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Giorno: 9 Gennaio 2018

Giovedì 11 gennaio presso la Biblioteca Ariostea Roberto Roda incontrerà Lina Amiucci autrice de “L’Afghanistan in Millecento”

Da Info Nuovecarte

Giovedì 11 gennaio 2018 – ore 17.00
Ferrara – Biblioteca Comunale Ariostea – Sala Agnelli (via delle Scienze, 17)

Presentazione libraria
Lina Amicucci
L’Afghanistan in Millecento

***

Giovedì 11 gennaio 2018 alle ore 17.00 a Ferrara presso la Biblioteca Comunale Ariostea (via delle Scienze, 17 – Sala Agnelli) Roberto Roda (Centro Etnografico Ferrarese) incontrerà Lina Amicucci, autrice del volume L’Afghanistan in Millecento. Viaggio in un mondo ormai perduto. L’incontro sarà introdotto dall’editrice, Silvia Casotti (Nuovecarte).

Negli anni Sessanta e poi nel decennio successivo, sulla scorta delle riflessioni e delle esperienze della cosiddetta beat generation, si sviluppa sempre più, soprattutto nella popolazione giovanile, l’idea – e il mito – del viaggio verso l’Oriente, alla ricerca di un misticismo che la civiltà occidentale ha ormai perduto.
“Prima da Stati Uniti e Australia, poi via via anche da tutto il mondo, un flusso di giovani inizia a percorrere la strada che attraverso l’Asia portava in India e a Khatmandu, in cerca non soltanto di misticismo, ma talvolta anche solo di droga, che dall’Afghanistan all’India e al Nepal si trovava a basso costo ed era legale. Si partiva con tutti i mezzi, con pochi soldi e molto tempo a disposizione: alcuni si sono persi, altri sono tornati delusi, altri arricchiti dall’esperienza. Comunque l’Oriente con il suo mistero il suo misticismo e gli sconfinati spazi, faceva sognare tutti.”
Naturalmente il fascino si estende anche a chi è semplicemente spinto da un accresciuto desiderio di conoscenza, alle “persone comuni” che vedono on quelle mete la possibilità di scoprire la cultura di quei paesi lontani, visti anche come parte della nostra stessa storia ed evoluzione.
È in questo contesto che, nel 1975, tre giovani amici, affascinati dai discorsi che circolano attorno a loro su viaggi in India o in generale in Oriente, decidono di partire e mettersi in cammino verso una meta per i tempi inconsueta, un paese il cui nome molti non sapevano neppure pronunciare e chiamavano “Agfanistan”.
Per non mettere a repentaglio su strade certamente non di prim’ordine la loro automobile di tutti i giorni decidono di acquistare una vecchia Millecento, che sarà protagonista di non poche (dis)avventure.
Gli incontri, ancor più dei paesaggi e delle magnifiche città, si fisseranno nella loro memoria e nel loro cuore, oltre che nel diario di Lina, che oggi ce lo propone con aggiustamenti e nuove annotazioni che ne lasciano tuttavia intatto il senso di testimonianza di un mondo ormai quasi perduto.

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Nata a Ortona, in Abruzzo, Lina Amicucci da ragazza è andata ad abitare con la famiglia a Novara. Laureata in Lettere all’Università di Pavia, all’inizio degli anni Settanta si è trasferita con il marito a Ferrara, dove ha insegnato Materie letterarie nella scuola media. Lasciato l’insegnamento si è dedicata al volontariato presso un’associazione a favore dei diritti delle donne e a tutela delle vittime di violenza. Quando un caro amico medico crea una ONLUS per costruire un ospedale in Kenia, non esita a collaborare alla realizzazione del progetto. Ha condiviso la passione dei viaggi con il marito Franco, con il quale ha organizzato itinerari personali in molti Paesi del mondo, privilegiando la conoscenza delle popolazioni alla fitta agenda turistica dei tour organizzati.

Per informazioni: info@nuovecarte.net – http://facebook.com/nuovecarte

La newsletter del 9 gennaio 2018

Da Ufficio Stampa Comune di Ferrara

 

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 11 gennaio alle 17 presentazione del libro di Lina Amicucci (via Scienze 17, Ferrara)

Ricordi di un viaggio in ‘Afghanistan in Millecento’

09-01-2018

Raccoglie i ricordi di un viaggio compiuto oltre quarant’anni fa dall’autrice Lina Amicucci il libro ‘Afghanistan in Millecento’ che, giovedì 11 gennaio 2018 alle 17, sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). Ne parlerà con l’autrice Roberto Roda, del Centro di Documentazione Storica – Centro Etnografico Ferrarese del Comune di Ferrara. Introdurrà l’incontro l’editrice Silvia Casotti.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Nel 1975 tre giovani amici sono affascinati dai discorsi che circolano attorno a loro su viaggi in India o in generale in Oriente, alla ricerca di paradisi perduti oppure semplicemente ignoti a noi occidentali, che non potevamo in quei tempi far uso di Internet e non avevamo neppure a disposizione la ricca varietà di trasmissioni televisive, documentari, testimonianze diffuse via etere, che sopraggiunsero ben più tardi. Una donna (l’Autrice), il marito e un amico di entrambi decidono così di partire e mettersi in cammino verso una meta per i tempi inconsueta, un paese il cui nome molti non sapevano neppure pronunciare e chiamavano “Agfanistan”: i giorni di ferie a disposizione sono pochi, per questo scelgono una destinazione più vicina rispetto a quella classica, ma tutto sommato ancor più avventurosa. Per non mettere a repentaglio su strade certamente non di prim’ordine la loro automobile di tutti i giorni decidono di acquistare una vecchia Millecento che sarà protagonista di non poche (dis)avventure. Gli incontri, ancor più dei paesaggi e delle magnifiche città, si fisseranno nella loro memoria e nel loro cuore, oltre che nel diario di Lina, che oggi ce lo propone con aggiustamenti e nuove annotazioni che ne lasciano tuttavia intatto il senso di testimonianza di un mondo ormai quasi perduto.

Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it

BIBLIOTECA LUPPI – Giovedì 11 gennaio alle 17 nella sala di via Arginone a Porotto

Laboratorio di lavoro ai ferri e uncinetto per tutti

09-01-2018

Giovedì 11 gennaio 2018 alle 17 nella sala di via Arginone 320 a Porotto (Ferrara) il gruppo “I saperi di una volta” coordinato da Lorenza Antonelli propone un laboratorio per imparare o re-imparare a lavorare a maglia. Si tratta del primo appuntamento di un ciclo di incontri intitolato “Saper fare”. Tutti possono partecipare: bambini e bambine, ragazze e ragazzi, donne e uomini. Mamme, papà, nonni, nonne, zii, cugini, amici… saranno i benvenuti.
Chi li ha già in casa può portare: gomitoli, uncinetti, ferri e tanta voglia di imparare o rinfrescare le proprie conoscenze. La partecipazione è libera e gratuita; basta avere la tessera della biblioteca, che si può fare anche sul posto.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

 

 

 

ASSESSORATO AL DECENTRAMENTO – Il documento di identificazione sostituirà quello cartaceo. Ha le dimensioni di una carta di credito e contiene foto e dati

Al via la fase sperimentale per il rilascio della nuova Carta di Identità Elettronica (C.I.E.)

09-01-2018

unedì 8 gennaio 2018 ha preso ufficialmente il via la fase sperimentale relativa al rilascio della Carta di Identità Elettronica (C.I.E.) del Comune di Ferrara. Il nuovo documento di identificazione viene rilasciato ai cittadini italiani, comunitari e stranieri in sostituzione della carta identità cartacea da emettersi solo in casi d’urgenza; ha le dimensioni di una carta di credito e contiene la foto, i dati del cittadino ed elementi di sicurezza per evitarne la contraffazione. E’ dotata di un microprocessore che memorizza le informazioni necessarie alla verifica dell’identità del titolare, compresi elementi biometrici come le impronte digitali.

Per l’illustrazione di tempi e modalità della nuova procedura di rilascio si è svolta in mattinata (martedì 9 gennaio) nella residenza municipale una conferenza stampa alla presenza dell’assessore al Decentramento Simone Merli, della dirigente del settore comunale Affari Generali Luciana Ferrari e del responsabile Servizi Demografici comunali Gianluca Carpanelli.

(Comunicazioni a cura dell’ufficio comunale Servizi Demografici)
Rilascio Nuova Carta di Identità Elettronica (C.I.E.)

Lunedì 8 gennaio 2018 ha preso ufficialmente l’avvio la fase sperimentale relativa al rilascio della Carta di Identità Elettronica (C.I.E.), come da deliberazione della Giunta Comunale dello scorso 12/12/2017.
Gli uffici interessati in questa settimana sono:
– lo Sportello Centrale di Anagrafe di via Fausto Beretta n. 1 con due postazioni dedicate
– l’Anagrafe Centrale di via Fausto Beretta n. 19 con una postazione dedicata
– la delegazione EST di via Otello Putinati n. 165/E con una postazione dedicata.

Lo scopo è quello di testare, non più come esercitazione ma in produzione, la procedura di acquisizione dei dati necessari al successivo rilascio del documento.
L’iter di rilascio prevede infatti che il cittadino si rechi presso lo sportello di anagrafe con i seguenti documenti:
– una fotografia; questa deve essere su sfondo chiaro, con posa frontale, a capo scoperto – ad eccezione dei casi in cui la copertura del capo sia imposta da motivi religiosi, purché il viso sia ben visibile (prescrizioni dettate dal Ministero dell’Interno relativamente alle foto per il passaporto, applicabili per analogia anche alla carta di identità)
– è consigliata la presentazione allo sportello della Tessera Sanitaria/Codice fiscale (Carta Nazionale dei Servizi)
– Carta di identità scaduta o in scadenza, oppure Carta di identità deteriorata e modulo di dichiarazione sostitutiva, oppure denuncia in originale di furto o smarrimento della precedente Carta d’Identità resa presso le Autorità competenti, a seconda delle casistiche
– Modulo di assenso per il rilascio della carta valida per l’espatrio nel caso di minore, se accompagnato da un solo genitore
– Permesso di soggiorno o carta di soggiorno in corso di validità, se cittadino straniero
– Passaporto o documento di riconoscimento del minore straniero (comunitario e extracomunitario), rilasciato dal paese di origine, da presentare in caso di richiesta della prima carta di identità
e la somma di € 22,21 in contanti.
Al momento della richiesta di emissione della Carta di Identità Elettronica le persone maggiorenni residenti nel Comune di Ferrara possono esprimere la propria volontà a donare organi e tessuti sottoscrivendo una dichiarazione che sarà inviata al Sistema Informativo Trapianti (SIT).
Acquisiti i dati, il cittadino riceve copia della richiesta di emissione della C.I.E. unitamente alla prima parte dei codici PIN e PUK associati alla C.I.E. stessa; dovrà indicare il luogo dove IPZS (l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) effettuerà, entro 6 giorni, la consegna del documento elaborato, assieme alla seconda parte dei codici PIN e PUK.
Il luogo di consegna della C.I.E. potrà essere la residenza stessa del cittadino, quella di una persona delegata al ritiro, ovvero presso la sede comunale di via Fausto Beretta n. 19.
In caso di necessità e di urgenza, è a disposizione apposita dichiarazione che il cittadino dovrà compilare e sottoscrivere, per ottenere il rilascio immediato della Carta di Identità Cartacea.
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SCHEDA INFORNATIVA – La nuova Carta di Identità Elettronica

Il nuovo documento di identificazione viene rilasciato ai cittadini italiani, comunitari e stranieri in sostituzione della carta identità cartacea da emettersi solo in casi d’urgenza; ha le dimensioni di una carta di credito e contiene la foto, i dati del cittadino ed elementi di sicurezza per evitarne la contraffazione. E’ dotata di un microprocessore che memorizza le informazioni necessarie alla verifica dell’identità del titolare, compresi elementi biometrici come le impronte digitali.
Vale come documento di identità e, se richiesta dal cittadino italiano valida per l’espatrio, è equipollente al passaporto e consente di espatriare nei Paesi dell’Area Schengen.
Per i cittadini stranieri (comunitari e extracomunitari), maggiorenni e minorenni, viene sempre rilasciata non valida per l’espatrio.
La CIE non sarà stampata e consegnata direttamente a sportello al momento della richiesta, ma il documento verrà spedito entro 6 giorni lavorativi dalla richiesta, dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, all’indirizzo indicato dal richiedente. Le carte d’identità in formato cartaceo ed elettronico di altri comuni rilasciate in precedenza restano valide fino alla loro data di scadenza.

Chi può richiederla
I cittadini, maggiorenni e minorenni, residenti a Ferrara e domiciliati a Ferrara previo nulla osta dal Comune di residenza. Viene rilasciata a coloro che chiedono per la prima volta la carta di identità e a coloro in possesso di carta d’identità scaduta o in scadenza. Inoltre viene rilasciata in caso di smarrimento, furto o deterioramento della carta ancora in corso di validità.
Attualmente la carta d’identità elettronica non può essere rilasciata ai cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Anagrafe Italiana Residenti all’Estero (AIRE) in quanto il rilascio del documento è subordinato all’allineamento dei dati anagrafici nel sistema dell’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA/SAIA).
Se il richiedente è un minore deve presentarsi accompagnato da almeno uno dei genitori o dal tutore munito di documento di riconoscimento valido e della necessaria documentazione.
Qualora si richieda la CIE valida per l’espatrio è necessario l’assenso di entrambi i genitori che devono recarsi agli sportelli, insieme al minore. Nel caso non sia possibile per uno dei genitori presentarsi allo sportello, è possibile dare il proprio assenso compilando il relativo modulo e allegando fotocopia del proprio documento d’identità in corso di validità. Nel caso di rifiuto all’assenso da parte di un genitore, è necessaria l’autorizzazione del Giudice Tutelare.
Sulla carta di identità dei minori di 14 anni valida per l’espatrio, è possibile riportare il nome dei genitori. Qualora non sia riportato il nome dei genitori sul documento e’ necessario, per recarsi all’estero con gli stessi, munirsi almeno di un certificato di nascita del minore dal quale risultino i nomi dei genitori. Se il minore di anni 14 si reca all’estero non accompagnato da almeno un genitore è necessario richiedere in Questura la dichiarazione di accompagnamento (modulo disponibile sul sito della Polizia di Stato).

Validità per l’espatrio
Può essere rilasciata valida o non valida per l’espatrio per i cittadini italiani; quando non è valida per l’espatrio sulla carta appare apposita dicitura. E’ sempre rilasciata non valida per l’espatrio per i cittadini stranieri (comunitari e extracomunitari).

Durata e rinnovo
Il documento ha durata:
3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni
5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni
10 anni per i maggiorenni.
Il rinnovo può essere richiesto 6 mesi prima della data di scadenza stessa.
Non è previsto il rinnovo a seguito di variazione di dati riguardanti lo stato civile, la residenza o la professione.

Dove richiederla
Per la richiesta è necessario rivolgersi presso i punti certificativi qui elencati, evidenziando che saranno mantenuti gli stessi orari ed aperture tutt’ora in vigore:
Sportello Centrale Anagrafico
Anagrafe Centrale
Delegazione Sud
Delegazione Nord
Delegazione Ovest
Delegazione Est
Sportello c/o Ospedale di Cona .

Documentazione da portare in Anagrafe
Una fotografia; questa deve essere su sfondo chiaro, con posa frontale, a capo scoperto – ad eccezione dei casi in cui la copertura del capo sia imposta da motivi religiosi, purché il viso sia ben visibile (prescrizioni dettate dal Ministero dell’Interno relativamente alle foto per il passaporto, applicabili per analogia anche alla carta di identità).
Modulo di assenso per il rilascio della carta valida per l’espatrio nel caso di minore accompagnato da un solo genitore
Carta di identità scaduta o in scadenza
Denuncia di furto o smarrimento della precedente Carta d’Identità resa presso le Autorità competenti, in originale
Carta di identità deteriorata e modulo di dichiarazione sostitutiva
Tessera Sanitaria/Codice fiscale (Carta Nazionale dei Servizi)
Permesso di soggiorno o carta di soggiorno, in corso di validità
Passaporto o documento di riconoscimento del minore straniero (comunitario e extracomunitario), rilasciato dal paese di origine, da presentare in caso di richiesta della prima carta di identità.
Costo
Il costo per il rilascio della Carta di Identità Elettronica è di Euro 22,21.
Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 25 maggio 2016 fissa in Euro 16,79 il rimborso in favore dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per i costi di emissione e spedizione, al quale vanno aggiunti i diritti fissi di segreteria pari a Euro 5,42, per un totale di Euro 22,21.
Il versamento, in contanti, deve essere effettuato direttamente all’Anagrafe prima di procedere all’avvio della pratica di acquisizione dati.

Tempi di consegna
Consegna tramite posta entro 6 giorni lavorativi dalla richiesta all’indirizzo indicato dal richiedente.
La CIE viene consegnata tramite lettera raccomandata e per il ritiro può essere indicato, al momento della richiesta, un delegato. Al termine della procedura di richiesta al richiedente verrà rilasciato un modulo con il riepilogo dei dati contenente il numero della CIE e la prima parte del PIN e PUK (la seconda parte sarà contenuta nella lettera che verrà spedita dall’Istituto Poligrafico). Si precisa che questo modulo di riepilogo non costituisce un sostitutivo del “documento d’identità” richiesto.

Altre informazioni
Al momento della richiesta di emissione della Carta di Identità Elettronica le persone maggiorenni residenti nel Comune di Ferrara possono esprimere la propria volontà a donare organi e tessuti sottoscrivendo una dichiarazione che sarà inviata al Sistema Informativo Trapianti (SIT).

Smarrimento o sottrazione della carta
E’ necessario fare la denuncia presso le autorità di Pubblica Sicurezza ed esibirla in Anagrafe in originale presentandosi con un documento di riconoscimento valido. Successivamente, contattando il servizio di supporto del Ministero dell’Interno si potrà richiedere l’interdizione del documento.
Se la carta d’identità smarrita o sottratta non è scaduta ed è stata rilasciata dal Comune di Ferrara, non sarà necessario avere con sé un documento di riconoscimento valido.

Furto o smarrimento all’estero
E’ valida la denuncia fatta presso il Consolato o Ambasciata italiana. Nel caso di denuncia fatta presso altri organi stranieri (es. Polizia locale, estera) la stessa dovrà essere rifatta in Italia e successivamente consegnata all’Anagrafe.

Distruzione o deterioramento
Il richiedente dovrà sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l’avvenuta distruzione del documento. I cittadini extracomunitari non possono rendere tale dichiarazione, dovranno produrre la denuncia ai sensi dell’art. 3 comma 2 del dpr 445/2000.

Via Fausto Beretta, 19 – 44121 Ferrara Centralino: +39 0532 419700 – Fax: +39 0532 419723
Codice fiscale: 00297110389  PEC: comune.ferrara@cert.comune.fe.it  PEC: Servizi Demografici: ssdd@comune.fe.it

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella seduta del 9 gennaio 2018

Sulla Torre Civica del Municipio un sito della rete Radiomobile Regionale per le emergenze

09-01-2018

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì  9 gennaio:

Assessorato al Commercio, Semplificazione Amministrativa, Servizi Informatici, Patrimonio, assessore Roberto Serra

A Lepida spa l’utilizzo della Torre Civica del Municipio per il posizionamento di un sito della rete per le emergenze “ERretre”
Sarà concesso a titolo gratuito, dal Comune di Ferrara a Lepida spa, l’utilizzo della Torre Civica del Municipio (denominata anche Torre della Vittoria), richiesto per il posizionamento di un sito della rete Radiomobile Regionale per le emergenze “ERretre”. In base allo schema di concessione approvato oggi dalla Giunta, il permesso di utilizzo avrà una durata di nove anni, senza successivi vincoli o oneri per il Comune.
Lepida è la società, a capitale interamente pubblico (con partecipazione anche del Comune di Ferrara), che è stata istituita con delibera regionale nel 2007 e incaricata di provvedere alla realizzazione e gestione della rete regionale a banda larga delle pubbliche amministrazioni denominata “Lepida”.
Attualmente, in linea con le indicazioni fornite dalla Regione Emilia-Romagna, Lepida spa sta proseguendo nelle attività di integrazione ed omogeneizzazione architetturale delle reti regionali sull’intero territorio emiliano-romagnolo, con l’intento di ottimizzare la gestione unitaria delle reti, razionalizzare i costi di esercizio e condividere le risorse tra le pubbliche amministrazioni della Regione. E proprio nell’ambito delle attività di ottimizzazione ed integrazione della rete radiomobile regionale delle emergenze “ERretre”, utilizzata dalla Protezione Civile, dalle strutture sanitarie (compreso il 118) e dalle Polizie Locali, è emersa la necessità di posizionare un sito della rete radiomobile sulla Torre Civica del Municipio di Ferrara, già raggiunto dalla rete Lepida in fibra ottica. Tale posizionamento risulta, infatti, fondamentale per assicurare e incrementare il servizio offerto dalla rete “ERretre” nella città di Ferrara e nelle aree limitrofe, con significativi benefici anche per la Polizia Municipale di Ferrara, che utilizza la stessa rete “ERretre” dal 2009.

Locale comunale in concessione gratuita alla parrocchia di Denore
Resterà a disposizione della parrocchia di San Giovanni Battista di Denore ancora fino al 30 giugno 2020 il locale all’interno della ex scuola materna della frazione che era stato concesso gratuitamente dal Comune di Ferrara nel 2016, con funzione di deposito, in attesa della conclusione dei lavori di messa in sicurezza degli edifici parrocchiali.

 

Le delibere approvate nel corso delle sedute della Giunta comunale vengono pubblicate nei giorni successivi, con le modalità e nei termini di legge, sulle pagine internet dell’Albo Pretorio on line del Comune di Ferrara all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=1818 

URBANISTICA E AMBIENTE – In residenza municipale i rappresentanti di Comune e società titolari dell’intervento edilizio

Firmato l’accordo sulla sostenibilità ambientale per la realizzazione delle Corti di Medoro

09-01-2018

Dopo aver ottenuto il via libera della Giunta, è stato firmato oggi, martedì 9 gennaio 2018 in residenza municipale il Protocollo d’intesa tra Comune di Ferrara, Intercantieri Vittadello spa, Acer Ferrara e la Società Investire SGR spa per la definizione del livello di sostenibilità ambientale dell’intervento edilizio delle “Corti di Medoro” a Ferrara. Sottoscritto ufficialmente dai rappresentanti istituzionali e illustrato alla stampa alla presenza dall’assessora comunale all’Urbanistica Roberta Fusari, del dirigente comunale del Settore Pianificazione Davide Tumiati dei rappresentanti di Acer Ferrara Diego Carrara (direttore) e Marco Cenacchi (progettazione), di Intercantieri-Vittadello Spa Alessandro Melato e Gualtiero Magnani (Dir. Tecnica), di Investire Sgr Paolo Boleso e Marco Polvara, l’accordo prevede l’impegno, da parte dei diversi soggetti coinvolti nell’attuazione dell’intervento Ers (Edilizia residenziale sociale) sugli immobili dell’ex direzionale pubblico di via Beethoven, ad operare seguendo le indicazioni della Comunicazione della commissione europea COM (2011) 571 “Tabella di marcia verso l’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”, con riferimento ai CAM (criteri ambientali minimi) approvati con Decreto 11 ottobre 2017 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare relativo ai “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”. Vengono messi in campo accorgimenti relativi, tra l’altro, alle modalità di esecuzione delle demolizioni e ai tipi di materiali da utilizzare nel cantiere e di smaltimento dei materiali prodotti dalla  demolizione stessa.

In particolare, fra le specifiche tecniche previste dal protocollo di intesa “almeno il 50% peso/peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati, escludendo gli impianti, deve essere sottoponibile, a fine vita, a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile”. Inoltre “il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati”.

Per quanto riguarda il cantiere attualmente in corso “almeno il 70% in peso dei rifiuti non pericolosi generati durante la demolizione e rimozione di edifici, parti di edifici, manufatti di qualsiasi genere presenti in cantiere, ed escludendo gli scavi, deve essere avviato a operazioni di preparazione per il riutilizzo, recupero o riciclaggio”.

Sono anche previste particolari disposizioni relativamente all’utilizzo di materiali ecologici e a basso impatto ambientale per quanto riguarda impianti di climatizzazione e termo-idraulici, coibentazioni, vernici, tramezzature, pavimenti e rivestimenti, infine l’illuminazione a basso consumo energetico.

Le demolizioni avviate nell’aprile 2017 hanno prodotto ad oggi – hanno confermato i responsabili tecnici di Intercantieri Vittadello Spa 11.700 tonnellate di materiali vari (tra cemento, ferro, acciaio, alluminio, legno, cartongesso e isolanti vari) che per oltre il 90% è stato conferito (circa 700 viaggi) ad aziende specializzate nel loro riutilizzo creando sia valore per l’ambiente in termini di risparmio di materie prime, sia valore economico.

All’incontro con i giornalisti erano inoltre presenti per l’occasione Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale Legambiente e Marco Mari, vice presidente nazionale Green Building Council Italia che sono intervenuti sottolineando gli aspetti virtuosi messi in campo a Ferrara da soggetti pubblici e privati che vanno nella direzione di un concreto rispetto dell’ambiente e una attenzione alla collettività grazie alla destinazione sociale dell’edificio. Nei diversi interventi è emerso come questa azione vada descritta a livello nazionale come uno dei primi esempi di applicazione di normative (CAM) concepite per il settore pubblico ma virtuosamente trasferiti nel settore edilizio privato.

>> DOCUMENTAZIONE scaricabile in fondo alla pagina

 

SANITA’ E SERVIZI ALLA PERSONA – A cura di Comune, Ausl Ferrara e Avedev gestori Canile municipale

I cuccioli di cane ritrovati in autostrada: primo bilancio del Canile comunale di Ferrara

09-01-2018

 

Nella serata dello scorso 23 dicembre, sono stati ricoverati al Canile Municipale di Ferrara quarantasei cuccioli di cane, trovati dalla Polizia Stradale di Altedo durante un controllo sull’A13.
Da subito le condizioni generali degli animali hanno destato preoccupazione a causa della giovanissima età riscontrata, dell’evidente mescolanza di soggetti di diversa origine, degli effetti dello stress determinato dalle inadeguate condizioni di trasporto, così come riferito dagli Agenti.
La maggioranza dei cani trasferiti mostrava infatti sintomatologia gastroenterica, ipotermia o in alcuni casi febbre.
E’ noto che i cuccioli in giovanissima età sono particolarmente esposti alle infezioni virali, essendo troppo giovani per ricevere le vaccinazioni di rito e ancora poco protetti dall’immunità conferita dalla madre con il primo allattamento; per questo motivo i cani sono stati continuamente monitorati dai medici Veterinari del Canile con il supporto dei Veterinari Ufficiali dell’Azienda USL.

Si è da subito iniziato ad affrontare i diversi aspetti sanitari, isolando i cuccioli affetti da queste patologie, che sono stati sistemati in una stanza riscaldata. I Veterinari si sono attivati fin dai primi momenti per le terapie necessarie. Sono state inoltre intensificate le misure di biosicurezza nel Canile per contenere il più possibile la circolazione di agenti patogeni. La restante parte dei cuccioli sono stati suddivisi nei box riscaldati del Reparto di Isolamento Sanitario ed attrezzati con lampade a infrarossi. La patologia gastroenterica, come prevedibile, si è aggravata in alcuni soggetti ed è in corso di conferma presso il Laboratorio il sospetto di Parvovirus,  un’infezione potenzialmente letale in particolare per i cuccioli.

Dello stato sanitario dei cani sequestrati è informata l’Autorità Giudiziaria che ha inoltre autorizzato la necroscopia sui soggetti deceduti, che verrà svolta presso l’Istituto Zooprofilattico di Ferrara, al fine di raccogliere ulteriori elementi nell’ambito delle indagini in corso.

Il manifestarsi dell’epidemia virale ha indotto il Servizio Veterinario dell’Azienda Usl di Ferrara, a salvaguardia dei cuccioli e per il contenimento dal possibile contagio, a richiedere l’affidamento tempestivo dei cani che non mostravano segni di malattia. Ad oggi non si sono presentati nuovi casi. Come già comunicato, le innumerevoli richieste di affidamento hanno imposto una valutazione con priorità – informandone tutti i richiedenti – per i residenti a Ferrara, poi per i residenti nei Comuni della provincia di Ferrara, nei Comuni confinanti, nei Comuni della Regione Emilia-Romagna e, infine, fuori Regione.
Come si è proceduto? Nel giro di un paio di giorni, il canile ha preso contatti per dare in affido i primi 10 cuccioli. E’ quindi stata contattata e incontrata la maggioranza dei richiedenti residenti a Ferrara che nell’ordine avevano inoltrato la richiesta, fino alla collocazione di questo gruppo di cuccioli. Alcune delle persone interpellate hanno dichiarato di possedere un altro cane. Informate di possibili problemi di salute dei cani e delle cautele necessarie, un certo numero di persone hanno consapevolmente preferito rinunciare all’affido per non far correre eventuali rischi al proprio animale. Decisioni rispettabili e comprensibili. Altre invece si sono rese disponibili all’affido e ad affrontare i protocolli terapeutici e vaccinali prescritti dal Servizio Veterinario dell’Azienda USL, compresa la profilassi antirabbica trattandosi di animali provenienti dall’estero.

Ad oggi sono in discrete condizioni di salute venti cuccioli, dodici non sono sopravvissuti, quattro sono ancora in terapia intensiva e dieci sono stati già affidati.

In questi giorni i Veterinari dell’Azienda USL e la Veterinaria responsabile sanitaria del canile continueranno ad effettuare giornalieri controlli su tutti i cuccioli presenti e, sulla base delle verifiche delle loro condizioni, non appena saranno considerate favorevoli, il Canile riprenderà a contattare le persone interessate in breve tempo.

Comunicato a cura dell’assessorato alla sanità e Servizi alla Persona, Servizio Veterinario Ausl Fe e gestore Canile Municipale (Avedev)

Welfare. La coabitazione come antidoto alla solitudine

La Regione sperimenta nuovi modi di abitare per garantire assistenza, dignità e autonomia agli ammalati gravi e anziani non autosufficienti, in alternativa al ricovero in strutture protette

Un nuovo modello di assistenza al quale l’Emilia-Romagna guarda con interesse. Gualmini: “Ragionare in termini di domiciliarità permanente, anche in caso di non autosufficienza”

Bologna- Continuare a vivere in casa propria, anche quando la malattia rende difficile continuare a farlo senza incontrare difficoltà a svolgere le attività quotidiane. E’ un tema molto presente in Emilia-Romagna, che coinvolge fasce sempre più estese della popolazione. In una regione dove la popolazione anziana – con più di 65 anni di età- ha superato il milione e gli ultra 75enni rappresentano oltre il 23% del totale dei residenti, l’esigenza di realizzare soluzioni abitative in grado di garantire autonomia, coesione sociale e buona qualità della vita diventa sempre più impellente.

Si è parlato di questo oggi in viale Aldo Moro, a Bologna, nel convegno “Prima della non autosufficienza: nuove forme di abitare sociale e domiciliarità”. A illustrare le azioni avviate dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle proprie politiche abitative, urbanistiche, sociali e sanitarie, la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini.

“La sfida della non autosufficienza sta diventando sempre più centrale in ogni agenda pubblica per due grandi motivi: quello più noto dell’invecchiamento demografico esponenziale e quello, meno conosciuto, dello sgretolamento delle reti familiari preposte alla cura degli anziani- ha sottolineato la vicepresidente con delega al welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini-. Serve un cambio di paradigma- prosegue. Bisogna cominciare a ragionare in termini di domiciliarità permanente anche in caso di non autosufficienza per allontanare sempre di più la sanitarizzazione spinta. Occorre- conclude la vicepresidente- promuovere le condizioni per lanciare un piano regionale delle fragilità per i prossimi anni’.

L’impegno della Regione: nel 2016 oltre 15 mila gli anziani assistiti a domicilio e quasi 9 mila hanno ricevuto un sussidio economico (assegno di cura)

Sono molti gli interventi realizzati dalla Regione per costruire un welfare dedicato agli anziani e alle persone non autosufficienti, un welfare tra i più apprezzati in Italia e in Europa. La cornice degli interventi sociali e sanitari per questa fascia di popolazione è data dal Piano sociale e sanitario regionale 2017-2019 e dal Piano di azione per la comunità regionale (PAR), entrambi finanziati perlopiù attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA),orientati al mantenimento dei malati e degli anziani non autosufficienti nelle loro case evitando, laddove possibile, il ricovero nelle strutture.

Nel 2017 la Regione Emilia-Romagna ha continuato a garantire risorse adeguate e necessarie a sostenere il sistema, non solo mettendo a disposizione lo stesso finanziamento del 2016, ma anche offrendo ai territori una prospettiva di sviluppo con l’incremento rispetto al 2016 di 4 milioni di euro delle risorse provenienti dal Fondo sanitario regionale. Sommando le risorse assegnate del FRNA e dei Fondi nazionali, che per il 2017 comprendono anche risorse per interventi e servizi provenienti dalla legge del “Dopo di noi” (legge 112/2016), oltre 6 milioni di euro, nonché i risparmi degli anni precedenti (26,700 milioni dal FRNA e 4,5milioni dai fondi nazionali) i finanziamenti complessivi superano i 500 milioni di euro.

Dalle “politiche per la casa” alle “politiche per l’abitare”

Garantire ai cittadini più bisognosi di assistenza l’accesso e la permanenza in alloggi dignitosi, coniugare bisogno di assistenza e disagio della solitudine delle persone gravemente malate e degli anziani non autosufficienti sono tra i principali obiettivi delle politiche abitative intraprese in questi ultimi dalla Regione Emilia-Romagna. In tal senso, per consentire alle persone più vulnerabili di vivere in un contesto “sostenibile”, sotto il profilo ambientale e sociale, la Regione Emilia Romagna ha istituto nel 2013, con una legge regionale, il Fondo per l’eliminazione e il superamento delle Barriere architettoniche.

Grazie a questa misura nel 2017 sono stati stanziati 2 milioni di euro per eliminare gli ostacoli e adattare l’ambiente domestico- appartamenti e spazi comuni di edifici privati- alle esigenze delle persone con disabilità. Saranno 633 in tutta l’Emilia-Romagna le famiglie che, sulla base di uno specifico bando approvato dalla Giunta, hanno ricevuto i contributi a fondo perduto: 491 richieste riguardano persone totalmente invalide, 142 quelle con una invalidità parziale. Inoltre, la Regione è impegnata a sperimentare nuovi modi di abitare con soluzioni innovative come l’housing sociale, che ha la finalità di sostenere iniziative abitative a canoni moderati socialmente orientate e indirizzate principalmente a giovani coppie, studenti, anziani, famiglie monoreddito, immigrati e altri soggetti in condizione di svantaggio sociale ed economico. E ancora, grazie al Fondo sul “Dopo di Noi” si stanno realizzando progetti sperimentali di residenze in cohousing su misura per malati gravi e anziani non autosufficienti rimasti privi di supporto familiare.

A Ferrara sotto Le Stelle ritornano i The Breeders

Da Elisa Giusti

IL GRANDE RITORNO DELLA BAND DI CULTO AUTRICE DELL’INDIMENTICABILE LAST SPLASH!
THE BREEDERS

05 giugno 2018 – Ferrara – Cortile del Castello Estense

Ferrara Sotto Le Stelle
Inizio live: 21,00
Biglietto: 20 euro +d.p.

Prevendite Autorizzate:
Ticketone – www.ticketone.it – 892.101
Vivaticket – www.vivaticket.it – 892.234
Do It Yourself – www.diyticket.it – 892.369

Biglietti disponibili su ticketone.it dalle 10.00 di giovedì 11 gennaio; in tutti i punti vendita Ticketone, su Vivaticket, su Do It Yourself e in tutte le rivendite autorizzate dalle ore 10.00 di giovedì 18 gennaio.
I Breeders sono diventati incredibilmente popolari per il loro album Last Splash, registrato nel 1993 da Kim Deal, Kelley Deal, Jim Macpherson e Josephine Wiggs, e pubblicato su 4AD.
L’album è stato spinto dalla immortale “Cannonball” (con l’iponico e indimenticabile video di MTV diretto da Kim Gordon e Spike Jonze) e da un anno on the road – che li ha visti persino calcare i palchi in qualità di opening-act nel tour di In Utero dei Nirvana. Tutto è culminato nell’epico Lollapalooza del ’94, quando Last Splash è diventato disco di platino e il Melody Maker ha definito The Breeders come “la band più casualmente geniale in circolazione”.
Nel 2013, Kelley, Kim, Jim e Josephine si sono riuniti per il ventesimo anniversario di Last Splash. 4AD ha ristampato l’album come cofanetto deluxe e la formazione “classica” della band ha fatto il giro degli Stati Uniti, dell’Europa, dell’Australia e del Sud America, esibendosi in festival e registrando otto mesi di show sold-out!

Da allora il quartetto si è rimesso al lavoro per registrare un nuovo album. Ad ottobre 2017 è arrivato così il singolo Wait In The Car, che per la prima volta dopo Last Splash vede riuniti tutti i membri originari della band.

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Appuntamento di “ApertaMente” all’IIS Einaudi di Ferrara sabato 13 gennaio

Da Davide Ruggieri

Luca Antonucci (Università di Ferrara e UTEF) parla dell’informazione nel Primo Conflitto Mondiale
Propaganda e censura in tempi di guerra

Come ha raccontato la stampa italiana la Prima Guerra mondiale? Questo il tema accattivante con cui si apre il 2018 per l’IIS “L’Einaudi” di Ferrara, che all’interno del programma di “ApertaMente: l’officina del sapere”, propone un incontro con il dott. Luca Antonucci (Università di Ferrara e UTEF) dal titolo L’informazione nella Grande guerra tra censura e propaganda. L’incontro avrà luogo presso l’Aula magna dell’IIS “L.Einaudi”, in via Savonarola 32, sabato 13 gennaio 2018 (ore 10,00) e l’invito è esteso alla cittadinanza tutta.
L’ospite di turno dell’Einaudi è Luca Antonucci che ha svolto per vent’anni attività giornalistica lavorando principalmente per “Il Resto del Carlino”, con esperienza pluriennale anche nell’emittenza radiotelevisiva cittadina. Dal 2008 è manager didattico presso l’Università di Ferrara. Nel 2013, con il suo primo libro (“Papa Luciani. Un lampo di stupore – Trentatré giorni rivoluzionari nelle cronache di sei quotidiani dell’epoca”), è giunto secondo nel Premio letterario nazionale “Nabokov” a Novoli (Lecce) ed è stato finalista nel Trofeo internazionale “Penna d’autore” a Torino. Sempre dal 2013 è docente UTEF per attività didattiche incentrate sulla storia del giornalismo, sulla semiotica del testo giornalistico e sulla sociologia della comunicazione.
Dopo una prima parte dedicata ai tratti generali e alle principali testate di inizio Novecento, Antonucci mostrerà come negli anni del Primo Conflitto Mondiale, caratterizzati da un vero boom di vendite, l’intreccio tra politica, grande imprenditoria e carta stampata nel nostro Paese fosse già molto forte, con negative conseguenze sull’indipendenza dell’informazione. Parlerà quindi del dualismo prebellico fra quotidiani interventisti e quotidiani neutralisti, per poi arrivare, anche con l’ausilio di alcune prime pagine dell’epoca, alla retorica patriottica che li ha caratterizzati nelle varie fasi della guerra e alla censura statale che ha nascosto il malcontento degli italiani condizionando, nello stesso tempo, le notizie provenienti dal fronte: il tutto in un contesto fatto di accondiscendenza ma anche di insubordinazione, protesta e repressione. Non mancheranno accenni sulle differenze mostrate dai vari Stati nella gestione e nel controllo delle informazioni durante il conflitto. Una parte della conferenza, inoltre, sarà dedicata ai cosiddetti “giornali di trincea”, destinati ai soldati italiani.
Nel centenario che segna la fine del tragico conflitto (1918) che aveva lacerato tutta l’Europa, una riflessione a tutto tondo su questo tema appare il modo migliore per approfondire (ed esorcizzare), con gli strumenti e le lenti dell’esperto, un’esperienza terribile che è, visti i tempi che viviamo, sempre lì dietro la porta pronta a bussare nuovamente.

Candidatura all’osservatorio Rifiuti

Da Comitato Mi Rifiuto

Il comitato Mi Rifiuto, attivo sul territorio comunale di Ferrara dal 2017 e che attualmente conta già quasi 500 simpatizzanti oltre a una visualizzazione media settimanale tra i 10.000 e i 20.000 visitatori sulla propria pagina Facebook, ha formalizzato in data 09 gennaio all’Assessore Ferri la propria candidatura all’Osservatorio Rifiuti, per il quale ha sollecitato la partecipazione anche dei cittadini e delle imprese, al passato incontro al CNA con il Sindaco e l’assessore stesso.
Riteniamo che la nostra partecipazione sia positiva e utile per dare alla nuova struttura un aspetto più aperto, più democratico e più attivo, in quanto saremo portatori delle istanze, delle proposte e delle idee dei cittadini al fine di migliorare l’attuale servizio raccolta rifiuti e rendere altresì forte l’apporto democratico dell’utente.
Noi pensiamo che sia fondamentale esserci. In mesi di attività abbiamo già raccolto un riscontro sui mezzi di comunicazione, ottenuto dei riscontri pratici alle problematicità quotidiane e indirizzato una protesta giusta in un canale istituzionale e partecipato. I cittadini del comitato Mi Rifiuto devono essere parte del processo di controllo e di proposizione che l’osservatorio andrà ad assumere. La nostra voce è il megafono di chi, tutti i giorni, ci comunica i disagi che deve affrontare, oltre le idee e le proposte di tutti quanti.
Ci auguriamo pertanto un riscontro positivo da parte della Pubblica Amministrazione e per supportare questo, chiediamo a tutti i cittadini di darci il loro appoggio e di continuare a seguirci nei nostri incontri e sulla nostra pagina Facebook.

Rifiuti. L’assessore Gazzolo: “Dal Comune di Roma cifre in libertà. Smaltire rifiuti in Emilia-Romagna costa meno rispetto alla media nazionale e a quella delle Regioni del Nord. Basta giochetti: ognuno si assuma le sue responsabilità in trasparenza”

Il Rapporto Ispra 2017 certifica che il costo medio dello smaltimento in Emilia-Romagna è di 116,7 euro a tonnellata. “Di cosa parla l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, quando dice 200 euro? Come li ha calcolati, visto che Ama non ha nemmeno chiesto un preventivo ai nostri gestori e, anzi, si è negata ad ogni tentativo di contatto ufficiale come disposto dalla nostra delibera? E stiamo lavorando per vietare l’ingresso nel nostro territorio di rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani, destinati alla discarica: è uno dei punti principali delle nostre richieste al Governo nella trattativa per la maggiore autonomia che abbiamo in corso. La ricetta giusta, anche per Roma”

Bologna – “Di cosa parla l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari? Quantificare in 200 euro il costo dello smaltimento dei rifiuti della Capitale in Emilia-Romagna significa sparare numeri in libertà. Le cifre diffuse sono prive di qualsiasi fondamento: come le ha calcolate? Sarebbe interessante saperlo, visto che Ama non ha nemmeno chiesto un preventivo ai nostri gestori e, anzi, si è negata ad ogni tentativo di contatto ufficiale come disposto dalla nostra delibera”.

Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, interviene sulla vicenda dei rifiuti romani alla luce delle notizie apparse oggi sulla stampa.

“Il Rapporto rifiuti urbani 2017 di Ispra parla chiaro: il costo medio dello smaltimento in Emilia-Romagna è di 116,7 euro a tonnellata”, precisa l’assessore citando i dati ufficiali. Un prezzo inferiore sia alla media delle Regioni del Nord che è di 125,8 euro a tonnellata, sia ai 124,2 della media nazionale. “In ogni caso- prosegue l’assessore- anche considerando i costi dei tre impianti che sarebbero stati coinvolti nello smaltimento dei rifiuti di Roma, e aggiungendo la quota di disagio ambientale, prevista dalle norme, e le spese di trasporto, non si sarebbe mai arrivati alle cifre di cui parla il Comune di Roma. E per quanto riguarda il ‘disagio ambientale’, che per legge dovrebbe andare alla Regione, ebbene, è una quota che noi lasciamo direttamente ai Comuni sede dell’impianto: se qualcuno, come ho letto, ipotizza speculazioni da parte della Regione Emilia-Romagna, ha davvero sbagliato indirizzo”.

“Lo preciso- aggiunge Gazzolo- per l’estremo rispetto che nutro verso i cittadini della mia regione, impegnati ogni giorno nel raggiungere risultati sempre più virtuosi per raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, come prevede la legge regionale sull’economia circolare del 2015”.

“Grazie a scelte politiche serie e ad una strategia lungimirante, il nostro territorio è pienamente autosufficiente nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e nello smaltimento. Da Roma, invece, ci arrivano ogni anno oltre 120 mila tonnellate di rifiuti ‘decadenti dagli urbani’, cioè urbani tritovagliati o a valle del trattamento negli appositi impianti Tmb (trattamento meccanico biologico). Proprio perché trattati, questi rifiuti sono riclassificati come speciali e quindi possono essere smaltiti liberamente sull’intero territorio nazionale secondo le regole del libero mercato. Un meccanismo che è ora di interrompere, come ho più volte dichiarato. La ‘ricetta Raggi’, fatta solo di differenziata e Tmb, non tiene perché scarica comunque una parte del problema sugli altri. Ciascuno si assuma le sue responsabilità, come sta facendo l’Emilia-Romagna davvero impegnata per rendere l’economia sempre più circolare. Proprio per questo stiamo lavorando per vietare l’ingresso nel nostro territorio di rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani, destinati alla discarica. È uno dei punti principali delle nostre richieste al Governo nella trattativa per la maggiore autonomia che abbiamo in corso. Una norma di civiltà- chiude Gazzolo-: la ricetta giusta è responsabilità e trasparenza. Anche per Roma”.

Alan Fabbri (Lega Nord): “Spaccio in centro storico: tolleranza zero. Più presidi e controllo di vicinato.

Da Lega Nord Emilia Romagna

“Lo spaccio in centro storico non può essere tollerato: il sindaco intervenga subito informando i cittadini, rafforzando il presidio delle forze dell’ordine e promuovendo forme adeguate di controllo di vicinato nelle zone interessate”.

Così Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna interviene sulla grave situazione del centro storico di Ferrara, assediato da spacciatori che lavorano indisturbati ad ogni ora del giorno e della notte.

“Ora che, grazie all’impegno personale del segretario comunale della Lega Nord Nicola Lodi, la situazione è nota non può più essere ignorata”, spiega Fabbri. “E’ certamente necessario aumentare il presidio della polizia municipale nella zona del centro, ma per un fenomeno così sfuggente e diffuso, potrebbe non essere sufficiente”, aggiunge il capogruppo.

“C’è bisogno di un intervento concreto che preveda il coinvolgimento diretto dei cittadini, in particolare dei residenti della zona. Innanzitutto sindaco deve avviare una serie di incontri informativi per la cittadinanza e in collaborazione con le forze dell’ordine per fornire ai residenti tutte le informazioni utili ad individuare e contrastare il fenomeno”, aggiunge Fabbri.

“Inoltre il Comune dovrebbe promuovere la nascita di un comitato di residenti che, previa pianificazione coordinata con le forze dell’ordine e con la municipale, metta in atto in tutta la zona una forma di controllo di vicinato, da attivare con accordi specifici e secondo le norme vigenti, anche declinato sul problema spaccio”, conclude il capogruppo.

“Per dare vita ad un sistema efficace e senza rischi, ovviamente i cittadini hanno bisogno di un sostegno e di un indirizzo istituzionale. Per questo oltre a gestirne il coordinamento il sindaco dovrebbe anche sostenere l’iniziativa con un rafforzamento di uomini e di controlli nella zona. Bisogna evitare che anche questo fenomeno, frutto del degrado che ha già assediato altri quartieri della città, diventi endemico e impossibile da sradicare”.

Sanità. Appalti, accordo Regione-sindacati sulla legalità: aggiudicazione sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa, applicazione dei contratti di lavoro, incentivi alle imprese iscritte negli elenchi di merito e clausola sociale a garanzia della continuità occupazionale

Bonaccini e Venturi: “Un passo significativo, in linea con il nostro impegno per la promozione della legalità”.

Sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna, vale per tutte le Aziende sanitarie, le loro partecipate e l’attività di Intercent-ER, la centrale regionale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione

Bologna – Aggiudicazione sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa, applicazione dei contratti di lavoro, incentivi alle imprese iscritte negli elenchi di merito e clausola sociale a garanzia della continuità occupazionale. È quanto prevede, in estrema sintesi, il protocollo siglato dalla Regione – assessorato Politiche per la salute insieme a Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna per le procedure di affidamento in appalto di beni e servizi che verranno svolte nel settore sanitario da Intercent ER, dalle Ausl, dalle Aziende ospedaliere, ospedaliero-universitarie e partecipate.

“Con quest’accordo, d’intesa con i sindacati, ribadiamo e rafforziamo il nostro impegno a garanzia della legalità e della buona occupazione- spiegano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Ancora una volta, il quadro in cui ci muoviamo è quello delineato dal Patto per il Lavoro del luglio del 2015, siglato con le parti sociali: uno strumento con cui, tra i numerosi impegni, ribadiamo il nostro ‘no’ a situazioni ai limiti della legalità e di sfruttamento dei lavoratori. Tanto più in un settore estremamente sensibile ed importante come la sanità, che vogliamo proteggere ancora di più, secondo le linee definite dal Testo unico per la promozione della legalità”.

I firmatari dell’accordo hanno concordato di rafforzare, nei bandi di gara, i requisiti di qualità, valorizzando il rating di legalità, incentivando imprese e operatori economici iscritti negli elenchi di merito. Si è deciso di adottare, tenendo conto del decreto legislativo 50 del 2016, come criterio selettivo per l’aggiudicazione degli appalti, l’offerta economicamente più vantaggiosa, e non quella al massimo ribasso.

L’accordo prevede inoltre, a garanzia della continuità occupazionale, la clausola sociale (che offre dunque garanzie ai lavoratori di poter continuare a svolgere il proprio lavoro anche nel caso in cui l’azienda da cui dipendono non dovesse vincere l’appalto), e l’obbligo di applicazione dei contratti di lavoro nazionali e territoriali di settore, anche da parte dei subappaltatori.

Verrà stabilito un sistema di sanzioni legato al mancato rispetto degli obblighi contenuti nell’offerta, compresa la rescissione del contratto d’appalto; si prevede la responsabilità di chi affida l’appalto nella verifica del rispetto delle norme su salute e sicurezza sui posti di lavoro. Infine, verrà istituito, nell’ambito dell’Osservatorio previsto dal Testo unico per la promozione della legalità della Regione Emilia-Romagna, un’apposita sessione inerente gli appalti nel servizio sanitario regionale.

Premio di Laurea “Daniele Curina”. Candidature aperte fino al 18 gennaio

Da Francesca Tamascelli

Candidature aperte fino al 18 gennaio per chi si è laureato all’Università di Ferrara con una tesi sulla cooperazione. Dal mondo cooperativo 2.000 euro al primo classificato

C’è tempo ancora fino a giovedì 18 gennaio per candidarsi al Premio di Laurea “Daniele Curina”, che premierà con 2.000 euro la migliore tesi in ambito cooperativistico. Possono presentare domanda i laureati negli anni accademici 2015/2016 o 2016/2017 (entro e non oltre il 31/12/2017) presso i Dipartimenti di Economia e Management, Giurisprudenza o Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara. Il premio, giunto alla terza edizione, è stato istituito da Unife nell’ambito del Protocollo di Intesa con Legacoop Estense in onore di Daniele Curina, figura di spicco della cooperazione ferrarese e della vita politica e sociale del territorio, ed è finanziato dalle Cooperative CIDAS e CIR-FOOD in collaborazione con il Comune di Berra e con la sezione berrese dell’A.N.P.I. «Molti studenti scelgono di approfondire i temi della cooperazione, che oggi è tornata ad essere uno strumento attrattivo per le nuove generazioni – commenta il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini –. Nelle cooperative i giovani possono trovare spunti interessanti di riflessione teorica e realtà professionali di qualità in cui affacciarsi al mondo del lavoro».

Il bando è disponibile sul sito http://www.unife.it/studenti/diritto-studio/premi-di-laurea-e-borse-di-studio/premi-di-laurea-Unife/BandoD.Curina20162017.pdf/view

Operetta a teatro, al De Micheli di Copparo

Da Comune di Copparo

Appuntamento al Teatro Comunale De Micheli giovedì 11 gennaio, alle ore 21, con l’operetta: la Compagnia InScena Corrado Abbati propone “Sul bel Danubio blu”, nell’adattamento e con la regia di Corrado Abbati, allestimento InScena art design, coreografie di Giada Bardelli, direzione musicale di Marco Fiorini.

150 anni fa Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un’intera epoca; più che un semplice valzer, il simbolo di un mito che ancora oggi vive e si rinnova generazione dopo generazione. Un’espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa. Uno spettacolo pieno di gioia e di buon umore: caratteristiche tipiche di una delle più importanti espressioni di quell’epoca: l’operetta.

“Sul bel Danubio blu” è una grande festa in un’atmosfera gioiosa, con una colonna sonora piena di emozioni. Uno spettacolo che segue i canoni stilistici della classica operetta con gli inevitabili e comici equivoci uniti alla musica delle più belle operette danubiane: alcune molto famose, altre che saranno una piacevole sorpresa per il pubblico italiano.

Per informazioni e biglietteria: 0532 864580, www.teatrodemicheli.it

“This is not an exit” Inaugura all’Hotel Annunziata la mostra del fotografo Valerio Spisani

Da Elena Bertelli

Sabato 13 gennaio, a partire dalle 18, l’Hotel Annunziata apre le porte della sua galleria al pubblico per inaugurare la mostra personale di Valerio Spisani, autore dello scatto vincitore del premio “Cathedral of lights” promosso dalla Paolo Castelli S.p.A. durante l’ultima Design Week bolognese.
Esposte, fino al 4 marzo 2018 negli spazi dell’Annunziata, una ventina di stampe fotografiche di medio/grande formato, realizzate nel corso degli ultimi anni.
La scelta delle immagini – spiega Elena Bertelli, curatrice della mostra – è ricaduta su soggetti rappresentativi di una ricerca fotografica permeata da uno sguardo unico e originale che, passando per una meticolosa costruzione formale, è tesa a indagare i meccanismi che imprigionano l’individuo negli schemi invalicabili della struttura sociale.

This is not an exit, il titolo della mostra, è una citazione tratta da “American Psycho” di Bret Easton Ellis, pubblicato nel 1991, ma è anche il nome di una canzone degli Anthrax, dall’album “Sound of White Noise” del 1993. Pagine scritte e note intonate da cui emerge tutta la frustrazione e il disagio dell’uomo nella società contemporanea, uno stato d’animo che permea anche le fotografie in mostra. Luoghi in cui le linee disegnate dalle architetture e dagli spazi fortemente antropizzati, rappresentano le grate di celle senza via d’uscita, vi è tutta l’angoscia di una presa di coscienza: l’individuo è imprigionato nel conformismo e costretto alla disperata ricerca di vie di fuga dagli spazi convenzionali e dagli stereotipi che gli sono stati cuciti addosso a sua insaputa. Ecco spiegata la presenza di una costante nelle fotografie di Spisani: aperture aggettanti sul niente, su muri invalicabili o su spazi non abitabili. This is not an exit è la risposta che nessuno, in cerca di una via di fuga, vorrebbe sentirsi dare.

Musica, cinema, letteratura, sono le grandi fonti di ispirazione per l’autore che, fin da giovanissimo è stato attratto dal mondo delle immagini. Nato nel 1972 a Ferrara si è dedicato seriamente alla fotografia solo dal 2010, esponendo le sue opere in diverse occasioni, in mostre collettive e personali, ottenendo diversi riconoscimenti. Negli ultimi anni ha partecipato a workshop tenuti da grandi fotografi come Franco Fontana, Giovanni Cocco e Todd Hido.

This is not an exit è una mostra che potrebbe funzionare anche solo grazie alla coerenza formale delle immagini proposte: scatti realizzati in momenti e ambientazioni differenti ma che sembrano tutti giungere al medesimo risultato, attraverso un’abitudine ‘cartesiana’ dello sguardo. L’occhio del fotografo pare limitarsi a cogliere i punti al momento giusto del loro passaggio tra ascisse e ordinate e a porre gli accenti sui terzi. Ma, invitiamo chi fosse alla ricerca di un significato più profondo, a osservare con maggior intensità, tenendo bene in mente le intenzioni del loro autore: “Quello che vedo nelle mie foto – ha affermato Spisani – che poi è un’emanazione di un’idea fissa che spesso mi frulla nel cervello, è legato alla questione se sia più facile rimanere intrappolati o chiusi in qualcosa (in tutti i sensi: ambiente familiare, lavoro, luogo fisico) che ci stressa ma che comunque ci rassicura oppure avventurarsi in luoghi sconosciuti (come possono essere il mare aperto, una scala che porta verso l’alto o il bosco/foresta) lasciando scoperto il fianco all’imprevedibile/imprevisto ma assaporando qualcosa di simile alla libertà”.

L’ingresso è gratuito e la mostra sarà visitabile fino al 4 marzo 2018 negli orari di apertura della hall dell’Hotel Annunziata in Piazza Repubblica, 5 a Ferrara.
Per approfondimenti: https://valeriospisani.com/

Macro Indignazioni

Da Paolo Giardini

Con inesorabile certezza, ad ogni inizio di anno nuovo arriva una stangata sulle bollette. Infatti con le tariffe scattate ineluttabilmente il primo di gennaio nel 2018 la famiglia tipo registrerà un incremento del +5,3% per le forniture elettriche e del +5% per quelle gas. Anche i pedaggi autostradali sono aumentati: +1, 51% ai nostri caselli. Poi, sulla tassa rifiuti, gli aumenti appioppati nel 2018 ai ferraresi saranno addirittura favolosi per le filantropiche decisioni di Hera. Grazie alla sua fantastica attrezzatura tecnoillogica, prima o poi arriva il momento in cui calottando pattume ogni conferimento costerà più di un cappuccino ordinato al bar. La sperequazione non passerà inosservata ai baristi: il servizio completo di un cappuccino offre una qualità igienica e organolettica infinitamente superiore al mezzo servizio di Hera che obbliga ad azionare a mano una leva lurida. Quindi, restando in tema, un altro aumento è in vista.
Tutto sommato, però, a Ferrara l’insieme non è avvertito come una gran vessazione: un mezzo migliaio di euro in più all’anno è un fastidio ricorrente, rientra nell’alto tasso di sopportazione vigente che consentirebbe al sindaco di ricandidarsi e rivincere tranquillamente le elezioni. Quello che invece manda in bestia la gente sono gli aumenti considerati fuori standard.
S’è visto con l’introduzione della tassa sul contenitore ortofrutta biodegradabile che ha provocato un moto d’indignazione da rasentare la rivolta nei supermercati. Il confronto fra l’apparente costo zero delle vecchie buste e il prezzo esplicito registrato sullo scontrino, la cui sommatoria annuale potrà raggiungere anche i 20 euro, è risultato devastante per l’equilibrio psicofisico di molte massaie, alcune delle quali hanno minacciato di non comprare più frutta e verdura. Eppure di preavvisi ce n’erano stati. Le clienti della Coop avrebbero potuto informarsi dalla sua pubblicazione mensile che ha spiegato ciò che era stato deciso per legge, precisando però, essendo la Coop molto più umanitaria di Hera, di “non essere d’accordo” nel far pagare le buste. Perciò, non potendo più cedere gratuitamente i sacchetti, li farà “pagare il meno possibile ai consumatori”.
Impressionante. Si poteva evitare il 2 di Gennaio di effettuare un test comprando frutta sia alla Coop che nel supermercato alimentare sull’altro lato della strada? No di certo.
Confronto fra scontrini. Sacchetto “fatto pagare il meno possibile”: 2 centesimi, sacchetto del supermercato di fronte: 1 centesimo. “La Coop sei tu, chi può darti di più?” Ma l’Hera, no?

Poste assicura promuove la prevenzione sanitaria in tutti gli uffici postali della Provincia di Ferrara

Da Poste Italiane Ferrara

Una prestazione medico-sanitaria gratuita per chi sottoscrive la polizza
Posteprotezione Innova Salute Più entro il 31 gennaio 2018

Ferrara, 9 gennaio 2018 – Poste Assicura, la compagnia assicurativa Ramo Danni del Gruppo Poste Italiane, promuove l’iniziativa della prevenzione e dell’assistenza integrativa in campo sanitario in tutti gli uffici postali della provincia di Ferrara.
Tutti coloro che sottoscriveranno la polizza Posteprotezione Innova Salute Più entro il 31 gennaio 2018 potranno usufruire gratuitamente di una prestazione medico-sanitaria specialistica a scelta tra:
– Analisi del sangue per diagnosi tumore alla prostata (PSA);
– Visita specialistica alla prostata;
– Ecografia mammaria
– Mammografia;
– Elettrocardiogramma di base (ECG);
– Visita specialistica dermatologica.
I temi della prevenzione e dell’assistenza integrativa in campo sanitario sono sempre più all’attenzione di tutti i cittadini. In particolare è importante favorire e sostenere una cultura che anticipi il manifestarsi di patologie, prevedendo check-up e accertamenti in grado di rilevare eventuali problemi, e garantire l’accesso alle cure necessarie in tempi rapidi.
Da questo punto di vista Poste Italiane può svolgere, attraverso la rete capillare degli uffici postali, un importante ruolo di sensibilizzazione al fine di rendere consapevoli i cittadini dell’utilità di una polizza assicurativa che garantisca un accesso alle prestazioni medico-sanitarie, a supporto e integrazione del canale pubblico.

Prosegue la stagione di Ferrara Musica con la Chamber Orchestra of Europe e Yuja Wang

Da Ferrara Musica

In programma La Bella Melusina e una Suite da Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Beethoven, e l’Andante spianato e Grande Polacca brillante di Chopin.

Giovedì 11 gennaio – ore 20.30 – Ferrara Musica riprende la stagione 2017/2018, dopo la pausa natalizia, con uno dei suoi appuntamenti più attesi: Yuja Wang, star internazionale del pianoforte, ne sarà la protagonista assieme alla Chamber Orchestra of Europe, guidata dalla sua violinista di spalla Lorenza Borrani nel ruolo di maestro concertatore. La serata si preannuncia quasi completamente sold out: il giorno stesso, a partire dalle 15.30, verranno messi in vendita anche i biglietti di loggione in piedi. Il concerto, che nasce a Ferrara, verrà portato poi in tournée in Italia e Spagna (Brescia, Reggio Emilia, San Sebastian, Bilbao, Pamplona, Saragozza e Barcellona).
Yuja Wang è una delle artiste più affermate del panorama musicale internazionale. Dotata di una padronanza della tastiera più volte definita come “sbalorditiva” e “sovrumana”, nelle sue interpretazioni unisce l’abilità tecnica a una lettura profonda e fresca delle opere che esegue. Formatasi musicalmente in America, dopo un paio di importantissimi premi internazionali, ha ottenuto la consacrazione a Boston, dove nel 2007 ha sostituito Martha Argerich in un trionfale concerto. Da quel momento ha collezionato trionfi ovunque firmando poco più che ventenne un contratto in esclusiva con la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. È molto legata a Ferrara, perché proprio qui ha preso forma una delle sue collaborazioni con Claudio Abbado e la Mahler Chamber Orchestra, da cui è nato un album di grande successo prodotto dalla prestigiosa etichetta discografica Deutsche Grammophon e registrato in occasione di un concerto tenutosi al Teatro Comunale nel 2011.
Prima orchestra residente di Ferrara Musica, definita dalla BBC e dal Daily Telegraph come “la migliore orchestra da camera del mondo”, la Chamber Orchestra of Europe è formata da musicisti provenienti da tutta Europa e si è imposta sulle scene internazionali come uno dei più importanti e versatili ensemble contemporanei. L’orchestra ha mantenuto uno stretto rapporto con Ferrara, dove ritorna regolarmente per periodi di residenza o nell’ambito di prestigiose tournée internazionali.
Il programma del concerto si apre con l’Ouverture da La bella Melusina di Mendelssohn, con le sue atmosfere mitiche e incantate, per lasciare spazio poi al pianismo della Wang, che interpreterà il Concerto n. 1 op. 15 di Beethoven, lavoro dal carattere già originale nonostante la chiara influenza di Mozart e Haydn. La seconda parte del programma riprende il clima fiabesco dell’inizio con quello che è considerato il capolavoro di Mendelssohn, Sogno di una notte di mezza estate, di cui verrà proposta una Suite. Per la conclusione tornerà di nuovo in scena Yuja Wang, che assieme alla COE darà vita all’Andante spianato e Grande Polacca Brillante di Chopin, brano caratterizzato dalla fusione di due parti completamente diverse e contrapposte (ed è proprio questo contrasto estremo che lega insieme i due momenti musicali).

Info: www.ferraramusica.it, tel. 0532-202675; biglietteria@ferraramusica.it

Semplificazione, Camera di Commercio: al via la fatturazione elettronica tra imprese

Govoni: “Un ulteriore passo avanti per semplificare nel concreto la vita delle imprese ferraresi attraverso la digitalizzazione”

E’ attivo il nuovo servizio di fatturazione elettronica della Camera di commercio per regolare i rapporti tra imprese. La piattaforma https://fatturaelettronica.infocamere.it dedicata alle piccole e medie imprese si arricchisce, dunque, di nuove funzionalità per consentire loro di effettuare online la compilazione, l’invio e la conservazione delle fatture, a costo zero, indipendentemente dal loro numero, non solo verso la Pubblica amministrazione ma anche verso le imprese.

“E’ questo un ulteriore passo avanti per semplificare nel concreto la vita delle imprese attraverso la digitalizzazione”. E’ quanto sottolinea il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, che aggiunge: “Il digitale rappresenta una delle nuove funzioni innovative affidate alle Camere di commercio dalla recente riforma del sistema camerale e su questa strada ci stiamo impegnando per supportare i principali progetti nazionali, dall’Agenda Digitale Italiana al Piano impresa 4.0. Ricordo, al riguardo, che a partire dal 19 dicembre scorso e fino al 9 febbraio prossimo le micro, piccole e medie imprese ferraresi di tutti i settori economici possono presentare domanda alla Camera di commercio per ottenere un contributo (fino a un massimo di 10.000 euro) a sostegno di progetti volti a introdurre soluzioni per la manifattura avanzata e additiva, la cybersicurezza, sistemi di e-commerce e di pagamento mobile, la fidelizzazione della clientela e l’automazione dei processi”.

Tra ottobre 2014 e novembre 2017 ha superato quota 7mila il numero delle fatture elettroniche emesse verso la Pubblica amministrazione dalle 694 imprese ferraresi che, ad oggi, hanno utilizzato il servizio. Sono soprattutto le imprese di piccole dimensioni – ricorda l’Ente di Largo Castello – ad aver fruito dei vantaggi della piattaforma per la fatturazione elettronica: 6 aziende su 10 non superano il milione di euro di fatturato, 8 su 10 hanno meno di 15 dipendenti e 6 su 10 sono società a responsabilità limitata.

Per accedere basta inserire nel dispositivo in uso la propria Carta Nazionale dei Servizi (CNS), che potrà essere utilizzata anche per apporre la firma digitale al fine di garantire l’autenticità dell’origine e l’integrità del contenuto verso il destinatario della fattura.

I mercoledì della Bonifica: intarsi di bonifiche

Da Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Mercoledì 17 gennaio ore 17.30 Palazzo Crema, via Cairoli 13 – Ferrara

L’incontro si aprirà con i saluti di Franco Dalle Vacche, Presidente del Consorzio di Bonifica.
Il 6° dei “Quaderni della bonifica ferrarese” è dedicato a Comacchio e alle valli Pega, Rillo e Zavelea.
Una bonifica idraulica iniziata dal Genio Civile nell’estate del 1951 e portata a termine dall’Ente Delta Padano.
La sua storia custodisce inattesi collegamenti, al di là del mare Adriatico, con altre storie di bonifica in terra d’Istria.
Relatrice: Barbara Guzzon

Al Cinema Boldini verrà proiettato “Good Time” di Ben e Joshua Safdie

Mercoledì 10 gennaio alle 21.00 al Cinema Boldini sarà proiettato

GOOD TIME, di Ben e Joshua Safdie – v.o.sott.ita – ingresso 5 euro

in versione originale con sottotitoli in italiano: I fratelli Josh e Benny Safdie, maestri dell’intimità e giovani stelle del cinema indipendente statunitense al loro quinto lungometraggio, sono alla loro prima impresa ambiziosa dal punto di vista produttivo anche per la presenza dell’attore protagonista, Robert Pattinson, in un’interpretazione che convince e sorprende.
Il film delinea sin da subito, in modo dinamico, veloce e frastornante, la vita in perenne bilico di due fratelli e il loro rapporto complicato.

Dopo che una maldestra rapina in banca fa finire in prigione il fratello minore, Constantine “Connie” Nikas, intraprende una complicata odissea nei bassifondi della città nel tentativo, sempre più disperato e pericoloso, di fare uscire di prigione Nick. Nel corso di una nottata carica di adrenalina, Connie si trova a lottare contro il tempo per salvare il fratello ma anche se stesso, consapevole che le loro vite sono appese a un filo.

Film di atmosfere, distorto, che non perde mai l’eleganza e la profondità nella messa in scena. Il tutto avvolto da costanti musiche pulsanti, elettriche, che invadono i dialoghi, le conversazioni, fin quasi a sommergerle.

Good time è stato presentato in concorso all’ultimo festival di Cannes, ricevendo molte più lodi dalla critica, e da svariate testate, rispetto alla maggior parte dei film premiati.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Separati in casa nella società degli adulti

Adolescente è colui che si sta nutrendo e adulto colui che si è già nutrito. Pare che il tempo per nutrirsi si sia dilatato e che i nostri ragazzi non abbiano fretta di diventare adulti.
A stupire però non sono loro che non vogliono crescere, ma soprattutto gli adulti che identificano l’adultità con il sesso, il bere, la guida dell’auto e il lavoro.
Non è che forse ai nostri adolescenti questa modalità d’essere adulti non li attragga poi più di tanto?
Forse “millennial” e “iGeneration” hanno un’idea diversa di come si diventa adulti. E poi cos’è questa fregola che sta prendendo noi adulti che pretenderemmo di restare giovani, ma poi escogitiamo nuovi modi perché i giovani diventino adulti prima. Allora accorciamo il tempo di parcheggio negli studi per farli diventare grandi subito, per inserirli in una società che non ha spazio per loro. Con un bell’ossimoro rendiamo obbligatorio il volontariato così crescono nella coscienza civile che noi non abbiamo. Facciamo di loro quello che abbiamo in mente noi e non quello che loro vorrebbero per sé. In materia di crescita continuiamo a sbagliare, nonostante anche noi si sia passati attraverso la crescita, ma tutte le volte è diversa, è un’altra cosa, il tempo scombina sempre tutto e tocca ricominciare da capo.
Per un adulto a guardare l’infanzia e gli adolescenti è sempre uno stupore, è sempre meraviglia e per fortuna è così, è l’antidoto alla nostra arroganza, quella che la storia dell’educazione ha ben conosciuto e resta a testimoniare.
Ogni età ha la sua dignità e mai deve perderla, l’adolescenza, la fanciullezza come l’adultità. Ognuno ha il dovere di testimoniarla nell’attenzione e nel riconoscimento reciproco. È proprio non riconoscere l’infanzia e l’adolescenza alla pari dell’adultità che produce la più grande disumanizzazione delle età su cui si costruisce il futuro di ogni persona e del suo essere sociale.
Non c’è nessun animale, neppure i più antropomorfi, che abbia luoghi specifici deputati all’addestramento dei propri cuccioli che crescono e apprendono nel gruppo e con il gruppo, i cuccioli dell’uomo, invece, dal gruppo vengono allontanati per essere rinchiusi in riserve che chiamiamo scuole. È peculiare solo degli umani. Nelle scuole li addestriamo e poi quando diventano più grandi, degli adolescenti, non li riconosciamo più. È nella riserva che divide, che emargina dal gruppo degli adulti che poi crescono i comportamenti di ribellione o di compensazione verso la frustrazione dell’esclusione, che poi noi chiamiamo bullismo, devianza o altro ancora, perché non previsti dalla nostra idea di addestramento.
Abbiamo bisogno di scuole sempre più aperte e sempre meno chiuse, di scuole sempre più senza mura e sempre più oltre le mura, ma noi crediamo che le nostre idee su educazione e istruzione debbano continuare a funzionare così come sempre, perché le scienze ci hanno rivelato i segreti dell’infanzia e dell’adolescenza e ora siamo capaci di dialogo e di comprensione, anche se dalle infanzie e dalle adolescenze continuiamo a difenderci.
La nostra società è ancora fondata sulla gerarchia che va dai piccoli ai grandi, ma l’uomo e la donna grandi o piccoli che siano non ci sono, li abbiamo perduti, esistono solo come figure sociali: studenti e lavoratori, se c’è il lavoro, esistono soprattutto come consumatori e come utenti.
Fermarsi a pensare all’umano non usa più. Neppure più lo fa la politica. È la nostra dimensione di vita che non trova spazio. Non ci serve conoscere, se non aiuta a recuperare la dimensione delle nostre esistenze. Non c’è nessuno che se ne occupi. Forse stiamo sbagliando a leggere il populismo. Forse ciò che la gente chiede alla politica è che ritorni ad occuparsi di ognuno di noi o che per lo meno consenta a noi stessi di occuparci di noi.
La politica la vorremmo sentire vicina, nelle nostre città, non lontana in un luogo remoto del mondo, capace di suggerirci come reiventarci una vita umana degna di questo nome, d’essere vissuta, la politica del bene maggiore anziché del male minore che ci sta soffocando.
E quale adolescente non sarebbe ribelle a scoprire che ogni giorno sui banchi di scuola lo stanno predisponendo per una società che non lo comprende. L’infanzia e l’adolescenza delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi sono distolte dalle nostre vite quotidiane. Chi se ne occupa? Scuola e famiglia hanno fallito, si rimbalzano le responsabilità, intanto le giovani generazioni continuano a vivere da separati in casa nella società degli adulti. Oltre alle scatole che li contengono dalla scuola alla casa, dalla palestra all’oratorio non c’è posto per loro, non è previsto per loro altro ruolo sociale che l’addestramento nei luoghi e con gli adulti a questo deputati. In quelle ore non si vedono per le strade, se ve n’è qualcuno è solo perché sfuggito al serraglio. Li abbiamo persi di vista i nostri ragazzi, in casa non si raccontano e a scuola ce li raccontano che non li conosciamo.
Forse non sono altre ricette che abbiamo bisogno di inventarci per trattare con l’infanzia e con l’adolescenza, con i loro problemi e con quelli che ci creano. Quello di cui avremmo urgente bisogno è di inventarci un’altra società che preveda infanzia e adolescenza e non la crescita zero, una società in cui sia possibile vivere insieme ai ragazzi e alle ragazze, grandi e piccoli che siano, dove non sia necessario farseli raccontare, dove non sia necessario essere informati su di loro da qualcuno, delegare la loro vita agli altri, ma vedercela crescere accanto mentre lavoriamo, quando siamo per la città, quando facciamo cultura e quando ci svaghiamo.
Ormai è più la gente che gira con un cane a guinzaglio di quella che esce dialogando con un bambino o una bambina, con una ragazza o con un ragazzo.
Con tutti i nostri progressi in campo educativo, con tutta la nostra sensibilità pedagogica avremmo bisogno di istituire un assessorato al coinvolgimento, alla partecipazione e alla responsabilizzazione sociale dei nostri giovani, bambine, bambini e adolescenti, un assessorato che dia loro spazio e futuro, che ne garantisca un ruolo riconosciuto che non sia solo quello dei banchi di scuola. Forse saremmo in grado allora di pensare una società e una città diverse e di condividere un mondo che fino ad oggi ci sembra estraneo: quello dei nostri figli.