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Giorno: 9 Febbraio 2017

“Il ruolo della donna nel cristianesimo primitivo, il caso della Diaconessa Olimpia”. Conferenza sabato 11 febbraio 2017 alle ore 17

Da I ricostruttori nella preghiera

Le comunità dei primi cristiani si riconoscevano ad occhio nudo: vivevano insieme, si volevano bene, mettevano in comune quello che avevano e si consideravano tutti uguali, senza gerarchie di sesso, di provenienza geografica, di livello culturale e di reddito. Un vero scandalo, anche per quei tempi!

Mariachiara Marzolla, nella sua relazione, indaga in particolare il ruolo della donna in quelle comunità, che si sono formate in quel modo stimolate proprio dalla componente femminile. Il caso della Diaconessa Olimpia, storicamente definito, ne è un esempio lampante e di straordinaria attualità.

La Cascina Santa Caterina è a San Martino in via Sgarbata angolo Stradone del Gallo.

Al via i lavori per la pubblica illuminazione

Da ufficio stampa

Copparo – Consegnati il primo febbraio scorso i lavori di intervento straordinario per la pubblica illuminazione alla ditta Elettrocostruzioni di Rovigo. Il lavoro è stato presentato in conferenza stampa da Cristiano Bulgarelli amministratore unico di Patrimonio Copparo srl e dal tecnico di Patrimonio Copparo Alessandro Cirelli. Il capitolato predisposto da Patrimonio Copparo prevede un investimento di circa 2 milioni di euro + iva in 12 mesi, in cui la Elettrocostruzioni dovrà sostanzialmente intervenire e riammodernare la rete elettrica pubblica, con sostituzioni di materiale non più idoneo ma anche ampliando la rete con nuovi punti luce in zone particolarmente critiche e individuate nel capitolato. Alla fine dei lavori ci sarà la sostituzione di circa 3700 corpi illuminanti con nuovi corpi a luce led, molto più luminosi e che permetteranno un considerevole abbassamento dei consumi di energia elettrica.

Bulgarelli e Cirelli hanno evidenziato come nella prima fase dei lavori, la Elettrocosrtuzioni sarà impegnata nell’effettuare scavi e lavori edili per la sistemazione della rete, limitando al massimo i disagi per i cittadini e residenti. Ricordiamo che per ogni evenienza è sempre attivo il numero verde di Elettrocostruzioni 800 065 665.
Gli interventi più importanti saranno in via S. Antonio da Padova, attualmente priva di illuminazione, realizzata ex novo; in via Gramsci con il rifacimento della rete elettrica; in via Boschetto con il percorso pedonale illuminato. Nuovi punti luce in via Bighi, viale Ricci e a Sabbioncello. In alcune aree, saranno sostituiti i vecchi pali in cemento con pali in metallo zincato. Poi S. Apollinare, Cesta, Coccanile con l’ampliamento di dieci nuovi pali illuminanti. I 3700 corpi a led saranno telerilevati da remoto tramite tecnologia wifi, che segnalerà ogni malfunzionamento alla centrale operativa.
Di seguito tutte le località e le vie interessate dai lavori. Sabbioncello S. Pietro, Via Marchesa; Tamara, Via Valle, Via Govoni; Copparo, Parco Villa Zardi, Via M.T. di Calcutta, piazza Papa Giovanni XXIII, Via Marchi, Via Colombo, Via Bolognesi, Via Fermi, Via Bighi, Viale Ricci; Sant. Apollinare, Via seminato; Coccanile, Via Provinciale, Via Faccini.
nelle foto uno dei cantieri aperti per il rifacimento della rete di pubblica illuminazione
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Ferrara Fiere e Cso Italy presentano  alla Fruit logistica di Berlino la seconda edizione di Futurpera: il Salone Internazionale della Pera che si terrà a Ferrara  il 16-17-18 novembre 2017

Da ufficio stampa Cso

Berlino – Dopo aver ampiamente vinto la sfida delle prima edizione, con oltre 8 mila presenze, cento espositori e oltre cinquanta tra convegni, meeting e incontri tecnici torna FuturPera – Salone Internazionale della Pera. Il 16-17-18 novembre 2017 i padiglioni della Fiera di Ferrara ospiteranno nuovamente l’evento dedicato interamente alla filiera pericola, che ha saputo imporsi nel panorama fieristico come punto di riferimento per il comparto.

Un salone specializzato che ha l’obiettivo di coinvolgere e mettere in relazione tutti gli attori della filiera, in una tre giorni dal carattere fortemente innovativo, dove le prospettive della pericoltura italiana e internazionale sono le protagoniste assolute.

Anche per l’edizione 2017 è prevista un’ampia parte espositiva e commerciale di 16mila metri quadri in una location rinnovata che ospiterà le migliori aziende produttrici della pera di qualità accanto a quelle che si occupano di commercializzazione e logistica, di produzione di agrofarmaci a basso impatto ambientale, di macchine e attrezzature innovative, fino ai droni e all’agricoltura di precisione.

Uno dei principali obiettivi dell’evento sarà creare dei momenti di incontro e relazione con i buyer internazionali per favorire l’internazionalizzazione del prodotto. La ricerca di sbocchi su mercati esteri è, infatti, uno degli elementi fondamentali della commercializzazione che negli ultimi anni ha visto aprirsi nuove opportunità non solo a livello europeo, con Germania e Francia sempre in testa tra i paesi di destinazione del prodotto, ma anche extra-europeo verso gli Stati Uniti.

Tra le novità di FuturPera 2017 un approccio più “green”. La fiera ospiterà, infatti, una sezione completamente dedicata al biologico, un comparto in costante crescita che rappresenta certamente una delle molte possibilità per il futuro della pericoltura e non solo a livello produttivo. Nuovi scenari e nuove tendenze che saranno ampiamente sviluppati nell’ambito di FuturPera.

“Ricco e di alto profilo sarà il calendario di eventi – annuncia Paolo Bruni Presidente di CSO Italy –  che accompagneranno la parte espositiva e che vedrà numerosi incontri tecnici durante i quali si esploreranno gli scenari di mercato, le prospettive della difesa fitosanitaria, la ricerca varietale e le prospettive dell’intero comparto con i migliori esperti nazionali e internazionali del settore”.

Il Presidente di Ferrara Fiere Filippo Parisini  dichiara “Come per l’edizione 2015, FuturPera uscirà dai padiglioni di Ferrara Fiere, fulcro della manifestazione, grazie a una serie di eventi “off” completamente dedicati alla pera che  coinvolgeranno l’intero mondo produttivo della città e di un territorio dove si produce il 70-80% delle pere italiane di qualità. Nei giorni di FuturPera Ferrara sarà, ancora di più, la Capitale Italiana della Pera” che diventerà protagonista nello spazio urbano e rurale per ribadire l’importanza economica, enogastronomica e culturale di un settore che è l’anima del mondo agricolo di Ferrara e della Pianura Padana, da Modena a Rovigo”.

L’Assessore Regionale all’Agricoltura Simona Caselli sottolinea “L’importanza di Futurpera, una fiera non generalista ma monoprodotto, specifica sulla pera, una delle eccellenze delle produzioni frutticole dell’Emilia Romagna. Una fiera unica nel suo genere che non si pone in competizione con nessun altro evento fieristico del settore.”

 La seconda edizione di FuturPera è voluta e organizzata da Ferrara Fiere e Congressi e O.I Pera (Organismo Interprofessionale Pera).

da sinistra: Simona Caselli (Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna), Paolo Bruni (Presidente CSO Italy), Filippo Parisini (Presidente Ferrara Fiere)

CASELLI-BRUNI-PARISINI

“Con la massima sollecitudine” con Anna Quarzi e Vito Contento domani per gli allievi Boiardo

Da organizzatori

Proseguono gli appuntamenti del programma ferrarese del Giorno della Memoria 2017 rivolto alle scuole. L’iniziativa “Con la massima sollecitudine”: il banco vuoto, la cattedra negata, a scuola nell’anno delle leggi razziali, in programma al Cinema Boldini il 10 febbraio alle ore 14.00, prevede la visione del film Gli occhiali d’oro di Giuliano Montaldo (tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani) a trent’anni dall’uscita, preceduta da un’introduzione storica e una conclusiva lettura del film a cura di Anna Quarzi e Vito Contento (ISCOFE). L’incontro, progettato dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Alda Costa è rivolto ai 175 alunni e alle 14 insegnanti delle classi terze della scuola secondaria di I grado Matteo Maria Boiardo, coordinati dalla docente Maria Chiara Romagnoli.

 

Seminario Cna su impianti di videosorveglianza

Da organizzatori

Si svolgerà lunedì 13 febbraio, alle ore 17,30, presso la sala convegni della Cna di Ferrara (via Caldirolo, 84) un seminario di aggiornamento rivolto alle imprese del settore, sugli impianti di videosorveglianza e tv a circuito chiuso, domotica, videocitofonia e antintrusione. L’incontro sarà tenuto dall’ing. Massimo Perotto, responsabile formazione tecnico-commerciale di Vimar Group. Si parlerà di guide applicative, introduzione ai sistemi Tvcc, scelta di apparecchiature, passaggio dall’analogico al digitale, gestione remota dell’impianto, ecc.

“Essere installatori di impianti elettrici e termoidraulici – sostiene Gabriele Pozzati, presidente provinciale di Cna Installazione e Impianti di Ferrara – oggi è più complesso, non solo perché l’innovazione tecnologica richiede un grande sforzo di essere al passo con i tempi, ma soprattutto perché la normativa che regola l’attività è continuamente in evoluzione. L’adeguamento alle leggi è, però, una grande occasione per evolversi, per essere dinamici sul mercato e la formazione deve essere vista come un’opportunità per crescere.”

L’EVENTO
Piero Angela all’Università di Ferrara per parlare di orizzonti della comunicazione

Da ufficio comunicazione ed eventi

Piero Angela torna all’Università di Ferrara  venerdì 24 marzo alle 10 per inaugurare il secondo ciclo di seminari “L’etica in pratica”, organizzato dal prof. Sergio Gessi di Unife a integrazione del suo corso di Etica della comunicazione e dell’informazione.

Al più celebre giornalista-divulgatore italiano l’Università di Ferrara ha conferito la laurea honoris causa in Scienze Biologiche nel 1992 nel corso di una seguitissima cerimonia durante la quale tenne una memorabile Lectio magistralis dal titolo “Scienze, società ed informazione”. Data l’eccezionalità dell’evento che lo vedrà di nuovo protagonista a marzo si sta valutando la disponibilità del Teatro Comunale Abbado. La sua lezione seminariale ha per titolo: “L’orizzonte empatico della comunicazione”.

Gli altri incontri del ciclo si terranno, sempre di venerdì fra le 10,15 e le 12, all’aula magna Drigo del dipartimento di Studi umanistici che ha sede in via Paradiso12. Potranno partecipare non solo gli studenti che hanno scelto il corso di Etica, ma chiunque sia interessato, studenti e cittadini, per propiziare un’ampia diffusione della conoscenza.

Fra gli ospiti che già hanno confermato la loro presenza: Mattia Feltri della Stampa, Annalena Benini del Foglio, Pier Luca Santoro di DataMedia Hub, Jacopo Tondelli fondatore di linkiesta.it e glistatigenerali.com, Luca De Biase direttore di Nova, l’inserto su nuovi media e tecnologie del Sole24ore.

 

Piero AngelaNella foto: Piero Angela con l’allora Magnifico Antonio Rossi durante il confermento della laurea ad honorem

 

 

Ai Venerdì dell’Universo Dino Leporini parla di Uomini, Web-Bot,e Robot: chi controlla chi?

Da ufficio comunicazione ed eventi

Nuovo  appuntamento domani, venerdì 10 febbraio, alle ore 21 alla Sala Estense (piazza Municipale), della nuova edizione dei “Venerdì dell’Universo”, storica rassegna di seminari scientifici su Astronomia, Fisica e Scienze, , organizzati dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con Arci,  il Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“, Coop. Sociale Camelot. Relatore sarà Dino Leporini che terrà la conferenza “Uomini, Web-Bot,e Robot: chi controlla chi?”.

L’evoluzione tecnologica mette sempre più di frequente l’uomo in contatto, consapevole o meno, con robot meccanici e virtuali – detti “bot” – in grado di eseguire operazioni complesse con vario grado di autonomia. Nati per aiutare o sostituire l’uomo in attività gravose – ci anticipa Leporini –  il loro campo di applicazione si sta facendo sempre piu’ ampio, sollevando crescenti perplessità. Se siamo, infatti, ben felici di demandare la rimozione della polvere in casa e il taglio del prato a robot domestici totalmente indipendenti, ci preoccupiamo quando sentiamo parlare di robot che prendono le veci di un operaio in fabbrica. Parimenti, reazioni contrastanti suscitano anche bot che ci suggeriscono in una libreria online un libro che, in effetti, troviamo stuzzicante (come diamine fanno a saperlo?) oppure ci riconoscono da “come” – notare bene: non da “cosa” – digitiamo sulla tastiera di un computer. La Conferenza passerà in rassegna alcuni esempi di questi strani arnesi che sono intorno a noi, soffermandosi su opportunità e rischi legati alla loro presenza.

Anche quest’anno gli appuntamenti sono trasmessi in diretta streaming all’indirizzo  http://www.fe.infn.it/venerdi/streaming

Nella foto: il relatore Dino Leporini

 

Dino Leporini

Sabato 11 febbraio alle ore 11:00, presso la libreria Ibs+Libraccio di Ferrara l’iniziativa “Libraio per un giorno”

Da organizzatori

Il Libraio per un giorno è un’iniziativa originale per avvicinare più persone possibili al mondo dei libri attraverso chi ci sta intorno tutti i giorni.

L’ospite di questa settimana sarà la bibliotecaria Patrizia Lucchini sabato 11 febbraio alle ore 11:00, che racconterà ai presenti il suo bagaglio di letture con auto-ironia e spontaneità: i classici che lo hanno formato, ma di più, i titoli che non abbandonano il suo comodino la notte, dai quali non si separa mai.

I libri non hanno età e, come affermò giustamente Umberto Eco, chi legge vive innumerevoli altre esistenze oltre la sua, con cui mettersi a confronto e crescere interiormente.

Il rinfresco è offerto da NaturaSì, Via Bologna 296 e Via Copparo 3/A – Ferrara

 

Nomadi. Chiudono i grandi campi, via libera alle micro aree per le comunità Rom e Sinti presenti in Emilia-Romagna: 7 i progetti finanziati dalla Regione con 1 milione di euro

Da ufficio stampa

La Giunta approva la graduatoria del bando riservato ai Comuni. Gualmini: “Auspichiamo davvero diminuiscano le tensioni e il degrado che spesso si accompagnano ai grandi campi”

Bologna- L’obiettivo è quello di superare i campi nomadi di grandi dimensioni. L’alternativa, proposta dalla Regione, è quella di creare microaree pubbliche e private, queste ultime autofinanziate dai nuclei che si insediano, o agevolare la scelta di abitazioni tradizionali (alloggi sul mercato o quelli popolari in presenza dei requisiti). Dei 9 progetti che vanno nella direzione indicata dalla Regione Emilia-Romagna, 7 sono stati finanziati dalla Regione stessa nell’ambito del bando, rispettivamente presentati dai Comuni di: Modena, Carpi (Mo), Camposanto (Mo), Bologna, Casalecchio di Reno (Bo), Rimini e dall’Unione di Comuni della Romagna Faentina (Ra). Il bando approvato dalla Giunta (per un investimento di un milione di euro), attua la legge regionale sull’inclusione sociale di Rom e Sinti (16 luglio 2015, n. 11).

“Come avevamo deciso a inizio mandato, con questo ultimo finanziamento regionale, legato alla legge sui Rom e Sinti abbiamo inteso promuovere il superamento dei grandi campi e, laddove possibile, il trasferimento di queste comunità in aree molto piccole oppure in abitazioni, così come alcuni comuni hanno già cominciato a fare.” Commenta così la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, il provvedimento della Giunta.
“Auspichiamo davvero di diminuire le tensioni e il degrado che spesso si accompagnano ai grandi campi e di favorire situazioni di abitazione gestibili, in cui i costi e i doveri di manutenzione sono interamente nelle mani degli abitanti.”

I progetti presentati dai Comuni e dalle Unioni riguardano la realizzazione di micro-aree familiari pubbliche, anche attraverso l’acquisto di terreni nell’ambito del territorio comunale, o interventi volti all’adeguamento delle microaree già esistenti: per queste azioni la Regione ha messo a disposizione 700 mila euro in conto capitale. Altri 300 mila euro sono invece previsti per gli interventi in spesa corrente quali il supporto economico per l’accesso o la gestione delle nuove soluzioni abitative, la mediazione sociale e dei conflitti, forme di sostegno sociale ed educativo dei nuclei familiari Rom e Sinti interessati dalle transizioni (ad esempio la scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo).
Ogni progetto ammesso a contributo viene finanziato per l’80% del costo complessivo, con un limite di 250 mila euro per gli interventi in conto capitale e di 70 mila euro per gli interventi di spesa corrente./Ti.Ga.

Rom e Sinti in Emilia-Romagna, i dati
In Emilia-Romagna, secondo i dati ufficiali aggiornati a novembre 2015, sono presenti 3.077 persone di etnia Rom e Sinti (lo 0,067% della popolazione regionale, di cui 1.081 minori, ovvero il 35,13%). La quasi totalità ha la cittadinanza italiana (95,9%). Vivono in 182 tra campi e aree (82 pubblici e 100 privati). I campi considerati di grandi dimensioni (ospitanti da 71 a 130 persone) sono 6, 8 quelli che ospitano da 41 a 70 persone. Quelli più piccoli (massimo 40 persone), perlopiù privati, sono 160. Le province con il maggior numero di campi e aree sono Reggio Emilia (76 insediamenti per 1295 persone), Bologna (29 insediamenti per 509 persone), Modena (35 insediamenti, 585 persone), Piacenza (9 insediamenti, 180 persone) e Rimini (14 insediamenti, 197 persone). Dal 2003 al 2012, le persone inserite dai Comuni negli alloggi hanno raggiunto una quota considerevole: 568 in 123 appartamenti.

Regione. A “Vista da vicino” gli investimenti sul trasporto pubblico locale

Da ufficio stampa

Il magazine televisivo si occupa, in questa seconda puntata, di nuovi treni, maggior sicurezza, puntualità e confort.

Bologna – Gli investimenti sul trasporto ferroviario, un vero e proprio piano industriale che punta su sicurezza, confort, puntualità e affidabilità. E’ il tema della seconda puntata di “Vista da vicino”, il magazine di informazione video della Regione Emilia-Romagna in onda sulle emittenti locali della regione, ma anche su Facebook, YouTube, Twitter e sul sito della Regione (http://www.regione.emilia-romagna.it/).

Sono 750 i milioni di euro in 15 anni che la Regione Emilia-Romagna ha investito in una gara del ferro prima nel suo genere in Italia. Questo consentirà di avere tutti treni nuovi entro la fine del mandato. 96 nuovi convogli, alcuni già consegnati e circolanti, che saranno utilizzati dagli oltre 42 milioni di passeggeri all’anno, circa 145.000 al giorno, in gran parte pendolari. Miglioramenti riguarderanno anche le infrastrutture ferroviarie che possono aprire il territorio a nuove opportunità di carattere turistico ed economico.

Di questo investimento e dei miglioramenti in termini di sicurezza ne parla l’assessore ai Trasporti Raffaele Donini, mentre Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia (Bo), spiega i processi di ammodernamento già avvenuti sulla linea Bologna-Vignola.

La pubblicazione di “Vista da vicino” sui social network avverrà di lunedì e il mercoledì per quanto riguarda clip brevi e di domenica per la puntata intera.

Urp, oltre 58mila contatti nel 2016. Online tutti i dati del report annuale

Da ufficio stampa

L’assessore Petitti: “Vogliamo accompagnare i cittadini e contribuire a superare il ‘divario digitale'”

Bologna – Oltre 58 mila persone si sono rivolte nel 2016 all’Urp (Ufficio relazione con il pubblico) della Regione Emilia-Romagna per avere risposte e informazioni su vari temi: dal lavoro alla casa, dai finanziamenti alle imprese al bonus giovani, alle informazioni su come avviare nuove attività, sui ticket sanitari, fino alle norme sulle caldaie o i bolli auto.
Il dato, in costante crescita, è contenuto nel Rapporto annuale 2016 sull’attività dell’Urp.

Nel 2015 gli utenti erano stati più di 54mila. La maggioranza delle persone (il 66%) ha contattato l’Urp con una telefonata, ma si possono anche inviare domande via mail (urp@regione.emilia-romagna.it).

Nel dettaglio, questi i numeri dei diversi sportelli specialistici aperti al pubblico: lo sportello imprese (quasi 9mila contatti), Agrea (6500), sisma (oltre 11mila), formazione (quasi 12mila contatti) e cartografia (oltre 4mila).

Gli operatori del “front office” hanno risposto alle richieste degli utenti in larghissima misura in modo immediato (80%). In alcuni casi (10%) la risposta è stata differita, cioè l’Urp, dopo aver effettuato accertamenti con gli esperti di settore, ha richiamato il cittadino nell’arco di 24 ore. Per la restante parte, gli interlocutori sono stati invece indirizzati alla struttura specialistica all’interno delle Direzioni generali regionali o di altri servizi territoriali.

Gli operatori hanno registrato nell’ultimo anno un aumento dei problemi posti dall’utenza, assieme a non poche difficoltà linguistiche, dovute alla crescente presenza di persone che non conoscono bene l’italiano, segno della società multietnica che avanza. Accanto a ciò permane in molti casi la scarsa familiarità ad utilizzare la rete informatica come strumento per reperire informazioni o documenti e l’Urp ha spesso fatto da “assistente” per la navigazione in rete per molti, non solo anziani, come, ad esempio, nei casi di richieste di informazioni sul buono libri o sul bonus cultura.

“C’è ancora indiscutibilmente bisogno degli Urp, nonostante la digitalizzazione e la semplificazione stiano aumentando- sottolinea l’assessore regionale al Bilancio e riordino istituzionale, Emma Petitti– perché esiste ancora molto divario digitale tra le persone. Continueremo nel nostro impegno per rendere sempre più ‘intelligenti’ e facili gli accessi alle amministrazioni pubbliche e per dare, attraverso i servizi degli Urp, un aiuto concreto ai cittadini, anche accompagnandoli in percorsi di accesso online ai servizi pubblici. E’ una questione che attiene non solo al dovere di informare ma anche a quello di assicurare e rendere reali i diritti delle persone”.

Gli strumenti

L’Urp regionale aprì i battenti sperimentalmente nel 1997. Nel suo ventesimo anno di vita cerca ancora di puntare sempre più sui nuovi strumenti tecnologici, investendo anche nella multicanalità e nella presenza sui social media con informazioni di servizio, video e Faq.

Il sito dell’Urp, con la parte dedicata alle news, consente di essere informati su ciò che avviene in regione, grazie a centinaia di informazioni online, schede tematiche e mappe georeferenziate dei servizi disponibili.

Il servizio di sms inoltre consente ai cittadini di ricevere le informazioni sul proprio cellulare.

L’Urp è anche l’ufficio delegato a ricevere i reclami e le richieste di accesso agli atti, diritto ampliato e potenziato da alcuni mesi con l’approvazione da parte del Governo del Foia, il “Freedom of information act”.

I recapiti

Gli uffici dell’Urp della Regione Emilia-Romagna si trovano al piano terra del palazzo di viale Aldo Moro 52 a Bologna.

Per i contatti il telefono è 800 662200, mentre la mail urp@regione.emilia-romagna.it .

Il sito è pubblicato all’indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/urp .

Fabbri (LN): «Il PD contraddice il PD, a tutti i livelli istituzionali. Basta scaricabarile e stanziare risorse per la manutenzione delle strade

Da ufficio stampa Lega Nord Emilia-Romagna

Ferrara – Sono bastati pochi giorni di maltempo, in un inverno finora abbastanza clemente, per mettere a nudo tutte le criticità delle strade provinciali. In particolare, quelle ferraresi: buche, asfalto che si sgretola, una situazione di insicurezza persistente. «Ed una situazione inaccettabile – accusa il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri – perché, da tempo, segnaliamo che sulle strade provinciali del territorio emiliano-romagnolo si fa scarsa manutenzione: è carente la segnaletica orizzontale, per esempio, che rende pericoloso viaggiare in giornate di scarsa visibilità. E sono bastati pochi giorni di maltempo, tra pioggia e passaggio di mezzi pesanti, per sgretolare l’asfalto, creando profonde buche sulla carreggiata.» Il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, prima delle feste, aveva abbozzato una presunta “mappatura” delle strade principalmente ammalorate sul territorio ferrarese, trascurando peraltro alcuni punti critici. Mercoledì scorso, inoltre, ha annunciato correttivi, rispetto alla prima bozza, ma sottolineando che mancherebbero le risorse. «Il Pd – va all’attacco Fabbri – non può continuare a giocare allo scaricabarile con se stesso: quando è stata approvata la Riforma Delrio, alle Province sono state tolte le risorse, ma non le competenze. Compresa quella per la manutenzione delle strade. Ora, sentendo Tagliani, scopriamo che il problema è dovuto alle istituzioni di livello superiore (tutte governate dai democratici, dallo Stato alla Regione; ndr) che non trasferiscono sufficienti risorse agli enti preposti alla manutenzione stradale. Insomma, siamo alle comiche.» Peccato, sottolinea Fabbri, che a nessuno venga voglia di ridere, «perché sono gli automobilisti, dall’Alto Ferrarese al mare, a fare i conti con una rete stradale diventata un autentico colabrodo. Se la Regione ha promesso risorse alle province, per risistemare le strade, lo faccia in fretta. Perché l’inverno è ancora lungo e non possono essere gli automobilisti a pagare, come sempre, le mancanze e gli errori del Pd.»

Giorno del Ricordo 2017: concerto in omaggio alla Terra d’Istria

Da ufficio stampa conservatorio

Due omaggi in musica per il Giorno del Ricordo con il Conservatorio. Il primo è domani, venerdì 10 febbraio, alle 16 in Prefettura. Durante la cerimonia commemorativa con il prefetto Michele Tortora e gli esuli Giuliano Dalmati, le voci di Matilde e Celeste Pirazzini daranno vita a un intervento musicale sulle note della tradizione istriana con ‘Inno all’Istria’ e ‘La campana di San Giusto’.

Il secondo, immancabile e aperto alla cittadinanza, è invece previsto sabato 11 febbraio alle 16 a Palazzo Bonacossi, con brani dedicati all’Istria e ai suoi compositori. Quest’anno, infatti, ad aprire il concerto che il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara ha preparato per le commemorazioni del Giorno del Ricordo, sarà la produzione di Antonio Smareglia, compositore nato a Pola nel 1854.

Per l’appuntamento di sabato l’Ensemble d’archi del Conservatorio Frescobaldi, con la concertazione del maestro Alessandro Perpich e la partecipazione di Alice Rognini (soprano), Juanguang Yuan (tenore) e Chang Jin (pianoforte), propone infatti ‘Sebben io passi, pur non ti saluto’, brano tratto dall’opera più conosciuta del compositore, Le nozze istriane (1895), seguito dall’Inno all’Istria di monsignor Giovan Battista Cleva e di Giulio Giorgieri. Musicista di formazione mitteleuropea, post-wagneriano, Antonio Smareglia ebbe successo soprattutto nell’Impero Austro-Ungarico. Una curiosità: il libretto dell’opera Nozze istriane venne scritto da Luigi Illica, il librettista che insieme a Giacosa realizzò per Puccini i libretti di Boheme, Tosca e Madame Butterfly. Dopo l’omaggio alle terre d’Istria, il pomeriggio proseguirà sulle note del primo libro dell’Estro Armonico di Antonio Vivaldi, con concerti per uno, due e quattro violini solisti.

L’Ensemble d’Archi del Conservatorio, sorto per iniziativa del M° Alessandro Perpich in occasione dei 300 anni dalla pubblicazione dell’Estro Armonico (Amsterdam 1711). È formato da studenti e docenti del Conservatorio Frescobaldi e si è già esibito in numerose città e rassegne musicali. Alessandro Perpich è nato a Firenze e si è diplomato a pieni voti e lode sia in violino al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, sia in viola al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Con Corrado Romano ha continuato gli studi al Conservatorio di Ginevra sino a ottenere nel 1992 il “Premier Prix de Virtuosité”. Nel 2004 ha vinto il Premio Speciale della Fondazione Masi al Concorso Internazionale “G. Zinetti”. Suona su un Tommaso Carcassi del 1757 e un Tommaso Landolfi 1750.

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Marco Pettazzoni (LN): “L’Amministrazione spieghi quali controlli vengono eseguiti nel canile convenzionato di Tivoli, quali costi gravano sui conti comunali per la gestione dei cani e cosa si sta facendo per promuovere l’adozione degli animali”

Da ufficio stampa Lega Nord Emilia-Romagna

Cento – Il canile “Il Giovanetto” di Tivoli è convenzionato con il Comune di Cento, nella gestione dei cani randagi del territorio. Contrariamente a quanto accade in altre parti del Paese, dove i media hanno testimoniato cattive condizioni degli animali e maltrattamenti, a Tivoli pare che le cose siano diverse. Non è, per fortuna, mai arrivata notizia di maltrattamenti. Tuttavia, il consigliere regionale e comunale della Lega Nord, Marco Pettazzoni, chiede all’Amministrazione che siano resi pubblici i dettagli dell’accoglienza ai cani. Lo ha fatto depositando un’interrogazione diretta al sindaco Fabrizio Toselli. «Il nostro Comune affida ad una struttura esterna convenzionata la gestione dei cani di competenza del territorio – spiega Pettazzoni -. Sappiamo che diversi di questi canili si avvalgono di cooperative (non sempre in grado di garantire particolari competenze) per la gestione degli animali, ai quali deve assolutamente essere garantita la miglior qualità della vita possibile. Per migliorare il loro benessere, occorre naturalmente agire per favorire le adozioni e, a tal proposito, vanno verificate le condizioni attualmente previste nell’apposito regolamento.» Per esempio, promuovendo riduzioni sulle imposte locali per chi adotta un cane nel canile convenzionato, perché in questo modo – oltre a fare del bene a “fido” – si riducono anche i costi a carico del Comune. «Inoltre – continua – da molto tempo, non viene aggiornata la pagina dedicata alle adozioni sul sito comunale, che potrebbe agevolare l’affido dei cani.» Marco Pettazzoni chiede anche che il municipio spieghi a 360° come viene gestita la questione: dai controlli, ai costi annuali a carico dell’Amministrazione comunale, per l’affidamento al canile degli animali randagi. Inoltre, «vorremmo sapere quali azioni di sensibilizzazione si stiano predisponendo, per favorire l’opportunità di adottare i cani attualmente ospitati a Tivoli e nelle altre strutture della zona.»

Il Giorno del Ricordo alla Boiardo

Da organizzatori

Nell’ambito delle iniziative relative al Giorno del Ricordo 2017, Flavio Rabar, Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Ferrara, e Luciana Miani – il primo fiumano, la seconda istriana – hanno incontrato gli studenti di tutte le classi Terze della Boiardo, i giorni 6, 7, 8 febbraio per raccontare la loro storia di esuli. Le loro famiglie scelsero di allontanarsi dalle terre di origine in seguito al trattato di Pace del 1947, con il quale le potenze alleate cedevano le città di Fiume, Zara, tutta l’Istria e le isole di Cherso, Lussino alla Iugoslavia.Nell’arco delle tre giornate, alla testimonianza di Luciana Miani, davvero coinvolgente dal punto di vista emotivo, ha fatto seguito la proiezione del documentario “Esodo – La memoria tradita” (2005), ricco di informazioni storiche sulle foibe e sull’esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati. L’intervento di Flavio Rabar ha concluso l’incontro, seguito con molta attenzione  e partecipazione da parte di tutti i ragazzi.

Ferrara è un palcoscenico: Off, Nucleo, Fonè e Ctu animano la scena

Il teatro a Ferrara è di casa fin dai tempi della signoria estense. Ercole I d’Este, per esempio, era un grandissimo appassionato, tanto che fu proprio il nostro duca a consegnarci un indubbio primato culturale sulle corti italiane ed europee del tempo promuovendo la rappresentazione dei ‘Menaechmi’ di Plauto, primo dramma dell’antichità a essere rimesso in scena dopo l’avvento dell’era cristiana. E non è finita qui: lo spettacolo venne realizzato nel cortile del Palazzo Ducale – l’odierna piazza municipale – e quindi, oltre a dignitari e personalità da tutta Europa, allo spettacolo potè assistere tutta la cittadinanza ferrarese.
Non stupisce dunque che ancora oggi il territorio estense, come un unico grande palcoscenico, ospiti diverse realtà teatrali, dal Teatro Comunale Claudio Abbado, riconosciuto dal Mibact come ‘teatro di tradizione’, al Teatro Nuovo, con una programmazione più vicina al cabaret, fino al Teatro De Micheli di Copparo e al Teatro Comunale di Occhiobello: ognuno in grado di avvicinare il pubblico ferrarese con un’offerta diversa, togliendogli ogni scusa per starsene chiuso in casa a fissare la tv. Su questo grande palcoscenico poi, si sono guadagnate il proprio spazio anche diverse realtà che si occupano di sperimentazione e ricerca teatrale e che danno spazio alla creatività di compagnie e artisti emergenti, che rimangono fuori dai grandi circuiti, oppure che si occupano di formare gli attori di domani.
Su il sipario allora: per questa volta i riflettori sono puntati su di loro.


Ferrara Off: Marco Sgarbi & Co.

Il nome è un rimando alle realtà underground di Broadway o di Londra: spazi nati per raccogliere le nuove tendenze, le sperimentazioni che non trovavano posto all’interno delle programmazioni dei grandi teatri, luoghi di rappresentazione che uscivano dalle logiche economiche dei grandi circuiti. Una scommessa controcorrente in un momento di crisi economica, per non parlare della cronica mancanza d’attenzione per il settore culturale in Italia. Una scommessa che Marco Sgarbi, Roberta Pazi, Monica Pavani e Giulio Costa a quanto pare hanno vinto: Ferrara Off è ormai una realtà più che (ri)conosciuta, il cui valore aggiunto sta nella volontà e nella capacità di costruire collaborazioni non solo con gli altri attori culturali della città, ma soprattutto con il pubblico e i cittadini, come hanno dimostrato la campagna di crowdfunding ‘Biblioteca itinerante di letteratura. Omaggio a Giorgio Bassani’ o la ‘Maratona Orlando’ dedicata al celebre poema di Ludovico Ariosto.
La prossimità fra pubblico e attori offerta da Teatro Off, complici anche le dimensioni raccolte della sala, è nello stesso tempo una possibilità e una sfida: i dialoghi che concludono le serate vogliono essere come le impressioni scambiate dopo lo spettacolo davanti a un buon calice, ma nello stesso tempo spingono lo spettatore a riflettere su ciò che ha appena visto, su cosa il testo, le soluzioni sceniche e le persone in carne e ossa davanti a lui gli hanno trasmesso.
Il nuovo spazio performativo di Ferrara ha aperto nel dicembre 2013 in viale Alfonso I d’Este, dove prima sorgeva il centro sociale Dazdramir, tenuto a battesimo dall’attore e autore Gianni Fantoni, da Massimo Navone, direttore della Scuola Paolo Grassi di Milano, dall’attrice e docente Roberta Pazi e da Marco Sgarbi, attore e direttore artistico del Teatro Comunale di Occhiobello.

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foto di Giorgia Mazzotti

A tre anni di distanza, l’associazione ha chiuso il 2016 con numeri di tutto rispetto: settanta eventi e quasi duemila spettatori, undici corsi di formazione e più di mille associati. Mentre la maratona di lettura integrale e senza interruzioni del poema di Ariosto, che si è svolta presso la Pinacoteca Nazionale tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre ed è durata 36 ore, ha coinvolto mille lettori, con 1400 spettatori e 70mila persone raggiunte tramite social network, connesse alla diretta streaming.
E non è finita qui perché Marco Sgarbi e la sua squadra hanno partecipato e vinto come Associazione culturale Arkadiis – che da anni cura in collaborazione con l’amministrazione comunale la stagione del Teatro Comunale di Occhiobello – il bando nazionale Funder35, promosso da 18 fondazioni associate ad Acri – l’organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di Origine Bancaria, ndr – con l’obiettivo di rafforzare imprese culturali giovanili non profit impegnate principalmente nell’ambito della produzione artistica/creativa in tutte le sue forme, premiando l’innovatività e favorendo la sostenibilità. Il 1 febbraio a Roma, presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini ha premiato le 57 imprese culturali vincitrici del bando 2016. “L’Associazione Arkadiis fa parte delle sette provenienti dal Veneto, solo due delle quali imprese culturali teatrali”, sottolinea Marco. “Il premio porterà finanziamento di 35.000 euro in tre anni” per realizzare il progetto ‘Next Generation’ che “mira a educare le nuove generazioni alla cultura teatrale e a rigenerare così l’attuale pubblico attraverso due azioni: una nuova proposta culturale che vuole coinvolgere ed educare la nuova generazione di piccoli spettatori presenti sul territorio e uno svecchiamento dell’associazione da un punto di vista comunicativo e di immagine”, ci spiega ancora Sgarbi. L’obiettivo è “il raggiungimento di un nuovo target composto dai giovanissimi potenziali spettatori presenti sul territorio della fascia compresa tra i 6 e i 12 anni” e attraverso di loro “anche altre fasce potenzialmente interessate, come quella dei genitori che va dai 31 ai 40 anni e la fascia dei nonni, over 65”.
www.ferraraoff.it


Il Nucleo sulle rive del Po: il teatro come comunità

Sono passati ormai quarant’anni da quando il Teatro Nucleo – allora Comuna Nucleo – è arrivato in Italia da Buenos Aires, costretto all’esilio dal golpe di Videla. Fondato nel 1974 da Horacio Czertok e Cora Herrendorf, nel 1978 Teatro Nucleo si è stabilito a Ferrara, chiamato dallo psichiatra basagliano Antonio Slavich per collaborare nel processo di chiusura dell’ex-ospedale psichiatrico della città, che è divenuto anche la sua prima sede. Alla base dell’attività del Nucleo c’è la concezione del teatro non come puro intrattenimento, ma come portatore di un’etica sociale, come momento di profonda condivisione di un’esperienza fra attori e spettatori: nel momento in cui avviene lo spettacolo si crea una comunità. E se, come fa il Nucleo, al centro si pone il rapporto con l’essere umano in quanto tale, il teatro diventa un potente strumento di inclusione e trasformazione sociale: “Non vede un pubblico preferenziale, identifica nell’essere umano di qualsiasi genere, etnia, età, classe sociale un possibile interlocutore – si legge sul loro sito – Da un imperativo di giustizia elementare e dall’idea che proprio in costoro è possibile trovare nuova linfa e nuovo senso all’arte, è spinto a rivolgere grande attenzione a tutti gli esclusi dalla fruizione e dalla produzione artistica”.
Con questo spirito negli anni sono nati i tanti progetti di teatro in carcere, nelle strutture terapeutiche e nelle istituzioni legate al lavoro sulla salute mentale e all’integrazione sociale. Il progetto Teatro Carcere, nel quale Horacio Czertok lavora con alcuni detenuti della Casa Circondariale di Ferrara, insignito nel 2012 con la medaglia premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il progetto Arte e Salute mentale con pazienti psichiatrici del Dipartimento Salute Mentale di Ferrara e la Scuola di Formazione per Operatori Teatrali nel Sociale, diretta da Cora Herrendorf, sono solo alcuni esempi.
Elemento fondamentale del Nucleo è stato Antonio Tassinari, fino a quando una malattia se lo è portato via, troppo presto, nell’estate del 2014. È stato lui a ideare e coordinare il Teatro Comunitario di Pontelagoscuro: forma teatrale della e per la comunità, basata sull’integrazione intergenerazionale e su un’idea di recupero della memoria collettiva, non la storia scritta sui libri, ma la narrazione costituita dai ricordi delle persone che la comunità la costituiscono e la vivono.

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foto D. Mantovani
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Nel frattempo il Teatro Nucleo è stato riconosciuto ‘organismo stabile’ dalla Regione Emilia Romagna e, nel 2003, ha ricevuto dal Comune di Ferrara quella che è diventata la sua nuova sede a Pontelagoscuro, intitolata due anni dopo allo scrittore Julio Cortázar, in onore delle proprie radici argentine. Dal 2015 è diventato ufficialmente anche sede di ‘residenza artistica’, trasformandosi ancora di più in un cantiere di ‘Cose Nuove’: ospita, infatti, la ricerca e la sperimentazione creativa di diverse giovani compagnie e artisti emergenti che poi restituiscono il risultato del proprio lavoro in workshop, spettacoli e laboratori con la cittadinanza.
“All’epoca di scegliere dove poter portare il mio lavoro e il mio teatro – spiega Horacio Czertok – ho scelto l’Italia perché nessuno è venuto a dirci cosa fare e come farlo: in Italia ho potuto continuare a fare teatro come lo facevo in Argentina, non mi sono mai sentito straniero sul terreno del teatro in questa che è la patria della commedia dell’arte”.
www.teatronucleo.org


Fonè Teatro: gli attori di domani

Massimo Malucelli, attore e insegnante di commedia dell’arte, è protagonista della scena ferrarese da più di venticinque anni. Nella sua Foné Scuola di Teatro ha formato diversi professionisti, come il giovane Stefano Muroni. Proprio con lui nel 2014 ha dato vita al Centro Preformazione Attoriale di via Arianuova, una scuola per ragazzi dai 14 ai 20 anni che intendono intraprendere la professione di attore. La scuola è riconosciuta e appoggiata dal Centro sperimentale di cinematografia e dal Giffoni Film Festival, ha al suo attivo gemellaggi con l’Escuela de artes escenicas Pábulo, la Sylvia Young Theatre School di Londra e l’Erac – scuola regionale per attori – di Cannes, e nel 2015 e 2016 nella delizia estense di Villa Mensa ha organizzato il Tenda Summer School, la prima Summer school d’Europa dove si dorme in tenda e gli allievi sono giovani aspiranti attori e adolescenti appassionati di recitazione.
Il 31 gennaio scorso poi si è chiuso il bando per la quarta edizione di ‘Fest-Festival delle Scuole di Teatro’, organizzato da Fonè in collaborazione con il Comune di Comacchio, il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara e altri comuni e teatri del territorio, che si terrà fra maggio e giugno 2017. Tutto è nato con l’idea di organizzare un incontro per le varie scuole di teatro del territorio, che fosse anche un concorso e nello stesso tempo una festa del teatro e di chi lo fa. Un’occasione per festeggiare chi fa esperienza di teatro e per far incontrare chi assiste allo spettacolo e chi fa teatro come professionista. Fest, infatti, è contraddistinto dal fatto che si fanno fare giochi teatrali al pubblico stesso.

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Massimo Malucelli con Stefano Muroni e Claudio Gubitosi

Nel novembre 2016, inoltre, Fonè Teatro ha dato avvio alla scuola di teatro e audiovisivi ‘Dal teatro al cinema: un viaggio fra due mondi’: una “scuola di racconti teatrali e digitali”, come la definiscono gli stessi organizzatori. Non un corso dunque, ma di una vera e propria scuola della durata di due anni: “la filosofia che ispira il nostro lavoro è tracciare un percorso che fonda nella forza del teatro, capace di raccontare storie nello spazio, quella di raccontarle anche su di uno schermo, che sia quello del computer, del video o del cinema. Recitare è “essere veri in una situazione finta”, una definizione bella e semplice, che descrive il processo profondo che sta alla base del lavoro creativo, in teatro e su uno schermo, ovunque vi sia una storia raccontata attraverso gli attori ed i personaggi cui essi danno vita”. “Caratteristica che riteniamo unica della scuola – continuano gli organizzatori sul sito di Fonè – sarà presentare, come esercitazione di fine anno, una performance teatrale dalla quale trarremo spunto per creare un video su quello stesso soggetto, ma questa volta sceneggiato e montato secondo il linguaggio dell’audiovisivo, e quindi come racconto filmico per lo schermo.”
www.foneteatro.it
www.centropreformazioneattoriale.it


Centro Teatro Universitario: il teatro come scoperta di sé

ctuDaniele Seragnoli, delegato del Rettore alle attività relative alle pratiche teatrali in ambito sociale, e Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, sono rispettivamente il direttore e il responsabile dei laboratori teatrali del Ctu-Centro teatro universitario: un luogo di sperimentazione del teatro e dei suoi linguaggi attraverso una visione ampia che favorisce tramite il “gioco” teatrale la scoperta di sé, della creatività individuale, una maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni, mettendo in relazione ogni singolo allievo con il gruppo di lavoro e il mondo circostante. Il teatro dunque per il Ctu non è il fine, ma uno strumento per (ri)conoscere se stessi e le proprie capacità creative e immaginative, per gestire meglio le proprie emozioni e di conseguenza per comunicare meglio con le altre persone e interagire in modo migliore nel contesto in cui si vive e si opera, un mezzo di formazione della propria ‘persona’.

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Machalis Traitsis

Le attività sono rivolte non solo agli studenti dell’ateneo ferrarese, ma a tutta la cittadinanza, inclusi gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado di Ferrara e provincia.
Fra le attività del Ctu ci sono: la gestione di laboratori di formazione per il Master di I livello dell’Università di Ferrara ‘Tutela, diritti e protezione dei minori’; la collaborazione al progetto pedagogico per scuole primarie e secondarie ‘(R)esistenze’, ispirato al libro di Nico Landi ‘Una storia di storie’, che dal 2006 propone un lavoro teatrale e incontri sul tema della Resistenza nella pianura ferrarese; la collaborazione al progetto di pedagogia teatrale ‘Voci da un’avventura leggendaria’ per scuole primarie e secondarie; il partenariato e la collaborazione al progetto ‘Passi sospesi’ che realizza percorsi e pratiche di laboratorio teatrale con detenuti e detenute nell’ambito del recupero e del trattamento penitenziario, con numerosi episodi di incontro e scambio con gruppi di allievi e allieve del Centro Teatro Universitario.
www.unife.it/centri/ctu
www.balamosteatro.org