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Giorno: 4 Novembre 2017

Fare antimafia partendo dai figli d’onore

Cosa significa nascere e crescere in una famiglia di mafia, respirare omertà e illegalità fin dall’inizio della propria vita, una vita modellata sui codici d’onore della famiglia di appartenenza e non sulle regole e le leggi di uno Stato visto come un estraneo, anzi come un nemico? Vuol dire avere un destino già segnato, fra violenza, carcere e morte?
Sono i minori di mafia, bambini che quando pensano ai buoni e ai cattivi, mettono la divisa ai secondi, bambini che sono allo stesso tempo le prime vittime, la manovalanza e il futuro della criminalità organizzata. E proprio per questo, insieme alle loro madri, questi bambini hanno un’importanza strategica nella lotta alle mafie, per togliere loro linfa vitale dall’interno, fermando il ricambio generazionale e rompendo la catena di trasmissione dei (dis)valori su cui si basa il sistema mafioso, dando contemporaneamente a queste donne e a questi ragazzi una nuova prospettiva di vita.

Proprio al tema minori di mafia è stato dedicato uno degli appuntamenti della Festa della legalità e della responsabilità 2017, ‘Crescere sulla soglia del mondo, minori e mafie’, venerdì pomeriggio nella Sala Consiliare del dipartimento di Giurisprudenza di Unife, nell’ambito del laboratorio MaCrO.
Ospite d’onore, anche se solo in collegamento telefonico durante una pausa di un’udienza, Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, che ha avviato il protocollo ‘Liberi di scegliere’. Questo protocollo si propone di sottrarre, dove viene dimostrata la pericolosità del contesto famigliare e sociale, i minori alle famiglie con modalità differenti a seconda della situazione nella quale si trovano e di inserirli in comunità, centri, famiglie affidatarie delle regioni del centro Nord. La sperimentazione ha finora interessato circa quaranta minori per i quali è stato previsto un progetto personalizzato costruito dalle molteplici realtà che in Italia operano nel campo della legalità e del recupero sociale dei minori a rischio, in particolare Libera.
Ora il Csm con una risoluzione chiede al Parlamento di dare una veste normativa a questo protocollo sperimentale, che ha dato buoni risultati, tanto da essere stato adottato anche a Napoli e a Catania.

“Ho iniziato a lavorare proprio qui a Reggio nel 1993 e poi sono tornato nel 2011: mi sono trovato a processare i figli di quelli che erano stati processati negli anni Novanta”, ha detto Di Bella, “è l’amara conferma che la ‘ndrangheta si eredita”. “Quello dei minori di mafia è un fenomeno troppo a lungo sottovalutato”, i bambini “sono le prime vittime” perché “l’indrottrinamento e il modello mafioso” che respirano e assorbono nelle famiglie e nel contesto sociale in cui vivono rappresenta un “concreto pericolo per l’integrità fisica e psicologica del minore”, ha affermato il magistrato.
“Il nostro obiettivo è duplice: tutelare questi ragazzi e consentire loro di sperimentare diversi orizzonti culturali, sociali e, perché no, affettivi, per sottrarli a un futuro di carcere e morte. Cerchiamo di far vedere loro che esiste un mondo diverso dove l’omicidio non è l’unico modo per risolvere i problemi, dove il carcere non è una tappa obbligata nella vita, dove c’è parità di diritti fra uomini e donne e il fidanzamento non è un modo per costruire alleanze”. “Non c’è nessun intento punitivo”, ha sottolineato Di Bella, e la prova è che sempre più madri si rivolgono al Tribunale con la speranza che sia il primo passo verso un futuro diverso per sé e per i propri figli: “non siamo più visti come un nemico, ma come l’ultimo baluardo di speranza”.
Certo ci sono criticità sulle quali lavorare, come per esempio il passaggio alla maggiore età, quando questi ragazzi si trovano da soli, senza una rete di supporto come quella dei loro coetanei, eppure “alcuni di loro ci chiedono aiuto per rimanere dove li abbiamo trasferiti”. Occorre dunque creare o, laddove già esiste, ampliare le reti di supporto “per i ragazzi e i famigliari che accettano di iniziare percorsi di legalità”: è una componente fondamentale in una strategia di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata.

Parlare di minori e di madri di mafia significa iniziare “a guardare le mafie anche da un’altra prospettiva”, ha proseguito Mario Schermi, formatore del Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia, professore a contratto di psicologia dell’educazione e sociologia della devianza e del mutamento e autore del libro ‘Crescere alle mafie. Per una decostruzione della pedagogia mafiosa’. A suo parere ci si muove ancora con molta, troppa, difficoltà sul terreno formativo e psico-pedagogico; l’opinione ancora molto, troppo, diffusa quando si parla di minori di mafia è che “con questi non c’è nulla da fare”.
Una possibile strada, per Schermi, è considerare le organizzazioni mafiose non più “solo come organismi criminali da combattere e colpire militarmente e finanziariamente, ma anche come un contesto nel quale un ragazzino vive”. In altre parole le mafie non sono solo una questione di attività criminali “sono un modo di vedere il mondo, di stare al mondo, di crescere i figli, di avere amicizie”, di coltivare certi (dis)valori. Da tempo non si tengono più accesi i riflettori sulla “mafia quotidiana”, sulla “mafiosità diffusa”. La chiave che educatori, formatori, psicologi, assistenti sociali, insegnanti, possono usare con i ragazzi nati in famiglie mafiose è dunque la decostruzione di questo sistema, offrire loro altri orizzonti di senso: costruire insomma una pedagogia civile contro la pedagogia mafiosa.

La missione istituzionale a New York del presidente Bonaccini: il governatore Andrew Cuomo invitato a Bologna per allargare la rete internazionale dell’Emilia-Romagna

Internazionalizzazione, attrazione di investimenti e alta formazione in partnership con le grandi università Usa, la missione istituzionale a New York del presidente Bonaccini: il governatore Andrew Cuomo invitato a Bologna per allargare la rete internazionale dell’Emilia-Romagna

Incontri con l’Agenzia per lo sviluppo dello Stato di New York, con cui si punta a un rapporto strutturale, guardando anche all’Emilia-Romagna piattaforma europea del digitale e dei big data; la New York University e Cornell Tech per arrivare a partnership con il sistema della formazione regionale e Muner; con l’Ice per il sostegno a 25 imprese emiliano-romagnole che puntano al mercato americano. E in Silicon Valley in corso di definizione l’accordo quadro con il Bay Area Chapter, ricercatori e professori italiani attivi nelle università della California, da Stanford a Berkeley

Bologna – Internazionalizzazione delle imprese e attrazione degli investimenti, per un’Emilia-Romagna sempre più capace di innovare puntando su ricerca e sviluppo e alta formazione universitaria e di confermarsi piattaforma nazionale ed europea del digitale e dei big data. Una Regione che punta il prossimo anno a rafforzare la rete di governi locali che ha costruito attorno alle aree più avanzate – Assia (Germania), Guandong (Cina), Gauteng (Sudafrica), California (Stati Uniti) – e impegnata su un modello di crescita sostenibile. Rete alla quale si potrebbe aggiungere lo Stato di New York, con il Governatore Andrew Cuomo ufficialmente invitato a partecipare al meeting che nell’ottobre 2018 la Regione organizzerà a Bologna e al quale chiamerà i suoi partner internazionali a confrontarsi sulla rinascita della manifattura fra globalizzazione, crescita regionale e industria 4.0.
Questi i temi al centro della missione istituzionale a New York che ha visto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, portare a termine in quattro giorni (30 ottobre-2 novembre) una serie di incontri che hanno aperto la strada a future partnership e accordi sul fronte degli investimenti, delle opportunità per le imprese, della ricerca scientifica e tecnologica. Con la possibilità per il sistema regionale della formazione, e quindi per i giovani che scelgono di studiare in Emilia-Romagna, di entrare in un’ottica sempre più globale grazie alla collaborazione che potrebbe nascere con realtà come la New York University o Cornell Tech.
Il punto sulla missione è stato fatto questa mattina in Regione, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente Bonaccini e dall’assessore Patrizio Bianchi.
“L’Emilia-Romagna continua a essere insieme alle aree più avanzate- ha detto il presidente-. Anche a New York abbiamo avuto la conferma di poter competere con i sistemi territoriali maggiormente competitivi, con la novità di essere attrattivi, di attirare investimenti da parte di grandi Gruppi esteri. La missione a New York è stata poi importante per le relazioni aperte sull’alta formazione, l’università e la ricerca, dove si prospettano partnership importanti con la New York University e Cornell Tech. E vogliamo tenere un filo diretto con lo Stato di New York anche per sostenere le nostre imprese nelle esportazioni, gli Stati Uniti sono infatti il secondo mercato per quantità di export per le produzioni dell’Emilia-Romagna”.
“La Regione ha da tempo avviato un intenso lavoro per riposizionare l’Emilia-Romagna a livello internazionale, creando un rapporto con le grandi città d’America, con le grandi aree della Cina- ha ricordato l’assessore Patrizio Bianchi-. In tutto il mondo ci viene riconosciuta la capacità di congiungere le università e il mondo della ricerca con le imprese, oltre al grande investimento sulle nuove tecnologie, sulla ricerca e sui big data per affrontare i fondamentali temi del futuro. Crediamo nei rapporti internazionali, non perche vogliamo essere un piccolo stato, ma perchè crediamo che la nostra funzione sia quella di essere di traino per l’intero Paese”.
E se da New York si passa alla Silicon Valley, dove il presidio della Regione a sostegno delle start up e delle piccole e medie imprese sta diventando un modello unico a livello europeo, ecco che la collaborazione si allarga a università californiane come Stanford e Berkeley, grazie a un accordo quadro che presto verrò firmato fra la Regione e il Bay Area Chapter dell’ISSNAF, che raggruppa ricercatori e professori italiani attivi in Nord America, in questo caso provenienti dalle università dell’area di San Francisco e della Silicon Valley.
Con il presidente Bonaccini, presenti nella metropoli Usa anche l’Università di Modena e Reggio Emilia, soprattutto per la Motorvehicle University of Emilia-Romagna (MUNER), Lamborghini e Ducati.

Nuova alleanza con lo Stato di New York: meeting internazionale a Bologna nell’ottobre 2018
Un rapporto strutturale con lo Stato di New York, per il sostegno alle imprese emiliano-romagnole che puntano a crescere oltre oceano, l’attrazione di investimenti in Emilia-Romagna e l’impegno comune per un modello di crescita sostenibile. Nel corso della sua missione, il presidente Bonaccini ha incontrato i vertici della Empire State Development, l’Agenzia per lo sviluppo dello Stato di New York: il Director Global NY, Lennox W. Ruiz; il regional director NY City Regional Office, Joseph Tazewell, e la Director of external affairs for global NY, Linda Sun. Sono state messe sul tavolo le opportunità possibili ed è stato deciso che già nelle prossime settimane partiranno contatti bilaterali relativi ai singoli settori nei quali sviluppare una attività continuativa e di scambio, in particolare fra la motor valley e i comparti della meccanica e della meccatronica e quello della fotonica, che nello Stato di New York conta centinaia di aziende ottiche, di fotonica e imaging.
Importante anche il fronte più istituzionale. L’incontro, nel quale sono stati coinvolti anche membri dello staff del Governatore Andrew Cuomo, è stata l’occasione per consegnare la lettera di invito del presidente Bonaccini allo stesso Governatore Cuomo al meeting internazionale che la Regione Emilia-Romagna organizzerà nell’ottobre 2018 a Bologna su “Rinascimento industriale e Industria 4.0”. Un appuntamento dedicato alla necessità di sviluppare strategie condivise partendo dalla forza e dalla capacità dei territori di crescere facendo perno sulla coesione sociale e l’innovazione, in un contesto di economia aperta, di saperi ed esperienze che non conoscono più confini, per una facilità di scambi che deve essere vista come una opportunità. Un grande appuntamento internazionale a cui saranno chiamate anche le regioni con cui in questi due anni l’Emilia-Romagna ha costruito alleanze e sottoscritto accordi: Assia, Guandong, Gauteng e California, tutti territori dagli alti tassi di crescita e fortemente innovativi.

La sfida dei saperi: verso una partnership con New York University e Cornell Tech
Costruire partnership con il sistema della ricerca e dell’alta formazione dell’Emilia-Romagna, dove la sola rete Rete Alta Tecnologia raggruppa 82 laboratori di ricerca e 14 centri per l’innovazione e nel settore Ricerca e Sviluppo trovano occupazione 52mila persone. Con in più due asset ormai strategici: da un lato MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, l’accademia regionale dei motori che con due lauree ingegneristiche internazionali esclusivamente in inglese punta ad attrarre i migliori studenti italiani e del mondo, che su impulso della Regione ha messo insieme per la prima volta i quattro atenei regionali – Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara – e i grandi marchi della motor valley emiliano-romagnola: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso. Dall’altro l’Emilia-Romagna quale piattaforma europea dei big data e del digitale (qui si concentra il 70% della capacità di calcolo italiana), con in particolare la nascita del Tecnopolo di Bologna, già scelto quale sede del Data Centre del Centro meteo europeo e dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia, ma anche gli investimenti previsti dal Piano Industriale 4.0 nel settore della meccanica specializzata e della robotica e l’estensione universale dell’accesso alla banda larga per cittadini, imprese e pubblica amministrazione.

Sono due, in particolare, le possibili partnership che si prospettano.
New York University – Nel campus al centro di Manhattan, il presidente Bonaccini ha incontrato Eitan Zemel, vice rettore della Stern School of business della New York University con delega alle Global Initiative. NYU punta a una preparazione a 360 gradi degli studenti, dagli aspetti ingegneristici al modello di business finale, e Zemel si è detto fortemente interessato sia al progetto di MUNER sia al tema della gestione dei big data applicata ai servizi per la città, ovvero ai modelli efficaci per il governo dei centri urbani. Già nelle prossime settimane Regione e New York University metteranno a punto le condizioni per lo scambio di studenti che coinvolga MUNER, primo passo per una collaborazione strutturata con il sistema dell’alta formazione della ricerca regionale.
Cornell Tech – Spazi architettonicamente bellissimi e funzionali, per un complesso a impatto ambientale zero che guarda al futuro. E’ Cornell Tech, sull’isola di Roosevelt, il campus delle scienze applicate, a partire da quelle digitali, informatiche e dei big data, collegate alla tecnologia e all’imprenditoria, nato dalla collaborazione fra Cornell – una delle otto prestigiose università americane della Ivy League statunitense – e Technion Politecnico di Haifa, il cosiddetto Mit israeliano, che sei anni fa, insieme, vinsero la gara di idee lanciata dall’allora sindaco Bloomberg per dare vita alla più grande struttura di formazione, ricerca e impresa della metropoli americana, in grado di diventare punto di riferimento internazionale. Bonaccini ha incontrato il prorettore di Cornell Tech, Dough Stayman, avviando il percorso di una possibile collaborazione che verrà completato dalla visita che l’assessore Patrizio Bianchi farà al Technion di Haifa, in Israele, la prossima primavera.

Export, al fianco delle imprese
Saranno 25 le aziende dell’Emilia-Romagna che nel 2018 potranno puntare al mercato americano con il sostegno della Regione. Grazie al nuovo programma “Upgrading Export Lab 2018” in collaborazione con l’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, definito in un incontro nella sede di New York dell’Agenzia. Si tratta di un percorso mirato a sviluppare conoscenze e competenze tecnico-manageriali e ad accrescere la competitività sul mercato americano che coinvolgerà le imprese su tre fasi: formazione in aula, affiancamento per la redazione del piano export e, ultima, incubazione direttamente nel comparto interessato con il supporto della rete Usa degli uffici Ice.

Da New York alla Silicon Valley: accordo Regione-ricercatori e professori italiani, via alla collaborazione con le università della California, da Stanford a Berkeley
Da New York alla Silicon Valley, in California, dove la Regione rappresenta ormai un punto di riferimento per le startup e i giovani dell’Emilia-Romagna con idee da sviluppare, un supporto che attraverso il proprio presidio la Regione sta ora estendendo anche alle piccole e medie imprese, rafforzando un modello unico nel suo genere a livello nazionale ed europeo. In queste settimane è infatti in via di definizione l’accordo quadro tra la Regione e il Bay Area Chapter dell’ISSNAF, nato due mesi fa raggruppando ricercatori e professori provenienti dalle Università dell’area di San Francisco e della Silicon Valley come Stanford, Berkeley, Santa Clara, UCSF.
L’ISSNAF (Italian Scientists and Scholars in North America Foundation) è un’organizzazione no profit il cui scopo è promuovere la collaborazione scientifica, accademica e tecnologica tra ricercatori e professori italiani attivi in Nord America. L’accordo con la Regione avvierà quindi in maniera permanente la collaborazione tra le università della Silicon Valley e il sistema regionale emiliano-romagnolo della ricerca e delle imprese.

Lunedì 06 novembre presso Jazz Club Ferrara si esibirà XY Quartet “Orbite”

Lunedì 06 novembre, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with Willygroove Dj

+

Live
XY Quartet “Orbite”
Nicola Fazzini, sax alto
Saverio Tasca, vibrafono
Alessandro Fedrigo, basso acustico
Luca Colussi, batteria

+

Jam Session

Toccare lo spazio con un dito si può, lunedì 06 novembre al Jazz Club Ferrara, con “Orbite”, nuovo lavoro del quartetto XY – fondato dal sassofonista Nicola Fazzini e dal bassista Alessandro Fedrigo – che celebra l’avventura spaziale ed i suoi eroi. Completano la formazione Saverio Tasca al vibrafono e Luca Colussi alla batteria. A seguire l’imprevedibile jam session.

Il sassofonista Nicola Fazzini ed il bassista Alessandro Fedrigo, fondatori del quartetto XY, sono entrambi nati negli anni Settanta vivendo la suggestione dei primi voli spaziali. Quelle immagini lontane, assurte a vero e proprio mito postmoderno, sono state fonte di ispirazione per “Orbite”, terzo album della band che sarà presentato lunedì 6 novembre (ore 21.30) al Jazz Club Ferrara in occasione di un nuovo appuntamento firmato Monday Night Raw. Anticipa il concerto l’aperitivo a buffet del wine bar del Torrione, accompagnato dalla selezione musicale di Willygroove Dj (a partire dalle ore 20.00).
“Segnali erano già pervenuti dall’album precedente e ora tutto è perfettamente chiaro: XY Quartet intrattiene una relazione privilegiata con l’avventura spaziale, i suoi eroi, le sue figure, i suoi luoghi. Da qui spicca il volo ‘Orbite’, sentito omaggio a coloro che volarono davvero in alto nei cieli, un concept album a tutti gli effetti. Lo è già dal titolo, non puro ornamento ma dichiarazione d’intenti, e finanche nella data di uscita: il 21 aprile, il giorno in cui prese il via la missione di Yuri Gagarin”.
Con esso assistiamo ad un importante passo avanti nella maturazione del linguaggio di questo gruppo nato a cavallo tra Veneto e Friuli che ha esordito con “Idea F” nel 2012 ottenendo fin da subito il plauso di pubblico e critica sia in Italia che all’estero. XY si avvale da sempre di svariati espedienti mutuati dalla musica colta del Novecento (serialità, dodecafonia, procedure aleatorie…), fondendo così jazz e ricerca con fluidità e leggerezza, omogeneizzando codici differenti ed elaborando il materiale musicale in modo mai banale.
Immancabile la jam session che condurrà a notte fonda. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

‘San Francisco Almost Blue’, personale del giovane fotografo e promoter culturale Paolo Maiarelli, è fruibile fino al 22 dicembre nelle serate di programmazione.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

Intervento del sindaco di Comacchio per celebrare la festa delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia

“Questa è una data densa di significati, perché è quella su cui si fonda l’esistenza del nostro Paese. Il valore profondo di appartenenza allo Stato e ai suoi principi democratici deve essere tramandato insieme alla memoria collettiva, retaggio della storia del Novecento, secolo segnato da due guerre mondiali. Ricordare il passato, anche quello più recente, significa ricordare il sacrificio di tanti connazionali che hanno dato la vita per la Patria, un valore che purtroppo nel tempo si è affievolito, perdendo la sua forza originaria.” Nel discorso celebrativo pronunciato questa mattina nel parco di Piazza Roma dal Sindaco Marco Fabbri è stata ribadita con forza l’importanza della memoria storica e dell’unità nazionale, che si celebra oggi, congiuntamente alla Festa delle Forze Armate.

“Mentre in Europa soffiano venti divisione, – ha sottolineato il Sindaco – la ricorrenza di oggi vuole essere un faro acceso sul percorso unitario compiuto dall’Italia sin dal Risorgimento.” Dopo la deposizione di una corona al Monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, il corteo, scortato dal Gonfalone Comunale, formato dalle Autorità civili e Militari, dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, da rappresentanze dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, ha proseguito sino al Parco della Resistenza, dove è stata deposta una corona di alloro in memoria dei martiri della Resistenza comacchiese. Altre corone sono state deposte a San Giuseppe, Porto Garibaldi, in Piazza Folegatti, al Sacrario dei Caduti di Via Cavour, dove Don Ruggero Lucca ha celebrato una Santa Messa di suffragio.

Ricostruzione post sisma. Il Museo della Pace di Crevalcore (Bo) da oggi ha una nuova veste. L’inaugurazione con il presidente della Regione

Bonaccini: “Questa struttura rinnovata offre alla collettività un nuovo e suggestivo impatto visivo della storia del Novecento”. Nuovi materiali, illustrazioni, disegni, ricostruzioni e riproduzioni interattive, supporti digitali nel percorso museale

Bologna – Riapre a Crevalcore (Bo), in una nuova veste, il Museo della Pace “Guido Mattioli”, distrutto dal sisma del 2012. L’inaugurazione è avvenuta questa mattina alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del sindaco Claudio Broglia, dell’assessore alla Cultura Mariarosa Nannetti, del presidente dell’Istituto Beni culturali Roberto Balzani e del direttore del Museo archeologico ambientale di Terre d’Acqua, Silvia Marvelli.

“Si tratta di un ulteriore tassello nell’importante azione di ricostruzione degli edifici culturali colpiti dal sisma- ha commentato con soddisfazione il presidente Bonaccini-. Con il contributo di Regione e Comune, il museo ha ottenuto miglioramenti consistenti e un arricchimento dei reperti visibili al pubblico, offrendo alla collettività un nuovo e suggestivo impatto visivo di una parte di storia importante soprattutto per mantenere viva la memoria nelle nuove generazioni”.

Il museo è stato rinnovato nella sede e nelle dotazioni, col recupero del patrimonio precedente e l’esposizione di nuovi reperti in grado di arricchire e approfondire le tematiche trattate. Il Comune di Crevalcore, nell’ambito del piano museale 2016 (in base alla legge regionale 18 del 2000, col contributo della Regione di 6 mila euro), ha messo a disposizione per la nuova sezione alcuni spazi all’interno del Centro Culturale Melò.
Sono presentati, in particolare, materiali relativi alla Grande Guerra, reperiti dal collezionista Guido Mattioli nei campi di battaglia e nei luoghi di combattimento del Carso. Il nuovo percorso si avvale di illustrazioni, disegni, ricostruzioni e riproduzioni interattive, supporti digitali e applicazioni telematiche in grado di offrire una visita coinvolgente per ogni tipo di pubblico. Inoltre, la realizzazione della sezione dedicata all’età contemporanea amplia e ulteriormente qualifica l’offerta museale del territorio: in questa prospettiva il nuovo polo diviene parte integrante del Museo Archeologico Ambientale. Nel complesso, nell’approfondire i temi legati a questo particolare momento storico, il nuovo polo manifesta un’importante vocazione educativo-didattica.

L’inaugurazione si inserisce nell’iniziativa “Si sta come d’autunno”,promossa dal Comune di Crevalcore per il 99° anniversario della fine della prima Guerra mondiale. Il programma prevede, tra l’altro, una mostra sulle battaglie dell’Isonzo, la ricostruzione di una trincea della Grande Guerra, una postazione informatica del Museo del Risorgimento di Bologna, un gruppo di rievocazione in divise d’epoca. /CL

MEMORABILE
I cavalieri templari a Ferrara

Tiemme Edizioni digitali (www.tiemme.onweb.it) non poteva non occuparsi dell’aspetto storico/esoterico di Ferrara. Ci pensa l’autore Paolo Sturla Avogadri, massimo esperto locale del genere, a proporre nella collana Documenti di Tiemme due titoli di estremo interesse: ‘I Cavalieri Templari a Ferrara’ e ‘I Cavalieri di Malta a Ferrara’ (di questo ci occuperemo la prossima puntata). L’ebook ‘I Cavalieri Templari a Ferrara’ si articola in due estesi saggi: ‘Templari e Adelardi: la conferma del legame’ e ‘Ferrara 1333: la vittoria dimenticata, entrambi di enorme valore storico e frutto di accuratissima ricerca da parte dell’autore. Da non perdere.
Paolo Sturla Avogadri è nato a Ferrara, dove tuttora vive. Figlio d’arte del pioniere del cinema Antonio Sturla, Paolo si è occupato di cinematografia realizzando un centinaio di opere filmiche. Ricercatore e saggista, ha collaborato a numerose pubblicazioni e a periodici di storia e cultura. Assiduo conferenziere, è membro di importanti sodalizi culturali quali l’Accademia degli Incamminati, l’Accademia Archeologica Italiana, l’Accademia delle Scienze di Ferrara, l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, l’Istituto Araldico Genealogico Italiano, ecc. Nel corso della sua lunga carriera ha conseguito numerosi premi, fra cui il “Riccardo Bacchelli” insieme a Carlo Rambaldi. Nel 2016 ha pubblicato ‘La Ferrara segreta. Storie che non sai’.