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Giorno: 8 Febbraio 2016

Ricerca e innovazione, l’Emilia-Romagna investe nella sua Big Data Community

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il 70% della capacità di super calcolo nazionale si svolge in centri di ricerca in regione. Il presidente Bonaccini: “Tra i nostri obiettivi di mandato fare di Bologna e dell’Emilia-Romagna un grande hub europeo della ricerca”.

Bologna – La Regione Emilia-Romagna sta investendo molto in ricerca e trasferimento tecnologico nei principali settori dell’innovazione che sostengono lo sviluppo locale sostenibile e l’occupazione. Bigdata e supercalcolo sono esempi di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico. Molte istituzioni di livello mondiale nel supercalcolo e bigdata si trovano nel territorio regionale, e la Regione ha avviato da tempo una ricognizione delle potenzialità esistenti. Se ne è parlato oggi a Bologna, all’iniziativa “Emilia Romagna Bigdata Community – Una piattaforma per l’innovazione, lo sviluppo e la competitività regionale”.
“La Regione si è data come obiettivo di mandato di fare di Bologna e dell’Emilia-Romagna un grande Hub europeo della ricerca – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini – Le università, i centri di ricerca, gli enti pubblici di ricerca, il CINECA, il Rizzoli, che con CNR e università sono la frontiera più avanzata dell’innovazione, la nostra rete Alta Tecnologia, le molte imprese che operano come fornitori dei laboratori più avanzati, costituiscono un insieme che ha titolo ad essere riconosciuto come grande infrastruttura, e noi ci candidiamo ad essere l’istituzione che mette a sistema tutte queste eccellenze”.
“Il 70% della capacità nazionale di super calcolo è in Emilia-Romagna. Adesso dobbiamo passare dalla quantità al valore, realizzare una politica industriale utile al riposizionamento del Paese che passi attraverso il sistema della ricerca – ha spiegato l’assessore alla Ricerca e all’Università Patrizio Bianchi – In questa regione sono occupati in questo settore 1.800 ricercatori, 230 ricercatori stranieri, tra il 2013 e il 2015 sono stati realizzato 60 percorsi di alta formazione. Non c’è ambito della ricerca e dell’innovazione per cui non sia fondamentale la capacità di gestire grandi quantità di dati. La nostra intenzione adesso è valorizzare specializzazioni e complementarietà maturate da tutti i centri di ricerca che lavorano nell’ambito del super calcolo e del big data e creare un sistema aggregato più competitivo anche a livello europeo. Nei prossimi giorni lanceremo il Piano Alte competenze”.
La tradizionale attenzione verso l’innovazione in Emilia-Romagna deriva principalmente da un sistema diffuso, dinamico e interdisciplinare di ricerca (4 università pubbliche, infrastrutture e servizi di ricerca di primo livello e sedi territoriali dei principali centri di ricerca nazionali) ben integrato nel sistema industriale locale, composto principalmente da piccole e medie imprese.
La Regione Emilia-Romagna ha predisposto un piano regionale per le infrastrutture di ricerca e innovazione. “L’attività ha previsto una ricognizione delle infrastrutture esistenti a livello regionale, che abbiamo realizzato con il supporto di Aster – ha detto l’assessore alle Attività produttive Palma Costi – Da tale ricognizione è stato possibile ottenere una situazione aggiornata sull’esistenza in regione di strutture di ricerca e innovazione che presentano le potenzialità scientifiche, tecnologiche ed organizzative adatte per utilizzate per incrementare le capacità competitive delle imprese, in coerenza con quanto previsto dalla Strategia di Specializzazione Intelligente regionale. Supercalcolo e big data, materiali avanzati e sistemi di produzione innovativi e genomica, medicina rigenerativa e biobanche sono state identificate come le tematiche di rilevanza strategica per la regione, e per sostenerle abbiamo destinato 7 milioni di euroBigdata e supercalcolo sono esempi di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico. L’importanza del poter contare su capacità di gestione ed interpretazione di grandi quantità di dati crescerà esponenzialmente nel prossimo futuro, si richiederà una grande capacità di calcolo in termini di prestazioni e di memoria disponibile. Le possibili applicazioni spaziano da aree di ricerca (ad es. La fisica delle particelle, l’esplorazione spaziale, ecc ..) a domini applicativi (ad es. l’analisi finanziaria, la salute, il monitoraggio ambientale e simulazioni geofisiche, la gestione del patrimonio culturale, l’agricoltura di precisione, la multimedialità e l’analisi di immagini e video, ecc).
L’impatto dei bigdata sulla strategia di specializzazione intelligente regionale potrebbe essere notevole, con applicazioni nelle aree di specializzazione che vanno dai sistemi regionali di alta intensità di conoscenza (salute e il campo del benessere e industrie culturali e creative), ai sistemi di produzione consolidata.
L’obiettivo della Regione è dunque realizzare una grande infrastruttura di ricerca di dimensione europea in linea con Horizon 2020, e quindi anche come riferimento attrattivo per nuovi investimenti in ricerca, anche da parte di imprese. Il programma europeo Horizon 2020, che ha un budget di quasi 80 miliardi di euro dal 2014 al 2020, ha come primo pilastro l’obiettivo generale di “Eccellenza scientifica”, cioè elevare il livello di eccellenza della base scientifica europea e garantire una produzione costante di ricerca a livello mondiale per assicurare la competitività dell’Europa a lungo termine. Eccellenza scientifica si articola in quattro programmi, tra cui “Infrastrutture di Ricerca” che intende garantire che l’Europa disponga di infrastrutture di ricerca di livello mondiale accessibili a tutti i ricercatori in Europa e in altri paesi.

Cronacacomune: la newsletter dell’8 febbraio 2016

da: ufficio stampa del Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Vetrina letteraria martedì 9 febbraio alle 17
Con Claudia Pandolfi alla ricerca dei ‘Fantasmi dell’antica Roma’
08-02-2016

Propone un ampio excursus fra temi e personaggi della letteratura latina il libro di Claudia Pandolfi dal titolo ‘Fantasmi dell’antica Roma e altre storie’ che sarà presentato martedì 9 febbraio alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Nel corso dell’incontro, curato dall’associazione culturale Amici della biblioteca Ariostea, ne parleranno con l’autrice, già docente dell’Ateneo ferrarese, Roberta Barbieri e Maria Calabrese (docenti del Liceo Ariosto) e Silvana Vecchio (dell’Università di Ferrara).

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Un ampio panorama della letteratura latina – soprattutto classica ma anche medievale – affrontato attraverso alcuni percorsi di carattere tematico, (il mondo dei fantasmi e delle apparizioni, l’universo onirico, il gioco e il circo), cui si intrecciano analisi più specificamente monografiche dedicate a personaggi o autori fra i più significativi della letteratura o della storia romana (da Medea all’asino d’oro, da Cicerone a Giulio Cesare, da Orazio a Lucrezio).

MEIS – Martedì 9 febbraio alle 11.30 e alle 16.30 nella sala dei Comuni del Castello Estense
Due eventi paralleli alla mostra ‘I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza’
08-02-2016

(Comunicato a cura Ufficio Stampa MEIS)

Domani (martedì 9 febbraio) nell’ambito della mostra ‘I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza’ presso la Sala dei Comuni del Castello Estense si terranno due importanti eventi paralleli.

Alle 11.30, nell’incontro Incrocio fra curatela e progettualità, l’architetto Gianfranco Cavaglià, progettista dell’allestimento, e il co-curatore Fabio Levi parleranno dello sforzo comune di ricercatori, archivisti, grafici, esperti di comunicazione, che ha dato luogo a un’esposizione destinata a incontrare pubblici ogni volta diversi in Italia e all’estero. A questo incontro, che coinvolgerà l’Ordine degli Architetti di Ferrara e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, seguirà alle 16.30 la presentazione, da parte di Fabio Levi, di Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986, un libro edito da Einaudi che raccoglie testi poco conosciuti e inediti scritti lungo un arco di oltre quarant’anni da Primo Levi e dal medico Leonardo De Benedetti: fra gli altri il Rapporto su Auschwitz, composto ancor prima del ritorno in Italia.

Tra immagini inedite, videoinstallazioni, sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi, la mostra promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e dal MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) fa scoprire al visitatore gli svariati mondi esplorati dal poliedrico Levi – il campo di sterminio, cui riuscì a sopravvivere e che descrisse “con strenua chiarezza”; la scrittura, che frequentò cimentandosi nei più diversi generi letterari; la chimica, suo ambito professionale; le altre scienze esatte, verso cui manifestò una curiosità inesauribile; il lavoro, cui dedicò un libro straordinario come La chiave a stella – e aiuta a riflettere sulla Shoah, sui recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo, e più in generale sull’animo umano, sulla parola e sulla vita.

L’esposizione è allestita in Castello Estense, nella Sala Imbarcadero 1, ed è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17.

Ufficio Stampa MEIS – Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Daniela Modonesi 333 2537218 • ufficio.stampa@meisweb.it 0532 769137 • info@meisweb.it • www.meisweb.it

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 9 febbraio alle 17.20 in via Arginone
Racconti per bambini su ‘Maschere e carnevale’
08-02-2016

Saranno dedicate a ‘Maschere e carnevale’ le nuove letture del ciclo ‘Belle storie a Porotto’, per bambini dai 2 agli 8 anni, in programma martedì 9 febbraio alle 17.20 alla biblioteca comunale Luppi (via Arginone 320). Ad animare il pomeriggio saranno le filastrocche sul carnevale tratte da “Mesi e stagioni” di Gianni Rodari. A seguire è previsto un laboratorio.

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 9 febbraio dalle 17 incontro per bimbi dai 3 ai 10 anni
Letture ad alta voce per piccoli e grandi lettori
08-02-2016

E’ previsto per martedì 9 febbraio alle 17 il nuovo appuntamento con “Le Topostorie!”, letture ad alta voce per bimbi dai 3 ai 10 anni alla biblioteca comunale Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12).

Ad aprire l’incontro, inserito nel ciclo “Io leggo a te…tu leggi a me”, sarà il racconto firmato da Ugo Weigelt ‘Tito il topo più forte del mondo’. Dopo la lettura da parte di un adulto verrà data la possibilità ai bambini partecipanti di esprimesi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte.

GIORNO DEL RICORDO 2016 – Le iniziative di mercoledì 10 febbraio
Intitolazione della rotatoria di corso Isonzo ai ‘Martiri delle foibe e agli esuli istriani, giuliano-dalmati’
08-02-2016

E’ in programma per mercoledì 10 febbraio alle 12 la cerimonia per l’intitolazione della rotatoria all’intersezione tra corso Isonzo e via Piangipane, “agli italiani martiri delle foibe ed agli esuli istriani, giuliano-dalmati”. A ufficializzare l’intitolazione sarà l’apposizione, all’interno dell’area verde della rotatoria, di due tabelle segnaletiche.
Alla cerimonia prenderanno parte il sindaco Tiziano Tagliani, il vice sindaco Massimo Maisto, il prefetto Michele Tortora e i rappresentanti della sezione ferrarese dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
L’iniziativa rientra infatti nel calendario degli appuntamenti organizzati, in occasione del Giorno del Ricordo 2016, dalla stessa sezione ferrarese dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in collaborazione con il Comune di Ferrara, il Museo civico del Risorgimento e della Resistenza, la sezione cittadina dell’associazione nazionale Partigiani cristiani e l’Istituto di Storia contemporanea di Ferrara.
Il programma degli appuntamenti proseguirà nella stessa giornata di mercoledì 10 febbraio, alle 16, nella sede della Prefettura di Ferrara (corso Ercole I d’Este, 16) con l’incontro degli esuli e dei loro familiari con il prefetto Michele Tortora e le autorità. Seguirà un intervento musicale dell’Ensemble di ottoni del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati

Per ulteriori dettagli sul programma di iniziative in occasione del Giorno del Ricordo 2016 vedi Cronaca Comune del 3 febbraio 2016

AREA GIOVANI – Dal 23 febbraio alle 15 in via Labriola. Per imparare nuovi colpi e allenarsi in compagnia
Un corso di sei incontri per diventare campione di ping pong
08-02-2016

(Comunicato a cura di Area Giovani del Comune di Ferrara)

Sognate di diventare campioni di ping pong, oppure volete semplicemente stracciare i vostri amici nei tornei improvvisati del sabato sera? Qualunque sia il movente che vi spinge verso le racchette e il tavolo verde, il corso “3P: Power Ping Pong” saprà esservi d’aiuto.

La prima lezione del corso, organizzato dal centro comunale Area Giovani (via Labriola 11) nell’ambito dei Laboratori Sapere&Fare 2016, si terrà martedì 23 febbraio dalle 15 alle 16.30. Seguiranno altri cinque appuntamenti, sempre di martedì e sempre allo stesso orario.

Gli incontri saranno curati dalla Società Tennistavolo Ferrara, condotti da Emanuel Crivellaro, professionista della disciplina sportiva. Comprenderanno: introduzione alle regole del Tennistavolo; nozioni teoriche sull’impugnatura sulla racchetta, sull’esecuzione dei colpi e sulla posizione delle gambe rispetto al tavolo; esercizi di base per imparare ad eseguire correttamente un fase di gioco di dritto e di rovescio.
Durante ogni lezione si ripeteranno le abilità già conosciute e il bagaglio tecnico degli iscritti verrà implementato imparando nuovi colpi. Al termine di ogni incontro, chi vorrà potrà fermarsi presso il centro per allenarsi e giocare fino alle 18.

Gli altri corsi in programma tra febbraio e marzo sono: “Comics Time”, dedicato ai fumetti, “Make Up | Hurry Up”, per imparare trucchi particolari o per occasioni speciali, “Non perdere lo smalto”, per scoprire tutti i segreti della nail art, “Come frulla”, per tutti i fanatici del calcio balilla.

Tra marzo e aprile invece verranno avviati: “AG ink”, corso propedeutico alla realizzazione di tatuaggi, “Press Play”, per chi vuole avvicinarsi al videomaking, “Lumens”, per realizzare collettivamente un progetto di mapping.

Per informazioni e iscrizioni scrivere all’indirizzo areagiovani@edu.comune.fe.it oppure telefonare al numero 0532 900852. Si possono contattare gli operatori di Area Giovani anche visitando il centro durante gli orari di apertura al pubblico – in via Labriola 11, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 18, giovedì dalle 15 alle 23 – oppure scrivendo alla pagina Facebook.

CARNEVALE RINASCIMENTALE 2016 – In arrivo i primi dati sulle affluenze
Tanti i ferraresi e i turisti che hanno partecipato alle iniziative della quinta edizione
08-02-2016

Sono più che lusinghieri i primi risultati riguardanti la partecipazione del pubblico alla quinta edizione del Carnevale Rinascimentale a Ferrara, promossa da Comune ed Ente Palio. Soddisfazione è stata espressa al riguardo dal sindaco Tiziano Tagliani e dall’assessore Aldo Modonesi al termine della manifestazione che si è svolta dal 4 al 7 febbraio, con la partecipazione di vari enti ed associazioni.

L’iniziativa clou di sabato pomeriggio ha attirato nel centro storico migliaia di persone che hanno assistito al corteo storico delle contrade, partito da piazza Ariostea e giunto, lungo un inedito percorso, fino in piazza Municipale, dove, di fronte a un folto pubblico, si è svolta un’animazione teatrale, con esibizioni e giochi di fuoco.

Grande soddisfazione anche per la Compagnia del Vado che, alla presenza di quasi trecento persone, durante la serata di sabato ha portato in scena alla Sala Estense i ‘Menaechmi’ di Plauto. Esiti più che positivi per le conferenze in programma, con il pubblico delle grandi occasioni per quella dedicata al profumo nella storia, domenica mattina al Museo Archeologico Nazionale, e un notevole interesse ottenuto anche dagli incontri su Isabella d’Este (la madrina del carnevale di quest’anno) tenuti a palazzo Bonacossi e da quello sull’Ariosto alla Pinacoteca Nazionale. Molto coinvolgenti, ancora, i concerti organizzati in sedi prestigiose, mentre alcune centinaia di persone hanno frequentato i banchetti, dove sono stati serviti i piatti tipici della tradizione locale.

Circa trecento sono stati poi i bambini, con le relative famiglie, che hanno partecipato alle animazioni e ai laboratori organizzati nell’ambito del ricco programma, sia nel Castello Estense che in altri palazzi di pregio della città.

Molti, infine, sono stati i visitatori arrivati a Ferrara per il Carnevale soprattutto dalle regioni del nord e del centro Italia, oltre che dall’estero, come documentato dai dati che cominciano a giungere dagli alberghi della città.

(Nota a cura degli organizzatori)

A Comacchio secondo tè letterario in Biblioteca con Marino Buzzi

da: ufficio stampa Comune di ComacchioTè letterario con Marino buzzi

Il secondo appuntamento con gli autori in biblioteca, nell’ambito dei “Tè Letterari”, promossi ed organizzati dall’Assessorato alla Cultura, riserverà giovedì 11 febbraio alcune sorprese. A presentare il suo libro è stato chiamato un giovane libraio di origini comacchiesi, che da tempo vive e lavora a Bologna. Stiamo parlando di Marino Buzzi il quale, dialogando con Francesca Battani, psicologa, consulente presso il locale centro per adolescenti “Circauncentro”, introdurrà al pubblico della biblioteca civica “L.A. Muratori” il suo romanzo “L’ultima volta che avuto 16 anni”, edito da Baldini e Castoldi. Il libro apre uno squarcio su un fenomeno preoccupante, il bullismo, soffermandosi sulle fragilità del mondo adolescenziale, sulle difficoltà relazionali con quello degli adulti, su differenze di genere, pari opportunità, ma scandaglia anche quelle che talora sono strade e scelte sbagliate. Il romanzo stimola numerose riflessioni ed interrogativi su tematiche molto delicate e di grande attualità. Davide Tomasi, direttore della biblioteca comunale ed Anastasia Rizzoni, animatrice culturale sono gli organizzatori ed i curatori della nuova edizione dei “Tè letterari”, partita con Marcello Simoni. L’invito è aperto a tutti e l’ingresso è naturalmente gratuito. Durante l’incontro con Marino Buzzi sarà servito il tè offerto dall’Amministrazione Comunale.

 

LA NOTA
La Sinistra e il metodo Tafazzi

​È una sindrome dalla quale la Sinistra non riesce proprio a guarire. Chiamiamola miopia o autolesionismo. Ultima brillante prova: le primarie pd per il sindaco di Milano. Il candidato moderato Giuseppe Sala, forte dell’investitura di Renzi, ha ottenuto ieri il 42% dei consensi e la ‘nomination’, peraltro accompagnata da molte polemiche per il voto sospetto di una folta rappresentanza della comunità cinese, che a qualcuno ha rinnovato la memoria delle famigerate ‘truppe cammellate’.
Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino, i due principali antagonisti, hanno raccolto rispettivamente il 34 e il 23% dei voti. Fra loro sono emersi riferimenti ideali e politici affini, dai quali deriva una visione della città, dei rapporti fra le parti sociali, delle alleanze, delle priorità di intervento certamente alternativi a quelli di Sala. Eppure non hanno trovato – o non hanno cercato – il modo di coalizzarsi. Peccato. Perché insieme avrebbero potenzialmente conseguito un bel 57%, un risultato tale da lasciar presagire il successo, anche al netto di qualche defezione: poiché in politica si sa bene che il malpancismo è diffuso e uno più uno quasi mai fa due.

Balzani e Majorino potevano essere artefici di un progetto condiviso e delineare uno schieramento solido, capace di proporsi autorevolmente a sostegno del potenziale futuro sindaco della città. Potevano. Perché invece, naturalmente, ognuno è andato per conto suo.
Naturalmente, perché questa inclinazione a dividersi in mille rivoli pare ormai una connaturata peculiarità della Sinistra. E’ ormai congenita l’incapacità di stare insieme e unire le forze. E questo in palese e tragicomico contrasto con i rituali proclami di coesione che ogni volta vengono espressi, gli appelli all’unità sempre evocata ma mai seriamente perseguita con la necessaria tenacia. E’ un tratto – più propriamente ‘una deformazione’ – che caratterizza la Sinistra, italiana in particolare. Una mostruosità che partorisce sconfitte in serie.
Ci si divide un po’ su tutto, ma soprattutto si compie un errore strategico mortale: non si attribuisce ai temi il giusto indice di priorità, stabilendo con chiarezza e buon senso le questioni e i principi basilari, come tali intangibili perché connessi all’identità politica, e gli elementi di complemento sui quali si può anche dissentire senza per forza dover ogni volta prendere cappello. Si finisce perciò per accapigliarsi un po’ su tutto. Non è chiaro se ciò avvenga per un eccesso di puntiglio, peraltro ben corroborato dalla completa incapacità di mediare, arte invece necessaria a definire quei nobili compromessi che, non solo la politica ma anche la vita, impongono. Oppure se questa litigiosità sia frutto avvelenato di altre peggiori debolezze e sotto il fuoco covi la brace dell’ambizione, sicché il continuo beccarsi sarebbe conseguenza di impronunciabili smanie di affermazione personale, incontenibili e talvolta malcelate dalle affermazioni di principio. Forse c’entrano entrambe le cose. E, comunque sia, la Sinistra riesce sempre a perdere. E quasi sempre facendosi male da sola.

Milano è solo il più recente esempio, ciò che capita lì vale in tutto il Paese. C’è da temere che il medesimo destino attenda impietoso anche i tentativi attuali di aggregazione che in ordine sparso stanno portando avanti i vari Sergio Cofferati da una parte (con la sua ‘Cosmopolitica’), Pippo Civati da quell’altra (e il suo spagnoleggiante ‘Possibile’), e poi reduci di Sel, di Rifondazione e ancora altri insofferenti del Pd, parte dei quali hanno generato una pomposa ‘Sinistra italiana’ che s’è mezza sfasciata due giorni dopo la genesi. Insomma, il rischio è grande. E a dir di molti il destino è annunciato.
Questa drammatica ‘cupio dissolvi’ si manifesta sistematicamente da ormai trent’anni, rendendo la Sinistra tragicamente simile all’emblema dell’autolesionismo, quel Tafazzi, icona creata da Giacomo Poretti, che si prende irresistibilmente a bottigliate nelle zone sensibili per insopprimibile impulso.
Eppure l’Italia avrebbe davvero bisogno di una seria alternativa al Partito democratico di Renzi, di qualcuno che tenesse salde le bandiere dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Per quest’alternativa c’è lo spazio, proprio perché si è creato un vuoto di rappresentanza, ben testimoniato fra l’altro dal sempre crescente numero di cittadini che disertano le urne.
Ma oggi come oggi bisogna riconoscere che l’unica alternativa non moderata al Pd (sempre più simile al Partito ‘marmellata’ della nazione), pur con tutte le sue contraddizioni è il Movimento cinque stelle. La sua natura è ibrida, i riferimenti ideali talora incerti. Ma esprime quantomeno una evidente volontà di cambiamento della politica e dei suoi rituali. Delinea spesso condivisibili obiettivi di progresso. Compie scelte talora apprezzabili e indica candidati autorevoli per le cariche istituzionali. Recentemente è accaduto per la Rai e altri enti. Ma clamorosa fu la proposta (bocciata paradossalmente proprio dal Pd) di uno stimatissimo costituzionalista come Stefano Rodotà (già presidente del Pds, il papà del Pd) a Capo dello Stato. Ecco, quello fu e resta un passaggio particolarmente significativo ed emblematico.
Così, mentre nelle orecchie del popolo di Sinistra risuona ancora lo sgomento grido di Nanni Moretti (“D’Alema, dì qualcosa di sinistra”) tuttora inascoltato dagli attuali ‘dalemoni’, succede che qualcosa di sinistra ogni tanto lo dicano proprio i Cinquestelle, pure così invisi a un’ampia fetta di simpatizzanti della Sinistra per i quali, appunto per questo, restano – spregiativamente – null’altro che grillini. Il cui frinir però si ode.

Seminario “Ritorno ai consumi?”: presentate le indagini Confcommercio e Findomestic

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Segnali cauti che il quadro si stabilizza e la fiducia riprende a “girare” nel verso giusto. Il seminario “Ritorno ai consumi ?” – promosso da Ascom Confcommercio Ferrara, da Federazione Moda Italia provinciale in collaborazione con Findomestic Banca – è stato un momento nel pomeriggio di oggi (08/02) nel centro congressi di Ascom Ferrara di analisi e confronto sul tema dei saldi e sulla ripresa dei consumi nel territorio regionale.

A quattro settimane dall’avvio dei saldi, i commercianti dell’Emilia Romagna confermano i segnali di stabilità ed in qualche caso di ripresa nelle vendite del periodo, grazie anche al miglioramento del clima di fiducia dei consumatori: questi in sintesi i risultati dell’indagine realizzata da Confcommercio Emilia Romagna, attraverso il Centro studi Iscom Group, su un panel di esercizi commerciali della nostra regione, composto in prevalenza da punti vendita di beni per la persona (in particolare abbigliamento e calzature).
L’appuntamento in Ascom Ferrara, è proseguito nel dettaglio della ricerca stessa illustrata da Pietro Fantini, direttore dell’Unione Regionale di Confcommercio: “Da alcuni anni monitoriamo, attraverso la nostra indagine – commenta Pietro Fantini, – l’andamento delle vendite in regione nel periodo dei saldi, e questo ci permette oggi di evidenziare nei giudizi dei nostri operatori un trend più positivo, che conferma il dato generale del recupero della fiducia dei consumatori. Le famiglie stanno tornando a spendere, seppure ancora con prudenza, e in molti casi scelgono per i loro acquisti proprio i negozi di vicinato, che sono in grado di fornire un servizio accurato, anche post-vendita, ed un buon rapporto qualità-prezzo. Oggi stiamo lavorando a livello regionale – conclude –per implementare questa indagine attraverso l’adozione di strumenti più innovativi, in grado di dare un riscontro immediato all’operatore sulle vendite del periodo e monitorare tempestivamente l’andamento del mercato”.
In sintesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’indagine ha evidenziato un andamento stabile delle vendite per il 40% degli operatori intervistati, ed in aumento per il 26,5%; si conferma la tendenza degli ultimi anni ad una progressiva ripresa delle vendite nei saldi (scontrino medio intorno ai 93 euro): da quattro anni a questa parte è infatti costantemente in crescita il numero degli imprenditori che rileva un aumento (dal +8% del 2013 al 26,5% del 2016).

“Tra i nostri operatori – spiega dal canto suo Giulio Felloni presidente di Ascom provinciale e Federazione Moda Italia Ferrara – emergono segnali di confortante stabilità. Parlare di ottimismo è eccessivo, l’atteggiamento è ancora prudente. Contiamo però che il crescente miglioramento del clima di fiducia delle famiglie possa, nel medio periodo, incidere positivamente anche su un ulteriore e significativo recupero della spesa, di cui si vedono già i primi segnali, come confermato dall’osservatorio Findomestic. E’ chiaro che tali segnali vanno fortemente incoraggiati in modo strutturale con un progressivo e significativo abbassamento della pressione fiscale sulle famiglie e sui professionisti con partita Iva”.
Ed a rappresentare questa ultima realtà leader nel credito al consumo è intervenuto Manuele Tramonte che ha esposto dati (positivi) e la metodologia rilasciati dall’Osservatorio a fine gennaio, relativi a novembre 2015 e che – seppure non definitivi – indicano una prima tendenza ad un maggio sereno sul fronte dei consumi dopo un quinquennio di sofferenze.

Infatti Ferrara – con un reddito in aumento rispetto al 2014 dello 0,8 % – si attesta su un più 6% nei consumi dei beni durevoli all’interno di un quadro con le province emiliano romagnole in ripresa. Tra i settori che mostrano segnali di ripresa nella città estense ad esempio quelle delle auto nuove (+ 12,5%), dei motoveicoli (+5,7%), dei mobili (1,6%) e degli elettrodomestici (+4,3%) mentre è in sofferenza quello dell’information technology a Ferrara come nel resto della regione.

Il direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban considera: “Con questo appuntamento che rientra nel filone dei nostri appuntamenti dedicati al Terziario e chiamati “Coffee Job” abbiamo voluto intervenire su un tema di grande attualità con elementi spunto di riflessioni proprio perché i nostri associati siano in grado di avere strumenti concreti, quotidiani aggiornati per potersi muovere al meglio sul mercato, avendo accanto Ascom, che dal 1946 è al fianco delle imprese”.

Le considerazioni nelle parole finali dell’assessore al Commercio Roberto Serra che commentando i dati rileva: “Si tratta di un buon auspicio dopo anni di sofferenza – ed ha aggiunto – interessante il lavoro di Ascom che realizza questi appuntamenti per illustrare nuovi scenari e strumenti a disposizione del commercio”

Aperte le iscrizioni al corso Power Ping Pong ad Area Giovani

da: Area Giovani

Un corso per diventare campioni di ping pong. Ad Area Giovani dal 23 febbraio sei incontri per imparare nuovi colpi e allenarsi in compagnia

Sognate di diventare campioni di ping pong, oppure volete semplicemente stracciare i vostri amici nei tornei improvvisati del sabato sera? Qualunque sia il movente che vi spinge verso le racchette e il tavolo verde, il corso “3P: Power Ping Pong” saprà esservi d’aiuto.

La prima lezione del corso, organizzato dal centro comunale Area Giovani nell’ambito dei Laboratori Sapere&Fare 2016, si terrà martedì 23 febbraio dalle 15 alle 16.30. Seguiranno altri cinque appuntamenti, sempre di martedì e sempre allo stesso orario.

Gli incontri saranno curati dalla Società Tennistavolo Ferrara, condotti da Emanuel Crivellaro, professionista della disciplina sportiva. Comprenderanno: introduzione alle regole del Tennistavolo; nozioni teoriche sull’impagnatura sulla racchetta, sull’esecuzione dei colpi e sulla posizione delle gambe rispetto al tavolo; esercizi di base per imparare ad eseguire correttamente un dase di gioco di dritto e di rovescio.
Durante ogni lezione si ripeteranno le abilità già conosciute e il bagaglio tecnico degli iscritti verrà implementato imparando nuovi colpi. Al termine di ogni incontro, chi vorrà potrà fermarsi presso il centro per allenarsi e giocare fino alle 18.

Gli altri corsi in programma tra febbraio e marzo sono: “Comics Time”, dedicato ai fumetti, “Make Up | Hurry Up”, per imparare trucchi particolari o per occasioni speciali, “Non perdere lo smalto”, per scoprire tutti i segreti della nail art, “Come frulla”, per tutti i fanatici del calcio balilla.

Tra marzo e aprile invece verranno avviati: “AG ink”, corso propedeutico alla realizzazione di tatuaggi, “Press Play”, per chi vuole avvicinarsi al videomaking, “Lumens”, per realizzare collettivamente un progetto di mapping.

Per informazioni e iscrizioni scrivere all’indirizzo areagiovani@edu.comune.fe.it oppure telefonare al numero 0532 900852. Si possono contattare gli operatori di Area Giovani anche visitando il centro durante gli orari di apertura al pubblico – in via Labriola 11, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 18, giovedì dalle 15 alle 23 – oppure scrivendo alla pagina Facebook.

Turismo, l’impegno della Giunta per l’Appennino

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Risorse aggiuntive dall’assestamento per gli impianti di risalita e valorizzazione del distretto della montagna.

Bologna – Un impegno a valorizzare il distretto turistico dell’Appennino dell’Emilia-Romagna e risorse aggiuntive per sostenere le stazioni invernali e il sistema sciistico. E’ quanto emerso nel corso di un incontro oggi in Regione tra il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore regionale a Turismo e commercio Andrea Corsini e i rappresentanti di Federfuni Emilia-Romagna (l’associazione italiana delle aziende e degli enti proprietari ed esercenti il trasporto a fune in concessione).
Al centro della riunione: il punto sulla stagione invernale e sui problemi che, in un quadro complessivamente positivo, stanno interessando il distretto a causa soprattutto delle condizioni climatiche di questo inverno, caratterizzato dalla mancanza di neve e da temperature alte che hanno finora impedito l’innevamento artificiale delle piste da sci.

La Giunta si è impegnata a valorizzare ancor di più il distretto dell’Appennino, nell’ambito della nuova legge regionale sul turismo, e a stanziare ulteriori risorse. In particolare, la prossima manovra di assestamento prevederà un contributo straordinario aggiuntivo rispetto agli oltre 1,9 milioni già stanziati dalla Regione nel bilancio 2016 per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico dell’Emilia-Romagna (legge 17/02). La Regione verificherà con il Governo le condizioni per attuare anche misure nazionali di rifinanziamento della legge 166 del 2002 che prevede risorse per gli impianti di risalita nelle Regioni a statuto ordinario.

Nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori: le assemblee di consultazione dello Spi-Cgil

da: ufficio comunicazione Spi Cgil Ferrara

Si è avviata, e durerà fino al 15 marzo, la campagna di consultazione della Cgil in provincia di Ferrara sulla proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Lo Spi-Cgil, il sindacato pensionati della confederazione , ha in programma numerose assemblee degli iscritti, una parte delle quali si svolgerà a partire da questa settimana. Di seguito, diamo un primo elenco di incontri.
Giovedì 11 febbraio: Argenta, ore 14,30, Centro sociale Torre del Primaro, interverrà Riccardo Grazzi, della segreteria provinciale Cgil. Venerdì 12 febbraio: Villanova di Denore, ore 9,30, Circolo Arci, via Ponte Assa 85. Sabato 13 febbraio: Cona, ore 9,30, Circolo Arci, via Comacchio 943. Martedi 16 febbraio: Guarda, ore 15,30, Sala Bar Arci. Mercoledì 17 febbraio: Bondeno, ore 14,30, Sala 2000, via Matteotti 10, interverrà Raffaele Atti, segretario provinciale della Cgil; Boara, ore 9,30, Cà la Ruota, via Copparo 276; Gambulaga, ore 9,30, Sala Italia, via Masi 4; Ruina, ore 15, Bar Arci, piazza Garibaldi 6. Giovedì 18 febbraio: Filo di Alfonsine, ore 14,30, Casa del Popolo, piazza Margotti, con Raffaele Atti; Ambrogio, ore 15, Circolo Arci, via Gnani 6. Venerdì 19 febbraio: Voghiera, ore 14,30, Centro Civico, viale B.Buozzi, 17. Sabato 20 febbraio: Masi Torello, ore 9,30, Circolo Arci, viale Adriatico, 160.

Legge di stabilità 2016: il seminario organizzato da Ascom Ferrara mercoledì 10 febbraio

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Quali sono le principali novità della Legge di Stabilità 2016? Come ci si deve comportare nella quotidiana operatività?
A questi ed altri quesiti darà una risposta il seminario tecnico organizzato da Ascom Confcommercio Ferrara per mercoledì 10 febbraio (a partire dalle ore 17 nella sale del Centro Congressi Confcommercio al primo piano di via Baruffaldi 14/18). Il relatore sarà Lelio Cacciapaglia, consulente del Ministero delle Finanze e giornalista economico.
Tra i punti trattati le novità in tema IMU e Tasi, le nuove rateazioni per le cartelle esattoriali od ancora le deduzioni e gli ammortamenti per beni strumentali nuovi, solo per citare alcuni esempi. Una carrelata sulle novità tecniche e finanziarie che risulterà utile per gestire la propria realtà aziendale.
Per chi non potesse partecipare fisicamente al seminario Ascom ha pensato alla possibilità di seguire l’appuntamento live attravero l’app Perscope o collegandosi comunque all’indirizzo http://onperiscope.com.
Dall’11 febbraio sul sito www.ascomfe.it sarà comunque possibile vedere la differita del seminario.

Riapre lo Sgate al Comune di Comacchio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Riapre venerdì 12 febbraio lo Sportello per la gestione delle agevolazioni sulle tariffe energetiche (SGATE) presso il Comune di Comacchio. Il suddetto sportello resterà aperto al pubblico tutti i venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 presso il Servizio Messi Comunali – piano terra. Per qualsiasi informazione gli utenti sono invitati a rivolgersi, nei giorni del mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 13.00, al numero 0533/381715 della Cooperativa Work & Services (con sede a San Giuseppe in Via Romea, 65).

Giovedì 11 febbraio commedia dialettale al teatro De Micheli di Copparo

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Appuntamento al Teatro Comunale De Micheli con la rassegna dialettale giovedì 11 febbraio.
La compagnia Filodrammatica Mirabellese presenta “Al dutor dla mutua”, commedia brillante in tre atti di Werther Marescotti, interpretata da: Giorgio Zaniboni, Ivana Beltrami, Luciano Ferioli, Elisabetta Lodi, Alessandra Toselli, Giancarlo Pirani, Mauro Manferdini, Luciano Bonazzi, Maria Grazia Paparella, Massimo Trevisani; scene di Agostino Bonazzi e Gino Artioli; luci di Bruno Biondi; suggeritore Ferdinando Pontini, direttore di scena e regia Aristide Fini, al suono Alessio Garutti e Cristiano Zaniboni.

Achille Ciabotto visita nel suo ambulatorio bizzarri pazienti, assistito dalla austera sorella Virginia irreprensibile zitella dai torbidi segreti. L’arrivo di una bella ragazza che si finge smemorata per sfuggire ad un matrimonio combinato, scatena un’esilarante girandola di situazioni comiche.

Inizio ore 21; ingresso € 6,00. Info 0532 864580.

Parcheggi Cona, Sensoli (M5S): “Ticket non imposti dal contratto originario. Almeno due ore di sosta gratis per chi deve fare visite o esami”

da: ufficio stampa Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, ha presentato una interrogazione sul caso della sosta a pagamento all’ospedale di Cona: “Ennesimo tentativo di scaricare gli errori progettuali sui cittadini”.

“I parcheggi a pagamento all’ospedale di Cona non sono previsti da una clausola perentoria del contratto iniziale ma sono stati concordati in un secondo momento dopo il confronto con Progeste, nell’ambito della trattativa tra le parti. Si tratta di un provvedimento ingiusto e che penalizzerà ancora una volta i pazienti e i loro famigliari che di certo non vanno in ospedale per una gita di piacere. Per questo chiediamo che per tutti gli ospedali regionali vengano lasciati un certo numero di parcheggi liberi e che la sosta, anche nelle aree limitrofe ai nosocomi, sia gratis per almeno due ore per chi deve eseguire visite e analisi”. È questa la proposta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, al centro di una interrogazione riguardo alle recenti polemiche sulla sosta a pagamento all’ospedale di Cona. “L’introduzione del ticket per la sosta è l’ennesimo tentativo di scaricare sui cittadini i costi degli errori ed orrori progettuali del nuovo ospedale di Ferrara – spiega Raffaella Sensoli – Chi sostiene che il pagamento è previsto dal contratto originario racconta solo una parte di verità, anche perché l’ex assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, dichiarò ai quattro venti che i parcheggi del nuovo ospedale sarebbero stati gratuiti sia per i dipendenti che per gli utenti. La verità è che l’introduzione del ticket deriva da una concessione riconosciuta dall’Azienda ospedaliera, nell’ambito di un confronto con Progeste sulle modalità di utilizzo del parcheggio per una compensazione di interessi tra le parti, e che come risultato finale vedrà ancora una volta i cittadini accollarsi il prezzo dei madornali errori commessi nella progettazione e realizzazione di Cona”. Per questo la consigliera regionale del M5S chiede alla Regione di trovare delle soluzioni che possano in qualche modo mitigare i disagi e il danno economico che i cittadini si troveranno a fronteggiare, affiancandosi ad una meritoria attività che sta svolgendo proprio il M5S locale. “Chiediamo che oltre a prevedere dei parcheggi liberi e gratuiti riservati a pazienti, volontari che si occupano della cura dei degenti e operatori sanitari, si intervenga anche sul numero insufficiente di parcheggi attualmente a disposizione per i dipendenti – conclude Raffaella Sensoli – In più crediamo che si possa prevedere di introdurre la gratuità della sosta per almeno due ore, da estendere anche a tutti gli ospedali della regione, per chi deve recarsi in ospedale per visite, controlli medici ed analisi. Tutti provvedimenti che di certo non risolveranno il pasticcio messo in prartica sulla sosta all’ospedale di Cona ma che almeno potrebbero limitarne i danni nei confronti dei cittadini”.

Incontri al Centro Documentazione Donna mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio

da: Centro Documentazione Donna

Mariella Grande presenta il libro di Rossella Strani “Alle radici del sé – Viaggio verso l’autostima” (ed. Iacobelli).

Scritto da una donna per le donne, il libro di Rosella Strani conduce per mano a rileggere la propria vita con la lente dell’autostima: un viaggio che ciascuna donna può intraprendere, a partire da sé e dalle proprie risorse interiori. Un percorso che parte da situazioni di disagio, di sofferenza o di vessazione e porta a trovare in se stesse la propria autenticità e la forza di proporsi nel mondo. Come specchiarvi in vostra madre e nelle vostre figlie, naturali o simboliche, come essere sorelle, abbandonando la competizione.

Rossella Strani negli anni Novanta è tra le fondatrici del “Gruppo Operatrici Antiviolenza e Progetti”, un’associazione nata a Trieste per la gestione del Centro antiviolenza provinciale; in seno a quella esperienza inizia nel 2003 i “Laboratori di Autostima”, destinati a diventare un modello esportato in tante altre realtà sia del pubblico che del privato sociale, che aiuta a diventare più consapevoli di come società e cultura incidano sul nostro immaginario e sui nostri comportamenti. Le testimonianze delle partecipanti ai laboratori e le riflessioni i dell’autrice sono gli strumenti scelti per condurre in un mondo che lavora per un cambiamento globale, rendendo partecipi di una “piccola rivoluzione culturale”. L’approccio di genere applicato all’autostima può senz’altro servire a tutti, includendo anche gli uomini.
All’incontro, che si avvale della collaborazione del Centro Donne e Giustizia di Ferrara, parteciperanno, parlando della loro esperienza, alcune operatrici dei vari gruppi del Centro.

Orsetta Giolo parla di “Jane Austen è femminista – La critica di genere nell’ottica dei Feminist Law and Literature Studies”. Proseguono al Centro Documentazione Donna gli incontri del ciclo dedicato a Jane Austen.

Jane Austen, ancor più che in passato, è diventata nel corso in questi ultimi anni oggetto di culto, sono sorti dappertutto club a lei intitolati e proliferano tutta una serie di romanzi che vedono come protagonista lei o le eroine dei suoi libri. Sono soprattutto libri gialli ma non solo, o romanzi che raccontano le avventure di sue ammiratrici dei giorni nostri, e non mancano film dai titoli più o meno improbabili come “Orgoglio, pregiudizio e zombie”.
Accanto a questa moda dai risultati poco apprezzabili sono però fioriti anche molti studi seri sia da parte della critica accademica che di quella femminista. Il saggio di Orsetta Giolo, di cui l’autrice ci parlerà nell’incontro di giovedì, rende conto, come ci dice il titolo, di quanto la critica femminista ha prodotto al riguardo di Jane Austen e dei suoi scritti, dedicando particolare attenzione a una rivisitazione dell’opera della grande romanziera.
Il saggio di Orsetta Giolo, Jane Austen è femminista. La critica di genere nell’ottica dei Feminist Law and Literature Studies, è presente nel volume collettaneo Critiche di genere. Percorsi su norme, corpi e identità nel pensiero femminista (Aracne, 2105), da lei curato.

Orsetta Giolo è docente di Filosofia del diritto presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Ferrara. Fa parte del gruppo di lavoro interuniversitario sulla soggettività politica delle donne, che coordina insieme a Lucia Re. Fa anche parte della redazione della rivista elettronica Jura Gentium, per la quale cura la rubrica “Islam plurale: diritto, politica e società nei paesi arabo-musulmani”. Dal 2007 partecipa al progetto di ricerca “Il diritto contro. Meccanismi giuridici di esclusione dello straniero” con una ricerca sul tema dell’inclusione/esclusione dei migranti in Europa dal punto di vista storico-filosofico. Ha svolto attività di ricerca in merito alla compatibilità tra diverse culture giuridiche, con particolare riferimento alla tradizione giuridica arabo-musulmana. Ha analizzato inoltre la vicenda del femminismo arabo-musulmano, curando “I nuovi Femminismi”, numero monografico di Ragion Pratica, dicembre, 2011.Tra le sue più recenti pubblicazioni: “La soggettività politica delle donne. Appunti per un lessico critico” (con Lucia Re, a cura di), Aracne, Roma, 2014.

Info:
Centro Documentazione Donna
via Terranuova 12/b
44121 Ferrara
tel 0532-53186, cell.329-2199850
pagine web: www.tufani.net

Turismo, la Regione Emilia-Romagna incontra i vertici di Trenitalia

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il ruolo delle ferrovie nelle nuove strategie turistiche regionali sul mercato nazionale e internazionale.

Bologna – I collegamenti ferroviari tornano al centro delle strategie turistiche della Regione Emilia-Romagna. E’ in programma per mercoledì 17 febbraio a Roma, l’incontro tra l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, il direttore di Apt Emanuele Burioni e il direttore della Divisione passeggeri nazionale e internazionale e dell’alta velocità di Trenitalia Gianfranco Battisti.

Una riunione per discutere del rafforzamento dei trasporti ferroviari dell’alta velocità in vista della stagione estiva e delle opportunità di nuovi collegamenti sulla dorsale adriatica, da Ravenna a Cattolica.

Al centro della visita, inoltre, la possibilità di nuovi collegamenti internazionali, attraverso accordi tra il vettore italiano e i suoi partner europei, per intercettare nuove quote di turisti stranieri e sviluppare azioni di comunicazione sulla destinazione regionale, attraverso i brand turistici della “Via Emilia” e della “Romagna”.

Lunedì 8 febbraio 2016, Anbinforma anno XVIII n. 5

da: ufficio stampa A.N.B.I.

ANBI: DOPO LA LOMBARDIA E’ ALLARME IDRICO IN EMILIA ROMAGNA
“Le falde scariche come mai prima dimostrano che la situazione è di emergenza reale e rischia anche di generare conflitti tra i territori, se non si decideranno da subito precise norme di comportamento in situazioni di grave carenza idrica.” A rilanciare l’allarme dal territorio è stato Massimiliano Pederzoli, Presidente ANBI Emilia Romagna, evidenziando come anche i livelli idrici dei grandi invasi della regione, cioè le dighe di Molato, Mignano e Ridracoli, sono ai minimi storici di capacità.
“Il paradosso – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – è che in questo momento solo il Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.), deputato all’irrigazione, conserva disponibilità di acqua e quindi sta rifornendo i potabilizzatori di Ravenna-Bassette, Ravenna-Standiana e Forlimpopoli-Selbagnone, soddisfacendo le esigenze di consumo di oltre cinquecentomila abitanti. L’uso umano è l’ovvia priorità ma, nella perdurante assenza di piogge e riserve di neve in montagna, è opportuno determinare subito le compatibilità fra i diversi utilizzi i! drici, considerando che, entro poche settimane, inizierà la richiesta d’acqua dalle campagne, dove – ricorda il Presidente ANBI – si produce il cibo indispensabile alla vita ed all’economia agroalimentare del Paese.”
L’allarme dell’Emilia Romagna segue quello lanciato dalla Regione Lombardia, la cui “cabina di regia” già si riunisce con cadenza mensile; analoga scelta sta per essere intrapresa dalla Regione Veneto. Intanto i grandi laghi settentrionali rimangono abbondantemente sotto i livelli idrici medi stagionali; situazione fortemente deficitaria anche per la portata del fiume Po, la cui Autorità di Bacino ha già convocato una riunione, il 10 Febbraio, fra tutti i soggetti interessati.
Premessa alla ricerca delle compatibilità fra i diversi interessi gravanti sull’acqua – ha precisato ANBI – deve essere il riconoscimento della funzione anche ambientale dell’irrigazione, condizione prima per poter affrontare, in un quadro di equilibrio ecologico, la rideterminazione dei criteri del Minimo Deflusso Vitale nei corsi d’acqua.

VINCENZI: “LA RISORSA IDRICA E’ UN FATTORE DETERMINANTE PER L’ECONOMIA DEL PAESE”
“La questione idrica deve essere centrale per la crescita del Paese, perché la carenza d’acqua, risorsa indispensabile per l’84% del made in Italy agroalimentare, è un fattore profondamente economico. Invece, nell’affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici siamo colpevolmente in ritardo: la Direttiva Europea sulle Acque è del 2000; eppure ora siamo a rischio di infrazione comunitaria per carenze nella sua applicazione! Bisogna emanare subito i bandi per sbloccare i 300 milioni del Piano Irriguo Nazionale e poi concentrarsi per reperire risorse comunitarie, le uniche oggi concretamente disponibili.”
Lo ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Teritorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto alla Fieragricola di Verona.
“Di fronte ai preoccupanti scenari di criticità idrica, che si stanno delineando per i prossimi mesi – prosegue il Presidente ANBI – è necessario istituire subito “cabine di regia” per la gestione dell’emergenza, cercando di contemperare le diverse esigenze a partire dal rispetto delle priorità di legge, nonchè ricordando che l’irrigazione serve a produrre cibo ed a salvaguardare l’ambiente attraverso il rimpinguamento delle falde. Non solo: se il territorio italiano è attrattivo per il turista, in buona parte lo si deve all’agricoltura, che lo mantiene ed alla disponibilità d’acqua, che lo vivifica. Per questo – ribadisce Vincenzi – la questione idrica è un fattore profondamente sociale ed economico.”

VENETO – DALLE EMERGENZE AD UNA GESTIONE PROGRAMMATA DELL’IRRIGAZIONE
Un “Piano regionale per l’irrigazione” per salvare l’agricoltura veneta dall’emergenza siccità già riconosciuta anche dalla Regione, che ha convocato, per il 12 Febbraio a Venezia, un tavolo di concertazione con tutti gli attori, che gestiscono la risorsa idrica. Una criticità che rischia di diventare perenne e mettere così in pericolo il patrimonio agroalimentare del Veneto (si rischia una perdita del 20-30%), che oggi è la prima realtà del Paese, con una produzione lorda vendibile di 5,5 miliardi di euro.
L’allarme e la proposta li ha lanciati, da Fieragricola a Verona, l’ANBI Veneto, presenti l’Assessore Agricoltura Regione Veneto, Giuseppe Pan ed i rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole ( Confagricoltura, Coldiretti e Cia).
Giuseppe Romano, Presidente Anbi Veneto, ha affermato: “Come ormai risulta evidente da alcuni anni, sono in atto significativi cambiamenti climatici, che alternano periodi estremamente piovosi ad altri particolarmente siccitosi; in entrambi i casi, però, ne conseguono gravi emergenze, che coinvolgono la società, le attività economiche e l’ambiente. Se il 2014 è stato l’anno più piovoso del più recente ventennio, il 2015 è risultato invece essere il più siccitoso in assoluto dal 1993, con riduzioni consistenti delle precipitazioni soprattutto nei mesi autunno – invernali, proprio quando l’acqua dovrebbe essere più abbondante e consentire il riempimento dei serbatoi montani e la ricarica delle falde.”
In Veneto, esiste una zona pedemontana e di alta pianura, ampia 200.000 ettari con irrigazione strutturata ed un’area di 400.000 ettari di media – bassa pianura con irrigazione di soccorso, che necessita di essere potenziata per rispondere alle esigenze di un’agricoltura moderna e specializzata.
Romano: “Come abbiamo sempre sostenuto in più occasioni, anche in sede di consultazione per il nuovo Piano Sviluppo Rurale, la razionalizzazione dell’uso dell’acqua in agricoltura, in risposta anche a quanto richiesto dall’Europa con la Direttiva 2000/60, può avvenire solo ed esclusivamente attraverso 2 azioni complementari: infrastrutturazione delle aziende agricole e realizzazione di adeguate opere irrigue di tipo consortile.”
I Consorzi di bonifica veneti hanno una progettualità irrigua per un ammontare complessivo di circa un miliardo e trecento milioni di euro; ad oggi, però, questi interventi sono difficilmente realizzabili a causa della mancanza di adeguati finanziamenti.
Ha concluso Romano: “Ricordiamo che le uniche opere realizzate negli ultimi anni sono state finanziate esclusivamente dal precedente Piano Irriguo Nazionale (P.I.N.) mentre, per il futuro, non esiste alcuna certezza in merito alla possibilità di poter accedere al nuovo Piano Operativo Nazionale anche per l’esiguità delle risorse messe a disposizione.” Inoltre i Consorzi di bonifica, in Veneto, sono stati esclusi sia dalle passate che dall’attuale (PSR 2014-2020) programmazione comunitaria.

CALABRIA – UN ESEMPIO ILLUMINANTE PER LA DIFFICILE CONGIUNTURA IDRICA NELL’ITALIA SETTENTRIONALE
Alla presenza del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, è stata firmata, a Zagarise, la convenzione tra l’Amministrazione Comunale ed il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede a Catanzaro) per la realizzazione di un invaso collinare nel comune presilano.
“L’accordo – ha commentato Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – assume un rilievo particolare, perché testimonia la strada, che i cambiamenti climatici indicano indispensabile anche per il Nord Italia a prescindere dalle attese ed ora annunciate precipitazioni, che danno ristoro, ma lasciano aperte le problematiche di fondo. L’opera calabrese, infatti, è progettata in un’ottica multifunzionale e costituirà una risorsa essenziale per tutto il comprensorio in caso di incendi boschivi, ma anche per l’agricoltura, il turismo, le attività ricreative e sportive. L’infrastruttura servirà a dare vita ad un microsistema in perfetta armonia con l’habitat ed il paesaggio circostante e quindi capace di essere attrattore di turismo. E’ a questo, c! he pensiamo – ha proseguito il presidente ANBI – quando chiediamo, da tempo, un Piano Nazionale degli Invasi, in cui convergano sia le grandi aree di laminazione delle piene, sia una rete di piccoli bacini collinari e di pianura: entrambi capaci di abbinare funzioni ambientali e di riserva idrica.”
L’invaso a Zagarise, alimentato dalle acque del fosso Mitta, avrà una superficie di oltre seimiladuecento metri quadri , una profondità massima di 6 metri ed una capacità di circa ventitremila metri cubi.
“L’opera – hanno affermato i firmatari – contribuirà ad aumentare la tempestività e l’efficacia degli interventi sul territorio oltre a garantire lo sviluppo sociale, agricolo e turistico del comprensorio grazie ad una politica di investimenti, che guarda alle aree interne come reale prospettiva di sviluppo.”

VINCENZI: “SICCITA’ ED ALLUVIONI SONO LE DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA”
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, ha rilasciato la seguente dichiarazione all’agenzia ANSA: “La sensazione è che l’opinione pubblica non stia percependo la gravità della situazione che, permanendo le attuali condizioni meteo, ci troveremo ad affrontare entro poche settimane. Il paradosso degli acquedotti ravennati approvvigionati dall’acqua ad uso irriguo del Canale Emiliano Romagnolo dimostra, senza inutili allarmismi, come ad essere intaccate possano essere anche le riserve idriche ad uso umano. La situazione, che si sta delineando soprattutto nel Nord Italia ad iniziare da Lombardia, Emilia Romagna ,Veneto, ma anche in Sardegna ed aggravata dall’assenza di un cospicuo manto nevoso montano, rischia di avere gravi ripercussioni sull’economia del ma! de in Italy agroalimentare così come sui costi energetici e sull’industria turistica. Per quanto riguarda l’agricoltura, a “soffrire” dell’anomalia climatica oggi sono le orticole “a tutto campo” come le insalate, ma entro breve riprenderà anche il ciclo vegetale dei cereali. Di fronte a questo scenario, oggi più preoccupante ma già registratosi in anni scorsi, non possiamo che tornare a sollecitare la necessità di un Piano degli Invasi, che infrastrutturi soprattutto il Centro Nord come già avvenuto, nel corso degli anni nell’Italia Meridionale, dove bacini a riempimento pluriennale garantiscono l’approvvigionamento idrico anche in caso di annate scarsamente piovose; accanto a ciò, è necessario fermare la costante cementificazione del territorio, valorizzando altresì la permeabilità delle campagne. Il Piano degli Invasi, che sosteniamo, abbinerebbe funzioni di difesa idrogeologica a quelle di riserva idrica, trattenendo l’acqua quando piove per utilizzarla nei momenti di bisogno. Nel frattempo, da qualche anno, i Consorzi di bonifica si stanno attivando per ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura, promuovendo, tra l’altro, la diffusione del sistema irriguo esperto Irriframe, capace di garantire un risparmio fino al 30% nel fabbisogno idrico per le colture.”

VENETO – LAVORI TERMINATI IN ANTICIPO
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha terminato, con un anticipo di oltre quattro mesi, i lavori dello scolmatore di piena Limenella Fossetta, una grande opera attesa da tempo e che contribuirà in misura fondamentale alla sicurezza idraulica di Padova; rimangono da realizzare solo alcuni interventi di completamento, che non pregiudicano la funzionalità dell’opera.
Dal 31 luglio 2014, data di apertura del cantiere, i lavori sono durati circa un anno e mezzo. Si tratta di un’opera dal costo complessivo di 18.500.000 euro, realizzata con fondi pubblici e consorziali, fondamentale per la sicurezza idraulica dei quartieri Nord di Padova, dove risiedono circa settantacinquemila abitanti, più di un terzo della popolazione del comune. Il bacino del collettore Fossetta, interessato dall’intervento, ha un’estensione di 3.200 ettari, di cui il 60% urbanizzati.
Il nuovo scolmatore si sviluppa per 2 chilometri con una condotta interrata in cemento armato, che sottopassa l’autostrada e la tangenziale Nord fino a raggiungere il nuovo impianto di pompaggio delle acque nel fiume Brenta. L’opera consentirà di sottrarre acqua di piena per una portata di 4.800 litri al secondo.

LOMBARDIA – A DIFESA DEL SUOLO
Si è svolto a Bergamo un incontro tra i rappresentanti del Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede a Bergamo), alcuni consiglieri regionali, rappresentanti di Regione Lombardia, Ster ed ANBI Lombardia, recatisi anche in visita al cantiere per la realizzazione della vasca di laminazione del torrente Lesina, già completata al 25% ed i cui lavori termineranno nell’Ottobre 2016 . L’opera, il cui costo complessivo è pari a € 3.225.000,00 (1.965.000 euro a carico dell’ente consorziale, il resto finanziato da Regione Lombardia) è di fondamentale importanza in quanto consente di trattenere le piene, riducendo il rischio di esondazione nei comuni di Ponte San Pietro, Presezzo, Bonate Sotto e Bonate Sopra. Consiglieri regionali e dirigenti consortili si sono poi recati nei pressi del centro di Bergamo per assistere agli interventi di pulizia nella Roggia Morlana.
Tra le fondamentali azioni realizzate nel 2015 dal “Media Pianura Bergamasca”, derivanti dall’accordo stipulato con la Regione Lombardia e che ha sancito il ruolo fondamentale del Consorzio di bonifica in qualità di ente attuatore delle politiche regionali in materia idraulica sul territorio di sua competenza, si segnalano: le opere per la laminazione delle piene e la riduzione del rischio di esondazione del torrente Morletta; il risezionamento e la pulizia idraulica del torrente Dordo; l’accordo per la gestione, da parte dell’ente consortile, dei corsi d&rsquo! ;acqua del reticolo idrico principale, che insistono sul comprensorio consorziale (torrenti Zerra, Morletta, Morla, Tremana e Fosso Bergamasco, per uno sviluppo totale pari a km. 88,217).

SICILIA – INCONTRO ANBI – CRACOLICI
“Sul domani dei Consorzi di bonifica siciliani è il momento del dovere delle scelte per la politica, perché il passato condiziona pesantemente il presente ed impedisce di guardare al futuro, negando al territorio dell’Isola le opportunità, garantite da enti consortili, gestiti con efficienza, applicando i principi di autogoverno e sussidiarietà.”
E’ questo l’impegno a conclusione dell’incontro svoltosi a Roma fra l’Assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia, Antonello Cracolici ed il Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), Massimo Gargano, accompagnato dal Direttore di ASCEBEM – ANBI Sicilia, Giovanni Cosentini.
“Siamo soddisfatti del colloquio avuto – ha commentato il Direttore Generale ANBI – avendo trovato nell’assessore Cracolici una persona dalla profonda conoscenza delle problematiche inerenti i Consorzi di bonifica siciliani, commissariati da decenni. La vicenda è complessa, ma il ritorno al regolare regime democratico di tali enti, in un’ottica di compatibilità economica nella gestione, è il primo passo per restituire ai siciliani la professionalità, la voglia di tornare al fare, che caratterizza l’attività dei Consorzi di bonifica in un settore importante come la prevenzione dal rischio idrogeologico, che ha profondamente segnato la storia anche recente dell’Isola. Accanto a ciò ci sono le grandi opportunità offerte da un’efficiente gestione dell’irrigazione, indispe! nsabile per quel made in Italy agroalimentare, di cui la Sicilia è un grande esempio. Ci sono infine le nuove opportunità delegate ai Consorzi di bonifica dall’Accordo Stato-Regioni nel campo della tutela ambientale e della produzione di energie rinnovabili. Speriamo davvero di essere alla vigilia di un pagina nuova, di cui ci mettiamo al servizio con rinnovata fiducia.”

UMBRIA – NUOVO IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Il Consorzio di bonifica Tevere Nera (con sede a Terni), nel perseguire la propria politica di salvaguardia dell’ambiente e risparmio dei costi per l’energia elettrica, ha recentemente ultimato la realizzazione di un impianto fotovoltaico su di un terreno demaniale nel comune di Graffignano nel comprensorio di irrigazione del fiume Tevere. L’ impianto svilupperà energia elettrica per una potenzialità annua di circa 230.000 Kilowatt attraverso il posizionamento di 760 pannelli fotovoltaici. E’ora in fase di perfezionamento la connessione dell’impianto alla rete elettrica, che si prevede possa completarsi entro due mesi..
Il costo complessivo dell’intervento ammonta a circa quattrocentoventimila euro.

MARCHE – CONTRATTO DI FIUME ESINO: VERSO IL PIANO OPERATIVO
Riqualificare l’asta fluviale, tutelarne le risorse idriche, valorizzare l’ambiente, fare interventi di manutenzione e prevenzione contro il rischio idrogeologico, rilanciare l’intero territorio provinciale: sono questi gli obbiettivi del Contratto di Fiume per l’Esino che, dopo l’importante riconoscimento ottenuto al 10° Tavolo Nazionale sui “Contratti di Fiume”, continua a raccogliere consensi e anche il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) sta spingendo per arrivare al più presto ad un “Piano operativo”. L’idea è quella di creare un Protocollo d’Intesa tra tutti coloro, che hanno aderito al Manifesto, per trovare un figura di riferimento, che tiri le fila e consenta di realizzare il “Piano d’Azione” per arrivare presto ad una progettazione di ampio respiro, che possa intercettare le risorse europee, derivanti sia da specifiche misure del Piano Sviluppo Rurale sia, per la parte dei Comuni più a monte, da quelle messe a disposizione dei Gruppi d’Azione Locale. Al Contratto hanno aderito Comune di Jesi, Riserva Ripa Bianca, Comuni della Vallesina, Provincia di Pesaro, Regione Marche, ente consorziale, Wwf Italia, Legambiente Marche e Arkés.

PUGLIA – LIBERATE AREE OCCUPATE ABUSIVAMENTE
A seguito delle ordinanze di rilascio, adottate dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia), si è proceduto, con l’ausilio delle forse dell’ordine, alle operazioni di “accesso ed immissione in possesso” delle aree ex “ Valle da Pesca” in Manfredonia, detenute da terzi “sine titulo”. È stata un’azione necessaria e doverosa, che permette di completare interventi di particolare rilevanza ambientale previsti nel progetto LIFE “Interventi di conservazione degli habitat delle zone umide costiere del SIC Zone umide della Capitanata”, finanziato con fondi comunitari, di cui l’ente consortile è soggetto beneficiario, scongiurando così la paventata chiusura anticipata del progetto e la conseguente revoca del finanziamento.
L’area in questione fa parte di una vasta zona bonificata, che veniva utilizzata come “valle da pesca” e che, alla pari di altre aree nella stessa zona, era stata occupata illegalmente, gravata da costruzioni e coltivazioni abusive, con grave pregiudizio per il delicato equilibrio idrogeologico.

TOSCANA – AL VIA TAGLI SELETTIVI
Sono ai blocchi di partenza i lavori del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) per il controllo e il diradamento della vegetazione lungo il Borro del Molinuzzo, il Drove di Cinciano ed il torrente Bozzone. La progettazione ha individuato la vegetazione arborea interferente il normale deflusso idrico, tenendo comunque conto degli ecosistemi presenti, nonché della valenza paesaggistica dei luoghi, nel rispetto delle “Linee guida per la gestione della vegetazione di sponde dei corsi d’acqua secondo criteri di sostenibilità ecologica ed economica” della Regione Toscana. In questo, come in altri casi, obbiettivi dell’ente consortile sono! gli alberi morti, stroncati o ribaltati in alveo, quelli malati e quelli con evidenti problemi di stabilità. I forestali percorrono il corso d’acqua, selezionando e marcando le piante da abbattere per coniugare prevenzione idrogeologica e tutela paesaggistica.

LOMBARDIA – PULIZIA DEI NAVIGLI
Stanno proseguendo le operazioni di recupero della fauna ittica secondo il calendario di “asciutte”, reso noto dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano): il personale consortile, in collaborazione con alcune ditte specializzate, è stato impegnato a Rozzano sul Naviglio Pavese, a Basiano sul Bereguardo, a Bernate Ticino e a Castelletto di Cuggiono per quanto riguarda il Naviglio Grande. In previsione dell’inizio dell’asciutta del Naviglio Martesana, l’ente consorziale ha convocato le associazioni ambientaliste attive sull’asta del canale per proseguire il percorso di dialogo e confronto avviato ormai da tempo.

VENETO – LE ASCIUTTE STAGIONALI
Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, PD) ha stabilito il calendario delle “asciutte” dei canali per l’anno 2016.
L’operazione di “messa in asciutta”, ripetuta ogni anno, serve per attuare le pulizie dei canali, preparatorie per la prossima stagione estiva, per lo svolgimento delle irrigazioni e per consentire il deflusso delle piene a seguito di piogge intense, saranno impegnati sorveglianti consorziali ed operai stagionali, appositamente assunti.
Con l’ “asciutta” dei canali (2.400 chilometri), concordata con un apposito programma insieme alle Province e alle associazioni dei pescatori per consentire il recupero della fauna ittica, viene svolta la manutenzione all’interno dei canali. E’ l’occasione per fare un appello a rispettare i fossi, non buttandoci dentro i rifiuti, ma considerandoli un elemento prezioso, patrimonio di tutti concorrendo così alla salvaguardia del territorio. Terminato il periodo di asciutta (diverso per ogni canale), l’acqua verrà regolarmente reimmessa. A differenza dell’anno scorso, quest’anno tutti i corsi d’acqua saranno posti “in asciutta” in modo turnato e non è da escludere che la siccità costringa a prolungare quanto programmato.

TOSCANA – I “MAGNIFICI” 7
Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, LU) sta rappresentando un’opportunità di crescita per un nutrito gruppo di giovani lavoratori del territorio: sono infatti impegnati da qualche settimana, presso l’ente consortile, 7 ragazze e ragazzi che operano, grazie al progetto della Regione Toscana “Garanzia giovani”, in funzioni al servizio dei cittadini (supporto agli uffici che si occupano dell’attività di manutenzione sui corsi d’acqua, ragioneria, catasto, ricevimento del pubblico, cura della corrispondenza in arrivo da parte degli utenti). L’esperienza, che l’ente consortile gestisce in stretta collaboraz! ione col Centro per l’impiego, rappresenta un giusto connubio tra attività lavorativa e formazione; complessivamente, presteranno servizio per 6 mesi.

Domani due eventi paralleli alla mostra su Primo Levi

da: ufficio stampa MEIS

Domani (martedì 9 febbraio), nell’ambito della mostra I mondi di Primo Levi, presso la Sala dei Comuni del Castello Estense si terranno due importanti eventi paralleli.

Alle 11.30, nell’incontro Incrocio fra curatela e progettualità, l’architetto Gianfranco Cavaglià, progettista dell’allestimento, e il co-curatore Fabio Levi parleranno dello sforzo comune di ricercatori, archivisti, grafici, esperti di comunicazione, che ha dato luogo a un’esposizione destinata a incontrare pubblici ogni volta diversi in Italia e all’estero. A questo incontro, che coinvolgerà l’Ordine degli Architetti di Ferrara e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, seguirà alle 16.30 la presentazione, da parte di Fabio Levi, di Così fu Auschwi
tz. Testimonianze 1945-1986, un libro edito da Einaudi che raccoglie testi poco conosciuti e inediti scritti lungo un arco di oltre quarant’anni da Primo Levi e dal medico Leonardo De Benedetti: fra gli altri il Rapporto su Auschwitz, composto ancor prima del ritorno in Italia.

Tra immagini inedite, videoinstallazioni, sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi, lPrimoLevi_locandina_A3 (1)a mostra promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e dal MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) fa scoprire al visitatore gli svariati mondi esplorati dal poliedrico Levi – il campo di sterminio, cui riuscì a sopravvivere e che descrisse “con strenua chiarezza”; la scrittura, che frequentò cimentandosi nei più diversi generi letterari; la chimica, suo ambito professionale; le altre scienze esatte, verso cui manifestò una curiosità inesauribile; il lavoro, cui dedicò un libro straordinario come La chiave a stella – e aiuta a riflettere sulla Shoah, sui recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo, e più in generale sull’animo umano, sulla parola e sulla vita.

L’esposizione è allestita in Castello Estense, nella Sala Imbarcadero 1, ed è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17.

 

Le prossime iniziative dell’Istituto Gramsci di Ferrara

da: Istituto Gramsci Ferrara

Venerdi 19 febbraio ore 17 Biblioteca ARIOSTEA
LEGAMI E DEMOCRAZIA
Conferenza di Maura Franchi
Introduce Davide Pizzotti
I legami possono essere configurati come relazioni più o meno strette che ci inducono/impegnano a pratiche/sentimenti di reciprocità e di scambio, presuppongono fiducia e al tempo stesso sono in grado di costruirla e alimentarla. Una società senza legami sociali non sopravvive. E quindi anche una democrazia. Ma si tratta di esplicitare quali legami sociali siano consoni ad una società di individui immersi in un mondo globale, in cui da un “noi” che scaturisce da una comunità primaria destinata ad esistere tutta la vita, passiamo ad un “noi” come appartenenza sempre soggetta a scelta. Un “noi” sempre più multilocale perché i nostri legami si articolano in mondi anche lontani, multitemporale, in quanto implica legami che si sviluppano tra generazioni; multidirezionale, perché i legami si sviluppano in cerchie e in direzioni non esclusive.
Durante la conferenza saranno discusse le condizioni a cui possano svilupparsi legami sociali aperti e in grado di generare collaborazione e fiducia.
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

LUNEDI 22 FEBBRAIO ore 17 Biblioteca Ariostea
DIVERSITÀ
Ne parla Mauro Presini
Introduce Davide Pizzotti
La diversità è una componente intrinseca alla natura dell’uomo; ognuno è portatore di una propria diversità che lo rende differente dagli altri, unico e speciale. Oggi una delle sfide più ardue da affrontare non è di annullare ogni diversità ma di includere le caratteristiche di ognuno in un progetto collettivo, condiviso, dimostrando che le differenze, ritenute erroneamente un limite e un difetto, possono invece produrre arricchimento. I tratti distintivi di ogni persona quindi, devono essere accolti come dei valori e come risorse per la propria crescita. Nella scuola l’obiettivo è di valorizzare l’identità culturale di ogni studente. La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola la promozione e lo sviluppo delle altre persone: si impara meglio nella relazione con gli altri. Non è sufficiente convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla insieme ogni giorno.
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Venerdi 26 febbraio. ore 17 Biblioteca Ariostea
BENI COMUNI
Conferenza di Laura Pennacchi
Introduce Roberto Cassoli
Nel dibattito pubblico e nella mobilitazione politica contemporanei spiccano due emergenze che occupano la scena: la questione dei beni comuni e la questione dell’etica. Tra i due problemi c’è una stretta relazione e la simultaneità del loro riproporsi è pregna di significato, ma la natura del loro intreccio non è autoevidente ed è, anzi, ricca di connessioni — bene comune e beni comuni, «essere-in comune» e democrazia, «sfera pubblica» e qualità del vivere e così via — tutte da dipanare, ricostruire, indagare.
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

INOLTRE RICEVIAMO E DIFFONDIAMO UN IMPORTANTE CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI STORICI E STORIOGRAFICI
CHE SI TERRA’ IL 15 FEBBRAIO PRESSO IL RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE:
RESISTENZA EBRAICA IN EUROPA

Clicca qui per vedere il volantino.

Camera di Commercio: muoiono meno imprese

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: I tempi sono maturi per riconoscere all’impresa il ruolo che merita”.
Più imprese turistiche e commerciali, meno società di costruzioni e aziende manifatturiere artigiane.

Più imprese turistiche e commerciali, meno società di costruzioni e aziende manifatturiere artigiane. Negli scorsi dodici mesi le imprese ferraresi hanno accelerato il ritmo di crescita e raggiunto quota 36.394 unità. Questo grazie a 2.013 nuove iscrizioni che, però, nonostante il calo delle cessazioni (2.146), hanno prodotto, nel 2015, un saldo di 133 imprese in meno rispetto al 2014. Questi i dati di sintesi (www.fe.camcom.it) della rilevazione sulla natalità e mortalità delle imprese condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara sui dati del Registro delle imprese.

Se il bilancio del 2015 è stato positivo lo si deve in particolar modo alle imprese di giovani, stranieri e donne i cui saldi sono stati tutti positivi. Sempre in crescita società di capitali e cooperative, mentre diminuiscono imprese individuali e società di persone. Dal punto di vista dei settori, turismo (+38), servizi alle imprese (+22) e servizi sanitari con l’assistenza sociale (+12) registrano le migliori performance. Ancora in campo negativo le costruzioni (-105 imprese) e le attività manifatturiere (-70), mentre invece migliorano il loro saldo negativo agricoltura e trasporti (-23).

“I tempi sono maturi per riconoscere all’impresa il ruolo che merita”, ha rimarcato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara. “Per pensare “in grande” – ha proseguito il numero uno dell’Ente di Largo Castello – dobbiamo prima pensare “al piccolo”. Nelle ultime settimane i richiami in questo senso si sono fatti più insistenti, a reclamare le ragioni di quella che è stata definita – dalla stampa più autorevole – “l’architrave di passioni e competenze che regge alla base il sistema economico” del Paese. Quei sei milioni di produttori “invisibili” che tengono insieme – attraverso una fittissima rete di rapporti – il tessuto non solo economico, ma anche sociale dell’Italia”.

2016: più di 2 milioni di euro le risorse stanziate dalla Camera di commercio a favore delle imprese per “precettare” i Fondi strutturali, credito, innovazione, occupazione, internazionalizzazione e turismo. Proprio per favorire l’accesso al credito, la Giunta camerale ha messo già a disposizione, nelle prime settimane dell’anno, in collaborazione con il sistema dei Confidi, 650.000 euro per operazioni finalizzate al riequilibrio finanziario, unitamente al finanziamento di consulenze sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa. Per il sostegno ai processi di innovazione, sono stati stanziati invece 300.000 euro, con una particolare attenzione alle Reti d’impresa. Proseguirà, poi, lo sforzo a sostegno di progetti integrati di filiera e della nascita di nuove imprese (200.000 euro). Allocati, inoltre, a supporto del turismo oltre 300.000 euro, che l’Ente di Largo Castello investirà, in particolare, su iniziative per la commercializzazione del “prodotto turistico” ferrarese e la qualificazione dell’offerta ricettiva. Così come pure grande attenzione sarà riservata all’attrazione di nuovi investimenti, attraverso, ad esempio, un apposito bando in collaborazione con il Comune di Comacchio (presentato, insieme al Sindaco Fabbri, il 15 dicembre scorso), ed alla partecipazione delle imprese alle più importanti fiere internazionali in Italia e all’estero. La Camera di commercio, inoltre, proseguirà nello sforzo per l’utilizzo degli strumenti alternativi alla giustizia ordinaria (mediazione e arbitrato), nonché per progetti di semplificazione amministrativa.

Le statistiche

LE FORME GIURIDICHE. Sempre rilevante la crescita delle società di capitale aumentate nel corso di un anno di 193 unità (lo scorso anno il saldo positivo tra iscrizioni e cessazione era stato di 127), corrispondente ad un tasso di crescita del +3,2%. Il dato conferma un orientamento ormai consolidato anche tra i neo-imprenditori ferraresi che, per affrontare il mercato, si affidano sempre più spesso a formule organizzative più “robuste” e strutturate. Non solo perché più capaci di intercettare gli incentivi pubblici opportunamente messi a loro disposizione (in particolare a valle delle normative di favore introdotte per sostenere la nascita di Startup innovative e PMI innovative), ma soprattutto perché la società di capitale si presta ad essere più attrattiva rispetto a nuovi investitori e, dunque, a consentire un percorso di crescita più sicuro per l’idea di business. In trend positivo anche società cooperative, mentre continuano a soffrire le imprese individuali, con un numero di chiusure pressoché uguale allo scorso anno (1.629, appena 7 in più rispetto al 2014) e una ulteriore riduzione nel numero di iscrizioni (-17 rispetto all’anno precedente).

I SETTORI. I settori che più degli altri hanno contribuito alla tenuta del sistema delle imprese appartengono tutti alle attività di servizi destinati al consumatore finale. I saldi maggiori, in termini assoluti, si registrano, infatti, nelle Attività di ristorazione (+34 unità), nel Commercio (+13 unità) e nelle Attività di direzione aziendale e consulenza (+11 unità). Al contrario, i settori in contrazione più marcata sono quelli delle costruzioni, in particolare tra i Lavori di costruzione specializzati (-59 unità) e di Costruzione degli edifici (-44 unità).

GIOVANI, DONNE E IMMIGRATI Le imprese giovanili, pur rappresentando più di un quarto del totale delle iscrizioni e appena il 14% delle chiusure complessive, a causa della perdita dei requisiti delle imprese iscritte negli anni precedenti, riducono la loro consistenza, passando dalle 3.120 unità del 2014 alle attuali 2.985 (135 in meno). Il saldo della movimentazione è largamente positivo (+271 unità), ma in leggera contrazione con quanto registrato negli anni precedenti.
Per le imprese estere, la differenza tra aperture e chiusure sempre positiva risulta allo stesso livello del 2014 (un centinaio di unità), sebbene in contrazione rispetto a quanto rilevato qualche anno fa: tra il 2011 e il 2012 il saldo era quasi doppio. Pressoché confermati i numeri di iscrizioni e cancellazioni. Continua comunque a crescere lentamente la loro incidenza sul totale, ora ogni 1.000 imprese registrate 78 non sono gestite da italiani, quando a livello regionale il rapporto è di 105 e in Italia di 91.
Anche per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, l’andamento della movimentazione è positivo, con un saldo complessivo pari a +39 unità, un buon risultato pur inferiore a quanto rilevato nel 2014. Il saldo migliora decisamente al netto del commercio dove è concentrato più di un quarto delle imprese rosa per il quale si registra un saldo negativo di 68 unità. Complessivamente, anche la quota di imprese femminili in provincia registra un lieve aumento, passando dal 22,6% dello scorso anno al 22,8% del 2015, quota ancora superiore a quanto rilevato in Emilia-Romagna (20,3%) e in Italia (21,7%).

“Cooking Challenge” della Caritas di Ferrara

da: Caritas Ferrara

“Cooking Challenge” è il nome della prima cena etnica del progetto di promozione del volontariato giovanile in Caritas “Un’occasione per noi”. L’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare giovani tra i 15 e i 28 anni al mondo del volontariato e dell’accoglienza e di favorire i processi di integrazione delle persone accolte.
40 ospiti del Centro di Accoglienza femminile della Caritas Diocesana di Ferrara e Comacchio si sono iscritte alla gara di cucina del 7 febbraio, divise in 11 squadre: 8 nigeriane, una camerunense, una pakistana e una ivoriana. Lo spirito della competizione che aleggiava già negli ambienti di Casa Betania diversi giorni prima della gara, ha spinto le donne a unirsi tra loro e collaborare.
All’iniziativa hanno aderito 19 volontari. A 11 di loro è stato associato un team con il compito di realizzare, insieme alle ospiti, un lavoro di gruppo per la presentazione del piatto (cartelloni, scenette, canti tradizionali…), 3 volontari hanno formato il dodicesimo team di cucina italo-pakistano e 5 volontari (2 italiani, una francese, 2 gambiani) hanno formato la giuria.
Alle 16:30 ci siamo ritrovati tutti nell’aula studio di Betania per iniziare il gioco… dopo aver assegnato i volontari ai vari team i gruppi si sono sparpagliati per le stanze della struttura per mettersi all’opera.
Alle 7.30 tutti pronti in mensa per presentare i piatti alla giuria. I giurati hanno valutato distintamente la bontà del piatto e il lavoro di gruppo.
La musica etnica e i balli hanno accompagnato la serata prima e dopo la premiazione. Una squadra si è portata a casa il primo premio: un buono della Coop da 25 euro per ogni membro del team. Tutte le altre squadre hanno ricevuto premi (libri di cucina, portaspezie, pennarelli, spezie, dadi..).
È stato incredibile vedere come sia possibile far combaciare un’attività di volontariato con il divertimento personale… abbiamo trasformato un grigio pomeriggio in un’occasione di incontro e conoscenza. Le parole chiave della giornata sono state: collaborazione, arte culinaria, determinazione e creatività.
Nonostante le difficoltà che si incontrano quando si vive la multiculturalità da vicino sono convinto che ognuno si sia portato qualcosa (oltre alla stanchezza) a casa: chi una nuova energia, chi un modo un po’ diverso di vedere le cose, chi più domande di quelle che aveva prima… io ho portato a casa il desiderio di impegnarmi più per le persone che mi circondano, di conoscerle meglio e di imparare da loro e con loro, di condividere il mio tempo e magari il pasto con il mio vicino, con colui che bussa alla mia porta in cerca di aiuto… la voglia di aprirgli la porta ed accoglierlo nella casa del mio cuore.
Per avere informazioni sulle proposte del progetto, scrivere a caritasferraraecomacchio@gmail.com o sulla pagina facebook “Volontari Caritas Ferrara”.

Sabato 27 febbraio “Cena con delitto” a Occhiobello

da: organizzatori

Al ristorante Hostaria dei Savonarola di Occhiobello, sabato 27 febbraio, avrà luogo una cena con delitto organizzata dalla compagnia teatrale Briciole d’Arte di Canaro che presenterà “Chi ha ucciso il sindaco?”
Parte del ricavato sarà devoluto all’ANT per l’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore e ai loro familiari nelle Regioni già convenzionate (non ancora in Veneto) e per la prevenzione oncologica gratuita che i volontari della Delegazione ANT Occhiobello organizzano sul territorio periodicamente da qualche anno, in attesa di poter organizzare anche l’assistenza.
Informazioni e prenotazioni per la cena: Antonella 3495538265.
I volontari della delegazione stanno attualmente programmando la campagna di raccolta fondi attraverso le postazioni (banchetti), in galleria alla Coop sabato 19 marzo; nelle piazze di Occhiobello, Santa Maria Maddalena e Canaro, difronte alle chiese, domenica 20 marzo e al mercato di Santa Maria Maddalena, mercoledì 23, ponendo in offerta uova di finissimo cioccolato e colombe pasquali elegantemente confezionate.

La realtà surreale della Mlb Home Gallery

di Federico Di Bisceglie

Troppo spesso ormai si sente ripetere da cittadini ferraresi e non, che la nostra Ferrara è una realtà ‘spenta’, che non si organizzano abbastanza iniziative culturali, che il nostro patrimonio non viene valorizzato a sufficienza. Insomma gran parte dei cittadini estensi sostiene che Ferrara sia una città “morta”. Il fatto che molte delle iniziative artistico-culturali non siano valorizzate e pubblicizzate adeguatamente credo sia del tutto evidente, ma non necessariamente l’informazione deve essere diffusa e condivisa, molto spesso la casualità gioca un ruolo fondamentale nella scoperta di luoghi e iniziative apparentemente sconosciute ai più, ma che in realtà possiedono un valore fondamentale.
La ‘home gallery’ MLB di Maria Livia Brunelli costituisce un esempio di vera e propria realtà culturale unica e incredibilmente insolita. Questa casa-galleria d’arte nasce nel 2007 da un progetto della proprietaria, che ha deciso di mettere a disposizione le stanze della sua abitazione, per dare la possibilità a molti artisti, emergenti e non, di avere uno spazio per esporre le loro opere ed eventualmente venderle.
Tutto questo costituisce un’iniziativa davvero importante, che di fatto è da considerarsi un unicum, almeno per quanto riguarda il panorama culturale ferrarese; inoltre da almeno un paio di anni le mostre temporanee allestite all’interno della MLB Home Gallery hanno sempre un legame con le esposizioni presenti a Palazzo dei Diamanti, permettendo di cogliere letture e aspetti meno evidenti attraverso le opere di pittori contemporanei che hanno recepito influssi di una determinata corrente artistica.
Fino al 28 febbraio, per esempio, sono esposti gli elaborati della fotografa Silvia Camporesi, che trattano in maniera molto personale il tema della metafisica di dechirichiana memoria e che contribuiscono a un’immedesimazione totale nei luoghi tradizionalmente riconosciuti come metafisici, che poi non sono altro che luoghi estensi. Il contesto in cui è inserita l’MLB Home Gallery è un’atmosfera ricercata ed estremamente europea, con un lieve accenno di mitteleuropeismo oltremodo singolare, dal quale lo spettatore è dolcemente cullato durante la visita nei singoli ambienti. La Brunelli ha dato la dimostrazione che a Ferrara è possibile organizzare eventi culturali e che l’arte non è affatto morta: l’arte è viva,l’arte è vita.

ELOGIO DEL PRESENTE
La solidità dei nonni, antidoto alla rassegnazione

La capacità di coinvolgere e di suscitare emozioni non sembra affatto una prerogativa della generazione dei quarantenni. Basta uno sguardo alla campagna elettorale americana: un candidato settantacinquenne trascina i più giovani (molti ragazzi tra i 17 e i 30 anni sono attivi nella campagna elettorale), in nome di una produzione sostenibile e locale e di una maggiore giustizia sociale. E’ Bernie Sanders, il rivale di Hilary Clinton: ha 74 anni e potrebbe averne quasi ottanta anni al suo ingresso alla Casa Bianca.
I giovanissimi non sembrano affascinati dal giovanilismo, anzi tendono a cercare ancoraggi e riferimenti nella generazione dei nonni. Come spieghiamo questo fenomeno, che smentisce palesemente i propositi di rottamazione che avrebbero dovuto inaugurare una stagione di riforme in Italia?
La generazione dei ‘Millenials’ (i nati tra il 1982 e il 2004) è affine per alcuni aspetti a quella dei senior e come questi è alla ricerca di valori: ne sono esempi l’interesse per l’ambiente e l’orientamento alla giustizia sociale. Si tratta di una generazione che sa di non avere garanzie, che vive un futuro incerto ed è consapevole di dovere contare su di sé. Una generazione che non può contare su un punto di approdo stabile, ma proprio per questo è assetata di speranza: se il futuro è incerto, la speranza deve poter essere alimentata. Per questa ragione il clima di strisciante rassegnazione che segna la generazione dei genitori non serve a sostenere l’ingresso nella vita dei giovanissimi. Si tratta di una generazione che esprime approcci pluralisti e non dicotomici, prova insofferenza verso la democrazia rappresentativa e verso ogni forma verticale, predilige modalità dirette di espressione e un’organizzazione orizzontale nel lavoro. Lontani dalla politica, ma impegnati in diverse attività sociali, i più giovani hanno capito che dall’età di internet possono venire opportunità di condivisione e anche l’occasione di inventare lavori. Troppo lontani dal posto fisso e anche dalle frustrazioni di non averlo raggiunto della generazione dei padri, cercano insieme ad altri vie di salvezza personale. Interpretano la sharing economy come uno spazio in cui si creano opportunità, vivono la flessibilità come esplorazione del mondo.
Che cosa offrono i nonni a questa generazione? Innanzitutto l’esempio di speranze di cambiamento, di innovazione, modelli di vita più aperti. I Millenials cercano nella generazione che ha creduto nell’uguaglianza sociale e in un mondo più giusto l’antidoto alla rassegnazione sfiduciata del presente.
C’è poi un ulteriore elemento che spiega il legame: la generazione dei nonni di oggi è la prima generazione entrata in massa all’università. Una generazione che conquistava il diritto a studiare in un’università non ancora così disastrata come quella che è seguita poi, che ha segnato una discontinuità cultuale e di visioni del mondo rispetto ai genitori e che si è battuta per conquistare libertà personali.
La generazione dei nonni rappresenta un ponte tra passato e futuro per questa generazione, in grado di ragionare in termini critici sulle esperienze passate, in grado di utilizzare le tecnologie e di mantenere uno sguardo al futuro.
Rispetto a queste esigenze si comprende che i nonni possano rappresentare un riferimento. Cresciuti in una fase di sviluppo che pareva illimitato e si associava a speranze di miglioramento della vita per tutti, di maggiore libertà personale e di ideali (certo molti dei quali sostenuti da ideologie e da ingenuità), i nonni sono in grado di essere un ponte tra un passato denso di attese e un futuro che deve restare popolato di sogni.

Maura Franchi vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi presso il Dipartimento di Economia. Studia le scelte di consumo e i mutamenti sociali indotti dalla rete nello spazio pubblico e nella vita quotidiana.
maura.franchi@gmail.com

PUNTO DI VISTA
Il web e l’epidemia del terrore: risposte a dubbi e bufale sui vaccini

di Federico Messina *

Internet è indubbiamente il fenomeno sociologico del secolo, la più grande bolla speculativa del momento. È responsabile della nascita di passioni, comunità e movimenti politici. Un potente mezzo di comunicazione che in Italia è capace di raggiungere 41 milioni di persone di età compresa tra gli 11 e i 74 anni. Basta interrogare l’oracolo Google per ottenere tutte le risposte sulla nostra salute, ma soprattutto quella dei nostri bambini. La ‘saggezza della massa’ diventa saggezza collettiva e muta in gossip alimentato dalle dietrologie. La mutazione viene perpetuata e amplificata con una buona dose di populismo, così che si trasformi in propaganda.
E quando pensavamo di essere immuni dagli slogan populisti della Lega di Salvini, ecco che scopriamo il potere nelle mani dei Cinquestelle, capaci di manipolare la rete piegandola a strumento di terrorismo e propaganda politica. È così che si è propagata l’epidemia della vaccinofobia.
Il virus del terrorismo sanitario iniettato nella rete non è nato ieri, affonda le sue radici fino al 1998 quando un (ahimè) medico inglese, Andrew Wakefield, pubblicò sul “Lancet” uno studio secondo il quale c’era una correlazione tra vaccino trivalente (Mpr: morbillo, parotite, rosolia) e autismo, giungendo alla conclusione che era raccomandabile eseguire le vaccinazioni separatamente, formulazione non esistente in commercio. Dopo il crollo delle vaccinazioni in Inghilterra ci fu un’epidemia di morbillo che causò due decessi. Solo poco dopo si scoprì che il medico in questione aveva degli interessi economici personali con una casa farmaceutica, che su sua indicazione avrebbe prodotto singolarmente i vaccini. Ne seguì la sua radiazione dell’albo dei medici e il ritiro della sua ricerca, ovviamente infarcita di dati falsi.
Da allora la lotta al potere delle multinazionali farmaceutiche porta ad alimentare dietrologie e sospetti, che ruotano attorno a falsità scientifiche e che partoriscono la trappola dello scetticismo nelle vaccinazioni in cui cadono genitori, ma anche medici di famiglia e pediatri.
Solo il 1 ottobre 2015 l’Italia si rende conto che nel periodo 2007-2014 il limite di guardia in termini di percentuale di vaccinazione della popolazione (95%) è stato rotto.
Alla Who (Organizzazione mondiale della sanità), da sempre impegnata nel controllo delle malattie infettive, scattano gli allarmi e a Bologna una bimba di quaranta giorni – in età ancora non vaccinabile – dopo essersi recata con la sua mamma all’asilo del suo fratellino, muore di pertosse. Si scopre poi che in quell’asilo c’erano bambini i cui genitori avevano scelto di non vaccinare.
L’epidemia di terrore si diffonde nella rete e favolistiche organizzazioni salutiste, politici e professori dell’ultim’ora, si ergono a esperti trasformando la scienza in politica, inneggiando a fantascientifici effetti secondari dei vaccini, composizioni chimiche aliene o cancerogene e cospirazioni orchestrate da aziende farmaceutiche.

Con questo articolo, in qualità di medico vorrei dare una risposta scientifica ad alcune delle bufale iniettate nella rete e lo farò utilizzando il linguaggio della rete: le Faq.

È vero che i vaccini causano autismo?
Allo stato delle conoscenze scientifiche attuali non esistono correlazioni tra la comparsa di autismo e le vaccinazioni.
L’autismo è una condizione diagnosticabile solo al termine della prima infanzia, per assenza di funzioni motorie, cognitive e relazionali presenti nei coetanei. Ciò implica che l’autismo potrebbe già essere presente prima dell’età vaccinale, ma purtroppo non è verificabile.

È vero che i vaccini causano effetti collaterali?
Sì, come tutti i farmaci possono dare effetti collaterali da quelli di lieve entità come rossore o dolore al sito di inoculo, febbre, fino anche a rare reazioni allergiche. Del resto però le reazioni allergiche non possono essere prevedibili, in quanto il bambino nei suoi pochi mesi di vita non è giunto a contatto con tutti gli allergeni dell’ambiente. In ogni caso gli operatori sanitari che somministrano le vaccinazioni offrono ai genitori tutte le informazioni necessarie.

È vero che i vaccini contengono tracce di mercurio o metalli pesanti?
In ogni farmaco esistono minime tracce di derivati di lavorazione, in ogni caso inferiori a quelle respirabili nel centro di Milano all’ora di punta o mangiando un pesce pescato.

Perché esistono vaccinazioni obbligatorie e altre raccomandate?
Purtroppo si tratta di un retaggio del passato in cui le vaccinazioni anti pertosse, morbillo, parotite, rosolia ed haemofilus influenzae b, non erano offerte gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) in alcune regioni. Tuttavia a seguito dell’arrivo in Italia di numerosi cittadini extra-europei, nei cui paesi d’origine la politica vaccinale non è così ferrea, è aumentata l’incidenza di malattie infettive che credevamo debellate, ma che i medici sanno bene essere state solo sopite.

I vaccini sono sicuri e proteggono davvero il mio bambino?
Sì. Prima di essere messi in commercio i vaccini superano centinaia di test di sicurezza. Sono fondamentali per proteggere i nostri figli, ma anche altre persone più fragili, compresi bambini troppo piccoli o affetti da gravi malattie come la leucemia, per i quali non è possibile essere vaccinati.

È vero che i vaccini vengono consigliati per fare l’interesse delle aziende farmaceutiche?
Le aziende farmaceutiche sono imprese private interessate a lavorare per ottenere un profitto che però deve essere commisurato ai benefici prodotti, senza trasformarsi in speculazione sul bisogno di salute.
Produrre un vaccino, tuttavia, implica un importante investimento in termini economici, di impiego di tecnologie e di risorse umane, tanto che il numero delle aziende produttrici di vaccini si sta progressivamente riducendo poiché in realtà tale attività non è poi così redditizia.
I soldi spesi dal Ssn per i vaccini, sono soldi spesi bene a fronte dell’indubbio vantaggio apportato in termini di prevenzione e riduzione delle spese di ospedalizzazione che altrimenti si avrebbero.
Anche se molto in ritardo l’Istituto Superiore di Sanità si è finalmente reso conto della latitanza comunicativa che si è creata, così oggi esiste un numero verde chiamando il quale specialisti in malattie infettive, possono dare risposte alle curiosità dei genitori… e se siete fortunati potreste avere l’onore di colloquiare col Presidente dell’Issn in persona.

 

* specialista in Chirurgia generale, Chirurgia colorettale e del pavimento pelvico

 

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Bellissime le rievocazioni rinascimentali, ma il carnevale dov’era?

Sarebbe stato molto emozionante arrivare in piazza Trento Triste e incontrare come per incanto dame, cavalieri e giocolieri; poi seguire musiche di trombe e tamburi fino in Piazza Castello e Piazza Municipale ed essere coinvolti in danze del tempo, scherzi e lazzi. E’ vero, il programma del Carnevale rinascimentale a Castello era ricchissimo, tra rievocazioni storiche, pranzi, banchetti, concerti e momenti dedicati ai bambini, organizzati nei vari palazzi storici della città [vedi]. Tutto è riuscito al meglio: splendide le rappresentazioni, il centro era pieno di gente, tanti i turisti. E’ mancata però l’atmosfera del carnevale nelle strade, lo stupore, la meraviglia: i pochissimi bambini in maschera ed i loro genitori si guardavano intorno spersi, cercando un carnevale che di fatto non c’era. Più coppie intervistate hanno detto di essere venute apposta con i figli pensando di trovare una città in festa e invece hanno trovato la Ferrara di sempre, bellissima, straordinaria ma non carnevalesca.

E’ giusto puntare sulla cultura e il turismo per distinguersi dagli altri carnevali, però sarebbe bellissimo se il prossimo anno le contrade si mettessero d’accordo e riempissero le strade e le piazze di figuranti per tutto il giorno, e che ad ogni angolo sbucassero giullari, musici e cortigiani, per riportare davvero tutti nell’atmosfera esaltante del carnevale estense. Chissà se si può.

Desiderio di futuro

erri de luca
Erri De Luca

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