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Giorno: 3 Luglio 2017

Mangiafexpo 2017, a Ferrara si mangia in piazza

Da Organizzatori

Dal 10 al 14 luglio 2017 il grande evento dedicato alla ristorazione del territorio ferrarese con 33 aree degustazione in piazza Trento e Trieste.

I ristoranti di Ferrara e della sua Provincia trasformano le architetture rinascimentali che decorano piazza Trento e Trieste in una gustosa food tasting area, che per 5 giorni farà assaporare a migliaia di persone le eccellenze dell’enogastronomia del territorio. È la terza edizione di Mangiafexpo, l’evento dal 10 al 14 luglio 2017 dedicato alla ristorazione, che vedrà nella piazza più grande della città estense l’allestimento di 33 aree di degustazione, dove provare i migliori piatti della cucina ferrarese. Una grande festa della cultura del cibo locale, con musica e diverse attività di intrattenimento. Zone d’ombra saranno create tra i gazebo, per rendere piacevole il pranzo e gli spuntini nei momenti più soleggiati. Inoltre, saranno realizzate aree verdi con alberi e piante, grazie all’utilizzo di materiali di recupero. Per partecipare a Mangiafexpo (www.mangiafexpo.com) e scoprire non solo le meraviglie gastronomiche, ma anche quelle artistiche della città, il Consorzio Visit Ferrara propone soggiorni in città a tariffe speciali. Basta prenotare direttamente sul sito www.visitferrara.eu con il codice di sconto “mangiafexpo2017” e godersi la grande festa del cibo ferrarese.

Coldiretti, mercoledi’ 5 luglio manifestazione #stop ceta a roma con delegazione ferrarese

Da Coldiretti

Dalle 9.30 di mercoledì agricoltori emiliano-romagnoli, accompagnati da numerosi amministratori locali, saranno a Roma insieme a migliaia di associati a Coldiretti per dire no alla ratifica del trattato CETA con il Canada, per smascherare il primo accordo europeo che legalizza il falso Made in Italy a tavola.

Per fermare il trattato di libero scambio con il Canada (CETA) che per la prima volta nella storia dell’Unione accorda a livello internazionale esplicitamente il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici ma che spalanca anche le porte all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero, centinaia di agricoltori dall’Emilia Romagna, affiancati da una folta delegazione di amministratori locali, insieme con migliaia di agricoltori da tutte le regioni lasceranno le campagne per invadere la Capitale in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dove sarà in corso la discussione per la ratifica del Trattato.
L’iniziativa è della Coldiretti insieme ad un’inedita e importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che si sono date appuntamento mercoledì 5 luglio alle ore 9,30 in Piazza Montecitorio a Roma dove sono attesi rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società civile.
Sarà divulgato il Dossier Coldiretti sull’impatto del trattato sull’agroalimentare italiano ed esposto per la prima volta il “pacco” con le imitazioni delle specialità nazionali più prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada che sarà legittimato a produrre e vendere ai consumatori di tutto il mondo con la ratifica de trattato.
Non mancheranno azioni provocatorie a difesa del Made in Italy gravemente minacciato.
Sarà presente il presidente di Coldiretti nazionale Roberto Moncalvo. Dall’Emilia Romagna interverranno il presidente e il direttore Regionale, Mauro Tonello e Marco Allaria Olivieri.
Presenti anche il presidente ed il direttore di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli e Claudio Bressanutti, insieme a produttori e dirigenti della nostra federazione, preoccupati per un accordo che penalizza anche gli agricoltori ferraresi, in particolare i cerealicoltori, e che non tutela a sufficienza i prodotti di qualità certificata del nostro territorio.

Presentazione libro a Ferrara

Da Organizzaori

Alla Feltrinelli di Ferrara presentazione del libro “La nuda verità sul Web Marketing”, dell’esperto digitale Claudio Gagliardini

Il 7 luglio 2017 alle ore 18:15 a Ferrara, presso la Libreria La Feltrinelli di Via Giuseppe Garibaldi 28/30, il popolare Rudy Bandiera, giornalista e blogger ferrarese, esperto di digitale e di comunicazione, presenta il libro “La nuda verità sul Web Marketing”, di Claudio Gagliardini. L’autore e Bandiera dialogheranno con Riccardo Scandellari, blogger, digital marketer e giornalista ferrarese, sulle opportunità in rete per le PMI e le piccole attività, sempre più protagoniste sui canali sociali della rete.
La rete “non fa miracoli, non è per tutti, ma a molti ha cambiato la vita”, sostiene Gagliardini, aggiungendo che “tutte le aziende, piccole o grandi che siano, a carattere globale, nazionale o locale, in qualsiasi settore, B2B o B2C che siano, possono trovare la loro strada in rete e ottenere risultati inimmaginabili. A patto, però, che comprendano appieno la natura del web e dei suoi strumenti, le dinamiche dei social media e le aspettative delle persone che usano internet”.
Riguardo al titolo, ambizioso e per certi versi irriverente, sottolinea: “Non mi sono montato la testa, sia chiaro, e non penso in alcun modo di avere la verità in tasca, ma sono troppi i professionisti e le aziende della rete che, spesso in totale buona fede e con grande ottimismo, raccontano ai loro clienti che il web e il digitale sono la panacea che cura tutti i mali e che un sito web e qualche canale social si può uscire facilmente dalla crisi e tornare ai fasti del passato”.
La rete non fa miracoli e non è lecito aspettarsene, se non si ha ben chiaro cosa sia internet, quali siano le sue dinamiche e a cosa servano davvero i suoi strumenti. È per questo motivo che Claudio Gagliardini, già co-autore con Ale Agostini di “Social Google Marketing”, ha scritto “La nuda verità sul WEB MARKETING”, per aiutare le aziende, gli imprenditori, i professionisti e tutti gli utenti della rete a comprendere cosa sia il web e come possa davvero cambiare la vita delle persone, quando esse ne comprendono la natura più profonda, i rischi e le opportunità.
Durante la presentazione del libro l’autore e i suoi ospiti dialogheranno con il pubblico e risponderanno alle domande dei presenti.

Fabbri (ln): “Ferrara, migranti in hotel. Altro che valori cattolici, e’ soltanto un business fatto coi soldi dello stato”

Da Lega Nord

“Invito chiunque si riconosce nei valori cattolici a riflettere: è da buoni cattolici alimentare il business dell’accoglienza, fatta coi soldi dello Stato, nel nome di una presunta solidarietà ai migranti che danneggia i cittadini dei propri territori?”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commenta le dichiarazioni del titolare di un noto albergo a Ferrara, in cui verrà alloggiato un nuovo gruppo di migranti. “Leggo sulla stampa una frase come ‘Accolgo i migranti in hotel da imprenditore e cattolico – la riflessione di Fabbri – e mi chiedo se non sia il caso di evitare di chiamare in causa la religione per quello che è soltanto un giro d’affari indirizzato dal governo Pd e che ha come principali protagoniste le cosiddette cooperative sociali”.
“E’ chiaro – prosegue il consigliere regionale – che qui più che di solidarietà e di fede si tratta di quattrini pubblici, e tanti, che sul territorio vengono utilizzati non per agevolare l’economia locale o supportare il welfare a favore dei residenti, ma per rispondere a precise esigenze politiche e colossali interessi finanziari, che riguardano e avvantaggiano pochi a dispetto di tanti. E quei tanti – chiude Fabbri – sono i cittadini che convivono con i disagi di questa indiscriminata invasione. Per loro, la fede e la solidarietà mi pare proprio non vengano mai chiamate in causa”.

Fabbri (ln): “Carife, la nuova proprieta’ non dimentichi il territorio ferrarese. Vigileremo affinche’ non si ripetano i disastri targati PD”

Da Lega Nord

“La nuova proprietà non dimentichi quello che hanno già dovuto passare i risparmiatori ferraresi e sia attenta al territorio, dopo aver rilevato a un euro una banca con quasi 180 anni di storia”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, da mesi in prima fila nella battaglia al fianco degli azzerati Carife, sprona il management di Bper, fresca, con il closing, di acquisizione formale dell’istituto ferrarese, a “dimostrare con i fatti che l’operazione non sarà soltanto un vantaggio unilaterale, ma un cambio di passo in grado di supportare il rilancio di un’economia provata come quella estense”. Il consigliere ricorda come Carife sia stata consegnata al nuovo corso “ricapitalizzata, ripulita, con la cessione di 340 milioni di crediti deteriorati e con attività fiscali da utilizzare. I sacrifici li hanno dovuti invece fare i risparmiatori azzerati dal governo Pd: usati come cavie per un bail in – prosegue Fabbri – che come abbiamo visto con le banche venete in Italia è già sparito dal quadro normativo, stanno disperatamente cercando di avere giustizia tramite gli arbitrati. E’ allucinante la discriminazione che hanno patito i ferraresi: per loro le regole europee, tanto care ai dem, sono state applicate con un decreto scritto in fretta e furia che ha spazzato via i patrimoni di tante persone. Per gli altri, il governo Gentilonrenzi ha estratto subito dal cilindro miliardi che ricadranno usciranno dalle tasche dei contribuenti”.
Celebrata dunque la svolta, restano le macerie per le persone: “Noi non lo dimentichiamo – chiude il capogruppo Ln – e vigileremo affinché non si ripetano dissesti e disastri, politicamente targati Pd, come quello che ha zavorrato ulteriormente una Ferrara già colpita pesantemente dalla crisi”.

Livio Zerbini Delegato del Rettore al Diritto allo studio e servizi alle studentesse e studenti UniFE

Da Unife

E’ Livio Zerbini il nuovo Delegato del Rettore al Diritto allo studio e servizi alle studentesse e studenti dell’Università di Ferrara, nominato con Decreto Rettorale del 19/06/0217 e in carica fino al 31 ottobre 2018.

Livio Zerbini insegna Storia romana all’Università di Ferrara. Dirige il LAD – Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche province Danubiane, il Se@Unife – Centro di Tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica a distanza e il Centro Internazionale di Studi sul Mar Nero. È autore di documentari e collabora con diverse trasmissioni televisive. Ha al proprio attivo centinaia di pubblicazioni e oltre venti saggi.

Fabbri e Vinci (ln): «Per fare crescere il movimento e’ indispensabile investire in formazione e conoscenza: la nostra scuola politica sara’ aperta a tutti i giovani»

Da Lega Nord

CENTO (FERRARA), 03-07-’17.
«Un movimento che guarda al futuro non può rinunciare alla formazione delle nuove leve. Per questo, siamo aperti alle adesioni di tutti coloro che intendono acquisire nuove competenze, soprattutto pratiche, allo scopo di formare la classe politica del futuro.» Il segretario nazionale della Lega Nord Emilia, Gianluca Vinci, ed il capogruppo regionale del Carroccio, Alan Fabbri, descrivono così il progetto della terza edizione dell’Open Day; la Scuola di formazione politica della Ln, che andrà in scena a Cento il 5 luglio, alle ore 21. «Uno dei tanti tasselli – ricorda Vinci – che la Lega Nord sta mettendo a punto per il rafforzamento di una classe dirigente, che stiamo facendo crescere con iniziative simili in tutto il Paese, ed in particolare in Emilia. Una scuola – conclude il segretario nazionale leghista – che acquista maggior valore dopo le affermazioni della Lega a Piacenza, piuttosto che a Vignola ed a Terre del Reno.» Nuove responsabilità amministrative significa anche la necessità di crescere nuove leve. Per questo, l’iniziativa organizzata a Cento dal locale segretario della sezione del Carroccio, Elisabetta Giberti, con la collaborazione del commissario provinciale bolognese, Carlo Piastra, punta su nomi eccellenti, come quello dell’economista Armando Siri, per formare persone che sappiano coniugare contenuti e skills pratico-operativi. «La scuola è concepita su base triennale – dice Alan Fabbri – e si avvale di contributi che arrivano dal mondo dell’economia, del giornalismo e della politica. Lo scopo non è fare semplicemente “accademia” o filosofia, ma affinare capacità comunicative e relazionali.» In pratica, favorire la comunicazione attraverso l’uso di media e social-network, ma anche migliorando le relazioni interpersonali. In pratica, «una scuola pratico-politica», sottolinea Vinci, che «sarà aperta a tutti. Perché il futuro passa da qui.» Info: www.scuoladiformazionepolitica.it.

“Bufale e disinformazione in Internet”, conferenza pubblica con Antonello Bocchino.

Da Unife

Si svolgerà venerdì 7 luglio 2017, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la sede IUSS di via Scienze 41/b a Ferrara, la conferenza pubblica “Bufale e disinformazione in Internet” di Antonello Bocchino, Visiting Lecturer and PhD Researcher University of Westminster, London.
Molte fake news, notizie false e anche scarsamente verosimili, riguardano la scienza. A una domanda crescente di informazione scientifica presso il grande pubblico – spiegano i direttori del Master Marco Bresadola e Michele Fabbri – spesso non corrispondono tra giornalisti e comunicatori un’appropriata cultura scientifica e la conoscenza del funzionamento dell’ecosistema dei media.
Obbiettivo della conferenza è sviluppare consapevolezza su come i mezzi di comunicazione, in particolare Internet e social network, veicolano l’informazione scientifica, al fine di imparare un metodo che aiuti a distinguere il vero (provvisorio) della scienza dal falso e dall’inverosimile.
La conferenza, organizzata dal Master in “Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” e da “Design of Science” – Laboratorio di storia e comunicazione della scienza di Unife, e promossa nell’ambito delle attività didattiche del Master, è accreditata su Piattaforma Sigef (corsi enti terzi) e dà diritto a 3 crediti per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Antonello Bocchino, visiting lecturer e Master of Philosophy, è ricercatore PhD per il Centre for Social Media Research (CSMR) del programma del Communication and Media Research Institute (CAMRI) della Westminster University di Londra. Recentemente è stato guest lecturer per il corso di laurea magistrale ‘Strategic Public Diplomacy’ della facoltà di Scienze Politiche dell’università di Siena. Dopo aver conseguito la laurea magistrale al DAMS dell’Università di Bologna con una tesi sui nuovi media, Antonello Bocchino ha vissuto e lavorato all’estero per diversi anni. Nei mesi successivi alla Primavera araba ha lavorato al Cairo come giornalista e presentatore per la Radio Televisione di stato egiziana, e ha lavorato come responsabile per lo sviluppo e l’implementazione di strategie comunicative sui social media per l’Istituto italiano di cultura al Cairo. Si occupa di nuovi media e comunicazione fin dal 1996 quando ha collaborato con il primo magazine online italiano (1994) NetMagazine/MagNet, un progetto di ricerca sulle comunicazioni con particolare attenzione alle reti telematiche, e alle loro opportunità comunicative e relazionali, un’esperienza tuttora citata nei libri sul design delle interfacce. È membro dell’Editorial & Media Staff di Noema, testata giornalistica dedicata alle relazioni tra cultura e nuove tecnologie, selezionata da RAI International nel 2003 come miglior sito italiano. È inoltre membro dell’Associazione sociologica europea (ESA), nel Research Network ‘Sociology of Communications and Media Research’.

Per iscrizioni e informazioni
Mariasilvia Accardo, tel. 0532 – 293518, email mariasilvia.accardo@unife.it

trasferimento biblioteca

Da Comune di Copparo

Copparo – trasferimento biblioteca per lavori di ristrutturazione

La Biblioteca Comunale di Copparo informa i cittadini che i locali che la ospitano saranno interessati nei prossimi mesi da importanti lavori di ristrutturazione.
Per continuare ad offrire i servizi di prestito libri e documenti si rendono necessari i seguenti cambiamenti: chiusura della biblioteca dal 5 al 7 luglio compresi e riapertura il 10 luglio con trasferimento presso la Galleria A. Costa (via Roma 36, tel. 0532 871573) con il consueto orario estivo: dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00; lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00.
Ricordiamo che i lavori di ristrutturazione sono finalizzati ad una riqualificazione generale degli ambienti e ad un ampliamento della biblioteca stessa che presto si mostrerà rinnovata e maggiormente fruibile all’utenza.
La Biblioteca Comunale ringrazia fin da ora i cittadini per la collaborazione e comprensione.

Teatro Estate approda a Lido degli Scacchi con clownerie e bolle di sapone di Gambeinspalla Teatro

Da Comune di Comacchio

Dopo il rinvio, per maltempo, dello spettacolo di apertura della rassegna, prende il via finalmente la rassegna itinerante “Teatro Estate”.

Mercoledì 5 luglio la rassegna itinerante Teatro Estate, organizzata e diretta da Massimiliano Venturi, approda in viale Alpi Centrali al Lido degli Scacchi. Dopo avere emozionato il pubblico in tante occasioni, ritorna a grande richiesta Gambeinspalla Teatro di Eros Goni, con lo spettacolo Il Sogno. Un lavoro
unico nel suo genere, che da anni incanta il pubblico di tutta Italia ed Europa con poesia e comicità. Un carretto d’altri tempi, uno attore bizzarro, mimo, clown, mostrerà il suo mondo attraverso un viaggio dal sapore antico, sospeso tra sogno e realtà, romanticismo e comicità. Il pubblico sarà cullato con il naso all’insù
ad ammirare bolle di sapone quasi fossero anime volanti che si trasformano da piccole a grandi, poi giganti, con mille riflessi colorati e piene di fumo; fino al culmine dell’incanto, quando un tripudio di bolle avvolgerà palco e platea in un volo libero. “Uno spettacolo per tutte le età”, nelle parole dell’autore ed interprete Eros Goni, “e per tutti gli intenditori di sogni”. L’inizio è fissato per mercoledì 5 luglio alle ore 21:15 in viale Alpi Centrali. Lo spettacolo è adatto a tutti.
Imperdibile anche l’appuntamento successivo, che si terrà mercoledì 12 luglio a Lido di Pomposa e vedrà in scena Massimiliano Venturi con lo spettacolo lo spettacolo Burattini Gran Varietà. Lo spettacolo dei Burattini di Mattia Zecchi, previsto per mercoledì 28/06 a Lido Estensi, ma rimandato per
pioggia, sarà recuperato nello stesso luogo mercoledì 16 agosto. La programmazione Teatro Estate, realizzata da Bialystok Produzioni con la
direzione artistica di Massimiliano Venturi, è gemellata con la rassegna ravennate “Burattini alla Riscossa!”. Le due rassegne sono parte integrante di un cartellone che attraverserà per tutta l’estate le due province, realizzato con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. L’ingresso agli spettacoli è gratuito. Il programma completo è in distribuzione negli uffici informazioni turistiche dei sette Lidi e negli esercizi commerciali, ed è scaricabile sul sito
www.comacchioateatro.it. In caso di pioggia gli spettacoli saranno rinviati a data da destinarsi. Infoline 349 0807587.

Cosa far leggere d’estate ai ragazzi? Una polemica estiva

Piatto ricco? Mi ci ficco! Così ere geologiche fa si commentavano le prime puntate a scopa o – udite udite! – a poker dei giovani sedicenni finalmente in vacanza.
Coscienziosamente domenica, al momento del rito della barba, mi sono sintonizzato sul commento dei giornali e immediatamente mi sono trovato immerso in un problema che con la stessa virulenza affrontai nelle vesti di studente e poi in quelle di insegnante. Nella rubrica si citavano due articoli apparsi sulle pagine di ‘La Repubblica’ che riguardano la scelta delle letture estive per i giovani studenti ormai in vacanza. Il primo articolo era dell’amico Paolo Di Paolo, l’altro, in risposta, di Marco Belpoliti. La polemica era innescata da un servizio di Edoardo Camurri su Radio Tre Libri che propone una leale tenzone tra coloro che chiedono, come Di Paolo, di scostarsi dalla consueta e ormai annosa questione su cosa consigliare per le letture estive ai giovani e osare nuove scelte e la difesa di Belpoliti dell’intramontabile accoppiata Levi-Calvino.

Di Paolo scrive: “Torno anche io sulla ‘polemica’ destata dal mio articolo su Repubblica sui libri delle vacanze. Mi sono preso un po’ di insulti sui social, e questo va bene. Ma la cosa che letteralmente mi sconvolge è che moltissimi non hanno capito. Capito il pezzo, dico. Edoardo Camurri, su Radio Tre, ha ironicamente liquidato la cosa difendendo a prescindere i ‘classici’ (Levi e Calvino). “Ragazzi ma che stiamo dicendo?”, “Viva Levi e Calvino!” (cit. Camurri). Quanto fa figo e intelligente fare i difensori di Calvino e Levi. Peccato che mai mi sognerei di ridimensionare né l’uno né l’altro (non mi piace citarmi, ma cazzo: ho dedicato decine e decine di pagine a Calvino, a difenderlo dai soliti idioti che “Calvino è cerebrale, è sopravvalutato”. Di Levi mi basta dire che ‘I sommersi e i salvati’ è per me IL PIU’ IMPORTANTE libro del secondo Novecento; ma quanti dei difensori-a-prescindere l’hanno letto?). Il mio discorso – continua Di Paolo – era diverso: starsene scollati dalla realtà e dare da leggere ai ragazzi Calvino e Levi lavandosene le mani (tanto sono libri belli e importanti!) è comodo. Altro è interrogarsi sull’esperienza della lettura effettiva, concreta. Capire che cosa, nei mesi estivi, possa contribuire davvero ad alimentare un legame – già di per sé molto fragile – con la lettura, con la letteratura. ‘Se questo è un uomo’ (o quello che sia) ha bisogno di un lavoro prima e intorno, non di essere digerito a fatica nella solitudine distratta di quattro pomeriggi estivi. Poi per carità, io sarò pure un povero coglione che “spala merda” (cit.) su Calvino e Levi, ma sono costretto a dire che molti difensori dei due grandi scrittori – di solito, finto-colti – sembrano analfabeti, e nemmeno troppo di ritorno. Di partenza. Che vivano pure nella realtà parallela e autocompiaciuta della falsa cultura. Viene facile, in questo tempo di pagliacci in posa da intellettuali”.

Scritto ciò cosa consiglierebbe Di Paolo? “D’altra parte, suonata l’ultima campanella, la corsa in libreria – con l’elenco scritto su un foglietto – è un rito intramontabile. E il ‘canone’ si muove a fatica: restano in cima alle preferenze dei docenti i classici del secondo Novecento, con ‘Se questo è un uomo’ che tallona Calvino (1.352 copie vendute tra il 12 e il 18 giugno). Non so se lasciare soli gli adolescenti con l’imprescindibile romanzo di Levi sia saggio: la pretesa pedagogica può generare effetti collaterali, soprattutto nel cuore dell’estate. I romanzi distopici di George Orwell – ‘1984’ e ‘La fattoria degli animali’, rispettivamente a 1.333 e 1.062 copie – forse funzionano meglio; difficile dire se ‘Il giovane Holden’ (1.227 copie), benché in nuova traduzione, appaia più tanto giovane; e se nel ‘Buio oltre la siepe’ di Harper Lee (1.293 copie) la siepe non diventi infine uno scoglio. I viventi che lampeggiano in questa classifica sono pochissimi: si sono scavati uno spazio nel canone l’Ammaniti di ‘Io non ho paura’ e ‘Nel mare ci sono i coccodrilli’ di Fabio Geda, ormai un vero e proprio classico tra i banchi”.
L’appassionato discorso di Di Paolo si conclude poi con una provocazione ulteriore quando commenta:
“Poi chiudiamo il discorso. Solo per dire che a, Radio Tre, stamattina – come lettura estiva per gli studenti – hanno consigliato James Joyce, ‘Dedalus’. Quel che si dice avere il senso della realtà”.

Non da meno, scorrendo le righe dell’articolo di Belpoliti, ‘Difendo Levi e Calvino’, apparso sempre su ‘La Repubblica’, ci troviamo di fronte a una posizione assai condivisibile. Lo scrittore rammenta che l’“obbligatorietà” è comunque una delle parti costituenti la scuola: che “la scuola comporti sempre qualcosa di obbligatorio, e anche di costrittivo, è senza dubbio vero, così come la libertà di scegliere da soli le proprie letture è senza dubbio bella e salutare”. Che nel tempo le letture estive o scolastiche diventino patrimonio della nostra futura struttura di adulti è vero; ma non è vero quanto influiscano su tutti i ragazzi. L’esperienza insegna che l’universo della lettura è consentito a molti, ma non a tutti i ragazzi. La mia esperienza di lettore anomalo – in quanto per me i libri sono stati il pane quotidiano – mi ha insegnato che nessuna differenza può stabilirsi tra i libri letti a dieci anni – Delly o ‘I miserabili’ versione abregée, Liala o la versione per ragazzi di ‘Guerra e pace’ – e quelli dei sedici anni, quando ormai avevo raggiunto il tempo delle scelte meravigliose: leggevo Pavese e Proust, i russi e Calvino, mi facevo sorprendere dal mio maestro Claudio Varese a divorare sotto il banco ‘Bonjour tristesse’ di una ora ormai sconosciuta scrittrice, Françoise Sagan. Ciò che importa, ed è un commento legato alla scelta personale, non è cosa si legge ma perché si legge. Si tratti di Levi, Calvino, di Joyce o della Ferrante, di Camilleri o delle graphic novel.
Che rumorata fece, ai tempi del mio insegnamento all’Istituto Tecnico Monti di Ferrara, la decisione che presi di sostituire la lettura dei ‘Promessi sposi’ con ‘Ossi di seppia’ di Montale. Era destinata a far conoscere quell’universo sconosciuto che era – ed è anche oggi, visto lo ‘scandalo’ suscitato dalla proposta all’esame di maturità di quest’anno di commentare Caproni – la conoscenza della contemporaneità.
Ecco perché suonano singolarmente simili pur nella diversità della proposta le tesi di Di Paolo e di Belpoliti. Quest’ultimo conclude il suo articolo con una sostanziale affermazione che può e deve essere sottoscritta dai lettori qualsiasi età abbiano e da propositori che indicano loro le scelte. Qualunque siano. Cosa significa leggere? Risponde Belpoliti: “Leggere per capire, leggere per sapere, leggere per cambiare, leggere per essere diversi”.

A tal proposito, il maestrino che è in me, cerca risposte al perché della scrittura. Cosa significhi essere scrittore. E quale sia la differenza tra scrittore e giornalista. E, per i soliti disguidi del possibile, mi capita tra le mani un libro straordinario: ‘Volevo tacere’ di Sándor Márai (Adelphi 2017), il grandissimo scrittore ungherese nato nel 1900 e morto suicida a San Diego nel 1989. Autore di un romanzo fondamentale: ‘Le braci’. Questo taccuino ritenuto disperso venne scritto tra il 1949 e il 1950 e pubblicato solo nel 2013. Vi si narrano tre momenti diversi: l’Anschluss dell’Austria, l’arrivo dei carri armati russi in Ungheria nel 1945, la scelta dell’esilio in Usa nel 1948.
L’inizio è folgorante: “Volevo tacere. Ma il tempo mi ha chiamato e ho capito che non si poteva tacere. In seguito ho anche capito che il silenzio è una risposta, tanto quanto la parola e la scrittura. A volte non è neppure la meno rischiosa. Niente istiga alla violenza quanto un tacito dissenso”. La scrittura come necessità. Ecco allora il giovane e famoso scrittore, che nel momento della notizia dell’Anschluss si trova in redazione a scrivere un frettoloso commento giornalistico, che aiutasse la non troppo remunerata, seppure alla moda, attività di scrittore: “Poiché in questo paese europeo che è la mia patria lo scrittore non è mai riuscito a guadagnarsi il pane quotidiano con la sola poesia, con la letteratura fine a sé stessa, ero costretto anch’io come quasi tutti gli scrittori ungheresi, a darmi da fare come giornalista per guadagnarmi la brioche, oltre al pane che i miei scritti d’intento letterario assicuravano a me e alla mia famiglia”. Una prima differenziazione tra scrittura e giornalismo, nel quale però lo scrittore sarà “in grado di riconoscere l’eco della sua scrittura, della personalità del suo stile”. Da qui la consapevolezza di non sentirsi un ‘chierico traditore’ come a quei tempi era considerato lo scrittore che si piega ad altro del suo mestiere. Nell’ordinata esistenza di uno scrittore alla moda, nel sicuro rifugio di un metodo di lavoro spazzato via dalla Storia, Márai riflette sulla scrittura: “Lo scrittore, l’artista è convinto di trasmettere nella lingua materna un’ispirazione divina, un messaggio celeste a coloro che condividono il substrato della sua stessa lingua. In realtà io non scrivevo per una nazione, ma solo per alcune persone elette per cultura e gusto”.
Questa è la coscienza dello scrittore. Come al concerto di Vasco: 220 mila persone non sono un tutto, ma una parte. Perciò la scelta delle letture passa attraverso fattori diversissimi, tra cui il suggerimento dell’insegnante. Che può solo suggerire e non obbligare. Anche leggere Levi e Calvino sarà sempre una scelta, imposta o solo suggerita, come quella di tutti gli altri autori. Perfino del ‘Dedalus’ joyciano.
E la lettura e i libri rimarranno l’utopia ultima. Quella che permetterà a pochi, a tanti, mai a tutti di raggiungere il senso e la coscienza della realtà e/o della verità.

L’indifferenza uccide

di Federica Mammina

Quello che ci spinge ad agire in aiuto di una persona in difficoltà è quello che potremmo definire come uno slancio naturale dell’uomo, un misto tra istinto ed empatia, un qualcosa di irrazionale che ci porta anche a mettere a repentaglio la nostra incolumità, ma a non rimanere inerti.
Ma di indifferenza si può morire. Per esempio nella tanto ammirata Cina. In un video, che ha suscitato molto scalpore, si vede una donna attraversare sulle strisce pedonali ed essere investita da un taxi, che non si ferma. La donna verrà soccorsa dopo poco più di un minuto da una donna che la travolge ancora, ma che si ferma. Dopo il primo impatto sono numerose le auto che passano e si limitano a schivare il corpo della donna.
Una delle cause di questi episodi molto numerosi in Cina è legata ad un fenomeno di cui si parla da quando nel 2006 fece scandalo il caso di Peng Yu, un giovane che dopo avere aiutato una donna anziana che era caduta scendendo dall’autobus e averle pagato le spese mediche, fu denunciato dalla stessa e poi condannato come responsabile della caduta.
La paura di subire un torto ha preso il sopravvento sul senso di umanità. E l’indolenza si è espansa a macchia d’olio.
Con proporzioni diverse, ma questo fenomeno coinvolge tutta la società. Come arginare il dilagare preoccupante di questa incuranza nei confronti del prossimo? Laddove l’uomo sembra aver perso la capacità di agire umanamente, secondo natura e secondo coscienza, suggerirei anche un più prosaico “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Chissà che funzioni meglio.

Domande e risposte…

di Federica Mammina

L’uomo vuole conoscere, vuole risposte, vuole trovare la spiegazione a tanti misteri che ci riguardano. Le domande sono tante, troppe. La nascita della vita, l’evoluzione dell’uomo, il futuro dell’umanità e della Terra, il perché di certi meccanismi mentali e il funzionamento del nostro corpo. E ancora il senso della vita, della morte, la fede, il perché di certi nostri errori, chi voler essere nella vita e come realizzare i propri sogni.
Ognuno ha le sue domande, tante o poche che siano; ognuno ha le sue risposte, tante o poche che siano. Ma sono più importanti le risposte o le domande? Io credo che ancor più di una buona risposta, sia fondamentale una buona domanda. In fin dei conti la risposta che ci appare corretta potrebbe anche solo essere coerente rispetto alle sue premesse, e la logica conclusione di un ragionamento ben sviluppato.
Ma se scoprissimo di porci la domanda sbagliata? Faremmo ancora salva quella risposta?
Una domanda senza risposta. Che almeno sia quella giusta?

“Il compito della conoscenza non consiste soltanto nel rispondere ai quesiti che le rivolgiamo, ma anche nell’insegnare quali domande possiamo sensatamente rivolgerle”
Hans Kelsen

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Se li conosci lieviti

La scorsa settimana, più o meno dal nulla, ho fatto una cappella enorme.
Mi stavo bevendo una birra all’ora della birra – per convenzione dopo le 19 passate – non potevo fare troppo casino in casa e allora mi son detto: ma dai mettiamo Nick Drake.
Allora mi sono messo le cuffie e c’ho infilato dentro Nick Drake.
L’ho proprio visto arrampicarsi su per il cavetto fino alle terminazioni degli auricolari e la botta è stata fortissima.
Non lo facevo da anni e ovviamente adesso non ne esco più.
So bene quanto il nome di quell’uomo possa sembrare deprimente ma per come la vedo io è ben più deprimente compiere 31 anni.
Però se mi si consente di vedere gli esseri umani come un’enorme distesa di panificati appena usciti dal forno ecco, Nick Drake in quel caso non è pane (cit.), lui è più come i lieviti: e infatti se li conosci lieviti.
Poi si sa, c’è panificato e panificato e c’è lievito e lievito.
Adesso non mi ricordo bene il grado di parentela fra lieviti e parassiti, dovrei farmi un ripassino.
Sono un disastro, ho preso l’attestato da alimentarista neanche un mese fa e mi devo già rinfrescare la memoria.
Allora mentre faccio il mio ripassimo mi prendo anche una bella licenza poeticoscientifica che istituisco così, all’italiana, io per l’occasione, per bypassare l’attesa e tornare dritto a dove avevo iniziato: un uomo che non era pane, qui a parlarci dei parassiti.

Parasite (Nick Drake, Pink Moon, 1972):

IL DOSSIER SETTIMANALE
Altre storie per capire chi siamo

Storie individuali o collettive, edificanti o preoccupanti, storie di oggi e di ieri, vicende che ci segnalano tendenze diffuse o che scardinano pregiudizi radicati… Abbiamo raccolto alcune delle più significative storie pubblicate da Ferraraitalia nel corso dell’ultimo anno e ve le proponiamo in questo dossier, come utile esercizio per la memoria e l’astrazione: poiché in filigrana, dietro ogni narrazione, si possono scorgere i contorni di tante altre vite nelle quali riflettersi o prendere distanza.

Leggi il dossier di Ferraraitalia “Altre storie”, n.5 del 3 luglio 2017 (clic per leggere)