Skip to main content

Giorno: 1 Dicembre 2016

Le novità della settimana all’Apollo e al Cinepark/Cineplus

Da: Apollo Cinepark

Comincia con i grandi titoli l”Alta stagione’ del cinema Apollo. In sala, dopo l’anteprima della scorsa settimana, arriva ‘Sully’, il nuovo lavoro di Clint Eastwood con Tom Hanks, Aaron Eckhart e Laura Linney, che racconta quello che è ricordato come il ‘Miracolo sull’Hudson’, l’ammaraggio di un aereo di linea che trasportava 155 persone.
Martedì 6, nell’ambito degli eventi speciali dell’Apollo, verrà proposto ‘Robinù’, il documentario di Michele Santoro che tratta della criminalità giovanile a Napoli attraverso interviste e una raccolta di video ‘senza filtri’.
Restano in programmazione ‘Snowden’ di Oliver Stone, lunedì 5 anche in lingua originale con I sottotitoli in italiano, ‘La cena di Natale’ di Marco Ponti con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti, ‘Animali Fantastici e dove trovarli’ – diretto da David Yates e ispirato all’omonimo libro di J. K. Rowling, la mamma di Harry Poterr e ‘Animali Notturni’, il thriller diretto e co-prodotto da Tom Ford con Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor- Johnson, Michael Shannon, Isla Fisher e Armie Hammer.
Lunedì 5 alle 20.30 e martedì 6 dicembre alle 22.30, al Cinepark di Cento e al Cineplus di Comacchio, per gli appassionati della musica pop e dei concerti verrà proposto ‘STRIKE A POSE’, il film evento che racconta dei sette giovani ballerini americani scritturati per accompagnare la pop star Madonna nel controverso ma ormai mitico Blond Ambition Tour del 1990, che fece scandalo con il suo mix di sesso e religione.

Il flash mob “Pope is Pop” apre le porte del carcere di Ferrara al vento della normalità

Qualcuno guarda per terra contando il tempo, qualcun altro saltella a ritmo alzando le braccia al cielo. Qualcuno ha la faccia giovane e sorridente, qualcun altro ha il volto segnato da una vita dura e non è più giovanissimo. Hanno tutti una maglietta bianca con la scritta “Pope is Pop” e l’effetto è straordinario e coinvolgente. Parliamo dell’evento storico che si è svolto questa mattina alla Casa Circondariale “Costantino Satta” di Ferrara: il primo flash mob svoltosi in un carcere maschile. Guidati da Igor Nogarotto, creativo e ideatore del progetto, e dalla coreografa Roberta Micci, settanta detenuti del carcere ferrarese hanno ballato sulle note della canzone “Pope is Pop”, composta da Nogarotto, per celebrare il Giubileo dei carcerati, festeggiato lo scorso 6 novembre a San Pietro alla presenza di oltre mille detenuti.

Il clima di festa pervade le austere stanze del carcere e ruba un sorriso ai detenuti, ma anche al personale della polizia penitenziaria che si è adoperata al meglio perché questa storica manifestazione riuscisse nel migliore dei modi. “Siamo orgogliosi di poter ospitare questo storico evento nella nostra struttura – afferma durante la conferenza stampa il comandante del carcere, il Vice Commissario dott.ssa Annalisa Gadaleta – Grazie alla sua rilevanza mondiale sarà più facile far passare il messaggio che il carcere non è un microcosmo isolato rispetto alla società civile che sta fuori, ma le due realtà devono interagire. E’ un messaggio di integrazione: i detenuti che balleranno provengono da paesi, culture e religioni diverse eppure sono riusciti a collaborare insieme”.

L’ideatore del progetto Igor Nogarotto spiega che a spingerlo ad organizzare un simile evento è stata la figura carismatica di Papa Francesco: “Pur essendo ateo sento vicino a me Papa Francesco e il suo impegno affinché parole come perdono e misericordia divengano valori reali nella nostra società. Ho sempre visto la Chiesa e il carcere come due realtà simili, accomunate dal conservatorismo e dalla rigidità delle proprie regole interne. “Pope is pop” è una preghiera laica e multietnica per ringraziare un Papa che è al servizio della gente”. L’Arcivescovo di Ferrara Luigi Negri ricorda che la misericordia è un valore del tutto cristiano di cui Gesù Cristo è la personificazione: “L’uomo non può non fare l’esperienza del male: è una sua colpa atavica. Tuttavia Papa Francesco ci invita a ripensare al peso che diamo alla misericordia nella nostra vita. Ci sono religioni che passano l’esame e altre no. Questo di oggi è un evento storico che ci rende tutti più responsabili nel pensare che nessuno è fuori dalla misericordia di Cristo”.

I detenuti presenti all’interno della Casa Circondariale ferrarese sono circa 350, di cui oltre un centinaio di origine straniera, e a loro, nell’ambito di un programma di sostegno giuridico-pedagogico, è offerta la possibilità di studiare e diplomarsi presso la sezione della Scuola Alberghiera e di Agraria presente all’interno della struttura. Ci sono detenuti iscritti all’Università, altri che si impegnano nei laboratori interni di teatro, pittura e musica, altri ancora che curano il giornale del carcere “Astrolabio”. L’opera di umanizzazione e rieducazione, nella quale credono fortemente Paolo Malato, direttore del carcere, e il comandante Gadaleta, passa anche attraverso eventi come quello a cui si è assistito oggi. Comuni cittadini, detenuti, guardie carcerarie tutti intenti ad applaudire un’esibizione così piena di energia e coinvolgimento emotivo da richiedere il bis.

Oggi anche le robuste porte del carcere non hanno potuto niente davanti alla forza inarrestabile della musica e dell’allegria, in un anticipo di normalità che è ciò che sognano tutti i detenuti.

(Tutte le foto sono di Tommaso Trombetta)

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Detenuti impegnati nel flash mob “Pope is Pop”
Il flash mob regala sorrisi
Momento del flash mob
Il Comandante Carcere Di Ferrara Vice Commissario Annalisa Gadaleta

2 giorni di maratona di lettura dell’Orlando

Da: Comune di Ferrara

Il 2 e il 3 dicembre nel Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale, al piano nobile di Palazzo dei Diamanti di Ferrara tutti potranno assistere alla lettura integrale e continua dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto

Il 2 e 3 dicembre tutti potranno assistere ad un evento davvero speciale: la lettura integrale e continua dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, nella città dove questo capolavoro è nato.
Maratona Orlando si svolgerà dalle 9.30 di venerdì 2 dicembre alla mezzanotte di sabato 3 dicembre nel Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale, al piano nobile di Palazzo dei Diamanti di Ferrara, monumento che, al piano terra, ospita fino all’8 gennaio 2017 anche la grande mostra Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi.
L’evento, che si svolgerà nell’arco di circa 38 ore, coinvolgerà attori e non, studenti, insegnanti e tutti i cittadini desiderosi di partecipare a un’esperienza collettiva. I 46 canti dell’Orlando furioso sono stati suddivisi fra quasi 1.000 partecipanti: voci soliste si alterneranno a cori, a letture a canone, a libere interpretazioni. La sfida è quella di ridare vita al poema a 500 anni dalla sua nascita, ma anche riscoprire il piacere di leggere, assaporare e condividere la forza di uno dei capolavori della letteratura.
Per assistere alla maratona non sarà necessaria alcuna iscrizione e l’ingresso al Salone d’Onore è gratuito, mentre la Pinacoteca Nazionale avrà l’usuale tariffa di ingresso.
La mostra Orlando furioso 500 anni rimarrà aperta ininterrottamente per tutta la durata dell’iniziativa e l’ingresso all’esposizione sarà gratuito per tutti la notte tra 2 ed 3 dicembre, dalle 22.00 alle 9.00, e la sera di sabato 3 dicembre dalle 22.00 a mezzanotte.

Durante le due giornate sarà inoltre possibile seguire in diretta la Maratona Orlando sui social network di Palazzo dei Diamanti.
Per chi volesse pernottare a Ferrara, il Consorzio Visit Ferrara dispone di due pacchetti ospitalità dedicati alla Ferrara di Ariosto.

Maratona Orlando | 2 e 3 dicembre 2016

Organizzato da Fondazione Ferrara Arte e Associazione Ferrara OFF, in collaborazione con Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, con il sostegno di Eni e il supporto della Cooperativa Le Pagine e di Pass Srl.

Informazioni

tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it | palazzodiamanti.it

Dichiarazione incasso ‘Un Angelo di Nome Giulia’

Da: Associazione Giulia

L’Associazione di Volontariato Giulia Onlus come ogni anno desidera rendere noto l’incasso raccolto con le offerte del numeroso pubblico presente alla 11° edizione dello spettacolo di beneficenza ‘Un Angelo di nome Giulia’, che si è svolto venerdì 21 Ottobre al Palazzetto dello Sport ‘Pala Hilton Pharma’ di Ferrara.

Quest’anno sono stati raccolti 13078,60 euro tra offerte e donazioni a margine dell’evento, che andranno totalmente a sostenere il progetto di Oncologia Pediatrica, Psico-Oncologia Pediatrica, Musico Terapia e Musica Terapia presso il Reparto di Onco-Ematologia Pediatrica dell’Arcispedale
S.Anna di Cona-Ferrara.

L’Associazione di Volontariato Giulia Onlus coglie l’occasione per ringraziare tutte le Autorità cittadine e provinciali, i rappresentanti delle Forze dell’ Ordine, le Società Sportive, gli Sponsors, i Partners e i Media Partners che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, un
grazie particolare a tutto il pubblico ferrarese che ha voluto partecipare e sostenerci, tutti i volontari che con il loro impegno costituiscono un ruolo centrale dell’ Associazione, i componenti in servizio delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e di Voghiera
Soccorso che con il loro qualificato impegno e lavoro hanno garantito le condizioni di sicurezza necessarie allo svolgimento della serata.

Grazie di Cuore a TUTTI !!!

Associazione di Volontariato Giulia Onlus

info@associazionegiulia.com

348 4713293

La newsletter dell’1 dicembre 2016

Da: Comune di Ferrara

Primo dicembre: flash mob in carcere ‘Pope is pop’
del Comitato di Redazione di Astrolabio

In occasione della chiusura del Giubileo dei carcerati, noi ‘ristretti’ ci auguriamo che si apra un’epoca nuova che faccia maturare nelle persone una percezione diversa nei confronti del ‘Pianeta Carcere’.

Ci auguriamo che aumenti la frequenza degli incontri in Istituto perché essi sono veri e propri scambi che possano aiutare ad intravedere un mutamento di approccio fra società e carcere.
Ci auguriamo che accada una maggiore contaminazione fra esterno ed interno per sconfiggere stereotipi e pregiudizi.
Ci auguriamo che il carcere si possa affacciare come un terrazzo colorato sulla città perché i detenuti possono essere una risorsa per la stessa, se incanalati attraverso un percorso rieducativo, culturale e soprattutto lavorativo al servizio della società.
Ci auguriamo e chiediamo, in preghiera, che la società si attivi al fine di coinvolgere cooperative o imprenditori per sviluppare attività lavorative all’interno.
Ci auguriamo che i cittadini liberi continuino anch’essi ad essere una risorsa per i detenuti nell’insegnamento, nel sostegno, nel volontariato, nella cultura perché crediamo fermamente che le strade maestre, per un proficuo ravvedimento e reinserimento, siano quella del dialogo e del confronto.
Del carcere si è sempre parlato come un luogo di castigo, di punizione, di emarginazione, di persone confinate nell’oblio: è una specie di tabù, soprattutto in un periodo in cui le paure che si vivono trovano fondamento in una società che vive un forte clima di insicurezza.
Noi dobbiamo trovare il coraggio di spogliarci del vestito che ci siamo cuciti addosso o che ci è stato cucito addosso.
La sincerità dell’incontro può aiutare ad affrontare anche la paura in un modo diverso.
Rinnoviamo pertanto l’invito ad incontrarci per ascoltare le nostre testimonianze e capire come un carcere aperto alla società possa incidere sulla redenzione del reo il quale, se si sente considerato, certamente prenderà maggiore coscienza degli errori commessi e maturerà un debito morale che lo responsabilizzerà una volta uscito e reintrodotto nella società.

Il Comitato di Redazione di Astrolabio, il giornale del carcere di Ferrara

CONSIGLIO COMUNALE – Le modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. Diretta audio-video su ConsiglioWeb
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 5 dicembre alle 15.15

Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 5 dicembre alle 15.15 nella residenza municipale. La seduta – con modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà dedicata alla trattazione di tre delibere (assessore Chiara Sapigni e Roberta Fusari) e al confronto su due Ordini del giorno del consigliere Fiorentini (gruppo SI) e della consigliera Morghen (M5S). I lavori saranno aperti con la discussione di due interrogazioni a risposta immediata (question time) dei consiglieri Finco e Maresca (PD).

>> Come di consueto prevista la diretta audio video dell’intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472.

Questo l’ordine del giorno dei lavori della seduta:

QUESTION TIME

>> PG 133532 – Interrogazione sulla situazione lavoratori Tecno Plants impresa operante nell’area – consigliere Finco/PD (risponde assessora Caterina Ferri)

>> PG 135516 – Interrogazione sulla pubblicità del gioco d’azzardo sugli autobus del trasporto pubblico locale – consigliere Maresca/PD (risponde assessore Aldo Modonesi)

DELIBERE
Assessora alla Sanità e ai Servizi alla persona Chiara Sapigni
>> PG 128359/16 – Adozione di Regolamento Comunale per la disciplina della co-progettazione nel rapporto fra l’Amministrazione Comunale ed Enti del Terzo Settore nell’ambito delle politiche sociali

Assessora all’Urbanistica e all’Edilizia Roberta Fusari
>> PG 128038/16 – Adozione di variante al 1° Piano Operativo Comunale e alla
classificazione acustica, ai sensi degli artt. 20 e 34 della L.R. 20/2000 e successive
modifiche ed integrazioni

>> PG 132237/16 – Controdeduzioni alle osservazioni e ai pareri formulati dalla Provincia e dagli Enti competenti e approvazione della 2.a variante urbanistica al 1° Piano Operativo Comunale e alla classificazione acustica

ORDINI DEL GIORNO
>> PG 136934 – 30/11/2016 – Gruppo SI – Consigliere Fiorentini – Ordine del giorno su Carife (discussione ai sensi dell’art. 101 – comma 3 – del Reg. C.C.)

>> PG 94318 – 23/08/2016 – Gruppo M5S – Consigliera Morghen – Ordine del giorno sul trasferimento dei beni sequestrati ai bracconieri alle guardie ecologiche volontarie.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Cancellato l’incontro con Vittoria Franco
Annullata la conferenza in programma venerdì 2 dicembre

La conferenza in programma venerdì 2 dicembre alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, nell’ambito del ciclo ‘Le parole della democrazia’, è stata ANNULLATA per un grave lutto che ha colpito la relatrice Vittoria Franco.

VIABILITA’ – Venerdì 2 dicembre 2016 dalle 20
Manifestazione podistica in città, tra centro storico e Mura estensi

Per consentire lo svolgimento della manifestazione podistica denominata “Run 4 you run 4 fun”, in programma venerdì 2 dicembre 2016 alle 20, saranno in vigore provvedimenti di limitazione o sospensione della viabilità per il tempo strettamente necessario al passaggio dei partecipanti nelle seguenti vie cittadine: (partenza ore 20) Piazza Castello, Largo Castello, Corso Ercole I D’Este, mura Porta degli Angeli, mura di Belvedere, Corso Porta Po, Corso Biagio Rossetti, Corso Porta Mare, Piazza Ariostea, Via Palestro, via Bersaglieri del Po, Via Canonica, Piazza Trento Trieste, Corso Martiri della Libertà, Piazza Savonarola, arrivo in Piazza Castello. Sono previsti due giri con il medesimo percorso per la distanza dei 10 km.

NATALE IN CENTRO – Gli appuntamenti del 2, 3 e 4 dicembre per piccoli e grandi
In piazza Cattedrale si accende l’albero della solidarietà e in piazza XXIV Maggio apre l’ice park

Nuove iniziative natalizie attendono, il prossimo fine settimana, ferraresi e turisti nel centro storico di Ferrara, con attrazioni e divertimenti per piccoli e grandi.

– Venerdì 2 dicembre alle 18 – Piazza XXIV Maggio
Inaugurazione Decathlon Ice Park (aperto dal 3 dicembre al 15 gennaio)
Il Decathlon Ice Park è composto da una pista da discesa in ghiaccio trattato neve, di 70 metri di lunghezza, dei quali 60 in pendenza con un effetto curva mai realizzato prima, ed una pista in ghiaccio per bambini ed adulti accompagnatori di 28×10 metri. Le due strutture saranno così in grado di proporre un’offerta ludico sportiva completa per gli amanti dello sci e per chi vuole cominciare ad imparare, per quanti vogliono cimentarsi nello snow tubing e per le famiglie che avranno modo di far divertire i propri figli.
Il Decathlon Ice Park è completato da un’area ristoro, mercatini a tema, esibizioni e presentazioni di nuovi prodotti per lo sci e non solo. Un grande albero di Natale illuminato, offerto dall’Unione dei Comuni dell’Alto Reno, renderà ancor più suggestiva l’atmosfera del Natale all’Acquedotto.
Decathlon Ice Park sarà aperto dal 3 dicembre al 15 gennaio con inaugurazione ed accensione dell’Albero di Natale Venerdì 2 dicembre alle 18.
Orari pista discesa tutti i giorni:
10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00 Snow Tubing
18.00 – 20.00 e 21.00 – 23.00 Sci Discesa
Orari pista pattinaggio tutti i giorni:
Dalle 10.00 alle 13.00 – Dalle 14.00 alle 18.00 – Dalle 21.00 alle 23.00 –
Turni di 1 ora

– Sabato 3 dicembre alle 16,30 – Piazza Cattedrale
Concerto del Conservatorio Frescobaldi Ensemble di ottoni
Con il coordinamento di Martina Dainelli e Massimo Mondaini

– Sabato 3 dicembre alle 17 – Piazza Cattedrale
Accensione albero di Natale della solidarietà
L’abete tradizionale sarà ornato con 1.000 addobbi in vetro di Murano (palle ed animali di vari colori) con timbro d’origine a fuoco in composizioni di stelle di Natale. L’allestimento sarà completato da un puntale a stella, una cascata di luce ed un’illuminazione con proiettori RGB. L’Albero prenderà vita con uno spettacolo di luci e musica in occasione dell’accensione e con caratteristici effetti luminosi nei giorni successivi.
Al termine delle Festività Natalizie, i 1000 preziosi addobbi in vetro di Murano saranno venduti in beneficenza ed il ricavato destinato a sostenere ‘Il Mantello’ Emporio Solidale Ferrara.

– Fino al 6 gennaio in piazza Municipale
Il paese di Babbo Natale
La Casetta di Babbo Natale: per scrivere e colorare le letterine per Babbo Natale e il sabato e la domenica sarà presente Babbo Natale in persona con la sua slitta e i folletti.
Il Laboratorio di Babbo Natale insieme ai folletti di Babbo Natale: uno spazio in cui i bambini potranno realizzare lavoretti e costruire piccoli pensierini per genitori e amichetti, divertendosi e sviluppando le proprie capacità creative.
Le Casette del ristoro: uno spazio aperto a tutti, grandi e piccini, per degustare cioccolata calda, vin brulé, dolciumi e stuzzichini.
Orari: Sabato, domenica e festivi (tranne il 25 dicembre) dalle 10.00 alle 20.00.
Ogni weekend sarà proposto un piccolo intrattenimento
Tutto il programma sul sito: www.rionesanpaolo.com

– Fino all’8 gennaio in piazza Trento e Trieste
Fideuram Christmas Village
Piazza Trento Trieste farà da cornice fino all’8 gennaio prossimo al Fideuram Christmas Village, uno spazio allestito con eleganti chioschi in legno che ospitano artigiani, associazioni di volontariato e attività commerciali, oltre ad animazioni per bambini ed adulti, iniziative del mondo del volontariato e piccoli eventi sportivi.

– Fino al 29 gennaio Pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Verdi
L’ormai tradizionale pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Verdi, (http://capodannoferrara.com/la-pista-di-pattinaggio-ed-il-villaggio-natalizio-2016-2017/), con una capienza fino a cento persone, offrirà fino al 29 gennaio prossimo occasioni di divertimento per esperti pattinatori e neofiti del ghiaccio.

Tutte le iniziative di ‘Natale è in centro a Ferrara’ sono a cura dell’Ati composta da Delphi International, Made Eventi e Sapori da Mare, in collaborazione con il Comune di Ferrara.
Programma completo sul sito: www.capodannoferrara.com

Per le modifiche alla viabilità e i parcheggi straordinari in centro storico nei fine settimana di dicembre v. CronacaComune del 30 novembre

BIBLIOTECA ARIOSTEA – L’artista brasiliano Marcelo Cesena registra un videoclip nel giardino della biblioteca
Un pianista sull’oceano… giallo (di Palazzo Paradiso)

Il pianista brasiliano Marcelo Cesena, per ben due volte vincitore dell’International Press come ‘miglior musicista brasiliano che vive in America’, ha scelto il giardino della Biblioteca comunale Ariostea come palcoscenico per il suo ultimo videoclip. L’artista, di passaggio a Ferrara e reduce da una serie di concerti nel nostro Paese, colpito dalla bellezza del tappeto di foglie gialle della secolare ginkgo biloba di Palazzo Paradiso, ha chiesto e ottenuto il permesso di registrare un video per il suo prossimo album.

Il maestro Cesena, di chiare origini italiane, ha ambientato in questo straordinario set il brano ‘Nascita’, proprio in omaggio alla ginkgo biloba, l’albero più antico del mondo e l’unico sopravvissuto al fungo atomico di Hiroshima. Nonostante la rigida temperatura esterna il musicista e la sua troupe hanno collocato un pianoforte a coda sotto le fronde della ginkgo ed effettuato le riprese per molte ore, fino a che la luce naturale lo ha consentito.

Acclamato nel mondo della musica classica, Marcelo Cesena si è esibito come solista nelle più importanti sale da concerto del mondo. Da oggi Palazzo Palazzo Paradiso può annoverarlo fra i suoi tanti prestigiosi ospiti.

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE – Giovedì 1 dicembre nella sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna la premiazione dei Comuni modello
L’assessora Ferri intervistata da Legambiente sugli acquisti verdi del Comune di Ferrara

Si è svolta nella mattinata di oggi, giovedì 1 dicembre a Bologna (sala Poggioli, Terza Torre Regione Emilia-Romagna, viale della Fiera 8), la premiazione dei Comuni Ricicloni Emilia-Romagna. In quest’occasione è stata proiettata l’intervista all’assessora all’Ambiente del Comune di Ferrara Caterina Ferri, che ha raccontato a Legambiente Emilia-Romagna la pratica degli acquisti verdi o Green public procurement (GPP) nel Comune di Ferrara. L’intervista, realizzata nei giorni scorsi, è stata mostrata ai partecipanti della giornata di premiazione insieme con altri brevi filmati che raccontano esperienze di riduzione dei rifiuti a livello locale nella nona edizione del dossier di Legambiente

Il Comune di Ferrara ha adottato la pratica degli acquisti verdi già a partire dal 2002, quando ancora non era obbligatorio per legge introdurre criteri di sostenibilità nei bandi pubblici.
La sperimentazione inizialmente ha riguardato i settori merceologici degli alimenti biologici, della carta e dei veicoli per poi allargarsi alla cancelleria, i prodotti per l’igiene e la pulizia, il vestiario, le fotocopiatrici, gli arredi e materiale di consumo informatico.
Nell’ambito della formazione e comunicazione, il Comune di Ferrara, con il contributo del Ministero dell’Ambiente, ha prodotto un manuale comunale per gli acquisti verdi, il primo documento del genere prodotto a livello nazionale, che ha rappresentato la base per un approfondimento sulle migliori e più efficaci modalità di responsabilizzazione verso ambiente, etica e sostenibilità dei vari enti pubblici nel momento in cui questi si rivolgono al mercato.
Il Green public procurement è una prassi consolidata dell’Amministrazione nonché un’azione di riduzione della CO2 prevista dal Piano di azione per l’Energia sostenibile (Paes) Terre Estensi e una buona pratica facilmente replicabile a livello individuale nella vita di tutti i giorni.

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N.124/2016
Cessazione Fase di Preallarme e di Attenzione per Criticità Idraulica Fiume Po – Codice Verde

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n. 124/2016
livello di criticità: Codice verde. Cessazione fase di preallarme e di attenzione dalle ore 12.00 del giorno 01 dicembre 2016 nel territorio ferrarese.

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

ASSOCIAZIONE MUSICISTI FERRARA – Sabato 3 dicembre 2016 alle 15,30 nell’aula magna Stefano Tassinari (via Darsena 57)
‘Guida all’ascolto’: parte il ciclo di incontri alla Scuola di Musica Moderna

Sabato 3 dicembre 2016 alle 15,30 nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57 si terrà la prima di una serie di guide all’ascolto a ingresso libero organizzate dall’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato alle Politiche per i giovani.

Per il quattordicesimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme moderne, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani, organizza per l’anno 2016-2017 una serie di 10 appuntamenti nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57; gli incontri sono a ingresso libero e hanno come temi la guida all’ascolto dei generi musicali moderni più importanti.

“L’esigenza di questi appuntamenti è incominciata quando, durante le lezioni di strumento, facendo alcuni riferimenti a stili e/o ad artisti importanti per la musica studiata, ci siamo accorti che molte cose non si potevano dare per scontate; in poche parole, anche se siamo in un epoca in cui gli ipod straripano di brani, spesso non si sa che cosa si ascolta e da dove proviene tutta questa musica; con queste lezioni, cerchiamo di stimolare l’interesse e l’approfondimento della musica ascoltata e suonata, oltre a creare un ritrovo di persone con lo stesso interesse, siano queste interne alla scuola o esterne”.

Sabato 3 dicembre alle 15,30 l’incontro ha per tema “Alla scoperta del barbershop: viaggio nelle armonie dello stile popolare americano a cappella dalle origini agli anni 2000” a cura di Michele Semenza, Francesco Bighi, Leonardo Scarpante, Domenico Marcello Urbinati.
L’orario delle guide all’ascolto è dalle 15,30 alle 18.

Questo il calendario degli altri appuntamenti

– sabato 17 dicembre ore 15,30: Roy Buchanan, il chitarrista sconosciuto nel cuore dei grandi
Roberto Formignani

– sabato 14 gennaio ore 15,30: I segreti della teoria e dell’armonia musicale
presentazione del libro ‘Viaggio tra le note’ edito da Odoya a cura di Dario Giardi

– sabato 28 gennaio ore 15,30: Storie di Standard (prima parte)
Giorgio Rimondi – Massimo Mantovani

– sabato 11 febbraio ore 15,30: Storie di Standard (seconda parte)
Giorgio Rimondi – Massimo Mantovani

– sabato 25 febbraio ore 15,30: The many sides of Fred Neil: storia del folk singer che non c’era
Alberto Ronchi

– sabato 11 marzo ore 15,30: The rise and fall of Factory Records: la storia della più visionaria label post-punk inglese
Roberto Roversi

– sabato 25 marzo ore 15,30: La musica Country nel Rock/Pop: da Johnny Cash ai Beatles
Stefano Parma

– sabato 8 aprile ore 15,30: Stevie Ray Vaughan, il Tornado del Texas
Mario Pantaleoni Roberto Massetti

– sabato 22 aprile ore 15,30: Le grandi orchestre di Jazz
Federico Benedetti.

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi FI e PD in Consiglio comunale
Richiesta in merito alla presenza di piattaforme HERA in via Bassa e alla Giornata Mondiale contro l’AIDS

Queste le interrogazioni e interpellanze pervenute:

– la consigliera Peruffo (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Commercio Roberto Serra in merito alla presenza di piattaforme HERA in via Bassa;

– il consigliere Talmelli (gruppo PD in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla Sanità Chiara Sapigni in merito alla Giornata Mondiale per la lotta contro l’AIDS.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

BANDO DI GARA – Tutta la documentazione consultabile sul sito del Comune di Ferrara
Procedura aperta per i lavori di riparazione e miglioramento strutturale post sisma di ‘Porta Reno ex Porta Paola’

Scadranno il 9 gennaio 2017 i termini per partecipare alla procedura aperta per i lavori di riparazione e miglioramento strutturale post sisma di ‘Porta Reno ex Porta Paola’, il cui bando è stato pubblicato dal Comune di Ferrara.

L’apertura dei plichi avverrà il 12 gennaio 2017 alle 10.

L’avviso e la relativa documentazione sono consultabili sul sito www.comune.fe.it alla voce ‘Bandi di gara’ http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=222

Lettera di Paola Ferrari

Da: Paola Ferrari

La rivolta ungherese del ’56 è passata a Ferrara quasi sotto silenzio. E nessuno ha ricordato la figura di Imre Nagy, l’eroico capo del governo ungherese che si oppose ai sovietici. Dimenticata ormai anche la splendida figura del Card. Mindszenty.
Eppure, quanto ci sarebbe da meditare!
I sovietici invasero Budapest il 4 novembre 1956 attuando l’operazione Turbine, con circa 200.000 soldati e 4.000 carri armati e Nagy si rifugiò nell’ambasciata jugoslava, dove gli era stata offerta protezione, non prima di aver lanciato alle 5,20 dal suo ufficio governativo un accorato messaggio captato dalle radio occidentali: “Qui parla il Primo ministro Imre Nagy. Oggi all’alba le truppe sovietiche hanno aggredito la nostra capitale con l’evidente intento di rovesciare il governo legale e democratico d’Ungheria. Le nostre truppe sono impegnate nei combattimenti. Il governo è al suo posto. Comunico questo fatto al nostro paese e al mondo intero”.

Il 22 novembre 1956, dopo diciotto giorni di permanenza nell’ambasciata jugoslava di Budapest, Nagy e numerosi suoi collaboratori furono vilmente consegnati da Tito ai sovietici e trasportati nel quartier generale del KGB. Da lì furono deportati in Romania.

Il 17 giugno 1958 un comunicato del ministro ungherese della giustizia informava che Nagy era stato condannato a morte e giustiziato il giorno prima.

I capi di tutti i partiti comunisti del mondo erano stati invitati a pronunciarsi sul verdetto e soltanto il polacco Gomułka si era astenuto, mentre Maurice Thorez e Palmiro Togliatti avevano ritenuto più opportuno votare sì. Nell’approvare la condanna a morte nel novembre 1957, durante le celebrazioni a Mosca del Quarantennale della Rivoluzione d’Ottobre, il segretario del Partito Comunista Italiano ottenne però che l’esecuzione fosse rinviata a dopo le elezioni politiche italiane, che si sarebbero tenute il 25 maggio 1958.

Realpolitik o miseria morale?

Nel 1956 Pietro Ingrao aveva scritto su ‘l’Unità’ : «quando crepitano le armi dei controrivoluzionari, si sta da una parte o dall’altra della barricata». E Ingrao aveva scelto i carri armati sovietici!

Meditate, gente. Meditate!

Paola Ferrari

BORDO PAGINA
Sinergia futurista a Palermo: con il futurista ferrarese Roby Guerra

Da: Roberto Guerra

https://www.comune.palermo.it/noticext.php?cat=3&id=12362

http://uk.blastingnews.com/showbiz-tv/2016/11/david-bowie-poetry-also-tribute-to-the-rock-star-001287979.html

Studio Futurista Artè Viale Regione Siciliana 2841 N.O., comunica che Venerdì 2 Dicembre 2016 ore 18,30 sarà Fondata la Prima Casa d’arte Futurista A. Gaeta verrà lanciato il Manifesto della ReteStudioAmbiente Futurista, firmato da Antonino Gaeta, pittore e fondatore del Gruppo Futurista Siciliano Contemporaneo, e Antonio Saccoccio, oltre-artista e ricercatore digitale, il primo in Italia a rilanciare sul web l’avanguardia futurista di Marinetti. In tale occasione verrà inaugurata “Futur.11/+”, sinergia futurista che vedrà simultaneamente coinvolti diversi esponenti del Futurismo Contemporaneo: Stefano Balice, Graziano Cecchini Rosso Trevi, Vitaldo Conte, Gianluigi Giorgetti, Roberto Guerra, Klaus-Peter Schneegass, Marco Zappa, oltre ai già citati Antonino Gaeta e Antonio Saccoccio. In programma l’intervento del consigliere avv. Giulio Cusumano, in rappresentanza del Comune di Palermo e tra i diversi interventi e contributi artistici, anche il futurista ferrarese Roberto o Roby Guerra: proiezione video in sala dei clip David Bowie Renaissance (da Milano, a cura di Davide Foschi, Festival del Nuovo Rinascimento) e Romantronica, dal libro omomimo dedicato alla pop star (segnalato recentemente anche in Blasting News UK).
(Fino al 30 12)
*IL VIDEO ROMANTRONICA DI R. GUERRA
https://www.facebook.com/libreriafuturista/videos/1218483671564564/

Nota stampa a firma delle Associazioni Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Gruppo Giovani Circomassimo e Agedo

Da: Centro lgbti

Nota per la stampa a firma delle Associazioni Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Gruppo Giovani Circomassimo e Agedo

Oggetto: Assessora alle Pari Opportunità Annalisa Felletti

Apprendiamo dalla stampa le vicende politiche che coinvolgono l’Assessora Annalisa Felletti. Non entriamo nel merito di questioni interne al partito di cui l’Assessora alle Pari Opportunità è espressione, sia per una scarsa se non nulla conoscenza delle motivazioni che hanno portato all’attuale situazione, sia e soprattutto per una vocazione apartitica che contraddistingue le associazioni Lgbt firmatarie di questo documento. Ciò che in queste poche righe ci teniamo a esprimere è una valutazione dell’operato di Annalisa Felletti in relazione alle politiche rivolte alle persone lgbt e quindi alle nostre associazioni. E’ indubbio che l’attenzione che questa Amministrazione ha nei confronti della difesa dei diritti, della lotta alle discriminazioni e della affermazione di pari opportunità delle persone lgbt si è manifestata in più occasioni e in più forme. Ed è altrettanto innegabile che l’Assessora Annalisa Felletti abbia avuto un ruolo chiave rispetto alle questioni lgbt locali, e per il mandato conferitole di delega alle Pari Opportunità, e per sensibilità personale. Sono stati tanti i momenti di confronto che hanno portato a uno scambio reciproco di idee, alla condivisione di progetti, alla realizzazione di percorsi condivisi anche con altre realtà istituzionali e associative della città. Le questioni Lgbt sono diventate un punto importante dell’agenda politica di questa Amministrazione e di conseguenza di questa città e riconosciamo all’Assessora Felletti un ruolo chiave nel tracciare una strada dalla quale auspichiamo non si possa più prescindere. Dal 2014 a oggi sono successe tante cose che hanno cambiato la quotidianità delle persone lgbt, prima fra tutte l’entrata in vigore del decreto legge sulle Unioni Civili. Ma a fianco delle grandi battaglie civili che coinvolgono il paese, ci sono le piccole battaglie quotidiane che le nostre associazioni combattono per rendere sempre più semplice la vita di chi appartiene a una minoranza ancora in parte discriminata, ancora troppo spesso oggetto di violenza e vessazioni. Ricordiamo che circa un anno fa un ragazzo omosessuale, a Ferrara, è stato protagonista, suo malgrado, di un grave episodio di omofobia. Anche il quel caso l’Amministrazione comunale e l’Assessora alle Pari opportunità non hanno esitato a dimostrare la propria solidarietà e a condannare in maniera forte ogni forma di odio e violenza nei confronti delle persone lgbt. Da quell’episodio a oggi, la collaborazione che si è instaurata tra le associazioni e l’assessorato alle pari opportunità ha consentito dei risultati straordinari, uno fra tutti l’individuazione di una sede. Dopo 15 anni finalmente Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica Ferrara ha una casa che condivide anche con le altre associazioni lgbt ferraresi, quali Agedo e Famiglie Arcobaleno. La sede di via Ripagrande 12 è anche Antenna contro le discriminazioni ed è un luogo di tutti e per tutti, un spazio fisico di incontro e confronto, ma anche uno spazio politico di affermazione delle proprie identità e dei propri diritti. L’assegnazione di una sede è solo uno dei risultati di cui possiamo rendere merito alla Felletti, ci sono poi i progetti, le campagne, le attività che l’hanno vista al nostro fianco con convinzione e passione. Non è nostro compito difendere il suo ruolo all’interno di questa giunta, vi sono organismi politici preposti legittimati a farlo, ma non possiamo che esprimere tutta la nostra stima per quello che ha fatto sia sul piano umano che sul piano politico per le associazioni di cui siamo attivisti, che sarà forse poca cosa nell’economia generale di una città, ma è moltissimo per tutti quei cittadini e cittadine di questa città che in noi si riconoscono, che credono nelle nostre ragioni, nelle nostre lotte e che pensano come noi che una società più equa passa anche e soprattutto dall’affermazione delle diversità e dal riconoscimento del principio di parità.

Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica Ferrara
Arcigay Ferrara
Arcilesbica Ferrara
Gruppo Giovani Circomassimo Ferrara
Agedo Ferrara

La storia di Valentina Sgarbi
A diciotto anni pubblica il primo libro trasformando il suo sogno in realtà

Fin da bambini abbiamo tutti sogni o aspirazioni un po’ particolari: “Da grande vorrei fare la cantante, l’astronauta, la ballerina, l’attore…”. Chi non ha mai pronunciato una frase simile? Poi cresciamo e tendiamo a riporre i sogni che mirano alto nel famoso cassetto.
Valentina, nata a Ferrara nel 1997, ha detto: “Da grande vorrei fare la scrittrice” e così, a soli diciotto anni vede pubblicato il suo primo libro. Martedì scorso, poco prima della presentazione del suo libro, tenutasi in Biblioteca Ariostea, ci ha concesso una intervista, parlandoci di lei e del suo libro ‘Domani sarà un’altra possibilità. Mañana serà otra possibilidad’.

“Quando scrivo c’è sempre un groviglio che devo andare a snodare e questo avviene soltanto quando mi lascio andare alla bellezza delle parole”. Valentina è molto determinata nonostante l’evidente emozione per la sua prima conferenza. Una ‘penna matura’ come la definisce il suo editore (Faust Edizioni, che ha sede proprio a Ferrara) dato che nel suo libro tratta temi di evidente spessore quali la morte, la tossicodipendenza, la paura di vivere, accentuando così quelle sensazioni tipiche dell’adolescenza per le quali i ragazzi si sentono spaesati, non adatti alle situazioni, in una fase di passaggio e di conflitto dove ‘definirsi’ risulta veramente arduo.

Valentina ha superato questa fase assieme ad Amanda, protagonista del suo libro, nonché una sorta di alter ego. “La sua sofferenza era la mia sofferenza, le sue emozioni erano quelle che in quel momento stavo vivendo io, anche se non ho mai vissuto sulla mia pelle le sue vicende” – si lascia sfuggire un “per fortuna” dato che Amanda, nel romanzo, deve affrontare situazioni notevolmente pesanti.
“Ho iniziato a scrivere a 15 anni, mi piaceva scrivere, ma ovviamente mai avrei pensato di arrivare alla pubblicazione. Era semplicemente un mi piace, lo faccio!”. Un grande incentivo è arrivato da una sua insegnante di lettere delle superiori che ricorda con molto affetto: “Un giorno le dissi ‘Prof, vorrei scrivere un libro’ e lei mi rispose che secondo lei potevo farcela. Anche lei, come me, probabilmente non era troppo convinta, ma le piaceva come scrivevo e questo per me è stato un forte impulso per dire ‘adesso scrivo, poi vediamo come va’ ”

Curioso, il fatto che gli ultimi a sapere della vicenda siano stati i suoi genitori: “Sono andata da mio padre e gli ho chiesto se poteva darmi dei soldi. Giustamente, mi ha chiesto il motivo e io gli ho risposto che dovevo pubblicare il mio primo libro. L’unico ostacolo rimaneva solo far leggere il romanzo ai suoi: “Come gliel’ho detto sono rimasti sconvolti, poi hanno deciso di darmi una mano, ovviamente hanno letto il mio libro e ne sono rimasti entusiasti.”
Lo scrivere risultava molto difficoltoso per Valentina soprattutto nell’ultimo anno di superiori dove, tra esami e studio ha dovuto lasciare il suo libro in stand by concludendolo solo dopo gli esami di stato. Questa mancanza di tempo l’ha allontanata, a malincuore, anche dalla lettura della sua scrittrice preferita Valentina d’Urbano, colei che l’ha fatta appassionare al mondo della scrittura.Il primo libro che porta nel cuore è infatti “Il rumore dei tuoi passi” scritto dall’omonima, ‘divorato’ da lei in soli tre giorni.

Adesso invece, con l’avvenuta pubblicazione, Valentina rivela che la sua paura più grande è quella di puntare troppo sul libro: “Mi sono iscritta all’università qui a Ferrara ma non sto frequentando perché con l’inizio delle presentazioni del mio libro, ho altro per la testa. Ma non vorrei ritrovarmi un giorno, bloccata perché i miei romanzi magari non hanno preso piede e, senza una laurea”
A questo proposito rivela che ‘bolle altro in pentola’, anticipando così la stesura di un nuovo libro anche se non si espone troppo sull’argomento, ammettendo che l’andamento dei suoi scritti cambia svariate volte. “So la storia principale, ma non conosco ancora che piega prenderà”. Ecco perché quando ho iniziato a scrivere ‘Domani sarà un’altra possibilità’ il romanzo doveva terminare con un nuovo amore per la protagonista, cosa che invece alla fine non avviene.”
L’ispirazione per i suoi testi è sempre dietro l’angolo. “Scrivo in camera, a mano, poi trascrivo a computer. Ma sto attenta a tutto quello che ho attorno, anche solo ad una sensazione, perché sono proprio quelle che mi aiutano a scrivere, non tanto i fatti che succedono”

Relatrice alla prima presentazione, è una delle sue professoresse di lettere dell’ultimo anno, la professoressa Crepaldi, che parla di Valentina con particolare stima e ammirazione: “Tantissimi adolescenti scrivono, ma il più delle volte si fermano. In lei c’è stata quella determinazione di passare dallo sfogarsi sul diario personale, al raccontare una storia da condividere. Con Valentina, le nostre parole di insegnanti non sono cadute nel vuoto e oggi, posso vedere il concretizzarsi di un sogno”.
Nei loro messaggi, la docente spesso inseriva citazioni di Svevo, una delle quali è divenuta il promemoria personale di Valentina “Fuori dalla penna non c’è salvezza”.

A quanto pare non è l’unica citazione che la giovane scrittrice abbia seguito alla lettera “la penna mi aiuterà ad arrivare al fondo tanto complesso del mio essere -Altra massima di Svevo-, ecco perché mentre io scrivevo, Amanda rifletteva con sé stessa, e la sua ‘Renaissance’ è stata anche la mia svolta”.
Concludendo, nella speranza che questa giovanissima scrittrice possa continuare ad inseguire i suoi sogni e realizzarli, il suo appello ai suoi coetanei è: “Se credete in qualcosa, seguite il vostro sogno, per quanto possa sembrarvi irraggiungibile” e riguardo al suo appena realizzato, incita: “ Se volete svelare i misteri che avvolgono Amanda… allora leggete il mio libro!”

Auxing: Una mostra al mese

Da: Auxing

Una Mostra al Mese (dicembre 2016)

Stefano Bianchini, chitarrista da sempre, è alla sua prima mostra personale di liuteria moderna. Una passione sbocciata 20 anni fa e portata avanti con manualità, talento e risultati eccellenti dovuti alla maniacale cura dei dettagli e alla scelta del legni ‘sonori’.

La novantottesima ‘Mostra al Mese’ di Auxing è aperta fino al 31 dicembre 2016; oltre a questa Temporanea, è visitabile la Mostra Permanente degli artisti che hanno esposto precedentemente.

(orari: feriali 14:00 – 23:00/ sabato 14:00 – 18:00/ festivi su appuntamento)
Ingresso Libero (le mostre sono aperte a tutti e non solo ai soci)

Vocal Jazz Trio in finale al Tour Music Fest

Da: Le Scat Noir

Le Scat Noir, Gruppo vocale di Ferrara, proclamato miglior gruppo vocale del Tour Music Fest 2016. Il 2 dicembre al Piper Club di Roma si esibirà per la finalissima internazionale al cospetto di Mogol con Sony Music, Mtv New Generation, Rusty Records, Relief Records e tanti altri

Le sfide e i momenti di audizione che il gruppo ha dovuto affrontare da maggio a oggi da quella prima tappa a Padova fino alle semifinali al Jailbreak di Roma sono stati tanti e intensi, ma finalmente il 2 dicembre saranno proprio Le Scat Noir da Ferrara a rappresentare l’Emilia Romagna nella più attesa serata dedicata alla musica emergente italiana e internazionale: la finalissima del Tour Music Fest al Piper Club di Roma, il locale più longevo e noto d’Italia.

Le Scat Noir, gruppo vocale proveniente da Ferrara, si esibiranno al cospetto non solo di Mogol, presidente di giuria, ma anche dei massimi esponenti della discografia e radiofonia italiana: Roberto Rossi di Sony Music, Antonio Vandoni di Radio Italia e Video Italia, Mtv New Generation, Rusty Records, Francesco Gazzè, Noemi Smorra, Giampaolo Rosselli Rosselli, Relief Records.
Tutto in una serata al cardiopalma presentata dal VJ Marco Maccarini che sullo storico palco del Piper Club di Roma accompagnerà uno per uno i finalisti, insieme ad ospiti speciali come Chiara Dello Iacovo, Eman, Random Clockwork, Aliendee.
Dalla vittoria al Tour Music Fest dal 2007 ad oggi sono stati lanciati artisti come Chiara dello Iacovo, in gara tra i giovani a Sanremo 2016 che grazie al festival ha incontrato la Rusty Records, Micaela Foti, oggi prodotta da Ultrasuoni e Marianne Mirage nella schiera di artisti di Caterina Caselli nella Sugar, Angelo Del Vecchio protagonista del musical Notre Dame de Paris di Cocciante. Le Scat Noir sono pronte a portare la loro carica di swing e femminilità sul palco dello storico locale.

Appuntamento a Roma, il 2 dicembre al Piper Club, Via Tagliamento 9 dalle ore 20.00.

Agricoltura. Mangiare più informati, dal 13 dicembre obbligatoria l’etichetta con tutte le informazioni nutrizionali

Da: Regione Emilia-Romagna

Agricoltura. Mangiare più informati, dal 13 dicembre obbligatoria l’etichetta con tutte le informazioni nutrizionali. Via libera anche all’indicazione d’origine per latte e formaggi. Caselli: “Un’opportunità per i consumatori, ma anche per valorizzare le nostre produzioni regionali”

Sull’etichetta tutte le informazioni per scegliere in modo consapevole i prodotti. Dal 2017 il restyling del sito regionale ‘Alimenti e salute’ dedicato a sicurezza alimentare e nutrizione. L’assessore: ‘Qualità e educazione alimentare i nostri obiettivi’

Bologna – Mangiare più informati grazie all’etichettatura dei prodotti alimentari. Dal prossimo 13 dicembre diventa obbligatoria per tutti gli alimenti l’etichetta con le informazioni e le indicazioni nutrizionali: un aiuto in più per i consumatori per scegliere con consapevolezza cosa mettere nel carrello della spesa a difesa della salute e del mangiare sano.

Si completa così l’applicazione del Regolamento Ue n.1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti, tema molto caro ai cittadini. Infatti, l’etichettatura alimentare rimane lo strumento più efficace, come dimostra un’indagine Censis secondo cui il 56,4% dei consumatori la legge con molta attenzione, mentre il 71,4% è sensibile al tema.

Ma non solo: secondo un’indagine del ministero delle Politiche agricole il 96,5 % degli italiani vorrebbe anche conoscere l’origine dei prodotti. Per questo, accanto alle informazioni nutrizionali – sempre nell’interesse dei consumatori, della sicurezza degli alimenti e delle produzioni “made in Italy” – è importante l’introduzione dell’indicazione obbligatoria dell’origine della materia prima.

Il via libera dall’Europa è già arrivato per il latte e i suoi derivati – burro yogurt formaggi e latticini – che dal 1^ gennaio 2017 riporteranno dunque in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate, mentre si aspetta il risultato della richiesta già inoltrata per grano e semola.

Temi, questi, che sono stati al centro del seminario ‘Alimenti e salute, è anche una questione di etichetta’ organizzato dagli assessorati regionali alle Politiche per la salute e all’Agricoltura tenutosi a Bologna nella sede della Regione.

“Il cibo è vita e garantire la qualità dei prodotti è un elemento di civiltà. Come Regione abbiamo puntato sulla qualità e l’etichettatura che è fondamentale- ha detto l’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli, chiudendo i lavori della mattinata-. Siamo la prima regione in Italia per numero di prodotti Dop e Igp e abbiamo tutto l’interesse a valorizzare l’origine dei prodotti stessi. E’ necessario però avere anche un consumatore attento- ha aggiunto – e lavorare sull’informazione, soprattutto alle nuove generazioni, è determinante per educare alla qualità e a scelte consapevoli. Su questo siamo impegnati, insieme all’assessorato alla Sanità, su molti progetti rivolti alle scuole. In questi mesi inoltre stiamo lavorando al nuovo Programma di orientamento ai consumi 2017-2019 e fino alla fine di gennaio è attiva una piazza virtuale ‘Il cibo di domani’ aperta ai contributi di tutti.”

Tra le iniziative messe in campo dalla Regione per una corretta informazione e per un migliore servizio è in corso il restyling del sito regionale ‘Alimenti e salute’, ultimato all’inizio del 2017. Il sito, online dal 2011, si occupa di sicurezza alimentare e nutrizione e ha al suo attivo 38mila utenti l’anno, 7mila visite al mese, 8mila iscritti alla newsletter di cui circa il 70% sono operatori privati.

Oltre ad una complessiva riorganizzazione dei contenuti, la principale novità sarà una nuova sezione dedicata proprio all’etichettatura. In una prima fase sarà disponibile un’area riservata per gli operatori dei diversi settori coinvolti con opuscoli, normativa sui prodotti, modelli di etichette, linee guida, un glossario e la possibilità di fare commenti, mentre nel corso dell’anno sarà aperto a tutti, cittadini, consumatori, imprese con notizie, documenti e focus sui maggiori temi di interesse. / Eli.Col.

Grandi nomi per la quinta edizione di ‘Comacchio a teatro’

Da: Comune di Comacchio

Con uno spettacolo fuori programma, ‘Di carne’, scritto ed interpretato da Alessandro Gallo, la compagnia Caracò Teatro, aprirà la quinta edizione di ‘Comacchio a teatro’, la stagione teatrale invernale, diretta da Massimiliano Venturi, che dal 2013 ha riscosso via via un successo crescente. Il 6 dicembre, alle ore 21, con ingresso speciale al costo di 5 euro, lo spettacolo di Gallo, giovane attore e commediografo che ha riscattato la propria vita, grazie al teatro di Shakespeare, aprirà uno squarcio sulla tragica realtà di adolescenti, che pur di entrar a far parte di un clan camorristico, innescano una spirale delittuosa tra furti, rapine e droga. Un incontro, quello con il giornalista Giancarlo Siani, ucciso in un agguato camorristico nel 1985 cambierà la loro vita.

La rassegna ‘Comacchio a teatro’, presentata Martedì 29 a Palazzo Bellini, è articolata in sette appuntamenti serali e quattro pomeridiani, ‘Junior! I pomeriggi alle ore 16’, rivolti a ragazzi e famiglie, dislocati in altrettante domeniche, nelle quattro frazioni (San Giuseppe, Volania, Vaccolino e Porto Garibaldi). “La formula della rassegna si è evoluta – ha sottolineato il direttore artistico Massimiliano Venturi – e si è modulata in base alle esigenze del pubblico. La domenica sarà il teatro a spostarsi sul territorio, perché gli spettacoli non si svolgeranno più a Palazzo Bellini, ma saranno portati in scena, ad ingresso gratuito, nelle quattro frazioni. Abbiamo puntato, come sempre, sulla qualità e sulla grande tradizione con compagnie storiche.

Si parte domenica 15 gennaio al teatrino parrocchiale di San Giuseppe, con Il Drago a Sette Teste, un’avventurosa fiaba presentata con gli originalissimi burattini della storica compagnia fiorentina I Pupi di Stac. Domenica 29 gennaio a Volania, presso le ex scuole elementari, spazio alle creazioni originali e contemporanee del teatro di figura, con Superchef! della compagnia bolognese Officine Duende. Domenica 12 febbraio la tensostruttura parrocchiale di Vaccolino ospiterà in anteprima per la regione Emilia Romagna la nuova produzione della compagnia marchigiana Lagrù Ragazzi, Storie nell’Armadio. A chiusura, il programma si intreccia con il carnevale: eccezionalmente di sabato, il 25 febbraio nella Palestra delle Scuole Medie a Porto Garibaldi, spazio alle fiabe ed alla letteratura per l’infanzia con lo spettacolo Se Pinocchio fosse Cappuccetto Rosso…, vero e proprio cavallo di battaglia della compagnia aretina NATA Teatro.

La rassegna invernale parte ufficialmente il 20 gennaio 2017 con il ritorno di alcuni tra i protagonisti di maggior successo del panorama nazionale che, in cartellone affiancheranno il lavoro di altri artisti e compagnie, selezionati tra la miglior produzione teatrale italiana, annoverando anche un’anteprima nazionale. Vito e Claudia Peoni, dopo il recente felice debutto, sbarcheranno a Comacchio con il loro spettacolo ‘Adamo e Deva’, un concentrato di comicità ed attualità, capace di far riflettere e sorridere, ispirato ad una drammaturgia originale, firmata da Freyrie e Andrea Zalone. Il 3 febbraio sarà la volta di Andrea Cosentino con lo spettacolo ‘Angelica’, che ha riscosso consensi entusiasti di pubblico e critica. Un felice ritorno, il 10 febbraio, sarà quello della Bottega Rosenguild con ‘Pecore Nere’, spettacolo scritto da Stefano Benni, dopo il grandissimo successo del lavoro precedente ‘Le Beatrici’, presentato a Palazzo Bellini nella scorsa stagione. “L’intento del nostro cartellone è quello di accrescere la proposta artistica, con requisiti di unicità e peculiarità, mantenendo al contempo invariati i prezzi – ha specificato Massimiliano Venturi -.” Giro di boa il 17 febbraio con una straordinaria anteprima nazionale, ‘Quelli che la vita l’è bela’, spettacolo presentato da Giorgio Comaschi ed Alessandro Pilloni, ispirato alla Milano di Cochi e Renato, Beppe Viola e Jannacci e a tutto l’immaginario teatrale di un’epoca che ha lasciato il segno. Il 3 marzo Proscenio teatro con ‘Volevo solo fare Amleto’, sul filo sottile della comicità, proietterà il pubblico in una dimensione sospesa tra sogno e realtà, rivelando la straordinaria attualità del teatro shakepsperiano.

Dopo la Botteda Rosenguild, un altro felice ritorno a Comacchio sarà, il 10 marzo prossimo, quello del grande Ivano Marescotti. L’attore romagnolo porterà in scena ‘Bestiale…quel giro d’Italia’. Accompagnato al pianoforte da Daniele Furlati, Marescotti farà rivivere le emozioni e le fatiche di un giro storico, quello del 1914, specchio di un’Italia contadina, che nei ciclisti di allora trovò i propri eroi-protagonisti.

Gran finale di ‘Comacchio a teatro’ il 24 marzo con ‘Briciole di teatro’, che porterà in scena ‘Quei favolosi anni ‘70’, lavoro teatrale nato da un’idea di Gianromano Cinti, presidente e fondatore della compagnia teatrale comacchiese.

Il Dirigente alla Cultura, Turismo e Sport, Roberto Cantagalli, mettendo in luce la centralità del teatro per la cultura, ha dichiarato che “questo è un momento di grande progettualità teatrale, da Teatri sull’acqua, alla straordinaria collaborazione con Ambrogio Sparagna, che ha fatto rifiorire il teatro della tradizione popolare, sino all’esperienza teatrale per ragazzi, con spettacoli itineranti sul territorio. Il teatro abbraccia tutti e non esclude nessuno – ha aggiunto Cantagalli -. Grazie a Massimiliano Venturi a Volania la comunità locale è cresciuta, dando forma ad un progetto teatrale per burattini e con esso è cresciuta la cultura della comunità.”

L’Assessore alla Cultura Alice Carli, rallegrandosi anche per il coinvolgimento delle scuole, che da due anni a questa parte collaborano con l’Amministrazione Comunale nel progetto ‘Liberi dalle mafie’, ha salutato lo spettacolo di avvio della rassegna ‘Comacchio a teatro’, quello in programma il 6 dicembre prossimo come una “testimonianza del percorso di promozione della legalità e del rispetto, per far sì che la nostra diventi una comunità educante. La collaborazione con Venturi riconferma anche quest’anno l’ingrediente principale – ha proseguito l’Assessore Carli, ovvero il teatro per tutti con proposte alte e preziose. La chiusura della rassegna sarà inoltre un omaggio alle nostre tradizioni, grazie allo spettacolo di Briciole di Teatro, in memoria di un suo grande protagonista, Gianromano Cinti.” Il programma completo della rassegna teatrale è scaricabile su www.comacchioateatro.it . Per informazioni si suggerisce di contattare il numero 349-0807587.

La prevendita dei biglietti per lo spettacolo di Alessandro Gallo del 6 dicembre prossimo è già avviata, mentre biglietti ed abbonamenti per tutta la rassegna si confermano tra i più bassi della regione. Il biglietto è infatti confermato a 10 €, così come è confermato il carnet 3 ingressi a scelta a 25 €, dedicato ai soci Coop Alleanza 3.0. Invariati anche i costi degli abbonamenti, che permettono un ulteriore risparmio con costi per il singolo spettacolo a partire dai 7 €: l’abbonamento completo è proposto a 55 €, il ridotto (over 65 e Coop alleanza 3.0) a 50 €. Confermata anche la promozione natalizia, che fino al 07/01/2017 offe la possibilità di sottoscrivere 2 abbonamenti completi alla stagione serale (per un totale di 14 ingressi) al costo totale di 99 €. Per i ragazzi fino ai 18 anni il biglietto è di 6 €, mentre l’abbonamento completo è proposto a 30 € in tutto (è possibile acquistarlo utilizzando il bonus cultura del Governo 18app). La campagna abbonamenti apre oggi, per proseguire ogni martedì (ore 15-18) e sabato (ore 10-12:30) in Biblioteca, a Palazzo Bellini sino ad inizio stagione. Gli abbonati alla stagione precedente hanno ricevuto in anteprima il programma, ed hanno tempo fino al 10 dicembre per esercitare la prelazione, confermando l’abbonamento e mantenendo il posto assegnato.

Sanità. Dalla Regione 875mila euro per le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma

Da: Regione Emilia-Romagna

Sanità. 35 contratti di formazione in più rispetto a quelli statali per le Scuole di specializzazione medica: dalla Regione 875mila euro per le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma

L’assessore Venturi: “Ampliamo l’offerta formativa per rispondere ai fabbisogni professionali del nostro sistema sanitario regionale”

35 contratti di formazione specialistica in più, rispetto a quelli statali, finanziati con 875mila euro di risorse proprie. E’ la cifra stanziata dalla Regione Emilia-Romagna a favore di medici specializzandi per l’anno accademico 2015/2016.

“Alle risorse nazionali, ripartite tra i diversi Atenei, ogni Regione aggiunge fondi propri in modo da aumentare il numero dei contratti, così da ampliare l’offerta formativa di specializzazione medica dove ce n’è più bisogno- spiega Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna-. In sostanza, aggiungiamo posti nelle Scuole di specialità”.

Dei 35 contratti di formazione specialistica aggiuntivi, 4 sono in Anestesia, rianimazione e terapia intensiva e del dolore (che si aggiungono ai 61 statali), 1 in Cardiochirurgia (in più rispetto ai 4 statali), 1 in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (3 quelli statali), 3 in Dermatologia e venereologia (che si sommano ai 10 statali), 1 in Ematologia (aggiuntivo ai 10 statali), 1 in Geriatria (14 i contratti statali), 1 in Igiene e medicina preventiva (che si aggiunge ai 19 statali), 1 in Malattie dell’apparato cardiovascolare (32 i contratti statali), 2 in Malattie infettive e tropicali (9 quelli statali), 6 in Medicina dell’Emergenza-Urgenza (14 quelli statali), 1 in Medicina fisica e riabilitativa (aggiuntivo rispetto agli 11 statali), 1 in Medicina interna (30 i contratti statali), 1 in Medicina nucleare (aggiuntivo rispetto ai 4 statali), 1 in Neurologia (13 i contratti statali), 3 in Oncologia medica (in più rispetto ai 17 statali), 2 in Ortopedia e traumatologia (30 i contratti statali), 3 in Otorinolaringoiatria (che si sommano agli 8 statali), 1 in Pediatria (si aggiunge ai 45 statali), 1 in Psichiatria (22 quelli statali).

Per quanto riguarda la ripartizione dei 35 contratti, 13 sono a favore dell’Università di Bologna, per 325mila euro; 8 per l’Università di Ferrara, per 200mila euro; altri 8 per l’Università di Modena-Reggio Emilia, sempre per 200mila euro; infine, 6 contratti di formazione specialistica sono a favore dell’Università di Parma (150mila euro). /CV

‘Tomorrow’ con il Camilla Battaglia

Da: Jazz Club Ferrara

Venerdì 02 dicembre, protagonista di un nuovo appuntamento firmato ‘Somethin’Else’ è una delle giovani voci più interessanti del panorama nazionale, Camilla Battaglia. La creativa cantante e compositrice presenterà ‘Tomorrow – 2 More Rows of Tomorrow’, suo nuovo lavoro discografico per il quale si è avvalsa di Andrea Lombardini al basso elettrico, Bernardo Guerra alla batteria e, in front line, del sassofonista statunitense Dave Binney, icona del jazz d’oltreoceano.

Venerdì 02 dicembre (ore 21.30), protagonista di un nuovo appuntamento firmato ‘Somethin’Else’ è una delle giovani voci più interessanti del panorama nazionale, Camilla Battaglia.
La creativa cantante e compositrice presenterà ‘Tomorrow – 2 More Rows of Tomorrow’ (Dodicilune, 2016), suo nuovo lavoro discografico per il quale si è avvalsa di Andrea Lombardini al basso elettrico, Bernardo Guerra alla batteria e, in front line, del sassofonista statunitense Dave Binney, icona del jazz d’oltreoceano.
Il progetto è caratterizzato da una scelta sonora che risponde contemporaneamente alla volontà di suonare ‘l’attuale’ – lasciandosi influenzare dalle diverse contaminazioni che hanno investito il linguaggio jazz – e di non snaturare la matrice geografica di appartenenza che riporta direttamente ai suoni della corrente europea.
Alcune delle composizioni sono nate come brani strumentali sui quali sono in seguito stati ‘disegnati’ i testi per raccontare il percorso tracciato dalla musica. Altri brani, invece, sono nati come ‘songs’ ovvero con l’intenzione primaria di raccontare una storia che solo dopo viene musicata. «La dimensione testuale è scaturita da un lavoro di ricerca e di sperimentazione delle diverse possibili forme con cui apporre testi alla musica» Precisa la cantante
«Ho cominciato dalla forma poesia-immagine, influenzata da Norma Winstone, per passare attraverso l’autobiografico macroscopico tipico dei songwriter, ma anche attraverso il messaggio parlato (come lo spoken talking dell’hip hop) coniugato all’ispirazione poetica di diversi autori come Galway Kinnell. L’esperienza dell’interplay che si crea attraverso la scelta di assi dialogiche tra gli strumenti è stata un’altra primaria ispirazione».

Camilla Battaglia, classe 1990, comincia a studiare pianoforte all’età di 7 anni e continua un percorso formativo nella sezione di diversi cori come soprano leggero, con repertori di musica classica, da camera e swing. Nel 2010 registra il suo primo disco, ‘Joyspring’, con il trio di Renato Sellani per l’etichetta Philology e lo stesso anno si classifica seconda al Premio Internazionale Massimo Urbani per Giovani Talenti del Jazz, partecipando al Viterbo Jazz Festival con un quartetto a suo nome. Nel 2011 si classifica seconda al Premio Internazionale Chicco Bettinardi al Milestone di Piacenza e vince il premio come Miglior Interpretazione di un brano di Gianni Basso al Festival Jazz di Asti esibendosi con Dado Moroni, Riccardo Fioravanti e Alvin Queen. Nel 2012 vince il premio come Miglior Cantante al Festival Tuscia in Jazz e al Bucharest International Jazz Competition. Partecipa tra gli altri ad Umbria Jazz, Ah-Um jazz Festival di Milano, Iseo Jazz, Asti Jazz, Bologna Jazz, Vicenza Jazz, Siracusa Jazz, London Jazz, Clusone Jazz e Taormina Jazz sia in qualità di leader che di sideman.

Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas. Per informazioni 339 7886261 (dopo le 15.30). È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077059 (dalle 15.30).

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas
Tessera € 15
NB Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 21.30

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Maratona Orlando: un compleanno epico per festeggiare il Furioso

Da: Ferrara Off

Per i 500 anni del poema, da venerdì 2 dicembre in Pinacoteca la lettura integrale e continuativa

Come si festeggia il compleanno di un poema epico? Con un evento altrettanto epico: i 500 anni della prima edizione dell’Orlando Furioso verranno celebrati venerdì 2 e sabato 3 dicembre a Ferrara, la città dove l’opera più celebre di Ludovico Ariosto è stata ideata e scritta, con una maratona di lettura integrale e continuativa. L’iniziativa durerà quasi quaranta ore, senza interruzioni, e conterà sul contributo volontario di un migliaio di lettori. Si terrà a partire dalle 9.30 di venerdì mattina al piano nobile di Palazzo Diamanti, nel salone d’onore della Pinacoteca Nazionale, in corso Ercole I d’Este 21. La conclusione è prevista per sabato a mezzanotte.
Maratona Orlando coinvolgerà studenti e cittadini ferraresi ma non solo: si sono prenotati per partecipare da protagonisti alla sorprendente celebrazione, e declamare in pubblico alcune ottave, anche tanti lettori e numerose classi provenienti da ogni parte d’Italia. Sarà un esperimento collettivo, un’esperienza comunitaria assolutamente straordinaria, perché riporterà in vita, grazie a una moltitudine di voci, i 46 canti dell’opera che maggiormente ha segnato nei secoli l’identità e l’immaginario ferrarese. Una sfida importante, il cui obiettivo principale è quello far scoprire e riscoprire il piacere della lettura, condividere la forza e la potenza creativa di un capolavoro della letteratura italiana.
Non sarà necessaria alcuna iscrizione per assistere alla maratona, evento eccezionale voluto dalla Fondazione Ferrara Arte e organizzato dal teatro Ferrara Off, realizzato grazie alla collaborazione del Teatro Comunale Claudio Abbado e della Biblioteca Ariostea, con il sostegno di Eni e della cooperativa Le Pagine e di Pass srl. L’ingresso al Salone d’Onore sarà gratuito, il biglietto per chi volesse visitare anche la Pinacoteca Nazionale resterà invariato rispetto alle tariffe tradizionali.
La mostra ‘Orlando furioso – 500 anni’, allestita al piano terra, rimarrà aperta ininterrottamente per tutta la durata dell’iniziativa e l’ingresso all’esposizione sarà gratuito per tutti la notte tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre, dalle 22 alle 9 di mattina, e la sera di sabato 3 dicembre dalle 22 a mezzanotte.
Sarà inoltre possibile seguire in diretta la Maratona Orlando sui social network di Palazzo dei Diamanti.

Per informazioni scrivere a ferraraoff@gmail.com o telefonare al numero 336282360, oppure a diamanti@comune.fe.it o 0532 244949.

LA STORIA
L’Albero di questo Natale: 40 anni di cure per 40 quintali

Un albero di Natale che si slancia quasi fino alla cima del Duomo, ogni addobbo grande come uno zainetto, una stella appuntita di led appoggiata in cima issando un operaio sulla cabina del braccio mobile di un’autogru. E’ un abete tradizionale quello che quest’anno troneggia nel cuore della città di Ferrara, un albero vero e molto grande. Per reggere il peso di circa 40 quintali di legno e foglie è stata costruita una struttura in cemento armato sul pavimento del sagrato. Ora l’albero è lì, quasi 14 metri d’altezza sullo spiazzo lastricato che sta in mezzo tra la cattedrale e l’accesso al cortile dell’antico palazzo ducale, che è l’attuale piazza del Municipio.

Ma da dove viene quest’albero, cosa faceva prima di arrivare davanti ai nostri occhi, dove pubblicamente – ogni giorno – possiamo vederne l’attesa, poi l’innalzamento e infine la decorazione? Perché è finito qui e da quale foresta arriva l’albero immenso che bisogna far agghindare da un operatore con caschetto e scarponi antinfortunistica?

L'albero di Natale con gli addobbi a Ferrara, novembre 2016 (foto Giorgia Mazzotti)
L’albero di Natale con gli addobbi a Ferrara, novembre 2016 (foto Giorgia Mazzotti)

L’abete che c’è nella piazza del Duomo di Ferrara viene dal Piemonte, è cresciuto nella vallata dove scorre il Po, tra Alessandria e Vercelli. Lì, a Casale Monferrato, c’è un grande e storico vivaio, che di abeti ne pianta, ne coltiva e ne vende parecchi. Il titolare è un signore che sta per compiere 69 anni, Paolo Gilardino. Che racconta: “Quell’albero l’ho piantato io circa quarant’anni fa. Era una piccola pianta come altre, alta non più di un metro. Poi è rimasta lì, anno dopo anno è cresciuta. In genere noi, gli alberi, li usiamo per trapiantarli nei giardini o negli spazi verdi dei nostri clienti. Quando superano una certa altezza, però, non è più possibile trapiantarli perché sono difficili da trasportare e, soprattutto, le radici non si riescono più a estrarre, si spezzano e quindi l’albero può essere usato solo per decorazione o legna”.

L'albero di Natale al suo arrivo a Ferrara il 24 novembre 2016 (foto Giorgia Mazzotti)
L’albero di Natale al suo arrivo a Ferrara il 24 novembre 2016 (foto Giorgia Mazzotti)

Di alberi, il giardiniere Gilardino, ne pianta, a richiesta, anche quando sono grandi. “In certi giardini trapiantiamo alberi di 6 o 7 metri, si può arrivare fino a 10 metri di altezza. Di più no”. E l’abete di Ferrara era oltre. “E’ una specie particolarmente bella – continua il vivaista – un abete originario del Caucaso (la specie botanica è Abies nordmanniana Spach). Ha una forma perfettamente conica, aghi di un verde brillante e una larghezza alla base di quattro-cinque metri. E’ un tipo di pianta che si presta proprio all’uso ornamentale, isolato o a gruppi nei grandi parchi, o, appunto, come albero di Natale. Una volta terminate le feste si potrebbe utilizzare il legno per fare delle assi, perché è di ottima qualità”. Gli è dispiaciuto tagliarlo? Il giardiniere ride: “E’ il nostro mestiere. L’azienda vivaistica è stata fondata dal nonno di mio nonno materno, Giacomo Varallo, un giardiniere-castellano del Regno Sabaudo. Ho un documento datato 1848, compilato con una bella calligrafia e avvolto da una corda che testimonia l’attività di cura del verde che faceva il mio bis-bisnonno Varallo nei giardini per i nobili che chiedevano piante per i parchi dei loro castelli”. E questo, Gilardino, continua ora a fare insieme con il figlio che lo affianca in azienda: seminare o mettere piccole piante a dimora per raccogliere poi grandi aceri, alberi da frutto o immense conifere come quella ferrarese.

L'albero di Natale viene issato in piazza del Duomo (foto Giorgia Mazzotti)
L’albero di Natale viene issato in piazza del Duomo (foto Giorgia Mazzotti)

Per decorare l’albero sono stati commissionati mille addobbi in vetro di Murano: sfere e animali di vari colori realizzati dall’artista vetraio Mario Barbarigo Michel, penultimo discendente – si legge nella scheda di presentazione – della famiglia Zorzi, vetrai a Murano fin dal 1452. Lo scopo è quello di dare all’iniziativa anche una finalità benefica e sociale. Le singole palline in vetro di Murano sono in vendita a 10 euro l’una e il ricavato verrà dato a sostegno del “ Mantello”, l’Emporio Solidale aperto dal 15 novembre a Ferrara per le persone che la crisi ha messo in difficoltà.

Su un albero così immenso, però, le palline rischiavano di essere poco visibili, quindi l’artista veneziano ne ha raccolte molte insieme racchiudendole in composizioni di stoffa fatte da stelle di natale artificiali di colore rosso o bianco su sfondo giallo-oro. Un filo luminoso è stato inserito ramo per ramo e in una parte di addobbi.

Un'autogru in movimento per aggiustare le fronde dell'albero di Natale (foto Giorgia Mazzotti)
Autogru in azione per aggiustare le fronde dell’albero di questo Natale (foto Giorgia Mazzotti)

A decidere di portare un albero di questo tipo, in aghi veri e linfa e corteccia, è stata l’Ati, Associazione temporanea d’impresa. Nel 2015 il Comune di Ferrara ha fatto un bando per la concessione del servizio di realizzazione degli eventi di Natale e Capodanno in centro a Ferrara. E Ati ha ottenuto il punteggio più alto aggiudicandosi la gara per mettere in piedi allestimenti e iniziative dell’edizione natalizia passata, per quella in corso e per le prossime festività. Ati ora è composta dalle società Delphi International Srl, Made Eventi e Sapori d’Amare.

Il via alla decorazione dell'albero di Natale 2016 (foto Giorgia Mazzotti)
Il via alla decorazione dell’albero di Natale 2016 (foto Giorgia Mazzotti)

L’anno scorso l’idea era stata quella di esibire un albero anticonvenzionale: tubi di vetro soffiato e colorato di Murano che componevano la forma triangolare di un albero forgiato dallo studio di maestri vetrai di Murano.

Un anno dopo si cambia. “La tradizione qui prevale sull’innovazione”, racconta Riccardo Cavicchi della società Delphi International che insieme con il maestro vetraio veneziano Mario Barbarigo Michel ha messo a punto il progetto decorativo. La piazza del Duomo è trasformata in un cantiere; la facciata della cattedrale avvolta da un telo e una staccionata dell’area di lavoro copre buona parte del sagrato. “Per questo – dice Cavicchi – serviva un bell’albero vero, classico”.

L’accensione verrà fatta con una cerimonia ufficiale sabato 3 dicembre alle 17.30 in piazza del Duomo. E fino a domenica 8 gennaio 2017 il maestoso abete – sbarcato nella mattina di giovedì 24 novembre dal Monferrato con un autoarticolato per carichi eccezionali. – rimarrà sul sagrato davanti alla cattedrale coperta.

Strategie per parlare al pubblico, anche online

Parlare, spiegare, presentare, comunicare. E-learning, webinar, public speaking, webmeeting. Dal megafono, al microfono, alle videoconferenze. Dalle teorie della psicologia e della comunicazione, alla sociologia online. In sintesi, parlare in pubblico.

Luca Vanin
Luca Vanin

Il libro “Public Speaking Online” (Flaccovio editore) di cui è autore Luca Vanin, webinar strategy e digital coach, è un viaggio organizzato verso la vera competenza del comunicare online. Un percorso di informazioni e consigli che portano a comprendere il grande fascino del comunicare a molti (‘one to many’). Comunicare online è una azione complessa che viene qui analizzata e presentata in modo semplice e con grande capacità didattica.
Promozione di eventi online, tecniche di comunicazione e consigli strategici per apparire al meglio, suggeriti per migliorare le proprie performance (e soprattutto per limitare gli scivoloni). Un libro utile. Si può leggere in modo veloce, ma poi si desidera rileggerlo perché ricco di esperienza e di pratica, non solo di teorie. Molto interessanti anche i numerosi contributi di esperti che aumentano il valore del testo. Se hai paura di parlare o se sei tanto presuntuoso da parlarti addosso, leggi questo libro. Ti servirà. Ed è anche divertente e piacevole.

public-speakingCome nota a margine di un buon volume che correttamente espone modalità ed espedienti propri della comunicazione strategica – i cui intenti sono persuasivi e talora impongono toni apodittici – posso solo aggiungere un’avvertenza difensiva ai naviganti (rivolta a chi non parla ma ascolta!), ribadendo che non esiste una verità in sé, e sono perciò necessarie continue verifiche su tutto (dubitando in particolare proprio di ciò che viene affermato con assoluta certezza ): si deve quindi sempre  mantenere una soglia di vigilanza attiva per evitare il rischio di decadere dalla condizione di “homo sapiens” allo stato larvale dell'”homo videns”, una condizione che ci rende docili vittime dei tranelli dei trafficanti di verità di cui pullula l’universo (virtuale o reale che sia) e inconsapevoli consumatori di certezze finemente preconfezionate al mercato dei dogmi.

 

Luca Vanin, Public speaking online, Parla al tuo pubblico nel web, Flaccovio editore

Fuggito dai Testimoni di Geova, ora racconto tutto:
“Le peccatrici colte in flagrante costrette a confessare ogni dettaglio”

Disassociarsi da una setta significa rimanere soli, tagliare i ponti con la famiglia e gli amici. Significa non avere più un passato, rinnegandolo a te stesso o nascondendolo a chi ti è vicino nella tua nuova vita. Significa dover ricordare un bambino che giocava solo nelle scale dei condomini nei quali la mamma era andata a predicare e a cui viene fatto credere che l’isolamento lo preservi dalla contaminazione “delle cattive compagnie” (cioè tutti coloro che sono fuori dalla setta).

Questa è la storia di Emidio Picariello, informatico di professione, e autore del libro “Geova non vuole che mi sposi”, nel quale ha raccontato la sua esperienza di vita all’interno della setta dei Testimoni Di Geova e di come, in seguito ad un lungo percorso di ricerca di sé stesso, se ne sia disassociato.

Cosa significa essere “disassociato”? Cosa comporta a livello sociale e umano?
Dipende molto da quanto presto sei uscito. Sei solo, nessuna delle persone con cui sei cresciuto ti rivolge la parola. Io nel frattempo mi ero coltivato qualche amicizia al di fuori dei testimoni di Geova, avevo praticato un po’ di mondo, quando ero solo “poco spirituale” e non ancora dissociato (tecnicamente non sono stato disassociato, ma me ne sono andato io, ma è un tecnicismo, mi avrebbero buttato fuori comunque). Quindi riparti da zero. Però è anche una occasione. Ti fai gli amici che vuoi, crei i legami che hanno valore. Credo che si dia più importanza alle relazioni, dopo averle perdute tutte. Le famiglie invece reagiscono secondo la loro sensibilità. L’indicazione dei testimoni è quella di isolare il più possibile il disassociato per aiutarlo a capire che è un peccatore e quindi aiutarlo a pentirsi. Poi ognuno interpreta secondo la propria sensibilità. Comunque i rapporti si riducono, nel mio caso i miei genitori non mangiano con me, per esempio. Alcuni non parlano del tutto più con i loro figli, altri sono più aperti. Poi ci sono alcuni disassociati che sono usciti da testimoni di Geova in modo più traumatico di altri, o che comunque trovano giusto o necessario dedicare la propria vita all’antiproselitismo. Io credo che non facciano del bene né a sé, né a coloro che li osservano. L’unica strada possibile è quella di rifarsi una vita. Il che può sembrare un controsenso, detto da me che ne sto scrivendo, ma io credo di essermi ritrovato a parlare di questo un po’ per caso.

Aiutaci a capire: come può essere tratteggiata, al di fuori dei soliti cliché, la figura del Testimone di Geova ligio alla dottrina?
Quello che a volte sfugge è la pervasività dell’essere testimone di Geova. Non vuol dire semplicemente andare in giro a predicare ogni tanto, ma vuol dire avere uno stile di vita preciso con un sacco di regole sull’abbigliamento, sull’alimentazione, sulla salute (in questi due casi è una sola regola: niente sangue). Insomma essere testimoni di Geova non vuol dire essere cattolici, è più raro che ci siano sfumature. I testimoni di Geova non praticanti di fatto non sono testimoni di Geova.

Si tratta di una setta chiusa? Come sono regolati i rapporti con chi ha una fede diversa?
Credo che sulla chiusura non ci sia timore di smentita. Le pubblicazioni dei testimoni di Geova parlano chiaramente di come le cattive compagnie corrompano le utili abitudini. Mio padre mi diceva sempre che le cattive compagnie sono quelle che non hanno le tue stesse utili abitudini, come predicare o andare in sala del Regno. Dopodiché io avevo una amichetta che abitava nel mio palazzo e l’ho frequentata fino alla preadolescenza, ma è stata l’unica eccezione: niente pomeriggi di gioco dai compagni di scuola, niente feste con gli amici non testimoni, niente di tutto questo. Restavamo spesso fra noi, il sabato e la domenica, con altri testimoni di Geova. Poi le attività di predicazione e adunanze assorbivano molto del nostro tempo. Per il resto la dottrina è chiara: viviamo nel mondo ma non facciamo parte del mondo, dicono.

Ho letto che non sono ammessi i rapporti pre matrimoniali, men che meno l’omosessualità: come reagisce la comunità quando si viene a scoprire che una persona che fa parte della comunità “ha peccato”?
Se a scoprirlo è un membro della comunità, va dal peccatore e gli chiede di confessarsi agli “anziani” della congregazione. Se il peccatore non lo fa allora sarà chi l’ha scoperto a fare da delatore. A quel punto c’è un “comitato giudiziario” durante il quale vengono chiesti i particolari del peccato. La cosa può essere molto imbarazzante, se si pensa che gli anziani sono tutti uomini e casomai il peccatore è una ragazza giovane costretta a raccontare nel dettaglio le proprie prime esperienze. Se c’è pentimento, ci saranno soltanto delle sanzioni (il fatto di non poter rispondere pubblicamente alle domande che vengono fatte alle adunanze, il fatto di essere “segnato” e quindi di non potere essere frequentato a scopo di svago, ma solo a scopo spirituale, per esempio). Se non c’è pentimento si viene disassociati. La disassociazione comporta che nessuno ti può più rivolgere la parola. Se decidi di provare a farti riassociare devi andare in sala del regno e sederti nelle sedie in fondo, entrare quando è cominciata, non parlare con nessuno, uscire prima che finisca, fino alla riassociazione che arriva al più presto dopo sei mesi di questo comportamento. L’omosessualità è peccato. L’omosessuale deve praticare la castità, se vuole essere testimone di Geova. Credo che nessun commento si possa aggiungere a questo articolo dal loro sito ufficiale. https://www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/g201012/spiegare-punto-di-vista-bibbia-omosessualit%C3%A0/

Quanto la tua educazione è stata influenzata dall’appartenenza a questa setta? Immagino il non poter partecipare banalmente alla festa di compleanno di un compagno di scuola…
Molto, nel male ma anche nel bene. Ho molto sofferto l’isolamento e la difesa della sospensione dell’incredulità – quella cosa che il lettore prova mentre legge un romanzo, e che invece il testimone di Geova abita quotidianamente. Essere un bambino che crede così fermamente nel fatto che il diluvio sia un avvenimento storico e al contempo che non partecipa a qualunque cosa abbia a che fare con Natale, Compleanni e feste di qualunque tipo, non è facile. Dall’altra parte credo di dovere parte del mio eloquio fluente e della mia faccia tosta agli anni passati a prepararmi per la predicazione e predicando.

Sei nato da dei genitori Testimoni di Geova o si sono convertiti in età adulta?
Mio  padre è diventato testimone di Geova intorno all’adolescenza, periodo durante il quale stava cercando una sua dimensione religiosa, esplorando soprattutto le varie religioni protestanti. In questa sua ricerca si è imbattuto, se non fra i primissimi, sicuramente fra i primi in Italia, nei testimoni di Geova arrivati dagli Stati Uniti e l’hanno in qualche modo conquistato. Lui ha poi convertito tutta la sua famiglia. Mia madre invece fu contattata in predicazione da quella che sarebbe poi diventata sua suocera. Quindi possiamo dire che quando sono nato io tutta la mia famiglia era ben strutturata all’interno dei testimoni di Geova.

Mi racconti aneddoto o ricordo di te bambino…
Il mio principale parco giochi erano le scale dei palazzi dove mia madre predicava. Certo, ogni tanto scendevo anche in giardino con gli altri bambini del palazzo, ma prevalentemente passavo i pomeriggi con mia madre e un’altra testimone di Geova e predicavamo. Loro predicavano, io facevo lo scivolo sulle scale, prendevo a calci i sassi, giocavo con quel che avevo.

Hai mai fatto proselitismo? Qualche aneddoto?
Quando ho finito la seconda media ero già un testimone di Geova battezzato, così decisi che volevo diventare un pioniere regolare. Era una cosa piuttosto atipica per un bambino della mia età, perché consisteva nell’impegnarsi a predicare 3 ore al giorno per tutto l’anno. L’ho fatto per 5 anni, fino alla 4 superiore compresa. Quindi ho molto tentato di fare proseliti, ma non ci sono riuscito. Paradossalmente la cosa più vicina al proselitismo l’ho fatta involontariamente anni dopo, dopo l’uscita del libro, quando una ragazza che voleva uscire dai testimoni di Geova mi ha contattato. Voleva sapere se era possibile essere normali, dopotutto. Mi sono limitato a spiegarle che sì, l’alternativa a essere testimone di Geova può essere semplicemente non esserlo e non è automatico diventare un loro detrattore strampalato e dedicato ad attaccarli. Ce ne sono, però, e ai testimoni di Geova fanno credere che l’unica alternativa a essere testimone è quella.

Come si coniuga il far parte dei Testimoni di Geova e far parte della società attuale?
È soggettivo. Ci sono persone che dedicano tutta la vita ai testimoni di Geova e lì concentrano tutte le loro possibilità di carriera e tutti i loro interessi. Queste non hanno davvero nessun contatto con l’esterno. Poi ci sono persone un po’ più moderate. Le prime fanno carriera nei testimoni, le altre meno. In generale se frequenti non testimoni di Geova tendenzialmente non lo sbandieri ai quattro venti. Se no sei “poco spirituale” e quelli poco spirituali mal si integrano con quelli “più spirituali”. Quelli “più spirituali” aiutano quelli che lo sono meno. Le dinamiche all’interno di un gruppo chiuso come quello della “congregazione” sono da manuale di psicologia sociale.

Come è il rapporto tra Testimoni di Geova e il “potere” /carriera nella nostra società?
Credo che sia già emerso da quello che si è detto fin qui. I testimoni di Geova sono carrieristi come tutti, chi più, chi meno. Solo che trovano sfogo per le loro ambizioni all’interno dell’organizzazione. Personalmente ho conosciuto pochissime persone che avessero un ruolo di rilievo nella società esterna.

Come e quando è giunta la crisi? Immagino sia un processo lungo e laborioso…C’è stato un episodio scatenante?
La crisi è un processo lungo. Non per sempre l’incredulità può essere sospesa. Poi è come una crepa, se metti in discussione qualcosa cominci a mettere in discussione tutto, non puoi scegliere a cosa credere. L’episodio scatenante per quel che mi riguarda – e per molti che sono usciti nella post adolescenza o in quel periodo hanno cominciato il processo – è stato il sesso. Ho trovato una ragazza, sempre testimone, ma che non era particolarmente ligia alle regole. Poi ci sono stati ripensamenti, passi indietro, passi avanti. C’è però un momento in cui ho detto: sì, è difficile, ma io non ci credo. A quel punto il processo è irreversibile. Se hai pensato una volta sola, a voce alta “ma io non ci credo” ormai devi solo trovare la tua strada per uscirne.

Ci sono delle aperture dottrinali rispetto all’attuale evoluzione sociale?
Non credo. Vedo una certa riduzione di impegno, le adunanze sono diventate due giorni a settimana, dai tre che erano, Quando ero bambino le assemblee estive duravano 1 settimana, poi 4 giorni, adesso credo 3. C’erano sessioni serali, adesso durano poche ore al giorno. I pionieri regolari facevano 90 ore al mese, ora credo ne facciano una settantina. Da un punto di vista dottrinale invece non credo sia proprio cambiato niente. Cioè, ci sono variazioni sull’attesa della fine, del resto quando ero bambino dicevano che sarebbe venuta prima che le persone nate nel 1914 fossero diventate vecchie. Ora che sono tutte morte – o quasi – diventa difficile difendere quella posizione, ma hanno trovato qualche escamotage logico-linguistico per allungare la “generazione” del 1914. Però da un punto di vista di regole di comportamento le cose non cambiano mai.

Geova non vuole che ti sposi…anche tua mamma continua ad opporsi?
Ormai mi sono sposato e ho fatto due figli, mi sa che qualunque opposizione non sia più praticabile. Ovviamente quello era solo un titolo di un blog e poi di un libro, una estrema sintesi: più che altro i miei mi avrebbero voluto testimone di Geova, ma io non lo sono e non lo ero quando mi sono sposato, così nessuno dei miei parenti testimoni è venuto al mio matrimonio. Per un periodo mia madre ha sperato di poter convertire mia moglie, credo che adesso abbia capito che anche quella strada è impraticabile. Per loro se non sei testimone di Geova stai male, alla fine il paradosso è che non avere nessun contatto con te, lo considerano un segno di affetto. Dopotutto ho fatto finta per anni di non essere mai stato testimone di Geova, di non averci niente a che fare. Ma poi con il matrimonio, il fatto che i miei non sarebbero venuti ha riaperto vecchie ferite e soprattutto mi ha costretto a un fatto pratico: dovevo spiegare ai miei nuovi parenti che cosa stava succedendo. Solo per questo ho aperto il blog (www.ildisassociato.net), perché a quel punto era necessario raccontare tutta la storia.

E’ uscito da poco nelle sale “ragazza del mondo” che racconta la vicenda di una ragazza che , come te, ha deciso di lasciare la comunità di Geova. Cosa ne pensi?
Come si dice in questi casi ho un piccolo conflitto di interessi: ho fatto una consulenza per loro. Volevano accertarsi che nella sceneggiatura non ci fosse nessun errore marchiano. Quando ho visto il film avevo un po’ paura che non fossero riusciti a restituire il clima, la parte emotiva, lo spirito. Invece devo dire che sono rimasto davvero piacevolmente sorpreso, tutto è estremamente accurato. Sicuramente se volete sapere qualcosa in più su come funzionano davvero i testimoni di Geova, andare a vederlo può essere una buona idea.

Servizio sul Natale a Ferrara pubblicato sul mensile Bell’Italia

E’ in edicola il numero di dicembre del mensile, a distribuzione nazionale, Bell’Italia, rivista leader nell’ambito del turismo e dei viaggi, che contiene il servizio centrale, di 10 pagine, dedicato alla città di Ferrara in occasione del Natale.
Il servizio fotografico è stato realizzato da Andrea Samaritani, commissionato in esclusiva per Bell’Italia, nel mese di dicembre del 2015, documentando le varie iniziative che si sono svolte l’anno scorso nel centro storico della città.
Il testo è a firma di Michela Garbin, che ha raccontato i giorni magici del Natale ferrarese, tra luminarie, palazzi storici e le mostre che fanno di Ferrara una capitale dell’arte.
Andrea Samaritani ha fissato nella sua fotocamera gli scorci più suggestivi della città, quasi tutti nelle ore serali, notturne o al crepuscolo, per far risaltare al meglio la meraviglia delle luci, dei riflessi del Castello nel fossato, la facciata del Duomo, e le animazioni del Palio in versione natalizia. Fino agli immancabili e suggestivi fuochi d’artificio che da anni ‘incendiano’ il Castello Estense.
Nel servizio fotografico si ammirano le silhouettes, stile caro all’autore, già applicato a moltissime altre città italiane. Si possono vedere gli interni di Schifanoia e soprattutto il nuovissimo allestimento della Pinacoteca Nazionale, al piano nobile del Palazzo dei Diamanti.

Titolo del servizio ‘Natale alla Corte degli Este’
Sottotitolo L’atmosfera delle feste regala un fascino speciale al magnifico centro storico.
Patrimonio Unesco: il periodo ideale per scoprire il Castello, la Cattedrale, i Palazzi Schifanoia e dei Diamanti, e partecipare alle celebrazioni per i 500 anni dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.
Testo di Michela Garbin
Fotografie di Andrea Samaritani / Meridiana Immagini
Bell’Italia dicembre 2016, Editoriale Giorgio Mondadori divisione di Cairo Editore

Sanità. Giornata mondiale contro l’Aids

Da: Regione Emilia-Romagna

Sanità. Giornata mondiale contro l’Aids: una persona su due si scopre sieropositiva già in fase avanzata o di Aids conclamato. Test day nelle piazze dell’Emilia-Romagna. L’assessore Venturi: “Hiv e Aids non vanno sottovalutati. Le cure oggi sono importanti, ma si continua a morire”

In lieve diminuzione le nuove diagnosi di Hiv tra i residenti: 288 nel 2015. La campagna di informazione: “Proteggersi sempre, discriminare mai”

Bologna – Ad allarmare è il costante aumento delle persone che si scoprono sieropositive già in fase avanzata, o addirittura di Aids conclamato: nel 2015, in Emilia-Romagna, rappresentano il 51% delle nuove diagnosi. L’annuale rapporto regionale realizzato per la Giornata mondiale dell’1 dicembre contro l’Hiv/Aids descrive una realtà che, mentre l’anno scorso sembrava mostrare un’inversione di tendenza, è tornata invece a crescere.
“L’Hiv e l’Aids non vanno sottovalutati- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Le cure oggi sono importanti, ma si continua a morire. E quando non si muore si deve convivere con una malattia cronica per tutta la vita. Il mio invito è di essere consapevoli: è importante che i rapporti sessuali siano protetti, ed è importante fare il test Hiv perché il ritardo della diagnosi aumenta la probabilità di diffusione dell’infezione e ritarda l’avvio delle terapie antiretrovirali, meno efficaci di fronte a un sistema immunitario fortemente indebolito”.

Di positivo c’è che diminuiscono, seppur di poco, le nuove diagnosi di Hiv tra i residenti: nel 2015 sono state 288, confermando il lieve calo registrato negli ultimi anni. L’identikit della persona sieropositiva è maschio, tra i 30 e i 39 anni, italiano. La modalità di trasmissione principale si conferma quella sessuale.

Le iniziative sul territorio per la Giornata mondiale
Il Servizio sanitario regionale promuove interventi educativi (molti nelle scuole) per favorire una sessualità consapevole e garantisce il test Hiv gratuito e anonimo. Per la Giornata mondiale dell’1 dicembre tante le iniziative promosse in tutta la regione da Aziende sanitarie, associazioni di volontariato, enti locali, a partire dai test day per la diagnosi dell’Hiv in molte piazze dell’Emilia-Romagna, fino ai primi di dicembre. A Bologna, ad esempio, fino al 4 dicembre, si svolge “Sosta consigliata”, iniziativa dell’Azienda Usl, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, del Comune e di diverse associazioni di volontariato. In diverse postazioni della città è possibile eseguire il test Hiv: all’Ospedale Maggiore, al Sant’Orsola, al Polo Roncati di via Sant’Isaia 90. Informazioni sulla malattia e su come prevenirla anche al Cassero e al BLQ-Bologna check point di via San Carlo, struttura non sanitaria dedicata alla comunità Lgbt (termine per esprimere la comunità di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender) per promuovere la salute sessuale.
Le iniziative organizzate in tutta la regione sono disponibili all’indirizzo http://salute.regione.emilia-romagna.it/giornata-mondiale-hiv-aids-2016-iniziative-in-emilia-romagna

Il numero verde e il sito Helpaids per le consulenze gratuite
Il Numero verde Aids 800 856080 regionale è attivo dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18 (il lunedì anche dalle 9 alle 12), ed è gestito dall’Azienda Usl di Bologna per tutto il Servizio sanitario. Il sito internet Helpaids offre anche consulenze in anonimato, a cui risponde un’equipe di infettivologi, psicologi, ginecologi e ostetriche ed è gestito dalle Aziende sanitarie di Modena per tutto il Servizio sanitario regionale.

La campagna informativa: attenzione per la prevenzione e impegno a contrastare lo stigma
“Proteggersi sempre, discriminare mai” è il messaggio della campagna regionale di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini. “E’ importante essere informati e comprendere che ogni diffidenza nei confronti di chi ha l’Hiv non è motivata” è un altro messaggio: all’attenzione per la prevenzione si affianca l’impegno a contrastare lo stigma, il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive o malate di Aids. Tra gli strumenti messi in campo (oltre a manifesti e video) anche una campagna web che parte in questi giorni su Google e Youtube e proseguirà nelle prime settimane del nuovo anno. Il video: http://salute.regione.emilia-romagna.it/documentazione/multimedia/video/video-proteggersi-sempre-discriminare-mai

Infezioni da Hiv e Aids in Emilia-Romagna: i dati del 2015
Nel 2015 le nuove diagnosi di infezione da Hiv tra i residenti in Emilia-Romagna sono state 288, pari a 6,5 ogni centomila abitanti: erano state 338 nel 2014 (7,6 ogni centomila abitanti), 300 nel 2013, 373 nel 2012, 361 nel 2011, 388 nel 2010, 418 nel 2009.
Nell’intero periodo di sorveglianza (2006 – 2015) tra le persone sieropositive, il 73,7% è maschio, il 32,7% ha 30-39 anni, il 70,9% è italiano. Le classi di età più colpite sono tra i 20 e i 49 anni (79,7%), i casi di sieropositività sono invece modesti tra i più giovani e negli ultracinquantenni. Il rapporto maschi/femmine è di 2,8 maschi sieropositivi per ogni donna. L’età media della persona al momento della diagnosi di Hiv è pari a 39,9 anni.
La modalità di trasmissione principale si conferma quella sessuale, con il 92% delle diagnosi anche nel 2015 (come nel 2014, era l’88% nel 2013, l’89% nel 2012, l’87% nel 2011): 49% attraverso rapporti omo-bisessuali, 43% eterosessuali. Molto bassa la percezione del rischio tra le persone eterosessuali: solo il 14,6% delle persone sieropositive l’ha dichiarata come motivazione del test di diagnosi.
Dal confronto tra le diverse province, il più alto numero di nuove diagnosi di Hiv nel 2015 si è avuto a Parma (8,5 ogni centomila abitanti) e a Ravenna (7,9), il più basso si è avuto invece a Reggio Emilia (4,5) e a Modena (5). Le altre province: Piacenza 7,3 nuove diagnosi ogni centomila abitanti, Bologna 7,3, Ferrara 5,1, Forlì-Cesena 7,1, Rimini 5,9.
Le persone che entrano nella fase conclamata della malattia nel 2015 sono state 77 (73 nel 2014, 78 nel 2013), pari a 1,7 casi ogni 100.000 residenti, un dato che pone l’Emilia-Romagna allo stesso livello della Lombardia nel confronto nazionale e dopo Toscana, Lazio, Liguria. Erano 1,5 ogni centomila residenti nel 2014, 1,8 nel 2013, 2,2 nel 2012. Le persone con Aids in Emilia-Romagna sono prevalentemente maschi (rapporto maschio/femmina 2,9 a 1). Grazie alle terapie antiretrovirali il numero di decessi nel tempo è molto diminuito e per molti malati l’Aids è oggi alla stregua di una malattia cronica.

“L’Italia che non ci ha voluto deve cambiare”
La parola ai nostri connazionali all’estero

Sono arrabbiati, critici e confusi i giovani italiani che vivono all’estero? Se questa fosse la domanda del referendum vincerebbe di sicuro il sì. Perché gli italiani all’estero che si apprestano a votare, o lo hanno già fatto, sono stanchi delle eterne promesse e delle sterili polemiche che caratterizzano la vita politica del nostro Paese. L’esito del referendum costituzionale, che si terrà il prossimo 4 dicembre, è incerto, e l’incertezza è sicuramente il sentimento caratterizzante la generazione dei quarantenni sparsa per l’Europa. Quella generazione di laureati, riscatto per tanti genitori che si sono spaccati la schiena per dare ai figli le possibilità loro negate, costretti a partire per lavorare e rifarsi una vita all’estero.

Barbara ha 40 anni, da 8 anni vive ad Oxford con il marito ed un figlio piccolo: ”La ricerca di un lavoro stabile e dignitoso è il motivo per cui io e mio marito abbiamo deciso di venire qui. Ho vinto una borsa di studio della regione Sardegna e sono venuta a lavorare come archeologa. Ora lavoro come bibliotecaria e archivista in uno dei college dell’Università. Un cambio di carriera, in corso, non facile, ma possibile grazie alle opportunita’ di lavoro e di studio che Oxford e la Gran Bretagna ancora offrono. Mio marito ha cambiato tanti lavori, ha preso una laurea e ora lavora stabilmente come grafico e illustratore di libri per bambini”. L’appuntamento referendario incombe e gli italiani all’estero sono chiamati ad esprimere il loro voto: chi è residente all’estero e iscritto all’AIRE riceve un plico con l’occorrente per votare per posta: una busta pre-affrancata con l’indirizzo del consolato italiano, la scheda elettorale, un tagliando che contiene alcuni semplici dati (escluso nome e indirizzo) da inserire con la scheda in un’altra busta senza indirizzi o nomi. Il tutto viene rispedito nella busta pre-affrancata al consolato entro una certa data. E se la procedura di voto è semplice la decisione su cosa votare decisamente no.

Dice Paola, 41 anni, da otto anni residente a Londra, dove si è trasferita per cercare quelle opportunità di carriera che l’Italia le ha negato: ”Ho letto troppi pareri discordanti e sinceramente non sono certa al 100% che quello che voterò sia giusto. Non ho troppa fiducia nel sistema e credo che comunque ci siano troppi fattori contro in ogni caso. La speranza e’ sempre quella che si riesca a far cambiare il nostro Paese ma sinceramente ogni volta è una delusione”. Le fa eco Erika, londinese d’adozione da ormai 22 anni: ”Onestamente non ho seguito tanto l’argomento e non ho un’idea chiara…. Con i miei amici italiani a Londra parlo poco di politica italiana, perchè nessuno di noi si vuole rovinare la giornata e perché c’è sempre un senso di frustrazione generale per come vanno le cose nel nostro paese e per il senso di sconfitta che permea l’Italia in generale. A parte la frustrazione, appunto, c’è un senso di tristezza per come l’Italia e’ ormai scivolata in un vortice di non ritorno e vergogna per la rappresentanza che ci ritroviamo e il caos politico perenne”.

Emilio, da due anni residente a Cracovia dove si occupa di antifrodi per la società Groupon, è positivo:” Ho le idee molto chiare in merito: alla fine evitando la propaganda si trovano perfette spiegazioni della riforma. L’IItalia è un paese con potenzialità enormi, ma amministrato male. Un Paese bellissimo, ma che non fa nulla per tenere al suo interno le nuove generazioni. Questa è l’idea generale che si ha da qui, poi io sono fuori dall’Italia solo da due anni, quindi sono ancora molto dentro alle questioni nazionali”. “Non sono particolarmente contenta di come si è svolta la campagna referendaria – afferma contrariata Barbara – L’ho trovata proprio brutta, ricca di insulti che stanno scavando trincee di odio che purtroppo non si colmeranno il 5 Dicembre. I due “schieramenti” si stanno scontrando senza mediazioni e il risultato è inimicizia assoluta. Credo che tutto questo non arrivi all’improvviso, sia il riflesso di una politica stanca e affannata. Non solo quella italiana. Ho letto tanto, sia le ragioni del SI che quelle del NO, e sono riuscita a farmi un’idea, guidata anche dall’istinto e cercando di vedere le cose in un’ottica piu’ ampia e proiettate verso il futuro. Ci è arrivata anche la lettera di Renzi che invitava gli italiani all’estero a votare SI. L’ho letta e criticata punto per punto, soprattutto quando racconta dei suoi tentativi di “raccontare i successi degli italiani nel mondo, (..) di sponsorizzare la capacitá di innovazione dei nostri giovani”. In questo punto della sua lettera avrei gradito che facesse esempi concreti, perché sinceramente l’unico atto innovativo che riconosco, e non solo in lui, ovviamente, è stato quello di farci andare via dall’Italia. Come spesso accade ultimamente, anche qui e’ iniziato il “terrorismo economico” a partire dalle testate giornalistiche più “importanti” come il Financial times che proprio ieri sottolineava come un’eventuale vittoria del NO costringerebbe il Premier e i suoi ministri a dimettersi, con la conseguenza di interrompere i tentativi del governo di stabilizzare il sistema bancario italiano. E questo avrà ovviamente un impatto a livello europeo e internazionale. Al di la della veridicità o meno di questo commento, ogni azione di voto politico e ricerca disperata di “salvare” l’ennesima democrazia morente, si trasforma in corsa al denaro, in preoccupazioni legate agli oscillamenti del Mercato, panico e allarmismi che portano verso direzioni, secondo me, sbagliate”.

Massimo vive da 14 anni a Oslo dove coniuga il lavoro di manager al duty free dell’aeroporto a quello di guida turistica autorizzata dal governo norvegese. Segue i dibattiti e le tribune politiche nell’unico canale che trasmette in italiano e partecipa alla confusione che, trasversale, accompagna i suoi coetanei sparsi in Europa : “Devo dire che come italiano all’Estero ho dei dubbi di voto dettati semplicemente da un pensiero principale: quello del non vivere in Italia ed esprimere un voto che potrebbe cambiare l’Italia o no. Mi chiedo: è giusto votare per la Nazione che ho lasciato e dove per il momento non ho intenzione di rientrare? I soldi delle mie tasse vanno allo stato norvegese e non a quello italiano: mi chiedo se questo pensiero sia affiorato nella testa di chi come me ha deciso di vivere al di fuori dello stato italiano. Vedendo cosa è scritto nella scheda elettorale, provo a trovare una spiegazione sul come comportarmi per il voto, e arrivò alla triste constatazione del fatto che sfortunatamente le domande sono troppe e insieme. Mi piacerebbe votare SI per alcune cose e NO per altre, ma dovrò forse sacrificare uno o più punti di vista per il voto contrario? Se avessi dato retta alla lettera spedita dal Premier avrei votato Sì? O avrei votato No perché vedo la lettera da me ricevuta come un’abuso? Penso e ripenso che molti italiani, che ho conosciuto seppur per poche ore durante le mie visite guidate della città, hanno un’idea della mancanza di indignazione degli italiani e si lamentano dei propri concittadini. Come si fa a mettere d’accordo troppe teste? In un bus turistico di 36 persone trovo tante regioni e molteplici modi di pensare, ma tutti stranamente accomunati dalla parola “schifo” e da “bisogna fare qualcosa per cambiare”. Poi la triste asserzione “tanto non cambia niente anche se votassimo da un’altra parte…”.

Eppure cambiamento è la parola cardine di entrambi gli schieramenti: cambiare la costituzione o non cambiarla? Qualsiasi cosa decidano gli italiani, in Italia o all’estero, rimane la certezza del profondo debito che il nostro Paese ha nei confronti delle generazioni di giovani che hanno visto sacrificati i loro desideri personali e le speranze di lavoro. Giovani che invocano un cambiamento, per se stessi e per le genrazioni future: ora l’Italia deve loro rispondere.

Roberto Bin: sì a una riforma costituzionale che è meglio di niente

Roberto Bin, docente di diritto costituzionale a Unife e direttore della rivista on-line “Forum di Quaderni costituzionali” e dell’Istituto di Studi Superiori Iuss di Ferrara, è sempre stato a favore del sì alla riforma costituzionale della ministra Boschi, fin dall’inizio di questa campagna referendaria, che a suo parere “è andata oltre i livelli della decenza: si ragiona poco sulle cose e si straparla”. Non stupisce quindi di trovare un suo contributo nel volume intitolato “Perché sì” (Laterza), presentato nei giorni scorsi nella Sala dell’Oratorio San Crispino all’ultimo piano della libreria Ibs-Libraccio.

Roberto Bin
Roberto Bin

Il professor Bin è chiaro: al referendum del 4 dicembre bisognerebbe votare sì “per dare una svolta al modo con il quale questo paese affronta le politiche pubbliche”, dalla scuola al lavoro, all’assistenza alle famiglie, “non c’è un tavolo di discussione comune” e quindi “di fatto non ci sono politiche condivise perché non ci sono istituzioni per raggiungere accordi a livello legislativo e non amministrativo”. Il vero clou della riforma per Bin è, infatti, il cambiamento delle camere e del procedimento legislativo fra i due rami del Parlamento. “Siamo l’unico paese al mondo ad avere due Camere uguali che fanno le stesse cose”, sottolinea il costituzionalista: con la riforma ci sarà una camera che rappresenterà i territori e si metterà in moto così un “principio di collaborazione istituzionale” fra chi farà le leggi, la camera dei deputati, e chi poi le dovrà applicare, il Senato con i componenti provenienti dalle regioni. A suo parere su questo nuovo Senato c’è molta confusione: “non rappresenterà i territori nel senso che i rappresentanti del Molise cureranno gli interessi del Molise e quelli della Lombardia tuteleranno la propria regione. Il Senato servirà per la rappresentanza del sistema delle autonomie, assicurandosi che le leggi dello Stato non ne ledano gli interessi”. Insomma, spiega ancora Bin, “la seconda camera serve a portare la rappresentanza democratica locale: perché le leggi dovrebbero essere imposte alle istituzioni locali?”
Qui, a chi scrive, sorge un’obiezione: se, come afferma lo stesso professore, starà comunque alla Camera che legifera accettare o meno le istanze e le obiezioni del Senato, questo ‘principio di collaborazione istituzionale’ non è piuttosto precario?
“È affidato al buon senso della Camera legislativa, fra Istituzioni non ci pesta i piedi: la Camera dovrà tener conto seriamente e avere rispetto delle opinioni del Senato”, è la risposta di Bin. “Lei pensi a cosa è successo nei giorni scorsi con la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Madia: è un vistoso esempio del Governo che ha proceduto senza una giusta consultazione delle regioni. La conseguenza è il conflitto, che non fa bene a nessuno: se la Camera decide di approvare una legge specialistica che scavalca il sistema delle autonomie, la reazione è di conflitto, mentre se passa la riforma il Senato potrebbe segnalare la cosa alla Camera”.

E proprio a proposito del contenzioso Stato-Regioni, altro punto caldo della campagna referendaria, Bin confessa: “non cambia niente” perché “la riforma non fa che riprendere ciò che quindici anni di giurisprudenza della Corte Costituzionale hanno sedimentato”. Però ci sono “due accorgimenti non da poco: lo Stato può dettare solo disposizioni generali e comuni e sono indicate alcune competenze regionali”. In altre parole se la tutela della salute è competenza dello Stato, la programmazione spetta però alle Regioni.
La riforma del Titolo V quindi “non distrugge le competenze regionali come dice il Comitato per il no, che sostiene che il centralismo non avrà più confini: il centralismo c’è già e la causa è che non c’è un Senato che intervenga nella formazione delle leggi per difendere le autonomie”.
Secondo Bin “la follia del nostro sistema è non aver immaginato e inserito un procedimento di collaborazione e concertazione fra Stato e Regioni”, costringendo la Corte a decidere a tal proposito solo in base “all’interesse prevalente, regionale o statale”, un criterio piuttosto “aleatorio”, afferma Bin.

Sicuramente per il professore “la produzione delle leggi non è un problema”, al contrario di quanti sostengono la riforma per “avere leggi in tempi più rapidi”, come si legge sul sito del Comitato per il sì. Bin però precisa: “se non c’è qualcosa di delicato”. Come nel caso “del testamento biologico, della legge sulla prescrizione, del reato di tortura”, tutti provvedimenti fermi al Senato. Un’altra osservazione interessante del docente Unife riguarda un aspetto meno immediato e meno citato del nuovo iter delle leggi: “democrazia non significa solo votare ed eleggere, significa anche far valere la responsabilità di chi fa le leggi. Avere due camere che si rimpallano le leggi significa non sapere chi ha la responsabilità delle norme”. E fa l’esempio proprio della tanto vituperata immunità per i senatori, mantenuta anche per il nuovo Senato: “non si sa chi l’ha voluta, è apparsa in commissione al Senato, poi è stata tolta e rimessa più volte”.
Ed ecco un’altra obiezione: siamo sicuri di approvare un riforma costituzionale scritta da politici così, che per stessa ammissione del docente Unife “non guardano al di là del proprio naso”? Non sarebbe meglio cambiare loro piuttosto che la Costituzione?
La risposta di Bin – ahinoi! – non sembra fare una piega: “Le riforme le fanno i politici, non possiamo aspettare di avere gli angeli in Parlamento: i politici sono quello che sono, questa riforma risolve qualche problema, nel senso che ci porta a delle soluzioni istituzionali che sono quelle che hanno tutti i paesi moderni. Che anche i nostri politici abbiano raggiunto questa consapevolezza fa piacere, non possiamo dire che perché non sono lungimiranti tutto ciò che fanno è meglio che non lo facciano: dovrebbero fare di più, ma quello che abbiamo è questo”.

Per quanto riguarda il Cnel, secondo Bin “è un organismo superato nei fatti, non costa tantissimo, ma è sostanzialmente inutile”, mentre si dichiara “fortemente contrario alla logica di risparmiare sui costi della politica: è talmente importante che bisognerebbe investire in politica” dichiara il professore. Infine, per quanto riguarda la tanto paventata ‘deriva autoritaria’, il costituzionalista non ha dubbi: “i poteri del governo sono ristretti”.
Ed ecco la terza e ultima obiezione. Bin ha parlato di una maggioranza sottoposta al possibile ricatto delle minoranze con l’attuale sistema bicamerale, mentre con il nuovo procedimento la maggioranza di governo uscita dalle urne sarebbe meno soggetta ai veti delle minoranze: con il crescente astensionismo che si continua a registrare nelle ultime tornate elettorali – clamoroso il caso delle ultime amministrative nella nostra regione – si può davvero parlare di una maggioranza di governo che corrisponde a una maggioranza nel Paese?
“È un argomentazione un po’ strana: il drastico ridimensionamento di coloro che non vanno a votare si registra in tutto il mondo, non è un fenomeno solo italiano. Dopodiché chi non va a votare per definizione ha torto: se loro non vanno a votare la maggioranza è delegittimata? No, non vanno a votare e quindi preferiscono non esprimere la propria opinione. Ciò non toglie che dopo il voto una maggioranza esiste, non vedrei altra soluzione democratica. Il problema è cosa succede se i politici non sono in grado di mobilitare gli elettori”.

La Costituzione funziona. E’ il resto che non va

di Daniele Lugli*

Dal ginnasio giravo con la Costituzione in tasca. Credo un regalo della Cassa di risparmio. Stretta e sottile, con lettere piccole, piccole, che allora leggevo benissimo. E la leggevo spesso, ogni volta arrabbiandomi all’articolo 7. Alcuni articoli mi piacevano di più, altri di meno. Non ricordo me ne spiacesse qualcuno, tranne sempre l’articolo 7. La ricorrenza dei patti lateranensi era semifestivo: lectio brevis. Andavo a scuola con un piccolo segno di lutto, l’11 febbraio.
Anni dopo, la pretesa di un’amica femminista – scontenta della dizione “senza distinzione di sesso” del primo comma dell’articolo 3 – di mettere le mani sui primi articoli, sui principi, mi convinse che non era proprio il caso. Meglio considerarli intangibili: restasse pure l’articolo 7. L’esame di Diritto costituzionale sembrava fosse lì ad aspettarmi. Fu un vero piacere.

Poi ci sono stati alcuni ritocchi alla Costituzione. Se ne poteva anche fare a meno. Uno più imponente c’è stato con il nuovo millennio: la riforma del Titolo V, quello sulle Regioni, le Province, i Comuni. E ci fu un referendum e ho votato a favore. Vinse le mie perplessità un bravo costituzionalista, che ora vorrebbe votassi di nuovo a favore, distruggendo completamente la riforma di allora. Mi pare insensato. Negli anni, con qualche intervento anche della Corte costituzionale, si è infine assestato un modo di procedere tra Stato, Regioni, Autonomie locali. Cambiando si ricomincerebbe da capo con le incertezze, le dubbie interpretazioni, sino a raggiungere, dopo qualche anno, un nuovo assetto che non si preannuncia migliore.

Ma il pezzo forte non è questo: sarebbe il ridimensionamento del Senato, con la fine del ping pong delle leggi tra le due camere. Ai miei tempi si diceva che le leggi potevano, tra Camera e Senato, fare “navetta”, un congegno del telaio che va avanti e indietro, per attuare la tessitura. La tessitura delle leggi è divenuta nel tempo sempre più scadente. Il nuovo assetto garantirebbe, si dice, la possibilità di fare più leggi e in tempo minore.
E’ la cosa che ci serve di meno in assoluto per la proliferazione legislativa e la scarsa qualità di contenuti e forma che la caratterizzano. Questa qualità andrebbe migliorata e non trasposta in Costituzione, come attesta invece la formulazione dell’articolo sostitutivo dell’attuale 70.

Ho studiato a lungo questioni organizzative. C’è solo una regola della quale mi sono convinto: se una cosa funziona non l’aggiustare.

*Movimento Nonviolento, già Difensore Civico Regionale dell’Emilia Romagna

La newsletter del 30 novembre 2016

Da: Comune di Ferrara

4.a COMMISSIONE CONSILIARE – Convocata giovedì 1 dicembre alle 16.30 in sala Zanotti
Esame del Regolamento per la disciplina della co-progettazione nelle Politiche Sociali

La 4.a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Bova – si riunirà giovedì 1 dicembre alle 16.30 nella sala Zanotti della residenza municipale. All’attenzione del gruppo di lavoro l’esame della delibera (illustrata dall’assessora Chiara Sapigni) “Adozione di Regolamento Comunale per la disciplina della co-progettazione nel rapporto fra Amministrazione Comunale ed Enti del Terzo Settore nell’ambito delle Politiche Sociali”- (2° passaggio).

REFERENDUM COSTITUZIONALE – Domenica 4 dicembre urne aperte agli elettori dalle 7 alle 23
Voto sulle modifiche alla Costituzione: tutte le informazioni utili

L’Ufficio elettorale del Comune di Ferrara ha predisposto una pagina internet con tutte le informazioni relative alla consultazione referendaria che verrà fatta tra i cittadini, chiamati ad esprimere il proprio parere alle urne domenica 4 dicembre 2016, dalle 7 alle 23. Il voto è per il referendum costituzionale ex art. 138 della Costituzione sulla legge costituzionale relativa alle “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”, approvata dal Parlamento e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016.

La guida – messa a punto nella pagina del sito istituzionale del Comune di Ferrara – dà indicazioni sulle modalità di voto, sui documenti necessari per essere ammessi e su come ottenere duplicati di tessere elettorali in caso di smarrimento.

Questo il link alla pagina informativa:
http://servizi.comune.fe.it/8009/referendum-costituzionale-del-4-dicembre-2016

Per far fronte a richieste e necessità l’ufficio in vista dell’imminente referendum l’Ufficio elettorale effettuerà le seguenti aperture straordinarie:
– Venerdì 2 dicembre, ore 8.30-18;
– Sabato 3 dicembre, ore 8.30-18;
– Domenica 4 dicembre, ore 7-23.

Per info: Ufficio elettorale, via Fausto Beretta 19, Ferrara, tel. 0532 419702.

SVILUPPO TERRITORIALE – Sabato 3 dicembre alle 10 in piazza Verdi e alle 11 in Biblioteca Ariostea
Al via il percorso di rigenerazione dell’ex Teatro Verdi

Nella mattinata di sabato 3 dicembre si terrà l’evento di lancio del percorso partecipato che porterà alla riapertura dell’ex Teatro Verdi, dopo più di 30 anni dalla chiusura.
Il progetto è finanziato dall’Asse 6 “Città attrattive e partecipate” del Por Fesr Emilia Romagna 2014-2020 (Programma operativo regionale – Fondo europeo di sviluppo regionale), dedicato ai Comuni capoluogo, con la finalità di dare vita a un “Laboratorio aperto” sui temi del turismo e della mobilità sostenibili, con particolare attenzione alla bicicletta.

La mattinata di sabato sarà organizzata in due momenti distinti: – alle 10 sarà possibile per i cittadini visitare l’ex Teatro Verdi, in piazza Verdi a Ferrara, con un inquadramento storico a cura di Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche storiche del Servizio Beni monumentali Centro storico del Comune di Ferrara, e la presenza dei referenti di Città della Cultura – Cultura della Città, che illustreranno il progetto di ristrutturazione; – alle 11 l’iniziativa proseguirà presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via Scienze 17 a Ferrara, dove verrà presentato il percorso di rigenerazione. Dopo l’introduzione del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, ci sarà un intervento di Daniela Ferrara della Struttura dell’Autorità di gestione del Por Fesr Emilia Romagna. I lavori proseguiranno con interventi tematici: Ilda Curti porterà l’esperienza delle case di quartiere di Torino, a cui seguirà la presentazione di casi di successo: le “Serre dei Giardini Margherita” di Bologna a cura di Kilowatt e ‘Upcycle’ di Milano da parte di Avanzi.

Scopo della mattinata, dare inizio al percorso di coinvolgimento di cittadini, associazioni, imprese, che porterà alla riapertura dell’ex Teatro. Attraverso diversi incontri aperti che si terranno nelle prossime settimane, si arriverà nella primavera del 2017 all’elaborazione del progetto di gestione del nuovo Laboratorio.

Per informazioni è possibile contattare l’assessorato Ambiente, Lavoro, Attività produttive, Sviluppo territoriale, Relazioni internazionali-Progetti europei, tel. 0532 419581 o 419316, email s.braghetta@comune.fe.it o a.piganti@comune.fe.it

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

COMMERCIO E MOBILITA’ – Presentati dagli ass. Serra e Modonesi
Festività Natalizie: i provvedimenti per la viabilità del centro storico

Questa mattina, mercoledì 30 novembre in residenza municipale, si è tenuta una conferenza stampa per illustrare i calendari e le modalità di fruizione dei parcheggi straordinari e i provvedimenti di viabilità in Centro e nei week end del periodo natalizio.

Al’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori del Comune di Ferrara al Commercio Roberto Serra e alla Mobilità Aldo Modonesi, il vice comandante della Polizia Municipale Terre Estensi Marco Rebecchi, Massimo Ravaioli (Ascom Ferrara) e Luca Grandini (Cna Ferrara).

“Il pacchetto di provvedimenti – ha affermato l’assessore Modonesi – è stato discusso e concordato con le associazioni dui categoria e sulla base delle esperienze fatte negli anni scorsi prevede principalmente nei fine settimana compresi fra il 3 dicembere e l’8 gennaio l’interruzione dell’asse viario Cavour-Giovecca dalle 16 alle 20, con la predisposizione di 800 posti gratuiti in viale Cavour; a questi posti si aggiungono 350 tra piazza Ariostea e controviali Cavour e altri 450 di Rampari di San Rocco, con la possibilità di usufruire di biglietti gratuiti Tper (Bottega dell’Arancia) per raggiungere il centro storico. Per motivi di sicurezza abbiamo deciso di pedonalizzare completamente l’asse Martiri della Libertà-Porta Reno nei fine settimana e sperimentiamo la pedonalizzazione H24 di via Saraceno, tra via Scienze e via Cammello”.

“L’attenzione dell’Amministrazione comunale – ha aggiunto l’assessore Serra – nei confronti del commercio e dei cittadini nella fruibilità del centro storico è il frutto di una collaborazione con le associazioni dei commercianti. Con questi provvedimenti mettiamo in campo il nostro impegno e le risorse utili al sostegno e sviluppo di questo settore”.

Questo il contenuto dell’ordinanza di viabilità relativa alle modalità di utilizzo dei parcheggi ordinari e straordinari, finalizzati alla fruizione del centro storico nel periodo delle Festività Natalizie

(…)

NEI GIORNI 3, 4, 8, 10, 11, 17, 18, e 24, 25, 26, 31 DICEMBRE 2016 E 1 , 6 , 7 , 8 GENNAIO 2017 DALLE ORE 16,00 ALLE ORE 20,00 ISTITUZIONE DI DIVIETO DI TRANSITO NELLE SEGUENTI VIE:

Corso Giovecca – da Largo Castello a via Palestro
Largo Castello – da Corso Giovecca a Viale Cavour,
Viale Cavour – da Via Spadari a Largo Castello,
Corso E. I° d’Este – da Largo Castello a Via Padiglioni,
Via Borgo dei Leoni – da Largo Castello a Via Padiglioni
Via C.Mayr – da Corso Porta Reno a Via Spronello;
si ammette la circolazione di: cicli, veicoli al servizio di persone invalide dotate di apposito contrassegno, Bus di linea, taxi, mezzi di soccorso e delle Forze di Polizia, residenti con possibilità di ricovero del veicolo in area privata e turisti ospiti delle strutture di ricezione raggiungibili solamente dalle vie sopra elencate;

Conseguentemente verranno adottati i seguenti provvedimenti:

Via Palestro all’intersezione con Corso Giovecca: istituzione di direzione consentita a sinistra;
Via Frescobaldi all’intersezione con Corso Giovecca: istituzione di direzioni consentite diritto e a sinistra.
Viale Cavour all’intersezione con via degli Spadari: istituzione di direzione obbligatoria a destra
Via degli Spadari all’intersezione con viale Cavour:istituzione di direzione obbligatoria a sinistra
Via degli Armari all’intersezione con viale Cavour: istituzione di direzione obbligatoria dritto e destra

Dovranno essere collocati appositi cartelli di avviso di chiusura al traffico:

– Corso Giovecca intersezione via Montebello indicante la chiusura al traffico (eccetto autorizzati e residenti) di Corso Giovecca tratto tra via Palestro e Largo Castello direzioni consentite a destra in via Montebello e diritto fino all’intersezione con la via de’ Romei;

– Viale Cavour intersezione via Ortigara indicante la chiusura al traffico (eccetto autorizzati e residenti) di Viale Cavour, tratto tra Via Spadari e Largo Castello

In caso di condizioni di traffico particolarmente critiche, viene adottato il seguente ed ulteriore provvedimento:

Via Darsena senso unico di marcia con direzione da Via Bologna a Corso Isonzo, escluso il parcheggio Ex Mof – per tutti i veicoli eccetto i residenti ed i mezzi di servizio pubblico, mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti e spazzamento strade
Vengono altresì istituite le conseguenti direzioni obbligatorie alle intersezioni Via Bonnet/Darsena e Via Darsena/Isonzo;

NEI GIORNI 3, 4, 10, 11, 17, 18, 24, 25, 31 DICEMBRE 2016 E 1, 7 E 8 GENNAIO 2017, DALLE ORE 16,00 DEL SABATO ALLE ORE 24,00 DELLA DOMENICA SUCCESSIVA;

NONCHE’ NEI GIORNI 8 E 26 DICEMBRE 2016 E 6 GENNAIO 2017 DALLE ORE 16,00 ALLE ORE 24,00

Corso Martiri della Libertà, Corso Porta Reno: Istituzione di divieto di transito;

si ammette la circolazione di :

cicli, veicoli al servizio di persone invalide dotate di apposito contrassegno, mezzi di soccorso e delle Forze di Polizia, residenti con possibilità di ricovero del veicolo in area privata e turisti ospiti delle strutture di ricezione raggiungibili solamente dalle vie sopra elencate;

DALLE ORE 00,00 ALLE ORE 24,00 DI TUTTI I GIORNI FERIALI E FESTIVI DAL GIORNO 3 DICEMBRE 2016 (o dal successivo termine dei lavori di riqualificazione della via Saraceno) AL GIORNO 15 GENNAIO 2017

Via Saraceno tratto da via Scienze a Via Cammello: istituzione di area pedonale

>> VENGONO INOLTRE ISTITUITI I SEGUENTI PARCHEGGI STRAORDINARI GRATUITI

NELLE GIORNATE DEL 3, 4, 8, 10, 11, 17, 18, 24, 25, 26, 31 DICEMBRE 2016 E 1, 6, 7 e 8 GENNAIO 2017 DALLE ORE 16,00 ALLE 20,00

Viale Cavour, carreggiata centrale nel tratto tra Via Spadari/ViaArmari e Via Barriere/Via Ortigara: su entrambi i lati istituzione di area di parcheggio con contestuale revoca del divieto di fermata esistente, vengono salvaguardate le fermate Bus.

NELLE GIORNATE DEL 3, 4, 8, 10, 11, 17, 18, 24, 25, 26, 31 DICEMBRE 2016 E 1, 6, 7 e 8 GENNAIO 2017 DALLE ORE 16,00 ALLE 24,00

– Entrambi i Controviali di Viale Cavour, da Via Spadari a Via Barriere, negli stalli abitualmente adibiti a sosta a pagamento; vengono salvaguardate le aree riservate (invalidi, di carico e scarico, ecc…).

– Piazza Ariostea anello centrale: in deroga al divieto di circolazione, istituzione di area di parcheggio a pettine con circolazione a senso unico, in senso orario, con ingresso da via Fossato e Cortile, con uscita dalla rampa posta sul Corso Porta Mare fronte via Folegno.

– Rampari di San Rocco, ambo i lati: negli stalli abitualmente adibiti a sosta a pagamento.

DOCUMENTAZIONE SCARICABILE in fondo alla pagina (ordinanza)

MUSEO DI STORIA NATURALE – Sabato 3 e domenica 4 dicembre visite guidate in via De Pisis
‘C’erano una volta le balene?’: guida per bambini e ragazzi alla mostra sui cetacei

Museo di storia naturale di FerraraDue speciali visite guidate alla mostra “Pesci? No grazie, siamo mammiferi” in corso al Museo civico di Storia naturale di Ferrara (via de Pisis 24) sono in programma per sabato 3 novembre (per bambini dai 5 ai 7 anni) e domenica 4 novembre 2016 (per ragazzi dagli 8 ai 12 anni) sempre alle 15.30 per la durata di circa due ore.
Durante il percorso i giovani partecipanti potranno scoprire, tra l’altro, come erano fatti i ‘bisnonni’ dei cetacei di oggi e come e dove vivevano.

L’iniziativa è inserita nel programma autunnale di laboratori per bambini e ragazzi ‘Apprendisti scienziati’ organizzati dal Museo in collaborazione con l’associazione Didò. Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo, via De Pisis 24 a Ferrara, tel. 0532 203381, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale).

Potranno partecipare venti persone per pomeriggio al costo di 6 euro per bambino e 2 euro per adulto. La presenza di un adulto accompagnatore è necessaria.

RELAZIONI INTERNAZIONALI – L’1 dicembre alle 10 l’inaugurazione nella sede universitaria di via Voltapaletto. Visitabili fino al 21 dicembre
In mostra a Economia ‘L’Italia in Europa-l’Europa in Italia’ e in Municipio ‘La cittadinanza in Europa dall’antichità a oggi’

Taglio del nastro giovedì 1 dicembre alle 10 all’Aula Magna del Dipartimento di Economia e management dell’Università di Ferrara, (via Voltapaletto, 11), per due mostre promosse dal Dipartimento politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Centro di Documentazione e studi sulle Comunità europee (CDE) di Unife e l’Antenna Europe Direct del Comune di Ferrara.
Le esposizioni ‘L’Italia in Europa, l’Europa in Italia’, allestita presso il Dipartimento di Economia e management e ‘La cittadinanza in Europa dall’antichità a oggi’, allestita nel salone d’Onore della Residenza Municipale (piazza del Municipio 2), sono rivolte a tutti i cittadini, in particolare ai giovani, e saranno visitabili dal 1° al 21 dicembre 2016, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 ( giovedì 8 e venerdì 9 dicembre la mostra sarà chiusa).
La prima ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato all’attuale Unione Europea, mentre la seconda è dedicata alla storia del concetto di cittadinanza dall’antica Grecia al trattato di Maastricht.
‘L’Italia in Europa-l’Europa in Italia’ ritrae in oltre 150 scatti i momenti più significativi dell’integrazione europea dalla Guerra Fredda ad oggi: dagli accordi presi dopo la Seconda Guerra Mondiale tra i sei Stati fondatori, tra i quali l’Italia, per garantire la pace in Europa, fino agli avvenimenti più recenti. Obiettivo della mostra è far conoscere, con l’aiuto di immagini storiche, non solo l’Europa e l’azione dell’Italia al suo interno, ma soprattutto il ‘valore aggiunto’ dell’essere cittadini europei.
‘La cittadinanza in Europa dall’antichità a oggi’, propone un altro viaggio nel tempo per comprendere come il concetto di cittadinanza si sia trasformato nel corso delle civiltà. Foto, immagini, documenti accompagnano i testi in italiano e in inglese sulle varie tappe dello sviluppo storico della cittadinanza, dalla Grecia e da Roma fino al concetto moderno di nazione e quindi alla creazione dell’Unione Europea con i relativi trattati e all’istituzione nel 1992 della cittadinanza europea.
Queste mostre sono esposte dal 2013 in tutto il territorio italiano: nelle scuole, nelle università, nei teatri, o comunque in sedi istituzionali collegate con manifestazioni ed eventi sull’Unione Europea. Dal 2016 il Dipartimento promuove anche attraverso le mostre, la conoscenza dei Trattati di Roma, di cui ricorrerà il 60° anniversario il 25 marzo 2017. Le visite guidate alla mostra organizzate dal CDE di Unife hanno già raccolto l’adesione di numerose Istituti di Istruzione Secondaria di II grado di Ferrara, per un totale di 245 studenti.

CULTURA E TURISMO – Immagini, schede e informazioni a disposizione di cittadini, turisti, studenti e professionisti
Online il sito web dedicato a Ferrara città Unesco del Rinascimento e al Delta del Po

Comunicato a cura dell’Ufficio Stampa della Provincia di Ferrara
E’ online il sito web www.ferraradeltapo-unesco.it, interamente dedicato al Sito Unesco Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po e rivolto a cittadini, turisti, studenti e professionisti.

Docenti e studenti troveranno le informazioni utili al mondo della scuola negli apparati didattici e film d’animazione, per poi familiarizzare con la cartografia storica navigabile o con le particolarità delle diverse delizie estensi.
I turisti, oltre a scoprire informazioni generali sul Sito Unesco, avranno la possibilità di visualizzare e approfondire componenti paesaggistiche e beni culturali presenti sul territorio, consultando le corrispondenti schede descrittive o le varie sezioni tematiche presenti sul webgis dedicato.
Accessibile a tutti (ma di particolare utilità per chi svolge attività tecniche in veste di progettista o valutatore), la sezione riservata alla cartografia tecnica dove, per esempio, la carta delle invarianti paesaggistiche identifica nel paesaggio contemporaneo le tracce della pianificazione urbana e territoriale cinquecentesca, rivelandosi un importante strumento a supporto delle attività di tutela, conservazione e valorizzazione.
Il sito web è stato reso possibile grazie ai fondi della legge del 2006 sulle “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’Unesco”, nell’ambito del progetto “Sistema monumentale delle Delizie Estensi – Studio delle problematiche artistiche, storiche e paesaggistiche attraverso attività culturali e didattiche”.
Realizzato dalla ditta “Le Immagini” di Luca Gavagna & C. di Ferrara, nel nuovo spazio web sono stati riversati tutti i materiali utili alla conoscenza del Sito Unesco Ferrara città del Rinascimento e il suo Delta del Po elaborati negli anni e frutto di altrettanti progetti finanziati dalla stessa legge del 2006.
Il costo è stato di circa 8mila euro, finanziati per il 90 per cento dal ministero e per il restante 10 per cento dal bilancio della Provincia di Ferrara.
“Avevamo bisogno di questo sito – ha concluso l’assessore del Comune di Ferrara con delega Unesco, Roberta Fusari – nel quale trovano sistemazione tanti materiali che da ora diventano disponibili per tutti”.

MUSEI CIVICI – Domenica 4 dicembre laboratori per ragazzi a palazzina Marfisa e Casa Ariosto
‘Caccia al tesoro egizio’ e ‘Storie di Orlando’ per imparare giocando

Doppio appuntamento domenica 4 dicembre con i laboratori didattici ‘Giocando si impara. Una domenica al museo’, organizzati, per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni, dai Musei civici d’Arte antica di Ferrara in collaborazione con l’associazione culturale Arte.na.
La palazzina di Marfisa d’Este (corso Giovecca 170) ospiterà una ‘Caccia al tesoro egizio’, con partenza alle 16, per un salto a ritroso nel tempo, alla scoperta dell’Antico Egitto, fra mummie e amuleti, leggende e divinità.
A Casa Ariosto (via Ariosto 67, Ferrara), sempre dalle 16, saranno invece di scena le ‘Storie di Orlando’, tra giochi e poesia per scoprire le gesta del paladino protagonista dell”Orlando furioso’, nella casa del grande poeta che le ha narrate.
Le attività hanno un costo di 6 euro per bambini e ragazzi e di 2 euro per l’adulto che li accompagna. E’ richiesta la prenotazione all’associazione culturale Arte.Na telefonando al n. 328 4909350 oppure scrivendo a: ferrara@associazioneartena.it

BIBLIOTECA ARIOSTEA – ‘Le parole della democrazia’: conferenza venerdì 2 dicembre alle 17
I molteplici significati del concetto di ‘responsabilità’ spiegati da Vittoria Franco

Proporrà un approfondimento sul significato del concetto di ‘responsabilità’ e sulla sua evoluzione storica la conferenza di Vittoria Franco in programma venerdì 2 dicembre alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro, che sarà introdotto da Sandra Carli Ballola, rientra nel programma del ciclo ‘Le parole della democrazia’, promosso dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Partendo dall’uso che continuamente facciamo del termine responsabilità, cercherò di chiarire quali sono i suoi significati e qual è la sua storia: quando è nato, quando comincia a diffondersi? Accertato che la parola si diffonde in epoca moderna, darò conto delle ragioni di questo e del fatto che col tempo si carica di una molteplicità di significati. Accennerò quindi ai tre paradigmi che mi appaiono i più significativi: politico, giuridico ed etico-filosofico. Su quest’ultimo mi soffermerò più a lungo per chiarire il senso e la portata di un’etica della responsabilità, cioè di un’etica senza imperativi o doveri assoluti, che ha come unico presupposto il fatto che siamo individui autonomi e liberi immersi nelle relazioni. L’etica della responsabilità è quella che assume la prospettiva del sé e dell’altro, dell’autonomia e della relazione, nel senso dell’apertura all’altro, della libertà individuale e del limite. Nella responsabilità sono in gioco le due libertà, quella dell’io e quella dell’altro, che devono trovare la misura del con-vivere. In assenza di doveri assoluti l’unica autorità a cui possiamo fare appello è la facoltà di giudizio e di pensiero, come aveva capito Hannah Arendt.

VIABILITA’ – Giovedì 1 e venerdì 2 dicembre dalle 9 alle 17 su via Padova
Anas: due giorni di traffico a senso unico alternato per asfaltatura

Comunicato a cura di Anas Emilia-Romagna
Intervento di ripristino del piano viabile sulla strada statale 16 “Adriatica” a Ferrara – Da domani a venerdì senso unico alternato regolato dal personale

Anas comunica che per consentire l’esecuzione di un intervento di ripristino del piano viabile sulla strada statale 16 “Adriatica”, a partire da domani, giovedì 1 dicembre 2016, sarà istituito il senso unico alternato della circolazione, regolato dal personale di cantiere, per tratti saltuari della lunghezza massima di circa 300 metri in prossimità del centro abitato di Ferrara (via Padova).
I lavori saranno eseguiti nella fascia oraria dalle 9 alle 17. Il completamento è previsto entro venerdì 2 dicembre.

Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti ‘Pronto Anas’ è raggiungibile chiamando il nuovo numero verde gratuito 800 841 148.
Bologna, 30 novembre 2016

  • 1
  • 2