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Giorno: 5 Giugno 2017

La newsletter del 5 giugno 2017

 

La newsletter del 5 giugno 2017

CRONACACOMUNE

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – Il 6 e 7 giugno chiusa al transito via Bardellini

Al via la ripavimentazione di un tratto di via Beethoven

05-06-2017

Inizieranno nella mattina di martedì 6 giugno 2017 e proseguiranno fino al tardo pomeriggio di mercoledì 7 giugno i lavori, programmati dal Comune di Ferrara, per la ripavimentazione del tratto di via Beethoven compreso tra via Tassoni e via Bologna. Il transito resterà comunque sempre garantito in entrambi i sensi di marcia.
Sarà invece chiusa al transito veicolare la via Bardellini.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – ‘Letture furiose’ martedì 6 giugno alle 17 nella sala Agnelli

Boiardo, Ariosto e Tasso, tre poeti a confronto

05-06-2017

E’ in programma per martedì 6 giugno alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara) il nuovo appuntamento con il ciclo di ‘Letture furiose’ a cura di Ruben Garbellini e Cinzia Vaccari. Prima della chiusura estiva degli incontri all’insegna dello ‘slow reading’ tratte dall”Orlando furioso’, iniziati lo scorso marzo, si farà un breve excursus tra i poemi di Boiardo, Ariosto e Tasso per comprendere le similitudini e le divergenze tra loro. Come di consueto l’incontro sarà introdotto e coordinato da Francesca Mariotti, presidente dell’Associazione culturale Olimpia Morata, promotrice della rassegna di slow reading. Il ciclo ha il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact.

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 7 giugno alle 12 nella sala del Consiglio provinciale del Castello estense

Presentazione del progetto complessivo relativo al Palaspecchi

05-06-2017

Mercoledì 7 giugno 2017 alle 12 nella sala del Consiglio provinciale del Castello estense verrà illustrato il progetto complessivo relativo al Palaspecchi, i cui lavori di ristrutturazione hanno preso avvio lunedì 5 giugno.

All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessora comunale all’Urbanistica Roberta Fusari e i soci del Fondo Ferrara social housing (Investire sgr, CdPInvestimenti sgr, Intercantieri Vittadello Spa, Ferrara 2007spa e Acer Ferrara).

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 7 giugno alle 17 all’Auditorium della sala di Barco a Ferrara

Incontro con l’autore del libro “Cogito ergo Suv”, guida semiseria alla filosofia del volante

05-06-2017

Mercoledì 7 giugno 2017 alle 17 all’Auditorium della Biblioteca Giorgio Bassani, via G. Grosoli 42 (zona Barco) a Ferrara verrà presentato il libro “Cogito ergo Suv” di Carlo Mantovani, guida semiseria alla filosofia del volante.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Andrebbe scritto sulla carta d’identità: automobilista. Perché, al di là della foto e dei dati anagrafici – e naturalmente della multa sotto il parabrezza, di fronte a cui è inevitabile andar fuori di sé – seduti al volante siamo davvero noi stessi. Inebriati dall’illusione di anonimato che offre l’abitacolo, appena indossiamo quella sorta di esoscheletro a motore che è l’automobile ci trasformiamo. Un po’ come i lupi mannari: con la differenza che a loro serve la luna piena, all’automobilista basta che di pieno ci sia il serbatoio. Dal maschio alfa, al maschio Alfa Romeo. Allacciando le cinture, ci liberiamo da titoli, ruoli, maschere e finzioni. E ci mostriamo per come realmente siamo: prepotenti o ansiosi, cinici o vendicativi, pavidi o esibizionisti. Se dietro a quella immagine rispettabile da buon padre di famiglia si nasconde un mezzo esaltato, se sotto il tailleur impeccabile si cela un’amazzone della strada, state sicuri che quando guidate si nota benissimo. Sperando, però, che la targa si noti meno e nessuno chiami la Stradale.
Si intitola Cogito ergo Suv la guida semiseria del giornalista, scrittore e vignettista modenese Carlo Mantovani (edita i Robin&Sons), composta da introduzione, 20 capitoli per descrivere i vari personaggi della strada e tante vignette a corredo realizzate dallo stesso autore, che per la Nuova cura la rubrica del venerdì “Le radici del gusto”, abbinando le piante storiche del Ferrarese alla gastronomia.

Carlo Mantovani è un giorn-artista: cioè un giornalista creativo, devoto seguace del pensiero divergente, che scrive e disegna per riviste, quotidiani e pagine web. Nato tra le nebbie della bassa modenese, è diventato automobilista nel 1986: questo libro arriva dopo trent’anni ininterrotti di patente, durante i quali ha tenuto le mani sul volante e gli occhi, ovviamente, sugli automobilisti. Ha curato la rubrica “Le radici del gusto” per il quotidiano “La Nuova Ferrara”.

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

SCUOLA E URBANISTICA – Mercoledì 7 giugno alle 10 nella sala Zanotti in Municipio

Gli studenti del Dosso Dossi presentano il loro progetto ‘StoryMapping’

05-06-2017

Mercoledì 7 giugno alle 10 nella sala Zanotti della residenza municipale di Ferrara (piazza Municipio 2) gli studenti della classe 5a E del liceo artistico ‘Dosso Dossi’ di Ferrara presenteranno gli esiti del progetto ‘Story.Mapping’, condotto nel corso di quest’ultimo anno scolastico, con la realizzazione di cinque nuove mappe alla scoperta di itinerari particolari nel centro storico cittadino. Saranno presenti all’incontro anche le docenti Federica Zabarri e Erika Latini che hanno coordinato la classe nell’esecuzione del progetto, oltre all’assessore comunale all’Urbanistica Roberta Fusari, al responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune Francesco Scafuri, alla local manager Instagram Barbara Lunghi, al direttore di ‘ListoneMag’ Eugenio Ciccone e a Giulia Bonora e Daniele De Rosa della cooperativa Alpaca Project, che hanno supportato la realizzazione dell’iniziativa.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.

3.a COMMISSIONE CONSILIARE – Convocata per martedì 6 giugno alle 15.30 in sala Zanotti

Esame del piano urbanistico comunale e del permesso per lavori di adeguamento dello stadio

05-06-2017

La 3 .a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Fiorentini – si riunirà martedì 6 giugno alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale per l’esame delle delibere:  – “Piano Urbanistico Comunale/Adozione del 2° Piano operativo comunale e di variante alla classificazione acustica”, – “Autorizzazione al rilascio di permesso di costruire in deroga alle norme del RUE vigente richiesto in data 20/04/2017 da Mattioli Walter, legale rappresentante della Soc, SPAL 2013 srl per lavori di adeguamento dello Stadio Comunale ‘Paolo Mazza’ alle nuove prescrizioni di sicurezza, quarto stralcio – Ferrara – corso Piave 28”.
A relazionare sarà l’assessora all’Urbanistica Roberta Fusari.

SCUOLA E RICERCHE STORICHE – Presentato il progetto delle classi 1a E e 1a G della scuola Dante Alighieri

‘Biagio Rossetti 2.0’: l’architetto di corte travestito in chiave ‘swag’ dagli studenti

05-06-2017

Come racconterebbe Palazzo Schifanoia uno studente di 11 anni a un suo coetaneo? Con un linguaggio “swag”, cioè sintetico, spontaneo, magari anche accattivante e divertente. Mettendo ad esempio in luce che gli Estensi erano ventenni che amavano il divertimento e la bella vita, tanto da costruire un intero palazzo per “schifare la noia”. Proprio come farebbero, avendone le possibilità, i ventenni di oggi.

É partito da questa riflessione il progetto “Biagio Rossetti 2.0”, realizzato dagli studenti delle classi 1a E e 1a G della Scuola Media “Dante Alighieri” di Ferrara, coordinati dalle docenti Maria Livia Brunelli, Daniela Lucianetti e Cristina Venturi, con la collaborazione delle docenti di inglese e tedesco Rosarita Sansoni Baldi e Celeste Ramieri, che è stato presentato oggi, lunedì 5 giugno nella residenza municipale di Ferrara. All’incontro erano presenti anche il responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche comunale Francesco Scafuri, il docente UniBo e presidente del Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni rossettiane Francesco Ceccarelli, il docente dell’Università di Ferrara Marco Bertozzi e il dirigente scolastico Massimiliano Urbinati.

Si tratta di una mappatura, inserita su Google Maps, dei principali edifici del grande architetto estense che progettò l’Addizione Erculea: ogni edificio é stato descritto in una didascalia di una decina di righe in un linguaggio indirizzato ad un target adolescenziale. Tutte le didascalie sono state tradotte anche in inglese e tedesco e arricchite con video d’animazione realizzati con la app “Morfo” a  partire da foto scattate agli studenti, poi modificate per trasformare gli stessi studenti in personaggi della corte estense parlanti, che raccontano la propria vita.

L’idea è nata in occasione del Cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti, a partire dalla constatazione che la figura di questo architetto innovativo e geniale non è ancora conosciuta internazionalmente come dovrebbe. Gli studenti hanno dato il loro piccolo contributo a questa complessa operazione.

Hanno collaborato al progetto l’architetto Carlo Bassi e Marco Bertozzi, che ha raccontato agli studenti in maniera divertente gli affreschi di Palazzo Schifanoia, esperienza nata da un suo intervento a Rai Gulp.

Tutto è nato dal video sul  Museo Archeologico Nazionale di Ferrara realizzato da due studenti dodicenni della stessa scuola che hanno deciso di imitare i famosi youtuber “iPantellas” creando i “iDantellas” (ispirati dal nome della loro scuola), ideando le sceneggiature e predisponendo il montaggio del video con l’aiuto del padre di uno degli alunni.

Recentemente il loro interessante lavoro, che ha ricevuto il plauso del sindaco Tiziano Tagliani, è stato al centro di un articolo della rivista Siti Unesco ed è stato postato su facebook e YouTube, riscuotendo fin da subito un notevole successo, tanto da meritare di essere esposto nello stand del Ministero dei Beni Culturali al Salone del Restauro di Ferrara del marzo scorso. Il video è visibile sul sito della scuola Dante Alighieri e sul portale dell’Icom Emilia Romagna, e, notizia recentissima, gli originali “iPantellas” hanno commentato il video degli studenti complimentandosi per il lavoro svolto scrivendo su Youtube “Ahahah grandi iDantellas!!!!!”.

Ma i “iDantellas” non si sono fermati alla realizzazione del primo video: sotto la direzione della professoressa Brunelli ne hanno poi realizzato altri due, uno sulla visita ad ArteFiera accompagnati dalla loro insegnante, e uno sulle principali attrazioni turistiche di Ferrara.
La mappatura che è stata presentata in anteprima oggi é stata possibile anche grazie ad una recente lezione svolta nella scuola dal responsabile dell’ufficio comunale Ricerche Storiche Francesco Scafuri.

Biagio Rossetti fu sepolto nel settembre 1516 proprio a lato della scuola Dante Alighieri in via Camposabbionario, dove un tempo si trovava la Chiesa di Sant’Andrea (oggi ridotta a rudere), in una tomba scomparsa nel XIX secolo. Da lì l’idea del progetto, nata da uno scambio di battute tra la docente  Brunelli e il dirigente Massimilino Urbinati il 16 settembre dell’anno scorso, casualmente proprio il giorno in cui ricorreva il cinquecentenario della morte dell’architetto che aspetta di essere riscoperto a livello internazionale.

L’iniziativa si svolge sotto l’egida del Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti, di cui Francesco Ceccarelli è Presidente, e con la collaborazione dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, tramite il Servizio Beni Monumentali del Comune.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

CULTURA – Fino a domenica 18 giugno alla Galleria del Carbone di Ferrara

“Ricerche di cielo”: in mostra le opere di Laura Zampini

05-06-2017

Da sabato 3 a domenica 18 giugno 2017 la mostra “Ricerche di cielo” con le opere a tecnica mista su carta di Laura Zampini alla Galleria del Carbone, vicolo del Carbone 18/a a Ferrara. La rassegna ha il patrocinio del Comune di Ferrara ed è visitabile sabato e festivi ore 11-12.30 e 17-20 e dal martedì al venerdì 17-20. Fino a domenica 18 giugno 2017. Ingresso libero.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Laura Zampini, figlia d’arte, vive a Ferrara. Nasce nel ’58 a Occhiobello, è diplomata in restauro dipinti e dorature a Firenze. Ha frequentato corsi di ceramica e pittura, tra cui la scuola di nudo presso l’Accademia di belle arti di Firenze. La sua passione creativa per la pittura e l’arredamento la porta alla realizzazione di opere che esprimono questi due ambiti. La sua pittura esprime una visione di grande interiorità: la si può definire una ‘pittura evocativa’ che si avvale di un’instancabile ricerca tecnica e materica.

“Ricerche di cielo” di Marcello Darbo
“Osservo i lavori di Laura Zampini nel suo studio. Ascolto le parole della poetica che li sorregge, li completa e dà loro senso compiuto. Il silenzio contemplativo può ora donare allo sguardo una percezione profonda. La forza di questi cieli brumosi che aleggiano sull’acqua del Grande Fiume è insieme potente, protettiva e schiva. La tecnica pittorica è pulita e complessa, sia nei lavori che pretendono spazio, sia in quelli dipinti con pochi gesti e segni di primo acchito. Nei primi c’è la necessaria spinta narcisistica di creare ciò che la mente vuole, nei secondi c’è, a contraltare, l’umiltà dell’Artista che si ferma di fronte ad un’armonia inaspettata e già compiuta, che lo stupisce e gli intima di fermarsi. Si ricerca il mistero nel Nero e ci si riposa nella Luce, in questi cieli che, come ogni lavoro pittorico di valore, offrono a chi guarda intuizioni estetiche e impressioni di realtà concreta a più livelli, lasciando libertà di godere del tutto, come del particolare. L’inconscio di chi guarda viene sbattuto come un lenzuolo e sensazioni antiche e ancestrali emergono, fondendosi in una percezione che è emotiva, razionale e indefinibile allo stesso tempo. C’è una ricerca disperata e rabbiosa di Bello, un’indagine dolorosa e dolce in questi lavori. C’è il furioso tentativo di ricreare la Visione infantile e serena dei cieli che la mamma le mostrava sugli argini del Po quando disegnava. Tutto qui è riflesso di cieli specchiati nell’acqua, riflesso di sguardi specchiati uno nell’altro, riflesso di istanti di assoluta gioia, custoditi nel cuore di una bimba innamorata della mamma, ora finalmente condivisi con noi”.

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 43/2017

ALLERTA CODICE GIALLO PER CRITICITA’ IDRAULICA E IDROGEOLOGICA-TEMPORALI

05-06-2017

L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha emesso l’allerta 43/2017.

Livello di criticità idraulica e idrogeologica per temporali, codice Giallo

Dalle ore 12.00 del 05/07/2017 alle ore 00.00 del 07/06/2017 è previsto il passaggio della parte meridionale di una saccatura atlantica, seguita da aria più fredda determinerà instabilità sul nostro territorio con possibilità di temporali più probabili nelle ore pomeridiane di oggi 5 giugno e domani 6 giugno

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati 

GIOVANI ARTISTI – Entro venerdì 30 giugno 2017 le adesioni per la selezione nazionale di soggiorno e lavoro a Milano

Via al progetto di residenze per giovani artisti

05-06-2017

“Engage” è un progetto nazionale di residenze per giovani artisti a cui è possibile partecipare presentando la propria candidatura entro venerdì 30 giugno 2017 a: archivio@viafarini.org.
A segnalarlo è l’Ufficio Giovani Artisti a cui è possibile rivolgersi per informazioni a: Ufficio Giovani Artisti del Comune di Ferrara, viale Alfonso d’Este 17, Ferrara, tel. 0532 744643, email artisti@comune.fe.it.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
“ENGAGE. Public School for Social Engagement in Artistic Research” è un programma di formazione e ricerca, a cura di Viafarini in collaborazione con BASE Milano, rivolto ad artisti italiani ed internazionali, invitati per un periodo di residenza e lavoro a Milano fra il 9 e il 20 ottobre, in dialogo con mediatori sociali e creativi locali, con l’obiettivo di sperimentare modalità innovative di interazione della ricerca artistica e della sfera sociale nello spazio cittadino.
ENGAGE prende la forma della “public school”, modello già sperimentato a livello internazionale, basato sull’interazione orizzontale e non gerarchica tra artista, mediatore culturale e comunità, favorendo la partecipazione delle comunità alla progettazione del proprio spazio di vita, collaborando nella formazione di relazioni, processi e nuovi saperi. ENGAGE si inquadra nel ruolo dell’artista come driver per l’innovazione sociale e le pratiche socialmente impegnate, in grado di favorire il dialogo, la comprensione e l’inclusione sociale reciproca fra comunità culturali eterogenee a livello europeo.
La “public school” coinvolgerà 10 artisti che abbiano una reale volontà e capacità di sperimentare e produrre impatto nel contesto sociale, come di produrre visioni che abbiano una ripercussione nell’immaginario collettivo. Si cercano artisti le cui pratiche siano legate al territorio e impegnate nella lettura dei cambiamenti in atto dal punto di vista sociale, politico, antropologico ed economico/imprenditoriale. La selezione terrà conto della capacità dell’artista di promuovere la comunicazione in campi diversi del sapere: dalla scienza alla religione, dall’economia alla politica, così da superare l’autoreferenzialità del sistema dell’arte, verso la creazione di modelli alternativi di azione pubblica.
Il progetto mira a creare nuove strategie per aumentare la visibilità e intervenire sulle questioni legate al dialogo interculturale e alle dinamiche di esclusione e vulnerabilità sociale nel tessuto urbano, quali: gender oppression; razzismo e xenofobia; discriminazione e oppressione basate sull’appartenenza religiosa.
ENGAGE copre i costi per la sistemazione, il cibo ed il costo per la partecipazione al workshop attraverso borse di finanziamento dedicate. Fra ottobre e novembre 2017, gli artisti elaborano delle proposte per interventi artistici da realizzarsi a Milano, seguendo i bisogni espressi dalle comunità locali durante il workshop. Fra dicembre 2017 e aprile 2018, ENGAGE valuta la fattibilità della produzione delle diverse proposte ricevute. A maggio 2018, tutti gli interventi e le proposte raccolte rientreranno nel progetto espositivo che sarà realizzato negli spazi di BASE, a Milano.
Per ulteriori informazioni e per confermare il proprio interesse, occorre scrivere, allegando documentazione sulla propria ricerca e il proprio lavoro, a: archivio@viafarini.org.
Scadenza per le candidature: 30 giugno 2017

(A cura dell’Ufficio Giovani Artisti del Comune di Ferrara)

CONSEGNA AUTO – Giovedì 8 giugno alle 15 in piazza Castello da parte dell’azienda Cavour1 srl di Ferrara

Un’auto ecologica di rappresentanza per il Comune di Ferrara grazie ad un contratto di comodato d’uso gratuito

05-06-2017

La concessionaria Cavour1 srl di Ferrara consegnerà al Comune, in comodato d’uso gratuito, un’autovettura Volvo V60 che sarà impiegata per gli spostamenti istituzionali del sindaco e degli altri amministratori.
Continuando nell’impegno di riduzione delle spese di rappresentanza si è provveduto a verificare la disponibilità e l’interesse sul mercato di soggetti economici disposti a fornire un’auto idonea al servizio di rappresentanza mediante la stipula di un contratto di comodato d’uso gratuito.
A seguito di un apposito avviso pubblico e relativo schema contrattuale è pervenuta la proposta della ditta Cavour1 srl di Ferrara la quale ha offerto un’autovettura Volvo V60 per la durata di 12 mesi e l’unico onere nelle spese di gestione ordinaria (carburante e eventuali riparazioni per fatto del comodatario).
Le chiavi saranno affidate al sindaco Tagliani da Luca Lunghini, titolare della concessionaria Cavour1, che ha affermato:
Sono lieto di consegnare al Sindaco Tagliani questa Volvo V60 Ibrida simbolo della mobilità del futuro, che gli permetterà di muoversi in città in modalità completamente elettrica contribuendo così in prima persona agli ambiziosi obiettivi di riduzione di CO2
Ringrazio, a nome di tutta l’Amministrazione, Luca Lunghini – ha detto il sindaco Taglianititolare di un’impresa importante sul nostro territorio che promuove modelli di mobilità sostenibile a basso impatto ambientale e che, con senso civico, ha dato dimostrazione di sensibilità ed attenzione sul tema della riduzione dei consumi e delle emissioni per una Ferrara più green.

La consegna della macchina avverrà in piazza Castello giovedì 8 giugno alle 15.

 

(comunicazione a cura della portavoce del Sindaco di Ferrara)

INCONTRO PUBBLICO – Martedì 6 giugno alle 11.30 nella sala dell’Arengo del Municipio

La sezione ferrarese di Italia Nostra premia la classe vincitrice del concorso nazionale “Le pietre e i Cittadini”

05-06-2017

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Martedì 6 giugno 2017 alle 11.30, nella sala dell’Arengo del Municipio di Ferrara, la sezione di Italia Nostra di Ferrara organizza un incontro aperto al pubblico per conferire un riconoscimento alla classe III E dell’Istituto Comprensivo “Alda Costa”, plesso “Matteo Maria Boiardo”, di Ferrara vincitrice per l’anno scolastico 2016-2017 del concorso nazionale “Le pietre e i Cittadini” indetto da Italia Nostra con il lavoro “La darsena che vorrei. Esperienze di cittadinanza attiva sul Po di Volano a Ferrara”, dopo la premiazione ufficiale già avvenuta a Roma,

Interverrà l’assessora comunale all’Urbanistica Roberta Fusari.

Il concorso, nell’ambito del protocollo d’intesa MIUR e Italia Nostra, propone alle scuole di focalizzare le attività didattiche curricolari e quelle integrative sul tema “Le pietre e i cittadini”, secondo il procedimento ricerca-azione. Intende promuovere la consapevolezza delle caratteristiche del territorio e del patrimonio culturale ad esso afferente e collaborare alla elaborazione e realizzazione di progetti da proporre nel territorio di appartenenza, favorendo il dialogo fra docenti, studenti e genitori anche attraverso la formazione di unità didattiche di apprendimento interdisciplinari.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il video prodotto nell’ambito della ricerca.

“Voghiera in tavola – il cibo in piazza”

Da Ascom Ferrara

300 posti in un grande ristorante a cielo aperto nel centro storico di Voghiera: nelle giornate di domenica 11 e lunedì 12 giugno le specialità eno gastronomiche della ristorazione tradizionale – con sei operatori – del territorio comunale (e non solo) saranno nella centralissima piazza Don A. Crepaldi e lungo la via Giovanni XX
E’ questa la sintesi gustosa della quinta edizione del progetto “Voghiera in tavola – il cibo scende in piazza” realizzato grazie ai finanziamenti della legge regionale (41/97) che sostengono “Interventi nel settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori della rete distributiva.
Il primo cittadino Chiara Cavicchi spiega: “In questa edizione ci sono aspetti come dire tradizionali ed altri potenziati dal punto di vista del marketing e dell’adesione delle attività commerciali. Ciò che rimane vincente è il fulcro del progetto, finanziato dalla Regione, che vede il pieno coinvolgimento degli operatori economici (ristorazione e commercio) nella valorizzazione del centro storico come centro commerciale naturale”
Un progetto nato nel 2013 quando la Pro Loco Voghiera ideò un format di serata basato sulla collaborazione con i commercianti del territorio per trasformare, anche se solo per una giornata, la piazza in un ristorante a cielo aperto durante la tradizionale festa di Sant’Antonio, patrono di Voghiera. “Si tratta di un proficuo esempio di collaborazione Pubblico e privato e volontariato – commenta Annalisa Sireus vicepresidente dell’associazione – e Voghiera in tavola è proprio la sintesi di questo spirito collaborativo che serve a promuovere la nostra comunità in questa occasione e per i prossimi appuntamenti”. Per la 5° Edizione – quella 2017 – grazie alla intervento di Comune Voghiera ed Ascom Confcommercio …l’evento fa il bis: “E’ davvero un formato interessante – considera Davide Urbandirettore generale dell’associazione di categoria – è una festa popolare che coinvolge e valorizza la città attraverso il lavoro di una sua componente fondamentale come la ristorazione tradizionale e gli operatori commerciali, coordinati in uno sforzo comune Un’occasione per creare un evento di turismo enogastronomico di grande qualità”. Mentre Mauro Bondandini,presidente di Ascom Portomaggiore conclude con una felice sintesi: “Le nostre radici identitarie sono nei centri storici e in questi dobbiamo operare”.
Si potranno degustare prelibatezze della gastronomia locale preparate dagli chef del territorio unendo alle gioie del palato anche la possibilità di fare shopping con un concreto coinvolgimento (con una scontistica dedicata a chi si presenta con lo scontrino di Voghiera in tavola) così degli esercizi commerciali di vicinato (una quindicina) non appartenenti al solo settore della ristorazione. Un modo nuovo di promuovere e valorizzare…insomma da leccarsi i baffi.
In allegato i menù proposti dagli operatori coinvolti e la foto della conferenza stampa odierna.

L’artista giardiniere, primo incontro con Claude Monet

Da Organizzatori

Ferrara Off celebra la bella stagione dedicando tre appuntamenti alla relazione tra pittura e costruzione del paesaggio, declinato nella sua prospettiva più intima e stupefacente, quella del giardino. Il ciclo – intitolato “L’artista giardiniere” – verrà curato in collaborazione con l’associazione Rrose Sélavy dall’architetto Giovanna Mattioli, esperta conoscitrice dell’arte moderna oltre che talentuosa garden designer.
Il primo dei tre incontri – a ingresso libero – si svolgerà domenica 11 giugno alle 18 e sarà dedicato a Claude Monet. Seguiranno domenica 18 e 25 giugno – alla stessa ora – gli approfondimenti dedicati a Joaquín Sorolla e a Emil Nolde.
«Il giardino è un’area definita da un recinto reale o immaginario – spiega Giovanna Mattioli -, al cui interno un giardiniere esprime la sua idea di natura bella. È un progetto, è un’opera dell’ingegno e del lavoro umano, non esistono giardini spontanei; la natura segue altre regole e quando il giardiniere non c’è più si riprende il terreno che le era stato sottratto. La bellezza del giardino è effimera, per questo è interessante scoprire com’erano gli spazi che l’arte ha reso immortali, rappresentati e ricordati attraverso i dipinti, i film, i romanzi o le poesie. Per quanto tantissimo sia già stato detto e scritto sullo splendido giardino che Monet ha creato presso la dimora di Giverny, non si può che cominciare da lì. L’artista, tra i fondatori dell’impressionismo francese, ha sempre dichiarato di essere una nullità in qualsiasi cosa tranne che nella pittura e nel giardinaggio: due passioni che si sono intrecciate nel corso della sua lunga vita. Nelle sue tele ritroviamo i giardini delle case in affitto, coltivati e persi, i giardini delle città e dei luoghi visitati, in una lunga galleria di opere rivoluzionarie che si è concretizza nella straordinaria e celebre esperienza di Giverny».
Il ciclo di incontri è stato organizzato in continuità con la performance artistica “ControNatura”, realizzata dal pittore parmense Giacomo Cossio domenica 14 maggio, in occasione del festival Interno Verde, organizzato dall’associazione Ilturco. La manifestazione – che ha eccezionalmente aperto 50 giardini segreti del centro storico estense – si è conclusa negli spazi di Ferrara Off con un intervento decisamente originale: Cossio ha verniciato con un compressore un gruppo di piante donate al teatro dal suo pubblico più affezionato, trasformandolo in una selva monocroma, sintetica e lucida. Le piante – completamente ricoperte di smalto color fucsia – si trovano tuttora a teatro, curate e monitorate: «alcune moriranno – spiega il pittore – ma la maggior parte incredibilmente continuerà a vivere, fiorendo e germogliando, lasciando indietro come un residuo la parte intaccata dallo smalto, quasi fosse pelle morta».
«Gli spettatori hanno assistito a un’operazione dirompente, di grande suggestione visiva, fortemente provocatoria – spiega Giulio Costa, direttore artistico del teatro -. Per questo abbiamo voluto abbinare a quell’intervento una serie di appuntamenti dedicati al rapporto tra arte e natura, per contestualizzare la performance in una tradizione più ampia e complessa».

Venerdì 9 giugno al CDD

Da Organizzatori

In questa nuova raccolta poetica Anna Santoro rivisita temi e figure che le sono propri, come testimonia la scelta di includervi alcune poesie da raccolte precedenti. Santoro non è un’autrice concettualmente astratta, ma onora la qualità di un pensiero critico in evoluzione, un pensiero a rischio, in dialogo col presente ma senza essere succube dei tempi in maniera acritica. La “Quinta Stagione” implicata in questo volume, oltre ad essere denotata nel titolo, si rivela la stagione distopica del doloroso e inaspettato presente, un presente che trasforma il suono della poesia.
Anna Santoro, poeta e scrittrice, è una femminista, impegnata in battaglie culturali, civili e politiche. È stata presidente dell’associazione culturale l’Araba Felice e socia fondatrice della società delle letterate. Ha pubblicato i primi cataloghi sulle scritture femminili in Italia e saggi fondamentali sulle scrittrici italiane di Otto e Novecento. Ha realizzato manifestazioni di poesia, lettura ad alta voce, carovane di poesia e musica e presentato proposte didattiche per le scuole.

Concerti finali. Quattro serate con le esecuzioni degli allievi

Da Organizzatori

Palazzo Bonacossi, Ferrara,domani 6, 8, 13 e 15 giugno

Quattro concerti, proposti dai migliori allievi del Conservatorio di Ferrara, in orario serale. Da martedì 6 giugno (proseguendo poi l’8, il 13 e il 15 giugno) alle 20.30 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5, Ferrara) si terranno infatti le esecuzioni concertistiche di fine anno accademico, aperte gratuitamente alla cittadinanza.
Il programma della serata di domani, coinvolgerà la scuola di Violoncello, Pianoforte, Arpa, Musica da camera, Sassofono, Violino Musica d’Insieme Fiati: con musiche tratte dalle composizioni di Johannes Brahms, Robert Schumann, Jacques De La Presle, Vincenzo Bellini, da Ryo Noda, Federico Garcia Lorca, Claude Debussy, Felix Mendelssohn, György Ligeti.

La Biosfera Delta Po incontra gli operatori del turismo

Da Organizzatori

Il 7 giugno a Comacchio. Si replica il 14 giugno a Mesola

Il riconoscimento UNESCO di Riserva di Biosfera attribuito al Delta del Po costituisce una grande opportunità per lo sviluppo del turismo: per questo la Riserva di Biosfera del Delta del Po in collaborazione con il Consorzio Visit Ferrara ha organizzato un incontro di due ore dedicato a operatori turistici, guide turistiche ed escursionistiche, IAT e associazioni di promozione turistica, replicandolo in due date per coinvolgere il più ampio numero di persone possibile.
Mercoledì 7 giugno, dalle 10.00 alle 12.00, presso Manifattura dei Marinati, Corso G. Mazzini, 200 – Comacchio
Mercoledì 14 giugno, dalle 10.00 alle 12.00, presso Biblioteca comunale, via Mazzini, 16 – Mesola

Premiazione giochi matematici

Da Liceo Ariosto Ferrara

Nella mattinata del 5 giugno 2017, hanno luogo al Liceo Ariosto, alla presenza della Dirigente e dei Docenti referenti, le premiazioni degli studenti che, nel corso dell’anno, si sono distinti per i loro ottimi risultati in varie competizioni scientifiche e tecnologiche, interne all’istituto o promosse da enti culturali esterni. Potranno innanzitutto ricevere il meritato riconoscimento i ragazzi e le ragazze classificatisi ai primi posti nei Giochi Matematici, nelle Olimpiadi della Fisica e nei Giochi di Anacleto. Si tratta di:
Billi Massimiliano e Makoui Federica di 1S; Menegatti Emma di 1M,Cavazzini Agnese e Quarta Giorgia di 1M,Balboni Luca e Bellagamba Sebastiano di 2S,Buzzoni Marcello , Ferraresi Simone e Formaggi Lorenzo di 4S,Lombardi Lorenzo, Rivaroli Elena e Cappelli Pietro di 4M,Pivelli Filippo, Bolzonaro Alessia, Tartaglione Andrea e Soffritti Francesca di 5M,Saletti Giacomo di 5N.
Verrà dato un meritato riconoscimento anche al gruppo di studenti
Venturoli Elisa, Contoli Carlotta, Sita Asia e Lussetich Tommaso di 4S,Mohammad Shahzeb, Di Pietro Matteo, Banu Evelina, Cioaca Stefania Madalina e Musiu Gioia di 5M,Mohammad Shahmir, Corallo Annalea di 2M che hanno coordinato le attività della Festa del Pi Greco 2017, un vero successo di partecipazione delle scuole medie della provincia.

Inoltre sono stati premiati alcuni studenti dell’ultimo anno, che si sono distinti per le loro produzioni multimediali, in particolare per la serie di video riguardante il Liceo, sceneggiati e girati con un ampio “cast” di studenti e l’utilizzo di un drone per le riprese. I registi, Giacomo Gamboni e Mohammad Shahzeb, insieme ai loro compagni, hanno potuto realizzare un prodotto davvero bello e originale, grazie anche alla guida del giornalista e regista RAI Simone Marchi e del dottor Bigoni, che ha messo a disposizione della scuola il proprio drone.
Vive congratulazioni, in particolare, per la sua condotta meritoria, per l’entusiasmo, la generosità e l’intenso impegno, all’alunno Shahzeb Mohammad, 5^M indirizzo scientifico, che, oltre a portare avanti l’ordinario studio impegnativo del quinto anno, è riuscito a conquistare ben due premi prestigiosi nel corso dell’anno: il primo premio del concorso nazionale TEDxYouth@Bologna 2016 (http://www.tedxyouthbologna.com , oltre 400 partecipanti, bandito per studenti delle scuole superiori italiane), con un video e un talk nella categoria “Tecnologia” (ottobre/novembre 2016), incentrati sull’importanza dell’uso della tecnologia per apprendere e per comunicare e sulla necessità di rendere possibile l’accesso ai computer e alla rete Internet a tutte le persone nel mondo. Un altro primo premio gli ha fruttato la partecipazione all’Hackathon “CARS FOR MILLENIALS” a Roma (Febbraio 2017; https://medium.com/university-it/la-scuola-ed-i-talenti-nascosti-f625dd47a9ec#.a4z9rvi03 ), per la progettazione e realizzazione, in sole 24 ore, con altri cinque studenti italiani, di un prototipo di App di car sharing, presto pubblicata su App Store e Play Store. Grazie al risultato conseguito a TEDxYOUTH Bologna, lo studente potrà effettuare gratuitamente uno stage presso l’ente sponsor della categoria di concorso, mentre il Liceo Ariosto può beneficiare dell’accredito di due buoni, rispettivamente del valore di 500 e 200 euro, per l’acquisto di materiale didattico.
L’evento al Liceo ha chiuso un anno particolarmente positivo per i risultati raggiunti da questi ragazzi, che vanno doverosamente valorizzati, per la loro passione, l’interesse, la dedizione… e i loro sogni: queste vittorie sono state possibili anche perché i loro lavori, spesso complessi e laboriosi, sono stati fortemente condivise con i docenti, che credono fortemente in loro e li sostengono con professionalità per aiutarli a progettare il loro futuro.

La Cna piange la scomparsa di Pier Gianni Cornacchini per lunghi anni tra i dirigenti dell’Associazione e fondatore della navetta Bus & Fly

Da Cna Ferrara

La scomparsa di Pier Gianni Cornacchini, titolare della Corbus Viaggi di Pilastri nonché stimato imprenditore, conosciuto non solo nella nostra provincia, rappresenta un grave lutto anche per la nostra Associazione che, per anni, lo ha avuto tra i propri dirigenti. Parte integrante di Cna fin dalla costituzione della sua azienda, Pier Gianni Cornacchini ha ricoperto, per oltre vent’anni, l’incarico di referente dell’Associazione provinciale Cna Trasporto Persone ed è stato, inoltre, presidente dell’Associazione di tale settore in Emilia Romagna.
La sua capacità manageriale ne ha fatto un imprenditore di successo, proteso ad allargare la propria attività oltre i confini della provincia, ma la sua intuizione più felice è probabilmente l’istituzione della navetta di collegamento tra Ferrara e l’aeroporto Marconi di Bologna, Bus & Fly. Dopo aver a lungo voluto e preparato questa impresa, riuscì finalmente a dare vita a “Bus & Fly” alla fine del 2011, grazie alla sinergia pubblico – privato, nella quale ha fortemente creduto l’assessore provinciale al Turismo dell’epoca Davide Bellotti, attuale presidente provinciale di Cna.
La realizzazione di un’impresa importante e innovativa per il territorio, densa di potenzialità per lo sviluppo del turismo e per l’economia provinciale – iniziativa in cui pochi credevano e che invece, dalla prima corsa ad oggi, ha raccolto via via successo e numeri in continua crescita – fu resa possibile dalla costituzione della rete d’imprese “Ferrara al Volo”, di cui Cornacchini è stato fino a poco tempo fa presidente, e che oggi ne assicura la continuità.
Il presidente regionale della Cna, Paolo Govoni, la Presidenza e la Direzione provinciale Cna esprimono il proprio sentito cordoglio alla famiglia e ai figli, tra i quali Leonardo, che ha raccolto il testimone dal padre Pier Gianni, nonché i suoi insegnamenti di imprenditore di straordinaria qualità.
Un ricordo affettuoso e particolare dal presidente Davide Bellotti, che ne ha condiviso l’amicizia per lunghi anni, apprezzandone l’intelligenza, la lungimiranza, la disponibilità a mettersi in gioco e a rischiare, come solo i grandi imprenditori sanno fare, nonché la grande vitalità in tutti i frangenti, tanto da stentare a credere che, oggi, non sia più qui con noi a condividere i grandi progetti che ancora aveva in embrione.

I grandi Media internazionali mandanti “morali” della strage islamica di Manchester (e post Manchester) Manifesto

Da Azione Futurista Ferrara

Nonostante persino il “reazionario e xenofobo” Donald Trump non … ha alcun problema a parlare a Riad ai principali leader musulmani dei Paesi Arabi, patteggiando pragmaticamente per il futuro una alleanza contro il terrorismo islamico, a Manchester con ogni probabilità (chi esulta nel mondo alla faccia di certo andazzo europeo e negazionista?) ennesimo attentato alla civiltà, al termine di un concerto pop, con molte giovani e giovanissime vittime. Implosione subito confermata dai nuovi attentati Isis di Londra… Nonostante la stessa first lady Melania era a Riad senza alcun velo, mentre le corrispondenti del TG in Iran, a differenza di una certa a suo tempo Oriana Fallaci, trasmettono velate, i grandi media anche italiani basti leggere la solita Repubblica finanzocratica e germanofila/eurofila… continuano con le loro diversamente fake news, minimizzando, giustificando nei fatti la verità verosimile.
Ogni commento ormai è superfluo, quando gli attentati di Manchester e Londra (attinente comunque visto che da qualche anno siamo in Europa come si dice e la Brexit stessa inglese non ancora operativa sul serio…) segue di pochissimo l’incredibile propaganda promigranti a prescindere di Milano, ex capitale del Futurismo, la grande Milano futurista e tradizionale e poi della Moda, oggi, visti circa centomila ingenui o in malafede o semplicemente ritardati sinaptici pronti a celebrare Milano nuova capitale di Eurabia in Italia! Solo un commento probabilmente sempre più diffuso nell’opinione pubblica e nei popoli europei, da Londra, a Stoccolma, l’altra Milano… La strage di Manchester e quella relativamente minore di Londra hanno anche dei mandanti morali: l’Unione Europea, l’intellighenzia buonista e radical chic internazionale, i grandi Media braccio armato di Eurabia ormai, anche i centomila di Afro Milano.
La strage di Manchester ha già segnalato anche probabilmente un punto di non ritorno nella percezione Reale dell’insicurezza anche in Italia: non a caso la pop star Ariana Grande ha sospeso il tour in corso in GB e anche le date italiane in programma ( a parte il Concerto a più pop star per la memoria e una virtuale resistenza). E ‘stato colpito un simbolo del libero Occidente (piaccia o meno), il mondo del pop e la sua icona generale da molti anni globale, l’arte dei giovani e del futuro per eccellenza. Già in Francia un attentato tristemente noto al Bataclan durante un concerto ma altra dinamica complessiva.
Brevemente, poco da stare allegri soprattutto quando probabilmente questa Europa e i suoi governi e i suoi Media collusi continueranno a fare la Bella Addormentata e gli struzzi, nonostante siano cronaca le previsioni distopiche di Oriana Fallaci, Magdi Allam, Theo Van Gogh di ieri e quelle attuali di Onfray, Houllebecq, Sansal, Adonis, occidentali e arabi stessi evoluti e altri.
Ancora più inquietanti le previsioni constatando l’assoluta maggioranza delle nuove generazioni, che, nonostante in questo caso le potenzialità controculturali e contromediatiche di Internet, sembrano meri automi reificati tutti pronti a inchinarsi alle litanie del politicamente e culturalmente corretto, convinti che il Corano letterale sia solo un libro religioso semi innocuo e che fanno i pappagalli del falso radical chicchismo internazionale, europeo e italiano ancora nostalgico dell’utopia alternativa all’orrido Capitalismo e all’Orrido Occidente senz’anima! (anche vero, ma altra questione e comunque nessuna alternativa al Tecnocapitalismo se non più umanizzato e ottimizzato)….
Nuove generazioni? Anziché attivisti veteromilitanti per la diversità sessuale e il femminismo esasperato, quando ormai molti diritti e percezioni anche sociali sono francamente concreti, proprio gay e donne dovrebbero essere in prima linea contro il pericolo integralista islamico e le ambiguità oggettive del fenomeno migrante! Un velo pietoso, visto che in fondo gli piace, per la Chiesa di Roma con la sua Mitologia dell’accoglienza indiscriminata. Perché saranno proprio i gay ecc. e le donne, i primi a svegliarsi “tragicamente” come tutt’oggi testimonia ogni paese musulmano, quando Eurabia, probabile disegno anche ingenuo folle di nuovi equilibri geopolitici tra la finanzocrazia europea germanica e quella stessa arabo musulmana (e l’America ancora potente di Obama-H. Clinton effetti collaterali) – la svendita dell’Europa mediterranea, Italia in primis, sarà non solo un vento attualmente contaminante l’esistenza quotidiana in Italia, ma vera e propria colonizzazione anche nei costumi e lo stile di vita (come anche proprio l’incredibile falso allarme a Torino con oltre 1000 feriti durante la finale della Juventus in Champions già tristemente dimostra).

“…il potere della finanza apatride è sempre dietro, direttamente od indirettamente, alla lotta senza sconti attuali, ove gli antichi nemici sotto forme nuove sono il globalismo da una parte e l’identitarismo dall’altra..”.

Formazione e Tirocini per i giovani,opportunità e competenze per le imprese

Da Camera di Commercio Ferrara

Un grande evento per raccontare Crescere in Digitale e Garanzia Giovani
Giovedì 22 giugno l’atteso evento organizzato dall’Ente di Largo Castello

Ci sono già più di 100 imprese ferraresi pronte ad ospitare 100 giovani tirocinanti “aspiranti digitalizzatori”: questo è l’obiettivo di Crescere in Digitale il progetto promosso da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ANPAL, e attuato da Unioncamere con Google e grazie al lavoro delle Camere di Commercio italiane.
Attraverso l’acquisizione di competenze digitali, il progetto stimola l’occupabilità di giovani che non studiano e non lavorano incentivando le imprese ad investire sulle loro competenze per iniziare o proseguire un percorso di crescita nel mondo di Internet.
L’evento del 22 giugno, organizzato dalla Camera di Commercio con il Centro per l’Impiego di Ferrara avrà come ospiti parte del Team Centrale della Community di CiD che coinvolgerà i giovani in giochi interattivi. Sarà anche una occasione preziosa per conoscere più da vicino gli attori, il funzionamento, i vantaggi, i risultati concreti del progetto e del percorso online finanziato da Google e politiche attive (Laboratori e Tirocini finanziati con PON IOG), volte a guidare i giovani tra i 15 e i 29 anni all’interno del mondo del lavoro.
All’incontro si parlerà anche di “Garanzia Giovani”: programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati ed incentivi alle imprese, tutte le misure previste per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro ai ragazzi e per stimolare le assunzioni presso le nostre imprese.
E non solo: la Camera di commercio di Ferrara ( come tutto il sistema camerale) diventa PID “Punto Impresa Digitale”, all’interno del nuovo “Network Nazionale Industria 4.0”, per diffondere la conoscenza di base sulle tecnologie in ambito Industria 4.0 ed accompagnare i nostri imprenditori nella comprensione della propria maturità digitale, nell’individuazione delle aree di intervento prioritarie con orientamento verso le strutture di supporto alla trasformazione digitale e i centri di trasferimento tecnologico.
“Il 23 maggio presso il MISE è stato costituito il Network nazionale Industria 4.0 con il riconoscimento di un ruolo importante alle Camere di commercio – spiega Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – si tratta di è un importante passo avanti per la modernizzazione del sistema Italia ed anche la Camera di commercio di Ferrara – prosegue Govoni – darà il proprio contributo a questa azione sinergica di squadra attraverso vari progetti ed iniziative dedicate alla diffusione della cultura e della pratica del digitale nelle Pmi di tutti i settori economici”.
Alla Camera di commercio di Ferrara, grazie a “Crescere in Digitale”, sono stati avviati 13 i tirocini nel solo 2016: numeri importanti, che però ancora non soddisfano le aspettative delle imprese della provincia, le cui offerte di stages superano di gran lunga il numero dei ragazzi e delle ragazze disponibili.
Le ragazze ed i ragazzi iscritti sulla piattaforma nazionale www.crescereindigitale.it aumentano di settimana in settimana, ma se in tanti si iscrivono, chi arriva a superare il test finale è ancora una piccola parte. I giovani che superano il test sono selezionati per partecipare, 50 alla volta, ai laboratori sul territorio, un’occasione per incontrare i selezionatori delle aziende (25 in media per laboratorio). Durante i laboratori sul territorio le imprese descrivono ai giovani la propria attività ed effettuano cinque colloqui conoscitivi per poi scegliere fino a tre ragazzi.

Club Alpino Italiano – Sezione di Ferrara

Da Organizzatori

Monte Ponta, sul confine tra Zoldo e Cadore
Domani sera, martedì 6 giugno, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, il direttore di gita Gabriele Villa aprira’ le iscrizioni alla gita denominata Monte Ponta, sul confine tra Zoldo e Cadore, prevista per giovedì 22 giugno.
Il Monte Ponta è un balcone panoramico naturale per la sua posizione baricentrica che consente una visuale a tutto tondo dalla sua cima. Si raggiungerà con una piacevole escursione, inizialmente per strada sterrata e poi per sentiero nel bosco fino alla cima a 1952 metri, solo all’ultimo finalmente fuori dagli alberi. La discesa avverrà per lo stesso sentiero per un tratto, poi seguirà una variante che compie un giro più ampio e chiude l’anello ritornando verso Zoppè di Cadore.
La partenza in pullman e’ prevista alle 6.30 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro attorno alle 20.
Val d’Ultimo: Cima Gleck e Cima Gioveretto
Domani sera, martedì 6 giugno, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, il direttore di gita Stefano Bonetti aprira’ le iscrizioni alla gita denominata Val d’Ultimo: Cima Gleck e Cima Gioveretto, prevista per domenica 2 luglio.
Gita escursionistica e alpinistica in Val d’Ultimo, una zona del Sudtirolo relativamente poco conosciuta ma che racchiude molti tesori: dalla cultura contadina ancora viva, alle malghe ben gestite, agli svariati laghetti alpini, ai folti boschi di abete rosso e larici ed infine alle vette da cui si godono fantastici panorami.
La comitiva escursionistica sarà impegnata nella facile escursione per salire Cima Gleck, mentre la comitiva alpinistica punterà alla Cima Gioveretto.
La partenza in pullman e’ prevista alle 6 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro attorno alle 22.

La prima D Boiardo premiata martedì 6 giugno al concorso Lions Diamanti 4/6/2017 21:03 Istitu

Da Organizzatori

La classe prima D Boiardo ha vinto il primo premio riservato alla Scuola secondarie di primo grado nel concorso “La poesia è un atto di pace”, promosso da Lions Club Ferrara Diamanti nell’ambito del Week End della Pace dello scorso aprile. La premiazione avverrà martedì 6 giugno alle ore 10 in Sala Arengo, alla presenza della docente di Lettere Maria Chiara Romagnoli e della dirigente scolastica Stefania Musacci. Nella stessa occasione riceverà analogo riconoscimento la classe seconda B del Liceo artistico “Dosso Dossi” coordinata dalla docente Gianna Perinasso, vincitrice per la scuola Secondaria di secondo grado.

Bella accoglienza turistica ad associazione culturale

Da M5s Ferrara

L’Associazione Culturale Critica di Civitavecchia ha deciso di visitare la nostra bella città durante il week end, investendo tempo, energie intellettuali e denaro. Persone colte e raffinate alla ricerca degli spazi del giardino dei Finzi Contini e degli echi letterari bassaniani e ariosteschi. Peccato che nella tarda serata del 3 giugno è stata rubata la bicicletta dell’autista della loro corriera (mountain bike Atala) , ancorata con catena davanti all’Hotel Touring, a 50 metri dal Castello Estense. Taglio della catena, probabilmente con tronchese pneumatica. Come non bastasse, durante la notte la porta del pullman (Scania, la miglior qualità), parcheggiato negli ameni spazi del parcheggio Ex Mof, è stata scassinata e aperta. Alla mattina l’autista ha trovato la porta della corriera scassinata . Danno circa 300 euro. Né il furto della bicicletta né la porta scassinata del pullman sono stati denunciati alle forze dell’ordine, per ovvi motivi legati alla scarsità di tempo a disposizione e alla necessità del gruppo di tornare a Civitavecchia in tempo utile. Davvero una bella accoglienza turistica, degna di una città patrimonio dell’Unesco. Insomma, un bel ricordino ferrarese. Ma quanti altri furti e danneggiamenti di questo tipo accadono quotidianamente nella nostra città senza che le vittime decidano, velleitariamente ed eroicamente, di perdere tempo per sporgere denuncia alle forze di pubblica sicurezza? Perfettamente consapevoli che per questo tipo di reati esiste una totale impunità? Anzi, se il delinquente di turno è incensurato, bisogna anche porgergli le scuse per averlo disturbato nell’esercizio delle sue funzioni. Siamo convinti che i furti e i danneggiamenti siano molti di più di ciò che appare nelle rassicuranti statistiche fornite dalla questura e dalla Prefettura, che sostanzialmente tendono a diffondere una immagine di Ferrara come isola felice, con criminalità “nella media o nella norma”. Alcune settimane fa avevamo segnalato il caso di una commerciante pugliese molestata da extra comunitari di colore in una struttura ricettiva della città estense. Costretta a chiamare le forze dell’ordine in piena notte e farsi venire a prendere e scortare dai carabinieri al vicino parcheggio del Baluardo di san Lorenzo, presidiato e controllato da insistenti e numerosi parcheggiatori abusivi. Davvero una bella accoglienza per un turismo d’affari. Purtroppo, oltre al numero di arrivi e presenze turistiche, di visitatori di musei e di mostre, tanto osannati sulla stampa, nell’accoglienza turistica bisogna includere anche gli episodi sopra descritti. E anche se non figurano nelle statistiche a consuntivo, chi li ha subiti non li dimenticherà facilmente e sarà naturalmente portato ad associarli alla nostra città. Eppure, c’è chi continua a parlare di “percezione di insicurezza” relativa a criminalità in aumento e corrobora le parole con tranquillizzanti statistiche, alle quali crediamo sempre meno. La verità è che la città dove una volta le signore giravano sole con pelliccia e gioielli di notte in pieno centro…si sta deteriorando progressivamente e gli episodi sopra ricordati stanno diventando, appunto, nella norma. Una norma che ci piace sempre meno, che denunciamo e per la quale non può esistere pretesa di neutralità da parte di chi deve assicurare l’ordine pubblico e …anche una decente accoglienza turistica.

antonello-venditti

Si è concluso il Comacchio Beach Festival 2017

Da Organizzatori

Un vero e proprio record di presenze sulla spiaggia libera di Porto Garibaldi per due straordinarie serate tra musica e natura.
Già dalle prime note del concerto di Antonello Venditti, neo Ambasciatore della Riserva della Biosfera Delta Po MAB Unesco, l’atmosfera è diventata magica, illuminando la marea di gente che entusiasta ascoltava cantando.
La notte di sabato è stata un vera e propria festa vissuta in un abbraccio comune tra sport, natura e tanta musica di qualità.
La spiaggia pacificamente “invasa” dagli amanti del calcio per un’inusuale finale di Champions League seduti sulla sabbia, dopo il fischio finale, si è trasformata in un’impareggiabile “arena” da concerto.
Paola Turci, Mario Venuti, Sergio Sylvestre, Giovanni Caccamo, Deborah Iurato e i giovani talenti Andrea D’Alessio, Bouchra, Eva, Lelio Morra, Matthew Lee e JSP hanno regalato un’indimenticabile notte di suoni e voci.
Maestro di cerimonie uno strepitoso Paolo Ruffini che, assieme alle performer Giulia Sola e Beatrice Baldaccini e del M° Claudia Capolongo al pianoforte, ha coinvolto il pubblico e condotto la lunga serata, con l’estrema ironia e professionalità che lo contraddistingue.
Il dj set, davanti al mare e sotto le stelle con Mr Chryss, Coketo e Kensi Klock , ha concluso due memorabili giornate, che hanno visto Porto Garibaldi e Comacchio accogliere con grande disponibilità ed eccezionale senso di ospitalità, le migliaia di persone che hanno risposto all’invito con entusiasmo e partecipazione.
Il Comacchio Beach Festival, è stato prodotto e organizzato da Daimon film srl , con il supporto di Radio Bruno come media partner: una vera grande festa nata per sottolineare l’importanza dei valori del MAB UNESCO, che per la prima volta, a settembre 2017, nei due Parchi del Delta del Po Emilia-Romagna e Veneto, in occasione dello Youth Forum, chiamerà a sé migliaia di giovani da tutto il mondo.

Londra. Il cordoglio della Regione, Bonaccini: “Un altro attacco vile e crudele, un terrorismo cieco e una violenza che non prevarranno mai sui principi della democrazia”

Da Regione Emilia Romagna

“L’Emilia Romagna si stringe alle autorità e al popolo del Regno Unito, cui esprime solidarietà e vicinanza”

Bologna – “Un altro attacco vile e crudele, in nome di un terrorismo cieco di fronte al quale il nostro Paese, l’Europa e l’intera comunità internazionale riaffermano un no secco, per una violenza che non prevarrà mai rispetto ai principi della democrazia e ai valori della convivenza civile”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dopo il nuovo attacco terroristico di questa notte a Londra.
“L’Emilia-Romagna e tutta la comunità regionale si stringono alle autorità e al popolo del Regno Unito- chiude Bonaccini- cui esprimiamo vicinanza e solidarietà, il profondo cordoglio per le vittime e l’augurio che i feriti possano rimettersi al più presto”.

Premiazione concorso scuole

Da Organizzatori

Matedì 6 giugno 2017 alle ore 11,30 presso la sala dell’Arengo del Municipio di Ferrara

La sezione di Italia Nostra di Ferrara organizza un incontro aperto al pubblico per conferire un riconoscimento alla classe IIIE dell’Istituto Comprensivo “Alda Costa”, plesso “Matteo Maria Boiardo”, di Ferrara vincitrice per l’anno scolastico 2016-2017 del concorso nazionale “Le pietre e i Cittadini” indetto da Italia Nostra con il lavoro “La darsena che vorrei. Esperienze di cittadinanza attiva sul Po di Volano a Ferrara”, dopo la premiazione ufficiale già avvenuta a Roma,il concorso, nell’ambito del protocollo d’intesa MIUR e Italia Nostra, propone alle scuole di focalizzare le attività didattiche curricolari e quelle integrative sul tema “Le pietre e i cittadini”, secondo il procedimento ricerca-azione. Intende promuovere la consapevolezza delle caratteristiche del territorio e del patrimonio culturale ad esso afferente e collaborare alla elaborazione e realizzazione di progetti da proporre nel territorio di appartenenza, favorendo il dialogo fra docenti, studenti e genitori anche attraverso la formazione di unità didattiche di apprendimento interdisciplinari.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il video prodotto nell’ambito della ricerca.

Ferrara Abbraccia il suo nuovo pastore S.E. Mons. Gian Carlo Perego

Da Da Arcidiocesi Ferrara-Comacchio

Nel giorno del 54° anniversario della morte di Papa Giovanni, monsignor Gian Carlo Perego si è ufficialmente insediato nella diocesi di Ferrara-Comacchio. Questo 3 giugno ha quindi un significato particolare, non solo per la concomitanza della festa di Pentecoste, ma anche per il ricordo del Papa Buono che aprì il Concilio e al quale il nuovo vescovo ha idealmente affidato l’inizio del suo ministero episcopale. La lunga e prima giornata ferrarese del nuovo vescovo è iniziata nel primo pomeriggio al casello di Ferrara Sud quando ad attenderlo c’era una rappresentanza diocesana per il tradizionale rito del bacio del suolo. Il corteo ha poi proseguito per la basilica di San Giorgio, antica cattedrale diocesana dove monsignor Perego ha incontrato i giovani scambiando con loro alcune riflessione, sulla fede e l’impegno cristiano proteso verso gli ultimi. Sul sagrato della basilica c’è stato poi il saluto di benvenuto delle autorità e il discorso del sindaco Tiziano Tagliani, primo sindaco cattolico del dopoguerra a Ferrara. Il sindaco, pur nei ruoli e negli ambiti diversi, ha  auspicato una piena collaborazione per il bene comune della città. “La collaborazione laica tra istituzioni pubbliche e realtà ecclesiali è una realtà consolidata, tanto che ci si può spesso trovare attorno a un tavolo e chiamarsi per nome”, ha detto il sindaco di Ferrara.
Tanti giovani hanno preferito ieri accogliere monsignor Perego piuttosto che andare al mare. È stato molto intenso l’incontro che il nuovo vescovo, come suoi primo atto ha tenuto alla basilica di San Giorgio. Rispondendo alle domande di Francesca e Giovanni, Perego ha ribadito l’importanza degli oratori nelle parrocchie come strumento di aggregazione, come ha insegnato bene don Bosco. In aiuto a questa pratica può venire lo sport, la musica, il teatro. «Cari giovani – ha detto – è bello quando si esce dall’individualismo e si costruisce qualcosa insieme, soprattutto che possa aiutare gli altri. I giovani hanno bisogno di guardare al futuro ed è importante vivere la fede». Il vescovo ha poi ricordato le importanti esperienze che ha avuto quando era parroco a Cremona, quando è stato assistente della Fuci, nella Caritas e infine con Migrantes ha avuto modo di conoscere molti ragazzi (età media 21 anni) arrivati in Italia. La parentesi dei giovani si è conclusa anche con una simpatica esibizione dei piccoli sbandieratori di San Giorgio.Dopo la partenza da San Giorgio il corteo ha proseguito per le strade cittadine arrivando fino a palazzo vescovile che sarà la nuova casa di monsignor Perego.
Alle 17 è iniziato il rito religioso con la partecipazione di numerosi vescovi e sacerdoti.
Monsignor Luigi Negri, arcivescovo emerito, ha avuto parole di incoraggiamento nei confronti del suo successore al quale affida una diocesi che “si è ritrovata popolo di Dio”.L’arcivescovo metropolita di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, ha ricordato nel salutare il nuovo vescovo come la Chiasa sia un cantiere e guardando le ferite del terremoto in duomo ha avuto un’ispirazione guardando le reti protettive, “sono reti da gettare”, come facevano in pratica i primi apostoli. Nel corso della cerimonia c’è stato anche il saluto di alcune componenti della società civile e religiosa ferrarese che hanno dato il benvenuto a monsignor Perego
L’omelia di insediamento di monsignor Perego è iniziata con quattro parola: emozione e preoccupazione,  gioia e speranza.
A conclusione il saluto del Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, Mons. Massimo Manservigi, che ha fatto sue le parole del Caporedattore del Settimanale diocesano, Barbara Giordano, per descrivere al nuovo Pastore che cosa sia la “ferraresità” in tutte le sue contraddizioni e in tutte le sue speranze.
(Vedi negli allegati il saluto finale del Vicario Generale di Ferrara-Comacchio)

La scuola di danza Luisa Tagliani conclude le esibizioni a porte aperte di fine anno

Da Organizzatori

La Scuola di danza “Luisa Tagliani”conclude le esibizioni a porte aperte al pubblico, ingresso libero, per le dimostrazioni di fine anno scolastico. Mostra insieme ad i suoi allievi come si svolge normalmente una lezione di danza. In via Briosi 80 presso progetto 21, lunedi’ 5 giugno h 18 il gruppo di moderno piccoli: Sophie Amarbergh, Sasha Alexander Cappellari, Emma Checchi, Asia Coletti, Anna De Candia, Martina Guerra, Alessandra Manzoni, Ginevra Negretto, Francesca Pirani, Ginevra Spagnolo, Diletta Stella. A seguire alle 19,30 l’esibizione di danza classica delle grandi dal quinto all’ottavo accademico: Rachele Beccarini, Lisa Bisson, Annalisa Dallaga’, Bianca Guitti, Valentina Parente, Francesca Pirani, Eleonora Petrucci, Eleonora Simoncelli, Ginevra Spagnolo, Irene Susanni, Athina Zerva ed Alice Zucco. Termina le dimostrazioni il gruppo del terzo e quarto accademico, bimbe di otto, nove e dieci anni, mercoledi’ 7 giugno h18 sempre in via briosi 80: Sophie Amarbergh, Virginia Cervellati, Asia Coletti, Emma Checchi, Anna De Candia, Alessandra Manzoni, Ginevra Negretto,Aurora Serra.
Durante l’estate ci saranno i corsi estivi a partire dal 12 giugno per informazioni tel. 328 3553547 o consultare il sito http://taglianiluisa.wixsite.com/scuoladidanza-fe della scuola di danza”luisa tagliani”, che vanta quest’ anno due nuovi “trofei”: un’allieva ha vinto la borsa di studio per l’ Opera di Budapest ed il posto al prestigioso teatro San Sarlo di Napoli.

La vita comoda

di Federica Mammina

Di molte cose manchiamo, ma di certo non delle comodità. Abbiamo accesso a qualsiasi tipo di informazione, abbiamo mezzi di trasporto che ci portano ovunque, non dobbiamo più nemmeno uscire di casa per fare acquisti. Sono passati i tempi in cui le cose si guardavano dalla vetrina così tanto che pareva di consumarle.
Ha un prezzo tutta questa comodità? L’accessibilità senza limiti alle cose non fa altro che farci venire altri bisogni, in continuazione, come una droga. Uno studio ha dimostrato che più si ha e più si vorrebbe avere, peccato però che la durata del piacere data dal nuovo oggetto diventi sempre più breve.
Forse allora la conquista di tutte queste comodità non ci rende la vita più facile: la selezione che una volta facevano la mancanza di mezzi e di possibilità, oggi dobbiamo farla noi, costantemente chiamati a chiederci se soddisfare quel bisogno ci renderà davvero più felici.

“Meno comodità si hanno e meno bisogni si hanno, e più si è felici”
Jules Verne

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Perdersi nel bosco

Vorrei lasciarmi andare, libero da obblighi, da orari, impegni e scocciatori vari. Vorrei fuggire lontano da tutto e da tutti. Vorrei andarmene nel bosco, dove i desideri si mescolano alle paure.
L’aria è povera e viziata in questo limbo soffocante di vita sovraffollata, meglio respirare a pieni polmoni nella frescura della notte, nel profumo del muschio e delle felci, come il lupo sulle tracce dei suoi fratelli, fiero e guardingo, senza certezze e altre gabbie!
Chiudo gli occhi per l’ennesima volta, per l’ennesimo sogno, così l’oscurità mi avvolge rassicurante, poi sconcertante, inquietante…
Non trovo rifugio, solo un misterioso paese dei balocchi dove gnomi e folletti vivono la notte incuranti del sottoscritto.
No, non sono un lupo, sono solo un intruso, un ingombro invisibile in un mondo che non m’appartiene e mi scaccia.
La realtà del risveglio è la mia condanna!

There There (Radiohead, 2003)

Fiale e siringhe… vaccino, l’ultima ossessione

di Federica Mammina

Vaccini si, vaccini no. Solo l’ultima, in ordine di tempo, delle ossessioni mediatiche con cui veniamo bombardati per un certo numero di giorni da mezzi di informazione monotematici.
Tema complesso quanto delicato perché tocca vari diritti costituzionalmente tutelati. In virtù di questo i cittadini dovrebbero rivendicare il diritto ad avere più informazioni possibile, e ad esprimere un parere consapevole. Questo richiederebbe una convergenza tra la politica, la comunità scientifica e l’informazione: obiettivo comune la salute dei cittadini.
La comunità scientifica però si divide tra vaccinisti e antivaccinisti, nella maggior parte dei casi solo sulla base di una presa di posizione, e senza essere efficacemente interpellata dalla politica a cui spetta decidere. Ma sulla base di quali principi? Difficile a dirsi. È dato certo però che nel 2014 la Global health security agenda, un consesso di 40 paesi, ha designato l’Italia come guida, per cinque anni, delle strategie e campagne vaccinali nel mondo. Quella che è parsa nell’ultimo periodo un’accelerazione improvvisa sul tema vaccinazioni dettata da esigenze di salute pubblica, potrebbe essere invece un programma che parte da lontano. Troppi dubbi persistono.
Ma caro lettore non ti affannare. Per fortuna chi dovrebbe prendersi cura di noi pare non avere i nostri stessi dubbi: abbiamo tutti indiscriminatamente bisogno di dodici vaccini.
Ed io che credevo fossimo tutti diversi.

IL DOSSIER SETTIMANALE
Ritorna la Chiesa del sorriso e dell’accoglienza

​Operare per il bene comune, respingere l’individualismo, l’egoismo, le chiusure. Agire in spirito di fraternità, sostenere il valore dell’uguaglianza e il rispetto, qualunque sia la condizione sociale o il credo religioso. E’ cristallino l’eco delle parole del nuovo vescovo di Ferrara, Giancarlo Perego. Cita papa Francesco e don Milani, ha accanto Matteo Zuppi il “vescovo di strada” di Bologna e don Luigi Ciotti il prete antimafia di Libera e della comunità Abele. Quanta distanza dal suo predecessore…
Dice: “E’ interessante come questa locuzione “bene comune” sia diventata, anche grazie al Magistero sociale, una categoria della politica, della democrazia. Lo Spirito genera anche ‘communitas’, educa al vivere insieme, a un ‘interesse’ per gli altri – come diceva don Milani – alla ricerca del bene dell’altro. In questa direzione meritano di essere ripetute le parole di papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: “Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e che ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da se stessi per cercare il bene di tutti. Quest’invito non va oscurato in nessuna circostanza!”
Aggiunge: “Pace e perdono richiamano la necessità di rivedere le categorie del nostro pensare e parlare che talora sembrano ritornare alla legge del taglione”. L’esortazione è a “costruire una comunità unita, dove tutti sono responsabili di tutti, aperta alla pace e al perdono, con lo sguardo al futuro”. E lancia un monito: “Diffidiamo di chi esclude, chiude, allontana, abbandona”. L’epoca del vescovo Negri sembra già sfumata…

Monsignor Luigi Negri, uomo colto ma non misericordioso, vescovo sempre lesto a propugnare verità indiscutibili e a esprimere sentenze inoppugnabili, è apparso negli anni del suo ministero ferrarese davvero lontano dallo spirito di papa Francesco racchiuso in quel celebre e spiazzante “chi sono io per giudicare”…
Negri è il vescovo che ha esaltato i crociati come testimoni di fede e approvato le loro sanguinarie imprese, quasi che fossero evangelizzatori; ha scritto la prefazione a un libro di Berlusconi (del quale evidentemente non lo turbava il costume lassista e la morale elastica), ma appena giunto in città si è indignato e ha puntato l’indice contro i giovani della ‘movida’ ferrarese, senza sforzarsi neppure per un attimo di comprenderne i bisogni o cercare un dialogo per lenire il loro eventuale disagio o smarrimento (come imporrebbe il suo ruolo); ha insultato gli omosessuali (si ricordino costoro che fino a qualche anno fa erano considerati anomalie di natura, ha detto); ha palesato fastidio e ostilità nei confronti dei migranti, senza mai mostrare compassione per la loro sorte. Ha poi celebrato se stesso con ostentazione in una serie di pubbliche anacronistiche parate in occasione del decennale del suo episcopato.
Insomma ha mostrato un volto medievale e oscurantista, il peggio di una Chiesa ripiegata su se stessa, gelosa custode del proprio potere e del proprio Verbo. Ha proferito frasi controverse su Papa Francesco e si è scandalizzato per la nomina a vescovo di Bologna di Matteo Zuppi, prete di strada. Ha infine ‘scacciato dal tempio’ i sacerdoti africani di pelle nera di Santa Maria in Vado (accogliendo la congregazione della Familia Christi che celebra messa in latino), quando in quel luogo ha scelto di eleggere il proprio ‘buen retiro’ post episcopale, la sua dimora di vescovo in congedo, che ha voluto mantenere proprio qui, a Ferrara… una città che evidentemente gli garba e che in parte di corrisponde, poiché anche una componente della nostra comunità è intrisa dello stesso spirito.
Monsignor Negri (che beffa, per lui, questo cognome) quindi resterà ancora qua, fra noi, come i “negri” che continueranno ad arrivare dal mare, piaccia o non piaccia: l’uno e gli altri insieme, volti contrastanti della magmatica contemporaneità.

LEGGI IL DOSSIER SETTIMANALE DEL 5 GIUGNO: IL BIASIMO E L’ABBRACCIO, I DUE VOLTI DELLA CHIESA

LO SPETTACOLO
IOhERO: un’Iliade in chiave pop

Chi da piccolo non ha giocato al gioco del “Facciamo che io ero”? Un astronauta, un medico, un insegnante, l’eroe o l’eroina preferiti: quando si diventa grandi si dice di ‘far finta’, ma da bambini per quel lasso di tempo lo si diventa davvero. Agli attori – ci avete mai pensato? – è permesso continuare a fare questo gioco anche da adulti. E i giovani componenti del collettivo bolognese Respirale teatro hanno deciso di sfruttare questa possibilità per costruire un gioco di riflessi sui Millennials, fra rappresentazione e autorappresentazione.

Sabato sera al Totem Arti Festival di Pontelagoscuro – organizzato da Teatro Nucleo con la direzione artistica di Natasha Czertok – è andato in scena il primo studio di questo esperimento intitolato ‘IOhERO’, dopo una residenza che ha visto gli attori Debora Binci, Michele Pagliai, Emanuele Tumolo e la regista Veronica Capozzoli ospiti delle sale del Teatro Cortazar nell’ultimo mese.
Alla ricerca di un’epica contemporanea, chiedendosi se in questo nuovo millennio esiste un nuovo Omero, individuale o collettivo che sia, i giovani componenti di Respirale sono arrivati a una narrazione, una rappresentazione che è in realtà una confessione della propria fragilità e delle proprie ansie di Millennials, i nati nel ventennio che va dal 1980 alla fine degli anni Novanta, che hanno attraversato il cambio di millennio convinti di esserne i nuovi eroi, pensando che ogni cosa fosse alla loro portata.
Ecco allora che l’Iliade, già di per sé ‘social’ come ogni mito e ogni narrazione orale trasmessi di generazione in generazione, diventa una battaglia navale 2.0, un gioco di ruolo on-line dove Achille e Paride sono i due profili scelti dai giocatori, con tanto di nickname e dichiarazione di social status. Gli eserciti schierati, pronti a confrontarsi presso le mura di Ilio sono “una generazione di fenomeni mobile (da leggersi all’inglese, naturalmente)”, tutti in scintillanti “armature recensite su Amazon”. A godersi “i duelli in streaming”, a guidare il gioco, allo stesso tempo algida dominatrice e fragile vittima, una Elena dai vertiginosi tacchi a spillo.
Poi cambio di scena, tre individui si muovono incerti come pedine su una scacchiera, affollando le orecchie del pubblico con i propri “io”, inconsapevoli l’uno dell’altro, per mancanza di capacità o volontà di conoscere e riconoscere le ragioni, i desideri, i sogni dell’altro: “sono qui”, “non ti vedo”.
Il mare della battaglia navale è diventato l’oceano di possibili scelte a disposizione dei Millenials nel quale è facile affogare se non si hanno gli strumenti adatti per la navigazione: esiste un’unica rotta da seguire, oppure ognuno deve tracciarsi la propria? In queste acque fanno capolino gli scogli di un’eterna formazione e di un lavoro che non è più strumento di emancipazione e le sirene che fanno impazzire “uomini e donne, laureati, formati, specializzati” nell’attesa di quella fama che non si raggiunge più – per fortuna – sui campi di battaglia a colpi di spada, ma dallo schermo a colpi di pixel e likes. Infine due minotauri contemporanei usano il filo di Arianna non per liberare, ma per ghermire e omologare: superata la soglia dell’homo videns, a che punto siamo ora?

Indovinato l’uso delle citazioni, in un intelligente mix di epica, pop e sottile provocazione. Ingegnoso uso delle luci e degli effetti sonori che tra teatro delle ombre e lampi pulsanti materializzano le inquietudini dei protagonisti e (forse) anche del pubblico.

Coltiviamo il bene comune e l’interesse per gli altri, Perego cita don Milani

Testo dell’intervento del vescovo Giancarlo Perego pronunciato a Comacchio (da ufficio stampa Arcidiocesi di Ferrara)

Non posso iniziare queste mie parole senza prima dire un grazie per la vostra accoglienza, cari fratelli e sorelle, della comunità di Comacchio. Saluto il Sindaco e le autorità presenti, che rendono questo nostro incontro e questa nostra celebrazione l’inizio di una relazione di stima e di collaborazione per il bene comune. La Pentecoste significa per me affidare l’inizio del ministero episcopale nella Chiesa di Ferrara-Comacchio all’azione dello Spirito.
Ma chi è lo Spirito Santo? È la prima domanda che desideriamo porci insieme. Lo Spirito Santo è il principio guida, che accompagna le azioni della Chiesa e di ogni cristiano nel rispetto della libertà, ma che agisce con originalità (sono i ‘segni dei tempi’ ricordati dal Magistero recente) nella storia e nella società. Lo Spirito Santo “ha riempito l’universo” (Sap. 1,7) e “rinnova la faccia della terra” (Salmo 104). L’importante è aprire gli occhi, riconoscere la sua presenza. Lo Spirito non è assente oggi, ma in questa società segnata anche da situazioni di degrado continua a suscitare energie, conversioni, coraggio, sacrificio, dedizione, vocazioni. Indurire il nostro cuore, rimanere indifferenti, chiudersi significa non aprirsi alle sorprese dello Spirito. Guidati dallo Spirito impariamo l’amore, il dono, le opere di carità, con quella gioia che i santi ci insegnano, anche in questa terra e città di Comacchio.

Cosa fa lo Spirito Santo? È la seconda domanda che ci poniamo. Le caratteristiche della sua azione le riconosciamo distintamente nel brano degli Atti degli Apostoli che descrivono la vita della prima comunità, frutto del ‘vento’ dello Spirito. Lo Spirito unisce, aiuta a riconoscersi, costruisce una nuova comunità, nata su una nuova alleanza con Dio. La Pentecoste è come un nuovo Sinai, dove si rinnova l’alleanza tra Dio e l’uomo. Infatti, voce e fuoco caratterizzano la Pentecoste come hanno segnato l’episodio del Sinai, il monte del dialogo tra Dio e Mosè. Possiamo anche dire che la nuova alleanza che lo Spirito a Pentecoste inaugura ha come riferimento non più e non solo i comandamenti, ma una coscienza nuova. Il segno di questa rinnovata condizione saranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana. In secondo luogo, l’azione dello Spirito Santo sarà quella di rendere gli apostoli capaci di testimonianza, capaci di missione, capaci di andare. Lo Spirito Santo – scrive papa Francesco nell’esortazione ‘Evangelii Gaudium’ – “può guarirci da tutto ciò che ci debilita dall’impegno missionario… non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e controllare tutto, e permettere che egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera”.

Una capacità di ‘attrazione’ più che di ‘proselitismo’ che sarà permanente nella Chiesa e ne costituisce – come ricorda anche papa Francesco nella esortazione Evangelii gaudium – una caratteristica permanente nella vita della Chiesa, di ogni Chiesa, anche nella Chiesa di Ferrara-Comacchio. Non è forse vero che il patrono di Comacchio S. Cassiano testimoniò con la vita la sua fede? E i monaci di Pomposa non raggiunsero e morirono martiri in Ungheria, in Polonia, a Kiev? S. Maurelio, primo vescovo di queste terre, non morirà martire a Edessa? Fino ad arrivare a S. Maria Chiara Nanetti, suora francescana che perderà la vita a 28 anni martire in Cina nel 1900: anche da questa terra la Pentecoste ha suscitato testimoni del Vangelo fino al dono della vita. “Cominciarono a parlare altre lingue”. Il passaggio della pagina degli Atti indica che gli apostoli diventano mediatori della salvezza per tutti, la destinazione universale della salvezza, di cui la Chiesa diventa segno e strumento, sacramento.
Lo Spirito, infine, tocca ognuno in maniera originale, unica, carismatica. Tutti, però, operiamo “per il bene comune”.

E’ interessante come questa locuzione “bene comune” sia diventata, anche grazie al Magistero sociale, una categoria della politica, della democrazia. Lo Spirito genera anche ‘communitas’, educa al vivere insieme, a un ‘interesse’ per gli altri – come diceva don Milani – alla ricerca del bene dell’altro. In questa direzione meritano di essere ripetute le parole di papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: “Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e che ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da se stessi per cercare il bene di tutti. Quest’invito non va oscurato in nessuna circostanza! Tutte le virtù sono al servizio di questa risposta d’amore. Se tale invito non risplende con forza e attrattiva, l’edificio morale della Chiesa rischia di diventare un castello di carte, e questo è il nostro peggior pericolo”. Non esiste Pentecoste nell’individualismo, nell’egoismo, nella chiusura. Non solo. Nello Spirito che genera fraternità, cresce anche l’uguaglianza, il rispetto, qualunque sia la condizione sociale o il credo religioso. E’ la ‘rivoluzione cristiana’ di cui parlava il filosofo personalista Mounier, ripresa da papa Benedetto nei suoi discorsi si giovani nella Giornata mondiale della Gioventù di Colonia, ma su cui ritorna frequentemente anche papa Francesco.

Infine lo Spirito, come ricorda la pagina evangelica di Giovanni, dona la pace e il perdono, la gioia e la speranza. Pace e perdono richiamano la necessità di rivedere le categorie del nostro pensare e parlare che talora sembrano ritornare alla legge del taglione, alla contrapposizione sociale, alla violenza, ritenendoli strumenti necessari di sicurezza sociale. In realtà, violenza, scontro sociale, vendetta minano le basi della sicurezza di una città e rendono più precaria la vita delle persone. Gioia e speranza, spesso ripetute da papa Francesco, sono categorie che sollecitano dialogo sociale, pace, oltre che la capacità di non chiudere le decisioni sul presente, ma aprirle a un progetto educativo, che rende le persone capaci di una ‘vita buona’.

Cari fratelli e sorelle di questa illustre comunità di Comacchio, lasciamo che lo Spirito ci raggiunga e ci aiuti a costruire una comunità diocesana unita, dove “tutti sono responsabili di tutti”, aperta alla pace e al perdono, con lo sguardo al futuro. Diffidiamo di chi esclude, chiude, allontana, abbandona, tradendo così i doni della Pentecoste. Lasciamo che lo Spirito ci illumini, curi le nostre ferite e ci accompagni ad essere testimoni della fede ‘pescatori di uomini’. San Cassiano, vescovo e martire, patrono della città, illumini il nostro cammino e la nostra comune preghiera: Veni Creator spiritus”, vieni tra noi Spirito Creatore.

Al via gli Open Days Jazz: due giorni di musica e riflessioni sul mestiere dell’artista

Il Conservatorio è un luogo magico, credo per tutti, amanti o profani della musica. Percorrendone i corridoi ci si affaccia su di un mondo d’arte fatto di scale musicali, arpeggi, assoli di violino o pianoforte, arrangiamenti jazz o gli acuti di una voce soprano. E’ in questa atmosfera di note musicali che si spargono nell’aria che, questa mattina, si è svolta, nell’aula 12 del Conservatorio ‘Girolamo Frescobaldi’ di Ferrara la conferenza stampa di presentazione degli ‘Open days Jazz’, che si terranno il 9 e il 10 giugno presso Palazzo Crema, di proprietà della fondazione Carife, in via Cairoli.

Presenti alla conferenza stampa Fernando Scafati, direttore del Conservatorio di Ferrara, Roberto Manuzzi, responsabile del dipartimento Jazz, nuove tecnologie e linguaggi musicali del Conservatorio), Francesca Tamascelli, responsabile per Ferrara della cooperativa DOC Servizi e organizzatrice della tavola rotonda di sabato, Francesco Colaiacovo, presidente del Conservatorio, e Linda Dolcetti della Cgil di Ferrara. Una ‘due giorni’ per far conoscere il lavoro compiuto durante questo anno scolastico nel dipartimento Jazz del Conservatorio Frescobaldi. L’esibizione degli studenti, quasi un centinaio, che avrà luogo venerdì 9 e sabato 10 giugno nell’esclusiva cornice del Palazzo Crema, oltre che come saggio di bravura a favore del pubblico presente varrà anche come prova d’esame.

Gli Open Days si apriranno venerdì con un dibattito dal titolo ‘Ma di mestiere cosa fai?’, organizzato da Francesca Tamascelli, responsabile di Doc Servizi di Ferrara, una cooperativa di professionisti dello spettacolo e della cultura, e al quale parteciperanno Fernando Scafati e Chiara Bertelli della Legacoop Estense, Roberta Ziosi, presidente del Teatro comunale di Ferrara, Alessandro Sbrogiò, della Doc servizi di Venezia, Chiara Chiappa, consulente del lavoro della Legacoop Culturmedia e Cristiano Zagatti, segretario provinciale della Cgil di Ferrara.

“Si è scelto questo titolo provocatorio- spiega Francesca Tamascelli– perchè rispecchia la realtà. Sarà l’occasione per lanciare un messaggio di legalità ai giovani artisti di modo che sappiano valorizzare al meglio il proprio lavoro”. “Tempo fa -dice il professor Manuzzi, due importanti politici dissero che ‘con la cultura non si mangia’. Uno era un nostro parlamentare, altro era Goebbles, che era solito dire ‘quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola’. Ci sono artisti di fama internazionale che si sentono chiedere quale sia il loro vero lavoro, figuriamoci quale sia la realtà per le giovani generazioni in tempi così difficili. Nel Nord Europa, un neo laureto al conservatorio, così come ogni laureato, percepisce un assegno di disoccupazione; noi abbiamo conservatori frequentati per il 30% da studenti stranieri, visto il loro grado di eccellenza, ma non siamo capaci di difendere i nostri artisti. La normativa è vetusta e risale all’epoca del fascismo, la Siae è un ente fuori dal tempo, il diritto all’esecuzione non è presente nella nostra normativa, ed è ciò che all’estero, permette di far campare gli artisti”.

“La musica dal vivo non finirà mai” afferma il direttore del Conservatorio Fernando Scafati e appuntamenti come gli Open Days Jazz ne sono la testimonianza.

Il vescovo Perego: “Testimoniare la fede con il coraggio del dialogo e della carità”

Testo dell’omelia del vescovo Giancarlo Perego pronunciata a Ferrara (da ufficio stampa Arcidiocesi di Ferrara)

Con emozione e preoccupazione, unite alla gioia e alla speranza, inizio il mio ministero episcopale tra voi e con voi, cari fratelli e sorelle della Chiesa di Ferrara-Comacchio. E tra voi e con voi guardo a questa città e a tutte le comunità della Diocesi con il desiderio di raggiungere tutti, anche chi è lontano e guarda altrove per trovare le ragioni della propria vita.

Saluto il Metropolita, S. E. Mons. Matteo Zuppi e il Vescovo di Cremona S. E. Mons. Antonio Napolioni, tutti i confratelli Vescovi. Un saluto particolare all’Arcivescovo Luigi Negri, che oggi passa a me il testimone di un ministero episcopale appassionato in questa Chiesa. Un saluto fraterno ai presbiteri, ai diaconi, alle persone consacrate, a tutti i fedeli, uomini e donne, che rappresentano il popolo di Dio, a immagine della comunità apostolica, e che provengono dalla città, dalla diocesi e da comunità a me care. Saluto le autorità presenti, ringraziando il Sindaco di Ferrara per le parole di saluto, non formali ma esemplari di un cattolico impegnato con libertà e responsabilità nella vita politica di questa città.

Il mio primo sguardo, arrivando sulla piazza è stato a questa nostra Cattedrale, la cui facciata coperta oltre che l’interno, portano i segni di sofferenza e le piaghe del terremoto. Nelle sue ferite vedo anzitutto le ferite di tante nostre comunità, dove le case, la chiesa, la scuola, i luoghi del lavoro e dell’incontro non sono ancora stati risanati. Nelle ferite della Cattedrale vedo, inoltre, anche le sofferenze di tante famiglie e persone: per il lavoro che manca o non è degno, per la malattia, per la solitudine e l’abbandono, per un dialogo generazionale interrotto. Nelle ferite della Cattedrale vedo infine ‘le nostre debolezze’ ricordate dall’apostolo Paolo, le ferite e le fatiche delle nostre parrocchie: ad arrivare a tutti, in particolare ai giovani, a costruire relazioni con chi vive da anni sul territorio e per chi arriva.
La Pentecoste, con il suo vento e il suo fuoco segni di Dio Spirito d’amore, viene oggi a sanare le ferite e fatiche che la nostra Cattedrale rappresenta e – come abbiamo ascoltato dalla prima lettura del profeta Gioele – rende gli anziani capaci di sogni e i giovani aperti alla profezia. Anche gli apostoli riuniti con Maria nel Cenacolo sono feriti, delusi, impauriti. Lo Spirito Santo li aiuta a leggere con gli occhi della fede la storia e ad aprirsi, ad andare. Non solo. Lo Spirito Santo spinge i cristiani della prima comunità, che per noi rimane esemplare, norma normante, a vivere dentro la città, a condividere le gioie e le speranze, le tristezze le angosce, soprattutto dei più deboli (cfr. Gaudium et Spes, 1), a costruire una nuova storia di solidarietà e responsabilità, di fraternità. La lettera ‘A Diogneto’ – citata nella Costituzione pastorale Gaudium et spes del Concilio Vaticano II – ricorda questa ‘simpatia’ e ‘sintonia’ con la città da parte dei cristiani, animati e resi creativi dall’azione dello Spirito Santo. Infine, la Pentecoste struttura una comunità di fede, una nuova esperienza di vita insieme, sinodale.

E guardando sempre la nostra Cattedrale, libera dal velo che la ricopre, ritroviamo le tre meravigliose facciate, e riconosciamo tre porte d’ingresso. La porta centrale ci ricorda e rimanda all’Eucaristia, forma della Chiesa che – diceva Giorgio La Pira – salva la città, anche quando è povera, solitaria e celebrata nel cuore della città con poche persone, che magari vi partecipano un po’ svagatamente. Dalla stessa porta l’Eucaristia esce nel cuore delle persone e tocca i luoghi familiari della nostra vita: la casa, il lavoro, la malattia, il peccato, la vita e la morte. Una delle altre due porte ci ricorda che in Cattedrale si entra per l’ascolto e l’annuncio della Parola che invita a scelte responsabili, a un nuovo stile di vita. E da questa porta si esce e si portano in città le ragioni della speranza cristiana, con gioia. La terza porta è la porta della carità, che ricorda che la Chiesa è aperta a tutti, con una preferenza per i più deboli, i sofferenti. E da questa porta si esce e s’impara a condividere, ad accogliere, a dialogare, ad aprirsi alla pace e alla vita.

Non chiudiamo mai queste tre porte della Cattedrale e delle nostre chiese, perché queste tre porte ci ricordano i tre impegni del cristiano! Anzitutto l’impegno di strutturare la nostra vita di fede, illuminata dallo Spirito Santo, – come ricorda la costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium – sui tempi di Dio e dell’uomo (l’Anno liturgico), sui segni della grazia (i sacramenti), che baciano le stagioni diverse della nostra vita. In secondo luogo, l’impegno di cammini rinnovati di vita cristiana, a partire dall’ascolto della Parola, letta dentro una ricca Tradizione e nel confronto con le storie quotidiane. I catechismi della Cei hanno inaugurato dopo il Concilio nella Chiesa in Italia un itinerario di vita cristiana che ha saputo coniugare l’annuncio della verità con la vita dei bambini e delle loro famiglie, dei ragazzi, dei giovani e degli adulti, attraverso anche nuovi linguaggi. A questi cammini, oggi, si sono affiancati nuovi cammini di iniziazione cristiana per i giovani e gli adulti, itinerari e gruppi di accompagnamento per coniugi divorziati o risposati, che l’enciclica di Papa Francesco ‘Amoris laetitia’ ha invitato a non trascurare nelle nostre comunità. Infine, l’impegno di testimoniare la fede non solo a parole, ma con i fatti, con il coraggio del dialogo, dell’accoglienza, della giustizia e della carità, con uno sguardo dalla città al mondo.

Questa Cattedrale ricorda oggi, ad ognuno di noi, ad ogni famiglia, ad ogni comunità, alla città, a chi arriva o a chi passa ‘la bellezza della fede’, che illumina la vita. Mentre oggi professo con voi ‘Credo nello Spirito Santo’, desidero volgere lo sguardo al cammino di questa Chiesa in cui entro in punta di piedi. Leggendo durante gli Esercizi spirituali il bel volume di Mons. Antonio Samaritani sulla storia della spiritualità della Chiesa di Ferrara-Comacchio (Profilo di storia della spiritualità, della pietà e devozione nella Chiesa di Ferrara-Comacchio, Reggio Emilia, Diabasis, 2004) ho trovato alcuni aspetti che credo non dobbiamo disperdere. Anzitutto lo sguardo ad Oriente di questa nostra Chiesa, di cui lo stesso patrono S. Giorgio e il santo vescovo Maurelio ne sono delle testimonianze più evidenti, come pure la seduta conciliare di Ferrara nel secolo XV, esperienza ecumenica straordinaria. E’ una Chiesa che ha saputo dalle sue origini respirare ‘a due polmoni’ – per usare un’espressione del Santo Papa Giovanni Paolo II – Oriente e Occidente, con una teologia e una spiritualità monastica aperta alla fraternità (privilegium amoris) e al dono di sé (donum lacrimarum), ispirandosi a S. Romualdo, di cui S. Guido, abate di Pomposa, è discepolo.

In secondo luogo, questa Chiesa ha interpretato in diverse occasioni la voglia di riforma della Chiesa, di una purificazione da abitudini, resistenze, chiusure, di cui sono testimonianza esperienze straordinarie di vita contemplativa e attiva e figure – come il beato Vescovo Giovanni Tavelli da Tossignano e il domenicano Girolamo Savonarola – che sogneranno e daranno anche la vita per una Chiesa ‘libera, povera e bella’. Infine nella storia della spiritualità contemporanea di questa Chiesa incontriamo l’impegno sociale e politico come luogo per un nuovo servizio all’uomo nel lavoro, nell’economia, nella finanza, nella cultura. Penso alla bella figura di Giovanni Grosoli, la cui pluriforme azione ha informato il movimento sociale cattolico ferrarese e non solo, l’Azione Cattolica, alimentando insieme ad altri movimenti e associazioni una spiritualità che sta generando nuove figure di santità laicale, tra cui ricordiamo, Alberto Marvelli, Flora Manfrinati, Laura Vincenzi e Riccardo Tagliati. Lo sguardo ad Oriente, che oggi significa apertura al mondo e al dialogo ecumenico e interreligioso, una riforma della Chiesa, che oggi chiede responsabilità e trasparenza, sinodalità, un rinnovato impegno politico e sociale: sono tre linee di continuità nella Chiesa tra Ferrara e Comacchio, che vive in pianura e si affaccia al mare, che guarda a Roma e a Costantinopoli, ad Atene e a Gerusalemme, e che vuole prepararsi al futuro con gioia e speranza.
Il ‘vento’ della Pentecoste ci scuota e ci aiuti a rileggere la storia di Gesù e a rinnovare la nostra storia, non disperdendo, ma rinnovando un patrimonio di spiritualità e di fede. Il 3 giugno 1963 moriva il Santo Padre Giovanni XXIII che, illuminato dallo Spirito ebbe il coraggio di annunciare e aprire il Concilio Vaticano II, primavera della Chiesa. A Lui affido l’inizio del mio ministero episcopale. La Madonna, patrona della nostra Arcidiocesi invocata come Beata Vergine Maria, Madre delle Grazie e Santa Maria in Aula Regia, ci accompagni oggi come ha accompagnato gli apostoli ad essere ‘pescatori degli uomini’. ‘Veni Creator Spiritus’, vieni tra noi Spirito Creatore.

“La solidarietà è un valore”, il benvenuto del sindaco Tagliani

Testo del saluto di Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara, al vescovo Giancarlo Perego

Eccellenza Mons Arcivescovo di Ferrara-Comacchio,
a nome dei ferraresi tutti e delle autorità locali Le porgo il più cordiale saluto di benvenuto Da sempre l’ingresso del nuovo Arcivescovo da quest’antica Basilica di San Giorgio – la prima Cattedrale di Ferrara – ha il significato di legare insieme il passato al presente.

Passato e presente allacciati in un cammino storico tuttora ricco di testimonianze archeologiche, monumentali, letterarie e d’arte, che fanno di Ferrara un capitolo originale e prezioso del Patrimonio Unesco. Ma anche testimonianze di una lunga e feconda identità cristiana che dal monaco Guido di Pomposa, del quale Ella eredita le potestà abbaziali, alla beata Beatrice d’este a Suor Veronica attestano quante speranze nei secoli  la nostra gente abbia riposto nelle proprie braccia, nelle propria creatività, ma anche nella fede.
Storia di donne e di uomini sulle rive del Grande Fiume, che ci unisce idealmente alla Sua Cremona, di passioni e sacrifici che ancora segnano i territori della provincia di lapidi e steli a ricordo dei martiri della resistenza.

‘Terra e acqua’ è un binomio talmente distintivo dell’identità di questa terra, che le istituzioni hanno scelto, anni or sono, come marchio territoriale in grado di cogliere l’essenza di Ferrara. Materie povere, ma in fondo le stesse che il Creatore ha utilizzato per il primo uomo, le più nobili dunque, ancorchè umili.
Storia mai compiuta e sempre in cammino, in un intreccio di avvenimenti che hanno visto presente anche la Chiesa cattolica e il suo messaggio: dal Concilio del 1438, fino alla visita di papa Giovanni Paolo II nel 1990.

Mi piace ricordare, il giorno dopo la Festa del 2 Giugno, il ruolo avuto dal vescovo Ruggero Bovelli durante la notte della dittatura, in quei frangenti questi si meritò l’appellativo di ‘defensor civitatis’ e ogni anno – in occasione della Festa della Liberazione – Ferrara tributa una corona sulla sua tomba in Cattedrale.

Ferrara ricca di quelli che l’amico Carlo Bassi ha chiamato ‘luoghi dell’anima’, è particolarmente lieta quindi che da oggi questi stessi luoghi e questa storia possa essere anche con Lei condivisa. Questo sentimento di accoglienza e collaborazione non sembri tanto il segno di una consuetudine, quanto, invece, il proposito di condividere l’intima convinzione di operare per il bene comune, per la costruzione di una comunità solidale e generosa, aperta al futuro delle nuove generazioni e all’ascolto delle esperienze e dei consigli dei più anziani che in questa terra, aggiungo per fortuna, non sono pochi.

Condivisione, certamente, su prospettive differenti e nel pieno rispetto laico dei rispettivi ruoli e responsabilità, ma pur sempre nell’auspicio di una collaborazione diretta al bene intero della comunità.

Dalle ferite di una crisi economica pesante, che tuttora produce incertezze e preoccupazioni, a quelle di un sisma che ha portato lutti e macerie, da cui Ferrara sta uscendo ma non piegata, anzi più determinata nell’obiettivo di fare ciascuno la propria parte nel migliore dei modi
Anche in questo angolo di Emilia siamo abituati a farlo senza mai dimenticare che la solidarietà è un valore. E da fare c’è tanto ancora a partire dalle nostre Chiese centri delle comunità e patrimonio di tutti. Di questo impegno ne è testimonianza la rete di volontariato – cattolico e non solo – che è una ricchezza particolarmente preziosa, in un tempo nel quale stanno rapidamente cambiando stili di vita e con perimetri di cittadinanza che si stanno allargando – come sa non senza problemi – a culture, fedi, usi e costumi diversi.

La collaborazione laica tra istituzioni pubbliche e realtà ecclesiale è una realtà consolidata, tanto che ci si può spesso trovare attorno a un tavolo e chiamarsi per nome. Colgo, poi, nel motto che ha scelto per la sua missione pastorale un segno che dice già tanto del bene che potrà venire dal suo incontro con questa terra.

‘Gaudium et spes’ è si il titolo della Costituzione pastorale del concilio Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, ma è anche quella parola di speranza e di cordiale vicinanza che oggi questo popolo chiede al suo pastore.
Sono infatti già troppi i segnali nel mondo che inducono alla paura, alle chiusure, ad un pessimismo paralizzante e che talvolta toglie persino senso al futuro: ciò di cui giovani oggi hanno bisogno maggiormente, accanto alla dignità del lavoro di cui Papa Francesco ha ben descritto il valore a Genova, è proprio un senso positivo del vivere, ovvero la libertà di lasciare frustranti miti di successo, ma anche la possibilità di incontrare uomini, laici e sacerdoti in grado di trasmettere la certezza che il mondo muove verso il bene e non è condannato da noi prima che da qualcuno più titolato.

Sui giornali Eccellenza accanto ai necrologi non compaiono mai le nascite, ma queste ci sono e,  bene o male, ogni giorno, ci dicono che qualcuno continua a scommettere sul futuro e non va lasciato solo.

Ispirare la propria missione a questa scelta di ascolto delle speranze degli uomini, è ciò che Le chiediamo, in compenso ci offriamo di portare con lei, per un tratto di strada che le auguriamo lungo e sereno, le due simboliche valigie che ha portato da Cremona, ci sono parse piene di ‘suggerimenti’ tanto utili anche per noi.

Benvenuto a Ferrara Mons. Perego.

Manservigi: “Siamo fiume che abbraccia il mare”

testo dell’intervento di Massimo Manservigi (vicario generale della Diocesi di Ferrara)

Eccellenza Reverendissima,
nel prendere la parola a nome del presbiterio e della nostra comunità diocesana, in questa giornata di importanza capitale per tutti, non voglio aggiungere – né potrei – ulteriori riflessioni alla sua omelia, così profondamente ispirata e illuminante rispetto alla nostra attuale situazione.
Come ho ricordato sabato scorso, al termine della liturgia eucaristica che ci ha visto salutare commossi S.E. Mons. Luigi Negri, molto è stato fatto, tanto ed in ogni settore, tuttavia siamo una famiglia, una famiglia che vive, cresce, si trasforma velocemente, e questo comporta – anche quando si lavora bene – ricominciare sempre, ogni mattina, Comporta la fatica di dire quotidianamente un grande ‘Sì’ al compito di prenderci cura di ciascuno e di tutti. Sappiamo che Lei è pronto per questo, ne siamo certi. Mi permetta allora solo di leggerle alcune righe scritte da Barbara Giordano, cuore del settimanale diocesano, che illustra con semplici ma poetiche parole, la nostra gente, la nostra terra, il popolo che le è stato affidato. Ascoltando presso la Basilica di San Giorgio il benvenuto del sindaco Tagliani, ho avvertito una grande sintonia con questa descrizione, una conferma di quello che realmente siamo: “Siamo terra e siamo acqua, nobiltà dal sapore antico e insieme miseria di braccianti che hanno rubato alla palude la forza di una nuova vita. Siamo fiume che abbraccia il mare, siamo aironi e campanili di piccoli paesi dove l’identità storica è appannaggio del ricordo dei molti anziani e il futuro è nella voglia di farcela di pochi giovani, giovani che però faticano a restare e a costruire il loro domani in un mondo fatto di infiniti campi di grano e con all’orizzonte le ciminiere del polo chimico. Siamo un antichissimo e prestigioso ateneo dove si laurearono Paracelso e Copernico, ma siamo ancora oggi i volti e i colori di tantissimi studenti che arrivano da tutta Italia e dall’Europa, cuore vivo e pulsante di una città che ha ancora il sapore del tranquillo vivere emiliano. Siamo piccole e grandi sagre patronali, ma anche la devozione alla Madonna delle Grazie e a San Giorgio, al Miracolo Eucaristico di Santa Maria in Vado e al grande Crocifisso trasportato dal Po fin sulle rive del borgo di San Luca. Siamo gli uomini e le donne del Quadrivio astrologico, dei Decani di Schifanoia, di Abu Masar e dei Tarocchi del Duca, ma siamo anche gli uomini e le donne della Beata Beatrice, di Caterina De Vigris, del Beato Tavelli da Tossignano, di Suor Veronica, Laura Vincenzi, Sergio Morelli. Siamo la sfrenata leggerezza del carnevale rinascimentale, ma anche l’invettiva di frate Savonarola, la spiritualità di decine di monasteri dentro e fuori le mura della città…siamo i Baccanali del Dosso, ma anche la Pietà di Guido Mazzoni, siamo i Giochi e l’Aurora nelle stanze del castello, ma anche il Giudizio universale di Bastianino e della facciata della Cattedrale, Gesù che sale da solo sulla croce nel coro antico delle benedettine. Siamo la favola di Ariosto, il lamento di Tasso, le atmosfere di Bassani, ma siamo anche lo splendore dei codici miniati dei Corali della Cattedrale, la bellezza della Bibbia di Borso d’Este, le note musicali di Guido Monaco nel silenzioso scrigno pomposiano, Bibbia dei poveri. Siamo l’Officina ferrarese, le Ante del Tura, ma anche la sagrestia nuova, limpido inno alla ferraresità fatta fede di Lorenzo Barattella. Siamo il Maggio del Palio, l’estate del Busker Festival, il Teatro, le Mongolfiere, ma siamo anche la Settimana Mariana, la grande processione del Corpus Domini, i Ragazzinfesta, l’impegno di tanti sacerdoti ed educatori perché ai più piccoli, ai giovani, agli adulti sia offerta la possibilità dell’incontro quotidiano con Cristo, sia in un Grest, in una serata di riflessione in canonica o nel Rosario lungo le strade del centro storico alla ricerca del volto di Maria sui muri che trasudano storia. La nostra.
Siamo la terra ferita dal terremoto, quella che ha perduto vite e chiuso case, aziende, botteghe, le sue chiese, i suoi oratori, nelle due scosse che le hanno cambiato la vita…ma siamo anche la gente che come un’araba fenice ha saputo rinascere giorno dopo giorno dal proprio dolore, ricominciando subito a ripensare, riprogettare, ricostruire il futuro…e che in quel futuro ancora vuole credere nonostante il peso dalla crisi dell’economia, del fallimento di grandi realtà locali e la difficoltà di un calo demografico tra i più alti del nostro Paese.
I ferraresi non sono mai a metà. Vivono molti mesi nel grigiore della nebbia, ma il grigiore non gli appartiene, perché se si trova la chiave giusta del loro cuore, sanno aprirsi alla luce di inaspettati soli”.

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