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Giorno: 12 Novembre 2016

Marcello Simoni presenta il libro ‘Il marchio dell’inquisitore’

Da: Ibs + Libraccio

Martedì 15 novembre ore 17:30
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Dialoga con l’autore, Matteo Bianchi

Il Marchio dell’Inquisitore Il cadavere di un uomo, incastrato dentro un torchio tipografico e con delle pagine stampate
in bocca. Un investigatore, il cui passato è un mistero perfino per lui, alle prese con intrighi politici, segreti ecclesiastici e vendette private.
Una vicenda tesissima ambientata nell’Italia del Seicento, dove la diffusione della stampa
sta aprendo le prime crepe nelle mura dell’oscurantismo.

Nella Roma del secolo di ferro, a pochi giorni dall’inizio del tredicesimo giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino sembra aver ispirato l’omicidio di un membro della Congregazione dell’Indice. Viene chiamato a investigare l’inquisitore foraneo Girolamo Svampa, nominato commissarius dagli alti seggi della curia capitolina. Il movente del delitto nasce forse da intrighi politico-religiosi, forse da un complotto della Compagnia di Gesú o di oscuri agenti del Meridione spagnolo, o forse affonda le radici nell’instabile rapporto tra la tradizionalista capitale della Chiesa e il Nord Europa progressista. Svampa segue la pista orientandosi tra una scia di libelli anonimi e gli avvistamenti di un uomo mascherato che si fa chiamare Capitan Spavento.
Lo aiuteranno nell’indagine padre Francesco Capiferro, segretario della Congregazione dell’Indice con il vezzo dei loci memoriae, e il fedele bravo Cagnolo Alfieri.
Ben presto, tuttavia, salterà all’occhio che il segreto più grande si nasconde proprio nel passato travagliato dell’inquisitore.

Marcello Simoni (Comacchio, 1975) è un ex archeologo e bibliotecario. Con Il mercante di libri maledetti (2011), il suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella; i diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Il suo successo è stato confermato da La biblioteca perduta dell’alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, L’isola dei monaci senza nome, L’abbazia dei cento peccati e L’abbazia dei cento delitti.

Presentata l’Associazione dei Salinari Comacchiesi.

Da: Comune di Comacchio

La Città di Comacchio ed il suo entroterra vantano storia e tradizioni millenarie da far rivivere anche attraverso la ripresa del ciclo produttivo del sale nell’antica salina ed è in questa prospettiva che si affaccia, da oggi, nel panorama delle associazioni culturali locali, l’Associazione Salinari Comacchiesi. Questa mattina è stata effettuata la presentazione della nuova realtà associativa, che nel mese di settembre scorso si è aggiudicata l’avviso pubblicato per la gestione e la valorizzazione della salina. “Ringrazio il Cadf e l’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità – Delta del Po e tutti voi per l’importante percorso condiviso con l’Amministrazione Comunale, prendendo in mano un sito rimasto a lungo isolato – ha commentato il Vice Sindaco Denis Fantinuoli -, che è il più bello al mondo. Ora all’associazione spetta il compito di tramandare quello straordinario bagaglio di conoscenze, che richiamano il nostro senso si appartenenza identitaria alla salina. Riapriamo al mondo in chiave turistica uno dei nostri tesori.” Come si ricorda, il 22 luglio scorso all’interno di uno dei bacini salanti della salina è stato riavviato il ciclo produttivo del sale, dando il via ad una stagione di visite ed escursioni di grande successo, che ha sfiorato i 1500 accessi. Il presidente dell’Associazione Salinari Comacchiesi, Franco Verdi, ha ringraziato l’Amministrazione Comunale “per l’opportunità concessa, tesa a valorizzare un patrimonio ambientale unico. L’associazione si è costituita grazie all’aiuto della Pro Loco Città di Comacchio e all’Associazione Marasue, che ringraziamo.” Sono una quarantina i salinari iscritti alla neonata associazione, il cui logo richiama un cumulo di sale (A), un fenicottero rosa (S) e un bacino salante (C) ed è stato realizzato da Roberto Farinelli, presidente della Pro Loco locale. “Siamo un bel gruppo di giovani – ha aggiunto Verdi -, che vogliono rimettersi in gioco per recuperare la figura del salinaro e riprendere la gestione del ciclo produttivo del sale, oltre che le visite turistiche con il racconto della storia delle saline, iniziative ed attività durante l’anno.” Luigi Cavallari, tra i salinari che hanno lavorato in salina prima della chiusura intervenuta nel 1984, è stato designato Presidente onorario dell’associazione, mentre Alberto Lealini ne è il Vice-Presidente. Massimo Medri, Presidente dell’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità -Delta del Po, ha ricordato come “una delle prime cose che mi chiese Marco quando fu eletto fu quella di dargli una mano a rimettere in moto la salina. Quello era uno dei suoi obiettivi programmatici. Oggi c’è la conferma di quell’impegno.” Medri ha poi evocato l’esperienza vissuta da sindaco del Comune di Cervia ai tempi della “sollevazione popolare”, quando fu disposta la chiusura della salina con decreto ministeriale. “La riapertura della salina La Camillona – ha concluso Medri – è stata una conquista resasi possibile proprio grazie ai salinari e oggi il sale di Cervia è un presidio slow food.” Una delle peculiarità del Parco del Delta del Po consiste nella presenza di ben due saline, quella di Comacchio e quella di Cervia. Un ulteriore passo per la valorizzazione del sito, come ha auspicato il dirigente del settore Cultura, Turismo e Sport, Roberto Cantagalli, è quello di poter trasformare anche il sale di Comacchio in presidio slow food. “E’ una cosa magnifica poter riprendere in mano la salina a distanza di 30 anni – ha commentato il dirigente Cantagalli -; si è deciso di riattivare una piccola salina con il coinvolgimento della comunità, grazie ad un corso di formazione per salinaro, antico custode del sale dei Longobardi.” Riagganciandosi alle parole del Vice Sindaco Denis Fantinuoli, il dirigente ha definito i nuovi salinari “comunicatori del territorio”, in funzione della valorizzazione turistica del sito. Dopo aver formulato “un grosso in bocca al lupo a tutti i salinari”, il Sindaco Marco Fabbri ha ringraziato tutti coloro che hanno creduto e lavorato intensamente per giungere al traguardo odierno. “Questo territorio sta mostrando che è capace di raggiungere risultati importanti quando sta insieme – ha sottolineato il Primo Cittadino -; questa è la tappa di un percorso condiviso, che abbiamo ben chiaro in testa. Non ci dobbiamo fermare di fronte alla competizione globale, perchè noi abbiamo una ricchezza che altri non hanno ed è rappresentata dalla bellezza.” Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’Assessore alla Cultura Alice Carli ed una folta rappresentanza di salinari. Il Sindaco ha poi aperto una interessante parentesi sui tesori, che stanno via via andando ad impreziosire le sale dell’ex Ospedale settecentesco degli Infermi ed intorno a progetti transfrontalieri strategici per il futuro, legati a finanziamenti europei. “Anche per quanto riguarda la riqualificazione del comprensorio vallivo, – ha concluso il Sindaco – siamo riusciti a portare a casa nei giorni scorsi un finanziamento della Regione Emilia Romagna da 2.400.000 euro, che arriverà a 3.500.000 sommando le risorse messe a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Anche per il recupero della Sala Aceti siamo riusciti ad ottenere un finanziamento di 1.500.000 euro. Tutto questo ci consentirà di compiere il salto di qualità auspicato.” Nei prossimi giorni proprio in salina avrà luogo un incontro operativo per programmare le attività e le iniziative a breve e medio termine.
Da oggi è disponibile anche il profilo Facebook dell’Associazione Salinari Comacchiesi, raggiungibile all’indirizzo web:
https://www.facebook.com/AssociazioneSalinariComacchiesi/

Arriva in Italia ZERBAXA ® , una nuova terapia antibiotica per contrastare l’avanzata dei batteri multiresistenti

Da: Organizzatori

Via libera dell’AIFA a ceftolozano/tazobactam, nuovo antibiotico MSD efficace contro i batteri Gram-negativi resistenti agli antibiotici, indicato per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta e infezioni complicate delle vie urinarie.
Ceftolozano/tazobactam è un’opzione terapeutica innovativa a disposizione dei medici per contrastare la grave emergenza delle infezioni correlate all’assistenza sostenute da batteri Gram-negativi resistenti (Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa), e consentirà di preservare le terapie disponibili, razionalizzando l’uso dei farmaci carbapenemici.

Un’importante innovazione per il trattamento delle infezioni causate da batteri multiresistenti agli antibiotici: anche in Italia è disponibile ceftolozano/tazobactam un nuovo potente antibiotico di MSD che agisce, determinandone la morte, contro i batteri Gram-negativi resistenti alle attuali terapie antibiotiche e implicati nell’insorgenza di infezioni ospedaliere (ICA – infezioni correlate all’assistenza). Nelle scorse settimane ceftolozano/tazobactam ha ottenuto la rimborsabilità in Classe H da parte dell’AIFA per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta e infezioni complicate delle vie urinarie.
Da tempo i clinici segnalano l’importanza di nuove, potenti opzioni terapeutiche in grado di contrastare le infezioni causate dai batteri Gram-negativi, in rapido aumento in tutto il mondo.
Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa rappresentano il 70% di tutti i patogeni Gram-negativi, causa più comune di infezioni di grande impatto clinico ed epidemiologico come le infezioni intra-addominali (IAIs, Intrabdominal Infections) e le infezioni del tratto urinario (UTIs, Urinary Tract Infections). In Italia le infezioni correlate all’assistenza (ICA) colpiscono ogni anno circa 284.100 pazienti con circa 4.500-7.000 decessi.
Il nuovo antibiotico è composto da ceftolozano, una nuova cefalosporina, e tazobactam, un inibitore delle beta-lattamasi dall’uso ben consolidato nella pratica clinica. Ceftolozano colpisce l’integrità della parete cellulare dei batteri Gram-negativi sensibili, eludendo inoltre i molteplici meccanismi di resistenza messi in atto dai patogeni, mentre tazobactam protegge ceftolozano, facendo sì che non venga inattivato da parte degli enzimi beta-lattamasi prodotti dai batteri Gram-negativi.
«L’antibiotico-resistenza è un fenomeno pericoloso. I batteri sono naturalmente attrezzati per difendersi dagli antibiotici e il contatto con questi farmaci accelera questo processo. Per questo le terapie antibiotiche devono essere aggressive, mirate, prescritte per il tempo necessario e alle dosi corrette» afferma Pierluigi Viale, Direttore U.O. di Malattie Infettive all’A.O.U. Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e Professore ordinario di Malattie Infettive all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. «Ceftolozano/tazobactam è primo di una serie di nuovi antibiotici, in grado di rispondere ai criteri dell’antimicrobial stewardship: il suo spettro d’azione molto mirato, quasi chirurgico, permette di utilizzarlo nei confronti di specifici profili di resistenza massimizzando quindi l’efficacia della terapia, evitando cosi l’ulteriore selezione di specie resistenti». Ceftolozano/tazobactam è stato valutato in due trial clinici; nel primo, condotto su 1.083 pazienti con infezioni complicate delle vie urinarie, ha eliminato l’infezione nell’85% dei pazienti trattati rispetto al 75% dei casi trattati con levofloxacina, la terapia di confronto. Nel secondo, condotto su 993 pazienti con infezioni complicate intra-addominali, ceftolozano/tazobactam ha portato a guarigione il 94% dei pazienti, stessa percentuale della terapia di confronto (meropenem). In entrambi i trial il farmaco ha mostrato un buon profilo di tollerabilità e sicurezza.
«Ceftolozano/tazobactam può rappresentare un’opzione terapeutica innovativa rispetto alle terapie attualmente disponibili ed è un’alternativa valida per evitare un uso estensivo dei carbapenemici, i selettori più potenti di germi Gram-negativi multiresistenti nell’intestino dei pazienti fragili, ricoverati a lungo in ospedale» afferma Carlo Tascini, Direttore della 1° Divisione di Malattie Infettive a indirizzo Neurologico dell’Ospedale Cotugno, Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli di Napoli.

«Questo farmaco è attivo contro Pseudomonas aeruginosa con percentuali di sensibilità maggiori a quelle di tutti gli altri farmaci disponibili al momento in Europa, eccetto colistina, e rappresenta una valida alternativa ai carbapenemici anche per le infezioni da Escherichia coli e Klebsiella, produttori di beta-lattamasi a spettro esteso».

L’impiego del nuovo farmaco MSD potrà quindi permettere la riduzione del consumo di carbapenemi, diffusamente impiegati per il trattamento di queste infezioni, e quindi dei tassi di infezioni sostenute da batteri produttori di carbapenemasi (es. Klebsiella pneumoniae), nell’ottica della ‘carbapenem sparing strategy’ e dei principi della ‘antimicrobial stewardship’ per l’uso mirato e appropriato degli antibiotici disponibili.
L’approvazione di ceftolozano/tazobactam sottolinea l’impegno continuo di MSD nel combattere le malattie infettive, comprese quelle causate da patogeni resistenti, a rendere disponibili nuovi antibiotici che affrontino questa grave minaccia per la salute pubblica, e a sostenere un uso responsabile degli antimicrobici, per aiutare a rallentare lo sviluppo di resistenze e per preservare le opzioni terapeutiche attuali.

«MSD, da 125 anni, è in prima linea nella lotta contro le malattie infettive. Un’area che MSD ha sempre continuato a presidiare, anche quando la massa degli investimenti delle aziende si è diretta verso altre aree terapeutiche e che oggi si rinnova con l’arrivo di ceftolozano/tazobactam, un nuovo antibiotico che, per la sua azione sui patogeni Gram-negativi multiresistenti, permetterà di risparmiare antibiotici ad ampio spettro già in uso preservandone l’efficacia, favorendo così una reale adozione dei principi della stewardship antimicrobica», afferma Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato MSD Italia. «La nostra ambizione è quella di essere riconosciuti come il partner di riferimento della Sanità Pubblica nella lotta all’antibioticoresistenza, con la nostra offerta olistica di valore che parte dalla prevenzione attraverso i vaccini e arriva fino alla cura sia della salute umana che degli animali».

I trial clinici
L’approvazione di ceftolozano/tazobactam è stata supportata dai dati positivi di trial clinici. L’efficacia clinica di ceftolozano/tazobactam è stata valutata in due studi di fase 3: ASPECT-cUTI ed ASPECT-cIAI.
ASPECT-cUTI è un trial randomizzato, prospettico, multicentrico, a doppio-cieco, double-dummy, di non inferiorità per comparare efficacia e sicurezza di ceftolozano/tazobactam endovenoso (7 giorni) con levofloxacina endovenosa (7 giorni) in pazienti adulti con cUTI, inclusa la pielonefrite. L’obiettivo primario e gli obiettivi secondari chiave dello studio ASPECT cUTI erano di dimostrare la non inferiorità di ceftolozano/tazobactam versus la levofloxacina in pazienti adulti con cUTI (inclusa la pielonefrite).
ASPECT-cIAI è un trial multicentrico, prospettico, a doppio-cieco, randomizzato, per comparare efficacia e sicurezza di ceftolozano/tazobactam e.v. + metronidazolo e.v. rispetto a meropenem in pazienti adulti con cIAI che richiedessero intervento chirurgico. Gli obiettivi primario e secondario chiave erano quelli di dimostrare la non inferiorità di ceftolozano/tazobactam+metronidazolo versus meropenem in pazienti adulti con cIAI in termini di risposta clinica.
Entrambi i trial hanno soddisfatto gli endpoint primari predefiniti concordati con la FDA (Food and Drug Administration) e l’EMA; inoltre in entrambi gli studi clinici, i risultati delle analisi secondarie sono stati coerenti con il risultato primario e lo hanno supportato. Nel corso dei due trial, gli eventi avversi più frequenti per ceftolozano/tazobactam sono stati nausea, cefalea e diarrea.

La Boiardo sabato 12 novembre a Museo MIx

Da: Organizzatori

La Boiardo a Museo Mix sabato 12 novembre. Visita al Museo del Risorgimento e della Resistenza per la III B Boiardo, accompagnata dagli insegnanti Anna Ucci e Federico Duca. La classe è stata accolta da Antonella Guarnieri e Paola Chiorboli – rispettivamente direttrice del Museo e docente dell’ICS Alda Costa referente per le scuole e la didattica del team organizzativo di Museo MIX – che hanno guidato le classi nella visita alla collezioni e alle sale, inquadrandole nel periodo di riferimento. La classe ha assistito poi alla performance attoriale di Alessia Passarelli che ha drammatizzato le biografie storiche di Adele Mazzetti e Mario Arnoldo Azzi, partigiano ucciso nell’eccidio del Caffè del Doro.
Museo Mix riunisce in questo week end sedici musei a livello internazionale che hanno invitato attori ed esperti a giocare con le loro raccolte per migliorare la comunicazione con le proprie città e il proprio pubblico. Tra questi c’è anche il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, con tre team attivi sino a domenica 13 novembre su altrettanti suggerimenti e temi, individuati studiando i commenti dei visitatori. Al termine della visita la III B Boiardo, seguita dal referente Roberto Meschini di TryeCo 2.0, ha avuto modo di sperimentare la strumentazione Fablab: una piantina in 3d del museo che facilita le visite delle scolaresche, rendendole autonome.

Alice Ricciardi e Pietro Lussu riscoprono i grandi autori della Golden Age vocale

Da: Jazz Club Ferrara

Lunedì 14 novembre protagonista di Monday Night Raw è Alice Ricciardi, voce tra le più interessanti del panorama internazionale. Affiancata dal pianista Pietro Lussu, la vocalist milanese omaggerà con creativa originalità grandi autori della Golden Age vocale come Hoagy Carmichael e Cole Porter tra gli altri. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.
Capita sempre più spesso che il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, chiami a sé i nostri giovani musicisti più talentuosi. Prendiamo il caso di Alice Ricciardi, voce tra le più interessanti nel panorama internazionale e protagonista, assieme a Pietro Lussu – pianista di rara sensibilità ed eleganza – del prossimo appuntamento firmato Monday Night Raw in programma per lunedì 14 novembre (ore 21.30).
La vocalist milanese mastica musica da quando aveva sette anni e nei decenni a seguire il suo cursus honorum è stato inappuntabile. Scoccata l’ora della prima pubblicazione discografica con ‘Comes Love’ (Blue Note/EMI, 2008) e a seguito di numerose tournée nei più importanti club e festival europei con Fabrizio Bosso, Nicola Conte e James Cammack, oggi Alice vive da protagonista la scena della Grande Mela, dove ha realizzato ‘Optics’, suo nuovo apprezzato lavoro.
Quello che Alice e Pietro presenteranno al Torrione è un nuovo progetto che inizia nella tradizione ma che allo stesso tempo si discosta notevolmente da essa. I due coniugano il proprio amore per il repertorio della Golden- Age vocale dei grandi autori come Jerome Kern, Hoagy Carmichael, Rodgers & Hart, Cole Porter, con la ricerca del suono che il duo può creare attraverso la propria interpretazione e quindi attraverso un punto di vista attuale, trasformando le celebri composizioni del passato in qualcosa di assolutamente contemporaneo. Alice e Pietro re- immaginano i classici con intimità e spontaneità, lasciando che le canzoni parlino attraverso arrangiamenti minimali che evocano una vasta gamma di stati d’animo: dal nostalgico con echi noir, all’ ironico, avventuroso e talvolta leggermente surreale. Piccole alterazioni di dizione, timbro, tempo, l’uso di strumentazione non convenzionale come il Fender Rhodes e una tastiera Casio, dettagli della melodia e dell’armonia di canzoni famose come ‘Smoke Gets In Your Eyes’, ‘The Song Is You’ o piú oscure come ‘Guess Who I Saw Today’, fanno inaspettatamente luccicare le note, gli accordi e le parole come cristalli investiti dalla luce. Un concerto che si rivolge ad un pubblico eterogeneo, tra cui l’appassionato di jazz di lunga data ed il giovane dalle ‘orecchie aperte’ e svezzate con musica indie o pop.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 14 novembre sarà il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla ricercata selezione musicale di Andreino Dj. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

Informazioni
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Dove
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

Costi e orari
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Performance 21.30
Jam Session 23.00

Direzione artistica: Francesco Bettini

A Ferrara le idee assumono le fattezze di Garibaldi

Da: Organizzatori

Il primo risultato tangibile di Museomix formato Ferrara, il primo tassello prodotto durante la notte da una delle equipe dentro il Museo del Risorgimento e della Resistenza è un Garibaldi che sta nel palmo di una mano. La piccola scultura plastica è stata realizzata con materiale riciclato dalla stampante 3D, messa a disposizione da Tryeco 2.0: «Volevamo dimostrare ai ragazzi come funzionasse lo strumento – spiega il responsabile Roberto Meschini – rendendo tangibile il simbolo di questo luogo. Siamo pronti a rendere concreta qualsiasi idea dei museomixer». Sul mercato italiano i gadget che riproducono i busti dei grandi personaggi storici, ad esempio gomme da cancellare, antistress e chiavette usb, si stanno diffondendo molto e Garibaldi potrebbe essere il prossimo. Le tre equipe al lavoro sino a domani, che contano sei professionalità che lavorano in parallelo, sono formate da esperti dei contenuti, programmatori, designer, comunicatori, mediatori, e maker, gli artigiani ferraresi che si stanno impegnando per smontare e montare i vecchi supporti grazie ai nuovi prototipi (nella foto Marco Pigozzi alle prese con una fresa).

Entrando più nel dettaglio, i ‘terreni di gioco’ scelti dai 18 creativi si modellano sulle potenzialità del museo, ma soprattutto sulle sue necessità. Museomix riempie i vuoti di significati che non trascurino la tradizione. Tre definizioni per tre direzioni, si comincia con “È importante ricordare da dove si è venuti”: un museo che racconta periodi storici fondamentali, a partire dal tempo della presenza francese a Ferrara al termine del 1700, fino al secondo dopoguerra, segnato dall’esperienza della Resistenza, è un luogo in cui si rischia di perdersi. Orientarsi nella storia e tra i documenti che la testimoniano, è il solo modo per rendere il museo davvero utile. In questo senso gli innovatori si focalizzeranno su come muoversi nel Museo, avvicinare le informazioni al pubblico, superare le barriere linguistiche, condividere storie comuni. Si prosegue con “Memorie di persone”: Micro e macro storie che riportano in mente i racconti dei nonni, un museo «commovente e necessario» la cui storia è presente in tutta la città di Ferrara. «È bello che ci siano luoghi dove è permesso conoscere e lodare gli eroi del passato», il museo come luogo di valori condivisi, dove nessuno è escluso e dove si può riflettere sulla propria identità, quale che sia la nostra origine. In quest’ottica, invece, l’attenzione cadrà su come espandere lo spazio delle idee oltre alle sale, il racconto delle storie dei cittadini, favorire l’inclusione. Infine “Solo dal popolo si può cambiare una nazione”: Il museo del Risorgimento e della Resistenza è un museo che parla di noi, come fare per creare un dialogo tra noi (la comunità) e il museo? Una riflessione che vuole portare le esperienze del pubblico nel museo per fare in modo che ci si possa riconoscere in esso anche a distanza di secoli dai fatti raccontati, e aiutarlo a crescere. In questo terreno di gioco i museomixer si concentreranno su come sostenere il museo, creare nuovi pubblici, sviluppare un dialogo attivo.

Primo saggio di pianoforte lunedì 14 novembre alla Boiardo

Da: Organizzatori

Primo saggio degli allievi di pianoforte lunedì 14 novembre alle 17 alla Boiardo. Riccardo Orsatti, Clizia Toscano, Benedetta Petanaj, Donatella Padovani, Dario Marchetto, Lorenzo Calori, Matilde Negri, Marta Guerzoni, Roberta Bonfissuto, Sofia Mazzaglia, Sara Beltrami, Paolo Zangara, Alessandro Nava, Matilde Mecca, Tommaso Rossi, Francesca Sani, Lorenzo Calori, Gioia Previati, Roberta Caushi e Matilde Rizzati suoneranno brani didattici a due, quattro e sei mani di Vinciguerra, Schoemnmehl, Norton, Wegdwood, Bastien, Schmitz, Bach, Mozart e Clementi, colonne sonore di Ludovico Einaudi.

Al via la consegna dei kit per il porta a porta a Poggio Renatico

Da: Organizzatori

Sta per iniziare il giro di consegne, da parte di CMV Raccolta, dei kit per la raccolta dei rifiuti porta a porta nel territorio comunale di Poggio Renatico. L’attività partirà da Chiesa Nuova nella giornata di mercoledì 16 novembre.
Due squadre di tutor ambientali saranno dedicate alle utenze domestiche (cioè le famiglie), mentre una terza squadra sarà impegnata a contattare le utenze non domestiche (negozi, uffici, aziende ecc.). Per queste ultime sono previste due visite: la prima per verificare il fabbisogno di contenitori, la seconda per la consegna effettiva di sacchi e bidoni.
Tutte le visite, sia quelle rivolte alle famiglie che quelle rivolte alle attività, comprenderanno anche un’azione informativa e di istruzione sull’uso del kit.
Le consegne avverranno tutti i giorni dal lunedì al venerdì nella fascia tra le 11 e le 17, il sabato dalle 8 alle 14. Agli utenti non trovati in casa al momento del passaggio, i tutor lasceranno un avviso in buchetta con l’invito a presentarsi per il ritiro del kit, nelle giornate e negli orari indicati sull’avviso stesso, presso la tensostruttura in Piazza del Popolo.
Per tutti i dubbi e i chiarimenti è attivo il numero verde gratuito di CMV Raccolta 800 774750.

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza ai blocchi di partenza

Da: Organizzatori

Ieri mattina il Museo del Risorgimento e della Resistenza ha aperto la prima edizione italiana di Museomix, la maratona creativa che, fino a domenica prossima, vede impegnati 17 luoghi del mondo in un evento culturale all’insegna della tecnologia, partecipazione e creatività. Museomix è un evento culturale collaborativo e una comunità internazionale. Nello stesso weekend accade anche al Museo Tolomeo di Bologna, al Carlo Zauli di Faenza e al CAOS di Terni.

«In alcuni paesi africani per costruire un tetto si muove il villaggio – afferma Paolo Marcolini – all’aggiornamento della fruizione culturale della città deve partecipare la città. Perciò sono stato uno dei primi a iscrivermi a Museomix, per condividere la mia esperienza insieme ad altri giovani e non solo, per fornire nuovi strumenti da mettere a disposizione del pubblico. La partecipazione è l’unico metodo per innovare, grazie agli strumenti a disposizione, dalla tecnologia alle competenze storiche, dal vissuto di chi conosce Ferrara a chi ha viaggiato per il mondo. Tutto questo dovrebbe portare a un update il più interessate e aggiornato possibile».

Nel museo ferrarese tutto è pronto per iniziare seguendo alcune tappe che vanno dall’accoglienza dei 18 museomixer all’avvio del percorso creativo: una visita guidata del museo, la presentazione degli staff nati in questi mesi di preparazione, impegnati nel facilitare il processo creativo delle équipe, l’illustrazione di tutte le apparecchiature utilizzabili per ispirare e supportare la presentazione dei ‘terreni di gioco’, filoni tematici individuati dallo staff del museo per mostrarlo da punti di vista alternativi. Il primo giorno di Museomix è interamente dedicato alla conoscenza delle collezioni, al brainstorming e alla progettazione di nuovi prototipi che, solo durante la seconda giornata, inizieranno a prendere vita, grazie ai maker (artigiani) e ai designer che, in ogni équipe hanno il compito di dare una forma concreta all’idea.

«Museomix è un’occasione per rivedere con esperti di altri settori una collezione permanente e rimetterla in gioco – aggiunge Valeria Cereghini, un’esperta in materia che arriva da Torino – In particolare il Museo del Risorgimento ha bisogno di esporre in maniera più definita i contenuti che possiede. Sicuramente l’approccio senza barriere può dare spunti per rivedere una riorganizzazione degli oggetti in mostra, ad esempio aggiungendo schede di lettura e didascalie che agevolino il fruitore».

Presentato il programma della rassegna ‘VinArt. Libro con Bicchiere’,

Da: Organizzatori

Venerdì 11 Novembre è stato presentato il programma della rassegna ‘VinArt. Libro con Bicchiere’, che partirà ogni venerdì all’interno dello spazio espositivo di Fabula Fine Art Gallery di Ferrara, come momento di incontro tra autori ed artisti.
Il prossimo venerdì Giacomo Piazzi, filosofo d’arte, si incentrerà sul lavoro e sulla ricerca di Luca Zarattini, artista che è attualmente in mostra in galleria.
Zarattini, sull’onda del grande interesse avuto dalla sua proposta legata alla scultura e all’installazione, realizzata in occasione della fiera d’arte presso la Fabbrica del Vapore di Milano, ha avuto l’invito di esporre alla Five Gallery di Lugano e sarà presente alla prossima fiera d’arte di Colonia.
Nei venerdì successivi un libro d’arte a sorpresa terrà il filo degli incontri che nello spirito della Galleria avranno, parafrasando il titolo di una canzone di Gino Paoli, il sapore di ‘quattro amici in galleria’.
Lo staff di Fabula, con il nomadismo di Maria Letizia Paiato e Andrea Del Guercio, con la conduzione di Giorgio Cattani, la gallerista Annamaria Restieri e il supporto grafico di Veronica Zanirato, intende così dare continuità ad uno spazio, che non vuole essere solo nobile esposizione d’arte, ma anche una piazza culturale. Fabula Fine Art diventa così incrocio di varie esperienze, a preludio dello spazio OFF, il quale, nella cornice medievale dell’antico deposito delle carrozze estensi, allargherà i confini su una visione internazionale dei linguaggi artistici contemporanei.

Hilary ha vanificato il sogno di una donna presidente

Da: Paola Peruffo

Qualche considerazione in merito alle elezioni del nuovo presidente Usa. Non nascondo che all’inizio di questa estenuante campagna elettorale, da donna impegnata in politica, il mio istinto mi aveva portato a simpatizzare per Hilary Clinton. Non foss’altro che dall’altra parte si presentava un individuo soggetto a forti critiche circa il suo atteggiamento nei confronti del sesso femminile.
Nel corso della bagarre, conclusasi come sappiamo, si sono accavallati eventi e fattori che hanno indubbiamente condizionato l’esito della corsa.
Spendo volentieri due parole sulla teoria del voto di genere. Pressoché tutte le donne vorrebbero una maggiore rappresentanza femminile nei posti di potere. Ma bisogna sempre distinguere tra donna e donna. Hilary Clinton, per la sua storia e per il suo percorso, non ha saputo intercettare il consenso del voto delle donne, se non quello delle fasce sociali più elevate. Ma non è stato solo un fattore di antipatia, come qualcuno vuol far credere. Penso piuttosto all’idea di fronteggiare un avversario maschio e maschilista, contrapponendosi con atteggiamenti a lui troppo simili, anziché sfoderare quelle armi che una donna possiede: pragmatismo, calore umano, attenzione verso il prossimo, estro.
Quella schiera di costosissimi tailleur, mutevoli solo nel colore, hanno rappresentato la sintesi della mancanza di fantasia di Hilary. Nelle occasioni in cui ha cercato di mostrarsi popolare è risultata palesemente finta. Per lei parlava una carriera iniziata da first lady, gravata da un episodio enormemente pesante da gestire. Quel perdono che riservò all’epoca al fedifrago Bill, a posteriori è sembrato come un passaggio doloroso ma obbligato per la sua ascesa politica che, nella sua mente, avrebbe dovuto portare al seggio più alto della nazione.
Poche cose sono apparse più finte di quella rappresentazione di famiglia felice ostentata da lei, marito e figlia. Un vero abisso specchiate all’autenticità e alla verve dei coniugi Obama.
Hilary ha potuto contare sugli attestati di stima dell’establishment più influente, a cominciare dallo stesso presidente uscente, l’appoggio di Wall Street, l’endorsement di tutte le stelle di Hollywood (meno una: Clint Eastwood) il voto palese dell’intelligentia dei salotti di mezzo mondo. Roba da far impallidire la ricchezza monetaria e mediatica di un miliardario come Trump. Tutto questo, paradossalmente, le ha fatto perdere il sogno di poter essere la prima Lady Presidente, e più in generale l’ha fatta assurgere a emblema di un sistema autoreferenziale e fallace per la maggioranza degli americani. Insieme a lei viene rimandata a data da destinarsi l’opportunità di vedere una donna presidente del più potente paese al mondo.
La lezione americana ci insegna che certe scelte non possono essere imposte dall’alto, sperando nella mancanza di spirito critico dell’elettorato.
Di contro la rudezza di Trump è rimasta la stessa, dall’inizio alla fine della corsa. Una schiettezza che forse era l’elemento chiave che gli americani cercavano. Al di là delle dichiarazioni criticabili e criticate, prima e durante la campagna, dal suo discorso iniziale Trump ha lasciato intravvedere il proposito di governare in modo responsabile. Spero sia realmente così, per il bene dell’America, ma anche del resto del mondo.

Alan Fabbri in merito alla chiusura del Bar Piave

Da: Alan Fabbri

Sono decisamente perplesso di fronte al provvedimento della Questura di Ferrara che impone la chiusura del Bar Piave nella giornata di domani, in occasione del match Spal–Brescia.

Il Bar Piave costituisce uno dei pochi esercizi di riferimento per la clientela italiana che vive nel quartiere Gad, oltre a rappresentare un punto di ritrovo per i tifosi biancazzurri in occasione delle partite casalinghe della Spal.
La disposizione della chiusura forzata a fronte di un episodio di infrazione dell’ordinanza sugli alcolici, appare un provvedimento del tutto eccessivo se inquadrato in un contesto più ampio. Già valuto esagerato il divieto di somministrazione di birra all’interno del Paolo Mazza, diversamente da quanto avviene nella stragrande maggioranza degli impianti italiani.
I problemi macrospici del quartiere Gad li conosciamo bene tutti quanti. Le partite casalinghe della Spal dovrebbero, a mio avviso, rappresentare un momento per far tornare vivo e partecipato dai ferraresi un quartiere che in altri giorni si segnala quasi solo per episodi di cronaca nera concernenti a risse e spaccio di droga da parte di immigrati.
La chiusura del Bar Piave produce quindi un ingente danno economico a un esercizio commerciale che già fatica a fronteggiare la complicata situazione della zona oltre a rappresentare un importante riferimento per la vita e la sicurezza del quartiere.
Per questo spero vivamente che la Questura e lo stesso Comune possano rivedere le attuali disposizioni restrittive.

Pari opportunità, lunedì a Bologna seminario e workshop sulla prevenzione ed educazione

Da: Regione Emilia-Romagna

L’iniziativa, rivolta a insegnanti ed educatori, si terrà in Regione con l’assessore Petitti e la consigliera delegata della Città metropolitana, Scalambra

Dare informazioni sull’educazione al genere e sulla prevenzione ed educazione al contrasto della violenza. E’ l’obiettivo della giornata di lavori, che si terrà lunedì 14 novembre in Regione, aperta ad assessori all’istruzione e alle pari opportunità, ad operatori dei servizi socio-sanitari, educativi e alle pari opportunità, a dirigenti scolastici e insegnanti di tutte le scuole, ai coordinatori pedagogici, educatori e referenti di associazioni (Sala Auditorium, viale Aldo Moro 18).

Il programma prevede una seduta plenaria mattutina (dalle 9 alle 13,15) con la presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alle pari opportunità, Emma Petitti, e della consigliera delegata alle pari opportunità della Città metropolitana, Elisabetta Scalambra.

Nel pomeriggio (dalle 14,15 alle 17,30), invece, sono previsti workshop formativi dedicati a progetti e spunti per lavorare con i bambini e i ragazzi sulle tematiche di genere e sul contrasto agli stereotipi e alla violenza. Per ogni laboratorio è prevista la partecipazione di un massimo di 25 persone.

Incontro di Pepe Mujica con gli studenti a Bondeno

Da: Gruppo Lumi

Alle Scuole Superiori di Bondeno si è svolto un incontro davvero unico per stimolare gli studenti ad approcciarsi al mondo del lavoro con fiducia e speranza. In occasione del suo tour in Italia, è stato infatti protagonista della mattinata il senatore José Mujica, presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015. L’opportunità, per il Liceo Scientifico e l’IPSSC ‘G. Carducci’, è stata creata dal Gruppo Editoriale Lumi che, responsabile del viaggio del senatore attraverso incontri in diverse città, ha curato e pubblicato la prima traduzione italiana del libro ‘Una pecora nera al potere. José Mujica, la politica della gente’; è il ritratto di questa importante figura conosciuta in tutto il mondo, scritto dagli autori Andrés Danza ed Ernesto Tulbovitz che hanno accompagnato Mujica dall’Uruguay insieme alla moglie Lucia Topolansky, presente all’incontro in istituto.
Si è respirata una ventata di energia, portata dalle parole semplici e dirette di Pepe Mujica, che il Gruppo Lumi ha voluto presentare come modello esperto di ‘filosofia economica’ ai giovani studenti che si avviano ad essere uomini e che si affacciano sul mondo di domani.
Indicazioni semplici, ma dense di significato, quasi un testamento spirituale, non solo suo ma della sua generazione alle nuove generazioni, che trova il fulcro nell’invito a un impegno attivo di ‘lotta’ nella società e nella difesa del tempo libero, un tempo fondamentale per l’uomo di oggi, troppo spesso rapito dal desiderio di successo e dall’impegno lavorativo, ma altrettanto infelice o suicida. ‘Il tempo libero è una necessità’, apre il senatore Mujica; l’uomo deve difendere con forza questo spazio nel quale dedicarsi alle sue passioni, coltivare i suoi interessi e soprattutto curare le relazioni interpersonali e gli affetti familiari, via prediletta per raggiungere la felicità. La difficoltà per le nuove generazioni sta certamente in un mondo più complesso, in cui anche il lavoro è cambiato velocemente e profondamente e molto è destinato a cambiare ancora, anche per l’inserimento dei robot nei cicli produttivi, che però, sottolinea Mujica, non potranno mai sostituire l’uomo, che deve, proprio per questo, riscoprire, accanto a quello intellettuale, il lavoro manuale, artigianale e contadino. Accanto al personaggio internazionale di Pepe, Gabriele Manservisi, amministratore del Gruppo Lumi ha voluto accostare anche due esempi di spessore nel panorama imprenditoriale locale: Luciano Pollini, amministratore delegato di Gescad, azienda software e a.d. BIA, impresa del Cous Cous e Raffaele Vassalli, della Vassalli Bakering, professionista della panificazione. Sulla scia infatti del progetto Play Valley, che fornisce ad aspiranti imprenditori gli strumenti informativi necessari per avviare una start up, l’intento è stato quello di proporre agli studenti esempi positivi tratti dal mondo del lavoro, che possano dare consigli, raccontando la propria esperienza, fatta certo di fatica e sacrificio, ma anche di soddisfazione. Una iniezione di ottimismo in questo particolare momento storico, anche per il paese di Bondeno che proprio il 9 novembre ha visto attivare, da parte del Comune, il bando dedicato all’economia del territorio. Il radicamento alle proprie origini è stato richiamato da José Mujica, che da sempre vive con la moglie in una fattoria della periferia di Montevideo, piccolo centro di campagna dal quale egli, come vediamo, ha saputo nonostante tutto diventare ‘grande’. Si tratta di quel ‘localismo’ di cui si è ripreso a parlare non più come simbolo di chiusura, ma come termine volto a riaffermare l’importanza di valori basilari come la sobrietà e la passione per quello che si fa. La carica espressiva di questi concetti è massima se si pensa che non sono solo belle parole, ma vita vissuta di un uomo come Pepe che ha saputo andare controcorrente e rimanere fedele a se stesso nei diversi momenti della vita, come il testo di Una pecora nera al potere evidenzia in ogni suo tratto.
Di questi messaggi hanno potuto godere e probabilmente trarre frutto in primo luogo gli studenti, poi la Dirigente Scolastica Licia Piva, il Vice Sindaco di Bondeno, Simone Saletti, e l’Assessore alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri che hanno voluto consegnare a nome dell’amministrazione l’opera realizzata dall’artista Gianni Cestari in occasione del sisma. Presenti anche Riccardo Bizzarri, sindaco di Masi Torello e Giovanni Sirotti, dirigente dell’ASD Pallamano Estense, organizzatori, con Manservisi, del tour del senatore Mujica.

Stop all’erosione della Costa di Comacchio

Da: Ascom Ferrara

La tempistica ed il suo rispetto sono cruciali per la realizzazione di una masterplan contro erosione e subsidenza a difesa della Costa di Comacchio e dei suoi Lidi: stamani (11/11) una delegazione di operatori balneari e di associazioni della Costa – coordinata da Gianfranco Vitali presidente di Ascom Comacchio e composta dal primo cittadino di Comacchio Marco Fabbri con il suo vice Fantinuoli, da Nicola Bocchimpani (As. Balneari Scacchi Pomposa e Nazioni), Luca Callegarini (Confesercenti Delta) e Gianni Nonnato (Nuovo Consorzio Nazioni) – è stata ricevuta dall’assessore regionale competente Paola Gazzolo e dal suo staff tecnico.
L’obiettivo era verificare lo stato dell’arte (dopo l’incontro del 5 luglio scorso a Comacchio) rispetto ad un futuro progetto di salvaguardia complessivo che nel medio e lungo periodo sia davvero efficace contro il mare che divora la spiaggia con essa le speranze economiche ed occupazionali degli imprenditori.
Il presidente Vitali commenta a conclusione dell’appuntamento odierno: “Innanzitutto intendo ringraziare l’assessore Gazzolo – e prosegue – era necessario un punto fermo ed un momento di confronto, sincero e costruttivo. I tecnici regionali ci hanno illustrato le linee guide del progetto costiero (che dovrebbe essere inserito nel piano nazionale ‘Italia Sicura’) e che richiede tempi complessi e che vede in questa momento la definizione dei parametri per la costa Comacchio e dei suoi Lidi per definire le urgenze strutturali maggiori. Dal canto nostro abbiamo sottolineato che nella formulazione dei parametri alla base dei futuri interventi contro l’ingressione marina non si tenga conto solo dei danni alle persone ma anche dei possibili rischi per le attività economica e turistiche presenti sulla spiaggia. Al momento sono previsti per alcuni interventi prioritari di ripascimento uno stanziamento di 300mila euro – conclude il presidente Ascom – che dovrebbero essere impiegati e realizzati entro la metà dell’aprile 2017. Un prossimo incontro di approfondimento tra le parti è già in calendario ai primi di dicembre”.

Hera: la ricerca di perdite nelle reti idriche viaggia attraverso lo spazio

Da: Hera

Hera: la ricerca di perdite nelle reti idriche viaggia attraverso lo spazio Prima in Italia, l’azienda si è dotata di un nuovo sistema basato sulla scansione del suolo tramite satellite sviluppato in collaborazione con la società israeliana Utilis. Il sistema, già sperimentato da Hera con ottimi risultati a Ferrara, dal 2017 sarà utilizzato nel bolognese e in Romagna per integrare l’attività programmata di ricerca perdite. Solo nel 2015, grazie all’attività di ricerca delle perdite in rete, il Gruppo ha recuperato oltre 1.500 milioni di litri di acqua
A caccia d’acqua con il satellite; niente a che vedere con l’esplorazione di altri pianeti, si tratta invece di una nuova tecnologia per contrastare il fenomeno delle perdite occulte dalle reti idriche, cioè quelle perdite nascoste che non si manifestano con fuoriuscite visibili d’acqua e che sono spesso presenti nelle reti di distribuzione.
Il nuovo sistema di ricerca, particolarmente sofisticato e tecnologicamente avanzato, permette una precisione ancora maggiore nell’individuazione delle perdite dai tubi interrati.
Prima azienda in Italia ad adottarlo è stata Hera, secondo operatore a livello nazionale per volumi di acqua erogata (300 milioni di metri cubi l’anno), che l’ha già sperimentato sulla rete di Ferrara. I risultati sono stati ottimi, tant’è che la multiutility ha deciso di dotarsi di questo sistema, prevedendo nei prossimi anni la scansione tramite satellite degli oltre 27 mila km complessivamente gestiti in Emilia Romagna.
In particolare, già nel corso del 2017 il nuovo sistema sarà utilizzato per integrare l’attività programmata di ricerca perdite sui territori bolognese e romagnolo.
Il Gruppo, lo ricordiamo, serve nell’idrico oltre 3,6 milioni di abitanti e 239 comuni di Emilia-Romagna, Marche e Triveneto.
Il progetto è realizzato da Hera grazie alla partnership con Utilis, società israeliana che con un team di esperti in geofisica, idrologia e di gestione della rete ha sviluppato una tecnologia unica e all’avanguardia in questo campo. In particolare, per la rilevazione di perdite d’acqua dolce in sistemi di approvvigionamento idrico vengono analizzate le scansioni acquisite dai satelliti, basandosi sulla stessa tecnologia utilizzata per cercare l’acqua su altri pianeti.

Sperimentato con successo a Ferrara, il nuovo sistema consentirà a Hera di integrare la ricerca perdite programmata sulla rete
Il progetto pilota di utilizzo della nuova tecnologia si è svolto a Ferrara, dove Hera ha una tradizione consolidata nella gestione del servizio idrico. La scansione satellitare ha riguardato 650 km di rete.
Nella sperimentazione svolta da Hera, la ricerca tramite satellite ha fornito un’alta attendibilità: sono state trovate perdite effettive nell’80% dei casi segnalati come perdite significative.
I positivi risultati raggiunti hanno indotto Hera a integrare la nuova ‘tecnologia satellitare’ con le tecniche tradizionali di ricerca che già utilizza, consentendo quindi di incrementare la percentuale di rete ispezionata annualmente.

La ricerca ‘satellitare’ delle perdite idriche, ecco come funziona
L’innovativa tecnologia si basa sull’analisi, mediante un algoritmo, di una scansione del sottosuolo. Le immagini sono acquisite dal satellite Alos-2, gestito dalla Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA), in orbita a circa 650 chilometri sopra la terra, che utilizza segnali elettromagnetici con una lunghezza d’onda in grado di penetrare il terreno. Il sistema è utilizzabile sia di giorno, sia di notte e in qualsiasi condizione meteo.
La scansione satellitare rileva alcuni elementi che possono essere indicativi, ad esempio l’eventuale presenza di cloro, elemento rivelatore dell’acqua potabile. L’acqua, infatti, secondo le normative vigenti deve essere addizionata di predefiniti quantitativi di cloro, prima di essere immessa in rete, perché sia protetta da eventuali successive contaminazioni batteriche.
I dati ottenuti attraverso la scansione vengono ripuliti dalle informazioni distorte e incrociati con lo schema della rete acquedottistica. In questo modo s’individua una mappa nella quale sono evidenziati punti della rete in cui sono presenti possibili perdite.
La vera e propria ricerca fughe in loco viene svolta in seguito con i metodi tradizionali, ma, grazie alla precisione del nuovo sistema, in ambiti assai più circoscritti.

Ricerca delle perdite: nel 2015 Hera ha recuperato oltre 1.500 milioni di litri di acqua
Grazie a questa attività già messa in campo da anni dalla multiutility, solo nel 2015 sono state individuate e riparate 450 rotture. La stima complessiva del volume recuperato è pari a oltre 1.500 milioni di litri di acqua, equivalente a oltre un miliardo di bottiglie, ovvero circa 230 bottiglie per ogni abitante dell’Emilia-Romagna.
Per raggiungere questi risultati Hera, fra le prime in Italia, si è dotata di un approccio metodologico e scientifico utile a individuare la priorità delle zone in cui svolgere la ricerca perdite, attività che ogni anno si esegue sul 15% circa dell’intera rete gestita.
In particolare, per svolgerla in modo efficace ed efficiente è stato sviluppato un algoritmo di supporto, che tiene conto di alcuni fattori importanti per programmare le priorità, ad esempio l’incidenza delle perdite per singola porzione di territorio, il numero di rotture già verificate e la pressione di esercizio delle reti (dove la pressione è maggiore, è probabile anche una maggiore dispersione di volumi d’acqua in caso di rottura). Rientra nei parametri pure la disponibilità di risorsa: ad esempio nelle zone in cui possa risultare ridotta, soprattutto nel periodo estivo, è necessario mettere in campo tutte le tecniche disponibili per non disperderla.

La distrettualizzazione: un ulteriore contributo alla ricerca di perdite
La distrettualizzazione è un altro sistema utilizzato da Hera per gestire le reti acquedottistiche, monitorandone eventuali anomalie.
Con la distrettualizzazione le reti vengono suddivise in settori (o ‘distretti’) su cui s’installano misuratori di portata, grazie ai quali è possibile svolgere un’azione di controllo, per esempio sui consumi d’acqua minimi notturni.
In questo modo si ottengono dati che offrono indicazioni sulla presenza di eventuali perdite occulte in quella porzione di rete. Recentemente tutti i bilanci di portata dei distretti monitorati sui territori in cui la multiutility gestisce il servizio idrico sono stati importati sul sistema di telecontrollo del Gruppo, che si trova a Forlì, all’interno di un polo tecnologico considerato all’avanguardia a livello europeo.
Questo consente di avere un report aggiornato in tempo reale sull’andamento delle portate, così da poter agire in modo rapido su eventuali anomalie. Lo stesso software che permette agli operatori il monitoraggio dei distretti e un’adeguata reportistica è stato sviluppato internamente dei tecnici del Telecontrollo di Hera, in collaborazione con i colleghi della Direzione Acqua.

“Hera ha sempre guardato con entusiasmo all’innovazione, allo sviluppo di nuove tecnologie e alla loro sperimentazione”, dice Franco Fogacci, Direttore Acqua del Gruppo Hera. “Per questo motivo e per contrastare la dispersione di risorsa idrica nelle reti gestite, ogni anno investe nella ricerca programmata delle perdite idriche, adottando i sistemi più moderni ed efficienti. Una di queste è proprio la nuova tecnologia basata sul rilevamento satellitare, frutto della collaborazione e ricerca svolte ad alto livello internazionale con la società Utilis.”

“Questo nuovo sistema di ricerca delle perdite occulte nelle reti idriche è estremamente innovativo e dimostra concretamente a quale livello di beneficio e di precisione possa condurre l’applicazione di tecnologie all’avanguardia anche nella risoluzione dei problemi che riguardano servizi di prima necessità”, afferma Jonathan Jacobi, Direttore Commerciale Utilis. “Non è un caso che per questo progetto, mai realizzato in Italia prima d’ora, la nostra società abbia scelto come partner Hera, una delle aziende più innovative e rappresentative nel settore idrico a livello nazionale”.

Il tartufo bianco re della tavola a Sant’Agostino

Da: Fuoriporta

Tuber magnatum pico. Già il nome rende subito l’idea di un prodotto unico da conservare per le occasioni più importanti. Se poi si utilizza la denominazione comune, tartufo bianco, ecco che quell’immagine si trasforma come per magia in profumi deliziosi e in ricette alle quali è impossibile resistere. Dall’11 al 27 novembre, per tre fine settimana consecutivi, Sant’Agostino torna a festeggiare il suo tesoro più prezioso con la decima edizione della Sagra del Tartufo autunnale; una specialità che cresce abbondante nel bosco della Panfilia, meraviglia naturalistica che sorge a pochi passi dalla ‘città del tartufo’ in provincia di Ferrara.

Dall’11 al 13, dal 18 al 20 e ancora dal 25 al 27 novembre, mentre la natura si divertirà a colorare di sfumature rosse ed arancioni alberi e boschi, l’oratorio Don Isidoro Ghedini si trasformerà in uno spazio in cui le ricette a base del tartufo più pregiato renderanno unici la polenta, i tortellini fatti a mano, le crespelle, le rosette Nerina, le lasagne, la faraona, la parmigiana, le uova e tante altre specialità preparate dalle rizdore locali, nello stand gastronomico aperto ogni sera dalle 19.30 e la domenica anche a pranzo dalle 12.00.

Ricercato dagli chef di tutto il mondo, con il suo profumo intenso e delicato che inebria l’olfatto e preannuncia piatti da buongustai, il Tuber magnatum pico ha dimensioni che variano da quelle di un pisello a quelle di una grossa patata, ha un odore particolarmente spiccato e cresce in pianura e in collina in simbiosi con tigli, pioppi, querce e salici; e a testimonianza di un legame antico e profondo che affonda le sue radici nell’origine alluvionale dei terreni e nella presenza di essenze arboree adatte alla sua crescita, Sant’Agostino fa parte dal 2009 dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo.

Nei tre fine settimana della sagra, chi vorrà abbinare la buona cucina a un’esperienza diretta a contatto con la natura potrà visitare il Bosco della Panfilia, dove sotto farnie, frassini, pioppi bianchi e olmi, cresce da sempre il delizioso fungo. Un vero e proprio paradiso naturalistico a pochi passi dal fiume Reno che vale la pena di essere visitato, al pari della chiesa parrocchiale e del palazzo Comunale, realizzati entrambi nel XVI Secolo in stile neoclassico. Nei dintorni spiccano invece l’Oratorio Ghisilieri – Chiesa Vecchia nella frazione di San Carlo e il Museo Ferruccio Lamborghini, un viaggio emozionante nella storia del ‘marchio del toro’, dal primo trattore ad alcune fra le auto più dirompenti di tutti i tempi.

Un film a merenda, la rassegna cinematografica per i più piccoli

Da: Arci Ferrara

Il cinema è un momento culturale che si fa apprezzare da grandi e piccini, per molti uno svago irrinunciabile e certamente una delle occasioni migliori per crescere e avvicinarsi al mondo della cinematografia divertendosi. Proprio per i bambini è stata pensata da Arci Ferrara una rassegna che propone alcuni film usciti nel corso dell’ultimo anno di alto valore artistico, sia per gli argomenti trattati, sia per la qualità dell’animazione, a cura dei registi che maggiormente hanno colpito la critica. Nell’ottica di dare spazio a una proposta che vada oltre la concezione del cinema ‘multiplex’, gli appuntamenti sono ideati come un momento dedicato alle famiglie, che sostenga allo stesso tempo la diffusione della cultura cinematografica in città.
Un film a merenda, questo il titolo della rassegna, propone quattro diverse proiezioni animate in altrettante domeniche invernali, che si andranno ad alternare ai pomeriggi previsti dalla rassegna teatrale organizzata dal Teatro Comunale (Teatro Ragazzi), completando l’offerta culturale per l’infanzia portata avanti dalle associazioni e dalle istituzioni ferraresi. Il costo del biglietto d’ingresso è di 4 € per gli adulti e di 3 € il ridotto per i bambini.

La seconda edizione della rassegna è resa possibile grazie al contributo e alla collaborazione di quattro partners che per il secondo anno consecutivo hanno deciso di supportare questa iniziativa dedicata alle famiglie: Cassa di Risparmio di Cento, Don Giovanni La Borsa Bistrot e Salvi Vivai. La visione del secondo film è possibile, invece, grazie al sostegno della cooperativa Camelot, che da anni dedica l’intensa attività di decine di operatori esperti al mondo dell’infanzia attraverso servizi educativi e formativi, scolastici ed extrascolastici, che si integrano con i servizi pubblici locali e con le altre realtà locali del Terzo Settore, allo scopo di fornire strumenti di autonomia e crescita a bambini e ragazzi.

Grazie alla speciale partnership con la gelateria La Romana (via Palestro, 33), conservando il biglietto del cinema si otterrà uno sconto sull’acquisto di un gelato.
Ecco il programma completo dei film che verranno ospitati dal Cinema Boldini:
Domenica 13 novembre, ore 15.30 La canzone del mare
Domenica 4 dicembre, ore 15.30 Il bambino che scoprì il mondo
Domenica 22 gennaio, ore 15.30 Robinson Crusoe
Domenica 5 febbraio, ore 15.30 Billy il koala

Un film a merenda: La canzone del mare

Tra le onde dell’Oceano Atlantico vivono ancora le creature magiche della tradizione irlandese, riempiendo la natura incontaminata e selvaggia delle coste d’Irlanda con i loro colori e la loro vivacità.
Tra di loro, anche Saoirse, la sorellina di Ben, scopre di appartenere a una specie antica, le selkie: creature fatate che vivono come esseri umani sulla terraferma, e come foche nell’acqua.
La storia di Saoirse viene raccontata nel suggestivo film d’animazione La canzone del mare (Bolero Film), che inaugura la rassegna Un film a merenda organizzata da Arci Ferrara. Il regista Tomm Moore racconta in 93 Minuti una favola antica, modernizzata e resa fruibile per i bambini di oggi grazie all’ambientazione contemporanea. Le leggende del folklore popolare si intrecciano a un percorso di formazione e di crescita che accomuna l’infanzia dei protagonisti, Ben e Saoirse, con quella dei piccoli spettatori, trasportandoli in un mondo magico e lontano che li farà volare, anzi nuotare, con la fantasia.
L’immaginazione viene stimolata non solo dalla presenza degli stravaganti personaggi, ma anche dall’animazione grafica, tanto semplice nei tratti quanto efficace nel suggerire emozioni intense e genuine. Il canto del mare è un simbolo, un grido di speranza e determinazione, ma soprattutto una melodia in grado di garantire la sopravvivenza delle molte creature magiche della tradizione: una missione, per Ben e Saoirse, che non avranno paura di portare a termine, superando le avversità della situazione.
La proiezione è prevista per domenica 13 novembre alle 15.30, al Cinema Boldini; conservando il biglietto del cinema si otterrà una riduzione sul prezzo del gelato alla Gelateria La Romana, partner della rassegna cinematografica.
Il costo dell’ingresso è di 4 € intero e 3 € ridotto (bambini).
Per ulteriori informazioni o per il programma completo della rassegna, consultare il sito www.arciferrara.org .

A Unife la presentazione del libro ‘Gruppo d’Azione. Sovvertire l’ordine – creare il caos’

Da: Università di Ferrara

Lunedì 14 novembre dalle ore 14.15 alle 16 presso l’Aula Magna Drigo del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Ferrara (via Paradiso, 12), si terrà la presentazione del libro ‘Gruppo d’Azione. Sovvertire l’ordine – creare il caos’, di Filippo Landini e Alessandro Casolari. Gli autori ne parlano con Giuseppe Scandurra, Professore del Dipartimento di Studi umanistici di Unife.

Questa è la storia di un gruppo di adolescenti degli anni 80, nati e cresciuti a Ferrara, il cui ambiente era la strada e la Curva Ovest dello stadio. Alcuni andavano anche a scuola. Tutti insieme appartenevano al Gruppo d’Azione, la prima linea degli ultrà della SPAL, la storica squadra di calcio fondata nel 1907. Una demenziale aggressività li accompagnava nei loro percorsi ferraresi ed extra urbani. Una inevitabile predisposizione a creare problemi li caratterizzava nel panorama cittadino. In una declinazione sociologica, i commenti della cittadinanza non si spostavano quasi mai dal definirli delle marginalità giovanili che non riuscivano ad adattarsi al vivere civile.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

Fermati cacciatori da Polizia provinciale in operazioni condotte fra Codigoro, Jolanda e Berra

Da: Provincia di Ferrara

Cinque cacciatori sono stati segnalati all’autorità giudiziaria, perché utilizzavano richiami acustici vietati dalla legge, un altro perché stava utilizzando un fucile a quattro colpi anziché i tre consentiti e una settima doppietta in quanto, avendo rimosso quello che in gergo si chiama ‘fermo’, riusciva a esplodere fino a cinque colpi.
Le operazioni, condotte insieme dalla Polizia provinciale e da alcune guardie volontarie, hanno portato anche al sequestro di 18 allodole uccise con mezzi vietati.
Per ognuno dei reati contestati – ossia caccia con mezzi vietati, uso di richiami acustici irregolari e fucili con un numero superiore alle tre cartucce consentite -, è prevista un’ammenda fino a 1.580 euro.
La Procura di Ferrara ha convalidato i sequestri dei fucili, dei richiami e della fauna selvatica rinvenuta.
Due dei fermati dagli agenti provinciali e dai volontari (rispettivamente della Federcaccia e del raggruppamento guardie ecologiche volontarie di Ferrara), avevano sotterrato il richiamo acustico nel tentativo, vano, di occultarlo alla vigilanza.
Le operazioni sono state condotte fra Codigoro, Jolanda di Savoia e Berra. “Un’ennesima operazione – commenta soddisfatto il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – condotta con successo grazie alla collaborazione tra agenti e guardie volontarie, a conferma della necessità che sia mantenuto un continuo controllo del territorio per affermare il rispetto delle regole, che devono valere per tutti”.

‘Ritorno al Giardino’: la mostra di Finzi per il centenario di Bassani

Da: Meis web

Le iniziative per il centenario della nascita di Giorgio Bassani vedono il loro apice nel convegno dedicato allo scrittore in programma tra Roma e Ferrara dal 14 al 19 novembre. Ad affiancarlo, l’inusuale mostra ‘Ritorno al Giardino’ dell’artista statunitense Eric Finzi, la cui famiglia è di origine ferrarese. Promossa dal Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, l’esposizione raccoglie opere ispirate a ‘Il Giardino dei Finzi Contini’ di Bassani e verrà inaugurata martedì 15 novembre, alle ore 18.00, presso Casa di Ludovico Ariosto (Via Ariosto 67, Ferrara), dove sarà illustrata dallo stesso Finzi, insieme al Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Ferrara Massimo Maisto e ai dirigenti degli enti organizzatori.
Un filo sembra legare i lavori di Finzi alla presentazione del MEIS fatta lo scorso 2 novembre a Tel Aviv, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini e del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, accompagnati dal Presidente del MEIS Dario Disegni e dal Direttore del Museo Simonetta Della Seta. In quella occasione, infatti, e di fronte ai massimi esponenti del mondo culturale israeliano, è stato esposto il manoscritto de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’, donato alla città di Ferrara da Ferigo Foscari, nipote di quella Teresa Foscari alla quale Bassani dedicò e affidò i quattro quaderni autografi. E proprio Tagliani, Disegni e Foscari interverranno, giovedì 17 novembre, all’incontro previsto in Castello Estense (Sala dei Comuni) sul tema ‘Il Giardino dei Finzi Contini: la donazione del manoscritto autografo’ (ora custodito presso la Biblioteca Ariostea), per il ciclo di appuntamenti che la prossima settimana illuminerà la figura di Bassani, la sua opera letteraria e il suo impegno civile.
“Che cosa significa essere un essere umano, depositato, come i pigmenti che scorrono nella resina epossidica, in culture diverse durante la fuga da una persecuzione sistematica? Come conciliare la vita di privilegio, la vita delle aspettative, la vita della fama, con la necessità di silenzio assoluto, la necessità di invisibilità, la necessità di nascondere la propria identità? Che cosa significa rimandare l’intimità per paura di rivelare se stessi? Un mondo in cui l’innocenza del gioco del tennis, delle biciclette entrano in conflitto con il mondo del dissenso. Un mondo in cui la realtà distrugge il giardino idilliaco”. Come efficacemente espresso dallo stesso Eric Finzi, nei suoi dipinti e installazioni, la tragica vicenda dei Finzi Contini del romanzo viene rappresentata attraverso la sottile lente della resina epossidica che, come fossero frammenti di un’antica ambra, congela per sempre il mondo perduto di quella famiglia ebraica della finzione letteraria, strappata alla vita, come tante altre vere famiglie ebraiche di Ferrara, dalla persecuzione nazi-fascista: i ritratti e gli oggetti della quotidianità, dalla bicicletta alla racchetta da tennis (simbolicamente intitolata ‘Night of Crystal’), i paesaggi e le persone, i loro comportamenti e tic espressivi, fino alla scena in cui Micol Finzi Contini e i suoi familiari scendono per l’ultima volta la scalinata della propria casa.
La mostra, patrocinata dal Comune di Ferrara, dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – UCEI e dal Comitato nazionale per le celebrazioni della nascita di Giorgio Bassani, è a ingresso gratuito e proseguirà fino al 31 gennaio 2017.

Un commento a Trump Presidente

Da: Mario Zamorani

Trumpopoly

Con Trump al centro sarebbe interessante costruire l’aggiornamento del vecchio gioco da tavolo Monopoly; basti pensare a quante opportunità per ‘probabilità’ e ‘imprevisti’, ma soprattutto ci sono le case e gli alberghi da edificare e con cui arricchirsi. Potrebbe chiamarsi Trumpopoly (avviso per chi produrrà il Trumpopoly: rivendicherò i miei diritti d’autore).
Ora gli Stati Uniti hanno eletto Trump Presidente, anche se è senza alcuna esperienza politica, con programmi incerti e zigzaganti, bugiardo seriale, certo inadeguato e quasi imbarazzante, aggressivo, sessista e a parole anche razzista. Un Presidente al passo con i tempi? Così pare.
Mi dissocio dai molti commentatori che hanno parlato di Trump come espressione ‘dell’America profonda’. Penso si tratti di un voto che viene dalla profondità dei singoli americani, dal buco nero profondo che alberga in essi: tutt’altra cosa. La paura del presente e del futuro (della globalizzazione, cioè di eventi che possono piacere o no ma che non si possono arrestare; della complessità crescente; del potere della tecnologia e così via), derivante dall’incapacità di capirli, determina la risposta che quasi sempre la paura impone: ci si chiude a riccio. Si alzano muri e si cerca un nemico contro il quale combattere, trovando in questo comportamento e in questa fuga dalla realtà un po’ di apparente certezza e di rassicurazione. Si sprofonda verso arcaismi e primitivismi tribali, ci si trincera, si comprano nuove armi e lo stesso voto diventa un’arma; ogni singola parola diviene arma. Protezionismo, declinato in tutte le modalità e forme che riusciamo a concepire, diventa la parola magica che ci darà sicurezza e serenità: la nostra nevrotica coperta di Linus.
La politica e la storia americane sembrano in grado di mettere in atto compensazioni ma non credo che l’Europa, Italia compresa, abbia gli strumenti per farlo a fronte dell’onda lunga che probabilmente arriverà fin qui e che verrà banalmente e per loro utilmente cavalcata dai populisti iperprovinciali nostrani. Che fare se si ritiene di trovarsi di fronte a un grande pericolo? Innanzitutto bisogna studiare per capirlo. Scavare nel profondo come ad esempio sanno fare sociologi, antropologi e psicanalisti. Se tutti i media americani hanno fallito nel più straordinario dei modi nella lettura delle cose esistenti, significa che ci troviamo al cospetto di mutamenti non di costume o culturali ma ben più profondi, decisamente antropologici. La politica, se ancora esiste, credo debba ripartire da qui se vuole salvare partiti democratici, istituzioni democratiche e una politica dei e per i cittadini e per il futuro. La progressiva distruzione della classe media, asse portante delle idee e complessivamente della società che conosciamo, se non si interviene subito con studio e azione, rischia persino di decretare la fine della democrazia, per quanto imperfetta, così come la conosciamo.
Giocare a Trumpopoly ci farebbe bene, ci farebbe comprendere la differenza fra un gioco e la vita reale; con un pensiero riverente a Charlie Chaplin e alla sua parodia del nazismo in Il grande dittatore.

Operazione Aemilia: i retroscena di un’indagine

Da: Organizzatori

Emozionante incontro con la giornalista Sabrina Pignedoli all’Istituto d’Istruzione Superiore di Argenta e Portomaggiore, nel quale la giornalista ha definito le sue indagini sulle infiltrazioni dell’Andrangheta in territorio reggiano una vera e propria ‘portata in faccia per i reggiani’.

La Pignedoli formatasi al DAMS, ha raccontato della sua passione per lo studio di atti giudiziari e di carte processuali  sin dal 2009. Tale passione l’ha portata a Gennaio 2015 ad interessarsi dell’operazione Aemilia, studiando con coraggio e con dovizia di particolari le carte processuali inerenti le infiltrazioni dell’andrangheta in territorio Reggiano e di tutti quegli ‘Imprenditori’ che hanno speculato sulla pelle della gente comune.

Ogni giorno che passa

Da: Organizzatori

Uscirà venerdì 11 novembre 2016 il videoclip ‘OGNI GIORNO CHE PASSA’ pubblicato Jaywork tratto dal brano scritto da Leonardo Veronesi e interpretato da Silvia Boreale. Il brano è uscito su tutti i portali digitali lo scorso 7 ottobre pubblicato dalla etichetta Jaywork di Paolo Martorana e Luca Facchini e sta riscuotendo un notevole successo di critica e di pubblico. La regia, il montaggio e le riprese di questo nuovo videoclip sono di Marco Lui, regista famoso che ha collaborato con FIORELLO per il quale ha curato riprese, regia e montaggio del backstage della tournée teatrale Fiore, nessuno e centomila, oltre ai backstage della trasmissione Viva Radio Due. Nel 2011 ha firmato la regia e prodotto il lungometraggio The book of life dove ha recitato anche il ruolo da protagonista. L’anno seguente ha invece girato il film Dr Smith e il castello fantastico, mentre nel 2013 ha girato Cripta che è stato presentato al LDS Film Festival nello Utah. Nel 2014 ha girato John- il segreto per conquistare una ragazza inserendo nella colonna sonora un brano di Leonardo Veronesi ‘Il colore Giallo’ interpretato da Enrica Bee, realizzando anche il videoclip ufficiale del brano. Marco Lui ha lavorato per per artisti famosi nella ideazione e realizzazione di video, per conto della 20th Century Fox nel creare contenuti speciali sul doppiaggio. Ha realizzato spot, videoclip, documentari, dvd per molti artisti e società prestigiose. Ha condotto per due anni uno spazio all’interno del Gt. Ragazzi. Lavora per LO ZECCHINO D’ORO dell’Antoniano di Bologna ormai da diversi anni.
Con Veronesi la collaborazione è iniziata alcuni anni fa attraverso i videoclip ‘Svalutation’ e ‘Bugia’ e prosegue tuttora la fruttuosa collaborazione artistica fondata su una grande sintonia di intenti. Come sempre per proseguire la linea di Veronesi del ‘videoclip tour di Ferrara’ per valorizzare in campo nazionale la nostra città sono state scelte location che rappresentano eccellenze nei loro ambiti: NEWTON STORE, HOTEL CARLTON e HOTEL OROLOGIO. Presentato in anteprima nazionale al COLLEGE lo scorso 14 ottobre il videoclip ha riscosso subito grande successo perché porta ad una immagine molto glamour e raffinata di Silvia Boreale che per rappresentare il suo brano ha voluto rispecchiare il significato del testo. OGNI GIORNO CHE PASSA pone l’attenzione sul tempo che passa quasi in modo necessario per accumulare esperienze e maturità. Questo è anche un momento di crescita personale e artistica di Silvia Boreale che cerca una sua precisa direzione musicale cantando un testo che risulta essere quasi autobiografico. Una autoanalisi in cui tutti possono ritrovarsi perché la speranza ottimistica in qualcosa di diverso spinge a progredire verso il futuro senza mai fermarsi grati comunque per quello che si ha. Quindi vestirsi con abiti diversi a seconda dell’umore del momento, cercando di fondere la propria immagine interiore con quella esteriore. Abiti che Silvia, divenuta anche testimonial di Newton Store, anima con la sua voce e le sue parole e che sono stati scelti per lei da Rita, Giacomo, Giulia e Michele con grande raffinatezza e gusto.

Poi l’idea dell’albergo in particolare l’ HOTEL CARLTON per mantenere la linea visiva di continuità e per dare l’idea del viaggio interiore che si intraprende con questo brano senza perdersi mantenendo la propria identità e la luce interiore. Le varie anime di Silvia sono uscite alla perfezione come viaggiatrice del tempo, del suo tempo, in uno degli Hotel più raffinati della città gestito con grande professionalità e calore da Matteo Ludergnani. Un mix di immagini patinate ma profonde che valorizzano le attività commerciali della nostra città creando un mondo fantastico che però utilizza realtà veramente esistenti. Questa è l’importanza di sinergie e collaborazioni professionali:valorizzarsi a vicenda puntando a traguardi comuni. Giochi di luce, inquadrature particolari che però mantengono una grande freschezza e portano Silvia Boreale negli occhi e nel cuore di chi vedrà questo videoclip in modo efficace e diretto. E’ stato un piacere per tutti lavorare a questo progetto che completa la prima parte di produzione su questa giovane cantante che si sta affermando per la sua voce particolare e le grandi doti interpretative.

Silvia Boreale è una cantante italiana e studentessa presso l’Università di Ferrara. Nasce a Venezia il 24 giugno 1993. Già a otto anni viene iscritta a scuola di canto e partecipa a diverse gare canore locali. Frequenta scuole di musica e canto e sin da giovane partecipa a numerose competizioni a livello locale. Nel giugno 2010 viene ammessa ai provini per il Talent show ‘X-Factor’, arrivando alle fasi finali del dopo bootcamp (i migliori 40 tra 60.000 partecipanti). Purtroppo verrà scartata perchè troppo giovane. L’anno seguente partecipa ai provini di ‘Amici di Maria de Filippi’, anche questa volta arriva in semifinale cantando ‘Anche un uomo’ di Mina. Nel giugno del 2013, all’età di 20 anni, partecipa ai provini di ‘Amici’, arrivando alla formazione della ‘classe’ e aggiudicandosi in posto in prima fila tra gli ‘sfidanti’ dei concorrenti della 13esima edizione. A gennaio 2014 viene chiamata a sfidare la concorrente Deborah Iurato, sulle note di ‘America’ (Nannini),’Turning tables’ (Adele), ‘Per tutta la vita’ (Noemi) ‘Mare d’inverno’ (Bertè). Nel giugno 2014 partecipa nuovamente ai
provini della successiva edizione ‘Amici’, superando tutte le selezioni fino a novembre. Il 22 novembre entra a far parte ufficialmente della nuova classe di ‘Amici’. La sua presenza nella scuola, tra alti e bassi, non passa inosservata; infatti rivestendo il ruolo di leader in varie sfide a squadre durante le puntate del pomeriggio, riesce a colpire l’occhio critico di tutti i professori e a conquistare la fiducia dei suoi compagni. La permanenza nella ‘scuola’ durerà fino al 28 marzo 2015 quando sarà costretta a lasciare dopo l’ultima puntata del pomeriggio senza poter accedere alle fasi finali serali. Silvia inizia subito a darsi da fare lavorando ai suoi inediti ed esibendosi live in tour per tutta l’Italia. Nel luglio 2015 esce il suo primo singolo ‘Stay by my side’ un brano tropical house scritto e arrangiato da Paolo Martorana e Nicola Scarpante. Nel febbraio 2016 esce il secondo singolo ‘Un’inguaribile romantica’ scritto e arrangiato da Francesco Fiumanò e Giorgio Mantovan. Il 2 Giugno 2016 viene chiamata dall’Ambasciata Italiana a rappresentare l’Italia in Pakistan presso la capitale Islamabad e presso Karachi, esperienza bellissima che porta Silvia ad essere conosciuta anche all’estero. Ed è la volta ora del suo terzo singolo ‘Ogni giorno che passa’ scritto da Leonardo Veronesi.

Emozioni in musica per ‘Sinfonia di Bologna’

Da: Organizzatori

L’Orchestra Sursum Corda con la partecipazione straordinaria di Leonardo Veronesi ha portato in scena con grande successo al Teatro Galliera di Bologna mercoledì 9 novembre ‘Sinfonia di Bologna’

Uno spettacolo originale, che definirlo ‘concerto’ è riduttivo. In occasione del IX centenario del Comune di Bologna l’Orchestra Sursum Corda diretta dal Maestro Barbara Manfredini insieme al grande cantautore Leonardo Veronesi hanno omaggiato i musicisti che hanno arricchito il repertorio musicale contribuendo a rendere Bologna culla di quel fermento sonoro che oggi è entrato nell’immaginario collettivo di tutti noi. Una serata di grande qualità per la professionalità dei musicisti, per il repertorio scelto e per aver creato un viaggio sonoro ed emotivo tra le note. Partiture classiche in apertura di Rossini, Mozart e Respighi eseguite in modo impeccabile hanno portato il folto pubblico in una atmosfera di grande attenzione e di sogno. Poi si è passati ad meadley moderno dove i più famosi cantautori bolognesi sono stati evocati da brani non scontati tra i più rappresentativi tratti dai loro repertori: Mingardi, Rossi, Stadio, Dalla, Carboni, Guccini, Lolli, Skiantos. Li cantava e li interpretava a suo modo il bravissimo Leonardo Veronesi, cantautore intelligente ed ironico quando canta i suoi brani e che si è dimostrato perfettamente all’altezza di questa prova non facile in cui non ha imitato nessuno ma ha dato una sua impronta personale ad ogni brano cogliendo l’essenza di queste canzoni senza tempo proposte con arrangiamenti sinfonici da brivido creando momenti di grande emozione. Alchimia assoluta tra voce e musica in questo progetto quasi da “Teatro Canzone” in cui ci si accompagnava in grande armonia gli uni agli altri senza mai sovrastarsi. Il timbro di voce particolare di Veronesi in grande forma ben si fondeva con arrangiamenti sofisticati, classici ma di grande impatto sonoro. Un dialogo bellissimo che ha portato gli spettatori a vivere momenti di intensità profonda. A conclusione un gradito omaggio al Veronesi cantautore per il quale l’orchestra Sursum Corda ha arrangiato in chiave sinfonica il suo brano “NON HAI TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE” contenuto nel suo omonimo album che sta portando in tour da un anno con grande successo e da lui interpretato con grande partecipazione emotiva e in modo molto originale. Una vera chicca che potrebbe far parte di un progetto più ampio in via di definizione. Gradimento di critica e di pubblico che ha seguito lo spettacolo con tantissimi applausi e ben tre richieste di bis. Una serata di quelle che lasciano il segno e si ricordano per la bravura degli interpreti e perché non esisteva alcun filtro tra il pubblico e il palcoscenico ma un continuo scambio di emozioni e di calore da entrambe le parti. Grande merito alla direzione artistica del Teatro Galliera per le proposte innovative che da sempre sta cercando di portare avanti in un momento difficile in ambito di diffusione culturale. Speriamo che la serata venga riproposta per dare modo a chi non ha potuto esserci di ascoltare musica di qualità.

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