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Giorno: 6 Marzo 2016

Unife in occasione dell’8 marzo dedica una conferenza a Rina Monti ed Eva Mameli: due scienziate in gonna e cappellino

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

L’Università di Ferrara celebra l’8 marzo, giornata dedicata alle donne, con un’iniziativa che mette in luce la vita di due scienziate in gonna e cappellino: Rina Monti ed Eva Mameli.
E proprio a queste due figure di altissimo livello nella storia della scienza e dell’insegnamento accademico, il Sistema Museale e le Pari Opportunità di Ateneo, in collaborazione con Jessica Maffei del Sistema Museale dell’Università di Pavia, hanno deciso di dedicare una conferenza che si terrà martedì 8 marzo alle ore 16.30 nell’Aula 1 di Palazzo Turchi di Bagno (c.so Ercole I D’Este, 32).
Rina è stata la prima donna cattedratica in Italia, insuperata limnologa, disciplina che studia le acque interne e il loro ambiente, e direttrice agli inizi del Novecento dell’Istituto di Zoologia e del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia. Nel decennio pavese ha saputo dimostrare tenacia in un ambiente squisitamente maschile e in un periodo storico segnato dalle difficoltà economiche della Guerra mondiale che non le impedirono una gestione eccellente del Museo e dell’Istituto.
Eva, madre del noto scrittore Italo Calvino, è stata una pioniera del movimento per la conservazione della natura, precorrendo i tempi negli studi botanici in quel primo Novecento così ostile alla ricerca.
Due scienziate, due mogli, due docenti che il panorama culturale italiano ha il dovere di valorizzare e promuovere per l’eccezionalità dei loro profili.
“Dalla collaborazione tra il Sistema Museale e le Pari Opportunità di Ateneo – spiega Ursula Thun Hohenstein, Presidentessa dello SMA – nasce l’idea di celebrare l’8 marzo, proponendo il tema ‘Donne e Scienza’. Malgrado le difficoltà incontrate, non sono poche le scienziate che hanno portato importanti contributi allo sviluppo della scienza nel corso del tempo ed oggi è crescente il numero delle donne che si affermano in questo ambito. Jessica Maffei, curatrice del patrimonio storico-artistico del Sistema Museale dell’Ateneo pavese, ci illustrerà la biografia e le ricerche di due illustri scienziate che nei primi del ‘900 conseguirono importanti risultati nell’ambito dei loro studi.”

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

8 marzo 2016: le iniziative di Udi a Ferrara

da: Unione Donne in Italia – Ferrara

Otto marzo 1946, il primo del dopoguerra. Da allora la storia delle donne è stata segnata da parole forti come emancipazione, autodeterminazione, libertà, parità, diritto di cittadinanza, lotta contro la violenza maschile, contro l terrorismo, il patriarcato, per il lavoro, per la pace… Nessuna di questa parola è oggi superata e saranno al centro anche di questo 8 marzo attraverso i tre Settantesimi che ricorrono.
70 anni dal primo VOTO. Il 10 marzo del ‘46 le donne italiane possono entrare finalmente nelle cabine elettorali e partecipare con il loro voto alle scelte politiche del Paese. Finalmente è suffragio universale! Si conclude così una battaglia lunga quasi un secolo. L’UDI, protagonista nel nuovo scenario italiano, già nel 1944 ne fa il suo primo impegno politico. Le donne vivono l’evento in modo straordinario esercitando un diritto ormai acquisito in gran parte del mondo. Con il voto le prime donne entrano nei consigli comunali e nelle aule parlamentari e iniziano una lunga, lenta ma inarrestabile stagione di conquiste, di leggi e di riforme che cambieranno la vita di tutte e tutti. Il voto amministrativo del 10 marzo precede il voto del 2 giugno nel Referendum Repubblica-Monarchia e quello per l’Assemblea Costituente in cui le donne elette sono 21.
70 gli anni dalla ripresa dell’8 MARZO. Nel 1977 l’assemblea dell’Onu dichiara l’8 marzo Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace, ma già all’inizio del secolo, dall’America all’Europa, in molti paesi si ricorre a una giornata dedicata alla donna. Date differenti da paese a paese, comprese tra febbraio e 1° maggio, determinate da scioperi, grandi moti o manifestazioni dove le donne chiedono lavoro, pane, diritto di voto, diritto allo studio.
L’episodio, tra storia e leggenda più famoso, della fabbrica di New York dove muoiono bruciate 129 donne durante uno sciopero, fa sì che nel 1911 si decida definitivamente che la giornata dedicata alla donna sia l’8 marzo. In Italia la prima celebrazione avviene nel 1922, ma è presto soppressa dal fascismo. Già durante la guerra le donne incominciano a riprendersi l’8 marzo ma e con la Liberazione, le donne dell’UDI si riprendono la “Giornata Internazionale della Donna”. E l‘8 marzo del 1946 appare la Mimosa.
70 anni fa la MIMOSA è scelta come simbolo dell’8 marzo. È una tradizione tutta italiana nata dall’idea, anche in questo caso, di alcune donne dell’UDI. E’ attribuita a Teresa Mattei e a Marisa Rodano. Come in tutte le storie belle, anche in questa non si saprà forse mai di chi sia veramente l’idea. La scelta della mimosa forse è dovuta al fatto che la sua fioritura è a marzo, forse perché a Roma e dintorni cresce spontanea, forse perché il suo costo è contenuto o forse perché per una di quelle donne è il fiore che intravvede da una finestra… Di fatto la mimosa è tuttora il fiore che si regala alle donne l’8 marzo, Meglio se il gesto avviene tra donna e donna per ricordare le lotte comuni.

8 marzo Ferrara
In città l’UDI sarà in piazza T. Trieste dal mattino. Gazebo della mimosa; Docucu-mostra sui 70°: diritto di voto alle donne, mimosa e ripresa dell’8 marzo
ore 11,00 Flash mob
Viaggio di un “Diritto di cittadinanza”
Letture dell’attrice Alessia Passarelli
Cante del Coro delle Mondine di Porporana

L’8 marzo e ripreso nelle piazze e nelle case con mimosa, mostre, dibattiti, flash mob. cori, film, performance, cene.. a Montalbano, Porotto, Quacchio, Ravalle Ro, Codigoro, Comacchio, Rovereto, Valcesura, Ariano, Anita Argenta, Bando, Filo, Codifiume, San Biagio, Ospital Monacale, Portomaggiore, Portoverrara, Gambulaga, Bondeno, Scortichino, Pilastri, Vigarano, Poggiorenatico. Centri sociali di Acquedotto, Rivana, Il Melo; organizzazioni e luoghi di lavoro di ADO, Casa di Riposo, CIA, CNA, Camera del Lavoro e Categorie CGIL, COPMA, Legacoop, Confesercenti, Polisportiva Putinati, Ospedale di Cona, CPR System Gallo.

giorgio-bassani

Appello per apertura Casa Bassani

da: Raffaele Rinaldi

Carissimo Direttore,
vorrei aggiungere un particolare non riportato dai giornali. Ieri durante l’incontro al Liceo Ariosto per ricordare Giorgio Bassani, oltre ai bellissimi interventi dei partecipanti, Paola Bassani ha espresso il desiderio affinchè gli attuali proprietari della casa in via Cisterna del Follo aprano al pubblico – magari in occasioni particolari come questa del centenario – per visitare uno dei luoghi più importanti e suggestivi della vita di Bassani. Anche semplicemente per visitare il cortile ove sorge “la magnolia” della celebre poesia “Le leggi razziali” in “Epitaffio”. Che ne dite, non sarebbe un’ occasione straordinaria per un bel regalo di compleanno? E perchè no, un bel regalo anche per la città e per tutti coloro che si sono appassionati alla sua meravigliosa opera letteraria e vicenda umana? Mi piacerebbe far qualcosa di concreto… magari rivolgere l’appello ai proprietari…

“La magnolia che sta giusto nel mezzo
del giardino di casa nostra a Ferrara è proprio lei
la stessa che ritorna in pressoché tutti
i miei libri.
La piantammo nel ‘39
pochi mesi dopo la promulgazione
delle leggi razziali con cerimonia
che riuscì a metà solenne e a metà comica
tutti quanti abbastanza allegri se Dio
vuole
in barba al noioso ebraismo
metastorico.
Costretta fra quattro impervie pareti
piuttosto prossime crebbe
nera luminosa invadente
puntando decisa verso l’imminente
cielo
piena giorno e notte di bigi
passeri di bruni merli
guatati senza riposo giù da pregne
gatte nonché da mia
madre
anche essa spiante indefessa da dietro
il davanzale traboccante ognora
delle sue briciole.
Dritta dalla base al vertice come una spada
ormai fuoresce oltre i tetti circostanti ormai può guardare
la città da ogni parte e l’infinito
spazio verde che la circonda
ma adesso incerta lo so lo
vedo
d’un tratto espansa lassù sulla vetta d’un tratto debole
nel sole
come chi all’improvviso non sa raggiunto
che abbia il termine d’un viaggio lunghissimo
la strada da prendere che cosa
fare”

Raffaele Rinaldi
un appassionato di Giorgio Bassani

LA BELLEZZA CI SALVERÀ
Casa Minerbi-Dal Sale centro della cultura ferrarese tra passato e presente

Casa Minerbi-Dal Sale torna a essere il luogo dove il contemporaneo dialoga con il passato e con la memoria. È stato così negli anni Cinquanta con il restauro voluto dal proprietario e inquilino Giuseppe Minerbi; sarà così da ora in poi con il Centro Studi Bassaniani e l’Istituto di Studi Rinascimentali, che avranno qui la loro sede e con le loro attività torneranno ad animare gli splendidi ambienti di questo gioiello architettonico ferrarese. Proprio come è successo per tre giorni, da giovedì 3 a sabato 5 marzo, quando l’edificio di via Giuoco del Pallone ha riaperto eccezionalmente le sue porte al pubblico.

La lunga storia di questo complesso inizia nella seconda metà del Trecento, quando viene fatta edificare dalla famiglia Dal Sale (o Del Sale) e vengono realizzati gli eccezionali affreschi del salone dei Vizi e delle Virtù e della Sala degli Stemmi. A fine Ottocento l’edificio viene acquistato dalla famiglia Minerbi. Sarà Giuseppe Minerbi a decidere nel 1957 di restaurare parte degli ambienti, comprese le sale affrescate, per farne la propria abitazione, affidando il progetto al noto architetto milanese Piero Bottoni. Ed è qui che entra in scena Giorgio Bassani: amico e lontano parente di Giuseppe Minerbi, come spesso accadeva per i componenti dell’antichissima comunità ebraica ferrarese, come presidente di Italia Nostra, proprio per questo restauro chiede a “Beppe”, come veniva chiamato da chi lo conosceva bene, di guidare la sezione ferrarese dell’associazione. Minerbi rifiuta e la scelta ricade così su un altro grande animatore della realtà culturale ferrarese e non solo, l’avvocato Paolo Ravenna. Giorgio Bassani dedicherà poi al suo vecchio amico Beppe il suo ultimo romanzo: “L’airone”.
Il penultimo capitolo di questa secolare vicenda inizia nel 1995, quando il Comune di Ferrara e il Ministero per i beni culturali, mediante l’esercizio del diritto di prelazione, acquistano casa Minerbi-Dal Sale con lo scopo di renderla un luogo pubblico a disposizione dei cittadini.È così che Casa Minerbi-Dal Sale viene destinata a museo, per quanto riguarda le sale affrescate, e a sede dell’Istituto di Studi Rinascimentali.

Secondo Gianni Venturi, che sabato ha fatto gli onori di casa e ha accolto il pubblico, allo studio e alla cultura si è aggiunto “un atto d’amore”: quello di Portia Anne Prebys, compagna di Giorgio Bassani per 25 anni. Con la sua donazione, avvenuta a dicembre 2015, ha fornito il nucleo fondamentale del Centro Studi Bassaniani (di cui la Portia Prebys è curatrice, mentre il professo Venturi è il co-curatore), che non poteva avere la sua casa se non in via Giuoco del Pallone, in quelle stanze così spesso frequentate dallo scrittore. Circa 9.000 cartelle contenenti informazioni bio-bibliografiche relative a Giorgio Bassani fino al 2000 – raccolte in quarant’anni di ricerche da Portia Prebys – e 5.000 libri “appartenenti allo stesso Giorgio Bassani”, fra i quali “tutte le edizioni in lingua originale” delle sue opere, come spiega ancora Venturi. Il Lascito Prebys comprende anche una collezione di memorabilia personale, con mobili, sculture, stampe e acqueforti, porcellane e cristalleria, provenienti dalla casa di Roma, ma anche dalla casa natale di via Cisterna del Follo. È la stessa Portia ad accogliere il pubblico, seduta al tavolo da pranzo al posto solitamente occupato da Giorgio, e a spiegare che in questa stanza a pianterreno di Casa Minerbi ha voluto “ricreare l’ambiente dove l’uomo Bassani viveva”. Dietro di lei il ritratto di Bassani realizzato da Carlo Levi nel 1953, di fronte una serie di stampe con una pianta di Roma, realizzate nel Settecento da Giovanni Battista Piranesi e da Gianbattista Nolli: “ogni mattina Giorgio si alzava e dopo colazione sceglieva una meta, un quartiere da visitare”.

L’apertura definitiva al pubblico è prevista per maggio, dopo il trasloco del materiale dell’Istituto di Studi Rinascimentali: oltre 15.000 volumi disponibili a scaffale aperto, l’Archivio Giglioli, contenente “documenti che vanno dal 1260 al 1940”, e “i busti di gesso, compreso quello di Canova, che adornavano il Palazzo Giglioli Maffei”, come ha anticipato Gianni Venturi.
L’ultimo capitolo della storia di Casa Minerbi-Dal Sale è appena iniziato e nuove pagine aspettano di essere scritte.

Guarda il video su Casa Minerbi-Dal Sale realizzato da Mibact e Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna.

Clicca sulle foto per ingrandirle.

 

“Paroliere fotografico”: quando la parola incontra l’immagine

Talvolta le parole suggeriscono un’immagine, talaltra sono le immagini ad evocare un tema e ad esprimerlo. Quando poi a legarli ci sono creatività e originalità, ecco che si genera vera poesia.

Ed è questo che succede con Paroliere Fotografico, concorso ferrarese rivolto a tutti gli appassionati di fotografia, che quest’anno si svolgerà sabato 16 aprile 2016.

Il concorso si svolge in modo molto singolare: la mattina i partecipanti riceveranno via sms delle “parole chiave”, parole che verranno utilizzate per creare il proprio “tema fotografico”. I fotografi avranno tutta la mattinata per creare una frase di senso compiuto e una fotografia che la rappresenti all’interno della città di Ferrara.

Le immagini migliori vinceranno dei buoni da spendere in attrezzatura fotografica. L’evento è promosso dall’associazione di promozione sociale Feedback, organizzato con il patrocinio del Comune di Ferrara, della Regione Emilia Romagna, e con la collaborazione di Mobyt, Galaxia Store, Rivista Tutti Fotografi, Mercatino del Libro e del Fumetto di Ferrara, 2G Editrice.
Le iscrizioni al Paroliere Fotografico 2016 sono aperte fino al prossimo 8 aprile 2016.

Per saperne di più clicca qui

Le arti di Michelangelo

6 marzo 1475: nasce Michelangelo Buonarroti. Oggi oltre a una frase, vi proponiamo un faccia a faccia in cui lo sguardo di Michelangelo si duplica e nel silenzio risuona il frastuono dell’arte come creazione.

Clicca [qui] per vedere il video.

michelangelo
Michelangelo Buonarroti

Non ha l’ottimo artista alcun concetto
ch’un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto.

(Michelangelo Buonarroti)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Sunday morning


Il risveglio della domenica mattina con un grande classico…

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…