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Giorno: 4 Febbraio 2017

Ugo

di Maurizio Olivari

Si fa presto a dire “vita da cani”, “mi trattano come un cane”, “sto bene come un cane in chiesa”… Ma di noi felini, gatti di strada o gatti d’appartamento, perchè non parlate?
Allora parlo io: micino di 5 mesi di vita salvato dai volontari di un gattile di Bologna. Salvato, dicevo, da una situazione a dir poco triste e pericolosa… Sono stato “offerto” a una ragazza in cerca di un amico che non tradisce, che ti aspetta e ti accoglie al tuo ritorno con un miagolio del tutto particolare che vuol dire “ben arrivata”.
Per farmi entrare in famiglia, la ragazza ha dovuto superare il parere contrario della nonna e le incertezze del nonno, ostacoli non da poco. Alla fine però, anche grazie all’appoggio della mamma, la questione si è risolta con l’accettazione unanime del sottoscritto.
Le perplessità della nonna erano grosso modo queste: “alla fine sarò sempre io ad accudirlo… ci rovinerà il divano, le tende, i tappeti… ricordatevi che gli animali vanno mantenuti bene, altrimenti bisogna lasciarli dove sono…” eccetera, eccetera.
In effetti, devo ammettere che tutte queste osservazioni erano più che legittime!

Sono rosso e bianco (si dice di noi gatti rossi che siamo i più terribili…), sono molto carino e anche assai curioso.
Sono giunto nella nuova casa rinchiuso dentro un orribile contenitore modello Alcatraz. Appena arrivato, il nonno, la nonna e la mamma, un vero comitato di benvenuto, mi hanno accolto cominciando a chiamarmi subito col nome che avevano deciso dopo discussioni durate giorni e giorni: Artù.
Ma che razza di nome! Avrei voluto tornarmene al gattile… Ma le continue coccole, la lettiera sempre pulita, la bella cuccia morbida e calda e, ovviamente, i croccantini deliziosi, m’hanno convinto che, dopotutto, vivere in quella casa ne valeva la pena. Anche a costo di farsi chiamare Artù!
All’inizio mi fecero vivere praticamente relegato in una stanza, appunto per evitare che combinassi i guai che avevano tanto temuto prima di decidere d’accettarmi. Ma loro non sapevano quanto può essere curioso e veloce un micio, così, appena trovavo un pertugio in cui infilarmi, me ne andavo in giro per la casa senza farmi notare da nessuno.
E così tutti a cercarmi, “Artù, Artù!” chiamavano senza ottenere alcuna risposta. Io, peraltro, mi nascondevo finchè non decidevo di farmi scoprire. E quando la ragazza finalmente mi vedeva, esclamava: “tana Ugo!”
Trovavo questo termine bellissimo. Gli umani lo usano da bambini quando giocano a nascondino.
Poi il nome Ugo mi piaceva un sacco, e siccome rispondevo più volentieri a questo richiamo, tutti quanti si decisero a cambiarmi il nome da Artù a Ugo, per mia buona sorte.

Ogni giorno, all’ora di pranzo, avverto puntualmente l’incertezza generale su quale scatoletta aprire, e così, con occhi imploranti, rimango ad ascoltare il consueto dibattito sulla scelta tra pollo e formaggio, tonno e patate, tonno e verdure… Finchè poi non decido di attaccarmi con le unghie ai polpacci della nonna miagolando come un lottatore di sumo, solo allora decidono di darmi il cibo che mi spetta. Per il resto della giornata so di dovermi accontentare di un pugno di croccantini al gusto di formaggio, talmente duri da mettere alla prova la mia dentatura di felino.
Ricordo che una mattina la nonna arrivò tutta trionfante, mi chiamò e m’invitò a mangiare una nuova prelibatezza (a suo dire) che aveva trovato in offerta promozionale al supermercato. La versò nel mio piattino, io mi avvicinai, l’annusai, provai un boccone… e feci fatica a finirlo. Decisi così di ignorare quel piattino e tornai a mangiare i miei soliti croccantini.
La nonna, delusa, non capendo il motivo del mio gesto, prese la scatoletta aperta e si mise a leggere meglio l’etichetta. S’accorse così che era cibo per cani. Se solo sapessi l’idioma umano le avrei detto che “chi non legge il cartello, non mangia il vitello“. Però poi mi chiese scusa non so quante volte, senza sapere che in realtà l’avevo subito perdonata.

Sono piccolino e naturalmente mi piace giocare, però senza esagerare.
I primi tempi mi ero quasi convinto d’essere ospite di una famiglia di circensi, dovevo inseguire palline di ogni genere, di gomma, di plastica, sonore e silenziose, e io ce la mettevo tutta per rincorrerle e farle rotolare sotto i mobili, così da non trovarle più.
La ragazza, pensando che ai gatti piace cacciare i topolini, mi ha procurato un topino di stoffa che, una volta caricato a molla, se ne va in giro per casa. Ovviamente, io dovrei ricorrerlo come se stessi cacciando nella savana africana, tutto questo per far divertire la mia famiglia umana.
Vabbè… Dopo due rincorse l’ho fatto finire sotto il frigorifero!
Una cosa però mi diverte molto: la scalata delle tende. La faccio in ogni camera che trovo aperta, sia sulle tende di cotone sia su quelle di seta. Ma quasi sempre arrivo fino a metà salita, poi devo lasciare la presa. Puntuale, infatti, mi becca la nonna che mi urla di scendere subito e mai una volta l’ho sentita dire “Tana Ugo”.

La casa dove abito è bella e accogliente, per carità, tuttavia ha un difetto: ha cinque balconi con le balaustre fatte di mattoni e senza nessuna fessura per vedere il mondo che ci sta sotto. E, in proposito, devo confessare che tempo fa la mia curiosità mi ha giocato un brutto scherzo. Un giorno, infatti, ho raggiunto il parapetto del terrazzo; sono riuscito a non cadere giù perché la larghezza del suo bordo e la mia non comune agilità sono state sufficienti a farmi restare in equilibrio. Dopo quella volta, ho preso talmente confidenza con davanzali e parapetti che ogni santo giorno saltellavo da un terrazzo all’altro come niente fosse. Queste mie performances, però, iniziarono a creare una grande apprensione in tutta la mia famiglia, assai preoccupata per la mia incolumità, dato che una caduta dal secondo piano equivaleva a un volo di circa una decina di metri.
Ebbene, quello che i miei umani temevano avvenne una sera: era buio e, non so come, sbagliai il salto e caddi giù. Adesso non so dire come ci riuscii, ma il caso volle che atterrai nel giardino sottostante senza farmi nulla, se non prendermi un dannato spavento.
Ero molto impaurito e mi misi a miagolare a squarciagola, almeno fino a quando uno della famiglia non si accorse della mia assenza in casa e, allarmato, corse fuori dal palazzo a cercarmi. Quando lo vidi avvicinarsi, non sapendo se voleva salvarmi o punirmi con una sculacciata, non mi feci prendere e scappai. Poi ho pensato:”Ma dove vai Ugo? Lasciati prendere… Molto meglio una sgridata che perdere tutte le comodità della tua casa di umani…”
Così alla fine, per la soddisfazione del mio familiare umano, mi sono lasciato prendere. E credo che non mi avventurerò mai più sui davanzali dei balconi, anche per evitare di far preoccupare la mia premurosa famiglia, ovvio!

Ma… sento aprire la porta dell’ingresso: è la nonna che torna dalla spesa del mattino.
Le vado incontro facendo le fusa e inizio a miagolare guardando il frigorifero. Lei capisce che è ora del mio pranzetto e mi accontenta subito porgendomi un bel piattino con tonno e gamberetti. Scusate, ma adesso vado proprio a mangiare.
Tanti cari saluti da Ugo, con l’augurio, a tutti voi mici che mi leggete, che possiate trovare una famiglia come la mia.
Miao, miao.

“La libertà di dire, la verità di fare”: sabato 11 febbraio, alla Casa dell’Ariosto, inaugurazione della mostra dedicata a Don Franco Patruno

da: organizzatori

Inaugurazione mostra: sabato 11 febbraio alle ore 18.00 (Casa di Ludovico Ariosto, via Ariosto 67, Ferrara)
Don Franco Patruno (Ferrara 1938-2007) rappresenta una delle voci più significative del dibattito artistico, culturale, religioso e civile del secondo novecento ferrarese.
Nel decennale della morte un’esposizione vuole ricordarlo a quanti lo hanno stimato e allo stesso tempo farlo conoscere a quanti non lo hanno conosciuto. L’oggetto della mostra è costituito da momenti significativi della sua produzione grafico pittorica: dai ritratti di grande formato realizzati su carta con il pastello nero, agli Angeli caduti, ai Crocefissi, dai collage materici alle chine preziose. Ogni opera d’arte diventa per don Franco il momento di un dialogo culturale e teologico con il mondo attuale. È proprio il suo modo di operare all’interno del mondo dell’arte del Novecento, che ha utilizzato spesso delle categorie teologiche senza nessuna teologia di fondo, a permettergli di mettere in circolazione idee e riflessioni in piena coscienza e di sviluppare un atteggiamento di ascolto verso una umanità in cui prevalgono istanze perturbatrici.
Il gioco della mano e del supporto che l’artista mette a punto con grande libertà di espressione e pertinenza critica, agisce nello spazio/tempo in modo del tutto caratteristico. Se nella serie dei ritratti la resa introspettiva e l’indagine psicologica fanno affiorare sul volto di amici, colleghi, artisti e intellettuali, stati d’animo, umori esistenziali e creaturali, è nei tasselli rarefatti dei collages che si creano non solo echi dei mosaici bizantini ma anche rielaborazioni di un dibattito culturale e spirituale più ampio, fatto di aperture autentiche. È però un tempo che va inteso non in senso antropologico ma in senso teologico in cui la valenza cristologica diventa la connotazione fondamentale. La categoria della Salvezza modifica allora in modo sostanziale ogni concezione di essere nel tempo dell’uomo. Questo modifica e dà senso a tutta la produzione di don Franco.

Alla Casa di Ludovico Ariosto, in via Ariosto 67 a Ferrara, dal 11 Febbraio al 12 Marzo 2017.
Sabato 11 Marzo, alle ore 16. “Concerto per Franco” del duo Claudio Miotto (clarinetto) e Paolo Rosini (chitarra).
Orari di visita: 10.00 – 12,30 /16.00 – 18.00 martedì – domenica (lunedì chiuso).
Ingresso libero

Lunedì 6 febbraio, a partire dalle ore 20.00, al Jazz Club Monday Night Raw France DJ Set e Overseas feat. Francesco Diodati

Da ufficio stampa

È un Monday Night Raw intriso del groove della Grande Mela quello di lunedì 06 febbraio, quando il Torrione ospiterà Overseas, collettivo di giovani musicisti dell’area creativa newyorchese formato da Richard Sears al pianoforte, Martin Nevin al contrabbasso e Guilhem Flouzat alla batteria. Ad innestarsi armoniosamente allo swing che li contraddistingue è il talento tutto italiano del chitarrista Francesco Diodati. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

È un Monday Night Raw dal gusto internazionale quello di lunedì 06 febbraio (ore 21.30), quando il Torrione ospiterà Overseas, collettivo formato da Richard Sears al pianoforte, Martin Nevin al contrabbasso e Guilhem Flouzat alla batteria. Ad innestarsi armoniosamente all’approccio traversale ai linguaggi che li contraddistingue è il talento tutto italiano del chitarrista Francesco Diodati, già con l’Enrico Rava New Quartet e leader dei Neko e degli Yellow Squeeds. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

Overseas è un collettivo formato da giovani musicisti e compositori dell’area creativa newyorchese. Sia individualmente sia collettivamente, i componenti hanno collaborato con artisti del calibro di Mark Turner, Ambrose Akinmusire e Becca Stevens. Di Richard Sears segnaliamo il suo recente omaggio ad una leggenda della batteria come Albert “Tootie” Heath. Martin Nevin è membro del trio di Sam Harris e lo possiamo ascoltare di frequente, al posto di Ben Street, nel trio di Ethan Iverson. Guillhem Flouzat, artista di casa alla Sunnyside Records, vanta collaborazioni con Ben Wendel, Camila Meza e la già menzionata Becca Stevens.

Spesso si ritrovano in tournée per proporre la loro musica originale intrisa del groove della Grande Mela ed il Jazz Club non si è lasciato sfuggire l’occasione per proporre al pubblico brani del loro nuovo repertorio.

Alcune foto di Richard Sears

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Ricostruzione. Inaugurato a Modena l’ampliamento dell’Istituto tecnico Fermi. Il presidente Bonaccini: “Un ulteriore segnale di ripresa dopo il terremoto che ci ha colpito nel 2012”

Da ufficio stampa

L’intervento finanziato con oltre un milione di euro di rimborso assicurativo e con 500 mila euro della Provincia. L’evento di oggi segna l’avvio dei festeggiamenti per i 60 anni del Fermi

Bologna – Inaugurazione, questa mattina a Modena, dell’ampliamento della palazzina Bidinelli dell’Istituto tecnico industriale statale “Enrico Fermi”. I lavori di ampliamento della storica scuola superiore modenese stavano per essere avviati già nel 2012, ma si dovettero fermare a causa del terremoto, che rese completamente inagibile l’edificio.

L’intervento inaugurato oggi è stato finanziato con oltre un milione di euro di rimborso assicurativo e con 500 mila euro di risorse della Provincia di Modena. L’evento, a cui hanno preso parte tra gli altri il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il presidente della Provincia e sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, avvia i festeggiamenti per i 60 anni del Fermi.

“Il taglio del nastro di oggi è importante per due motivi- ha affermato il presidente Bonaccini-. Perché è un ulteriore segnale di ripresa dopo il terremoto che ci ha colpito nel 2012 e perché proietta nel futuro questo istituto scolastico, così rappresentativo per il territorio. L’Emilia-Romagna crede fortemente nella formazione tecnica, che ha costituito un elemento cruciale del nostro sviluppo. Sono scuole come queste che hanno creato figure con forti competenze tecniche specifiche, con sostenute capacità manuali e con una forte etica del lavoro, che hanno costituito l’ossatura del nostro sistema industriale”.

Nato nel 1957 per volere della Provincia di Modena con due indirizzi, chimica ed elettronica, i percorsi di studio del Fermi integrarono l’offerta di indirizzi legati alla meccanica dell’Istituto Corni. Negli anni ‘60 e ‘70 fu importante il contributo che il Fermi diede alla formazione degli adulti, e molti sono gli imprenditori del modenese che in quegli anni completarono la loro formazione tecnica nei corsi serali. Da metà degli anni 90 la Provincia di Modena, rimasta fra le poche in Italia ad avere una scuola civica, ha avviato un percorso di statizzazione che si è reso possibile nel 2007 con avvio dall’anno scolastico 2008/9, attraverso una convenzione fra la Provincia e il ministero dell’Istruzione.

Alcune foto dell’inaugurazione

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Al Teatro Nuovo in scena “Il Principe Ranocchio”, unica data in Emilia Romagna.

Da ufficio stampa

Domenica 12 Febbraio alle ore 17 il musical della Compagnia BIT IL PRINCIPE RANOCCHIO, sarà sul palco del Teatro Nuovo di Ferrara per incantare grandi e piccini con una delle fiabe più belle di tutti i tempi.

Lo spettacolo, produzione inedita e interamente italiana attualmente in tournée nei principali teatri italiani, ha ricevuto 2 candidature anche agli ITALIAN MUSICAL AWARDS come “MIGLIORE SPETTACOLO OFF” e “MIGLIORI MUSICHE ORIGINALI”.

Liberamente tratto dalla fiaba dei Fratelli Grimm, originale nel testo, nelle musiche e nella caratterizzazione dei personaggi, fin dalla prima scena lo spettacolo condurrà piccoli e grandi in un mondo magico e divertente, sapendo farli commuovere, divertire e anche riflettere sul valore della diversità.

Melina Pellicano, regista e autrice del libretto, dichiara che per l’adattamento della fiaba in musical ha riscritto la storia dandole uno sviluppo più ampio e inserendo personaggi originali non presenti nella versione della fiaba originale.

Nel riscrivere la storia – dichiara Melina Pellicano – ho voluto dare un caratterizzazione particolare ad ogni personaggio inventato, tanto da pensarli come dei caratteri da film d’animazione, con una forte personalità, caricaturali, ironici e con un tocco di follia che li rendesse meno umani e più eccentrici, come se fossero disegnati. Il risultato è uno spettacolo divertente e romantico al tempo stesso”.

L’intento della regista è stato quello di riscrivere la fiaba facendo emergere soprattutto l’ironia come elemento ricorrente, attraverso personaggi e aneddoti divertenti e imprevedibili.

Tutto ciò aiuta a sottolineare con leggerezza un tema di importanza sociale quanto mai attuale: la diversità come valore e come ricchezza e non come qualcosa di cui avere timore.

Ciò che non ci è famigliare ci fa paura e ci destabilizza” – spiega Melina Pellicano – “al contrario, se guardassimo con interesse alla diversità, potremmo scoprire delle possibilità che non farebbero altro che arricchirci”. 

Melina Pellicano firma anche le coreografie, mentre le musiche sono di Marco Caselle, Stefano Lori, e Gianluca Savia e le liriche di Marco Caselle.

Frog è interpretato da Marco Caselle, la principessa Lilian da Valeria Camici. Nel ruolo di Gerard c’è Umberto Scida, Baswelia è affidata a Lucrezia Bianco. Completano il cast dei protagonisti Saulo Lucci nel ruolo del RE e Marianna Bonansone in quello di Sybille.

L’ ensemble è composto da ballerini e performer della Compagnia BIT.

Altri importanti nomi hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo, a cominciare da Marco Biesta che ha creato i costumi (già costumista dei musical “Priscilla”, “Peter Pan”, “Dirty Dancing” “Newsies”). Le scene sono disegnate e realizzate da Vanni Coppo e Renato Ostorero mentre gli effetti speciali sono curati di Alessandro Marrazzo.

Il sound design è di Fulvio Fusaro, il light design di Lorenza Pasquale.

La distribuzione è affidata a Fanzia Verlicchi per Equipe Eventi.

LA STORIA

Il principe Frog, trasformato in un brutto ranocchio da un sortilegio della Strega Baswelia e costretto a vivere in uno stagno insieme al suo eccentrico amico Gerard – servo astuto e agile consigliere, anch’egli vittima dell’incantesimo di Baswelia – farà un incontro straordinario, quello con la bella Lilian, un’insolita principessa che alla routine e alle ricchezze del castello preferisce la libertà degli spazi aperti e della natura. L’incantesimo svanirà solo se Frog riuscirà a farsi baciare da una fanciulla; per questo motivo, il ranocchio tenterà in tutti i modi di conquistare l’amore di Lilian, ma per farlo dovrà riuscire a farsi amare e accettare per ciò che è veramente. Intanto la strega Baswelia, venuta a conoscenza dell’incontro tra Frog e Lilian, farà di tutto per impedire che il loro amore si realizzi e che l’incantesimo di Frog si spezzi …

LA PRODUZIONE

Fondata a Torino e attiva dal 2007 con numerose produzioni di musical e danza presentate nei teatri, nei casinò e nelle convention di tutto il mondo, la compagnia BIT vanta ad oggi oltre 400 repliche delle proprie produzioni in Italia e nel resto del mondo.

Durante i suoi primi 10 anni di attività, la BIT ha prodotto gli spettacoli “All that musical”, “La Fabbrica dei sogni”, “Wild West Show”, “Celebrities” e “Bit motion”, che tuttora continua a presentare nei teatri e negli eventi.

A settembre 2016 la BIT ha inaugurato la sede torinese dell’Accademia Internazionale del Musical, con l’intento di creare un centro di eccellenza italiano nel genere, unendo in un’unica sede la formazione di performers nelle discipline del canto, della recitazione e della danza con la produzione di spettacoli.

VIDEO PROMO IL PRINCIPE RANOCCHIO

https://www.youtube.com/watch?v=vLdpF9_S674

VENDITA BIGLIETTI: biglietteria dal martedi al sabato 11.00-13.00 e 16.00 – 19.00

Oppure www.vivaticket.it

PLATEA 28,00 – I GALLERIA 25,00 – II GALLERIA 18,00

PROMOZIONE FAMIGLIA: ACQUISTA DUE INTERI IL TERZO E’ OMAGGIO, IL QUARTO AL 50% DI SCONTO.

“Agricommy”, l’e-commerce per gli agricoltori della “filiera corta”: un’opportunità anche per le aziende agricole ferraresi

Da ufficio stampa

 Nasce il Consorzio “agri-digitale” realizzato da un’organizzazione agricola in partnership con il gigante del commercio sul web Amazon. Promosso da Cia-Agricoltori Italiani, offre l’opportunità ai produttori di affacciarsi su un mercato di quasi 20 milioni di utenti italiani che comprano in rete.

Ferrara – C’è un’opportunità in più per le aziende agricole ferraresi, in particolare per quelle che già svolgono vendita diretta o per quelle che vogliono allargare gli orizzonti e raggiungere nuovi mercati. Un’opportunità che ha un nome importante: Amazon. A dicembre è nato “Agricommy”, un e-commerce per le eccellenze degli agricoltori italiani che attraverso Amazon arriveranno nelle case dei consumatori in poche ore, con un semplice click. Chi vorrà acquistare qualsiasi prodotto agricolo e agroalimentare, o confezioni di diversi prodotti, a ‘filiera corta web’ non dovrà fare altro che collegarsi su http://amzn.to/2h85t52 dove troverà tutte le offerte del giorno.

Acquisti sicuri online e una logistica capace di distribuire i prodotti in tempi record. “La sfida che colgono Agricommy e Amazon – spiega Cia Ferrara – è quella di arrivare a garantire un’altra modalità affidabile di distribuzione per una vasta platea di piccoli e medi imprenditori agricoli ma anche per far emergere le tante agricolture del nostro Paese inserendole dentro un marchio distintivo unico. Il territorio ferrarese è ricco di tipicità ed eccellenze che spesso non vengono valorizzate a sufficienza, proprio per mancanza di canali di distribuzione adeguati. Questa nuova ‘spesa agricola 2.0’ è dunque una grande opportunità per il territorio e pensiamo che nei prossimi mesi il pubblico potrà trovare sul web anche molti prodotti agricoli ferraresi. Peraltro questa operazione – continua Cia Ferrara – non ha solo un forte valore commerciale ma anche informativo: consente al consumatore di conoscere origine dei prodotti, storia e valori del produttori, ma anche di riabituarsi ai ‘prodotti di stagione’ e a riconoscere i vari marchi di qualità, dal biologico alla Dop”.

Agricommy vuole cogliere, dunque, le esigenze di un pubblico di persone esigente che acquista sul web ed è in continuo aumento: secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sull’e-commerce del Politecnico di Milano gli italiani che fanno spesa on line di prodotti agroalimentari sono ormai più di 5 milioni con una crescita stimata di circa il 23% all’anno. Chi compra on line alimenti e prodotti agricoli ha una particolarità: ha una frequenza di acquisto più alta degli altri, per il 77% dei casi passa più tempo a documentarsi sul prodotto. Ma non è tutto. Perché gli agri-shop per on line sono le fasce di popolazione più attiva: hanno un titolo d’istruzione superiore (75%) e sono concentrati nella fascia di età 18-35 (65 di quelli che acquistano online).

Attraverso Agricommy per le aziende agricole si aprono altre due opportunità: la prima è quella dell’export visto che sono in costante aumento le richieste di prodotti italiani attraverso l’e-commerce, la seconda quella multicanalità, una particolarità tutta italiana. Nell’ultimo anno infatti si è assistito ad un boom degli acquisti fatti attraverso smartphone ed Agricommy è concepito per girare su tutte le piattaforme.

Cuore ad aquilone

di Carla Sautto Malfatto

Tu non l’hai mai vista, la mia golena
con il cielo che inizia sotto le scarpe e non finisce più
con i pioppi che galleggiano sulle guazze
una bava di fiume – a volte un pianto dirotto –
e un sole umido che s’appiccica addosso
senza riuscire a toglierlo di torno.

E nelle nebbie che c’illudono dispersi
ad abbracciarci nelle ossa, apparecchiandoci davanti
tutti i pensieri del mondo – l’hai mai vista, così fitta? –
e d’inverno a tirare sassi all’aria
per sentirla gemere e rompere il silenzio.

E poi si stupiscono che tutti se ne vanno
a cercare altra vita, altra gente
un discorso più lungo di tre parole
un qualcosa che non ci lasci indifferenti

ma che ci resti comunque un sorriso di sghimbescio
due occhi per guardarci dentro
ed un cuore ad aquilone
con il filo in palude e il battito oltre il vento.

(Carla Sautto Malfatto-tutti i diritti riservati)

Il grande teatro al cinema

Da ufficio stampa Apollo Cinepark

Un inizio settimana “coi fiocchi all’Apollo”. Per gli amanti dei film in lingua originale, lunedì 6 febbraio alle

ore 21.00 arriva “A United Kingdom”, di Amma Ansanto con Rosamunede Pike e David Oyelowo in inglese con i sottotitoli.. Tratto da una storia vera, la pellicola narra della storia del principe del Botswana Seretse Khama che nel 1947, in pieno aparheid, si innnamora e sposa l’impiegata britannica, Ruth Williams. Una storia d’amore contrastata e controversa, che condurrà la coppia ad un doloroso esilio.

Per il Grande Teatro al Cinema, lunedì 6 e martedì 7 alle ore 20.00, per l’Apollo presenta “Riccardo III” di William Shakespeare, con Ralph Fiennes e Vanessa Redgrave, dall’Almeida Theatre di Londra.

Riccardo III si colloca tra le opere giovanili di Shakespeare e, secondo gli studiosi, venne composta presumibilmente nei primi anni Novanta del ‘500. È proprio Riccardo III colui che, dopo aver perso la battaglia di Bosworth nel 1485, pronuncia una delle frasi più celebri di tutta la produzione del drammaturgo di Stratford-upon-Avon, «Un cavallo, un cavallo! Il mio regno per un cavallo!».

Per ottenere la corona, Riccardo (fratello di re Edoardo IV) è disposto a tutto. Descritto come uomo crudele, deforme, dotato di una mente perversa e di una sete di potere sfrenata, alla morte del re il tremendo personaggio di Shakespeare assume il ruolo di reggente,  in attesa che  il legittimo successore raggiunga la maggiore età. Ma per conservare il potere ai primi crimini se ne devono sommare altri. Finché proprio chi li ha compiuti non ne diventa la vittima… La tragedia, incentrata su questa potentissima figura di eroe negativo, è uno dei capolavori teatrali di tutti i tempi e ha dato vita alla “leggenda nera” che circonda la figura del sovrano inglese esasperando, molto probabilmente, la stessa realtà storica. Così nell’opera di Shakespeare Riccardo III diventa l’emblema stesso della malvagità, dell’egocentrismo e della brama di potere inducendo gli spettatori a confrontarsi con temi come l’immoralità, la violenza e la crudeltà.

CIA Ferrara: attenzione al miele adulterato e carico di residui

Da ufficio stampa

L’apicoltura di qualità va tutelata così come il miele che non contiene sostanze dannose per l’uomo
ed è un alimento sano e dall’alto valore nutrizionale
FERRARA – L’apicoltura emiliano-romagnola, nonostante un 2016 che ha visto cali produttivi di oltre
il 60% di miele d’acacia, tiene ed è in crescita. Cresce il numero di alveari in regione che – in base ai
dati non definitivi della Banca dati apistica nazionale – sono oltre 110.000 e crescono gli apicoltori
attivi, 2.900 a livello regionale, che rendono vivo un importante comparto del settore agricolo.
Nonostante questi dati positivi, non mancano le criticità: da un lato i predatori delle api sempre più
numerosi, capaci di provocare gravi danni produttivi e dall’altro un mercato del miele dove la
concorrenza di prezzo dei prodotti industriali è enorme, a discapito spesso della qualità.
A segnalare i problemi dell’apicoltura ferrarese ed emiliano – romagnola è Valter Romanini,
apicoltore biologico di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara che da molti anni è impegnato nella
produzione di un miele certificato privo di residui e di altissima qualità.
«I problemi della produzione di miele 2016 sono stati molteplici – spiega Romanini – dalle condizioni
climatiche con un clima ventoso che ha letteralmente asciugato i fiori, ai diversi parassiti e predatori
che hanno falcidiato gli alveari. Parliamo naturalmente dell’acaro dell’ape, un parassita che si
riproduce negli alveari, nutrendosi delle larve di api che nascono deformi e muoiono ma anche
dell’Aethina Tumida, un coleottero capace di mandare letteralmente al collasso intere colonie di api
e poi, ultima sgradevole arrivata, la Vespa Velutina, un vero killer delle api da miele.
A questi fattori si aggiungono problemi legati ad un mercato dove la qualità del miele sembra
passare in secondo piano, a discapito degli apicoltori impegnati a produrre mieli ad alto valore
nutrizionale e del consumatore ignaro di mangiare un prodotto che con il miele ha davvero poco a
che fare. Il miele – continua Romanini – è, infatti, uno degli di alimenti con più casi di adulterazioni
per cause economiche. La ragione è molto semplice: la materia prima è costosa, le aziende non
vogliono immettere sul mercato un miele a prezzi non competitivi e dunque si cercano scorciatoie. Il
prodotto viene così diluito con zuccheri sintetici come sciroppo di mais, barbabietola e ultimamente
riso, difficilissimo da trovare con i metodi di indagine attuali per le frodi alimentari.
Noi apicoltori, se vogliamo continuare a rendere vitale questo importante settore, dobbiamo andare
in controtendenza, producendo un miele naturale, che conservi tutte le proprietà organolettiche e
possibilmente con zero residui. Per farlo dobbiamo fare molta attenzione ai luoghi dove collochiamo
gli alveari che devono essere più lontani possibile dagli inquinanti e dunque assicurarci che ci siano
piante e fiori adeguati perché il miele deve essere sano ma anche buono da mangiare. E soprattutto
dobbiamo contribuire a diffondere una cultura del miele di qualità che ha certamente un prezzo più
alto di quello industriale o prodotto senza seguire le regole, ma è davvero miele.»

Un caffè e un tè interculturale? Certo che sì…all’Istituto d’Istruzione Superiore Argenta-Portomaggiore con una lezione teorico-pratica

Da organizzatori

Ci sono un ragazzo rumeno, un moldavo, un tunisino, un tedesco, un napoletano…potrebbe essere l’inizio di una barzelletta, ma non lo è…. questo è l’insieme degli alunni che compongono la classe quarta A indirizzo sociosanitario dell’IPSIA di Argenta, che oggi ha voluto condividere usi e costumi delle proprie terre degustando un caffè ed un tè come si usa fare dalle loro parti! L’idea è venuta alle docenti Daniela Etro e Alessandra Ferlini, che assieme alla prof Teresa Fortunato , hanno voluto ‘amalgamare’ ancora di più la classe sopra menzionata parlando di alimentazione, di caffè e di tè. Dopo una parte teorica concernente l’origine, le peculiarità della pianta e i suoi effetti sull’organismo, si è passati ad analizzare le modalità di consumo in ogni Paese d’origine di ciascun alunno: dal caffè rumeno aromatizzato al limone e cannella, al caffè spagnolo imbevuto di alloro a quello napoletano fatto con la ‘cucumella’, al tè marocchino aromatizzato alla menta, al tè pakistano macchiato con il latte e a tanti altri ancora. Una lezione seria, coinvolgente, fondata sulla reciprocità valoriale e sulla condivisione di esperienze, che lascerà un ricordo indelebile nella mente di studenti e discenti, una lezione all’aroma di caffè e al sapore di tè!

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Giuseppe Povia a Ferrara venerdì 17 febbraio 2017 alle 21 nella Sala Estense di piazza Municipio

Da organizzatori

Il Gruppo Economia Cittadini di Ferrara, insieme a Emmaus (San Nicolò – FE) e con il patrocinio del Comune di Ferrara, ha organizzato venerdì 17 febbraio 2017 alle 21 nella Sala Estense di piazza Municipio, un incontro pubblico con l’obiettivo di fornire informazioni e spunti di riflessione sui temi economici, ponendoli alla portata di tutti i cittadini. Ciò sarà possibile anche utilizzando la musica e le parole dell’ultimo lavoro “Nuovo contrordine mondiale” di Giuseppe Povia, che nel corso dell’incontro eseguirà dal vivo diversi brani.

L’ingresso alla serata è a offerta libera.

 

Per informazioni www.gecofe.it – per prenotazioni inviare email a gruppoeconomia.fe@gmail.com

LE SCHEDE:

Il Gruppo Economia Cittadini di Ferrara – GECOFE è una libera associazione di cittadini impegnati sul territorio ferrarese a studiare e approfondire i temi dell’economia. Per comunicazioni e informazioni scrivere a gruppoeconomia.fe@gmail.com

Giuseppe POVIA nasce a Milano il 19 novembre 1972.

Nel 2003 vince la XIV edizione del Premio Città di Recanati (oggi Premio Musicultura) con il brano “Mia sorella” (canzone che tocca il tema dell’anoressia e della bulimia) elogiato da alcuni dei più grandi poeti d’Italia contemporanei come Alda Merini, Fernanda Pivano, Dacia Maraini.

Nel 2005 partecipa, fuori concorso, al Festival di Sanremo con la canzone “I bambini fanno ooh…”.

Nel 2006 vince la 56° Edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Vorrei avere il becco” e pubblica il secondo Album “I bambini fanno ooh… la storia continua” che raggiunge il disco d’oro per le oltre 45 mila copie vendute.

Nel 2009 arriva 2° alla 59° edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Luca era gay” e si aggiudica anche il Premio Sala Stampa Radio Tv. Il 20 febbraio esce il suo quarto Album “Centravanti di mestiere” in contemporanea in Italia, Germania, Francia, Svizzera ed Austria.
Vince, con il brano “Luca era gay”, il premio Mogol per il miglior testo tra le canzoni popolari italiane edite dal 1° gennaio 2008 al 28 febbraio 2009.
Nel 2010 partecipa alla 60° edizione del Festival di Sanremo con la canzone “La verità” e pubblica il suo sesto Album, un Ep intitolato “Scacco matto” che riceve il disco d’oro per le oltre 63 mila copie vendute ed oltre 250 mila download digitali.
Nell’ambito dei Wind Music Awards, riceve il premio delle associazioni di categoria Fimi, Pmi e Afi e pubblica il singolo “E non passi”.

Nel 2012 viene pubblicato il suo nuovo lavoro dal titolo “I ‘bambini’ fanno rock”.
Nasce al CMM di Grosseto la prima “Scuola per Cantautori” di cui lui è il Direttore Artistico.

Nel 2013 parte il progetto “Scuole in tour con Povia” che prevede incontri musicali e dibattito su canzoni a tematica sociale rivolto ai ragazzi degli istituti d’istruzione secondaria.

Ad aprile 2016 esce il doppio Cd dal titolo “NuovoContrordineMondiale” autoprodotto, autodistribuito e a tiratura limitata totalmente libero da multinazionali, grandi distribuzioni e portali digitali.

E alla fine arriva l’outlet: DeltaPo Family Destination, anima commerciale e occhio al territorio Unesco

Vado all’appuntamento, come d’accordo, per l’incontro con DeltaPo… il Delta del Po… parole che risvegliano in me vecchie memorie di studi scolastici.
Per certi versi, la storia del Delta del Po è a dir poco singolare. Per secoli una terra fertilissima e allo stesso tempo inospitale, con un passato travagliato, fatto di annosi conflitti, periodiche alluvioni e la perenne piaga della malaria. Un territorio conteso per l’importanza strategica e commerciale del suo fiume, lo stesso fiume che ciclicamente portava distruzione e morte alle popolazioni che abitavano le sue sponde.download
“Diamante! Diamante! Per l’acqua e per il sale!” era il grido di battaglia dei fanti dell’esercito di Ercole I d’Este che, assieme agli alleati mantovani e bolognesi, difendeva le sponde settentrionali del Po dall’attacco dell’armata della Serenissima nel lontano 1482. Forse proprio lì, nel luogo dell’appuntamento, infuriò una delle tante battaglie tra Estensi e Veneziani, nei due anni di guerra per il controllo dei traffici commerciali (soprattutto del commercio del sale) dal mare ai Ducati della Pianura Padana fino al Ducato di Savoia. La vasta pianura alluvionale si è sempre prestata alla perfezione come teatro ideale di battaglie campali.
Alluvionale, appunto… Esattamente lì, infatti, a Malcantone nei pressi di Occhiobello, sessantasei anni fa si ruppero gli argini provocando la più disastrosa alluvione che l’Italia ricordi.
Per fortuna, i drammi di quest’angolo di territorio sono ormai retaggio di un passato morto e sepolto per sempre.
E se il buon giorno si vede dal mattino, quel giorno è iniziato con una splendida mattinata di sole benaugurante.
Era mercoledì 25 gennaio quando si è tenuto l’incontro tra lo staff di DeltaPo e i giornalisti. goccia
La prima cosa che mi colpisce è il logo: una goccia d’acqua, ma potrebbe essere anche una fiamma, una foglia, in ogni caso un richiamo alla natura; l’acqua è comunque il riferimento d’obbligo per un progetto espressamente legato al Po e al suo territorio. Questo logo, dalle linee curve e avvolgenti, mi piace molto. L’impressione è che la strada che DeltaPo sta per intraprendere sia iniziata sotto i migliori auspici.
DeltaPo - Apriamo
Un’organizzazione impeccabile ci ha dato appuntamento nell’ampia sala illuminata dell’edificio principale del moderno Centro Direzionale di DeltaPo Outlet, dove veniamo accolti per assistere alla presentazione dell’evento condotto da Gianluca Gerosa, Direttore Generale del Marketing del grande complesso commerciale.
Ma che cos’è DeltaPo Outlet?
L’errore più comune sarebbe proprio definirlo un grande centro commerciale, in effetti non è così: DeltaPo Outlet nasce ed è stato pensato come un centro di aggregazione e di promozione delle molteplici realtà presenti nel vasto territorio del Delta del Po. Il nome scelto non è casuale e rispecchia quella che è la filosofia del progetto, cioè fare conoscere al mondo il grande potenziale attrattivo di un’area fino ad oggi quasi ignorata, persino dai suoi stessi abitanti. Eppure la ricchezza storica, culturale e ambientale del Delta è stata ufficialmente riconosciuta anche a livello internazionale proprio dall’Unesco, che nel 2015 ha proclamato il Parco del Delta Patrimonio dell’Umanità, inserendo gli oltre 140 mila ettari del suo territorio nella propria rete di riserve ambientali protette.Fiume_Po_a_Boretto
Quindi, che fare per valorizzare questo patrimonio?
In proposito quelli di DeltaPo Outlet hanno le idee chiare. Innanzitutto creare una rete di promozione internazionale rivolta ai mercati emergenti. E per questo è stata avviata da tempo una stretta collaborazione con esperti operatori internazionali in grado di far conoscere le innumerevoli attrazioni del nostro territorio. I paesi coinvolti appartengono soprattutto all’area dell’est europeo, come i nuovi stati dell’Ex Jugoslavia, poi l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Russia, ma anche l’Austria e la Francia. Le prospettive sono interessanti, in un territorio che comprende essenzialmente le province di Ferrara e Rovigo, con una popolazione complessiva intorno al mezzo milione di abitanti, ma con un afflusso di turisti che negli ultimi anni ha toccato punte di oltre cinque milioni di presenze l’anno. Quest’ultimo dato ci fa comprendere bene che l’interesse attorno al Delta c’è eccome, nonostante ancora oggi questo territorio continui ad essere considerato da molti un’area “depressa” e, per ciò che riguarda il tasso occupazionale, resti tuttora tra i meno virtuosi del nord-est.
Tuttavia, il potenziale valore del territorio è indiscutibile, l’offerta è vasta e variegata.
Tanti sono i motivi d’interesse: la storia ricca e avventurosa di una terra di confine; il valore architettonico e artistico di una importante città rinascimentale come Ferrara; le specialità tipiche della gastronomia veneta e emiliana; il fascino e l’atmosfera senza tempo, eterea e ammantata di mistero, delle valli del Delta, col suo reticolo di corsi d’acqua, le sue lagune e le sue pinete; e per finire, l’attrazione dei centri balneari posti sul litorale, partendo da Rosolina e l’Isola di Albarella a nord, arrivando fino a Comacchio e ai suoi sette Lidi a sud. Questi sono i principali punti di forza del nostro territorio che gli ideatori di DeltaPo vogliono promuovere, proponendoli nell’Outlet di Occhiobello attraverso un fitto calendario di eventi in programma nei prossimi mesi.
In fondo la definizione di outlet, in questo caso, è a dir poco riduttiva. Gianluca Gerosa parla di luogo d’incontro e aggregazione per famiglie.
IMG-20160414-WA0006-smallNel progetto, giunto a compimento dopo una travagliata gestazione, è prevista una vasta area dedicata alla ristorazione e al divertimento, con un occhio di riguardo all’aspetto naturalistico attraverso la realizzazione di un percorso attrezzato con aiuole e piante uniche, che sarà arricchito prossimamente da una serie di presentazioni e approfondimenti a tema ambientale.
Insomma, non solo un’area commerciale in cui comprare risparmiando, ma anche e soprattutto un luogo di svago e di incontro per famiglie; per i viaggiatori e i turisti, così come per gli abitanti del posto. Un luogo in cui trascorrere il proprio tempo libero scoprendo le bellezze insospettabili di un territorio con prospettive ancora tutte da esplorare.
Una posizione ideale, strategica, posta al confine tra Veneto ed Emilia, a metà strada tra Venezia, Ravenna e il mare, a due passi da Ferrara e proprio davanti all’uscita dell’autostrada Bologna-Padova.
Come dicevo, i presupposti per un futuro roseo e di successo ci sono tutti.
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Prevenire la violenza di genere con la cultura del rispetto: Monica Borghi e Michele Poli sensibilizzeranno gli allievi dell’Einaudi martedì 7 febbraio (ore 10:10-12:10) in un incontro aperto ai cittadini

Da organizzatori

La seconda parte dell’anno scolastico porrà all’attenzione dei ferraresi una nuova serie di conferenze e convegni organizzati dall’Istituto di Istruzione Superiore Luigi Einaudi nell’ambito del ciclo ‘ApertaMente’: le porte della scuola di via Savonarola n. 32 per questi eventi si aprono infatti per consentire a chiunque di assistere a dibattiti con esperti su argomenti rilevanti e spesso di attualità: tale è certamente l’incontro che inaugura il 2017 di ‘ApertaMente’, in programma martedì 7 febbraio (ore 10,10-12,10) quando nell’Aula magna dell’Istituto alcune classi dialogheranno con la dott.ssa Monica Borghi e il dott. Michele Poli sul drammatico tema della violenza contro le donne; il confronto con gli studenti avrà lo scopo di attivare riflessioni sulle conseguenze pericolose della violenza contro le donne e su quello che l’umiliazione e l’insicurezza possono provocare, se alimentate e appoggiate dai pari e da stili di vita non esemplari delle figure adulte di riferimento.

Il percorso partirà dal presupposto che la violenza di genere, riconosciuta oggi dalla comunità internazionale, è una violazione dei diritti umani fondamentali. All’interno dell’approfondimento di queste dinamiche saranno evidenziate le differenze e le rigide divisioni dei ruoli tra i generi e si rileverà come proprio la mancanza di una cultura del rispetto, della pace e dell’ascolto provochi situazioni di dominio e controllo. I drammatici effetti sono spesso riportati dalla cronaca, che quasi quotidianamente ci dà notizia di donne uccise per mano di uomini. Partendo da alcuni errati stereotipi della società in cui viviamo, Borghi e Poli giungeranno così a mettere a nudo gli effetti negativi che molte sbagliate convenzioni sociali possono avere anche sulle vite di singoli ragazzi e ragazze. Gli stereotipi non solo portano a forzature, ma alzano muri, costringono alla non comunicazione e bloccano ogni tipo di evoluzione e di creatività.

La dott.ssa Monica Borghi dall’anno 2000 collabora attivamente ed è socia del Centro Donna Giustizia, Centro Antiviolenza di Ferrara, che aderisce alla rete D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza – che conta 78 centri analoghi del territorio italiano; all’interno del Centro Donna Giustizia coordina dal 2001 il progetto ‘Uscire dalla violenza’, per donne sole o con figli/e che subiscono violenza, ed è referente della Casa Rifugio ad alta protezione per donne sole o con figli/e che scappano da situazioni di violenza. Il dott. Michele Poli, presidente e coordinatore del Centro di Ascolto uomini Maltrattanti di Ferrara (CAM), è tra i soci fondatori del primo centro in Italia per autori di violenza nelle relazioni di intimità, il Centro di Ascolto uomini Maltrattanti di Firenze, e fa parte dell’associazione nazionale Maschile Plurale, che raccoglie in rete i gruppi maschili e singoli individui che sostengono il punto di vista maschile contro la violenza agita sulle donne.

[nella foto: Michele Poli, presidente e coordinatore del CAM]

foto Michele Poli

Lavoro. Ex Bredamenarinibus, la Regione chiede il rispetto degli accordi per il rilancio industriale: “Convocazione in tempi rapidi del Tavolo di monitoraggio”

Da ufficio stampa

Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi incontrano la delegazione sindacale di Fiom, Fim, Uilm e le Rsu preoccupati per lo stallo dell’azienda su investimenti e ristrutturazione dello stabilimento di Bologna: “Produzione a rischio”

Bologna- La Regione Emilia-Romagna chiede il rispetto degli accordi per il rilancio industriale dell’ex Bredamenarinibus, oggi Industria Italiana Autobus, a partire dal sito produttivo di Bologna. E si è subito attivata con il ministero del Sviluppo economico perché venga convocato in tempi rapidi il Tavolo di monitoraggio per la verifica di quanto fatto in merito alle intese sottoscritte. E’ quanto emerso al termine dell’incontro avvenuto nel pomeriggio di oggi in Regione fra il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, e le segreterie provinciali e regionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil e le Rsu di IIA, incontro richiesto dai rappresentanti dei lavoratori per denunciare lo stallo da parte dell’azienda su quanto previsto dagli accordi. In particolare, in merito agli investimenti programmati, i posti di lavoro, la ristrutturazione dello stabilimento e delle linee produttive, con la produzione al momento ancora ferma, e, hanno sottolineato, il rischio che nemmeno vi sia la copertura economica da parte della proprietà per l’anticipo della Cassa integrazione. Da qui la richiesta di attivare le verifica del rispetto degli accordi, coinvolgendo l’azienda, i sindacati, il Governo e la Regione stessa.
“Chiediamo il rispetto degli accordi- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Costi– stiamo infatti parlando di un’azienda e di un sito produttivo come quello di Bologna che rappresentano un patrimonio di conoscenze e professionalità che va assolutamente salvaguardato e sul quale ci siamo tutti impegnati in tal senso. Le cose che ci sono state riportate dai rappresentanti dei lavoratori ci preoccupano e ci impegnano a chiedere la rapida convocazione del tavolo di monitoraggio. Non appena ci avevano chiesto l’incontro ci eravamo attivati col ministero, ricevendo rassicurazioni sulla convocazione entro fine mese, ora torneremo a premere per avere l’indicazione della data nel giro di pochi giorni. Nel frattempo- chiudono Bonaccini e Costi- coordinandoci con la Citta Metropolitana e il Comune di Bologna acquisiremo ogni informazione possibile utile a fare chiarezza e ad avere le garanzie necessarie”.Al termine dell’incontro, Bonaccini e Costi hanno incontrato i lavoratori dell’ex Bredamenarinibus che avevano organizzato un presidio davanti alla sede della Regione (vedi foto allegate).

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Arriva a Ferrara il concorso fotografico di Riaperture. Ancora due settimane per partecipare

Da organizzatori

Dal 17 al 19 marzo si terrà a Ferrara la prima edizione del festival di fotografia ‘Riaperture’. Per la prima volta in città una rassegna fotografica con mostre, workshop, letture portfolio e altro ancora, che riempirà luoghi di Ferrara riaperti per l’occasione. Il festival porta in città anche il concorso fotografico nazionale ‘Luoghi comuni’, tema anche della rassegna: fino al 14 febbraio è possibile partecipare inviando i propri lavori.

Il concorso è organizzato dall’associazione Riaperture, fondata lo scorso anno e attiva in città con eventi dedicata alla fotografia. In vista del festival a marzo, è stato lanciato il concorso che propone lo stesso tema che sarà sviscerato dai fotografi ospiti a Ferrara, i luoghi comuni: guardare la realtà come non si fa mai, smontandone le consuetudini e mostrando altre facce del mondo che ci circonda. In queste settimane l’associazione sta raccogliendo le fotografie giunte da tutta Italia, e rinnova l’invito a partecipare scegliendo una delle due sezioni proposte: Singola Foto o Progetto fotografico.

L’attività di Riaperture si concentra sul festival ma cerca di offrire spunti anche a fotografi non professionisti: è un concorso su scala nazionale che non cerca risposte ma vuole innescare domande nei partecipanti, invitandoli a non scegliere la soluzione più comoda per i propri scatti. Una sfida e uno stimolo a inseguire la qualità che trova risposta anche nel presidente della giuria chiamato a giudicare i lavori dei partecipanti: Mustafa Sabbagh, fotografo apprezzato in tutto il mondo, che a Ferrara vive e dimostra come in città ci siano risorse culturali e umane apprezzate con cui è possibile interagire. Il concorso dà anche l’opportunità, a chi ama la fotografia ma non ha ancora mai esposto pubblicamente, di far parte del programma ufficiale del festival: le foto dei vincitori infatti faranno parte di una delle mostre di Riaperture, dal 17 al 19 marzo, ospitate nella sede principale a Factory Grisù.

Per partecipare al concorso c’è tempo fino al 14 febbraio. Collegandosi al sito della manifestazione si potrà compilare il modulo di iscrizione, leggere il regolamento e le informazioni sulla partecipazione e la quota di iscrizione, a seconda della categoria scelta.

In parallelo è stato lanciato un concorso sullo stesso tema ma aperto solo a studenti e studentesse delle scuole superiori di Ferrara. La caratteristica di questa sezione del concorso è il mezzo scelto per scattare le foto: sarà possibile partecipare soltanto con immagini prodotte con il cellulare. Per smentire la facilità e la frenesia con la quale si scatta usando il telefono, e dimostrando come sia possibile produrre materiale di qualità anche con strumenti che usiamo tutti i giorni. Il concorso per le scuole è realizzato in collaborazione con Emilbanca, che metterà a disposizione i premi in palio per i vincitori. La scadenza per le scuole è fissata al 28 febbraio.

Riaperture Photofestival Ferrara porta la fotografia in luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per riaccendere l’attenzione su di loro, attraverso le mostre di Barbara Baiocchi, Giovanni Cocco, Simone D’Angelo, Danilo Garcia Di Meo, DiscoEmilia, Francesca Iòvene, Massimo Mastrorillo, Sara Munari, Luis Leite, Luana Rigolli e Giovanni Troilo. Fotografi di fama internazionale insieme a giovani e validi autori indagheranno il tema della prima edizione di Riaperture, dedicato ai “luoghi comuni”. Il programma del festival prevede anche letture portfolio, visite guidate dei fotografi nelle loro esposizioni, talk e conferenze, laboratori per bambini e altro ancora.

Il concorso fotografico di Riaperture è realizzato in collaborazione con RCE Foto Rovigo: sono previsti premi per i vincitori nella categoria foto singola e progetto fotografico, oltre alla già citata possibilità di esporre in uno dei luoghi del festival a marzo. La giuria, composta da fotografi professionisti, sarà presieduta da Mustafa Sabbagh.

Riaperture è organizzato dall’associazione culturale omonima, fondata nel maggio 2016 da un gruppo di fotografi, professionisti e non, che si sono riuniti per cercare di portare a Ferrara qualcosa che prima non c’era: un festival di fotografia, innanzitutto, ma anche la spinta a riaprire attività commerciali abbandonate o spazi pubblici chiusi. “Riaperture”, un nome che sottolinea la volontà di riaprire una città e riaprire anche i nostri occhi sulla realtà circostante, grazie a una fotografia di qualità.

Organizzazione, sponsor e partner del progetto

Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’associazione culturale Riaperture.

Ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù, che metterà a disposizione alcuni dei suoi spazi per ospitare mostre ed eventi di Riaperture.

Il concorso fotografico è sponsorizzato da RCE Foto.

Contatti

Giacomo Brini 3200152974

Fabio Zecchi 34892115311

email stampa@riaperture.com

web www.riaperture.com

facebook facebook.com/riaperture

Mustafa Sabbagh - presidente giuria concorso www.giacomobrini.it

Ricostruzione post terremoto. Aziende agricole, semplificate le procedure per le varianti ai progetti strutturali. Entro il 10 marzo possibile richiedere la rivalutazione dei danni

Da ufficio stampa

Il presidente Bonaccini firma un’ordinanza che introduce diverse novità per le domande di aziende agricole e imprese

Bologna – Una maggiore semplificazione nella presentazione delle varianti dei progetti di ricostruzione degli immobili produttivi e un’ulteriore attenzione alla ricostruzione del settore agricolo.
Sono i punti chiave dell’ordinanza n. 2 del 3 febbraio 2017 firmata da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato alla Ricostruzione, relativa alle modifiche alle ordinanze commissariali n. 14 del 21 marzo 2016 e n. 57 del 12 ottobre 2012.

Tra le novità previste dal provvedimento troviamo innanzitutto la semplificazione nella presentazione dei SAL  (Stato d’avanzamento lavori) in variante dei progetti già approvati e in corso di realizzazione, limitando a pochi casi la necessità di introdurre modifiche alla domanda di contributo.

La seconda novità interessa le aziende agricole che hanno presentato progetti strutturali e che non hanno completato la ristrutturazione: entro il 10 marzo potranno richiedere la rivalutazione dei danni agli edifici. Le richieste saranno riesaminate ed è previsto un sopralluogo in azienda da parte del Servizio geologico, sismico e dei suoli della Regione Emilia-Romagna che stabilirà definitivamente le condizioni di danno della struttura.

La terza prevede l’opportunità di richiedere la revisione delle istruttorie effettuate sulle strutture in muratura, o assimilabili all’edilizia residenziale, destinate esclusivamente a residenze o domicili pertinenziali delle imprese agricole. Il calcolo del contributo potrà essere adeguato a quello previsto per gli interventi su immobili della stessa tipologia presentati su piattaforma Mude.

Un’ulteriore importante disposizione è rappresentata dall’introduzione di specifiche modalità di riconoscimento dei danni e la concessione dei contributi per le imprese che erano attive al momento del sisma e oggi sono in fallimento con procedura di concordato preventivo liquidatorio o liquidazione coatta amministrativa del beneficiario.

L’ordinanza è consultabile sul sito http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).

Grande successo per il Consorzio Visit Ferrara a Bruxelles

Da ufficio stampa

Consorzio Visit Ferrara, che raggruppa circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia ferrarese, ha ottenuto grande successo al BTExpo, la fiera belga per i professionisti del turismo tenutasi a Bruxelles il 2 e il 3 febbraio. Tanti visitatori hanno mostrato interesse per la regione Emilia Romagna e molti hanno dichiarato di conoscere Ferrara o di averla già visitata.

 

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara

Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu

Ufficio stampa -> http://www.ellastudio.it

Fiera BTE di Bruxelles

 

La newsletter del 3 febbraio 2017

Da ufficio stampa

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 9 febbraio alle 11 nella Sala degli Arazzi del Municipio di Ferrara

Presentazione dell’edizione 2017 del ‘Carnevale Rinascimentale a Ferrara’

03-02-2017

Giovedì 9 febbraio alle 11 nella sala degli Arazzi della residenza municipale (piazza Municipio 2 – Ferrara), sarà illustrato alla stampa il programma delle iniziative culturali e ricreative promosse dall’Amministrazione comunale, con il coordinamento del Consorzio Visit Ferrara e la collaborazione di numerose istituzioni e associazioni cittadine, in occasione dell’edizione 2017 del ‘Carnevale Rinascimentale a Ferrara’, dal 23 al 26 febbraio prossimi.
All’incontro con i giornalisti interverranno, tra gli altri, il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, gli assessori comunali Aldo Modonesi e Roberto Serra, il presidente e il direttore del Consorzio Visit Ferrara Matteo Ludergnani e Donato Concato, il presidente dell’Ente Palio Stefano Di Brindisi e i rappresentanti delle associazioni coinvolte nell’iniziativa.

 

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione volume lunedì 6 febbraio alle 17

Alla scoperta del ruolo delle donne nella scienza moderna

03-02-2017

Propone un percorso alla scoperta del ruolo e del lavoro delle donne nella scienza moderna, il volume a cura di Antonella Cagnolati e Sandra Rossetti ‘Donne e scienza’ che sarà presentato lunedì 6 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Nel corso dell’incontro dialogheranno con le curatrici Paola Boldrini e Fulvia Signani.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
‘Donne e scienza. Dall’esclusione al protagonismo consapevole’
(Collana “Donne nella storia”, Aracne, Roma, 1° edizione 2015, 2° edizione accresciuta 2016)
Il volume propone un percorso di problematizzazione della scienza moderna alla luce della tematica di genere. I saggi presenti segnalano il sessismo della cultura scientifica che limita l’ingresso delle donne nella scienza e compromette la loro carriera, sia come possibilità di accesso ai fondi e agli stanziamenti, sia come loro posizionamento ai vertici della gerarchia professionale. Alla denuncia del problema relativo alle pari opportunità nei luoghi di lavoro si affianca la critica al sessismo presente negli stessi paradigmi e metodi della ricerca scientifica. Una delle caratteristiche del pensiero scientifico sorto all’inizio dell’età moderna e affermatosi nei secoli successivi è da vedersi, infatti, nell’approccio riduzionistico con cui gli scienziati, prevalentemente di sesso maschile, hanno studiato e gestito il fenomeno della vita, concepito come un aggregato di elementi la cui interazione dipende da un funzionamento meccanicistico simile a quello che governa gli orologi e gli altri automi. In contrapposizione a tale approccio, le autrici e gli autori di questo volume prospettano modelli di saperi e di pratiche (l’ecofemminismo, la lotta alla vivisezione, la medicina narrativa e di genere, ecc.) più rispettosi della complessità che caratterizza le forme di vita e più capaci di armonizzarsi con le esigenze di protezione, tutela e cura di cui esse necessitano.

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 7 febbraio alle 17 nella sala di via Ferrariola a San Giorgio

Storie col brivido per bambini dai 3 ai 10 anni

03-02-2017

Martedì 7 febbraio alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) riprende il ciclo di appuntamenti con le letture per bimbi dai 3 ai 10 anni “Io leggo a te e tu leggi a me” sul tema del mese intitolato “Storie col brrrivido”.

I temi misteriosi e magici che tengono con il fiato sospeso caratterizzano infatti gli incontri di febbraio. L’appuntamento di questa settimana sarà dedicato alla lettura di ‘La strega più cattiva del mondo’ di K.Umanski. Dopo la narrazione da parte della persona adulta, come ormai consuetudine verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimesi a loro volta in veste di narratori in erba, portando le proprie proposte.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 7 febbraio alle 17.20 nella sala di via Arginone a Porotto

Racconti mostruosi per bambini dai 2 agli 8 anni

03-02-2017

E’ dedicato a narrazioni e animazioni mostruose l’appuntamento con il nuovo ciclo di letture ‘Belle storie a Porotto’, in programma martedì 7 febbraio alle 17.20 per bambini dai 2 agli 8 anni e oltre, alla biblioteca Aldo Luppi di via Arginone 320 a Porotto.

La stagione con letture dedicate ai più piccoli prosegue con storie di personaggi mostruosi: “Il mostro peloso” e “Gruffalò è la sua piccolina”. Al termine dell’iniziativa ci sarà un piccolo laboratorio sempre a cura dei volontari del gruppo ‘Briciole di fole’, che curano l’attività di promozione della lettura.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

INTERROGAZIONE – Presentata dal gruppo M5S in Consiglio comunale

Richiesta in merito al mercato rionale dell’acquedotto

03-02-2017

Questa l’interrogazione pervenuta:
– il consigliere Fochi (gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Commercio Roberto Serra in merito al mercato rionale dell’Acquedotto (piazza XXIV Maggio).

 

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

GIORNO DEL RICORDO 2017 – Programma di iniziative e incontri tra il 9 febbraio e l’1 marzo

Ferrara torna a ricordare il doloroso esodo dal confine orientale e i suoi tanti protagonisti

03-02-2017

A settant’anni dal Trattato di Parigi che ha ridisegnato il confine orientale italiano, Ferrara torna a rievocare, in occasione del ‘Giorno del Ricordo’, le vicende di quelle terre e delle loro genti durante e dopo la Seconda guerra mondiale. E lo fa anche quest’anno con una serie di iniziative, tra cerimonie, incontri di approfondimento e proposte musicali, fra il 9 febbraio e l’1 marzo prossimi, che mirano a ripercorrere alcuni degli avvenimenti più drammatici della recente storia italiana e a commemorare i suoi tanti sventurati protagonisti. A completare il calendario sarà poi una nutrita serie di incontri riservati agli studenti delle scuole del territorio.
Regista e coordinatore del programma di eventi è, come di consueto, il Comitato di Ferrara dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con la collaborazione del Comune di Ferrara, del Museo civico del Risorgimento e della Resistenza, della sezione cittadina dell’associazione nazionale Partigiani cristiani e dell’Istituto di Storia contemporanea di Ferrara.
Del calendario e del significato delle iniziative hanno parlato stamani (3 febbraio) in conferenza stampa il vicesindaco Massimo Maisto, il presidente del Comitato ferrarese dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia Flavio Rabar e Achille Galassi, docente del Conservatorio musicale “G.Frescobaldi” di Ferrara.
Ringraziando gli organizzatori del programma Maisto ha sottolineato come “Ferrara sia una delle città che, in Italia, ha preso con maggiore impegno la celebrazione del Giorno del Ricordo, unendo alle iniziative istituzionali, come l’intitolazione, un anno fa, della rotonda di corso Isonzo ai Martiri delle foibe, che il 10 febbraio prossimo ricorderemo con una cerimonia, a eventi culturali e di approfondimento che trasformano il ricordo in qualcosa di vivo”.
“Dal 2007 – ha ricordato Rabar – la nostra associazione, grazie al supporto del Comune e di tanti altri soggetti cittadini, organizza ogni anno un programma di eventi per celebrare questa ricorrenza e ricordare il dramma di chi ha vissuto l’esodo. Quest’anno ricorrono tra l’altro i settant’anni dal Trattato di Parigi che ha determinato il tragico incremento delle uscite degli italiani dalle terre divenute della Jugoslavia, e il loro esodo incontro a un incerto destino. Gli esuli italiani – ha rammentato ancora Rabar – furono circa 350mila, 80mila dei quali emigrarono in Australia, Stati Uniti, Canada, Uruguay e altri Stati ancora, mentre tutti gli altri si stabilirono, fra mille difficoltà, in un’Italia segnata da anni di guerra”.
“Anche quest’anno – ha svelato Achille Galassi – abbiamo voluto dedicare l’ormai tradizionale concerto del Giorno del ricordo, previsto per sabato 11 febbraio alle 16 a palazzo Bonacossi, a un autore istriano, scegliendo per l’occasione Antonio Smareglia, di cui proporremo musiche tratte dall’opera ‘Nozze istriane'”.

 

RICORDO DI UN ESODO – INCONTRI TRA I RICORDI

PROGRAMMA:

GIOVEDI’ 9 FEBBRAIO 2017 – ore 15,30
Comune di Codigoro – Palazzo del Vescovo – Riviera Cavallotti, 27

Incontro con la cittadinanza su “Istria, Fiume e Dalmazia – Avvenimenti e conseguenze”. Illustrazione degli eventi da parte della Prof.ssa Anna Quarzi, Direttrice dell’Istituto dì Storia Contemporanea di Ferrara e di Flavio Rabar, Presidente del Comitato Provinciale di Ferrara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ricorderà la figura dell’Aw. Alceo Ranzato, esule da Fiume, affermato professionista che ricoprì la carica di Vice Sindaco di Codigoro.

VENERDI’ 10 FEBBRAIO 2017 – ore 12,00
Ferrara – Rotonda confluenza Corso Isonzo, Corso Piave, Via Ripagrande, Via Piangipane

Omaggio ai “Martiri delle Foibe”, cui è intitolata la rotonda. Deposizione di corona d’alloro, alla presenza di Autorità, Associazioni, Cittadinanza ed una rappresentanza di Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati di Ferrara.

VENERDI’ 10 FEBBRAIO 2017 – ore 16,00
Prefettura di Ferrara, C.so Ercole I D’Este, 16

Tradizionale incontro degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati e della Cittadinanza con il Prefetto di Ferrara, Dott. Michele Tortora e le Autorità cittadine. Partecipazione ed esibizione di musicisti del Conservatorio Musicale di Ferrara.

SABATO 11 FEBBRAIO 2017 – ore 16,00
Ferrara – Palazzo Bonacossi – Via Cisterna del Follo, 5
Tradizionale concerto pomeridiano del Conservatorio di Musica di Ferrara “Girolamo Frescobaldi” in occasione del “Giorno del Ricordo 2017”

DOMENICA 12 FEBBRARIO 2017 – ore 10,30
Duomo di Ferrara – Piazza Cattedrale
Durante la Santa Messa domenicale, il celebrante ricorderà le genti dell’Istria, Fiume e Dalmazia. Alla fine della Santa Messa lettura della “Preghiera per l’infoibato”, scritta da S.E. Mons. Antonio Santin, Vescovo della Diocesi di Trieste e Capodistria dal 1938 al 1975.

VENERDI’ 24 FEBBRAIO 2017 – ore 10,30
Ferrara – Istituto “Vergani Nararra” – Via Sogari, 3
Incontro con gli studenti e la cittadinanza in occasione del 70° anniversario del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, a cura del Prof. Davide Rossi, nipote di esuli istriani, docente di Storia e Tecnica delle Codificazioni e Costituzi­oni Europee, presso l’Università di Trieste, Vice Presidente di Coordinamento Adriatico che interverrà su: “A settant’anni dal Trattato di Pace di Parigi (1947/2017): una questione adriatica ancora irrisolta?”
Precederà un intervento di Enrico Trevisani, storico ferrarese dell’Archivio Storico Comunale di Ferrara.

MERCOLEDI’ 1 MARZO 2017 – ore 21,00
Ferrara – Casa della Patria “Pico Cavalieri” – C.so Giovecca, 165
In collaborazione con l’Associazione Culturale di Ricerche Storiche “Pico Cavalieri”
La Prof ssa Licia Giadrossi di Trieste, di famiglia lussignana, tratterà “La storia ed i personaggi di Lussino”

 

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
GIORNO DEL RICORDO 2017

Ricorre quest’anno il settantesimo anniversario del Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, ratificato dall’Assemblea Costituente il 31 luglio 1947 (262 favorevoli, 68 contrari e 80 astenuti) ed entrato in vigore il 15 settembre 1947.
Da quella data passavano, anche formalmente, alla Jugoslavia l’Istria, le città di Fiume e di Pola e le isole di Cherso e Lussino. La costituzione del Territorio Libero di Trieste, diviso in due parti: una zona “A” con Trieste amministrata da un governo militare alleato ed una zona “B” con le cittadine di Capodistria, Pirano, Umago, Cittanova e Buie, amministrata dalla Jugoslavia. Tale situazione ebbe una prima definizione nel 1954 con il ritiro degli alleati da Trieste ed il passaggio della zona “A” (salvo piccoli aggiustamenti) all’amministrazione italiana. Il tutto trovò la sistemazione definitiva nel 1975 con il trattato di Osimo.
La tribolata sistemazione dei territori della Venezia Giulia e Dalmazia, con la caduta dell’Impero Austro-Ungarico dopo la Prima Guerra Mondiale, portarono all’Italia l’Istria, Fiume, Zara e le Isole di Cherso e Lussino, permanendo la significativa presenza di popolazioni slovene e croate, vissute in un clima di continui contatti con gli Italiani del luogo.
Pur avendo presente che allora in Europa nessuno Stato aveva una legislazione a tutela delle minoranze, l’avvento del fascismo portò a forti discriminazioni nei confronti di sloveni e croati (chiusura di scuole, di associazioni, obbligo di usare esclusivamente la lingua italiana, cambiamento della toponomastica, ecc.). La situazione si fece più tesa con l’invasione, il 6 aprile 1941, della Jugoslavia da parte di tedeschi, italiani, ungheresi e bulgari, unitamente alle diverse forze del Paese schierate con gli invasori. La lotta fu particolarmente dura, con efferati episodi di violenze, ed alla fine, anche con l’appoggio anglo americano, prevalsero i Partigiani di Tito che presero possesso dei territori della Venezia Giulia, di Fiume e di Zara.
Già dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i partigiani di Tito presero possesso di tutta l’Istria (ad eccezione delle città di Trieste, Gorizia, Pola e Fiume), l’esercito italiano era in completa dissoluzione e si scatenò un’ondata di violenza nei confronti degli italiani, centinaia dei quali  vennero gettati nelle foibe. Con il ritorno dei tedeschi, dai primi di ottobre 1943 vennero esplorate alcune foibe ed estratti oltre 200 cadaveri, poi le vicende della guerra impedirono altre esplorazioni. Quando la guerra stava volgendo al termine, il 1° maggio 1945 l’esercito (ormai tale era diventato) jugoslavo prese possesso di Trieste ed il 3 maggio di Fiume e Pola e degli altri territori. Si ripeterono le persecuzioni e violenze, non solo nei confronti dei fascisti ma anche di componenti del Comitato di Liberazione Nazionale di Trieste e di esponenti di partiti antifascisti che erano contrari all’annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia. Fra coloro che vennero gettati nelle foibe, fucilati, annegati, morti nei campi di prigionia di Tito e nelle marce per arrivarci, migliaia furono le vittime. Non furono solo vendette (come avvennero dopo la guerra in tutta l’Europa) ma un preciso disegno politico. Il 21 luglio 1991 in un’intervista a “Panorama” Milovan Gilas (stretto collaboratore di Tito durante la guerra) disse: “Nel 1946 io e Edward Kaedelj – altro stretto collaboratore di Tito – andammo in Istria a organizzare la propaganda anti italiana. Bisognava indurre gli italiani ad andare via con pressioni di ogni tipo”.
E gli italiani, che in quelle terre si trovavano da secoli, in particolare dopo la firma del Trattato di Pace, lasciarono le loro case per la forzata rimozione dell’italianità, le politiche violente e repressive attuate dai seguaci di Tito e la sensazione assai forte di essere separati per sempre dalla madrepatria. Circa 350.000 italiani lasciarono i luoghi natii, accusati in Italia dal Partito Comunista di essere nazionalisti, fascisti o sfruttatori degli abitanti sloveni e croati. Non ci furono differenze di classe, fu la popolazione italiana in blocco a lasciare la propria terra. Dai dati forniti dall’Opera per l’assistenza ai profughi risulta che: il 45,6% erano operai, il 17,6% impiegati e dirigenti, il 7,7% commercianti ed artigiani, il 5,7% libere professioni, il restante 23,4% bambini, anziani e persone non in condizione lavorativa.
In Italia, uscita sconfitta dalla guerra e con città ove erano evidenti i segni dei bombardamenti aerei, gli esuli vennero sistemati in caserme dismesse, in campi di prigionia per soldati alleati, in scuole ed altri ricoveri di fortuna, come alla Risiera di San Sabba a Trieste, ove esisteva l’unico forno crematorio in Italia; a Fossoli (MO), prima campo di prigionia per soldati alleati, poi dopo l’8 settembre 1943,campo di transito per partigiani, ebrei, oppositori antifascisti, avviati verso un incerto destino; e a Fraschette (FR) ex campo di internamento per civili jugoslavi. Circa 80.000 Giuliano Dalmati emigrarono verso Australia, Stati Uniti, Canada, Uruguay ed altre mete ancora, altri riuscirono a trovare una sistemazione autonoma, i rimanenti inviati in uno dei 109 campi profughi sparsi in tutta la penisola. Quest’ultima sistemazione durò molti anni, nel 1963 esistevano ancora 15 campi profughi con la presenza di 8.493 esuli e solo negli anni ’70 la situazione si concluse.
La capacità dei profughi di risollevarsi dipese principalmente dalla loro proverbiale dedizione al lavoro, rispetto per le leggi e per il prossimo.

SCUOLA DI MUSICA MODERNA – Domenica 5 febbraio alle 15.30 nell’aula magna Stefano Tassinari (via Darsena 57)

Guida all’ascolto della musica barocca

03-02-2017

Un appuntamento di “Guida all’ascolto – Itinerari nella musica classica” con ingresso libero quello in programma per domenica 5 febbraio 2017 alle 15.30 nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di musica moderna di Ferrara, via Darsena 57. Il tema dell’incontro, “Splendori del Barocco: Germania, Francia, Inghilterra”, è a cura del musicista e docente Ludovico Bignardi.

Comunicato a cura degli organizzatori

Per il quinto anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme, l’Associazione musicisti di Ferrara-Scuola di musica moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani e il Teatro Comunale Claudio Abbado, organizza una serie di 7 appuntamenti nell’Aula magna Stefano Tassinari della Scuola di musica moderna di Ferrara in via Darsena 57; gli incontri hanno come temi la guida all’ascolto della musica classica.

La collaborazione con il Teatro Comunale di Ferrara prevede tariffe agevolate per i soci AMF all’interno della Stagione concertistica di Ferrara Musica; da quest’anno la programmazione è stata pensata per anticipare con nozioni di carattere storico musicale gli appuntamenti che si svolgeranno nel Teatro.

La finalità di questi appuntamenti è quella di rendere evidente l’attualità di una tradizione che troppo spesso è a torto considerata d’élite o “anacronistica”, ma che di fatto costituisce le fondamenta del nostro linguaggio musicale e del nostro patrimonio culturale.

L’ingresso è libero.

Per info: Associazione Musicisti di Ferrara – Scuola di Musica Moderna, via Darsena 57, Ferrara, tel. 0532 464661, fax 0532 1861671, www.scuoladimusicamoderna.it, amfscuoladimusica@fastewbnet.it.

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 6 febbraio alle 11.30 al Museo civico di Storia naturale (via De Pisis, 24)

Presentazione delle iniziative per celebrare il ‘Darwin Day Ferrara 2017’

03-02-2017

Lunedì 6  febbraio alle 11.30, nella sede del Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24), sarà illustrato alla stampa il programma delle iniziative organizzate dallo stesso Museo di Storia Naturale per celebrare il ‘Darwin Day Ferrara 2017′, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara e l’associazione Naturalisti Ferraresi.

Il percorso, che si avvale del patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), prenderà il via dal 9 febbraio.

All’incontro con i giornalisti interverranno il vice sindaco Massimo Maisto, il direttore del Museo di Storia naturale Stefano Mazzotti Giorgio Bertorelle dell’Università di Ferrara.

VERDE URBANO – Per mettere a disposizione il proprio giardino contattare l’associazione Ilturco entro domenica 5 marzo

‘Interno Verde’ cerca nuovi giardini da aprire a maggio alla città

03-02-2017

(Comunicazìone a cura degli organizzatori)

 

‘Interno Verde’ cerca nuovi giardini da aprire alla città, per la seconda edizione della manifestazione dedicata al verde urbano ferrarese. Dopo il successo della prima edizione, che si è svolta a metà settembre e ha coinvolto più di 3.500 partecipanti, l’associazione Ilturco – che ha ideato e curato l’evento – non perde tempo e gioca d’anticipo, assecondando i desideri delle tante persone che hanno risposto al questionario di gradimento pubblicato online, le quali hanno chiesto quasi all’unanimità di replicare l’iniziativa in primavera.
Invece di aspettare la fine dell’estate, Interno Verde 2017 si terrà sabato 13 e domenica 14 maggio, ed è in vista di questo appuntamento che gli organizzatori invitano i proprietari degli spazi a farsi avanti.

Nel 2016 Ilturco per un weekend ha reso possibile visitare eccezionalmente 37 splendidi giardini raccolti entro le mura del capoluogo estense. Tra questi sette sono stati aperti grazie al sostegno delle istituzioni, trenta grazie alla generosa disponibilità delle famiglie e dei soggetti privati coinvolti, che hanno permesso alla comunità di vivere e scoprire un patrimonio di grande bellezza, fondamentale per comprendere l’identitaria della città, in un’atmosfera di spontanea e informale condivisione.

Per la seconda edizione Ilturco intende mantenere invariato il numero degli spazi accessibili per permettere agli iscritti più motivati, durante i due giorni, di completare agevolmente la visita, ma vuole approfittare della grande attenzione ricevuta lo scorso anno per ampliare la varietà delle tappe. Alcuni giardini presenti nella mappa del 2016 – i più significativi da un punto di vista storico, architettonico e botanico – resteranno in programma anche nel 2017, gli altri cambieranno per permettere ai ferraresi e ai turisti di stupirsi ulteriormente, varcando la soglia di nuove oasi di tranquillità, segrete e inaspettate.

«A settembre la risposta della città è stata eccezionale – raccontano Martina Stevoli e Licia Vignotto,coordinatrici dell’evento -, ci auguriamo che lo sia anche quest’anno. Spesso i ferraresi vengono giudicati persone chiuse e poco accoglienti: è stata una sorpresa bellissima scoprire invece che c’è tanta voglia di mettersi in gioco, di confrontarsi e di conoscersi, con responsabilità e serenità. Mettere il proprio giardino per un weekend a disposizione della collettività non è un atto banale e ringraziamo già da ora chi ci contatterà per proporsi. Ilturco continuerà a impegnarsi affinché Interno Verde possa essere un’esperienza piacevole e arricchente per tutti, proprietari e visitatori».

>> La call per trovare nuovi giardini sarà aperta fino a domenica 5 marzo. Gli interessati possono scrivere a internoverde@ilturco.it, telefonare al numero 3476950867 oppure andare a trovare gli organizzatori di Interno Verde presso la sede dell’associazione, in via del Turco 39, aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19.

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – I principali cantieri attivi dal 6 al 12 febbraio 2017

In via Francesco del Cossa interventi per il ripristino della pavimentazione, proseguono i lavori su edifici storici, illuminazione e verde

03-02-2017

Questo l’elenco dei principali interventi e cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 6 al 12 febbraio 2017, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune. Maggiori informazioni sugli interventi più significativi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

 

>> NUOVI LAVORI
INTERVENTI STRADALI
In via Francesco del Cossa lavori di ripristino della pavimentazione con chiusura al transito per sei giorni

Inizieranno lunedì 6 febbraio in via Francesco del Cossa, in tutto il tratto compreso tra via Cosmè Tura e corso Biagio Rossetti, i lavori di ripristino della pavimentazione in acciottolato per l’eliminazione di buche a avvallamenti. Nel periodo di esecuzione dei lavori, della durata presunta di 6 giorni lavorativi (salvo avverse condizioni meteo) sarà interdetto il traffico veicolare e la sosta nel tratto di strada interessato. Saranno ammessi al transito, nei tratti non interessati dai lavori, i veicoli con possibilità di ricovero in aree ubicate al di fuori della sede stradale.

EDILIZIA SCOLASTICA
Interventi di manutenzione
alla scuola materna Casa del Bambino
Lunedì 6 febbraio
prenderanno il via  alla scuola materna comunale Casa del Bambino alcuni  lavori di adeguamento dell’edificio alle prescrizioni delle normative antincendio. La conclusione degli interventi è prevista per mercoledì 8 febbraio.

 

>> AGGIORNAMENTI DAI CANTIERI

ILLUMINAZIONE PUBBLICA – AGGIORNAMENTO del 3 febbraio 2017
(Tutti gli interventi sono realizzati da Hera Luce, nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria previsti nel contratto di servizi con il Comune di Ferrara):
– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in corso Isonzo, via Monte Nero, via Poledrelli e via Manini
Il progetto in corso di realizzazione prevede il completo rifacimento di complessivi 124 punti luce, con il passaggio da alimentazione di tipo “in serie” ad alimentazione di tipo ” in derivazione”.
Al momento il nuovo impianto di pubblica illuminazione di corso Isonzo è terminato.  I lavori proseguiranno la prossima settimana nelle vie Monte Nero, Poledrelli e Manini e in vicolo Bomba.

– Lavori di rifacimento della pubblica illuminazione in via Montebello, via Palestro, vicolo del Voltino, via De Pisis, via Mentessi, via Boldini
Il progetto in corso di realizzazione prevede il completo rifacimento di complessivi 108 punti luce, con il passaggio da alimentazione di tipo “in serie” ad alimentazione di tipo in “derivazione”.
Al momento risultano completati da Hera Luce con l’installazione di lampade a ioduri ad alta efficienza gli impianti di via Montebello, via Palestro, vicolo del Voltino e via San Guglielmo. Dopo un periodo di sospensione, i lavori proseguiranno la prossima settimana in via De Pisis.

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EDIFICI STORICI E MONUMENTALI
‘Art bonus’: in corso la seconda fase del restauro del colonnato di piazza Municipio
Concluso il restauro della prima parte del colonnato di piazza del Municipio, il cantiere si è spostato sul secondo segmento, sopra e a destra del portale di acceso a via Garibaldi.
Fino alla fine di gennaio i lavori, curati dalla restauratrice Federica Bartalini, interesseranno  l’ultima porzione del colonnato, per portare a conclusione il progetto che è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato nata su sollecitazione della Fondazione Geometri di Ferrara. Quest’ultima, nei mesi scorsi, aveva infatti proposto al Comune di Ferrara di ricorrere, per il restauro delle 9 colonne e degli 8 archi in cotto, allo strumento dell”Art bonus’, opportunità offerta agli enti locali dal Ministero dei beni e delle attività culturali, per recuperare beni monumentali con il contributo di imprese e cittadini, che possono in tal modo compiere un’opera utile per i loro territori usufruendo di detrazioni fiscali. L’operazione ‘Adotta una colonna’ ha così consentito all’Amministrazione Comunale di raccogliere dalle donazioni di aziende e privati la quasi totalità della somma di 9.200 euro necessaria all’intervento che permetterà di riportare l’intero colonnato della piazza al suo aspetto originario.
Per tutti i dettagli del progetto v.
CronacaComune del 27 ottobre 2016)

– Restauro post sisma della Certosa monumentale di Ferrara
Sono iniziati il 26 settembre scorso i lavori programmati dall’Amministrazione comunale per il restauro e il miglioramento strutturale post sisma della Certosa monumentale di Ferrara.
Il progetto è stato impostato dopo una attenta analisi del quadro fessurativo e dopo avere individuato i principali meccanismi che lo hanno determinato. Gli interventi saranno realizzati per cantieri distinti e successivi, tutti all’interno dell’area cimiteriale.
Saranno eseguiti interventi sulle strutture in elevazione, sugli archi, sulle volte in muratura, e sulle coperture lignee e in laterizio.
Durata prevista dei lavori 510 giorni (conclusione al 17/02/2018)
Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 26 settembre 2016

– A Palazzo Massari in corso i lavori di consolidamento post sisma
Sono in corso i lavori di consolidamento di Palazzo Massari, sede del Museo Boldini, in corso Porta Mare, pesantemente lesionato in occasione del sisma del maggio 2012. Conclusa questa fase di lavorazione verrà attivata l’operazione di restauro di interni ed esterni. L’importo dei lavori appaltati è di € 1.610.663,26. Il finanziamento è a carico del Commissario Delegato per il recupero delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali danneggiati dal Sisma 2012 (per un importo di  790.917 euro) e delle Assicurazioni stipulate dal Comune (per un importo di € 819.745 euro). Il costo totale dell’intervento è di € 2.504.557.
A eseguire gli interventi è l’impresa Emiliana Restauri soc. coop di Ozzano Emilia (Bo).
Gli interventi riguarderanno sia Palazzo Massari che l’adiacente Palazzina dei Cavalieri di Malta. Entrambi i fabbricati hanno subito lesioni importanti ma non gravi, che hanno comunque peggiorato un quadro fessurativo preesistente e da anni trascurato. Le operazioni di consolidamento comunque sono varie e articolate e coinvolgono tutti gli elementi strutturali del complesso in oggetto, implicando inevitabilmente anche aspetti tipicamente architettonici. Per entrambi i Palazzi sarà eseguito il restauro di tutti gli elementi decorativi, in cotto, pietra e stucchi.
Per tutti i dettagli del progetto v.
CronacaComune del 6 ottobre 2016)

– Alla Palazzina ex Mof interventi di riqualificazione nel segno della conservazione
Sono in corso gli interventi di riqualificazione della Palazzina ex Mof destinata a ospitare la sede dell’Urban Center comunale e dell’Ordine degli Architetti di Ferrara. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 7 luglio 2016

– Casa Niccolini in ristrutturazione per ospitare la sezione ragazzi della biblioteca Ariostea e la sede della Società Dante Alighieri
Sono in corso a Casa Niccolini i lavori per la ristrutturazione dell’edificio destinato a ospitare la sezione della biblioteca Ariostea dedicata ai ragazzi con spazi appositi per la lettura e per la didattica. Al proprio interno, Casa Niccolini ospiterà anche la sede della Società Dante Alighieri. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune dell’1 luglio 2016

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INTERVENTI STRADALI  

– Un nuovo tratto ciclabile in via Bologna, tra le vie Caselli e Malagù
Avrà una lunghezza di circa 500 metri il nuovo percorso ciclo-pedonale a margine di via Bologna in via di realizzazione dal 21 novembre scorso. Il percorso, destinato a cicli e pedoni, si svilupperà nel tratto di via Bologna compreso tra via G. Caselli e via G.U. Malagù, sul lato destro della strada con direzione centro città, andando a costituire un ulteriore tassello del  percorso realizzato, in più fasi, in questi ultimi anni, dall’Amministrazione comunale, nel segmento da via Malagù sino a piazza Travaglio. Il nuovo percorso avrà una larghezza di 2,5 metri, con pavimentazione in conglomerato bituminoso, e a separazione dalla sede stradale sarà realizzato un bauletto di 50 cm di larghezza. E’ previsto anche il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione.
L’esecuzione dell’intervento è a cura della ditta Asfalti Zaniboni di Finale Emilia per conto della Società Sara Costruzioni srl, sulla base di una convenzione sottoscritta con il Comune di Ferrara nell’ambito dell’attuazione del comparto Poc ‘5ANS-03’. La durata stimata dei lavori è di circa 90 giorni.
Nel periodo di esecuzione dell’intervento la viabilità potrebbe subire variazioni (restringimenti di carreggiata, modifiche agli attraversamenti pedonali esistenti, eventuale modifica di una fermata bus,…), che saranno indicate sul posto da segnaletica provvisoria, per consentire all’impresa di lavorare in sicurezza. Il costo totale dell’opera è di 274.044 euro (a carico della Società Sara Costruzioni srl).

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LAVORI A CURA DI HERA (ripristino manti stradali, illuminazione pubblica, manutenzione reti gas, idrica e fognaria e teleriscaldamento)
AGGIORNAMENTO del 3 febbraio 2017:

Proseguono i lavori, a cura di Hera, per la posa di una nuova condotta fognaria in via Penavara a San Martino (le richieste e/o informazioni da parte degli utenti di via Penavara per gli allacciamenti alla nuova condotta fognaria devono essere indirizzate al Servizio Ambiente del Comune di Ferrara in via Marconi 39 Ferrara, tel. 0532 418855).
Nelle vie interessate dagli interventi sono possibili modifiche al traffico indicate con segnalazioni sul posto.

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VERDE PUBBLICO
In corso interventi di abbattimento di piante con problemi di stabilità o colpiti da epidemia
Riguardano una serie di piante ‘ammalorate’, principalmente platani, le operazioni di abbattimento in corso nel territorio comunale. Gli interventi sono stati concordati dall’Ufficio Verde del Comune di Ferrara con il Servizio Fitosanitario Regionale, nell’ambito del piano di contenimento dell’epidemia di ‘Cancro colorato del Platano’, previsto dal Decreto di Lotta Obbligatoria (D.M. 29 febbraio 2012). I lavori, che si concluderanno entro il periodo invernale, saranno eseguiti a cura dall’ente gestore del servizio di manutenzione del verde in città, Ferrara Tua srl.
Questo l’elenco degli alberi interessati dagli interventi di abbattimento:
– via del Lavoro: abbattimento di 2 platani
– viale IV Novembre sopramura: abbattimento di platani, 9 piante tra infette e adiacenti, oltre ad altri 2 platani ammalorati in vicinanza del monumento
– viale Alfonso I d’Este: abbattimento di 2 platani di fronte al civ. 2 di via Formignana
– via Foro Boario: abbattimento di 5 platani dal civ. 87 al 97
– via Malagù, area verde: abbattimento di un pioppo bianco con fusto bicormico con carie all’inserzione delle branche
– via Pagliarini: abbattimento di un pioppo secco di fronte al civ. 10
– via degli Amanti 18: abbattimento di un pioppo
– via Bentivoglio/F.lli Rosselli: abbattimento di un platano nei pressi della fermata bus di via F.lli Rosselli
– via Calzolai 577: abbattimento di 2 platani
– via Pioppelle: abbattimento di un platano
– via Comacchio 310: abbattimento di un platano
– via Copparo 175/177: abbattimento di 2 platani
– via Zanatta/Colagrande: potatura di rimonda del secco, rialzo e contenimento di piante all’interno dell’area verde.

In corso, con conclusione entro il 25 marzo, è anche un altro programma di abbattimenti nel territorio comunale di piante, principalmente platani, che presentano evidenti problemi di stabilità, emersi nel corso di indagini, o affetti dalla patologia del ‘Cancro colorato del Platano’. Questo l’elenco degli alberi interessati dagli interventi di abbattimento:
– via Calzolai da via Conchetta a Francolino: abbattimento di 43 platani a seguito di indagini di stabilità
– Sottomura di via Bacchelli: abbattimento di un pioppo
– via Milano: abbattimento di un Acero negundo e un esemplare di Celtis australis per rami che interferiscono con cavi Enel
– via Finati: abbattimento di un Prunus cerasifera spontaneo che invade la sede stradale
– via Oppietto 10: abbattimento di un Ulmus
– via Marco Polo (Centro Maccacaro): abbattimento 2 Aceri negundo, un melo, un Ippocastano
– via Valle Boniola – Valle Mantello: abbattimento 3 piante secche (olmo, quercia e abete)

Sono riprese anche le attività di manutenzione del verde pubblico comunale, con potature in programma nei parchi pubblici e nei giardini scolastici.

IN ALLEGATO l’elenco delle vie e aree interessate da interventi di potature e abbattimenti a cura di Ferrara Tua nella settimana DAL 6 AL 10 FEBBRAIO.

ECONOMIA SOLIDALE – Associazioni ferraresi convocate il 21 febbraio alle 18 in residenza municipale dall’ass. Vaccari

Aperte le adesioni al Forum regionale dell’Economia Solidale. Le domande entro il 15 marzo 2017

03-02-2017

La Regione Emilia Romagna, che con la legge 19 del 2014 ha stabilito un percorso di azioni e promozione dell’Economia Solidale nel territorio regionale, chiama a raccolta il mondo dell’associazionismo di questo settore nella campagna di raccolta adesioni al Forum Regionale. Si tratta di uno “strumento partecipativo – come afferma l’articolo 6 della norma approvata – finalizzato al dialogo, al confronto e all’elaborazione delle istanze emergenti dai soggetti dell’Economia Solidale; alla proposizione di obiettivi progettuali e di linee di intervento per l’attuazione della legge 19/2014; alla designazione dei rappresentanti dei soggetti di Economia Solidale al ‘Tavolo Regionale Permanente per l’Economia Solidale’ (art. 7)”.

Sono chiamati a partecipare al Forum i soggetti dell’Economia Solidale, Reti di Economia Solidale (RES), i Distretti di Economia Solidale (DES), i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e le altre aggregazioni di cittadini e di operatori economici che agiscono secondo i principi di eticità e solidarietà. Diverse sono le realtà di questo tipo attive e operanti nel nostro territorio e l’assessore comunale Luca Vaccari, che oltre alla Contabilità e Bilancio detiene dal 2015 anche la delega all’Economia Solidale, ha ritenuto utile convocarle in residenza municipale martedì 21 febbraio 2017 alle 18 per fare il punto della situazione e caldeggiare l’adesione al Forum regionale. Un primo incontro divulgativo rivolto alle associazioni ferraresi si era tenuto in città (sede FerraraOFF) a fine novembre del 2014, poco dopo l’uscita della legge regionale, seguito nel giugno 2015 in residenza municipale con l’assessore Vaccari per avviare un percorso comune su questo importante tema. Nella pagina internet della Regione Emilia Romagna dedicata all’Economia Solidale (http://imprese.regione.emilia-romagna.it/commercio/temi/economia-solidale) sono contenute tutte le indicazioni, i riferimenti, la documentazione sulla legge dell’Economia Solidale e la modulistica per aderire al Forum, con scadenza fissata per il 15 marzo 2017.

>> Link agli articoli di Cronacacomune.it sulla Legge Regionale 19/2014

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/26212/verso-il-des-ferrara-per-diffondere-e-mettere-in-pratica-la-legge-regionale-192014.html

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/24078/emilia-romagna-leconomia-solidale-si-fa-legge.html

 

LIBERIAMO L’ARIA – Ordinanza del Sindaco

Superamenti prolungati dei valori delle micropolveri: i provvedimenti fino a domenica 12 febbraio 2017

03-02-2017

In considerazione del superamento prolungato per sette giorni consecutivi del valore limite giornaliero di 50µg/m3 di PM10 nell’aria (rilevato settimanalmente dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio dell’aria nella giornata del martedì), la Regione Emilia Romagna e i Sindaci dei Comuni capoluogo e con più di 30.000 abitanti, hanno deciso l’adozione di una serie di misure emergenziali, secondo le indicazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR). Pertanto anche il Comune di Ferrara ha emesso un’ordinanza del Sindaco che “(…) ordina da domenica 5 febbraio 2017 a domenica 12 febbraio 2017, le seguenti misure emergenziali:

1) la riduzione delle temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati (fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali; fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali). Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive;

2) il potenziamento dei controlli sui veicoli circolanti sulla base delle limitazioni della circolazione in vigore

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3) nelle unità immobiliari dotate di sistemi di riscaldamento multi-combustibile, l’utilizzo di biomasse (legna, pellet, cippato, altro) in sistemi di combustione del tipo camino aperto.

Eventuali nuove disposizioni potranno stabilire la prosecuzione di tali misure emergenziali successivamente alla verifica di ARPAE di martedì 7 febbraio 2017 (…)”

 

Il testo integrale dell’Ordinanza firmata dal Sindaco è scaricabile in fondo alla pagina.

 

>> Link ai comunicati relativi ai provvedimenti di viabilità attualmente in vigore

– Limitazioni in vigore fino al 31 marzo 2017 – Liberiamo l’Aria – Regione Emilia Romagna

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/29242/contro-le-polveri-sottili-da-ottobre-a-marzo-viabilita-limitata-in-citta-per-i-veicoli-piu-inquinanti.html

– Domenica ecologica del 5 febbraio 2017

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/30211/il-5-febbraio-a-ferrara-domenica-ecologica.html

 

ASSESSORATO ALL’URBANISTICA – Incontro in Comune tra i rappresentanti di Comune, Investire Sgr e Acer

Palaspecchi: incontro di aggiornamento sul Fondo Immobiliare “Ferrara Social Housing”

03-02-2017

Oggi (3 febbraio 2017) ha avuto luogo un incontro operativo in Municipio con i rappresentanti di Investire Sgr e Acer Ferrara per poter chiudere nel più breve tempo possibile la costituzione del Fondo immobiliare “Ferrara Social Housing”, per la ristrutturazione del Palaspecchi.

Dopo la ripresa dei lavori dello scorso dicembre, annunciata in conferenza stampa di fine anno dal Sindaco che ha letto la comunicazione di Investire Sgr sulla approvazione definitiva dell’operazione, i rispettivi uffici tecnici hanno ripreso il lavoro interrotto quasi un anno fa, a causa di eventi esterni all’operazione, sulle ultime definizioni contrattuali.

In particolare per il Comune si tratta di ridefinire i termini della convenzione urbanistica riguardante la consegna della Delegazione comunale quale obbligazione derivante dal cambio d’uso originario del 2011 e il rilascio dei Permessi di Costruire e delle opere di urbanizzazione.

Erano presenti all’incontro il dott. Fabio Carlozzo (direttore) e il gruppo di lavoro di Investire Sgr, il sindaco Tiziano Tagliani, l’ass. Roberta Fusari insieme ai responsabili del procedimento urbanistico (Arch. Tumiati, Arch. Perelli, Arch. Bonora, Monica Pellati), Ing. Rossi, e Acer Ferrara con il direttore Diego Carrara e Arch. Cenacchi.

Il lavoro sta procedendo nei tempi previsti e si stanno definendo le ultime modifiche alla convenzione che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale, anche alla luce della sopravvenuta nuova normativa legata agli appalti pubblici.

 

Nota a cura dell’Assessorato all’Urbanistica

Ambiente. Emergenza aria: Regione e Comuni anticipano le misure straordinarie previste al superamento dei 14 giorni di sforamenti. Gazzolo: “Provvedimenti coordinati per far fronte a una situazione eccezionale. Dal 2001 una progressiva riduzione dei valori di inquinamento, ma non bisogna abbassare la guardia”.

Da ufficio stampa

Riscaldamento non oltre i 19 e i 17 gradi; stop ai camini aperti; più controlli sulla mobilità. Domenica ecologica il 5 febbraio. Con il nuovo Piano aria integrato regionale: 90 misure strutturali per ridurre all’1% la quota di popolazione esposta all’inquinamento

Bologna – Riscaldamento entro i 19 gradi nelle abitazioni e i 17 nelle attività produttive e artigianali; divieto di utilizzo di camini aperti (alimentati con legno, pellet, cippato); potenziamento dei controlli sulla circolazione dei veicoli nelle città. Sono le misure straordinarie, previste di norma allo scadere del 14° giorno consecutivo di sforamenti, che verranno anticipate su tutto il territorio regionale per far fronte all’emergenza inquinamento in atto in Emilia-Romagna e in tutta la Pianura padana.

Lo ha deciso oggi a Bologna la cabina di regia, convocata dall’assessore all’ambiente Paola Gazzolo, composta dai 21 Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti. Tali misure si affiancheranno alla domenica ecologica confermata per il prossimo 5 febbraio in 28 Comuni. Arpae a sua volta metterà a disposizione anche il sabato e la domenica le mappe previsionali e i dati validati registrati nelle diverse stazioni di rilevamento.

“E’ stato un incontro molto positivo. Di fronte a una situazione oggettivamente eccezionale, con superamenti dei valori limite anche di 4 e 5 volte, abbiamo condiviso un pacchetto di misure coordinate sul territorio regionale, alle quali diverse Amministrazioni hanno già deciso di affiancarne altre, omogenee per area geografica – ha spiegato Gazzolo – dal 2001 è in atto una progressiva riduzione dei superamenti e delle soglie di inquinamento, ma l’emergenza in atto dimostra che non bisogna abbassare la guardia. E’ quello che stiamo facendo con questo pacchetto di interventi e che continueremo a fare con il nuovo Piano aria integrato regionale che nelle prossime settimane sarà all’esame dell’Assemblea legislativa. Un Piano coraggioso frutto del lavoro di squadra di tutta la Giunta, che si dà l’obiettivo di far scendere all’1% la quota di popolazione esposta a più di 35 superamenti l’anno di Pm 10, mette in campo 90 interventi di tipo strutturale e contemporaneamente riduce a 4 i giorni di sforamento necessari a far scattare i provvedimenti di emergenza”. “Insieme alla cabina di regia – ha aggiunto Gazzolo – continueremo a monitorare l’attuazione delle misure concordate e l’evolversi della situazione”.

Secondo l’attuale Piano aria, quando il limite giornaliero di Pm10 viene superato per 14 giorni consecutivi in una provincia, si possono applicare misure emergenziali aggiuntive nei Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti. La decisione odierna di anticipare tali provvedimenti (i 14 giorni di sforamenti tecnicamente scatterebbero martedì prossimo), nasce dalla necessità di fronteggiare una situazione critica con picchi di Pm10 particolarmente elevati su tutto il territorio regionale, dovuti a un fenomeno di inversione termica, vale a dire la presenza di uno strato d’aria calda che scorre sullo strato d’aria più fredda, schiacciando verso il suolo tutti gli inquinanti.

Dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 (50 microgrammi per metro cubo) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il 31 gennaio aumenti con valori superiori ai 130 microgrammi per metro cubo hanno interessato tutte le stazioni di pianura. L’1 febbraio, i valori di Pm10 si sono mantenuti elevati in tutta la regione con dati superiori a 120 microgrammi per metro cubo ed un massimo di 247 a Bologna. Valori insolitamente elevati sono stati misurati anche il 2 febbraio. Un miglioramento della situazione è previsto tra domenica e lunedì per l’arrivo di una perturbazione che dovrebbe favorire un rimescolamento dell’aria.

Sanità. Influenza aviaria: focolaio in un allevamento di tacchini a Sorbolo (Pr). Attivate tutte le misure per isolare il fenomeno, nessun rischio per il consumo di carni avicole

Da ufficio stampa

Per evitare ogni possibile rischio di diffusione del virus, è stato disposto il sequestro dell’allevamento e l’abbattimento – a partire da domani – degli animali

Bologna – Un focolaio di aviaria è stato riscontrato in un allevamento di tacchini a Sorbolo, in provincia di Parma. Per evitare ogni possibile rischio di diffusione del virus, è stato disposto, con ordinanza del sindaco, il sequestro dell’allevamento e l’abbattimento – a partire da domani – degli animali. Parallelamente, per isolare il fenomeno, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha siglato un’ordinanza che dispone l’istituzione delle zone di protezione (ZP) e di zone di sorveglianza (ZS), e l’adozione di una serie di misure. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, non vi è alcun rischio collegato al consumo di carni avicole.

Tutto è partito da un improvviso aumento della mortalità tra gli animali dell’allevamento, dove sono presenti 22.900 tacchini. Il Servizio veterinario dell’Azienda Usl di Parma è intervenuto tempestivamente: sono stati effettuati gli accertamenti clinici e gli esami di laboratorio previsti, e il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Padova ha confermato che si tratta del virus dell’influenza aviaria. Come previsto dalla normativa nazionale e della Comunità europea a tutela della salute pubblica, per scongiurare ogni possibile rischio di diffusione del virus ad altre aziende avicole, è stato disposto, con ordinanza del sindaco di Sorbolo, il sequestro dell’allevamento e l’abbattimento degli animali: si inizierà domani, sabato 4 febbraio, e si concluderà all’inizio della settimana prossima.

Le misure di prevenzione

La Regione Emilia-Romagna ha disposto, attraverso l’ordinanza firmata dal presidente Bonaccini, tutte le misure necessarie per isolare il fenomeno, e l’Azienda Usl di Parma sta attivando i protocolli operativi per prevenire e contrastare la diffusione del virus. Oltre all’istituzione di zone di protezione e sorveglianza nel territorio dove si trova l’allevamento (con censimento di tutti gli allevamenti e degli animali presenti, prelievi, accertamenti clinici e campionamenti da parte dei veterinari e controlli straordinari, divieto di movimentazioni di volatili e prodotti), l’ordinanza prevede anche misure da applicare in tutto il territorio regionale.

Nello specifico, è sospeso l’utilizzo, nell’attività venatoria, di uccelli acquatici come richiami vivi. Inoltre, dev’essere mantenuta una netta separazione tra il pollame domestico e quello selvatico, sia a livello commerciale (per le aziende che vendono animali e prodotti) che rurale (chi alleva per sé). In particolare, gli animali presenti negli allevamenti all’aperto devono essere tenuti all’interno di capannoni. Nel caso in cui ciò non sia possibile, le aree di alimentazione e abbeveraggio del pollame non devono essere accessibili ai volatili selvatici. Su tutto il territorio regionale è vietato lo svolgimento di fiere, mostre e mercati con avicoli.

Sanità Reggio Emilia. Progetto di potenziamento dell’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti, investimento da 2 milioni di euro. Venturi: “Un grande intervento che porterà al miglioramento della struttura, all’aumento delle attività e al rafforzamento dell’organico”

Da ufficio stampa

Regione al lavoro sul piano che verrà definito con la Conferenza socio-sanitaria territoriale e le aziende sanitarie. L’assessore: “Fondamentale intervenire in montagna, lì dove maggiore deve essere lo sforzo per rivitalizzare aree fondamentali per la tenuta sociale e la crescita della nostra regione”. La decisione sul Punto nascita dopo le valutazioni della Commissione consultiva tecnico-scientifica

Bologna – Un progetto per il potenziamento dell’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti, nell’Appennino reggiano, con un investimento di 2 milioni di euro per interventi di miglioramento della struttura, in particolare del Pronto soccorso, e aumentare l’attività chirurgica, generale e specialistica compresa quella senologica, e di altri reparti: cardiologia, ortopedia, urologia, otorinolaringoiatria. Un progetto al quale sta lavorando la Regione Emilia-Romagna e che verrà definito insieme alla Conferenza socio-sanitaria territoriale e le aziende sanitarie.

“Siamo consapevoli dell’importanza degli ospedali nelle zone di montagna- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi– così come del valore sociale di tali presidi e per questo intendiamo investire sull’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti con un progetto complessivo relativo all’intera struttura. L’obiettivo è quello di rafforzare i servizi forniti al territorio, agendo sia sul fronte della prevenzione sia su quello della cura, con prestazioni di alta specialità. Vogliamo creare le condizioni affinché si possano aumentare di alcune centinaia ogni anno gli interventi chirurgici al servizio dell’intera provincia reggiana, oltre a sperimentare percorsi innovativi di assistenza alle mamme, soprattutto dopo il parto, insieme a ostetriche e pediatri. Nel suo complesso, il progetto avrà anche effetti importanti dal punto di vista occupazionale e di investimento sulle risorse umane: al Sant’Anna vi sono professionisti preparati che vogliamo salvaguardare e altri ne assumeremo con il potenziamento dell’Ospedale. Interveniamo dunque in montagna, lì dove maggiore deve essere lo sforzo per rivitalizzare aree fondamentali per la tenuta sociale e la crescita della nostra regione”.

Nel progetto rientra anche l’assistenza alle partorienti. Per le mamme sarà possibile effettuare l’intero percorso della gravidanza al Sant’Anna e lo stesso avverrà per il puerperio, il periodo post parto. Quanto alle decisioni in merito al Punto nascita, verranno prese sulla base delle valutazioni della Commissione consultiva tecnico-scientifica ‘Percorso Nascita’.

Cimice asiatica, come arginare l’emergenza e il danno alle colture del nostro territorio

Da organizzatori

Oltre 350 imprenditori agricoli alle Fiere di Ferrara per l’incontro sull’emergenza Cimice Asiatica organizzato dal Consorzio Agrario dell’Emilia 

Ferrara – 3-2-2017 – Oltre 350 imprenditori agricoli provenienti del territorio e dalle province vicine hanno gremito gli spazi delle Fiere di Ferrara in occasione dell’incontro  “La cimice asiatica conoscerla per difendersi” – organizzato dal Consorzio Agrario dell’Emilia – sull’emergenza generata dalla presenza diffusa dell’insetto infestante. Una presenza dannosa che negli ultimi due anni ha provocato gravi e onerosi danni alle aziende locali causando la perdita – in taluni casi portati ad esempio durante il convegno – di addirittura il 60-70% dell’intero raccolto stagionale ed in particolare delle colture frutticole ma non solo. E la crescente preoccupazione che quest’anno – a partire dall’inizio della primavera – possa vedere una ulteriore crescita del fenomeno (vista anche l’escalation in tal senso degli ultimi 24 mesi ) non è solo un pensiero negativo per chi lavora quotidianamente la terra. Esperti scientifici della Regione Emilia Romagna , docenti e consulenti tecnici del CAE  – che operano nel settore in modo capillare al fianco dei coltivatori – hanno lungamente trattato il tema della presenza della diffusione della cimice e soprattutto di quelle che , oggi come oggi , rappresentano le più concrete soluzioni per far fronte a questo insetto arrivato pochi anni fa nel nostro territorio dalla Cina e oggi presente in tutta la pianura padana. Dalle molteplici analisi sul fenomeno si è compreso come la lotta e la prevenzione – a detta dei diversi relatori intervenuti- vede tre posibili diverse fasi operative per gli imprenditori agricoli che potranno integrare tre altrettanti metodi e strumenti di difesa attiva: una difesa di tipo meccanico-tecnico, una difesa chimica e una difesa biologica. L’insieme di questi tre processi dovrebbero essere sufficienti per arginare o limitare gli effetti negativi sulle colture più danneggiate dalla cimice. Una difesa meccanica che comporta reti e gabbioni in funzione anti-insetto, una difesa chimica attraverso l’impiego di nuovi prodotti mirati in grado di non danneggiare la coltura e l’ambiente circostante e infine una difesa biologica mediante l’introduzione di parassitoidi nemici naturali dell’insetto in grado di distruggere preventivamente le uova della cimice asiatica prima che si riproduca.   “Oggi passi in avanti si sono fatti, – ha commentato il presidente del CAE Gabriele Cristofori – ma le informazioni precise , sia tecniche che scientifiche, aumentano mese dopo mese e solo un sistema di monitoraggio efficiente ed efficace e una costante vicinanza alle imprese agricole del territorio possiamo pensare di ovviare a questa emergenza. I ruolo del Consorzio Agrario dell’Emilia è anche questo e la massiccia presenza di imprenditori agricoli ci mostra quanto sia necessaria un’opera di divulgazione propedeutica alle azioni concrete a difesa delle nostre aziende e dei nostri redditi”. Oltre a Cristofori all’incontro hanno partecipato come relatori tra gli altri anche Mauro Boselli (Servizio Fitosanitario Regione Emilia Romagna) e Stefano Forbicini del CAE.

Nelle immagini allegate (Fonte: Ufficio Stampa CAE) il tavolo dei relatori (al microfono il presidente CAE Gabriele Cristofori)
e una panoramica della sala gremita delle Fiere di Ferrara
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146.567 visitatori in 128 giorni per l’Orlando al Diamanti

Da organizzatori

Domenica 29 gennaio si è conclusa la mostra Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, organizzata a Palazzo dei Diamanti dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in occasione del quinto centenario della prima edizione del poema.
La mostra, a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, affiancati da un comitato scientifico internazionale di autorevoli storici dell’arte e della letteratura, ha voluto evocare le fonti visive che insieme a quelle letterarie hanno ispirato Ariosto nella redazione di questa pietra miliare della letteratura del Rinascimento. I capolavori dei più grandi artisti del periodo – da Mantegna a Leonardo, da Botticelli a Raffaello e Tiziano – oltre a sculture antiche e rinascimentali, miniature, arazzi, armi, libri e oggetti preziosi hanno fatto rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini.
A questa innovativa proposta hanno risposto in modo molto positivo sia la critica che il grande pubblico, in particolare le scuole, come conferma l’affluenza ampiamente superiore alle aspettative.
Vista l’eccezionalità dei prestiti raccolti e la conseguente unicità di un’esposizione come
Orlando furioso 500 anni, oltre al gradimento espresso dai visitatori in tutte le sedi – dalle interviste in mostra ai commenti sui social network –, gli organizzatori hanno deciso di prorogare la mostra di 3 settimane fino al 29 gennaio.
Al termine dei 128 giorni della rassegna i visitatori sono stati 146.567, con una media giornaliera di 1.145 biglietti staccati.

Molto rilevanti da un punto di vista culturale e al contempo di grandissimo successo sono le pubblicazioni realizzate da Ferrara Arte, una delle poche istituzioni che non affida a editori esterni questo aspetto essenziale nell’organizzazione di un’esposizione e della diffusione dei suoi contenuti.
Il catalogo ha riscosso un così ampio successo da renderne necessaria la ristampa per ben tre volte ed è stato comunque esaurito pochi giorni prima della fine della mostra. È stato molto alto anche il gradimento degli altri materiali realizzati da Ferrara Arte per l’occasione: in particolare quello di Orlando Pazzo nel Magico Palazzo, il libro per bambini di Luigi Dal Cin e Pia Valentinis, che ha ottenuto un risultato di vendite senza precedenti.

La proposta di Ferrara Arte, come di consueto, si è arricchita di un programma di iniziative didattiche e culturali che hanno accompagnato l’esposizione. Oltre a presentazioni, incontri, concerti e proiezioni, ha avuto un riconoscimento grande e inaspettato la Maratona Orlando, 38 ore di lettura integrale e continuativa del poema durante le quali si sono alternati quasi 1.000 lettori: classi di studenti, associazioni, cittadini che hanno letto da soli e in gruppo alla presenza di 1.400 spettatori dal vivo e di oltre 70.000 persone raggiunte dai canali social di Palazzo dei Diamanti o che hanno seguito l’evento in streaming.

Le interviste ai visitatori hanno consentito di raccogliere diversi dati interessanti, presenti nel dossier completo sull’esposizione. In particolare si conferma la centralità del passaparola, insieme agli strumenti promozionali e ai social network, nella promozione di una mostra apparentemente non facile, ma che ha letteralmente conquistato il pubblico (basti pensare che solo lo 0,82% degli intervistati non ha apprezzato Orlando furioso 500 anni).
Significativo, in questo senso, anche l’incremento (+3%) dei visitatori che dichiarano di essersi recati per la prima volta a vedere una mostra dei Diamanti, a testimonianza dell’efficacia di una proposta culturale rigorosa, ma capace di ampliare con costanza il proprio bacino di utenti. Con conseguenti, importanti ricadute sul comparto turistico e sulla città tutta.

Da sempre i Diamanti si connotano per la qualità dell’offerta didattica, che si declina in un articolato programma di iniziative, realizzato grazie al partenariato con Eni. L’accoglienza molto positiva delle varie proposte educative ha premiato ancora una volta la scelta di investire in metodologie sperimentali, multidisciplinari e fondate sul coinvolgimento attivo.

Entrambi i dossier di Ferrara Arte sono scaricabili in forma completa dal nostro sito www.studioesseci.net