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Giorno: 18 Gennaio 2017

Copparo, dialettale al De Micheli

Da: Comune di Copparo

La compagnia Filodrammatica Mirabellese presenta “Cla bragona ad mié muiér”, giovedì 19 gennaio alle ore 21 presso il Teatro Comunale De Micheli, nell’ambito della rassegna dialettale.
La commedia comica in 3 atti di Werther Marescotti, è interpretata da Giancarlo Pirani, Giorgio Zaniboni, Ivana Beltrami, Maria Grazia Paparella, Emiliano Guerzoni, Alessandra Toselli, Massimo Bighi, Massimo Trevisani, Claudio Accorsi, direttore di scena Aristide Fini, suggeritrice Giulia Gallerani, regia Aristide Fini, luci Bruno Biondi, scene Agostino Bonazzi e Artioli Gino.
Una girandola di trovate comicissime attorno ai raggiri di una madre, Gigia, per far sposare la figlia Mitilde, con il contrappunto dell’esilarante personaggio del padre Stefano, in permanente contrasto con la moglie..
Per informazioni e biglietteria tel. 0532 864580.

Due visite guidate e una passeggiata notturna alla scoperta dell’arte

Da: MLB home gallery

Sabato 21 gennaio 2017 ore 18

Fortunatamente l’interessante mostra “Orlando Furioso 500 anni” è stata prorogata di qualche settimana e possiamo quindi fare un’ultima visita guidata sabato 21 gennaio alle ore 18. La mostra è molto articolata e tramite oggetti, dipinti, lettere e reperti vari (perfino una delle prime carte geografiche con le Americhe!) presenta il panorama fantastico da cui è scaturito il poema di Ludovico Ariosto.
Il costo della visita è di 10 euro più il biglietto di ingresso.
L’appuntamento è alle ore 17.45 nel cortile del Palazzo dei Diamanti.
Massimo 30 persone.

Domenica 29 gennaio 2017 ore 11

Appuntamento ormai classico per gli amanti dell’arte contemporanea e del suo mondo è la visita, condotta da Maria Livia Brunelli, ai padiglioni di Artefiera, la storica fiera d’arte italiana, per scoprire in modo accattivante e divertente una selezione delle più importanti gallerie del panorama contemporaneo, e conoscere galleristi, critici e artisti che popolano questo mondo che attira sempre più persone.
Il costo della visita e di 20 euro e comprende il biglietto di ingresso alla fiera.
L’appuntamento è alle ore 11 presso i tornelli di ingresso della fiera.
Massimo 30 persone.

Scuola e famiglie alleate nella sfida di ‘educare insieme’

Da: Istituto Comprensivo Giorgio Perlasca

Dal 20 gennaio 2017 un nuovo ciclo di incontri all’Istituto Perlasca

“Per poter educare, bisogna amare”, diceva Karol Wojtyla. E “Riconoscere l’amore” è il tema, profondo e ricchissimo, del nuovo ciclo di incontri del progetto “Educare insieme” dell’Istituto Comprensivo Perlasca di Ferrara.

La scuola apre la sera per accogliere il dialogo fra genitori, insegnanti ed esperti: dal 20 gennaio 2017, dalle 20.45 alle 22.45, nella sede dell’auditorium della Scuola Secondaria “T. Bonati”, in via Poletti 65, riparte “Educare insieme”. Per il sesto anno consecutivo il preside Stefano Gargioni ha accolto con entusiasmo il progetto dell’insegnante Ilaria Pasti, pensato per rispondere a bisogni delle famiglie e degli educatori riguardo a temi importanti o critici legati alla crescita di bambini e preadolescenti.

I fatti della cronaca quotidiana impongono ad insegnanti ed educatori uno sguardo attento e preciso nei confronti di bambine e bambini e del loro vissuto interiore, sottolineano inoltre l’urgenza di un’alleanza educativa efficace che accompagni i più piccoli ad aprirsi al mondo, a conoscere realtà diverse dalla propria o che li aiuti a sciogliere i nodi che coinvolgono la crescita.

“Educare insieme è uno spazio di confronto per tutti coloro che in una relazione educativa desiderano E-DUCERE, dal latino ‘condurre fuori’ ciò che di bello, buono e giusto c’è in ognuno: bambini, bambine, preadolescenti, adulti stessi – spiega Ilaria Pasti – . Il simbolo è fin dall’inizio un pesce con le ali: un pesce che vola è ‘immagine che sorprende, che l’occhio non si aspetta. Nella relazione educativa quasi sempre succede che le creature che accompagniamo sviluppino caratteristiche apparentemente in contraddizione o impreviste, ma evidentemente presenti nel loro potenziale. Se le abilità inaspettate permetteranno al nostro ‘pesciolino’ di volare e di adattarsi in situazioni differenti dall’habitat naturale, allora vorrà dire che l’Educare avrà adempiuto al proprio compito: ‘condurre fuori’ ciò che di bello, buono, giusto c’è in ognuno e fornire ‘ali’ adatte ad uscire dal proprio acquario per conoscere il mondo.”

Gli incontri, a ingresso libero, rappresentano uno spazio ideale di intersezione tra punti di vista diversi, una zona franca nella quale è possibile porre domande e condividere riflessioni.
“Fratelli: amare le differenze” è il titolo del primo appuntamento, previsto il prossimo 20 gennaio da Chiara Baratelli, psicoanalista con specializzazione in disturbi alimentari.
“Condividere ‘amore per la vita’ sarà invece la riflessione dei volontari dell’associazione Croce Rossa Italiana in programma per il 17 febbraio.
Il 24 marzo una serata sarà dedicata al tema “La violenza in famiglia verso donne e bambini. Gli interventi di protezione”. Su questo delicato argomento si confronteranno Elena Buccoliero, Giudice onorario del Tribunale di Bologna, Ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara e il tenente colonnello Andrea Firrincieli.

“Gestire i conflitti: un’opportunità di crescita” è il tema della conversazione del 28 aprile con Francesca Solmi, pedagogista e operatrice CSC, e da Alberto Urro, coordinatore Ausl e Promeco.
Chiuderà il cerchio degli incontri serali Chiara Baratelli, il 19 maggio, con la riflessione: “Tra i due litiganti il terzo subisce. Il conflitto tra genitori negli occhi del figlio”.
Due appuntamenti musicali – novità del 2017 – arricchiranno infine il programma di “Educare insieme”: il 1 aprile, alle 16, Palazzo Bonacossi accoglierà “Brezza del mattino”, con musiche di Antonio Rolfini, testo lirico di Piergiorgio Rossi, a cura di Orianna Passini. E il 12 maggio, alle 21, all'auditorium della scuola Bonati, si terrà il “Concerto di Primavera”: al pianoforte Antonio Rolfini, al violoncello Simone Montanari.

L’ascolto e l’apertura al dialogo offrono occasioni per condividere dubbi, per cercare strade di soluzione: ragazzi, genitori, insegnanti. Insieme.

“In questo spazio si vuole rendere forte la comunità dei futuri cittadini e cittadine che stiamo accompagnando nella crescita quotidiana – conclude l’insegnante Pasti -: nelle case, nella aule o nei campi sportivi”.

Perché “per crescere – come ha osservato Paolo Crepet – è indispensabile sentire di appartenere a qualcosa e a qualcuno”.

Mostra “Gianfranco Mazza/Luca Serio opere recenti”

Da: Università di Ferrara

Il 20 gennaio l’inaugurazione

Taglio del nastro venerdì 20 gennaio alle ore 17,30 a Palazzo Turchi di Bagno (C.so Ercole I d’Este, 32), sede del Sistema Museale di Ateneo, per la mostra “GIANFRANCO MAZZA/LUCA SERIO opere recenti”.

Patrocinata e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, in collaborazione con il Comune di Cento, nell’ambito della Ia Biennale d’arte “don Franco Patruno”, l’esposizione rappresenta l’ultima tappa prevista dal regolamento del premio per i vincitori della prima edizione 2015, della cui giuria tecnica hanno fatto parte Gianni Cerioli (Presidente), Ada Patrizia Fiorillo, Massimo Marchetti, Fausto Gozzi, Salvatore Amelio.

Vincitori ex aequo, Gianfranco Mazza e Luca Serio propongono in questa doppia personale una selezione di opere realizzate nell’ultimo anno. L’occasione per questi due giovani interpreti è dunque quella di un momento di confronto e di verifica, di crescita e di tenuta, ciascuno rispetto alle proprie esperienze ed al personale linguaggio.
I due artisti muovono da angoli di visuali diversi per affrontare il tema della pittura che è nodo centrale nel loro operato.
“Per Gianfranco Mazza dipingere – sostiene Ada Patrizia Fiorillo – è soprattutto relazionarsi con la forma e con lo spazio che la contiene. Solidi geometrici ottenuti dall’assemblaggio di sottili tavole di legno trovano posto su superfici piane consolidando per l’appunto il binomio forma-spazio. Mazza gioca infatti sul minimo scarto dei tagli lineari, sulle differenze cromatiche, addirittura sul richiamo dei nodi propri alla materia, per ottenere effetti tridimensionali. La sua ricerca ha molte affinità con la dimensione scultorea, con la necessità di porre al centro la materia assunta a veicolo di una proiezione mentale, ovvero di comunicazione. Di ciò danno testimonianza le opere esposte tratte dai cicli Wooden draft e Scotch draft, quest’ultimo un’esperienza per la quale l’artista si serve dello scotch, adattando, con un valore installativo, di volta in volta, l’intervento nello spazio”.
“Per Luca Serio la pittura è invece – prosegue Fiorillo – materia mobile e versatile, fatta di oli, pastelli, cera, bitume, fuliggine, fino alla soluzione di light-painting, attraverso la quale costruisce i suoi spazi di narrazione, avendo ferma l’attenzione al valore della figura. Sono le sue, superfici che comunicano un’evidente inquietudine, dettata dagli stessi procedimenti di elaborazione e cancellazione che portano sovente a risultati finali di astrazione o di visionarietà per i quali il rapporto con l’immagine è mediato da un filtro percettivo che traduce la realtà in un immaginario personale. È la soglia sulla quale sostano le sue ‘figure’ sospese tra presenza e assenza, tra l’essere ed il nulla. I lavori che l’artista propone per l’odierna esposizione appartengono tutti al corso di questa estate; si tratta di opere nelle quali Serio, mantenendo fermi i contenuti della sua ricerca, si affida ad ulteriori tecniche come l’incisione su specchio o la realizzazione di light box”.

Maggiori info: http://gianfrancomazza.com
http://www.morsura.it

Un vademecum per la Sicurezza, il progetto di Ascom e Fipe Ferrara

Da: Ascom Ferrara

È in via di definizione la serie di seminari dedicati alla gestione della sicurezza nelle attività commerciali: un’iniziativa – voluta da Ascom Confcommercio e Fipe Confcommercio – che intende affrontare con particolare attenzione il momento della prevenzione ma anche indicare quali sono i comportamenti consigliati ed avveduti durante un atto criminoso e nei momenti immediatamente successivi.
Si è tenuto già un primo incontro organizzativo presso la sede Ascom Confcommercio Ferrara con la presenza dei vertici dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato che assicureranno la loro fondamentale partnership tecnica al progetto.
Il primo appuntamento si svolgerà a febbraio sulla città di Ferrara a cui ne seguiranno altri nell’intero territorio provinciale.
Nel corso dei seminari verrà presentato un decalogo di comportamenti corretti – preparato congiuntamente dalla Polizia di Stato e dall’ Arma dei Carabinieri – per offrire una serie di pratici ed immediati consigli, utili ad assicurare la massima collaborazione tra le Forze dell’Ordine ed i commercianti sul tema della sicurezza, oltre che salvaguardare l’incolumità degli stessi negozianti.
“Cogliamo l’occasione per ringraziare l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato – spiegano da Ascom e Fipe – ed in generale tutte le Forze dell’Ordine per il loro lavoro quotidiano – coordinato da Prefettura e Questura – a fianco delle Istituzioni ed a difesa dei cittadini e delle attività imprenditoriali, in particolare per la sensibilità dimostrata in occasione di questa nostra iniziativa e che vede la loro preziosa ed indispensabile collaborazione nello svolgere un’attività informativa che è la naturale prosecuzione della Giornata nazionale “Legalità, Mi Piace!” ideata da Confcommercio e che si svolge annualmente a novembre” concludono da Ascom.

Le iniziative saranno aperte ai soci (e non solo) e verranno presentate nel dettaglio nel corso di un’ apposita conferenza stampa.

‘I colori della conoscenza’: ciclo di incontri presso la Biblioteca Ariostea

Da: Istituto Gramsci Ferrara

Anche quest’anno continua la nostra indagine sui temi della formazione, strettamente collegati al tema della crescita democratica di una società, con Il Ciclo di iniziative intitolate I COLORI DELLA CONOSCENZA.
Le 7 iniziative del ciclo costituiscono un percorso di riflessione riferito non solo alla scuola ma aperto ai vari aspetti del processo di crescita e maturazione della persona nell’arco della vita (Lifelong learning).
Le iniziative intendono quindi indagare i diversi sentieri che noi tutti attraversiamo maturando esperienze e conoscenze: a scuola, nella famiglia da cui deriva la prima educazione e nella società di appartenenza che è fattore educante perché noi, che ci viviamo dentro, ne veniamo influenzati, ne assorbiamo valori e abitudini, usanze e tradizioni.

Si inizierà con un tema generale, proprio intitolato significativamente i sentieri della conoscenza, che intende essere di introduzione a tutto il percorso e di cui parlerà un giovane filosofo, insegnante nelle nostre scuole, Nicola Alessandrini.

La riflessione sulle dinamiche di questo rapporto continuerà con la successiva comunicazione sull’universo delle relazioni indagate nella scuola proprio da un creativo Maestro, molto conosciuto a Ferrara, Mauro Presini.

Si passerà poi nell’area della riflessione psicologica attraverso le comunicazioni di due Psicoterapeute: Chiara Baratelli e Gabriella Rifelli che tratteranno temi relativi agli adolescenti. La prima parlerà dei disagi e delle risorse dei giovani, la seconda tratterà una non-conoscenza, l’educazione sessuale così poco insegnata, a scuola e non solo.
Sempre sugli adolescenti Sabina Tassinari, responsabile del Coordinamento Giovani del Comune di Ferrara ci parlerà di una ricerca fatta sulle abitudini, i pensieri, le speranze e i comportamenti dei giovani ferraresi.

Lasceremo poi la parola agli autori, alla loro esperienza, ai colori delle opere, alla loro testimonianza di impegno nel mondo. Prima si parlerà delle lettere di Van Gogh, opera ancora non troppo conosciuta che racconta appunto un’ importante ricerca di sé e del proprio destino, rappresentata usando le parole. Parole colorate quelle di Van Gogh, parole intense di un giovane in cammino attraverso i saperi.
A terminare un omaggio a Bassani e ai colori della sua vita, quelli politici come testimonianza delle attività di un intellettuale che vuole sentirsi impegnato verso il miglioramento. Un esempio di cittadinanza attiva, altro tema importante verso la formazione della persona.

Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione – aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 dell’ 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’ 8/6/2005. Ai docenti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti attestato per accedere al credito formativo.

Coldiretti: aperti i termini per presentare domande di prestito con contributo regionale ‘De Minimis’

Da: Coldiretti

Coldiretti: aperti i termini per presentare domande di prestito con contributo regionale ‘De Minimis’ per l’annata 2016/2017

Entro il 28 marzo le aziende agricole interessate possono presentare ai Confidi Agricoli le domande di prestito di conduzione per l’annata in corso, con la possibilità di ottenere il contributo regionale in regime “de minimis”. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la compilazione ed inoltro delle domande.

Con delibera di Giunta regionale n. 8 del 11 gennaio 2017 è stato approvato il nuovo programma regionale relativo alla conduzione 2017 in regime de minimis ai sensi del Reg. (UE) 1408/2013, che prevede un tetto massimo di contributi nel triennio precedente non superiore a 15.000 euro.
I beneficiari del programma 2016/2017 sono, in ordine di priorità:
1) aziende agricole con coltivazioni a pero colpite dalla cimice asiatica (min. 0,5 ha rientranti nella delimitazione prevista dalla Delib. G.R. 8/2017)
2) aziende agricole condotte da giovani imprenditori, con età inferiore ai 40 anni, (41 non ancora compiuti alla data di presentazione della domanda);
3) aziende agricole ricadenti nelle zone svantaggiate;
4) aziende agricole ricadenti nelle altre zone.
La data di presentazione della domanda (giorno ed ora di acquisizione al protocollo dell’Organismo di garanzia, ovvero al Consorzio Fidi agricolo, costituisce, all’interno di ciascuna priorità, il criterio aggiuntivo di ordinamento.
L’importo massimo concedibile per azienda è di Euro 150.000,00 , con un minimo di € 6.000,00, in base al fabbisogno ettaro/colturale (da tabella regionale e terreni disponibili rilevati dall’anagrafe regionale delle imprese agricole) e la durata massima del prestito non dovrà essere superiore a 12 mesi.
Il contributo regionale consiste nell’abbattimento tassi pari a 1,50% per le imprese di cui al punto 1) e 1,30% per tutte le altre imprese in base ai requisiti ed alle risorse disponibili previste dalla Delibera di Giunta della Regione Emilia Romagna n.8/2017. Le imprese interessate dovranno fare domanda di contributo ad Agrifidi entro il 28/3/2017.
Il Confidi effettuerà l’istruttoria ai sensi del Programma regionale e delibererà l’ammissibilità alla garanzia nel primo C.d.A. utile dandone comunicazione alla banca e all’azienda richiedente.
La banca delibererà l’approvazione del finanziamento e ne darà comunicazione ad Agrifidi, per il rilascio della garanzia ai fini dell’erogazione.
Successivamente la bancaprovvederà a comunicare ad Agrifidi l’avvenuta erogazione del prestito e sarà possibile procedere, in base alle risorse disponibili, alla liquidazione del contributo per gli aventi diritto.
L’approvazione delle domande per l’erogazione del prestito avverrà da parte di Agrifidi entro il 28 aprile 2017, e la concessione del contributo in conto interessi avverrò entro il 30 novembre 2017, acquisita la necessaria documentazione, sia bancaria che relativa alla regolarità contributiva dell’azienda.
Il Programma interessa in pari misura sia il rinnovo di precedenti prestiti (in regime de minimis od ordinari, sia nuove richieste di conduzione.
Poichè il criterio cronologico di presentazione potrebbe essere determinante, si invitano gli agricoltori interessati a contattare quanto prima gli Uffici Coldiretti per presentare la domanda di accesso al programma.

Aperte le iscrizioni al master a distanza in ‘televisione e media design’ di Unife

Da: Università di Ferrara

Sono aperte fino al 6 aprile 2017 le iscrizioni al Master annuale di I livello con didattica a distanza in “Televisione e media design”, istituito presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
Il master risponde al mutato scenario contemporaneo nel settore della comunicazione visiva, contraddistinto dall’ibridazione linguistica e tecnologica. Forma figure professionali in grado di affrontare le nuove logiche progettuali, tra le più richieste a livello europeo dal mercato del lavoro, nel settore della comunicazione di imprese e organizzazioni, dell’industria culturale e dei media digitali.
Il master che si rivolge a laureati e a professionisti che operano nel settore dell’editoria e della comunicazione, consentirà agli iscritti di:

risolvere in autonomia i problemi di comunicazione e marketing di un’azienda che si vuole dotare di strumenti comunicativi avanzati per promuovere e/o vendere i propri prodotti e servizi;

lavorare in team nelle aziende che operano nel settore della produzione di contenuti per i media digitali, dalla televisione al web.

La modalità didattica adottata dal Master permetterà agli studenti di seguire le lezioni mediante un’apposita piattaforma on-line, alla quale essi potranno accedere con credenziali personali, senza vincoli di giorno o orario. La maggior parte dell’attività didattica si svolgerà quindi in questo ambiente virtuale, permettendo agli studenti lavoratori e/o fuori sede di organizzare i propri tempi di studio e lavoro.

I momenti in presenza saranno riservati ai soli esami ed ai laboratori previsti da programma; si tratta di incontri altamente professionalizzanti duranti i quali verranno messi in pratica gli aspetti teorici trattati nel corso, mediante esercitazioni e lavori in team.

Il Master ha una durata annuale pari a 1500 ore (pari a 60 CFU)
L’iscrizione al corso comporta il pagamento di un contributo pari a € 1.400,00 ed è da effettuarsi entro e non oltre il 6 aprile 2017.
Le iscrizioni si possono effettuare esclusivamente on-line all’indirizzo http://www.unife.it/studenti/pfm/mast/2016-2017/televisione

Sito web del corso http://www.unife.it/masters/televisione-media-design

CONTATTI
Per informazioni di carattere didattico è possibile rivolgersi presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Via Paradiso, 12 – Ferrara (tel. 0532295238; email mscngl@unife.it)
Per informazioni di carattere amministrativo è possibile rivolgersi a Ufficio Master e Alta Formazione (email distanza@unife.it)

Camera di Commercio: superata, sebbene non richiesta, la maggioranza dei due terzi

Da: Camera di Commercio

Govoni: “Lavoreremo tutti insieme affinché la “nuova” Camera di commercio passi dalla valorizzazione dei territori e delle comunità che in essi vivono e lavorano, in base ai princìpi della maggiore efficienza, delle più ampie economie di scala, della garanzia di servizi di qualità e dell’autonomia finanziaria”

Camera di Commercio: 21 i voti a favore di Ravenna, 7 i contrari.
Superata dunque, sebbene non richiesta, la maggioranza dei due terzi

Si è tenuta ieri mattina, alle ore 11.00, presso la sede della Camera di commercio di Ferrara, la riunione del Consiglio camerale chiamato a dare avvio al percorso di accorpamento con la Camera di commercio di Ravenna. Nel corso dei lavori, svoltisi in un clima di fattiva collaborazione e di grande soddisfazione per i progetti e le tante attività posti in essere in questi anni dall’Ente di Largo Castello per le imprese, il Consiglio ha espresso, tra l’altro, la volontà di formalizzare in tempi rapidi ad Unioncamere i propri indirizzi operativi affinché possano essere prontamente inseriti nella proposta che la stessa Unioncamere formalizzerà, entro l’8 giugno prossimo, al Ministero dello Sviluppo economico.

21 i voti a favore dell’accorpamento, 7 i voti contrari: superata dunque, sebbene non richiesta dal recente decreto di riordino, la maggioranza dei 2/3. La nuova Camera di commercio conterà complessivamente 93.048 imprese, con un valore aggiunto (PIL) di oltre 14 milioni di euro e proventi superiori ai 7 milioni di euro. Preservate, inoltre, le due sedi per garantire alle imprese il presidio territoriale di prossimità.
“Non c’è dubbio – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – che il sistema camerale si trovi di fronte ad una fase di svolta particolarmente importante per il proprio futuro e che la direzione del cambiamento passi, di necessità, per la capacità di creare valore per la società, di assicurare l’erogazione di sevizi di qualità e di realizzare politiche efficaci, nonché di svolgere un ruolo chiave di governance in contesti complessi, cogliendo le opportunità di innovazione e orientando i comportamenti dei diversi soggetti pubblici e privati. Il voto di ieri – ha proseguito Govoni – si inserisce, dunque, in quel profondo processo di cambiamento di cui c’è bisogno – e subito – per dare un volto nuovo al Paese, in risposta a un mondo imprenditoriale in continua trasformazione e che chiede istituzioni vicine e amiche, con le quali dialogare e con le quali trovare soluzioni nuove per fronteggiare le sfide del domani”.

Ravenna e Ferrara condividono la presenza di un polo chimico-energetico di rilevanza nazionale e sviluppate filiere nei settori dell’agroalimentare, delle costruzioni, della logistica e dell’economia del mare. Nei due territori il turismo e il suo indotto ricoprono un’importanza fondamentale non solo nel segmento balneare, ma anche in quello delle città d’arte e della cultura, grazie ai flussi di visitatori attratti dalle città capoluogo, patrimonio dell’umanità. In entrambe le province una straordinaria attività culturale e un patrimonio storico e paesaggistico per ampi tratti in comune, rafforzano il processo identitario, generano sviluppo sociale, attirano visitatori e producono reddito. Non a caso Ravenna e Ferrara appaiono ben posizionate per cogliere molte opportunità legate al successo mondiale del ‘Brand Italia’. Prospettive comuni di sviluppo sono, inoltre, legate al potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie in grado di consentire alle industrie locali, anche attraverso il porto di Ravenna, di avere un efficiente collegamento, tra l’altro, verso il Nord Est e l’Europa orientale attraverso il corridoio Baltico-Adriatico.

Le ‘nuove’ Camere di commercio

Il decreto di riordino delle Camere di commercio n. 219/16:
• attribuisce un ruolo nuovo agli Enti camerali ponendoli sulle frontiere dell’economia (digitale, start-up, scuola e università in collegamento con il mondo delle imprese, qualità e ricerca dell’eccellenza, cultura, turismo e sostenibilità);
• individua nel Registro delle imprese la dorsale di un rapporto più moderno tra imprese e Pubblica amministrazione, non più basato sui bolli e le autorizzazioni;
• garantisce nuove logiche di premialità per le Camere di commercio più virtuose, che avranno così modo di ottenere risorse aggiuntive ed investire sempre di più sui territori e le loro straordinarie potenzialità;
• salvaguarda le sedi territoriali, consentendo quella presenza capillare sul territorio che rappresenta una caratteristica fondamentale per una istituzione dedicata al servizio delle imprese, soprattutto di media e piccola dimensione;
• non prevede percentuali di tagli lineari del personale camerale, che, con il suo elevato livello di professionalità, rappresenta un patrimonio fondamentale su cui dare seguito alle indicazioni normative.

Dux in scatola: a Ferrara Off il fascismo nell’immaginario italiano

Da: Ferrara Off

Dagli anni del consenso alla nostalgia: sabato 21 gennaio il monologo di Daniele Timpano

Dagli anni del consenso a quelli della nostalgia: ‘Dux in scatola’ ripercorre le rocambolesche vicende di cui fu protagonista il cadavere di Benito Mussolini, da Piazzale Loreto nel 1945 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano a Predappio, sette anni dopo, per tracciare il percorso del duce nell’immaginario degli italiani.

Lo spettacolo, scritto, diretto e interpretato da Daniele Timpano, sarà presentato sabato 21 gennaio alle 21 presso il teatro Ferrara Off, in viale Alfonso I d’Este 13. Alle avventure post-mortem del cadavere intreccerà brani di testi letterari del Ventennio, luoghi comuni sul regime e materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti. L’attore, costretto ad avvicinare la materia da una profonda lontananza cronologica e ideologica, giocherà a identificarsi nell’oggetto del suo racconto, come se la forza criminale del fascismo fosse contenuta e custodita nel suo stesso corpo, mentre le spoglie mortali di Mussolini sembra riposino nel baule che lo accompagnerà sul palco. L’assimilazione forzata tra soggetto e oggetto – l’attore ‘sinistramente’ vivo e il gerarca ‘destramente’ morto – confermerà la lontananza irriducibile che separa visioni del mondo inconciliabili.

«Con questo monologo inauguriamo il cartellone dell’inverno 2017 – spiega l’attore Marco Sgarbi, tra i fondatori di Ferrara Off -. Una programmazione particolarmente variegata e aperta a nuove collaborazioni che abbiamo voluto chiamare ‘Fuori Pista’. Aprire l’anno con ‘Dux in scatola’ è una grande soddisfazione. Ci permette di far conoscere a Ferrara un lavoro di riconosciuta qualità, che ha meritato già diversi premi – finalista a Scenario nel 2005 e a Vertigine nel 2010, nella selezione Face à Face nel 2011. Ma non è solo questo il punto: crediamo che la tematica affrontata da Timpano, l’eredità culturale del fascismo nell’Italia dei giorni nostri, sia più che mai attuale e meritevole di attenzione e riflessione, a livello nazionale ma anche a livello locale, considerati i recenti fatti di cronaca legati alle difficoltà di inclusione sociale della popolazione immigrata».

L’ingresso a ‘Dux in scatola’ sarà gratuito per tutti i titolari della gift card Regalo Off, costerà 8 euro per i soci di Ferrara Off, 5 euro ridotto per gli under20, 10 euro – comprensivi di tessera 2017 – per i non soci. Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@ferraraoff.it oppure telefonare al numero 3336282360.

La Compagnia Frosini/Timpano sarà in scena anche venerdì 20 gennaio presso il Teatro Comunale di Occhiobello con lo spettacolo ‘Acqua di Colonia’ e domenica 22 gennaio alle 18, di nuovo a Ferrara Off, con ‘Digerseltz’: un lavoro sull’ossessione per il cibo, sul mangiare come azione politica e pratica culturale massificata, azione sotterraneamente rituale legata al rapporto dell’essere umano con il corpo, la morte, il sacro e la comunità.

Cessione in proprietà degli alloggi a proprietà indivisa realizzati con fondi pubblici

Da: Gruppo Lega Nord Emilia-Romagna

Stefano Bargi (LN): “Sistema cooperativo Emiliano-Romagnolo scricchiola da tutte le parti, come dimostra il voto cui è stata chiamata l’aula”

«Pur esistendo esempi di virtuosità, non possiamo che constatare come il sistema cooperativo emiliano-romagnolo (nel suo complesso) sia in grossa difficoltà, a tutti i livelli». Così, il consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Bargi, a seguito della votazione in Assemblea legislativa dell’autorizzazione alla cessione di alloggi a proprietà indivisa. Un voto al quale l’aula è stata chiamata «per fare fronte – osserva Bargi – alle difficoltà delle cooperative immobiliari, ed in particolare di chi ne è socio.» In una situazione che ha portato la Lega Nord ad esprimere il proprio parere favorevole, ma non senza avere palesato in aula tutte le sue perplessità, sui nuovi criteri sulla materia: «Era necessario dare tutela ai tanti cittadini che vanno a rogito in questa situazione, dove si sono ricevuti fondi pubblici per alloggi che, se trasformati completamente in abitazioni private, comportano la restituzione dei fondi pubblici ricevuti.» In definitiva, «La Lega – conclude Bargi – ha voluto sostenere questa delibera, per andare incontro ai cittadini soci di queste realtà, ma non possiamo ignorare la grave difficoltà in cui versa il cosiddetto sistema cooperativo emiliano-romagnolo.»

Il gradimento di Tagliani e il ruolo dell’opposizione

Da: Forza Italia

Ci sono vari modi per leggere i dati sul gradimento del sindaco di Ferrara, pubblicate dal Sole 24 Ore. Il 53,5% registrato da Tagliani rappresenta, anche con un certo margine, la maggioranza assoluta dei cittadini ferraresi, ponendolo al terzo posto della classifica regionale.
Se non si guardano i numeri in modo asettico, ma sulla base del confronto, ci si accorge di come Tagliani, in generale, abbia perso 9 posizioni e che la percentuale del suo consenso sia progressivamente scesa rispetto al 56,7% elettorale del 2009 e del 55,6% del 2014. Occorre poi tenere anche in conto, seppure sia un confronto maggiormente frastagliato, che nel corso dell’ultimo voto – parliamo di referendum costituzionale – Ferrara è stata una delle poche città che, con la vittoria del no, ha messo in crisi il Pd.
Malgrado questa inflessione credo debba ritenersi comunque soddisfatto. Sì, perché nel mentre, in questi anni, Ferrara ha dovuto fronteggiare problemi sicuramente gravosi (l’apertura di Cona, la viabilità connessa al nuovo ospedale, una crisi occupazionale sempre più stringente, i problemi di ordine pubblico in zona Gad-stazione, il Palaspecchi, fino all’ultima, drammatica crisi di Carife, per citarne solo alcuni). Reggere l’urto in questo modo, per la persona che rappresenta l’intera città, oltre al sistema di potere che la regge (come sindaco e presidente della Provincia) credo debba far riflettere ogni attore istituzionale.
Innanzitutto ritengo che al ferrarese non piacciano i cambiamenti radicali. Secondo, non cadiamo nella tentazione, abusata, di additare i media per presunta compiacenza: questi problemi sono stati sviscerati in tanti modi diversi su pagine cartacee e virtuali dei vari bollettini e notiziari. Terzo esista la duplice tendenza a puntare sempre e confusamente l’indice contro chi governa, anche nel caso in cui non ci siano colpe specifiche, così come la prassi di etichettare come negativo tutto ciò che viene messo in atto da una certa parte politica, semplicemente per patito preso.
E in ultimo, ma non meno determinante, c’è il ruolo dell’opposizione. E qua sono/siamo chiamati in causa in prima persona.
Ritengo, proprio alla luce di questi numeri, che la politica urlata e praticata per slogan serva solo fino a un certo punto. I problemi ci sono, è giusto sottolinearli, riproporli, ma credo anche che alla gente interessino di più le soluzioni, o meglio, sapere quali decisioni/posizioni l’attuale opposizione prenderebbe se fosse maggioranza.
Difficile creare un’alternativa quando si è divisi su tanti fattori. Da parte mia non ci sarà mai l’invito a creare un mapazzone (per dirla con un termine che va per la maggiore) tale da coinvolgere tutti coloro che siedono su banchi diversi da quelli dell’attuale maggioranza, ma sicuramente qualcosa da cambiare, in termini di dialogo, c’è.
Limitandoci alla Seconda Repubblica, i sonni di chi ha guidato il governo locale sono stati quasi sempre conciliati dai litigi continui dei vertici dei principali partiti di opposizione, che non hanno certo reso un servizio utile a questa città.
Da qui a due anni non avremo più Tagliani candidato, ma qualcuno (probabilmente si sa già chi) che vorrà prenderne l’eredità politica. È nostro compito costruire un percorso fatto di idee, persone, programmi, in grado di creare le condizioni per un’alternativa con precise caratteristiche: preservare i meccanismi che funzionano – e i cittadini ci dicono che sono molti – e al tempo stesso avviare un sistema che inizi a fornire risposte e soluzioni pratiche a certe istanze che giungono dai singoli cittadini e dal tessuto imprenditoriale.
Lo si dice da tanti anni, ma non lo si è mai fatto realmente. Io dico che Forza Italia, in città e in provincia, è pronta ad avviare questo confronto.

Paola Peruffo

Le ragioni di voto di Legacoop e Confcooperative

Da: Lega Coop Estense

Accorpamento Camera di Commercio. Le ragioni di voto di Legacoop Estense e Confcooperative Ferrara

La maggioranza delle cooperative associate a Legacoop Estense e Confcooperative Ferrara ritiene che l’economia ferrarese abbia maggiori possibilità di sviluppo e consolidamento in alleanza con i distretti e i territori della via Emilia.
Pertanto abbiamo proposto anche per la Camera di commercio un’unificazione in tale direzione, in particolare con Modena. Una tesi che abbiamo sostenuto in entrambi i territori.
Purtroppo tale ipotesi si è dimostrata non praticabile nei tempi assegnati dal decreto di riordino degli Enti camerali. Oggi non si votava infatti tra l’opzione di Modena o di Ravenna, bensì tra la scelta di verificare l’ipotesi di accorpamento con la CCIA di Ravenna oppure di lasciare ad Unioncamere la decisione che riguarda l’Ente camerale.
Abbiamo quindi ritenuto preferibile consolidare l’unica decisione possibile, ascoltando l’appello all’unità delle rappresentanze economiche. In ogni caso opereremo perché tale scelta non pregiudichi la collaborazione con i territori emiliani.

movimento5stelle

Stabulario Unife: Morghen (M5S), la risposta del Comune è insoddisfacente

Da: Movimento 5 Stelle

La risposta dell’assessore Fusari pervenuta in data 16 gennaio, alla nostra richiesta di chiarimenti, avanzati sia con una interrogazione che durante l’apposita Commissione del 10 u.s., circa la correttezza procedurale della Delibera di ‘Autorizzazione al rilascio di variante al permesso di costruire in deroga al RUE’ presentata in data 31/03/2016 (P.G. 36302 P.R. 844) dall’Università degli Studi di Ferrara per interventi edili da realizzarsi nel nuovo edificio universitario del Polo Chimico Bio Medico di Ferrara, sede di sperimentazione animale e meglio conosciuto come Stabulario, ci lascia particolarmente perplessi oltre che insoddisfatti per l’approssimazione.
In primo luogo, siamo stupefatti dal constatare che il verbale del sopralluogo, sottoscritto dai tre tecnici comunali incaricati, risulta essere un imbarazzante copia-incolla della ‘Relazione Generale’ presentata al Comune dalla ditta esecutrice dei lavori. Tuttavia, in tale evidente copia-incolla, così come nella documentazione fotografica, non vi è traccia delle più rilevanti modifiche prospettiche apportate quali, ad esempio, la “chiusura delle aperture sul fronte ovest dell’edificio”. Semplice ‘dimenticanza’?
Inoltre, non è stato ancora chiarito se, trattandosi di una variante in deroga al RUE, come è stato esplicitamente richiesto anche durante la 3a Commissione suddetta, tali lavori potessero essere realizzati, come è di fatto avvenuto, ante rilascio della necessaria autorizzazione per voto di approvazione del Consiglio comunale. Ma in questo caso, quel che è certo, viene richiesto al Consiglio una mera presa d’atto di una situazione già esistente, non certo un voto di approvazione.
È indispensabile che l’Amministrazione risponda in merito alla situazione normativa che condiziona la richiesta di varianti edilizie che necessitano del voto di autorizzazione del Consiglio comunale. È ragione di legge e di buon senso, prima di preparare le delibere consiliari di urbanistica.
Stante l’assoluta nebulosa tecnica, normativa e procedurale della pratica, abbiamo inoltrato al Segretario comunale e al Presidente del Consiglio comunale richiesta di impedimento alla presa in carico da parte del Consiglio della Delibera in oggetto e ne diamo comunicazione alla cittadinanza.

Ilaria Morghen
Consigliere Comunale M5S Ferrara

Dematerializzazione buoni per l’acquisto di prodotti senza glutine

Da: Ufficio stampa Lega Nord Emilia-Romagna

Marco Pettazzoni (LN): «La regione utilizzi le tessere sanitarie per caricare i buoni dematerializzati, come chiediamo da tempo e come anche la Val d’Aosta farà dal 1° maggio 2017»

La celiachia è passata dall’essere considerata come una malattia ‘rara’ ad essere classificata come una malattia cronica, con tutto quanto ne consegue, dopo la definizione dei nuovi Lea a livello nazionale. Tuttavia, la vita dei soggetti celiaci nel Paese continua a essere complessa. «Da tempo – sottolinea il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Pettazzoni – chiediamo che i buoni per l’acquisto di prodotti senza glutine, che oggi sono cartacei ed implicano un costo, vengano dematerializzati e caricati sulla tessera sanitaria. Tuttavia, non siamo stati ascoltati dalla Giunta regionale.» Il costo per la stampa (e consegna) dei buoni potrebbe essere risparmiato e permetterebbe di parificare i contributi erogati a uomini e donne, mentre oggi quelli per la parte femminile della popolazione sono minori. Senza contare che i buoni possono essere spesi soltanto per l’intera cifra del loro importo e non sono frazionabili. «Limiti – sottolinea Pettazzoni – che potrebbero essere facilmente aggirabili attraverso l’utilizzo della tessera per fare acquisti di prodotti glutin free. Con evidenti benefici per gli utenti, ed una gestione facilitata, più immediata e pratica dei buoni. In diverse regioni, la nostra proposta viene già attuata, non ultima la Valle d’Aosta, dove sarà possibile ricaricare i buoni dematerializzati sulla tessera sanitaria, a partire dal 1° maggio 2017.» Insomma, all’appello manca ancora l’Emilia-Romagna e per questo motivo il consigliere Marco Pettazzoni ha indirizzato all’Assessore alla Sanità, Sergio Venturi, un’interrogazione. «Per chiedere alla Giunta – dice Pettazzoni – se anche la nostra Regione abbia intenzione di adeguarsi, oppure come intenda procedere.»

Presentazione progetto “Sentieri in libertà”

Da: Agire Sociale

La montagna che cura, l’associazione Solidar-Mente inviata a consocere il progetto “Sentieri in libertà” rivolto a persone con disagio psichico.
L’incontro pubblico si terrà giovedì 19 gennaio, alle 15, presso la Sala Riunioni di Agire Sociale a Ferrara

Nel pomeriggio di giovedì 19 gennaio, alle 15, presso la Sala Riunioni di Agire Sociale, in via Ravenna 52 (entrata sul retro da Via Ferrariola) a Ferrara, l’Associazione Solidal-Mente organizza un incontro aperto a tutta la cittadinanza per presentare il progetto di montagna terapia “Sentieri in libertà” a beneficio delle persone con disagio psichico.
L’idea è di conoscere e approfondire insieme le esperienze del progetto di psicoterapia di comunità che il Centro di Salute Mentale di Sanluri, in provincia di Cagliari, sta portando avanti con successo già da diversi anni attraverso attività di trekking.
Nell’occasione sarà proiettato un filmato di 50 minuti sul progetto.
A seguire, se ne parlerà con il Dottore Alessandro Coni, Direttore del Centro di Salute Mentale ASL 6 di Sanluri, in provincia di Cagliari, e con alcuni diretti partecipanti, persone con disagio psichico che testimonieranno sull’esperienza di questo percorso nuovo e alternativo di recupero, che passa attraverso la natura, lo sport e la comunità come luogo di cura e rapporto con gli altri.
L’Associazione Solidal-Mente mette insieme famigliari, amici e persone con disagio psichico per sensibilizzare e promuovere buone pratiche sui temi della salute mentale e dell’inclusione sociale, in collaborazione con le Istituzioni sanitarie locali.

Anatomie della mente

Da: Università di Ferrara

L’errore di Cartesio
19 gennaio

Prosegue il nuovo ciclo di Anatomie della Mente, le conferenze dei Giovedì di Psicologia di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica – UniFE e Az.USL di Ferrara, giunto quest’anno alla decima edizione e con accesso libero e gratuito per tutta la città.

Il secondo appuntamento dal titolo “L’errore di Cartesio” si terrà giovedì 19 gennaio alle ore 16.30 presso la Sala Agnelli e il Teatro Anatomico della Biblioteca Comunale Ariostea, (via delle Scienze, 17), e vedrà il Prof. Caracciolo intrattenere il pubblico su storia e vicissitudini del dualismo corpo/mente dall’antichità ad oggi, passando per tre sogni di Cartesio

Ed è lo stesso Caracciolo ad anticiparci l’argomento della conferenza…
Nella notte della vigilia di San Martino, il 10 novembre 1619, inizia l’anno che Renè Descartes definì, con una nota scritta di suo pugno ai margini di ‘Olympica’, un trattatello di 12 pagine in forma di discorso, “l’anno della scoperta meravigliosa”. Anno in cui, poco più che ventenne, il giovane laureato in legge, per anni allievo del Collegio dei Gesuiti di La Fléche, pone i fondamenti per un nuovo sistema filosofico che si propone – nientemeno! – di soppiantare quello di Aristotele allora in grande auge. E ci riesce. Attraverso opere mirabili come il Discorso sul Metodo, i Principia Philosophiae, Il Mondo, L’Uomo, cambia il modo di pensare la realtà e pone le fondamenta per la nascita del metodo scientifico. Scrive di Fisica, Ottica, Matematica, Medicina ma commette un errore, di cui ancora oggi ci portiamo in qualche misura un retaggio: divide il Corpo dalla Mente.
Perché lo fa? Quali radici psicobiografiche, nelle sue esperienze di vita, fanno da precursore alla formulazione dei suoi principi filosofici? Quanto ha inciso la perdita precoce della madre, morta di un secondo parto quando il piccolo Renè aveva appena 14 mesi? Quanto ha pesato la sua cagionevole salute, per cui fu molto malato fino all’età di 13 anni, quando in Collegio venne più volte salassato? E per quali motivi nel 1618, ormai divenuto adulto, in agiate condizioni grazie alle ricchezze di famiglia, iniziò la vita militare in un pellegrinaggio per gli eserciti di Europa all’inizio della Guerra dei Trenta Anni, cambiando spesso esercito e bandiera? Per poi congedarsi volontariamente, da un giorno all’altro, e iniziare una vita raminga e vagabonda da studioso spesso appartato e isolato in varie città del Nord Europa, conoscendo l’amore di una donna, una cameriera, una sola volta, avendone una figlia, poi morta in tenera età, fino a morire di polmonite a soli 54 anni, alcuni dicono avvelenato, a Stoccolma presso la Regina Cristina di Svezia?
Tutto, certo, comincia nel 1596 alla sua nascita, ma la sua parabola di vita e di creatività filosofica trova un culmine in quella notte di novembre in cui inizia la sua scoperta meravigliosa, ispirato da tre sogni consecutivi nella stessa notte. Tre sogni che egli stesso interpreta, e che furono sottoposti, tre secoli più tardi, anche alla interpretazione di Sigmund Freud. Dai tre sogni e dalla loro interpretazione nasce l’ispirazione per una serie di assiomi quasi matematici sulla concezione del mondo, impropriamente riassunti nell’affermazione ‘cogito, ergo sum’, pietra miliare su cui Cartesio fonda, come assiomi euclidei, tutte le sue successive acquisizioni filosofiche, fra cui la divisione fra res cogitans, il mondo della mente e dello spirito, sottoposto alle leggi di Dio e res extensa, il mondo degli oggetti reali sottoposto a leggi scientifiche, umane e quindi esplorabili. Ma questo lo conduce a separare gli aspetti corporei dell’organismo umano da quelli mentali, preoccupato e intimorito dal pericolo di essere inquisito e condannato per eresia dalla Inquisizione, come già accaduto a Galileo Galilei. Sono quindi le sue difficoltà a gestire le sue emozioni, la paura della punizione a spingerlo in questa direzione, pur potendosi considerare fra i fondatori della psicologia moderna grazie al mirabile trattato sulle Passioni, dove riesce a fondere la antica teoria degli umori con il ricco arcobaleno delle emozioni più intense, quelle stesse emozioni da cui il piccolo Renè cercò di fuggire per tutta la sua breve vita.

La poesia del mondo nei dettagli

Da: Arci Ferrara

Il mondo di ‘Paterson’ approda al Cinema Boldini

“La bellezza spesso si trova nelle piccole cose”. Questa è la concezione artistica dell’ultimo film di Jim Jarmusch, mente creativa di Dead man (1995), Coffee and cigarettes (2003) e del non meno famoso Solo gli amanti sopravvivono (2013). Dopo tre anni il regista torna sul grande schermo con Paterson, la pellicola che verrà presentata al Cinema Boldini giovedì 19 gennaio alle 21.
Il protagonista, interpretato dall’attore Adam Driver (il Kylo Ren della nuova trilogia di Star Wars), è un autista di autobus di Paterson, nel New Jersey, la città in cui vive e di cui porta il nome. Paterson si aliena dalla società che lo circonda grazie alla poesia: dietro un’apparente semplicità, nasconde un’anima delicata e sensibile, e si dimostra un acuto osservatore della realtà: in accordo con il tipico personaggio di Jarmusch, egli rimane ai confini del mondo, sospeso in una sua dimensione spazio-temporale.
La vita quotidiana, le persone che incontra, i sogni, tutto diventa per Paterson un’occasione di riflessione e di creazione artistica, rivelando l’unicità del suo estro, e in generale della fantasia umana.
Le giornate scorrono in una routine scandita dal percorso dell’autobus, ma si concludono sempre nell’intimità con la moglie Laura, aspirante cantante country: insieme, la coppia costruisce giorno per giorno il proprio futuro, sostenendo a vicenda l’artisticità dell’altro.
La simmetria formale del film, parte della visione artistica di Jarmusch, si concretizza nei contrasti sottili ma costanti delle scene della pellicola, ne sono esempio i gemelli incontrati da Paterson lungo i suoi percorsi e il bianconero su cui si costruisce l’identità di Laura.
Paterson è il paradigma di una percezione profonda e originale dell’universo, un film riassume l’ordinaria eccezionalità del quotidiano.
Giovedì 19 e mercoledì 25 il film sarà in versione originale sottotitolata in italiano. L’ingresso ridotto (per soci Arci e altre categorie) è di 5 €, il biglietto intero costa invece 7, 50 €. Per ulteriori informazioni o per la programmazione completa consultare il sito www.cinemaboldini.it oppure contattare Arci Ferrara al numero 0532 241419 o all’indirizzo mail ferrara@arci.it.

La morte prima della morte: i racconti di chi ha sfiorato l’aldilà

“Tu non ci fai niente qui. Vai via”. Così ha detto la mamma ad Anna e l’ha rimandata indietro. Anna era stata ricoverata per un’embolia polmonare e dopo diversi arresti cardiaci, di cui il più lungo durato ben diciotto minuti, era data praticamente per morta. “Del mio ricovero non ricordo assolutamente nulla. Ma so di aver visto mia madre che mi ha detto quelle precise parole” racconta Anna, con la voce emozionata ma ferma e sicura. ”Era come la ricordavo: anziana ma non malata, come prima che morisse. Era rifiorita, luminosa. Mi ha detto “Vai via “ e in quel momento ho riaperto gli occhi. Al mio risveglio l’amica che era al mio capezzale mi ha detto “Finalmente sei tornata”. Ho appreso solo dopo quanto fossi stata vicina alla morte. Evidentemente non era il mio momento e mia madre lo sapeva”.

Cristina si recava tutti i giorni dal padre ricoverato in ospedale per un aneurisma cerebrale. Pur sofferente aveva sempre conservato la sua lucidità e Cristina sperava in una ripresa. “Ho visto un bel posto”, le disse una mattina indicando la finestra dalla quale non staccava gli occhi. Aveva il volto sereno:” Ieri sera sono sceso dal letto e sono andato alla finestra. Volevo andare in quel bel posto ma quella cattiva non me lo ha permesso”, si lamentava. La cattiva a cui faceva riferimento era la dottoressa che la notte prima lo aveva rianimato: il padre di Cristina aveva avuto un grave arresto cardiaco e la situazione appariva molto grave: era quindi da escludere che intubato fosse potuto scendere dal letto e affacciarsi alla finestra dalla quale, diceva, vedeva un posto talmente bello da farlo sorridere sereno. “Promettimi di far lasciare la finestra aperta “ aveva chiesto alla figlia e poco dopo è morto, nella stanza d’ospedale con la finestra aperta, come richiesto.

Gli scienziati le chiamano Nde (near death experience) o esperienze pre-morte, così come tradotto in italiano. Sono raccontate da persone che hanno ripreso le funzioni vitali dopo aver sperimentato condizioni di encefalogramma piatto o di arresto cardiocircolatorio, per eventi traumatici o dovuti a gravi malattie, oppure aver vissuto l’esperienza del coma. Hanno degli elementi di omogeneità: una situazione di luminosità o la luce in fondo ad un tunnel scuro (così come rappresentato dal famoso quadro “Ascesa all’Empireo” di Bosh), la presenza di persone care defunte, il ricordo vivido dell’imperativo di tornare indietro. Tantissimi testimoni di Nde raccontano di una scissione dal proprio corpo e la capacità di guardare “dal di fuori” la scena dei medici che eseguono delle pratiche di rianimazione.

Il tipo di approccio nei confronti dei racconti sulle esperienze di pre-morte si dividono sostanzialmente in due: un approccio di tipo scientifico e uno di tipo paranormale. Coloro che ritrovano delle cause scientifiche alla base di queste esperienze sostengono che le stesse sono prodotte da una alterazione delle condizioni fisiche della persona a causa dei sedativi assunti (la ketamina che porterebbe a stati di allucinazione) così come il famoso tunnel sarebbe il prodotto di un calo di ossigeno al cervello e porterebbe ad un restringimento del campo visivo. Secondo il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo per le Affermazioni sulle Pseudoscienze) l’autoscopia – o esperienza extracorporea –  sarebbe da riferirsi ad un disturbo psicopatologico identificato come “depersonalizzazione somatopsichica”. Coloro invece che classificano le Nde come esperienze paranormali rinvengono in esse un’anticipazione di aldilà, arricchendole, all’occorrenza di elementi tratti dal proprio credo religioso.

Il vero elemento di novità consiste nel fatto che esponenti di quel mondo scientifico e medico da sempre scettico di fronte alle esperienze pre-morte, negli ultimi decenni, hanno compiuto degli studi approfonditi sulla materia. Uno dei contributi ad oggi più rilevanti è sicuramente quello del dottore Pim van Lommel, un cardiologo olandese che, insieme ad altri colleghi, pubblicò, nel 2001, sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet” i risultati di uno studio condotto per oltre 10 anni su 344 pazienti. Lo studio, condotto con metodi scientifici e statistici, aveva come obiettivo la verifica dell’esistenza o meno delle Nde: all’equipe medica guidata da van Lommel interessava definire se se ciò che i reduci da una Nde definivano stato di coscienza e memoria fosse un fenomeno dell’attività cerebrale o se fosse invece un fenomeno indipendente da questa. Lo studio concluse concluse che i ricordi della Nde riferiti dai soggetti non potessero coincidere con le irrilevanti attività cerebrali riscontrate durante il monitoraggio Eeg, lasciando quindi a intendere le Nde come degli “stati di coscienza ” totalmente separati dal corpo. Data la prestigiosa natura della rivista nella quale fu pubblicato lo studio di Pim van Lommel fece scalpore e venne anche attaccato da tutti coloro che sostenevano scientificamente il contrario.

In Italia nel 2010 è stato pubblicato il libro “Esperienze di pre-morte – scienza e coscienza al confine tra fisica e metafisica” a cura di Enrico Facco, professore di Anestesiologia e Rianimazione presso l’Università di Padova e specialista in Neurologia e autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche. Convinto che le Nde non siano “casi di delirium senza significato” il professor Sacco, nelle oltre 400 pagine del suo libro, basato sullo studio e analisi di oltre venti pazienti, dichiara che “Se le Nde fossero la semplice espressione di disordini celebrali organici sarebbero probabilmente più frequenti; al contrario, è sorprendente come 1/5 dei soggetti abbia queste esperienza in condizioni in cui la cosa più probabile sarebbe una amnesia retrograda e quindi il loro mancato ricordo. Le condizioni celebrali in cui avvengono le Nde sono critiche e con perdita di coscienza, come l’arresto cardiaco, cosa che dovrebbe escludere qualsiasi possibilità di attività di coscienza”.