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Mese: Giugno 2017

Fabbri (ln): “Migranti, il pd si sveglia anche a ferrara, ma e’ fuori tempo massimo. Sin qui una politica fallimentare che ha giovato solo alle cooperative”

“Sono lieto che la sveglia sia arrivata anche in casa Pd, ma mi pare decisamente fuori tempo massimo”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, riflette sull’ormai ingestibile situazione dell’ ‘accoglienza’, alla luce delle dichiarazioni dell’assessore alla sanità di Ferrara, Chiara Sapigni. “I dem locali si accodano al grido di allarme di Gentiloni, a cui l’Europa ha sostanzialmente sbattuto la porta in faccia, facendo capire che l’Italia è ormai lasciata al suo destino. Faccio tra l’altro presente – prosegue il consigliere – che è stato proprio quel Macron a cui Renzi e soci si sono ridicolmente aggrappati per ridare slancio a una proposta politica sempre più fallimentare, a mettere nero su bianco il ‘no’ ai migranti economici, separandoli dalla questione profughi. Una distinzione che la Lega ribadisce da sempre”.
E che ora forse sarà più chiara anche nel Pd ferrarese. “La città ha problemi ben noti a livello economico e sociale, rappresentati dal dato sulla disoccupazione, nettamente più alto di quello regionale, eppure si è data sin qui la priorità alla sistemazione di profughi e soprattutto di sedicenti tali. Col risultato – ribadisce Fabbri – di creare un business che ha soltanto ingrassato le cosiddette cooperative sociali, spesso a discapito delle stesse persone alloggiate. Non sappiamo se questa sveglia tardiva del Pd produrrà qualche risultato, di certo i pessimi risultati di una politica connivente e lassista sul tema dell’ ‘accoglienza’ sono sotto gli occhi di tutti”.

Studio Unife su cellule staminali

Da unife

Da staminali a cellule dell’osso grazie a un biomateriale
Lo dimostra uno studio Unife coordinato dal Prof. Mauro Tognon

Una recente ricerca, coordinata dal Prof. Mauro Tognon, eseguita su di un biomateriale ibrido innovativo, dimostra la capacità del biomateriale saggiato di indurre le cellule staminali da tessuto adiposo dell’adulto a differenziare in tessuto osseo.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista americana FASEB Journal, organo ufficiale della Federazione Americana delle Società di Biologia Sperimentale.
Il biomateriale è stato in grado di attivare i geni della osteogenicità favorendo il differenziamento delle cellule staminali in osso.
Lo studio è stato eseguito presso l’Università di Ferrara e l’Università di Verona.
Gli esperimenti sono stati condotti principalmente in laboratorio dalla Dottoressa Elisa Mazzoni e colleghi dei Laboratori di Biologia cellulare e Genetica molecolare dell’Università di Ferrara, mentre la ricerca clinica è stata eseguita dal Prof. Antonio D’Agostino e colleghi del Dipartimento di Odontoiatria e Maxillo-Facciale dell’Università di Verona.
La ricerca era finalizzata alla comprensione dei meccanismi molecolari che consentono al biomateriale in esame di attivare i geni delle cellule staminali favorendo lo specifico percorso di differenziamento osseo, come già verificato in precedenza nella pratica clinica nei pazienti.
I ricercatori impegnati da anni nel settore della medicina rigenerativa del tessuto osseo hanno dimostrato quali sono i principali geni necessari per favorire la ricrescita dell’osso.
Questo studio si pone all’attenzione, oltre che per gli importanti traguardi scientifici raggiunti, per l’interazione tra l’Università di Ferrara, altri Enti di Ricerca come il CNR e Aziende private per il trasferimento tecnologico e i servizi connessi, come accaduto di recente per il progetto regionale NIPROGEN, finanziato con circa un milione di euro con fondi europei.
Un altro passo in avanti in medicina rigenerativa per la produzione dei nostri “pezzi di ricambio” senza ricorrere a donatori di organi/apparati/tessuti.

Firmato un nuovo accordo con i sindacati per la stabilizzazione di 400 medici.

Da Regione Emilia Romagna

1.904 nel 2015, 2.013 nel 2016 e altre 422 oltre la copertura del turnover e le stabilizzazioni previste. E la Regione continua a investire sul potenziamento degli organici: siglato con i sindacati il terzo accordo in pochi mesi che definisce tempi e criteri per l’assunzione dei medici e dirigenti sanitari con contratti “atipici” in tutte le Aziende del territorio. Obiettivo: rafforzare ulteriormente i servizi per i cittadini e superare il precariato. L’assessore Venturi: “Manteniamo e rilanciamo l’impegno preso di rafforzare il sistema sanitario regionale”

Bologna – Negli ultimi due anni, nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna sono già state assunte a tempo indeterminato oltre 4.300 persone (esattamente 4.339): 1.904 nel 2015, 2.013 nel 2016 e altre 422, anche negli ultimi mesi, quale quota parte di nuove assunzioni oltre la copertura del turnover e le stabilizzazioni previste. Medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori sanitari che sono stati immessi in corsia, nelle strutture e nei servizi sul territorio con l’obiettivo di alzare ulteriormente la qualità delle prestazioni fornite e portare a termine progetti specifici come quello sulla riduzione delle liste d’attesa per visite ed esami. Numeri – illustrati questa mattina alla stampa – che la Regione è riuscita a raggiungere a seguito di accordi con i sindacati e stanziando 25 milioni di euro per stabilizzazioni, conferme dei contratti in essere, nuove assunzioni e copertura del turnover al 90%, percentuale unica in Italia.
Le assunzioni hanno interessato tutto il territorio regionale. In particolare: 1.160 a Bologna, di cui 742 all’Ausl, 334 all’Azienda ospedaliera e 84 all’Istituto Ortopedico Rizzoli (Ior); 1.119 all’Ausl Unica della Romagna; 226 all’Ausl di Piacenza; 542 a Parma (253 all’Ausl e 289 all’Azienda ospedaliera); 348 a Reggio Emilia (204 all’Ausl e 144 all’Azienda ospedaliera); 499 a Modena (327 all’Ausl e 172 all’Azienda ospedaliera); 280 a Ferrara (177 all’Ausl e 103 all’Azienda ospedaliera); 165 all’Ausl di Imola.
Un piano di rafforzamento del personale che prosegue. La Regione ha infatti siglato con le organizzazioni sindacali (in questo caso rappresentative della Dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, della Dirigenza professionale, tecnica e amministrativa e dell’Area convenzionata) il terzo accordo in pochi mesi, che da qui al 2019 consentirà di assumere,sempre a tempo indeterminato, 400 medici e dirigenti sanitari in tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, di cui circa 80 già quest’anno.
Un’intesa che si aggiunge alle due già sottoscritte nei mesi scorsi. Risalgono infatti al 19 settembre e al 28 novembre 2016 gli accordi firmati rispettivamente con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e le rappresentanze della Dirigenza medica dipendente e convenzionata delle Aziende sanitarie, per stabilizzare o immettere in servizio 2.581 operatori, con un dato finale che è stato ancora superiore.
“Numeri straordinari e che rendono bene l’idea di che cosa significa, per noi, investire sulla sanità pubblica, sul nostro sistema sanitario regionale- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Lo abbiamo fatto da subito e non ci fermeremo, perché l’obiettivo è uno solo: dare ai cittadini servizi sempre migliori. E poiché la qualità di un sistema sanitario la si fa anche a partire dalla quantità del personale, preparato e professionale, che ci lavora, siamo davvero orgogliosi di questo risultato, di portata unica in Italia. Grazie alle tre intese siglate con i sindacati e a un investimento di 25 milioni di euro, in due anni e mezzo di lavoro abbiamo stabilizzato e assunto migliaia di nuovi professionisti, e praticamente azzerato le liste d’attesa per visite ed esami. All’investimento sul personale si aggiungono poi 150 milioni di euro destinati all’edilizia sanitaria e all’ammodernamento degli strumenti diagnostici e di cura. Anche così- ha concluso Bonaccini- traduciamo in realtà quel Patto per il lavoro siglato a inizio mandato che ha come capisaldi le politiche occupazionali attive e le politiche per la valorizzazione professionale. E una cosa è certa: gli investimenti straordinari che abbiamo fatto in sanità non si fermano qui, per continuare a innovare un modello di welfare che già pone l’Emilia-Romagna ai vertici nazionali e internazionali”.
“Se il nostro sistema sanitario rappresenta un’eccellenza, non solo in Italia, lo dobbiamo anche all’impegno e alla competenza di tutti coloro che vi lavorano: medici, infermieri, ostetriche, tecnici, operatori- ha affermato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Abbiamo quindi scelto di investire sul personale, stringendo con i sindacati e i rappresentanti della dirigenza medica accordi importanti, conclusi tra l’altro in tempi rapidi. I risultati sono quelli che oggi presentiamo, e che siamo addirittura riusciti a incrementare rispetto a quanto ci eravamo prefissati. Non solo non vogliamo chiudere alcun ospedale- ha aggiunto Venturi- ma continueremo a lavorare fino all’ultimo per qualificare, specializzare, irrobustire ulteriormente la nostra sanità, rispettando un impegno preso a inizio mandato che stiamo mantenendo e rilanciando”.
Il nuovo accordo
In base all’ultimo accordo, tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna nel triennio 2017-2019 dovranno ridurre dell’80% il lavoro atipico, cioè non con rapporto di dipendenza e pertanto precario, del personale medico e dirigente sanitario, programmando tale riduzione in quote annue non inferiori al 20% per il 2017 e al 30% sia per il 2018 che per il 2019. Vale a dire che saranno stabilizzati circa 400 medici ora inquadrati con contratti libero professionali atipici, 80 già quest’anno. Il tutto grazie a nuovi investimenti della Regione, che si impegna a definire il quadro di risorse necessario a garantire la concreta attuazione dell’accordo.
Criteri e modalità di stabilizzazione
La nuova intesa con i sindacati definisce anche i criteri e le modalità che le Aziende devono seguire per superare i contratti atipici: salvaguardia dell’occupazione; copertura dei posti vacanti; presa in carico delle criticità originate dall’applicazione della legge 161/2014 (“Disposizioni in materia di orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale”) rispetto all’articolazione dell’orario di lavoro, con particolare riguardo al personale precario impiegato in pronto soccorso e a quello reclutato nell’ambito dei programmi di riduzione delle liste di attesa.
Infine, nell’accordo si sottolinea che devono essere valorizzate le esperienze lavorative, in modo da non disperdere le competenze che si sono formate nel tempo, a tutela dei professionisti e dei pazienti. /EC

Asino rosso e la fantascienza italiana

Da libri eBook Asino Rosso

Attivo dall’inverno 2017, l’editing elettronico (eBook) Libri Asino Rosso, ora al decimo volume (attraverso il network Street Lib) si presenta con produzioni mirate sulla parola sperimentale, al passo con l’editoria nazionale piccola media attuale più innovativa e forse lungimirante vista la crisi dell’editoria generalista (reggono sempre più solo le Major storiche più grandi e con facile accesso alla distribuzione sempre più penalizzante per l’editoria minore): il discorso vale ancor di più – paradossalmente- in Italia anche per l’editoria elettronica (Italia fanalino di coda europeo per le vendite eBook o quasi).
Asino Rosso, libri digitali in piccolo come inserti periodici tipo certa stampa generalista del giornale blog omonimo, fondato e curato dal futurista ferrarese R. Guerra, ha sede web a Ferrara, ma pubblica e focalizza autori di rilievo nazionale e noti nel panorama culturale globale italiano: soprattutto privilegia la nuova fantascienza italiana, in tal senso anche alcuni autori proprio di Ferrara, forse insospettati, ma di oggettivi riscontri fuori mura. E la fantascienza italiana intesa come Arte/Letteratura doc del nostro tempo digitale e informatico.
Ad esempio nell’ancor giovane catalogo spiccano il già premio Urania 2014, Sandro Battisti con “Stateless”, segnalato anche da Rai News, tra i fondatori proprio della new wave fantascientifica italiana postcyberpunk, il cosiddetto Connettivismo letterario; oppure lo stesso Daco, Daniele Costantin, scrittore e artista celebre nell’arte elettronica di Second Life, con la quasi biografia (anche visiva) di “R-evolution Dada”. Non ultimo per certa futurologia o fantascienza sociale figura anche il geopolitico promotore del cosiddetto futurismo arabo di Imperia, Pier Luigi Casalino, più di nicchia ma noto nel settore con “The Oracle Day” (in lingua inglese). Tutti eBook già segnalati dalla stampa web nazionale (Blasting News ecc.) oltre a quella ferrarese.
Tra i ferraresi narratori science fiction sono già stati editi: Davide Grandi con “Gli Ultimi Soldati”, romanzo d’esordio ma autore già noto come saggista anche fuori mura tra psicologia e fisica quantica, segnalato anche all’estero (BN UK). E proprio nel genere soprattutto Maurizio Ganzaroli, già personaggio dell’anno Nuova Ferrara, anche video maker e pittore, con “Mondi Diversi”, artista da tempo segnalato su riviste storiche come Future Shock, a Milano e Roma per rassegne elettroniche, in diversi testi letterari collettanei dell’ala futurista contemporanea italiana, spesso segnalato dalla stampa romana e in siti di divulgazione scientifica (Meteoweb ecc.). Oltre allo stesso Guerra (già autore nel 2010 del quasi “cult” science fiction Moana Lisa cyberpunk – porno futurismo hanno scritto Luuk Magazine e Fantascienza.com, trailer dello stesso Ganzaroli e nel lontano 1996 di Renaissance 2000, ispirato proprio a Ferrara) con la fantascienza perturbante del suo “Da Marx a Paperino”, segnalato anche su Il Populista. E altri autori di fantascienza o fantastoria ecc. in programma da qui a fine anno.
Insomma, pur neonata, con libri eBook Asino Rosso la fantascienza italiana nuova sbarca concretamente e culturalmente a Ferrara, coerentemente con la poetica ormai pluridecennale del futurista stesso nostrano R. Guerra (tra i principali promotori del futuribile contemporaneo, libri e saggi con Armando editore, EDS, la rivista Divenire dei Transumanisti italiani) dedicata all’avanguardia e alla divulgazione del nuovo immaginario tecnoscientifico di cui la fantascienza è certamente simbolo per eccellenza.

Pubblica assistenza Comacchio soccorso

Da Comacchio soccorso

Un giornale locale ha scritto che “… Da anni le convenzioni che affidano alle associazioni di volon-tariato il trasporto dei malati, soprattutto nell’emergenza, sono finite nel mirino di sindacati e coope-rative…”, detto ciò possiamo solo affermare che ci lusinga il fatto di essere nei pensieri di sindacati e cooperative: un po’ meno se si parla di “mirini” però. Facciamo un piccolo passo indietro: il gior-no 23 luglio 2014, in un comunicato stampa dell’AUSL di Ferrara (dal titolo “Il sistema di trasporto infermi nella provincia di Ferrara”), troviamo scritto “… Nel corso degli ultimi mesi, le direzioni aziendali hanno incontrato più volte il Responsabile Sanità CGIL e, su specifica richiesta, pur in pre-senza di una evidente e discutibile commistione e sovrapposizione di ruoli, ha incontrato anche la Responsabile Comparto Terzo Settore CGIL in rappresentanza della Coop Cidas…”, ricordiamo che sempre in quel periodo veniva distribuito un volantino, da personale Cidas e sindacati Cgil e Cisl con la rappresentazione dell’AUSL, simboleggiata da un boia incappucciato (con una mannaia in mano), al quale veniva attribuita la frase “TAGLIO DEL LAVORO DIPENDENTE!!!”. Sempre nel medesimo volantino vi si poteva trovare anche una lapide, sulla quale era incisa la dicitura “lavoro dipendente”, dalla quale sgorgava del sangue sul quale era riportata la dicitura “volontariato”. In pratica già nel 2014 cooperative e sindacati contro AUSL e volontariato, inoltre noi volontari non penseremo mai di arrecare offesa alcuna ad un Ente Pubblico, quale l’AUSL, con un documento come il volantino distribuito. Arriviamo poi al 2016, ovvero la grande mobilitazione contro il volon-tariato: cooperative, sindacati e politica locale e regionale sferrano un attacco senza precedenti con-tro le Associazioni di Volontariato, affermando che alcuni dipendenti delle cooperative sono stati li-cenziati a causa dei volontari, falso. Facciamo un po’ di chiarezza sui “veri professionisti” del servi-zio di emergenza-urgenza territoriale: sono i dipendenti diretti delle Aziende Sanitarie, Associazioni e cooperative sono solo in semplice supporto al servizio 118, non lo sostituiscono e non lo dovranno sostituire mai (almeno noi la pensiamo così). Nel 2016 molte Associazioni hanno subito la perdita di volontari, a causa della “caccia alle streghe” messa in atto da cooperative, sindacati e politica locale e regionale, ma non hanno però ottenuto il loro scopo: lo dimostra una comunicazione ai soci della Ci-das del 06 ottobre 2016 ove si legge “… Purtroppo non si è ancora giunti a una positiva conclusione della vicenda legata al trasporto sanitario di Ferrara, non abbiamo abbassato la guardia e continue-remo a mettere in campo tutte le azioni necessarie per provare a risolvere positivamente la questio-ne…”, vi possiamo garantire che hanno in messo in campo tutto l’apparato di cui potevano disporre. Cosa hanno ottenuto? Semplice: allarme tra la cittadinanza che non sa più di chi fidarsi, ricordiamo che la fiducia nel sistema emergenza-urgenza è uno dei fattori fondamentali per eseguire al meglio gli interventi sul territorio. Siamo nel 2017: sempre, e come per gli anni precedenti (forse dimenti-cando quanto stabilito dalle diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Sta-to della Repubblica Italiana), a ridosso del rinnovo delle convenzioni partono gli attacchi…. Quest’anno però non staremo certo a guardare: abbiamo già depositato ricorsi, esposti e querele (an-che in diverse Procure per competenza), ovviamente non renderemo noti i contenuti, e segnaleremo qualsiasi evento critico così come da regolamento alle autorità competenti. Infine: hanno ingiusta-mente criticato i controlli dell’AUSL, ma adesso siamo noi a chiedere che vengano resi pubblici i controlli su tutte le cooperative, accreditate e non, presenti a Ferrara (dall’accreditamento, alla for-mazione, al materiale sanitario presente sui mezzi, al rispetto dell’immatricolazione delle ambulanze come previsto dalla circolare del Ministero delle dei Trasporti del 2009 sino alla regolarità dei con-ducenti che devono essere muniti della patente B più la KB e devono essere in possesso, inoltre, dell’iscrizione a ruolo presso la Camera di Commercio). Sempre un giornale locale ha scritto che sia-mo “in bilico”, in realtà siamo sotto attacco.

Qui è di casa la letteratura

Da Organizzatori

E’ inciso sulla targa che il Gruppo del Tasso ha donato al Gruppo Scrittori Ferraresi per la doppia inaugurazione di ieri. Un gesto che ha sorpreso i soci dell’associazione culturale sempre più legati ai Tassi, e che il vicesindaco avrebbe voluto affiggere personalmente all’entrata della nuova sede in via Antolini: «La cultura non si fa solo in piazza – ha esordito Massimo Maisto – per questo sono molto contento che ci sia un polo culturale anche qui. Il mio grande sogno è una biblioteca in via Bologna, e con questa sede abbiamo fatto il primo passo. La cultura è fatta dalle persone e dalle associazioni che lavorano insieme per uno scopo comune». Se il Gruppo del Tasso si occuperà di raccogliere sempre più ragazzi intorno alle pagine dei libri, la rivista l’Ippogrifo sarà più ricca di spunti e più curata dal Gruppo Scrittori Ferraresi: «Un ringraziamento doveroso a soci e redattori della rivista l’Ippogrifo tornata con una veste digitale, specialmente a Eleonora Rossi – ha proseguito Matteo Pazzi, presidente del Gruppo Scrittori – ovviamente si ringrazia della fiducia anche l’amministrazione comunale che ci ha concesso uno spazio doppio».
Una tana per due, che è anche l’unico circolo Arci della città a credere nei valori letterari, nel confronto favorito dalla lettura: «Abbiamo tanto da imparare dall’esperienza del Gruppo Scrittori Ferraresi – conclude Irene Lodi, presidente dei Tassi – Tra i nostri obiettivi c’è la collaborazione tra più associazioni possibili, nonché l’idea di arricchire l’offerta culturale di Ferrara grazie alle contaminazioni. Sperimentare insieme dà coraggio».

Gli Azionisti approvano il Bilancio Tper

Da Tper

In crescita utile, ricavi e passeggeri per la prima realtà del settore in regione per volume d’affari e di servizi. Utile d’esercizio di 7,8 milioni; distribuiti dividendi agli azionisti per 4,6 milioni. Presentato ai Soci anche il Bilancio di Sostenibilità

L’Assemblea dei Soci di Tper ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2016. Un risultato all’insegna del consolidamento dell’equilibrio economico conseguito negli anni presentato dal Consiglio d’Amministrazione nominato nel 2015, composto dalla Presidente e Amministratore Delegato Giuseppina Gualtieri e dai consiglieri Giovanni Neri e Francesco Badia.
In rappresentanza dei tre maggiori soci – Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e Città Metropolitana di Bologna – erano presenti rispettivamente l’Assessore regionale Raffaele Donini, l’Assessora comunale Irene Priolo e il Consigliere della Città Metropolitana, Marco Monesi,; per il Comune e la Provincia di Ferrara l’Assessore Aldo Modonesi; per l’ACT di Reggio Emilia il Direttore Michele Vernaci e rappresentanti di altri azionisti.
Il presidente e amministratore delegato Gualtieri ha illustrato i dati del consuntivo 2016 di Tper che si è chiuso con un utile lordo di 15,4 milioni di Euro e 7,6 milioni di imposte, per un utile netto dell’esercizio 2016 di 7,8 milioni di euro. Il consolidamento economico-finanziario di Tper, rafforzato in questi anni, si accompagna ad una gestione prudenziale e alla continua crescita delle performance in ogni ambito.
Il presidente ha presentato la relazione ripercorrendo i dati di gestione e i fatti salienti dell’anno. Si ricorda in particolare l’incremento di utenza, che prosegue il positivo trend registrato dal 2013 e ha visto aumentare dell’1,66% nell’ultimo anno i passeggeri trasportati (oltre 150 milioni in totale tra servizi su gomma e ferroviari). Anche i ricavi da vendita di titoli di viaggio fanno segnare un ulteriore aumento su base annua del 3,9%, che si somma alla sostanziosa crescita conseguita nel periodo 2012-2015 (+22,2%).In aumento anche gli abbonamenti annuali (oltre 81.000) e quelli mensili (oltre 623.000)venduti nel 2016, così come i chilometri percorsi da bus e treni Tper (+0,7% i km effettuati su gomma e +1,73% in ambito ferroviario).
Gli Enti azionisti, nell’approvare all’unanimità il bilancio della Società, hanno confermato la proposta di distribuzione di dividendi per oltre 4,6 milioni di euro, pari al 60% dell’utile conseguito nell’esercizio.
In particolare l’Assessore Donini ha espresso il proprio apprezzamento per i risultati presentati con il bilancio 2016 di TPER: un’azienda sana e con un bilancio in utile che segna un forte aumento dei passeggeri e importanti investimenti messi in campo.
La annunciata ripartizione ai soci di una parte degli utili – a parere dell’assessore regionale – permetterà di investire risorse per il trasporto pubblico locale e per il mantenimento dei servizi per i cittadini.
L’assessore Priolo, nel riportare i complimenti del sindaco per i risultati raggiunti, ha espresso soddisfazione per la raggiunta solidità aziendale e per gli importanti risultati non solo economici, che hanno contribuito a rendere l’azienda una eccellenza nazionale.
Il dottor Monesi, nell’esprimere a suo volta soddisfazione per i risultati di bilancio, ha ricordato l’importanza del lavoro fatto nella lotta all’evasione e ha invitato la società a continuare nell’impegno profuso anche per la qualità dei servizi.
Sono intervenuti poi gli altri azionisti associandosi alle valutazioni positive per risultati non scontati.
I soci hanno espresso un ringraziamento al Consiglio di Ammnistrazione, al managment e al personale tutto per l’impegno e per i risultati raggiunti.
Nella seduta assembleare sono state inoltre presentate ai Soci le relazioni del collegio sindacale e della società di revisione e il bilancio consolidato di gruppo, che comprende anche le società controllate da Tper che è principale azionista di Seta (attraverso la controllata Herm), azionista di minoranza di Start Romagna e controlla altre società fra cui la società Dinazzano Po, attiva nel trasporto ferroviario di merci. Il bilancio di gruppo – il cui valore della produzione supera i 309 milioni di euro – registra anch’esso un risultato positivo d’esercizio (utile netto di 7,6 milioni di euro) in linea con quello della capogruppo.
Tper gestisce i servizi di trasporto attraverso consorzi di partnership anche con aziende private e svolge le attività a seguito dell’aggiudicazione di procedure ad evidenza pubblica europee, operando quindi in sistemi di mercato concorrenziale.
È stato presentato oggi ai Soci anche il Bilancio di Sostenibilità, alla sua terza edizione, a conferma di un impegno che l’azienda ritiene importante. Anche come prima realtà del settore del trasporto pubblico in regione per volume d’affari e di servizi, Tper è consapevole della propria responsabilità sociale di azienda integrata della mobilità che si occupa di trasporto pubblico locale automobilistico e ferroviario e che partecipa, anche in qualità di soggetto gestore, ad attività di attuazione ed implementazione di importanti progetti di mobilità territoriale, fino alla gestione di servizi complementari, tra cui l’accertamento delle infrazioni, il rilascio dei contrassegni e la gestione del bike sharing e del car sharing del Comune di Bologna.
L’assemblea è stata anche occasione per il Consiglio d’Amministrazione di Tper per ringraziare, alla presenza della proprietà, il management ed il personale tutto, che hanno consentito di raggiungere i risultati presentati; un ringraziamento esteso anche agli Enti locali ed alle Agenzie per la Mobilità, ferroviaria e di bacino, per la piena collaborazione nell’ambito dei rispettivi ruoli.
I soci di Tper sono la Regione Emilia-Romagna (con il 46,13% delle quote), il Comune di Bologna (30,11%), la Città Metropolitana di Bologna (18,79%), l’Azienda Consorziale Trasporti ACT di Reggio Emilia (3,06%), la Provincia di Ferrara (1,01%), il Comune di Ferrara (0,65%); completano la compagine societaria Ravenna Holding Spa e le Province di Mantova, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini con lo 0,04% delle quote ciascuna.

Gli imperatori romani

Da Unife

E’ uscito oggi il nuovo libro di Livio Zerbini

“Gli imperatori romani”. E’ questo il titolo del nuovo volume di Livio Zerbini, docente di Storia romana del Dipartimento di Studi Umanistici di UniFE e Direttore di LAD – Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche province Danubiane, uscito oggi ed edito da Odoya.
Così l’autore ci offre un’anticipazione del contenuto del libro: “La data di nascita ufficiale dell’età imperiale è il 27 a.C. con Augusto, anche se questo nuovo regime fu in realtà il risultato di un lungo processo; per quanto riguarda il suo epilogo le opinioni degli storici divergono, sebbene si tenda a proporre l’anno 476 d.C, data della caduta dell’Impero romano d’Occidente con la deposizione dell’imperatore Romolo Augustolo ad opera del capo barbaro Odoacre. Nel corso di cinque secoli Roma ebbe più di cento imperatori, alcuni dei quali hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia, sia per i loro indubbi meriti – come Augusto, Traiano e Costantino – sia per il loro sconsiderato modo di agire: si pensi a Caligola e Nerone. Il libro ripercorre l’età imperiale attraverso le figure di tutti gli imperatori romani, compresi quelli che regnarono alcuni mesi o addirittura solamente pochi giorni e il cui nome è caduto nell’oblio della storia. Un saggio che ripercorre i cambiamenti sociali, culturali e politici che investirono l’Italia e l’Europa. Le battaglie pubbliche e private, le follie e gli splendori di uomini straordinari e fragili despoti, che ressero le redini del più longevo impero della storia”.

StoriaNaturaleNews n.194, luglio 2017

StoriaNaturaleNews n.194, luglio 2017
StoriaNaturaleNews n.194, luglio 2017
1° LUGLIO 2017: IO SONO IL PO – TOURING CLUB ITALIANO, a cura di WWF Ferrara

Copertina mappa Po TCI
Sabato 1° luglio, alle ore 11.00, ospiteremo, in collaborazione con WWF Ferrara, la conferenza stampa di presentazione della guida del Touring Club Italiano “Io sono il Po”: è stata realizzata con il contributo di MIPAAF e la collaborazione di VenTO, ciclabile Venezia-Torino.
La guida rappresenta l’esito concreto del progetto “Io sono il Po”, realizzato dal TCI nel 2015, l’anno dell’Expo milanese.
Con il suo progetto, il Touring ha visto premiare dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali l’originalità della sua visione unitaria, che vede coinvolte in un manifesto di educazione ambientale, la “Carta del Po”, le istituzioni locali nello sforzo di far percepire il percorso del grande fiume italiano come un valore. Una chiave di lettura unitaria e coerente che offre una visione d’insieme di un’area, esaltando le potenzialità di un fiume che viene letto nei suoi elementi di unione piuttosto che di divisione.

Seguirà visita guidata al Museo per i soci TCI, a cura di Nicola Baraldi.

http://www.touringmagazine.it/articolo/3261/io-sono-il-po

6 LUGLIO 2017: MEDUSE & CNIDARIA

locandina Mostra Meduse & CnidariaGiovedì 6 luglio 2017, alle ore 18.30 inaugureremo la mostra Meduse & Cnidaria con le opere dell’artista Massimo Pulini e reperti in parte mai esposti prima in Museo.

La mostra rimarrà allestita fino al 24 settembre 2017.

“Per l’Artista le meduse sembrano cervelli sospesi nella corrente. Sacche d’acqua abituate al pensiero. Materie grigie a coltivazione idroponica. Biblioteche di ricordi che mettono rizomi. Placente elettriche che illuminano il silenzio. Abat-jour in liquido di contrasto. Carezze urticanti nel passo della danza. Paracaduti di bisso che salgono in superficie. Le meduse sono animali liberty. Fiori sradicati che impollinano il mare.

Per la scienza la loro presenza in mare è indice di qualità delle acque. Le meduse ci riservano più d’una sorpresa: la piccolissima Turritopsis dohrnii (di appena due millimetri di diametro) come tutti gli organismi nasce, cresce, si sviluppa, ma… unica fra tutti gli animali, molto spesso non muore. Anzi, è capace di ringiovanire, tornando indietro allo stadio di polipo. Le meduse sono comparse negli oceani più di seicento milioni di anni fa, e da allora sono cambiate ben poco, forse perché il loro piano corporeo e la loro capacità riproduttiva in mare sono di gran successo, attraverso una grande varietà di meccanismi.

Se le meduse stanno diventando sempre più abbondanti nel Mediterraneo e lungo le coste europee, lo si deve all’aumento della temperatura, che favorisce una loro prolungata riproduzione, e all’intensificazione dell’attività di pesca da parte dell’uomo, che sottrae all’ecosistema i principali predatori delle meduse: i pesci.

Oltre alla presentazione delle tematiche artistiche e scientifiche trattate nella mostra, verrà illustrato il ricco calendario di eventi e conferenze tenute dai massimi esperti a livello internazionale per approfondire gli argomenti relativi al futuro dei mari e degli oceani”.

Per l’evento di inaugurazione della mostra saranno proiettate immagini e filmati relativi alla fauna marina. In collaborazione con Biopastoreria, è previsto un ricco buffet.

Organizzatori:
Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

Partner:
Centro Ricerche Marine, Cesenatico – Cervia
Università di Bologna, Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano
Università del Salento, Lecce
Associazione Naturalisti Ferraresi
ASD Stella Maris Scuola Sub Ferrara
Museo “La vita nelle Acque” Oasi Aquae Mundi, Russi (Ravenna)
Lions Ferrara Host
Azienda Agricola BioPastoreria Ferrara

Per saperne di più, scaricare il pieghevolemedusecnidaria.pdf
Locandina: locandina-a3-polini-meduse.pdf

3-7 LUGLIO 2017: TRAINING ENTOMOLOGICO DEST

Inizierà lunedì 3 luglio 2017 presso il Museo di Storia Naturale di Ferrara l’ormai tradizionale evento di alta formazione entomologica “Expert-in-Training”: per una settimana, giovani ricercatori provenienti da Italia, Portogallo e Svezia si cimenteranno nella raccolta, smistamento, preparazione museale ed identificazione degli “hoverflies”, le piccole mosche note in italiano con il nome di Sirfidi, utili per l’impollinazione delle piante, per la lotta biologica nelle colture agrarie e come indicatori dello stato di conservazione dell’ambiente.
Le attività verranno condotte dal Prof. Daniele Sommaggio, docente incaricato di entomologia presso l’Università di Padova, e dalla Dott.ssa Carla Corazza, ricercatrice della Stazione di Ecologia del Museo.
Quest’anno, grazie al contributo finanziario dell’Associazione Naturalisti Ferraresi, Giulia Finotti, di Ro Ferrarese, e Daniele Maccapani, di Bosco Mesola, entrambi giovani ferraresi laureati in biologia ed interessati ai temi della conservazione della natura, fruiranno di agevolazioni economiche per l’iscrizione.
L’intero team trascorrerà una giornata sul campo a Ro Ferrarese, all’interno del bosco sperimentale realizzato dai Forestali del vivaio nazionale di Peri (Verona).
Il training è organizzato in collaborazione con DEST, una rete europea coordinata dal Museo di Storia Naturale di Bruxelles, dedicata alla formazione dei giovani studiosi della biodiversità. Un supporto organizzativo è fornito dal Consorzio Futuro in Ricerca di Ferrara.
I training tassonomici del Museo di Storia Naturale di Ferrara sono alla loro decima edizione.

Cultura. Dalla Regione 168 mila euro per enti e associazioni ferraresi

Da Pd

Zappaterra (PD): “Bando cultura, emessa la graduatoria. Premiati 14 progetti a Ferrara e provincia”

Emessa dalla Giunta regionale la graduatoria dei progetti in ambito culturale che quest’anno riceveranno un contributo.
“Come ogni anno la Regione Emilia-Romagna mette a bando importanti risorse destinate a associazioni e istituzioni culturali e enti locali per eventi e progetti di promozione culturale. Le risorse a disposizione, per il 2017, sono complessivamente 2 milioni 675 mila euro. Per molte realtà ferraresi ci sono quindi ottime notizie: in arrivo complessivamente 168 mila euro per il nostro territorio” riporta la consigliera regionale PD Marcella Zappaterra.
Il contributo più significativo va alla Fondazione Ferrara Arte che ottiene 45mila euro di finanziamento per la mostra dedicata a Carlo Bononi, maestro dell’Officina Ferrarese, in programma da ottobre a gennaio 2018 al Palazzo dei Diamanti. Risorse davvero importanti anche per il progetto “In bibliobus per isole, torri e città” di cui è capofila il Comune di Copparo e per la terza edizione di “Saperi e mestieri” del Comune di Argenta.
Le associazioni che hanno ottenuto un finanziamento sono L’Umana Avventura, Ferrara Off, Bal’danza, Associazione Genitori Luigi e Zelia Martin, la Onlus Mon. Filippo Franceschi, Associazione Operiamo e Circo Massimo per l’organizzazione del Tag Festival di Ferrara. Riconosciuti contributi poi all’associazione Pro Delta del Po di Fiscaglia, Comitato Cultura e Tradizioni di Vigarano, Caput Gauri di Codigoro e al Nuovo Echo di Portomaggiore.
“Enti locali e associazioni garantiscono un’offerta culturale di qualità nella nostra provincia. – commenta Zappaterra – Il sostegno che arriva loro dalla Regione è un atto tangibile e concreto per supportarli nell’organizzazione e gestione di appuntamenti che non hanno il solo pregio di essere rivolti al pubblico locale, ma richiamano appassionati da fuori confine, contribuendo anche alla promozione del nostro territorio”.

La newsletter del 29 giugno 2017

La newsletter del 29 giugno 2017

COMMISSIONE CONSILIARE PARI OPPORTUNITA’ – Convocata per venerdì 30 giugno alle 15 nella sala Zanotti in Municipio

Presentazione del Quaderno “Oltre gli stereotipi di genere”

29-06-2017

La Commissione consiliare Pari opportunità del Comune di Ferrara – presieduta dalla consigliera Deanna Marescotti – si riunirà venerdì 30 giugno 2017 alle 15 nella sala Zanotti della residenza municipale di Ferrara per la presentazione del Quaderno “Oltre gli stereotipi di genere”. Relatore sarà l’assessore comunale alle Pari opportunità Massimo Maisto.

ASSESSORATO ALL’AMBIENTE – Presentato il documento ai giornalisti dall’ass. Caterina Ferri. Ora passaggio in Commissione e Consiglio comunale

Bilancio Ambientale 2014-16: il Comune raccoglie e analizza tre anni di dati e azioni

29-06-2017

Il Bilancio Ambientale del Comune di Ferrara relativo agli anni 2014, 2015 e 2016 è stato illustrato giovedì 29 giugno 2017 nella sala dell’Arengo dall’assessora all’Ambiente Caterina Ferri e da Valentina Caroli del Centro Idea. Il documento, che è già stato vagliato dalla Giunta, verrà esaminato in Commissione consiliare e concluderà il proprio iter procedurale in una delle prossime sedute del Consiglio comunale.

>> DOCUMENTAZIONE SCARICABILE IN FONDO ALLA PAGINA

LA SCHEDA (a cura dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ferrara)

BILANCIO AMBIENTALE CONSUNTIVO 2014/2016 DEL COMUNE DI FERRARA

Con il Bilancio Ambientale consuntivo 2014/2016, il Comune di Ferrara conferma l’impegno nel portare avanti la contabilità ambientale adottata per la prima volta nel 2001.

Il Bilancio Ambientale rappresenta per l’Amministrazione comunale uno strumento di monitoraggio e governance utile ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sul contesto ambientale in cui vivono e fornisce informazioni e dati chiari per chi, in base ad essi, deve prendere decisioni per l’intera collettività.

Il Bilancio Ambientale è articolato in aree tematiche: verde pubblico e biodiversità, aria e mobilità, suolo, acqua, rifiuti, energia e clima, campi elettromagnetici e rumore. Dall’analisi e la rendicontazione degli indicatori svolta per ogni area, emerge che il verde pubblico è in costante aumento con un dato complessivo di oltre 800 ettari nel 2016 e rappresenta sempre più un’occasione di dialogo con cittadini per promuovere pratiche locali di cittadinanza attiva. Inoltre, esistono e vengono valorizzate porzioni di territorio ad alto valore naturalistico ed educativo, come il Bosco di Porporana, che rappresentano veri e propri serbatoi di biodiversità. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, per la prima volta si riscontra una tendenza alla diminuzione nel lungo periodo delle polveri sottili (concentrazione media pari a 28 µg/m³ nel 2016 con un limite fissato a 40 µg/m³) e, questione rilevante, questa diminuzione è indipendente dalle condizioni meteorologiche. Permane tuttavia la criticità relativa agli sforamenti del limite giornaliero del PM10 (nel 2016, 29 sforamenti nella stazione di Villa Fulvia e 36 nella stazione di Corso Isonzo a fronte di un limite pari 35), sforamenti concentrati nel periodo invernale, a causa prevalentemente del contributo degli impianti di riscaldamento domestico che si aggiunge alle altre fonti di inquinamento, tra cui il traffico. Proprio il sistema della mobilità è oggetto di particolare attenzione da parte dell’Amministrazione comunale che, tra le altre misure, incentiva gli spostamenti ciclopedonali incrementando la rete ciclabile (169 km totali nel 2016) e favorisce lo sviluppo di progetti di pedibus per la scuola. Nell’ultimo triennio, si è ridotto il consumo di suolo con un espansione urbana inferiore ad 1 ettaro nel 2016, a favore di interventi di riqualificazione in alcune aree della città, in parte già avviati (12 ettari dal 2014 al 2016) e in parte previsti dagli strumenti urbanistici. A questo si affianca un inteso lavoro di bonifica che ha riportato alle proprie funzionalità una porzione considerevole di suolo (quasi 300 ettari nell’ultimo triennio), sebbene i siti contaminati rappresentino purtroppo ancora uno dei principali problemi affrontati dall’Amministrazione. In tema di acqua e rifiuti, la città conferma un consumo domestico di acqua potabile sotto la media nazionale (147 l/abitante giorno contro i 172 a livello italiano), mentre le perdite della rete idrica siano al centro dell’attenzione pubblica poiché, a seguito del sisma, hanno raggiunto una consistenza (38,9% nel 2016) tale da richiedere un intervento infrastrutturale deciso. La raccolta differenziata è aumentata costantemente negli anni passando dal 37% del 2006 al 55,9% del 2016. La produzione di rifiuti invece rimane alta (707 kg/abitante anno nel 2016), ma l’obiettivo della riduzione così come l’aumento della raccolta differenziata riceverà un notevole impulso già nel 2017, grazie all’introduzione della tariffazione puntuale dei rifiuti in tutto il territorio comunale e alla promozione dell’economia circolare come base per lo sviluppo. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile PAES Terre Estensi è il principale strumento di policy per la mitigazione dei cambiamenti climatici che impegna il territorio ad obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 (-25,5% al 2020 rispetto al 2007, di cui il 14% già raggiunto nel 2014), in particolare la produzione di energia da fotovoltaico è particolarmente rilevante (80.000 MWh nel 2015) e insieme alle altre fonti rinnovabili elettriche copre l’intero fabbisogno domestico ferrarese, nonostante i consumi si mantengano piuttosto elevati (1.248 kWh/ab nel 2015). Per quanto riguarda gli agenti fisici elettromagnetismo e rumore, l’Amministrazione comunale negli ultimi anni ne ha definito gli aspetti pianificatori, approvando la Classificazione acustica e la Mappatura acustica strategica del territorio, ed ha intensificato l’opera di controllo e monitoraggio delle fonti (21 controlli su campi elettromagnetici nell’ultimo triennio rispetto a 6 controlli nel triennio precedente).

Il Bilancio Ambientale affronta anche la questione dell’impatto ambientale delle attività dell’Amministrazione intesa come qualsiasi altra organizzazione attiva sul territorio. A questo scopo, il Comune si è dotato di un sistema di gestione ambientale che ha portato negli anni a ridurre i consumi di acqua (-60% dal 2009 al 2016), carta (-57% dal 2006 al 2016), combustibili (-200 TEP nel triennio 2014/2016) ed energia elettrica (-1,1 MWh nel triennio 2013/2015), oltre ad una drastica diminuzione del parco auto (-36% dal 2005 al 2016), a fronte dell’introduzione di mezzi di spostamento a basso impatto ambientale (biciclette e veicoli elettrici).

L’auspicio e l’intenzione è che questo documento sia alla una base di un dialogo costruttivo tra l’Amministrazione e i cittadini sui temi ambientali per una gestione condivisa del nostro territorio.

A cura del Centro IDEA

Bilancio Ambientale http://servizi.comune.fe.it/4160/bilancio-ambientale

Dati ambientali http://servizi.comune.fe.it/7219/dati-ambientali

 

[Premessa tratta dal Bilancio Ambientale 2014-16]

Il Comune di Ferrara considera da sempre il tema della responsabilità in campo ambientale, la trasparenza e la valutazione dell’efficacia dell’azione amministrativa, valori fondamentali nella definizione delle politiche e nella comunicazione con i cittadini. Grazie al lavoro del nostro Centro di Educazione alla Sostenibilità, il Centro IDEA, sosteniamo iniziative rivolte ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sul contesto ambientale in cui vivono. Promuoviamo la partecipazione dei singoli e della comunità nella costruzione della strategia di tutela dell’ambiente e nelle azioni per migliorarlo, tenendo conto delle loro esigenze e del contributo che possono offrire. Il Bilancio Ambientale è uno strumento utile e adatto a questo scopo e contemporaneamente rende le informazioni e i dati chiari e disponibili per chi, in base ad essi, deve prendere decisioni per l’intera collettività. Con il Bilancio Ambientale si costruisce una “storia” a partire dai dati e dalle evidenze scientifiche, si comunicano le linee di tendenza dei principali indicatori e si aumenta la consapevolezza e conoscenza del territorio nel lettore. Questo documento rappresenta un’ottima base per instaurare un dialogo costruttivo tra l’Amministrazione e i cittadini per una governance e una gestione condivisa del nostro territorio. Il Bilancio Ambientale consuntivo 2014/2016 conferma l’impegno del Comune nel portare avanti la contabilità ambientale adottata per la prima volta nel 2001 e dimostra la volontà di integrare questo documento nei sistemi di gestione adottati dall’Ente.

(Il Sindaco Tiziano Tagliani e l’Assessora all’Ambiente Caterina Ferri)

 

>> Guida alla lettura (documento completo scaricabile in fondo alla pagina)

Il documento si compone delle seguenti sezioni:

1. Politiche correnti [Politica integrata Qualità Ambiente e Eventi Sostenibili e obiettivi della pianificazionestrategica del Comune]

2. Rendiconto ambientale degli esercizi 2014/2015/2016 [suddiviso in aree tematiche]

3. Gestione ambientale interna [dati relativi ai consumi diretti dell’Ente desunti dal sistema di gestione ambientaleinterno]

4. Focus [approfondimento annuale su un argomento specifico]

5. Sintesi [Andamento degli indicatori]

6. Allegato [Schede Indicatore] In ogni sezione, sono presenti una o più voci “Per chi vuole approfondire” che riportano eventuali riferimenti adocumenti, pagine web, contatti utili, ecc.

Per agevolare la lettura, la sezione 2. Rendiconto ambientale degli esercizi 2014/2015/2016 è suddivisa in aree tematiche:1. VERDE PUBBLICO E BIODIVERSITÀ 2. ARIA E MOBILITÀ 3. SUOLO 4. ACQUA 5. RIFIUTI 6. ENERGIA E CLIMA 7. CAMPI ELETTROMAGNETICI 8. RUMORE.

Ogni area è a sua volta articolata nelle seguenti voci:

– Obiettivi operativi
– Descrizione [descrizione della matrice ambientale interessata dall’area, competenze e attività dell’Ente]
– Azioni intraprese nell’esercizio [elenco delle azioni ambientalmente rilevanti realizzate dall’Amministrazione e dalle partecipate nel periodo oggetto della rendicontazione]
– Indicatori [elenco degli indicatori afferenti all’area e rappresentazione grafica della serie storica]
– Commento [eventuale e che può comprendere, a titolo esemplificativo, definizioni, target di legge, valori medi delle città italiane, valori obiettivo dell’Unione Europea, note ed avvertenze rilevanti per comprendere il trend osservato]

Infine, in allegato al documento, sono disponibili le “Schede Indicatore”, corredate di definizioni e serie storiche.

 

SERVIZI ALLA PERSONA – Mercoledì 28 giugno alle 18 in scena”Dilucolo” al teatro Ferrara Off – FOTO

Giornata mondiale del rifugiato, spettacolo finale dei minori stranieri

29-06-2017

AGGIORNAMENTO del 29 giugno 2017 (a cura degli organizzatori)

Protagonisti sul palco per tornare protagonisti della loro vita.
Nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dalle Nazioni Unite, mercoledì 28 giugno 2017, nella sede del teatro Ferrara Off, un gruppo di minori stranieri non accompagnati accolti nel progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Comune di Ferrara, gestito da cooperativa Camelot e Istituto Don Calabria, ha proposto lo spettacolo finale del laboratorio teatrale “Dilucolo”, per la regia di Massimiliano Piva.
Una messa in scena che ha lasciato al linguaggio del corpo il compito di trovare ciò che unisce le storie dei ragazzi a quelle del pubblico: “Abbiamo tutti lo stesso bisogno: amare ed essere amati”.
Per i minori, giunti in Italia senza familiari, si è trattato di un’esperienza importante per costruire un percorso di autonomia e per i cittadini un modo per entrare direttamente in contatto con le loro esperienze.


Al termine dello spettacolo, dopo i saluti dell’Assessora a Sanità, Servizi alla Persona e Politiche Familiari Chiara Sapigni, è stata presentata l’esperienza dei tutori volontari, cittadini che scelgono di assumere la legale rappresentanza dei minori stranieri, oltre che di costituire per loro un punto di riferimento.
L’iniziativa è stata realizzata con il patrocinio del Servizio Centrale dello SPRAR del Ministero dell’Interno, in collaborazione con Agire Sociale e l’Associazione Tutori nel Tempo.

 

 

 

[da Cronacacomune.it del 23-6-2017] Mercoledì 28 giugno alle 18 al teatro Ferrara Off in viale Alfonso I d’Este 13 andrà in scena  lo spettacolo finale del laboratorio teatrale “Dilucolo” realizzato con i minori stranieri non accompagnati e portato avanti dal Comune di Ferrara – che accoglie in tutto 29 ragazzi dai 16 ai 18 anni – all’interno del progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). La rappresentazione è il risultato finale del laboratorio teatrale fatto con la regia di Massimiliano Piva in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dalle Nazioni Unite. Il Comune è titolare del progetto Sprar per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati gestito da cooperativa Camelot e Istituto Don Calabria. Lo spettacolo ha il patrocinio del Servizio centrale dello Sprar del Ministero dell’Interno e in collaborazione con Agire Sociale e l’associazione Tutori nel Tempo. L’ingresso è gratuito. E’ richiesta la prenotazione alla mailcamelot@coopcamelot.org.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dalle Nazioni Unite, mercoledì 28 giugno alle 18 al teatro Ferrara Off in viale Alfonso I d’Este 13 il Comune di Ferrara, titolare del progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati gestito da cooperativa Camelot e Istituto Don Calabria, organizza, con il patrocinio del Servizio centrale dello Sprar del Ministero dell’Interno e in collaborazione con Agire Sociale e l’associazione Tutori nel Tempo, lo spettacolo finale del laboratorio teatrale “Dilucolo”, per la regia di Massimiliano Piva.
Il progetto Sprar per minori stranieri non accompagnati del Comune di Ferrara accoglie in tutto 29 ragazzi dai 16 ai 18 anni provenienti da Bangladesh, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Egitto, Gambia, Guinea, Mali, Nigeria, Pakistan, Sierra Leone e Togo.
Nel loro periodo di permanenza i ragazzi frequentano corsi di lingua italiana, la scuola di formazione – che prevede diversi corsi come addetto alla vendita, elettricista, operatore meccanico, operatore della ristorazione e operatore amministrativo – e stage curriculari nel settore meccanico, della ristorazione e in quello sociale come mediatori interculturali. Sono in atto anche dei tirocini in ambito agricolo. Nel tempo libero i ragazzi accolti svolgono attività sportive come calcio e rugby.
Gli operatori di Camelot e Istituto Don Calabria garantiscono loro un supporto sociale ed educativo finalizzato al raggiungimento dell’autonomia, oltre che un supporto legale per il disbrigo delle pratiche burocratiche.
Il laboratorio, svolto da ottobre 2016 a febbraio 2017, ha coinvolto sei minori e neo-maggiorenni migranti, giunti in Italia senza famigliari adulti e ospitati nelle strutture della Città del Ragazzo a Ferrara. Assieme a loro hanno partecipato gli operatori dell’accoglienza che li seguono e i tutori volontari, ovvero cittadini che hanno scelto di assumere la legale rappresentanza dei ragazzi, oltre che di costituire per loro un punto di riferimento, pur non vivendoci assieme.
Il regista Massimiliano Piva ha condotto il laboratorio secondo il metodo Cosquillas da lui elaborato, che prevede un modello di apprendimento alternativo basato sul teatro.
Gli incontri, realizzati all’Istituto Don Calabria di Ferrara, hanno permesso ai partecipanti di raccontarsi, condividere emozioni, aspetti linguistici e culturali, attraverso la rappresentazione teatrale, la costituzione del gruppo e la consapevolezza del sé. Un percorso educativo che ha consentito di creare ponti e di presentare un volto diverso dell’immigrazione, dove le diversità non sono ostacoli ma opportunità di crescita e di scambio interculturale.
Il “Dilucolo” è il primo albeggiare ed anche il nome evocativo scelto dagli stessi partecipanti al progetto per segnare un nuovo inizio, come quello dei minori che, giunti nel nostro territorio chiedendo asilo, ricominciano una nuova esistenza attraverso un cammino di crescita e di apprendimento.
Al termine dello spettacolo verrà offerto un rinfresco a tutti i presenti che sarà anche l’occasione per conoscere i partecipanti al laboratorio.

Per info: Ufficio stampa Camelot, Stefania Andreotti, tel. 0532 202945, fax 0532 208992, email stefaniaandreotti@coopcamelot.org , sito web www.coopcamelot.org

INTERROGAZIONI – Presentate dai Gruppi consiliari M5S e Forza Italia

Richieste di chiarimenti sull’autostazione di Rampari di San Paolo e sulla pulizia di via Cervella

29-06-2017

– La consigliera comunale Ilaria Morghen, del gruppo consiliare M5S, ha presentato un’interrogazione, rivolta al sindaco Tiziano Tagliani e all’assessore Aldo Modonesi, in merito all’autostazione di Rampari di San Paolo.

– Il consigliere comunale Giampaolo Zardi, del gruppo consiliare Forza Italia, ha presentato un’interrogazione, rivolta al sindaco Tiziano Tagliani e all’assessore Aldo Modonesi, in merito alla pulizia di via Cervella.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

POLIZIA MUNICIPALE E VIABILITA’ – I provvedimenti di viabilità di lunedì 3 luglio 2017 dalle 13.15 alle 14.45

Passaggio a Ferrara della 4.a tappa del “Giro ciclistico d’Italia femminile”

29-06-2017

Il giorno lunedì 3 Luglio transiterà nel territorio del Comune di Ferrara la 4° tappa del Giro ciclistico d’Italia femminile che interesserà il seguente percorso:

proveniente dalla località Copparo, l’ingresso nel territorio comunale avverrà in località Corlo, quindi S.P. 2, Via Copparo, Via Politkovskaja, Via Copparo, Via Caretti S.P. 15 Via Pomposa, P.le Medaglie d’Oro, Corso Giovecca, Largo Castello, Viale Cavour, Viale Po, Via Padova, S.S. 16, per poi uscire in località Pontelagoscuro e fare ingresso nel Comune di Occhiobello.

In relazione alla diversa media che potranno mantenere le cicliste sul percorso (tappa interamente pianeggiante), il transito della carovana sportiva è previsto nella fascia oraria compresa tra le ore 14.00 e le ore 14.45. Per la sicurezza relativa alla gara già dalle ore 13,15 si potrebbero verificare deviazioni o interruzioni alla circolazione.

Incontro con il presidente della regione per scongiurare pirateria alimentare da accordo Ceta

Da Coldiretti

L’accordo con il Canada riconosce solo 12 prodotti su 44 della nostra regione. Contro le penalizzazioni per la nostra agricoltura è partita una mobilitazione di Coldiretti ed altre associazioni per delibere No Ceta.

L’accordo Ceta con il Canada penalizzerà l’agricoltura dell’Emilia Romagna. Lo afferma Coldiretti che ha incontrato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al quale è stato consegnato un dossier sugli effetti dell’accordo di libero scambio Ue-Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreementr), sottolineando che ad essere messi sotto scacco nella nostra regione saranno produzioni di eccellenza, ma anche importanti colture estensive come i cereali.
Il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, e il direttore, Marco Allaria Olivieri, hanno sottolineato che dei 44 prodotti a denominazione di origine dell’Emilia Romagna, solo 12 vengono riconosciuti dal Ceta, mentre gli altri 32 non avranno nessuna tutela. Anche per i prodotti riconosciuti dall’accordo, si profila comunque – secondo Coldiretti Emilia Romagna – una situazione di grande ambiguità che rende difficile ai consumatori distinguere il prodotto originale, ottenuto nel rispetto d precisi disciplinari, da imitazioni di bassa qualità come il caso del Parmigiano Reggiano che verrà venduto a fianco di produzioni locali di “Parmesan”.
Situazione ancora più complessa per il Prosciutto di Parma Dop, denominazione che da diversi decenni proprio in Canada è stata usurpata dalla società Maple Leaf Foods, la più grande industria alimentare canadese, che ha registrato il marchio “Parma” e che quindi può regolarmente commercializzarlo. La conseguenza – spiega Coldiretti – è che il vero prosciutto di Parma Dop non può essere al momento venduto in Canada ma per essere comunque presente su quell’importante mercato, il prodotto italiano viene commercializzato con il nome “Prosciutto originale”, e sugli scaffali dei negozi si trova acconto al “Parma” canadese, senza poter portare il suo vero nome.
Neanche i 30 mila produttori di grano dell’Emilia Romagna potranno dormire sonni tranquilli in quanto – spiega Coldiretti regionale – l’accordo di libero scambio prevede l’azzeramento del dazio per il grano, spalancando le porte all’invasione di grano duro canadese che per di più viene trattato in fase di preraccolta con il glifosato, vietato invece nel nostro Paese perché accusato di essere cancerogeno.
“Non siamo certamente contrari agli accordi internazionali – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – ma nelle trattative va riservata al settore agroalimentare una attenzione specifica che salvaguardi la distintività delle produzioni, garantisca la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e la libertà di scelta dei consumatori. Il Ceta così come definito oggi è un regalo alle lobby industriali che nell’alimentazione puntano all’omologazione e al livellamento verso il basso della qualità”.
Secondo il direttore, Marco Allaria Olivieri l’accordo con il Canada “Crea una situazione di concorrenza sleale nei confronti del vero made in Italy, in cui a perdere saranno produzioni che hanno fondato il loro successo e la loro capacità di competere proprio sulla qualità, come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, prodotti di punta della nostra regione. Per questo, oltre alla consegna deldossier, abbiamo sollecitato il presidente Bonaccini ad inserire all’ordine del giorno della Giunta regionale gli argomenti proposti da Coldiretti per difendere le produzioni regionali e nazionali in seno all’accordo di libero scambio con il Canada”.
L’azione di sensibilizzazione sugli effetti della ratifica del trattato da parte del Parlamento italiano, riguarda in questi giorni tutte le istituzioni e le forze politiche, dai sindaci di tutti i Comuni italiani, ai consiglieri regionali, ai deputati e senatori, sia nazionali che europei, invitati a riflettere sulle conseguenze della firma del trattato per il nostro sistema produttivo e le eccellenze Made in Italy.
Per Ferrara – sottolinea Coldiretti – i prodotti esposti alla mancata protezione sono numerosi, dalle pere IGP, all’Asparago, all’aglio di Voghiera, al riso del delta, sino ai cappellacci, al pampepato, alla salama da sugo. Forti timori anche per i nostri cereali, in primis il grano, che già oggi subisce la pesante concorrenza diquello canadese, e che con ulteriori agevolazioni tariffarie subirà ancora più pesantemente la spinta al ribasso dei prezzi.
Auspichiamo – conclude Coldiretti – che le amministrazioni locali siano al nostro fianco per difendere il nostro made in Italy ed i nostri produttori da un accordo che mal si sposa con la trasparenza di un commercio libero ma anche giusto.

Passeggiate al chiaro di luna alla ricerca di lucciole e altri coleotteri

Da Organizzatori

Venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio appuntamento al bosco della Mesola (Ferrara) per partecipare a un’escursione notturna organizzata dai ricercatori del progetto europeo life “mipp” con i carabinieri dell’ufficio territoriale biodiversità di Bosco Mesola

Estate, è tempo di lucciole e passeggiate al chiaro di luna. Venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio i ricercatori del progetto europeo Life “MIPP” – Monitoring of insects with public participation – hanno organizzato in collaborazione con i Carabinieri dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Bosco Mesola (provincia di Ferrara) una passeggiata notturna nella foresta alla scoperta della vita di lucciole e altri coleotteri. L’iniziativa, patrocinata dal Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, è aperta al pubblico. Questi i dettagli delle due giornate: venerdì 30 giugno appuntamento alle ore 21 presso l’ingresso della Riserva, la passeggiata durerà circa due ore; sabato 1 luglio ci si ritrova alle ore 17.30 presso l’ingresso della Riserva per assistere a un seminario organizzato da Gloria Antonini, ricercatrice dell’Università “La Sapienza” di Roma nello staff del “MIPP”, in cui si parlerà del progetto e di citizen science; a seguire, dopo uno spuntino serale, inizierà l’escursione nel bosco in compagnia di ricercatori e Carabinieri.
Il Life “MIPP” è un progetto cofinanziato dall’Europa e coordinato dal Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri (ex Corpo Forestale). Da cinque anni i ricercatori lavorano allo sviluppo di metodi innovativi per censire le popolazioni italiane di nove specie di insetti (cinque coleotteri, tre farfalle e un ortottero). Si tratta di specie importanti dal punto di vista conservazionistico, tanto che sono state inserite nella lista degli animali da proteggere della “Direttiva Habitat”, una disposizione europea il cui scopo è salvaguardare la biodiversità degli stati membri attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali che ci vivono. I ricercatori hanno raccolto dati sulla presenza degli insetti (aiutati dai cittadini, che possono inviare le segnalazioni degli avvistamenti sul sito del progetto www.lifemipp.eu o utilizzando l’app per smartphone MIPP) in molti parchi e riserve italiane. Tra queste c’è anche il Bosco della Mesola che ospita tre delle specie studiate, i coleotteri Cerambyx cerdo, Lucanus cervus e Morimus asper/funereus.
Sono insetti che rivestono un ruolo ecologico insostituibile per l’ecosistema forestale, ma sono spesso minacciati dalle pratiche di gestione messe in atto nei boschi. Mentre gli esemplari adulti vivono sugli alberi maturi, infatti, la vita delle larve è spesso legata al legno marcescente, che con i suoi microhabitat sostiene la vita di circa il 30% delle specie di una foresta. Purtroppo, soprattutto nei boschi utilizzati per la produzione di legname, il legno morto viene spesso rimosso privando le specie che dipendono da questo elemento per parte del loro ciclo vitale di una risorsa indispensabile. Da qui la necessità di censire le popolazioni di questi insetti per meglio capire come e dove intervenire per scongiurarne la scomparsa.

A Comacchio e i suoi 7 Lidi l’estate che non ti aspetti!

Da Consorzio Visit Ferrara

Il 7 luglio 2017 c’è la Notte Rosa e poi, dopo le giornate in spiaggia, tanti eventi tra spettacoli, concerti ed enogastronomia. Da vivere con il consorzio Visit Comacchio.

Un’estate di grandi eventi a Comacchio (FE) e sui suoi 7 Lidi, dove godersi spiagge dorate ad un passo dalla rigogliosa vegetazione del Parco del Delta del Po (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), dove si snodano percorsi da attraversare a piedi, in barca, in bicicletta o a cavallo, fra lagune, scorci ambientali, saline e tante specie di animali rari. Una vacanza speciale da vivere grazie al consorzio Visit Comacchio, che fa parte di Visit Ferrara.
Per chi ha voglia di festa, dal tramonto di venerdì 7 luglio 2017 a Comacchio c’è la Notte Rosa, il Capodanno dell’estate che coinvolgerà tutta la Riviera Adriatica, dalla città sull’acqua della Provincia ferrarese fino a Riccione con 110 km di spettacoli, concerti, performance teatrali, enogastronomia e locali aperti fino all’alba. Il suggestivo Ponte dei Trepponti si illuminerà di rosa. A mezzanotte, il concerto di fuochi d’artificio in spiaggia e poi ancora spazio al divertimento, che continuerà anche nei giorni 8 e 9 luglio. Sul sito di Visit Comacchio – www.visitcomacchio.it – si può prenotare il pacchetto per 2 notti in camera matrimoniale con prima colazione a partire da 100 euro a persona.
Ma l’estate sulla costa di Comacchio è ricca di sorprese. Il 1° e 2 luglio 2017, nell’ambito della rassegna Ravenna Festival, c’è “Tra Anguille e Tarante”, musica, canzoni e spettacoli che raccontano le antiche tradizioni comacchiesi. I venerdì di luglio e agosto (14, 21, 28 luglio e 4, 11 e 25 agosto) c’è Comacchio by Night: le serate per chi vuole scoprire la città dopo le giornate al mare, approfittando dei tanti eventi sparsi nel centro storico tra musei e negozi aperti, musica, cultura, arte, mercatini, animazione ed intrattenimento per tutte le età. Lo scenario si fa ancora più poetico il 21 e 28 luglio e il 4 e 11 agosto, quando ci sono i Concerti in Salina, per ascoltare bellissima musica con lo sguardo sui colorati specchi d’acqua dove si posano i fenicotteri rosa. Un altro appuntamento da non perdere è la Festa dell’Ospitalità del 14 agosto: una degustazione di squisitezze locali gratuita per tutti, dalle 19.30 alle 24.00, a base di pesce azzurro appena pescato e vino di bosco, tra orchestre ed animazione per bambini. E allo scoccare della mezzanotte, fuochi d’artificio sul mare.

Delta – Alesandro Passerini

Da Organizzatori

Alessandro Passerini presenta il catalogo del suo nuovo progetto fotografico ‘Delta’ presso la mostra omonima che si terrà nella suggestiva cornice della Delizia Estense del Verginese il 7 e 8 luglio durante il ‘Veramiglia Festival’ 2017, a Portomaggiore (FE). Parte del progetto progetto è già stato selezionato ed esposto in anteprima nel circuito Off di ‘Fotografia Europea’ 2017.
“Il Delta del fiume Po è un territorio in perenne mutamento, da sempre.
In poco tempo rimane solo la memoria di una vita fatta di lavoro e quotidianità ormai appartenenti al secolo scorso.
Sono nato quì.
Alla morte di mio padre ho voluto indagare sulla sua vita in queste terre in cui l’acqua scandiva il tempo.
Partendo dal silo in cui è nato, ho incontrato una memoria ancora viva, e nella casa che fu ’dell’Agnese che va a morire’, ormai sommersa, ho ritrovato mio padre”.
Le valli del Delta sono le protagoniste del progetto di Passerini che, con questi scatti decide di raccontare un pezzo del suo cammino. Proprio questi luoghi hanno visto nascere e crescere il padre, di recente scomparso, lasciando al fotografo uno sguardo per inquadrarli e ricostruirli. Due uomini, quattro occhi e una macchina fotografica ci accompagnano alla scoperta di un modo diverso di intendere la fotografia di paesaggio, che sorpassa l’asciutto racconto naturalistico.
Il volume si può richiedere sul sito www.alessandropasserini.com o in qualsiasi libreria fisica e on line, e sarà disponibile presso la Delizia Estense del Verginese.
Un alternativo vademecum che può accompagnarci in un suggestivo percorso lungo le Vali del Delta del Po, lontano dall’essere un’asciutta guida turistica ma bensì un utile compendio emotivo e sinestetico, che dona meraviglia e stupore a luoghi familiari ed altri celati.

I DIALOGHI DELLA VAGINA
L’amico che ci prova…

Dall’amicizia alla proposta, cosa ne pensano lettrici e lettori quando qualcuno diventa inopportuno e si spinge troppo oltre, a volte ai limiti del rispetto.

Azzardi e lusinghe

Cara Riccarda,
mi è capitato diverse volte che dal mio comportamento educato si sia passati alla proposta di una notte o di una vita. Oggi compatisco e rispondo semplicemente che non sono interessata, ma la prima volta ammetto di essermi schifata da come quest’uomo sposato potesse anche solo pensare di farmi una tale proposta per poi tornare a giocare alla famiglia felice. E ho anche provato pena per quella poveretta, pur non conoscendola.
Una donna, invece, un giorno mi disse che avevo sbagliato a rifiutare la proposta perché, così facendo, avevo ferito l’ego dell’uomo. Se esistono donne convinte che si debba assecondare così l’ego del maschio, come possiamo pretendere che un uomo impari a individuare la differenza tra istinti e sentimenti?
Debby

Cara Debby,
ci credo poco alla benevolenza di queste donne che non vogliono ferire l’ego, semplicemente cedono alle lusinghe senza porsi troppi problemi. Non so rispondere alla tua domanda, però penso che se un uomo azzarda troppo, il filo si è già spezzato e allora anche l’amicizia, o quel che era, si incrina, anzi finisce.
Riccarda

Attenti all’Homo Mandrillus!

Ciao Riccarda,
quanto vuoto esprime l’uomo descritto in questa lettera. Purtroppo esistono anche questi individui che hanno un solo obiettivo: portarsi a letto la malcapitata che non si avvede della sua scarsa consistenza. Un uomo del genere è solo un egoista, i suoi non sono atti di gentilezza ma semplici calcoli per arrivare allo scopo prefissato. La gentilezza è dare senza pensare a ricevere, altrimenti si chiama calcolo. Traspare in questo personaggio la sua personale convinzione che nessuna può resistere al suo fascino, qualche moina, due parole al momento giusto e il gioco è fatto. Ho usato il termine “gioco” di proposito, perché per una persona del genere, sprezzante dei sentimenti altrui, si tratta solo di un gioco. Questo soggetto è anche un vigliacco, perché una volta resosi conto del suo comportamento, si scusa attribuendone la colpa a un modo errato di scrivere invece di scusarsi per essere stato un idiota (forse avrebbe avuto più successo). Le “doti” negative di questo soggetto, vengono esaltate dalla sua scarsa o nulla considerazione della donna, infatti a lui basta che una sia gentile o acconsenta di bere un caffè insieme per ritenersi autorizzato a tentare di portarsela a letto , ma non finisce qui, infatti per essere simpatico loda le sue doti fisiche e in ultimo le concede che è anche intelligente, dote non necessaria per i suoi scopi,perché a lui interessa l’involucro non il contenuto, pensiero evidenziato dalla mail nella quale esplicitamente le dice che gli piacerebbe fare l’amore con lei.
In questo confronto, ne esce vittoriosa la donna, che, intelligentemente, pur avendo capito le intenzioni del tipo, si pone dei dubbi, addirittura pensando di aver creato un malinteso, questo vuol dire avere rispetto delle persone perché prima di colpevolizzarle, ci si chiede sempre se è colpa nostra.
Il rispetto per la donna, quel qualcosa che manca a tanti uomini.
Approvo in pieno la reazione della donna e mi intristisce sapere che è un fatto vero, perché ci fa capire che ancora noi uomini non abbiamo raggiunto quella maturità necessaria a confrontarci con le donne, ad avere con loro un rapporto sano che non comporti l’inserimento del sesso in qualsiasi relazione si abbia con loro, in pratica, il nostro sguardo non va oltre il contenitore per scoprirne il contenuto, ci fermiamo ancora alle tette.
La bellezza non si sceglie, è un dono,essere gentili, leali, rispettare gli altri sono una nostra scelta e questo fa la differenza.
Buon lavoro e buona giornata, Gigi

Ciao Gigi,
a volte è un bene che certe cose capitino. Se lui non si fosse rivelato per quello che è e in quel modo, probabilmente lei avrebbe continuato a essere in buona fede. Per fortuna, uomini così non ce la fanno a non mostrarsi, la dichiarazione è l’atto massimo di presunzione e stupidità con cui pensano di fare centro. Il lato positivo è proprio questo, durano poco.
Riccarda

Come la volpe e l’uva…

Cara Riccarda,
credo sia capitato a ogni donna di essere vista come una macchina del sesso piuttosto che nella sua complessità e completezza. E’ umiliante e triste per chi è ‘vittima’ del proprio aspetto fisico ma ha un cervello attivo e funzionante, essere ricondotta alle sue tette.
Ci sono uomini che quando vedono una donna carina, fanno come la Fregata, un uccello che per corteggiare la femmina gonfia la sacca sotto al becco. Di uomini che si gonfiano per compiacersi è pieno il mondo e non hanno ancora capito che se vogliamo passare ‘un’ora d’amore’ sappiamo come prendercela. Trovo grottesco che l’uomo, spesso gonfio nel suo sentirsi superiore, non abbia capito che il suo piano macchinoso non serve a nulla. Se gli viene data, non è perchè ha fatto di tutto e abbiamo ceduto, ma perchè avevamo già deciso che fosse così. E quando gli viene negata? Dopo essersi ridicolizzato (per il sesso l’uomo la dignità la perde in un attimo), l’uomo fa come la volpe e l’uva, troppo acerba.
A

Cara A,
l’uva, per questo maschio volpe, sarà sempre più in alto e soprattutto acidissima, se la cerca così. Il fatto è che certi uomini non sono capaci di fare selezione in partenza e riflettere se sia il caso di fare proposte, sparano nel mucchio, e così qualche colpo indietro, non proprio indolore, gli torna sempre.
Riccarda

Potete scrivere a: parliamone.rddv@gmail.com

Numeri che parlano da soli. Sviluppo e occupazione per una regione che attrae sempre di più

Da Regione Emilia Romagna

Superati i 5 milioni di arrivi (+8%). In grande crescita tutti i comparti, dalla costa alle città d’arte passando per l’appennino e le altre località, a partire da Ceramic Land. L’assessore Corsini: “Oltre il 10% del Pil regionale, obiettivo di inizio legislatura. Industria turistica strategica per la crescita”. Ricerca dell’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna

Bologna – Turismo col segno più in Emilia-Romagna e con sempre maggior forza importante fattore di sviluppo per l’economia regionale. Il settore chiude infatti il primo semestre 2017 con oltre 17 milioni di presenze, +7,6% rispetto ai 16 milioni registrati nello stesso periodo del 2016, mentre gli arrivi superano i 5 milioni, +8% sui circa 4,8 milioni della prima metà dell’anno scorso. In aumento sia la clientela nazionale (+8,3% gli arrivi e +7,4% le presenze) sia quella internazionale (+7,2% gli arrivi e +8,5% di presenze).
Complessivamente, poi, il valore aggiunto delle attività turistiche in Emilia-Romagna, cioè l’incidenza della filiera sull’economia regionale, raggiunge quota 14,6 miliardi, pari all’11% del totale regionale e l’occupazione turistica riguarda circa 160 mila persone, pari al 9,8% del totale in regione. Numeri che tengono conto sia del contributo delle attività direttamente riconducibili al turismo (alloggio, ristorazione, attività agenzie viaggio e tour operator) sia di quello indiretto e afferente ad altre attività che beneficiano della spesa turistica. Tradotto, significa che ogni 100 euro spesi in attività turistiche dirette se ne generano altri 85 a vantaggio di attività che beneficiano dei flussi turistici stessi.
E’ quanto si ricava dalla ricerca dell’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna sull’andamento del settore nei primi sei mesi del 2017. Dati che confermano quanto si va affermando da tempo, e cioè che la crescita del turismo in regione passa sicuramente dal rendere sempre più competitiva l’offerta della Romagna e delle aree a forte vocazione turistica, ma anche dalla capacità di valorizzare quei territori dell’Emilia che, sia direttamente che indirettamente, hanno le potenzialità per generare elevati valori di ricchezza turistica.
“Sono numeri che parlano da soli- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e che si inseriscono in una tendenza di crescita della nostra economia e dell’occupazione, +1,4% il Pil regionale nel 2016 e disoccupazione scesa sotto il 7% dal 9% di inizio legislatura, che pongono l’Emilia-Romagna al vertice a livello nazionale e che ne fanno un territorio in grado di competere con le aree più avanzate a livello europeo e internazionale. E sono numeri che dimostrano che non ci sbagliavamo quando dicevamo che il turismo può valere il 10% del Pil regionale, come si vede dai dati sul valore aggiunto del settore, che incide per l’11% sull’economia emiliano-romagnola. Per non dire dell’aumento di arrivi e presenze nei primi sei mesi di quest’anno. L’aver puntato sulla valorizzazione complessiva dei territori, con la nuova legge sul turismo, su brand che ormai ci rappresentano nel mondo (Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley), e sulla collaborazione tra istituzioni e imprenditori invece che sulla competizione fra aree geografiche, sta pagando. Stiamo rendendo l’Emilia-Romagna una regione sempre più attrattiva- chiude Bonaccini- una strada sulla quale insisteremo con ancora più forza”.
Per l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, “con questi dati il turismo si conferma un’industria strategica della nostra regione e un pilastro per la crescita economica e il raggiungimento della piena occupazione. Abbiamo infatti superato il 10% del Pil regionale, che era uno degli obiettivi politici di questa legislatura. Ora continuiamo a lavorare per far crescere ulteriormente il settore, anche nelle aeree storicamente meno vocate ma oggi fondamentali per aumentare l’attrattività regionale perché ricche di eccellenze, di Destinazioni e di prodotti con un forte profilo internazionale”.

Dalla costa alle città d’arte, in forte crescita arrivi e presenze
La prima metà di quest’anno vede infatti una crescita praticamente di tutti i comparti: la costa con 2,5 milioni di arrivi (+8,4%) e 10,7 milioni di presenze (+6,6%), le città d’arte con 1,5 milioni di arrivi (+8,2%) e 3,4 milioni di presenze (+11,5%), l’appennino con 141mila arrivi (+4,4%) e 583mila presenze (+2,8%). E che il turismo emiliano romagnolo goda di ottima salute viene confermato anche dalla voce “Altre località”, introdotta nei monitoraggi dal 2016, che comprende i comuni che non rientrano, per le loro caratteristiche, nei prodotti turistici tradizionali, come ad esempio Carpi e Fidenza, oppure Sassuolo e Imola (questi ultimi dall’anno scorso promuovono congiuntamente il nuovo prodotto turistico Ceramic Land): 835mila gli arrivi (+8,7%) e 2,1 milioni le presenze (+11%). E anche per le terme sono in crescita gli arrivi – 176mila, +0,6% -, seppur le 493mila presenze facciano registrare l’unico calo, -1,6%.

Occupazione: lavoro per 160mila dipendenti
L’occupazione nelle attività turistiche in Emilia-Romagna coinvolge circa 160 mila dipendenti, il 9,8% dell’occupazione totale regionale. Rimini è la prima provincia regionale per incidenza dell’occupazione turistica (32,6%). Al secondo posto si colloca Ravenna, dove un dipendente ogni cinque trova occupazione nella filiera turistica. In Romagna l’occupazione turistica supera il 22% mentre in Emilia, dove forte è la vocazione manifatturiera, sfiora comunque il 6%.

Valore aggiunto: il turismo incide per l’11% sull’economia regionale
La distribuzione riscontrata nei dati occupazionali presenta andamento analogo per quanto riguarda il valore aggiunto. Complessivamente l’incidenza della filiera turistica nell’economia regionale è pari all’11%, composta per il 54% da attività dirette (alloggio, ristorazione e altro) e per il 46% da attività indirette (trasporti, commercio, attività di intrattenimento, servizi alla persona). Significa che ogni 100 euro spesi in attività turistiche dirette se ne generano altri 85 a vantaggio di attività che beneficiano dei flussi turistici.
Al primo posto della graduatoria regionale si colloca Rimini, dove oltre il 36% del valore aggiunto afferisce alla filiera turistica. Valori elevati anche a Ravenna e Forlì-Cesena: complessivamente oltre un quarto del valore aggiunto dell’area Romagna è riconducibile alla filiera turistica. A Bologna l’incidenza turistica arriva a sfiorare il 9% del valore aggiunto provinciale, una quota elevata se si tiene conto della rilevanza degli altri comparti industriali e del terziario nella provincia bolognese. Ferrara presenta un’incidenza del 14,5%, valori inferiori per le altre province emiliane, caratterizzate da una forte specializzazione in altre filiere produttive.

“La legge di riforma delle Camere di commercio ha introdotto tra le attività di competenza del sistema camerale anche quelle legate alla promozione del turismo”, sottolinea Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna. “Da un lato significa qualificare ancora di più le Camere di commercio quale casa delle economie locali, dall’altro riconosce al turismo un ruolo da protagonista nello sviluppo economico. Rendere esplicito il ruolo del sistema camerale per la promozione turistica significa stimolarle ad attivarsi esattamente come avviene per l’industria o il commercio. Muovendosi nel solco dell’intersettorialità e delle filiere multisettoriali, promuovendo e facilitando le relazioni tra persone e imprese per cogliere le tante opportunità offerte dal mondo che cambia”.

Storia di Maria Rita Storti: da insegnante a premiata produttrice cinematografica

da destra- Maria Rita Storti, Ilaria Battistella, Marco Cassini, Stefano Muroni

Ci sono esperienze, nella vita, che vale la pena di vivere e basta: bisogna solo non aver paura di mettersi in gioco”. Impossibile non dare ragione all’insegnante Maria Rita Storti, la prima a credere nel film sul terremoto dell’Emilia, ‘La notte non fa più paura’, opera prima del regista Marco Cassini. La docente ferrarese nel 2014 si offrì come produttrice di un progetto che stentava a decollare: un film per raccontare il terremoto del 2012, il senso di precarietà che il sisma aveva fatto avvertire ai ferraresi, descrivendo al tempo stesso l’incertezza delle condizioni sociali che rendono instabile la vita quotidiana. Insegnante di Filosofia e Scienze Umane al Liceo di Codigoro, abituata a lavorare e a rapportarsi con i ragazzi, Maria Rita Storti era così convinta di questa idea, così come del talento e della determinazione dei giovani professionisti coinvolti nel progetto, che decise di stanziare il contributo fondamentale per la realizzazione della pellicola, non curandosi di chi guardava con sospetto la sua ‘follia’.

La ‘meravigliosa follia’ della ‘Notte’, è stata un’esperienza umana e conoscitiva importante – racconta Maria Rita -, che mi ha permesso di incontrare persone splendide e di imparare tante cose che non conoscevo del mondo del cinema”.

Autentica, spontanea, curiosa, profonda, empatica, l’insegnante tresigallese ama la cultura: adora leggere, viaggiare, condividere esperienze.
La foto delle sue scarpe da ginnastica immortalate sul ‘Red Carpet’ della Festa del Cinema di Roma (scelta come profilo sulla pagina Facebook) rivela la sua ironia e la sua capacità di essere ‘unconventional’, sopra le righe.
‘La notte non fa più paura’ dal 2015 continua a collezionare prestigiosi riconoscimenti. Ma Maria Rita ha scelto di non adagiarsi sugli allori e di rituffarsi in un nuovo progetto giovane.
Nei giorni scorsi a New York, in occasione della presentazione di New Young Cinema – una community di giovani professionisti del cinema, creata con lo scopo di conoscersi e scambiare esperienze tra italiani e statunitensi – è stato presentato il trailer de ‘La porta sul buio’, opera seconda del regista Marco Cassini. Questo nuovo film vede ancora il coinvolgimento di Maria Rita Storti: “Ho 58 anni, e ‘quelli del film’, che potrebbero essere tutti miei figli, affettuosamente mi chiamano ‘boss’ o ‘zia’. Adesso sono diventata ‘bi-boss’ o ‘superboss’ o ‘zinna’”.

Di che cosa parla ‘La porta sul buio’?
È una storia completamente diversa dalla ‘Notte’. È un film tratto da un testo teatrale scritto da Marco Cassini nel 2009 (il volume è disponibile su Amazon), già rappresentato con successo a teatro. Per il film, girato a Pescara nel maggio scorso, sono state scelte maestranze abruzzesi, ma con un respiro internazionale. È una storia di suspense, con tre protagonisti, ambientata in un appartamento; c’è paura e tensione drammatica ma anche commedia: la porta è il simbolo di un Altro e di un Altrove. ‘La porta sul buio’ si potrà vedere al cinema nel 2018.

Che cosa l’ha spinta a sostenere questa seconda pellicola?
È stata l’esperienza de ‘La notte non fa più paura’, unita alla stima e all’amicizia che ho per Marco, che mi ha fatto scegliere di essere coinvolta anche in questo film. Oltre al regista Cassini ci sono altri professionisti che ammiro e che hanno lavorato alla prima pellicola: Martina Colli per la colonna sonora (stupenda quella della ‘Notte’) e il tresigallese Stefano Muroni, uno degli attori protagonisti.

La prima ‘scommessa’ è andata a segno, con risultati che hanno superato le aspettative. Non ha paura di lanciarsi in una nuova avventura?
Ho deciso di nuovo di fidarmi della mia lungimiranza. Con ‘La notte’, per me la soddisfazione è aver intuito che valeva la pena dare fiducia a questo progetto culturale, che ispirava la mia sensibilità artistica. Amo leggere, sono una lettrice onnivora, mi piace il buon cinema, andare a teatro, viaggiare, oltre alla buona tavola (sorride). Ho scritto anche un testo che è stato messo in scena in teatro a Tresigallo il mese scorso.

Come è andata con ‘La notte non fa più paura’?
Il percorso del primo film è stato accidentato, ma alla fine ha portato risultati sorprendenti: ‘La notte non fa più paura’ ha ottenuto a giugno una menzione speciale ai Nastri d’Argento ed è stato ammesso ai David di Donatello 2018. Inoltre è stato acquistato da Sky Cinema, ed è uscito un libro in edizione limitata con le foto scattate sul set.
‘La notte non fa più paura’ rappresenta un punto di arrivo incredibile per un ‘piccolissimo-grandissimo’ film indipendente, girato in dieci giorni e con pochi soldi. Arrivare a questi risultati era impensabile, anche per me che l’ho finanziato per la maggior parte. Situazione quasi unica nel panorama del cinema raggiungere questi risultati con un’insegnante di un liceo di provincia come ‘produttrice-mecenate’!

Da destra- Maria Rita Storti, Walter Cordopatri, Giorgio Colangeli

Perché ha deciso di finanziare il film?
La storia è nota a tanti. Dopo il terremoto del 2012, Walter Cordopatri, Samuele Govoni e Stefano Muroni scrivono il soggetto di una storia ambientata ai tempi della crisi economica, a cui si aggiunge il terremoto che ne amplifica, in maniera tragica, le difficoltà. I ragazzi contattano un giovane regista di Teramo, Marco Cassini, che da abruzzese aveva vissuto il terremoto del 2009 a L’Aquila, e una produttrice esecutiva ferrarese, Ilaria Battistella.
Trovare i soldi per girare il film non era facile: dopo 47 ‘NO’ raccolti nel giro di un anno mezzo, alla fine io decido di versare parte dei risparmi personali (ventimila euro) perché questo film venga girato. Lo ritenevo, infatti, un film necessario per lasciare testimonianza di quel periodo, per onorare la memoria di chi è morto sotto i capannoni, per contribuire – attraverso una narrazione – alla rielaborazione delle ferite dell’anima in chi è rimasto. A questi miei soldi, poi se ne sono aggiunti altri sotto forma di piccoli finanziamenti provenienti da vari soggetti. Nel settembre 2014 il film è stato girato a Mirabello.

C’è un momento, tra i tanti vissuti in questi tre anni, che per lei resta indimenticabile?
Beh, è stato impagabile vedere il sorriso e il guizzo di commozione negli occhi blu di Marco Cassini mentre mi diceva ‘Grazie!’ il giorno in cui l’ho conosciuto.

Ma questo ormai fa già parte del passato…
Adesso che sono stati raggiunti traguardi importanti, sono in molti a complimentarsi, e questo mi fa piacere, ma io penso già alla nuova avventura della ‘Porta sul buio’. Con l’entusiasmo alle stelle.

Luglio al Parco Pareschi tra cinema e attività per tutti: il ricco programma de L’Arena Le Pagine

Da Organizzatori

Tutti i giorni di luglio, per tutti i gusti: 31 proiezioni cinematografiche curate da Cinema Boldini, 3 attività didattiche a settimana per bimbi e famiglie a cura dei settori Educativo, Animazione e Biblioteche della Cooperativa “Le Pagine” e due cene a tema, ideate e organizzate da Cooperativa Sociale “Il Germoglio” e “381 Storie da gustare”.
Il Parco Pareschi è ormai tra gli indiscussi protagonisti della scena culturale estiva ferrarese grazie a una programmazione ogni anno più ricca ed eterogenea, pensata per andare incontro ai gusti dei pubblici più diversi, “motivo – spiega Tomas Gallerani, presidente di Le Pagine – che ha spinto la nostra Cooperativa a supportare, per il secondo anno di fila, la manifestazione, diventando il main sponsor e legando così il nostro nome a una produzione di cui andiamo molto fieri, prima come cittadini e poi come operatori, impegnati a progettare e gestire il programma di attività pomeridiane del “L’Arena di Momo”, per bimbi e famiglie.
Alice Bolognesi, responsabile della programmazione, consiglia alcuni titoli che hanno incantato il pubblico in sala nella stagione invernale e riproposti sotto le stelle, tra i film da non perdere: Sing Street (3, 27 luglio), Elle (17 luglio), Il diritto di contare (22 luglio), Paterson (21 luglio), Libere, disobbedienti, innamorate (25 luglio) – l’intera programmazione è disponibile su www.cinemaboldini.it.
Tante le attività collaterali, prima delle 21:30, orario di inizio delle proiezioni.
Tutti i lunedì, mercoledì, venerdì dalle 17.00 alle 19.30, mamme, papà e bimbi sono invitati a trascorrere il tardo pomeriggio con attività creative, di gioco libero e proposte strutturate come narrazioni animate, letture, laboratori, svolte dalle operatrici di Le Pagine. Lo spazio è attrezzato di un angolo dedicato alla pittura libera con cavalletti pennelli e tempere, un angolo morbido dedicato ai più piccoli, giochi di strada come piccoli trampoli, tricicli, hula-hoop e piscinette per rinfrescarsi e giocare con l’acqua. (Ingresso 3€, abbonamento 10 ingressi 20€).

Al via la 34a edizione della settimana estense

Da Camera di Commercio Ferrara

Govoni: “In questa fase di incertezza politica, di acuti contrasti nella società e di diffuse difficoltà economiche tra le imprese il territorio, anche attraverso iniziative come la Settimana Estense, guarda al “sentirsi comunità” ed alle istituzioni locali come a un punto di riferimento essenziale per la tenuta e il rilancio del Paese”

Al via la trentaquattresima edizione della “Settimana Estense”, il ricco calendario di eventi e di iniziative promosso dalla Camera di commercio con l’obiettivo di diffondere e di accrescere la conoscenza e l’immagine dell’invidiabile patrimonio naturalistico, enogastronomico e monumentale della provincia di Ferrara.
Una opportunità, quella offerta dall’Ente di Largo Castello, non soltanto per la città capoluogo, ma per l’intera territorio, che alla competitività sa unire solidarietà, cultura, tutela dell’ambiente, e quel senso della convivenza che vince ed elimina isolamento e solitudine. E, per l’occasione, la Camera di commercio mette a disposizione, a titolo gratuito, la propria sala Conferenze per convegni ed eventi che siano aperti alla cittadinanza e che non prevedano il versamento di quote di partecipazione.
“L’evento di quest’anno – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – coincide con un momento di grande incertezza politica, di acuti contrasti nella società e di diffuse difficoltà economiche tra le imprese. Non deve stupire che in questa fase il territorio, anche attraverso iniziative come la Settimana Estense, guardi al “sentirsi comunità” ed alle istituzioni locali come a un punto di riferimento essenziale per la tenuta e il rilancio del Paese”.
Le domande dovranno pervenire alla Camera di commercio entro il prossimo 6 luglio.

Insediato il Consiglio Comunale ed attivato il C.O.C.

Da Comune di Comacchio

Come prevede lo Statuto Comunale, la seduta di insediamento del Consiglio Comunale ieri sera è stata preceduta dall’inno di Mameli e dall’adempimento di convalida degli eletti. Questa è la composizione del Consiglio Comunale: Stefano Parmiani, nominato all’unanimità Presidente del Consiglio Comunale, Alessia Robustini, Samuele Fogli, Giovanni Bandini, Michele Modonesi, Alberto Righetti, Ilenia Fioravanti, Roberta Fogli Iseppe Cavalieri, Maria Teresa Rosolen e Sergio Provasi (LISTA PER FARE); Maura Tomasi, nominata Vice Presidente del Consiglio Comunale (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Maura.com, Il Faro), Umberto Cavallari (Lega Nord), Veronica Negri (Maura.com) , Emanuele Mari (Forza Italia) Sandra Carli Ballola (Centro-Sinistra per Comacchio e La Città Futura), Piero Fabiani, (Democratici per Comacchio, Limpida e Piero Fabiani Sindaco), che ha rinunciato alla carica di Vice-Presidente dell’Acer, in quanto incompatibile con quella di Consigliere Comunale Il Sindaco Marco Fabbri ha poi prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione ed è passato ad elencare le linee programmatiche del suo mandato, che confluiranno nel DUP, Documento Unico di Programmazione che sarà discusso in aula nel prossimo mese di luglio. Durante la seduta del Consiglio Comunale, vista l’emergenza maltempo, è stato attivato il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), che ha sede presso la Protezione Civile Trepponti di Comacchio (via Collettore Adige, 3, tel. 0533-329395). Le squadre dei tecnici, operai reperibili comunali e quelle della Polizia Municipale, nonchè i volontari della Protezione Civile Trepponti sono già operativi per fronteggiare le situazioni emergenziali, in stretta collaborazione con i Vigili del Fuoco e con i Carabinieri.

Double Drummers

Da Organizzatori

In esclusiva assoluta sabato 1 luglio al Bar Ragno di Comacchio arriva uno spettacolo che sarebbe davvero un vero peccato perdere. Per il nuovo appuntamento della rassegna di Tutte le direzioni in Summertime, organizzata dal Gruppo dei 10, a dare il giusto ritmo all’estate non poteva mancare “Double Drummers”, che porta sullo stesso palco il potere della doppia batteria di Maxx Furian e Ellade Bandini.
Double Drummers è il nome di un gruppo pensato, come facilmente si può intuire, da due batteristi, due amici nonostante la considerevole differenza di età: Maxx Furian, classe 1966, ed Ellade Bandini, classe 1946. Ma la musica, si sa, è uno di quei rari mondi in cui diventa possibile anche l’impossibile, dove si annullano schemi, mode e luoghi comuni, e anche la loro dannosa sovranità, oggi più che mai attuale.
Nonostante la preparazione tecnica e musicale dei componenti del gruppo, completato dall’ hammondista Alberto Marsico, uno tra i migliori specialisti dello strumento a livello internazionale, e da Diego Borotti, sassofonista dotato di grandissimo gusto e da un suono che respira, la musica da loro proposta ha come comune denominatore l’onesta bellezza della  semplicità. Molte sono infatti le collaborazioni avviate negli anni dai quattro musicisti: Alberto Marsico con Kenny Burrell, Bobby Dhuram, Jimmy Witherspoon, Jan Paice, Paul Jeffrey, Sandro Gibellini, Fabrizio Bosso, Gianni Cazzola; Diego Borotti con Franco D’Andrea, John Patitucci, Dado Moroni, Steve Grosmann, Enrico Rava, Barney Kessel; Maxx Furian con Randy Brecker, Jeff Berlin, Franco Battiato, Mike Manieri, Laura Pausini, Mauro Negri, Gigi Ciffarelli; Ellade Bandini con Mina, Phil Wood, Danilo Rea, Lee Konitz, Ray Bryant, Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Franco Ambrosetti, Barney Kessel.
Ma Double Drummers può essere tutto, tranne che un progetto per soli batteristi. È anzi, al contrario, la musica, una e infinita, a essere la sola, vera protagonista della serata, eseguita da due grandi musicisti e protetta da due grandi “amici” batteristi.
L’evento fa parte della programmazione estiva offerta dal Gruppo dei 10 con la rassegna Tutte le Direzioni in Summertime 2017, che ha sempre avuto come culla naturale il mare (al Panama Beach di Porto Garibaldi e Bar Ragno di Comacchio, e da quest’anno anche il Bagno Apollo 72), ma che vede protagonisti inoltre il ristorante Max a Ferrara e il ristorante Spirito di Vigarano Mainarda.
Aperitivo e concerto dalle ore 20.30. Per info e prenotazioni: Bar Ragno, via Cavour 1, Comacchio (Ferrara), 0533.81284, 335.7002223.

BIOGRAFIE

Maxx Furian – Nasce a Milano l’8 novembre 1966. Il suo primo approccio con la batteria avviene all’età di 10 anni, quando inizia a studiare con Enrico Lucchini. Fedele alla tradizione jazz, sviluppa vari percorsi che lo portano a diventare un vero e proprio batterista fusion e a sviluppare una forte personalità, definita da se stesso Batterista dal Groove Liquido, per la rotondezza del suono e per la gestualità dei movimenti. Nel 1993 Maxx si trasferisce a Los Angeles per studiare con Chad Wakerman. Questa esperienza si rivelerà fondamentale per la sua formazione professionale. Si specializza, inoltre, nei groove R&B, jazz e funk. Nel pop ha collaborato con: Laura Pausini, Nek, 883, Max Pezzali, Franco Battiato, Patty Pravo, Fabio Concato, Paola & Chiara, Enzo Jannacci, Rossana Casale, Tosca e Ornella Vanoni. Nel 1992 fonda il jazz trio New Trio One, mentre un’altra spettacolare formazione con cui suona è La Drummeria che vede protagonisti cinque batteristi di grande livello suonare senza altri strumenti. Fonda nel 2010 una formazione a suo nome Maxx Furian Timelin3 e inizia a portare in giro il progetto. Altri recenti progetti sono Andrea Dulbecco Trio, The Thieves e Liquid Places.

Ellade Bandini – All’età di 4 anni riceve come regalo di Natale una piccola batteria giocattolo: da qui comincia il suo interesse verso lo strumento, che continua con alcune lezioni con il maestro Roul Ferretti. A 16 anni cerca di assimilare i principali “trucchi del mestiere” guardando il batterista Giorgio Zanella, mentre la carriera vera e propria inizia l’anno dopo, a 17 anni, suonando a livello professionale con alcune orchestre in sale da ballo e night club di tutta Italia: è in una di queste orchestre, quella del maestro Ugo Orsatti, che Bandini suona per la prima volta con il bassista Ares Tavolazzi. La sua carriera di batterista prosegue suonando per la cantante Carmen Villani, nel gruppo beat Avengers (in cui al basso c’è nuovamente Ares Tavolazzi), dove conosce il giovane pianista e arrangiatore Vince Tempera. Diviene presto un turnista molto richiesto, suonando in alcuni 45 giri di successo di quegli anni, come Io mi fermo qui di Donatello, Viaggio di un poeta e Vendo casa dei Dik Dik, Soleado dei Daniel Sentacruz Ensemble, Rumore di Raffaella Carrà, L’importante è finire e Ancora ancora ancora di Mina. Nel 1969 con Ares Tavolazzi e Vince Tempera forma i The Pleasure Machine ed inizia con loro la collaborazione con Francesco Guccini. Nella sua lunga carriera, Ellade Bandini ha collaborato anche con moltissimi altri musicisti ed artisti italiani: Francesco Guccini, Claudio Lolli, Roberto Vecchioni, Paolo Conte, Fabio Concato, Vinicio Capossela, Fabrizio De André, Angelo Branduardi, Adriano Celentano, Bruno Lauzi, Dik Dik, Equipe 84, Nomadi, solo per citarne alcuni. Dal 1999 fa parte della Drummeria, formata oltre che da Bandini da altri quattro batteristi: Walter Calloni, Max Furian, Christian Meyer e Paolo Pellegatti. Insieme a Mario Arcari e Giorgio Cordini, che come Ellade Bandini furono per molti anni tra i musicisti di Fabrizio De André, ha formato 1000 anni ancora, gruppo col quale inciderà Storia di un Impiegato totalmente riarrangiato da Mario Arcari.

Drink a book, tra omogenitorialità e fecondazione assistita

Da Organizzatori

Circomassimo Arcigay e Arcilesbica vi aspetta presso la Libreria IBS + Libraccio, in piazza Trento e Trieste a Ferrara, per un nuovo notturno letterario a tematica LGBT.
In questa Quindicesima edizione di Drink a Book affrontiamo anche il tema dell’omogenitorialità, e in particolare quello della fecondazione assistita, attraverso il filtro
dell’autoironia.
Venerdì 30 giunio, alle ore 21:30, GIULIA GIANNI presenta il suo nuovo libro
STIAMO TUTTI BENE (La nave di Teseo), nato dall’omonimo blog dell’autrice e in procinto
di diventare una serie televisiva grazie allo zampino dello scrittore e regista IVAN
COTRONEO.
Venite a conoscere la storia di Giulia, della Bionda e della loro decisione di avere un bambino
e di mettere su famiglia.
Giulia e la Bionda sono pronte. Ma il mondo è pronto per loro? E il loro futuro bambino, che
le aspetta su un isolotto magico al largo del quale Giulia passa ogni tanto per dirgli
«Aspettaci! Stiamo arrivando!» riuscirà a traslocare dal mondo dell’immaginazione a quello
della realtà? Quella che ci racconta GIULIA GIANNI è la storia vera di un amore, di una maternità e di
una famiglia felice. Ma non tutte le famiglie felici sono uguali. A guardar bene ci sono diversi
modi di essere felici, diversi modi di essere famiglia, e persino diversi modi di essere genitori.
È vero, però, che questi diversi modi sono molto, molto vicini gli uni agli altri. Perché tutte
le famiglie, e sono tante, sono alla fine uguali. E vanno chiamate famiglie. In tempi in cui si discute, spesso con accanimento, di nuove forme di famiglia – da quella allargata a quella omoparentale –, le “tragicomiche avventure di una famiglia arcobaleno” si rivelano il modo migliore per capire quanti problemi affrontino le coppie omoparentali,
sempre più numerose e alla ricerca di un riconoscimento etico, giuridico e prima di tutto
sociale.
A conversare con l’autrice saranno CRISTINA ZANELLA (Presidente Arcilesbica Ferrara) e
HENRY GALLAMINI (referente Famiglie Arcobaleno Ferrara).
A tutti i partecipanti sarà offerto come di consueto un rinfrescante cocktail di benvenuto.

Hera, considerazioni stagionali sulla politica di tutto l’anno

Da Paolo Giardini

Premessa: si chiama Pubblicità il braccio armato del Sistema su cui è fondata la civiltà dei consumi che sottopone i Cittadini (declassati per legge a subalterni “Consumatori”) a continue offensive, bombardandoli strategicamente di bugie sature di parole come “regalo”, “dono”, “omaggio”, oltre alle insidie dei campi minati tatticamente definiti “sottocosto”, “svendita”, “promozione”, “outlet”. Le ostilità prevedono almeno due campagne all’anno, dette “saldi di fine stagione”, con predisposizione di finti arroccamenti e trincee da far espugnare con soddisfazione ad un esercito di polli.
Tutto ciò senza che nessuno si scandalizzi o gli venga la mosca al naso, nonostante l’evidenza delle regalie fasulle ai clienti, fatte integralmente pagare, subito o in differita, alla clientela stessa. Questa viene ulteriormente turlupinata facendole pagare anche i costi delle réclame che promettono attraenti regali inutili. È la dimostrazione di come sia facile arrivare al tramonto di una civiltà.
Fortunatamente qualche volta si verifica un sussulto di dignità. Inaspettatamente ce n’è stato uno proprio a Ferrara, quando Hera e Comune annunciarono un investimento da 60 euro-milioni per una centrale geotermica e un gruppo di cittadini motivati si ribellò al “dono” di Hera. Perché si erano accorti che si spacciava per geotermia un’estensione del teleriscaldamento cittadino il cui progetto prevedeva localmente grandi caldaie a gas, con svettanti enormi serbatoi di accumulo dell’acqua riscaldata (è tipico dei profondi terreni geotermici la carenza di posto per l’acqua calda, non è vero?). Perciò coralmente espressero pareri negativi, riassumibili nella frase “cà nisciun è fesso”.
Sbalordita dall’inconsueta contestazione, Hera mette in batteria i grossi calibri: nomi televisivi, compari dell’amministrazione, la Sala Estense per catechizzazioni di massa… ma senza risultati: la messinscena è meschinella, inevitabilmente loffia. Ci fu ovviamente un seguito di recriminazioni del Comune, per il gran rifiuto dell’investimento “donato” dalla volpe-Hera al pollaio-Ferrara.
Il verbo “donare” è stato poi riesumato da Hera (multiutility che lasciò il poco redditizio incarico del verde comunale), per un investimento nella remunerativa rete gas.
Evidentemente nelle corde di Hera ci son solo le reti. Per questo, ma soprattutto per l’attuale andamento stagionale, spicca la mancanza di un “dono” anche per la rete dell’acqua potabile!
Anni fa le perdite d’acqua in rete erano valutate al 30%. Significa che in breve gli acquedotti si vuotano anche se nessuno apre i rubinetti; in Comune e in Hera lo sanno, ma in questi anni non abbiamo visto scavi riguardanti la rete d’acqua potabile, solo lavori per teleriscaldamento e gas. Quindi, se la siccità persisterà, lasciando le condotte in pressione resteremo automaticamente senz’acqua. E se per carenza di scorte toglieranno la pressione a tempi alterni, ogni volta che dai rubinetti asciutti tornerà l’acqua usciranno liquami luridi. È complicato far la doccia con le bottiglie di Levissima; anche per i “consumatori” che le ottengono in “promozione”.
È naturale, allora, chiedersi che programmi abbiano i filantropi di Hera e loro compari in Comune: progettare novene affinché i periodi di siccità non coincidano mai con elezioni amministrative? O mettersi a curare gli interessi della città sapendo che coincidono ben poco con quelli di Hera?

Tornano le notti in musica ai piedi dell’Abbazia di Pomposa

Da Organizzatori

Il campanile della millenaria Abbazia di Pomposa illumina anche quest’anno le notti in musica di Cueva Summer Jazz. Dal 7 luglio al 19 agosto gipsy jazz e boogaloo, sonorità brasiliane e musica d’autore, insieme ad una tappa dello straordinario Luca Aquino Jazz Bike Tour, sono i petali della roteante girandola di note organizzata dal Ristorante La Cueva in collaborazione con Jazz Club Ferrara. I sei concerti a ingresso libero vedono il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Codigoro (FE).
Il campanile della millenaria Abbazia di Pomposa illumina anche quest’anno le notti in musica di Cueva Summer Jazz. Dal 7 luglio al 19 agosto gipsy jazz e boogaloo, sonorità brasiliane e musica d’autore, insieme ad una tappa dello straordinario Luca Aquino Jazz Bike Tour, sono i petali della roteante girandola di note organizzata dal Ristorante La Cueva in collaborazione con Jazz Club Ferrara. I sei appuntamenti a ingresso libero vedono il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Codigoro (FE).
Venerdì 7 luglio (ore 19.30) apre la rassegna, in occasione della Notte Rosa, un aperitivo avvolto da sgargianti tonalità carioca in compagnia di Daniella Firpo. Nel proporre i brani e gli arrangiamenti del suo nuovo disco, “Vento di Bahia e nebbia”, l’apprezzata cantautrice, supportata da Daniele Santimone alla chitarra e Roberto Rossi alla batteria e percussioni, intraprenderà un affascinante viaggio sonoro che combina ritmi e colori tipici dell’universo brasiliano con il jazz, in una squisita alternanza di tradizione e innovazione.
Sabato 15 luglio la buona cucina di Cueva e i tesori di arte e storia dell’Abbazia di Pomposa sposano l’essenza dello straordinario Luca Aquino Jazz Bike Tour. In sella alla sua bici, Luca Aquino partirà da Benevento il primo luglio. Porterà con sé pochi oggetti essenziali per raggiungere Oslo in poco più di 40 giorni: la sua tromba e un messaggio di pace ed eco-sostenibilità che si traduce sul palcoscenico di Cueva Summer Jazz (ore 21.30) in “Icaro Solo”, progetto dagli echi audaci del mito, che incarna musicalmente l’impresa del musi-ciclista UNESCO attraverso il solo utilizzo della tromba, insieme a voce e live loop. Il risultato è un momento performativo in cui la musica, nel suo incedere, si modella ai colori e ai i rumori del luogo in un dato, irripetibile, istante, con armonici guizzi e inaspettate improvvisazioni.
Si preannuncia un live straripante di energia quello del Prestige Jazz Quartet in programma per sabato 29 luglio (ore 21.30). Nel manipolare un repertorio composto da brani originali di matrice nu jazz e groove, soul jazz e boogaloo, il trio guidato dal talentuoso sassofonista romagnolo Alessandro Scala – completato da Sam Gambarini all’organo e Marco Frattini alla batteria – si avvale della presenza di un chitarrista straordinario, il londinese Nigel Price, già con James Taylor e David Axelrod.
Sabato 5 agosto (ore 21.30) è tempo di presentare un nuovo progetto, l’omonimo disco d’esordio dei giovanissimi e vitaminici Duck Juice. Un frutto già maturo in cui i cinque musicisti si muovono a perfetto agio tra svariati stili, dal latin al jazz e funk, per confezionare magistralmente il loro personalissimo tributo alla black music. Audacia, tecnica e fantasia sono caratteristiche che derivano dall’ottima preparazione di ogni membro del gruppo che, con trascinante groove, sa coinvolgere il pubblico ad ogni brano.
Il penultimo appuntamento della rassegna è con Vocione (sabato 12 agosto ore 21.30), “spericolato” duo in cui la voce di Marta Raviglia e il trombone di Tony Cattano si confrontano su un imprevedibile terreno di gioco. È la musica, di volta in volta, a suggerire strategie. Nel repertorio del duo, alle composizioni di Tony e Marta, si aggiungono brani presi in prestito dalla tradizione jazzistica e da quella brasiliana, spirituals, ballate rinascimentali, arie barocche e molto altro ancora, il tutto condito da disincanto e brillante ironia.
A chiudere questa settima edizione di Cueva Summer Jazz saranno (sabato 19 agosto ore 21.30) gli arrangiamenti freschi e coraggiosi del Minor Swing Quintet che, spinto dall’amore per il gipsy jazz, ma desideroso di creare un proprio sound, ha saputo sfruttare l’eterogeneità della band per rinnovare il genere.
Cena a buffet partire dalle ore 20:00. Tranne ove diversamente indicato i concerti iniziano alle ore 21:30. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno all’interno del ristorante. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto.