La Regione ha stanziato un milione in più rispetto allo scorso anno. In trattativa con il Governo per avere maggiori risorse.
L’assessore Patrizio Bianchi: “L’Emilia-Romagna è la Regione che investe di più in diritto allo studio e l’unica che ha sempre garantito il 100 per cento delle borse, e anche quest’anno è il nostro obiettivo e chiediamo a tutti di impegnarsi al massimo per raggiungerlo”.
Bologna – Prosegue la trattativa con il Governo per avere maggiori risorse da destinare al diritto allo studio universitario e per garantire anche per questo anno accademico la copertura delle borse al 100 per cento degli studenti idonei. Entro dicembre sarà pagata la borsa all’85,2% degli studenti che ne hanno il diritto. Agli idonei non assegnatari di borsa sarà garantita la gratuità dell’alloggio e del servizio di mensa. È quanto che ha detto oggi l’assessore regionale all’Università, Patrizio Bianchi, durante la riunione della Consulta degli studenti universitari, l’organismo regionale che riunisce una rappresentanza degli studenti eletti nei Consigli studenteschi degli atenei dell’Emilia-Romagna.
“Il decreto del Ministero di riparto del Fondo Integrativo nazionale ancora non è stato definito- ha detto Patrizio Bianchi- Il riparto quest’anno sarà basato sui fabbisogni storici e non su quelli reali dell’anno accademico di riferimento, e in Emilia-Romagna quest’anno gli studenti fuori sede sono aumentati del 20,03%”.
“La Regione ha già stanziato sul diritto allo studio universitario 22 milioni di euro, un milione di euro in più rispetto allo scorso anno, ma con la quota di Fondo che al momento è garantita all’Emilia-Romagna a livello ministeriale possiamo coprire l’85,2% degli aventi diritto- ha aggiunto Bianchi-. Un risultato che non ci soddisfa, l’Emilia-Romagna è la regione che investe di più in diritto allo studio e l’unica regione che ha sempre garantito il 100 per cento delle borse, e anche quest’anno è il nostro obiettivo e chiediamo a tutti di impegnarsi al massimo per raggiungerlo”.
Per garantire il maggior numero di studenti aventi diritto, il valore della borsa di studio sarà riportato a livello economico della borsa ministeriale, leggermente inferiore a quella garantita negli anni passati da Ergo (Azienda regionale per il diritto allo studio). La scelta è stata condivisa con i rappresentanti degli studenti della Consulta.
L’assessore Patrizio Bianchi si è impegnato a scrivere alla ministra Fedeli ad affrontare il tema con le altre Regioni in seno alla IX Commissione della Conferenza delle Regioni, oltre a fare il punto della situazione del diritto allo studio in sede di Conferenza Regione-Università.
(Comunicato a cura dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Ferrara)
L’istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (Isri) promuove per mercoledì 20 dicembre alle 16,30, al Teatro anatomico della biblioteca Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), un incontro con i soci, aperto alla cittadinanza, per informare sulle iniziative in programma per il 2018. Si parlerà del progetto in corso per celebrare il bicentenario della nascita del centese Francesco Borgatti, patriota, giornalista, deputato, senatore e soprattutto ministro della Giustizia del Governo Ricasoli, autore di una celebre proposta di legge sulle libertà religiose. Si affronterà il delicato e pressante problema del Museo del Risorgimento di Ferrara di cui è in giuoco la stessa sopravvivenza, e di iniziative editoriali e conferenze che vedranno protagonisti alcuni soci. Nell’incontro vi sarà una breve commemorazione di Gaetano Recchi, nel 220° anniversario della nascita (12 dicembre 1797) con la lettura della voce biografica che lo riguarda pubblicata sul DBI (Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani). Oltre all’occasione anniversaria, il tema viene proposto poiché Recchi, patriota, giornalista, economista, ministro del primo governo laico dello Stato Pontificio, è stato l’ideatore ed il fondatore della Cassa di Risparmio di Ferrara.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Le vicende che hanno portato alla sparizione di questa vera e propria istituzione del nostro territorio, la Cassa di Risparmio di Ferrara, hanno evidenziato fra le altre cose un tema che intendiamo porre al centro delle nostre riflessioni e cioè la drammatica perdita di memoria storica, l’incapacità di un discorso pubblico condiviso, capace di scorgere la lunga durata degli avvenimenti del presente che affondano le proprie radici, proprio nel periodo che il nostro Istituto studia e cerca di salvaguardare. Un popolo non ha identità, si può dire che non esiste, se non ha memoria del suo passato: questo significa che il fine del nostro piccolo istituto non è più solo culturale, bensì civico. Di fronte ad una classe politica che ha, in gran parte, abdicato alla sua funzione del “fare gli italiani” di salvaguardare la “memoria pubblica” che costruisce l’identità collettiva, occorre mettere in campo ogni nostra energia intellettuale ed organizzativa. Dobbiamo ristabilire, per dirlo con lo storico Giovanni De Luna, “il patto in cui ci si accorda che cosa trattenere e cosa lasciare cadere degli eventi del nostro passato. Su questi eventi si costruisce l’albero genealogico di una nazione. Sono i pilastri su cui fondare i programmi di studio da proporre nelle scuole, i luoghi di memoria, i criteri espositivi dei musei, i calendari delle festività civili, le priorità da proporre nella grande arena dell’uso pubblico della storia, le scelte sulla base delle quali si orientano tutti i sentimenti del passato che attraversano la nostra esistenza collettiva”. “Non credo – afferma il presidente dell’ISRI di Ferrara Luigi Davide Mantovani – che ci siano dubbi che in questa prospettiva di fare la nazione, l’asse portante sia proprio il periodo storico che il nostro istituto, così come i musei del Risorgimento, curano, studiano, trasmettono. E’ quindi essenziale che istituto e museo sopravvivano, si rinnovino e propongano. Per questo motivo abbiamo aperto le porte della nostra riunione non solo ai soci, ma anche a tutta la cittadinanza”.
CINEMA E TERRITORIO – Mercoledì 20 dicembre alle 12.30 al Torrione (Rampari di Belfiore 167)
Mercoledì 20 dicembre 2017 alle 12.30 al Torrione, in Rampari di Belfiore 167 a Ferrara, si terrà un incontro in occasione dell’ultimo giorno di riprese del film “Saremo giovani e bellissimi” a cura di CSC Production.
All’incontro interverranno l’assessore comunale alla Cultura e Turismo Massimo Maisto, la produttrice Elisabetta Bruscolini, la regista Letizia Lamartire, gli attori Barbora Bobulova, Alessandro Piavani e Federica Sabatini.
>> Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati
LA SCHEDA a cura di CSC Production “Saremo giovani e bellissimi” è scritto da Letizia Lamartire insieme a Marco Borromei e Anna Zagaglia, è prodotto da CSC- Centro sperimentale di cinematografia Production insieme con Rai Cinema con il sostegno della Regione Emilia Romagna, il patrocinio del Comune di Ferrara e di Comacchio e in collaborazione con Annamode Costumes, Fratelli Cartocci, Creazioni Artistiche Musicali-CAM, Do Consulting & Production, e Margutta Digital International. Fanno parte del cast anche Massimiliano Gallo, Elisabetta De Vito e Ciro Scalera.
Per info: CSC Production, Ofelia Patti, cell. 333 7415541.
CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 20 dicembre alle 10.30 nella sala dell’Arengo della residenza municipale
Mercoledì 20 dicembre alle 10.30, nella sala dell’Arengo della residenza municipale, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei lavori della nuova sede del Cus Ferrara canottaggio a cura degli assessorati allo Sport e Lavori Pubblici del Comune di Ferrara.
All’incontro con i giornalisti interverranno gli assessori comunali allo Sport Simone Merli e ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, il dirigente del Servizio comunale Edilizia Settore Opere Pubbliche Mobilità Ferruccio Lanzoni e il presidente del Cus Ferrara Giorgio Tosi.
BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 20 dicembre alle 17 nella sala di via Grosoli 42
Mercoledì 20 dicembre alle 17 alla Biblioteca Giorgio Bassani (via G. Grosoli 42 a Ferrara, quartiere Barco) l’appuntamento con letture ad alta voce per bambini dai 4 ai 10 anni per il ciclo “L’Ora del racconto” sarà incentrato sul tema “Aspettando la magica notte”.
Sarà Roberto Gamberoni ad animare il pomeriggio con la storia del “Topino Blu: niente è per caso” di Maria Cristina Cesana e Chiara Balzarotti (Paoline 2009) e de “I panini di Natale e altre storie” di Guido Quarzo e illustrazioni Andrea Astuto (Interlinea junior, 2008).
Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.
SALA ESTENSE – Rassegna teatrale tra il 28 dicembre 2017 e il 4 gennaio 2018
(Comunicato a cura dell’associazione teatrale Il Baule Volante)
Durante le feste natalizie si svolgerà, anche quest’anno e per il ventesimo anno consecutivo, la rassegna di Teatro Ragazzi ‘Babbo Natale, gnomi e folletti’, che avrà luogo, con quattro appuntamenti, alla Sala Estense di Ferrara (piazza Municipale) dal 28 dicembre 2017 al 4 gennaio 2018, e organizzata, come di consueto, dall’Associazione Teatrale Il Baule Volante di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, con l’istituzione dei Servizi Educativi e per le Famiglie e con il Comune di Ferrara, che patrocina e sostiene l’iniziativa. La rassegna si rivolge il modo particolare al pubblico delle famiglie che, nel periodo delle vacanze di Natale, cercano un modo piacevole e fruttuoso di trascorrere i pomeriggi di libertà con spettacoli divertenti e dall’alto profilo qualitativo: uno svago che abbia un livello culturale elevato e contenuti profondi.
Per questo ventesimo anno della rassegna, la Direzione Artistica del Baule Volante ha voluto proporre, oltre al più classico e divertente spettacolo della compagnia cittadina, unicamente allestimenti che propongono le fiabe classiche più amate e più conosciute realizzate in parte da compagnie storiche, in parte da artisti emergenti e sempre con tecniche di rappresentazione diverse, in un ventaglio di linguaggi che offre un esempio della grande ricchezza espressiva del Teatro Ragazzi italiano.
Programma della rassegna:
Giovedì 28 dicembre 2017: Rosaspina. Un Teatro – “Raperonzola”
La rassegna si aprirà con una delle più storiche compagnie bolognesi, Rosaspina. Un Teatro che presenta uno spettacolo realizzato con le tecniche del teatro d’attore e del più genuino teatro comico di stile ironico e campestre: da non perdere assolutamente il grande Angelo Generali – oggi regista riconosciuto dai maggiori artisti italiani per il teatro serale – nelle indimenticabili, irriverenti e irresistibili vesti della strega cattiva, un divertissement di gioventù che ci offre in segno di amicizia e di straordinaria autoironia. Dalla penna di Giampiero Pizzol, già riconosciutissimo autore teatrale e televisivo, esce quindi questo testo che prende le mosse da una storia molto antica e ci parla di amore, di avventura e di speranza con i toni ed i modi di una farsa elegante e spiritosa.
(dai 4 ai 10 anni)
Sabato 30 dicembre 2017: Il Baule Volante – “Attento Pierino… arriva il lupo!”
L’amata compagnia cittadina presenterà questo che, a tutti gli effetti, è il suo lavoro più storico, con oltre 700 repliche all’attivo realizzate in Italia nel corso degli ultimi 16 anni: uno spettacolo musicale e spassoso che, grazie ai simpatici e grandi pupazzi animati e alla complicità delle melodie originali di Sergej Prokofiev, trascinerà il pubblico dei più piccoli, coinvolgendoli nelle avventure dello spericolato protagonista e divertirà non poco, a sorpresa, anche il pubblico dei più grandi che potranno trascorrere un pomeriggio veramente natalizio, all’insegna dell’ironia e del buon umore. Lo spettacolo si conclude con uno spassoso “gioco di scena”con il pubblico dei bambini presenti in sala: i più fortunati (e più attenti!) potranno vestire i panni dei personaggi e animare dal vivo i protagonisti della storia.
(dai 3 ai 9 anni)
Martedì 2 gennaio 2018: TCP_ Tanti Cosi Progetti – “La Gallinella Rossa”
La rassegna prosegue con un’ulteriore, gradita sorpresa: l’istrionico Danilo Conti, già insignito per ben 2 volte del Premio ETI Stregagatto (maggior riconoscimento per il Teatro Ragazzi Italiano) presenta una fiaba classica della tradizione anglosassone. Con una scenografia ricca di colori e popolata di figure animate a vista (sia pupazzi che buffe figure bidimensionali), l’artista propone una fiaba che parla, con semplicità e delicatezza, del ciclo delle stagioni e della vita che parte dal seme e arriva alla spiga, al pane e, dal pane, alla condivisione e alla generosità. Un pizzico di poesia quindi, ma anche tante risate, l’allegria e l’ironia di un interprete unico.
(dai 3 agli 8 anni)
Giovedì 4 gennaio 2018: Teatro Perdavvero – “I musicanti di Brema”
La rassegna si chiuderà in bellezza con uno spettacolo di una compagnia emergente: il bravo Marco Cantori, giovane artista già conosciuto e amato in città, presenta questa fiaba classica avvalendosi della sua incontenibile verve e della sua forte presenza scenica. Cantori accompagna la tecnica attoriale con canzoni originali, con la musica eseguita dal vivo di Diego Gavioli (alle tastiere) e stupisce con la tecnica del Body Percussion – che raramente si è vista nel Teatro Ragazzi. Lo spettacolo rappresenta con gioia e spensieratezza questa storia molto amata in cui gli animali sono protagonisti e ci insegnano ad apprezzare noi stessi e gli altri anche quando sembriamo manchevole e imperfetti. (dai 3 agli 8 anni)
Inizio spettacoli: ore 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle 15,30)
Biglietti: adulti 6 euro, bambini 5 euro
Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532770458 – 3479386676 – www.ilbaulevolante.it
Immagini dei quattro spettacoli in programma:
CONFERENZA STAMPA – Giovedì 21 dicembre alle 11 sala dell’Arengo della residenza comunale
Giovedì 21 dicembre alle 11, presso la sala Arengo del Comune di Ferrara, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle attività dell’azienda New Energies And environment – NEA S.r.l., Spin-off accreditato dell’Università di Ferrara.
All’incontro parteciperanno l’Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma della Regione Emilia Romagna Palma Costi, il Rettore dell’Università Giorgio Zauli, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Mobilità, Protezione Civile, Sicurezza Urbana e Palio del Comune di Ferrara Aldo Modonesi e il Prof. Riccardo Caputo, presidente di Nea.
Giovedì 21 dicembre alle ore 16.30 in Sala Verde della Camera del Lavoro di Ferrara, si terrà la presentazione del libro di Nicola Cavallini “Bankabbestia”. Dialoga con l’autore, Cristiano Zagatti segretario generale Cgil Ferrara.
Bankabbestia è la storia di una banca che frana, e si trascina dietro una città.
Di risparmiatori che vedono polverizzati i loro risparmi di una vita in una notte, nella banca cui hanno dato fiducia per generazioni. Di dipendenti che hanno coinvolto le loro famiglie e i loro genitori, nonni, zii, negli investimenti fiduciari che hanno proposto, investimenti che vengono azzerati con un tratto di penna.
È la storia di bancari cui viene tolta la dignità, vilipesi, additati come rapinatori e spergiuri dai familiari e amici più stretti, mentre attorno banchieri ladroni e controllori conniventi continuano a banchettare sui resti di un territorio devastato nelle sue fondamenta.
È una storia di relazioni che si sfasciano, di legami che muoiono e che rinascono sulle ceneri di Ferrara, la cui mortifera resilienza è l’unica garanzia di sopravvivenza alle calamità naturali e sociali.
È la storia di uno squasso tellurico che, come un punk in doppiopetto grigio, distrugge la rete di protezione sociale del risparmio accantonato dai nonni per i nipoti, sempre più precari, sempre più incerti, sempre più soli.
È la storia della gente di Ferrara, di Jesi, di Arezzo, di Chieti, di Vicenza, di Montebelluna, di Siena. Ma è anche una storia di colpi di scena, di audaci triangoli Ferrara – Roma- Bruxelles, di giardini segreti e inaccessibili, di sindacalisti riluttanti ed avvocatesse singolari, di persone disperate, di persone che non si arrendono.
Bankabbestia verrà pubblicato attraverso il crowdfunding al link https://bookabook.it/libri/bankabbestia/
Nei saloni di rappresentanza della Prefettura, sono state consegnate stamane dal Prefetto di Ferrara Michele Campanaro le onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” ad otto insigniti della società ferrarese, che si sono distinti per aver dedicato la propria vita, con impegno e dedizione, ad attività che hanno portato beneficio alla comunità. Questo l’elenco degli insigniti:
Prof. Paolo Zamboni (Ferrara), Onorificenza di Commendatore
Chirurgo vascolare di fama mondiale e docente presso l’Università di Ferrara che dal 2008, svolge attività di ricerca scientifica di rilievo internazionale su una patologia venosa, denominata “insufficienza venosa cronica cerebrospinale” (CCSVI), postulando una correlazione tra tale patologia e la sclerosi multipla. Nel 2015, il Prof. Zamboni riceve dall’International Society for Neurovascular Disease il premio “Gold Medal Awards”.
Sig. Giampiero Carli (Codigoro –FE), Onorificenza di Cavaliere
Dipendente della Cassa di Risparmio di Ravenna, svolge da anni attività di volontariato nella comunità codigorese con spirito di dedizione ed assoluto disinteresse.
Sig. Diego Eleuteri (Cento – FE), Onorificenza di Cavaliere
Presidente della sezione di Cento (FE) dell’Associazione Nazionale Carabinieri, impegnato nel campo del volontariato presso la comunità centese, si è distinto in particolare per l’elevato senso del dovere dimostrato in occasione del periodo emergenziale del sisma del 2012.
Dott. Emilio Lombardo (Ferrara), Onorificenza di Cavaliere
Primo dirigente della Polizia di Stato in quiescenza, dal 1981 al 2002 ha prestato servizio a Ferrara in qualità di dirigente della squadra mobile, conducendo numerose e delicate indagini di polizia che gli sono valsi numerosi riconoscimenti, tra cui la medaglia d’oro conferitagli dal Sindaco di Ferrara nel 1998 per i brillanti risultati conseguiti durante un’indagine su casi di omicidio.
Prof. Enrico Malucelli (Cento-FE), Onorificenza di Cavaliere
Docente ordinario di Lettere presso il Liceo Cevolani di Cento, è autore di numerose iniziative e seminari destinati alla divulgazione del jazz nelle scuole, nonché coordinatore di progetti presso il Centro Servizi di Volontariato di Ferrara.
Sig. Bruno Menegatti (Vigarano Mainarda – FE), Onorificenza di Cavaliere
Come presidente di un circolo AUSER di Vigarano Mainarda, si occupa fattivamente si attività di volontariato in favore della terza età in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Dovrà raccogliere e diffondere i dati sul fenomeno, valutare le politiche regionali, analizzare e proporre percorsi adeguati. Emma Petitti: “Un ulteriore prezioso tassello per sostenere le donne”
Bologna – Trenta persone per raccogliere e diffondere i dati sulla violenza contro le donne, valutare le politiche regionali, analizzare il fenomeno e proporre dei percorsi di contrasto. È nato oggi a Bologna l’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, insediamento ufficiale di uno strumento che consentirà di indagare da ogni punto di vista il fenomeno, mettendo insieme professionalità e competenze di quanti già lavorano per dare sostegno a donne che abbiano subito o continuino a subire maltrattamenti.
Il gruppo di lavoro sarà costituito da trenta persone, 12 interne alla Regione Emilia-Romagna e 18 rappresentanti di enti locali, aziende sanitarie, Ufficio scolastico regionale, centri antiviolenza e associazionismo. Università e sindacati collaborano esternamente ai lavori dell’Osservatorio. Quindi riunirà esperti in materia di politiche sociali, statistiche, sicurezza, assistenza ospedaliera e consultoriale, programmazione e gestione dei sistemi informativi, politiche per l’integrazione e lavorative. Lo scopo è comporre un lavoro di squadra che supporti le donne vittime di violenza aiutandole a uscire da situazioni problematiche, spesso drammatiche.
“Con questo ulteriore prezioso tassello- ha commentato l’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti-, continuano le azioni di sostegno alle donne e il lavoro per costruire a pieno i percorsi di autonomia. Determinante è stato il lavoro di rete tra istituzioni, enti pubblici, associazioni di volontariato, servizi sociali e sanitari. Sono certa che questo importante lavoro porterà i suoi frutti, soprattutto ora che il Piano nazionale antiviolenza, approvato a novembre, avrà piena operatività”.
Il lavoro dell’Osservatorio sarà coerente con quanto sta avvenendo a livello nazionale dove, insieme all’Istat, si sta costruendo un sistema informativo sulla violenza e dove, in questi mesi, attraverso l’Osservatorio nazionale e la Cabina di regia tematica, si è lavorato con i diversi Ministeri all’elaborazione di un Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017-2020, già approvato.
L’Osservatorio darà conto del proprio operato al Tavolo permanente per le politiche di genere, organismo presieduto dall’assessora Petitti, nel quale si parlerà delle politiche per contrastare la violenza e per le pari opportunità.
Siamo stati purtroppo in pochi, come consiglieri comunale, ad aderire alla visita alla casa circondariale di Ferrara organizzata pochi giorni fa. Un’esperienza sicuramente forte, ma molto utile al fine di rendersi conto delle reali condizioni di vita all’interno del carcere, tenendo presente che quello di Ferrara può essere considerato come esempio virtuoso – o con meno carenze – rispetto al drammatico panorama nazionale.
Due persone per cella, come avviene a livello locale, rappresentano infatti una condizione privilegiata rispetto al sovraffollamento registrato nella quasi totalità delle altre case circondariali. Vero, che esistono altri problemi, dai bagni angusti e coperti di muffa, ma all’interno del carcere sono attivi servizi importanti, dal presidio sanitario, al dentista, senza dimenticare varie attività di stampo sociale e di tipo ricreativo-educativo.
Vero è che Forza Italia rimane un partito impegnato nel sostenere la battaglia per la certezza della pena, ma è altrettanto vero che lo Stato deve assicurare condizioni minime di civiltà, a partire dalla salubrità dei luoghi di detenzione, ricordando che prima che quella punitiva, il carcere deve svolgere una funzione riabilitativa verso chi ha commesso errori.
Tornando all’esame della struttura ferrarese, effettuata insieme alla Garante Stefania Carnevale, quello che maggiormente preoccupa i responsabili della casa circondariale di via Arginone è la carenza di agenti penitenziari, coì come la mancanza di figure di supporto a sostegno delle tante esigenze presentate dai uomini e donne che si trovano a scontare la pena. A tal proposito è mia intenzione informare i parlamentari emiliano-romagnoli di Forza Italia di quanto è emerso nel corso dell’incontro.
55 milioni per le casse di espansione del Baganza e il nodo idraulico di Colorno nel parmense, assicurati i fondi (8,5 milioni) anche per quelle del Senio (Ra). “Cruciale investire sulla sicurezza”
Fondi anche per le frane nelle aree montane e per i torrenti Lavino e Sillaro. Due milioni per la rupe di San Leo. Atto integrativo da 13 milioni. Tra gennaio e febbraio 2018 le risorse per completare il finanziamento del Piano stralcio Aree metropolitane
Bologna – 85 milioni per la sicurezza del territorio in Emilia-Romagna, a partire da quella idrogeologica. Di questi, 55 milioni sono destinati a Parma e al nodo idraulico di Colorno, per le casse di espansione del Baganza. Questa mattina a Roma, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato con il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, un protocollo d’intesa per l’attuazione dei programmi di interventi sulla difesa del suolo. Con risorse del “Fondo Infrastrutture Ambientali” previsto dalla scorsa Legge di Bilancio, vengono finanziate alcune opere già contenute nell’elenco del “Piano Stralcio Aree Metropolitane”, nella sua sezione programmatica. Queste saranno trasferite alla contabilità speciale del presidente della Regione Emilia-Romagna in quanto commissario di governo. Oltre a Parma, il ministero finanzia con 5,6 milioni di euro le opere di completamento della cassa di laminazione delle piane del torrente Lavino in località Rivabella, nella provincia di Bologna, e il completamento dei lavori di adeguamento delle sezioni di deflusso nel torrente Sillaro, per 1,1 milioni, sempre nel bolognese.
Con un atto integrativo agli accordi di programma del 2010, ministero e Regione intervengono poi con ulteriori 13 milioni: 6,3 finanzieranno con fondi del ministero una serie di opere di messa in sicurezza del territorio, mentre 6,6 sono destinati alla riduzione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera, a partire dai 2 milioni con cui viene finanziato il completamento delle attività di consolidamento della parete sud della rupe di San Leo. Rientrano in queste risorse 16 interventi in provincia di Piacenza, già oggetto dell’Ordinanza della Protezione Civile 292/2015 in risposta agli eventi meteorologici di metà settembre del 2015.
Inoltre, il ministro Galletti e il presidente Bonaccini sottolineano che verranno assicurati tra gennaio e febbraio del 2018 tutti i fondi per completare il finanziamento e avviare i cantieri di altri lavori previsti nel Piano stralcio Aree metropolitane e non inseriti nel protocollo: le opere di regolazione idraulica (installazione 2 pompe sommergibili) nell’impianto “Il Conte” del Consorzio di Bonifica Renana in località Bagnetto (1,6 milioni), nel bolognese, e il completamento delle casse di laminazione del Torrente Senio, nel ravvenate, intervento da 8,5 milioni.
“Gli episodi degli ultimi giorni- ha detto il ministro Galletti- ci ricordano quanto sia cruciale investire nella sicurezza del territorio, a fronte di eventi climatici sempre più estremi. Proprio a Parma, come anche nel piacentino, ma anche su due importantissimi corsi d’acqua che riguardano la provincia bolognese e non solo, acceleriamo la nostra sfida per la tutela del suolo emiliano-romagnolo. Con la Regione- ricorda Galletti- abbiamo lavorato in tutto questo tempo con grande unità d’intenti sui principali nodi idrogeologici italiani: l’Emilia-Romagna ha bisogno di proseguire, anche nei prossimi anni, questo lavoro complesso, fondato su priorità, tempi e responsabilità certe. Oggi- conclude Galletti- ci sono ancora più risorse per farlo”.
“Corsi d’acqua, fiumi, territorio montano per interventi sulle frane, erosione costiera: con il ministro Galletti, che voglio ringraziare, abbiamo firmato un protocollo di grande importanza- afferma il presidente Bonaccini- che ci permette di proseguire lungo la strada della messa in sicurezza del territorio, una priorità che dobbiamo perseguire con sempre maggiore efficacia e rapidità, velocizzando le procedure per la realizzazione dei lavori programmati. Un impegno che deve essere fatto proprio da tuti i soggetti in campo. Si tratta infatti di un obiettivo che abbiamo condiviso anche in questi giorni con gli amministratori locali dopo le esondazioni nelle province di Parma e Reggio Emilia, e nella gestione della piena eccezionale del Secchia, nel modenese, e questi fondi, oggi, ci mettono nelle condizioni di fare ancora di più e meglio, oltre a permetterci di rispettare gli impegni che avevamo preso con i territori stessi, penso per esempio ai 55 milioni per la cassa di espansione del Baganza nel nodo idraulico di Colorno o agli 8,5 per quelle del Senio. Vogliamo puntare ancora di più sulla prevenzione, da qui il raddoppio dei fondi per la manutenzione deciso con il Bilancio 2018 della Regione e l’accordo di oggi con il Ministero, oltre al completamento delle opere già finanziate”.
Ministro e Governatore hanno inoltre fatto il punto sulle ulteriori risorse previste per la tutela delle matrici suolo e acqua nell’ambito del “Piano operativo Ambiente” previsto dalla programmazione dei fondi comunitari FSC 2014-2020. Per quanto riguarda le bonifiche, lo stanziamento FSC è di oltre 5 milioni e riguarda il completamento degli interventi di messa in sicurezza della discarica di rifiuti pericolosi di San Giovanni in Persiceto (3,3 milioni di euro) e il Sito d’interesse nazionale di Fidenza (Pr), in cui è prevista la bonifica dell’area ex forno inceneritore di San Nicomede per oltre 1 milione di euro e dell’area ex Carbochimica da 628 milioni. Sono 20 invece i milioni rivolti al servizio idrico e alla riduzione delle perdite di rete, con 88 interventi previsti in tutta la Regione.
Il tradizionale progetto – concerto, che ogni anno con la grande musica inaugura a Ferrara il nuovo anno, torna al Teatro Comunale sabato 6 gennaio 2018. Sul palco saliranno il Maestro Diego Basso e l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana assieme alle giovani voci di Art Voice Academy, che hanno appena concluso la partecipazione con il programma televisivo Music di Canale 5.
Con loro anche il compositore Premio Oscar Marco Falagiani e la cantante Valentina Galasso, la cantante Luisa Corna e il cantante di musical Vittorio Matteucci, per un grande concerto benefico promosso da Vassalli Bakering e Due Gi.
Sarà un’Epifania a ritmo di pop e di rock al Teatro Comunale di Ferrara, con il Maestro Diego Basso, l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana da lui diretta e le giovani voci di Art Voice Academy, affiancati dal compositore Premio Oscar Marco Falagiani e la cantante Valentina Galasso, la cantante Luisa Corna e il cantante di musical Vittorio Matteucci: Ferrara Christmas Pop Rock è il titolo del progetto – concerto promosso da Vassalli Bakering e Due Gi, che sabato 6 gennaio 2018 alle 20.45 farà battere il cuore di Ferrara ad un tempo nuovo, sulle note dei più emozionanti successi pop e rock nazionali e internazionali, sposando la causa benefica dell’associazione Madre della Divina Provvidenza per la Scuola materna di Ravalle.
Già conosciuto come “Ferrara Christmas Pop”, il tradizionale evento musicale ferrarese, nato nel 2012 all’indomani del terremoto, quest’anno si arricchisce di nuovi contributi de amplia il repertorio, aprendo anche al genere rock. Non solo, altra novità di è il ritorno al Teatro Comunale (dove si era già svolto nel 2015), aspetto che sottolinea come mondi diversi, il teatro di tradizione e il pop e il rock, possano incontrarsi e collaborare nell’ottica comune di una proposta di alto livello culturale e artistico.
“È sempre con vero piacere – ha spiegato Marino Pedroni, direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara – che il Teatro Comunale di Ferrara collabora ai progetti culturali realizzati da associazioni e organizzazioni private a scopo benefico. Ancora più è per noi fonte di soddisfazione quando gli eventi che sosteniamo sono il risultato di progetti artistici di qualità, come nel caso dell’appuntamento Ferrara Christmas Pop Rock in programma al Teatro Abbado il prossimo 6 gennaio. Il Maestro Diego Basso, L’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, i giovani cantanti di Art Voice Academy e gli altri artisti che saranno al loro fianco sono un esempio di come il mondo dello spettacolo sia in grado di offrire occasioni di piacevole intrattenimento e nello stesso tempo sappia contribuire a rendere una comunità più partecipe e solidale di fronte alle tante situazioni di difficoltà”.
Dall’altra parte, i sostenitori Olivio Vassalli, titolare della Vassalli Bakering, e Giuseppe Cattani, titolare della Due Gi, esprimono un sentimento analogo: “Siamo felici e orgogliosi di portare a Ferrara un evento di questo spessore, che può contare ancora una volta sullo straordinario contributo del Maestro Diego Basso e che si arricchisce di nomi e di proposte eccellenti. Il tutto in nome di una buona causa, come ogni anno ci impegnamo a fare”.
“E io sono felice di tornare a Ferrara – ha fatto eco il Maestro Diego Basso – con un evento che riesce a far incontrare molti “mondi” differenti attraverso una proposta musicale che non conosce confini: inserito nello storico contesto del teatro Comunale, esso si apre alla città e al suo presente, intercettando preferenze musicali diverse e unendo le persone nel nome della grande musica dal vivo e delle emozioni che essa riesce sempre a suscitare. Il valore di condivisione che Ferrara Christmas Pop Rock esprime è a mio parere il modo migliore per augurare a tutti buon anno”.
Il Maestro Diego Basso, direttore d’orchestra tra i più richiesti da grandi eventi live e importanti produzioni televisive, e l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, composta da 40 professori d’orchestra capaci di spaziare con disinvoltura nel vastissimo universo musicale, giungono a Ferrara dopo aver collaborato alla realizzazione della seconda edizione dello show di Canale 5, condotto da Paolo Bonolis Music al Teatro 5 di Cinecittà, che li ha visti al fianco di star del calibro di Vittorio Grigolo, Luis Fonsi, Gianni Morandi, Luca Zingaretti, Checco Zalone, Claudio Santamaria, David Garret, e molti altri. Il direttore d’orchestra negli ultimi anni ha portato il proprio contributo in diverse produzioni tv, tra le quali la prima edizione di Music nel gennaio 2017 e Viva Mogol! nel 2016, oltre ad aver diretto l’orchestra dei tre giovai tenori de Il Volo quest’anno nel tour europeo e in alcune date italiane. All’avventura televisiva hanno preso parte anche gli allievi di Art Voice Academy, il centro di alta formazione nato nel 2003 a Castelfranco Veneto (Treviso) da un progetto del Maestro Diego Basso e oggi divenuto punto di riferimento in tutta Italia, che hanno costituito i cori che in Music hanno accompagnato gli artisti ospiti e che saranno presenti in 80 a Ferrara, suddivisi nei tre cori Children (4 – 14 anni), Teen (15 – 17 anni) e Young (18 – 25 anni).
Il programma del concerto prevedrà dunque alcuni dei brani interpretati dalle giovani voci a Music, da “Music” di John Miles a “Somebody to love” dei Queen, accanto ad un immancabile tributo al periodo natalizio, con le più emozionanti canzoni della tradizione.
Ad ampliare la varietà delle proposte musicali dell’evento ferrarese interverranno anche Marco Falagiani, compositore, paroliere, arrangiatore produttore artistico italiano fra i più noti della musica italiana (con Giancarlo Bigazzi ha scritto la colonna sonora del film “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores), che interpreterà alcuni dei suoi indimenticabili successi, Valentina Galasso, giovane musicista, cantante ed autrice, tornerà inoltre Luisa Corna, cantante, conduttrice e attrice televisiva, e giungerà Vittorio Matteucci, cantante e attore noto anche per l’interpretazione del personaggio Frollo nel musical “Notre Dame De Paris” di Riccardo Cocciante, che porterà sul palco del Teatro Comunale alcuni brani di musical.
Il ricavato della vendita dei biglietti di Ferrara Christmas Pop Rock sarà devoluto a favore dell’associazione Madre della Divina Provvidenza per la Scuola materna di Ravalle.
Biglietto prezzo unico Euro 5,00
Prevendita in Teatro da lunedì al venerdì dalle ore 15,30 alle 19,00, il sabato dalle ore 10,00 alle 12,30 e il pomeriggio dalle ore 15,30 -19,00
La sera del concerto si prolungherà l’apertura della biglietteria fino ad inizio evento.
Vendita online sul sito www.teatrocomunaleferrara.it
In edicola il nuovo calendario della stilista AnnaMà con la conduttrice televisiva Emanuela Iaquinta e diversi personaggi dello spettacolo.
Quattro personaggi dello spettacolo, abiti di alta moda e uno scenario da favola per un calendario di beneficenza che punta ad abbattere le barriere architettoniche. Ancora una volta sarà Comacchio il vero protagonista dell’anno, anche con il Calendario AnnaMà 2018, che sarà disponibile da mercoledì nelle edicole e on-line. Il progetto è nato da un’idea della stilista di Sassuolo Annamaria Galliano, in arte AnnaMà, con la collaborazione di uno staff tutto del ferrarese, come Carlotta G acconciature e Alicia Estetique di Rovereto e il manager Gaetano Federici.
Gli scatti, realizzati dal fotografo Saverio Rizzetto di San Giuseppe, sono stati fatti in centro storico a Comacchio e all’interno della Manifattura dei Marinati e hanno come protagoniste diversi personaggi dello spettacolo, come Emanuela Iaquinta, conduttrice televisiva e opinionista sportiva di Rai Sport e Calcissimo TV, Laura Coden, seconda classificata alla finalissima di Miss Italia 2017, la comacchiese Vittoria Tomasi, conduttrice televisiva e scrittrice, e la bolognese Diana Tinari, ‘bomber’ del programma Avanti un altro di Canale 5.
Il costo del calendario è di 10 euro e il ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione nazionale “VORREI PRENDERE IL TRENO “ che finanzia progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Per info: AnnaMà al 338 6004871 o Saverio Rizzetto al 0533 380438, inoltre si potrà scrivere a calendarioannama2018@gmail.com .
Durante le feste natalizie si svolgerà, anche quest’anno e per il ventesimo anno consecutivo, la rassegna di Teatro Ragazzi Babbo Natale, gnomi e folletti, che avrà luogo, con quattro appuntamenti, alla Sala Estense di Ferrara (Piazza Municipale) dal 28 dicembre 2017 al 4 gennaio 2018, e organizzata, come di consueto, dall’Associazione Teatrale Il Baule Volante di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, con l’istituzione dei Servizi Educativi e per le Famiglie e con il Comune di Ferrara, che patrocina e sostiene l’iniziativa. La rassegna si rivolge il modo particolare al pubblico delle famiglie che, nel periodo delle vacanze di Natale, cercano un modo piacevole e fruttuoso di trascorrere i pomeriggi di libertà con spettacoli divertenti e dall’alto profilo qualitativo: uno svago che abbia un livello culturale elevato e contenuti profondi.
Per questo ventesimo anno della rassegna, la Direzione Artistica del Baule Volante ha voluto proporre, oltre al più classico e divertente spettacolo della compagnia cittadina, unicamente allestimenti che propongono le fiabe classiche più amate e più conosciute realizzate in parte da compagnie storiche, in parte da artisti emergenti e sempre con tecniche di rappresentazione diverse, in un ventaglio di linguaggi che offre un esempio della grande ricchezza espressiva del Teatro Ragazzi italiano.
Programma della Rassegna:
Giovedì 28 dicembre 2017:
Rosaspina. Un Teatro “Raperonzola” La rassegna si aprirà con una delle più storiche compagnie bolognesi, Rosaspina. Un Teatro che presenta uno spettacolo realizzato con le tecniche del teatro d’attore e del più genuino teatro comico di stile ironico e campestre: da non perdere assolutamente il grande Angelo Generali – oggi regista riconosciuto dai maggiori artisti italiani per il teatro serale – nelle indimenticabili, irriverenti e irresistibili vesti della strega cattiva, un divertissement di gioventù che ci offre in segno di amicizia
e di straordinaria autoironia. Dalla penna di Giampiero Pizzol, già riconosciutissimo autore teatrale e televisivo, esce quindi questo testo che prende le mosse da una storia molto antica e ci parla di amore, di avventura e di speranza con i toni ed i modi di una farsa elegante e spiritosa.
(dai 4 ai 10 anni)
Sabato 30 dicembre 2017:
Il Baule Volante
“Attento Pierino… arriva il lupo!”
L’amata compagnia cittadina presenterà questo che, a tutti gli effetti, è il suo lavoro più storico, con oltre 700 repliche all’attivo realizzate in Italia nel corso degli ultimi 16 anni: uno spettacolo musicale e spassoso che, grazie ai simpatici e grandi pupazzi animati e alla complicità delle melodie originali di Sergej Prokofiev, trascinerà il pubblico dei più piccoli, coinvolgendoli nelle avventure dello spericolato protagonista e divertirà non poco, a sorpresa, anche il pubblico dei più grandi che potranno trascorrere un pomeriggio veramente natalizio, all’insegna dell’ironia e del buon umore. Lo spettacolo si conclude con uno spassoso “gioco di scena”con il pubblico dei bambini presenti in sala: i più fortunati (e più attenti!) potranno vestire i panni dei personaggi e animare dal vivo i protagonisti della storia.
(dai 3 ai 9 anni)
Martedì 2 gennaio 2018:
TCP_ Tanti Cosi Progetti
“La Gallinella Rossa”
La rassegna prosegue con un’ulteriore, gradita sorpresa: l’istrionico Danilo Conti, già insignito per ben 2 volte del Premio ETI Stregagatto (maggior riconoscimento per il Teatro Ragazzi Italiano) presenta una fiaba classica della tradizione anglosassone. Con una scenografia ricca di colori e popolata di figure animate a vista (sia pupazzi che buffe figure bidimensionali), l’artista propone una fiaba che parla, con semplicità e delicatezza, del ciclo delle stagioni e della vita che parte dal seme e arriva alla spiga, al pane e, dal pane, alla condivisione e alla generosità. Un pizzico di poesia quindi, ma anche tante risate, l’allegria e l’ironia di un interprete unico.
(dai 3 agli 8 anni)
Giovedì 4 gennaio 2018:
Teatro Perdavvero
“I musicanti di Brema”
La rassegna si chiuderà in bellezza con uno spettacolo di una compagnia emergente: il bravo Marco Cantori, giovane artista già conosciuto e amato in città, presenta questa fiaba classica avvalendosi della sua incontenibile verve e della sua forte presenza scenica. Cantori accompagna la tecnica attoriale con canzoni originali, con la musica eseguita dal vivo di Diego Gavioli (alle tastiere) e stupisce con la tecnica del Body Percussion – che raramente si è vista nel Teatro Ragazzi. Lo spettacolo rappresenta con gioia e spensieratezza questa storia molto amata in cui gli animali sono protagonisti e ci insegnano ad apprezzare noi stessi e gli altri anche quando sembriamo manchevole e imperfetti.
(dai 3 agli 8 anni)
Inizio spettacoli: ore 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle ore 15,30)
Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00
Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.
Ho letto che l’amministrazione Trump proibisce l’uso di sette termini nei documenti ufficiali in materia di sanità. Le parole sono: “feto”, “transgender”, “diversità”, “vulnerabile”, “diritto”, “supportato da prove scientifiche”, “basato sulla scienza”. La lista nera mi ha ispirato questo testo: la diversità è ricchezza, anche, ad esempio, in materia di scelte sessuali, quindi ben vengano le comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender); ma la diversità non deve diventare diritto all’esercizio di violenza contro chi è più vulnerabile (come chi è affetto da immunodeficienza), con comportamenti come quelli dei no-vax che sono equiparabili al supposto diritto di non vaccinare i figli, in quanto alla base dei no-vax c’è l’assunto non supportato da prove scientifiche e non basato sulla scienza. P.S. A proposito di diversità, di interruzione di gravidanza e di diritti cito Severino: non è meglio che la Chiesa ritorni a san Tommaso, per il quale «il feto è animale prima di essere uomo»?
Le festività natalizie, le più ricche di elementi religiosi e simbolici, sono cariche di significati psicologici. Fin dalle prime settimane di novembre luci, ornamenti e dolci tipici creano un’aria festosa.
Tradizionalmente il Natale è la festa della famiglia: l’occasione per ritrovare, recuperare e consolidare i legami affettivi e i sentimenti di appartenenza. La costruzione del Presepe, addobbare l’albero di Natale, partecipare a pranzi e cene, scartare i regalini… fin da piccoli l’educazione ricevuta, i rapporti familiari, le esperienze dell’attesa e della sorpresa ci hanno indotto a vivere magicamente il lungo periodo natalizio. Purtroppo, quella magia si può perdere.
L’immagine della ricorrenza che viene propagandata attraverso i media e la pubblicità sembra voler imporre un modello conformista di festività natalizia. Se da una parte per molte persone la pressione indotta – impegnativa e stressante per la “necessità di fare festa”, pensare ai regali, e sostenere i vari impegni sociali – è tutto sommato normale e non seriamente problematica, da un’altra parte in alcune persone le imposizioni della tradizione e degli stimoli commerciali possono suscitare malessere. A questo proposito l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna si pone una domanda: e se parte di questa felicità fosse “obbligatoria”? Quali sono gli effetti su chi non ha particolari ragioni per essere raggiante? Infatti non tutti riescono a calibrare i propri bisogni con le pressioni sociali e a entrare in sintonia con il clima imposto.
Più in generale, fastidio, irritazione e voglia che il periodo natalizio finisca il prima possibile possono essere identificati come la “tristezza da Natale”, anche nota come “Christmas Blues”, che indica di fatto una sensazione di malinconia mista a una leggera ansia. Qualcuno può vivere la pressione esercitata dalle tradizioni come particolarmente stressante, con un sentimento di inadeguatezza per non riuscire a essere felici ed entusiasti come il particolare periodo sembra richiedere. Per salvaguardare la propria salute mentale è indispensabile infatti riconoscere se ci si sente psicologicamente in linea con le richieste del contesto. Evitare di dover fingere sentimenti di gioia riduce notevolmente lo stress e consente di sintonizzarsi sui propri bisogni e non sulle aspettative degli altri. L’aspetto tranquillizzante è che comunque questo stato psicologico di disagio non è da considerarsi né patologico né preoccupante: è una situazione di malessere destinata a dissolversi poco dopo il 6 gennaio, quando si rientra nella normalità.
D’altro canto, questo momento di incontro familiare, se forzato, può anche costringere a fare i conti con aspetti irrisolti delle proprie relazioni interpersonali, con situazioni conflittuali celate e mai affrontate, che generano ansia e tensione.
Inoltre, per le persone che si trovano ad affrontare una situazione soggettiva particolarmente difficile, come coloro che hanno subito perdite affettive e non solo, i sentimenti di solitudine, abbandono ed emarginazione si possono acutizzare in prossimità di questa ricorrenza. Il contrasto tra l’ideale perfetto della festa, fatto di gioia e spensieratezza, sollecitato dai ricordi infantili, e la realtà della vita di ogni giorno, caratterizzata anche da preoccupazioni e responsabilità, può rendere ancora più pesanti quei sentimenti di tristezza e di inquietudine che spesso fanno parte della quotidianità.
Infine, chi aveva già sofferenze clinicamente significative e affezioni dell’umore può peggiorare, manifestando malesseri con sensazioni di disperazione, di solitudine, di agitazione e risposte emotive negative di “obbligata felicità”. Ne segue, purtroppo, che questo periodo dell’anno si caratterizza anche per una elevata incidenza di stati depressivi, con possibile rilevanza di tentativi di suicidio e decessi alcol correlati. Nel caso in cui lo stato di sofferenza psicologica si manifesti con una sintomatologia importante, è indispensabile consultare un professionista qualificato della salute mentale affinché possa valutare l’entità e la qualità del disturbo psicologico e, se necessario, impostare un intervento di cura mirato.
Martedì 19 dicembre ore 21.00 – ingresso libero
al termine incontro con i registi.
Il 19 dicembre alle 21.00 farà tappa al Cinema Boldini di Ferrara DocUnder30, primo ed unico festival italiano dedicato agli “autori sotto i trent’anni” di cinema documentario, fucina di nuovi talenti ideato e realizzato da D.E-R Documentaristi Emilia-Romagna in collaborazione con l’Assessorato alla cultura della Regione Emilia-Romagna.
Rèsce la lune (8′ Italia, 2016 – v.o. sott. ita) di Giulia di Battista e Gloria Kurnik – vincitore alla seconda edizione di Aqua Film Festival, all’Italian Contemporary Film Festival di Toronto e al Festival di Stettino in Polonia – è un corto che tra fiction e documentario, racconta di Vittoria Giuliani, una delle ultime retare di San Benedetto, che ha imparato a creare reti da pesca sin da piccola.
Moloch (82′ Italia, 2016) è invece il lungometraggio d’esordio del giovane regista bergamasco Stefano Pietro Testa, che si è aggiudicato il premio D.E-R come miglior documentario Visioni Doc all’ultimo festival Visioni Italiane di Bologna. Realizzato a partire da una collezione di VHS famigliari trovate in una discarica della provincia di Bergamo, il film è la storia di Roberto, sessantenne fuori dalle righe, fatta di esperienze e delusioni comuni, sino all’emergere di riflessioni sull’esistenza, la famiglia, la religione.
Domani sera, martedì 19 dicembre, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Fabiola Frignani, Laura Piva, Giacomo Roversi, Francesco Galli e Davide Chiozzi apriranno le iscrizioni alla gita denominata Alla scoperta del Groppo del Vescovo, prevista per domenica 14 gennaio.
Si partira’ dal passo della Cisa, un valico appenninico situato tra le province di Parma e Massa Carrara che separa l’Appennino ligure dall’Appennino toscoemiliano e permette i collegamenti tra l’alta val Taro e la Lunigiana.
Si percorrera’ parte del sentiero “00”, un percorso di crinale che unisce tutto l’Appennino Tosco Emiliano, per arrivare al Groppo del Vescovo.
Il Groppo del Vescovo, oltre ad essere un geosito di particolare rilevanza paesaggistica per gli ampi panorami che si possono godere dal crinale, è una formazione geologica particolare detta dei Calcari del Groppo del Vescovo.
Dopo una breve sosta per apprezzare il panorama, aspro e roccioso a sud, più dolce e verdeggiante a nord, si riprendera’ il cammino all’interno della tipica faggeta dell’Appennino fino a raggiungere la via Francigena e poi il paese di Berceto.
La partenza in pullman e’ prevista sabato alle 6 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro domenica attorno alle 20.
Martedì 19 dicembre dalle ore 8.30 alle ore 14.30 a causa di interventi di manutenzione alla condotta idrica di via Zenzalino a Ospital Monacale di Argenta si verificheranno interruzioni nell’erogazione dell’acqua.
La sospensione prevista interesserà le località di:
• Ospital Monacale
• Traghetto
• Consandolo (solo via Chiavichino)
Durante l’interruzione saranno allestite due postazioni di distribuzione gratuita di acqua:
• Strada Valletta – Località Traghetto
• Piazza Bianchi – Ospital Monacale
Alla ripresa del servizio consigliamo di lasciare scorrere l’acqua per qualche minuto prima di utilizzarla.
Per maggiori informazioni è sempre possibile contattare il pronto intervento idrico di Hera al numero verde 800.713.900, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.
Per quanto riguarda il gioco d’azzardo a Ferrara, l’Amministrazione comunale predica bene ma razzola
male, come già abbiamo evidenziato in precedenti occasioni.
Nella fattispecie, invece di affrettare la mappatura dei luoghi sensibili e attuare gli adempimenti previsti
dalla Delibera Regionale, come sollecitato con un Ordine del Giorno dal consigliere del M5S Claudio Fochi,
approvato praticamente all’unanimità dal Consiglio comunale seppure con un emendamento del PD che ne
ha limitato l’efficacia nella zona GAD (www.movimento5stelleferrara.it/m5s-chiede-benefici-gli-esercenti-no-slot/), di fatto temporeggia e non rispetta le scadenze previste dalla Regione Emilia-Romagna, a differenza di altri
centri come Modena o Cattolica. Quindi, oltre a non dar seguito all’impegno assunto in Consiglio, per
l’Amministrazione all’attuazione delle delibere “anti-slot” prevale la preoccupazione per l’impatto
commerciale che tali delibere potrebbero avere sui gestori di slot machine e non per le tasche dei giocatori
compulsivi e delle loro famiglie.
Peccato che i dati resi noti dal Ministero competente per il nostro territorio non siano proprio incoraggianti,
se l’obiettivo è davvero quello di contrastare il gioco d’azzardo e la ludopatia
(www.emiliaromagna5stelle.org/ferrara-brucia-540-milioni-nel-gioco-dazzardo-sensoli-e-bertani-m5s-subito-le-delibere-anti-slot/).
Proponiamo alcune cifre allarmanti soprattutto se si considera che stiamo parlando di una Città dove il
tasso di povertà è raddoppiato in 10 anni. Nel 2016, a Ferrara la quota pro-capite annua giocata è stata di
778 euro, le giocate complessive ammontano a 102,79 milioni di euro e ci sono 972 apparecchi con una
media per 1000 abitanti pari a 7,4 (dati Aams). Comune tutt’altro che virtuoso visto che su una scala da 1 a
5 (Analisi ‘Laboratorio Espresso’, dove 5 è la virtuosità massima, cioè un basso numero di giocate e
apparecchi in base alla popolazione) Ferrara arriva solo a 2, sotto la soglia della sufficienza.
Di fronte a questi dati, che sono solo un anticipo di quelli che forniremo a breve dopo una ricerca presso il
ministero competente, crediamo che l’assessore Sapigni, invece di temporeggiare in cerca di mediazione e
collaborazione, farebbe meglio a dare applicazione il prima possibile a quanto proposto dal M5S.
Da lunedì 18 dicembre il personale incaricato da CLARA inizierà la distribuzione degli ecocalendari della
raccolta porta a porta per le zone della cintura urbana est di Cento (calendario C00), della cintura urbana
sud (C01) e della cintura urbana ovest e sud-ovest (C02), per le quali il calendario in vigore scade a fine
anno. I nuovi calendari sono già disponibili anche sul sito www.clarambiente.it e presso la sede CLARA di
Cento.
Gli ecocalendari, che avranno una nuova veste grafica, saranno accompagnati da una lettera che descriverà
anche le modifiche che saranno applicate progressivamente nell’arco del 2018 in tutto il territorio centese,
soprattutto per uniformare i servizi rispetto alle modalità già in uso da CLARA negli altri Comuni serviti.
In particolare, dal nuovo anno non saranno più consegnati i sacchi azzurri per la carta: chi ne ha ancora
potrà utilizzarli al massimo fino al 30 aprile, poi per la carta e il cartone si potranno usare degli scatoloni a
perdere (cioè l’operatore raccoglierà e getterà nel camion lo scatolone insieme al contenuto) oppure altri
contenitori di proprietà– es. bidoncini, cassette di legno o di plastica – a rendere (cioè l’operatore li
svuoterà e li ricollocherà nel punto di esposizione). Non cambierà nulla invece per i negozi e le attività
produttive che dispongono di bidone carrellato o cassonetto ad uso esclusivo.
Inoltre le lattine, i barattoli in acciaio, le vaschette in alluminio e in generale tutti gli imballaggi metallici
andranno inseriti nel sacco/bidone giallo, insieme agli imballaggi in plastica: nelle campane verdi si potrà
continuare a gettare solo il vetro.
Infine, la raccolta del verde avverrà anche nel capoluogo in giornate predefinite, con frequenza
settimanale. Nel corso dell’anno sarà anche consegnato, ad ogni utenza che ne ha necessità, un bidone
carrellato per questo tipo di scarti.
Tutte queste novità potranno essere considerate operative nelle varie zone dal primo giorno di validità del
nuovo calendario. Per esempio, per gli utenti delle zone C00, 01 e 02 saranno operative fin dal 2 gennaio,
per gli utenti delle frazioni e del forese (zone da C06 a C14) lo saranno dal 1° febbraio quando sarà
consegnato il calendario nuovo, e così via.
Nei prossimi giorni partirà anche la consegna porta a porta della dotazione annuale di sacchi: chi avesse già
esaurito o dovesse esaurire i sacchi in suo possesso prima della nuova consegna potrà ritirare l’occorrente
al Centro di Raccolta CLARA di via Malamini nei giorni e orari di apertura.
Un’ultima novità riguarda il canale di contatto telefonico: dal 1° gennaio 2018 il numero verde unico da
chiamare per tutte le richieste e le segnalazioni sui servizi CLARA sarà l’800-881133, gratuito sia da fisso che
da cellulare.
Giovedì 21 dicembre 2017 alle ore 21.00, presso la Sala Estense (Piazza Municipale n. 14, Ferrara), l’Associazione no profit EVART organizza la video-proiezione a cura di Raffaele Lucci intitolata Ferrara com’era, ideata dallo stesso curatore e autore, sfogliando il libro di Alberto Cavallaroni Ferrara nelle cartoline illustrate (1859-1945). All’iniziativa, ad ingresso libero, interverrà il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Massimo Maisto, mentre il filmato sarà introdotto da Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara, che dialogherà con Raffaele Lucci. Parteciperà anche Alberto Cavallaroni, noto collezionista ferrarese.
L’iniziativa, ricca di immagini particolarmente suggestive, vuole essere un omaggio alla nostra bellissima città, un ricordo puntuale e per nulla malinconico di come si è sviluppata: la voce fuori campo, congiuntamente alla musica di sottofondo (di Astor Piazzolla e Salvatore Gebbia), accompagneranno il pubblico alla scoperta dei palazzi e delle strade di Ferrara, con uno sguardo al paesaggio architettonico, alla viabilità e alla moda degli inizi del ‘900, ponendo l’attenzione su ciò che è cambiato nel tempo.
Un percorso affascinante che si sviluppa nell’arco temporale tra il 1900 e il 1945, toccando tutto il centro storico e non solo.
L’iniziativa, promossa con la collaborazione degli assessorati alla Cultura e ai Beni Monumentali, si avvale del Patrocinio del Comune di Ferrara e delle associazioni Ferrariae Decus, De Humanitate Sanctae Annae, F.I.D.A.P.A. BWP – Sezione di Ferrara, FOTOClub Ferrara, Gruppo Scrittori Ferraresi, Università Popolare di Ferrara, Circolo della Stampa, Pro Loco Ferrara.
Nuovo appuntamento musicale alla Boiardo, lunedì 18 dicembre alle 16.30. Sarà questa volta di scena nella sede di via Benvenuto Tisi 1, l’intera classe di flauto traverso di Valeria Astolfi: Jenson Colby Jegger, Martina Padovani, Alessandro Favretti, Federica Finisguerra, Giovanni Demaldè, Beatrice Fregnani, Francesca Fina, Sara Zerbini, Cecilia Ferraro, Nicholas Borsetti, Simone Nicoletti, Valeriia Potyrlyu e Luigi Forlani. Al pomeriggio musicale parteciperanno anche gli allievi di pianoforte Matilde Mecca e Tommaso Rossi. Bach, Mozart, Beethoven, Quantz e Ciaikovsky saranno alcuni tra gli autori più eseguiti.
On line per Asino Rosso eBook di Ferrara, “Cecilia 2.0” dello scrittore fiorentino Fabrizio Ulivieri, segnalato anche dalla stampa nazionale (Il Giornale) e internazionale per lavori precedenti (“Rugile” e “Il Sorriso della Meretrice”). Un autore controculturale, tra erotismo e fantascienza. E quest’ultimo racconto ha per focus una splendida e conturbante aliena in missione nella rinascimentale città d’arte Firenze. Ecco una intervista allo scrittore, che stanco di certa Italia, annuncia il suo trasferimento esistenziale e logistico in Lituania, diversamente esempio (letterario in questo caso) di cervelli in fuga dall’Italia. Tempi neopuritani, l’erotismo sempre zucchero della vita quotidiana autodiretta…
Il sesso nel tempo di crisi sarebbe una grossa arma creativa se si sapesse usarla. Ma se devo essere onesto a me sembra che anche nel sesso (erotismo è già una parola altolocata per i nostri tempi, come la parole letteratura) non ci sia più inventiva/creatività… o meglio, mi sembra (soprattutto fra le giovani generazioni) che vi sia sempre meno interesse per il sesso reale… Il sesso che lo si voglia o no è un “valore” ed è mia personale opinione che i valori crescono solo laddove vi è poca libertà (tirannie, governi autoritari…). Dove regna troppo permissivismo, la libertà non è più un valore ma è solo un pretesto per disinteressarsi di tutto. Le “democrazie” occidentali sono il miglior esempio del fallimento della “libertà” e ergo della creatività supportata da valori connessi al desiderio di libertà. Nell’ eBook Firenze in primo piano…
Sì, Firenze era allora al centro dei miei interessi. Ora mi ha stancato anche questa città, bellissima ma non più identitaria. Troppe razze, troppe etnie… Io ero nato italiano, ora non so più chi sono… infatti mi trasferisco. Vado a vivere a Vilnius, in Lituania, una nazione ancora identitaria. Nell’ eBook Cecilia , americana, esprime anche una critica metapolitica e culturale a certo Way of life statunitense e diversamente imperialismo quasi orwelliano…
Vero. L’imperialismo del loro Deep State ci ha portato all’esistenza di una Matrix, quasi. Un Deep State che ormai raramente colpisce in modo diretto ma sempre indiretto tramite terrorismo, false flags, proxy wars, mainstream (che è poi manipolazione dell’informazione a livello globale)… Cecila era a Firenze per questo, per creare i presupposti di un’azione indiretta…
La riconoscenza è una pratica difficile. Si fatica a ringraziare e si preferisce non curare questo aspetto tanto prezioso quanto raro perché siamo sempre più avvolti nei nostri egoismi e nella nostra autoreferenzialità. Un vero peccato perdere l’occasione di rivolgersi agli altri con quel sorriso di riconoscimento che rende felici prima di tutto noi stessi e contemporaneamente chi ci sta davanti.
La gratitudine è un modo di vivere e guardare alle cose, un atteggiamento mentale, una questione di prospettiva. E’ uno staccarsi dall’assuefazione e dal ‘tutto è dovuto’ per riconoscere di aver ricevuto qualcosa che vale, un dono, un contributo, che il resto del mondo ci offre. Staccarci per un attimo dal nostro egocentrismo per apprezzare e ringraziare, rompe il circolo vizioso delle lamentele, dei mugugnii, l’isolamento, la sfiducia, le privazioni, perché la gratitudine è un antidoto a tutto questo. Essere grati non è forma ma sostanza, a prescindere da idee, appartenenze ideologiche e religiose, correnti di pensiero e tendenze. Cicerone fa derivare tutte le virtù proprio dalla gratitudine: “Questa è infatti la sola virtù, non solo la più grande, ma anche la madre di tutte le altre virtù…”. Nelle filosofie orientali il sentimento di riconoscenza è fondamentale. Ne ‘La filosofia dell’Aikido’ di John Stevens si considerano i diversi aspetti della gratitudine: verso l’universo, verso gli antenati, verso i nostri simili e verso le piante e animali. I nativi d’America, nell’andare a caccia non dimenticavano mai di ringraziare gli animali che uccidevano, consapevoli del loro sacrificio necessario alla sopravvivenza della tribù. San Francesco ci lascia un grande inno di gratitudine nel ‘Cantico delle creature’, dove nulla viene dimenticato nelle cose esistenti e nella bellezza del nostro mondo, per valore e significato. Nell’episodio dei lebbrosi, raccontato nel Vangelo, solo uno dei lebbrosi si getta ai piedi di Gesù, grato della guarigione ottenuta, guadagnandosi la salvezza. Nelle fiabe la gratitudine viene riconosciuta e compensata: “…e fu così che il re diede in sposa la figlia…”, “ …fu trasformato in un bellissimo principe…”, “…venne liberato da…”, “…ebbe in dono ricchezze…”. Nel suo ultimo scritto ‘Gratitudine’, Oliver Sacks (1933-2015), medico neurologo e scrittore britannico, consegna il suo congedo alla vita, consapevole che sta per morire di cancro. Si tratta di un gioioso bilancio dei suoi amori, dei suoi studi, dei suoi libri: un commosso ringraziamento alla vita, riconoscente perché i suoi scritti e i suoi libri sono stati utili a chi ha letto e condiviso. Scrivere, afferma Sacks, è un privilegio che merita gratitudine; scrivere la verità, non necessariamente la bellezza. Il breve, intenso scritto che Oliver Sacks lascia sulla soglia dei suoi 80 anni, “…grato di essermi grati”.
La gratitudine dovrebbe essere una pratica costante, consapevole, piena, perché tutti abbiamo qualcosa di cui ringraziare e da riconoscere come dono proveniente dall’esterno. “Le persone che ci rendono felici sono affascinanti giardinieri che rendono le nostre anime un fiore”. Lo sosteneva Marcel Proust, ed è proprio questo. “Svegliandomi ogni mattina, vedo il cielo blu. Unisco le mani in segno di ringraziamento per le tante meraviglie della vita e per aver altre 24 ore nuove di zecca davanti a me” (Thich Nhat Hanh). E poi c’è il poeta romano Trilussa, che ci spiega come la gratitudine assuma mille sfaccettature: un gatto che, esaurite le sue aspettative su un pasto a base di pollo, se ne va sfiduciato e un cane che rimane, grato di poter consumare anche solo le ossa… Realismo significativo, ma che lascia comunque qualcosa su cui riflettere. Rimane il fatto che un “grazie” indirizzato nel giusto orientamento, un riconoscimento di qualcosa o qualcuno che merita, un sorriso, un cenno di assenso, un apprezzamento, ci alleggerisce l’esistenza, ci rende quel senso di giustizia di cui abbiamo bisogno, dà un significato a ciò che facciamo e a ciò che gli altri fanno per noi. Grazie!
Una sera, così, giocando a carte, io e una mia amica stavamo ascoltando Suzanne Vega così, in allegria, bevendo del vino rosso.
Un attimo prima stavamo parlando di quella famosa lista dei 50 dischi preferiti di Kurt Cobain, quella fedelmente riprodotta – scritta di suo pugno – nei pessimamente tradotti “Diari di Kurt Cobain.
Improvvisamente, vedi te, proprio quella sera, ascoltando Suzanne Vega – chissà perché – le due cose si sono unite e io e quella mia amica ci siamo chiesti, praticamente in coro: ma chissà se Kurt Cobain, quest’uomo sempre così attento alla cosiddetta “forma canzone”, ascoltava Suzanne Vega.
Penso siano domande naturali, umane, che si son fatti in tanti.
In fondo: chi è che non ha mai perso interi pomeriggi cercando di interpretare certi passi della “Sacra Bibbia” o di “La Società dello Spettacolo”?
Sono cose normali.
Uno scorre quella lista e ci trova dentro un po’ di tutto.
Ci sono i Beatles, i Butthole Surfers, i Flipper, le Raincoats, i Knack, un sacco di roba.
Un sacco di quella musica non l’avrei mai conosciuta e approfondita a dovere se non fosse stato per quel Kurt Cobain e tanta di quella musica mi ha davvero segnato la vita rivoltandomi come un calzino.
In quei “Diari di Kurt Cobain” però ci sono anche altre liste.
Così quella sera abbiamo aperto i “Diari di Kurt Cobain”, abbiamo beccato la pagina della lista e abbiamo controllato.
Nella “lista ufficiale” non abbiamo trovato risposte ma consultando le altre ci siamo piano piano avvicinati alla verità.
Proprio come con la “Sacra Bibbia” è tutto abbastanza nebuloso ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Kurt Cobain ha ascoltato sì abitualmente Suzanne Vega ma a livello certo: solo sotto forma di Suzanne Vega che appare in uno dei dischi preferiti di Kurt-Cobain-Kurt-Donald-Cobain-medesimo.
E il disco in questione è: “Especially for You” degli Smithereens, 1986.
L’avevo anche ascoltato, migliaia di anni fa ma – vittima delle mie fisse dei tempi – poi avevo rimosso.
Forse non era il momento, forse non era neanche il luogo, non lo so.
La scorsa settimana però, per colpa di una di quelle notizie che da un po’ di anni si sentono tutti i giorni, l’ho rimesso su e l’ho ascoltato per mezza giornata.
Ne sono riemerso con due certezze:
1) come sempre con i consigli del buon Cobain si casca bene;
2) finamente ero pronto per capire quel disco.
Questi Smithereens erano davvero forti e quel Kurt Cobain, onesto come sempre, aveva davvero ragione quando ammetteva di aver rubato a piene mani da quel disco mentre lavorava su “Nevermind”.
Cosa possiamo dunque imparare da questa storia?
Boh, per come la vedo io parecchie cose:
1) farsi delle domande apparentemente stupide ha sempre senso perché rischi di trovare molto di più di ciò che cercavi in partenza;
2) spesso la risposta ce l’hai sotto il naso, specie quando spolveri il mobile della camera da letto che ha sopra tutti quei libri;
3) quel Kurt Cobain andrebbe ringraziato almeno 3 volte al giorno, proprio come fanno quei tipi che fra qualche giorno si abbufferanno di panettone ecc. in nome di un altro capellone con un po’ di barba;
4) le canzoni, se ben scritte, al contrario di certe pippe più o meno pseudo-avanguardistiche, saranno sempre pronte a colpirti;
5) tutto torna.
Ecco allora, come pezzo della settimana, la prova tangibile e inconfutabile: quel Kurt Cobain ascoltava abitualmente Suzanne Vega ma soprattutto gli Smithereens.
In A Lonely Place (The Smithereens ft. Suzanne Vega, 1986)
Il video dell’orso polare che muore di fame ormai ha fatto il giro del web. Quel povero animale e la sua agonia hanno lasciato senza parole. Ammetto che per me è stato impossibile finire quel filmato: il solo vederlo camminare con tale difficoltà, trascinandosi gli arti posteriori, in un’ultima e disperata ricerca di cibo mi ha immobilizzato e commosso. Un cumulo di pelle e ossa in un paesaggio canadese desertico. Mai avevo assistito ad una scena simile.
Il pubblico è stato toccato e scioccato, ancora di più la sua parte più sensibile: ci si rende conto di quanto l’ecosistema sia fragile, di quanta sofferenza stia portando il cambiamento climatico e di quali specie animali stiamo perdendo.
La seconda emozione che ho provato è stata rabbia. Rabbia per le ragioni appena descritte ma anche perché mi sono chiesta come, chi era dietro la videocamera, non avesse potuto far nulla. Una reazione non solo mia, dato che l’autore del filmato si è sentito in dovere di giustificare il suo “non intervento”. L’obiettivo era sensibilizzare la società con l’aiuto di immagini dall’impatto estremo, dare un valore e uno scopo alla morte di quell’essere vivente.
“Avevamo le lacrime agli occhi mentre filmavamo. È stata l’esperienza più sconvolgente che abbia mai vissuto”
Paul Nicklen, attivista e fotografo del servizio
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…
In Italia se ne possono contare ancora una cinquantina, ma di questi, quanti si trovano all’interno di una chiesa sconsacrata? Questa particolarità caratterizza il cinema a luci rosse della nostra città: il Mignon. Questo binomio stravagante, la facciata propria di un luogo di culto e la trasgressione che si attua al suo interno, si trova a pochi passi dalla piazza, in una zona centrale e ben frequentata. Il cinema continua imperterrito la sua attività dall’inizio degli anni Ottanta, da quando ha iniziato a dedicarsi solo a proiezioni a luci rosse.
Resiste nonostante siamo appieno nell’era del web 2.0, un po’ come la maggior parte di sale cinematografiche nonostante la crisi.
Tra chi si domanda il perché dell’esistenza di un cinema di questo genere e chi, nei riguardi della faccenda è indifferente, viene da pensare che vi sia in realtà una clientela affezionata e abituale, che si reca in quella sala da tempo e con totale disinvoltura.
Il vetro è un materiale riciclabile al 100% e all’infinito. Inoltre, al contrario di molti altri materiali, anche essi riciclabili, la materia prima che si ottiene, tecnicamente chiamata materia prima seconda e anche, nel nostro caso, “vetro pronto al forno”, ha le stesse caratteristiche e proprietà della materia prima vergine.
Dal rapporto ‘Il riciclo del vetro e i nuovi obiettivi europei per la circular economy’, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per conto di Assovetro emerge che:
– L’industria del riciclo del vetro contiene 20.200 occupati e produce 1,4 miliardi di PIL;
– Il settore ha generato 125.000 posti di lavoro e riducendo del 48% l’utilizzo di materie prime;
– La raccolta differenziata di questo materiale è arrivata al 77% ed il tasso di riciclo è al 70,3%;
Il vetro in terminologia chimica diventa tante cose, ma per gli imballaggi si parla prevalentemente di ossido di silicio (vetri silicei) e di vetro cavo (il vetro piano lo lasciamo all’edilizia). Le tipologie di imballaggio sono soprattutto bottiglie, ma anche flaconi (anche di cosmesi), fiale e vasi.
Le preferenze dei consumatori sulle bottiglie in vetro (acqua, birra e vino) sono in leggero aumento soprattutto per una offerta medio-alta di prodotti.
Cresce l’intero settore con l’immesso al consumo di imballaggi che sale del 2%, la raccolta del 4% e il riciclo del 3%” Il riciclo del vetro consente di ottenere importanti risparmi energetici: ogni 10% di sostituzione della miscela di sabbia, soda e alcuni ossidi con rottame di vetro, permette di risparmiare il 2,5% dell’energia necessaria per la trasformazione chimica che avviene nel forno fusorio. Tuttavia, il processo di recupero impone l’utilizzo di rottame Materia Prima Seconda (MPS), con standard qualitativo adeguato, ottenibile solo attraverso una buona raccolta differenziata e un successivo buon processo di selezione di quanto raccolto. L’impiego di materiale di bassa qualità contenente corpi estranei quali ceramica, cristallo o pyrex può vanificare i risparmi attesi e compromettere la qualità dei contenitori prodotti.
Dice il Conai che sono stati immessi 2,3 Kton di vetro e ne sono stati avviati al riciclo 1,6 Kton; quindi oltre il 70 %, un importante risultato. Si sostiene che così si è ridotta l’importazione, tuttavia il settore ha molte questioni ancora da risolvere, a partire dalla crisi dei trasformatori (basta guardare lungo la via Emilia) nonostante l’aumento delle raccolte differenziate.
Grazie al vetro riciclato, ogni anno vengono prodotti in Italia circa 10 miliardi di contenitori. Alle vetrerie conviene utilizzare il vetro usato, perché consente di risparmiare il 25 % circa di energia nel processo di produzione. Il vetro usato è certamente un materiale di qualità, ma non consente di avere ricavi elevati.
Un problema; dal rottame di vetro di colore misto – il solo generato in Italia dalla raccolta differenziata – non è infatti possibile creare contenitori di colore bianco-trasparente. Infatti per quanto riguarda la raccolta del solo vetro bianco siamo ancora molto indietro rispetto a Paesi come Germania e Francia.
E Clara quanto ne raccoglie? Nei Comuni del medio e basso ferrarese, dove il vetro viene raccolto con modalità monomateriale, i dati dell’ultimo semestre mostrano che sono state recuperate 1.750 tonnellate di imballaggi di vetro.
Alle vetrerie conviene utilizzare il vetro usato, perché consente di risparmiare il 25 % circa di energia nel processo di produzione. Il vetro usato è certamente un materiale di qualità, ma non genera ricavi elevati. Per poter avere delle opportunità di vendita sul mercato internazionale, è necessario operare una raccolta differenziata per colori. Esportare vetro frantumato ha senso solo se può essere riutilizzato per la produzione di bottiglie. A questo scopo, si utilizzano preferibilmente cocci di vetro separato per colori. Sul mercato del vetro usato sono particolarmente richiesti cocci di vetro marrone o bianco.
Uno dei problemi è dato dalla presenza indesiderata della ceramica. Ci sono infatti materiali che sembrano vetro, ma vetro non sono…il caso più insidioso è forse quello dei materiali inerti che fondono a temperature più alte del vetro, come la vetroceramica. È però importante ricordarsi di tenere la vetroceramica (tipo il “pirex”) – così come i piatti, le tazzine… in ceramica o porcellana – ‘alla larga’ dal vetro perché è sufficiente un solo frammento di questi materiali– mescolato al rottame di vetro pronto al forno– per vanificare il processo di riciclo, dando origine a contenitori destinati irrimediabilmente ad infrangersi! Per questo tra Coreve e Anci è stato siglato un accordo per abbattere i quantitativi di ceramica nella raccolta del vetro annunciando la temporanea modifica delle le specifiche tecniche previste dall’Accordo Quadro, relativamente alla quota di inerti presenti nella raccolta differenziata del vetro.
A questo proposito, l’impegno e la partecipazione dei cittadini sono fondamentali. È necessario raccogliere in modo differenziato solo ed esclusivamente gli oggetti di vetro: bottiglie, vasi e vasetti, flaconi, barattoli, facendo attenzione che non ci siano oggetti di ceramica, cristallo e pyrex. Un bicchiere di cristallo o un piattino di ceramica, se inseriti in un contenitore per la raccolta differenziata del vetro e ridotto in frammenti, potrebbero “rovinare” gran parte della quantità di vetro in esso contenuto, vanificando gli sforzi di tanti cittadini.
In Emilia Romagna (vedi ultimo Piano appena approvato) lo scorso anno sono state raccolte in maniera differenziata 153.912 tonnellate di vetro, che corrispondono a 35 kg per abitante. Di queste, 152.503 t sono state raccolte dai gestori del servizio pubblico (60.868 t monomateriale e 91.635 t nel multimateriale) e 1.409 t sono rifiuti vetrosi assimilati che il produttore ha avviato direttamente a recupero. Una prima analisi dei flussi evidenzia che, rispetto al totale raccolto pari a 153.912 tonn il 5% dei rifiuti vetrosi ha seguito la via del libero mercato (di cui 1.409 t, costituite prevalentemente da rifiuti assimilati, sono state avviate a recupero direttamente dalle attività artigianali e commerciali) mentre il 95% è stato avviato ad effettivo riciclo tramite il sistema consortile CoReVe (Consorzio Recupero Vetro).
Esiste anche un percorso di ricondizionamento dei contenitori vuoti e di riutilizzo industriale di difficile quantificazione (parliamo di birre e acque per una quota di circa 200 mila tonn). Il sistema della ripresa dei vuoti prevede che il cittadino una volta consumato il contenuto della bottiglia possa restituire quest’ultima al distributore e qui, o riprendere la cauzione eventualmente versata, o ottenere uno sconto sul prossimo acquisto dello stesso prodotto. Scopo di questo metodo, generalmente conosciuto come “vuoto a rendere”, è quello di riutilizzare gli stessi contenitori per essere riempiti e rivenduti più volte.