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Giorno: 7 Novembre 2017

“Adamo e Deva” spettacolo in scena al Teatro Nuovo di Ferrara

Da Ufficio stampa Teatro Nuovo

“Adamo e Deva” sabato 11 novembre 2017 ore 21.00

Interpreti Vito e Claudia Penoni

di Francesco Freyrie, Andrea Zalone

regia Daniele Sala

Teatro Nuovo Ferrara – ufficio stampa – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com – tel. 0532-1862055

Dopo il grande successo ottenuto la scorsa stagione, con quasi 40 repliche, torna Adamo e Deva. Un’esilarante pièce scritta da Francesco Freyrie e Andrea Zalone con la regia di Daniele Sala.

Adamo, interpretato da Vito, è un notaio che gestisce i lasciti e le donazioni che i fedeli fanno alla Curia di Roma e come tutti i sabato sera sta aspettando l’arrivo dei suoi amici. Ha cucinato e ha apparecchiato con cura la tavola quando qualcuno suona alla porta. È Deva, una donna vestita in maniera bizzarra con una valigia in mano. Adamo tenta di dirle qualcosa ma invano, la donna si siede a tavola scusandosi per il suo anticipo. Chi è questo personaggio misterioso? E perché gli altri commensali non arrivano? Quella chesarebbe dovuta essere una rassicurante serata tra amici si trasforma in un’epica e sgangherata apocalisse:

Adamo e Deva saranno pronti ad abitare il nuovo mondo che si presenta inaspettatamente davanti ai loro occhi? La cena più integralista, biblica e rocambolesca della storia si prepara ad aver luogo.

Gli autori di Adamo e Deva Francesco Freyrie e Andrea Zalone affrontano con ironia e divertito laicismo il tema più scottante di questi ultimi anni: la paura del diverso, la dittatura degli integralismi, lo scontro tra gli estremismi e la confusione tra fede e tifo da stadio. Sotto la sapiente regia di Daniele Sala, Vito e Claudia Penoni portano in scena due nuove ed esilaranti maschere della Commedia all’italiana: i “fondamentalisti occidentali”.

Teatro Nuovo Ferrara – ufficio stampa – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com – tel. 0532-1862055
AUTORI

Francesco Freyrie e Andrea Zalone si sono conosciuti nel 2011. Entrambi autori di Maurizio Crozza, hanno cominciato nel 2013 a scrivere insieme commedie. Al centro del loro lavoro c’è sempre l’attualità raccontata con un linguaggio contemporaneo che predilige la comicità ma senza mai banalizzare i caratteri dei personaggi e gli intrecci delle storie. Il loro debutto è avvenuto nel 2013 con L’ho fatto per il mio paese, interpretato da Antonio Cornacchione e Lucia Vasini, a cui è seguita l’anno successivo Ogni martedì alle 18,
con Vito e Claudia Penoni come interpreti. Anche l’ultimo lavoro, dal titolo Adamo e Deva, vede come protagonisti Vito e Claudia Penoni e alla regia Daniele Sala.

NOTE DI REGIA

Come sempre quando scriviamo una commedia, anche per Adamo e Deva eravamo alla ricerca di un nemico” da raccontare. Quando hai a che fare con una scena fissa e due attori sul palco, è fondamentale individuare un “nemico” che il pubblico possa riconoscere facilmente e che da solo basti a muovere la scena e i dialoghi a tal punto da farti dimenticare che il tempo e lo spazio sono fermi. Per ottenere questo effetto bisogna riuscire a traslocare lo spettatore dentro la trama, cioè deve essere lui a sfidare il “cattivo”. Così,
mentre un attore veste i panni del nemico, l’altro rappresenta il punto di vista del pubblico…cioè porta sul palco voi. Nel nostro primo spettacolo il nemico era un politico e il pubblico veniva rappresentato da un esodato che, stanco di farsi rovinare la vita, lo rapiva ma sbagliava i tempi perché proprio quel giorno il governo cadeva e il politico non rappresentava più nulla. Ma per tutta la commedia l’esodato parlava al politico con la voce dello spettatore. Eravamo dunque alla ricerca di un nuovo “nemico”… e lo abbiamo
trovato guardandoci intorno, nel nostro quotidiano. È un nemico che viaggia seduto vicino a noi sul tram, fa la coda dietro di noi al supermercato, risiede nelle nostre città vivendo una vita spesso molto diversa dalla nostra. Noi non lo capiamo e per questo lo temiamo. Soprattutto perché crede in un Dio diverso dal nostro. Il nostro nuovo nemico è una cultura altra che non comprendiamo e che a sua volta non ci comprende: l’Islam. Voi pubblico, invece, che siete l’altro attore, interpretate un notaio che lavora per il Vaticano e una bella sera vi ritrovate dentro casa una donna musulmana. E tutte le paure, le diffidenze, i luoghi comuni, i discorsi da bar, le banalità, le semplificazioni teologiche e le tensioni tra questi due mondi esplodono al centro di una tavola imbandita, con una deflagrazione tale da provocare non solo un nuovo Big Bang, ma addirittura la nascita di un nuovo Paradiso Terrestre. Noi ci siamo divertiti a scriverlo, speriamo che anche voi pubblico vi divertiate a interpretarlo.

Teatro Nuovo Ferrara – ufficio stampa – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com – tel. 0532-1862055

BIGLIETTI DISPONIBILI

biglietteria del TEATRO NUOVO DI FERRARA

aperta dal martedì al sabato
dalle ore 11.00 alle ore 13.00
dalle ore 16.00 alle ore 19.00

ON LINE
sul sito

www.vivaticket.it
www.ticketone.it

PREZZO BIGLIETTI

Poltronissima € 30,00 ridotto € 27,00
Platea € 27,00 ridotto € 25,00
I Galleria € 25,00 ridotto € 22,50
II Galleria € 22,50 ridotto € 20,00

Europa. Programma Italia-Croazia 2014-2020, all’Emilia-Romagna oltre 2 milioni di euro di finanziamenti

Al via sette progetti regionali per il bando “Standard+” interessate le province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini

L’assessore Patrizio Bianchi: “Un’ulteriore dimostrazione che il nostro sistema ha le capacità necessarie per proporre progetti innovativi e operare in questa area, oggi più che mai frontiera vera dell’Europa”

Bologna – Sono 7 i progetti dell’Emilia-Romagna che sono stati approvati nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, a cui vengono destinati oltre 2 milioni 100 mila euro suddivisi tra i beneficiari delle provincie di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna comecittà capoluogo.
Le attività di sostegno e valorizzazione individuate per il finanziamento riguardano principalmente l’ambiente, la cultura e i trasporti, con un obiettivo comune: la “crescita blu” dell’Area adriatica, cioè una collaborazione tra i soggetti transfrontalieri che si affacciano sul litorale per dare impulso all’economia e al turismo e, al tempo stesso, tutelare l’ambiente. Anche a vantaggio dei 12,5 milioni di cittadini che popolano l’Area italo-croata.
Sul totale delle 22 proposte progettuali che hanno superato con successo le fasi di valutazione del bando – pubblicato lo scorso marzo – quasi un terzo, quindi, viene dall’Emilia-Romagna: di tre sono capofila i Comuni di Ravenna e Forlì e il Gal (Gruppo di azione locale) Delta 2000; agli altri quattro la Regione partecipa in qualità di partner. La decisione finale sulla graduatoria è stata decretata e ufficializzata con la pubblicazione della lista dei progetti finanziati, consultabile nella sezione “Call for Proposals” del sito www.italy-croatia.eu.
“Ancora una volta- sottolinea l’assessore regionale al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, Patrizio Bianchi – il nostro sistema territoriale dimostra di possedere le capacità progettuali necessarie per proporre progetti innovativi e per operare nell’area sud orientale dell’Adriatico, oggi più che mai frontiera vera dell’Europa”.
Con l’approvazione dei primi progetti “Standard+” si apre un nuovo ciclo di finanziamenti sul fronte della cooperazione che, per l’Emilia Romagna e per l’intera area inclusa nel Programma, rappresenta una novità assoluta. Questi stanziamenti costituiscono un’opportunità per i soggetti dotati di personalità giuridica, pubblici e privati, che hanno sede legale in una delle 8 contee croate e delle 25 province italiane che si affacciano sull’Adriatico.

Le risorse in campo e i progetti finanziati
L’ammontare del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) – che finanzia anche il proramma Italia-Croazia- è stato integrato, su richiesta del Comitato di Sorveglianza, con l’aggiunta di 4 milioni destinati ai progetti “Standard+”: in questo modo la quota per il finanziamento dei primi progetti supererà i 18 milioni di euro (su un totale di 201 disponibili per l’intero periodo di Programmazione 2014-2020), rendendo finanziabili tutti i 22 progetti di tipo “Standard+” che hanno superato gli step valutativi. Risorse che arrivano a 21 milioni complessivi con l’aggiunta della quota di cofinanziamento nazionale, conferita a seconda dei casi dai Governi centrali di Italia e Croazia o dai beneficiari stessi.
I primi 22 progetti ad essere finanziati sono così suddivisi: 3 a sostegno dell’innovazione blu (Asse Prioritario 1), 3 a sostegno della sicurezza e resilienza legate ai cambiamenti climatici e agli eventi calamitosi (Asse Prioritario 2), 11 a sostegno del patrimonio culturale e naturale (Asse Prioritario 3) e 5 a sostegno del trasporto marittimo (Asse Prioritario 4). /BM

Al via la Rete attiva per il lavoro, disponibili 20 milioni di euro. Un Piano per l’occupazione, con più servizi nell’accompagnamento al lavoro e nuovi percorsi formativi per le persone disoccupate

Domani, 8 novembre, conferenza stampa in Regione con l’assessore Patrizio Bianchi

Appuntamento alle ore 12,30 nella Sala stampa della Giunta, a Bologna, viale Aldo Moro 52, 13° piano

Bologna – Più servizi e integrazione tra pubblico e privato per potenziare l’offerta rivolta a chi cerca occupazione. La Regione Emilia-Romagna, per migliorare la qualità e l’estensione sul territorio dei servizi per il lavoro, ha deciso di introdurre nuove modalità e opportunità, anche formative, per i disoccupati. Ma anche di ampliare la platea di soggetti che possono supportare i cittadini, nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nell’orientamento e nella certificazione delle competenze.
Nasce così la Rete attiva per il lavoro, costituita dai 38 centri per l’impiego e 20 società private accreditate, coordinata dall’Agenzia per il Lavoro.
Il dettaglio dei provvedimenti, che complessivamente mettono a disposizione 20 milioni di euro di risorse del Fondo sociale europeo, sarà illustrato in conferenza stampa domani, mercoledì 8 novembre, alle ore 12,30 in Regione, a Bologna (Sala stampa della Giunta, viale Aldo Moro 52 – 13° piano).
Ne parleranno l’assessore regionale al Lavoro e Formazione, Patrizio Bianchi, il direttore generale della Direzione Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia-Romagna, Morena Diazzi, e il direttore dell’Agenzia regionale per il Lavoro, Paola Cicognani. /BM

Alla scoperta dei personaggi dei fiumi Po e Guadalquivir

Da Consorzio Wunderkammer

Laboratorio di arte pittorica per bambini
– Da oggi ed entro il 12 novembre aperte le iscrizioni –
Wunderkammer | Palazzo Savonuzzi via Darsena 57, Ferrara

Per conoscere la geografia e la storia attraverso l’arte e il disegno c’è tempo da oggi fino al 12 novembre! Il tempo utile per iscriversi al prossimo evento proposto dall’Associazione Encanto – Centro Interculturale Italo-Español, che il 16 novembre alle ore 14 e alle 16 propone a Wunderkammer (Palazzo Savonuzzi, via Darsena 57, Ferrara) “I personaggi dei fiumi Po e Guadalquivir”. Si tratta di un laboratorio di arte pittorica pensato per i bambini, pensato per conoscere e approfondire attraverso il disegno e la creazione, le tradizioni e le leggende delle due culture – emiliana e andalusa – intimamente legate al fiume.

Il parco nazionale di Doñana e il parco regionale del Delta del Po hanno infatti habitat simili, tutti da scoprire nel laboratorio per bimbi curiosi, condotto dalla docente Simona Pancaldi, esperta di arte applicata e teatro sperimentale. I bambini potranno così seguire un vero percorso in cui impareranno a creare, attraverso il disegno e la pittura (e la scultura plastica in un momento successivo), i loro personaggi inventati e la loro storia, conoscendo contemporaneamente la cultura andalusa e del territorio ferrarese.

Il laboratorio verrà attivato con un minimo di 10 bambini. Il primo incontro è gratuito per i bambini già associati. Per i materiali, ogni bimbo porterà quello che preferisce: dai pennarelli grandi e piccoli ai pastelli, dai pastelli a olio a quelli a cera, dall’acrilico liquido alle matite, oltre agli immancabili fogli (meglio se ruvidi). In fondo, serve veramente poco per divertirsi e colorare insieme!

Per iscrizioni e informazioni sugli orari e su tutti gli appuntamenti in programma, scrivere a: 366.4803237 oppure associazione.encanto@gmail.com.

Fabbri (Lega Nord):”Carife, sentenza storica. ‘Salvabanche’ incostituzionale, la battaglia coontinua”

Da Lega Nord Emilia Romagna

Il Tribunale stabilisce il risarcimento a carico della ‘banca ponte’. Scarazzati (Lega Consumatori): “Aperta una nuova strada, ora si inoltrino le richieste per evitare la prescrizione”

“Ora è in discussione tutto l’impianto normativo del ‘Salvabanche’ e torna d’attualità il tema della sua possibile incostituzionalità”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commenta con soddisfazione la storica sentenza del Tribunale di Ferrara, che ha disposto un risarcimento, in favore di un azionista ex Carife, a carico della ‘banca ponte’ nata dopo il dissesto della ex Cassa di Risparmio. “E’ indubbio che questa sentenza apra un importante spiraglio per i risparmiatori – gli fa eco l’avvocato Enrico Scarazzati, presidente della Lega Consumatori di Ferrara – stabilendo anche nella nuova proprietà dell’istituto, che ha acquisito la cosiddetta banca ponte, l’obbligo di risarcimento. E’ chiaro – prosegue Scarazzati – che il provvedimento del tribunale debba essere letto attentamente nelle motivazioni e considerato alla luce del ricorso in appello che quasi certamente proporrà l’istituto soccombente. Il provvedimento deve essere dunque valutato con le opportune cautele. Tuttavia, è da rimarcare la svolta e la strada che si è aperta: i risparmiatori ora hanno una nuova possibilità di ottenere il risarcimento, attraverso la responsabilità della banca ponte. Un’opportunità – chiude Scarazzati – da cogliere anche per evitare la prescrizione, perciò invito a inoltrare velocemente le richieste”.
La battaglia di Alan Fabbri e della Lega Consumatori non si ferma: “Abbiamo già ottenuto molti risarcimenti per gli obbligazionisti subordinati – ricorda il consigliere – , questa sentenza ci dà un’ulteriore spinta, perché smonta l’applicazione del bail in. L’obiettivo è ora ottenere giustizia anche per gli azionisti e alla luce di questa sentenza, chiediamo l’istituzione di un fondo regionale che sostenga chi intraprende l’azione legale”. Una richiesta che Fabbri ribadirà nell’incontro del 13 novembre che vedrà al tavolo anche il presidente della Regione Bonaccini e le associazioni dei risparmiatori.

Un progetto inclusivo: alfabetizzazione informatica per disabili

E’ stato un vero e proprio rientro a scuola per 8 ragazzi/e, con una media anagrafica di 30 anni, con l’avvio del percorso informatico di 40 ore, destinato alle persone con disabilità iscritte negli elenchi della legge 68/99 della Provincia di Ferrara: il progetto “Alfabetizzazione Informatica”, organizzato nell’ambito dell’Operazione cofinanziata FSE 2016-5138/RER “Misure di politica attiva del lavoro rivolte a persone disabili” da Irecoop Emilia-Romagna, nella città lagunare ha trovato il sostegno del Comune, con il suo Assessorato alle Politiche socio educative e la collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Comacchio. Nella scuola secondaria di primo grado “A Zappata”. Dall’inizio del mese di ottobre, per 4 ore la settimana, i ragazzi/e si sono cimentati fra tastiere e internet, posta elettronica e mouse.
La misura di sostegno rientra nella azioni mirate della rete di partenariato provinciale costituita da “Centro Studi Opera Don Calabria”, “Fondazione San Giuseppe CFP Cesta”, “IAL E.R.”,”Centoform”, “C.S.A.P.S.A.”, “Consorzio Winner Mestieri” e “I belong soc.coop”.
Il percorso di conoscenza è teso all’orientamento, alla formazione, ai tirocini per consentire accompagnamento e supporto al lavoro di chi vive con una disabilità per potenziarne così l’inclusione sociale e lavorativa ed elevare la qualità della vita

Tasso all’Ariosto: momenti e personaggi della Gerusalemme liberata scelti e commentati da Claudio Cazzola.

Da Fabrizio Fiocchi

Mercoledì 5 dicembre 2007, in un atrio Bassani del liceo Ariosto gremito di persone – studentesse e studenti, presidenza e alcuni docenti, genitori, anche famiglie intere, nonché ex allieve ed ex allievi ed ex professori – aveva luogo la prima “puntata” di una lunga serie di appuntamenti: la letture dei classici curata dal professor Claudio Cazzola . Il personaggio di Telemaco è l’argomento specifico della prima serata di un itinerario intitolato «Ascoltare l’Odissea», una sfida quasi al buio, non avendo esempi pregressi né godendo di precedenti esperienze. Puntata dopo puntata si costruisce una piccola comunità tenuta insieme dalla viva curiosità di apprendere stando insieme, attraverso le dieci tappe che partono appunto dalla data sopra indicata e che si concluderà lunedì 19 maggio 2008. Iniziava una vera e propria tradizione di letture dei classici in due cicli, autunnale e primaverile: da «Leggere l’Eneide» (dodici tappe), alle nove dedicate a «Iliade di sera», per proseguire poi con il poema De rerum natura di Lucrezio in otto appuntamenti, cui seguono i nove assegnati ad una disamina dei testi di Orazio. Forti della fiducia concordemente espressa dalla comunità medesima, si è tentata poi una escursione al di fuori dei confini della classicità greco-romana, per dedicare un triennio alla Commedia dantesca, la cui lettura antologica si è snodata per ventiquattro appuntamenti in totale. L’occasione, infine, offerta dalla ricorrenza del cinquecentenario dell’editio princeps del poema ariostesco è stata colta con l’attraversamento del Furioso nell’ultimo biennio. Ed ora, nel decennale dell’iniziativa, si è pensato di concludere idealmente il ciclo con una chiusura ad anello, aprendo il volume della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Il poema epico, che si avvale dello sfondo storico costituito dalla Prima Crociata (1096-1099), vede la luce in venti canti nel 1581, anno in cui si collocano le prime tre edizioni, per registrarne poi una quarta edita a Mantova tre anni dopo a cura di Scipione Gonzaga. Non è tuttora agevole, né lo è stato nel passato, esprimere compiutamente un giudizio sull’autore e sull’opera sua che non fosse inficiato dall’inevitabile confronto con il Furioso ed il suo poeta: ma ci si può provare.

Questo il programma delle serate, inserito come di consueto nelle attività di Ariosto di sera del Liceo Ariosto di Ferrara:

Giovedì 9 novembre 2017
Il canto primo del poema.

Giovedì 16 novembre 2017
– Il mago Ismeno (canto secondo, ottave 1-7)
– Sofronia e Olindo (ivi, ottave 14-42)

Giovedì 23 novembre 2017
Erminia (canto sesto, ottave 54-70 e 103-111; canto settimo, ottave 1-22)

Giovedì 30 novembre 2017
Armida (canto quarto, ottave 27-33 e 84-96; canto quinto, ottave 60-65 e 79-84)

Gli incontri avranno luogo nella Sala di Lettura della biblioteca del Liceo, con ingresso al n. 17 di via Arianuova, con inizio alle ore 21.00.

Conferenza di presentazione del Foto Festival della Natura ad Argenta

Da Argenta IAT
Gent.me Associazioni,
con la presente comunicazione vorremmo portare alla Vostra attenzione la seguente attività promossa dal Comune di
Argenta, l’Ecomuseo di Argenta e Soelia Spa:

Foto festival della Natura: Workshop “Obiettivo Natura” e Concorso fotografico “Scatta la natura”
Sabato 11 Novembre 2017, dalle ore 9:30
Presso Centro Culturale Mercato – Piazza Marconi, 1 – Argenta (FE)

Apertura lavori:
Giulia Cillani – Assessore Fondi Europei, Cultura, Associazionismo, Volontariato, Gemellaggio, Politiche Giovanili, Turismo
Saluto dell’Amministrazione Comunale

Interventi di:
• Nerina Baldi – Caposervizio Turismo, Sistema Ecomuseale e Sviluppo Economico – Comune di Argenta
Il percorso partecipato con le associazioni e le scuole per la valorizzazione del paesaggio naturalistico e nuove forme di
accessibilità.
• Francesca Gambetti – Resp.le Ecomuseo di Argenta
Presentazione del Workshop di fotografia naturalistica “Obiettivo Natura.”
• Sergio Stignani – Fotografo naturalista – Consorzio Bonifica Renana
Presentazione del concorso fotografico “Scatta la natura” e proiezione fotografica ”Obiettivo sulle valli di Argenta”.
• Giuliana Castellari – Coordinamento Nazionale Ecomusei
Conclusioni.

A seguire:
• Tavola rotonda con dibattito e avvio del coinvolgimento attivo delle associazioni nel programma del Workshop di fotografia naturalistica che si svolgerà dal 6 all’8 Aprile 2018 presso il Museo delle Valli di Argenta e nel Concorso Fotografico

Marco Pettazzoni (Lega Nord):”Provincia immobile SP 38. Urgente intervenire per ripristinare la sicurezza sulla strada”

Da Lega Nord Emilia Romagna

Argenta (FE), 07-11-2017.
«Sulla Sp 38 “Cardinala” versa in condizioni disastrose. Il rimpallo di responsabilità, nel merito delle risorse che sono necessarie, ma che la Provincia non ha, è imbarazzante. La Regione risponde in modo evasivo sulla questione, ed alla fine a pagare sono i cittadini. Con una minore sicurezza». Va all’attacco, sulla questione della manutenzione stradale, quanto mai urgente e necessaria, il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Pettazzoni. Ad inizio anno, anche la Giunta regionale era stata incalzata sulla questione, diventata ormai un tormentone. Perché le province, per effetto della riforma Delrio (che le ha ridotte ad enti di secondo livello, senza togliere loro le competenze su varie materie) ha lasciato le casse vuote. Compresa quella del presidente Tiziano Tagliani. Facendo in modo che le inefficienze si ripercuotano, inevitabilmente, sui cittadini. «A fatica – dice Pettazzoni – la Provincia ha stanziato una parte delle risorse che serviranno per la manutenzione della segnaletica orizzontale, ma nel caso della Sp 38 la situazione è molto grave: l’aumento del traffico pesante e non è andato di pari passo, negli ultimi anni, con il peggioramento del sottofondo stradale. Caratterizzato da depositi argillosi. Dunque, non si tratta di apportare alcuni “rattoppi” alla carreggiata, ma di ricostruire completamente un fondo. Senza cercare inutili scappatoie, come quella di ridurre il limite di velocità a 30 chilometri orari, che equivale in questo caso ad un disimpegno. In questa situazione, non bastano le esigue risorse che la Provincia metterà (forse) sul piatto per la manutenzione. Occorre che la Regione intervenga di urgenza, facendosi promotrice di un’iniziativa che ponga rimedio alle maggiori criticità che le province non sono più in grado di affrontare. Perché, con l’inverno alle porte e l’arrivo del maltempo, ad essere messa in seria discussione è la sicurezza da parte dei cittadini».

Conferenza sulla Riforma protestante presso Biblioteca Ariostea

Da Francesca Gallini

La cittadinanza è invitata alla “Conferenza sulla Riforma del XVI secolo” giovedì 9 novembre, alle 17, nella prestigiosa Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. L’iniziativa organizzata dall’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara con l’obiettivo di fare luce sul significato della Riforma protestante e la sua attualità, vedrà gli interventi del professore Pietro Bolognesi, dell’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione (IFED) di Padova, e del professore Guido Dall’Olio dell’Università di Urbino.
La conferenza conclude il ciclo di eventi promossi nella città estense in occasione del 500° anniversario della Riforma del 16° secolo, con il patrocinio delle Chiese Evangeliche Riformate Battiste in Italia.

“Esprimo grande soddisfazione per la riuscita delle iniziative messe in campo”, dice Alfonso Sciasci, Responsabile dell’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara. “Siamo partiti a maggio con le visite guidate nel centro della città per rivisitare i personaggi, riscoprire le vicende, respirare gli aneliti e le idee che animarono la vita cittadina in un periodo importante della storia europea, come fu quello della Riforma protestante. Lo scorso 10 giugno alla Sala della Musica le letture tratte dal Carteggio trentennale tra la Duchessa Renata di Francia e il Riformatore ginevrino Giovanni Calvino, con musiche dell’epoca per piano ed archi, hanno suscitato grande interesse. Come pure intensa affluenza ha riscontrato la “Mostra della Riforma del XVI secolo”, nella Galleria del Dosso dell’Istituto Dosso Dossi dal 11 al 24 settembre. Un’esposizione di carattere storico, didattico e culturale, in cui sono stati rivisitati i protagonisti in Europa, Italia e Ferrara, le ragioni (i “5 Sola”) e le conseguenze culturali e sociali della Riforma protestante. Tanti sono stati i visitatori, tra i quali anche studenti di alcuni Istituti ferraresi. L’evento è stato documentato e sarà pubblicato su www.chiesaevangelicadiferrara.com e sui social. E ancora si sono svolti durante l’anno cinque incontri pubblici sui 5 Sola della Riforma per approfondirne le basi teologiche. Ringraziamo sentitamente le Istituzioni che hanno messo a disposizione spazi e mezzi con grande sensibilità e la cittadinanza per l’accoglienza che ha riservato alle iniziative”

Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione di CLARA

Da CLARA

L’Assemblea dei soci di CLARA spa si è riunita stamattina, nella Sala dell’Arengo del Palazzo Municipale di Ferrara, per il rinnovo dell’organo amministrativo.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, nominato all’unanimità dai 20 (su 21) soci presenti, composto sempre da tre membri, sarà presieduto da Annibale Cavallari, coadiuvato dalle consigliere Alida Padovani e Maria Luppino.
Cavallari, classe 1962, vive a Jolanda di Savoia. Laureato in Economia e Commercio con un Master in Miglioramento delle performances degli Enti Territoriali e delle Pubbliche Amministrazioni, è dirigente amministrativo di CADF Spa dal 1995.
Padovani, classe 1983, vive a Comacchio. Laureata in Scienze Ambientali, è stata componente del CdA di CLARA spa (prima Area) anche sotto la presidenza Barbieri, da maggio 2016.
Luppino, classe 1968, vive a Cento. Giornalista ed esperta di questioni ambientali, è stata candidata a Sindaco di Cento nel 2011.
L’assemblea ha deliberato sempre nella seduta di stamattina i compensi del CdA, che ammonteranno complessivamente a 54.198 euro lordi annui così ripartiti: 19.967 per il presidente e circa 17.116 per ciascuna delle due consigliere.
La durata del mandato per questo CdA sarà di tre esercizi: scadrà in concomitanza con l’approvazione del bilancio consuntivo 2019, dunque prevedibilmente nella primavera del 2020.
Il Presidente uscente, Gian Paolo Barbieri, ha letto ai soci una lettera di saluto augurando buon lavoro al nuovo Consiglio di Amministrazione, ricordando anche che «è già stato impostato un Piano Industriale molto dettagliato in base al quale da settimane si è avviata una prima fase di negoziazione tecnica con ATERSIR per velocizzare il processo verso l’affidamento del servizio per altri 15-20 anni» e invitando il nuovo CdA a «mettere mano al più presto a questo impegno, che ha un impatto su milioni di euro di investimenti programmati e su un’organizzazione con più di 400 collaboratori».

Copparo, 7 novembre 2017

“Never Ending Man” il film evento di Hayao Miyazaki nelle sale nostre sale

Da Luana Solla

ARRIVA NEI CINEMA ITALIANI

IL FILM EVENTO SUL RITORNO DEL PIU’ GRANDE MAESTRO

DELL’ANIMAZIONE MODERNA

 

SOLO IL 14 NOVEMBRE

NEVER ENDING MAN

HAYAO MIYAZAKI

 

Settembre 2013: Hayao Miyazaki annuncia il ritiro dal mondo dell’animazione. Ma sarà davvero così? Miyazaki si è davvero ritirato o qualcosa lo spingerà a tornare?

Un appuntamento al cinema per scoprire i segreti, le emozioni e il dietro le quinte dei capolavori del maestro dell’animazione giapponese!

 

Un film evento in anteprima nazionale a Lucca Comics&Games il 3 novembre

e nelle sale come evento speciale il 14 novembre

 

 Quando abbiamo iniziato a girare continuava a ripetere di essere solo un vecchio pensionatoMa poi ho visto riaccendersi la scintilla in lui

Kaku Arakawa

 TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=BZa7GA7CO6A&feature=youtu.be

IMMAGINI: https://we.tl/3loTaJR7JK

 In Emilia Romagna aderiscono i seguenti cinema

EMILIA ROMAGNA

Bologna

Odeon

EMILIA ROMAGNA

Bologna

The Space

EMILIA ROMAGNA

Carpi

Space City

EMILIA ROMAGNA

Casalecchio di Reno

Uci

EMILIA ROMAGNA

Cento

Cinepark

EMILIA ROMAGNA

Cesena

Aladdin

EMILIA ROMAGNA

Cesena

Eliseo

EMILIA ROMAGNA

Comacchio

Cineplus

EMILIA ROMAGNA

Faenza

Cinedream

EMILIA ROMAGNA

Ferrara

Uci

EMILIA ROMAGNA

Forli’

Astoria

EMILIA ROMAGNA

Forlimpopoli

Cineflash

EMILIA ROMAGNA

Gualtieri

Uci

EMILIA ROMAGNA

Imola

Osservanza

EMILIA ROMAGNA

Modena

Raffaello

EMILIA ROMAGNA

Modena

Victoria

EMILIA ROMAGNA

Parma

The Space Barilla

EMILIA ROMAGNA

Parma

The Space Cinecity Campus

EMILIA ROMAGNA

Piacenza

Uci

EMILIA ROMAGNA

Ravenna

Cinemacity

EMILIA ROMAGNA

Reggio Emilia

Uci

EMILIA ROMAGNA

Rimini

Le Befane

EMILIA ROMAGNA

Savignano Rubicone

Uci Romagna

Prosegue dopo il successo di titoli come In questo Angolo di Mondo e La Forma della Voce la stagione al cinema di Nexo Digital e Dynit. Questa volta con un documentario dedicato a Hayao Miyazaki, riconosciuto unanimemente come il maestro indiscusso dell’animazione giapponese.

Nausicaä della Valle del vento, Il Mio Vicino Tototoro, La Città Incantata, Il castello errante di Howl, solo per citarne alcuni, sono alcuni dei capolavori diretti da Miyazaki che, nel settembre del 2013, annunciò improvvisamente il suo ritiro dal mondo del cinema. Nonostante questa decisione, Miyazaki non poté trattenere il suo inarrestabile desiderio per la creazione e decise quindi di esplorare nuove forme espressive e nuove tecnologie.

È stato così che un regista della TV giapponese NHK che, lo aveva seguito per oltre dieci anni, ha potuto documentare passo dopo passo il riavvicinamento del maestro al mondo dell’animazione, stavolta col supporto di giovani animatori di CGI. Ma non è stato facile… Miyazaki, da sempre amante del disegno a mano libera, ha incontrato diversi ostacoli e si è confrontato con computer graphic e animazione in CGI.

 

Ora il risultato di quell’indagine arriva al cinema con Never-Ending Man –  Hayao Miyazaki diretto da Kaku Arakawa che sarà nelle sale solo per un giorno come evento speciale il 14 novembre (elenco a breve su www.nexodigital.it), dopo l’anteprima nazionale prevista a Lucca Comics & Games venerdì 3 novembre alle 11 presso il Cinema Astra.

Un approccio intimo e delicato per un documentario che ritrae lo Studio Ghibli e Miyazaki all’età di 70 anni, nel tentativo di ritornare alla ribalta. Ancora una volta.

Eat to Meet, a cena tra imprenditori per conoscersi e fare rete

L’iniziativa dei Giovani Imprenditori CNA si svolge mercoledì 8 novembre, a Palazzo Pendaglia (Istituto O. Vergani)

E’ ormai al suo quarto appuntamento “Eat to Meet”, iniziativa promossa dai Giovani Imprenditori della Cna di Ferrara per mercoledì 8 novembre, con inizio alle 20 a Palazzo Pendaglia (via Sogari, 3), sede dell’Ipssar “Orio Vergani”. Saranno, infatti, i giovani allievi dell’Istituto ad accogliere, preparare e servire la cena, vero fulcro della serata e teatro di scambi e relazioni che rappresentano la principale finalità dell’iniziativa. Anche quest’anno c’è un’importante risposta di imprenditori e professionisti, che hanno accettato l’invito di Cna a partecipare alla cena per estendere la propria rete di conoscenze, in un clima amichevole, attorno ad un tavolo imbandito con buon cibo, per scambiare informazioni e per trovare nuove occasioni di business. Il format, molto apprezzato, della cena è sempre lo stesso: ad ogni portata si cambia tavolo in modo da accrescere le possibilità di conoscere nuovi interlocutori.
La serata sarà inoltre animata da una lotteria, i cui premi sono stati messi a disposizione da imprese associate alla Cna. Si inizia alle 20, con i brevi saluti introduttivi della dirigente scolastica dell’Istituto, Roberta Monti; di Bruno Faccini, Presidente dei Giovani Imprenditori di Cna Ferrara; Massimo Maisto, vice sindaco di Ferrara; Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio; Marcella Zappaterra, consigliera regionale. Subito dopo, l’inizio della cena, occasione per scoprire la ricchezza delle imprese del nostro territorio, attività e specializzazioni.

Estesa fino al 10 novembre la possibilità d’iscrizione al nuovo corso di laurea magistrale in Innovation Design

C’è tempo fino a venerdì 10 novembre per iscriversi al Corso di laurea magistrale interateneo in Innovation Design, nato proprio quest’anno dalla partnership tra Unife – Università di Ferrara (sede amministrativa) e Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Un’opportunità formativa di alta specializzazione nell’area del design, riservata a 40 studenti, che insegna ad integrare la cultura umanistica del design thinking con le metodologie di ricerca che provengono dall’approccio ingegneristico. I contenuti del corso, completamente in lingua inglese, fanno riferimento a quattro aree tematiche: “Innovation design for human needs” (competenze, metodi e strumenti per lo sviluppo di progetti di design innovativi e basati sulle esigenze delle persone), “Innovation engineering” (competenze, metodi e strumenti per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e processi realizzativi che permettano la concreta fattibilità e sostenibilità di prodotti e servizi innovativi), “Innovation management” (competenze, metodi e strumenti per l’analisi di scenario e di mercato, per la definizione di strategie e la gestione del progetto di prodotti e servizi innovativi) e “Sintesi” ( metodologie tecniche e strategie per l’applicazione sinergica delle competenze e degli strumenti appresi nel corso di studio nello sviluppo del progetto che costituisce il lavoro di tesi finale).

“Il fine ultimo dell’innovazione non è solo la produzione di profitto o la leadership di mercato, ma più di tutto il fronteggiare sfide sociali – spiega il prof. Giuseppe Mincolelli, coordinatore del progetto -. I designer del futuro dovranno affrontare sfide quali l’accessibilità, la sostenibilità, l’innovazione sociale, l’inclusione, la salute e il benessere, la personalizzazione di prodotti e di servizi”. C’è un filo conduttore che lega il corso interateneo in Innovation Design alle due lauree magistrali di Muner – Motorvehicle University of Emilia Romagna, AAE – Advanced Automotive Engineering e AAEE – Advanced Automotive Electronic Engineering: l’approccio basato sul learning by doing. Gli insegnamenti sono strutturati come laboratori di progettazione che portano gli studenti a contatto con professionisti e aziende di respiro internazionale. “Le imprese credono fortemente nell’efficacia di queste metodologie e nelle sinergie che si stanno instaurando a livello regionale sulla formazione” – sottolinea il prof. Francesco Leali, presidente del Corso in Advanced Automotive Engineering. “Questa iniziativa, oltre ad avere una sua specifica identità nella formazione di specialisti del design industriale – aggiunge il Rettore di Unimore prof. Angelo O. Andrisano – rientra anche nell’ambito delle attività dell’Automotive Academy Unimore, la scuola di formazione che abbiamo inaugurato la scorsa primavera per integrare didattica innovativa, ricerca avanzata e applicazioni pratiche”.“L’obiettivo – conclude il prof. Giorgio Zauli, Rettore di Unife – è quello di migliorare l’efficienza e la qualità del processo di trasferimento di tecnologie e competenze al comparto produttivo, manifatturiero e dei servizi, come driver della competitività e dell’attrattività sullo scenario internazionale del sistema industriale, economico, sociale e culturale dell’Emilia Romagna”.

Il percorso, di durata biennale, prevede per il primo anno formazione metodologica e tecnica avanzata e per il secondo esperienze di progettazione avanzata in laboratori di progetto multidisciplinari, a contatto con industrie innovative. La didattica abbraccia molti dei nuovi campi del sapere destinati a rivoluzionare le attività umane nei prossimi anni: Digital transformation, Smart objects, Big data, Internet of things, Blockchain, Wearable technologies, 3D printing, Mechatronics, Augmented reality, Sharing economy, Interaction design e User experience. Per informazioni www.unife.it/architettura/lm.design

“… ma non si applica”. Le difficoltà a scuola non sono sempre una questione di impegno.

Da Anna Baldo

Gli esperti di “W la dislessia” invitano i genitori ad un incontro per scoprire cosa sta dietro ad un apparente disinteresse per lo studio.
Ferrara, “Casa di Stella dell’Assassino”. Mercoledì 8 novembre 2017, ore 20.30

Ragazzi che a scuola incontrano difficoltà e mostrano disinteresse per lo studio: potrebbe non essere dovuto ad una semplice mancanza di impegno, ma trattarsi di difficoltà oggettive, da affrontare con una nuova consapevolezza, con atteggiamento costruttivo e con gli strumenti corretti. Gli esperti di “W la dislessia!”, Paola Saba, Alessandro Rocco e Valentina Conte, lavorano da anni sulle problematiche legate ai disturbi dell’apprendimento, e invitano i genitori ad una serata dal titolo “Difficoltà a scuola? Non sempre è questione di impegno”, che permetterà loro di conoscere a fondo le cause di malessere dei loro figli nel contesto scolastico. L’appuntamento è a Ferrara, alla Casa dell’Assassino via Cammello 15, mercoledì 8 novembre 2017, a partire dalle 20.30, con ingresso libero.

«E’ fondamentale che i genitori comprendano i loro figli – sottolineano gli esperti – per affrontare le difficoltà che stanno vivendo, ma soprattutto per valorizzare i loro talenti e le potenzialità, spesso inespresse. Le due cose, di norma, non vanno insieme per via di un errato approccio. Un apparente disinteresse per lo studio, o anche una manifesta avversità per il mondo scolastico, possono celare cause importanti da esplorare, per affrontarle in modo risolutivo. La difficoltà di questi ragazzi non deve essere il motivo per odiare i libri e la scuola, smettere di studiare e, soprattutto, smettere di credere in se stessi e nelle proprie capacità. L’obiettivo è dare gli strumenti corretti ai ragazzi, e ai genitori, per ritrovare l’autostima e fare della loro vita scolastica un’esperienza soddisfacente.»

Per questo l’invito è rivolto ai genitori, che possono essere i migliori alleati dei propri figli nel percorso di scoperta delle loro capacità e delle loro intelligenze, diventando gli attori principali di una svolta che i ragazzi potranno compiere. Fondamentale è conoscere quali sono e come si manifestano i disturbi dell’apprendimento, per individuare le strategie migliori e un metodo di studi che darà frutti, sia sul piano della performance scolastica, sia per una crescita armoniosa dei ragazzi, nella ritrovata autostima.
Si parlerà in modo più ampio anche di organizzazione e autonomia nello studio. I tre esperti, autori del libro “W LA DISLESSIA!” saranno a disposizione per rispondere a domande e dubbi che ogni giorno rendono il lavoro sui compiti complesso e problematico.

INFO
www.wladislessia.com

L’argomento Ius soli torna al centro dell’ attenzione dopo la discussione in consiglio comunale di pochi giorni fa

Da Mario Zamorani

Dopo l’accesa discussione di pochi giorni fa in Consiglio comunale torniamo a parlare di Ius soli.

Lo faremo giovedì 9 novembre in Municipio, nella sala dell’Arengo alle ore 15.30, con il sindaco Tiziano Tagliani, il vicesindaco Massimo Maisto e il responsabile legale per l’immigrazione della Cgil Andrea Ronchi; presentano Miriam Cariani e Mario Zamorani del Comitato Ferrara per lo Ius soli che organizza l’iniziativa dal titolo: “Ius soli e ius culturae, una questione di civiltà”.

Non solo impegno etico e carità religiosa ma anche impegno politico alla base di questa scelta: l’Europa patria dei diritti umani tende a negare l’ospitalità a persone che fuggono da guerre, persecuzioni, soprusi, desolazione, fame e chi invita all’accoglienza e all’integrazione è spesso bersaglio di scherno e denuncia da parte di chi crede di dover governare obbedendo allo sciovinismo del benessere e al cinismo securtario. Ci si è dimenticati dei milioni di italiani emigrati in tempi non lontani e discriminando persone che cercano sicurezza e una vita dignitosa per se stessi e per la propria famiglia molti, fantasticando una supposta identità di sé con il proprio territorio, reclamano diritti di proprietà. Noi reclamiamo una convergenza dove il passato di ciascuno possa articolarsi nel presente comune in vista di un comune futuro.

E’ anche interessante notare come categorie politiche ed esistenziali come Destra e Sinistra, da molti considerate desuete e legate al passato, intorno a queste vicende tornino di attualità ricreando spazi alternativi.

Nicola Iannaccone presenta”Né vittime, né prepotenti. Una proposta didattica di contrasto al bullismo”

Giovedì 9 novembre alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Per il ciclo “Uno sguardo al cielo”

Nicola Iannaccone

presenta il libro

Né vittime, né prepotenti. Una proposta didattica di contrasto al bullismo

La Meridiana

 Dialogano con l’autore Paola Bastianoni e Stefano Ravaioli

Iannaccone

A proposito di bullismo, sono in molti a ripeterlo: “C’è sempre stato”. Sì, forse, sarà anche vero. Ma non per questo le ferite del bullismo sono meno gravi. Semplicemente, oggi abbiamo più consapevolezza. Ed è positivo. Ben venga, dunque, l’attenzione al fenomeno. Purché non tutto divenga “bullismo”. Sapere che cosa significhi e in che modo si possa prevenire richiede conoscenze e capacità specifiche che costringono a uscire dai luoghi comuni. Ad esempio, occorre acquisire abilità socio-affettive e in generale delle life skills, non solo per interventi preventivi, ma per la promozione del benessere a scuola. Ecco, allora questo libro. Il percorso si snoda mediante le caratteristiche di 10 animali, per offrire a bambini e ragazzi la possibilità di sperimentare le proprie competenze sociali e le abilità di comunicazione con se stessi e con gli altri, in situazioni che riproducono le principali modalità di interazione fra le persone. Ad ogni animale corrisponde una specifica abilità socio-affettiva, che dovrà essere sperimentata ed esplorata. Come uno strumento da inserire nella “valigia” degli insegnanti, questa proposta è utile non solo per affrontare il tema delle prepotenze in ambito scolastico, ma anche per constatare le enormi potenzialità del gioco nella conoscenza dei mondi emozionali più complessi. Come quelli di un bullo e della sua vittima, appunto.

Nicola Iannaccone, impegnato nell’associazionismo educativo, ha fondato e diretto Arciragazzi Milano e altre realtà che si sono occupate di promuovere i Diritti dei Bambini a Milano e nel nostro Paese. Ha ideato e coordinato il Progetto “Stop Al Bullismo” (www.stopalbullismo.it) e pubblicato vari articoli su riviste specializzate e scientifiche.
Dal 2004 al 2009, per la Provincia di Milano, ha contribuito ad istituire  la “Delega per i diritti dei Bambini e delle Bambine” promuovendone e coordinandone tutte le attività.
Con la meridiana ha pubblicato Stop al bullismo (2005), Né vittime né prepotenti (2007) e Stop al cyberbullismo (2009).

Ferrara a Natale è il più bel regalo di famiglia

Da Ufficio stampa Ella Studio

Dal 18 novembre 2017, tanti eventi straordinari nel centro storico UNESCO, tra cui il Fideuram Christmas Village, spettacoli e concerti per grandi e piccoli.

Uno straordinario spettacolo di luci illumina i palazzi rinascimentali che decorano il centro storico di Ferrara, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il Natale si avvicina e nella città estense l’atmosfera si riscalda, in attesa della festa più attesa dell’anno. Una festa che vuole stupire i visitatori, che, grazie al Consorzio Visit Ferrara e al sito web www.visitferrara.eu, hanno la possibilità di prenotare direttamente esperienze, visite guidate e pacchetti. Dal 18 novembre 2017 al 7 gennaio 2018, un ricco programma di eventi, infatti, anima il cuore della città, meta ideale per una vacanza di famiglia. Piazza Trento e Trieste, la più scenografica di Ferrara, si trasforma per tutto il periodo natalizio in Fideuram Christmas Village, un villaggio di Natale a cielo aperto decorato di luminarie, eleganti chioschi in legno, artigiani che sfoggiano originali creazioni e decorazioni a tema, animazioni per bambini ed iniziative speciali. Il 25 novembre inaugura la pista di pattinaggio in piazza Verdi, invece il 2 dicembre è il momento dell’accensione del grande albero di Natale in piazza Trento e Trieste. Il 9 dicembre, piazza Castello regala tra le torri e il fossato del bellissimo Castello Estense lo spettacolo delle fontane danzanti. Tra i tanti appuntamenti, inoltre, il 16 e il 17 dicembre sono particolarmente dedicati ai bambini, per terminare gli eventi natalizi con il concerto “A Christmas Songs” del 23 dicembre a cura dell’associazione Musicisti di Ferrara. E poi lasciare spazio al Capodanno e all’immancabile incendio del Castello del 31 dicembre.
Per scaricare immagini in alta definizione:
http://ellastudio.it/comunicato-stampa/ferrara-a-natale-e-il-piu-bel-regalo-di-famiglia/
Password: ellastudio

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu
Ufficio stampa -> http://www.elladigital.it

Giovanni Caccamo in concerto a Copparo

Da Giuliano Giubelli

Teatro Comunale De Micheli
Venerdì 10 novembre ore 21,00

Venerdì 10 novembre alle ore 21.00 al Teatro De Micheli di Copparo fa tappa il nuovo tour del cantautore Giovanni Caccamo. Un viaggio artistico e autorale dove riproporre i brani più belli dei suoi primi album, “Qui per te” e “Non Siamo Soli”, le canzoni scritte per Malika Ayane, Francesca Michielin e tanti altri artisti. Non mancheranno le riproposizioni di quei brani che hanno ispirato il suo percorso artistico come “La Cura” di Franco Battiato, “La sua figura” di Giuni Russo, “La costruzione di un amore” di Ivano Fossati per Mia Martini.

Scoperto da Franco Battiato e prodotto da Caterina Caselli, Caccamo vince la categoria “Nuove proposte” al Festival di Sanremo 2015 oltre al premio della critica “Mia Martini”, premio sala stampa “Lucio Dalla” ed il premio “Emanuele Luzzati”.

Partecipa al Festival di Sanremo 2016 nella sezione “Big”, in duetto con Deborah Iurato, con il brano “Via da qui”, classificandosi al terzo posto.

INFO E BIGLIETTI:
0532 864580, biglietteria@teatrodemicheli.it

Inseguendo i profili: proiezione di “Dhaulagiri-Ascenso a la montana blanca e Kangchenjunga”

Da Laura Benini

Mercoledi’ 8 novembre alle 21 presso il cinema Boldini, la terza e ultima serata di Inseguendo i profili, propone la proiezione di “Dhaulagiri-Ascenso a la montana blanca, e Kangchenjunga”, selezionati dall’ultima edizione del TrentoFilmFestival.
“Dhaulagiri-Ascenso a la montana blanca” racconta l’esperienza di quattro amici argentini, Guillermo, Christian, Sebastián e Darío, che decidono di girare un documentario che racconti la loro ascesa al Dhaulagiri. Ma Darío muore durante il tentativo di raggiungere la vetta in solitaria. Una volta rientrati, Guillermo inizierà a documentare un secondo viaggio, che lo porterà sulle tracce dei suoi compagni di spedizione nel tentativo di rielaborare le domande che hanno continuato a tormentarlo dal giorno dell’incidente e in particolare le scelte che li hanno portati troppo vicino al limite estremo. Il film e’ stato premiato con la Genziana d’Oro come migliore film di alpinismo: la Giuria ha voluto dare un riconoscimento all’umiltà, alla sobrietà e alla correttezza etica con cui i registi e i protagonisti hanno ricostruito la loro drammatica spedizione in stile alpino.
In Kangchenjunga Adam Bielecki fa ritorno sull’Himalaya insieme a Denis Urbuko e Alex Txikon per tentare la scalata di questo imponente cima indiana: sarà una sfida tra le forze umane e la grandezza della natura per raggiungere la vetta a 8586 m.
Inseguendo i profili gode del Patrocinio del Comune di Ferrara, della collaborazione di TrentoFilmFestival e del contributo degli sponsor Alpmania, Ottica Bonora e Pixel3Studio; tutte le serate sono ad ingresso libero.

Rassegna “Riusciranno i nostri eroi” presso il Cinema Boldini

Da Alice Bolognesi

Al Cinema Boldini mercoledì 8 Novembre ore 21.00
Cinema Grattacielo di Marco Bertozzi

Al termine della proiezione incontro col regista Marco Bertozzi

Ingresso 5 euro

Mercoledì 8 Novembre alle 21.00 inaugura al Cinema Boldini la rassegna RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI con la proiezione di CINEMA GRATTACIELO di Marco Bertozzi. L’iniziativa, promossa da Fice Emilia-Romagna, coinvolge 25 sale cinematografiche della nostra regione e ha l’obiettivo di promuovere il meglio del cinema italiano dell’ultimo periodo, creando occasioni d’incontro tra autori, interpreti, registi e pubblico. La rassegna rientra nel più ampio progetto Cinema di qualità di AGIS Emilia-Romagna, sostenuto dalla Regione, che premia gli esercenti più attenti al prodotto d’essai, promuovendo la cinematografia italiana e una maggiore permanenza dei film in sala.

Il documentario di Bertozzi condensa in 98’ un lavoro di oltre dieci anni di riprese, avviate nel 2005, quando il regista si trasferisce in uno degli appartamenti del palazzo e comincia a filmare quegli spazi e le persone che li abitano.

Fin dalla sua inaugurazione nel 1959, il Grattacielo di Rimini non ha lasciato indifferenti: monumento al progresso che si elevava al di sopra della vecchia Italia povera e rurale, monolite di cemento e vetro destinato ai cittadini più abbienti.

Poi, gradualmente, l’euforia del boom economico è scemata.

È rimasto un corpo estraneo allo scenario urbano, che echeggia debolmente un passato di interni pop e folli riunioni condominiali, miti della vacanza di massa e vizi della riviera romagnola.

Tra le storie di ieri e l’umanità che lo abita oggi, si muove lo sguardo curioso di questo film, che esplora le vite multiculturali dei nuovi inquilini alla ricerca di una conciliazione, che riguarda l’Italia intera, fra ciò che avremmo voluto essere e ciò che stiamo diventando.

Cento metri di altezza, ventisette piani, duecento appartamenti e venti nazionalità diverse. Il regista l’ha ribattezzato “la piazza Vittorio in verticale” e ha provato a raccontarlo ricorrendo a diverse tecniche e formati per rendere il film efficace e completo: dal materiale d’archivio, alle immagini girate con la GoPro, dalle scene in HD a quelle d’animazione (realizzate da Alessia Travaglini) che danno voce alle paure del grattacielo.

Quello di Bertozzi è un lavoro che porta alla luce una vera e propria biografia e contribuisce a pieno titolo alla rinascita del documentario italiano.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Le virtù del buon senso

Sembra di essere ritornati ai tempi andati quando a risolvere le questioni bastava un po’ di buon senso. A rivalutare il “buon senso” ci ha pensato il Miur con un progetto in collaborazione con la casa editrice Laterza, la Rai e l’Istat. Non si può che salutare positivamente l’intenzione di educare i nostri studenti, anche se di soli nove istituti superiori su tutto il territorio nazionale e in via sperimentale, all’uso del buon senso, uno di quegli attrezzi che sembrano dimenticati, la cui frequentazione non nuocerebbe neppure agli adulti.
Perché il buon senso? La ministra Fedeli dichiara che così si educano le nuove generazioni, fornendo loro strumenti e conoscenze, a interpretare e a comprendere i fenomeni e le questioni che interessano la società in cui viviamo. Un modo per attrezzare i giovani e fornire loro gli anticorpi contro le fake news della rete, ponendoli nella condizione di sviluppare capacità logiche e dialettiche confrontandosi su posizioni diverse, fino a realizzare, al termine del percorso, un prodotto che potrà essere un saggio breve, un reportage, un dibattito, un video o uno spettacolo teatrale. Al progetto parteciperanno numerosi partner qualificati: testate e reti televisive, giornali, web media, teatri, associazioni, scuole professionali, istituti di ricerca e fondazioni culturali.
Il progetto suggerisce alcuni interrogativi. Innanzitutto perché intestarlo al “buon senso”. Pareva che fino ad ora la scuola fosse impegnata a fornire competenze, anche se su quest’ultime regna ancora un po’ di confusione, rispetto alle nozioni e alle conoscenze, che quelle sono chiare, sono scritte nei libri di testo e nei programmi, ma il buon senso è davvero una novità, forse perché uno lo dà per scontato, come l’attenzione, il ragionamento e quegli altri ingredienti del fare e dello stare a scuola.
“Buonsenso” il dizionario nota che è la capacità naturale dell’individuo di valutare e distinguere il logico dall’illogico, l’opportuno dall’inopportuno, e di comportarsi in modo giusto, saggio ed equilibrato, in funzione di risultati pratici da conseguire.
Così naturale poi non deve esserlo se è necessario sperimentare l’educazione al buon senso nelle nostre scuole per carenza tra i nostri giovani di un sano, pragmatico buon senso, che evidentemente non può mancare ai tanti soggetti che sono stati chiamati all’appello da questo progetto.
Il buon senso, dunque, se anche innato, va imparato, ne va appreso l’uso, chiama in causa la capacità di pensare e la capacità di giudizio. Torna alla mente l’Etica nicomachea di Arsistotele, la terza virtù chiamata appunto “buon senso” (gnòme), che consiste nel giudicare rettamente.
Aristotele direbbe che il progetto del Miur punta a formare individui “benevoli” (eugnomones), vale a dire che giudicano rettamente e sono dotati di buon senso, cioè sono in grado di formulare un giudizio retto ed equo, virtù alla quale, secondo Aristotele, diamo il nome di comprensione.
Buon senso quindi uguale a comprensione, procurandosi gli strumenti per comprendere la realtà che sono sempre gli stessi: conoscenza, ricerca, confronto dei dati.
Ma quello di formare al giudizio retto ed equo non dovrebbe essere compito di tutta l’istruzione dalla scuola dell’infanzia alle superiori? Cosa si fa a scuola che non sia questo? Perché solo gli studenti di nove istituti dovrebbero essere formati al buon senso e gli altri no? Si sono accorti al Miur della contraddizione?
La scuola di tutti e per tutti quale deve essere? Quella del progetto “Buon senso” o l’altra?
Indubbiamente quella del “Buon senso”. E allora l’altra, quella ben più ampia che non è coinvolta, è una scuola che non è, è una scuola che lavora per obiettivi che non servono ai giovani per comprendere il mondo in cui vivono, per difendersi dalle bufale, per comprendere la complessità del tempo e della società che abitano?
Un’idea buona rischia di denunciare una scuola cattiva. O piuttosto la verità è che siamo in ritardo, che si è compresa la strada del cambiamento che dovrebbe essere intrapresa da tutto il nostro sistema formativo, ma che si è ancora impotenti a dare corpo, idee, e organizzazione a questo cambiamento. Si tentano timidi episodi qua e là senza riuscire ad andare a sistema, perché la nostra scuola è anche un corpo molle che resiste al cambiamento.
Se il cuore del sistema formativo di una nazione è quello di formare i propri giovani al “buon senso”, nell’interpretazione aristotelica, uscire dal sistema formativo forniti degli strumenti che consentono di interpretare la realtà in maniera retta ed equa, allora è con questo sguardo che dobbiamo ripercorrere tutta l’organizzazione del nostro sistema scolastico, dalla formazione dei suoi docenti fino agli esiti dei suoi studenti.
Per di più il progetto “Buon senso” del Miur ci suggerisce che questo è un obiettivo che la nostra scuola non ce la fa a perseguirlo da sola. La pluralità di soggetti che si è dichiarata disposta ad aiutarla induce inevitabilmente un’altra riflessione, e cioè che il nostro sistema formativo, di fronte alle nuove sfide, di fronte ai nuovi obiettivi non è più autosufficiente, non è più in grado di fare da sé.
È giunto il tempo che non si può più fare scuola solo nelle aule, non si può più fare scuola solo con gli insegnanti, ma ormai sono chiamati all’appello il territorio e i suoi soggetti. L’idea che fare scuola è cosa larga chiama in gioco chi ogni giorno sperimenta e lavora, chi ha esperienza in ciò che si discute e si ricerca sui banchi di scuola. Questo dialogo, questo travasare i contributi di chi è esperto, di chi può fornire risorse e conoscenze ai percorsi di apprendimento degli studenti deve divenire il modo normale di apprendere in un sistema formativo dinamico, che dalla scuola esce per muoversi sul territorio e che dal territorio ritorna alla scuola per ritracciare le mappe della conoscenza.

in copertina elaborazione grafica di Carlo Tassi

Territorio, innovazione, specializzazione: il percorso di Clara

Per parlarne, dobbiamo presentare il percorso di evoluzione dei servizi pubblici ambientali ricordando innanzitutto che per i settori acqua e rifiuti – servizi ‘a rilevanza economica’ – le modalità di affidamento (erogazione del servizio e gestione impianti) possono avvenire con queste possibilità:

  • Azienda ‘nel mercato’ con logica d’impresa, con criteri di competizione e logiche di espansione e criteri di alleanza (anche tramite società miste e partnership)
  • Aziende ‘in house’ in cui l’obiettivo di fondo è integrare il territorio e l’erogazione dei servizi nei Comuni soci

Il tutto orientato verso un forte processo di trasformazione tale da favorire la realizzazione di sistemi integrati, seguendo i principi della prossimità, dell’autosufficienza e della responsabilità condivisa, in ambiti territoriali omogenei.

In questo contesto nasce Clara, la nuova azienda frutto del processo di fusione tra Area Spa e Cmv Raccolta, che gestisce la raccolta dei rifiuti in 21 dei 23 Comuni della provincia di Ferrara. Il suo bacino d’utenza conta 120.000 clienti domestici e 13.500 non domestici, su un territorio di quasi 2.000 chilometri quadrati. Impiega oltre 400 dipendenti, con un fatturato previsto di circa 45 milioni di euro nel 2017.
Clara è operativa dal 1 giugno 2017 e già ha dimostrato di voler dare fede al nome che porta, chiara e trasparente, perché nell’ottica dei princìpi dell’economia circolare, per Clara è fondamentale coinvolgere attivamente cittadini, istituzioni, soci e dipendenti nella creazione di un modello di sviluppo sostenibile, favorendo e promuovendo la partecipazione collettiva verso un interesse comune e premiando i comportamenti virtuosi.
Il piano industriale è in corso di approvazione e il nuovo CdA in fase di nomina. Con il prossimo anno si attende l’affidamento pluriennale del servizio da parte di Atersir per sviluppare concretamente l’obiettivo di un’impresa ambientale efficiente in un territorio di area vasta con un sistema omogeneo.
Questo percorso viene condiviso con molte altre aziende sul territorio nazionale che hanno in comune con Clara le stesse impostazioni di crescita e sviluppo. Tra queste la nuova nata Alea Ambiente di Forlì, la veneta Contarina, il Consorzio dei Comuni dei Navigli, l’Associazione Payt Italia e altre.

Il sistema evolve verso una struttura di sistema integrato, di fasi e di specializzazioni entro specifici ambiti territoriali di riferimento. In questi ambiti e nel rapporto tra essi si accentuerà la specializzazione delle attività, l’innovazione tecnologica e la qualificazione organizzativa. In particolare partendo dal principio normativo della responsabilità condivisa, della prevenzione, della raccolta, del recupero, dello sbocco finale dei materiali raccolti e trattati, diventa importante stabilire e coordinare i ruoli dei soggetti pubblici e privati che operano nelle diverse fasi di gestione del sistema rifiuti. In particolare si ritiene importante rafforzare le funzioni di regolazione di sistema, di programmazione dei servizi e di pianificazione degli investimenti, di omogeneizzazione dei criteri di qualità e di tariffazione, di controllo, di favorire un processo di aggregazione e razionalizzazione.
Questa scelta pone l’esigenza di costruire un rinnovato sistema di regole, di controlli e di meccanismi di trasparenza che ripropongano un ruolo di regolazione istituzionale che verifichi le compatibilità ambientali, territoriali, sociali ed industriali nel pieno rispetto della normativa regionale, nazionale ed europea. Su questo si impegnerà anche Clara nei prossimi anni.

La vescica Italia si è sgonfiata

Quando ci si avvicinava al Natale, fuori dai negozi dei salumieri e dei macellai, appese a uno spago e legate di fianco all’ingresso della bottega, le vesciche di maiale, gonfiate, sballonzolavano al vento, servivano ad attirare i clienti, palloncini tondi o bislunghi. Soltanto più tardi, quando seppi che cos’erano e che erano state fino a quel momento nella pancia grassa della povera bestia, cominciai ad averne non proprio schifo ma qualcosa di simile.

La democrazia italiana è una vescica sgonfia, non ballonzola con la prima aria che tira e la gente non vuole più saperne di essere presa in giro dai grossi ventri che circolano nei due rami del Parlamento. Circolano e parlano senza nemmeno sapere la nostra – e purtroppo la loro – lingua: non tutti per carità, ma sono tanti i signori che abbiamo mandato a Roma i quali proprio non conoscono l’italiano, le doppie nella loro bocca prendono strane strade ed escono come va-va.

Le amministrative in Sicilia dovevano essere la prova generale delle elezioni politiche. Ebbene abbiamo avuto una risposta precisa, secca, inequivocabile: nemmeno il 50% degli elettori si è recato alle urne e in una democrazia matura e intelligente un simile risultato non sarebbe preso in considerazione. In effetti le elezioni siciliane non ci sono state, scusate il disturbo, torniamo più avanti. Il candidato, chiunque egli sia, è stato convinto che i vecchi abusati ideali non esistono più, sono ormai dimenticati, non sono nemmeno il fiato che un tempo gonfiava le vesciche di maiale. Questa convinzione, non so se abbiamo capito, è l’unica, vera ideologia politica italiana: la filosofia del disastro. Ci siamo finalmente arrivati. Al disastro, dico, con buona pace dei ducetti che dirigono la nostra vita, i quali non sono nemmeno più buoni da essere appesi davanti alle vetrine delle norcinerie. Vesciche vuote, come quelle che Astolfo vede sulla Luna.