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Giorno: 23 Giugno 2017

BORDO PAGINA
Intervista a Maurizio Ganzaroli, scrittore di fantascienza

Stasera, 23 giugno, presso il bar Pinguino chiosco di Via Ticchioni, dalle 20 circa presentazione dell’ ultimo libro di Maurizio Ganzaroli ‘Mondi Diversi’ (eBook Asino Rosso,a cura del futurista ferrarese R. Guerra). Libro elettronico di fantascienza e fantahorror, ‘classica’ ed ‘elettronica’, ispirata da Lovecraft e la saga degli zombies, cinematografica dei vari Romero e Carpenter.

Un libro elettronico degno di Urania. Fantascienza doc o futurismo gotico, tra racconti lunghi e brevi, tra science fiction e fantasy, senza confini di genere… Un approfondimento?
Sono mondi alternativi, mondi malati e mondi che forse coesistono nelle persone e attorno a loro. Mondi che dalla tranquillità passano al caos e al terrore, oppure trovano altre soluzioni per vivere dietro uno specchio. Proprio come Alice, il lettore avrà la sensazione di passare attraverso uno specchio o un varco intradimensionale da cui verrà assorbito e scagliato in un tempo alternativo senza fine e senza via di fuga. Aurore viola, zombie e persone che da buone diventano malefiche, desideri che non si dovrebbero esprimere e ragazze che si sdoppiano, sono soltanto alcuni degli elementi che formano questo libro.

Sei un personaggio conclamato a Ferrara, quasi un destino vista l’infanzia passata a giocare nei giardini di Palazzo Diamanti?
Non so se essere stato bambino dentro al Palazzo dei Diamanti – ci sono quasi nato dentro, avevo solo pochi mesi di vita quando ci siamo trasferiti là – abbia influito su possibili e faticosi successi, ma sicuramente ha influito sulla mia preparazione e declinazione all’arte in tutte le sue prospettive. Basti solo pensare a quando mio padre, stanco di dover imbiancare continuamente i muri disegnati da me, quando compì sei anni mi comprò degli acquerelli e due pennelli come regalo di compleanno, e dopo aver dipinto il tramonto che avevo ammirato la sera prima sul fondo di cartone della torta che avevo conservato, Giorgio De Chirico, che passeggiava per il porticato del palazzo, lo volle acquistare a tutti i costi (non era abituato ai rifiuti). Per i 15 giorni in cui rimase a Ferrara, ogni giorno venne a chiamarmi perché lo seguissi all’interno della galleria ad ammirare i suoi quadri, che mi spiegava con dovizia di particolari, mentre che spaventava i visitatori apparendo loro alle spalle senza preavviso.

Ferrara città d’arte o mito? Di scrittori … convenzionali o creativi?
Ferrara è stata una città d’arte e continua sopravvivere su quel mito ancora oggi.
Forse perché i tempi sono cambiati o perché sono cambiate le necessità e le persone, quella che un tempo era la terza città dove esporre per poter dire che si era ‘arrivati’ era Ferrara, e il palazzo dei Diamanti era famoso come il Metropolitan di New York, oggi siamo diventati un po’ sbiaditi. Ferrara ha sempre sfornato creativi e artisti di ogni genere e in altre epoche c’è stato modo di essere riconosciuti dentro alla città per quello che si era e si valeva, invece di dover uscire e rientrare poi dalla porta di servizio.

La fantascienza ‘classica’ e un poco dark alla Lovercraft attraversa la tua scrittura, ma anche l’Immagine – la tua pittura – e l’arte elettronica, la tua Net Art, esatto?
Sicuramente tutti i miei racconti sono visivi poiché le scene, le emozioni che descrivo sono sempre viste da me come dei quadri, in parte per il fatto che sono pittore e in parte perché essendo anche videomaker, queste scene le vedo scorrere davanti a me e descrivo ciò che vedo e non come dovrebbe essere. Lascio molto spazio alla fantasia della persona che deve spaziare nel leggere e non descrivo in maniera barbosa o troppo precisa. Credo che il racconto debba essere scritto proprio come se lo si raccontasse a qualcuno come una favola, buona o cattiva non importa, e che quindi ci debba essere l’interessamento della fantasia, affinché ognuno ci metta le sue paure, le sue fobie ed ossessioni nelle cose che va ad ascoltare, così da avere un carattere del tutto unico per ogni lettore. Spesso succede poi che il racconto non rimane soltanto qualcosa di scritto, ma diventi qualcosa d’altro come nel caso di Bianca e Lucente, che è diventato un quadro in mostra in questo momento a Roma, oppure come Electric Girls chè è diventato un progetto multiartistico.

Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi?
Facile. Tutti! Sono una persona che si getta subito a capofitto nelle sfide specie se sono cose mai provate prima, anche se comunque ho esperienze in diversi campi dell’arte, dalla sceneggiatura, alla recitazione, dalla performance alla pittura, dalla installazione light art alla poesia ecc. scrivo articoli sui misteri, musica e cinema.

Info:
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Minguzzi, sculture e disegni

Da Organizzatori

20 maggio – 20 agosto 2017 Rocca di Cento (Fe)

La città di Cento (Ferrara) rende omaggio al grande artista Luciano Minguzzi (Bologna 1911 – Milano 2004) con una mostra antologica allestita negli spazi dell’antica Rocca, meta storica per il turismo e sede di importanti manifestazioni culturali.
Promossa dal Comune di Cento e dal Centro Studi Internazionale ‘Il Guercino’, in collaborazione con la Fondazione Luciano Minguzzi, l’esposizione Minguzzi, sculture e disegni, inserita nella Notte dei Musei 2017 – patrocinata da Consiglio d’Europa, ICOM e UNESCO – inaugura sabato 20 maggio, con una lunga serata. Presentazione alle ore 21 presso il Palazzo del Governatore in Piazza del Guercino e a seguire, fino a mezzanotte, inaugurazione alla Rocca accompagnata da un concerto d’arpa live.
Un evento d’eccellenza che fino al 20 agosto invita a scoprire i luoghi dell’arte e della cultura attraverso le opere di uno dei maggiori protagonisti della scultura italiana del Novecento, ambientate tra le mura della suggestiva fortezza sorta alla fine del ‘300, per volontà del vescovo di Bologna, e il cui aspetto attuale è frutto dell’impronta voluta nel 1483 da Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II.
Minguzzi ha creato oltre quattrocento sculture, sin dagli esordi ha partecipato ai più importanti eventi espositivi internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti, e le sue opere sono approdate nelle collezioni private e nei musei di tutto il mondo.
Dopo le ultime retrospettive allestite nella sua città natale, nel 2012 e nel 2015, la mostra alla Rocca di Cento torna a rendere omaggio al maestro bolognese con una scelta di 43 opere, compresi alcuni disegni, che raccontano il percorso artistico e stilistico e ci regalano l’emozione di un’arte viva, in dialogo tra passato, presente e futuro.
L’intreccio tra tradizione e modernità è una costante nell’arte di Minguzzi che sulle orme di Arturo Martini, Giacomo Manzù e Marino Marini, guardava agli Etruschi e all’Antelami, a Nicolò dell’Arca e a Jacopo della Quercia, per assimilarne la sintesi e la potente energia espressiva, e ugualmente ammirava la scomposizione e ricomposizione di Picasso e la capacità di far vibrare la materia di Medardo Rosso. Formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna sotto la guida di Ercole Drei e Giorgio Morandi, e di Roberto Longhi all’università, soggiorna più volte a Parigi e nel 1951 si trasferisce a Milano dove prosegue la sua carriera verso il successo.
La mostra presenta opere caposaldo in un percorso emozionale e cronologico che rivela significative scoperte formali e tematiche, dove primitivismo, espressionismo e astrazione si intrecciano alimentandosi delle tendenze europee, in uno stile originale e unico.
Ad accogliere il visitatore nel piazzale della Rocca, all’ingresso della mostra e in dialogo con la città, la monumentale Grande contorsionista (1952-89), di oltre due metri, tema molto amato dall’artista come quello degli Acrobati (1954) esposti nelle sale interne insieme a Donna al trapezio, legno policromo del 1956, Donna sul divano (1990), morbidamente distesa in posa plastica, e Op là, ultima creazione del 2000, evoluzione dinamica estrema degna del Giambologna o del Bernini che Minguzzi ha sempre ammirato, sfidando da par loro la materia.
La prima grande commissione pubblica, la V Porta del Duomo di Milano, vinta in concorso nel 1958 superando Lucio Fontana e inaugurata nel 1965, è documentata da bozzetti, disegni e dalle sculture lignee Giangaleazzo Visconti a cavallo e Frate a cavallo, riprese dalle formelle narranti la storia della cattedrale. Un’opera volutamente figurativa e tradizionale nel racconto storico-religioso eppure lo stile tagliente e geometrico è in sintonia con i coevi esperimenti astratti, tra cui i Sei personaggi (1957), ambientati nel cortile della Rocca, perché anche se Minguzzi non abbandona mai del tutto la figurazione negli anni del dibattito tra realismo e astrazione, accoglie nuovi stimoli, per esempio la scultura di Brancusi e di Harp, e raggiunge sorprendenti esiti.
In contemporanea nascono opere drammatiche come Gli uomini del Lager (1957), eseguita in ricordo della guerra e dopo la visita ai campi di Auschwitz, di cui si ammira in mostra il bozzetto; corpi scarnificati in scatole-sepolcro provviste di ante che si possano tramutare in giochi di chiuso-aperto, dentro-fuori, ripresi poi in Fiori chiari ispirata alla via milanese, in Omaggio a Gagarin, eseguito dopo il viaggio a Mosca, opere del 1969, e ne I coniugi del n. 7 (1972) inseriti in una finestra con vere e proprie persiane, da un ricordo rimasto impresso dall’infanzia.

Lo stesso “espressionismo narrativo”, che mai prescinde da una componente grottesca, si ritrova nel tema degli animali, come il fantastico Oronte (1970) e la Civetta in gabbia (1952), a cui tocca una condizione di prigionia, e certamente nella grandiosa Porta del Bene e del Male (1970-77), nata per San Petronio a Bologna e poi commissionata da Papa Montini per San Pietro in Vaticano. Le vicende religiose sono ancora una volta l’occasione per tracciare con ironia ed epos popolare momenti di profonda sacralità in cui il dramma del martirio o delle crocifissioni sono resi con quella gestualità violenta divenuta un segno di inequivocabile distinzione.

Tra le opere degli anni Ottanta, dedicate in modo più esplicito al sentimento del destino attraverso il mito, si possono ammirare Dafne (1981-84), l’inedita Grande nuotatrice (1992), tema desunto da Martini o Carrà, e l’omaggio al poeta Nievo morto naufrago in mare ovvero l’Ippolito del 1989, che rivelano un sentimento di calma e serena fiducia in ciò che ci attende.

Di quegli anni sono anche grandi chine dalle tinte accese, arricchite da colate di vino rosso, spesso su manifesti pubblicitari riciclati sul retro, o i più crudi disegni in pandan con le sculture ispirate alla guerra, tra cui la Fucilazione di Giovanni Minguzzi (1991) zio del padre che venne fucilato nel 1851 dalle forze dell’ordine a Bagnacavallo perché aveva ospitato il bandito detto Passator Cortese.
Infine una curiosità poco nota che lega Luciano Minguzzi alla città di Cento è il concorso per la realizzazione del monumento a Ugo Bassi a cui partecipò negli anni ’50, documentato in mostra dal modellino e dal busto in gesso del patriota, provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna centese.

27 le procedure attive in Camera di Commercio per la rinegoziazione dei debiti di consumatori e piccoli imprenditori

Da Camera di Commercio

Govoni: “Ben venga qualsiasi strumento in grado di prevenire il rischio default quando sia ancora possibile, preservando così l’impresa e chi in essa lavora”

27 le procedure attive in Camera di commercio per la rinegoziazione dei debiti di consumatori e piccoli imprenditori ferraresi. Artigiani, commercianti, start up innovative, consumatori e tutti coloro che fino a ieri erano “troppo piccoli” per fallire possono, infatti, rivolgersi, nel caso si trovino ad avere un eccesso di debiti per esempio con le banche o con il fisco, all’Ente di Largo Castello (Organismo accreditato dal Ministero della Giustizia) e proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti con un piano di rientro che cadenzi secondo le reali possibilità del soggetti, la restituzione almeno di una parte del dovuto. Il debitore, sotto il controllo del Tribunale, potrà, alternativamente, formulare una proposta di accordo con i creditori; chiedere la liquidazione del patrimonio o proporre – solo se riveste la qualifica di consumatore – un piano di ristrutturazione dei debiti. E mettendo a disposizione anche solo un piccolo patrimonio, potrà ottenere la liberazione da tutti i debiti pregressi, il c.d. “fresh start” (“ripartenza”, seconda “chance”).
Numerose, intanto, le novità apportate alle procedure di allerta, uno dei cardini del disegno di legge delega per la riforma della crisi di impresa e dell’insolvenza nel testo approvato alla Camera dei Deputati lo scorso 1° febbraio. L’articolo 4, dopo aver precisato che i meccanismi di allerta non riguardano le società quotate e le grandi imprese con più di 250 dipendenti e, alternativamente, fatturato ed attivo superiori a 50 e 43 milioni, affida alle Camere di commercio il compito di incaricare un collegio di esperti per evitare il fallimento e tenere in vita l’impresa.
Il Parlamento, dunque, introduce una fase preventiva di allerta per far emergere fin quando si è in tempo un’eventuale crisi d’impresa e una sua risoluzione assistita, cancellando la segnalazione diretta dei creditori qualificati all’autorità giudiziaria. Segnalazione che invece andrà effettuata all’organismo di composizione della crisi costituito proprio presso la Camera di commercio. Introdotti, inoltre, premi per quegli imprenditori che si rivolgano tempestivamente alla procedura di allerta o che facciano ricorso ad altri istituti per la soluzione concordata della crisi. In particolare, oltre ad essere state escluse sanzioni per coloro che non tengono tali condotte, il disegno di legge prevede che le misure premiali possano avere carattere patrimoniale o coinvolgere la responsabilità personale.

La newsletter del 22 giugno 2017

La newsletter del 22 giugno 2017

ASSESSORATO URBANISTICA – Il piano di recupero, giunto 21° a un bando nazionale, mira alla rigenerazione dell’intero comparto

Due milioni di euro finanzieranno il progetto del Comune di Ferrara per l’area stazione-grattacieli

22-06-2017

Con il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 6 giugno 2017, riguardante il “Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”, è stata pubblicata la graduatoria dei progetti selezionati presentati a novembre 2015.

La graduatoria ha selezionato 450 progetti. La proposta del Comune di Ferrara si è candidata 21esima – informa in una nota l’assessorato all’Urbanistica – e solo le prime 46 proposte hanno, ad oggi, copertura finanziaria. Il Comune di Ferrara ha candidato l’area della stazione-grattacieli su cui si sta elaborando un piano di recupero volto alla rigenerazione dell’intero comparto che comprende anche le aree private a ovest del fascio ferroviario. L’assegnazione è di 2 milioni, esattamente la cifra richiesta, nonché il massimo richiedibile. Entro fine luglio è prevista la sottoscrizione della convenzione con la Segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’assegnazione.

La definizione di dettaglio degli interventi finanziati sarà il lavoro che impegnerà l’Amministrazione nei prossimi mesi.

CITTADINANZE ITALIANE – Venerdì 23 giugno alle 9 nella sala degli Arazzi

In Municipio le cerimonie di giuramento di undici nuovi cittadini

22-06-2017

L’assessore comunale al Decentramento Simone Merli, affiancato da un rappresentante della Prefettura e dall’Ufficiale di Stato civile del Comune di Ferrara, conferirà ufficialmente venerdì 23 giugno alle 9 nella sala degli Arazzi della residenza municipale undici cittadinanze italiane. Nel corso di una breve cerimonia, che culminerà nel giuramento, i nuovi cittadini riceveranno una copia della Costituzione italiana accompagnata da una lettera di benvenuto del Sindaco.

Si tratta di H. B. nata a Casablanca (Marocco) il 03/10/1970, B. J. nato Kavaje, Durres (Albania) il 08/05/1985, E. H. L. nata a Oued -zem (Marocco) il 23/03/1979, A. N. nato a Gujrat (Pakistan) il 20/11/1976, F. A. nato a Teheran (Iran) il 11/09/1982, D. L. O. nato a Pascani (Romania) il 21/11/1975, D.P. nato a Pitesti (Romania) il 07/07/1982, M. V. E. F. nato a Yaounde (Camerun) il 24/07/1974 che ottengono la cittadinanza italiana per residenza; e di C. E. nata a Sarata – Galbena Hincesti (Moldavia) il 19/05/1982, J. B.J. nata a Sanok (Polonia) il 30/07/1981, G. E. nata a Ivancea – Orhei (Moldavia) il 11/04/1978 che ricevono la cittadinanza per matrimonio.

 

FACTORY GRISU’ – Tre giorni dedicati alla rigenerazione urbana creativa all’ex caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli

‘Ricrea Festival’, l’anteprima venerdì 23 giugno all’open day di Grisù

22-06-2017

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

‘Ricrea Festival’: tre giorni dedicati alla rigenerazione urbana promossa dalle imprese creative. La manifestazione – che si terrà a Ferrara dal 20 al 22 ottobre – verrà presentata in anteprima venerdì 23 giugno a Factory Grisù, la vecchia caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli, dal 2013 al centro di un importante processo di trasformazione.

Gli obiettivi e il programma di RiCrea verranno illustrati nel pomeriggio, alle 18.30, in occasione dell’open day organizzato per raccontare alla cittadinanza l’avanzamento del cantiere in corso. Tra visite guidate agli spazi già recuperati e interventi pubblici per raccontare quali ambienti andranno progressivamente sistemati, si terrà anche l’inaugurazione del rinnovato giardino: il cortile che una volta ospitava gli alloggi in legno dei pompieri, oggi sgomberato, grazie al contributo dell’Anci ha potuto convertirsi in un tranquillo angolo di verde a disposizione della città. Proprio all’interno del giardino troverà sede RiCrea Festival, ideato e organizzato da Unife e Camera di Commercio in collaborazione con Cna e Factory Grisù.

«RiCrea non poteva essere organizzato che a Ferrara – spiega Gianfranco Franz, docente di economia e ideatore dell’iniziativa -. Il capoluogo estense sta attraversando un profondo cambiamento: forse non tutti se ne sono ancora accorti, ma gli esempi di riconversione intelligente di spazi abbandonati o inutilizzati sono non solo numerosi ma anche particolarmente significativi, tanto da essere presi a modello da altre realtà ben più estese e popolate. Siamo talmente abituati a considerare la nostra città come una bella addormentata che spesso non ci accorgiamo di quante energia invece la stia attraversando. RiCrea intende servire un duplice scopo, locale ed extralocale: vuole invitare i ferraresi a scoprire ed essere partecipi del cambiamento in corso, allo stesso tempo rappresentare un punto di riferimento a livello nazionale in materia di rigenerazione urbana creativa».

Gli esempi a cui fa riferimento Franz sono diversi: dalla pioneristica riapertura del Mercato Coperto a quella in fieri del Teatro Verdi; dagli antichi magazzini fluviali di Palazzo Savonuzzi, oggi sede di Consorzio Wunderkammer, agli ex magazzini Amga, dove ogni weekend vanno in scena gli spettacoli del teatro Ferrara Off, fino alla recente inaugurazione del coworking Ilturco, allestito all’interno di un’abitazione privata del centro storico, abbandonata da decenni. Factory Grisù tra i vari progetti di recupero è sicuramente il più ambizioso e complesso: le sale che fino a pochi anni fa ospitavano autopompe, uffici e dormitori accolgono ora grafici, informatici, fotografi, editori e videomaker.

«Le imprese creative che si sono insediate sono già dieci, speriamo che a loro se ne aggiungano tante altre – sottolinea Massimo Marchetto, presidente del consorzio di imprese insediato a Grisù -. L’open day serve proprio a far conoscere gli spazi a disposizione ai liberi professionisti, alle cooperative e alle aziende potenzialmente interessate, invitare gli abitanti del quartiere e tutti i ferraresi a vedere con i propri occhi cosa sta succedendo in questa porzione di città. I lavori in corso, finanziati dalla Regione, dalla Provincia e dall’Anci, rappresentano una grandissima opportunità per tutti i cittadini: permetteranno la riqualificazione di uno spazio grandissimo in una zona particolarmente delicata del centro storico. È fondamentale che questo processo sia il più possibile condiviso e partecipato, trasparente ed efficiente».

Il programma dell’open day comincia alle 14.30 per le imprese interessate, che verranno accolte e accompagnate a vedere gli spazi liberi, in una piccola visita guidata che permetterà loro di conoscere e iteragire con le imprese già attive. Alle 18.15 verrà inaugurato il giardino, alla presenza del presidente di Cna Ferrara Davide Bellotti. Seguiranno una serie di veloci interventi per illustrare il cantiere in corso a Factory Grisù, il nuovo bando aperto per le imprese interessate e il Festival RiCrea. Alle 18.30 si terrà l’incontro Q&A sul tema “Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’impresa creativa”, che si svolgere in dieci domande ed altrettante risposte. Parteciperanno il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto, l’assessore comunale all’urbanistica Roberta Fusari, il consigliere regionale Marcella Zappaterra, l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi. La serata, dalle 19.30, si concluderà con un aperitivo informale accompagnato da djset.

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 50/2017

ALLERTA GIALLA PER TEMPERATURE ESTREME

22-06-2017

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n. 50/2017 

livello di criticità GIALLA attivazione fase di ATTENZIONE

dalle ore 00.00 del giorno 21/06/2017 alle ore 00.00 del giorno 24/06/2017 con previsione di TEMPERATURE ESTREME nel territorio ferrarese.

Si prevedono condizioni di debole disagio bioclimatico nelle aree di pianura con esclusione della fascia costiera. Nelle aree urbane sono previste condizioni di disagio moderato. Temperature massime previste sui 35-36 gradi con punte fino a 37 gradi.

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

INCONTRO IN MUNICIPIO – Dopo una visita al Delta del Po per conoscere le conseguenze del cambiamento climatico e i provvedimenti adottati

Il Ministro del Territorio e della Sostenibilità della Catalogna ricevuto dal sindaco Tagliani

22-06-2017

(Comunicazione a cura della Portavoce del Sindaco)

Il Sindaco Tiziano Tagliani e l’Assessore Roberta Fusari hanno incontrato questa mattina l’Onorevole Josep Rull, Ministro del Territorio e della Sostenibilità del Governo della Catalogna (nella foto alla sinistra del Sindaco Tagliani)

Il Ministro, accompagnato dal Capo di protocollo Signor Alex Manè e dal Direttore dei Servizi Territoriali Pere Salò, ha visitato il Delta del Po per conoscere le conseguenze del cambiamento climatico e come si è agito per evitarne la regressione, avendo un analogo problema con il Delta dell’Ebro

ASSESSORATO ALLA CULTURA – Un percorso per avvicinare le ragazze alle nuove tecnologie applicate alla promozione turistica della città

La Scuola “Dante Alighieri” accoglie il progetto ‘Girls code it better’

22-06-2017

Si è svolta in mattinata (giovedì 22 giugno) nella residenza municipale la conferenza stampa di presentazione di “Girls code it better”. Ventotto ragazze della Scuola “Dante Alighieri” si sono messe in gioco per imparare a usare il pc, programmare, progettare e disegnare con strumenti digitali, sino a realizzare un nuovo oggetto, entrando in un FabLab per produrlo.

All’incontro con i giornalisti erano presenti, oltre al gruppo delle studentesse, il vicesindaco Massimo Maisto, il dirigente dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” Massimiliano Urbinati, la docente Cristina Venturi e il tecnico del FabLab MakeInCo di Comacchio Lucio Agnelli che hanno seguito la genesi del progetto. Dopo la conferenza le ragazze coinvolte hanno illustrato il funzionamento del prototipo presso lo IAT – Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica del Castello Estense, dove resterà installato per turisti e curiosi durante il periodo estivo.

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“Girls code it better” è un progetto rivolto alle ragazze che frequentano le scuole secondarie; attualmente sono coinvolti 35 istituti sparsi prevalentemente nel nord Italia. Lo scopo di Gcib è quello di avvicinare le giovanissime alla tecnologia e all’informatica, attraverso un approccio pratico e divertente. Nelle scuole che aderiscono al progetto viene creato un “Club” di ragazze che si iscrivono volontariamente e che si mettono in gioco per imparare a usare il pc, programmare, progettare e disegnare con strumenti digitali, sino a realizzare nuovi oggetti entrando nei FabLab del territorio per produrli.

«Questo come altri progetti che coinvolgono le scuole e i ragazzi di tutte le età – esordisce il vicesindaco Massimo Maisto – per l’amministrazione hanno un duplice valore: in primis, rendere partecipi gli studenti del progetto economico e culturale della città in cui stanno crescendo; poi realizzare non solo simulazioni in classe, ma prodotti sviluppati grazie alla loro immaginazione che possono essere utilizzati nella realtà concreta. Siamo andati insieme oltre la teoria e “Girls code it better” è stato applicato alla recezione turistica. L’augurio rimane in prospettiva che per alcuni di loro la sperimentazione possa diventare un vero e proprio sbocco occupazionale». Il club che si è costituito all’interno dell’Istituto Comprensivo 5 è stato guidato dalla docente Cristina Venturi e da Lucio Agnelli, tecnico del FabLab MakeInCo di Comacchio, che hanno coinvolto le ragazze in un percorso formativo di 45 ore.
«È estremamente importante per il nostro istituto – conferma il preside Massimiliano Urbinati – perché ci stiamo configurando come centro per l’innovazione. Di conseguenza è fondamentale impostare in maniera sistematica una didattica per le competenze; che significa perseguire gli obiettivi educativi del Sistema Scuola Europa, quindi le competenze chiave di cittadinanza. In questo senso, il progetto è indispensabile per far reperire alle ragazze l’esperienza del pensiero computazionale, ovvero la logica del coding attraverso l’utilizzo degli strumenti tecnologici con cui hanno più confidenza, come gli smartphone. Al tempo stesso è utile per riuscire a recuperare il vantaggio che il genere femminile ha statisticamente nei confronti di quello maschile in tutto l’Occidente per quanto attiene l’iscrizione ai corsi e alle facoltà scientifiche». L’insegnante e il maker sono stati formati da MAW sui contenuti e sul metodo didattico da adottare, basato sull’approccio di Lepida Scuola, orientato a risolvere problemi e a impostare progetti. Approccio che nel corso dell’anno scolastico si è dimostrato estremamente efficace anche in questo tipo di formazione.
«Il nostro club si svolge nella scuola media “Dante Alighieri” – conclude la Venturi – e vede la partecipazione di 28 ragazze con incontri a scansione settimanale, tutti i lunedì da novembre a marzo, per un totale di 19 pomeriggi. L’attività in gruppo permette alle ragazze di scoprire le loro potenzialità e di stimolare l’interesse verso il mondo tecnologico».

 

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

 

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 23 giugno alle 12 alla sala dell’Arengo – Municipio di Ferrara

Presentazione di ‘Ferrara Piano Festival’ edizione 2017

22-06-2017

Il vice Sindaco del Comune di Ferrara Massimo Maisto parteciperà venerdì 23 giugno alle 12 alla sala dell’Arengo del Municipio di Ferrara alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2017 di Ferrara Piano Festival, ideata e realizzata dal pianista Simone Ferraresi, che si svolgerà dal 6 al 14 luglio a Palazzo Costabili con la partecipazione di concertisti di fama internazionale e allievi provenienti da tutto il mondo.
Interverranno i rappresentati delle istituzioni e associazioni culturali che sostengono l’iniziativa.

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Servizio Civile Nazionale Fiscaglia

Da Comune di Fiscaglia

Nell’ambito del Servizio Civile Nazionale 2017, il Comune di Fiscaglia promuove il progetto “Ragazzi al centro e non solo”, rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni (compiuti). La scadenza del bando per la selezione di volontari è fissata alle ore 14 di lunedì 26 giugno.
Il progetto impiegherà 6 giovani volontari, per 30 ore settimanali 5 giorni su 7 di servizio (1400 ore l’anno), per una durata complessiva di 12 mesi. Il compenso mensile previsto è pari a 433,80 euro.
“Ragazzi al centro e non solo” vedrà i volontari attivi sul territorio, nel settore educativo e di promozione culturale, nei centri di aggregazione, in percorsi ricreativi, di animazione e aggregazione extrascolastica. Tra gli obiettivi anche quello di abbassare la frequenza degli episodi di bullismo che possono verificarsi tra i gruppi giovanili, incrementare il servizio di accoglienza e animazione per gli alunni che arrivano alla scuola primaria in anticipo rispetto all’orario scolastico e che permangono presso la struttura al termine delle lezioni, incentivare l’attività motoria e lo stare insieme durante il percorso casa-scuola nella stagione primaverile, sensibilizzando il rispetto per l’ambiente, promuovendo i principi dell’educazione stradale.
La domanda di ammissione alla selezione, con relativa documentazione, va presentata entro la citata scadenza all’Ufficio Servizi Sociali – Pubblica Istruzione (Mariella Rocchi, Piazza XXV Aprile 8 – Migliaro, tel 0533- 654150 e mariella.rocchi@comune.fiscaglia.fe.it). Oltre alla consegna a mano è possibile l’invio tramite PEC Posta elettronica certificata di cui il titolare è l’interessato, avendo cura di allegare tutta la documentazione in formato pdf all’indirizzo comune.fiscaglia@cert.comune.fiscaglia.fe.it oppure l’invio tramite Raccomandata A/R.

Dalla mitologia greca ai giorni nostri le donne nella morsa dello stalking

Stalking, una parola che stride, mette disagio per il suono secco con cui viene formulata. Se si pensa poi che l’etimologia di stalking, nel mondo della caccia, significa ‘camminare con circospezione, tendere un agguato, spiare, controllare e seguire la preda‘, allora il disagio diventa tensione, ansia, paura in un crescendo inarrestabile. Se, ancora, si trasferisce questo vocabolo al genere umano e lo stalking diventa pura applicazione delle regole venatorie agli individui con cui conviviamo, allora si può comprendere appieno quelle situazioni di cui è piena la cronaca, più frequenti di quello che si possa immaginare.

Lo stalker raffigura il predatore che insegue la sua preda individuata e si serve di mille strategie per arrivare allo scopo finale, facilmente immaginabile, terribilmente riscontrabile nelle pagine della cronaca nera così frequente, così ricorrente da non stupire più così tanto l’opinione pubblica, vittima di un’abitudinarietà che di umano ha ormai poco. Se si rivolge un rapido sguardo al passato, ci si può rendere conto come non sia cambiato niente: le pagine della storia e non solo riportano tristi episodi di donne perseguitate da mariti, fidanzati, amanti delusi o lasciati, conoscenti o perfino estranei fino all’estremo atto dell’uccisione.
Nell’antica Roma, Nerone si rende responsabile della morte di sua madre Agrippina, della prima moglie Ottavia e dell’amante Poppea, che aspettava un figlio, dopo averle sottoposte ad angherie e ritorsioni. Nella mitologia, il primo caso di stalking, diremmo oggi, appartiene al dio Apollo che inseguì fino alla disperazione la ninfa Dafne e obbligò la madre Gea a trasformarla in pianta d’alloro. E ancora, il dio Zeus assumeva le più svariate sembianze per concupire le vittime e ottenerne il consenso. La mitologia è piena di esempi sul tema e non risparmia divinità e comuni mortali. In letteratura, la figura di don Rodrigo nei Promessi Sposi ci fornisce un esempio emblematico di persecuzione, perpetrata nei confronti di Lucia, che aggredisce con “chiacchiere volgari”, come lei riferisce, e ne ordina l’inseguimento e rapimento. La motivazione futile che determina questi fatti è doppiamente deprecabile, infatti, egli decide di sedurre Lucia per scommessa col cugino Attilio e si intestardisce nel proposito per non sfigurare davanti agli amici nobili. Don Rodrigo morirà di peste in un lazzaretto di Milano, senza lasciar comprendere al lettore del romanzo manzoniano se si è ravveduto e pentito del male commesso. Nel racconto ‘La lupa’ di Giovanni Verga, è la donna che assume il ruolo di stalker e lo incarna con estrema abilità e subdola capacità di circuire. La vittima è il genero Nanni che tenta invano di sfuggire ai raggiri della donna e alla sua presenza insistente nella sua vita: “ ‘Per carità, lasciatemi in pace!’ ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo. Pagò delle messe alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere”.
Una persecuzione grave e pesante fino alla conclusione del racconto. In ‘Lettera al mio giudice’ di George Simenon, scritto nel 1946, leggiamo una lunga e dettagliata confessione di un omicida che diventa prima stalker della propria amata, privandola di tutto, decidendo per lei della sua vita fino alla fine. Il medico di campagna Charles Alavoine, sposato infelicemente e rimasto vedovo, si innamora perdutamente di Martine, una ragazza dal passato torbido. Inizia fin da subito un rapporto ossessivo, fatto di gelosia e possessività che dà origine a maltrattamenti fisici frequenti fino a sfociare nell’omicidio. Il giudice Ernest Coméliau sarà il depositario delle memorie di Alavoine, che morirà in cella.

Molte storie che iniziano con relazioni idilliache, si trasformano tristemente in rapporti malati tra vittima e persecutore. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, in Italia 6 milioni 788mila donne hanno subito qualche forma di violenza fisica nel corso della loro vita, soprattutto alla fine di una relazione. Nel 68% dei casi l’aguzzino è l’ex partner. La forma persecutoria più diffusa (68,5%) è la richiesta di avere insistentemente, a tutti i costi, un colloquio. Seguono le attese fuori casa, davanti alla scuola o al posto di lavoro, l’invio di messaggi pressanti, telefonate, mail, lettere o regali indesiderati, inseguimenti o spionaggio. Il 55% dei casi di violenza persecutoria si verifica nella relazione di coppia; il 25% nell’ambito del vicinato e ambiente di vita; il 5% in famiglia; il 15% sul posto di lavoro/scuola. Sta aumentando il fenomeno del cyberstalking, lo stalking sul web e sui social networks, terreno fertile per ogni tipo di atteggiamento persecutorio: dalle pressioni al furto di identità o l’abuso dei profili per scopi illegali. I social media, che dovrebbero avere una funzione amica nella nostra quotidianità, diventano così elemento discusso di disturbo se non pericolosità. La denuncia alle autorità competenti diventa azione necessaria e prioritaria per l’autotutela che viene affidata alle forze dell’ordine che dispongono dei mezzi e delle competenze per indagare e garantire il cittadino.

Il 23 febbraio scorso la legge italiana sullo stalking ha compiuto otto anni. La legge è stata accolta positivamente quando è stata introdotta e anche a distanza di anni se ne parla bene. Lo stalking risulta uno dei reati con i tempi di indagine più brevi e la pena di reclusione prevede dai 6 mesi ai 4 anni. Da recenti studi emergono segnali importanti di miglioramento della situazione generale rispetto al passato, per una maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente, dalle molestie di ogni genere e dagli abusi, denunciando e prevenendo. Una consapevolezza nuova che permette la libertà individuale sacrosanta e una vita dignitosa.