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Giorno: 25 Marzo 2016

Copparo: presentazione del Bilancio di Previsione 2016

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Prossimi appuntamenti nelle frazioni.

Seguendo il calendario degli incontri nelle frazioni per la presentazione del Bilancio di previsione 2016, alle presenza della Giunta Comunale, ricordiamo i prossimi appuntamenti; lunedì 4 aprile alle ore 21, a Coccanile a presso la Sala polivalente Don Guglielmo Bambini, incontro unico per le frazioni di Coccanile, Cesta e Ponte San Pietro; mercoledì 6 aprile alle ore 18, a Sabbioncello San Vittore, presso il Bar Arci.
La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Provincia riattiva la convenzione con i Comuni per il contenimento della nutria

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Vista la situazione di emergenza evidenziata dagli agricoltori, la Provincia decide di riattivare la convenzione con i Comuni del territorio per il controllo della nutria.
Oltre all’amministrazione che ha sede in Castello Estense, sono 18 i Comuni che fanno parte dell’accordo (Fiscaglia, Ferrara, Bondeno, Cento Codigoro, Copparo, Goro, Masi Torello, Mesola, Mirabello, Poggiorenatico, Tresigallo, Vigarano, Voghiera, Portomaggiore, Argenta, Ostellato e Ro). Atto che rimane aperto all’adesione anche degli altri Comuni del territorio.
Il costo dell’operazione è di circa 15mila euro, ripartito per quote fra i vari Municipi, e avrà validità di sei mesi, con decorrenza dal prossimo aprile.
La precedente convenzione era stata siglata nel marzo dell’anno scorso ed è scaduta il 31 dicembre 2015. Il motivo del primo accordo era a seguito dell’entrata in vigore, nel 2014, della norma che esclude le nutrie dal novero degli animali selvatici. Misura che ha reso competenti i Comuni su una materia della quale si è curata la Provincia da quando la proliferazione delle nutrie ha costituito un problema per le colture e la sicurezza idraulica del territorio.
A seguito poi del processo di riordino istituzionale che ha riguardato le Province si è tuttavia confermata l’esigenza di mantenere un coordinamento a livello territoriale, “per avviare – spiega il presidente della Provincia Tiziano Tagliani – prima possibile un efficace contrasto alla proliferazione di una specie che sta procurando danni alle colture e alle risaie e che costituisce un serio pericolo anche per la sicurezza idraulica di un territorio che, non va dimenticato, per il 44 per cento è sotto il livello del mare”.
A tenere il coordinamento delle operazioni è sul campo la Polizia provinciale, cui è demandato il sistema di accreditamento (gli elenchi degli operatori abilitati) e quello informativo necessario, compreso il monitoraggio delle tane.
Un complessivo intervento su scala provinciale che può contare sulla disponibilità operativa dei coadiutori e delle associazioni venatorie.
La delibera che sancisce l’accordo sarà approvata il prossimo mercoledì 30 marzo in Consiglio provinciale.

Cronacacomune: la newsletter del 25 marzo 2016

da: ufficio stampa del Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Ciclo ‘Chiavi di lettura’: incontro martedì 29 marzo alle 17
‘Populismo, un vizio che conquista’
25-03-2016

Proporrà un approfondimento sull’utilizzo dei toni del populismo nella comunicazione politica l’incontro in programma martedì 29 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’appuntamento, dal titolo ‘Populismo, un vizio che conquista: la politica dei pifferai’, è inserito nel ciclo di incontri ‘Chiavi di lettura. Opinioni a confronto sull’attualità’ promosso in collaborazione con il quotidiano online FerraraItalia – L’informazione verticale.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Anche nella nuova imminente tornata elettorale sembrano già prevalere i toni del populismo: affermazioni indirizzate alla pancia più che al cervello delle persone, frasi ad effetto calibrate per generare emozioni e non per indurre serie riflessioni. Questo vezzo, non solo italiano, è un tratto da sempre presente nella comunicazione politica. Ma da un paio di decenni in Italia sta assumendo un rilievo dominante.
Per comprenderne caratteri e contorni e per analizzarne rischi e implicazioni si confronteranno Fiorenzo Baratelli, sociologo e direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara, due esperti di comunicazione: Luca Foscardi, fondatore di Dinamica Media, e Michele Travagli, fondatore di Kuva, e il giornalista Marco Contini, redattore de ‘La Repubblica’. Coordinerà gli interventi Ingrid Veneroso, giornalista di Ferraraitalia, che proporrà anche alcuni brevi ma significativi video.
Il previsto dibattito su ‘Il potere dei giudici, diritto e rovescio dell’intangibilità dei magistrati’ in programma per il 29 marzo è posticipato a lunedì 18 aprile.

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 29 marzo alle 17,20 in via Arginone 320
Protagonista la ‘primavera’ nel pomeriggio di ‘Belle storie a Porotto’
25-03-2016

Sarà dedicato alle ‘storie di primavera’ il prossimo appuntamento, martedì 29 marzo alle 17.20 alla biblioteca comunale ‘Aldo Luppi’ di via Arginone 320, con il ciclo di letture ‘Belle storie a Porotto’ per bambini dai 3 ai 10 anni. Ad animare il pomeriggio saranno i racconti ‘La brutta addormentata nel bosco’ (di Solotareff), ‘Sei tu la primavera’ (di Pitcher) e ‘Ed ora tutti insieme’ (di Jeram).

SALA ESTENSE – Sabato 2 aprile alle 21,15 serata di musica con il gruppo ‘Limite Acque Sicure’
Concerto di beneficenza a favore dell’associazione ‘Dalla terra alla luna’
25-03-2016

E’ organizzato in occasione della ‘Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo’ il concerto del gruppo ‘Limite Acque Sicure’ in calendario sabato 2 aprile alle 21,15 alla Sala Estense. In programma il repertorio storico del ‘Banco del mutuo soccorso’. L’evento, patrocinato dal Comune di Ferrara, sarà finalizzato alla raccolta di fondi a favore dell’associazione onlus ‘Dalla terra alla luna’ che da anni opera per fornire assistenza alle famiglie con persone affette da autismo o alterato sviluppo psicologico e che destinerà il ricavato della serata al progetto di creazione della prima ‘Fattoria sociale’ della Provincia di Ferrara.

Info e prevendite:
TECNICOLOR Corso Porta Po 111 (FE) 0532-207691
COMPUTER CASH Viale IV Novembre 40 (FE) 0532 769489
Ingresso Offerta pro Associazione € 10.00.

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 30 marzo alle 11.30 in sala Arengo
Presentazione della manifestazione pugilistica ’15° Memorial Duran’
25-03-2016

Mercoledì 30 marzo alle 11.30 nella sala dell’Arengo della residenza municipale verrà presentata alla stampa la 15a edizione del ‘Memorial Duran’ di pugilato. L’appuntamento sportivo, in programma il prossimo sabato 2 aprile al PalaCaneparo, è organizzato da Asd Società Pugilistica Padana.

All’incontro con la stampa interverranno, tra gli altri, l’assessore comunale allo Sport Simone Merli e Alessandro e Massimiliano Duran della Società Pugilistica Padana.

CONFERENZA STAMPA – Martedì 29 marzo alle 12, nella sala Arazzi della residenza municipale
Presentazione iniziativa “No ai risparmi azzerati per legge – Finanza & Etica”
25-03-2016

Martedì 29 marzo alle 12, nella sala Arazzi della residenza municipale i rappresentanti dei comitati Azzerati e Amici della Carife presenteranno ai giornalisti l’iniziativa informativa patrocinata dal Comune “No ai risparmi azzerati per legge – Finanza & Etica”, in programma domenica 3 aprile alle 10 nella sede del Teatro Comunale Abbado di Ferrara.

All’incontro interverranno, tra gli altri, Mirko Tarroni (Risparmiatori Azzerati Carife), Marco Cappellari (Amici della Carife) e Massimo Maisto, vice sindaco del Comune di Ferrara.

(A cura degli organizzatori: Risparmiatori Azzerati Carife, Amici della Carife, Vittime del Salva Banche)

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 30 marzo alle 12, nella sala Arazzi del Comune di Ferrara (piazza Municipio 2)
Coop Reno per il sociale: raccolta punti dei soci a sostegno di progetti di solidarietà per il territorio
25-03-2016

Mercoledì 30 marzo alle 12, nella sala Arazzi del Comune di Ferrara (piazza Municipio 2), Coop Reno terrà una conferenza stampa per illustrare nel dettaglio le iniziative sociali legate alla raccolta dei punti non utilizzati dai soci che vengono indirizzati ad azioni di sostegno a progetti sociali del territorio. Nel 2015 hanno beneficiato del contributo 4 associazioni ferraresi: Udi, ANFASS, AIAS, Traumatizzati Cronici.

All’incontro con i giornalisti interverranno

– Chiara Sapigni, assessora alla Sanità e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara

– Andrea Mascherini, presidente di Coop Reno

– Andrea Benini, presidente Legacoop Estense

– I referenti delle associazioni sostenute dall’iniziativa:

Liviana Zagagnoni, presidente Udi Ferrara

Guido Gozzi, presidente ANFASS Ferrara

Maria Grazia Chiozzi, presidente A.I.A.S. Ferrara

Marcello Roncarà, presidente Onorario dell’Associazione Traumatizzati Cranici

ASSOCIAZIONE BASSO PROFILO – Mercoledì 30 marzo a Wunderkammer presentazione delle attività della primavera 2016
‘Commons: beni comuni e pratiche di condivisione’
25-03-2016

(Comunicato a cura dell’associazione Basso Profilo)

La costruzione di una città è un’opera collettiva: questo concetto è alla base di “Commons: beni comuni e pratiche di condivisione”, il programma di attività che l’associazione Basso Profilo propone a Ferrara per la primavera e l’estate 2016.

«L’obiettivo che ci siamo posti quest’anno, dopo la positiva esperienza di “God save the Green”, è quello di capire l’impatto urbano dell’innovazione partecipata – commenta Leonardo Delmonte, curatore del programma -. Economia inclusiva e circolare, co-creazione, movimento dei maker, co-housing, co-working, co-manufacturing, social street, giardini e orti condivisi: le parole per riconoscere il fenomeno in atto non mancano. Vorremmo approfondire quali sono gli strumenti operativi da mettere in campo per favorirlo e come fattivamente queste iniziative stanno cambiando i luoghi che abitiamo».

“Commons” verrà presentato mercoledì 30 marzo alle 19 a Wunderkammer, in via Darsena 57. Durante l’incontro – al quale parteciperanno il vicesindaco Massimo Maisto e l’assessore comunale all’urbanistica Roberta Fusari – verranno illustrati i progetti di rigenerazione urbana che impegneranno Basso Profilo nel corso dell’anno: la seconda edizione di Smart Dock, avviato nel settembre 2015, dedicato al sistema fluviale cittadino, e l’avvio di Fare Giardino, dedicato al quartiere Giardino.

Interverranno inoltre i responsabili dei corsi che cominceranno nelle prossime settimane, per spiegare agli interessati contenuti e metodologie, fornire informazioni e raccogliere iscrizioni.

Ad aprire il calendario sarà “Fotoblò”, da sabato 16 aprile, il workshop di fotografia stenopeica curato da Nicoletta Ciunci, un viaggio a ritroso nel tempo e nella tecnica, per recuperare la dimensione in cui il fotografo letteralmente disegnava le proprie immagini con la luce.

Dal martedì 26 aprile comincerà la terza edizione di “Giardini illustrati”, un percorso intensivo tra carte e colori, disegno, letteratura e poesia. L’illustratrice Manuela Santini accompagnerà i partecipanti nella realizzazione del proprio albo, dall’ideazione dello storyboard alla rilegatura finale.

Da mercoledì 27 aprile inizieranno gli appuntamenti di “Contatto”, laboratorio di creatività artigianale guidato da Mattia Menegatti e Mara Melloncelli, dello studio Altrosguardo, rivolto a chi vuole entrare in relazione con la propria creatività e manualità. Utilizzando materiale di scarto, gli iscritti realizzeranno nuovi oggetti funzionali e dal design originale.

Chiuderà il pacchetto didattico “Malerbe a noi!”, a partire da lunedì 2 maggio, una serie di appuntamenti teorici e pratici per imparare a riconoscere e utilizzare le erbe spontanee. Attraverso lezioni indoor, degustazioni e uscite all’aria aperta, la chef Annalisa Malerba inviterà a rivalutare le piante più comuni, spesso considerate infestati: non più un problema da sradicare ma come un patrimonio pubblico da rispettare.

“Commons: beni comuni e pratiche di condivisione” fa parte del programma di ricerca “Rigenerazione urbana”, avviato da Basso Profilo nel 2010, con il patrocinio del Comune di Ferrara.

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – I principali cantieri attivi nella settimana dal 29 marzo al 3 aprile 2016
Nuova illuminazione in via Montebello, via Palestro e via De Pisis; interventi per la sicurezza dei sottopassi; manutenzione di edifici, strade e verde
25-03-2016

Questo l’elenco dei principali interventi e cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo nella settimana dal 29 marzo al 3 aprile, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni sugli interventi più significativi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

>> AVVIO NUOVI LAVORI

MOBILITA’ E SICUREZZA

Nei sottopassi cittadini impianti semaforici e segnaletica per la sicurezza della circolazione in caso di allagamenti

Hanno preso il via in questi giorni, in una serie di sottopassi carrabili di competenza del Comune di Ferrara, i lavori per l’installazione di impianti semaforici finalizzati a impedire l’accesso ai sottopassi stessi in caso di allagamento. Gli interventi interesseranno in particolare (in ordine cronologico di esecuzione) i sottopassi di via Ravenna, via Cantù e viale Po per le opere edili ed elettriche; e quelli di via Imperiale e via Coronella per le sole opere elettriche.

Nel periodo di esecuzione degli interventi sulle strade interessate saranno possibili rallentamenti, ma resterà comunque sempre garantito il transito veicolare, senza deviazioni né chiusure.

Inoltre, nei sottopassi ciclopedonali di via Arginone, via Battara, via Verga, via Beethoven, via Boschetto, via dello Zucchero, via Fabbri, via Pontegradella/Caretti, via San Bartolo sono state installate aste metriche graduate e segnaletica di preavviso indicante la “possibilità di allagamenti dei manufatti in caso di piogge intense” (in allegato foto degli interventi eseguiti nei sottopassi ciclo-pedonali)​

ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Nuovi impianti di pubblica illuminazione in via Montebello, via Palestro e via De Pisis

Sono iniziati i lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in via Montebello, via Palestro e via De Pisis. Gli interventi saranno realizzati a cura di Hera Luce, nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria previsti nel contratto di servizi con il Comune di Ferrara.

In programma il totale rifacimento degli impianti esistenti con il passaggio dall’alimentazione di tipo “in serie” a quella di tipo “in derivazione”. La tipologia impiantistica sarà la stessa già adottata in altre strade del centro città, con l’installazione di apparecchi illuminanti su tesata, dotati di lampade a ioduri metallici ad alta efficienza luminosa, mantenendo dove possibile le attuali posizioni. Gli apparecchi illuminanti di progetto saranno rispondenti a quanto prescritto dal nuovo DGR 1688 del 18/11/2013, con indice IPEA corrispondente alla classe “C” o superiore; l’impianto avrà indice IPEI corrispondente alla classe “C” o superiore. Le sorgenti luminose avranno temperatura di colore bianco-calda a 3000°K, particolarmente adatta a zone residenziali del centro storico. Tutti gli apparecchi saranno dotati di auto-dimmerazione per la riduzione notturna del flusso luminoso, in funzione del risparmio energetico.

Gli interventi consentiranno il rifacimento di 102 punti luce e comprenderanno anche il totale rifacimento dei quadri elettrici di alimentazione, delle linee di alimentazione e delle tesate, nonchè tutte le necessarie opere civili e la totale rimozione dei vecchi impianti.

Impatto sul traffico: i lavori potranno comportare qualche rallentamento nei tratti interessati.

BENI MONUMENTALI

A Palazzo dei Diamanti interventi agli impianti elettrici e di illuminazione

Sono iniziati in questi giorni i lavori per l’adeguamento dei quadri elettrici e l’installazione di nuovi elementi illuminanti nelle sale espositive del piano terra di Palazzo dei Diamanti.

I lavori avranno durata di 60 giorni.

Adeguamento dell’impianto elettrico a Santa Maria della Consolazione

Sono iniziati i lavori di adeguamento dell’impianto elettrico nel complesso di Santa Maria della Consolazione. La conclusione degli interventi è prevista entro il 15 maggio prossimo

Interventi di manutenzione al Padiglione di Arte Contemporanea

Sono iniziati i lavori di manutenzione del Padiglione di Arte Contemporanea, all’interno del complesso Massari, comprendenti, tra l’altro, interventi di tinteggiatura, ripresa di intonaci e pulizia dei pavimenti in legno e del portone.

Importo complessivo degli interventi 265.000 euro.

EDILIZIA PUBBLICA

Messa in sicurezza del tetto del Tribunale

Sono stati avviati con urgenza nei giorni scorsi i lavori per la messa in sicurezza del tetto dell’ala nord del Tribunale di Ferrara, decisi a seguito di un sopralluogo dei tecnici del Servizio Edilizia del Comune che hanno riscontrato una situazione di criticità strutturale.

La spesa necessaria per gli interventi ammonta a 23.180 euro.

>> PROSECUZIONE DEI LAVORI ATTUALMENTE IN CORSO E AGGIORNAMENTI DAI CANTIERI

INTERVENTI STRADALI

Riqualificazione di piazza Buozzi: in corso la seconda fase dei lavori

E’ in corso la seconda fase dei lavori programmati dall’Amministrazione comunale per la riqualificazione di piazza Buozzi a Pontelagoscuro.

AGGIORNAMENTO (del 18 marzo 2016)

Nei giorni scorsi è stata realizzata la segnaletica orizzontale e verticale in tutta l’area della piazza.

E’ stato inoltre realizzato il massetto di sottofondo del Centro Civico e, una volta ultimata la fase di maturazione, sarà posata la pavimentazione in pietra compattata nei colori grigio e testa di moro.

LA SCHEDA a cura del Servizio Infrastrutture

Il progetto complessivo di riqualificazione della piazza prevede il ridisegno degli spazi per disciplinare con chiarezza i percorsi pedonali, carrabili e ciclabili, e comprende, inoltre, il rinnovo dell’obsoleto impianto di illuminazione, la riorganizzazione degli spazi verdi e l’inserimento di elementi di arredo urbano. Nel dicembre 2008 è stato indetto un concorso di progettazione di cui è risultato vincitore lo Studio Tecnico professionale Ing. Bambini e Ing. Lusvarghi di Campogalliano – Modena e il progetto definitivo ed esecutivo dell’intervento, composto di due lotti successivi, è stato sviluppato, partendo proprio dal progetto vincitore del concorso, dai tecnici del Servizio comunale Infrastrutture, Mobilità e Traffico. Il primo lotto, già realizzato, include l’area più ampia racchiusa tra via Savonuzzi/via Venezia e via Risorgimento che, con la Chiesa e il Centro Civico, è diventata la piazza propriamente detta, ossia il vero luogo di aggregazione sociale a fruizione pedonale. Il secondo lotto, che interessa l’area compresa tra corso del Popolo e via Risorgimento, conserverà la funzione attuale di asse carrabile con aree di sosta ai lati diventando a senso unico. Le due aree saranno strettamente interrelate grazie alla consequenzialità degli spazi verdi e dei nuovi percorsi pedonali e ciclabili che si attesteranno sul fronte meridionale. Nel secondo lotto l’attuale controviale verrà convertito in percorso pedonale e ciclabile, protetto dall’ampia area verde che sarà conservata e valorizzata mediante la sostituzione dei cordoli di delimitazione con un bordo-seduta in calcestruzzo armato rivestito in pietra d’Istria bocciardata. L’attuale unica aiuola verrà tripartita con l’inserimento di due percorsi di attraversamento che consentiranno un diretto collegamento tra la nuova area di socialità, le retrostanti attività commerciali ed i parcheggi posti ai lati della carreggiata. E’ inoltre previsto il prolungamento della fascia pedonale rivestita in pietra naturale, larga circa 2 metri, che ricorderà simbolicamente, mediante un disegno nella pavimentazione, il ponte in ferro tipo Bailey e con esso la storia di Pontelagoscuro. Dal lato opposto della carreggiata i parcheggi saranno organizzati in linea, ci sarà un’area riservata ai cassonetti ed il retrostante marciapiede davanti la scuola materna, rifatto in autobloccanti, sarà protetto da siepi. I materiali impiegati per le pavimentazioni saranno il porfido, il granito grigio chiaro, il conglomerato bituminoso per la parte carrabile ed un autobloccante in calcestruzzo. E’ previsto infine il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione che sarà dotato di apparecchi illuminanti per sorgenti tipo led.

Durata prevista dei lavori: 100 giorni

Importo complessivo dell’opera 390.000 euro. Finanziata per 100.000 euro con contributo di Terna Rete Italia SpA e per 290.000 euro con fondi comunali (quota di avanzo di amministrazione)

In corso il rifacimento dei sottoservizi e delle pavimentazioni di via Ercole de’ Roberti
Proseguono in via Ercole de’ Roberti gli interventi per il rifacimento delle pavimentazioni stradali e dei sottoservizi.

AGGIORNAMENTO (dell’11 marzo 2016)

Dopo una prima fase di interventi per la rimozione della pavimentazione in acciottolato, a cura del Comune di Ferrara, Hera ha dato avvio alla seconda fase dei lavori con il rifacimento della rete fognaria, della rete idrica e della rete gas.

Dallo scorso 29 febbraio sono inoltre iniziati, nel tratto di via dal civico 20/22 fino all’incrocio con corso Biagio Rossetti, i lavori della terza fase, a cura del Comune, per il rifacimento del manto bituminoso del marciapiedi e il rifacimento della pavimentazione in acciottolato. Nel restante tratto di via proseguono i lavori della seconda fase a cura di Hera.

Durante tutte le fasi dell’intervento, la strada rimarrà chiusa al traffico, con permesso di sosta per i veicoli dei residenti di via Ercole de’ Roberti, muniti di apposita vetrofania, in via Cosmè Tura e in via Dosso Dossi.

BENI MONUMENTALI

Un nuovo impianto di allertamento nel Palazzo Municipale

Sono in corso i lavori all’interno del Palazzo Municipale per l’installazione di un nuovo impianto di allertamento e diffusione sonora per l’evacuazione del personale in caso di allarme. Gli interventi prevedono la stesura di cavi nelle canalizzazioni esistenti e riguarderanno inizialmente il piano nobile, partendo dal salone del Plebiscito, dagli uffici del Protocollo Generale e dal Salone delle Bacheche, per poi interessare tutti i piani dell’ala nord.

I lavori saranno svolti in un periodo di tempo approssimativo di due mesi e coinvolgeranno l’intera struttura del Palazzo Municipale.

EDILIZIA PUBBLICA

Intervento al Campo nomadi di via delle Bonifiche

Nell’ambito degli interventi di ripristino post-sisma di immobili comunali, sono in corso i lavori di ripristino dell’immobile al Campo nomadi di via delle Bonifiche 39 a Ferrara.

L’intervento prevede la demolizione totale del fabbricato (servizi igienici) fuori terra, salvaguardando le strutture di fondazione, con successivo posizionamento di un nuovo prefabbricato. La durata prevista dell’intervento è di 45 giorni e l’importo dei lavori è di 28.897 euro.

Un nuovo spogliatoio per il campo di calcio di Villanova

Sono in fase di ultimazione i lavori per la sostituzione dell’immobile adibito a spogliatoio del campo di calcio di Villanova (via Ponte Assa 22), danneggiato dagli eventi sismici del maggio 2012, con un nuovo edificio prefabbricato da destinare agli stessi usi.

Si tratta di un modulo prefabbricato completo di impianti elettrici, di riscaldamento, idrici e scarichi, con struttura portante realizzata in profilati di acciaio pressopiegati a freddo. La copertura sarà a falde con pannelli costituiti da lamiera grecata zincata.

LAVORI ALLE RETI ENEL

Sono in corso i lavori di scavo programmati da Enel per la sostituzione di impianti sottoservizi in via R. Viganò, via G. Deledda, via S. Aleramo, e in via Agrifoglio e via Gelsomini a Malborghetto di Boara.

LAVORI ALLE RETI GAS, IDRICA E FOGNARIA E TELERISCALDAMENTO A CURA DI HERA

In via Colombarola sono in corso lavori, a cura di Hera, per la manutenzione dell’impianto di adduzione idrica. In corrispondenza dell’area del cantiere la circolazione è regolata a senso unico alternato.

RIQUALIFICAZIONE MURA ESTENSI

Recupero del Baluardo dell’Amore
Nell’ambito dell’intervento di recupero e restauro del Baluardo dell’Amore, sono in corso i lavori per la messa in sicurezza delle scarpate erbose in terra armata.

VERDE PUBBLICO

Interventi di abbattimento e potatura di piante in condizioni precarie

Sono in corso dal 18 gennaio gli interventi programmati dall’Ufficio Verde del Comune e dal Servizio Verde di Ferrara Tua srl per l’abbattimento e la potatura, nel territorio comunale, di una serie di piante per le quali le indagini di stabilità condotte dai tecnici hanno evidenziato condizioni fitosanitarie precarie. Gli interventi, pianificati a tutela dell’incolumità pubblica, si concluderanno entro la fine del mese di marzo.

Operazioni di sfalcio dell’erba

Sono in corso nelle aree di verde pubblico cittadino le operazioni di sfalcio dell’erba curate da Ferrara Tua srl, sotto la supervisione dei tecnici dell’Ufficio Verde del Comune di Ferrara.

L’omaggio al Duca di San Giovanni

da: ufficio stampa Ente Palio di Ferrara

Si svolgerà nel cortile del Castello Estense il 28 marzo, Lunedì dell’Angelo, alle 11:30, l’atteso Omaggio al Duca di Borgo San Giovanni.
Come da tradizione la Contrada della Lince Bendata presenterà al Duca Borso i propri Novizi, giovani e giovanissimi contradaioli, e, con i suoi figuranti schierati nel cortile del Castello, proporrà l’esibizione di sbandieratori e musici in erba, nuovi balletti rinascimentali, frutto di impegnativi laboratori invernali tenuti da insegnanti altamente qualificati ed una rappresentazione dei suoi campioni di bandiera.
E’ tempo di gioia e nell’aria echeggeranno squilli di tromba e rulli di tamburo ed è anche la festa che i drappi volteggianti, dipinti con i colori del fuoco e del mare, andranno a celebrare invadendo le strade e le piazze.
L’ennesimo appuntamento del ricco programma del Palio 2016 cui non mancare.

Cona, Sensoli (M5S): “Pazienti ricoverati senza che l’ospedale avesse superato i collaudi di sicurezza”

da: ufficio stampa Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità: “L’assessore Venturi ci ha confermato, rispondendo in modo incompleto ad una interrogazione, che l’ok ad impianto antincendio e sistema fognario è arrivato solo a maggio del 2015, ovvero tre anni dopo dall’ingresso dei primi pazienti nella nuova struttura”.

“I pazienti hanno cominciato ad entrare all’ospedale di Cona senza che quest’ultimo avesse superato il collaudo degli impianti. Collaudo avvenuto solo a maggio del 2015 e cioè ben tre anni dopo la sua inaugurazione”. È questa lo sconcertante particolare rivelato da Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, e contenuto in una risposta che l’assessore Venturi ha fornito a una dettagliata interrogazione presentata dalla stessa esponente del M5S qualche mese fa. Nel documento, redatto dall’Assessorato delle Politiche per la Salute, si mette nero su bianco che il nuovo ospedale di Cona ha ottenuto il collaudo tecnico-funzionale (ovvero il nulla osta che certifica il funzionamento e la sicurezza, tra gli altri, degli impianti antincendio o termoidraulico e la conformità del sistema fognario, dell’acquedotto e degli impianti di depurazione) il 30 maggio del 2015 sebbene il ricovero dei primi pazienti all’interno della struttura sia avvenuto l’8 maggio del 2012. “Da quello che abbiamo potuto accertare, e che la stessa Regione ha dovuto ammettere, ci troviamo davanti a un vuoto di tre anni. Tempo in cui la sicurezza dei pazienti, di tutti gli operatori medici e sanitari sembra essere stata costantemente a rischio, così come dimostrato dalla clamorosa perdita di liquami nei locali del Pronto soccorso avvenuta nel marzo del 2013 – spiega Raffaella Sensoli – A questo punto ci chiediamo come sia stato possibile una simile negligenza. E poco importa se l’assessore Venturi nella sua risposta parla di pre-collaudo. Anche perché anche per quel che riguarda le autorizzazioni sanitarie ci sono stati ritardi evidenti visto che per ottenere l’ultima, quella che riguarda l’Ematologia e il Trapianto di Midollo Osseo, si è dovuto aspettare addirittura il 30 novembre del 2015, appena 4 mesi fa”. Oltre alla vicenda delle mancate autorizzazioni, la risposta fornita dall’assessore Venturi non chiarisce diversi aspetti che la consigliera Sensoli aveva esposto in maniera molto semplice all’interno della sua interrogazione. “I dati che ci sono stati forniti sui costi della struttura sono fuorvianti, non completi e in alcuni casi addirittura contraddittori. Per esempio sul costo complessivo della struttura si dice che la cifra ultima spesa è pari a 281 milioni di euro, per un costo finale a metro quadro di 1500 euro, ben al di sotto dei lavori di mercato. Peccato che – aggiunge Raffaella Sensoli – Venturi abbia dimenticato di dirci che esisteva già una superficie costruita all’atto dell’aggiudicazione dei lavori a Prog.Este. Per questo abbiamo deciso di presentare un’ulteriore interrogazione e un accesso agli atti per chiedere la dovuta chiarezza. Come sosteniamo da tempo, l’ospedale di Cona continua ad essere oltre che un pozzo senza fine di sprechi anche un enorme buco nero in cui restano inspiegabili alcuni fenomeni, primo tra tutti la mancanza dei collaudi per oltre tre anni. Stranamente l’assessore non ha risposto alla nostra richiesta di istituire una Commissione d’inchiesta sulle strane transazioni nei confronti di CMB che hanno riguardato non solo Cona, ma anche altri appalti in campo sanitario”.

CiboAmico: nel 2015 Hera ha donato circa 8.600 pasti

da: ufficio stampa Hera

Alle sei onlus coinvolte il progetto ha portato lo scorso anno un risparmio complessivo di quasi 36.600 euro; 1.241 i pasti provenienti dalla mensa Hera di Ferrara, per un valore di circa 5.500 euro.

8.600 pasti recuperati e oltre 36.000 euro risparmiati; sono questi gli importanti risultati raggiunti nel 2015 grazie al progetto CiboAmico, attraverso una rete solidale, sostenibile e a km zero. Il progetto, che il Gruppo Hera ha avviato da anni nelle principali mense aziendali per recuperare i pasti preparati ma non consumati, ha permesso di ridistribuire il cibo a persone in situazione di difficoltà, attraverso onlus che operano sul territorio.
L’attività è realizzata con il supporto di Last Minute Market, società spin-off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale, e la collaborazione di Elior, la società che gestisce le mense di Hera.

CiboAmico: quasi 57.000 pasti recuperati in sei anni, circa 8.600 solo nel 2015
Avviato nel dicembre 2009, il progetto è ora attivo nelle mense aziendali Hera di Ferrara, Bologna e in quelle di Imola e Rimini.
I benefici di CiboAmico sono sociali, economici e ambientali: dalla prevenzione della produzione di rifiuti al riutilizzo delle eccedenze e al risparmio di risorse, come acqua, energia e terreno, necessarie alla loro produzione.
Dall’inizio del progetto, in sei anni, CiboAmico ha permesso il recupero di quasi 57.000 pasti, per un valore economico complessivo che ha superato i 228.000 euro (oltre 36.600 euro solo nel 2015). L’impatto ambientale è pari a 57.174 m3 di acqua risparmiata e 53 cassonetti di rifiuti evitati.
Solo nel 2015, CiboAmico ha consentito di recuperare 8.589 pasti, ovvero 35 pasti completi ogni giorno, donati a sei associazioni onlus che gestiscono strutture d’assistenza ha portato al recupero quotidiano di 35 pasti completi, donati a sei associazioni onlus attive sul territorio che gestiscono strutture d’assistenza in cui sono ospitate complessivamente 130 persone.

A Ferrara donati 1.241 pasti nel 2015, per un risparmio di circa 5.500 euro
A Ferrara, con il progetto CiboAmico, lo scorso anno sono stati recuperati 1.241 pasti provenienti dalla mensa aziendale di via Diana. Destinataria è l’Associazione Viale K, che utilizza gli alimenti in tre delle otto strutture gestite: la Casa delle donne, la Casa Mambro e la mensa di via Gaetano Pesci, per un totale di oltre 80 ospiti.
Il progetto permette all’onlus un risparmio economico che rende possibile investire le risorse così liberate in altri progetti. Nel 2015 il valore economico dei pasti donati a Ferrara è stato infatti pari a circa 5.500 euro.

I numeri dello spreco
Secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltori, solo in Italia ogni anno finiscono nella pattumiera 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, per un valore che sfiora i 9 miliardi di euro. Ogni mese ciascuna famiglia italiana butta nei rifiuti l’equivalente di 28 euro di alimenti ancora commestibili. A livello globale la situazione è ancora più drammatica: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo finiscono annualmente in discarica, equivalenti a circa un terzo della produzione totale. Lo spreco è ovviamente caratteristico dei Paesi ricchi; il valore pro-capite degli sprechi alimentari per consumatore in Europa e in Nord America si aggira tra i 95 e i 115 chili l’anno, contro i 6-11 chili annui a persona registrati nell’Africa sub-sahariana e nel Sud-Est asiatico.

Donazione dei gettoni di presenza

da: Movimento 5 Stelle Codigoro

Per l’ultima donazione dei gettoni presenza del consigliere Matteo Mingozzi abbiamo scelto i ragazzi del progetto “Play Back Theatre Gruppo Young”, che sono stati accompagnati al nostro punto d’incontro in via XX settembre 16 da Dante Lanzoni dell’associazione Gad Amici del Teatro.
“Playback Theatre per l’integrazione Sociale nasce nel 2013 sotto la direzione della Dott.ssa Ruggeri Anna, presidente dell’Ordine degli psicologi di Ferrara, per creare un servizio di supporto verso giovani e adulti disabili non più coinvolti nei processi di inserimento sociale (formativo e lavorativo), finalizzato a sostenere e promuovere lo sviluppo delle loro abilità comunicative. Il denaro verrà interamente impiegato per questo progetto e per questi ragazzi visto che negli ultimi mesi i finanziamenti pubblici sono stati sospesi” ci tiene a precisare Lanzoni.
Mentre i genitori e gli accompagnatori presenti all’incontro hanno raccontato del loro arricchimento personale e dei progressi avuti in questi anni, sottolineando che sarebbe un vero peccato non dare continuità al progetto.
“So che è una piccola cifra ma ci impegneremo affinché ad ognuno di voi venga data la possibilità di proseguire in questo percorso”, afferma Annalisa Fabbri del Movimento 5 Stelle di Codigoro. Il candidato Sindaco Claudio Dolcetti ci tiene a sottolineare che: “saremo sicuramente presenti alla prima rappresentazione dell’8 Maggio e cercheremo, sfruttando ogni possibilità, di aiutarvi a realizzare il sogno di partecipare al festival del Play Back Theatre Mytos di Lucca in Agosto”.
Dopo aver appreso di questi mancati finanziamenti abbiamo subito contattato Raffaella Sensoli, consigliere regionale M5S, che, oltre ad essere vice-presidente della commissione sanità e politiche sociali, è anche la promotrice del provvedimento approvato dalla Regione Emilia Romagna per la riduzione dell’Irap alle Asp. Da parte sua ci ha già confermato la piena disponibilità ad attivarsi per capire le motivazioni dei mancati finanziamenti di questo progetto.

Comacchio: esito dell’incontro al nido comunale sul tema della videosorveglianza nei servizi educativi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il 21 marzo scorso si è svolto presso il nido comunale d’infanzia “il giglio ” l’incontro rivolto ai genitori sul tema “telecamere nei servizi per l’infanzia”, condotto da Silvia Senigalliesi, psicopedagogista del Centro per le famiglie del Delta la Libellula. L’argomento di grande attualità, rimbalzato dai media nazionali ai social network, dopo recenti, incresciosi fatti di cronaca avvenuti in alcune località italiane, è molto sentito anche a Comacchio. Alcune mamme del territorio sono promotrici insieme ad altre di una raccolta di firme a livello nazionale, tesa a richiedere l’installazione delle telecamere negli asili. Buona è stata la partecipazione all’incontro, visto l’interesse suscitato dal tema del videocontrollo nelle strutture educative.

L’argomento non costituisce un tabù nè per il Comune di Comacchio, rappresentato dalla coordinatrice pedagogica Patrizia Buzzi, responsabile del servizio Pubblica Istruzione, nè dalla Cooperativa sociale Girogirotondo, che gestisce la struttura, rappresentata per l’occasione dal direttore Carla Carli e dalla coordinatrice pedagogica Agnese Malpeli e dal personale educativo. L’incontro si è svolto in un clima molto sereno e disteso, grazie ad un confronto franco e costruttivo.
Obiettivo principale è stato quello di porre al centro la relazione di fiducia e di delega tra i genitori e le educatrici dei loro figli.
Si è ribadito quanto al centro del progetto pedagogico dei servizi per l’infanzia comunali ci sia sempre il bambino e il suo benessere, alla base del quale è fondamentale che famiglia e scuola costruiscano un’alleanza educativa per far si che i bimbi trascorrano serenamente la loro giornata al nido. Il nido è stato concepito come servizio che produce e dissemina cultura educativa per l’infanzia, inserito a sua volta nella rete dei servizi per la prima infanzia della Regione Emilia Romagna, che vanta i servizi educativi più innovativi e di qualità a livello mondiale.

Si è ritenuto fondamentale non limitare il dibattito sull’argomento ai soli social network, dove si è sviluppato, ma di calarlo in un contesto reale, in un servizio vero come quello del nido, in cui genitori e professionisti dell’educazione possono parlarsi guardandosi in faccia, perchè argomenti importanti come questo richiedono un dibattito serio ed approfondito,scevro di strumentalizzazioni con vuoti di confronto critico a scapito dell’ascolto reciproco, dello scambio attraverso la parola, il rispetto dell’opinione altrui, oltre che della propria. Quelli citati sono i limiti dello scambio di vedute che prende origine sui social network.
Grazie alla professionalità e alla preparazione di Silvia Senigalliesi e all’intervento competente delle educatrici, i genitori hanno potuto focalizzare cosa significa ENTRARE in un nido per un bimbo, quanto sia delicato il momento che attraversa con la mamma ed il papà, quando quando viene affidato ad un’altra persona fino a quel momento sconosciuta. Il piccolo prima di riconoscerla e fidarsi piange e quindi va colto il significato di quel pianto, occorre saperlo distinguere da un pianto di un bambino che vive una situazione di disagio profondo o di eventuale maltrattamento.

Durante l’incontro e’ stata inoltre affrontata l’importanza che riveste questo passaggio per la crescita cognitiva psciologica di un essere umano e quanto sia determinante la presenza attorno al bambino dei genitori e di personale educativo che lavora in sintonia e in accordo con la famiglia. La relazione di accordo e fiducia si costruisce, passo dopo passo, attraverso momenti di facili comprensioni ed attraverso domande per risolvere dubbi, e quindi in primis attraverso il dialogo aperto e costruttivo, modalità di approccio che il personale del nido “Il giglio” mostra da sempre nella sua offerta educativa e professionale.

La conclusione alla quale si è giunti è quella secondo cui le telecamere non risultano una necessità, ma non sono escluse per un futuro, qualora se ne ravvisasse il bisogno espresso dal gestore, dal Comune di Comacchio, titolare del servizio, o dalla maggioranza dei genitori che hanno mostrato una estrema serenità e fiducia nei confronti del personale educativo.

Proclamazione di Sciopero delle lavoratrici Pulservice srl dell’appalto delle pulizie presso l’Aeronautica Militare di Poggiorenatico e Ferrara

da: ufficio formazione e informazione CdLT-Cgil Ferrara

Proclamazione di Sciopero delle lavoratrici Pulservice srl dell’appalto delle pulizie presso l’Aeronautica Militare di Poggiorenatico e Ferrara per le giornate del 31/03/2016 e del 01/04/2016 con Presidio nel giorno di Sciopero del 01/04/2016.

Si comunica che all’interno della vertenza che coinvolge le Lavoratrici della ditta Pulservice srl di Cesena, è stato proclamato sciopero per le giornate del 31 marzo e 1 aprile 2016, con l’effettuazione di un presidio per il giorno 1 aprile 2016, nei pressi della sede dell’aeronautica militare di viale Cavour a Ferrara. Tutto questo avviene dopo lo sciopero effettuato l’intera giornata di lunedì 22 febbraio 2016, sempre con l’effettuazione di un presidio sindacale nei pressi della sede dell’aeronautica militare di viale Cavour a Ferrara, e successiva proclamazione di un secondo sciopero per la giornata del 18 marzo 2016, successivamente annullato in conseguenza di un accordo in cui l’Azienda si impegnava al pagamento dei dovuti stipendi arretrati, ad oggi purtroppo non rispettato.
La “nuova” volontà aziendale inizialmente dimostrata dall’Azienda alle OO.SS. che aveva portato alla sottoscrizione di un accordo sindacale, che prevedeva il rientro delle somme dovute alle lavoratrici è rimasto inapplicato. La posizione attenta e guardinga delle lavoratrici al rispetto dell’accordo, verificato il suo mancato rispetto, ha generato, oltre ad un pesante aggravamento della situazione economica data dell’esposizione debitoria aziendale nei loro confronti di tre stipendi quali gennaio, febbraio e marzo 2015 oltre alla 13esima e 14esima ed ad ore di supplementare non pagate, una situazione difficilmente sopportabile di profonda delusione e sconforto.
Ricordiamo che tutto ciò sta capitando in un appalto pubblico, all’interno di una base militare dell’Aeronautica in cui anche solo fino a qualche settimana fa, alle lavoratrici non erano stati corrisposti i contributi dovuti agli istituti previdenziali INPS e INAIL. Resta sconosciuto il motivo per cui tutto questo sia stato possibile.
La FILCAMS CGIL e la UILTuCS di Ferrara chiedono un intervento delle Istituzioni preposte, al fine della risoluzione di questa grave vertenza, nei confronti della ditta Pulservice srl di Cesena.
Riaffermiamo ancora il sacrosanto diritto, che chi lavora ha il diritto di essere pagato. #‎chilavoradeveesserepagato‬ .

In tutto questo, la Filcams CGIL e la UILTuCS continuano ad essere al fianco di tutte le lavoratrici e lavoratori, affinchè anche questa situazione venga regolarizzata, rientrando nei normali canoni.

Filcams Cgil Ferrara
UILTuCS Ferrara

NOTA A MARGINE
Edward Hopper: il pittore della solitudine in mostra a Bologna

Le luci all’interno della sala cinematografica trasmettono un clima di piacevole tepore. Gli spettatori, seduti in comode poltrone rosse, fissano lo schermo davanti a loro, ma noi non riusciamo a capire cosa osservano, quale pellicola venga mostrata. Poco più in là, visibile ai nostri occhi, ma separata dalla sala da un muro e da una colonna lavorata che divide nettamente la scena, una maschera scruta dentro di sè. Bionda e slanciata, sembra avere gli occhi chiusi e, con gesti accentuati, scenici, posa per chi la osserva, ignorandolo.
hopper2La gestione degli spazi e le caratterizzazioni dei personaggi hanno attribuito a Edward Hopper la fama di pittore della solitudine americana. La scena descritta rappresenta un’opera del 1939,”New York Movie”, ed è un esempio di quella che sarà gran parte dell’arte del pittore.
Nato a Nyack, località nello Stato di New York, alla fine dell’Ottocento, trascorre la sua vita privata con la stessa regolarità con cui affronta quella artistica. Durante il suo periodo in Europa e l’obbligatorio soggiorno parigino, non si lascia tentare dalla vita sregolata dei suoi colleghi. La Parigi dei primi del Novecento è una città in continua mutazione, voluttuosa e viva, che vede tra i suoi più illustri cittadini Pablo Picasso, Gino Severini e Amedeo Modigliani, e il giovane artista americano avrebbe potuto essere facilmente risucchiato dal vortice degli artisti maledetti. Apprende molto, la formazione ricevuta dai suoi studi in quegli anni caratterizza le sue prime opere, nelle quali sono presenti lo stile degli espressionisti, le figure di Degas e i colori di Manet, ma da questi si distacca durante il primo periodo del rientro in America, in cui emerge quella che sarà la sua identità, immutata fino alla fine dei suoi giorni. Fondamentale la conoscenza, che porta al matrimonio, con l’artista Josephine Nivison, pittrice che ha avuto meno successo del marito, a cui ha fatto da manager, da musa e da compagna.
Edward Hopper si ritrova coinvolto in un processo artistico essenziale per la storia della sua patria. Fino ai primi del Novecento, infatti, non si poteva parlare di una vera e propria arte americana, gli artisti si trasferivano in Europa, vivevano a Parigi per qualche anno e, al loro rientro, aprivano Accademie in cui primeggiava lo stile tipico europeo, lontano dall’arte folcloristica fino ad allora rappresentativa del territorio americano. Tornato a New York, Hopper si focalizza proprio su questo concetto nazionalistico, mostrando nelle sue opere la realtà americana.
imagePonti, case in stile vittoriano, appartamenti cittadini, ferrovie sono solo alcuni degli elementi da lui ritratti, emblema della contraddizione tra civilizzazione e natura, tra ciò che l’uomo aveva costruito e quello di cui la natura voleva rimpadronirsi. Per questo case immerse nei campi assumono aspetti del paesaggio che li circonda, le mura si colorano con i toni della terra e l’azzurro tenue del cielo conquista le tegole dei tetti.
Lo spettatore osserva queste contrapposizioni da una prospettiva nuova, come se ciò che viene raffigurato fosse il frammento di un’immagine, qualcosa guardato da un treno in corsa. Lo scopo è far sentire spaesato chiunque guardi le opere.
Diverse sono le rappresentazioni degli interni, in cui appaiono le figure umane. Assorte, spesso annoiate, distratte da qualcosa al di fuori del dipinto, che seguono con lo sguardo, lasciando allo spettatore la sensazione di essere un voyeur. Hopper rappresenta donne in momenti di intimità, senza lascivia e senza l’intento di renderli oggetti sessuali. E’ lo studio della natura umana, esseri forti e fragili al contempo, come “Una donna al sole”, intenta a fumare una sigaretta accanto ad un letto disfatto, esposta al sole, pensosa e malinconica. Anche vestite, rappresentate in luoghi di ritrovo come caffè, ristoranti o teatri, le figure di Hopper restano misteriose, con la mente altrove, lasciando che il corpo esibisca la loro semplice presenza fisica.
In tutte le situazioni lo spettatore non è invitato a partecipare ai momenti rappresentati, è l’osservatore silenzioso di parte della scena, osserva i personaggi, ma non quello che ne cattura l’attenzione, come se le finestre fossero quadri all’interno del quadro stesso, rendendo le figure osservate spettatori, a loro volta, di qualcosa che a noi è negato.
Più volte nella sua carriera, il pittore americano ha affermato la difficoltà nel dipingere contemporaneamente un ambiente interno e un esterno, perché per creare una rappresentazione del reale si deve conoscere con attenzione ciò che si vuole mostrare. Così riaffiora alla memoria una casa del suo quartiere, gli alberi che osservava da bambino attraverso una finestra, una delle città in cui ha vissuto.
Lo studio degli spazi gli ha permesso di realizzare i doppi ambienti, fatti di interni ed esterni, grazie alla tecnica della parete penetrabile: vetrate immense che dividono lasciando la scena visibile. In alcune opere lo spettatore deve concentrarsi su ciò che guarda per poter vedere questo muro invisibile, posizionato con una prospettiva tale da sembrare inesistente: in realtà stiamo osservando la scena proprio spiando attraverso la vetrata. In altri quadri, l’enorme elemento separatore diviene oggetto fondamentale per la scena, così come nel celebre “Nottambuli”, del 1942, in cui tre persone, sedute al bancone di un bar situato all’angolo di una via, si perdono nei loro pensieri, osservati a distanza dallo spettatore voyeur, escluso dalla scena.
1280px-Nighthawks_by_Edward_Hopper_1942Nell’arte di Hopper tutto è contrasto: le grandi città, opposte ai piccoli borghi di campagna, donne e uomini, che condividono gli spazi senza che le loro singole identità si tocchino mai, assenti e inespressivi anche nello stessa camera da letto, natura e civiltà. Anche con temi così contrastanti tra loro, le opere non si mostrano mai schierate o politicizzate, l’obiettivo di Hopper, che lui stesso dichiarò irraggiungibile per le sue capacità, era mostrare la realtà nella sua accezione più pura, eliminando ogni tecnica artificiale. Il suo desiderio era realizzare un’opera che shoccasse gli spettatori per la sua rappresentazione così perfetta da sembrare viva.
Le opere dell’artista considerato tra i più importanti del XX secolo, colui che raffigurava la solitudine americana, da oggi sono in mostra al Palazzo Fava, fino al 24 luglio, in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York. Sono esposte più di sessanta opere, partendo dagli acquerelli parigini fino agli scorci americani realizzati olio su tela, che doneranno una visuale completa della sua concezione artistica e del percorso creativo. La mostra “Edward Hopper”, curata da Barbara Haskell, responsabile della sezione dipinti e sculture dell’istituzione museale americana, e Luca Beatrice, è organizzata in sei sezioni cronologiche che raggruppano i temi centrali dell’arte di Hopper, tra ambigui personaggi e ambientazioni quasi cinematografiche.

Sito ufficiale della mostra

Pensieri a metà strada tra Ferrara e il resto

Intro

Dei frammenti di attualità iperrealista da leggere al buio, lontani dai telegiornali. Un giro panoramico, in graziella, tra la via Emilia e la via Lattea. Una finestra sulla cantina di una multinazionale cinese o indiana.

1.

“In quel periodo scrivevo molto, credo di aver buttato giù un paio di romanzi e qualche racconto. Ovviamente mai pubblicati fortunatamente, facevano schifo. Non li ho più, li ho buttati via. Però non è stato lavoro inutile. Anche se non ho tenuto neppure un’idea di quel periodo, forse ho trovato una voce, mi sono progressivamente ripulito da tutti i modi scolastici e letterari di scrivere. Ho smesso di scrivere come ti insegnano che si deve scrivere.

Però mi sono allontanato anche da lì. Non riuscivo a stare ore sui quaderni e su un vecchio lentissimo computer usato. Un computer che era stato sicuramente di un fumatore accanito perché quando premevo sui tasti usciva odore di fumo, all’infinito, era incredibile. C’erano anche delle lettere che a volte non funzionavano e lasciavo gli spazi poi stampavo e le aggiungevo a penna. Non sopportavo stare in casa quando fuori immaginavo che si agitassero delle cose, c’erano delle città da vedere, delle ragazze che camminavano, Bologna a quaranta chilometri, e altre cose che da camera mia non passavano.

Non mi ricordo come e perché, ma sono arrivato ad una chitarra, non mi ricordo se avevo già una specie di telecaster, una sottomarca della squier che sarebbe la sottomarca della fender, acidissima. Oppure forse avevo ancora una chitarra classica ereditata dalla prima gioventù di mio fratello. Ho cominciato subito a cercare di scrivere canzoni mie, non sapevo fare niente degli altri e niente in generale. Avendo un po’ di amici che suonavano, il confronto è arrivato quasi subito, anche se erano sgomenti. Con la scrittura non trovavo mai confronti, non avevo nessuno a cui far leggere niente. Adesso era tutto molto più vicino alla realtà, suonare è un mezzo rumoroso che esce da te e porti in pubblico quasi subito. Scrivevo delle canzoni, con la stessa lentezza di adesso. Ho buttato via anche tutte quelle, ma sentivo che c’era qualcosa, che la realtà messa dentro una canzone diventava lirica. La roba normale mettendoci sotto degli accordi diventavano storie e atmosfere che avevano un’esistenza propria. Le cose che mi colpivano non c’era bisogno di abbellirle”. (Vasco Brondi, primi tempi)

“I computer conoscono un segreto molto sporco su di noi, ovvero che non siamo poi così diversi. Siamo incredibilmente simili. È per questo che possono gestirci in massa. Il sistema è stabile e benigno. Ma quello che mi chiedo è se, nell’amare tutti questi social network e l’idea di connettività, non stiamo forse barattando qualcosa: stiamo barattando la libertà per la stabilità. E quando il sistema andrà in tilt, avremo bisogno di qualcuno che venga a proporci una storia, un modo per tirarci fuori dal caos verso un mondo migliore. Questo è il ruolo della politica. Ma per il momento, viviamo in un periodo – per noi – stabile e relativamente pacifico, ce ne stiamo adagiati nelle nostre poltrone, vediamo la Siria in tv, e pensiamo: ‘poveretti, che disgrazia’. Ma non facciamo niente. Finché qualcosa non succederà a noi. A qual punto urleremo. E al quel punto i computer non potranno più fare niente. Avremo bisogno di una storia, e al momento nessuno ce l’ha”. (Prismomag, L’immaginario del presente)

Mi sono accorto all’improvviso di vivere in Emilia attraverso le cose che leggevo, le canzoni che ascoltavo, i film che guardavo. Sono cresciuto a Ferrara e sembrava normale tutta quella pianura attorno, il fiume enorme vicino alla città, l’accento, la simpatia, le lamentele, il dialetto, le strade strette, i campi arati, i cieli bianchi, i paesaggi geometrici, le bestemmie, le preghiere, il silenzio di mattina, di pomeriggio e di sera. Probabilmente da piccolo credevo che tutto il mondo fosse più o meno così. La mia cartina geografica dell’Emilia è stata disegnata dai libri, dai dischi e dai film che rendevano protagonisti quei posti che sembravano anonimi, sembravano luoghi in cui niente sarebbe potuto succedere.
Mi hanno fatto scoprire il posto in cui vivevo e da cui volevo ovviamente andarmene in fretta. Forse davvero non c’è niente di speciale, solo ottimi raccontatori che hanno reso epici dei posti minuscoli. Come quando ho sentito una canzone di Lucio Dalla che diceva ‘tra Ferrara e la luna’ e non ci potevo credere”. (Vasco Brondi, racconto)

2.

“Nel campo dei diritti civili e sociali, la difesa della famiglia fondata sul matrimonio e del matrimonio come pilastro fondante della società è stata per decenni una battaglia dei conservatori. Forse la battaglia centrale dei conservatori sui temi sociali. Al contrario, i progressisti si sono sempre battuti per un’organizzazione sociale più fluida, più libera e soprattutto meno imperniata sul matrimonio e sulla sua indissolubilità, vista come reazionaria, costrittiva, ipocritamente riparatrice di sottomissioni e violenze, che invece giustificava: lo hanno fatto prima lottando per il divorzio, poi lottando per accorciare il più possibile i tempi per il divorzio, poi battendosi per l’allargamento dei diritti alle coppie di fatto, tra le molte altre cose. Per dirla come l’ha detta David Cameron: «Io non sono a favore del matrimonio gay nonostante sia un conservatore; io sono a favore del matrimonio gay perché sono un conservatore”. (Francesco Costa, Per cosa vogliamo finire sui libri di storia)

“E che dire della distanza che passa tra il loro logo, un’enigmatica tartaruga che emerge da una geometria di bianchi e neri, e quella monotonia di fiamme tricolori che regna nel resto della destra estrema? Abbiamo davanti dei contemporanei che hanno fatto i conti con le più spregiudicate strategie visuali della contemporaneità, compresi i recuperi in chiave retropop di gente come Bukowski. Il patchwork di riferimenti culturali e iconografici presentato da questi nuovi fascisti, il loro flirt continuo con le sottoculture e i nuovi media, con il simbolismo sacro e il cinema di nicchia, l’autoironia goliardica e la sessualità trasgressiva… Tutto questo, nel 2015, più che punk possiamo quasi chiamarlo hipster”. (Prismomag, FascioFashion)

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Disegno di Gipi da “Unastoria”

“Non si può arrivare sulla Luna e sulle sue cianfrusaglie, da Ferrara: è una città ovattata che interroga chi la abita e chi la abita forse preferisce non rispondere e indaffararsi nelle sue consuetudini borghesi, lasciando alle mura il duro compito di reggere una prospettiva. Una provincia dove l’unica azienda locale quotata è una bonifica e in cui i rapinatori arrivano solo perché c’è l’autostrada comoda, coi mitra che, visto il clima, quasi quasi si potevano pure risparmiare”. (Listone Mag, Cos’è e cosa non è Ferrara agli occhi del lavoratore di passaggio)

3.

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Giuseppe Sala, vincitore delle primarie del Pd

“E’ nato a Milano, dopo una giornata di freddo e di pioggia: il ‘partito della nazione’ ha preso l’aspetto di Beppe Sala. Che da moderato ha vinto (non stravinto) le primarie del centrosinistra, è passato da Expo al Pd, ha incassato la benedizione di Renzi, ha superato la stagione arancione di Giuliano Pisapia, ha riproposto l’idea (controversa) della politica fatta dai manager.

Nascerà un gruppo di sinistra-sinistra e si presenterà al voto contro il Pd: non dispiacerà a Sala e neppure a Renzi, confermerà il famoso laboratorio”. (Corriere, I segnali che arrivano dalla città della nazione)

“Quando ho scritto il mio primo disco non avevo ancora deciso che nome usare ma c’erano un po’ di canzoni tra cui una intitolata Piromani che diceva ‘andiamo a vedere le luci della centrale elettrica’. Era una cosa che facevamo da ragazzini: qui a Ferrara c’è una fabbrica, la Montedison che, in realtà, non è una centrale elettrica ma ha delle luci incredibili. Andavamo a vederla come se fosse un grande spettacolo. Non vedevamo il degrado della periferia, ci sembrava un grande fuoco d’artificio. Era il posto che avevamo trovato per stare insieme, per bere, per parlare, per fumare. La notte stavamo lì a guardare questa cattedrale illuminatissima che per noi era come Las Vegas”. (Repubblica, intervista a Vasco Brondi)

I Gioielli del Bolshoi

Teatro Bolshoi
Teatro Bolshoi

Fine febbraio, il solito freddo che non perdona, il vento che sferza e graffia il viso, il cappello che non tiene più abbastanza, i guanti quasi inutili. Meglio velocizzare il passo, anche se sono le 11h30 di mattina c’è davvero troppo gelo nell’aria. Ho deciso di andarci a piedi, a questa matinée del Teatro Bolshoi, forse non è una delle migliori idee che ho avuto questa settimana, ma ormai sono a metà strada. Accelero, dunque, forse è meglio.

A Novembre scorso (al Bolshoi se si è fortunati si trovano posti almeno tre mesi prima), ho acquistato i biglietti per il balletto in tre atti “Gioielli”, fidandomi solo della notorietà del coreografo, George Balanchine (1904-1983, formatosi alla Scuola Imperiale di Balletto e al Conservatorio di San Pietroburgo), che conoscevo di fama e per averlo sentito spesso citare da Carla Fracci.

George Balanchine
George Balanchine

Il mio intuito per fortuna non ha sbagliato, nemmeno questa volta. Spettacolo unico, danza pura, astratta e felice. Solitamente mi documento prima su quanto vado a vedere, questa volta no, avevo lasciato tutto al caso. Anche le mie letture successive avrebbero dimostrato che, in effetti, avevo assistito a uno spettacolo davvero unico e degno di nota, all’altezza dei più conosciuti balletti classici, ai quali non ha nulla da invidiare. D’altra parte, l’affiche del teatro moscovita, tempio della danza, non sbaglia un colpo. Il Bolshoi è poi l’unica compagnia autorizzata dalla Balanchine Trust a produrre e filmare questo capolavoro. Una ragione ci sarà.

Il balletto è composto da tre parti, “Smeraldi” (musica di Gabriel Fauré, estratti da “Pelléas et Mélisande”, 1898, e “Shylock”,1889), “Rubini” (musica del compositore preferito da Balanchine, Igor Stravinsky, Capriccio per piano e orchestra, 1929) e “Diamanti” (musica di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Sinfonia n°3 in re maggiore, “Polonaise”, op. 29, 1875). Libretto originale e coreografia di George Balanchine. Messo in scena, la prima volta, nel 1967 a New York, il suo successo è dovuto al fatto che il coreografo abbia concepito un trittico di puro stile, nessuna storia, narrazione o racconto, solo tecnica e danza, danza e ancora danza. Si dice che l’ispirazione siano state le vetrine newyorchesi di gioielli, quelle della Fifth Avenue per intenderci, un elogio della bellezza, della purezza di gemme scintillanti rifinite con la stessa perfezione dei movimenti dei ballerini. Pietre che irradiano luce ed energia, così come le acrobazie perfette e i volteggi inimitabili di anime leggere che volteggiano sulle punte. Tutto è prezioso in questa sala, tutto è meravigliosamente bello.

Smeraldi
Smeraldi

Dal punto di vista tecnico “Jewels” è un balletto difficilissimo. I critici e gli esperti lo considerano un banco di prova temibile per qualsiasi corpo di ballo: prevede un’infinità di complicati ruoli solistici, tra assoli, passi a due, a tre e a quattro, che necessitano di non poche vere étoile in organico per interpretarli tutti.

“Smeraldi”, danzato con tutù lunghi, è l’omaggio poetico all’elegante scuola romantica francese, “Rubini” si ispira invece alla dinamica tradizione americana dei musical di Broadway e del jazz; l’ultima sezione, “Diamanti”, è l’evocazione della tradizione e dei classici del balletto russo, riconoscibile per stile e virtuosismi. Imperiale e magica. Il balletto è, in effetti, dedicato alle scuole di ballo che avevano influenzato la formazione di Balanchine: il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, l’Opéra di Parigi e il New York City Ballet. La rappresentazione, andata in scena anche al Teatro La Scala nell’aprile 2014, diventa uno straordinario divertissement all’insegna dei colori delle gemme preziose.

Diamanti
Diamanti

I “Diamanti”, in particolare, si distinguono per passaggi legati e fluidi, un insieme di cigni, principesse e fate leggere. A volte pare di trovarsi immersi in un immaginario e fiabesco palazzo di ghiaccio che evoca la Russia degli Zar. La fantasia vola davvero lontano, estremamente leggera e felice. Bellezza della danza e preziosità delle gemme: uno spettacolo uno e trino pieno di energia, eleganza, bellezza, leggiadria, colori vivaci, cristallini e scintillanti che arrivano da movimenti, passi, costumi e sorrisi. Imperdibile per gli amanti del balletto.

 

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=MCmnVGHVUgo

Fotografie di Simonetta Sandri

Qualcosa di buono

La zuppa di ogbono è uno dei piatti tipici nigeriani, prende il nome da una specie di mango africano e viene spesso accompagnata con del semolino. Gli ingredienti sono manzo, pesce fresco e pesce secco, olio, erbe aromatiche e, appunto, l’ogbono. A realizzarla è stata una delle squadre che si sono sfidate durante la “Chooking Challenge”organizzata in Caritas, a cui hanno aderito le quaranta ospiti del Centro di Accoglienza femminile della Caritas Diocesana di Ferrara e Comacchio , un gruppo di volontari e di partecipanti attratti dall’idea di competere cucinando i piatti tipici del loro paese di provenienza. Ad ogni ricetta è stata associata una presentazione creativa, con cui le squadre, servendosi di cartelloni, cantando o improvvisando danze tipiche, hanno raccontato il loro piatto. Cinque giudici,due regazzi italiani, due gambiani e una ragazza francese, dopo aver assaggiato tutte le pietanze, hanno decretato le squadre che hanno conquistato il podio, assegnando i premi e dando il via alla festa.
“Crediamo che sia necessario per le realtà che si occupano di accoglienza lo sviluppo di programmi che non abbiano come unico obiettivo quello della soddisfazione dei bisogni materiali ed urgenti per i migranti, ma che siano la base per la creazione di rapporti interpersonali”.
Volontaria durante il laboratorio di cucitoA parlarmi è un operatore del centro Caritas di Ferrara, Claudio Masiello, coordinatore del progetto “Un’occasione per noi”, di cui fanno parte le cene solidari come la gara di cucina del 7 febbraio.
“Il primo evento che abbiamo organizzato è stato la festa di Capodanno, serata ideale per riunirsi, mangiare insieme e conoscerci, in un’atmosfera di festa e serenità. È stato il nostro primo evento e abbiamo avuto un discreto successo: dei circa quaranta partecipanti, quasi tutti erano volti nuovi e alcuni si sono interessanti molto ad alcuni progetti e ora collaborano con noi”.
Non solo cucina, tra i progetti da sviluppare quest’anno è in programma un campo estivo, aperto a tutti i giovani che desiderano due settimane di volontariato e servizio al prossimo, un laboratorio espressivo, che permette alle ragazze ospiti della struttura di migliorare il loro italiano ma anche di imparare ad esternare le loro emozioni e a legare tra di loro, superando diffidenze e difficoltà linguistiche.
“Un laboratorio simile era già stato creato lo scorso anno: inizialmente era stato pensato come incontro letterario ma in seguito, notando i diversi livelli di scolarizzazione e di interesse, abbiamo pensando a qualcosa che stimolasse maggiormente la creatività. Fogli bianchi, pennarelli e le note di Little Miss Sunshine (dolcissimo film del 2006, diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris) sono state le fondamenta per conoscerci meglio e, insieme alla lettura di alcune poesie, abbiamo anche approfondito alcune tematiche, come l’amicizia, ma anche la nostalgia di casa”.
L’idea classica del volontario, piazzato dietro un bancone di una mensa a distribuire piatti caldi si sgretola nella mia mente per far spazio a qualcosa di nuovo. Non c’è pietismo nelle parole di Claudio, né nei suoi racconti, nessuno dei volontari di cui mi parla sembra essere lì per pulirsi la coscienza e pensare “il mio l’ho fatto”. I momenti di formazione sono necessari, per imparare la lingua e i costumi di una cultura nuova ed estranea, ma non sono sufficienti. Poter aver a che fare con giovani italiani è molto utile per le ragazze ospiti, ma è sbagliato pensare che questo sia univoco: chi si mette in gioco in questa esperienza impara molto, su se stesso e su Paesi e tradizioni di cui ha sentito parlare di sfuggita in televisione.
“Quando abbiamo ideato il progetto- continua Claudio – abbiamo cercato di pensare a laboratori che potessero essere utili e divertenti. Ho distribuito un questionario per comprendere cosa avrebbero trovato più utile le ragazza di Casa Betania (nome del centro d’accoglienza femminile) e ho avuto la massima adesione per la proposta di un laboratorio di cucito. L’età media delle ospiti è di 25 anni, molte nei loro paesi cucivano, quindi realizzare delle classi di primo cucito, non professionalizzanti, ha avuto due risultati importanti: insegnare qualcosa di pratico a chi non l’aveva mai fatto ma anche far riprendere qualcosa di conosciuto, un’azione che può ricordare la propria casa e la propria terra”.
Così nasce il laboratorio di cucito e riciclo creativo, tenuto dalle creative e bravissime operatrici de “la Bottega di Utilla”, a cui è possibile aderire, anche se i posti sono limitati, contattando la struttura. Requisiti per partecipare? La voglia di imparare, chiacchierare, in italiano, inglese o francese, conoscere e mettersi in gioco.
“Mi piacerebbe che venissero in Caritas persone giovani, con inventiva, capacità di adattamento e voglia di conoscere realmente delle realtà diverse, per poi farsi un’idea in maniera autonoma. Siamo anche sempre in cerca di progetti innovativi e nuove idee”.
Uno dei problemi fondamentali, che può partire dalla Caritas di Ferrara ma che è molto più complesso e ampio, è la disinformazione. I cittadini non sanno cosa accade nelle strutture, alcuni pensano ci sia solo la mensa o che sia un dormitorio. Così come un grave ostacolo è la diffidenza, pregnante nel nostro Paese, in cui la paura verso il diverso, verso ciò che non si conosce, è predominante e lo straniero è divenuto capro espiatorio per ogni problema, facile prenda della stanchezza, della disperazione e della rabbia ch divora le viscere della nostra bella Italia.
“Quello che manca, a parer mio, e che noi a Ferrara stiamo cercando di realizzare, è una rete sociale di supporto, importante quanto l’aiuto pratico, a volte anche più di questo. Sapere che c’è qualcuno a cui rivolgersi in un momento di difficoltà, non doversi affidare solo alle istituzioni, permette di sentirsi più sicuri e meno soli. Questo è possibile solo avvicinandosi, mettendosi in gioco. Per fare un esempio, uno dei ragazzi che viene in Caritas era riuscito a trovare lavoro presso un’agenzia pubblicitaria, ma aveva necessità di un cellulare con fotocamera per testimoniare il suo lavoro. Il suo, dopo un breve periodo non funzionava più e, trovandoci a pranzo uno accanto all’altro, mi ha chiesto se ne avevo uno da prestargli. Tutti noi abbiamo un telefono “d’emergenza”, un vecchio modello abbandonato in un cassetto. Ora ha il mio, quando non ne avrà più bisogno lo riavrò, in cambio mi ha salvato da un diluvio riaccompagnandomi a casa, e a me va bene così!!”

In-Grid, la musica del cuore

Si chiama Ingrid Alberini ma è conosciuta come In-Grid, le sue canzoni hanno scalato i vertici delle classifiche di vendita in Francia, Austria, Svizzera, Svezia, Australia, Messico, Polonia, Ucraina, Grecia, Repubblica Ceca, Romania, Germania, Russia e più volte nella prestigiosa Billboard statunitense (dance radio air play, dance club song, album chart e song). Il suo repertorio comprende i grandi classici della musica francese e un’originale genere dance, che miscela elettronica e strumenti folk.

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Cover dell’album “Voilà”

 

In-Grid, originaria di Guastalla, ha iniziato a cantare nei locali dell’Emilia, dove fu notata da Larry Pignagnoli e Marco Soncini, che le produssero “Tu es foutu” (2002), in cui la fisarmonica scandiva un ritmo inusuale in chiave dance. Il brano diventò un successo internazionale, dominando le classifiche di vendita e airplay. Il testo, scritto da Ingrid, ironizza su certe promesse che si fanno in amore: “Mi hai promesso il cavallo alato che non ho mai avuto, mi hai promesso il filo d’Arianna ma l’hai tagliato, mi hai promesso le note di Mozart, non il rumore dei piatti rotti, mi hai promesso che sarei stata la tua regina e ho avuto una scopa come scettro…”. Negli Stati Uniti il successo del brano fu tale da essere inserito nel format “Queer Eye For The Straight Guy”, trasmesso in Italia con il titolo di “I fantastici cinque”.

Nel 2003, In-Grid ha pubblicato l’album “Rendez vous”, con hit quali “Shock”, “Ah, l’amour, l’amour”, “Je ne crois pas” e la ritmatissima “In-Tango”. Il disco ha rivelato con forza il talento di In-Grid, grazie a una vocalità resa ancora più convincente dalla lingua francese, esaltata dal ritmo dance e da strumenti classici quali chitarra acustica, violino e fisarmonica. Questa formula, pur nella sua semplicità, ha creato un mix originale che ben si adatta alla cantate emiliana.

In pochi anni, dal 2003 al 2011, Ingrid ha realizzato 5 album, ognuno basato su di un diverso genere musicale, dalla dance allo swing, dai classici francesi al burlesque, senza contare le versioni jazz mixate dai Réseau.

Nel 2004 esce “La vie en rose”, il progetto più impegnativo per la cantate italiana, che esegue brani di Georges Moustaki (Milord), Edith Piaf, Francis Lay (Un homme et une famme), Jacques Prevert (Les feuilles mortes), Gilbert Becaud (Et maintenant), Jaques Brel (Ne me quitte pas), sino a “Les champ Elysees” di Pierre Delanoe, quest’ultima non senza una punta d’ironia, quasi a stemperare la seriosità del repertorio. L’album rivela un’artista diversa, matura e intensa, che affronta i grandi classici sicura dei suoi mezzi; “Et maintenant” cattura l’attenzione e la tromba di Massimo Greco affascina; “La vie en rose” è da applausi.

In-Grid in... Swing
In-Grid in… Swing

“Voilà”, il suo terzo album, è stato pubblicato in Europa, Australia e Nuova Zelanda. Non era facile ripetere il successo dei due precedenti lavori, soprattutto trattandosi di brani originali, “Mama Mia” fu il singolo di successo, un indovinato ritorno alla fisarmonica-dance, anche se l’effetto sorpresa era oramai svanito. La produzione è di buon livello e non manca qualche sorpresa (Jamais eu), lodevole il tentativo di esplorare la vocalità di In-Grid con la lingua inglese e il reggae.

Passano cinque anni prima di riascoltarla in “Passion”, un album camaleontico dove In-Grid si rinnova, come in “Vive le swing” (la versione club, raggiunse il primo posto nella classifica mondiale di DJ Tunes) e “C’est l’amour”, con arrangiamenti pop, meno melodici rispetto al passato, una terza via già esplorata nel lavoro precedente, qui più ripulita e con i toni quasi burlesque di “Papilonne sur moi”.

Nel 2011, pubblica “Lounge musique” un album con “L’été indien” (il brano scritto da Toto Cutugno e portato al successo da Joe Dassin), il remix di “Papillone sur moi”, la bellissima “Ange ou diable”, “Etienne”, e una serie di pezzi che si collocano tra passato e futuro, un processo artistico difficile, necessario, vincente.

Copertina di Lounge Musique
Copertina di Lounge Musique

In occasione della pubblicazione del CD “Tu es Foutu 2K12”, con 10 remix dell’omonimo brano, In-Grid collabora con i Réseau per le versioni “Original Jazz Mix” e “ Chill House Mix”, realizzando in seguito il singolo “Kiki Swing/Kiki La Belle” (2015). Il testo della canzone descrive una figura femminile magica, una “silhouette d’amour”, dalle movenze armoniose. Il brano è impreziosito dagli interventi solistici di un ispirato Fabrizio Bosso, jazzista e talento di fama internazionale.

Ingrid su Billboard: http://www.billboard.com/search/site/in-grid

In-Grid – “Tu es foutu” – Video:

https://www.youtube.com/watch?v=eEjmsj62jP0

È solo colpa dell’università?

Pubbliche o private che siano, oggi la maggior parte delle università italiane non funziona come dovrebbe. Professori spesso indifferenti e poco disposti ad andare incontro agli studenti; si presentano in ritardo alle lezioni, a volte addirittura agli esami, ma la stessa mancanza di rispetto, (perché di questo si tratta), non è accettata se a compierla sono gli studenti.
Ci sono università in un cui un semestre dura poco più di un mese ed altre in cui le sessioni di esame sono talmente ristrette da rendere agli studenti quasi impossibile sostenere tutti gli esami previsti. Inoltre molti professori hanno anche un altro lavoro al di fuori dell’ambito universitario, come ad esempio gli avvocati, gli ingegneri e gli architetti che tendono a prediligere la loro attività libero-professionale rispetto all’insegnamento.
Chi dovrebbe vigilare sul buon funzionamento delle facoltà spesso, per quieto vivere, latita.
A questo inoltre si aggiungono molti docenti impreparati, o non in grado di insegnare, ma che gli studenti devono comunque accettare.
Ecco, è proprio per quest’ultimo motivo che non credo la colpa sia tutta delle università, penso che anche gli studenti abbiano la loro dose di responsabilità. Il lamentarsi senza reagire non ha mai portato a niente: se c’è qualcosa che non funziona bisognerebbe metterci la faccia e parlarne con chi di dovere.
Da sempre i professori, essendo esseri umani, fanno delle preferenze, e non sempre la meritocrazia viene premiata. Di conseguenza gli studenti, i giovani in generale, sono spaventati, hanno paura di parlare, di esporsi, perché temono le conseguenze dei loro gesti, le possibili ritorsioni. Ma se nessuna delle due parti modifica lo stato delle cose, la situazione di stallo non si sbloccherà mai: gli studenti continueranno a lamentarsi inutilmente e i professori proseguiranno con i loro interessi.
Ovviamente non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma se mi prendo la responsabilità di dire cose che hanno un certo peso è perché, o le ho vissute in prima persona, o mi sono state riportate da altri che le hanno sperimentate a loro volta sulla propria pelle.
Questo è un argomento di cui ho ormai parlato in diversi miei articoli, sperando di suscitare l’interesse di chi la pensa come me, purtroppo però non ho raggiunto l’obiettivo desiderato e ho deciso di ritentare con questa sorta di appello. Invito chiunque si rispecchi in queste mie parole a raccontare la propria esperienza per un confronto collettivo e, perché no, magari per proporre qualche soluzione.

Pasqua slow: itinerari naturalistici per tutti i gusti nel Parco del Delta del Po

Pasqua si avvicina, e con lei la voglia di stare all’aria aperta e di gite fuori porta. Ma non è necessario allontanarsi tanto per godere di paesaggi incantevoli e natura incontaminata, basta fare qualche chilometro e raggiungere il Parco del Delta del Po Emilia-Romagna e Veneto: un’area di 138.000 ettari, inserita nel 2015 nella rete Mab (Man and the Biosphere) Unesco.
Pasqua Slow, a partire da oggi fino al 28 marzo – inserita all’interno della più ampia manifestazione Primavera Slow – propone tantissimi itinerari diversi, per tutti i gusti e per tutte le età, per dare la possibilità al maggior numero di visitatori di fruire di questa meravigliosa riserva naturale, grazie alle visite guidate da esperti accompagnatori naturalistici.

Per chi volesse inaugurare le vacanze con una gita a cavallo lungo le spiagge del Lago delle Nazioni: durante la passeggiata la guida spiegherà le similitudini tra il nostro Delta del Po ed il Delta del Rodano, il tutto passando tra cavalli, tori e daini allo stato brado, ascoltando il canto dei tanti esemplari di volatili presenti nella pineta di Volano.

Per chi invece desiderasse unire la classica scampagnata in bicicletta al fascino di una gita in barca “…dove il fiume incontra il mare”: un percorso in barca vi accompagnerà dal caratteristico porto di Gorino fino al Faro dove il fiume sfocia nell’Adriatico, costeggiando gli isolotti di Mezzanino, dell’Amore e dei Gabbiani poi, lasciata l’imbarcazione, si dà mano alla bicicletta e costeggiando l’argine del Po si arriva alla delizia del castello Estense a Mesola, scoprendo paesaggio suggestivi e colori indimenticabili.

Possibilità di passare dal mare agli ambienti del bosco con un itinerario guidato in pulmino elettrico alla scoperta di unici ed esclusivi percorsi all’interno della Riserva naturale Bosco della Mesola, in un’area solitamente preclusa al pubblico dove sarà possibile vedere da vicino i cervi che vivono liberi nella riserva.

Anche i più avventurosi troveranno pane per il loro denti, con la novità del 2016, l’escursione in fuoristrada Eco 4×4, un modo unico ed esclusivo per addentrarsi negli scenari ponte tra terra e acqua nel Parco del Delta del Po, che si estendono dalla Foce del Delta del Faro di Gorino in provincia di Ferrara, fino al versante sud delle Valli di Comacchio in provincia di Ravenna. Accompagnati da una guida ambientale escursionistica, ci si addentrerà anche in aree di solito non accessibili della riserva per una “caccia fotografica” senza eguali.

A Pasqua e Pasquetta escursione fluviale dalla darsena di Ferrara, a due passi dal centro storico, fino al Po Grande, sorseggiando un fresco aperitivo.

Da non perdere le suggestive escursioni nelle Valli di Comacchio in barca o in bicicletta fino a raggiungere il suggestivo ambiente delle Saline, zona ideale per ammirare gli splendidi fenicotteri. Per gli amanti delle escursioni in barca suggeriamo anche l’area tra Ortazzo e Ortazzino alla foce del Bevano (Savio – Ravenna), punto di osservazione privilegiato per godersi le ricchezze della flora e della fauna che caratterizzano l’area con una silenziosa imbarcazione elettrica.

Tanti gli appuntamenti anche con i più piccoli come la straordinaria esperienza dell’incontro con le Farfalle presso Casa delle Farfalle di Milano Marittima (Ra), oppure alla scoperta delle aree di nidificazione degli uccelli nella Salina di Cervia, sia piedi che in barca.

Per chi vuole sperimentare una suggestiva esperienza notturna ci si può avventurare con una guida esperta nella pineta di Cervia e Milano Marittima per visitare alcuni angoli inediti per il turista e ascoltarne i rumori, i profumi e sentirla dentro come un’unica grande emozione.

Il programma completo degli eventi è consultabile sul sito internet www.primaveraslow.it oppure è possibile chiedere informazioni contattando telefonicamente l’ente promotore “DELTA 2000” al numero 0533 57693/4

L’evento è organizzato dal Gruppo di Azione Locale DELTA 2000 con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Asferico, ASOER, EBN, Federparchi, Legambiente, Lipu, Birdlife International, WWF, ISPRA

Dal comunicato di Made Eventi

Alta Castronomia

Brano: “I Hate The Capitalism System” di Barbara Dane

La notizia di oggi in realtà è una notizia di qualche giorno fa.
La cosa non ha avuto troppa visibilità e anch’io ci sono arrivato in ritardo.
Però è roba tosta.
Perchè Fidel Castro sarà anche messo “un pupazzo di Rambaldi” (cit.) ma con suo fratello Raul a quanto pare non si scherza.
L’84enne leader cubano infatti si è sparato un certo sketch, ovviamente in mondovisione, insieme a Obama.
Una roba che sembra uscita da una puntata di House of Cards.
Subito dopo la conferenza stampa a due, al momento del consueto “gesto della mano sulla spalla” da parte del presidente americano, il fratello di Fidel non si è lasciato mettere la mano sulla spalla ma ha prontamente afferrato il polso di Obama.
E perchè?
Perchè pare che quel “gesto della mano sulla spalla” sia visto da molti come un segno di sottomissione davanti a quei soliti cattivoni degli americani.
Alcuni lo chiamano addirittura il “gesto della zampa sulla spalla”.
Boh, non so cosa dire.
Di sicuro comandano il mondo anche senza questa cosa.
E sottomissione presunta o effettiva, almeno a livello simbolico la performance di Castro n°2 è abbastanza pesa.
Avrà voluto fare solo il bulletto con l’uomo più potente del mondo?
Di nuovo boh.
Questa è una cosa che sa solo lui.
Quindi per oggi tronco qui i miei studi di castronomia e via con un pezzo sul pezzo.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.