di seguito i punteggi parziali di tutte le sfide in corso:
Verona-Mantova 200-98; Siena-Ferrara 51-37; Imola-Brescia 12-10; Omegna-Agropoli 25-13; Barcellona-Bologna 14-51; Chieti-Casalpusterlengo 26-13; Latina-Scafati 28-6; Recanati-Biella 22-8; Monferrato-Ferentino 59-85; Rieti-Roma 67-27; Ravenna-Tortona 8-30; Trieste-Treviso 89-8; Legnano-Jesi 15-6; Reggio Calabria-Matera 29-10; Trapani-Roseto 24-3; Treviglio-Agrigento 12-8

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Meno rifiuti, più riciclo e recupero di energia: ecco il Piano regionale approvato dalla Giunta

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Il presidente Bonaccini: “Un risultato che ci colloca tra le realtà più avanzate in Europa. Passo successivo, la discussione e approvazione in Assemblea”. L’assessore Gazzolo: “Un Piano innovativo, che anticipa le tappe fissate dall’Ue e che consentirà ai cittadini di risparmiare”

Riciclare entro il 2020 almeno il 70% di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico e ridurre al 5% lo smaltimento a partire dal conferimento in discarica. Questi, in sintesi, gli obiettivi che la Regione si dà con il nuovo Piano per la gestione dei rifiuti. Obiettivi ambiziosi se confrontati con quelli indicati dall’Europa, di gran lunga inferiori: 60% di raccolta differenziata al 2025 (65% al 2030) e, per quanto riguarda lo smaltimento e il conferimento in discarica, il 10% entro il 2030. Da sottolineare come oggi questa percentuale in Italia sia prossima al 40%. Un nuovo approccio, dunque, nella gestione dei rifiuti, per produrne di meno, per differenziare e riciclare di più, e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico.
“Come avevamo promesso – ha ricordato il presidente Bonaccini – , dopo aver legiferato per primi in Italia in tema di economia circolare, con la legge regionale 16/2015, oggi in Giunta abbiamo approvato il Piano per la gestione dei rifiuti, che verrà messo alla discussione e all’approvazione dell’Assemblea legislativa nei tempi prestabiliti, e cioè entro la primavera. E’ un risultato che ci colloca tra le realtà più avanzate in Europa”.
“Il Piano, che intende uniformare e integrare principi e azioni che dovranno essere realizzati sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna, garantirà una gestione più innovativa e razionale, volta a ottimizzare l’uso dell’impiantistica esistente su scala regionale e a porre le basi per una tariffa unica di smaltimento – sottolinea l’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo – . Tutto ciò avrà anche ripercussioni importanti e positive in termini di risparmi per i cittadini, che vedranno a regime una riduzione delle proprie bollette”.
Il Piano delinea un modello di gestione che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia e, infine, smaltimento in linea con la cosiddetta “gerarchia dei rifiuti” europea. L’attenzione si sposta quindi sulla parte a monte della filiera del rifiuto e non più su quella terminale coincidente con lo smaltimento, affrontando i temi della riduzione del rifiuto, della raccolta e dell’industrializzazione del riciclo. Quest’ultimo aspetto sarà affrontato anche attraverso la promozione di Accordi volontari che consentiranno la valorizzazione delle frazioni di rifiuti differenziati nell’ambito di cicli produttivi locali, favorendo quindi la crescita e lo sviluppo delle aziende locali operanti nel settore della Green Economy.
Già promosso a pieni voti dall’Europa, il Piano stabilisce un nuovo approccio nella gestione dei rifiuti, in continuità con quanto previsto nella legge regionale 16/2015. Uno strumento operativo per arrivare entro il 2020 al raggiungimento degli obiettivi già citati, a cui si aggiungono la riduzione della produzione pro-capite di rifiuti compresa tra il 20% e il 25%, il 73% di raccolta differenziata e l’autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale, mediante l’utilizzo ottimale degli impianti esistenti. Il Piano assegna alla “tariffa puntuale” un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi: il principio è “paghi quanto butti”, che punta a premiare i comportamenti virtuosi.
Le azioni concrete che consentiranno di raggiungere gli obiettivi del Piano sono quindi la tariffazione puntuale, gli Accordi di filiera previsti e in parte già sottoscritti, il fondo incentivante previsto dalla legge regionale 16/2015. A ciò si aggiungono le azioni specifiche sul Comune di Bologna e la Provincia di Reggio Emilia, già co-finanziate dalla Regione attraverso il Piano di azione ambientale. Sono previsti solo tre impianti di discarica in Emilia-Romagna, in via prioritaria per i rifiuti speciali, e la cessazione dei conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati in due degli otto impianti di incenerimento.

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Lavoro, oggi in Regione intesa sulla gestione della cassa integrazione in deroga per il 2016

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Nel 2015 in Emilia-Romagna sono state presentate 4922 domande di Cig in deroga che hanno coinvolto circa 30 mila lavoratori. L’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi: “un passo in avanti per garantire un reddito a chi l’ha perso. L’obiettivo resta però quello di operare in modo diffuso per ricercare soluzioni di rilancio industriale”

Siglata oggi in Regione l’intesa sulla gestione degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2016. L’accordo è stato sottoscritto dalle Regione Emilia-Romgana, dalle forze sociali, economiche e istituzionali emiliano romagnole durante i lavori del Tavolo tecnico di monitoraggio regionale sugli ammortizzatori in deroga. Infatti, la legge di Stabilità ha disposto anche per il 2016 la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali in deroga in attesa della completa attuazione della recente riforma degli ammortizzatori sociali.
Nel 2015 in Emilia Romagna sono state presentate 4922 domande di cassa integrazione guadagni in deroga che hanno coinvolto complessivamente circa 30 mila lavoratori.
«Con oggi – sottolinea l’assessore regionale alle Attività Produttive Palma Costi – abbiamo fatto un passo in avanti per garantire un reddito a chi l’ha perso e non ha nessuna tutela consentendo anche di attivare le politiche attive necessarie a qualificare i lavoratori. L’obiettivo resta però quello di operare in modo diffuso per ricercare soluzioni di rilancio industriale».
Per fare il punto della situazione, il prossimo appuntamento del Tavolo tecnico di monitoraggio regionale sugli ammortizzatori in deroga sarà convocato entro il prossimo 31 marzo 2016.

Venerdì 8 gennaio 2016, Anbinforma anno XVIII n. 1

da: ufficio stampa A.N.B.I.

ANBI: COLLEGATO AMBIENTALE, PAGINA NUOVA PER IL TERRITORIO

“Natale è più bello, perché più verde”: è questa la soddisfazione, con cui l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e di Tutela del Territorio (ANBI) ha salutato l’approvazione del Collegato Ambientale, riconoscendo merito all’impegno dei Ministri, Galletti ed Orlando.
“E’ un’agenda green, equa, moderna: una scelta, che contiene grandi potenzialità di sviluppo economico, indicando regole, norme e risorse – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Particolare soddisfazione esprimiamo per il Fondo di Rotazione destinato alla redazione di progetti per la riduzione del rischio idrogeologico, attivato allorché la Struttura di Missione #italiasicura ha redatto le linee guida per una progettazione ambientalmente compatibile; ne è coerente conseguenza e per noi elemento di soddisfazione lo stanziamento di risorse finalizzate all’eliminazione di scempi urbanistici, costruiti in aree ad alto rischio idrogeologico, perché la lotta al dissesto non può pres! cindere da un concreto contrasto agli abusi. Apprezziamo inoltre la costituzione del Comitato per il Capitale Naturale così come la cultura, che permea il provvedimento: posizionare la questione ambientale all’interno del processo di rilancio economico del Paese. Va in questo senso – ha concluso il Presidente ANBI – la strategia della green community, che porta anche le risorse idriche all’interno delle opportunità per l’acquisizione dei certificati verdi, finalizzati all’abbattimento delle quantità di anidride carbonica, presenti in atmosfera.”
“Finalmente – gli ha fatto eco il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – l’Italia torna in sintonia con quanto da tempo richiede l’Unione Europea, trasformando le Autorità di Bacino in Autorità di Distretto Idrografico. E’ una battaglia, che ANBI sosteneva da tempo così come fa con i Contratti di Fiumi, anch’essi ricompresi nel Collegato Ambientale. Per l’Italia e la tutela del suo territorio si aprono davvero pagine nuove; ora tocca a tutti noi riempirle. I Consorzi di bonifica ci sono.”


VINCENZI: “LE PIOGGE SONO UN FONDAMENTALE FATTORE DA PRESERVARE A SERVIZIO DEL VALORE TERRITORIO E DELL’ECONOMIA DELLA BELLEZZA”

All’inizio della stagione invernale, dopo un autunno straordinariamente mite, l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) ha redatto un monitoraggio sullo stato delle riserve idriche del Paese: si conferma una generalizzata preoccupazione in prospettiva.
“Il fatto che la carenza di precipitazioni stia penalizzando l’industria turistica montana, mentre le campagne sono fortunatamente a riposo – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – non può esimerci da una riflessione su quanto si sta registrando: la perdurante assenza di precipitazioni anche nevose è preoccupante in prospettiva, perchè non si stanno ricaricando le falde e si stanno abbassando i livelli dei bacini idrici. Il paradosso è proprio questo:  come gli sciamani, siamo ancora costretti a sperare nella clemenza di Giove Pluvio sia ne! lla quantità che nelle modalità delle piogge, che auspichiamo venire.”
Un recente studio di Prometeia ha indicato in 240 miliardi il valore dell’“economia della bellezza” nel nostro Paese, pari al 16,5% del Prodotto Interno Lordo.
“Il termine bellezza – ha proseguito il Presidente ANBI – qui va inteso in senso lato: dal patrimonio artistico alle buone pratiche, ma di certo il territorio ne è fattore protagonista così come il made in Italy agroalimentare, che per l’84% dipende dall’irrigazione, per la quale gli enti consortili distribuiscono annualmente circa venti miliardi di metri cubi d’acqua con fini anche ambientali e di tutela del paesaggio; entrambi sono quindi  elementi strettamente legati alla disponibilità, nonché alla corretta gestione della risorsa idrica oggi in ! deficit di approvvigionamento. I Consorzi di bonifica, grazie all’utilizzo del sistema “Irriframe”, hanno risparmiato, in un anno, 500 milioni di metri cubi d’acqua ma, in questo momento, tornano alla mente le grandi quantità di pioggia che, nei mesi scorsi, invece di essere una risorsa da immagazzinare, si sono rivelate un dramma per i territori e le loro popolazioni. Torniamo quindi a ribadire – ha concluso Vincenzi – la necessità di un Piano Nazionale degli Invasi, capaci di trattenere le acque in eccesso da utilizzare nei periodi di magra, evitando al contempo fenomeni alluvionali sui centri abitati. Sarebbe questa la testimonianza di un Paese, che opera concretamente per il proprio futuro, non limitandosi a vivere, scrutando il cielo: dal gran lavoro della Struttura di Missione #italiasicura si deve passare a #italiavirtuosa.”


ANBI: POZZI BEVITORI ED AREE FORESTALI DI INFILTRAZIONEPER EVITARE LA GRANDE SETE

Si chiamano “pozzi bevitori” ed “A.F.I.  – Aree Forestali di Infiltrazione”, due risposte innovative ai cambiamenti climatici, che stanno minando il regolare approvvigionamento idrico nel nostro Paese. I “pozzi bevitori” sono manufatti che, inseriti nel terreno, permettono di “abbeverare” il sottosuolo con flussi idrici, adeguatamente deviati; le Aree Forestali di Infiltrazione sono invece terreni, dove una specifica sistemazione agricola favorisce la permeabilità del suolo.
“L’attuale anomala fase climatica, caratterizzata da un caldo record per la stagione e dalla perdurante assenza di precipitazioni, non solo sta fortemente danneggiando l’economia montana invernale, ma rischia di avere pesantissime ripercussioni sul prossimo andamento agrario, nonché per lo stesso approvvigionamento ad uso umano. I dati sulle riserve contenute negli invasi di nostro interesse, segnalano un costante abbassamento soprattutto al Nord, dove i bacini lacustri sono abbondantemente in deficit di riempimento. Se da un lato, ANBI chiede il varo di un Piano Nazionale degli Invasi per aumentare la capacità di trattenere le acque di piena da utilizzare nei periodi di magra,  evitando al contempo il loro abbattersi sui centri abitati, dall’altro si stanno concretamente sperimentando nuove soluzioni locali per catturare le piogge! , quando arriveranno.”
Ad annunciare l’impegno dei Consorzi di bonifica ad attrezzarsi per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sulla disponibilità di risorsa idrica, è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e di Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che ha  proseguito: “A preoccuparci in questo momento è soprattutto l’aumentato rischio idrogeologico, causato da un terreno arso e paradossalmente impreparato a ricevere ! le grandi quantità d’acqua che, prima o poi, cadranno. Ciò accentuerà l’effetto ruscellamento con il pericolo conclamato di grandi quantità d’acqua, che si riverseranno a valle e quindi sui centri urbani. Gli oltre 180.000 chilometri della rete idraulica sono pronti in tutto il Paese a smaltire piogge anche intense, purchè non abbiano le caratteristiche di evento estremo bombe d’acqua, che rende inadeguato qualsiasi sforzo. Per contenerne gli effetti, serve un piano di interventi infrastrutturali, ricompresi in parte nell’annuale Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, che prevede 3.335 interventi per un impo! rto complessivo pari a circa 8.412.000 euro.”


UMBRIA – CONTINUO IMPEGNO PER IL NERA

E’ costante l’impegno del Consorzio di bonifica Tevere Nera per la messa in sicurezza delle aree classificate ad elevato rischio idraulico nella Conca Ternana, nell’ambito del Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità del bacino del fiume Tevere. Sono infatti stati appaltati definitivamente gli interventi per la messa in sicurezza del fiume Nera nel tratto riguardante la città di Terni e la zona industriale Terni – Narni (III Stralcio 3° Lotto): i lavori (costo complessivo: € 4.638.025,00) consistono in innalzamenti arginali in terra, terra armata e muri.
Sono a buon punto di esecuzione anche altri interventi di messa in sicurezza del fiume Nera nella città di Terni (sede anche dell’ente conorziale) per un importo complessivo pari a €  3.149.176,00.
A Novembre 2015 sono infine iniziati gli interventi per la messa in sicurezza del fiume Nera nel tratto riguardante la città di Terni e la zona industriale Terni – Narni ( III Stralcio 2° Lotto): previsti rialzi arginali per un importo complessivo pari ad € 450.000,00;  tali lavori hanno comportato l’effettuazione delle preliminari operazioni di bonifica da ordigni e residuati bellici.


VENETO – PRIMO PASSO DELLA REGIONE VERSO IL SALDO DEI DEBITI

La Regione Veneto ha annunciato 1.700.000 euro  per  il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, RO): andranno a saldare le spese sostenute dall’ente consortile per la costruzione del ponte, che collega l’abitato di Scardovari con l’isola di Polesine Camerini e sovrasta la barriera contro la risalita del cuneo salino realizzata a fine anni ‘90.  Il ponte di prima categoria, lungo 140 metri e a 3 luci, è dotato di un carroponte funzionale alla manutenzione e gestione della sottostante barriera, rappresentando un’importante via di fuga in caso di alluvione.
Con la manovra finanziaria di fine anno, la Giunta Regionale ha così iniziato a sbloccare i pagamenti verso i Consorzi di bonifica per gli investimenti fatti nella gestione idraulica del territorio e  finora impediti dal blocco della cassa, che ha impedito alla Regione di deliberare liquidazioni. Grazie al lavoro di verifica, controllo e pulizia finanziaria dei residui, condotto con l’assestamento finanziario 2015, sono stati altresì trovati i fondi per iniziare a saldare i crediti più urgenti.


FRIULI-VENEZIA GIULIA – APPROVATI NUOVI PROGETTI

Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) ha indetto la gara per l’appalto delle opere di “Sistemazione idraulica della rosta di Ospedaletto sul fiume Tagliamento” a Gemona: un intervento da 1.110.000 euro. Il progetto contempla la realizzazione di opere finalizzate a proteggere l’argine sinistro posto a valle dell’opera di presa di Ospedaletto, la cui stabilità è minata da importanti erosioni; si stima che i lavori potranno avere avvio a metà 2016 con una durata prevista di 180 giorni.
L’ente consortile ha anche deliberato l’adozione del progetto definitivo-esecutivo per un intervento urgente atto alla sistemazione idraulica delle rogge di Udine e Palma: un progetto da 250.000 euro, predisposto a seguito di apposito finanziamento della Protezione Civile Regionale; le tratte delle rogge interessate ricadono interamente nel comune di Reana del Rojale.
Infine, l’ente consorziale interverrà anche a Muzzana del Turgnano a seguito di una convenzione con il Comune per lavori di miglioramento del sistema di irrigazione di soccorso e del sistema di scolo delle acque a servizio dei fondi in località Bosco Baredi.


VENETO – NUOVO MANUFATTO A TUTELA DI UN TERRITORIO DEPRESSO

Sono praticamente conclusi i lavori (importo: 100.000 euro) per la costruzione di un nuovo manufatto di immissione della Fossetta di Vetrego nello scolo Pionca tra i comuni di Mirano e Pianiga.  Lo ha reso noto il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), precisando che si tratta di un intervento a completamento di opere già realizzate e concluse nell’ambito del progetto di “riassetto idraulico e rinaturalizzazione dell’asta principale dello scolo Pionca”; grazie ai risparmi ottenuti si è potuto realizzare il nuovo manufatto per evitare che eventuali piene rischino il reflusso delle acque verso i territori delle “Basse” che, come dice chiaramente la toponomastica, risultano più depressi e potenzialmente soggetti ad allagamenti.


LOMBARDIA – 2016, UN ANNO DI GRANDI IMPEGNI

Si è riunito il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) per l’approvazione del bilancio di previsione 2016 oltre che del Codice Etico di Comportamento e del nuovo regolamento consortile di polizia idraulica.
La fine del 2015 ha visto importanti ampliamenti della rete consortile con l’affidamento all’ente consortile di diversi corsi d’acqua, da parte di Regione Lombardia, nonché la sottoscrizione di significativi accordi volti alla collaborazione a tutto campo sul tema della gestione e del controllo della risorsa idrica. Regione Lombardia ha inoltre attribuito, all’ “ETVilloresi”, ulteriori competenze quale il ruolo di Autorità per il Demanio della Navigazione sulla Rete dei Navigli, che viene così ad affiancarsi a quello di Autorità di Polizia Idraulica.
Il completamento delle centrali idroelettriche di Panperduto e Monza porterà poi ad affinare nuove competenze ed a sviluppare ulteriori progetti nell’ottica di utilizzare al meglio la risorsa idrica con entrate in grado di ridurre gli oneri gravanti sui consorziati. Nel corso del 2016 si procederà altresì con la revisione del Piano di Classifica e l’adozione dei Piani Comprensoriali di Bonifica, strumenti che andranno opportunamente sviluppati al fine di perseguire un adeguato equilibrio tra i costi a carico dei consorziati e le risorse necessarie per permettere la gestione della rete idrica, nonchè i lavori per il suo efficiente funzionamento. Durante l’”asciutta” primaverile 2016 verranno conclusi gli interventi per conto della società Expo (progetto Anello Verde-Azzurro) ed i lavori sul sistema del Naviglio Grande e del Naviglio di Beregu! ardo, già iniziati nel 2015; verranno avviati i successivi lotti e le opere sul Naviglio di Pavia, a Binasco e Casarile, con previsione di conclusione nell’asciutta autunnale 2016. Per quanto riguarda il Naviglio Martesana, sempre nell’asciutta primaverile 2016, si prevede di concludere gli interventi già affidati nel 2015, ancora grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, per complessivi € 1.655.000,00.
Infine, nel Basso Pavese, nei primi mesi del 2016 si procederà con la fornitura per la definizione delle migliori tecnologie finalizzate alla stabilizzazione delle sponde del mandracchio della Chiavica, impiegando le risorse messe a disposizione da A.I.Po (Agenzia Interregionale per il Po) per complessivi € 200.000,00. Agli inizi del 2016 è previsto anche  il completamento degli interventi di realizzazione della Via d’Acqua Nord. L’ente consorziale seguirà inoltre le previsioni di sviluppo, relative all’area EXPO, sia per quanto riguarda il proseguimento delle attività già svolte durante l’Esposizione Universale per la fornitura di acqua e per i relativi servizi di gestione che per l’eventuale nuova fornitura di risorsa idrica.


TOSCANA – TOURNEE DI FINE ANNO

Zona per zona, tappa dopo tappa il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha voluto incontrare prima della fine dell’anno tutte le Amministrazioni Comunali del proprio territorio per fare insieme il punto della situazione. Un ciclo di conferenze denominate “Stati Generali dei Territori”, al fine di relazionare sull’attività effettuata finora dal nuovo ente, presentare le linee fondamentali del bilancio e del piano delle attività per l’anno 2016, raccogliere richieste e indicazioni.
Presidente e Direttore Generale dell’ente consortile hanno incontrato Sindaci e Assessori in 6 diversi appuntamenti dedicati a Pistoia, Siena, Prato e Val di Bisenzio, Piana Fiorentina e Mugello,  Chianti e Piana di Settimo, Empolese Valdelsa, cui sono stati invitati anche i Consiglieri Regionali eletti nel collegio. La relazione ha dapprima esposto i numeri essenziali del report delle attività 2015 per un totale di circa ventisette milioni in lavori fra manutenzioni ordinarie e straordinarie; poi la rassegna dei grandi lavori, le manutenzioni straordinarie e le nuove sistemazioni idrauliche per le quali il Consorzio, oltre a co-finanziare per il 30% secondo la legge, è molto spesso progettista e realizzatore.
Per il prossimo anno è stato elaborato un Piano delle Attività che, tutto compreso, arriva a valere oltre settanta milioni e si sta anche lavorando per avere il nuovo Piano di Classifica con la relativa ripartizione della contribuenza pienamente operativi.


VENETO – BILANCIO DI UN ANNO INTENSO

È in distribuzione il nuovo “Anbi Veneto News”: in questo numero è  tracciato il bilancio dell’annata 2015 dei Consorzi di bonifica della regione,“un anno ricco di impegni che ha visto i Consorzi presenti alla grande manifestazione universale Expo, con incontri, visite guidate e convegni, supportati dalla spinta di innovazione multimediale, atta a valorizzare il nostro lavoro.” Si trovano poi tutti gli eventi realizzati nel corso dell’anno, da “Expo Venice” ad “Expo Milano”, dalla “Settimana della Bonifica e dell’Irrigazione” alla “Settimana dell’Ambiente”. Infine, spazio al progetto scu! ola di Anbi Veneto “Acqua, ambiente e territorio, alla scoperta del meraviglioso mondo dell’acqua” ed al focus sulla fitodepurazione, tenutosi al Flormart, toccando infine anche il capitolo della trasparenza.
La newsletter di ANBI Veneto è diffusa ad un migliaio di stakeholders e addetti ai lavori ed è possibile trovarla nel sito www.anbiveneto.it e sui social network dell’unione regionale.


TOSCANA – LA CONOSCENZA E’ PREVENZIONE

Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) è costituito da un comprensorio molto ampio ed articolato dalle caratteristiche ambientali uniche. Parte da questa consapevolezza l’offerta didattica “Dalla montagna alla pianura: mille corsi d’acqua… un unico Consorzio di Bonifica”, che l’ente consortile propone agli alunni delle scuole del comprensorio: un piano formativo che, dopo il successo del progetto pilota dello scorso anno, torna per l’anno scolastico 2015/2016 a coinvolgere le scuole del territorio, in particolare le classi prime degli istituti secondari di primo grado.
Ogni classe coinvolta studierà, assieme all’ente consortile, un rio della propria zona: lo farà con una lezione in classe (a cura di esperti) e con una visita guidata. Ma c’è di più: ogni classe avvierà da subito uno stretto collegamento coi ragazzi di un altro istituto coinvolto nel progetto, creando una sorta di “gemellaggio idraulico”.  L’obbiettivo del progetto, infatti, è quello di contribuire a creare un vero e proprio legame di “adozione” tra i ragazzi ed il rio studiato da sviluppare e rafforzare anche con progetti successivi.


PUGLIA – NUOVO PRESIDENTE CONSORTILE

Eligio Giovanni Battista Terrenzio, dottore agronomo, è il nuovo Presidente del Consorzio di bonifica Montana del Gargano (con sede a Foggia); alla riunione di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ente consortile è intervenuto, fra gli altri, l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia, il quale ha sottolineato con soddisfazione l’unità di intenti del mondo agricolo, affermando anche che vi sono interessanti  potenzialità per nuovi investimenti nel settore della difesa idraulica e della valorizzazione della filiera del legno.

Per maggiori approfondimenti www.anbi.it

Andrea Costa Imola vola in Social Basket Cup, i romagnoli a un passo dagli ottavi di finale

da: Ufficio Stampa SuperNews

Su Facebook il campionato tra le pagine ufficiali delle squadre di basket in A2

Imola si preannuncia essere tra le protagoniste di questa Social Basket Cup 2015/2016, il campionato tra le pagine Facebook delle squadre di basket in A2.
Dopo il grande successo dello scorso anno, torna il campionato cestistico più social della rete e le tifoserie italiane ricominciano a sfidarsi in un’avvincente gara di voti.
Puoi trovare l’app del gioco su Facebook, digitando le parole chiave Social Basket Cup! Il regolamento è disponibile al link http://news.superscommesse.it/iniziative/social-basket-cup-2015-2016.html
Per i sedicesimi di finale la squadra sta affrontando a viso aperto il Basket Brescia Leonessa e grazie all’affetto dei numerosi tifosi ha ottenuto finora il vantaggio con un punteggio di 12 a 10. Imola quest’anno può davvero conquistare la parte alta della classifica.
Il campionato è del tutto innovativo perché per la prima volta i tifosi ne sono i veri protagonisti: sono infatti loro a stabilire chi vincerà i match votando le pagine Facebook in sfida.
Giocare è divertente e gratuito. Dopo aver visitato la pagina Facebook di ogni compagine, i tifosi possono votare assegnando a ciascuna un punteggio che va da 0 a 5 stelline. Il club che ottiene il punteggio più alto accede al turno successivo, l’altro abbandona la gara.
Il campionato è suddiviso in 5 giornate di gioco, dai sedicesimi alla finalissima. Per ogni turno, i tifosi sono chiamati a valutare un aspetto diverso delle pagine ufficiali delle squadre, fino ad arrivare alla grande finale che decreterà la squadra Campione d’Italia di Social Basket Cup.
Di seguito i punteggi parziali di tutte le sfide in corso:
Verona-Mantova 200-98; Siena-Ferrara 51-37; Imola-Brescia 12-10; Omegna-Agropoli 25-13; Barcellona-Bologna 14-51; Chieti-Casalpusterlengo 26-13; Latina-Scafati 28-6; Recanati-Biella 22-8; Monferrato-Ferentino 59-85; Rieti-Roma 67-27; Ravenna-Tortona 8-30; Trieste-Treviso 89-8; Legnano-Jesi 15-6; Reggio Calabria-Matera 29-10; Trapani-Roseto 24-3; Treviglio-Agrigento 12-8.

Domenica 10 gennaio alla contrada di Borgo San Giovanni un “Nutella Party” aperto a tutti

da: ufficio stampa Ente Palio Ferrara

Domenica 10 gennaio, dalle ore 16:00 in avanti, Borgo San Giovanni apre le porte della sua contrada, in via del Melo 105, per un Nutella Party. Una festa non solo per i bimbi della contrada ma aperta a tutti. Quindi un invito per le famiglie ferraresi che vogliano trascorrere un pomeriggio di divertimento con i loro bimbi grazie anche all’animazione organizzata dai ragazzi della Lince bendata.

Ambiente, firmato oggi l’accordo per la gestione dei rifiuti urbani nel termovalorizzatore di Forlì

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Hera si impegna a dare esclusività di accesso al proprio impianto di Forlì ai rifiuti urbani di provenienza regionale per un limite massimo di 120 mila tonnellate all’anno. La Regione non consentirà flussi di rifiuti provenienti da territori extraregionali nel termovalorizzatore forlivese. Il presidente Bonaccini: “L’accordo è parte integrante del piano dei rifiuti approvato oggi dalla Giunta: è coerente con gli obiettivi fissati dalla nuova legge regionale sui rifiuti, una tra le più avanzate in Italia, a sostegno dell’economia circolare”

Siglato oggi l’accordo per la gestione dei rifiuti urbani nel termovalorizzatore di Forlì. L’accordo è stato sottoscritto, questa mattina in Comune a Forlì, dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini con l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, dal sindaco di Forlì Davide Drei insieme all’ assessore comunale all’ambiente Nevio Zaccarelli, dalla vice presidente della Provincia di Forlì– Cesena Cristina Nicoletti e dal presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano.
«La firma dell’accordo – ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini – è coerente con gli obiettivi fissati dalla nuova legge regionale sui rifiuti, una tra le più avanzate in Italia, a sostegno dell’economia circolare, con l’accordo siglato a livello regionale con i gestori e conferma gli impegni assunti con gli enti locali. Anche in questo caso ci muove la volontà di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente in un’ottica di riduzione della produzione dei rifiuti attraverso l’aumento progressivo del riciclo, del riuso e del contrasto allo spreco. Nel concreto, a livello regionale, intendiamo ridurre entro il 2020 del 25% la produzione pro-capite di rifiuti urbani, portare al 73% la raccolta differenziata e al 70% il riciclaggio della materia».
Frutto di un proficuo confronto teso a coniugare l’efficace raggiungimento delle politiche in materia di rifiuti con una gestione corretta e sostenibile degli impianti per un’elevata protezione dell’ambiente, l’accordo prevede che il Gruppo Hera dia esclusività di accesso al proprio impianto di Forlì ai rifiuti urbani di provenienza regionale, per un limite massimo di 120.000 tonnellate l’anno – limite già previsto dalla normativa vigente – escludendo il trattamento di rifiuti speciali. Ancora, Hera Spa si impegna a garantire la invarianza dei limiti delle emissioni attualmente autorizzati e, di conseguenza, delle immissioni che contribuiscono alla qualità dell’aria.
«L’accordo, parte integrante del piano dei rifiuti che viene approvato oggi dalla Giunta e che sarà consegnato la discussione dell’Assemblea legislativa, è la concretizzazione di un impegno preso proprio qui a Forlì nell’ottobre scorso. Frutto di due presupposti: da una parte un attento ascolto del territorio di Forlì-Cesena e dall’altra una forte sinergia sugli obiettivi tra gli enti locali e gestori», ha aggiunto Bonaccini.
«Le preoccupazioni manifestate dal nostro territorio sono state recepite dalla Regione Emilia-Romagna – ha dichiarato il sindaco di Forlì, Davide Drei – e noi oggi formalizziamo il raggiungimento di un risultato importante che esclude l’arrivo di carichi ulteriori di rifiuti per l’inceneritore forlivese, anche per quanto riguarda flussi extra-regionali in situazioni di emergenza, e che pone garanzie in merito alla tipologia dei rifiuti. Forlì si trova ad un momento di svolta, rispetto a quanto avvenuto negli anni passati, verso un progressivo e minore ricorso all’incenerimento. Questa svolta avverrà per tappe, a partire dalla garanzia che nella nostra città non saranno previsti carichi aggiuntivi per il futuro, fino ad arrivare nei prossimi anni alla dismissione di almeno di uno dei due inceneritori cittadini. La nostra Amministrazione continua a lavorare per la creazione di una società post-incenerimento con l’obiettivo di dare pieno valore al modello di economia circolare e di fornire un contributo alla legge regionale sui rifiuti. L’alleanza con la Regione è, quindi, fondamentale nella prosecuzione del percorso intrapreso dal nostro territorio, per volontà dei cittadini, e l’accordo di oggi è il primo passo in questa direzione».
Di particolare importanza, poi, l’impegno assunto dalla Regione Emilia Romagna che, con uno specifico “addendum” si impegna, nell’ambito delle proprie competenze attribuite dalla legge e dall’Accordo, a non consentire flussi di rifiuti provenienti da territori extraregionali, presso il termovalorizzatore di Forlì.
L’intesa avrà efficacia per 5 anni dalla sottoscrizione e si intenderà tacitamente rinnovata per un uguale periodo qualora una delle parti non ne dia disdetta almeno 90 giorni prima della scadenza.
Il presidente di Herambiente, la società del Gruppo Hera che si occupa del trattamento e recupero di rifiuti, Filippo Brandolini ha dichiarato che «questo accordo è importante in quanto, in coerenza con la pianificazione regionale, consente di programmare per i prossimi anni una gestione dell’impianto di termovalorizzazione ancor più mirata a raggiungere le migliori performance ambientali e di efficientamento dei costi. Tutto questo fermo restando il perseguimento degli importanti obiettivi di riciclo e aumento della raccolta differenziata previsti dalla pianificazione regionale».

Firmato in Regione un nuovo accordo per l’anticipo degli ammortizzatori sociali

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Rinnovato anche per il 2016 l’accordo con sindacati, rappresentanze delle imprese e diversi istituti bancari per ovviare ai tempi di erogazione da parte dell’Inps. Nel 2015 sono stati oltre 5 mila i beneficiari. L’assessore Palma Costi: “Un intervento indispensabile per assicurare alle famiglie continuità di reddito: nessuno resti indietro”

Firmato oggi in Regione il ‘Protocollo-Quadro’ sul sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà. Uno strumento finalizzato a diminuire il disagio dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali dovuto al tempo che intercorre tra l’inizio delle sospensioni dal lavoro e l’erogazione da parte dell’Inps dei trattamenti stessi. L’accordo è stato sottoscritto dall’Assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi, dai sindacati, dalle rappresentanze delle imprese e da diversi istituti bancari.
«Il rinnovo di questo accordo – sostiene l’assessore Costi – conferma la direzione di migliorare e uniformare gli strumenti per accompagnare i lavoratori in difficoltà. Un modo per assicurare alle famiglie continuità di reddito. Nel 2015 sono stati oltre 5.000 il numero di Conti correnti tecnici aperti che corrispondono ad altrettanti lavoratori che hanno così potuto usufruire di questo importante sostegno. Nessuno deve restare indietro. L’obiettivo principale resta quello di uscire più rapidamente possibile dalla crisi e creare nuova e buona occupazione».
Rispetto al Protocollo precedente è stato introdotto l’importo minimo di 100 euro per l’anticipazione e l’impegno a convocare almeno due volte l’anno il tavolo per monitorarne l’applicazione. L’accordo avrà validità per gli interventi di sostegno al reddito fino al 31 dicembre 2016 (a partire dal 1 gennaio).
Con il Protocollo saranno attivati finanziamenti individuali da parte delle banche a costo zero e a tasso zero a lavoratori dipendenti di aziende in crisi ovvero quelle imprese che attivano ammortizzatori sociali con pagamento diretto da parte dell’Inps (aziende in fase di cessazione di tutta o di parte dell’attività produttiva sul territorio regionale, con o senza l’attivazione di procedure concorsuali, oppure di aziende in situazione di grave dissesto finanziario oppure di aziende che hanno attivato gli ammortizzatori sociali in deroga). Inoltre il finanziamento è un anticipo sui trattamenti di Cassa integrazione straordinaria, di Cassa integrazione in deroga e di Cassa integrazione ordinaria, per imprese editrici e per i contratti di solidarietà difensivi che spettano al lavoratore per supportarlo nei periodi di temporanea assenza di reddito, in attesa di percepire da parte dell’Inps le indennità di sostegno al reddito.

Domani il primo Alceste del 2016 all’Istituto Giorgio Perlasca di Ferrara

da: organizzatori

Riprendono le presentazioni del fortunato romanzo “Alceste: una storia d’amore ferrarese. Giorgio de Chirico e Antonia Bolognesi”, di Eugenio Bolognesi, autore del volume edito da Maretti con il patrocinio della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
L’autore è pronipote di Antonia Bolognesi, che fu Musa dichiarata del Grande Metafisico durante il suo periodo trascorso a Ferrara (1917-1919) e da cui egli stesso trasse ispirazione per uno dei sui quadri più famosi, “Le Muse inquietanti”, uno dei quadri contenuti nella mostra in programma a Palazzo dei Diamanti fino al 28 febbraio 2016.
Proprio in preparazione alla visita della mostra sul pittore di Volos, domani sabato 9 gennaio 2016, alle ore 10.30 presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Giorgio Perlasca (via Poletti 65, Ferrara), è in programma l’incontro di presentazione del romanzo di Eugenio Bolognesi con le sei classi della terza media della Scuola Secondaria di I Grado T. Bonati, che dall’11 gennaio inizieranno, a rotazione, le visite guidate alla mostra dei Diamanti.
L’evento, a ingresso gratuito e aperto i genitori delle classe coinvolte, è stato organizzato con la gentile collaborazione del Dirigente scolastico dell’Istituto, dott. Stefano Gargioni.
“Alceste: una storia d’amore ferrarese” include, oltre ai testi di Fabio Benzi, Eugenio Bolognesi, Victoria Noel Johnson, Paolo Picozza, la trascrizione integrale di 125 documenti, 104 lettere e cartoline di Giorgio de Chirico indirizzate ad Antonia Bolognesi, numerose fotografie d’epoca e copie anastatiche dei manoscritti.

Domani a Poggio Renatico la premiazione della vetrina natalizia più bella del centro storico

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Sarà svelato sabato 9 gennaio a partire dalle 10.00 negli uffici della delegazione Ascom Confcommercio (in via Matteotti 5) a Poggio Renatico il vincitore della “Gara delle Vetrine” in tema natalizio. Inoltre avrà luogo la distribuzione del Dono di Natale messo a disposizione dalle locali attività commerciali.
La simpatica manifestazione – promossa da Comune, Pro Loco e con il supporto di Ascom – vedrà dunque omaggiare alcuni fortunati acquirenti che avevano effettuato acquisti nel periodo pre natalizio nei negozi che per l’ appunto avevano aderito all’iniziativa di promo commercializzazione “Dono di Natale”.
Nel contempo sarà anche l’occasione per premiare la vetrina più bella che ha interpretato al meglio il tema del Natale rendendo ancora più accogliente il centro storico di Poggio Renatico. Saranno presenti per l’Amministrazione comunale poggese Paola Zanella assessore alle Attività Produttive ed al Commercio, per la Pro Loco il presidente Emiliano Peccenini, mentre Ascom sarà rappresentata dal funzionario Antonio d’Antonio.

Premio di Laurea “Daniele Curina”, ancora pochi giorni per candidarsi

da: ufficio stampa Legacoop Ferrara

Premio di Laurea “Daniele Curina”: fino al 18 gennaio per candidare le tesi sulla cooperazione.

C’è tempo ancora fino al 18 gennaio per candidarsi al Premio di Laurea “Daniele Curina”, che premierà con 2000 euro la migliore tesi in ambito cooperativistico. Possono presentare domanda i laureati negli anni accademici 2013/2014 o 2014/2015 (entro e non oltre il 31/12/2015) presso i Dipartimenti di Economia e Management, Giurisprudenza o Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara. Il premio, alla seconda edizione, è stato istituito da Unife nell’ambito del Protocollo di Intesa con Legacoop Ferrara per onorare la memoria di Daniele Curina, figura di spicco della cooperazione ferrarese e della vita politica e sociale del territorio, ed è finanziato dalle Cooperative CIDAS e CIR-FOOD in collaborazione con il Comune di Berra e con la sezione berrese dell’A.N.P.I. «Un buon modo per promuovere tra le nuove generazioni lo studio della cooperazione – commenta Chiara Bertelli dell’Ufficio Promozione di Legacoop – e ricordare una persona che ha contribuito, con grande umanità e competenza professionale, alla crescita e valorizzazione di Cidas e Cir-food».

Luca Malaguti, il fonico degli artisti: Ferrara andata e ritorno passando per le stelle

Con l’avvento delle tecnologie audio digitali, supportate dall’enorme sviluppo del settore informatico dell’ultimo ventennio, la registrazione in buona qualità dei propri brani sta diventando sempre più alla portata di tutti. Mentre non molti decenni fa tutto il lavoro di mixaggio veniva fatto su nastro, e i fonici specializzati erano gli unici alchimisti di quest’arte oscura ai più, oggi diverse “garage band” sono in grado di registrare la propria musica e, con un click, di condividerla con il resto del mondo tramite YouTube, Facebook o qualsiasi social network o canale di condivisione online. Certo, la comodità offerta dai computers è innegabile, ma un lavoro fatto in un garage rimane pur sempre distante da ciò che è in grado di offrire un professionista ed un buon processore, pur essendo nel tempo divenuto fondamentale, non è che una parte della strumentazione occorrente per fare dei buoni lavori in studio.
Luca Malaguti, attuale insegnante del corso di Home Recording della Scuola di Musica Moderna Amf, fa parte di quel ristretto numero di fonici che possono vantare di aver collaborato con la maggior parte dei musicisti di successo a livello nazionale dello scorso mezzo secolo. Da sempre appassionato di musica ed elettronica, Malaguti ha vissuto l’adolescenza a Ferrara dove, amante della sperimentazione, iniziò a registrare e a manipolare il suono con sistemi meccanici economici e in parte autocostruiti. La sua carriera professionale di ingegnere del suono partì poi dal White Studio Recording, nato grazie anche al suo contributo. Le collaborazioni con session man dell’area Bolognese lo portarono alla Fonoprint (studio di registrazione famoso per aver ospitato artisti come Lucio Dalla e Vasco Rossi) dove realizzò il mixaggio del suo primo disco importante, il doppio album dal vivo “Insieme” con Ornella Vanoni e Gino Paoli. Si trasferì poi a Bologna e lavorò con Celso Valli (arrangiatore di Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti e tanti altri), ma è con Mauro Malavasi, produttore artistico di fama mondiale, che instaurerà un rapporto di lavoro durato oltre vent’anni. Per lui dà vita al “Clock Studio” curandone ogni aspetto – dalla progettazione alla realizzazione tecnica – e ne diventa gestore e fonico ufficiale. Da allora la sua carriera è proseguita registrando, mixando, programmando tastiere e computer oltre che suonando il basso in diversi dischi di artisti famosi. Recentemente tornato a vivere a Ferrara, ha collaborato con la Scuola di Musica Moderna al mixaggio della Rock Opera Roadissea di Ricky Scandiani, nella sua nuova versione suonata dagli allievi dell’Amf. Resosi disponibile in uno dei suoi pochi momenti liberi, Malaguti ha risposto ad alcune domande riguardanti la professione del fonico.

Luca Malaguti3Come si è modificato l’ambiente della registrazione musicale rispetto a quando hai iniziato?
Enormemente, quando ho iniziato, gli studi e i fonici (mestiere che allora era quasi sconosciuto) si contavano sulla punta delle dita, ci conoscevamo tutti, i professionisti erano molto ricercati e il lavoro non mancava mai. Non c’erano scuole, s’imparava il mestiere in studio, c’è chi cominciava facendo l’assistente di un fonico già affermato o chi, come me, studiava e sperimentava autonomamente, questo mi ha permesso di entrare in quel mondo direttamente come fonico, senza fare l’assistente. In seguito gli studi e di conseguenza i fonici, si sono moltiplicati, c’era sempre più fermento e richiesta di musica registrata, sono nati allora anche i corsi e le scuole ma nel frattempo è cominciata la crisi del mercato discografico, fino ad arrivare ai giorni nostri dove si assiste al paradosso che i grandi studi
chiudono per mancanza di lavoro e i fonici, invece, diventano sempre più numerosi. La stessa cosa si può dire per i musicisti, pochi allora con tanto lavoro, molti oggi (le scuole sono piene) ma con poco lavoro e mal pagato.

Le tecnologie digitali sono sempre più alla portata di tutti coloro che volessero approcciarsi alla registrazione. Questo è uno stimolo o un ostacolo per i fonici professionisti?
Trenta anni fa, per fare una registrazione di qualità era necessario andare in uno studio di registrazione, dove c’erano delle attrezzature molto costose, ingombranti e che solo un professionista specializzato sapeva usare, pochi potevano permetterselo ma il risultato era molto buono. Oggi, grazie ai computer si può, con poca spesa, avere a disposizione in maniera virtuale più di quello che c’era allora in uno studio, tutto è emulato dai software in uno spazio ridottissimo. Questo sistema può stare in una stanza che, con un minimo di trattamento acustico, si può rendere idonea anche alla registrazione di strumenti acustici. Questo permette ai professionisti di avere più risorse a disposizione, di ridurre i costi e di poter lavorare (mix e mastering) anche a casa. Dobbiamo considerare però che chiunque può avere questa attrezzatura, senza che ci sia bisogno di uno specialista per utilizzarla, ne consegue che oggi quasi tutti gli artisti hanno il loro “Studio” privato, dove essi stessi usano questo sistema per comporre e registrare i loro brani. Ho allestito lo studio di Luca Carboni “Lahomestudio” per citarne uno, dal quale è uscito l’album “…Le Band Si Sciolgono” (2006), registrato quasi interamente da lui e mixato lì, da Maurizio Parafioriti. Ricordo che gli noleggiai il mio sistema per mixare (non mixai io perché ero impegnato alla fonoprint con Gianni Morandi per il disco “Il Tempo Migliore”), il mix e soprattutto il mastering vengono affidati ancora oggi ai professionisti attrezzati.
La nota dolente è che l’apparente semplicità di utilizzo del digitale, ha creato una nuova generazione di “fonici” improvvisati, senza esperienza e con una preparazione inesistente, mentre è proprio il digitale che ha bisogno di grande competenza ed esperienza, perché è difficile farlo suonare bene mentre l’analogico suona bene già da solo. Un professionista oggi subisce la concorrenza (sleale) di questi fonici che lavorano a dei prezzi bassissimi, velocemente e malamente ma che comunque soddisfano la necessità di avere il lavoro finito in breve tempo e a costo molto basso, ma la qualità è illusoria. Per qualità non intendo quella del suono ma quella del lavoro in generale, quella che serve per vendere i dischi, un buon mix è quello che ti fa venir voglia di alzare il volume e di riascoltare il brano quando finisce e non quello che all’inizio ti cattura con un suono meraviglioso, ma fine a sè stesso, che però poi ti annoia dopo un minuto. Per fare in fretta, questi tecnici, sostituiscono i suoni registrati della batteria con dei suoni campionati già pronti con il Sound Replacer, eliminando in questo modo l’espressività e le “ghost notes”, che sono proprio quelle che fanno il groove, il brano poi diventa piatto e inespressivo. Le tecnologie digitali, sono stimolanti per l’enorme possibilità di elaborazione del suono a basso costo, ma avrai capito che di contro, esse hanno permesso di far lavorare anche chi non è all’altezza, che si illude di esserlo e che illude anche i suoi clienti di aver fatto un buon lavoro, che ha solo una bella estetica ma che non è funzionale per far arrivare alla gente il contenuto artistico, emotivo e comunicativo delle loro opere.

Luca MalagutiL’ambiente musicale nel suo complesso è molto cambiato nell’ultimo mezzo secolo, questo cambiamento è dovuto ad una modifica delle preferenze del pubblico o a diverse esigenze di mercato?
L’ambiente musicale è cambiato perché è cambiato il modo di vivere e il modo in cui
viene ascoltata la musica. Quello che avviene nella società avviene anche nella musica, un tempo le persone avevano bisogno di oggetti e il mercato li costruiva, oggi è il mercato che decide quali sono i nostri bisogni e costruisce oggetti che non ci servono e ce li impone attraverso le mode e la pubblicità, nella musica purtroppo sta avvenendo la stessa cosa, prima noi cercavamo e compravamo quella che ci piaceva, ora è il mercato che ci “costringe” ad ascoltare e comprare la musica che ci propone, attraverso i media e le lobby delle radio che boicottano gli artisti veri. Oggi siamo invasi dalla musica che sentiamo in sottofondo in buona parte dei luoghi che frequentiamo, supermercati, bar, ristoranti, ascensori e via di seguito, questo ascolto ci viene imposto, non siamo noi a cercare e scegliere cosa ascoltare e quando. L’ambiente musicale si divide in; chi cerca di rovesciare questa situazione cercando dei mezzi di diffusione e di finanziamento alternativi a quelli convenzionali e in, chi invece è schiavo o artefice di tutto questo.

Come si ripercuote questo sulla tua professione?
Possiamo riassumere tutto il discorso dicendo che gli studi professionali con grandi sale e attrezzature costose stanno via via scomparendo o riducendo drasticamente il personale, resistono quelli che si sono adattati a fare altre attività come: il mastering, il montaggio video, le registrazioni live e spesso sono costretti ad affittare gli ambienti come sale prove. Di contro, stanno nascendo dei mini e micro studi, creati dagli artisti o dai musicisti, arrangiatori e produttori (la tecnologia moderna lo permette), dove si fanno le registrazioni e in alcuni anche i missaggi, il fonico professionista viene chiamato solo nella fase finale, per mixare e masterizzare, e solo se il progetto merita una qualità superiore e/o si ha più disponibilità pecuniaria.
Roadissea è stata prodotta proprio in questo modo, registrata alla scuola di musica moderna di Ferrara con un sistema economico ma di buona qualità, tecnicamente dagli insegnanti e dai musicisti stessi che hanno fatto i “fonici” e finalizzata da me con la supervisione artistica, il missaggio e il mastering.

35 anni fa avevi iniziato la tua carriera registrando la versione originale di Roadissea, ora che sei tornato a Ferrara hai curato i mixaggi della nuova edizione che è stata eseguita integralmente per la prima volta in teatro. Che emozioni ti ha dato tornare e chiudere questo cerchio?
Tornato a vivere a Ferrara, incontrai l’autore Ricky Scandiani che non vedevo da allora che mi disse: “Ho registrato Roadissea di nuovo ma con gli allievi della scuola di musica moderna, vuoi mixarla tu?” Mi sembrò subito un’idea grandiosa, una nuova edizione suonata dalle nuove generazioni, ero molto curioso di sentire come questi ragazzi avevano suonato quei brani che conoscevo e ricordavo ancora bene. Ascoltando le registrazioni rimasi colpito positivamente dalla loro preparazione e dalla loro energia, e dissi: “Ok, voglio mixarla mettendoci tutto me stesso”, c’è voluto molto tempo per creare il miglior suono possibile, (22 brani che valgono per tre, come lunghezza e ricchezza di strumenti e voci) ma ne è valsa la pena. In teatro, quando ho sentito il primo brano cantato, mi sono emozionato ed è stato bellissimo e coinvolgente. Amo questi ragazzi perché mi hanno fatto rivivere l’entusiasmo e la passione di quando avevo la loro età. Mai avrei pensato nella mia vita di rivivere questa esperienza a 35 anni di distanza, è stata una coincidenza incredibile, come se allora ci fossimo dati un appuntamento nel futuro per, come dici tu, chiudere il cerchio.

Grazie della disponibilità, a presto!
Grazie a te per la piacevole chiacchierata, un saluto a tutti i lettori

Le dichiarazioni del presidente Cna Alberto Minarelli sul caso Carife

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Il presidente della Cna di Ferrara Alberto Minarelli sulla vicenda Carife: “Scelta assolutamente inadeguata in risposta alla crisi della banca. Perplessità sul ruolo di Banca Italia e Consob. Bene la Commissione d’inchiesta. Solidarietà verso i risparmiatori colpiti e le loro famiglie. Ora serve un passo avanti per trovare soluzioni efficaci e trasparenti.”

Queste le dichiarazioni del presidente provinciale della Cna, Alberto Minarelli, sulla vicenda Carife e sui suoi strascichi sul sistema economico e imprenditoriale della nostra provincia.
“La vicenda della Cassa di Risparmio di Ferrara ha colpito pesantemente numerosi risparmiatori e famiglie ferraresi, ai quali vogliamo manifestare tutta la nostra vicinanza e sostegno. E’ chiaro, più in generale, che si tratta di una pagina pessima sotto molti aspetti, destinata a pesare negativamente sull’economia e sulle imprese della nostra provincia, non solo a breve termine, sia sul versante dei consumi, che delle risorse disponibili per quegli investimenti dei quali il nostro territorio ha molto bisogno per ricominciare a crescere.
Vogliamo dire subito che siamo delusi e amareggiati per l’esito e, soprattutto, per le strategie adottate in risposta alla crisi della banca. La costituzione della Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara rappresenta un grave danno per le migliaia di artigiani, commercianti e imprenditori, molti dei quali soci della Cna, che, in seguito ad una scelta assolutamente inadeguata, hanno visto sfumare i loro risparmi investiti in azioni, o in titoli subordinati. Negli ultimi mesi si sono susseguite le affermazioni di politici locali, volte a mettere sotto accusa le associazioni di categoria come responsabili delle scelte operate dal management Carife in questi anni. Affermazioni che, oltre a rappresentare un comodo scaricabarile su una vicenda che vede il concorso di numerosi soggetti, paiono ispirate ad una comune volontà di delegittimare il ruolo delle associazioni di rappresentanza delle categorie economiche, secondo una visione che le vorrebbe subordinate al potere politico. Come se l’eredità di vecchi blocchi di potere politici e finanziari, posizioni di rendita legate ad antichi e pervicaci privilegi, non avesse mantenuto le sue profonde e tenaci radici per un lunghissimo periodo, fino a tempi molto recenti.
Per altro, la presenza delle organizzazioni di rappresentanza all’interno degli organi di governo delle banche non è una prerogativa esclusiva delle banche ferraresi, ma è una scelta che accomuna l’intero sistema delle banche locali in Italia, ispirata alla necessità di rafforzare il legame tra gli istituti e le rappresentanze economiche territoriali.
Le eredità del passato, ma soprattutto le responsabilità effettive, saranno valutate da chi riveste le funzioni per farlo. E però, oggi, siamo tutti chiamati a compiere un passo in avanti per ricercare rimedi possibili a quello che, senza remore, giudichiamo un disastro. Lo sosteniamo con grande convinzione, anche se, con questa affermazione, non intendiamo cancellare dubbi e profonde perplessità rispetto ad una serie di vicende, come il ruolo svolto da Banca Italia e Consob, a partire dall’autorizzazione all’aumento di capitale, fino al successivo commissariamento e azzeramento del valore dei titoli. Per questo guardiamo con grande attenzione all’insediamento di una Commissione di inchiesta parlamentare, che ci auguriamo possa far luce su questa vicenda.
La Cna farà sicuramente la propria parte: da un lato affiancando, anche dal punto di vista giuridico – legale, gli imprenditori associati e le loro famiglie, vittime della vicenda Carife, e, dall’altro, utilizzando tutti gli strumenti di pressione sulle forze politiche e sui parlamentari, affinché si individui una soluzione chiara e accettabile, nel più breve tempo possibile, che garantisca il rimborso totale, almeno dei titoli subordinati.
In un momento difficile, la nostra provincia deve saper trovare una nuova grande coesione attorno ad alcuni progetti di innovazione e di sviluppo. Innanzitutto, occorre operare concretamente, e fin da subito, perché siano utilizzate pienamente le potenzialità dei Consorzi fidi, in quanto strumenti strategici di garanzia nei processi di finanziamento alle imprese, sia per i loro investimenti che per la liquidità. Ciò si rivela essenziale, in particolare alla luce delle nuove regole europee riferite al sistema bancario che, assommate ai possibili effetti negativi prodotti dalla vicenda Carife, potrebbero portare ad una ulteriore drastica riduzione dei finanziamenti delle banche al mondo delle piccole imprese.
Più in generale, occorre mettere a punto una strategia forte e condivisa rivolta alla salvaguardia e al rilancio del nostro patrimonio produttivo, messo a rischio anche da una vicenda che ne può compromettere il futuro. Non sono necessari nuovi tavoli o nuovi patti. Servono idee chiare sui settori in cui investire, sia da parte delle istituzioni locali, che da parte delle imprese. Noi ne citiamo alcuni: cultura e turismo, green economy, giovani imprese innovative e recupero di spazi per il loro insediamento nei centri storici, digitalizzazione del comparto industriale. Su questi punti siamo aperti al dialogo ed al confronto con le istituzioni e le altre associazioni, partendo dal grande percorso di rinnovamento compiuto in questi anni dalla nostra Organizzazione a tutti i livelli, sul quale non accettiamo lezioni da nessuno.”
Alberto Minarelli Presidente provinciale della Cna di Ferrara

Domani a FerraraFiere cosplay, fumetti, musica live e giostre con “Winter Wonderland – Natale in giostra!”

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Vacanze finite? Il divertimento continua, a Winter Wonderland – Natale in Giostra!
Domani (sabato 9 gennaio, ndr) e domenica 10, l’evento organizzato da Catterplanet e F.lli Bisi (partner Ferrara Fiere) sarà aperto dalle 10 alle 21 e proporrà un programma imperdibile, tra giostre, attrazioni, musica, cosplay e la mostra-mercato di giochi e fumetti.
Il grande protagonista del fine settimana alla Fiera di Ferrara sarà Comixland (www.comixland.it), per gli appassionati di anime (cartoni animati) e manga (fumetti) giapponesi, comics statunitensi, cosplay (l’interpretazione di un personaggio noto di cui si indossa il costume) e videogiochi. Organizzato da Kamehouse Events, per tutto il weekend, gli oltre settanta stand di Comixland esporranno e venderanno action figures (modellini mobili di personaggi come G.I. Joe o Big Jim, molto ambiti dai collezionisti), morbidi pupazzi plush, mattoncini Lego, abbigliamento gotico, videogiochi contemporanei e vintage, e i deliziosi ramen, ovvero le tagliatelle nipponiche di frumento. Il pubblico di Winter Wonderland potrà farsi incantare dai maghi e dalle streghe della serie Harry Potter, combattere come un vero cavaliere Jedi di Guerre stellari e conoscere i personaggi di Doctor Who, la celebre serie televisiva britannica di fantascienza, partecipare ai tornei di carte (Force of Will, Yu-gi-oh e Pokemon) e di videogames (Just Dance, Mortal Kombat, FIFA) o più semplicemente assistere alla sfilata dei cosplay, che ‘invaderanno’ i padiglioni della Fiera travestiti da eroi ed eroine della fiction e del fumetto.
Se tra gli appuntamenti di spicco di sabato 9 si segnala l’esibizione della cosplayer di fama internazionale Sunita Zucca, fissata per le 14, alla manifestazione dei record – è l’appuntamento fieristico italiano più lungo e il parco divertimenti indoor più esteso (ventimila metri quadrati di superficie allestita) – funzioneranno senza interruzione l’autoscontro e il Brucomela, il Tagadà e il Castello incantato, le Waterball per camminare sull’acqua, il Free Fall per lanciarsi sui cuscini d’aria da un’altezza di sei metri, il labirinto di cristallo di Game City, il Saltamontes e il cinema 5D. E poi la pista di pattinaggio sul ghiaccio, la baby dance, il face painting, i laboratori (alle 10.30, 15.30 e alle 18.30), il “Winter Circus” senza animali (11.00, 16.30 e 18.30), il “Ballo di Winterello” (la mascotte di Winter Wonderland) alle 17.00 e lo spettacolo di burattini mezz’ora dopo.
Per entrare in Fiera, biglietto intero a 4 € e ridotto a 3 €. Sul sito winterwonderlanditalia.com è possibile acquistare il braccialetto giornaliero da 19,90 €, per avere accesso illimitato a tutte le giostre (ma non alla pista di pattinaggio). Ingresso gratuito per i bambini di altezza inferiore ai 90 centimetri e per tutti, dopo le 20.00.
Convenzioni alberghiere per i turisti interessati a soggiornare a Ferrara.
Winter Wonderland – Natale in Giostra è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Ferrara; main sponsor, McDonald’s e Cassa di Risparmio di Cento.

LA GAFFE
Uno scoop millantato: lo scivolone del Carlino sulla casa del sisma

Ci ha fatto molto piacere vedere mercoledì su Sky il servizio relativo al paradosso della casa di Vigarano Pieve di proprietà della famiglia Zaniboni che i tecnici hanno dichiarato inagibile per effetto del sisma, salvo poi tre anni dopo ribaltare completamente la loro valutazione. Ferraraitalia in merito alla vicenda ha scritto quattro articoli, fra il 14 novembre e il 17 dicembre, per raccontare il dramma di una famiglia che si è vista improvvisamente negare i contributi per la ristrutturazione e che si trova oggi fuori di casa. [leggi qua]
Nessuno, oltre a noi, se ne era occupato in precedenza e neppure a seguito dell’uscita dei nostri articoli.

Solo il Carlino, domenica scorsa (3 gennaio) per la prima volta ha fatto riferimento al caso, utilizzando però un espediente tipico della professione, al quale spesso fa ricorso chi arriva in ritardo: l’articolo è stato presentato in modo che la notizia non risultasse la casa danneggiata dal terremoto, ma la presenza di un troupe televisiva di Sky venuta a Vigarano per realizzare un servizio destinato al tg. Con questo artifizio il fatto è arrivato sulle pagine – provinciali – del Carlino Ferrara di rimbalzo, come se in fondo si stesse parlando d’altro… E’ un modo furbino per darsi un tono, recuperare la falsa partenza e rimettersi in pista. Ci può stare.

Ora, dato che non siamo proprio di primo pelo e questo mestieraccio lo facciamo da un pezzo, non ci aspettavamo certo che i colleghi ci dessero merito di avere sollevato per primi la questione (sarebbe stato elegante ma poco probabile). Neppure però immaginavamo che arrivassero alla sfacciataggine di assumersene i meriti, come invece hanno fatto ieri, pubblicando in cima alla pagina (la terza di cronaca cittadina, posizione d’onore perché ormai la notizia era vaccinata e sdoganata) tre righe con un testo a carattere maiuscolo, in bella evidenza: “Denunciato per la prima volta dal nostro giornale, il caso è stato ripreso anche da media e tv nazionali”.
Non esprimiamo alcun commento perché il fatto si commenta da sé…

Aggiungiamo invece l’auspicio che la visibilità che la vicenda finalmente ha assunto possa contribuire a propiziare un’equa soluzione. E che la famiglia di Vigarano possa dunque ottenere quel che le spetta, sulla base di un giudizio imparziale che ponga fine a un surreale balletto.

(s.g.)

Ogni anno 39 milioni di euro per la campagna antinfluenzale. Ma in tanti non si fidano del vaccino

E’ attesa fra la fine di gennaio e la prima metà del mese di febbraio l’impennata di casi di influenza stagionale. Secondo i dati del ministero della Salute, infatti, da ottobre a fine dicembre si sarebbero già ammalati oltre 570.000 assistiti del Servizio sanitario nazionale, con un’incidenza di 1,49 su 1000 assistiti, mentre è pronosticata una incidenza di 12,78 per le prossime settimane. Tant’è che fino ad ora, se si escludono Lazio, Campania, Basilicata e la Provincia autonoma di Trento, i casi riscontrati e comunicati dai medici non riportano ancora alla soglia della epidemia. Fra le persone ammalate, ovviamente, i più colpite sono stati i bambini fino ai 4 anni di età, la categoria meno tartassata da tosse, febbre e malessere è stata quella degli over 65. E non perché vaccinati, o almeno così sembrerebbe se il prossimo aprile venissero ribaditi i dati della campagna di vaccinazione dello scorso anno.

In Italia la vaccinazione contro l’influenza è diventata oggetto di campagne sanitarie e di informazione da molti anni, il vaccino è messo a disposizione di tutti i cittadini. Fra questi alcune categorie particolari (soprattutto persone anziane, malati cronici, operatori sanitari) lo possono ottenere gratuitamente facendone richiesta al proprio medico curante, gli altri lo possono acquistare e farselo somministrare. Il ministero, in una circolare, ha spiegato alle Asl regionali e locali la necessità di promuovere e facilitare l’uso del vaccino, “Per ridurre significativamente la morbosità per influenza e le sue complicanze, nonché l’eccesso di mortalità”. L’obiettivo minimo di copertura del ministero sarebbe stato del 75%, quello ottimale del 95% per quanto riguarda le categorie “a rischio” di complicazioni.
Previsioni più che rosee, visto che la campagna di vaccinazione dello scorso anno fu una sorta di “débacle” della prevenzione. Secondo le elaborazioni ministero della Salute e dell’ Istituto Superiore della Sanità, sulla base dei riepiloghi inviati da Regioni e Province Autonome, nel 2014-2015 solo il 13,6% dei cittadini si è vaccinato e solo il 48,6% delle persone over 65 ha approfittato dell’opportunità di farlo gratis. Il numero delle persone che scelgono di vaccinarsi è in caduta libera: nella campagna 2009-2010 si vaccinò il 19,6% della popolazione, nel periodo 2013-14 eravamo al 15,6%.

In Emilia-Romagna la situazione non varia di molto: la copertura rilevata a fine campagna lo scorso anno nelle persone con età superiore a 65 anni è risultata pari al 50%, con un calo rilevante rispetto alla già bassa copertura (55,8%) raggiunta nella stagione precedente. Il calo è emerso anche tra le persone di età inferiore a 65 anni con patologie croniche: 101.225 le persone vaccinate rispetto alle 119.777 dell’anno prima (-15%). Il picco di incidenza venne raggiunto alla fine di gennaio con un tasso del 15.1 su 1.000 abitanti, mentre nella fascia d’età 0-4 anni il picco di incidenza era arrivato a 34.6 per 1.000. Si sono registrati 169 casi gravi (25 nella precedente stagione) e 61 decessi (5 nella precedente stagione). Dei 169 casi gravi, 153 (cioè il 91.1%) avrebbe dovuto essere vaccinati, perché con patologie cardiovascolari, respiratorie, legate all’obesità.

Ma quanto costa ogni anno una campagna di vaccinazioni? I parametri da tenere presenti e sommare per rispondere a questa domanda sono due: il costo della campagna di prevenzione e il costo di ogni ammalato che non si recherà a lavoro e, in caso di complicazioni, avrà bisogno di cure particolari, ricoveri e assistenza.
In Italia ogni anno il Sistema sanitario nazionale acquista circa 10 milioni di dosi di vaccino: secondo il rapporto dell’Osservatorio sull’impiego dei medicinali nel 2014 queste sono costate circa 39,1 milioni di euro; ogni Regione, poi, deve attrezzarsi per promuovere la campagna vaccinale. Non è dato sapere a quanto ammontino complessivamente le spese in capo ad ogni singolo ente ma in questa voce rientrano le attività per la diffusione e l’approvvigionamento delle dosi, la campagna di promozione e sensibilizzazione, i compensi e gli incentivi che ogni medico o pediatra riceve in base al numero effettivo di pazienti che ha vaccinato (che varia a seconda della Asl di riferimento fra i 6 e i 10 euro per ogni dose somministrata), quelli per i medici sentinella (circa 1000 sul territorio nazionale, che raccolgono i campioni per l’individuazione dei ceppi virali), nonché tutte le attività di coordinamento fra il ministero, le Regioni e le Asl per la raccolta dati, l’elaborazione, la comunicazione, gestite attraverso i siti Flunews, e l’Osservatorio influenza, che si avvale – come da segnalazione sullo stesso sito – del sostegno di Glaxo SmithKline, la Sanofi Pasteur Msd e la Novartis Vaccines che producono i vaccini antinfluenzali disponibili sul mercato italiano.

Per quanto riguarda i costi sociali relativi all’influenza, non sono disponibili dati o studi recenti. Nel 2010 però, su “Quaderni di farmacoeconomia”, è stato pubblicato un articolo estremamente interessante rispetto alla questione sollevata. Anna Padula, Gianluigi Casadei, Nicola Motterlini, Livio Garattini – autori della ricerca – hanno studiato l’impatto della scelta di vaccinarsi sul consumo di risorse e sul numero di giornate di assenza lavorativa associati agli episodi influenzali in un gruppo di lavoratori di età inferiore a 65 anni. Lo studio è stato condotto presso le sedi di Milano e Bergamo dell’Istituto Mario Negri durante la stagione influenzale, nel periodo Novembre 2008-Aprile 2009 e l’analisi è stata condotta su 104 coppie caso-controllo (vaccinati-non vaccinati), omogenee per età e sesso. I soggetti seguiti sono stati 237 e gli episodi influenzali hanno provocato complessivamente la perdita di 117 giornate di lavoro, con un costo sociale complessivo di 104,7 euro per i non vaccinati e 103,1 euro per i soggetti vaccinati.

Ma perché sempre più persone scelgono di non vaccinarsi contro l’influenza? Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza dei cittadini circa l’utilizzo scriteriato di farmaci e presidi medici, vaccini inclusi, nonché la portata economica de business di medicamenti e prevenzione. In particolare, per quanto riguarda i vaccini antinfluenzali, la diffidenza nasce dalla consapevolezza che essi proteggono solo da uno o più particolari ceppo di virus e che quindi non si è immuni alla malattia di stagione. Alcuni studi affermano che somministrare vaccini multipli (con più ceppi di virus) possa essere dannoso per la salute, specialmente per le persone già vulnerabili dal punto di vista immunitario, come anziani e ammalati cronici – ai quali il vaccino contro l’influenza è vivamente consigliato. Qualche mese fa in occasione dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, tenutosi a Lecce, sono stati rivelati i dati di un sondaggio di Datanalysis sulla fiducia dei genitori italiani sui vaccini. Il 33% dei genitori intervistati si è definito preoccupato dei possibili effetti collaterali del vaccino sui figli.

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Mercoledì 13 gennaio tutti in Camera di Commercio per saperne di più sui tre nuovi bandi, due per l’internazionalizzazione della Regione Emilia Romagna e uno per l’Asse 3 P.O.R. FESR

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Prosegue, intanto, la crescita dell’export ferrarese: la variazione tendenziale per i primi 9 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è del 6,6%, con un trend migliore rispetto alla media regionale (+3,9%) e al dato nazionale (+4,2%)

Tutti in Camera di commercio il 13 gennaio prossimo, con inizio alle 14.30, per saperne di più sui due nuovi bandi per l’internazionalizzazione della Regione Emilia-Romagna, che scadranno, rispettivamente, alle ore 12 del 25 febbraio ed alle ore 18 del 26 febbraio 2016 e sul prossimo bando Asse 3 P.O.R. FESR che aprirà il 15 marzo con una dotazione di ben 10 milioni di euro. Nel corso dell’incontro, inoltre, verranno illustrate a operatori e imprese le più importanti iniziative legate al P.O.R. FESR 2014-2020, oltre che gli innovativi servizi di SACE, SIMEST e della rete europea Enterprise Europe Network coordinata da Unioncamere Emilia-Romagna.
Del resto – fa sapere la Camera di commercio – grazie all’export si è più forti. La ripresa della domanda interna è storia recente, infatti, e nel corso di questi lunghi anni di crisi è stato il mercato internazionale il principale sostegno nei conti delle imprese. Per tutte le classi dimensionali d’impresa, come evidenziato dai dati Istat, le traiettorie dei ricavi tra esportatori e aziende concentrate sul mercato interno sono state radicalmente diverse. In generale, le imprese non esportatrici, tra 2013 e 2014 hanno avuto in media una flessione di vendite del 4,5% mentre per le aziende che esportano vi è stata una crescita corale: dell’1,6% oltreconfine, dello 0,8% per il fatturato interno. Evidente la correlazione tra performance e dimensioni, a conferma della necessità di avere “spalle larghe”, a maggior ragione in una fase in cui i mercati di sbocco si ampliano fino a coinvolgere le aree più remote del pianeta. E a Ferrara è proseguita, intanto, la crescita delle esportazioni, con una variazione tendenziale per i primi 9 mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 6,6%, con un trend migliore rispetto alla media regionale (+3,9%) e al dato nazionale (+4,2%).
Anche per questo, all’evento promosso dalla Camera di commercio si parlerà anche delle possibilità per le imprese in rete di sviluppare la propria proiezione internazionale, approfondire le azioni delle Istituzioni per sostenere questo processo e venire a contatto con le esperienze dirette degli imprenditori che hanno fatto rete e hanno sviluppato la propria presenza sui mercati internazionali.
La partecipazione al Seminario è gratuita previa iscrizione on-line.

IL CASO
Elogio della sobrietà: Apple vs Carife

“Stanze normali” come uffici dei massimi dirigenti, “arredi lineari, spazi sgombri, eleganza essenziale”. A descrivere un’azienda all’insegna del “niente lusso” è l’inviato del Corriere della Sera Federico Fubini nel suo reportage del 7 gennaio dagli Stati Uniti, esattamente da Cupertino, contea di Santa Clara, California. L’articolo compare in cima alla rassegna stampa che viene pubblicata ogni giorno da Cronaca Comune, il quotidiano online del Comune di Ferrara che tutti possiamo leggere e consultare. Questo pezzo di ieri racconta quello che si vede entrando nell’edificio al numero civico 1 di Infinite loop, indirizzo del cuore operativo Apple, “l’area dove vengono prese tutte le decisioni importanti” del gruppo fondato da Steve Jobs, quello che da solo “vale quasi il doppio dell’intero listino di Piazza Affari”.
Interessante, ma vabbè, che c’entra con noi? Per quale motivo è andato a finire dentro alla rassegna stampa cittadina? Il giornalista economico passato da Repubblica al Corriere spiega che anche Ferrara c’entra. Il posto dove nascono I-phone e I-pad ha – scrive l’inviato – “sale riunioni che sarebbero state considerate indegne in qualunque delle banche di provincia fallite negli ultimi mesi, da Teramo a Ferrara”. Ahi, ahi, ecco il riferimento, ecco perché l’articolo è stato intercettato e messo in rassegna insieme agli altri che citano la città estense.

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L’ambiente della sede Apple a Cupertino, in California (foto dal reportage del Corriere della sera)

L’analisi estetico-economica prosegue: “Non è avarizia. Non è eccesso di modestia. Non per un gruppo che ha trasformato lo stile di vita di miliardi di persone e ogni trimestre genera cassa per 15 miliardi di dollari, al punto che i 318 milioni di tasse arretrate appena riconosciute all’Italia equivalgono al massimo a uno o due giorni di guadagni di mercato per le riserve di liquidità aziendale. No, qui a Cupertino il senso della misura ha parametri diversi”. Certo – ammette il giornalista – “nella semplicità di Infinite Loop, il ‘cerchio infinito’ di Cupertino, è insito il messaggio che chi detiene realmente il potere non ha bisogno di sottolinearlo. (…) Apple guadagna più di chiunque altro, eppure vive in un universo separato rispetto all’atmosfera da bolla finanziaria che è tornata ad avvolgere il resto della Silicon Valley”. Una lezione non solo per la piccola Ferrara e la Carife, insomma, non solo per l’Italia, ma anche per tante “start-up”, le nuove società americane approdate a Wall street come piccoli prodigi e in crollate poco dopo essersi affacciate sui listini.
Semplice ed essenziale, allora, non solo è bello ma magari – racconta questo pezzo – è la vera scelta economicamente vincente.

DIARIO IN PUBBLICO
Un capolavoro di ripiego e un ministro per ridere

Esco dal cinema ancora scosso dalla visione di un capolavoro quale il Macbeth di Justin Kurzel con gli immensi Michael Fassbinder e Marion Cotillard. La sala ovviamente semi-vuota pian piano si riempie dai respinti alla visione di Quo Vado e di Carol. All’inizio sussurrii e luci a intermittenza delle protesi smartphone o dei telefonini usati per far passare il tempo poi, dopo la grandiosa scena della prima battaglia, un silenzio stupefatto che dura fino alla fine del film e visi che esprimono rispetto e condivisione per un’arte scoperta quasi per caso e che inevitabilmente ti rapisce e ti conquista. E mentre Lady Macbeth pronuncia il grande monologo che invita l’ormai folle compagno a trovare riposo nel sonno scatta il ricordo e nella mente risuona la voce della divina Callas che sulle note di Verdi canta “A letto, a letto…Sfar non puoi la cosa fatta. Batte alcuno! Andiam, Macbetto, non t’accusi il tuo pallor.” Dove perfino la sgangherata versione di Francesco Maria Piave del nome del re dannato tradotto con l’imbarazzante ‘Macbetto’ per ragioni di rima, viene riscattata dalla voce sublime. Una voce onirica come onirico è tutto il film che più s’indurisce nelle violenze delle battaglie, degli assassinii, delle crudeltà, più perde peso e si sfa nei paesaggi sontuosi, nello scorrere di una natura magica e leopardianamente indifferente nella sua intangibile bellezza tra i laghi e le brughiere di una Scozia inventata eppur così reale.

Nell’uscire dal cinema e ritrovando una folla ancor più imponente e delusa di non poter accedere all’evento Zalone ripenso alle parole di Matteo Felpetta Salvini dichiarate ai giornalisti a cui confida un suo modello di governo dove a presiedere il Mibact porrebbe il fortunato comico al posto di Dario Franceschini. La cagione? Ma è semplicissima! Il ministro attualmente in carica sarebbe un uomo “triste” mentre si sa il comico ‘à la page’ fa ridere. E tanto.
Più che il ministro il quale immagino avrà sghignazzato dell’improvvido giudizio spero che la reazione di Zalone sia stato un moto di stizza provocato dall’offesa. Dunque a proteggere e a dirigere e a far funzionare l’unica vera immensa risorsa che abbiamo quale quella dei Beni Culturali basterebbe saper far ridere?
Ma andiamo onorevole Salvini! Cerchi di essere meno irruento nelle sue dichiarazioni. Se proprio vuole l’invito ad andare a vedere Macbeth. Non se ne pentirà.

L’immagine dunque trasmessa dal messaggio al fedele pubblico degli ‘Itagliani’ è quella di un Paese che si deve accontentare di ciò che piace ai più mentre in questa stagione di feste e ricorrenze non importa tanto la qualità della cosa o dell’evento di cui si vuol fruire quanto la quantità di chi accorre per poter dire orgogliosamente “io c’era!”. Sembra quasi che la bellissima mostra di de Chirico sia appunto bellissima perché nei due giorni di festa ha raccolto diecimila presenze.
Ovviamente non per tutti è così, anzi immagino che poi per tanti l’esposizione abbia riscosso la dovuta ammirazione come il Macbeth filmico per l’intrinseca potenza e qualità dei quadri che illuminano la verità-realtà del mondo quanto le parole di Shakespeare.
Per queste ragioni non vogliamo accontentarci della proposta di far ministro Checco Zalone non tanto per la sua indubitabile verve comica quanto perché la cultura non s’amministra con la risata.

Ricordo ancora che, quando al caro amico Riccardo Muti fu avanzata la proposta di ricoprire importanti incarichi di governo, rispose che “a ognuno il suo”, come avrebbe scritto Leonardo Sciascia. E forse anche in questo campo sarebbe utile che anche Beppe Grillo una volta per tutte scegliesse o la via dell’attor comico o quella del politico o dell’organizzatore della politica.
Dunque “Passata la festa gabbato lo santo” sentenziava il proverbio popolare. Rimangono i saldi che ci occuperanno per i prossimi tre mesi poi il tran tran quotidiano ci assorbirà facendoci dimenticare o relegandoli in una specie di onirismo cupo quasi irreale i conflitti, le guerre, le minacce atomiche e ancor più vergognosamente le morti dei bambini in fuga, le armi vendute per alimentare il mito fondativo della conquista di una Nazione e divenute disputa orrenda siglata dal ciuffo ossigenato di Trump e dalle lacrime di Obama. E nella nostra realtà locale la vicenda Carife, il palazzo degli Specchi, il licenziamento di Fiorini e le più piccole e velenose dispute che sembrano ineliminabili dal comune concetto di ferraresità.
Perciò si rende necessario un augurio. Sentito. Amichevole. Per tutti amici e nemici. Che il 2016 sia almeno migliore anno di quello che è appena finito.

Roby Guerra segnalato in Manifesto dell’Architettura futurista di Sant’Elia e la sua eredità

da: Azione Futurista Ferrara

Sorprese dal web, il futurista ferrarese Roby Guerra segnalato in Manifesto dell’Architettura di Sant’Elia e la sua eredità a cura di Milva Giacomelli, Ezio Godoli, Alessandra Pelosi (2014, Universitas Studiorum)… per la sua azione futurista on line non stop, accanto a critici celebri. All’interno del capitolo a firma Mauro Cozzi, Futurismo e neoavanguardie si legge testualmente, vedi BOOKS GOOGLE link pag 241 (Sintesi ndr.) “Da un quinquennio almeno, in parallelo al centenario del manifesto in cui si è posto il rapporto… il futurismo oggi, l’attualità del futurismo.., si sono fatti paragoni con le neovanguardie degli anni ’60 e l’architettura radicale. Più dall’esterno, devo osservare, da quanto piu o meno direttamente, è emerso dalle osservazioni di Claudia Salaris, Ezio Godoli, Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, dal dibattito in rete di Roby Guerra o Prestinenza Puglisi, da numerosi convegni e incontri, che non dall’interno dello schieramento (già) Radical”. (…….)
INFO:
http://www.universitas-studiorum.it/1/il_manifesto_dell_architettura_futurista_di_sant_elia_e_la_sua_eredita_1874773.html

Domenica 10 gennaio al Circolo Arci Zone K “La Teoria Del Proiettile” in concerto

da: Circolo Arci Zone K

Domenica 10 Gennaio continua la programmazione live al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara con un altro evento di indubbio interesse, sarà infatti di scena La Teoria Del Proiettile.
La band ferrarese proporrà al pubblico del Circolo la sua particolarissima commistione di sonorità rock, a volte dure, a volte melodiche, assalite a tratti da influenze progressive, psichedeliche, introspezioni sfocianti in accenni elettronici, il tutto supportato da un cantautorato rigorosamente in italiano e una buona dose di follia.
All’attivo tre lavori in studio: “Morte di un’idea” , “La teoria del proiettile” e il nuovissimo “Fauci”, quest’ultimo presentato ufficialmente la sera stessa e registrato da Samboela presso Contrarock e contenente cinque brani inediti.
Ancora una proposta di qualità, da gustare all’aperitivo, il concerto inizierà infatti eccezionalmente alle ore 20 precise, mentre l’apertura è prevista come al solito alle 18. L’ingresso sarà gratuito e riservato ai Soci Arci. Per informazioni il numero è 346.0876998.

Uno, nessuno, centomila ovvero l’economia che vogliamo

Abbiamo più volte pubblicato sulla nostra testata articoli riguardanti il tema spinoso dell’economia e della moneta [vedi], continuiamo per questo a sostenere il dibattito che in particolare Emmaus e il Gruppo Cittadini Economia di Ferrara hanno sollecitato negli ultimi anni in città.

Con il prossimo incontro in programma sabato 9 gennaio 2016 alle ore 15,00 presso la sede della Comunità Emmaus (di Via Mascolino 10 – 44048 San Nicolò di Argenta), organizzato da Emmaus e il Gruppo Cittadini Economia, parte l’iniziativa “UNO NESSUNO 10.000” ovvero 10.000 ferraresi uniti per un unico obiettivo: vivere felici creando il mondo che vogliamo. Durante l’incontro si terrà la conversazione civile “L’Altra Faccia della Moneta”. Assieme, prendiamo consapevolezza della realtà economica in cui viviamo e lavoriamo e di come possiamo agire per risolvere la situazione. Il mondo assumerà radicalmente un’altra faccia.

La partecipazione è gratuita. Il numero massimo è di 35 persone e si accede tramite prenotazione-invito. Per prenotarsi inviare una mail a: gruppoeconomia.fe@gmail.com indicando nell’oggetto della mail: “Uno, nessuno, 10.000 – 9 gennaio 2016”.

Sicilitudine

8 gennaio 1921: nasce a Racalmuto, in provincia di Agrigento, una delle più grandi personalità del Novecento italiano, Leonardo Sciascia, mente libera e anticonformista. Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino sono stati i primi a riconoscere la sua bravura, quando era ancora uno sconosciuto maestro elementare nella sua Sicilia.

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Leonardo Sciascia

Sai cos’è la nostra vita? La tua e la mia? Un sogno fatto in Sicilia. Forse stiamo ancora lì e stiamo sognando.
(Leonardo Sciascia)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Si stava meglio quando si stava peggio

Oggi è l’8 di gennaio e secondo gli intellettuali italiani che contano – quindi, dio mio, internet – la giornata di oggi è quella in cui si “lascia entrare Ascanio”.
Rendiamo quindi omaggio a un capostipite di quel concetto di VIRALE che da un po’ di anni ammorba le vite di chiunque sia in possesso di una connessione a internet.
Ovvero chiunque.
Tranne qualche pensionato che resiste e in virtù di questo stoicismo così duro a morire mi sentirei di definire partigiano.
Così, certo che sia solo questione di tempo, mentre attendo la notizia che ci racconterà del primo essere umano che uscendo da una mostra fotografica esclama CHE FREGATURA, HO SPESO TUTTI ‘STI SOLDI PER VEDERE DELLE FOTO CHE NON SI MUOVONO QUANDO SU FACEBOOK SI MUOVONO E SONO PURE GRATIS, vorrei rendere omaggio a un’epoca in cui il concetto di virale sembrava timido e innocente.
Quindi oggi mi raccomando: lascia entrare Ascanio.
Ti ricorderà che una volta, neanche troppo tempo fa, esisteva un mondo diverso.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.