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Giorno: 9 Marzo 2016

Cia-Anp Ferrara: la giornata delle Donne tra presente e storia

da: ufficio stampa e comunicazione Cia Ferrara

Nuove idee per l’imprenditoria femminile e una lunga storia di diritti conquistati i temi dell’evento organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Donna a Copparo.

FERRARA – “Il mondo è nelle mani degli uomini ma il peso è sulle spalle delle donne” recita il proverbio africano che Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara, ha citato nel suo intervento durante l’evento dedicato alle donne organizzato da Cia – ANP (Associazione Nazionale Pensionati) e le imprenditrici agricole di Donne in Campo, in occasione dell’8 marzo. Una frase
arrivata al termine di un intervento che sottolineato l’importanza del ruolo delle donne in agricoltura attraverso il tempo e il fondamentale contributo nell’imprenditoria agricola di oggi che segna un deciso aumento, più di ogni altro settore, della presenza femminile. Le aziende condotte da donne sono innovative, sempre più orientate alle nuove tecnologie e a forme di turismo e ristorazione sostenibili. Dello stesso avviso Sofia Trentini, presidente regionale di Donne in Campo che ha ribadito l’enorme potenziale delle aziende “rosa” e la loro capacità di portare nuove idee e saper cogliere le richieste di mercato, anche attraverso la proposta di nuovi servizi come l’Agricatering. Di fronte a questo grande potenziale di crescita e alla ricerca di un’effettiva parità a livello economico e sociale con gli uomini, esistono ancora molti gap da superare.
Ne ha parlato, nel corso dell’evento, Martina Berneschi, vicesindaco del Comune di Copparo. Le donne – ha detto la Berneschi – hanno acquisito il diritto al voto solo 70 anni fa e in questo periodo è stata stabilita, grazie alle lotte che le donne hanno compiuto sul campo, una certa parità di diritti almeno a livello legislativo. Ma, di fatto, viviamo in una società dove una donna viene pagata meno, in media, di un uomo e soprattutto in una società dove la violenza perpetrata sulle donne
continua a mietere vittime. Non è un caso che Laura Boldrini abbia voluto dare oggi un segnale forte, mettendo le bandiere di Montecitorio a lutto per tutte le donne che vengono ancora uccise dagli uomini.
Della storia delle donne in agricoltura e del grande bisogno di equità reale ha parlato anche Franca Gordini, coordinatrice regionale delle donne pensionate di ANP a chiusura degli interventi. La Gordini ha ripercorso i momenti più importanti delle conquiste femminili a livello di diritti e lavoro ed ha affermato che naturalmente ci sono ancora grandi passi da fare, anche per garantire assegni pensionistici dignitosi dopo una vita di lavoro. L’evento dedicato alla Giornata Internazionale della Donna si è chiuso in maniera davvero intensa ed emozionante grazie al Coro delle Mondine di Porporana che hanno intonato le “Cante” più celebri delle mondine. Cia Ferrara ha scelto, infatti, la voce delle mondine come esempio di affrancamento dallo sfruttamento del lavoro nelle campagne, uno sfruttamento che sembra lontano nel tempo ma che è assolutamente attuale ed ha assunto forme diverse nel caporalato e nel lavoro nero.

Camera di Commercio. Imprenditori “under 35”: a Ferrara più aperture (567) che chiusure (296)

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “Coi giovani è in gioco il modello di sviluppo e la crescita del Paese”.
Tra le attività più ‘giovanili, quelle di riparazione e manutenzione di macchinari e la pesca.

Sono stati 567 i giovani con meno di 35 anni a lanciarsi, nel 2015, in una nuova avventura imprenditoriale in provincia di Ferrara (205 delle quali nel solo comune capoluogo, il 36% del totale), con un diploma in tasca e tanta voglia di affermarsi. Una performance ancora più rilevante se si pensa che le imprese giovanili rappresentano soltanto l’8,2% delle 36.394 ferraresi. Ed è stato il desiderio di autorealizzazione la principale “molla” che ha fatto scattare l’idea di mettere su un’impresa a 3 neoimprenditori su 5. Un progetto che, in oltre il 40% dei casi, è diventato realtà dopo aver maturato un’esperienza di lavoro alle dipendenze. Ma la vitalità imprenditoriale dei giovani ferraresi non ha riguardato solo il Comune capoluogo: essa ha toccato, in particolare, anche Comacchio, Cento (con una sessantina di nuove iscrizioni in ciascuno dei due Comuni), Jolanda di Savoia, Lagosanto e Ro. E’ questo il ritratto dell’imprenditoria giovanile che emerge dall’analisi dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Movimprese.

“Coi giovani – ha evidenziato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – è in gioco il modello di sviluppo e la crescita del Paese. Ma bisogna cambiare approccio e modo di pensare, prima che tipo di politica. Non basta porre al centro dell’attenzione il lavoro e i giovani, quasi a voler intercettare una “moda”: occorre che i giovani diventino i soggetti – e non gli oggetti – delle nostre politiche, i veri protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, compatibile e sostenibile. Se vogliamo accelerare la trasformazione in chiave moderna del sistema produttivo italiano e l’uscita dalla crisi, dobbiamo ascoltare la voce di chi rappresenta già questo futuro”.

Tornando all’analisi dell’Ente di Largo Castello, si evince come i giovani imprenditori abbiano scelto soprattutto il commercio (109 iscrizioni), le costruzioni (76), l’agricoltura (64) e i servizi di alloggio-ristorazione (44). A caratterizzarsi come attività più ‘giovanili’ sono, però, le attività di riparazione e manutenzione di macchinari (dove il 50% delle nuove iniziative è dovuto agli ‘under 35’) e la pesca (48,3%). Un contributo rilevante alla forte crescita di imprese giovanili è venuto anche dalle donne e dai cittadini immigrati. Delle 567 nuove iniziative imprenditoriali ‘under 35’, infatti, 194 (una su tre) sono riferibili al controllo di donne, mentre 158 (in pratica una su quattro) ha alla guida persone nate al di fuori dei confini nazionali. Nel complesso, il contributo dell’imprenditoria femminile ‘vale’ il 37% di tutta la crescita delle imprese giovanili, mentre quello delle imprese di stranieri si attesta al 26,2%.

“Anche sulla base degli spunti emersi da momenti di riflessione con alcuni giovani e brillanti imprenditori ferraresi – ha concluso Govoni – valorizzeremo in occasione della nostra prossima Giornata dell’Economia (10 giugno) il ruolo determinante della componente giovanile per l’ammodernamento e lo sviluppo del tessuto economico provinciale: perché i giovani hanno una più spiccata formazione sui temi tecnologici, oggi fondamentali per competere; perché sono un forte veicolo di innovazione per le imprese che li assumono; perché creano sempre più imprese nei settori del futuro e a maggiore valore aggiunto”.

Legambiente, “Nontiscordardime – Operazione scuole pulite” al Liceo Ariosto

da: Liceo Classico Statale Ludovico Ariosto – Ferrara

Venerdì 11 marzo 2016 il Liceo Ariosto, in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ferrara ed Hera, aderisce alla più diffusa giornata di volontariato ambientale promossa da Legambiente, una forte esperienza di educazione alla cittadinanza dove i ragazzi sono i protagonisti. Il gruppo Ariosto Verde e la Commissione Ambiente organizza dalle 9.10 alle 11.05 una raccolta dei rifiuti sia nel giardino della scuola che nell’area antistante l’entrata del Liceo verso la succursale di Ginevra con particolare riguardo ai mozziconi di sigaretta.
Alla giornata sarà presente l’Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara dott.ssa Caterina Ferri e la dott.ssa Maria Cristina Rovini, responsabile presidio comunicazione territoriale dell’Hera S.p.A che illustrerà l’app. “Il Rifiutologo” scaricabile dal sito di Hera.
I materiali sono messi a disposizione da Hera S.p.A.

La programmazione dal 10 al 17 marzo all’Apollo Cinepark

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

Novità interessanti all’Apollo Cinepark dal 9 al 16 marzo.
Arriva finalmente nelle sale “Ave, Cesare!” scritto e diretto da Joel ed Ethan Coen, interpretato da Josh Brolin, George Clooney, Channing Tatum, Tilda Swinton e Ralph Fiennes. Anche in questa occasione i fratelli Coen non sono riusciti a rendere brillante e assolutamente irresistibile una “black comedy”, imperniata sul mondo del cinema, sulle sue storie e I suoi tragici ed esilaranti back stage.
Per chi ama il cinema italiano, sbarca ai botteghini “Forever Young”, commedia di Fausto Brizzi con Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Teo Teocoli, Luisa Ranieri. Il film racconta di un manipolo di “non più giovani” , tutti alla ricerca però della giovinezza perduta.
In programmazione anche “Room”, di Lenny Abrahamson, lunedì 14 alle ore 21.00 in lingua originale, “Suffragette”, di Sarah Gavron, “The Danish Girl” e “Zootropolis”.
Per gli eventi speciali dell’Apollo, lunedì 14 alle 21.00 “Vasco tutto in una notte, LiveKom015 al cinema” il film del concerto registrato allo stadio San Paolo di Napoli arricchito da preziosi materiali inediti per rivivere al cinema la magia di un rito collettivo.
Mercoledì 16 alle ore 21.00, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, pe r la rassegna “Il cinema Ritrovato” torna in sala completamente restaurato “Rocco e I suoi fratelli” di Luchino Visconti.

Un Rinoceronte del Liceo Dosso Dossi per “La rivoluzione della Felicità” all’Oscar Pomilio Forum di Pescara

da: Liceo Artistico Dosso Dossi – Ferrara

“La rivoluzione della Felicità”, questo il tema dell’Oscar Pomilio Blumm Forum 2016, un appuntamento annuale che nasce con l’obiettivo di riunire pensatori ed esponenti di diverse culture per rappresentare e interpretare gli scenari del cambiamento e che in questa edizione vuole stimolare riflessioni su come “Progettare il futuro: il nuovo patto etico tra cittadino e istituzione”.
La nuova edizione del Forum che si è tenuta martedì 8 marzo a Pescara, all’Aurum-Fabbrica delle idee ha visto come protagonisti oltre a Kristina Persson (membro di primo piano del governo svedese, nel quale ricopre la carica di ministro per le strategie future e per la cooperazione nordica) e Spyros Galinos (sindaco di Lesbo, isola greca candidata al Nobel per la pace per l’opera umanitaria prestata nei confronti dei migranti), anche alcuni studenti del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara.
L’Oscar Pomilio Blumm Forum, nato per onorare la memoria di Oscar Pomilio, fondatore dell’agenzia Pomilio Blumm e pioniere di quella visione imprenditoriale che ne è alla base, promuove l’incontro di uomini e donne impegnati a diffondere in tutto il mondo i principi etici e la valorizzazione del merito come fattori primari di sviluppo della società.
È in quest’ottica che ogni anno l’Agenzia di Comunicazione internazionale Pomilio Blumm indice tra gli altri il concorso Blumm Prize Next Artist Under 20 dedicato a giovani autori provenienti da tutti i Licei Artistici e dagli Istituto d’Arte d’Europa e del bacino del Mediterraneo: tema del concorso la creazione di un’opera ispirata al marchio distintivo della Pomilio, il rinoceronte. Cogliendo la sfida gli studenti della classe 4D del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara Badi Assaf, Letizia Bosi, Caterina Facchini, Filippo Marani, Federico Pasquali e Sunny Pinna, sotto la guida delle professoresse Federica Zabarri e Cinzia Calzolari, sono stati selezionati tra i 20 finalisti del concorso, partecipando di diritto all’Oscar Pomilio Blumm Forum durante il quale si è svolta la premiazione ed esposizione delle opere vincitrici del Prize Next Artist.
Ma le soddisfazioni per il Liceo ferrarese non sono finite: vincitore del contest è risultato essere Badi Assaf con l’opera “Continuità”, un accattivante serie di ritratti nei quali i capostipiti della famiglia Pomilio si trasformano in rinoceronti attraversando il tempo e le gesta che li ha contraddistinti. Ottorino Pomilio, ingegnere che ha contribuito allo sviluppo dell’aeronautica italiana, Amedeo Pomilio, imprenditore e fondatore della fabbrica Aurum e Oscar Pomilio, fondatore della storica agenzia Pomilio Blumm, si animano nelle tavole di Assaf che con tocchi delicati ha saputo fondere il loro aspetto con quel simbolo perennemente in bilico tra passato e futuro che ha saputo diventare il rinoceronte. L’ottimo traguardo raggiunto permetterà a Badi Assaf di vedere la sua opera esposta a Bruxelles in occasione dell’evento di premiazione del Blumm Prize Art in Pogress 2016 e di ricevere una borsa di studio del valore di 500 euro oltre che la possibilità di partecipare a una settimana di stage formativo presso la sede dell’agenzia.

“I fessi in divisa”

da: Ettore Bianchi

Recentemente si è sviluppata sui media una polemica perché sulla vetrina di un esercizio, a Ferrara, è apparso un cartello relativo alla ricerca di una donna da assumere purchè “senza impegni di famiglia”.E anche per la festa della donna la polemica è stata ripresa.
Io sono contrario a ogni discriminazione,ma vorrei che si ricordasse anche una forma discriminatoria subita dai maschi, che nessuno ha mai contrastato.
L’art. 52 della Costituzione dice che il servizio militare obbligatorio non pregiudica la posizione lavorativa del cittadino. Ma non è mai stato così e tutti se ne sono fregati.
In quanti annunci si richiedeva (alla luce del sole!) di essere “militesenti” o “militassolti” rifiutando l’assunzione ai giovani che dovevano svolgere il servizio militare, come se compiere il proprio dovere fosse una colpa?
I cittadini sanno che nelle graduatorie degli insegnanti il servizio militare non dà punteggio (neanche uno zero virgola)? E così, mentre militesenti e colleghe del gentil sesso potevano, con supplenze ed incarichi, raggranellare punti, i “fessi in divisa” non avevano questa possibilità e finivano dietro di loro nelle graduatorie, con conseguenze tuttora perduranti.
Le discriminazioni devono essere combattute, ma tutte e sempre!

Ettore Bianchi

“L’Arte e le sue manifestazioni”, una nuova mostra a Ferrara

da: ufficio comunicazione Fabio Calvetti

Ferrara, 18 Marzo-18 Aprile 2016
L’Arte e le sue manifestazioni

Evento artistico culturale Itinerante organizzato e promosso dalla Associazione Onlus Viale K di Don Domenico Bedin.
L’evento che si terrà in Via Garibaldi 1 nel cuore di Ferrara, vuole essere un modo di promuovere la giovane arte promossa dagli Artisti: Martinazzo Davide, Fiano Roberta, Monica Cirtica, Cozzolino Paolo e Alla Byckova i quali nelle loro differenze artistiche sono uniti da un filo comune, quello dell’arte. L’evento viene Curato dal professionista d’arte Omar Filippini il quale ha avuto l’abilità in questo evento di esaltare i propri giovani affiancando nomi dell’arte internazionale come Dalì, Carmi, Tilson ed altri esaltandone le doti e le qualità artistiche creando un’atmosfera confusa ma nello stesso tempo lineare ed ordinata.
La manifestazione ha lo scopo di far conoscere l’Arte nelle sue diversità espressive e di sostenere i progetti della Viale k da sempre al fianco dei più deboli.
Si ringrazia il Sindaco di Ferrara e il Comune per il sostegno all’esecuzione della manifestazione.
Inaugurazione e Vernissage 18 Marzo ore 18:00. Tra gli ospiti l’artista internazionale Fabio Calvetti.

Gli under 14 di Vis 2008 campioni regionali

da: ufficio stampa Vis 2008

VIS compie un’altra impresa. I suoi cestisti 2002, ad insegna VITALDENT-CARICENTO, si sono laureati campioni regionali “3 vs 3” e hanno guadagnato l’accesso alla fase nazionale che si disputerà a Jesolo. Domenica 6 marzo è certamente stata una giornata straordinaria per i vissini. la Vis era presente in forza a Rimini con due squadre under 14 (una targata Vis 2012 e l’altra Vis 2008) ed una squadra under 13. Gli under 13 hanno disputato un torneo in crescendo, peccato per la sconfitta iniziale patita per 6 a 5 contro l’Atletico Borgo, sconfitta che ha pregiudicato il raggiungimento di un secondo posto che i ragazzi avrebbero meritato. Hanno disputato la finale regionale Pietro Cristofori, Leonardo Berviglieri, Filippo Galliera Ricci e Marcello Menegatti.
L’under 14 Vis 2012 esce ai gironi, potendo recriminare su alcune partite non giocate al massimo. Peccato perché il quartetto composto da Bruno Lombardi, Giacomo Rossi, Giacomo Zanella e Lorenzo Volpato aveva le carte in regola per fare strada. Alcune partite giocate molto bene si sono alternate ad altre partite in cui non è stata messa in campo la giusta lucidità.
Veniamo all’under 14 Vis 2008. Il quartetto composto da Richard Ruina, Giorgio Pastorello, Mattia Accorsi e Luca Branchini è partito davvero in sordina. Brutta sconfitta contro la Virtus Bologna, vittorie stentate e inopinata sconfitta con Santarcangelo. C’erano tutti i presupposti per uscire ai gironi. Invece si ottiene uno stentato passaggio ai quarti. E qui cambia la musica. I vissini inanellano due vittorie nei quarti e in semifinale per l’accesso alla finale che li vede contrapposti alla Virtus Bologna. La seconda finale regionale per i 2002 contro i bianconeri bolognesi, dopo la partita del giugno scorso per la vittoria del campionato under 13 elite. I presupposti non erano dei migliori, vista la pesante scoppola rimediata nel girone. Invece Accorsi, Ruina, Pastorello e Branchini mettono in campo tutto il meglio che hanno, difendendo forte, giocando insieme e trovando canestri importanti. La vittoria finale è il coronamento di una bellissima mattina, partita in maniera quasi orribile e finita in trionfo. Ed ora la Vis è attesa dalla finali nazionali a Jesolo del 24 e 25 aprile.
Un altro importante traguardo raggiunto dai ferraresi biancazzurri che conferma come le compagini vissine stiano crescendo qualitativamente riuscendo ad imporsi su quelle formazioni che sino ad ora erano considerate “quasi imbattibili”, come i felsinei della V nera.

Inaugurazione della mostra “Comic-on 06” al Liceo Artistico Dosso Dossi

da: Liceo Artistico Dosso Dossi – Ferrara

Giunto alla sua sesta edizione, il concorso Comic-On dedicato all’arte del fumetto e dell’illustrazione promosso dal Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara, anche grazie alla collaborazione pluriennale con Matteo Andreolini, direttore artistico dello spazio Zuni arte contemporanea, inaugurerà l’omonima esposizione Sabato 12 marzo alle ore 12.15, presso la Galleria espositiva del Liceo Artistico in via Bersaglieri del Po 25b.

Durante l’inaugurazione sarà possibile visionare tutti gli elaborati prodotti dagli alunni partecipanti al concorso che per il 2016 hanno deciso di celebrare i cinquecento anni dalla pubblicazione della prima edizione del più importante poema ariostesco, l’Orlando Furioso (1515/16): per la selezione del brano da illustrare ci si è avvalsi inoltre del prezioso contributo di Italo Calvino, scegliendo come passaggio saliente “Bradamante e l’Ippogrifo” tratto da “Orlando furioso di Ludovico Ariosto – Raccontato da Italo Calvio” edito dalla Mondadori.

Il momento inaugurale dell’esposizione coinciderà inoltre con la premiazione del concorso e vedrà sia l’assegnazione dei primi 5 premi per i migliori elaborati artistici, che la rivelazione dei primi dieci alunni meritevoli a cui verrà offerta l’opportunità di partecipare a titolo completamente gratuito, ad un Workshop di approfondimento sui temi del fumetto e dell’illustrazione tenuto dall’autore professionista Gianluca Costantini.
L’organizzazione del Workshop come parte integrante del progetto, ha distinto fin dal primo anno il concorso Comic-On rispetto ad altre iniziative similari, proponendo agli alunni non solo un libero momento di confronto, ma soprattutto una valorizzazione delle eccellenze, in grado di fornire una formazione professionale in continua correlazione con il mondo del lavoro. In quest’ottica, la collaborazione con Matteo Andreolini di spazio Zuni di Ferrara, che da tempo ha specializzato la sua ricerca e promozione artistica nel campo dell’illustrazione, del fumetto e della grafica d’arte, si è rivelata fondamentale. Con il suo contributo è stato possibile vedere negli anni il coinvolgimento di docenti esterni del calibro di Emiliano Ponzi, Rocco Lombardi o lo stesso Gianluca Costantiti, che ha saputo distinguersi negli ultimi anni nel panorama artistico italiano grazie ad uno stile illustrativo asciutto ed originale legato ai temi del political comics con la pubblicazione di opere come “Gramsci, una biografia a fumetti” o “The Turtle Tamer of Istanbul”.

All’inaugurazione saranno presenti, oltre al Dirigente Scolastico Fabio Muzi e ai docenti responsabili del progetto (le prof.sse Stefania D’arcangelo e Federica Zabarri), i membri della Commissione di Valutazione (Matteo Andreolini, e la Prof.ssa Cinzia Calzolari) che hanno avuto il compito di esaminare con particolare attenzione gli elaborati realizzati dagli allievi delle classi 5A, 4D, 4B, 3A, 3D, 3B, 2B, 1C, 1A, 1B.

LA SEGNALAZIONE
Tornare alla Costituzione, riscoprire la politica. Pluralismo e Dissenso propone due eventi sull’articolo 49

“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. La riflessione di ‘Puralismo e Dissenso’ riparte dall’articolo 49 della Costituzione. Dopo il ‘think tank’ per analizzare gli ultimi decenni della politica ferrarese e gli incontri incentrati sull’approfondimento della delicata questione immigrazione, gli incontri organizzati dall’associazione riprendono per affrontare un tema che, a detta dell’associazione stessa, diventerà a breve di estrema importanza: si tratta appunto della discussione sull’articolo 49, uno dei più brevi della Carta costituzionale.

A illustrare il programma durante la conferenza stampa di presentazione Mario Zamorani e Paolo Niccolò Giubelli: “Questo articolo della nostra Costituzione da tempo è rimasto senza una normativa di attuazione”, ha affermato Zamorani, specificando che “essendo stati da poco depositati in Commissione Affari costituzionali alcuni disegni di legge riguardo tale attuazione, e avvicinandoci quindi alla discussione attorno a queste tematiche, abbiamo pensato di organizzare due eventi chiamando come ospiti personalità che da tempo seguono con attenzione questi avvicendamenti”.
La prima delle due discussioni sull’argomento – entrambe alla Sala dell’Arengo – sarà venerdì 11 marzo alle 17 con ospiti Giuditta Brunelli, Ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico dell’Università di Ferrara, e Roberto Montanari della direzione nazionale del partito Democratico; venerdì 18 marzo alle 17,30 sarà poi l’occasione per sentire le opinioni dei due maggiori partiti in termini di numeri, il Pd e il M5S: oltre agli ospiti confermati (Leonardo Fiorentini, segretario organizzativo del Pd di Ferrara, e la sociologa Elena Romani) Zamorani afferma che “nessuna risposta è pervenuta dal Movimento Cinque Stelle, cosa molto strana poiché un partito nato per essere diverso da tutti e al quale la questione in ballo dovrebbe interessare più di altri, dovrebbe avere quantomeno l’orgoglio di entrare nel dibattito”. “C’è quindi un evidente problema in termini di moralità ed educazione politica” ha concluso Zamorani, speranzoso tuttavia di ricevere una risposta nei prossimi giorni per ottenere il confronto.

È stata poi l’occasione per fare il punto della situazione circa le sette petizioni presentate qualche mese fa da Pluralismo e Dissenso e depositate dopo aver raggiunto il numero di firme necessarie. Delle prime due – una che riguarda la “città del futuro” improntata sulla richiesta all’Amministrazione di disegnare un progetto per Ferrara che sia in grado di circondarsi di cittadini attivi e figure di alta professionalità, “visionari” secondo Zamorani; e un’altra che riguarda l’importante salvaguardia e lo sviluppo delle Mura – Pluralismo e Dissenso si dice “moderatamente soddisfatto” dell’avanzamento dei lavori, anche in virtù del fatto che “dieci anni fa proponemmo dieci petizioni, nessuna delle quali accolte”, ha specificato Zamorani. Bene anche lo stato dei lavori per la petizione riguardante la trasformazione di Ferrara nella prima città d’Italia con frequenti consultazioni popolari, “ancora in fase di lavoro” le richieste sul fronte centro storico e, nello specifico, sulla pedonalizzazione e sull’attuazione di misure a sostegno del commercio, mentre notizie non confortanti arrivano dalla richiesta di un intervento di valorizzazione del Bastione di San Lorenzo, oggi adibito a parcheggio pubblico.

In conclusione spazio ad una nuova proposta: “Abbiamo pensato a un’iniziativa che possa essere in grado di riportare le persone ad interessarsi alla politica e conoscere meglio assessori e consiglieri dei comuni della provincia – ha spiegato Giubelli – Per farlo sottoporremo a questi ultimi un questionario che non presenterà domande inerenti alla politica, all’economia e così via, ma che mettano in luce questioni più personali come interessi, curiosità, virtù, eventi e personaggi storici preferiti, proprio per farsi meglio conoscere dalla gente”.

 

DIARIO IN PUBBLICO
Arroganza, superbia, umiltà

Al popolo degli ‘Itagliani’ evidentemente manca una preparazione almeno di base sul significato delle parole. Si prenda l’aggettivo ‘umile’, il suo avverbio ‘umilmente’ e lo si riporti al sostantivo ‘umiltà’.
Recita il dizionario:
“Umiltà è la prerogativa dell’umile. Nonostante esistano diversi modi di intendere questo termine nel quotidiano, una persona umile è essenzialmente una persona modesta e priva di superbia, che non si ritiene migliore o più importante degli altri.”
Così sostanzialmente s’intende il termine ed esso è tra le parole più significative nella letteratura. Basti ricordare “Vergine madre figlia del tuo figlio,| Umile e alta più che creatura” (Par.XXXIII), o l’atteggiamento di Laura nella glorificazione della sua qualità angelicata, “et ella si sedea | umìle in tanta gloria” ( Petrarca, “Chiare, fresche e dolci acque”).
Nella giornata dei premi Oscar sento e vedo le entusiastiche lodi rivolte al nostro Ennio Morricone. Franco Nero, commentando l’opera del musicista, sostiene che tutti i veri grandi sono umili, mentre un giovane attore italiano spiega che per lui comincia l’avventura hollywoodiana e che vi entra “umilmente”. Niente di meno esatto.
Se è spiegabile l’uso e l’abuso del termine nell’ambito dello spettacolo, esso è particolarmente pernicioso, per esempio, nel mondo della politica dove i nostri attori-politici scambiano la pretesa umiltà di cui s’ammantano con il termine contrario: l’arroganza, che non è la superbia, ma una sua pericolosa devianza. Certe esitazioni nella voce, il sorriso benigno ma calcolato, con l’occhio freddo e intento a nascondere pur senza riuscirci l’arroganza.
L’arroganza può essere anche esibita e ha una sua strepitosa valenza che affascina. Si pensi a Donald Trump, ma anche a tanti uomini politici in tutti gli schieramenti, da destra a sinistra, che popolano il Parlamento e il Senato italiani. Il perfetto arrogante che tenta invano di nascondersi dietro l’umiltà a mio parere è sicuramente Casaleggio, ma la scelta è varia e ricca la raccolta.
Tra le persone che esercitano l’umiltà in vera coscienza e consapevolezza, il più convincente è il medico lampedusano Pietro Bartolo che, nonostante l’assedio dei media e la sua entusiastica partecipazione agli show televisivi – inclusa anche la sua generosa compartecipazione alla riuscita di “Fuocammare”, il bellissimo film di Gianfranco Rosi – riesce a trasmetterci un’idea di umiltà che si fonda sulla superbia “buona” comprovata dal mestiere che fa. Dire umilmente che ha visto, protetto e curato in questi anni, da quando esercita la sua professione a Lampedusa, 250.000 immigrati sputati da condizioni intollerabili nel mare nostrum è una consapevolezza che trova la sua ragione in una forma di superbia altissima, corrispondente alla altrettanto, se non maggiore, constatazione che il concetto di bontà non può essere conosciuto se non nel rapporto con il suo contrario: il male.
Dante sicuramente è l’esempio più alto di superbia-umiltà in piena consapevolezza.
Ben differente la condizione dell’arroganza, che è il tratto più odioso di una mal concepita superbia. Lo sapeva Manzoni, che sul concetto di superbia e umiltà ha creato la figura nobilissima di Fra’ Cristoforo e su quello dell’arroganza il mediocrissimo Don Rodrigo.
L’arrogante, ripeto, tenta di nascondere questa prerogativa sotto l’aspetto dell’umiltà, ma anche sotto quello della superbia. Perfino nell’apparenza sociale l’arroganza viene spacciata per virtù. Ancora una volta ripropongo il mondo della moda come esempio antropologico della supremazia dell’arroganza per guadagnare consenso. Mai come quest’anno le modelle sono, per scelta del business della moda, brutte e indossano brutti vestiti. Eppure il loro atteggiamento, il loro incedere è qualificato dall’arroganza e dalla sfida di chi ha il mondo “in gran dispitto”. E ancor più preoccupante è l’atteggiamento altrettanto minaccioso dei loro colleghi maschi.
Quasi un rifiuto della bellezza, secondo l’ormai consolidata prassi che vuole la bellezza inutile. Apparenza obsoleta e non verità.
I branchi degli umani di cui sono ormai popolate le nostre città si travestono spesso secondo un concetto del brutto che rimanda purtroppo a quello di bruto (e la differenza non sta solo nella “t” in meno). Violenza e arroganza negano antropologicamente l’umiltà, ma anche la superbia.
Un’affascinante indagine sul concetto di umiltà è quella straordinariamente sollecitante di un romanziere le cui opere hanno letteralmente invaso il mondo, Javier Cercas, autore di grandi romanzi quali “Soldati di Salamina” o lo splendido “Anatomia di un istante”, ambientato storicamente al tempo del tentativo di colpo di stato che il colonnello Tejero nel 1981 cercò di effettuare entrando armato nel Parlamento di Madrid.

il punto cieco
Il punto cieco di Javier Cercas

Cercas viene invitato a Oxford a tenere una serie di lezioni sul romanzo e sugli scrittori nel 2014. Il Prologo di quelle lezioni si concretizzerà in quella teoria che chiamerà “Il punto cieco”.
L’autore dubita che proprio a lui sia capitato in sorte di occupare la cattedra che fu di George Steiner, Mario Vargas Llosa, Umberto Eco, ma agisce come se non fosse stato colpa di “uno scherzo o di un errore”. Cercas difende la teoria che gli scrittori possano essere non solo critici di se stessi, ma debbano condividere con il lettore la possibilità che i romanzi, certi romanzi, quasi tutti ambientati nel XX secolo, obbediscano alla teoria del “punto cieco”.
Premette lo scrittore: “Io cerco di praticare l’umiltà, ma faccio in modo di evitare il masochismo, così tranne che nei brutti momenti, non mi considero uno scrittore tra i tanti” (p.16). Da ciò nasce una possibilità di conciliare la narrativa con la critica, il lavoro compiuto con la critica di quel lavoro. Proposte eseguite con umiltà come riconosce all’inizio, ma un’umiltà che è consapevolezza e integrazione della buona superbia. La teoria del romanzo a cui Cercas si riferisce implica una cecità parte dall’anatomia dell’occhio ipotizzata già nel Seicento dal fisico Edme Mariotte. Secondo questa teoria “i nostri occhi hanno un punto cieco, un luogo – sfuggente, laterale e non facilmente localizzabile – situato nella retina, che è privo di recettori per la luce e attraverso il quale, perciò, non si vede nulla”, ma “il sistema visivo riempie il vuoto del punto cieco con l’informazione disponibile perché il cervello supplisce a ciò che l’occhio non vede.” (p.20)
Il buio e il silenzio stimolati dall’intelletto diventano eloquenti. E questo è il senso dello scrivere romanzi al principio dei quali c’è una domanda e quello che vi si svolge è un tentativo di risposta a quella domanda. Alla fine però la risposta non c’è. Anzi, la “risposta è la ricerca stessa della ricerca”. Mai univoca, bensì aperta a molteplici soluzioni.
Ci si potrebbe chiedere cosa centra la teoria del “punto cieco” con l’umiltà, la superbia e l’arroganza. Credo che sia un modo efficace per capire come il romanzo, o qualsiasi forma d’arte, esprima una modalità di chiarire ciò che il mondo o noi stessi ci poniamo come necessario presupposto non solo di una qualsiasi domanda, ma di tutte le domande, le cui risposte staranno esattamente nel capirne la complessità e la molteplicità. Quasi un circolo che produce nient’altro che ulteriori domande, sempre più complesse, sempre più molteplici.
Così la cecità della presunzione, dell’arroganza del sapere, si chiarisce nel “punto cieco” che ci chiede invece di essere mai arroganti, ma superbamente umili.

Anche oggi chi dice donna dice…. / 2

SEGUE. Passato il Santo passata la festa, ma non per noi. Anche se è il 9 marzo, continuiamo a raccontare della vita delle donne che hanno avuto un peso nella storia della civiltà. Per quelle che oggi continuano su questa strada, ma delle quali non conosciamo nomi né storie, cerchiamo tutti di aguzzare la vista e l’udito: ce ne sono tante e non sono mai troppo lontane. A loro il nostro grazie.

Artemisia Gentileschi: pittrice romana vissuta nel 1600 (1593 – 1653), la sua estetica si potrebbe innestare senza fatica nell’immaginario dell’arte caravaggesca, ma la sua fama postuma viene legata soprattutto al processo per stupro al quale trascinò uno dei suoi maestri di pittura.
Primogenita del pittore Orazio Gentileschi, Artemisia fu istruita ed educata alla bellezza e all’arte. Grazie alla vicinanza del padre alle botteghe romane, ebbe l’opportunità di osservare da vicino molte opere che vari pittori, intorno a lei, stavano producendo in quel momento: dalla Galleria Farnese, affrescata da Annibale Carracci, alla alla chiesa di S. Luigi de Francesi, dove stava all’epoca lavorando Caravaggio. Al tempo la carriera artistica per una donna era un’idea pressoché inconcepibile, eppure – spinta e sostenuta dal padre, con il quale lavorava – Artemisia Gentileschi riuscì ad inserirsi nel contesto artistico della Roma del Seicento, arrivando a conoscere diversi pittori, tra cui lo stesso Caravaggio e il nipote di Michelangelo. Affidata al paesaggista Agostino Tassi perché imparasse le regole della prospettiva, questi si invaghì della bella allieva. Le cronache del tempo vogliono che i due avessero una tresca amorosa e che Orazio, disgustato dalla relazione, denunciò l’amico Tassi per stupro. La realtà dei fatti non è chiara, ma lo stesso Tassi ammise di aver violentato la giovane nel corso di un cruento interrogatorio. Gli atti del processo sono raccolti in “Lettere precedute da Atti di un Processo”, della stessa Artemisia, che scriveva: “… quando fummo alla porta della camera lui mi spinse e serrò la camera a chiave e doppo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto …. e doppo ch’ebbe fatto il fatto suo mi si levò da dosso et io vedendomi libera andai alla volta del tiratoio della tavola e presi un cortello et andai verso Agostino dicendo: “Ti voglio ammazzare con questo cortello che tu m’hai vituperata””.
Dopo il processo sposò un pittore fiorentino, Pietro Antonio di Vincenzo Stiattesi, che frequentava come lei l’Accademia del Disegno, dove Artemisia diventò socio ufficiale nel 1616. In questo periodo produsse tante opere, fra le quali la celebre “Giuditta che decapita Oloferne”. A Firenze la nostra artista vinse il sostegno delle famiglie De Medici e Buonarroti. Da quest’ultima ricevette la commissione di completare un affresco all’interno della propria residenza e – nel frequentare l’Accademia – divenne amica di Galileo Galilei.
Celebre e riconosciuta nel panorama culturale fiorentino, grazie alla collaborazione con il padre Orazio pote’ viaggiare e farsi apprezzare a Genova, dove incontrò Anthony Van Dick, tornare a Roma e proseguire nella sua crescita artistica, conclusasi a Napoli dove si spense nel 1653, lasciando un’opera di 34 dipinti e 28 lettere.

Ada Lovelace (1815 – 1852) è stata il primo programmatore della storia. Il suo nome era Augusta Ada Byron, unica figlia del poeta inglese George Byron, non ebbe mai contatti con il padre e fu spinta dalla madre – che temeva che la ragazza potesse in qualche modo seguire le orme del padre – allo studio delle materie scientifiche. Di salute cagionevole, la giovane Ada non smise mai di studiare e, viste le notevoli capacità riconosciutele, venne affidata a eminenti matematici dell’epoca perché la istruissero sui più complessi e moderni modelli di analisi e calcolo matematico.
A oggi è considerata una pioniera dell’informatica, poiché contribuì in maniera significativa all’ideazione della macchina analitica ideata da Charles Babbage, conosciuto nel 1833. Babbage stava lavorando a una macchina di calcolo: si trattava di una struttura fatta con diversi ingranaggi numerati capaci di fare calcoli. Ada fu affascinata dal progetto che era solo un prototipo e cominciò una collaborazione intensa con il matematico: nei suoi appunti è stato rintracciato un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli, il primo algoritmo creato per essere elaborato da una macchina di calcolo. In un suo articolo, pubblicato nel 1843, la Lovelace descriveva tale macchina come uno strumento programmabile e, con incredibile lungimiranza, prefigurava il concetto di intelligenza artificiale, spingendosi ad affermare che la macchina analitica sarebbe stata cruciale per il futuro della scienza, anche se non riteneva che la macchina potesse divenire “pensante” come gli esseri umani. Negli Stati Uniti Ada Lovelace è diventata il simbolo “di quello che le donne possono fare se ne hanno l’opportunità” e la sua figura è persino festeggiata il 15 ottobre di ogni anno.

Sheikha Al-Mayassa è la presidente del Quatar Museum e, anche se in Europa il suo nome non dice granché, in realtà è una delle donne più influenti nella vita culturale dei nostri giorni. Sheikha Al-Mayassa bint Hamad bin Khalifa al-Thani, questo è il suo nome per esteso. Nel 2013 fu definita dalla rivista di arte contemporanea ArtReview la “personalità più influente del mondo in campo artistico”. Mayassa è figlia di Hamad al-Thani, ex emiro del Quatar e uomo fra i più ricchi del mondo, e di Mozah (seconda moglie dell’emiro e vera eminenza grigia del piccolo emirato). Pochi anni fa suo fratello Sheikh Tamim ha ereditato il titolo di emiro del Qatar e ha voluto che Mayassa mantenesse il ruolo per il quale è stata educata: mettere l’allora sconosciuto Qatar al centro del mappamondo artistico internazionale, trasformando Doha in una delle capitali mondiali della scultura, dell’architettura e della pittura. Con un budget stellare la giovane donna, laureata alla Duke University, ha acquisito una collezione di opere d’arte di tutto rispetto, ha implementato il museo di arte islamica dell’archistar Pei sul lungomare e quello di arte araba contemporanea alla periferia della città. Nel contempo, Mayassa – attraverso l’organizzazione non governativa Reach Out To Asia – è impegnata in una costante campagna di alfabetizzazione, per la diffusione dell’educazione primaria e secondaria di alto livello rimanendo all’interno della propria comunità locale.

Dorothea Lange (1895 – 1965) è stata una fotoreporter. La giovanissima Dorothea studiò fotografia a New York sotto la guida di alcuni fotografi celebri e a soli 18 anni partì per una spedizione fotografica per il mondo. Rientrata negli Stati Uniti, aprì uno studio a San Francisco e sposò il pittore Maynard Dixon. Vicina ai fotografi del Gruppo F/64, aderì alla filosofia della “straight photography”, una fotografia pura che non doveva avere alcuna velleità qualitativa, tecnica o stilistica, ma doveva dedicarsi in maniera essenziale, diretta a catturare la quotidianità del mondo e delle attività umane.
Dorothea raccontò la vita degli Stati Uniti con la sua capillare opera di ricognizione tra disoccupati e senzatetto della California, fra i contadini mandati sul lastrico dalla desertificazione, immigrati, braccianti e operai. Divorziata da Dixon, Dorothea sposò George Rodger, cofondatore dell’agenzia Magnum (1947) e della rivista Aperture (1952). Il rapporto con Rodger rese Dorothea più consapevole delle proprie capacità di narratrice per immagini e nella sua produzione di quel periodo troviamo scatti che sono diventati emblema della storia della fotografia, come “Migrant motore”, ad oggi il suo scatto più celebre.

CONTINUA

ECOLOGICAMENTE
La carta

Parliamo di carta: quanta ne buttiamo e soprattutto quanta ne raccogliamo? Proviamo a rendercene conto. La frazione cellulosica e quella organica rappresentano, nel loro insieme, il 66,2% del totale della raccolta differenziata. Sono 10 milioni di tonnellate. Sistemati carta e organico, avremmo quindi risolto buona parte dei problemi. Nella nostra regione (fonte: Arpa) si producono 637.000 tonnellate di carta e cartone e se ne avviano al riciclo 342.000, il 54% del totale, una buona percentuale. Data l’importanza del materiale però, dobbiamo arrivare a risultati migliori nel breve tempo.

La composizione delle materie prime per l’industria cartaria in Italia vede la carta da macero al 49%, la fibra vegetale al 35% e gli additivi non fibrosi al 16%.
Il processo è questo: dalla carta da macero si esclude per pulizia un 5-10% di scarti di pulper, poi si separano fibre corte e fanghi da disincrostazione (per un valore variabile tra il 20 e il 40%) il resto va alla produzione della carta. Bisogna anche ricordare che la percentuale dei residui della industria cartaria che va a recupero energetico è del 25% (in Europa la percentuale è il doppio), il resto va in discarica e per ripristini ambientali.
Però mi chiedo (e non ho una risposta): se stiamo aumentando la raccolta differenziata perché il settore della cartiere è in crisi e soprattutto perché continuiamo a importarla?

Analizzando il rapporto 2015 di Ispra sui rifiuti urbani si legge che mediamente in Italia si raccolgono circa 50 kg all’anno per abitante, però c’è grande differenze fra territori, tra nord e sud: nella nostra regione, per esempio, siamo oltre gli 80 kg/abitante; mentre la raccolta pro capite si colloca a 63 kg per abitante per anno nel Nord, a 62 kg per abitante per anno nel Centro e a 31 kg per abitante per anno nel Sud. A livello di macro-area territoriale, il costo di gestione risulta pari a 13,97 euro centesimi/kg al Nord e 16,43 euro centesimi/kg al Centro, al Sud invece la cifra sale molto. Per quanto riguarda il valore del materiale dobbiamo distinguere tra carta e cartone, quest’ultimo vale molto di più e per questo si trova spesso chi lo raccoglie senza autorizzazione.

Nel 1997 nacque Comieco per raggiungere gli obiettivi nazionali di recupero e riciclo degli imballaggi di carta e cartone (in riferimento alle norme europee). Oggi raccoglie oltre tre milioni di tonnellate di carta e sostiene che in questi anni il saldo netto dei benefici per la comunità, derivati dalla raccolta differenziata di carta e cartone, sia superiore ai cinque miliardi di euro: solo nel 2014 sarebbero stati trasferiti ai Comuni corrispettivi per 94,6 milioni di euro. Anche la qualità del raccolto in questi anni sta migliorando (dice Comieco che divide il raccolto in prima fascia, con impurità inferiori al 3%, e di 1,5% per la raccolta selettiva). Però permettetemi di ricordarvi che non dovete buttare parti di plastica nei contenitori della carta; otteniamo dei rifiuti e non del riciclo.

La produzione cartaria in questi ultimi anni è rimasta invariata sopra gli otto milioni di tonnellate. La produzione di imballaggi si attesta sul 33% e il suo tasso di riciclo è vicino all’80%.
Un tema molto importante da sviluppare in futuro (e non solo per la carta) è ricercare un packaging sostenibile, identificando nuovi spazi di innovazione e di ricerca soprattutto nella grande distribuzione e nel consumo finale. Cito dal rapporto Ispra: “Colore, texture, spessori, forma e tecnologia sono gli elementi che contraddistinguono le soluzioni proposte per architetture, ambienti domestici, uffici, tempo libero e negozi. Negli ultimi dieci anni le fibre di carta e cartone riciclate sono state oggetto di numerosi interventi innovativi finalizzati a nobilitare il materiale attraverso applicazioni che coprono molteplici comparti merceologici”.
Infine credo sia importante citare l’ultima iniziativa europea. E’ stato avviato un nuovo progetto di ricerca, “Impact Paper Rec”, che ha l’obiettivo di aumentare il riciclo della carta promuovendo azioni di raccolta contro lo smaltimento nel rispetto della circular economy. Con i bandi di Horizon 2020 sono stati messi a disposizione anche finanziamenti per migliorare le procedure di raccolta in molti paesi europei, tra cui però non è compresa l’Italia. Ed è stato creato pure uno specifico manuale di buone prassi.

NOTE
Litanie d’evasione

di Pier Luigi Guerrini

Si evade nella denuncia dei redditi. Segando le sbarre della cella. Nei Consigli di Amministrazione. Nel “sistema del bottino” (spoil system) spacciato per spazio ai più meritevoli. Nel sesto senso perché settimo non rubare. Nei programmi televisivi purgati. Nei purgatori della comunicazione. Nei discorsi di principio. Nei convegni senza conclusioni. Nelle conclusioni sconvenienti. Nei convegni ad escludendum. Nelle ipocrisie di convenienza o di convivenza. Nelle praterie dell’ignoranza. Nei festini con delitto per vedere l’effetto che fa.
Si evade nell’anticamera della morte. Si evade dalla speranza. Nella ragione rassicurante. Si evade nella santa Messa solenne. Dalla messa in discussione. Nelle certezze degli ideali. Nei divieti rassicuranti. Nei luoghi comuni della solitudine. Nella solitudine dei luoghi comuni.
Si evade nelle quote d’ingresso. Nei problemi dell’accesso. Nelle impronte digitali per gli stranieri. Nelle impronte digitali solo per certi stranieri. Nelle impronte di novità. Nelle impronte di civiltà occidentale.
Si evade nel conflitto d’interessi. Nel conflitto. Negli interessi. Nel conflitto purché (dia) interessi. Nei condoni d’interesse. Negli sconti etici. Nelle presenze maieutiche. Nelle etichette.
Si evade nella par condicio. Nella pre condicio. Nei programmi dell’accesso. Nei programmi di successo. Nell’Isola dei (saranno) Famosi. Nel saranno fumosi. Nei proclami dell’eccesso. Nelle assenze strategiche. Nella ricerca di senso. Nel sesso unico.
Si evade nel “tutti coperti”. Nelle maggioranze rumorose. Nelle arroganze fascinose. Nelle capacità dialettiche. Nell’obiezione maniacale. Nel cittadino comune prestato alla politica. Nella politica a perdere. Nel vate elettorale. Nel voto elettorale. Nel vuoto elettorale. Nell’astensione. Nel campo avverso perché l’ideale s’è perso. Nelle Primarie dei replicanti. Negli sconti di posizione. Negli sconti d’eversione.
Si evade col cellulare spento. Nel cellulare.
Si evade nei racconti d’evasione.

La prima volta di Francesco Guccini

A 50 anni dalla pubblicazione della sua celebre Auschwitz – diventata canzone di formazione di più di una generazione – Francesco Guccini per la prima volta va ad Auschwitz. Guccini viaggerà in treno verso Auschwitz insieme al vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e alla classe 2°B della scuola media Salvo d’Acquisto di Gaggio Montano, sull’Appennino bolognese.

Il viaggio comincerà il 10 marzo 2016 da Milano, sul “Treno per la Memoria” che li porterà ad Auschwitz e Birkenau. Il viaggio sarà raccontato in un documentario della Movie Movie prodotto in collaborazione con la Regione.

Sarà un viaggio di pensieri, parole, memorie, domande, racconti, riflessioni sulla tragedia e l’orrore dell’Olocausto e su quanto oggi sia più che mai necessario parlare di memoria, di guerra, di intolleranza, di dialogo, di pace. “Ancora tuona il cannone, ancora non è contenta, di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento” cantava Guccini in Auschwitz nel 1966.

Il viaggio è organizzato da Cgil-Cisl-Uil Lombardia con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il film documentario è ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, prodotto dalla società di produzione Movie Movie di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e a oggi col contributo di UnipolSai Assicurazioni, Conad, Piquadro, Bcc-Banca di Credito Cooperativo Dell’Alto Reno.

Dal comunicato stampa dell’ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Per ascoltare il brano “Auschwitz” di Francesco Guccini clicca qui

Viaggiare

Marcel_Proust_1900
Marcel Proust

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi. (Marcel Proust)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Una città per cantare

L’11 marzo uscirà “La forza di dire sì”, l’ultimo doppio album di Ron contenente 24 suoi duetti con tanti artisti della musica italiana. Il progetto sostiene AISLA, la ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica, e per anticiparlo è stato rilasciato il video di uno dei più grandi successi del cantante lombardo, “Una città per cantare”, cantato da tutti gli artisti partecipanti al disco.

Tra questi Arisa, Biagio Antonacci, Bianca Atzei, Kekko Silvestre dei Modà, Elio e Le Storie Tese, Emma, Francesco De Gregori, Francesco Renga, Gigi D’Alessio, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Giusy Ferreri, Lorenzo Jovanotti, La Scelta, Loredana Bertè, Lorenzo Fragola, Luca Barbarossa, Lucio Dalla, Malika Ayane, Marco Mengoni, Mario Biondi, Max Pezzali, Nek, Neri Marcorè, Niccolò Fabi, Pino Daniele e Syria.

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