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Giorno: 6 Febbraio 2017

La newsletter del 6 febbraio 2017

Da ufficio stampa

CRONACACOMUNE

4.a e 1.a COMMISSIONE CONSILIARE – Convocate per martedì 7 febbraio alle 15 in sala Zanotti

Esame dei criteri di selezione per il Garante di persone private della libertà personale

06-02-2017

La 4.a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Bova – si riunirà in seduta congiunta con la 1.a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Fornasini – martedì 7 febbraio alle 15 nella sala Zanotti della residenza municipale. All’esame della seduta, con relatrice l’assessora alla Sanità e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni, ci sarà la “Definizione della griglia dei criteri di selezione per la nomina del Garante delle persone private della libertà personale”.

2.a COMMISSIONE CONSILIARE – Convocata per martedì 7 febbraio alle 16 in sala Zanotti

Esame dei criteri per le graduatorie d’ammissione ai Servizi educativi comunali e del Regolamento del servizio pre e post-scuola

06-02-2017

La 2.a Commissione consiliare – presieduta dalla consigliera Corazzari – si riunirà martedì 7 febbraio alle 16 nella sala Zanotti della residenza municipale, con relatrice l’assessora alla Pubblica istruzione Annalisa Felletti, per un esame delle delibere di “Modifica criteri e punteggi per la formulazione delle graduatorie di ammissione ai Servizi Educativi comunali (0-6 anni) – nidi comunali e convenzionati, spazi bambini e scuole dell’infanzia” (Pg. 144323/16) e di “Modifica del provvedimento di Consiglio Comunale n. 78 Pg. n. 51730 del 2/7/2015, concernente il Regolamento di accesso e fruizione del Servizio di pre-scuola e post-scuola nelle scuole primarie” (Pg. 144329/16).

MUSEO DI STORIA NATURALE – Il ciclo annuale apre giovedì 9 febbraio (alle 21) in via de Pisis

‘Darwin Day Ferrara” gli appuntamenti del 2017 con scienza ed evoluzione

06-02-2017

Prenderà il via da giovedì 9 febbraio (alle 21 in via De Pisis 24) con la visione del documentario “Mediterraneo bollente”, promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR – Istituto Scienze Marine ISMAR, la nona edizione del ciclo di proiezioni e conferenze organizzato dal Museo civico di Storia Naturale di Ferrara per celebrare il ‘Darwin Day Ferrara 2017‘.

L’iniziativa si avvale della collaborazione del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara e dell’associazione Naturalisti Ferraresi con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE).

A disposizione un ricco calendario di conferenze il cui tema conduttore prende spunto dalla mostra allestita in Museo ” Pesci? No grazie siamo mammiferi. Piccola storia naturale dei cetacei”, per approfondire molti aspetti di questi abitanti del mare: dagli adattamenti fisiologici per le immersioni nelle profondità marine all’alimentazione, dal comportamento sociale alle caratteristiche del genoma e alle relazioni filogenetiche fra le varie specie. Assieme alle metodiche di studio e alle minacce che gravano sui cetacei in tutto il mondo e in particolare nel Mediterraneo, verrà illustrato nella maniera più aggiornata l’impegno di varie Istituzioni e Enti di ricerca che operano per la conservazione di questi straordinari Mammiferi. 

Il ciclo è stato illustrata in mattinata nella sede del Museo dal vice sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, da direttore e ricercatrice del Museo di Storia Naturale Stefano Mazzotti e Carla Corazza e da Giorgio Bertorelle dell’Università di Ferrara.

“Grazie anche alla collaborazione con l’Università di Ferrara e l’associazione Naturalisti Ferraresi – ha affermato in apertura il direttore del Museo Stefano Mazzotti –  siamo riusciti a realizzare un programma davvero molto ampio e complesso che ben si confronta con analoghi appuntamenti di altre città Italiane. Quest’anno abbiamo sfruttato la  mostra allestita in Museo “Pesci? No grazie siamo mammiferi. Piccola storia naturale dei cetacei” per sviluppare in particolare tematiche in chiave evolutiva di questo gruppo. Da ricordare – ha aggiunto – alcune novità e conferme dell’attività del Museo. Fra queste, da venerdì 10 febbraio e per tutti i venerdì successivi un servizio gratuito di guida al percorso espositivo grazie alla collaborazione dei volontari in Servizio Civile, e i due progetti di ‘Citizen Science’ dedicati al monitoraggio di animali investiti sulle strade del Delta del Po (Delta road kill) e di chiocciole terrestri (CoSmoS), soggetti di studio ideali e ottimi indicatori dei cambiamenti ambientali.”

“Questo museo – ha ricordato l’assessore Massimo Maisto – è nato per proporsi come centro di studio e riflessione didattica su temi scientifici. L’appuntamento con il Darwin Day è in particolare un momento per approfondire le tematiche fondate sulla cultura evoluzionistica e per riaffermare la scientificità della teoria darwiniana, soprattutto in un momento come l’attuale in cui in alcuni Paesi del mondo si tende a ridurne gli ambiti e la valenza”.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.


(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Darwin Day 2017 – Pesci? No grazie siamo mammiferi

Il Museo di Storia Naturale di Ferrara e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), presentano la nona edizione del Darwin Day Ferrara. Il tema conduttore di quest’anno prende spunto dalla mostra del Museo di Storia Naturale “Pesci? No grazie, siamo Mammiferi. Piccola storia naturale dei Cetacei”. La mostra si sviluppa attraverso molteplici reperti e modelli supportati da testi, immagini, suoni e filmati che permettono di capire l’evoluzione di questi mammiferi. I Cetacei rappresentano un ottimo modello per analizzare le varie modalità dell’evoluzione biologica. Le grandi trasformazioni che sono intervenute da quando, circa 50 milioni di anni fa, questi mammiferi hanno ricolonizzato gli ambienti acquatici, ci permettono di individuare i meccanismi evolutivi che sono intervenuti nelle progressive modificazioni morfologiche e negli adattamenti fisiologici alla vita nei mari e nei fiumi. Il ciclo di conferenze del Darwin Day Ferrara 2017 ci darà la possibilità di approfondire molti aspetti di questi affascinanti animali: dagli adattamenti fisiologici per le immersioni nelle profondità marine all’alimentazione; dal comportamento sociale alle caratteristiche del genoma e alle relazioni filogenetiche fra le varie specie. Non mancheranno gli approfondimenti sulle metodiche di studio e sulle minacce che gravano sui cetacei in tutto il mondo ed in particolare nel Mediterraneo, che ci daranno un quadro aggiornato sull’impegno di varie istituzioni e enti di ricerca che operano per la conservazione di questi straordinari Mammiferi.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito

Giovedì 9 febbraio alle 21 – Museo di Stroia Naturale

“Buon compleanno Charles !” Presentazione del programma del Darwin Day Ferrara 2017 “Pesci?No grazie, siamo Mammiferi. Piccola Storia Naturale dei Cetacei”

Proiezione “Mediterraneo bollente” Proiezione documentario prodotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR – Istituto Scienze Marine ISMAR Con Francesca Alvisi (CNR – ISMAR) La regione mediterranea, forte dei suoi 460 milioni di abitanti si trova al crocevia di tre continenti. Il Mediterraneo, un microceano hot-spot di biodiversità, condivide, tra i 22 paesi e territori rivieraschi, un clima e un patrimonio naturale e culturale unico in cui le questioni ambientali e di sviluppo sono particolarmente delicate. E’ considerata come una “eco-regione” le cui economie rimangono per lo più dipendenti dalle risorse naturali. Il loro sfruttamento irrazionale però costituisce esso stesso un ostacolo sia per lo sviluppo economico sia per il miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti. Queste tendenze, aggravate dai processi di cambiamento climatico, hanno come conseguenza il diffuso stato di degrado dell’ecosistema marino.

Conferenze Giovedì 16 febbraio, ore 21- Museo di Storia Naturale

“Tutta la vita a testa in giù. Adattamenti dei cetacei all’immersione” Con Bruno Cozzi (Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione, Università di Padova) La vita dei cetacei si svolge in mare e comporta diversi cambiamenti nel corpo e nel funzionamento degli organi. Dobbiamo immaginarci queste specie come degli eterni maratoneti del nuoto che non si fermano mai e consumano continuamente energia. Durante l’immersione, condotta a diverse profondità a seconda delle specie, il corpo dei delfini e delle balene si trova a dover affrontare la pressione sempre crescente della colonna d’acqua. Nella discesa il cuore rallenta – e il respiro naturalmente si ferma. Com’è possibile resistere alla pressione esterna crescente, alla mancanza di ossigeno dovuta all’apnea prolungata, agli sbalzi della pressione ematica? Com’è possibile che il sangue non coaguli durante le lunghe pause tra un battito e l’altro? E, soprattutto, com’è possibile mantenere la coscienza e l’attività cerebrale in condizioni di ipossia crescente e sempre maggiore presenza di anidride carbonica nel sangue?

Giovedì 23 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Pronto Intervento Cetacei. Il supporto dell’ambiente controllato agli esemplari spiaggiati” Con Valerio Manfrini (Zoomarine Italia, Centro Studi Cetacei Onlus, Dipartimento di Biologia Ambientale Sapienza Università di Roma) Le strutture di ambiente controllato (Giardini Zoologici, Oceanari, Acquari, etc.) dispongono di una comprovata esperienza nella gestione e nel mantenimento di specie marine. Questo know how è utile non solo al costante miglioramento delle condizioni di mantenimento delle specie ospitate ma è anche di supporto, al pari di Associazioni di settore, alle Istituzioni e agli Enti competenti, per quanto riguarda il recupero, la riabilitazione e la reintroduzione in natura di specie selvatiche. Il loro ruolo è insostituibile per la formazione specialistica degli operatori deputati a intervenire sugli esemplari spiaggiati e permette di sensibilizzare il grande pubblico alle problematiche della conservazione di questi Mammiferi.

Giovedì 2 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Studiare i delfini: come e perché” Con Giovanni Bearzi (Dolphin Biology and Conservation) Animali molto amati ma poco conosciuti e protetti, i delfini nuotano ancora nelle acque del Mediterraneo. I ricercatori svolgono indagini demografiche e studiano gli spostamenti e la distribuzione di questi animali, cercando di capire quali problemi abbiano determinato il declino di alcune specie e la sopravvivenza di altre in un mare sempre più deturpato dalle attività umane. Molti anni di ricerca su campo e metodologie apparentemente semplici come la foto-identificazione possono svelare abitudini e necessità delle diverse popolazioni di cetacei. Giovanni Bearzi, veneziano, ha dedicato gran parte della vita a studiare comunità di tursiopi, delfini comuni e stenelle striate in Grecia, Croazia e Italia. Con il supporto visivo delle fotografie scattate nel corso delle sue ricerche, Giovanni racconterà le scoperte di questi anni, i metodi di studio e la necessità di contribuire alla sopravvivenza di questi straordinari mammiferi marini.

Giovedì 9 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Perché i delfini non giocano a calcio: evidenze e misteri nel codice genetico dei cetacei” Con Annalaura Mancia (Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, Sezione di Biologia ed Evoluzione, Università di Ferrara). L’ordine dei cetacei, rappresentato da circa 90 specie fra odontoceti e misticeti, è quello che si è maggiormente diversificato e specializzato fra gli ordini dei mammiferi. La balenottera azzurra è il più grande animale che popola la Terra e il delfino ha un cervello molto grande con una complessità inferiore solo a quella del cervello dei primati. Eppure questi mammiferi hanno ripopolato l’ambiente acquatico all’incirca 50 milioni di anni fa, un intervallo di tempo breve per la scala evolutiva. L’elevato grado di similarità fra il genoma del delfino e quello dell’uomo ne da conferma. Ma allora perché un delfino ha fino a 100 denti e un uomo solo 32? Perché un capodoglio arriva a 2000 metri di profondità con 60 minuti di apnea? E senza una bombola subacquea! L’incredibile progresso di tecnologia e scienza che caratterizza l’attuale era post-genomica e la facilità di sequenziare genomi ci hanno già aiutato molto a comprendere, ma ci sono ancora tanti misteri nascosti nel codice genetico. La bella notizia è che non ci sarà da aspettare molto perché viviamo nell’era giusta, quella in cui avremo numerose risposte.

Giovedì 16 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Soffio a ore 11. Balenottere comuni e capodogli, i giganti del Mediterraneo” Con Sabina Airoldi (Tethys Research Institute) Chi l’avrebbe mai detto che nel Mediterraneo vivono l’animale più grande mai esistito sulla terra, secondo per dimensioni solo alla balenottera azzurra, e il più grande predatore? I giganti in questione sono la balenottera comune, con i suoi 24 metri di lunghezza e le 60 tonnellate di peso, e il capodoglio, i cui maschi possono raggiungere i 18 metri. La prima predilige le acque pelagiche e si nutre del cosiddetto “krill mediterraneo”, composto da piccoli crostacei che cattura a tonnellate, il secondo frequenta le zone di scarpata continentale attraversate da profondi canyon sottomarini, ricchi delle sue prede preferite, i calamari giganti. La balenottera azzurra produce suoni a bassissima frequenza, non udibili dal nostro orecchio, ed è solitaria, mentre il capodoglio utilizza le vocalizzazioni per comunicare, cacciare e orientarsi ed ha una complessa struttura sociale. In comune hanno la caratteristica di girovagare per il Mediterraneo, compiendo lunghissimi spostamenti, e di affascinare chiunque abbia la fortuna di incontrarli.

Giovedì 23 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Laggiù soffia ! Le balene fra scienza e immaginario” Serata di teatro scientifico a tema con l’attore Marcello Brondi, il musicista Antonio Gerard Coatti e l’Associazione didattica DIDO’ La mole delle balene affascina gli uomini fin dalla notte dei tempi. La parola “balena” evoca da secoli il mistero, lo stupore, la paura. La vera natura dei cetacei si definisce nel Cinquecento con il risveglio delle scienze e molta strada è stata fatta da allora: il gigante del mare è passato da demone fatale a creatura in pericolo. Ma il potere evocativo del Leviatano rimane fortissimo. Partendo dalle conoscenze che abbiamo ora sulle balene e più in generale sui Cetacei, sconfineremo con Marcello Brondi nei territori epici delle grandi cacce, nei miti e nelle fantasie da bestiario. In questo viaggio saremo accompagnati dal suono a un tempo naturale, arcaico e magico delle conchiglie di Antonio Gerard Coatti.

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Novità: Visite guidate gratuite al Museo di Storia Naturale

Da venerdì 10 febbraio 2017 e per tutti i venerdì successivi, il Museo di Storia Naturale di Ferrara offrirà un servizio gratuito di guida al percorso espositivo. L’attivazione si è resa possibile grazie alla collaborazione dei volontari in Servizio Civile presso il Museo. I volontari, laureati in Scienze Biologiche, aiuteranno i visitatori a comprendere il significato di ciò che è esposto, comunicando il ruolo scientifico e la storia del museo e delle sue collezioni.
Si tratta di un servizio completamente diverso dalle attività di animazione a pagamento (laboratori, cacce al tesoro, compleanni “scientifici”, ecc .) che vengono condotte dall’associazione Didò.
Per chi fosse interessato è sufficiente presentarsi in museo il venerdì pomeriggio alle 15.45 senza bisogno di prenotazioni e chiedere al personale di sala la guida. Il percorso di visita, compreso nel prezzo del biglietto di ingresso, durerà circa 1 ora e mezza.
Per qualunque informazione o chiarimento in merito alle visite guidate è necessario contattare Nicola, al seguente indirizzo email: n.baraldi@edu.comune.fe.it

 

(in alto: foto di Nino Pierantonio)

ASSOCIAZIONI IN RETE – Da venerdì 10 febbraio e fino al 10 marzo, tutti i venerdì alle 21, nella sede del Teatro Ferrara Off (viale Alfonso I d’Este 13)

“Tra genti e frontiere”, ciclo di docufilm su diritti umani e informazione

06-02-2017

A partire da venerdì 10 febbraio e fino al 10 marzo, tutti i venerdì alle 21, nella sede del Teatro Ferrara Off (viale Alfonso I d’Este 13), verrà proposto un ciclo di proiezioni dal titolo “Tra genti e frontiere, a Ferrara Off”, una selezione di cinque docufilm tratti dalla rassegna Mondovisioni di Internazionale 2016 dedicata all’attualità, ai diritti umani e all’informazione curata da CineAgenziaper il festival.
La rassegna “Tra genti e frontiere” è un progetto organizzato da una rete di associazioni ferraresi con lo scopo di diffondere e approfondire la conoscenza di popoli e culture diverse attraverso le opere di giornalisti e registi di tgutto il mondo. Le associazioni che compongono quest’anno la rete sono Agire Sociale, Amnesty ragazzi, Cgil, Cittadini del mondo, Emmaus, Ferrara Off, Ibo, Intercultura, Movimento Nonviolento, Parrocchia Santa Francesca Romana, Pax Christi, Segnidipace. La rassegna ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

 

CALENDARIO- Tra genti e frontiere, a Ferrara Off

viale Alfonso I d’Este 13 ore 21

MONDOVISIONI I documentari di Internazionale
http://www.ferraraoff.it/mondovisioni/

Venerdì 10 febbraio ALCALDESSA
di Pau Faus (Spagna 2016)
L’appassionante percorso di Ada Colau durante un intero anno, dall’inizio della sua candidatura con il movimento “Barcelona in comú” fino alla trionfale elezione a sindaca della capitale catalana. La cronaca privata degli eventi, compreso il video-diario della Colau, e l’accesso privilegiato al cuore della inedita coalizione, ci mostrano riflesse in uno straordinario evento politico locale questioni più generali: una storica vittoria elettorale che diventa modello del cambiamento possibile nell’Europa meridionale, e il conflitto interiore di una persona che si appresta a incarnare quel potere che lei stessa ha sempre messo in discussione.

Venerdì 17 febbraio TOWN ON A WIRE
di Eyal Blachson e Uri Rosenwaks (Israele 2015)
Nella fatiscente città israeliana di Lod, a 10 minuti di auto dalla florida Tel Aviv, vivono gomito a gomito signori della droga palestinesi e coloni ortodossi ebrei. La povertà ha acuito razzismo e violenza, e gran parte dei 75mila abitanti vive nella paura. Il film si inoltra nelle viscere di questa città divisa alternando faide e violenze locali a confronti su scala nazionale e religiosa, usando Lod come specchio delle relazioni tra ebrei e palestinesi: un tormentato e illuminante microcosmo in cui le tensioni interne a Israele si materializzano nel quotidiano, ma in cui si celebra anche il coraggio di uomini e donne che non rinunciano a sperare nel futuro della loro città.

Venerdì 24 febbraio TICKLING GIANTS
di Sara Taksler (Usa 2016)
Nel pieno della Primavera Araba egiziana, Bassem Youssef lascia il suo posto di cardiochirurgo per diventare un comico a tempo pieno. Il “John Stewart egiziano” crea un programma satirico che diventa rapidamente il più visto in Medio Oriente. In un paese dove la libertà di espressione non è garantita, lo show è tanto popolare quanto controverso, e il suo staff dovrà affrontare minacce, proteste e denunce. Lottando per restare in onda e non farsi arrestare, Bassem continua a tenere sotto pressione il potere, quello di Mubarak, come dei Fratelli Musulmani o del nuovo presidente al-Sisi, usando l’ironia contro l’ipocrisia dei media, della politica e della religione.

Venerdì 3 marzo THE GIRL WHO SAVED MY LIFE
di Hogir Hirori (Svezia 2016)
Nell’agosto 2014 il regista Hogir Hirori lascia la moglie incinta in Svezia per tornare nella sua terra natale, il Kurdistan iracheno, a documentare il destino di 1 milione e mezzo di profughi in fuga dall’ISIS. Attraverso le persone che incontra Hogir rivive la propria esperienza di rifugiato, e la sua sconvolgente testimonianza è rafforzata dalla profonda identificazione con i protagonisti. In particolare verrà colpito dall’incontro casuale con la piccola Souad: andare alla sua ricerca gli servirà da bussola per orientarsi nel caos della guerra, muovendosi lungo i confini dello Stato Islamico ed entrando per primo nei territori liberati dalle forze curde.

Venerdì 10 marzo AMONG THE BELIEVERS
di Mohammed Ali Naqvi e Hemal Trivedi (USA/Pakistan/India, 2015)
Il carismatico leader religioso Abdul Aziz Ghazi, sostenitore dell’ISIS e dei talebani, incita alla jihad e sogna di imporre in Pakistan una rigida versione della Sharia. Il culmine della sua guerra sacra ha luogo nel 2007, quando il governo rade al suolo la sua moschea, uccidendo sua madre, suo fratello e il suo unico figlio, insieme a 150 studenti. Il film segue Ghazi nella sua personale lotta per la creazione di un’utopia islamica, insieme ai destini opposti di due adolescenti che frequentano le sue scuole coraniche, ed è rivelatore e allarmante nello svelare le battaglie ideologiche che stanno modellando il Pakistan moderno e l’interno mondo musulmano.

Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano
Ingresso 2,50 € – abbonamento 10 €
Teatro Ferrara Off, viale Alfonso I d’Este 13, Ferrara
www.ferraraoff.it – info@ferraraoff.it +39.333.6282360

 

INTERPELLANZE – Presentate dai gruppi Forza Italia e Sinistra Italiana in Consiglio comunale

Richieste in merito ai lavori di ampliamento dello stadio e alla situazione dell’ospedale di Cona

06-02-2017

Queste le interpellanze pervenute:
– la consigliera Peruffo (gruppo Forza Italia in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi in merito ai lavori di ampliamento dello stadio comunale Mazza;
– il consigliere Fiorentini (gruppo SI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla Sanità Chiara Sapigni in merito alla situazione dell’ospedale di Cona.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 13/2017

Attivazione Fase di Preallarme – Piena fiume Reno

06-02-2017

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n. 13/2017 

criticità Idraulica attivazione fase di Preallarme Piena Fiume Reno

dalle ore 00,00 del giorno 07/01/2017 alle ore 00,00 del giorno 08/01/2017 con previsione di superamento della soglia 2 nel territorio ferrarese.

Possono verificarsi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua maggiori al di sopra della soglia 2. Inondazione delle zone golenali e interessamento degli argini, fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e formazione di fontanazzi. Possono verificarsi innalzamenti dei livelli idrometrici della rete di bonifica con possibili fenomeni di tracimazione

 

 

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=7107

 

GIUNTA COMUNALE – Nota del 6 febbraio 2017

Iniziati i lavori di bonifica igienico-sanitaria del Palazzo degli Specchi.

06-02-2017

Sono iniziati oggi, lunedì 6 febbraio 2017, gli interventi programmati per la bonifica igienico-sanitaria del Palazzo degli Specchi. I lavori prevedono una prima fase di attività di preparazione con lo sfalcio dell’erba, chiusura dei varchi, dei pozzetti e dei grigliati, quindi controlli degli accessi e ulteriore chiusura.
Si procederà con i lavori più importanti, rappresentati dalla raccolta e dallo smaltimento dei rifiuti presenti nelle aree esterne di proprietà e interventi di derattizzazione nelle aree esterne e interne.
Tutte queste attività sono preliminari alla disinfezione dei cumuli di rifiuti presenti all’interno degli edifici, rifiuti che successivamente verranno smaltiti in discariche autorizzate.
Il Comune effettuerà una vigilanza costante sulle attività svolte dalle ditte incaricate dalla Proprietà e sarà costantemente informato sull’evoluzione di tutte le lavorazioni.

“Valli e nebbie” 2017. Un viaggio emozionante che si ripete da 28 anni

Da Gruppo Lumi

Presentata all’Automotoretrò di Torino “Valli e Nebbie, la manifestazione dedicata agli appassionati di motorismo storico, e non solo, che si svolge da diversi anni nella città di Ferrara: ideata infatti nel 1990, ha raggiunto quest’anno la ventottesima edizione che si dispiegherà nelle giornate del 24, 25 e 26 marzo 2017 con una serie di accattivanti novità.

Sabato 4 febbraio, in occasione del Salone Internazionale di Collezionismo dei Motori, Automotoretrò al Lingotto Fiere di Torino, il Club Officina Ferrarese, fresco di trentennale, ha presentato la ventottesima edizione dell’evento di cui va maggiormente fiero: “Valli e Nebbie”. Nello stand opportunamente allestito, ha troneggiato una FIAT 124 reduce dal rally di Montecarlo con l’equipaggio composto da Alessio De Angelis, titolare del gruppo Promotor, e Sergio Sisti. La conferenza stampa, alla quale ha assistito una qualificata schiera di persone, è stata aperta dal presidente dell’Officina Ferrarese, Riccardo Zavatti, accompagnato da una delegazione di soci del Club; insieme hanno ricordato le caratteristiche di questa manifestazione che ha una formula particolarmente riuscita e gradita agli equipaggi partecipanti, un connubio di arte, cultura e gastronomia fuori dal comune che anche quest’anno vuole dare sempre più spazio agli aspetti culturali e storici del ferrarese.

Il valore dell’evento è stato confermato in occasione della conferenza: il Club Officina Ferrarese ha infatti ricevuto, per mano di Roberto Loi, presidente dell’A.S.I. – Automotoclub Storico Italiano, l’undicesima Manovella d’oro, il premio che viene assegnato a seguito di una selezione operata dall’apposita Commissione Nazionale Manifestazioni Auto dell’A.S.I.

Successivamente all’incontro presso lo stand dell’Officina, il “Valli e Nebbie” è stato nominato nuovamente presso lo spazio dedicato all’A.S.I. che, presentando una ristretta selezione di eventi nazionali di rilievo dedicati al mondo delle auto d’epoca, ha citato come primo evento proprio la manifestazione ferrarese.

Tra gli ospiti presenti fra il pubblico altrettanto numeroso, anche Miki Biason, l’ex pilota di rally italiano, due volte campione del mondo alla guida della Lancia Delta HF Integrale.

Sulla spinta di Torino, la città di Ferrara, speciale cornice di “Valli e Nebbie”, si prepara così ad ospitare la nuova edizione dell’evento che quest’anno sarà arricchito di nuove attrazioni (come il villaggio tematico con gazebo ed esposizioni che mostreranno l’argomento “auto” sotto variegati aspetti; saranno inoltre valorizzati i prodotti delle maggiori eccellenze ferraresi) e di nuovi spunti culturali.

Valli e Nebbie” è dunque un appuntamento che coltivando e sostenendo la passione per il motorismo storico, promuove il proprio territorio, con uno sguardo alla cultura e all’ambiente e con un’apertura internazionale.

Alcune foto dell’evento

Valli e Nebbie 2017 Torino Autor_etrò_Conferenza Stampa - da sini_stra Rob... Valli e Nebbie 2017 Torino Autor_etrò_Miki Biason e Riccardo Zava_tti Valli e Nebbie 2017 Torino Autor_etrò_Presentazione della manifes_tazione ... Valli e Nebbie 2017 Torino Autor_etro╠Ç-494_per Sport Comuni

Attività produttive. Fonti rinnovabili pilastro del nuovo Piano energetico regionale. Costi: “Un impegno concreto e un percorso partecipato con i Comuni”

Da ufficio stampa

L’Emilia-Romagna è la seconda produttrice di biogas italiano. L’intervento dell’assessore regionale alla conferenza nazionale di Legambiente su “La nuova frontiera del biometano”. Il progetto BioMethER, impianti dimostrativi a Ravenna e Reggio

Bologna – “La sfida più importante nello sviluppo delle fonti rinnovabili in Emilia-Romagna è costituita dal settore termico. Qui ci sono grandi potenzialità per soddisfare i bisogni energetici civili e produttivi. E una delle filiere più promettenti è quella del biogas. Lavoriamo per un risultato concreto, anche su altri fronti, auspicando di avere al nostro fianco Comuni e cittadini in una transizione che non è solo economica”.
Così questa mattina l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, aprendo a Bologna la conferenza nazionale “La nuova frontiera del biometano”, organizzato da Legambiente.

L’Emilia-Romagna attualmente produce circa il 16% del biogas italiano (dalla sua “purificazione” si ottiene, appunto, il biometano), seconda solo alla Lombardia.
Le potenzialità del biometano in Emilia-Romagna sono molto interessanti: dalle biomasse di scarto si possono ottenere tra i 300 e i 350 milioni di metri cubi all’anno, che in termini energetici significa una potenza elettrica di 150 megawatt.

Per questo motivi la Regione (Energia ed Economia verde) ha cofinanziato il progetto europeo BioMethER. L’attività principale consiste nella realizzazione di due impianti dimostrativi per l’immissione in rete presso la discarica di Ravenna e a Roncocesi (Re) presso l’impianto di depurazione.

I nodi irrisolti. Nonostante siano passati 7 anni dall’approvazione della Direttiva europea sulle fonti rinnovabili e quasi 5 anni dal suo recepimento il quadro normativo è ancora incompleto. Due i fronti: la norma Uni/Tr 11537 relativa agli aspetti tecnici legati alla qualità del biometano per l’immissione nelle reti di trasporto e il Dm Biometano dove la Regione Emilia-Romagna ha propostouna serie di emendamenti con le Regioni Lombardia e Piemonte. “Continueremo a sollecitare l’approvazione delle norme” ha concluso l’assessore Costi.

Il Piano energetico regionale. Entro febbraio è previsto l’arrivo della discussione in sede di Assemblea legislativa del Piano energetico regionale, dopo essere stato licenziato dalla Giunta nei mesi scorsi. Il documento fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima ed energia fino al 2030, ed è affiancato del Piano triennale di attuazione dello stesso Piano energetico per il triennio 2017-2019. Destina risorse a investimenti per lo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all’innovazione nonché al rafforzamento dell’economia verde.

Palma Costi ha ricordato che l’Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni a dotarsi di un Piano e ora “ha alzato l‘asticella con obiettivi di sostenibilità, energia verde e green economy che guardano oltre il 2030, coerentemente alla roadmap europea di decarbonizzazione al 2050. Siamo arrivati a questo traguardo avendo già approvato la prima legge sull’economia circolare, inserito il Piano nel Patto per il lavoro e dato coerenza alle politiche regionali. Ma il nostro impegno è iniziato da tempo sul piano della formazione, ricerca e innovazione, l’informazione. Abbiamo costruito questo Piano dal basso, confidiamo che possa essere attuato con l’aiuto di tutti”.

Scheda/Il progetto BioMethER in pillole
Nato nel 2010 grazie alla Rete Alta Tecnologia (Piattaforma Energia Ambiente), il progetto è partito nel 2013 grazie al finanziamento comunitario Life e al cofinanziamento regionale (budget totale 3,6 milioni di euro, cofinanziamento Ue 1,5 milioni di euro e cofinanziamento regionale 350.000 euro). Il coordinamento è di Aster con il coinvolgimento del Crpa, laboratorio di ricerca industriale della Rete Alta Tecnologia, e delle imprese del settore energetico locale Hera Ambiente e Iren Rinnovabili, e di imprese del settore dei gas tecnici Ireti e Sol.

Presentato il progetto di riqualificazione delle Valli di Comacchio

Da ufficio stampa

L’intero comparto vallivo, cuore del Parco del Delta del Po, tra le aree europee più affascinanti ed importanti sotto il profilo ambientale e paesaggistico, sarà oggetto di un corposo progetto di valorizzazione e riqualificazione, illustrato questa mattina in Sala Consiglio. Grazie ai fondi previsti dall’Asse 5 del Piano Operativo Regionale – Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020, si potrà dare attuazione al progetto di valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale delle Valli di Comacchio, al quale è stato riconosciuto un contributo regionale pari a 2.400.000 euro. Ad esso si sommano 600mila euro finanziati dall’Amministrazione Comunale, oltre a 300mila euro di risorse già stanziate. “Il progetto mette a sistema infrastrutture già esistenti, – ha evidenziato il Sindaco Marco Fabbri -, collegando dal punto di vista ciclo-pedonale percorsi storici e culturali, all’interno di un triangolo d’oro che lega aree naturali uniche, di bellezza ineguagliabile, comprese tra le province di Ferrara, Ravenna e Venezia. E’ prevista tra le altre cose – ha aggiunto il Sindaco -, la riqualificazione di un argine di 5 chilometri, che oggi viene ridisegnato come uno dei percorsi ciclabili più affascinanti sotto il profilo ambientale, in grado di collegare questo territorio a quello di Ravenna e alle ciclabili esistenti, dalla Destra Po sino a Ferrara, ma anche sino a Venezia.” Il presidente dell’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità Delta del Po, Massimo Medri, soffermandosi sugli straordinari valori ambientali che insistono sull’area, ha sottolineato come “le valli rappresentano il valore aggiunto del territorio, la vera eccellenza e metterle a valore è la carta vincente per i prossimi anni. Il progetto sottolinea in modo decisivo – ha proseguito Medri , le tematiche ambientali della ciclabilità e della valenza storico culturale degli antichi casoni di pesca, intervenendo con mezzi adeguati e con materiali in sintonia con la sostenibilità ambientale.” L’architetto Francesco Vazzano (Gruppo di lavoro Mezzadri Ingegneria s.r.l.), ha introdotto a grandi linee la progettazione vera e propria, ponendo l’accento sul sistema di mobilità lenta che si punta ad incentivare. “Gli interventi da attuare sono sia di carattere infrastrutturale, con ponti da realizzare e una una serie di interventi di valorizzazione architettonica, che interessano i casoni da pesca – ha dichiarato Vazzano -, ma anche di carattere paesaggistico. E’ prevista infatti la trasformazione di percorsi esistenti in itinerari ciclabili, sino alla realizzazione di un sottopasso in località Bellocchio.” E’ entrato invece nel dettaglio del progetto l’architetto Sergio Fortini del medesimo gruppo di Lavoro di Mezzadri Ingegneria s.r.l., ribadendo che “è un lavoro sul paesaggio, espressione identitaria del luogo. Si interverrà su pontili ammalorati e degradati con interventi generali di consolidamento, di ripristino delle pavimentazioni esistenti, di nuovi pontili con attracchi. Sono previste inoltre – ha aggiunto Fortini -, la demolizione e la costruzione ex novo di ponti esistenti, oltre ad interventi sulle tabarre, alla sistemazione dei lavorieri, al falcio dell’erba, nonchè alla sostituzione delle reti ai cancelli, al rimaneggiamento del coperto, pulizia pavimenti, rimozione intonaci, sistemazione infissi e pulizia di muri incrostati dall’umidità.” Tutti i cantieri saranno organizzati in modo tale da rispettare i periodi di riproduzione dell’avifauna. Oltre ai casoni, tre sono le stazioni oggetto di interventi di recupero, quella di vigilanza Foce, quella di Pesca Foce ed infine quella di Pesca Bellocchio. Si interverrà sui manti di copertura, oltre a lavori di tinteggiatura e di rifacimento delle pavimentazioni, per conferire alle stazioni il primato che loro spetta, quali presidi importanti, dal punto di vista turistico. La realizzazione di un sottopasso ciclabile in località Bellocchio è indubbiamente un intervento molto delicato, ma di grande valenza strategica, che andrà a realizzare una connessione tra il Lido di Spina (Viale degli Etruschi) e l’argine di Bellocchio, attraversando la strada statale Romea. Anche due ponti Bailey saranno oggetto di manutenzione, ma è stato progettato un intervento anche sul ponte pedonale delle saline, ammalorato. “Il brano di territorio racchiuso tra Ferrara e Comacchio – ha concluso Fortini -, ha caratteristiche mature per diventare una vera e propria capitale del paesaggio. Stiamo già andando in questa direzione. Parlando di “protagonismo dei territori”, il Presidente della Provincia Tiziano Tagliani, riferendosi alla progettualità del Comune di Comacchio, ha sottolineato come “si cominciano a chiudere tutti gli anelli, per una cornice di valorizzazione ampia e robusta, allo scopo di dare valore paesaggistico e naturalistico a quest’area. Questa volontà e capacità di fare squadra – ha aggiunto Tagliani -, è importante, così come è importante che attorno a questo tema ci sia l’adesione di tutta la provincia di Ferrara. C’è la consapevolezza – ha concluso Tagliani -, che l’investimento non serve solo al Comune di Comacchio, che ne è il perno, ma ad un territorio ben più ampio.” A chiusura della presentazione del progetto, è intervenuto l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini. “Fisicamente si realizza a Comacchio – ha rilevato Corsini – ma ha l’ambizione di diventare un progetto strategico di carattere regionale e, dico anche, nazionale. Ha ottenuto il terzo posto nella graduatoria dei fondi strutturali europei dell’asse 5 destinati alle risorse ambientali e culturali, conseguendo un finanziamento da 2.400mila euro, risorse importanti che, unite a quelle del Comune di Comacchio, consentiranno di attuare gli interventi in tempi non lunghi, in funzione delle stringenti norme europee.” Corsini ha poi concluso, ricordando il bilancio della stagione 2016, chiusa con 1 milione di presenze turistiche in più rispetto al 2015 e “questo progetto può far fare il salto di qualità a tutto il territorio regionale.” Hanno partecipato alla conferenza stampa anche il Sindaco di Fiscaglia, Sabina Mucchi, in qualità di consigliere provinciale con delega al Turismo, il Dirigente del Settore IV, Claudio Fedozzi e rappresentanze delle associazioni di categoria e venatorie. Il Comune di Comacchio infine ha colto l’occasione per mandare in onda la prima diretta sul profilo Facebook comunale.

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Inaugurata in via Comacchio la sede della cooperativa Infermieri Ferrara: “Ora ci apriamo a nuove sfide”. Sette i soci lavoratori, di cui quattro under30

Da Legacoop Estense

“Siamo soddisfatti per questo nostro traguardo e piacevolmente sorpresi per le molte persone che sono passate all’inaugurazione della nostra sede, mostrando riconoscimento e interesse per il lavoro che svolgiamo. Ora la sfida è quella di farci conoscere ancora di più sul territorio e ampliare i servizi che offriamo in ambito sanitario e assistenziale”. Sono le parole di Simone Ronchej, presidente di Infermieri Ferrara, la cooperativa che sabato 4 febbraio ha inaugurato la sede amministrativa, in via Comacchio 89 a Ferrara. “Una cooperativa nata quasi quattro anni fa dall’iniziativa di alcuni professionisti, in risposta a un crescente bisogno di assistenza qualificata – afferma Chiara Bertelli, referente territoriale di Legacoop Estense, che ha contribuito alla nascita della cooperativa grazie allo sportello startup –. Crediamo che professionalità e competenza siano le leve su cui puntare per distinguersi in un mercato complesso come quello sanitario e assistenziale. Soddisfazione anche per l’aumento del numero dei soci lavoratori, che da 3 sono passati a 7, la maggior parte al di sotto dei trent’anni. Un risultato non scontato di questi tempi.”

Case popolari, Acer puntualizza: “Forniamo alle famiglie meno abbienti un alloggio confortevole a canone sociale”

da: Diego Carrara, direttore Acer Ferrara

Egregio Direttore,
desideriamo intervenire in merito alle considerazioni comparse sul vostro quotidiano lunedì 6 febbraio, dal titolo: ”Nelle case popolari la vita non si riduce a numeri”, di Jonatas Di Sabato.
La Conferenza organizzata da Acer Ferrara venerdì 3 febbraio, alla Camera di Commercio, aveva una finalità ben precisa: quella di illustrare, sia pure in modo sintetico, i principali interventi di riqualificazione urbana realizzati negli ultimi 15 anni dall’Azienda Casa della Provincia di Ferrara, in una logica di continuità rispetto alle iniziative intraprese già qualche anno prima dallo Iacp .
Il titolo del volume presentato durante la Conferenza non a caso è: “Acer Ferrara – 15 anni di interventi edilizi per i Comuni dopo la L.R. n-24/2001”.
Inevitabile , quindi, che si sia parlato molto di fondi, investimenti, appalti, ma anche in diversi passaggi (come quelli dell’Assessore Regionale Patrizio Bianchi) di qualità dell’abitare, di rapporti sociali e di nuove comunità che si possono determinare in quartieri riqualificati.
Inevitabile anche che i relatori abbiano usato un linguaggio condito di qualche tecnicismo, che pero’ non ha creato particolari imbarazzi ai numerosi intervenuti, per lo più operatori del settore delle politiche abitative o amministratori di enti locali.
D’altra parte, le politiche abitative si fanno anche con fondi, investimenti e appalti….
Altrimenti, si scade nella semplice analisi sociologica dei fenomeni, senza poter mai declinare risposte o proposte ai bisogni indagati.
Ci preme tuttavia ribadire il nostro impegno in ambito sociale dove Acer Ferrara ha molto a cuore i propri utenti, la qualità del loro abitare, la comunità in cui vivono e le relazioni di inclusione e integrazione che la irradiano.
Lo dimostrano le numerose iniziative in tal senso: la Festa dei Vicini annuale, i Convegni organizzati su queste tematiche, il Portierato Sociale al Barco, l’attività di mediazione sociale e dei conflitti che da anni svolgiamo nei palazzi popolari che gestiamo, la creazione di una rete regionale dei Mediatori sociali nell’erp (i Mediattivi ), le relazioni quotidiane con i Servizi Sociali del territorio per i nuclei famigliari più fragili, la figura dell’Agente Accertatore -che per primi in Regione abbiamo attivato – per essere più vicini alle persone e alle loro problematiche del vivere in condominio..
Ultimo, ma non per importanza, la pubblicazione della 2° edizione del Bilancio di sostenibilità – anni 2014/2015, a conferma della radicata sensibilità di Acer Ferrara rispetto alle tematiche della sostenibilità sociale, ambientale, oltre che economica, del proprio operato.
Anche l’attenzione ai consumi domestici degli inquilini di alloggi popolari, è una declinazione di come Acer interpreta il proprio ruolo: fornire alle famiglie meno abbienti un alloggio confortevole, a canone sociale e con servizi dai costi sostenibili, per migliorare la qualità di vita degli assegnatari stessi.
Ci scusiamo quindi se tale dimensione sociale non è emersa nella Conferenza di venerdì pomeriggio, vero è che non solo il tema era un altro, ma in poco più di un’ora e mezza non si poteva rappresentare tutto il nostro lavoro e la sua complessità.
Crediamo invece possa essere stimolante, per noi oltre che per Jonatas Di Sabato, un confronto sulla qualità abitativa dei diversi quartieri di Erp di cui si tratta nel libro, magari attraverso un viaggio da intraprendere insieme nei prossimi giorni per toccare con mano del fatto che trattiamo sempre e solo di persone e non di numeri o statistiche.
Un Cordiale Saluto
Diego Carrara

Agricoltura Ferrarese presta sostegno agli allevatori terremotati di Amatrice

Da organizzatori

Per iniziativa promossa da “Movimento popolare 29 marzo” che ha la funzione sociale di aiuto ai bisognosi, si è potuta effettuare un importante donazione agli allevatori terremotati di Amatrice per la quale si sono rese protagoniste alcune generose aziende agricole ferraresi.

Con grande sensibilità, hanno risposto all’appello di Movimento Popolare 29 Marzo 4 aziende:

 

  1. Milani Agricoltura s.a.s. di Monestirolo donando un carico di mais.
  2. L’Erba del Persico S.r.l. di Portomaggiore donando un carico di erba medica in balloni
  3. Società Agricola Calura Angelo e Paola di Portomaggiore che in collaborazione con Autotrasporti Lanzoni ha provveduto al materiale trasporto.                        

L’autotreno di prodotti indispensabili agli allevamenti di Amatrice, che oggi versano in grandi difficoltà, sono stati materialmente consegnati alla presenza e sotto il controllo dell’ arma dei Carabinieri della stazione locale di Amatrice.

Ancora una volta il volontariato e la sensibilità di alcune aziende dimostrano come nei momenti del bisogno sia necessaria l’umana solidarietà.

 

Foto al momento dello scarico ad Amatrice controllate dall’arma dei Carabinieri.

FOTO 1 -FOTO AL MOMENTO DEL CARICO (Large) FOTO 2- AL MOMENTO DELLO SCARICO

Mondovisioni: venerdí con i docufilm di internazionale. Dal 10 febbraio cinque appuntamenti a Ferrara Off, si comincia con “Alcadessa” di Pau Faus

Da Ferrara Off

Mondovisioni torna a Ferrara: i documentari di Internazionale, presentati lo scorso ottobre in occasione della nona edizione del festival, tornano nel capoluogo estense grazie alla rassegna “Tra genti e frontiere, a Ferrara Off”. Le proiezioni, organizzate nello spazio performativo di viale Alfonso I d’Este 13, si terranno ogni venerdì sera alle 21, dal 10 febbraio al 10 marzo.

Cinque appuntamenti da non perdere per approfondire la complessità del tempo presente, le questioni più urgenti e pressanti dell’attualità, dai diritti umani e al cambiamento in corso nel mondo dell’informazione globale.

All’interno dei lavori selezionati da CinAgenzia per Internazionale, sono stati scelti cinque titoli che si potranno eccezionalmente rivedere sul grande schermo. Il 10 febbraio si comincerà con “Alcadessa”, realizzato dal regista Pau Faus in Spagna nel 2016. Racconta l’appassionante percorso di Ada Colau, dall’inizio della sua candidatura con il movimento “Barcelona in comú” fino alla trionfale elezione a sindaca della capitale catalana. La prospettiva proposta da Faus è privata, la cronaca comprende anche spezzoni tratti dal videodiario della stessa Colau e riprese inedite raccolte dal cuore organizzativo della inedita coalizione. Ciò che mostra è la nascita e lo sviluppo di uno straordinario evento politico locale, attraverso il quale si possono leggere questioni più generali. Al centro di “Alcadessa” c’è una vittoria elettorale storica, diventata presto per l’Europa Meridionale il modello del cambiamento possibile, e il conflitto interiore di una persona che si appresta a incarnare il potere che ha sempre messo in discussione.

Seguirà il 17 febbraio “Town on a Wire”, realizzato da Eyal Blachson e Uri Rosenwaks nel 2015 in Israele, dedicato alla vita nella fatiscente città di Lod, dove vivono gomito a gomito signori della droga palestinesi e coloni ortodossi ebrei, dove la povertà ha acuito razzismo, violenza e paura e le faide locali diventano specchio del conflitto nazionale, un microcosmo dove le tensioni interne al Paese si materializzano nel quotidiano, ma dove trova spazio anche il coraggio di chi non rinuncia a sperare nel futuro. Il 24 febbraio sarà dedicato a “Tickling Giants” di Sara Taksler, lavoro americano girato nel 2016 per descrivere l’originale parabola umana e professionale di Bassem Youssef, cardiochirurgo che durante la Primavera Araba egiziana decise di abbandonare il suo mestiere e diventare un comico, utilizzare l’ironia contro il potere di Mubarak e dei Fratelli Musulmani. Il 3 marzo si proietterà “The Girl who saved my Life”, produzione svedese firmata Hogir Hirori: il regista nel 2016 ha voluto tornare nella sua terra natale, il Kurdistan iracheno, per documentare il destino di un milione e mezzo di profughi in fuga dall’Isis. L’incontro casuale con la piccola Souad è stato la sua bussola, fondamentle per orientarsi nel caos della guerra, muoversi lungo i confini dello Stato Islamico ed entrare per primo nei territori liberati dalle forze curde. Infine il 10 marzo si chiuderà con “Among the Believers”, di Mohammed Ali Naqvi e Hemal Trivedi, coproduzione del 2015 che coinvolge USA, Pakistan e India, dedicata a tratteggiare il ritratto del leader religioso Abdul Aziz Ghazi, sostenitore dell’Isis e dei talebani, che sogna di imporre in Pakistan una rigida versione della Sharia.

Patrocinato dal Comune di Ferrara, “Mondovisioni – i documentari di Internazionale. Tra genti e frontiere, a Ferrara Off” è un progetto di Agire Sociale, gruppo giovani di Amnesty International Ferrara, Cgil, Cittadini del mondo, Emmaus, Ferrara Off, Ibo, Intercultura, Movimento Nonviolento, Parrocchia Santa Francesca Romana, Pax Christi, Segnidipace.

Tutte le proiezioni si svolgeranno in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso al singolo spettacolo costerà 2,50 euro, l’abbonamento all’intero ciclo 10 euro. Per informazioni scrivere a info@ferraraoff.it oppure telefonare al numero 3336282360.

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Inizia in questi giorni a Ferrara la settima edizione del programma di educazione ambientale

Da ufficio stampa

Inizia in questi giorni a Ferrara la settima edizione del programma di educazione ambientale rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. Tante le novità del progetto didattico che quest’anno coinvolge 2.981 classi, per un totale di oltre 65.000 alunni in tutto il territorio servito dalla multiutility.

Riparte oggi, lunedì 6 febbraio, con il laboratorio “Il futuro dell’Energia”, presso le classi 3^ B, 4^ A e 5^ C della scuola primaria di Baura, Ferrara, il progetto didattico di Hera ‘‘La Grande Macchina del Mondo’’, che quest’anno registra un numero record di classi aderenti.

Come ogni anno tantissime richieste pervenute e numeri sempre in crescita: partecipano al progetto 796 scuole, quasi 3.000 classi e complessivamente più di 65.000 studenti, nelle province di Modena, Bologna, Imola-Faenza, Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini.

Hera mantiene per il settimo anno consecutivo il proprio impegno a sostegno dell’istruzione, con la speranza di fornire ai giovani ulteriori spunti per una solida cultura ambientale, per una consapevolezza e sensibilità radicata verso il territorio e il pianeta che ci ospita.

L’offerta didattica di questo anno scolastico, come sempre gratuita, si fonda sulle tradizionali tematiche ambientali, idriche ed energetiche.

A fronte del completo restyling del progetto didattico avvenuto lo scorso anno, anche quest’anno si è mantenuto un ventaglio di oltre 30 proposte di forme di comunicazione fra spettacoli teatrali, atelier creativi, corner scientifici e innovativi laboratori, rivisitati e messi a punto grazie alla preziosa collaborazione e al contributo apportato da insegnanti e alunni.

Il progetto tra i banchi delle scuole ferraresi

Nella provincia di Ferrara quest’anno partecipano 337 classi e circa 7.000 studenti. Per le scuole dell’infanzia e primarie si terranno 32 spettacoli teatrali, 27 atelier creativi e 122 percorsi. Gli studenti delle scuole secondarie di 1° grado parteciperanno a 51 laboratori scientifici e 34 giochi a squadre.

Tassello fondamentale de “La Grande Macchina del Mondo” è l’“Itinherario Invisibile” il cui scopo è far conoscere non solo i principali impianti del territorio, ma anche far toccare con mano quale lavoro sta dietro all’acqua di casa, al gas che esce dal fornello, o al camion che raccoglie i rifiuti.

Questa iniziativa porterà in visita 239 ragazzi Ferraresi ad alcuni dei principali impianti gestiti da Hera.

Dal progetto didattico al libro

All’interno del programma didattico, la novità di quest’anno è la realizzazione del libro illustrato per bambini “Il cielo non va mai a dormire”. Il testo è nato dalla collaborazione del team che ha progettato la Grande Macchina del Mondo con Carthusia Edizioni, casa editrice di Milano, e le sue autrici: Emanuela Nava e Patrizia La Porta. Il progetto nasce dalla decisione di trasformare in un libro le storie e immagini del laboratorio teatrale “Sognambolesco”, uno spettacolo rivolto ai bambini delle scuole dell’infanzia e primarie. Per rendere il libro utilizzabile nel tempo, è stato arricchito di una sezione di laboratori dal taglio educativo e creativo, pensata per essere condivisa tra classi e alunni al fine di raggiungere il maggior numero possibile di bambini.

Riciclandino: il progetto educativo che premia le scuole e l’ambiente

Riciclandino è il progetto ambientale dedicato al recupero di materie prime che, da quest’anno, è inserito all’interno de La Grande Macchina del mondo, e grazie al quale è possibile veicolare ai ragazzi, e alle loro famiglie, i principi della sostenibilità nella gestione dei rifiuti urbani prodotti, del loro corretto conferimento e del valore delle raccolte differenziate. Più rifiuti le famiglie portano alla Stazione Ecologica, più la scuola ottiene incentivi economici impiegabili per fini didattici.

Il progetto è dedicato a tutte le scuole (infanzia, primaria, secondaria di 1° e 2° grado) dei Comuni in provincia di Ferrara, Ravenna o Modena che hanno aderito all’iniziativa.

Il progetto cresce e si sviluppa anche sul web

Anche quest’anno molte energie si sono concentrate nello sviluppo della parte online dedicata al progetto educativo, che è stato arricchito e soprattutto migliorato alla luce delle osservazioni di insegnanti e famiglie. Sul sito “Hera per le scuole” gli insegnanti possono trovare educational box da scaricare per realizzare, in autonomia, percorsi didattici personalizzati, potendo scegliere quale tematica sviluppare e scaricando i materiali didattici opportuni. È invece a disposizione delle famiglie una sezione edutainment con divertenti attività ambientali da svolgere con i propri figli.

Nell’ambito del progetto, quest’anno il Gruppo Hera propone alle scuole quattro concorsi a premi. Per aggiudicarsi i premi sono richieste opere creative, fotografie, video e vere e proprie sfide tra scuole.

L’elenco completo delle attività si può leggere su www.gruppohera.it/scuole

Una serata dedicata alla Storia della bassa Romagna con i romanzi di Fabio Mongardi e Gian Ruggero Manzoni presso la biblioteca Ariostea

Da ufficio stampa Parallelo45

Appuntamento mercoledì 8 febbraio alle ore 17, presso la biblioteca Ariostea di Ferrara, per una serata dedicata alla storia della Romagna nel corso dei secoli, con la presentazione dei romanzi “Il caso Manzoni” (Parallelo45 Edizioni) di Fabio Mongardi e “La Torre” di Gian Ruggero Manzoni. All’evento, prenderanno parte, entrambi gli autori.

Il romanzo di Mongardi ricostruisce fedelmente una sanguinosa vicenda del secondo dopoguerra, rimasta a lungo nell’ombra: l’eccidio della famiglia dei conti Manzoni, nobili proprietari terrieri e lontani parenti del celebre scrittore, trucidati all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale, nella loro villa della bassa Romagna. Per quel delitto, rimasto a lungo al centro del dibattito parlamentare, furono accusati alcuni ex partigiani vicini al Partito Comunista.

La vicenda diventa l’occasione, per l’autore, di un’accurata riflessione sul clima da guerra civile che caratterizzò il nostro Paese alla fine del secondo conflitto internazionale; una riflessione che si avvale, per questo particolare appuntamento, del contributo fondamentale di Gian Ruggero Manzoni, parente delle vittime e celebre poeta, drammaturgo e pittore, che ha curato la postfazione del romanzo.

Fabio Mongardi è nato e vive a Faenza. Come autore, ha vinto la sesta edizione del Premio Orme Gialle e il Premio Speciale Territorio del concorso letterario Graphie. Il suo libro “Il verdetto muto” è stato tradotto in Germania dalla casa editrice Scherz Verlag, ottenendo un grande successo.

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Anche a Ferrara la giornata di raccolta del farmaco

Da ufficio stampa fondazione Banco Farmaceutico

Sabato 11 febbraio 2017 si svolgerà in tutta Italia, in particolare a Ferrara la XVII GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. In 101 Province, nelle oltre 3.600 farmacie che aderiscono all’iniziativa e ne espongono la locandina, sarà possibile acquistare uno o più medicinali da banco da donare ai poveri, assistiti dai volontari di Banco Farmaceutico (anche quest’anno sono più di 14.000).

I farmaci acquistati saranno consegnati direttamente agli oltre 1.600 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

Durante la GRF del 13 febbraio 2016, sono stati raccolti 353.851 farmaci, per un controvalore commerciale pari a circa 2 milioni di euro. Ne hanno beneficiato oltre 557.000 persone assistite dagli enti convenzionati.

In 16 anni, la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 4.100.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 24 milioni di euro.

In 3 anni, la richiesta di farmaci da parte degli enti convenzionati con Banco Farmaceutico è salita del 16%, a fronte del costante aumento degli indigenti assistiti: gli utenti complessivi, inoltre, sono cresciuti nel 2016 del 37,4% (nel 2016, gli enti sostenuti da Banco Farmaceutico hanno aiutato oltre 557mila persone, il 12% dei poveri italiani). Le difficoltà, infine, non riguardano solo i poveri: oltre 12 milioni di italiani e 5 milioni di famiglie hanno dovuto limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per ragioni di tipo economico. E’ quanto emerge dall’ultima edizione di “Donare per curare: Povertà sanitaria e Donazione Farmaci”, il rapporto sulla povertà sanitaria realizzato da Banco Farmaceutico in collaborazione con l’Osservatorio Donazione Farmaci.

La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con Aifa, CDO Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute e BFResearch.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Teva, Doc, Eg, Avvenire e TV2000.

“Invito tutti coloro che possono permettersi una spesa di pochi euro ad andare in farmacia e donare col cuore; pensando a quanti – e spesso si tratta dei nostri vicini di casa – nel nostro Paese quella spesa non possono permettersela, anche se necessaria per poter stare bene: ci sono 4,6 milioni di poveri (500mila in più dell’anno precedente) in Italia, molti dei quali non possono spendere neanche un euro per il ticket, sono privi del medico di base perché fuori da ogni contesto sociale, o sono anziani, lavoratori disoccupati, mamme sole e migranti che hanno perso tutto”, ha dichiarato Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

Seminario “Le novità per le Imprese della Legge di Stabilità 2017” – 08 febbario ore 17.00 sede Ascom Ferrara

Da ufficio stampa

Quali sono le novità della Legge di Stabilità 2017 ? Quali gli adempimenti che dovranno affrontare le aziende con particolare riferimento al mondo del commercio, servizi e turismo?
A questi ed altri quesiti tecnico fiscali e burocratici darà una risposta il seminario – pubblico e gratuito – promosso da
Ascom Confcommercio e Iscom Ferrara per mercoledì 8 febbraio a partire dalle ore 17 nella sala conferenze “Mario Zamorani” al primo piano nella sede Ascom (in via Baruffaldi, 14/18) a Ferrara.
Apprezzato relatore sarà
Lelio Cacciapaglia, direttore tributario del Ministero di Economia e Finanza, che già in passato ha presentato la delicata e complessa materia fiscale. E’ consigliata la prenotazione telefonando allo 0532.234233 od inviando una mail a segreteria@ascomfe.it

I musicisti della via della seta al Cinema Boldini

Da ufficio stampa 

Yo-yo Ma, da bambino prodigio alla Silk Road Ensemble

Il documentario del regista Morgan Neville sarà al Cinema Boldini martedì 7 febbraio alle 21, dopo essere stato presentato in anteprima nazionale al Biografilm Festival 2016 lo scorso giugno. L’accoglienza entusiasta, da parte sia del pubblico sia della critica, ha confermato l’eccellenza del regista, vincitore del premio Oscar per il miglior documentario nel 2014 (20 Feet From Stardom). Quest’anno Neville ha saputo raccontare dalle origini la storia di Yo-Yo Ma, musicista e inventore del progetto “Silk Road Project”, la proposta culturale rivoluzionaria e cosmopolita del grande violoncellista sino-americano.

Figlio di un padre cinese violinista, e di una madre cantante lirica, Yo-yo Ma muove i primi passi tra Parigi e New York, dove comincia la sua carriera esplorando la musica, inquadrandola come un potere universale che travalica i confini delle nazioni, in nome della libertà dell’espressione artistica, nonostante l’oppressione dei regimi. La musica abbraccia i popoli di diverse culture, lontani geograficamente, ma accomunati dal linguaggio cosmico delle note. Durante la sua esperienza di violencellista, una passione in bilico tra talento e sacrificio, Yo-Yo Ma incontra altri musicisti, protagonisti del film, tra cui Cristina Pato, suonatrice di cornamusa galiziana, Kinan Azmeh, clarinettista siriano sfuggito alla guerra, Kayhan Kalhor, virtuoso dello strumento tradizionale iraniano kamancheh, costretto ad abbandonare sua moglie e il suo Paese dopo la “rivoluzione verde”, e Wu Man, suonatrice di pipa, uno strumento a corde della tradizione cinese. Le molte location della pellicola, dislocate in ogni angolo del pianeta, rispecchiano il percorso e la provenienza della Silk Road Ensemble: da Istanbul a Boston, da Teheran alla Spagna, tutte le città fanno da sfondo alla fondazione e alle avventure musicali di quella che è un’orchestra eterogenea, con strumenti di ogni tipo e artisti provenienti da tutto il mondo.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 5 euro, il ridotto, per studenti e personale del Conservatorio L. Frescobaldi di Ferrara, e per i possessori di biglietti degli spettacoli della stagione 2016/2017 del Teatro Comunale (da esibire in cassa) è di 4 euro.

movimento5stelle

Il M5S sul contenzioso tra alcune amministrazioni comunali ed il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara relativo all’IMU sugli impianti idrovori

Da ufficio stampa M5S

In vista della campagna elettorale per il rinnovo di alcune amministrazioni locali, si riaccende l’attenzione sulla stampa per una vicenda che non fa certamente onore all’ immagine della politica nei riguardi dei cittadini della provincia di Ferrara: il contenzioso, controverso e assai oneroso, tra alcune amministrazioni comunali ed il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara relativo all’IMU sugli impianti idrovori ,che ricade in ultima analisi  sui contribuenti. Le opere di bonifica (impianti idrovori, canali, manufatti di regolazione strutture operative), sono beni di proprieta’ pubblica e di vitale importanza per la vita del nostro territorio, di proprietà dello Stato e dati in gestione ai Consorzi di Bonifica ai fini della sicurezza idraulica, ambientale e produttiva per l’attività delle  imprese agricole e anche di altri settori. Il Consorzio non trae alcun  reddito da queste attivita’, infatti e’ del tutto evidente la differenza con una concessione demaniale per uno stabilimento balneare che utilizza una porzione di spiaggia, o un concessionario autostradale che incassa un pedaggio; non possiamo non essere stupiti che tale concetto venga stravolto spesso nelle sedi delle commissioni tributarie, come e’ evidente dalle diverse sentenze.  Il Movimento 5 stelle si e’ occupato a piu’ riprese di questa vicenda attraverso diverse azioni politiche che hanno visto il coinvolgimento diretto dei vertici della bonifica, come nella seduta di prima e Terza Commissione Consiliare congiunta informativa del 10 maggio 2016. Dopo l’ incontro, che sembrava aver suscitato interesse da parte di diversi componenti della maggioranza del PD, il consigliere M5S Fochi ha ripetutamente sollecitato una collaborazione concreta che era stata promessa in quella sede al fine di creare un documento da portare all’ attenzione regionale. Nello scorso autunno, preso atto che tale impegno non si è concretizzato, e’ stato presentato un ODG a sola firma 5 Stelle, in cui si chiede al sindaco ed alla giunta l’impegno :  

  • ad attivarsi presso gli organi competenti dell’amministrazione regionale e i parlamentari di riferimento a livello nazionale affinché assumano piena consapevolezza dell’incongruità della tassazione IMU su Impianti Idrovori (come evidenziato nel “Ritenuto”, “Rilevato” e “Considerato” del presente Ordine del Giorno) e conseguentemente mettano in atto ogni strumento in proprio potere per fare in modo di eliminare questa inopportuna  imposizione fiscale
  • a garantire che il gettito dell’ imposizione IMU sulle idrovore venga utilizzato interamente per la manutenzione idraulica del territorio comunale, a supporto del lavoro del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara.


L’ODG e’ ancora in attesa di essere calendarizzato, ci auguriamo che il riaprirsi del dibattito su di un tema che ha decisive implicazioni per la vita del ns territorio, con importi che oggi sfiorano i 2.800.000 euro, come riportato dal Presidente Dalle Vacche, accelleri l’arrivo dell’ ODG al dibattito in consiglio comunale.
Aggiungiamo un ulteriore elemento di riflessione rivolto all’amministrazione ed in particolare  all’Assessore al Bilancio: se è’ vero che con l’attuale normativa 1/3 degli introiti fiscali legati all’Imu vengono riversati al Ministero delle Finanze a Roma, ne consegue che su 2.800.000 euro richiesti dai Comuni, circa 930.000 verrebbero di fatto persi da un territorio le cui strutture di bonifica e viarie sono sempre piu’ in difficolta. Infine, se da un lato i Comuni danno atto dell’importanza vitale della funzione della Bonifica sul territorio ferrarese, dall’altro quella stessa funzione viene indebolita, trasformando di fatto i Consorzi in “sostituti d’imposta” costretti ad imporre una sorta di IMU aggiuntiva alle tasche dei cittadini.
Si proverà a chiarire questa contraddizione nel dibattito consiliare, quando ne verrà data l’opportunità.

M5S Ferrara

http://www.comune.fe.it/5311/odg-su-creazione-di-un-fondo-da-utilizzare-per-la-manutenzione-idrica-del-territorio

 

Gli Oceandrive ed i Dubby Dub arrivano al Raimbow

Da organizzatori

I ferraresi Dubby Dub arrivano al RaiMbow Club di Ferrara, per un nuovo appuntamento con la musica Live sabato 11 Febbraio 2017, in via Bela Bartok 26.

Il progetto Dubby Dub nasce nel 2001 nella provincia di Ferrara dalle menti dei fratelli Mauro e Andrea Pulga, allora voce e basso degli H-Strychnine, conosciuta band della scena hard-core italiana con Enrico Negri e Flavio Tomei. Ne esce un incrocio particolare di sound che unisce assieme il gusto vintage in stile The Hives e The International Noise Cospiracy, il particolare stoner dei Queen Of the Stone Age e il semi-grunge dei Dinosaur Jr. Nel Marzo 2011 esce il loro primo disco “Rock’n’roll head”, per l’etichetta Alkarecords. Il 27 marzo 2012 il secondo disco dal titolo “Sorry, no dub!” con la collaborazione di Alka Record Label e Ammonia Records. Nella serata presenteranno brani del loro terzo lavoro in uscita nel 2017. Ad aprire la serata live saranno gli Oceandrive, nota band veneta con all’attivo il CD “Why everybody sucks?” ed il cui video di diversi anni fa, tratto da “The Look” cover dei Roxette, ha totalizzato 130.000 visualizzazioni su youtube diventando anche jingle nei passaggi per Virgin Radio, VirginTV e passando anche sulla mai dimenticata MTV. La band con il frontman ed ex chitarrista H-Strychnine Lucien Ferraresi, proporrà il proprio repertorio di musica post grunge. A concludere il set di Oceanboy Dj.

Il Circolo privato RaiMbow Club è affiliato ANSEL (Ass. Naz. Studenti e Lavoratori). In occasione degli eventi musicali il tesseramento all’entrata sarà di UN EURO e valido per tutto il 2017.

Serata Live dalle ore 22.00 – Bar & Ristorazione dalle ore 19.00

Nelle case popolari la vita non si riduce a numeri

Numeri senz’anima. Si è parlato di involucri, dando peso al contenitore e sfiorando appena ciò che realmente conta: l’umanità del contenuto. Si è dato forse per scontato ciò che scontato non è: e il silenzio alimenta la rimozione, sicché la forma rischia di prevalere sulla sostanza. Venerdì c’è stata la conferenza dell’Acer Ferrara dal titolo “Politiche dell’abitare e riqualificazione urbana: l’esperienza di Ferrara”. Durante l’incontro, c’è stata anche la presentazione del libro “Acer Ferrara: 15 anni di interventi per i Comuni dopo la legge Regionale 24/2001”. I volti dei relatori sono illustri nel panorama ferrarese: dal presidente dell’Acer Daniele Palombo, al presidente della Provincia (e sindaco di Ferrara) Tiziano Tagliani, passando per Diego Carrara, direttore generale di Acer Ferrara, Luca Talluri, presidente di Federcasa, Romeo Farinella, professore di urbanistica presso la locale Università, concludendo con Patrizio Bianchi, assessore alle Politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione, professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna.
Come si desume dal titolo, il tema principale è stato quello dell’edilizia popolare, argomento molto scottante, soprattutto in una città come Ferrara, della quale sto conoscendo man mano che la vivo, le criticità sotto questo aspetto. Gli interventi sono stati specifici, con i consueti tecnicismi e riferimenti a leggi, norme, acronimi, sigle a me sconosciuti. Il tutto incentrato soprattutto su tre fattori: fondi, investimenti e appalti.

Fare un riassunto dettagliato di ciò che è stato detto, per me, che non sono specialista dell’argomento, sarebbe impossibile. Dirò quello che invece più mi ha colpito. Ogni conferenza porta con sé una componente di autoreferenzialità, rendendo il terreno ostico per chi non è esperto della materia e per chi, come me, alla quantità e alla specificità delle informazioni ha sempre preferito la sostanza di ciò che si dice. Vivo da poco a Ferrara, parlare dei suoi problemi mi sembra un atto di presunzione. Ma le problematiche edilizie sono ben visibili, alcune delle quali non affrontate dalla conferenza, stranamente.
L’edilizia popolare porta con sé due problemi fondamentali: l’impatto sociale e la gestione dei fondi. Sulla seconda non mi soffermo, c’è chi più ferrato di me ne parla già ampiamente. Ma sul primo punto mi sarebbe piaciuto poter approfondire con i relatori. Fare domande del tipo “ma il Gad?”, “ma il problema di Barco è solo il riassetto urbanistico, o anche ciò che gli abitanti respirano?”, “il palazzo degli specchi verrà demolito? Cosa sorgerà? Chi gestirà gli occupanti?”, “parlando dello studentato, siamo sicuri che non si possa dire che si tratti di una ‘cattedrale nel deserto’ (il presidente Tagliani ha tenuto più volte a sottolineare che quella struttura non lo sia)?”.

Giustamente una conferenza del genere deve essere un resoconto ai cittadini delle spese, dei lavori, del rispetto dei tempi. Ma io mi chiedo il perché di alcune rimozioni. Perché non ci fosse, tra i presenti, nessuno che vive nelle nuove dimore, perché quando si parla di edilizia popolare si parla di investimenti sul cemento, ma non delle persone; mi chiedo, infine, perché le persone, risultano numeri e statistiche, e la loro dimensione di esseri senzienti pare annullarsi.
Sarà la mia vena troppo polemica, sarà che io nei quartieri popolari c’ho vissuto, ma so che nel “popolare” bisogna andarci con i piedi di piombo. Purtroppo queste mie domande sono rimaste senza risposta, ma la cosa mi ha turbato.

Tornato a casa ho riletto più volte il libro/opuscolo: belle le immagini, dettagli dei finanziamenti, e ancora sigle, leggi, acronimi. L’ho aperto e richiuso almeno sette volte. Piantine, ottime descrizioni edilizie, ma nulla su chi ne usufruirà nel dettaglio, nulla sui criteri di assegnazione degli edifici Erp, nulla sul perché sia stato fatto quel recupero, i criteri di scelta. Mi convinco che sono io a farmi le domande sbagliate, in fin dei conti, questa era una conferenza sullo “stato dell’opera”, è normale che si sia parlato di soldi, metri quadri, leggi e appalti. Io però non posso far a meno di pensare che delle persone ne dovranno avere benefici, e mi chiedo chi saranno, come saranno scelte, quali sono i criteri di discriminazione. Mi risponde sempre Tagliani però su questo: “le assegnazioni vanno fatte in base a tabelle regionali”, risposta soddisfacente, ma di nuovo l’Uomo diventa numero. Credo sia normale, non potrebbe essere altrimenti per semplificare la burocrazia. Ma l’edilizia popolare dovrebbe essere per il popolo, e il popolo, quando viene considerato solo numero, si svuota del suo intrinseco significato di essere vivente.

Altra cosa che mi ha sorpreso e incuriosito è stato un passaggio, sempre di Tagliani: “L’Acer deve essere un nuovo mediatore sociale, dovrà mediare nei conflitti. Anche la costruzione degli alloggi ha cambiato parametri negli anni: ora la resa energetica, i costi di mantenimento, non sono più accessori. Le innovazioni tecnologiche servono e sono un fattore fondamentale per l’abitante, così da non incorrere, negli anni, in morosità che vedrebbero necessaria l’espulsione degli occupanti”. Credo di aver persino sognato il sindaco/presidente che ripeteva questa frase, diventata un mantra per me. Il risparmio energetico divenuto strumento per evitare morosità. Non per salvaguardare l’ambiente, non per limitare i consumi, non per creare efficienza, ma per evitare di essere cacciati da casa. Mi chiedo poi se la scelta della parola “occupante” sia stata voluta, o semplicemente capitata, avendo di lì a poco parlato del “palazzo degli specchi”.

Altra mia curiosità è stata il chiedermi se tra le persone presenti, ci fosse qualcuno che avesse avuto un’esperienza diretta della vita in un quartiere popolare, ne conosca davvero le problematiche, che possono essere riassunte in soli problemi edili? L’antropologia culturale insegna che per capire un qualcosa bisogna sottoporsi alla cosiddetta “osservazione partecipata”, ma con la giusta distanza: non troppo vicini, altrimenti non si “vede”, non troppo lontani, altrimenti non si “sente”.

Io, uscito dalla Camera di commercio, avevo più dubbi che certezze, un articolo su una conferenza dovrebbe farne un riassunto, ma il riassunto di un qualcosa che non si riesce a comprendere è impossibile. Allora cosa fare? Cosa mandare al direttore? Scrivo per un giornale che si occupa di approfondimenti, allora faccio l’unica cosa sensata da profano della materia.
Dopo due giorni e notti insonni, domenica mattina ho preso la decisione: io di questa edilizia popolare voglio vederne i risultati. Ho così deciso di visitare i luoghi citati, partendo dal primo, quello che si è più volte ripetuto “non essere una cattedrale nel deserto”.

1.continua

Leggi la seconda parte

 

It’s all Mixolidyan!

Sarà certamente capitato anche a voi di pensare a quella cosa che Bauman definì “la società liquida”.
Orbene, ma sarà capitato anche a voi di pensare a quel concetto come si pensa a un formaggino spalmabile?
Non lo so, non è importante.
L’unica cosa che possiamo fare è ravanare attentamente nel nostro motore interiore, nel nostro cilindro per estrarre poi un nostro consiglio ad personam.
E il mio consiglio ad personam è: trovate le vostre risposte dentro di voi.
Insomma, questo mondo è palesemente la testa di qualche stronzo e noi siamo là sopra come capelli dispersi a cazzo in posizioni che sono tante, milioni di milioni e questo non vuol dire necessariamente “qualità”.
Questo mondo ci costringe a disciplinarci e – ricordiamo – noi siamo capelli là sopra messi a cazzo.
Citerò allora un famoso parrucchiere, un parrucchiere che una volta mi disse questo: aiutati che il gel ti aiuta.
Anche se non uso il gel ho sempre trovato questo consiglio davvero arguto e funzionante nel mondo reale.
Perché è un consiglio che lascia intendere la cosa che scrivevo qualche riga fa: anche se un consiglio sembra funzionare ricordati che è solo un consiglio, una specie di pentatonica, una cosa che non può funzionare con tutto.
E arriviamo dunque al sodo.
Perché se non riesci a dormire non ci puoi fare niente.
Non puoi contare le pecore perché nel 2017 ormai sono davvero troppe, sono inquantificabili.
Non puoi neanche andare nell’altra stanza a fumare una paglia perché poi ne fumi duecento e fai piangere Lars Ulrich.
Non puoi neanche leggere Bauman per addormentarti, è un casino.
Insomma, non si può fare niente.
Ma l’altra settimana, una notte in cui non riuscivo a prendere sonno, ho avuto un’idea geniale.
Ho preso il computer, ho aperto YouTube, mi sono messo le cuffie, ho inserito il minijack nell’attacco delle cuffie e ho cercato “Leonard Bernstein Young People’s Concerts”.
PAM!
Ce ne sono un sacco.
Ed ecco che “insonnia” perde la propria qualifica di “problema” per diventare semplice “insonnia”.
Ma anche meglio, “insonnia” si guadagna addirittura una qualifica nuova, una qualifica migliore: la qualifica di “amica dell’apprendimento”.
Perché diomà, non sapevo a cosa stavo andando incontro.
Ho messo questa puntata intitolata “What is a mode?” in cui quel simpaticone del signor Bernstein spiegava ai bimbi tutti i modi per filo e per segno.
E scusate ma li spiegava davvero a modo.
Cioè, più di dieci anni che ascolto Marquee Moon dei Television come uno scemo, un album pieno di scalette eseguite davvero a modo e nei modi più svariati dal signor Verlaine, un signore incensatissimo per il suo uso sapiente delle scale e dei modi.
Ma l’unica cosa che ho afferrato in dieci anni è stata questa: Marquee Moon è un bel disco e Tom Verlaine sembra una specie di Mark Knopfler con una scopa nel culo e il manico che gli tocca leggermente la gola.
Ah, e il pezzo che dà il titolo al disco sembra un po’ “Do Ya Think I’m Sexy” di Rod Stewart.
Non mi sembra abbastanza.
Aggiungiamoci poi che queste cose le ho afferrate solo dopo che qualcuno mi aveva messo la pulce nell’orecchio perché se era per me continuavo a sentire solo degli assoli belli composti suonati su delle Jaguar modificate o delle Jizzmaster o delle Tele.
Forse ho la testa dura.
Ma nessuna testa è abbastanza dura per Lenny.
Lenny elenca scale, modi, suona e spiega con delle dimostrazioni concretissime coinvolgendo anche i bambini del pubblico.
Ho capito tutto e ho anche riso di brutto perché a un certo punto, per spiegare il modo misolidio, Bernstein se ne esce con una sbocciata decisamente più rock’n’roll del rock’n’roll che imperversa oggidì.
Quindi se a questo punto qualcuno si è incuriosito io non dirò niente perché non voglio rovinare la sorpresa a quel qualcuno.
Comunque ricordate: se anche voi non riuscite a dormire prendete due compresse di Mixolidyan® e passa tutto.

pezzo: Fancy Free – VI. Three dance variations – Danzon
artista: Leonard Bernstein & NY Philarmonic
album: Bernstein conducts Bernstein – The Original Jacket Collection
anno: 2008

Essere gentili. Si può?

La gentilezza che è possibile riscontrare nei modi esteriori come predisposizione morale in questo momento è merce assai rara in quanto confusa con la rudezza, che nella vulgata è sinonimo di quel machismo immortalato nel western d’antan dal cattivo di turno. Una presa di distanza inequivocabile dalla gentilezza è il grugno di Trump, per esempio, quando con fare rudemente amicale mostra la firma con la quale sancisce la proibizione d’ingresso negli Usa ai popoli di almeno sette stati islamici. Nel segno ha ancora una volta colpito la satira di Michele Serra che ne ‘L’Espresso’ del 29 gennaio propone il grugno come l’immagine del maschio alfa odierno, i cui massimi rappresentanti sono ovviamente il presidente Usa e Putin. In che cosa consisterebbe il grugno di Trump? Ma naturalmente nel tweet con le sue essenziali battute: 140. Scopo sarebbe – e cito – “stupire o atterrire gli altri membri del branco e far capire alle femmine chi è il più prestante del circondario”. La prestanza del grugnito di Putin si misura con la sua immagine di attività sportive che ricordano, prosegue Serra, le imprese del “maschione vecchio modello”: il nostro Benny M. che saltava i cerchi di fuoco e con la mascella protrusa e il braccetto al fianco ululava grugniti da un celebre balcone. Ci sono anche oggi deboli tentativi di grugnire anche nel Bel Paese, che vanno dalla bavetta che si forma alla bocca di chi si veste con felpe possibilmente nere allo stridore da carta vetrata di altri che spalancano l’occhione e scuotono furiosamente la boccoluta capigliatura, mentre altri ancora si attaccano alla gorgia fiorentina facendo definitivamente sparire nel grugnito qualsiasi possibilità di sopravvivenza della consonante ‘c’.

Dote fondamentale dei ‘grugnanti’ è il disprezzo verso la cultura, specie di quei radical-chic a cui mi onoro d’appartenere. Va da sé che questa infame categoria usa la gentilezza (le rare eccezioni confermano la regola), che di solito non s’accompagna a quella specie di cui il presidente Usa è il massimo rappresentante cioè, come sottolinea Curzio Maltese ne ‘Il Venerdì’ del 27 gennaio, i “poorly educated”: i poco istruiti. Attenzione! Qui non si tratta di quei poco istruiti ai quali si sono rivolte le attenzioni di straordinari messia come Don Milani o Pier Paolo Pasolini o, nel presente, un papa di nome Francesco. Qui si tratta di coloro che a questioni complesse invariabilmente scelgono povere e deludenti semplicistiche risposte. In altre parole coloro che si riconoscono nelle pance e non nel cervello della razza umana. Chiamateli populisti se vi piace. A costoro è inutile proporre un ben che minimo ragionamento complesso. Questa è robaccia. Da intellettuali.
C’è un’altra categoria di gentilezza (falsa) ampiamente usata come rapporto tra chi vuol vendere qualcosa e chi deve comprarlo: dalla commessa a certi straordinari personaggi che hanno salvato intere importanti aziende, per esempio, la fabbrica un tempo italiana delle automobili. L’abbigliamento va dall’uniforme al maglioncino di cachemire rigorosamente blu. Uniformi preziose quali quelle che indossano le vendeuses nei negozi di lusso, la cui preziosità fa risaltare una gentilezza quasi sempre sconfessata dalla durezza dello sguardo che dice: “Stai attento! IO guido il gioco. E se vuoi starci: paga!”. Così qual mezzo è più efficace dello pseudo umile maglioncino blu tra i vestiti orrendi di rappresentanza dei grandi del mondo con le loro giacchette impostate su misura?

Ci sono poi uniformi meravigliose che, invece, gridano la gentilezza d’animo. Sono quelle indossate dai vigili del fuoco, dalle forze d’ordine, dai volontari, che hanno salvato e salvano vite umane travolte dalla implacabile freddezza della Natura.
Chi allora esercita ancora la gentilezza?
Chi si prende cura delle debolezze altrui e le com-patisce assieme.
Qualche giorno fa su Rai Tre al mattino parlava un pastore la cui loquela era degna di chi sta per affrontare un master in filologia. Spiegava che non è che uccidere i lupi risolva i problemi dell’attività che esercita. E’ questo un falso problema. Da loro ci si può difendere molto bene. La vera terribile situazione è l’abbandono della montagna e la trascuratezza colpevole della cura con cui si dovrebbero mettere in sicurezza le montagne e ciò che producono. Usava una gentilezza d’eloquio più affilata di qualsiasi insulto.

A coloro che se ne intendono va dunque affidato l’arduo compito di scoprire la gentilezza. Quella vera. Che non si esaurisce nel sorriso tollerante e che, al limite, può nascondersi nel ‘tu’ con cui giovani mai conosciuti mi interpellano e che ci rimangono male quando, nel mio inflessibile radicalismo, rispondo con il ‘lei’.
Perché se non si è capace di far capire che solo il rapporto paritario – quello cioè nel quale tu rispetti e pretendi rispetto e gentilezza – siamo veramente arrivati al punto di non ritorno.
Un esempio che rimarrà inimitabile mi è capitato proprio pochi giorni fa. Spinto da incomprensibili e minacciose avvertenze dell’Enel che mi prometteva di tagliarmi il gas se non pagavo una serie di bollette del 2014, nonostante i pagamenti siano da sempre affidati alla banca che non ne trovava traccia, telefono al call center. Una signora di nome Anna mi chiede sbrigativamente cosa voglio. Rispondo al mio meglio e lei conclude “Ma non se ne era accorto che non le arrivavano le bollette?” Balbettando rispondo che lo fa la mia consorte perché io poco mi ci raccapezzo, causa anche il lavoro che svolgo. Inquisitoria mi domanda: “Che mestiere fa?”
Rispondo “Il letterato”
Allora conclude prima di sbattermi giù la cornetta: “Certo! Il letterato… coglione!”.
Misteri della gentilezza.

Una strana torre di ferro…

di Lorenzo Bissi

La fotografia è del 1888. La conosciutissima Tour Eiffel era in fase di costruzione: sarebbe stata uno delle opere realizzata per l’esposizione universale del 1889 di Parigi, per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese.

Nel 1909 rischiò di essere demolita perché contestata dall’élite artistica e letteraria della città. Venne risparmiata solamente perché si rivelò una piattaforma ideale per le antenne di trasmissione necessarie alla nuova scienza della radiotelegrafia.
Quando si immortala qualcosa di non completo, del momento si possono dare due letture: è in costruzione o è distrutto?
Al momento, oltre all’élite artistica e letteraria degli “anni folli”(che non ce l’ha fatta), c’è forse qualcun altro che vuole buttarla giù.
Fiera e maestosa, per ora rimane al suo posto, e chissà, magari ci aiuta a trovare la 7 provvisorio sul digitale!

Uomini e gigantesse

di Lorenzo Bissi

Che maestria, amico Charles, nel rendere parola l’essenza del maschile sentire, davanti alla propria Gigantessa!
Proprio nei momenti in cui siamo soli, immersi nella noia e nel tedio, siamo noi stessi ad evocarla: plasmiamo una donna splendida, voluttuosa, giunonica e afrodisiaca, maestosa, ferma nel portamento, terribile.
Davanti ad una creatura del genere non facciamo altro che rimpicciolirci fino a diventare gatti ai suoi piedi, formiche sotto i suoi piedi.
Ma in lei non può non mancare quel rassicurante istinto materno, che ci eleva a persone, ci dona la linfa vitale, ci rende eterni fanciulli.
Abbandonando le nostre membra al suo seno, cadiamo in un sonno ristoratore, guaritore, annullatore di ogni preoccupazione.
E così preferiamo rimanere in quell’ozio che viene dalle viscere, piuttosto che avvelenarci con la frenesia del mondo reale.
Buona settimana a tutti, uomini e Gigantesse!

“Al tempo che Natura, artefice indefessa,
concepiva ogni giorno qualche forma inumana,
avrei voluto vivere presso una gigantessa,
come un gatto lascivo ai piè d’una sovrana;

vederle, insieme all’anima, fiorir le membra, e farsi,
in terribili giuochi, sempre più grandi e piene;
scoprir, mirando gli occhi, d’umide brame sparsi,
se mai covi una torbida fiamma nelle sue vene;

percorrere a mio agio le sue splendide forme;
arrampicarmi in vetta al suo ginocchio enorme;
e quando le interviene sotto l’afa maligna,

di coricarsi esausta attraverso la vigna,
all’ombra dei suoi seni pigramente sognare,
come ai piedi d’un monte un gaio casolare.”

Charles Baudelaire
(La Gigantessa – Les fleurs du mal)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…