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Giorno: 25 Giugno 2016

Per pesche e nettarine ci sono le condizioni per una ripresa Gianni Amidei commenta i dati e i calendari di produzione

da: ufficio stampa CSO

“Per le pesche e nettarine ci sono le condizioni per una ripresa”
Gianni Amidei commenta i dati e i calendari di produzione

(Ferrara, 25 giugno 2016)
A seguito della riunione del Tavolo Ortofrutticolo dell’ Emilia Romagna di venerdi’ 24 giugno il Presidente Gianni Amidei commenta l’andamento di mercato e le prospettive:
“Siamo di fronte ad una annata con minore produzione in Italia con prodotto in entrata inferiore sia al 2015 che al 2014.
I calendari produttivi prevedono ingressi molto scalari senza le sovrapposizioni degli anni scorsi che hanno determinato surplus sui mercati.
Da questa settimana, grazie anche al clima torrido in tutta Europa, si prevedono scambi vivaci e una buona risposta del mercato. Il clima è il miglior alleato dei consumi di frutta, ed in particolare di pesche e nettarine che sono i frutti più acquistati insieme a meloni e cocomeri.
Dal punto di vista produttivo le raccolte procedono con regolarità’ e non ci sono depositi in magazzino.
I frutti, grazie alla stagione finalmente estiva, si presentano con requisiti qualitativi ottimali”.
Secondo i dati di CSO ITALY per le pesche i quantitativi previsti per l’Italia si collocano leggermente al di sotto di 1,4 milioni di tonnellate; la Spagna presenta un’offerta simile, un incremento delle pesche piatte che compensano il calo di quelle tonde, cresce la produzione in Grecia ma con volumi comunque inferiori rispetto alla media del precedente quadriennio e cala la produzione in Francia.
Sulle nettarine il calo di produzione in Europa di – 6% con un totale di offerta di poco superiore ad 1,4 milioni di tonnellate e la non sovrapposizione dovrebbero consentire una buona collocazione su tutti i mercati europei.

Teatro Nucleo nel Caucaso per un “Teatro per la pace”

da: organizzatori

In collaborazione con ONG di Armenia e Germania il Teatro Nucleo realizzerà in Georgia, nelle vicinanze di Tbilisi, un progetto teatrale rivolto ad operatori dei diritti umani della Cecenia, del Nagorno Kharabak, dell’Inguscezia, dell’Ossezia, dell’Azerbaijan, dell’Ucraina, della Russia, della Georgia, dell’Armenia, dell’Abkhazia e del Dagestan. Vi saranno inoltre partecipanti e osservatori di una ONG che cura i diritti umani nel Libano. Il progetto, che si realizzerà nel mese di luglio, prevede una fase seminariale formativa, e la realizzazione di uno spettacolo con tutti i partecipanti.
La sede del laboratorio sarà in Georgia perché questo Paese è considerato “neutrale” da tutti i Paesi partecipanti.
Da diversi anni ormai le varie situazioni di confronto nel Caucaso conoscono un momento di fragile stabilità, una sorta di “pace armata” che può deflagrare in qualsiasi momento. Gli interventi degli attivisti dei diritti umani, la maggior parte giovani persone militanti nelle varie ONG, sono più che mai preziosi quanto possibili e necessari ora, prima che divampino gli incendi che noi ritroviamo poi sul telegiornale, quando è ormai troppo tardi.
L’intento del Teatro Nucleo è quello di potenziare le capacità di questi valorosi operatori, nell’utilizzare le capacità introspettive, comunicative ed espressive del teatro per affrontare in modo non violento e creativo i terribili conflitti in atto in quell’area dell’Est Europa. I partecipanti, appartenenti ad etnie e nazionalità permanentemente in lotta, sin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, non sono soliti condividere spazi e progetti comuni. Il fatto che i partecipanti e le loro organizzazioni d’appartenenza abbiano accettato di realizzare il laboratorio è già un grosso successo; infatti è stato complesso e molto difficile il lavoro di promozione presso le associazioni dei diritti umani, di organizzazione e selezione dei partecipanti nelle diverse regioni interessate. Rancori, sfiducie reciproche e pregiudizi vecchi di secoli rappresentano ostacoli a volte quasi insormontabili, per creare situazioni dove ci si possa confrontare e trovare terreni comuni dove possa crescere la pace. Questo è il senso del “Teatro per la pace” che gli operatori del Teatro Nucleo si apprestano a realizzare, in una sorta di ideale continuità del progetto che nel 1989 e nel 2010 si chiamò “Mir Caravane” (carovana per la pace) e portò nove compagnie teatrali dell’Est e dell’Ovest Europa da Mosca a Parigi in sei mesi di intensa convivenza creativa.

Salute. Zanzara tigre e altri insetti: pericoli pubblici. Fondamentale la prevenzione, campagna della Regione Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Le punture di zanzare tigre, zanzare comuni e pappataci possono essere un pericolo per tutti, potendo trasmettere virus e parassiti responsabili di malattie anche gravi. “Conoscili, proteggiti, previeni” è il messaggio della campagna voluta dalla Regione. Gli strumenti scelti per informare: dépliant e materiali presso azienda sanitarie, ambulatori, consultori e Urp regionale, poi manifesti, video e una specifica campagna web

Bologna – Le punture di zanzare tigre, zanzare comuni e pappataci possono essere un pericolo per tutti: possono trasmettere virus e parassiti responsabili di malattie anche gravi. Le zanzare comuni sono in grado di trasmettere il virus West Nile, la Zanzara tigre il virus Zika e quelli responsabili della Dengue e della Chikungunya, mentre i pappataci possono trasmettere il parassita della leishmaniosi e il virus Toscana. Evitare di farsi pungere da zanzare e pappataci è quindi una misura di prevenzione fondamentale. Per impedire la proliferazione di questi insetti “vettori” e informare i cittadini sulla necessità di proteggersi dalle punture, la Regione Emilia-Romagna suggerisce alcune semplici ma efficaci indicazioni attraverso la campagna informativa che ha per slogan “Zanzara tigre e altri insetti: pericoli pubblici”.
“Conoscili, proteggiti, previeni” è il messaggio della campagna. Gli strumenti scelti per informare: dépliant, manifesti, video e una specifica campagna web.
I materiali cartacei sono disponibili nelle sedi delle Aziende sanitarie regionali, negli ambulatori vaccinali dei dipartimenti di Sanità pubblica, negli Spazi donne immigrate, nei consultori familiari, nelle altre sedi deputate delle aziende sanitarie e presso l’Ufficio relazioni con il pubblico della Regione Emilia-Romagna.
Sono consultabili e scaricabili anche sul portale dedicato del Servizio sanitario regionale e sul sito www.zanzaratigreonline.it.
Per i canali web e social è attiva una landing page responsive con video navigabile anche sul proprio smartphone con un semplice click.
Per saperne di più: www.zanzaratigreonline.it , [salute.regione.emilia-romagna.it/]salute.regione.emilia-romagna.it/ oppure il numero verde 800 033 033

Il piano di sorveglianza e lotta alla zanzara tigre
La lotta alla zanzara tigre vede coinvolti la Regione, il Servizio sanitario regionale e i Comuni mentre le Conferenze territoriali e sanitarie sono il tramite tra i due livelli. Il piano regionale di sorveglianza e lotta alla zanzara tigre, ha consentito di affrontare con successo l’epidemia di Chikungunya del 2007. Gli esperti studiao e localizzano ovitrappole, censiscono e mappano i focolai per la bonifica con trattamenti larvicidi/ adulticidi e mettono a punto le linee guida di supporto ai Comuni per la prevenzione, la disinfestazione e il contenimento delle popolazioni di zanzara tigre. espertionline

Le ovitrappole
Per la stagione estiva, nel territorio regionale, sono posizionate 2642 ovitrappole controllate ogni 14 giorni. Le ovitrappole della rete di monitoraggio regionale sono distribuite nel territorio di 254 Comuni rappresentanti il 76% circa dei Comuni regionali e nei quali risiede il 91% della popolazione regionale.Consulta i dati del monitoraggio

Aziende sanitarie : prevenzione, disinfestazione, informazione
Tramite gli operatori dei dipartimenti di sanità pubblica, le Aziende sanitarie organizzano il sistema di monitoraggio e supportano il controllo di qualità dei trattamenti larvicidi su suolo pubblico. In collaborazione con i Comuni offrono un servizio ai cittadini sulle modalità di prevenzione e disinfestazione negli spazi privati anche con iniziative di educazione e informazione dei cittadini sui comportamenti corretti e su quelli da evitare.

5° giornata degli Emergency Days

da: Emergency Gruppo di Ferrara

Domenica 26/06/2016 quinta e ultima giornata degli Emergency Days a Ferrara

Alle ore 18.00 appuntamento unico per tutti i bambini PICCOLE STORIE PER GRANDI ORECCHIE con Teresa Fregola

Alle 18:45 CAPORALATO E SCHIAVITU’ IN ITALIA incontro pubblico con
Yvan Sagnet autore del libro Ghetto Italia, ha guidato la rivolta dei braccianti agricoli contro i caporali
Antonello Mangano giornalista ,autore di inchieste e fondatore di Terrelibere
Riccardo Grazzi segretario CGIL confederale di Ferrara e responsabile del mercato del lavoro
Modera l’incontro Riccardo Coletti collaboratore de La Stampa di Asti e autore di inchieste sul caporalato in Piemonte

Alle 21.30 apre la serata musicale Enrico Cipollini chitarrista e cantante ferrarese, ha pubblicato Songs from the shelter

A seguire concerto dei MULINI A VENTO alle 22.30, cantano, recitano e rendono omaggio a chi ha scelto di non essere indifferente e lotta per la conquista dei diritti.

Aperti dal pomeriggio: il banchetto informativo e gadget di Emergency, “LIBRI LIBERI” a cura di LibrieLetture.com, lo scambio di fumetti, il bar ristorante e lo spazio bimbi gestito dai volontari di Emergency.

Idropolitana, da Ferrara a Venezia lungo i percorsi d’acqua

da: organizzatori

Arrivare fino a Venezia, muovendosi esclusivamente lungo i percorsi d’acqua. Dare vita ad una linea urbana fluviale per girare la città di Ferrara. Creare un percorso di racconti e di navigazioni, per valorizzare il patrimonio storico e memoriale legato al fiume che passa per Ferrara. Tutto questo è ‘Idropolitana: percorrere il fiume’, la nuova iniziativa del programma 2016 di ‘Smart Dock’, il progetto coordinato dall’associazione Basso Profilo di Ferrara per avviare con i cittadini, le associazioni e l’amministrazione comunale un percorso di sensibilizzazione alla riorganizzazione dello spazio pubblico del fronte fluviale, per trasformarlo in luogo d’incontro e di socializzazione per tutte le età.

Questo progetto, che da mesi si sta sviluppando nel territorio estense, sabato 2 luglio arriverà fino a Venezia. Avvalendosi dell’esperienza di Georg Sobbe, capitano del battello Nena 179 e presidente dell’associazione Fiumana, e di Antonio Antonioni, fondatore e direttore sportivo dei Barcar’ ad Puatel (la sezione di voga veneta del Canoa Club Ferrara), ‘Smart Dock’ offre per una settimana la possibilità di scoprire il paesaggio urbano, muovendosi esclusivamente lungo il fiume. Un’occasione unica che si concluderà proprio a Venezia quando l’esperimento di idropolitana si trasformerà in una crociera fluviale e lagunare.

Se domenica 26 giugno, dalle 9.30 alle 12, lo storico Antonio Antonioni racconterà il lungofiume cittadino a bordo della Nena, sotto la guida esperta di Georg Sobbe, e da lunedì 27 giugno fino a venerdì 1 luglio sarà possibile muoversi tutti i giorni dalla darsena all’antica piarda di San Giorgio, l’esperienza con l’idropolitana si conclude sabato 2 luglio con una crociera fluviale e lagunare, a bordo del battello Nena, che parte dalla darsena di Ferrara ed arriva fino a piazza San Marco a Venezia. La partenza è prevista per le 9 in via Darsena 57, con arrivo a Venezia per le 18.30. Il costo della crociera è di 50 euro per adulti e 25 euro per bambini (dai 3 ai 10 anni), è gratuito per passeggeri fino a 3 anni.

Per Terremerse un bilancio 2015 all’insegna della riorganizzazione

da: Ufficio stampa e comunicazione Terremerse

Nell’area ferrarese la Cooperativa ha più di mille soci. Il fatturato consolidato del gruppo è di 185 milioni di €, con una crescita superiore al 6% rispetto al 2014

Nel corso del 2015 Terremerse ha portato a termine un intenso lavoro di riorganizzazione, gettando le basi per il Piano Triennale 2016/18 in corso di elaborazione, finalizzato a ottimizzare il posizionamento di mercato di tutte le attività gestite dalla Cooperativa. Il bilancio chiude attestando il fatturato consolidato del gruppo a 185 milioni di €, con una crescita superiore al 6% rispetto al 2014.

«Le scelte strategiche compiute hanno sacrificato il risultato immediato di esercizio a favore della costruzione di nuove e più solide fondamenta per la ripresa dei prossimi anni – sottolinea l’Amministratore Delegato di Terremerse, Gilberto Minguzzi -. Basti dire che la decisione di liquidare la gestione del settore macchine e attrezzature agricole, insostenibile per ragioni di mercato e per caratteristiche strutturali intrinseche, ha comportato una svalutazione del magazzino usato per 1,2 milioni di €, senza la quale Terremerse avrebbe chiuso con 800.000 € di utile, al netto di tutti gli accantonamenti prudenziali effettuati, per ulteriori 260.000 €. Non dimentichiamo anche una serie di fattori di carattere congiunturale che ci hanno penalizzato: la caduta dei prezzi internazionali nel mercato cerealicolo, il calo dei consumi di carni rosse, la persistente difficoltà di mercato nel settore frutticolo».

L’accordo d’integrazione e specializzazione con Apofruit ha consentito di dare una prospettiva di rilancio al settore ortofrutta in termini di riduzione dell’incidenza dei costi fissi sulla gestione, sostegno all’innovazione di prodotto, integrazione di gamma, marketing e inserimento in mercati lontani in grado di offrire valorizzazioni. Tuttavia, la riorganizzazione effettuata ha agito solo nell’ultima parte dell’esercizio, con una riduzione soltanto parziale delle perdite gestionali registrate nel settore negli ultimi anni.

Nel settore cerealicolo la Cooperativa ha raddoppiato il numero dei produttori consegnatari rispetto a quattro anni fa, raggiungendo il livello massimo dei volumi raccolti e contrastando la tendenza a sottrarre volumi importanti di prodotto alla destinazione alimentare, che con l’avvento dei biodigestori si temeva irreversibile.

Il settore carni chiude con un leggero utile, che premia l’impegno profuso nella costruzione di un proprio profilo competitivo autonomo, attraverso la costituzione della società e del brand Borgobuono, per superare l’esperienza passata di lavorazione per conto e di copacker per pochi clienti principali. Ora occorrerà qualificare al meglio l’azione di marketing e l’impegno a dare un’identità distintiva al brand Borgobuono, offrendo al mercato nuove gamme di prodotti in linea con l’evoluzione del gusto dei consumatori, per acquisire nuove spazi di mercato, cogliendo le molte opportunità che ci vengono proposte dalla partecipazione alla rete Romagna Coop Food.

Nel settore agroforniture Terremerse mette a segno il miglior risultato di sempre, frutto dell’ulteriore crescita della nostra penetrazione nel mercato di sede e delle importanti acquisizioni realizzate. Complessivamente il fatturato consolidato del settore, comprendendo anche le controllate Semìa e la recente acquisizione di Agriservice, sfiora ormai i 100 milioni €, valore che rappresenta il 260% del fatturato di soli sei anni fa.

Istituita a Comacchio la guardia Veterinaria notturna festiva e di pronta reperibilità

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Istituita a Comacchio la guardia Veterinaria notturna festiva e di pronta reperibilità. Dal 27 giugno al 19 settembre, infatti, il servizio predisposto dall’Assessorato alla Sanità e SS.SS. , garantirà interventi tutte le notti dal lunedì al venerdì dalle ore 20.00 alle ore 8.00 del mattino e dalle 14.00 del sabato fino alle ore 8.00 del lunedì seguente, sia su richiesta dei proprietari di animali, sia per prestazioni di emergenza effettuate su gatti randagi o vaganti dei quali sia impossibile risalire al proprietario.
Il recapito di reperibilità viene individuato presso l’Ufficio di Polizia Municipale del Comune di Comacchio che, coadiuvato dai Carabinieri, inoltrerà la richiesta direttamente al veterinario di turno. Per richiedere un intervento bisognerà, quindi, rivolgersi ai seguenti numeri: 0533/315380 – 315381 per contattare la Polizia Municipale, 112 per contattare i Carabinieri.
Per eventuali ulteriori informazioni è possibile, inoltre, rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali e Sanità del Comune di Comacchio, presso la Sede di Piazza Folegatti 15 o ai numeri 0533/310143 – 113 -241 – fax 0533/310114.

Baseball: per i Mandrakes la notte più nera

da: organizzatori

Batosta senza ritorno contro i Dustbins di Granarolo. Troppa individualità, reparti scollegati: anatomia di una sconfitta che complica il cammino.

Per fare una torta non basta avere gli ingredienti; per fare una frittata, invece, basta rompere le uova. Basta questo a dire che resta poco o niente da salvare per i Mandrakes, nell’ottava giornata di Pig League. La squadra estense subisce la quarta sconfitta consecutiva dai Dustbins di Granarolo, bontà loro vice-campioni in carica del torneo, e vede col binocolo i giorni felici delle prime magie. Lontano il ricordo della vittoria con gli Orioles (più di un mese fa), e pure quello dell’onorevole sconfitta contro gli Indians: lì ci si era battuti con onore, ma soprattutto si era giocato di squadra.
L’ultimo spettacolo, invece, è una galleria di esercizi non riusciti aggiunti a imbarazzanti problemi tecnici: al mago rotola il doppio fondo dal cilindro, escono le carte dalla manica, scappa il coniglio dalle pieghe del frac. La testa ai prestigiatori fuma da subito, alla prima cilecca: dopo un inizio incoraggiante gli esterni bucano conclusioni alla portata su cui entrano punti pesanti, e subito dopo il diamante si unisce a produrre svarioni da non approfondire. Gli avversari prendono il ritmo, e di fatto sono al largo già al secondo inning: battono bene, benissimo i Dustbins, e se anche in difesa volessero concedere (c’è Bonsi sul monte, che non è certo Bakay) di là non ci son spazi per tentare la magia. Il re è nudo, se mai fu vestito, e resta inutile riportare la cronaca delle belle giocate pure offerte dai singoli: nel complesso tutti troppo disuniti, scollati, perfino irritanti nel cercare testardamente la giocata imbizzarrita anche contro le chiamate che arrivano dall’alto. Quando i nervi saltano, inizia la polemica: tra compagni, con l’arbitro, contro il destino o contro sé stessi. Psicologicamente, una Caporetto, che coach Benetti subito allontana frustando i suoi alla fine: “La sconfitta ci sta, è l’atteggiamento che non mi è piaciuto; non abbiamo fatto niente di quello che potevamo. Loro possiedono armi proprie, noi avremmo dovuto usare le nostre: non ci abbiamo neppure provato. Non si gira la mazza con tre ball, non si corre verso la palla se non si è obbligati. Penso sia stata una serata storta, per tutti, e non vorrei sbagliarmi. Di certo mi aspetto una reazione da questo gruppo, già a partire dal prossimo impegno”.

RAGAZZI: Finisce sul campo di Modena il campionato estense della categoria Ragazzi. Il duca cede ai padroni di casa, che vincono il girone, e si congedano con un bilancio di quattro vittorie su dieci incontri. L’ultima gara è occasione per i coach di mescolare un po’ le carte, provando senza timori qualche novità per il futuro.
Cercansi ad esempio nuovi lanciatori: assente Abetini, nel ruolo si sono alternati Buriani, Medeot e Orti. In ricezione accanto al consolidato Grigatti si sperimenta la giovane Squarzanti e nel diamante si coglie l’occasione per fare provare ai nostri giovani atleti anche l’esercizio di cambiare i punti di vista in campo.

Cia Ferrara: nella acque del Mezzano nessun allarme pesticidi

da: Ufficio Stampa Cia Ferrara

Le analisi chimiche effettuate nei giorni scorsi nelle Valli smentiscono l’allarme lanciato a
maggio da Legambiente

FERRARA – «Le acque delle Valli del Mezzano non contengono inquinanti derivati dalle lavorazioni
agricole in quantità tali da sfiorare o superare i limiti di legge, ma sono nettamente al di sotto di tali
limiti. E l’allarmismo non solo è inutile perché crea paure ingiustificate ma colpisce un settore
produttivo colpevolizzato ingiustamente di inquinare.» E’ questo il commento, dati alla mano, di
Stefano Calderoni – presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara – all’allarme lanciato il
mese scorso da Legambiente durante la presentazione del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque
di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
«Abbiamo valutato con attenzione il Rapporto – spiega Calderoni – e pensiamo che sia uno strumento
importante per monitorare le acque e segnalare eventuali situazioni di inquinamento delle acque
superficiali. Ma le acque delle Valli del Mezzano non sono inquinate e certamente non a causa di
sostanze fuori legge come Diuron e l’Atrazina. Possiamo affermarlo con certezza perché abbiamo
commissionato nelle scorse settimane una serie di analisi negli stessi punti indicati da Legambiente,
in particolare a Valle Lepri, e i risultati sono chiarissimi: i residui derivati da lavorazioni agricole sono
assolutamente entro i limiti di legge. Questo significa che le acque delle Valli del Mezzano non sono
pericolose per la salute e gli agricoltori non sono responsabili della perdita di biodiversità, riduzione
della fertilità del terreno e dell’erosione del suolo come affermato da Legambiente. Sono, invece, in
prima linea per preservare il suolo, l’ambiente e la biodiversità perché tutto questo fa parte del fare
agricoltura»
Nel dettaglio le analisi chimiche sono state effettuate prelevando campioni di acqua – da parte di un
soggetto terzo indipendente – in corrispondenza di Valle Lepri, dove il collettore Mezzano confluisce
con il canale navigabile, quindi in un punto dove vengono raccolte le acque di scolo della fitta rete
di fossi dove drenano le acque dei campi coltivati. Le acque sono state raccolte, inoltre, in un
momento di particolare piovosità – la presenza di inquinanti aumenta con l’aumentare delle piogge
che fanno defluire maggiormente le molecole di pesticidi nei canali di scolo – e per tale ragione il
campionamento e le analisi risultano molto significative, così come la negatività dei risultati. I
campiono sono stati poi inviati al Laboratorio Neotron di Modena che ha effettuato le analisi e sono
a disposizione per la visione.
«Non dovrebbero esserci – conclude Calderoni – polemiche tra agricoltori e ambientalisti ma una
collaborazione per raggiungere obiettivi che sono comuni e che fanno parte delle sfide di
un’agricoltura che guarda al futuro: più sostenibile, etica e attenta al benessere delle persone sia a
livello produttivo che ambientale. Noi siamo per questo tipo di agricoltura e siamo aperti al confronto
con chiunque affermi direttamente o indirettamente il contrario.»