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Giorno: 16 Dicembre 2016

Al via il secondo Open day nelle scuole superiori di Argenta e Portomaggiore

Da: Istituto Istruzione Superiore Argenta

Secondo appuntamento, nell’ambito delle attività di orientamento per l’Istituto di Istruzione Superiore di Argenta-Portomaggiore che apre le porte alla cittadinanza per illustrare la propria Offerta Formativa nelle seguenti giornate:

Sabato 17 dicembre 2016 ore 14.30 -17.30
Nella sede distaccata di Portomaggiore, sede dell’ITE (Istituto Tecnico Economico) e ITT (Istituto Tecnico Tecnologico).

Domenica 18 dicembre 2016 ore 10.00 -12.30
Nella sede centrale di Argenta, dove sono presenti il Liceo (Scientifico e Scienze applicate) e l’Istituto Professionale (indirizzo Meccanico e Servizi Socio Sanitari)

Durante gli Open Day gli insegnanti descriveranno i vari corsi di studio, la metodologia didattica e i progetti che, in collaborazione con il territorio, caratterizzano e arricchiscono i percorsi scolastici.
Significativa la presenza dei ragazzi delle scuole superiori che effettueranno insieme agli allievi delle scuole medie che parteciperanno, delle attività nei laboratori della scuola (fisica – chimica, laboratorio di latino, informatica, officina, metodologie operative, elettronica…).
Importanti i vari progetti del Polo Tecnico della sede di Portomaggiore con la presentazione nel settore tecnologico di Robot vari e di una mano meccanica costruita nei nostri laboratori dai nostri studenti e visibile in una sala completamente dedicata a questi lavori.
‘Innovazione’ esclusiva del settore economico che, studiando due lingue straniere fino al diploma, completa la formazione economica giuridica e l’applicazione informatica comprendente laboratori di App e realizzazioni Web.
Accattivante per chi ama la meccanica la presentazione del Kart costruito da zero alla pista da parte degli alunni dell’IPSIA Meccanica di Argenta e di nuovi progetti che stanno prendendo corpo nella nostra officina (costruzione da zero di una macchina ‘schiaccialattine’, costruzione di una macchina isotonica da palestra l‘ercolina’, che verrà utilizzata dai nostri alunni durante le ore di educazione fisica, realizzazione di gadget con la stampante 3D).
Non meno importante la presentazione del corso dell’IPSIA Sociale che vanta la possibilità alla fine del corso di studi di rilasciare ai nostri studenti oltre al tradizionale Diploma di Maturità, il titolo da OSS (Operatore Socio Sanitario), spendibile fin da subito nelle strutture Ospedaliere e private sanitarie.
Importante offerta di potenziamento della lingua nel Liceo, con la presenza di un Insegnante Madrelingua Inglese; da non sottovalutare l’importanza del costante utilizzo dei vari Laboratori dato dall’ottimo rapporto Numero Laboratori\Numero Studenti.

Christmas Run: corri, cammina e passeggia

Da: Comune di Copparo

Domenica 18 dicembre, mattinata all’insegna della solidarietà, con ‘Christmas Run – corri, cammina e passeggia’, percorso di 8 chilometri, non competitivo, per chi vuole cimentarsi in una corsa per le vie cittadine e una facile passeggiata di soli 4 chilometri per tutti, bambini e famiglie; si parte da via Roma e si prosegue lungo le vie del centro, fino a via Nervesa della Battaglia, la Comunale per Ponte S. Pietro e l’Arrivo in via Roma. La Christmas Run è finalizzata alla raccolta fondi da devolvere al reparto Onco-Ematologia Pediatrica di Ferrara, a sottolineare la grande sinergia nata in questi anni con Ail.
«È un’iniziativa di solidarietà verso i bambini meno fortunati – dichiara Paola Bertelli, assessora alle Attività economiche – che come amministrazione comunale abbiamo promosso, visto il grande successo della camminata realizzata in occasione del Settembre Copparese. Invitiamo tutti i bambini a partecipare, portando un bel disegno per rallegrare il Natale dei bambini in ospedale. Rimane inoltre l’obiettivo di contribuire ad animare il centro di Copparo con iniziative di festa, poi – ha concluso Paola Bertelli – mi ha molto stuzzicato l’idea di vedere correre e passeggiare per Copparo tanti cappellini da Babbo Natale a colorare di rosso questi giorni di festa».
Organizzata da Comune di Copparo e Ail in collaborazione ProLoco, la camminata si snoderà per le vie del centro, in un facile percorso di 4 chilometri. Partenza di fronte alla Residenza Municipale alle ore 10.30 iscrizioni € 5,00 per ogni adulto e € 1,00 per ogni bambino (under 14). A riscaldare gli atleti alla partenza ci sarà Divertimondo con un momento di attività collettiva.
A tutti i partecipanti in omaggio il cappellino di Babbo Natale da indossare durante la corsa. Iscrizione presso Sportmania o un’ora prima, direttamente al banco della partenza.
All’arrivo ricco buffet per tutti offerto da attività locali e somministrazione di bevande calde curata da ProLoco.

Bondi, un mese al buio: i motivi e le modalità per risollevarsi

di Cavallo Pazzo

Eravamo qui, poco più di un mese fa, a parlare della rinascita della Pallacanestro Ferrara targata Bondi, frutto di quattro esaltanti vittorie di fila che stavano facendo sognare i tifosi ferraresi. Dopo un anno deludente, tra incomprensioni società-tifosi e scarsi risultati sul campo, la nuova stagione sembrava essere iniziata al meglio. Grande entusiasmo, la gente di nuovo vicina alla squadra e una classifica che faceva sorridere. Il 13 novembre Ferrara affronta la difficile (quasi proibitiva) trasferta di Treviso senza il suo americano Bowers, costretto a saltare la gara a causa di un infortunio muscolare. La squadra perde il suo leader, e deve far fronte anche alle condizioni del centro Pellegrino e dell’ala Cortese, colpiti da un attacco influenzale. Ciononostante gioca una gara gagliarda, senza paura, trascinando Treviso punto a punto fino agli ultimi decisivi minuti che premiano i veneti. I 250 supporters estensi presenti al Palaverde applaudono i loro ragazzi, e tornano a casa consci di tifare per una squadra vera, nonostante la sconfitta.

La domenica successiva il calendario offre immediatamente una sfida sentita, il derby con Ravenna, per tornare ai due punti: e invece Ferrara sembra svogliata, molle, poco reattiva, “poco squadra”. I romagnoli scappano nel secondo tempo e la Bondi non riesce più a riprenderli. Potrebbe essere soltanto un passaggio a vuoto, pensano tifosi e addetti ai lavori, in fondo la squadra a Treviso aveva fornito l’ennesima prova di forza (nonostante la sconfitta). Cinque giorni dopo si torna in campo, e il PalaHiltonPharma di Ferrara si prepara ad accogliere una delle grandi della palla a spicchi italiana, la Fortitudo Bologna: gli estensi se la giocano fino all’ultimo possesso, quando purtroppo il tiro della vittoria di Cortese si infrange sul ferro e consegna i due punti alla “Effe”. Terza sconfitta consecutiva, la classifica comincia a preoccupare, anche se in fondo la squadra è stata costruita per raggiungere una tranquilla salvezza.

Domenica 4 dicembre Ferrara affronta la trasferta di Jesi: per tutti pare essere arrivato il momento di tornare a vincere. I marchigiani arrivano infatti da sei sconfitte consecutive, e sulla carta sono nettamente inferiori alla Bondi. I tifosi ci credono e seguono la squadra anche nelle Marche. Dopo un primo tempo punto a punto, è però ancora dopo l’intervallo (così come con Ravenna) che Ferrara crolla: Jesi allunga nel terzo quarto e la Bondi non ha la forza, né fisica né mentale, per riagguantarla. Nel finale viene espulso anche il playmaker titolare Moreno. Piove sul bagnato. Nel turno infrasettimanale dell’8 dicembre Ferrara ospita Piacenza senza il suo play (squalificato due giornate) e perde Cortese dopo pochi minuti per un infortunio al ginocchio. Niente di grave ma il giocatore ovviamente è condizionato e non può esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Quella con Piacenza è ancora una volta una gara punto a punto, che viene decisa da una tripla dell’ex Kenny Hasbrouck a quattro secondi dalla fine. La Bondi perde ancora, è la quinta di fila.

Arriviamo ai giorni nostri, trasferta a Udine. Cortese non è al meglio, così come Bowers. Il match vive sulla falsa riga di quelli precedenti: squadre a contatto nei primi 20 minuti, poi Ferrara si spegne alla distanza. In terra friulana arriva la sesta sconfitta consecutiva, ma ciò che preoccupa di più è l’involuzione sul piano del gioco vistasi soprattutto nelle ultime tre partite (Jesi, Piacenza e Udine appunto). Il gioco spumeggiante delle quattro vittorie di fila non si vede più. La coppia USA Bowers-Roderick, considerata da molti una delle più forti dell’intera Serie A2, non rende come ci si aspettava. La panchina non offre molti spunti, e fino ad ora il solo Mastellari ha ripagato le attese.

La sensazione è che la coperta sia un po’ corta, la squadra infatti crolla nei secondi tempi. La società al momento non apre al mercato, si aspetta prima che coach Trullo ottenga il massimo da chi c’è già. Le potenzialità per uscire da questa crisi ci sono tutte, la squadra è la stessa che fino a un mese fa regalava prestazioni più che convincenti. L’involuzione c’è stata, è sotto gli occhi di tutti, ma questo gruppo ha le capacità per tornare a divertire. Nonostante i pessimi risultati dell’ultimo periodo i tifosi continuano a stare vicino ai propri beniamini, convinti che da un momento all’altro possa riscattare quella scintilla che faccia tornare ai giocatori la voglia di giocare per divertirsi oltre che per guadagnarsi lo stipendio.

Sabato arriva Trieste, che sia la volta buona?

Ecco gli esperti del Comitato Scientifico del Meis

Da: Meis

Si è insediato il Comitato Scientifico del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, costituito da autorevoli esperti in materia di ebraismo, museologia, beni culturali, ricerca storica, sociologia, dialogo inter-religioso e comunicazione. Come hanno spiegato il Presidente del MEIS, Dario Disegni, e il Direttore, Simonetta Della Seta, il ruolo del Comitato è quello di sostenere il nascente Museo con contributi originali e altamente qualificati, che consentano di svolgere appieno la missione di diffondere la conoscenza, presso il vasto pubblico, della bimillenaria esperienza ebraica in Italia, nonché di essere un luogo aperto e inclusivo, che promuova i valori del dialogo e dell’incontro tra culture.
Di grande prestigio ed esperienza le figure chiamate a comporre il Comitato Scientifico, che hanno potuto visitare il cantiere del MEIS e hanno avuto uno scambio a tutto campo sull’identità del futuro Museo. Ecco chi sono:

Donatella Calabi, già docente di ‘Storia della città e del territorio’ e pro-rettore dell’Università IUAV di Venezia fino al 2014; curatrice della mostra ‘Venezia, gli ebrei e l’Europa. 1516-2016’; membro del comitato delle celebrazioni dei 500 anni del ghetto di Venezia

Enzo Campelli, Professore ordinario presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, autore di ricerche e sondaggi sull’ebraismo e sull’atteggiamento degli italiani nei confronti degli ebrei

Rav Luciano Caro, Rabbino Capo della Comunità ebraica di Ferrara

Tania Cohen Uzielli, Capo dei Servizi Curatoriali del Museo d’Israele a Gerusalemme

Manuela Consonni, storica e studiosa della memoria, Direttore del Vidal Sassoon International Centre for the Study of Antisemitism (SICSA) dell’Università Ebraica Gerusalemme

Rav Roberto Della Rocca, Direttore del Dipartimento dell’Educazione e della Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e Direttore artistico del festival Jewish in the City a Milano

Alain Elkann, autore, intellettuale, giornalista. Insegna letteratura italiana presso la University of Pennsylvania, University of Oxford, University of Columbia, University of Jerusalem, Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano. Presidente della Fondazione per l’Arte e cultura italiana (FIAC) di New York

Aldo Grasso, editorialista del Corriere della Sera, critico televisivo, professore di comunicazione e direttore del Centro di Ricerca Sulla Televisione e Gli Audiovisivi (Ce.R.T.A.) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia

Saul Meghnagi, esperto di pedagogia e sociologia, Direttore Scientifico dell’Associazione di Cultura Ebraica Hans Jonas; membro del Consiglio dell’UCEI; Direttore della collana Ebraismo e Modernità del Gruppo Editoriale Bonanno

Alberto Melloni, storico, esperto di storia del Cristianesimo, docente presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia con cattedra Unesco sul Pluralismo delle Religioni, dirige la Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII (FSCIRE) di Bologna. È anche Consigliere del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Paolo Mieli, storico ed editorialista. Già direttore di quotidiani nazionali come La Stampa e il Corriere della Sera. Per molti anni a capo della casa editrice Rizzoli. Ora membro del Consiglio di Amministrazione di Mondadori

Mauro Perani, Professore ordinario presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna. Coordina il Progetto ‘Ghenizà Italiana’ ed è a capo della Associazione Italiana per lo studio del Giudaismo (AISG)

Michele Sarfatti, già direttore del CDEC di Milano; è membro della delegazione italiana presso l’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) ed è esperto in Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo

Rav Amedeo Spagnoletto, Rabbino, Sofer (scriba), esperto internazionale di manoscritti ebraici e docente presso il Collegio Rabbinico Italiano.

Speciale annullo postale per il V centenario della morte di Biagio Rossetti

Da: Poste Italiane

La Filiale di Ferrara di Poste Italiane, in occasione del V centenario della morte dell’architetto Biagio Rossetti, su richiesta del Circolo Filatelico Ferrara, ha approntato un servizio temporaneo con uno speciale annullo postale che si potrà ottenere sabato 17 dicembre dalle 9.15 alle 12.30 presso la sede del Circolo in Corso Isonzo n. 42 a Ferrara.
Nei giorni successivi alla manifestazione, i marcofili e coloro che volessero richiedere l’annullo possono inoltrare le commissioni a Poste Italiane / U.P. Ferrara Centro / Sportello Filatelico V.le Cavour, 27 – 44121 Ferrara (tel. 0532 297336).
Poste Italiane attiva Servizi Filatelici Temporanei dotati di bolli speciali che riproducono con scritte e immagini il tema di manifestazioni legate ad eventi di notevole interesse culturale, economico e sociale: convegni, congressi, raduni, fiere, mostre, celebrazioni di eventi storici, manifestazioni filateliche, sportive, culturali, umanitarie, anniversari di personalità non viventi, inaugurazioni di opere pubbliche di particolare rilevanza locale o nazionale.
Il servizio è rivolto a chi intenda pubblicizzare e storicizzare il proprio evento con la realizzazione del bollo speciale (Enti Pubblici o privati, Associazioni, Società, Partiti Politici, Organizzazioni sindacali, comitati promotori o organizzatori di manifestazioni).

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Dove lo metto? La posta dei nostri lettori…

Dove lo metto? Abbiamo chiesto ai nostri lettori in quale posto, nella coppia, preferirebbero trovare l’altra persona, a quale distanza sarebbe meglio stare o lasciare perchè le cose funzionino.
Di lato, di fronte, vicino ma non troppo, una geometria variabile in cui ciascuno ha le proprie misure e dove sembra vitale potersi spostare.
Ecco le lettere arrivate in redazione:

Tra i piedi

Cara Riccarda,
Noi possiamo stare solo di fianco. Non al mio fianco, di fianco. A volte tra i piedi.
Possiamo stare solo così, non siamo neanche allineati, qualche volta lui capisce e lo trovo al mio fianco, a volte tra i piedi.
E’ un equilibrio precario, di due persone diverse, senza interessi in comune, idee diverse, obiettivi differenti. Entrambi ambiziosi. L’unica cosa che ci unisce è la consapevolezza che l’altro ha rinunciato a parecchie cose pur di stare “di fianco”.
V.

Cara V.,
essere tra i piedi non lo trovo così negativo perchè può fare inciampare nell’altro e, per me, è sempre meglio che un cammino in solitudine. E’ l’unione in nome di una rinuncia che mi lascia perplessa, soprattutto perché tu la senti come ‘l’unica cosa’ che vi connette. La vita in due richiede di lasciare da parte qualcosa, però poi c’è sempre una compensazione, a volte si tratta solo di averne coscienza, o se preferisci, ‘consapevolezza’.
Riccarda

L’amore vero trova da sé il proprio posto

Cara Riccarda,
dopo essere stata io, per molto tempo, a cercare un posto adatto intorno ai miei uomini, prima con un padre despota e poi con un marito egoista e narciso, ho sentito la necessità di collocarmi al centro!
Poi è arrivato l’amore… quello vero, quello in cui la coppia trova da sè il proprio posto, interscambiandosi.
Il mio uomo lo voglio lì, dove posso trovarlo quando mi giro e che sa stare un passo indietro quando necessito di fare “da sola”!
Ho imparato che lo spazio vitale è molto importante e necessario, è bello condividere spalla a spalla, confrontarsi, uno di fronte all’altro…esserci ma non opprimerci!
So che alle volte è complicato e siparietti come quelli descritti da te credo siano frequenti. Trovo stancante e imbarazzante cercare di collocare il proprio uomo in situazioni dove già si sa non troverà il giusto posto! E parlo per esperienza.
Il posto giusto, secondo me, è quando non ti chiedi….Dove lo metto?
Nadia

Cara Nadia,
che bella la tua centralità che è diventata la premessa di tutto il testo. Immagino la liberazione di non dovere più cercare un posto adatto a te, di non chiederti dove sia meglio stare e con quale ruolo. Quante energie a volte buttiamo in questo affanno che non soddisfa mai nessuno.
Il non pensare a dove mi metto, secondo me, ti ha permesso di non chiederti dove lo metto, e di trovare sempre chi vuoi vicino.
Riccarda

L’amore allo specchio

Cara Riccarda,
idealmente o razionalmente vorrei che tra me e il mio uomo i posti fossero continuamente intercambiabili a seconda dei momenti e delle situazioni.
Vorrei che lui stesse un passo indietro quando mi dedico a mio figlio o quando ho bisogno di ritirarmi in me stessa per sentirmi e ascoltarmi. Vorrei stesse due passi in avanti quando ho bisogno di lui per allargare il campo della mia visuale, perché mi possa offrire prospettive diverse dalle mie e mi indichi orizzonti più lontani.
Vorrei sentirlo spalla a spalla nella condivisione della quotidianità, della vita sociale e dell’intimità, nel supporto e sostegno reciproci.
Vorrei fosse il mio specchio ogni volta che discutiamo o ci arrabbiamo, perché so che ciò che in quel momento non sopporto di lui non sono altro che parti di me che non voglio vedere o accettare.
Mi chiedo però se tutto ciò si possa realmente scegliere…al cuor non si comanda ed proprio il cuore l’unico posto dove vorrei fosse il mio uomo.
Un abbraccio
Simona

Cara Simona,
ho la sensazione che tu stia scrivendo, o meglio, descrivendo, ciò che vivi e conosci. E se è così, non è solo fortuna, è impegno, scelta, tempo per guardare verso tutti i possibili posti. Una danza continua che però ha bisogno anche di qualche pausa in cui, come giustamente dici, occorre ritirarsi un po’ per poi riprendere, magari con un altro passo e un altro ritmo. C’è una cosa su cui concordo più di tutte: la distanza che può esserci fra due persone, se non scivola nell’abisso, può diventare un’opportunità per uno sguardo più ampio.
Riccarda

Maschi dispettosi e infantili?

Cara Riccarda,
siccome spesso sono insopportabili, gli uomini è meglio lasciarli fuori dalle amicizie fra donne, a meno che non ci si trovino per caso. Credo anche che siano dispettosi come quando avevano otto anni.
Daniela

Cara Daniela,
ti rispondo con un messaggio speculare che mi ha scritto un amico, ferraresissimo, commentando il tema: l’oman l’ha da star luntan da il vostar ciacar.
Riccarda

Dove stare?

Cara Riccarda,
no, il posto fisso non c’è. Ma com’è dura capire dove stare. Spesso le intenzioni migliori vengono male interpretate, specie se vuoi lasciare quella libertà che lei chiede. O fai la figura dell’appartato o quella di chi si vergogna di lei. E quando uno ha una vita propria e deve essere anche in grado di gestire il rapporto a due, dove può collocarsi? Le invasioni di campo sono sanzionate? Tollerate? Gradite? A seconda delle circostanze?
Filippo

Caro Filippo,
un posto cristallizzato è sempre pericoloso, rischia di non essere coincidente con la persona che si assume o è confinata in quella parte. Credo che la partita vada giocata, per entrambi, con la capacità di spostarsi al bisogno, accettando anche un posto diverso, panni nuovi e perchè no invasioni di campo. Il rischio maggiore, mi pare, sia obbligare e obbligarci alla stessa immutabile posizione.
Riccarda

Un posto mobile condiviso

Cara Riccarda,
dove lo vorrei… La premessa è avere lo sguardo nella stessa direzione, ma il posto fisso no, impossibile. Se saremo capaci di guardare sempre verso la stessa meta, quando io sarò in difficoltà, lui più forte e (spero) davanti, mi tenderà la mano per portarmi al suo fianco, così farò io quando sarà lui ad avere bisogno, facendo in modo che comunque ognuno di noi percorra la strada, con le proprie gambe. Il posto fisso no e forse pretenderlo porterebbe alla fine di tutto.
Ecco, accettare il posto non fisso, penso porti a rendere più forte il legame.
S.

Cara S.,
posso dire, in questo caso, viva il precariato? Ma è più efficace come l’hai definito tu “posto non fisso” come spazio necessario alla solidità fra due persone.
Riccarda

Accanto ma non troppo

Cara Riccarda,
credo che l’importante poi in fondo non sia dove metterlo, ma come, quando e in che modo.
Mi piace pensare che la persona con cui si ha deciso di condividere questa vita ti stia vicino, non troppo, ma vicino.
Sia vicina quanto basta per camminare magari affiancati ma senza urtarsi, uno di fronte all’altro anche, ma avendo sempre un punto di vista sgombero e libero. Lo metterei accanto, ma non troppo. L’impegno è quello di mantenere quella stessa distanza, nel tempo, senza allontanarsi troppo, senza avvicinarsi troppo.
Quanto basta.
Quanto basta per essere felici indipendenti, quanto basta per stendere il braccio e afferrarlo con la mano.
Buone feste
C.

Cara C.,
il tuo quanto basta è come quello delle ricette: bravo chi lo azzecca. Ma a forza di provare poi ci si prende la mano, giusto?
Riccarda

Un cambio in meglio

Cara Riccarda,
avevo un uomo al mio fianco che, nel momento del bisogno, si metteva dietro di me. Ora ho un uomo che sta dietro di me, ma che, nel momento del bisogno, mi sta davanti.
Debora

Cara Debora,
niente male come staffetta, ma non credo sia casuale.
Riccarda

Utopie? Direi di no

Cara Riccarda,
io vorrei un uomo laterale spalla alla spalla per essere protetta, supportata, sopportata e viceversa. Di fronte per potermi specchiare e confrontarmi. Ma questa è solo utopia.
A.

Cara sfiduciata A.,
ho volutamente lasciato la tua e-mail per ultima perchè le lettere pubblicate sopra possano parlarti meglio di quanto sappia fare io.
Riccarda

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com

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