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Giorno: 5 Gennaio 2017

Un ricordo per Tullio De Mauro

Da: Comune di Ferrara

Con dolore apprendiamo della scomparsa di Tullio De Mauro.

A Ferrara è stato tra i protagonisti più attivi del Festival Internazionale, sempre seguito ed ascoltato con grande attenzione ed interesse anche durante l’ultima edizione del 2016.

Un Maestro colto ed appassionato, energico ed attento: lo ricorderemo sempre tra le vie della nostra città o durante i suoi dialoghi con gli studenti delle scuole o nei suoi interventi nelle Sale della Biblioteca Ariostea.

La città di Ferrara,unendosi a tutto il mondo della cultura Italiana, porterà sempre nel cuore il ricordo di Tullio De Mauro.

Tiziano Tagliani
Massimo Maisto

IL CONCERTO
Il blues del Roberto Morbioli Trio riscalda il music corner del Clandestino

Da: Jazz Club Ferrara

Lunedì 9 gennaio, per il terzo appuntamento firmato Downtown Tower, il rovente music corner del Clandestino di via Ragno ospita l’infuocato blues del Roberto Morbioli Trio. A fianco del leader, nominato miglior artista dell’anno ai Boston Musica Awards, troviamo Stefano Dallaporta al basso elettrico e Nik Taccori alla batteria. Segue il concerto l’imprevedibile jam session. Appuntamento realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara.

Nominato miglior artista dell’anno ai Boston Music Awards, Roberto Morbioli ha di recente pubblicato il suo ultimo album “Acoustic Me”, una sorta di versione unplugged del suo leggendario gruppo blues elettrico Morblus.
Con questo progetto, che presenterà lunedì 9 gennaio (ore 21.15) nel rovente music corner del Clandestino di via Ragno per il terzo appuntamento firmato Downtown Tower realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara, Morbioli desidera esprimere in chiave acustica 35 anni di carriera, con una scelta di brani che racconta il suo vasto universo musicale caratterizzato da un prorompente e contagioso impatto scenico, originalità degli arrangiamenti e delle composizioni e da un sapiente equilibrio tra tecnica ed espressività. Al suo fianco Stefano

Dalla porta al basso elettrico e voce e Nik Taccori alla batteria e voce. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

Nato a Verona, Morbioli inizia lo studio della chitarra sin da bambino. L’incontro con il blues avviene all’età di quindici anni ed è subito amore. Dopo essersi fatto le ossa in Italia entra a far parte della band di Tao Ravao e successivamente nella “Rudy’s Blues Band” con cui intraprende numerose tournée tra Europa e Stati Uniti. Nel 1991 dà vita a Morblus, con cui consacra il suo successo producendo ben otto album e ottenendo numerosi riconoscimenti.
Downtown Tower #4 chiude in bellezza lunedì 16 gennaio con lo scatenato funk dei giovanissimi Duck Juice.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 0532 767101

DOVE
Clandestino, via Ragno 50 – Ferrara

COSTI E ORARI
Ingresso libero
Concerto 21.15
Jam session 22.45

Winter Wonderland: arrivano la Befana e Comixland

Da: Winter Wonderland

Fino a domenica 8 gennaio e poi nei fine settimana del 14-15 e 21-22 gennaio

“Winter Wonderland – Natale in Giostra” si sta avviando verso la conclusione di questa edizione 2016-2017 con un gran finale ricco di appuntamenti da non perdere fino a domenica 8 gennaio.
Da lunedì 9 gennaio, con la riapertura delle scuole, il luna park al coperto più grande d’Italia chiuderà i battenti nel corso della settimana, salvo poi riaprire per i due weekend del 14,15 e 21, 22 gennaio, dove ci si saluterà tra gli spettacoli dei Muffins e le maschere del Carnevale del Winter carnival.
Nei giorni scorsi Winter Wonderland, oltre alle tante attrazioni, ha offerto spettacoli di grande richiamo. II 2 gennaio, tra i padiglioni di Ferrara Fiere, si sono esibite le giovani atlete di ginnastica ritmica della Associazione ginnastica Estense Otello Putinati, regalando emozioni a colpi di nastri, palle roteanti e clavette: dall’agonistica alla pre agonistica , dall’avviamento alla prima squadra, che milita nella massima serie e che vanta due talenti come Alessia Maurelli (Olimpiadi di Rio) e Martina Santandrea (Nazionale Italiana). Un connubio con lo sport e i suoi valori fortemente voluto da Winter Wonderland che si rivolge come sempre alle esigenze dei bambini, dei giovani e delle famiglie.
Proprio per soddisfare le esigenze dei più piccoli, dopo la consegna delle letterine a Babbo Natale lo scorso 24 dicembre, sarà il momento della consegna delle calze da parte della Befana venerdì 6 gennaio.
Sabato 7 gennaio, invece spazio dedicato all’evento nell’evento: Comixland. La grande festa dei fumetti e dei Cosplayer, con ospiti speciali e molte sorprese per gli appassionati. Da non perdere assolutamente il live show (alle 19) del re delle sigle dei cartoni animati Giorgio Vanni.
L’8 gennaio la grande festa dei fumetti e dei Cosplayer proseguirà con ancora tante sorprese e un Cosplay Contest che metterà in palio un tv ultrapiatto da 50 pollici e la visita, alle ore 15, del duo comico più pazzo del web: iPantellas. Jacopo e Daniel sono tra le web star più amate del momento, YouTuber dal 2009 con i loro video dissacrano la realtà con ironia, raccontando il mondo attraverso la loro visione, divertendosi e divertendo, tanto da essere presenti nell’edizione 2016/2017 di Colorado.

La newsletter del 5 gennaio 2017

Da: Comune di Ferrara

VERDE PUBBLICO – Operazioni concordate con il Servizio Fitosanitario Regionale
Al via interventi di abbattimento di una serie di platani colpiti da epidemia

Riguardano una serie di piante ‘ammalorate’, principalmente platani, le operazioni di abbattimento che prenderanno il via la prossima settimana nel territorio comunale.
Gli interventi sono stati concordati dall’Ufficio Verde del Comune di Ferrara con il Servizio Fitosanitario Regionale, nell’ambito del piano di contenimento dell’epidemia di ‘Cancro colorato del Platano’, previsto dal Decreto di Lotta Obbligatoria (D.M. 29 febbraio 2012). I lavori, che saranno conclusi entro il periodo invernale, saranno eseguiti a cura dall’ente gestore del servizio di manutenzione del verde in città, Ferrara Tua srl.
Nei prossimi giorni riprenderanno anche le attività di manutenzione del verde pubblico comunale, con potature in programma nei parchi pubblici e nei giardini scolastici.
Questo l’elenco degli alberi interessati dagli interventi di abbattimento:
– via del Lavoro: abbattimento di 2 platani
– viale IV Novembre sopramura: abbattimento di platani, 9 piante tra infette e adiacenti, oltre ad altri 2 platani ammalorati in vicinanza del monumento
– viale Alfonso I d’Este: abbattimento di 2 platani di fronte al civ. 2 di via Formignana
– via Foro Boario: abbattimento di 5 platani dal civ. 87 al 97
– via Malagù, area verde: abbattimento di un pioppo bianco con fusto bicormico con carie all’inserzione delle branche
– via Pagliarini: abbattimento di un pioppo secco di fronte al civ. 10
– via degli Amanti 18: abbattimento di un pioppo
– via Bentivoglio/F.lli Rosselli: abbattimento di un platano nei pressi della fermata bus di via F.lli Rosselli
– via Calzolai 577: abbattimento di 2 platani
– via Pioppelle: abbattimento di un platano
– via Comacchio 310: abbattimento di un platano
– via Copparo 175/177: abbattimento di 2 platani
– via Zanatta/Colagrande: potatura di rimonda del secco, rialzo e contenimento di piante all’interno dell’area verde.

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 9 gennaio alle 11 alla biblioteca Ariostea (via Scienze 17)
Presentazione di nuovi cicli di incontri promossi da Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea

Lunedì 9 gennaio alle 11, nel Teatro Anatomico della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17, Ferrara), saranno presentati alla stampa i programmi dei nuovi cicli di conferenze organizzati, per il 2017, dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
All’incontro con la stampa interverranno il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, il direttore dell’Istituto Gramsci Fiorenzo Baratelli e la direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea Anna Quarzi, oltre a Roberto Cassoli e Daniela Cappagli del direttivo dell’Istituto Gramsci.

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 10 gennaio alle 17 nella sala di via Ferrariola a San Giorgio
‘Sei proprio un mito!’, lettura per bambini dai 3 ai 10 anni

Martedì 10 gennaio alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) è in programma il nuovo ciclo di appuntamenti con le letture per bimbi dai 3 ai 10 anni “Io leggo a te e tu leggi a me” sul tema del mese intitolato “Sei proprio un mito!”.

I temi mitologici caratterizzano infatti gli incontri di gennaio. L’appuntamento di questa settimana sarà dedicato alla lettura di ‘Percy Jackson racconta gli dei greci’ di Rick Riordan. Dopo la narrazione da parte della persona adulta, come ormai consuetudine verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimesi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 10 gennaio alle 17.20 nella sala di via Arginone a Porotto
Racconti di nebbia per bambini dai 2 agli 8 anni

E’ dedicato a narrazioni e animazioni l’appuntamento con il nuovo ciclo di letture ‘Belle storie a Porotto’, in programma martedì 10 gennaio alle 17.20 per bambini dai 2 agli 8 anni, alla biblioteca Aldo Luppi di via Arginone 320 a Porotto.

I volontari del gruppo ‘Briciole di fole’, che curano l’attività di promozione della lettura, proseguono la nuova stagione dedicata alle storie per i più piccoli con la lettura di storie legate all’ambiente: “La valle nella nebbia” e “Simone e gli animali”. Al termine di ogni iniziativa si svolgerà un piccolo laboratorio.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 9 al 27 gennaio 2017
Via del Parco interrotta al transito per lavori

Per consentire l’esecuzione di lavori di manutenzione a condotte idriche, per conto di Hera spa, dal 9 al 27 gennaio 2017, via del Parco sarà interrotta al transito in corrispondenza dell’attraversamento ferroviario, nel tratto tra via Ricciarelli e via Mingozzi.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Lunedì 9 gennaio alle 17 conferenza di Pietro Fallica
Ramana Maharshi e lo ‘Yoga della Conoscenza’

Sarà dedicato alla vita e agli insegnamenti del mistico indiano Sri Ramana Maharshi il nuovo incontro di approfondimento sulle filosofie e i testi della spiritualità indiana, a cura del traduttore ed editore Pietro Fallica, che si terrà lunedì 9 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro, aperto liberamente a tutti gli interessati, sarà introdotto da Marcello Girone Daloli.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
L’incontro sarà dedicato alla vita e all’insegnamento di Sri Ramana Maharshi – uno dei più grandi yogi e saggi della tradizione spirituale dell’India contemporanea. Nel ripercorrere la sua vita, rivedremo i principi fondamentali di Yoga e Vedanta e in particolare i cardini dello Yoga della Saggezza e della Conoscenza (jnana yoga).
Ricordiamo che gli incontri hanno carattere filosofico-religioso e culturale, ma non confessionale, e pur mantenendo un minimo aspetto didattico, che intende stimolare lo spirito di ricerca e di approfondimento, privilegiano un approccio informale di condivisione e raccoglimento. Gli incontri sono rivolti in particolare a chiunque desideri chiarire e approfondire insieme temi che riguardano la spiritualità, la ricerca interiore e la via dello Yoga.
Pietro Fallica è un attento conoscitore della cultura e della tradizione spirituale indiana. Laureato presso l’Istituto Orientale della Sapienza di Roma, ha trascorso anni di studio e ricerca spirituale in India. Vive e lavora ad Assisi e da circa quarant’anni – con le Edizioni Vidyananda – traduce, pubblica e diffonde testi della più pura tradizione spirituale indiana.

BIBLIOTECA BASSANI – Da martedì 10 a sabato 28 gennaio la mostra di incisioni in via Grosoli 42
L’Ippogrifo di Ariosto vola al Barco con i disegni di Vito Tumiati

Ripercorrono il mondo leggendario dell’Orlando Furioso le opere del disegnatore e incisore Vito Tumiati per la mostra “L’Ippogrifo al Barco” che da martedì 10 a sabato 28 gennaio 2017 saranno in mostra sulle pareti della biblioteca Bassani, via Grosoli 42, quartiere Barco di Ferrara. La rassegna riprende una selezione delle incisioni esposte in autunno a Palazzo municipale dal titolo ‘Il sogno dell’Ariosto. Incisioni e disegni dall’Orlando Furioso’. L’esposizione al Barco sarà visitabile con ingresso gratuito negli orari di apertura della biblioteca: dal martedì al sabato ore 9-13 e martedì, mercoledì e giovedì anche ore 15-18.30.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
“L’Ippogrifo al Barco”: opere di Vito Tumiati
In parete una selezione delle incisioni esposte a Ferrara, Palazzo municipale (Palazzo ducale estense), 23 settembre – 8 Ottobre 2016

Vito Tumiati, pittore ed incisore, è nato a Ferrara nel 1938. Durante il percorso di studi presso l’Istituto d’arte “Dosso Dossi” frequenta lo studio di Laerte Milani che lo introduce nel mondo dei cartoni animati. Il primo contatto con l’incisione avviene grazie a Nemesio Orsatti, titolare del Corso di figura che, presso il suo studio, illustra ai giovani le tecniche incisorie. Terminati gli studi si dedica alla decorazione per oltre un decennio e, agli inizi degli anni Ottanta, comincia ad incidere con continuità. Nel 1997 realizza la mostra di disegni e incisioni “Omaggio all’Orlando furioso di Ludovico Ariosto”, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Ferrara. Per i suoi contenuti didattici la mostra diventa itinerante. Questa serie di disegni incisioni, ad illustrazione del poema dell’Ariosto gli sono valsi l’inserimento nel Dizionario degli illustratori contemporanei. Ad oggi ha realizzato oltre 230 matrici calcografiche. (testo a cura dell’autore)
Ingresso gratuito negli orari di apertura della biblioteca.

Per info: Biblioteca comunale Bassani, via Giovanni Grosoli 42, Ferrara, tel. 0532 797414, fax 0532 797417, email info.bassani@comune.fe.it

Informazioni e immagini scaricabili della mostra con le opere di Vito Tumiati organizzata in autunno nel salone d’onore di Palazzo Municipale sono disponibili sulla pagina di CronacaComune del 20/9/2016.

URBANISTICA, SALUTE E SICUREZZA – Il Comune inoltra la comunicazione ricevuta oggi
Palazzo degli Specchi: trasmessi alla Procura gli esiti del sopralluogo svolto dall’Azienda USL di Ferrara

Avendo ricevuto in data odierna (5 gennaio 2017) da parte dell’Azienda Usl di Ferrara una comunicazione con la quale vengono riferiti gli esiti di un sopralluogo svolto da quest’ultima esternamente alla proprietà del Palazzo degli Specchi, l’Amministrazione comunale ha provveduto a inoltrare la predetta comunicazione alla Procura della Repubblica, affinché questa possa adottare i provvedimenti ritenuti necessari e conseguenti.

FERRARA FIERE – Fino a domenica 8 gennaio e poi nei fine settimana del 14-15 e 21-22 gennaio
Winter Wonderland: arrivano la Befana e Comixland

“Winter Wonderland – Natale in Giostra” si sta avviando verso la conclusione di questa edizione 2016-2017 con un gran finale ricco di appuntamenti da non perdere fino a domenica 8 gennaio.
Da lunedì 9 gennaio, con la riapertura delle scuole, il luna park al coperto più grande d’Italia chiuderà i battenti nel corso della settimana, salvo poi riaprire per i due weekend del 14,15 e 21, 22 gennaio, dove ci si saluterà tra gli spettacoli dei Muffins e le maschere del Carnevale del Winter carnival.
Nei giorni scorsi Winter Wonderland, oltre alle tante attrazioni, ha offerto spettacoli di grande richiamo. II 2 gennaio, tra i padiglioni di Ferrara Fiere, si sono esibite le giovani atlete di ginnastica ritmica della Associazione ginnastica Estense Otello Putinati, regalando emozioni a colpi di nastri, palle roteanti e clavette: dall’agonistica alla pre agonistica , dall’avviamento alla prima squadra, che milita nella massima serie e che vanta due talenti come Alessia Maurelli (Olimpiadi di Rio) e Martina Santandrea (Nazionale Italiana). Un connubio con lo sport e i suoi valori fortemente voluto da Winter Wonderland che si rivolge come sempre alle esigenze dei bambini, dei giovani e delle famiglie.
Proprio per soddisfare le esigenze dei più piccoli, dopo la consegna delle letterine a Babbo Natale lo scorso 24 dicembre, sarà il momento della consegna delle calze da parte della Befana venerdì 6 gennaio.
Sabato 7 gennaio, invece spazio dedicato all’evento nell’evento: Comixland. La grande festa dei fumetti e dei Cosplayer, con ospiti speciali e molte sorprese per gli appassionati. Da non perdere assolutamente il live show (alle 19) del re delle sigle dei cartoni animati Giorgio Vanni.
L’8 gennaio la grande festa dei fumetti e dei Cosplayer proseguirà con ancora tante sorprese e un Cosplay Contest che metterà in palio un tv ultrapiatto da 50 pollici e la visita, alle ore 15, del duo comico più pazzo del web: iPantellas. Jacopo e Daniel sono tra le web star più amate del momento, YouTuber dal 2009 con i loro video dissacrano la realtà con ironia, raccontando il mondo attraverso la loro visione, divertendosi e divertendo, tanto da essere presenti nell’edizione 2016/2017 di Colorado.

Per info: Ufficio Stampa, Elenora Manfredini, email info@mediainside.it, cell. 349 5736971, sito www.winterwonderlanditalia.com.

Addio Tullio De Mauro, protagonista di tante edizioni di Internazionale

Con dolore apprendiamo della scomparsa di Tullio De Mauro.

A Ferrara è stato tra i protagonisti più attivi del Festival Internazionale, sempre seguito e ascoltato con grande attenzione e interesse anche durante l’ultima edizione del 2016.

Un Maestro colto e appassionato, energico e attento: lo ricorderemo sempre tra le vie della nostra città o durante i suoi dialoghi con gli studenti delle scuole o nei suoi interventi nelle sale della Biblioteca Ariostea.

La città di Ferrara, unendosi a tutto il mondo della cultura Italiana, porterà sempre nel cuore il ricordo di Tullio De Mauro.

Il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani
L’assessore comunale alla Cultura e vicesindaco Massimo Maisto

INTERROGAZIONE – Presentata dal gruppo M5S in Consiglio comunale
Richiesta in merito agli immobili Acer

Questa l’interrogazione pervenuta:
– il consigliere Balboni (gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora ai Servizi alla persona Chiara Sapigni in merito agli immobili ACER (PG. 1368/17).

Salute. Nessun allarme meningite. No a vaccinazioni indifferenziate last minute.

Da: Regione Emilia-Romagna

Dalla Regione l’invito ad aderire alle campagne di vaccinazione, come fattore di prevenzione, rivolte ai bambini dai 13 ai 15 mesi di età e agli adolescenti di 13/14 anni, secondo i calendari vaccinali ordinari. Per adulti ed anziani vaccinazione solo se ci sono fattori di rischio

Non c’è in Italia, tantomeno in Emilia-Romagna, un allarme meningite. Solo in alcune aree della Toscana si registra, dal 2015, un aumento dei casi da meningococco C. E’ questa la ragione per cui la Regione Toscana sta offrendo la vaccinazione a larghe fasce della popolazione. Si tratta, però, di una strategia vaccinale che ha motivo di essere adottata solo in Toscana.
Lo precisa l’assessorato alla Salute della Regione Emilia-Romagna, in risposta ai dubbi e alle preoccupazioni, riportate anche dai media, che si sono manifestate a seguito del verificarsi, soprattutto in Toscana, di diversi casi di meningite da meningococco C.
La misura più efficace per contrastarne la diffusione – spiegano i sanitari della Regione – resta la prevenzione attraverso la vaccinazione, ma rispettando i tempi, il calendario vaccinale e le indicazioni sui soggetti e sulle fasce di età da vaccinare.

Cosa fa la Regione
La Regione, fra le prime in Italia, ha iniziato a vaccinare contro il meningococco C nel 2006 – spiegano i tecnici dell’assessorato – proponendo la vaccinazione ai bimbi al 13°-15° mese di età e agli adolescenti. Nel corso del 2017, anno in cui si completerà la vaccinazione degli adolescenti con la chiamata dei nati nel 2004, si raggiungerà la copertura vaccinale completa di tutti i nati dal 1990 in poi.

Chi colpisce il meningococco C
Questo batterio da sempre colpisce principalmente i bambini più piccoli e gli adolescenti e le strategie vaccinali nazionali e regionali prevedono l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione a 13°-15° mese e a 13-14 anni, proprio per proteggere le fasce di età più a rischio. Inoltre i portatori sani del meningococco, che sostengono la trasmissione del batterio, sono più frequenti fra gli adolescenti/giovani (nell’età 10-20 anni) e solo raggiungendo una copertura molto elevata in questa fascia di età si può ottenere l’interruzione della catena di contagio.

L’importanza delle coperture vaccinali per bambini e adolescenti
Le elevate coperture vaccinali raggiunte (nel 2015: 87,4 % nei bambini di un anno, 82,9 % negli adolescenti) hanno consentito finora una buona protezione della nostra popolazione. Ma è importante – sottolineano i sanitari della Regione – migliorare ulteriormente le coperture vaccinali in queste fasce di età; si tratta di una strategia mirata, che agisce dove è utile per interrompere la circolazione del batterio.
Inoltre, dal 2015 viene offerta una seconda dose di rinforzo agli adolescenti che hanno fatto la prima dose nell’infanzia per conseguire una maggiore protezione.

Adulti e anziani
I medici sottolineano che il verificarsi di casi sporadici di meningite C non devono portare a una irrazionale corsa al vaccino; in particolare gli adulti e gli anziani devono eseguire la vaccinazione contro il meningococco C solo in presenza di fattori di rischio, quali ad esempio determinate patologie croniche che comportano deficit immunitario (mancanza o malfunzionamento della milza, gravi emoglobinopatie, uso di anticorpi monoclonali ecc.) o il fatto di recarsi in maniera continuativa in Toscana per motivi di lavoro o studio.
Viceversa, per gli anziani sono raccomandate la vaccinazione anti-influenzale e anti-pneumococco, malattie che possono colpirli molto più della meningite da meningococco.

I casi di infezione da meningococco C in Italia
I casi di meningite da meningococco C registrati in Italia sono stati 63 nel 2015 (dei quali 31 in Toscana) e 57 nel 2016 (28 in Toscana). Si può affermare che nel resto d’Italia non si registra un aumento rispetto agli anni precedenti e, comunque, l’incidenza di questa malattia in Italia resta fra le più basse in Europa. In Emilia-Romagna, dopo l’introduzione della vaccinazione, si è avuta una riduzione del 65% dei casi e, mediamente, si registrano 3-4 casi all’anno.

Nessun caso in Italia di infezione da meningococco B
Non c’è stato in nessuna regione italiana un aumento dei casi da meningococco di tipo B, per il quale quindi non c’è alcun motivo di allarme. Il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale prevede comunque anche questa vaccinazione per i nuovi nati. In Emilia-Romagna i nati dal 2017 verranno chiamati dai servizi vaccinali delle Ausl per eseguire questa vaccinazione secondo le tempistiche previste dal calendario.

Due cacciatori sorpresi a cacciare con richiamo acustico illegale

Da: Provincia di Ferrara

Due cacciatori sorpresi a cacciare con richiamo acustico illegale in valle e in zona pre-Parco

Un fine 2016 pesante per due cacciatori comacchiesi sorpresi in valle dalla Polizia provinciale con un richiamo acustico il cui utilizzo è vietato dalla legge.
Poco dopo la mezzanotte con l’ausilio del silenzioso motore elettrico utilizzato nella navigazione, una pattuglia di agenti provinciali durante un controllo negli apprestamenti sociali, nei pressi di una ‘tina’ ha udito chiaramente il canto di alcune specie di anatidi, prevalentemente di germano reale, chiaramente riconducibile a un richiamo acustico acceso.
Raggiunto il dosso dov’è stata inserita la tina, al cui interno c’erano due doppiette, gli agenti hanno iniziato la perlustrazione.
Tra le varie attrezzature di caccia, è stato trovato un contenitore in legno al cui interno era posizionata una batteria da auto usata dai cacciatori per alimentare il motore elettrico fuoribordo impiegato per recarsi nei luoghi di caccia nonché le piccole luci di servizio.
Il contenitore, tuttavia, mostrava un’altezza che sembrava essere superiore a quella della batteria contenuta, oltre al fatto che dalla base spuntava un cavetto elettrico.
Una volta tolta la batteria, è stato notato un piccolo meccanismo che, sbloccato, ha consentito scoprire una sorta di doppio fondo al cui interno sono stati ritrovati il richiamo acustico elettromagnetico, due altoparlanti e cavi di collegamento.
Gli agenti hanno segnalato all’autorità giudiziaria i due cacciatori di Comacchio sorpresi a cacciare con un richiamo acustico nelle valli lagunari e precisamente nella zona di pre-Parco.
A entrambi è stato contestato il reato di caccia con l’uso del richiamo acustico, in concorso fra loro, la cui sanzione penale prevede un’ammenda fino a 1.500 euro, cui si aggiungono otto settimane di sospensione dall’esercizio venatorio nell’area del pre-Parco.
I due fucili e il richiamo sono stati sequestrati.

Giacomo Franci protagonista del primo concerto dell’anno di Agenda Ridotto

Da: Comune di Ferrara

Giacomo Franci primo appuntamento 2017 con il pianoforte, sabato 7 gennaio alle 17

Il pianista Giacomo Franci sarà protagonista del primo concerto dell’anno 2017 di Agenda Ridotto. Sabato 7 gennaio alle 17 eseguirà due Sonate di Beethoven: l’Op. 2 n. 1, al primo posto del suo catalogo, scritta nel 1795 in uno stile ancora molto vicino a Haydn, e la Sonata in Do minore ‘Patetica’. Di soli quattro anni successiva, è un pezzo davvero rivoluzionario e di grande impatto d’ascolto per l’intensità drammatica e la concezione dialettica della scrittura. La seconda parte del recital vedrà proposti due brani di estrema difficoltà esecutiva: il “Carnevale di Vienna” di Schumann (1840), fantasmagorica e rutilante suite in cinque movimenti collegati da temi comuni, e i “Tre Movimenti da Petruschka”. Nel 1921 Stravisnky li trascrisse per pianoforte dalle musiche dell’omonimo balletto, a beneficio del grande pianista Arthur Rubinstein.
Giacomo Franci ha studiato con Gaetano Gaeta e Giampiero Semeraro, diplomandosi all’Istituto Musicale Boccherini di Lucca. Vincitore di Borsa di Studio, ha studiato poi pianoforte alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo con Jean Fassinat e Aldo Ciccolini e direzione d’orchestra con Piero Bellugi e Gustav Kuhn al Teatro Comunale di Pisa. Nel 1998 Giacomo Franci ha debuttato alla Carnegie Recital Hall e la rivista ‘Musica’ lo ha addirittura paragonato a Glenn Gould e Arturo Benedetti Michelangeli. E’ nato in Toscana e risiede a New York City dove alterna il concertismo, l’attività di compositore e l’insegnamento al Tribeca Music Studio.
Ingresso libero.

La puzza delle contraddizioni del nostro pianeta

Esiste una logica nelle contraddizioni? Difficile dirlo, ma oramai siamo talmente strutturati in questo sistema che difficilmente potremmo immaginare un mondo diverso per cui: si, il nostro mondo è logico nelle sue contraddizioni, qualsiasi cosa questo significhi!
Ma cosa vedrebbe un extraterrestre, un essere proveniente da altri mondi, necessariamente più evoluto di noi e non impregnato dell’odore di fritto che ci infastidisce quando si entra in una cucina dove si sta preparando il cenone di capodanno? Vedrebbe sicuramente tutte quelle cose che noi non vediamo più, che accettiamo come ineluttabili e alle quali ci conformiamo non vedendo altre scelte possibili.

Il cibo. Frigoriferi stracolmi di generi alimentari, supermercati e negozi stracolmi di offerte per tutti i gusti di cui buona parte e immancabilmente finisce nella spazzatura. Cibo e spreco a tonnellate, con incapacità congenita di operare quanto meno un recupero per offrirlo alle mense dei poveri. Spreco da un parte e poveri dall’altra, appunto. Milioni di persone impossibilitate ad accedere a questo cibo e bambini che muoiono a ondate, ogni giorno, perché non hanno accesso al benessere, condizione normale solo per un parte della popolazione, comunque esseri umani anche se diversamente alimentati.

Il lavoro. Da un parte gente che lavora anche 15 ore al giorno, che è totalmente stressata a causa dei troppi impegni, ma che in fondo non sa più farne a meno. Che si troverebbe perduta se all’improvviso si dovesse trovare a casa prima del tempo, di fronte a moglie/marito e figli. E dall’altra gente in costante ricerca di un impiego che gli possa assicurare uno stipendio e quindi la possibilità di pagare le tasse e di potersi tenere la casa, la macchina e l’accesso a quei negozi pieni di ogni ben di Dio, ma che non regalano nulla, anche se siamo Cristiani, Musulmani, Buddisti e quant’altro. Il fatto di ritenerci ‘umani’, religiosi, cooperativi e collaborativi non ci esime dal pretendere sempre che per potersi sfamare e vivere dignitosamente sia giusto passare attraverso il lavoro, quindi uno stipendio, un guadagno, una spesa.
Il nostro secolo doveva essere, presumibilmente, il secolo della liberazione dalle catene della schiavitù, che sicuramente oggi è rappresentata dal lavoro per chi ce l’ha e per chi ne è alla ricerca. Lavoro che è diventato sempre meno di qualità a favore della quantità. Negli anni del boom del secondo dopoguerra l’idea era che ci si sarebbe piano piano liberati dal bisogno di dover lavorare tante ore al giorno grazie alle invenzioni e alla tecnologia, invece è successo il contrario. Si lavora di più e si lavora in due, almeno, altrimenti non si riesce a vivere.
Questo perché siamo stati invasi, nella mente soprattutto, della necessità di avere sempre di più e sempre più cose inutili che durano sempre di meno. Crescita che nella nostra società modernamente tendente al vecchio e al solito significa aumentare la produzione di beni più che aumentare l’accesso al benessere di parti maggiori di popolazione. La tecnologia che doveva aiutare ci costringe invece a starle dietro, a vivere di obsolescenza programmata.
Siamo sempre più schiavi e determinati a rimanere al lavoro sempre più ore per accedere a cose inutili, mentre contemporaneamente sempre più persone rimangono fuori dal circuito lavorativo e di conseguenza non riescono a vivere. Da una parte chi lavora troppo per permettersi cose inutili e perpetuare all’infinito il sistema malato di crescita di prodotti, distruzione dell’ambiente, e accumulo di inutilità nonché spreco di generi alimentari e dall’altra l’esercito dei diseredati che mangiano e si riscaldano sempre di meno. Questo per il mondo occidentale, in gran parte destinato alla putrefazione, mentre milioni di bambini negli altri mondi semplicemente continuano a morire con poco o con il solito clamore ad intermittenza.

I soldi. Come potrebbe reagire il nostro extraterrestre osservando gli appelli televisivi a contribuire a salvare le piccole vite in pericolo nei continenti meno fortunati. Tra una pubblicità e l’altra ci chiedono dieci euro al mese, o venti o trenta, per aiutare un bambino in Africa. Ci chiedono di contribuire a farlo studiare oppure a nutrirlo o addirittura a fargli arrivare una vaccinazione. Quelli che lavorano e sono schiavi della pubblicità, del consumo sfrenato, devono sentirsi anche in colpa per non aver ancora provveduto ad adottare uno di questi disperati che il mondo dell’ingordigia, delle multinazionali e degli interessi sovranazionali ha provveduto a ridurre in quelle condizioni. Condizioni che ci vengono mostrate nella maniera più cruda possibile tra il te pomeridiano e la cena serale, davanti ai nostri figli che imparano, contemporaneamente, a sentirsi colpevoli e superficiali. In contraddizione perpetua.
Nel mondo c’è un gran bisogno di soldi, ma si cercano i soldi degli altri disperati che navigano a vista in questa accozzaglia di diseredati. Anche qui, da un parte Banche Centrali che stampano soldi a bizzeffe, ma che si fermano ad altre banche, dall’altra campagne televisive che ci chiedono 10 euro al mese oppure di partecipare alle collette alimentari. Multinazionali dei farmaci che detengono brevetti miliardari da un parte mentre dall’altra le vaccinazioni di milioni di bambini e la loro vita dipendono dai nostri dieci euro al mese.

Le religioni. Ed infine il nostro extraterrestre scoprirebbe le religioni e vedrebbe gente che prima prega il suo Dio e poi magari si fa esplodere in una piazza in mezzo a donne incinte e bambini, oppure vedrebbe mafiosi prima uccidere i propri simili e poi andare in chiesa a pregare nelle mani di qualche prete compiacente. Vedrebbe gente pregare da una parte e dall’altra e poi correre a sganciare bombe su città piene di altri esseri umani che a loro volta hanno pregato prima di imbracciare il loro strumento di morte.

Insomma, abbastanza per lasciare la nostra atmosfera e allontanarsi dall’odore di fritto e dal sapore delle contraddizioni in logica evoluzione su questo strano pianeta.

Luca Gorreri: Sassi nello stagno- Il Salso Film & TV Festival

Dal 1977 al 1989, con Direttore Adriano Aprà, il Salso Film & TV Festival ha ospitato cineasti quali Jean-Luc Godard, Roberto Benigni, Jim Jarmush, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Raul Ruiz, Sergio Leone, Pedro Almodovar, Aki Kaurismaki, facendoli dialogare con i giovani autori e il pubblico, in quello che è ricordato come uno dei Festival più interessanti e innovativi della sua epoca.

La locandina del documentario di Luca Gorreri
La locandina del documentario di Luca Gorreri

Il regista Luca Gorreri ha realizzato “Sassi nello stagno”, il film che racconta la storia del Salso Film & TV Festival, intervistando gli organizzatori che lo resero unico: Adriano Aprà, il vicedirettore Patrizia PIstagnesi, il critico Enrico Ghezzi e il Segretario Luciano Recchia. Il documentario contiene reportage, documenti ed estratti dei film degli autori che a Salsomaggiore si fecero conoscere ed apprezzare, tra questi chi vi scrive con il suo “Drink in blue” (1989), Silvio Soldini, Fiorenza Infascelli, Luca Pastore, Bruno Bigoni, Maria Martinelli, Luca Gasparini.

Al Festival di Salsomaggiore il giovane autore, il critico e lo spettatore potevano incontrare cineasti di fama mondiale. È stato questo uno dei segreti del Festival?
Sicuramente. La non trascurabile possibilità di poter parlare con gli autori era uno dei punti di forza del Festival. Poter scambiare opinioni, pareri o semplicemente modi di vedere in maniera diretta era alla base dei cineforum e dei cineclub, luoghi dove la matrice teorica del Festival è nata, dove le persone che l’hanno portata avanti si sono formate nella loro cinefilia. L’opportunità del contatto diretto permetteva di confrontare i pensieri, le idee e quindi di dialogare, con la disponibilità a mettersi in discussione. Per questo io preferisco andare a vedere un film dove vi sia l’incontro con l’autore e soprattutto apprezzo quando questi si trattiene, dopo il dibattito “ufficiale”, per chiacchierare con il pubblico. Il Festival di Salso univa tra di loro registi, pubblico e critici, non li separava.

"Drink in blue" di William Molducci. Nella foto Antonella Bandoli, presente all'edizione del 1989 e in due momenti nel documentario di Gorreri
“Drink in blue” di William Molducci. Nella foto Antonella Bandoli, presente all’edizione del 1989 e in due momenti nel documentario di Gorreri

Il Salso Festival non poneva steccati culturali e ideologici tra cinema, video e tv, una visione che in qualche modo rappresenta gli stili e i linguaggi di oggi…
Il Festival ha dimostrato che il linguaggio del Cinema poteva essere benissimo usato dalla televisione arricchendone i contenuti, ma credo che la TV contemporanea abbia del tutto disatteso questa dimostrazione. Oggi la televisione ha contaminato il cinema e non viceversa. A questo dobbiamo aggiungere l’emergere del “Web” che rappresenta un’ulteriore sviluppo del linguaggio televisivo. Cinema e TV non devono essere antagonisti ma propedeutici l’uno all’altra. All’epoca era in corso un passaggio importante: il mezzo digitale si stava diffondendo sempre di più e consentiva a molte persone di potersi esprimere con maggiore facilità rispetto alla pellicola. Ai giorni nostri il digitale permette l’uso del linguaggio cinematografico e l’utilizzo di nuove forme di visioni, d’approcci linguistici e tematici. Il Festival aveva visto avanti nel futuro, forse troppo per i tempi e ne ha pagato le conseguenze, come tutti i profeti.

Il direttore del Festival Adriano Aprà
Il direttore del Festival Adriano Aprà

Si ha l’impressione che nessun altro Festival ne abbia raccolto l’eredità…
L’eredità del Festival di Salsomaggiore è importante e secondo me è difficile ripetere una simile esperienza, sia per i tempi, sia per i mezzi. Non ho esperienza dei festival come partecipante ma come spettatore e ritengo che ci siano tentativi in alcune direzioni simili ma penso che il modello del Festival di Salso sia irripetibile per il momento culturale, storico ed economico in cui viviamo.

Nel tuo documentario hai intervistato gli organizzatori della migliore stagione del Festival di Salsomaggiore, lo ritengono ancora oggi un’occasione non pienamente compiuta?
La mia impressione, ricevuta dalle interviste, è che siano ancora dispiaciuti per come sono stati trattati o meglio bistrattati e credo che lo siano per il fatto che il Festival, che hanno creato e fatto crescere, sia stato “cambiato” in qualcosa di completamente diverso, quasi all’opposto di quanto si prefiggeva il Salso Film & TV Festival, nel momento della sua massima espansione. I miglioramenti sarebbero continuati se non avessero estromesso Pistagnesi, Recchia e tutti gli altri dopo le dimissioni di Aprà. Se gli Enti promotori avessero avuto una visione più ampia e illuminata, il Festival esisterebbe ancora e, credo, sarebbe uno dei più importanti d’Italia. Ma con i “se” e con i “ma” non si fa nulla.

The girl night
The girl night

Salsomaggiore ha amato di più le innovazioni del Festival di Aprà o la mondanità di quello di Sergio Zavoli, che lo ha sostituito per soli due anni?
I filmati dell’epoca, che ho potuto visionare, possono rispondere a questa domanda. Nel 1991, al galà finale dell’ultima edizione, c’era una platea gremitissima di persone che mai prima si sarebbe sognate di andare a un festival di cinema o a qualcosa di simile. L’attitudine prettamente turistica della cittadina di Salso era (è?) indirizzata a delle tipologie di manifestazioni più glamour, soprattutto di massa e solitamente destinate a un pubblico medio in cerca di svago. Anche se io penso che la cultura sia divertimento. Lentamente la cittadina stava comprendendo qual era la reale portata del Festival, ma purtroppo altre ragioni hanno prevalso e stravolto il tutto a favore dell’immediato, del successo facile che poi non è arrivato.

Come è nata l’esigenza di realizzare il documentario?
Sono venuto a conoscenza del Festival per caso, pur vivendo in quella zona. Le ricerche su internet produssero pochi risultati frammentati, soltanto qualche accenno nelle biografie di chi vi aveva partecipato. Nella biblioteca locale vi è qualche catalogo e una rassegna stampa di un solo anno. Possibile che un Festival che per undici anni consecutivi ha portato persone del calibro di Jean-Luc Godard, Samuel Fuller, Amos Gitai, Robert Kramer, Jim Mac Bride, Otar Ioseliani e tanti altri in una cittadina di provincia, fosse quasi del tutto dimenticato? La dimensione culturale del Festival è stata notevole e mi sembrava un vero peccato non raccoglierne la testimonianza. Ecco perché ho deciso di realizzare il documentario. Inoltre, ho voluto suscitare interesse e curiosità, con l’obiettivo di stimolare una ricerca che vada oltre il filmato, per esplorare un periodo di grande effervescenza culturale. Oltre al film esiste il Sito Web che raccoglie tutto il materiale reperito, purtroppo l’archivio del Festival è andato perduto.

Il regista Samuel Fuller, ospite del Salso Film & TV festival
Il regista Samuel Fuller, ospite del Salso Film & TV festival

“Sassi nello stagno”, un titolo emblematico?
Molto emblematico. Il primo sasso è stato certamente il Festival che ha scosso diverse placide acque: acque culturali, acque cittadine, di quella provincia dove tutto arriva sempre dopo, con calma e sospetto. Il secondo sasso è il documentario, un sassolino rispetto alle dimensioni del Festival che vorrebbe smuovere qualcosa, fare in modo che almeno per un po’ se ne (ri)parli. Il destino dei sassi lanciati nell’acqua è comunque noto.
“La storia è scritta da uomini fuori dell’ordinario, alcuni dei quali diventano re e la maggior parte lascia la stessa traccia di una pietra gettata nel mare”. (Addio al Re – Farewell to the king, 1989)

Come è stata accolta dai protagonisti dell’epoca la tua idea di parlare di quell’esperienza?
Con entusiasmo. In tutti ho trovato una grande disponibilità a parlare di una parte importante della loro vita, quasi dodici anni, un periodo intenso sotto ogni aspetto, sia creativo che umano. Ne hanno parlato tutti con grande affetto e allo stesso tempo con amarezza. È stato difficile scegliere quali parti delle loro interviste inserire nel film, per non oltrepassare i limiti di tempo programmati. Spero di potere recuperare e inserire, nei contenuti speciali del DVD che stiamo preparando, quanto più materiale possibile.

Luca Gorreri
Luca Gorreri

Cosa hai conosciuto dei fermenti culturali di quegli anni grazie al tuo film?
Ho conosciuto un’epoca in cui la cultura era pane quotidiano e nessun terreno era al di fuori dall’esplorazione, dalla ricerca. Era un festival laboratorio, una fucina dove si assemblavano vecchie e nuove esperienze per crearne di ancora più nuove. È stato un Festival propositivo, non solo espositivo, che ha prodotto, come si producono i film, opere di registi emergenti per poter parlare del nuovo cinema. Era un’epoca dove tutto era possibile, anche se si disponeva di mezzi limitati. Ho scoperto una realtà dove le relazioni umane erano molto importanti al pari delle opere proiettate. Un Festival concepito come un film: ideazione, produzione, realizzazione e proiezione.

Dove si potrà vederlo?
La “Prima” del film è prevista a Roma, giovedì 19 gennaio, presso il Cinema Teatro Flavio, inserito nella rassegna “Indipendentementi” organizzata da Federico Mattioni e Franco Venturini. In questi giorni è possibile vederlo in concorso al “Lecce Film Fest”, inoltre, è in preparazione il DVD. “Sassi nello stagno” è in concorso ai David di Donatello 2017, nella sezione documentari.

Guarda il trailer ufficiale di Sassi nello stagno

La famiglia Nuvolotti

di Maurizio Olivari

Come ogni mattina, al levarsi del sole nel cielo, papà Nuvolotto, andava a svegliare la famiglia: mamma Nuvola e i figli Nuvoletti.
Iniziavano la loro giornata in giro, nel cielo, spinti dall’amico Venticello che anche allora li accolse con un buon giorno e la solita richiesta: “Oggi dove andiamo?”
Il papà propose la montagna, la mamma preferiva la campagna e i Nuvoletti gridarono di voler andare al mare.
Venticello decise che avrebbero fatto un bellissimo giro: dalle montagne, passando per le pianure, fino a mare, accontentando così tutte le richieste.
”Forza, sistematevi in formazione di volo”, ordinò Venticello, “Papà e mamma davanti, e voi discoletti prendetevi per mano… si parte!”
Cominciò a soffiare con forza per alzarli nel cielo, tanto che i piccoletti si lamentavano un po’ perchè finivano spesso per urtarsi fra loro o finire contro mamma e papà.
Giunti sulle montagne, guardarono le persone che stavano camminando nei sentieri e che, visto il gruppo di nuvole, si affrettavano a indossare impermeabili e berretti.
“Cosa facciamo Venticello, sganciamo un po’ d’acqua?”, chiese Nuvolotto.
“No, no”, rispose Venticello, “Non vedi quanti bambini ci sono? Lasciamoli passeggiare e divertirsi… sganceremo più avanti!”
Ripresero il loro viaggio incontrando una formazione di nuvole straniere che provenivano da sud. Erano grosse e nere da far paura. Così la famigliola deviò il tragitto per evitare lo scontro, poi proseguì cercando di ignorarle, i Nuvoletti però si girarono sbeffeggiandole per il loro colore, ricevendo, per tutta risposta, due bei lampi che fecero correre i Nuvoletti tra le braccia di mamma e papà. La famiglia, così formata, divenne un’unica, grande nuvola bianca, che Venticello spinse verso la pianura.
Incontrarono immense distese di campi, alcuni incolti, altri con piante d’ogni genere, e mamma Nuvola era felice di vedere la terra con tanti quadrati, di diversi colori, tanto da sembrare uno splendido dipinto. Guardando meglio, vide un fazzoletto di terra scura, molto arida, che sembrava come abbandonata.
Allora si fermò, e con lei tutta la famiglia, chiese a Venticello di riposarsi per riprender fiato, poi andò a sistemarsi col resto del gruppo proprio sopra il campo secco e incolto.
“Pronti bambini ? Uno, due, tre… sganciare!” ordinò la mamma. A quel comando tutti i Nuvoletti si liberarono di una parte dell’acqua che avevano con sé, tutti centrarono il bersaglio tranne Nuvoletto Tre, che era rimasto un po’ fuori dal gruppo e finì per innaffiare il campo appresso, coltivato a broccoletti e cicoria.
A lancio avvenuto, tutti soddisfatti, i Nuvoletti gridarono a gran voce di voler andare al mare.
Venticello, riposato e di nuovo operativo, riprese a soffiare e tutti insieme si rimisero in viaggio verso il litorale!
Era proprio una splendida giornata d’estate, con un cielo così azzurro e limpido che si era visto poche volte, e un sole tondo e caldo che risplendeva in alto nel firmamento.
Tanto che i Nuvoletti erano la sola famiglia di nuvole che appariva alle centinaia di bagnanti sulle spiagge, come un grande batuffolo di cotone candido che viaggiava alto nell’azzurro intenso del cielo.
“Papà, sganciamo qui?“ chiesero i Nuvoletti, Nuvoletto Due era il più insistente: “Dai, dai… così scappano tutti!”
“Nemmeno per sogno, biricchini che non siete altro! Questi dispetti non si fanno!” sgridò mamma Nuvola.
“Solo un pochino.” provò a insistere Nuvoletto Tre.
“Avanti tutti insieme!” gridò allora papà Nuvolotto, “Forza Venticello soffia!”
Perciò il gruppo ripartì veloce, senza accorgersi che Nuvoletto Tre era rimasto indietro, fermo sopra la spiaggia affollata.
Nuvoletto Tre osservava con interesse i bambini sulla spiaggia: alcuni giocavano con la palla, altri saltavano in acqua e altri ancora costruivano castelli di sabbia. Ma quando si rese conto d’esser rimasto solo, cominciò a preoccuparsi. Si guardò intorno e s’accorse che la famiglia era ormai lontana verso l’orizzonte.
Era la prima volta che si trovava da solo, così, dal dispiacere, cominciò a piangere forte forte, bagnando tutte le persone che erano sulla spiaggia sotto di lui.
E mentre tutti quanti correvano a cercar riparo, i bambini nella spiaggia intuirono la situazione e decisero di aiutare la nuvoletta piangente. Così, riunitisi tutti quanti in gruppo, cominciarono a soffiare con tutta la forza che avevano in corpo verso l’alto, per permettere alla nuvoletta di spostarsi e raggiungere il resto della famiglia. Molti adulti si unirono ai bambini soffiando insieme a loro. In questo modo la nuvoletta iniziò a muoversi, avvicinandosi sempre più alla propria famiglia; di nuovo al sicuro, smise di piangere e di bagnare i suoi salvatori.
Intanto la famiglia Nuvolotti, si era fermata per aspettare il figlio che, sospinto dal soffio di centinaia di bambini, riuscì finalmente a raggiungerla.
Proprio in quel momento, partì dalla spiaggia un fragoroso applauso che si udì per tutto il litorale, mentre Nuvoletto Tre, aiutato da Venticello, fece una piroetta a voler sembrare un inchino di ringraziamento.
Di nuovo unita, la famiglia Nuvolotti proseguì il proprio viaggio verso l’orizzonte. E nessuno, almeno finora, la vide più.