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Giorno: 10 Aprile 2017

Vinitaly: novità, dall’albana con mosaico al gutturnio e malvasia per il Guercino

da ufficio stampa Coldiretti Emilia Romagna

Dall’Albana passito con mosaico DiVino al Gutturnio e Malvasia frizzanti che partecipano al progetto “VIVA sustainable wine” e promuovono la mostra del Guercino a Piacenza. Ci sono anche quattro vini dell’Emilia Romagna all’esposizione delle novità del vino 2.0 presentate da Coldiretti al Centro Servizi Arena – stand A, tra il padiglione 6 e 7 in occasione del Vinitaly. Si tratta di prodotti nati da idee creative per utilizzi alternativi, dalle tecniche di produzione innovative, alle esperienze più originali nell’imbottigliamento e nell’etichettatura che costituiscono una vera rivoluzione in cantina che spinge al successo il Made in Italy nel mondo.
L’Albana Passito dell’azienda Gardi Bertoni di Riolo Terme (Ravenna) costituisce un inedito “matrimonio” tra arte, gusto e viticoltura. Il progetto di agri-marketing ‘Mosaico DiVino’ si sintetizza in un originale incontro tra la tradizione millenaria dei mosaici e dell’arte ravennate e il nettare di Bacco prodotto sulle colline di Riolo Terme (Faenza) dall’azienda vitivinicola Nasano. L’albana passita prodotta in azienda, sotto la supervisione del giovane enologo Stefano Gardi – di per sé già vere e proprie opere d’arte in bottiglia e soprattutto al palato – ‘sposano’ le etichette in mosaico realizzate dall’artista ravennate Anna Fietta diventando, a tutti gli effetti, piccoli capolavori da collezione e, perché no (magari dopo averle degustate), splendidi oggetti d’arredo
La Cantina di Vicobarone celebra Il Guercino (mostra a Piacenza dal 4 marzo al 4 giugno) con i due vini più rappresentativi del territorio Piacentino targando il Gutturnio e la Malvasia frizzante doc con uno speciale collarino che richiama la “G” del Guercino ed il progetto di produzione sostenibile. La scelta ha, infatti, mirato ai due vini che hanno ottenuto il riconoscimento massimo in termini di sostenibilità. Malvasia e un Gutturnio seguono infatti un disciplinare di produzione nel massimo rispetto del territorio, nel consumo sostenibile di energia di tutti i sistemi produttivi, dalla coltivazione della vite fino ad arrivare all’imbottigliamento, ottenendo la certificazione del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio “Viva”, che certifica le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori, aria, acqua, territorio, vigneto.

Parmigiano Reggiano, incontro Coldiretti-Bertinelli contro i similgrana: “Ridare forza al territorio e alla distintività”

da ufficio stampa Coldiretti Emilia Romagna

Da “Campagna Amica” il progetto del neo presidente per rafforzare e promuovere la rete di vendita diretta dei negozi aziendali del “Re dei formaggi”

Per battere contraffazioni e frodi occorre potenziare la distintività, rafforzare i controlli di filiera, mettere in rete gli spacci aziendali di vendita diretta, rilanciare la promozione con campagne pubblicitarie efficaci in Italia e all’estero. Sono stati questi i punti di convergenza emersi dall’incontro dei dirigenti di Coldiretti con Nicola Bertinelli, neo-presidente del Parmigiano Reggiano, che si è svolto nei giorni immediatamente prima delle elezioni alla guida del Consorzio.
Nel programma del nuovo presidente – sottolinea Coldiretti – sono confluiti alcuni temi da sempre sostenuti dall’organizzazione dei coltivatori, in particolare il legame con il territorio con l’utilizzo di alimenti locali ecosostenibili e l’allevamento di vacche da latte nate e allevate nel comprensorio del Parmigiano Reggiano. Piena convergenza anche sul fronte della lotta alla contraffazione e alle frodi, con una attenta vigilanza nell’attività di porzionamento, grattugia e confezionamento lungo tutta la filiera per evitare fenomeni di intrusione di prodotto proveniente dai “similgrana”, le cui importazioni sono raddoppiate negli ultimi anni.
L’inserimento nel programma del neo-presidente del progetto di mettere in rete i negozi di vendita diretta, che sono da sempre il nostro cavallo di battaglia – scrive Coldiretti – è la conferma della centralità del territorio in quanto le aziende che vendono direttamente sono uno strumento per incrementare le vendite, ma anche occasione unica di incontro con i consumatori nazionali ed esteri per far conoscere direttamente le qualità del nostro formaggio.
Infine – afferma Coldiretti – abbiamo piena concordanza con il neo-presidente sulla necessità di potenziare la comunicazione degli elementi distintivi del Parmigiano Reggiano, con una adeguata campagna promozionale in Italia e all’estero che faccia conoscere le straordinarie caratteristiche del prodotto e la voglia di acquistarlo e di visitare i luoghi di origine.
Al termine dell’incontro con Coldiretti, il presidente Nicola Bertinelli, nel sottolineare “la sintonia con le linee di Coldiretti e la necessità di una forte collaborazione, in particolare guardando all’esperienza della vendita diretta di Campagna Amica”, ha anche ribadito che “Il primo obiettivo del nuovo Consiglio è quello di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l’azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano, a partire da quei caseifici e da quegli allevatori che continuano rischiare e ad investire in lavoro e risorse finanziarie per mantenere alto il nome di una straordinaria eccellenza”.

Dal 14 al 17 aprile, al Lido degli Estensi, arriva il Finger Food Festival, la fiera internazionale del cibo di strada

da ufficio stampa Ascom Ferrara

Arriva a Lido Estensi il Finger Food Festival, il 14/15/16/17 aprile in Via delle Querce.
Ascom Ferrara e Estragon portano a Lido Estensi l’evento il più importante evento di valorizzazione delle eccellenze italiane e straniere del cibo di strada e delle birre artigianali: il Finger Food Festival!
Dal 14 al 17 Aprile un universo di nuovi gusti e profumi troverà casa in Via delle Querce nel cuore pulsante di Lido degli Estensi.
Dopo il successo di pubblico registrato lo scorso anno in 13 città italiane, tra cui anche Ferrara all’Acquedotto Monumentale, il Finger Food Festival è dunque pronto a sbarcare anche ai Lidi per una speciale edizione pasquale capace di mettere insieme il meglio delle “cucine di strada” italiane e straniere e delle birre artigianali, il tutto accompagnato da una splendida colonna sonora a cura dell’Estragon di Bologna.
Per quattro giorni, quindi si incontreranno le vere eccellenze del cibo di strada, tra cui molti prodotti presidi slow food del territorio e moltissimi prodotti da filiera corta, come gli arrosticini abruzzesi e le bombette di Alberobello, le olive ascolane e il pasticciotto salentino, oltre a tanti altri prodotti tradizionali da altri continenti (anche vegani, vegetariani e senza glutine), un tripudio di sapori per un “giro del mondo in 80 morsi”.
Per quanto riguarda invece la programmazione musicale, per questa speciale edizione non si prevede un palco ma i concerti dal vivo si terranno rigorosamente “unplugged” in mezzo al pubblico presente, con artisti italiani e stranieri come tradizione del festival!
Per tutta la giornata passeranno le migliori selezioni musicali di world music, il genere che meglio si sposa con i cibi di strada, una esperienza per tutti i sensi!
Insomma: saranno quattro giorni di festa per tutte le età, ma soprattutto sarà un appuntamento per palati fini, che saprà deliziare tutti i sensi degli avventori nella capitale italiana del cibo.
Orari:
Venerdì 14 Aprile: dalle ore 18.00 alle 23.00
Sabato 15 Aprile: dalle ore 12.00 alle 23.00
Domenica 16 Aprile: dalle ore 12.00 alle 23.00
Lunedì 17 Aprile: dalle 12.00 alle 23.00
Cibi di strada e birre artigianali:
Abruzzo: Arrosticini
Calabria: Panini con la Nduja e Salsicce piccanti alla Brace
Campania: Mozzarella di Bufala alla brace, Carni di Bufala alla Brace
Emilia Romagna: Gnocco Fritto, Pesce Fritto, Pollo Fritto, Tigelle, Polpette, Tortelli,
Birrificio Vecchia Orsa
Liguria: Farinata, Focaccia Genovese
Marche: Olive Ascolane, Pesce Fritto in Cartoccio
Puglia: Bombette, Pettole, Orecchiette di Grano Arso, Pasticciotti, Burrate
Sicilia: Arancine, Cannoli
Toscana: Hamburger di Chianina, Birrificio Bruton
Veneto: Birrificio Lorenzetto
Dal Mondo: Paella Spagnola, Churros, Tacos Messicani, Angus e Filetti Argentini, American Smoked Barbecue, Hamburger di Angus
Appuntamenti musicali “unplugged”:
Sabato 15 Aprile: dalle ore 19.30 SAXLAB QUARTET (Jazz – Blues / Italia)
Domenica 16 Aprile: dalle ore 19.30 DENNIS BABATUNDE (Reggae Folk / Nigeria)
Lunedì 17 Aprile: dalle ore 19.30 THE FIREPLACES (Folk / Italia)
Ingresso gratuito
Info: su Facebook – Finger Food Festival
fingerfoodfestival@gmail.com

Finger Food Festival a Lido degli Estensi è organizzato da
Estragon e ASCOM Ferrara.
Col patrocinio del Comune di Comacchio

Bargi (Ln): “Ricostruzione, il caso della Molino Ariani di San Felice. La burocrazia rallenta anziché sostenere, forse l’obiettivo è erogare meno risorse possibili”

da Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

Tanto decantata quando servono slogan elettorali, la “sburocratizzazione” (Bonaccini dixit) si vede poco nella realtà delle aziende che faticosamente fanno ancora i conti col terremoto del 2012. E’ il caso della Molino Ariani di San Felice, su cui interviene nuovamente il consigliere regionale della Lega Nord Stefano Bargi, già firmatario di un’interrogazione a riguardo.
“Si fa un gran parlare della ‘macchina’ amministrativa della ricostruzione post sisma – spiega l’esponente del Carroccio – , della sua efficienza nel fornire alle imprese gli strumenti per ripartire. Questo caso dimostra il contrario: la burocrazia anzichè velocizzare rallenta il processo, mentre chi porta avanti l’attività deve continuare con lo stesso ritmo di sempre a rispettare le scadenze con i clienti, provando a restare sul mercato”.
Rimborsi che tardano per la Molino Ariani, a fronte di spese di ricostruzione sostenute cinque anni fa, cantieri che devono fermarsi e forniture a rischio. “La Regione chiede ora documenti che all’azienda potevano tranquillamente e ben più ‘naturalmente’ essere richiesti in fasi precedenti – commenta Bargi – . Il sospetto è che questa macchina della ricostruzione così tanto elogiata abbia l’obiettivo di erogare la minor quantità di risorse possibili. Altro che sostenere l’economia modenese nella ripartenza post terremoto”.

L’imprenditore Davide Franco è il nuovo presidente provinciale di Cna Cultura

da Ufficio Stampa Cna Ferrara

L’impegno a fare rete, sviluppando l’iniziativa delle imprese della filiera della Cultura. L’obiettivo è di costituire un punto di riferimento nei confronti della Pubblica amministrazione.
Davide Franco, 51 anni, presidente del Consiglio di amministrazione dell’impresa Suono e Immagine (tecnologie e servizi per eventi) di Ferrara, è il nuovo presidente provinciale di Cna Cultura. Lo ha eletto l’altra sera il Consiglio Direttivo dell’omonimo Raggruppamento di interesse, nato a Ferrara un anno fa con l’obiettivo di mettere in rete una vasta e multiforme realtà imprenditoriale e professionale, con l’obiettivo di darle visibilità e rappresentanza sindacale, ma anche proporsi come punto di riferimento nei confronti delle istituzioni locali.
“Siamo convinti che la cultura debba significare innanzitutto fruizione, piuttosto che conservazione – esordisce il neo presidente Franco – A questo obiettivo le imprese possono offrire, senz’altro, un contributo determinante, non solo per la valorizzazione ma la stessa gestione dei beni culturali e degli spazi pubblici. Per questo, deve essere sostenuta l’iniziativa dei privati che vogliono investire in questo settore. In questo senso, ritengo necessario che la pubblica amministrazione, a tutti i livelli, si liberi di una visione di sostanziale diffidenza, che si alimenta attraverso una sovrastruttura burocratica ridondante, costosa e di pesantezza tale da scoraggiare, anziché favorire il contributo delle imprese, ancorché serie e di indiscussa qualità professionale, che operano in questo settore.”
In altre parole la capacità dell’imprese di gestire in modo flessibile e con capitale di rischio, favorisce, a giudizio del neo presidente di Cna Cultura, la maggiore fruizione e il massimo utilizzo degli spazi culturali, come del resto avviene all’estero.
Ma, per fare questo è indispensabile snellire le procedure burocratiche, in particolare per il settore della promozione di eventi (sempre nel rispetto delle leggi sulla sicurezza) e, ancora, occorre dare vita a progetti di collaborazione tra pubblico e privato, ad esempio nella gestione di servizi e beni culturali, puntando a far crescere il ruolo delle imprese private.
“In generale – conclude Davide Franco – più favoriamo la fruizione della cultura, più ci saranno eventi culturali e più crescerà l’economia di questa provincia. Che – vogliamo ricordarlo – vede nella cultura, e quindi nel turismo, uno dei suoi principali sbocchi”.

Martedì 11 aprile, a Palazzo Bonacossi di Ferrara, “Primrose Consort”, concerto gratuito di musiche inglesi del ‘600

da ufficio stampa Conservatorio Frescobaldi Ferrara

Martedì 11 aprile alle 18, a Palazzo Bonacossi in via Cisterna del Follo 5 a Ferrara, Musiche inglesi del primo Seicento.

Le musiche inglesi di primo Seicento saranno le protagoniste del nuovo appuntamento di “I Concerti a Palazzo Bonacossi”. Domani, martedì 11 aprile, alle 18, dal Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara in via Cisterna del Follo 5, verrà proposto “Primrose Consort”, un nuovo viaggio nella musica per il nuovo appuntamento di “I Concerti di Palazzo Bonacossi”. La rassegna musicale vede coinvolti insieme, in concerti gratuiti e aperti alla città, docenti e allievi dell’istituto d’alta formazione musicale.
Tra il XVI ed il XVII secolo in Inghilterra fiorì un modello musicale che, sebbene abbia avuto solo un marginale successo nel continente, definì i canoni della musica strumentale inglese per un lungo periodo. La consort music, “partecipe in egual sorte”, indica che non esiste una voce predominante, ma tutte le linee musicali partecipano acquistando o perdendo preminenza secondo il momento, nel grande equilibrio generale.
Questa forma nuova d’espressione musicale crebbe parallelamente alla diffusione sull’isola della viola da gamba che venne probabilmente importata dalla Spagna durante il regno di Enrico VIII, grazie alla prima moglie Caterina d’Aragona. Da questo momento sono numerose le citazioni di viols, vialles o vyalles che accompagnavano importanti momenti della vita della corte.
Fino a maggio, Palazzo Bonacossi torna ad essere sede di conoscenza e valorizzazione musicale, ospitando la quinta edizione della rassegna pomeridiana a cadenza settimanale, promossa dal Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica. Un vasto repertorio racchiuso in undici appuntamenti, pensati per rendere accessibile a tutti e gratuitamente la musica.

Esecutori:
Facundo Nunes – tenore
Stefano Melloni – flauto dolce
Angela Albanese, Elena Bacchini, Riccardo Giusti, Silvia Guberti, Gianni Lazzari, Luca Piccini, Luca Scarpa – viole da gamba
Pero Alcàcer – vihuela
Marina Scaioli – clavicembalo

Domenica 23 aprile, alla Sala Estense di Ferrara, Intelligence Dept. live

da Circolo Arci Zone K

Tornano gli appuntamenti con la musica di qualità proposta dall’Arci Zone K che è lieto di presentare una serata davvero speciale con il ritorno live degli Intelligence Dept., domenica 23 aprile alla Sala Estense, in collaborazione con Arci Ferrara e con il Patrocinio del Comune Di Ferrara.
Intelligence Dept. è stata una storica “new wave band” di Ferrara dei primi anni anni ’80, formata da Stefano “Dedo” Panzera (basso), Davide Carlotti (sax, synths e backing vocals), Susanna Zaghi (voice, lyrics) e Gian Paolo Di Federico (keyboards, drum machine programming).
La loro musica aveva una matrice prettamente elettronica con atmosfere melodiche, riconducibili fra gli altri ai Tuxedomoon, ai primi Simple Minds, a The Psychedelic Furs e ai Depeche Mode.
Fra il 1984 e il 1985 realizzarono due demo-tape (“Sleeping City” – “The Big Trouble”) e una compilation in vinile (“A White Chance”) con i concittadini e grandi amici Go Flamingo! e Plastic Trash.
In quegli anni ottennero riscontri molto favorevoli dalla critica specializzata (Rockerilla e Mucchio Selvaggio fra gli altri) e giunsero per due volte alla fase finale del concorso nazionale Indipendenti della rivista Fare Musica.
Questo valse a suscitare anche l’interesse di Oderso Rubini (artefice di Italian Records e mentore, fra gli altri, di Gaznevada) ma per svariati motivi le attese andarono disilluse e purtroppo a poco a poco l’entusiasmo venne meno così come l’attività musicale.
Ma a distanza di quasi un trentennio la loro musica di allora ha conquistato l’attenzione e l’interesse di due etichette, una tedesca (Anna Logue Records) e una italiana (Mannequin), innamorate di quella che comunemente veniva e viene chiamata New Wave, che hanno voluto riproporla ai giorni nostri, con grande volontà e soprattutto con grande entusiasmo.
Dalla loro collaborazione, nel 2011, sono nati un CD e un LP (acquistabili direttamente dai siti delle rispettive labels), contenenti le produzioni del periodo ’84/’85, entrambi curatissimi sia nella musica, ottimamente rimasterizzata, che nel packaging, veramente completo ed accattivante.
Inoltre i loro brani “Loneliness”, “Too late to love” e “Anger inside” compaiono rispettivamente nelle compilation “Danza Meccanica Italian Synth Wave 1982 – 1987”, “The Anna Logue Years” e “New Wave Italiana 1980 – 1986”.
Tutto questo rinnovato interesse ha convinto la band a ritrovarsi per suonare ancora insieme, nella formazione originaria.
Nel 2012 dalla loro esibizione di live-reunion è stato realizzato un DVD chiamato “Sleeping City Party”, del quale Rockerilla ha scritto “un ora e passa di immersione nel cuore pulsante della new wave, i 4 ferraresi ci fanno percorrere con sincera commozione un periodo che per tanti ha significato molto.”
Hanno poi continuato l’attività live suonando fra l’altro a Roma, a fine maggio 2014, invitati all’importante festival “Distanze – 100% New Wave Italiana”, e a novembre 2014, nel mitico Small di Pieve di Cento.
Dopo due anni dall’ultimo concerto (all’Alchemica di Bologna) ritornano ora live per Zone K presentando parecchio materiale nuovo di zecca, che a breve costituirà una loro nuova produzione discografica!
Appuntamento imperdibile quindi per una festa di San Giorgio all’insegna della grande musica. L’ingresso alla Sala Estense (aperto a tutti) sarà ad offerta libera, l’apertura è prevista per le ore 20, mentre l’inizio del concerto sarà indicativamente alle ore 21 e 30.

“L’arca dell’Angelo”, esce il 15 maggio l’album d’esordio di Teresa Plantamura

da La Fame Dischi

Uscirà il 15 maggio 2017, edito da ‘La Clinica Dischi’, l’album d’esordio di ‘Teresa Plantamura’ dal titolo ‘L’arca dell’Angelo’.
Cantautrice eclettica, Teresa nasce e vive in Toscana anche se restano in lei molto forti e profondi i legami con la sua terra d’origine, la Puglia, regione di grandi tradizioni e di folklore. In questo primo disco l’artista, miscelando diversi generi musicali tra cui il folk, il pop e il rock, affronta tematiche di denuncia nelle quali emergono, ad esempio, l’orientamento della società attuale più attenta ai valori di apparenza che non di essenza e il tentativo di abolire pregiudizi e tabù. In contrapposizione a questi concetti, si sviluppano temi riguardanti l’avvenire e la fiducia in un cambiamento. L’album nonostante il titolo, non contiene nessun connotato religioso e anche graficamente la copertina del cd utilizza due simboli, la forza della tempesta in antitesi alla delicatezza della piuma, emblema di energia e di speranza.
Il disco contiene anche due cover, Canzone Arrabbiata (N.Rota – L.Wertmuller) e Vecchio Frack (D.Modugno, con fasi di richiamo ad Albergo ad Ore di H.Pagani).
La canzone scelta come singolo è ‘Aria’, del quale uscirà il 03 maggio 2017 anche un videoclip. La canzone utilizza un ritmo musicale che in alcuni passaggi richiama il tribale (pulsazione, tensione e rilassamento) e tenta di aprire un varco ai nostri sensi, ai nostri desideri più profondi, e suggerisce di esprimerli attraverso il movimento del corpo.
“L’aria è di per sé sinonimo di vita, di respiro, di leggerezza. L’aria è qualcosa da salvaguardare, rispettare, difendere. La danza è un linguaggio complesso legato alla sfera emozionale, erotica e spirituale. La fusione tra le due cose è energizzante”.

Credits album:
-Prodotto da Anna Tonelli e La Clinica Dischi.
-Registrato a Sarzana (SP) da Leonardo Lombardi e Roberto Benacci presso lo studio de La Clinica Dischi.
-Missato e masterizzato a Sesta Godano (SP) da Davide Martini presso Drum Code Studio.
Progettazione grafica/Artwork: Fabiana Pacchiarini e Susanna Bertucci.
Foto: Marco Polini.
Promozione e distribuzione: La Clinica Dischi e Worilla-Press&Promotion.
Tracklist:
1) Arcanum Carmen
2) Franziska Zu Reventlow (Dolores)
3) La Tentazione
4) Tra Umidità Tra Umanità
5) Vecchio Frack
6) Notte e Dì
7) Canzone Arrabbiata
8) Aria
Line up:
Teresa Plantamura – voce
Davide Bellazzini – chitarra
Leonardo Pierri – batteria
Giovanni Silvestri – basso
Roberto Pellegrino – fisarmonica, tastiere
Contatti:
https://www.facebook.com/teresaplantamuraofficial

I lavoratori delle cooperative sociali avranno un nuovo contratto

da Legacoop Ferrara

È stato sottoscritto dalle rappresentanze datoriali e sindacali il contratto integrativo territoriale della provincia di Ferrara per il settore socio-sanitario, assistenziale, educativo e di inserimento lavorativo. “Raggiunto un accordo significativo, che garantisce diritti e buona occupazione”.

È stato rinnovato ieri, lunedì 10 aprile, il contratto delle cooperative sociali operanti nel territorio di Ferrara, sottoscritto nella sede ferrarese di Legacoop Estense dai rappresentanti delle centrali cooperative ferraresi – Legacoop Estense, Confcooperative Ferrara, AGCI Ravenna-Ferrara – e dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori – Cgil Funzione pubblica Ferrara, Cisl Funzione pubblica Ferrara, Fisascat Cisl Ferrara e Uil FPL. Il rinnovo contrattuale interessa circa tremila lavoratrici e lavoratori occupati nelle cooperative che forniscono servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi e favoriscono l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio.
“Al termine di una fase di negoziazione complessa, abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente – affermano i rappresentanti di entrambe le parti – che coniuga le misure per accrescere le tutele dei lavoratori con elementi di flessibilità che soddisfano le esigenze delle cooperative. In un momento in cui, a seguito dell’abolizione del lavoro accessorio, i toni sono molto accesi, vogliamo sottolineare che è possibile raggiungere intese tra le parti, che garantiscano sia i lavoratori sia i datori di lavoro. Il nuovo contratto qualifica la buona occupazione in un settore cruciale e ancora in espansione”. “La cooperazione sociale – sottolineano i rappresentanti delle centrali cooperative – rappresenta oggi un attore primario nel sistema di welfare, in quanto opera in rapporto di sussidiarietà con gli Enti pubblici e garantisce servizi indispensabili alle comunità”.
Il contratto presenta importanti elementi di novità, tra cui: il superamento del jobs act nei cambi di appalto, che consente ai lavoratori e alle lavoratrici di mantenere i diritti precedentemente acquisiti, tra cui anche il reintegro in caso di licenziamento illegittimo; la tutela per i lavoratori affetti da patologie che richiedono terapie salvavita, le cui giornate di malattia non verranno più considerate all’interno del comporto, il periodo di malattia trascorso il quale il datore di lavoro può interrompere il rapporto di lavoro; l’introduzione di elementi di flessibilità organizzativa, che rispondono alle esigenze del mercato; il ricorso agevolato a contratti a tempo determinato e la contemporanea riduzione del ricorso al lavoro interinale; l’integrazione da parte delle cooperative dell’indennità INPS per il periodo di maternità obbligatoria, fino ad arrivare al 100% della retribuzione; l’aggiornamento della regolamentazione del contratto a tempo parziale. Anche la classificazione del personale è stata meglio specificata: l’inquadramento nel corretto livello contrattuale per gli operatori socio sanitari in possesso della qualifica è stato esteso a tutti i servizi socio sanitari, non solo a quelli accreditati. Le cooperative si sono altresì impegnate a cercare strumenti per garantire stabilità occupazionale ai lavoratori del settore scolastico. È stato inoltre definito un nuovo premio di risultato che può anche essere costituito, su base volontaria, da servizi di welfare aziendale o da ulteriore contribuzione alla forma di previdenza complementare scelta dai lavoratori. Infine, è stata definita una prima cornice per l’utilizzo del lavoro intermittente, che comunque necessita di un ulteriore accordo aziendale per essere attivato, per avviare un percorso che possa sostituire forme di lavoro precarie meno tutelanti. “Alla fine del percorso previsto dall’accordo interconfederale – concludono i sindacati dei lavoratori – se le lavoratrici e i lavoratori, nella consultazione che avrà fine entro il 12 Maggio 2017, valideranno l’accordo, potremo affermare senza indugio di aver dato quelle risposte in termini di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro che da anni si attendevano”.

IJF17 un Festival Internazionale corale e partecipato, pensato per il pubblico e dal pubblico

da Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia

“Se fino all’anno scorso essere al Festival era importante, adesso è diventato indispensabile” Greg Barber direttore progetti per le notizie digitali al Washington Post.

Un’edizione straordinaria, intensa e partecipata. Mai come quest’anno IJF ha trasformato l’Italia in una grande piazza di discussione e di incontro tra i cittadini e i giornalisti provenienti da tutto il mondo, sui temi di informazione e attualità.
Cinque giorni in cui il Festival non ha solo parlato di giornalismo ma ha fatto giornalismo, attraverso le testimonianze e la passione di chi vuole esserci, partecipare e condividere.
Mai come quest’anno l’età media del pubblico è stata così bassa. È la prova che mai come oggi c’è tanta voglia di giornalismo di qualità.
693 sono stati i relatori di IJF17, provenienti da 44 paesi diversi (930 gli ospiti totali tra speakers e accompagnatori).

I numeri di IJF17
287 gli eventi, tutti a ingresso libero e in diretta streaming, dei quali 87 in traduzione simultanea – tra incontri-dibattito, talk, interviste, serate teatrali, premiazioni, presentazioni di libri, workshop, case history, nuove realtà e tendenze editoriali – in 15 luoghi del centro storico di Perugia.
14 gli alberghi prenotati a Perugia solo dall’organizzazione del Festival per speaker e accompagnatori, per un totale di 2022 camere nei 5 giorni.
Più di 2000 i giornalisti accreditati, circa 170mila le visite al sito internet.

Facebook > 655mila sono state le visualizzazioni dei contenuti del Festival, 175mila tra ‘mi piace’, clic sui post, commenti e condivisioni durante i 5 giorni.
1831 i nuovi ‘mi piace’ sulla pagina.
15 le dirette nei 5 giorni; più di 190mila le visualizzazioni video, dei quali 157mila con le dirette dei video nativi su Facebook
Il video più visto in diretta streaming è stato Gazebo Live! con più di 34mila visualizzazioni.
Curiosità: oltre 120mila sono state le persone raggiunte fuori dall’Italia via Facebook.
Oltre 500mila il numero totale degli utenti, in Italia e all’estero, raggiunto nei 5 giorni.

Instagram > 2.079 post pubblici, con l’hashtag #ijf17

YouTube > i dati sono aggiornati fino all’8 aprile, mancano ancora i dati dell’ultimo giorno: 50mila gli accessi per i video del canale youtube; 10.000 ore di visualizzazione dal vivo e on demand.
18mila le visualizzazioni in diretta streaming e 25mila visualizzazioni globali on demand. Sono stati trasmessi in diretta streaming tutti gli eventi in 11 diverse sale.

Twitter > 35000 i tweet con l’hashtag #ijf17 dal 5 al 9 aprile, provenienti da circa 11mila utenti diversi (e da 4 continenti).
L’account @journalismfest ha guadagnato circa 1400 follower nei 5 giorni.
Quasi il 40% dei tweet sono stati prodotti fuori dall’Italia: il Festival è stato seguito e commentato in tutto il mondo creando una vera e propria conversazione globale.
Il picco con #ijf17 è stato raggiunto sabato 8 aprile: 9.857 tweet. Il numero massimo è stato alle 11 con 2.278 tweet, quando c’erano 9 eventi in contemporanea.
Circa 11mila utenti unici hanno twittato con l’hashtag ufficiale del Festival #ijf17, entrato tra i trending topic per tutti 5 i giorni in Italia, e nel corso del Festival è entrato nelle tendenze Twitter in UK, USA, Svizzera, Australia, Austria.
Picco di tweet in un’ora: 2300 sabato mattina tra le ore 11 e le 12.
Le visualizzazioni raggiunte in totale dall’account ufficiale @journalismfestival: 633mila.

L’edizione 2018 del Festival si svolgerà a Perugia dall’11 al 15 aprile.
L’hashtag ufficiale: #ijf18

Ufficio elettorale del Comune di Copparo invita gli elettori a verificare la propria tessera elettorale

da Comune di Copparo

L’Ufficio elettorale del Comune di Copparo invita gli elettori a verificare gli spazi per il timbro di certificazione del voto sulla tessera elettorale.
Qualora gli spazi della tessera fossero esauriti, il cittadino dovrà richiederne una nuova, presentandosi all’Ufficio elettorale con un documento di identità valido e la vecchia tessera elettorale.
È possibile rinnovare la tessera fin da ora, per evitare code e lunghe attese in periodo di consultazione elettorale.
Per informazioni: Ufficio Elettorale (via Roma 22, Copparo) tel. 0532 864604 e-mail: dcapatti@comune.copparo.fe.it Orario di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13; giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18.

Gli appuntamenti della settimana al Cinema Apollo

da Organizzatori

Un inizio settimana “scoppiettante” per l’Apollo Cinepark di Ferrara, che propone due appuntamenti di spessore.
Martedì 11 aprile, alle ore 20.15, in diretta dalla Royal Opera House di Londra sarà sul grande schermo il balletto “JEWELS”, brillante produzione di The Royal Ballet che celebra l’immortale evocazione dello splendore sfavillante di smeraldi, rubini e diamanti, ideata dal coreografo George Balanchine. Jewels è un balletto esemplare per molteplici aspetti: dalla coreografia virtuosa e visionaria di Balanchine. perfettamente in armonia con le musiche -qui condotte dal direttore d’orchestra Pavel Sorokin– fino all’intensità dei solisti e alla precisione dell’intera compagnia.Jewels presenta un cast incredibile che ben mostra il diverso stile di ciascun atto, a partire dai primi ballerini come Laura Morera, Ryiochi Hirano, Sarah Lamb, Steven McRae, Marienela Nuñez e Thiago Soares, fino ai ballerini solisti della compagnia come Beatriz Stix-Brunell, Valeri Hristov e Melissa Hamilton.
Mercoledì 12 alle 20.30 appuntamento esclusivo con l’evento “PIANIPARALLELI”, film-concerto con la regia di Gianni di Capua – che sarà presente in sala – prodotto da BLIQfilm in associazione con Jazzy Records I Kublai film.
PIANIPARALLELI è tratto dalla Suite per quartetto Jazz e orchestra di archi di Giovanni Mazzarino. Per Mazzarino il Jazz è soprattutto un momento di grande integrazione e dove c’è integrazione c’è la possibilità di raccontare e raccontarsi; egli s’intrattiene, così, in un dialogo intimo con la propria musica e coi musicisti chiamati ad interpretarla scelti tra coloro che hanno lo affiancato nelle sua già lunga carriera di musicista: il grande contrabbassista e compositore statunitense
Steve Swallow, Adam Nussbaum considerato tra i migliori percussionisti di oggi e il trombettista italiano oramai internazionalmente noto Fabrizio Bosso, che in questa occasione fonde le sonorità virtuosistiche del proprio strumento nei raffinati arrangiamenti di Paolo Silvestri, quest’ultimo anche alla direzione dell’orchestra d’Archi Accademia Arrigoni.

Al Liceo Ariosto lectio magistralis su futuro e cambiamento

da Liceo Ariosto

Martedì 11 aprile 2107 presso il Liceo Ariosto di Ferrara Via Arianuova 19 si terrà il Green Social Festival 2017, manifestazione dedicata all’ambiente e alla legalità, giunta quest’anno alla sua VIII edizione, in collaborazione con il Comune di Ferrara e il Centro Idea di Educazione Ambientale.
Alle ore 9.00 in sala di lettura della biblioteca Norbert Lantschner terrà una lectio magistralis dal titolo “The Future: il seme del cambiamento”.
La conferenza, aperta alla cittadinanza, verterà sulle problematiche del Sistema Terra e sulle ricadute nel futuro delle nuove generazioni.
La crisi finanziaria ed economica, il cambiamento climatico, l’estinzione di specie di piante e animali, la scarsità di risorse sempre più preoccupante non lasciano dubbi: se noi, e le future generazioni, vogliamo avere la certezza che energia, cibo, suolo siano ancora sufficientemente presenti per garantirci uno stile di vita moderno e agiato, dobbiamo cambiare profondamente il modo di consumare e di vivere. E la vera questione riguarda quindi tutti: che futuro vogliamo? Il vecchio modo di pensare e di agire ci aiuterà, o piuttosto si aggraveranno i problemi attuali? E quali strategie eventualmente possono traghettarci verso un futuro più sostenibile?

Norbert Lantschner. Ideatore e direttore del progetto e dell’Agenzia CasaClima, è uno dei più rinomati esperti internazionali in materia di sostenibilità. Recentemente ha costituito a Bolzano ClimAbita, una Fondazione voluta fortemente non solo dallo stesso Lantschner, ma dalla volontà e dall’aggregazione di idee e progetti concreti di alcune delle più autorevoli personalità del mondo universitario, della ricerca, delle istituzioni e del campo scientifico, nazionale ed internazionale.

Riparare i viventi di Katell Quillevere al Cinema Boldini

La cura, la protezione degli esseri umani è ciò intorno a cui ruota la pellicola della regista Katell Quillevere, che riprende l’omonimo successo letterario di Maylis de Kerangal e lo traduce nel linguaggio cinematografico. Riparare i viventi sarà proiettato al Cinema Boldini mercoledì 12 aprile alle 21, il costo del biglietto di ingresso è di 5 €.

Il film affianca più piani narrativi che presentano diverse famiglie, nuclei che gravitano attorno a un’operazione di trapianto di organi. C’è la famiglia distrutta di Simone, uno sfortunato diciassettenne vittima di un incidente stradale, clinicamente morto e la cui vita è ormai soltanto un’amara illusione. Ci sono le vite dei medici e dei paramedici che si ritrovano ogni giorno ad affrontare situazioni tragiche e hanno il compito di spiegare, supportare, consolare, dare un senso al dolore di chi resta. Specialmente quando il protagonista di una tragedia è un ragazzo delle scuole superiori. C’è anche Claire, la cinquantenne madre di due adolescenti, pericolosamente in attesa di un cuore nuovo.

La spensieratezza delle prime scene di Riparare i viventi, ambientate nella quotidianità di Simone, viene ben presto sostituita dalla drammaticità, inevitabile, in cui si muovono i successivi passi del film. La difficile decisione dei genitori di Simone, che, nonostante la sofferenza, devono velocemente affrontare la questione del trapianto: aggrapparsi a un’idea è sostanzialmente inutile, e rischia di amplificare ancora di più il significato del termine “irreversibile”, una certezza scientifica di cui si deve prendere atto. Donare una speranza, invece, può essere un modo di ricominciare: bisogna pensare “ai viventi”, e proteggerli vuol dire anche mettere l’individuo a servizio della società, partecipando a un ciclo vitale collettivo.
Il film di Katell Quillevere, pur concentrandosi sul concetto di morte, parla anche di vita, e lo fa con un rispetto per le tematiche trattate che non si trasforma in distacco nè in freddezza, riuscendo a mantenere un equilibrio tra emozione e narrazione.

Durante la serata al Cinema verranno regalate ai partecipanti alla proiezione alcune locandine dei film già proiettati della stagione.

Per ulteriori informazioni o per la programmazione completa consultare il sito www.cinemaboldini.it oppure contattare Arci Ferrara al numero 0532 241419 o all’indirizzo mail ferrara@arci.it.

All’Acquedotto nuovo mercato di quartiere

da Organizzatori

A partire da giovedì 13 Aprile, nella Piazza dell’Acquedotto, inizierà un nuovo mercato di quartiere, dalle 8.00 alle 14.00. Il mercato avrà una parte dedicata alle aziende del mercato contadino, e un’altra parte di aziende del mercato classico e qualche azienda che frequentava il mercato biologico di Ferrara. Cosa si potrà acquistare quindi? Frutta e verdura di stagione, formaggi e salumi, riso e uova, farine e cereali, pane e biscotti nella parte del mercato contadino ma anche vestiti, intimo, accessori per la casa, prodotti per cani e gatti, scarpe, fiori e piante.
Perché questa duplice offerta, agricola e commerciale? Sicuramente i mercati contadini presentano molteplici benefici per i consumatori e recuperano antiche tradizioni: sono posti in vendita i prodotti delle campagne della provincia di Ferrara e dintorni, freschi e trasformati, sempre di produzione aziendale e stagionali. Sono prodotti sicuri perché garantiti dagli stessi agricoltori e rappresentano il futuro di una sana alimentazione. Gli appuntamenti settimanali e mensili dei mercati del contadino stanno registrando infatti un trend in crescita di clienti: il frequentatore medio di questi mercati è un consumatore attento ai prezzi ma è soprattutto un consumatore attento alla qualità e in cerca di una spesa consapevole, ricercatore attento della filiera di produzione di ciò che porta a tavola.
Arricchiscono il mercato le aziende di commercio con prodotti per la persona, per la casa e per gli animali per implementare l’offerta di servizi al consumatore allargando così la parte commerciale del tessuto urbano della città di Ferrara.
L’associazione Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara, che già gestisce i mercati contadini di Porta Paola (tutti i venerdì mattina ) e Piazza Municipale (I e III domenica del mese) assieme al Comune di Ferrara, e al partner Anva Confesercenti Ferrara, scommettono nel rilancio commerciale di Piazza XXIV Maggio mettendosi in gioco in prima linea, con un appuntamento stabile, settimanale, garantito negli orari e nella qualità delle aziende selezionate. Le aziende selezionate sono state scelte, dopo una loro spontanea candidatura, in base alle caratteristiche richieste dal disciplinare che regolamenta il mercato dell’Acquedotto: priorità alle aziende ferraresi , alle aziende con certificazione Bio, alle aziende associate alla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara, alle aziende con un prodotto di qualità o con prodotti di nicchia.
Perché abbiamo scelto proprio Piazza XXIV Maggio? Perché a nostro avviso è una Piazza protetta, piacevole, raggiungibile facilmente con la macchina ma anche con i mezzi pubblici ( si trova a metà tra la stazione dei treni e la stazione degli autobus), è una zona riccamente residenziale e soprattutto, come tuta la zona Giardino, è un’area verde bellissima della città di Ferrara.

“L’Amministrazione comunale di Ferrara sostiene questa iniziativa, una delle più pregiate tra le tante che trovano sede nel quartiere Giardino – ha dichiarato l’assessore comunale al Commercio Roberto Serra -; il Comune ha lavorato in totale sinergia con l’associazione Strada dei vini e dei Sapori della Provincia di
Ferrara e Anva Ferrara. Tutti i cittadini ora potranno apprezzare i prodotti e la professionalità dei produttori e degli operatori commerciali coinvolti”.
Giovedì 13 Aprile il primo appuntamento con il Mercato dell’Acquedotto, dalle 8 alle 14.00: il taglio del nastro e l’inaugurazione ufficiale del mercato sarà alle ore 11.30 alla presenza dell’Assessore Roberto Serra. La cittadinanza è invitata.

I risultati di Vivicittà Ferrara 2017

da Uisp Ferrara

Nuova location per l’edizione ferrarese di Vivicittà 2017, la manifestazione podistica internazionale in contemporanea su percorsi compensati nata nel 1983, che alle 10.30 di ieri mattina (9 aprile) ha preso il via da Piazza XXIV Maggio (zona Acquedotto).
Oltre 350 i partecipanti alla competitiva, mentre quasi 600 sono partiti per la non competitiva e 50 bambini hanno animato le mini podistiche.
Ad aprire la manifestazione sono stati gli sbandieratori e i musici della contrada San Giacomo che hanno accompagnato gli atleti alla riga di partenza.
Diversi nomi nuovi da iscrivere all’albo d’oro del Vivicittà: nella maschile Daniele Angelini è riuscito a spuntarla per una manciata di secondi su Rudy Magagnoli, al terzo posto Bedin Michele. Fino a trequarti di gara si era formato un quartetto che comprendeva anche Nicolò Conti che ha dovuto cedere arrivando quinto. Nella gara femminile è stato un monologo quello di Sara Brombin, atleta padovana che è riuscita a battere Beatrice Boccalini dell’Atletica Estense ma proveniente da Forlì-Cesena, ottimo terzo posto per Erica Cazzadore.
Per quanto riguarda la classifica delle società, primo posto della Quadrilatero davanti a Corriferrara e Formignana.
Quest’anno le classifiche sono state rese pressoché istantanee grazie al servizio microchip dell’azienda My SDAM. Le premiazioni sono state presenziate da Mauro Rozzi, presidente Uisp Emilia Romagna che ha portato i saluti al Vivicittà estense, uno dei quattro in contemporanea nella nostra Regione, oltre a quelli di Reggio Emilia, Riccione (RN) e Sala Baganza (PR).
L’attenzione per l’ambiente, che da molti anni è il tratto distintivo di Vivicittà, la rende una manifestazione sempre più ecosostenibile. Prerogative di Vivicittà a livello nazionale sono: il superamento dell’uso dell’acqua minerale in bottiglia, il recupero e la differenziazione di tutti i rifiuti prodotti, il sostegno all’uso del mezzo pubblico e della bici per raggiungere il luogo della manifestazione.
Quest’anno Vivicittà fa parte del Weekend della pace, Lions International e Uisp Ferrara hanno promosso una camminata gratuita ai cui partecipanti è stato distribuito un palloncino simbolico.
Vivicittà è patrocinata dal Comune di Ferrara e da Ferrara Terra e Acqua ed è sponsorizzata da Hera, Caffè Krifi, Sport Life, Energygas di Govoni Cristian e Lyoness.

CLASSIFICHE
ASSOLUTI MASCHILI
1. Angelini Daniele – Atl. Bondeno – 00:39:03
2. Magagnoli Rudi – Contrada San Giacomo – 00:39:09
3. Bedin Michele – Salcus – 00:40:01
4. Vaskovniuk Oleksandr – Atl. Corriferrara – 00:40:09
5. Conti Nicolò – Atl. Estense – 00:41:26
6. Grande Vincenzo – Atl. Imola Sacmi Avis – 00:42:32
7. Soriani federico – ASD Pol. Quadrilatero – 00:42:47
8. Di Fresco Daniele – ASD Faro Formignana – 00:42:53
9. Fattori SaverioAtl. Castenaso Celtic – 00:43:45
10. Pecchielan Omar – Spak4 Padova – 00:43:47

ASSOLUTI FEMMINILI
1. Brombin Sara – Tornado – 00:46:51
2. Boccalini Beatrice – Atl. Estense – 00:48:12
3. Cazzadore Erica – Salcus – 00:48:47
4. Roccati Suellen – Salcus – 00:49-55
5. Pacchiega Chiara – ASD Pol. Quadrilatero – 00:50:12
6. Stegani Vergoni Elena – Atl. Corriferrara – 00:53:04
7. Marchesini Elisa – SSD Invicta 00:53:05
8. Cappelli Cinzia – Atl. Corriferrara – 00:53:32
9. Cremonini Emanuela – ASD Società Victoria – 00:53:35
10. Lelli Silvia – Pod. Finale Emilia – 00:54:32

SOCIETÀ
1. Quadrilatero 118
2. Corriferrara 92
3. Formignana 48
4. Ferrariola 41
5. Salcus 36
6. Invicta 28
7. Atl. Delta 26
8. Bondeno 18
9. Benessere Uisp 17
10. Argine Berra 14
11. Centese 14

Tè Letterario con l’Orchestra Giovanile del Conservatorio di Ferrara

da Conservatorio G.Frescobaldi di Ferrara

All’interno della rassegna letteraria “I Tè Letterari di San Benedetto”, domani lunedì 10 aprile alle ore 16 al Cinema di San Benedetto, si terrà il Concerto dell’Orchestra Giovanile del Conservatorio “Frescobaldi”.

In Programma:
A. Vivaldi – Concerto in la minore op. III n. 8 per 2 violini, archi e continuo violini Guglielmo Ghidoli, Lorenzo Antonioli;
A. Vivaldi – Concerto in Re minore per 2 oboi, archi e continuo RV 535 oboi Laura Alvarez, Elisabetta Ciannella;
A. Vivaldi – Concerto in Re Maggiore op. III n. 1 per 4 violini, archi e continuo violini Danny Vommaro, Marco Remelli, Giulio Tosi, Angelika Strano;
A. Vivaldi- Concerto in Fa Maggiore op. III n. 7 per 4 violini, archi e continuo violini Danny Vommaro, Federica Malaguti, Adele Cavina, Leonardo Sartori;
A. Vivaldi – Concerto in Do Maggiore RV 560 per 2 oboi, 2 clarinetti, archi e basso continuo oboi Laura Alvarez, Elisabetta Ciannella clarinetti Emanuele Ganzaroli, Ilaria Ferrari, Sandro di Silvestro.

L’Orchestra Giovanile del Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara ha la concertazione di Achille Galassi. Violini: Guglielmo Ghidoli, Lorenzo Antonioli, Luca Faraci, Marco Remelli, Angelika Strano, Danny Vommaro, Edoardo Giberti, Federica Malaguti, Giulio Tosi, Adele Cavina, Leonardo Sartori, Pierpaolo Padulano, Eva Toglia, Ottavia Aloisio. Viole: Valentina Franzaroli, Li Xiao Fan, Dafne Adranno. Violoncelli Leonardo Rongioletti, Mattia Valente, Federico Izzi, Virginia Pagliarini, Alessandra Nutini, Anna Franzoni. Contrabbassi: Edoardo Gamberoni, Francesca Diolaiti continuo Marina Scaioli. Oboi: Laura Alvarez, Elisabetta Ciannella. Clarinetti: Emanuele Ganzaroli, Ilaria Ferrari, Sandro di Silvestro. Insegnanti preparatori: Achille Galassi, Luisella Ghirello, Alfredo Trebbi.

Ogni lunedì il Conservatorio Frescobaldi a Palazzo Crema

da Conservatorio G.Frescobaldi di Ferrara

Quali i rapporti tra interpretazione e analisi? È possibile indagarne le reciproche influenze? Ne parleranno lunedì 10 aprile, ore 17, a Spazio Crema (via Cairoli 13, Ferrara) Mario Baroni, musicologo e già professore all’Università di Bologna, e Roberto Calidori, pianista e docente al Conservatorio “Frescobaldi”, assieme al soprano Manuela Rasori, prendendo lo spunto dalla lirica Aquarelles di Bruno Maderna per voce e pianoforte, che verrà analizzata ed eseguita. Verranno anche interpretate altre mélodies, sempre sulla medesima poesia di Paul Verlaine, messe in musica da Francesco Paolo Tosti, Reynaldo Hahn, Gabriel Fauré e Claude Debussy ed infine le altre due composizioni di Maderna del ciclo Liriche su Verlaine. La conferenza-concerto, organizzata dal Conservatorio di Ferrara, sarà l’occasione per presentare pubblicamente a Spazio Crema il progetto “Interpretazione e analisi. Ricerche artistiche sulla collaborazione tra saper analizzare e saper eseguire”, promosso dal G.A.T.M., istituto di ricerca che coinvolge esecutori, musicologi, Conservatori ed Università.

Con una serie di cinque appuntamenti, aperti e gratuiti per la cittadinanza, tutti nel mese di aprile, la Fondazione Carife apre le porte di Spazio Crema per la prima volta con conferenze e concerti a cura di studenti e docenti del Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara. L’idea nasce per incentivare le esibizioni degli allievi del Conservatorio, ancora in corso o appena diplomati, facendo scoprire alla cittadinanza il loro talento attraverso i brani di differenti compositori che hanno segnato indelebilmente la storia della musica. Non solo. La rassegna musicale vede il coinvolgimento anche di alcuni docenti, che attraverso la loro professionalità spiegheranno le opere in programma, per farle scoprire ai neofiti e al contempo regalare alcune curiosità ai più esperti.

Visualizza il programma degli incontri
Maggiori informazioni su: www.spaziocrema.it e www.consfe.it.

Questa sera al Torrione jazz dal mediterraneo e dal grande freddo con il Trio Høbama

Lunedì 10 aprile la scena jazz-sperimentale italiana e quella danese s’intersecano al Torrione con Høbama. Il trio formato da Claus Højensgård Andersen alla tromba e flicorno, Emanuele Maniscalco al pianoforte e Nelide Bandello alla batteria trasforma in musica un magico gioco di incroci artistici, umani e geografici. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

Lunedì 10 aprile (ore 21.30) la scena jazz-sperimentale italiana e quella danese s’intersecano al Torrione con Høbama, trio formato da Claus Højensgård Andersen alla tromba e flicorno, Emanuele Maniscalco al pianoforte e Nelide Bandello alla batteria.
La musica del gruppo prende vita da un magico gioco di incroci artistici, umani e geografici. Maniscalco e Bandello infatti avevano già una solida storia comune alle spalle, iniziata nei primissimi giorni del 2004 con i Three Magic Beans (trio di standard e originali con Enrico Terragnoli al basso) e proseguita più tardi nell’esperienza dei From Time To Time (un lavoro dedicato a Paul Motian, con Giulio Corini e Francesco Bigoni). L’incontro con il danese Højensgård risale al 2015. Da lì alla formazione del trio il passo è stato breve: decisiva la commissione ad opera di un festival jazz nel veronese interessato agli scambi tra Italia ed Europa del Nord, dove i tre debuttano con successo nel giugno del 2016.
Fin dall’inizio Høbama opta per un approccio al jazz “scomodo”, tra echi anni ’70, il free jazz e le sue rielaborazioni europee più cameristiche. L’improvvisazione totale narrativa fa da scenario predominante, e al suo interno sono incastonate le composizioni, per ora in prevalenza di Maniscalco. Ciascuno dei tre musicisti però contribuisce continuamente ad alimentare l’humus tematico, proponendo estemporaneamente frammenti di melodie, idee ritmiche e timbriche da sviluppare. Di tanto in tanto appare qualche citazione da Carla Bley, Mingus, Monk e altri autori che ben si prestano a essere inclusi nel gioco.
Nato e cresciuto in Danimarca ma attualmente residente in Italia, Claus Højensgård è un musicista versatile, sensibile e dal suono distinto, con un linguaggio chiaro e una voce che abbraccia melodia, espressività e ricercatezze timbriche, ottenute grazie a complesse tecniche estese di emissione sonora mutuate dalla musica contemporanea. Grazie alla sua curiosità, al suono personale e a una forte integrità artistica, Højensgård ha modo di farsi apprezzare in tutta Europa e in America. Ha suonato, tra gli altri, con John Tchicai, Tyshawn Sorey, Matthew E. White, Trentemøller, Kresten Osgood, Michael Blake, Copenhagen Art Ensemble e il Corpo di Balletto Reale di Danimarca.
Dopo gli studi musicali condotti tra Siena e Brescia (sua città natale), e dopo aver maturato significative esperienze concertistiche su tutto il territorio nazionale, Emanuele Maniscalco si trasferisce a Copenhagen nel 2012, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Musicista polistrumentista particolarmente a suo agio in formazioni ridotte, in meno di un decennio ha già inciso nove album a suo nome, dal piano solo al quartetto, di cui due per l’etichetta tedesca ECM con il trio italo-svizzero Third Reel. Degne di nota sono anche le due uscite per l’etichetta-collettivo danese ILK (di cui fa parte dal 2014), rispettivamente in duo con il contrabbassista Thomas Morgan e in trio con Francesco Bigoni e il chitarrista Mark Solborg.
Nelide Bandello è un musicista che ha militato a lungo in formazioni di rock indipendente, hardcore-punk, pop, musica balcanica, electro-funk, post rock, reggae, jazz, che ha composto musiche per reading, performance ed opere teatrali, sonorizzato installazioni d’arte. Autore egli stesso di canzoni, ha spesso collaborato con cantautori fra cui la raffinata Patrizia Laquidara. La sua attitudine improvvisativa e poco ortodossa lo ha portato a realizzare dischi coraggiosi al fianco di musicisti quali Stefano Battaglia, Enrico Terragnoli, Danilo Gallo, Achille Succi, Stefano Roveda, Andrea Faccioli ‘Cabeki’, Giulio Corini, Pasquale Mirra, Piero Bittolo Bon…Membro storico del collettivo El Gallo Rojo, dirige il trio Bar Tritolo ed il quintetto Leibniz nel quale trovano forma le sue composizioni.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 10 aprile sarà il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione musicale di France Dj. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Per informazioni 0532 1716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00.
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

A Tresigallo Stefano Muroni presenta il suo nuovo libro

da Organizzatori

Mercoledì 12 aprile alle ore 21,00 alla Casa della Cultura Stefano Muroni presenta il suo nuovo libro “Dall’alto della pianura. Storie perdute di amore e di follia” Pendragon 2017

Sarà la prima presentazione ufficiale e l’anteprima della consueta rassegna della biblioteca “Compleanno d’autore”
Raccolte dall’autore dalla viva voce della gente di Tresigallo, Gherardi e Jolanda di Savoia che ne è la protagonista, queste novelle d’amore e di follia, di vita e di morte, di fantasmi e di guerre, di manoscritti ritrovati e sogni catastrofici, di visioni ancestrali e legami lunari, compongono un almanacco campestre in cui avvenimenti antichi e recenti vengono trasfigurati in fiaba, leggenda, mito. Tutto il Novecento ci passa in mezzo: le prime leghe bracciantili, gli anni del fascismo, il duro lavoro nelle fabbriche di trasformazione, la guerra e la Liberazione, i disertori e i partigiani, la ricostruzione… fino ad arrivare ai giorni nostri. Un “romanzo di racconti” su un’umanità dolcemente angosciata, miseramente onesta, che vaga nella grande vallata ossessivamente piatta e senza via d’uscita, alla ricerca di un senso.
A intervistare lo scrittore sarà Maria Gloria Panizza e le letture saranno a cura dell’autore.
Durante la serata sarà in vendita il libro e chiuderà l’incontro un piccolo buffet.

Buy Emilia Romagna, l’educational tour tra Comacchio e Ferrara il 7 aprile

Sono approdati all’ombra del Trepponti e del Castello estense il 7 aprile. Stiamo parlando della delegazione di una quindicina di imprenditori del settore turistico internazionale – Svizzera, Germania, Cina (2), Usa (4), Canada (2), Francia (2), Russia (2), Olanda – che, nell’ambito della 22 edizione del Buy Emilia Romagna realizzato questa settimana e promosso da Confcommercio in collaborazione con Apt regionale, hanno svolto un Educational tour con la partnership di Ascom Ferrara, di Ferrara Incoming e del consorzio provinciale Visit.
L’occasione è stata utile per far conoscere il nostro territorio che vede il lancio del nostro progetto del “Bike Hotel” rivolto al mondo delle due ruote con prodotti e servizi (ad hoc) messi in campo da strutture ricettive cittadine e provinciali per ospitare i cicloturisti con le loro esigenze legate agli spostamenti in bici. Ferrara città di biciclette e di… calcio. Infatti tra le progettualità eccellenti presentate che funzionano da calamita per la città in chiave turistica anche l’esperienza marketing della SPAL con la sua direttrice Simona Ragusa, un format replicabile anche su altre realtà
Due le tappe come si diceva: nel primo pomeriggio tra i suggestivi ponti di Comacchio e poi a seguire tra le magiche atmosfere di Ferrara con questo filo conduttore ovvero fare un esperienza anche ciclistica per apprezzare tout court i centri storici: dai monumenti, alla storia, dalla natura alla gastronomia d’eccellenza con la degustazione al Leon d’Oro. La sintesi nelle parole di Irina Goncharova dell’agenzia moscovita Ricco Tour “Comacchio è bellissima, affascinante con i suoi canali ed i suoi silenzi. Così come è bellissima Ferrara” ed alla domanda sul cicloturismo risponde incuriosita: “Sarebbe una novità per i turisti russi…perché no?” Ed il fascino delle due ruote, in salsa estense, apre una breccia anche nell’Est (e non solo).

Nuove azioni per sostenere la raccolta differenziata nella zona sud del comune di Ferrara

Nuovi servizi di raccolta rifiuti e riorganizzazione delle isole ecologiche di base con l’obbiettivo di migliore qualità della raccolta differenziata, conferimento più agevole dei rifiuti e decoro urbano

Prosegue nel comune di Ferrara la riorganizzazione delle isole ecologiche di base con l’attivazione di nuovi servizi di raccolta rifiuti. Nelle prossime due settimane saranno coinvolte la zona Sud di via Bologna e le frazioni di San Martino, Fossanova, San Marco, Montalbano, San Bartolomeo in Bosco, Marrara, Monestirolo, Gaibanella e Gaibana. La riorganizzazione della raccolta rifiuti, iniziata nel 2010, ha dato ottimi risultati ed è finalizzata a promuovere atteggiamenti più responsabili, volti ad aumentare e migliorare la raccolta differenziata.

Il progetto messo in campo da Comune di Ferrara, ATERSIR e Hera, prevede essenzialmente due modifiche al servizio: completamento della riorganizzazione delle isole ecologiche e raccolta domiciliare dei rifiuti, che però riguarderà solo alcune vie a bassa densità abitativa.

Riorganizzazione delle isole ecologiche di base
Saranno ridefinite alcune posizioni delle isole ecologiche di base, e i cassonetti per rifiuti indifferenziati localizzati in postazioni singole verranno accorpati nelle isole ecologiche. Ogni isola ecologica sarà poi completata e cioè sarà composta da cassonetti per plastica, carta, vetro, organico, sfalci/potature e indifferenziato. Saranno sempre rispettate le distanze prescritte dal Regolamento Comunale. In questo modo ogni cittadino potrà conferire più agevolmente, nella stessa posizione, tutte le frazioni di rifiuto
Particolare attenzione sarà posta al decoro urbano con attività di manutenzione di tutti i contenitori stradali e sostituzione di quelli più obsoleti. Verranno inoltre attivate pulizie radicali delle aree di posizionamento dei cassonetti.

Raccolta porta a porta
In alcune vie a bassa densità abitativa sarà introdotta la raccolta domiciliare per plastica, carta, vetro e lattine, potature, organico e rifiuti indifferenziati. Il servizio è stato attivato per rendere più facile e sicuro il conferimento differenziato dei rifiuti, in zone dove le isole ecologiche di base sono più disagevoli da raggiungere.
Per familiarizzare con le nuove modalità, i cittadini riceveranno la visita degli informatori ambientali di Hera. Visita anticipata con una lettera informativa, inviata a tutte le famiglie.
Gli incaricati di Hera, identificabili grazie ai tesserini di riconoscimento con il logo Hera, spiegheranno i comportamenti da adottare per svolgere al meglio la raccolta differenziata e lasceranno gratuitamente alle famiglie visitate un kit per il conferimento dei rifiuti: una guida, il calendario delle giornate di raccolta e 5 pattumelle per la raccolta domiciliare di organico, carta, plastica, vetro, lattine e indifferenziato.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Servizio clienti Hera, al numero verde 800.999.500 (gratuito sia da fisso che da cellulare, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18) o inviare e-mail all’indirizzo: progetto.ferrara@gruppohera.it.

Il 10 e 11 aprile le Assemblee elettive delle Unioni di mestiere della Cna

Proseguono le Assemblee elettive per il rinnovo degli organismi dirigenti della Cna a tutti i livelli dell’Organizzazione (Aree, Unioni, Raggruppamenti di interesse, Assemblea, Direzione e Presidenza provinciale), che culminerà con l’Assemblea Quadriennale provinciale di giovedì 11 maggio a Ferrara
Prossimo appuntamento, le Assemblee delle Unioni di mestiere in programma per lunedì 10 e martedì 11 aprile. Lunedì, presso la sede provinciale di via Caldirolo, si riuniscono: alle 16, l’Unione Cna Artigianato Artistico e Tradizionale; alle 18, Cna Benessere e Sanità e Cna Produzione; alle 21, Cna Costruzioni e Cna Fita. Martedì 11 aprile, sempre presso la sede provinciale della Cna: alle 18, Cna Agroalimentare e Cna Installazione e Impianti; alle 21, Cna Servizi alla Comunità, Cna Comunicazione e Cna Federmoda. Assemblee dei Raggruppamenti di interesse sono in programma (sede Cna) per giovedì 13 aprile, alle 18,30, con Cna Impresa Donna e Cna Giovani Imprenditori.
Il rinnovo degli organismi si esprime con il voto degli associati, sia direttamente nel corso delle Assemblee e nelle sedi della Cna, sia attraverso il voto on line. Lo scrutinio di tutte le schede è fissato per il 18 aprile.

Venerdì sera al Centro Documentazione Donna la storia vista da una prospettiva di genere

da Organizzatori

CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA via Terranuova 12/B, 44121 Ferrara

VENERDÌ 14 APRILE 2017
MICAELA GAVIOLI
parla di
LA STORIA L’HANNO SCRITTA I VINCITORI

L’incontro del 14 aprile fa parte del ciclo “All’origine della diversità”, patrocinato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ferrara.

Micaela Gavioli svilupperà una conversazione sull’introduzione della prospettiva di genere negli studi storiografici.

La Storia ha tramandato sempre il punto di vista dei vincitori, cancellando le classi subalterne, i popoli vinti e le donne. Negli ultimi tempi, la vita quotidiana è entrata a far parte della ricerca storiografica acquistando sempre più rilievo. Successivamente, molte storiche hanno iniziato a indagare la storia delle donne, scoprendo così un nuovo approccio che potrebbe rovesciare completamente i “fatti” che ci sono stati tramandati.

Micaela Gavioli, laureata in Storia contemporanea presso l’Università di Bologna nel 1995, è autrice di saggi e contributi sulla storia delle donne e sulla storia locale. È responsabile dell’Archivio e Biblioteca dell’UDI di Ferrara.

Martedì sera a Mezzogoro incontro con i produttori sulla situazione del riso

È in programma martedì 11 aprile, presso il Circolo di Mezzogoro di Via Manzoni, 40, alle ore 21.00 una riunione di tutti i soci produttori di riso associati a Coldiretti, per fare il punto sulla situazione del settorerisicolo italiano e di riflesso ferrarese, alle prese con le problematiche delle crescenti importazioni dai Paesi extracomunitari (Paesi Meno Avanzati) quali in particolare Vietnam e Thailandia, con tutta una serie di problematiche sia commerciali, per la sensibile differenza di prezzo, sia sanitarie per la conclamata presenza di inquinanti di varia natura oltre i limiti consentiti dalla legislazione europea e italiana, sia qualitative in ordine alle varietà bendiverse da quelle tipiche del nostro territorio.
Per Coldiretti, come più volte ribadito, occorre attivare la clausola di salvaguardia a fronte dei danni subiti dalle imprese risicole italiane, ed intervenire complessivamente sul settore che vede l’Italia primo produttore europeo con oltre 237.000 ettari (7.000 circa nella nostra provincia), con prodotti di alta qualità che rischiano di soccombere contro un fasullo “made in Italy”. Tutte questioni, in vista delle imminenti semine della campagna 2017, che saranno discusse ed analizzate assieme tra produttori e rappresentanti di Coldiretti per sostenere le azioni messe in campo ad ognilivello dall’Organizzazione.

Mimì Quilici Buzzacchi, la grande incisora che raccontò il ‘900

Un’artista affermata che espone le sue opere alla Biennale di Venezia dal 1928 fino al 1950 e una “grande incisora”. È così che il critico Lucio Scardino definisce Mimì Quilici Buzzacchi alla mostra dedicata alle sue incisioni, in esposizione fino a venerdì 21 aprile a Ferrara. Ma – quando parli con il figlio Vieri, sua moglie Marina e il nipote Simone Quilici, che sono venuti a Ferrara per l’inaugurazione della rassegna di opere su carta – viene fuori un’immagine più sfaccettata e interessante di Mimì, una donna forte eppure dolce e piacevolissima. Per il figlio Folco, famoso autore di documentari naturalistici in giro per il mondo, lei è quella che gli ha insegnato ad amare i tramonti. Il nipote Simone la ricorda come la nonna da cui era uno spasso andare, che metteva le sue tavole dipinte a disposizione dei nipotini, lasciandogliele usare per costruirsi delle capanne nella casa-studio di Roma. “Quando poi arrivava la sera – racconta Simone – si affrettava a chiamarci sulla terrazza affacciata sul Tevere. Diceva: ‘Adesso andiamo tutti a guardare la frittatona’… è così che lei chiamava il sole all’ora del tramonto”. Autrice di opere realizzate per importanti gallerie e mostre come la Quadriennale di Roma. “Eppure – ricorda la nuora Marina Alfieri – quando finiva un quadro era capace di guardarlo meravigliata, chiedendosi come avesse potuto, lei, riuscire a fare quella cosa”.

Vieri e Simone Quilici (figlio e nipote di Mimì) con il critico Lucio Scardino

La inquadra bene Lucio Scardino, critico d’arte e curatore della rassegna, che ridendo esclama: “Una donna con due ovaie così! Basta guardare questi lavori. Incidere il legno non è facile, serve energia, capacità, precisione. Lei usa tavole anche grandi, che lavora riuscendo a immaginarsi con perizia, precisione e grande modernità i pieni e i vuoti della materia che l’inchiostro va a rendere segno sulla carta. Del resto, bisogna ricordare che rimane vedova nel 1940, quando guarda caso il marito va in aereo con Italo Balbo e chissà come per sbaglio la contraerea italiana li fa saltare in aria e lei, tornata a Ferrara, capisce che con il regime non è aria. Dopo un primo trasferimento, decide di andarsene a Roma con i suoi due figli: Folco, che era nato nel 1930, e Vieri, nato nel 1935. Lascia la casa di Ferrara, la villetta liberty di via Cavour, e si trasferisce a Roma, dove cresce i suoi figli fino a che uno diventa il grande documentarista che conosciamo e il fratello un importante architetto di edilizia popolare e urbanista”. Eppure la città e i paesaggi ferraresi resteranno sempre presenti nella sua opera. A Ferrara Mimì (Emma) Buzzacchi arriva a 15 anni da Medole, nel Mantovano, dove è nata nel 1903. La sua – spiega Scardino – è una famiglia della borghesia agraria, che asseconda la sua vocazione artistica. È qui che prende lezioni di disegno da Edgardo Rossaro e da lui assorbe quel gusto stilistico in linea con l’Art Decò, che caratterizza le prime incisioni che sono in mostra: quelle degli anni Venti. Poi inizia a collaborare alla pagina dell’arte del ‘Corriere Padano’, diretto da Nello Quilici, che diventa suo marito nel 1929. Dopo il matrimonio – fa notare Scardino – il segno si ispessisce e, nelle xilografie degli anni Trenta, il tratto si fa monumentale, aulico, tipicamente novecentesco. Il lavoro di artista si affianca a quello di autrice di testi per la pagina dell’arte del ‘Corriere Padano’, dove chiama a collaborare importanti pittori e critici: Filippo De Pisis, Italo Cinti, Corrado Padovani, Carlo Belli.

“Leggenda ferrarese” di Mimi Quilici Buzzacchi, 1943

Queste frequentazioni influenzano il suo stile, che si fa più scabro, “una sorta di primitivismo neo-giottesco” lo definisce il curatore della rassegna, con i volumi dei monumenti e dei paesaggi che si fanno solenni, come avvolti da un’aura mitica. Nel 1943 incide “Leggenda ferrarese”: San Giorgio che davanti al castello estense (proprio accanto al famoso muretto dell’eccidio raccontato da Bassani ne ‘La notte del ’43’) trafigge il drago che in quel momento rappresenta il nemico tedesco, mentre alle spalle si fa largo la luce del sole, che – secondo Scardino – è quasi una precognizione metafisica della liberazione da parte degli alleati.

Fino agli ultimi giorni continua a lavorare incessantemente. “In tutto realizza un migliaio di quadri – testimonia la nuora – e noi ne conserviamo ancora un centinaio”. A Ferrara restano tanti segni della sua presenza. La famiglia Quilici ritrova volumi d’arte alla libreria Eccelibro di via Saraceno, insieme alle prime edizioni di ‘Mille fuochi’ di Folco e all’opera di urbanistica di Vieri. Nel palazzo municipale gli affreschi della sala dell’Arengo sono realizzati da Achille Funi utilizzando come studio per i cartoni esecutivi la villa liberty di viale Cavour. E nelle pasticcerie del centro ci sono quei dolcetti a base di mandorla (i ‘mandorlin dal Pont’) che – assicura Scardino – “lei amava molto e mi chiese proprio di accompagnarla a per comprarli quando venne a Ferrara, attorno al 1980, perché voleva riassaporare il gusto della sua giovinezza”.

Autoritratto realizzato da Mimì Quilici Buzzacchi nel 1926
Mimì Quilici negli ultimi anni (dal sito mimiquilicibuzzacchi.com)
La famiglia Quilici alla libreria Eccelibro di via Saraceno
Folco Quilici ritratto a Cervia dalla madre Mimì Quilici Buzzacchi

La mostra di Mimì Quilici Buzzacchi “Italia antica e nuova: incisioni degli anni ferraresi (1927-1943)” ha il patrocinio del Comune di Ferrara ed è visitabile a ingresso libero alla Idearte Gallery, via Terranuova 41, Ferrara, fino al 21 aprile 2017, da lunedì a venerdì ore 10-12.30 e 16-19. Sabato e domenica su prenotazione telefonando allo 0532 1862076.

Video sulla mostra di Mimì Quilici Buzzacchi “Sessant’anni di xilografia, 1921-1981″ alla galleria Temple-Tyler School of Art, Roma, 1981 con audio sulla xilografia

DIARIO IN PUBBLICO
S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde

Trump, Putin, popular, populismo. Uno scoppiettio di labiali che sembrano trombe di guerra (o perrnacchie? A seconda dei casi).
Vorrei continuare a parlare di libri, ma è umano, necessario, doveroso osservare, sgomenti, non solo i venti di guerra ma le ragioni e le cause che li determinano.
Non essendo né politologo né tantomeno politico mi limito a registrare l’aspetto esteriore di chi agita il mondo e ne rispecchia la ‘faccia’. Con Trump sembrerebbe troppo facile: l’assurdità della pannocchia capillare, le labbra atteggiate a disprezzo, il sorrisetto da, direbbero i nonni, ‘me ne impipo’, il passo marzialetto. Tutto un mezzo e mezzo tra una figura che da tragica improvvisamente sembra divenire comica o viceversa. Ma la mossa del lancio dei missili gli è servita, eccome! Forse chi lo ha votato, freneticamente votato, troverà una giustificazione alle chiusure, ai mormorii anti Obama, alla paura per il diverso. Speriamo solo che col sorrisetto non ci mostri la solenne firma di una dichiarazione di guerra totale.
E lo zar Putin? Già se sbagli l’accento diventa Putìn, in ferrarese bambino come vorrebbe dimostrare la sua algida faccetta da bambino cattivo, e si potrebbe immaginare che a ogni parola si accompagni uno ‘sputacchino’ per il mondo e le sue sorti. Ma l’occhietto con lo sguardo a punta di spillo produce angoscia e livore. Lui ci pre-dice: ‘basta un clic e vedrete’.
Poi c’è l’orrore in persona. L’innominabile Assad dal collo di fenicottero e le labbruzze strette come se stesse meditando o facendo cose proibitissime. E le fa, le fa.
Questo è il trio che tiene in mano i destini di ciò che resta del mondo.

Poi i comprimari. Dal presidente cinese figurativamente ‘quasi’ normale d’aspetto, all’oscena, pericolosissima barzelletta del dittatore della Corea del Nord.
Se ci si ricovera in Europa, un’Europa oscillante, muta o gracchiante, che troviamo? Le giacchette sempre più rinnovantesi della Merkel in preda a furore di cambio (di colore), l’imponente lato b di Hollande che sale le scale con passo solenne, ma viene impietosamente ritratto di spalle. Il pericolosissimo Erdogan che gioca a palla con la testa forse pensando sia il mondo. Gli altri? Contorni.
E in Italia?
Beh, dovessi rifarmi alla rappresentazione più sarcastica premierei i ‘noiosos’ di Crozza: Padoan, Gentiloni, Mattarella. Tre persone di rilievo che interpretano una idea di politica seria, non eclatante, a cui non siamo più abituati.
Renzi sempre più panciuto e in preda alla gorgia della pronuncia rignanese; i baffi tremuli di d’Alema sempre più parlante con voce impostata da ‘so tutto mì’; la bavetta nera di Salvini; il collo di Berlusconi esibito dalla mancanza di camicia che sorregge un viso senza più occhi; i riccioli bianchi (e non d’oro) del Grillo parlante, l’accento di Bersani che pettina non certo i lama, ma nemmeno le pecorelle, e via via fino all’ultimo dei peones con trolley e zainetto.

Così sempre più trepidando torno alle sorti del libro: dei libri.
Se ho avuto il conforto di molte letture e commenti, certamente la situazione rimane immobile e senza possibilità di mutamento.
Da una parte mi si rimprovera un pessimismo che a fronte di alcuni risultati positivi della destinazione dei libri o di intere biblioteche specializzate non tiene poi conto della tragicità della situazione denunciata dagli articoli di Tomaso Montanari.
A conforto m’arriva questa mail di Salvatore Settis.
“Caro Gianni, leggo sempre quel che mi mandi, e di solito non ti disturbo rispondendoti. Stavolta sì, perché sono in Usa per un paio di mesi, e fra le cose che ho visto in questo Paese dilaniato dalla presidenza Trump c’è uno slogan che gira fra universitari etc., rimaneggiando quelli di Trump. Questo: Make America read again!
Se gli americani avessero letto (in media) di più, non avremmo un presidente come Trump… Un carissimo saluto, S.”
Una risposta che mi conforta, ma che mi preoccupa ancor di più.
Non è che non ci sia spazio per ricoverare le biblioteche: questo è un problema collaterale. Il vero, inaudito fatto è che non si legge.
In questi giorni mi sono recato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, accolto da Lina Bolzoni e accompagnato dal dottor Spinelli, direttore della Biblioteca Ariostea di Ferrara. Rappresentiamo la giunta esecutiva, assieme a Ernesto Ferrero, del Comitato per la celebrazione dell’Orlando furioso 1516. Passeggiando per le nobili sale del Palazzo dei Cavalieri, sede della Normale, rivedendo luoghi che alla bellezza accompagnano la sapienza – le due formule che foscolianamente sono rimedio unico ai mali – progettavamo i nostri impegni futuri, quando sia Bolzoni sia Spinelli arriveranno a scadenza dei loro incarichi istituzionali. Sia Lina che io domandiamo a Spinelli se sarà protratta la sua permanenza all’Ariostea in quanto l’anno prossimo il direttore andrà in pensione. Siamo così informati che non solo non si parla ancora di bando di concorso, ma che un silenzio assoluto permea la scelta. Improvvisamente mi si spalanca un dubbio: che anche l’Ariostea diventi una tra le destinazioni museali e venga ‘ricoverata’ sotto un Museo? E con Bolzoni si pensava quale patrimonio rappresentino le favolose raccolte dell’Ariostea per la nostra storia e per il nostro presente. E soprattutto quanta dedizione, competenza qualità l’attuale direttore abbia profuso nel mantenerle e nel divulgarle.
Siano consapevoli i nostri amministratori che la grandezza di Ferrara non è solo il Castello o il Palazzo dei Diamanti o Schifanoia ma le carte, i libri, che la nostra meravigliosa Biblioteca ospita e da cui s’irraggia quella sapienza che, come riporta Settis, è perduta o dimenticata da chi non legge.

L’eloquenza discreta dei libri

di Francesca Ambrosecchia

Una donna giovane, ricca, audace e con la strana passione di combinare matrimoni. Devo dire che Emma a tratti è simpatica: presuntuosa ma anche determinata e forse un po’ ingenua. Una figura femminile interessante quella del romanzo di Jane Austen mentre nel corso della lettura il paesaggio inglese dei primi anni dell’800 mi circonda.
I libri, pagina dopo pagina ti permettono di viaggiare con la fantasia in posti mai visti, di farti immaginare l’aspetto dei personaggi che permeano le loro storie, di farti sentire vicino alla loro personalità o alle avventure che affrontano, di incuriosirti e di emozionarti. Talvolta avviene che un libro possa coinvolgerti a tal punto da farti sentire un po’ spaesato una volta terminato. “Bene e ora?”
Ogni libro ci aiuta a diventare un po’ più ricchi ed è una scoperta da condividere.

“I libri mi piacciono perché non strillano, sono silenziosi, eppure dicono un sacco di cose”
Danilo Pennone

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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