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Mese: Febbraio 2018

Il museo dentro e intorno | 2018 conferenza martedì 6 marzo

Da organizzatori

Anche per il 2018 riprendono le conferenze del ciclo il Museo Dentro e in​torno.
Il nuovo programma prosegue sulla scia del precedente intrecciando storia dell’arte e focus sul patrimonio culturale.
Il primo di questi incontri è dedicato a Bastianino e al catalogo realizzato a conclusione della mostra curato da Anna Stanzani, Andrea Bliznukov e Chiara Guerzi.
Di questa iniziativa e del ruolo del pittore nel contesto ferrarese della fine del Cinquecento discuteranno, con Francesca Cappelletti, Anna Stanzani e Sabina Magrini.

La conferenza è organizzata con la Fondazione Ferrara Arte, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara e l’associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Ferraresi.

FER Srl – TPER SpA : riprogrammazione dei servizi ferroviari su rete Fer per la giornata di giovedì 1 marzo per emergenza maltempo

Da ufficio stampa TPER Ufficio Stampa

seguito dell’Allerta Arancione per neve emessa nella tarda mattinata di oggi dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna e valida dalle 00.00 alle 24.00 di giovedì 1 marzo nell’intera Regione, FERROVIE EMILIA ROMAGNA Srl attiverà dalla mezzanotte il livello “emergenza grave” del proprio Piano neve e gelo.

Fra le azioni previste dal Piano, la riprogrammazione dell’offerta commerciale dei treni sulla rete regionale, che sarà ridotta complessivamente di circa il 50% in relazione al livello di emergenza.

La riprogrammazione interesserà il servizio dei treni TPER sulle linee della rete di competenza FER Bologna-Portomaggiore, Bologna-Vignola, Ferrara-Suzzara, Ferrara-Codigoro, Reggio Emilia-Guastalla, Reggio Emilia-Sassuolo, Reggio Emilia-Ciano d’Enza, Modena-Sassuolo e Parma-Suzzara.

Il dettaglio dei treni confermati nella giornata di giovedì 1 marzo è consultabile sul sito di Tper, al link: www.tper.it/neve .

FER e TPER invitano i viaggiatori ad informarsi sull’effettuazione dei servizi prima di mettersi in viaggio, attraverso il sito Tper e la pagina FB facebook.com/tpertutti .

Venerdì 2/3 SPEED, TORDINI e KING firmano il primo appuntamento 2018 di Crossroads & Ferrara in Jazz

Da ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Jazz Club Ferrara

in collaborazione con Crossroads jazz e altro in Emilia-Romana

presenta

Venerdì 2 marzo, ore 21.30
Crossroads & Ferrara in Jazz
Chris Speed Trio
Chris Speed, sax tenore
Chris Tordini, contrabbasso
Dave King, batteria

Il sassofonista statunitense Chris Speed, animatore di quella prolifica fucina del jazz made in Brooklyn, torna al Torrione venerdì 2 marzo, in veste di protagonista del primo appuntamento 2018 firmato Crossroads & Ferrara in Jazz, per presentare il suo ultimo disco in trio, Platinum on Tap. Completano la formazione Chris Tordini al contrabbasso e Dave King alla batteria.

Il sassofonista statunitense Chris Speed è animatore, assieme a John Zorn, Jim Black, Tim Berne e Craig Taborn, di quella prolifica fucina del jazz made in Brooklyn che dai primi anni Novanta ha prodotto gran parte dei progetti più interessanti in circolazione. Speed torna al Torrione venerdì 2 marzo (inizio ore 21.30), in veste di protagonista del primo appuntamento 2018 firmato Crossroads & Ferrara in Jazz, per presentare il suo ultimo disco, Platinum on Tap, secondo episodio di un trio in cui il leader si avvale della collaborazione di Chris Tordini al contrabbasso e del celebre batterista dei Bad Plus, Dave King.
Nato (nel 1967) e cresciuto a Seattle, Chris Speed si trasferì a Boston alla fine degli anni Ottanta per studiare al New England Conservatory. Da lì, nel 1992, sbarcò a New York, dove si trovò presto al centro di una scena musicale che allora era pionieristica ma che presto sarebbe passata alla storia come l’evoluzione postmoderna del jazz. Notevole è la sua partecipazione ai gruppi di Tim Berne (i leggendari Bloodcount), Dave Douglas, John Zorn, Erik Friedlander, Myra Melford.
Oltre a lanciarsi nella carriera solistica, Speed ha preso parte a numerose formazioni paritetiche di grande spessore: Pachora (con, tra gli altri, Jim Black), Human Feel (con Black e Kurt Rosenwinkel), The Clarinets (con Oscar Noriega), yeah NO (con Black e Cuong Vu), Trio Iffy (con Ben Perowsky e Jamie Saft), Endangered Blood (con Black, Noriega e Trevor Dunn). Se a queste band aggiungiamo la sua presenza nel Claudia Quintet di John Hollenbeck, negli Alasnoaxis di Jim Black e in alcune recenti formazioni di Uri Caine, Speed emerge definitivamente come una delle voci più rappresentative della scena avant newyorkese.
La cena alla carta anticipa il concerto. È consigliata la prenotazione allo 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30. Info su www.jazzclubferrara.com

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per i possessori di biglietti Italo Treno da/per Ferrara, per i possessori di Jazzit Card e Bologna Jazz Card, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, per gli iscritti ad Unife).

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

UFFICIO STAMPA CROSSROADS
Daniele Cecchini
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Neve, altri possibili disagi per la raccolta rifiuti

Da ufficio stampa CLARA

Considerate le previsioni avverse e le comunicazioni di allerta meteo per la giornata di giovedì 1 marzo per tutto il territorio ferrarese, CLARA non esclude la possibilità di ulteriori disagi nello svolgimento dei servizi di raccolta dei rifiuti.
L’azienda ha precauzionalmente stabilito che per la giornata di domani i turni di raccolta inizieranno alle 9.30 per sfruttare le migliori condizioni di luminosità e temperatura, e proseguiranno, compatibilmente con la situazione della viabilità, fino alle 16.00.
In caso di nevicate abbondanti e successive gelate si consiglia, soprattutto a chi non ha problemi di spazio, di non esporre i rifiuti e di attendere il prossimo turno di raccolta.
Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati nel corso della giornata sul sito www.clarambiente.it e sulla pagina Facebook @clarambiente.

Informazioni anche al numero verde 800-881133.

La newsletter del 28 febbraio 2018

Da ufficio stampa Cronaca Comune

 

SALUTE E INFORMAZIONE – Venerdì 2 marzo 2018 alle 20.45 incontro pubblico Casa di Biagio Rossetti (via XX Settembre 152, – Fe)

“Determinanti sociali e Disuguaglianze della salute in Italia: i dati e le azioni più efficaci per ridurle”

28-02-2018

Venerdì 2 marzo 2018 alle 20.45 nella sala incontri di Casa Biagio Rossetti (via XX Settembre 152, Ferrara – area parcheggio Bagni Ducali su viale Alfonso I d’Este) avrà luogo un incontro pubblico organizzato da Assessorato alla Sanità e Ufficio Stampa del Comune di Ferrara sul tema “Determinanti sociali e Disuguaglianze della salute in Italia: i dati e le azioni più efficaci per ridurle”.

Sul tema relazionerà il prof. Giuseppe Costa, epidemiologo dell’Università di Torino, coordinatore del gruppo di lavoro dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), che ha realizzato il documento recentemente diffuso dal Ministero della Salute “L’Italia per l’equità nella salute” [novembre 2017], curatore del Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità “L’equità nella salute in Italia” (Franco Angeli editore 2014).

Partendo dalle migliori evidenze scientifiche attualmente disponibili sui determinanti e sugli esiti di salute, e da un’analisi delle esperienze e delle buone prassi realizzate a beneficio dei gruppi più vulnerabili a livello nazionale e locale, il documento “L’Italia per l’equità nella salute” presenta possibili strategie condivise di intervento, da proporre ai decisori politici e agli stakeholder impegnati nel contrasto delle disuguaglianze di salute. Non si tratta, tuttavia, di un testo conclusivo: “L’Italia per l’equità nella salute” vuole essere la piattaforma da cui partire per un dibattito partecipato e aperto anche ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile.

(Dalla presentazione del documento “L’Italia per l’equità nella salute”)

All’incontro, coordinato dal responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune Alessandro Zangara, interverrà anche l’assessora comunale alla Sanità e Servizi alla Persona Chiara Sapigni e sarà un’occasione per operatori del settore, cittadini e tutti coloro che vogliono intraprendere azioni locali per ridurre le disuguaglianze di conoscere gli studi e i dati elaborati da epidemiologi e ricercatori sulla materia delle disuguaglianze in salute e sui loro determinati sociali, acquisendo maggiore consapevolezza delle azioni possibili da mettere subito in campo in favore delle comunità. Il prof. Costa sarà anche tra i relatori del seminario di formazione sui temi delle “Disuguaglianze in salute, open data e informazione” rivolto a medici e giornalisti in programma sabato 3 marzo 2018 dalle 9.30 alle 13.30 nella sala del Consiglio comunale di Ferrara organizzato dal Comune di Ferrara insieme a UniFe, Ausl FE e Azienda Ospedaliero-Universitaria.

[Nella foto il prof. Giuseppe Costa]

CENTRO DOCUMENTAZIONE MONDO AGRICOLO FERRARESE – Da domenica 4 marzo in via Imperiale. Iniziativa a ingresso libero

‘Cappuccetto rosso contro Barbablù’, mostra fotografica allestita al MAF

28-02-2018

A partire da domenica 4 marzo, il MAF – Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (via Imperiale, 263 a San Bartolomeo in Bosco) ospiterà la mostra fotografica “Cappuccetto rosso contro Barbablù”, di Emiliano Rinaldi e Luna Malaguti. Si tratta di una rivisitazione di fiabe in un contesto attuale. Le immagini esposte si ispirano all’intuizione di Chris Marker che, nel 1962, realizzò “La jetée”, una straordinaria sperimentazione fotografica costruita interamente per immagini fisse. L’esperienza fotografica ha inizio a partire dal 2009 con la fiaba “Cappuccetto Rosso”, analizzata fotograficamente attualizzando la versione di Charles Perrault, incentrata sulla perdita dell’innocenza, rispetto a quella più infantile, successiva, dei fratelli Grimm. Nella versione contemporanea, il bosco è sostituito da una colata di cemento e il lupo, interpretato da Matilde Pazzi, ne accresce la tensione. Le fotografie sono state scattate a Bologna presso l’arco del Meloncello. Aspetto importante dell’esperienza è costituito dalla resa del movimento inserendo più azioni all’interno dello stesso fotogramma, tecnica mutuata dal fumetto d’autore.

A fare da sfondo della vicenda di Barbablù, interpretato da Thomas Malaguti, sono il Baraccano a Bologna, il Palazzo dell’ex sacro Monte di Pietà a Ferrara e alcuni interni situati presso il Passo Croce d’Aune nel bellunese. Più lineare nello svolgimento narrativo, la rivisitazione fotografica riscrive il finale di Perrault per porre una domanda: nella società odierna, caratterizzata da nuclei familiari sempre più ristretti e dall’assenza di veri rapporti interpersonali, sostituiti da impalpabili legami nati sempre più spesso su social network, la settima moglie troverebbe scampo? Queste considerazioni offrono interessanti spunti per una più ampia riflessione sulla disgregazione della famiglia moderna. Cenerentola, figura archetipa del cambio di status sociale, può essere oggi reinterpretata come una giovane precaria che deve affannarsi a prendere un treno, e che ben difficilmente troverà un principe azzurro che le permetterà di vivere una vita di agi e lusso come nella più stereotipata delle fiabe. Il set fotografico per questa sequenza fotografica è la stazione ferroviaria sopraelevata di Camposanto, in provincia di Modena.

Luna Malaguti, modenese, ed Emiliano Rinaldi, ferrarese, nel corso del 2012 hanno pubblicato sul sito web della rivista “Mumble”, di cui erano entrambi redattori, quattro saggi sulle fiabe.
Emiliano Rinaldi è fotografo e studioso di iconografia. Luna Malaguti, coautrice dello script delle storie messe in scena da questa mostra, interpreta nelle foto Cappuccetto Rosso, Cenerentola e la moglie di Barbablù. Nella vita si occupa professionalmente di traduzioni in lingua inglese e francese.
La mostra sarà ufficialmente presentata al MAF domenica 11 marzo nel corso di uno dei tradizionali appuntamenti domenicali. Visitabile sino al 22 marzo prossimo, è promossa dal Comune di Ferrara, Centro Etnografico-Osservatorio Nazionale sulla Fotografia, dal MAF e dall’associazione omonima.

MAF – Centro di Documentazione  del Mondo Agricolo Ferrarese Via Imperiale, 263 – San Bartolomeo in Bosco (Fe) Tel. 0532 725294   e-mail:info@mondoagricoloferrarese.it

 

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Ciclo ‘I colori della conoscenza’: appuntamento giovedì 1 marzo alle 17

Chiara Baratelli spiega le relazioni tra corpo e mente

28-02-2018

Sarà dedicato al rapporto tra corpo e mente, e alle sue alterazioni, il nuovo appuntamento, giovedì 1 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), del ciclo di incontri ‘I colori della conoscenza’ a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
L’approfondimento sarà curato dalla psicoterapeuta Chiara Baratelli, con introduzione di Cinzia Carantoni (Wasp Project Management).

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Psiche e Soma dialogano continuamente. Soma registra gli eventi del corpo accaduti anche molti anni prima che si trasformano in sintomi psichici e corporei. Il corpo è sensibile a qualsiasi incontro spiacevole, anche alle parole e colpisce gli organi, e questi danno segno di aver ricevuto il colpo: una fitta al cuore, un amaro in bocca (che traduce l’amarezza), un colpo allo stomaco, una nausea reale per qualcosa che è nauseante. Le alterazioni dell’esperienza somatica possono andare da lievi e passeggere preoccupazioni ingiustificate riguardo alla nostra salute fino a convinzioni intense e persistenti per gravi minacce che si ipotizzano incombano sul fisico come nell’ipocondria. Il corpo può esso stesso esser vissuto come minaccioso (come nell’anoressia mentale), oppure deformato (come nel dismorfismo corporeo), oppure estraneo (come nella depersonalizzazione somato-psichica). L’alterazione del rapporto tra mente e corpo può arrivare al “divorzio” tra i due. Questo ha spesso carattere difensivo, avendo lo scopo di circoscrivere alla sfera somatica uno sconvolgimento che, altrimenti, sarebbe vissuto come ancora più minaccioso.

 

Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it

 

MUSEO DI STORIA NATURALE – Giovedì 1 marzo alle 21 (via De Pisis 24) conferenza di Stefano Bocchi. Ingresso gratuito

“Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo”, terzo incontro del Darwin Day Ferrara 2018

28-02-2018

Sarà a cura di Stefano Bocchi dell’Università di Milano la conferenza in programma giovedì 1 marzo alle 21 al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24) dal tema “Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo. Uno sguardo sui grandi cambiamenti agro-alimentari dell’Uomo”.

L’appuntamento è il terzo del ciclo ‘Darwin Day Ferrara 2018’, quest’anno all’undicesima edizione, organizzato da Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara e Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE). In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, dal 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)Nel corso dell’intervento si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.

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Da CronacaComune del 19 febbraio 2018

Si intitola “Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana” e sarà a cura di Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara)  la conferenza in programma mercoledì 21 febbraio (alle 21) al  Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24).

L’appuntamento è il secondo del ciclo ‘Darwin Day Ferrara 2018′, quest’anno all’undicesima edizione, organizzato da Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara e Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE). In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, dal 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.

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Da Cronacacomune del 12 febbraio 2018

Si è svolta in mattinata (lunedì 12 febbraio) al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara, la conferenza stampa di presentazione di “Humus Homo Humanitas”, ciclo di conferenze organizzato per l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara. In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, da giovedì 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

Alla presentazione erano presenti il vice-sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto , il direttore del Museo civico di Storia Naturale Stefano Mazzotti, Emiliano Trucchi del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, Ursula Thun-Hohenstein Dipartimento di Studi Umanistici – Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche e referenti dell’Associazione Didò che si occupa di didattica ricerca e comunicazione.

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 “Humus, Homo, Humanitas” Darwin Day Ferrara 2018 

(Testo a cura di Stefano Mazzotti – direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara)

Il Museo di Storia Naturale di Ferrara e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), presentano l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara.
Il tema conduttore di quest’anno è la nostra storia dalle origini al presente dell’umanità sintetizzato dal titolo: Humus, Homo, Humanitas. Perché questo titolo? Se focalizziamo l’attenzione sull’origine etimologica della parola “uomo” scopriamo che deriva dal latino “homo” la quale a sua volta è legata al vocabolo “humus” ovvero “terra”, con la quale condivide la stessa radice linguistica. L’humus è quella sostanza chimica che rende fertile il suolo ed è il frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica presente nel terreno. Per definizione, quindi, l’uomo è riconoscibile anche come “terrestre”. Il profondo legame del nostro essere con la terra è del resto qualcosa che appartiene al sapere ancestrale dell’umanità: i cacciatori-raccoglitori e i primi agricoltori della storia vivevano questa dipendenza ogni giorno sulla propria pelle. E da allora questa relazione non si è allentata: il terreno continua a svolgere funzioni indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo e della natura, che nessuna tecnologia potrà mai sostituire. Infine, il termine “humanitas”, da cui deriva l’attuale termine “umanità”, che racchiude i concetti di genere umano, di natura umana e dell’essere uomo; ed ancora, della condizione umana, soprattutto con riferimento ai caratteri, alle qualità, ai vantaggi e ai limiti.
Il ciclo di conferenze del Darwin Day Ferrara 2018, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università di Ferrara, ci darà la possibilità di approfondire molti aspetti di questi affascinanti temi della nostra breve ma complessa e ancora misteriosa storia.
Si inizia con la proiezione del documentario “Olduvai. La culla dell’umanità”. Sono pochi i luoghi del Pianeta capaci di offrirci uno spaccato, ben leggibile e completo, della nostra storia evolutiva. Molti di essi si trovano in Africa Orientale, e la Gola di Olduvai in Tanzania, che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia, è certamente uno di questi. Il documentario, prodotto dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia, è un omaggio a questo luogo meraviglioso.
Nel secondo incontro Telmo Pievani e Guido Barbujani evidenzieranno come la paleontologia, l’antropologia e la genetica ci hanno mostrato come la nostra specie, a lungo sull’orlo dell’estinzione, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e psicologiche.
Con Stefano Bocchi si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.
Con Giorgio Vallortigara rifletteremo su come osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. Spesso però le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.
Marco Peresani ci racconterà della scomparsa dell’Uomo di Neanderthal, uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive.
Il Darwin Day Ferrara 2018 chiuderà con una serata di animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Associazione culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenterà il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconterà, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia.
L’attore Alessandro Tagliati narrerà di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture.

 

Questo il calendario 

>> Giovedi 15 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Buon compleanno Charles !” Presentazione del programma del Darwin Day Ferrara 2018 “Humus, Homo, Humanitas” Proiezione ” OLDUVAI. La culla dell’umanità” Documentario realizzato dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia e LeFucine Art&Media. Presentazione di Marco Cherin (Università di Perugia) e Mirko Lombardi (Brescia) È un omaggio alla Gola di Olduvai (Tanzania) che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia. Si racconta la storia del sito, dalla scoperta nei primi del ‘900 al lavoro di Louis e Mary Leakey e la vicenda geopolitica: due guerre mondiali, il passaggio da colonia tedesca a inglese, fino alla nascita della Tanzania con Nyerere. Vi sono interviste esclusive a ricercatori che lì hanno lavorato: Donald Johanson, scopritore di Lucy, Jonathan Kingdon zoologo, Fidelis Masao della University of Dar es Salaam, Jane Goodall che vi lavorò prima delle ricerche sugli scimpanzé, e contributi degli italiani Giorgio Manzi, Jacopo Moggi Cecchi, Olga Rickards, Telmo Pievani e Giacomo Corti. Il documentario è stato presentato anche al Museo di Arusha e alla Ngorongoro Conservation Area con il plauso delle autorità scientifiche e politiche tanzaniane e delle comunità maasai.

 Conferenze:

>> Mercoledì 21 febbraio, ore 21- Museo di Storia Naturale
“Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana”
Con Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara)
La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.

 

>> Giovedì 1 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo. Uno sguardo sui grandi cambiamenti agro-alimentari dell’Uomo” Con Stefano Bocchi (Università di Milano) Nel corso dell’intervento si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.

>> Giovedì 8 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Piccoli equivoci tra noi animali” Con Giorgio Vallortigara (Università di Trento) Osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. A volte l’intuito e l’eco di un’evoluzione condivisa ci portano nella giusta direzione. Spesso però non ci azzecchiamo e le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.

 

>> Giovedì 15 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Neanderthal e noi: un percorso attraverso le più recenti scoperte e le loro implicazioni per l’evoluzione umana” Con Marco Peresani (Università di Ferrara) La scomparsa dell’Uomo di Neanderthal è uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Attorno a questo passaggio-chiave della nostra storia evolutiva si attivano studi e ricerche di portata internazionale che aprono prospettive inimmaginabili fino a pochi anni fa. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive. L’ambito geografico è principalmente quello europeo, culla del Neanderthal, e si focalizzerà sulle regioni del Nord Italia.

 

>> Giovedì 22 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Etno arti. Storie di popoli e di culture” Serata con animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Ass. culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenta il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconta, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia. L’attore Alessandro Tagliati narra di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture. Noblelene Mackenzie-Stuart, Warratyie Vippi (uovo di emu inciso) Università di Ferrara Associazione culturale GRUPPO DEL TASSO Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito

 

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 1 marzo alle 11 nella sala dell’Arengo della residenza municipale

Presentazione del progetto vincitore del concorso regionale dei Beni culturali

28-02-2018

Giovedì 1 marzo 2018 alle 11 nella sala dell’Arengo della residenza municipale si terrà la presentazione del progetto La storia con un Clic: percorsi di didattica museale all’interno del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, che risulta essere tra i vincitori del concorso annuale bandito dall’Istituto per i beni artistici naturali e culturali della Regione Emilia Romagna “Io Amo i Beni Culturali- VII Edizione 2017/18, sezione Musei”.

All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto, la referente dell’Istituto per i beni artistici naturali e culturali della Regione Emilia Romagna Valeria Cicala, la responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara Antonella Guarnieri, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Alda Costa Stefania Musacci, la docente referente del progetto Paola Chiorboli. Sarà presente una rappresentanza di studenti del Liceo Carducci, accompagnata dalla docente Laura Borghi.

FONDAZIONE FERRARA ARTE – Il taglio del nastro venerdì 2 marzo alle 18.30. La rassegna sarà visitabile dal 3 marzo al 10 giugno

Ai Diamanti inaugura la mostra ‘Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni’

28-02-2018

Sarà inaugurata venerdì 2 marzo alle 18.30, a palazzo dei Diamanti di Ferrara, la mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni. La rassegna, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, visitabile dal 3 marzo al 10 giugno, è stata presentata alla stampa nei giorni scorsi dall’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, dalla direttrice dei Musei di Arte Moderna e Contemporanea Maria Luisa Pacelli e dalla curatrice Chiara Vorrasi, che al progetto ha lavorato insieme a Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina.

(nelle foto alcuni momenti della presentazione e delle fasi di allestimento).

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(Comunicazione a cura della Fondazione Ferrara Arte)

Presentazione della mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni

La mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni si propone di posare uno sguardo nuovo sull’arte italiana di fine Ottocento. Nella rassegna verrà infatti indagata per la prima volta la poetica degli stati d’animo e con essa uno dei fondamentali apporti del nostro paese all’arte moderna. Dipinti manifesto come Ave Maria a trasbordo di Giovanni Segantini, Maternità di Gaetano Previati, il trittico degli Stati d’animo di Umberto Boccioni e altri importanti opere dell’arte italiana e internazionale tra Otto e Novecento, conducono i visitatori in un viaggio nei territori dello spirito.

Si tratta di un momento decisivo per l’avvento della modernità che vede scienza e arte impegnate come mai prima nell’indagine della psiche, e gli artisti nella sfida di creare un nuovo alfabeto visivo capace di portare nell’opera la materia mutevole e inafferrabile degli stati d’animo. Tra di loro figurano i protagonisti della scena artistica dell’epoca, dai maestri del simbolismo e divisionismo, come Segantini, Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, a uno scultore originale come Medardo Rosso, fino ai capofila dell’avanguardia futurista, Balla, Carrà e soprattutto Boccioni, che seppe raccogliere il testimone dalla generazione precedente e creare un linguaggio dirompente che pone «lo spettatore nel centro del quadro», per trascinarlo nella dinamica delle emozioni e nella polifonia della metropoli moderna.

In questo progetto Gaetano Previati, artista di punta delle collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, occupa un posto del tutto particolare: come affermava lo stesso Boccioni «con lui le forme cominciano a parlare come musica, i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito e il soggetto è già pronto a trasformarsi in istato d’animo». La mostra nasce proprio dalla volontà di approfondire e mettere in risalto il fondamentale ruolo giocato dall’artista ferrarese nelcreare un ponte tra l’eredità dell’Ottocento e le avanguardie artistiche del nuovo secolo.

L’esposizione Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni è frutto di un lavoro di scavo delle fonti e di revisione critica condotto dai curatori della mostra e da un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale, affiancati dagli autorevoli specialisti che collaborano al catalogo. Grazie al sostegno di grandi musei europei e americani e collezionisti privati è stato possibile ottenere prestiti del tutto eccezionali, dalla Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti delle National Galleries of Scotland al Fugit Amor del Musée Rodin, dal pellizziano Ricordo di un dolore dell’Accademia Carrara alla Risata di Boccioni proveniente dal MoMA, e raggiungere l’obiettivo ambizioso di rileggere da un punto di vista inedito quel cruciale passaggio di secolo.

Il percorso segue i passi degli artisti nella ricerca di un alfabeto delle emozioni, muovendo dal verismo psicologico per addentrarsi in un processo di rarefazione formale che approda alla sintesi astrattiva e dinamica della pittura di stati d’animo futurista. L’allestimento, a cura dello Studio Ravalli, che già aveva progettato con successo quello realizzato in occasione dell’esposizione dedicata all’Orlando furioso, gioca un ruolo importante nel racconto della mostra: è stato infatti studiato per creare uno spazio sospeso e immateriale immerso nell’oscurità, in modo da esaltare il potere di suggestione di dipinti e sculture, e favorire un loro rapporto diretto con l’osservatore. In questo contenitore rarefatto la narrazione scaturisce dal cortocircuito visivo tra le opere esposte e immagini, suoni, filmati che fotografano la temperie fin de siècle, tra positivismo e irrazionalismo. Opere chiave della scena italiana e internazionale tra Otto e Novecento dialogheranno con le “interferenze” offerte dall’immaginario scientifico e culturale del tempo in un racconto tematico che attraversa gli stati d’animo: dalla melanconia all’abbandono nella rêverie, dall’abisso della paura alla liberazione delle pulsioni sessuali e degli istinti aggressivi, fino al rapimento estatico dell’amore e alla sublimazione nei sentimenti di pace e armonia universale, per chiudere sulle note frenetiche ed esaltanti prodotte dall’esperienza della città contemporanea.

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APPROFONDIMENTO

Gaetano Previati «è il primo che tenti di esprimere per mezzo della luce in sé un’emozione nuova
all’infuori della convenzionale riproduzione delle forme e dei colori [… ],
con Lui le forme cominciano a parlare come musica,
i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito
e il soggetto è già pronto a trasformarsi in stato d’animo».
Umberto Boccioni, 1911

 

Nei decenni cruciali per l’avvento della modernità, tra Ottocento e Novecento, l’arte, la cultura e la scienza concentrano molte delle loro energie sull’indagine degli stati psicologici per delineare i contorni della coscienza contemporanea. Per gli artisti, come per gli scrittori, tra le poste in gioco c’è la possibilità di elaborare forme in grado di esprimere l’immaginario inquieto e multiforme di quel mondo in piena trasformazione: un universo oscillante tra l’entusiasmo per le conquiste scientifiche e tecnologiche e l’instabilità che provocarono quei mutamenti epocali.

In Italia, tra i pionieri del cambiamento vi erano esponenti del divisionismo e del simbolismo come Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Gaetano Previati; della partita era anche lo scultore Medardo Rosso. Il loro messaggio venne raccolto e rilanciato dai protagonisti dell’avanguardia futurista, Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Carlo Carrà, che plasmarono l’immagine dinamica, poliedrica e corale della modernità.

Grazie a un lavoro di ricerca che ha coinvolto i curatori e altri autorevoli studiosi che hanno collaborato al comitato scientifico e al catalogo, la mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni presenta questo periodo dell’arte italiana da una nuova prospettiva, ponendo al centro del discorso critico la nascita e lo sviluppo della poetica degli stati d’animo. Attraverso un racconto tematico, scandito dal susseguirsi di sezioni dedicate ai differenti stati d’animo, dipinti, sculture, opere su carta e fotografie di autori italiani dialogheranno con alcuni capolavori del simbolismo europeo e con testimonianze della temperie scientifica e culturale degli anni a cavallo tra i due secoli, mettendo in luce uno dei più significativi apporti italiani all’arte moderna.

La mostra è stata anche l’occasione per inaugurare un cantiere di studio su Gaetano Previati, un artista di punta delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, con l’obiettivo di mettere in luce il suo ruolo nel panorama artistico italiano ed europeo e in particolare nei confronti di Umberto Boccioni, che, come ricordato in apertura, riconosce in lui un battistrada nei confronti della nascente poetica futurista. In concomitanza con i lavori sulla mostra, il Paolo e Francesca conservato nelle collezioni ferraresi è stato sottoposto a una serie d’indagini diagnostiche condotte in collaborazione con l’Università di Ferrara, Il CNR di Firenze e l’Università di Pisa.

PROLOGO | Giù dal palcoscenico. L’arte di coinvolgere l’osservatore

Il percorso inizia con una selezione di ritratti e di altre opere emblematiche che mostrano come, in quel magma in ebollizione che è la cultura italiana ed europea degli ultimi decenni dell’Ottocento, gli artisti siano innanzitutto impegnati a rompere gli schemi della rappresentazione e a sviluppare modalità inedite per catturare la vitalità dei soggetti e svelarne l’interiorità, con il preciso intento di avvicinare e coinvolgere l’osservatore.
La rivoluzione darwiniana e l’impulso che le scienze positive danno alla psichiatria e alla psicologia offrono ai pittori e agli scultori nuove chiavi di accesso alla dimensione dei processi mentali, stimolandone la creatività. Medardo Rosso, ad esempio, elegge la cera a materia artistica per la sua consistenza molle e traslucida che gli permette di riprodurre il carattere mutevole dell’esistenza. Nella Bambina ridente la fisionomia infantile sembra prendere vita e accendersi in uno scoppio improvviso di risa. Se nel ritratto la scommessa è quella di cogliere la “forma viva”, l’autoritratto diviene il banco di prova di una ricerca che mette a nudo la dimensione più profonda e autentica dell’io. Nel 1882 Segantini si ritrae con un pugnale alla gola e cattura la nostra attenzione fissandoci con uno sguardo allucinato che emerge dall’oscurità.
Particolare influenza hanno anche le suggestioni letterarie e artistiche d’Oltralpe, dalla poetica dell’immaginazione di Baudelaire al romanzo naturalista di Flaubert e Zola, fino alla visione interiorizzata della pittura e della poesia vittoriana, e in particolare di Dante Gabriel Rossetti. Artisti di orientamento diverso, come Gaetano Previati e Angelo Morbelli, ne traggono indicazioni fondamentali per rivoluzionare il quadro storico e contemporaneo e sperimentare punti di vista inaspettati che mirano ad annullare la distanza tra l’opera e chi la guarda, come mostrano le loro tele sul tema dei paradisi artificiali e su un fatto di cronaca nera.
Da questo punto di vista, significativa è anche la prima versione di Paolo e Francesca del 1887, dove Previati abbandona la mediazione di apparati scenografici per collocare la rappresentazione del dramma sul proscenio. Ad accomunare queste opere è anche la facoltà di sollecitare le percezioni e l’immaginazione dell’osservatore attraverso la tensione tra la sensualità dei corpi e delle nature morte e l’irrespirabile densità atmosferica degli ambienti, che ha un fondamentale precedente nella dimensione alterata e spirituale della Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti.

STATI D’ANIMO
Melanconia e alienazione

Una delle immagini più ricorrenti nella cultura fin de siècle è la melanconia. Nelle sue diramazioni in campo letterario e artistico, così come in ambito psicologico, questo stato d’animo si carica di valenze simboliche fino a rappresentare la metafora della condizione precaria che caratterizza l’uomo moderno e una civiltà minacciata dalla tara della “degenerazione”. Tra gli artisti attivi in Europa, nessuno ha saputo interpretare questo tema con maggiore sensibilità di Edvard Munch.
La melanconia è anche il tema di un capolavoro di Pellizza da Volpedo, il Ricordo di un dolore. Come accade per le eroine dei romanzi naturalisti e scapigliati (da Zola a Tarchetti, Capuana e Fogazzaro), anche in pittura la messa in scena di un lutto si arricchisce di valenze extrasensoriali e simboliche: è ciò che si osserva in questo ritratto in cui l’artista ricerca una vividezza fotografica.
La fissità dello sguardo, la sospensione temporale e l’espressione catatonica che accomuna queste opere hanno elementi di tangenza con la sintomatologia che i medici ottocenteschi associano alla melanconia, e sembra trovare un parallelo nelle tavole dell’Iconografia della Salpêtrière pubblicata da Jean-Martin Charcot a partire dal 1876, dove una successione di scatti fotografici cerca di catturare uno stato psichico.

Contemplazione ed empatia: il paesaggio stato d’animo

Al vicolo cieco dell’isolamento malinconico si contrappone la possibilità di investire empaticamente la realtà circostante di una risonanza psicologica o spirituale. Un’opera manifesto della svolta divisionista italiana, Ave Maria a trasbordo di Segantini (1886), è stata individuata quale fulcro ideale di una sezione sul tema panteistico della corrispondenza tra esseri umani e natura. Ad essa si accompagnano testimonianze visive di una poetica del “paesaggio stato d’animo” che in Italia è tra le prime espressioni del simbolismo. Attorno al motivo dello specchio d’acqua come metafora della memoria e della dimensione interiore sono riunite alcune opere di un maestro del simbolismo come il belga Fernand Khnopff e di autori italiani, quali Vittore Grubicy, Mario de Maria, Giulio Aristide Sartorio, Guido Marussig o Angelo Morbelli, nelle quali il tema del riflesso dà accesso ad una visione introspettiva e densa di suggestioni.

La rêverie e l’ispirazione musicale

L’analogia tra musica e pittura, rilanciata nell’Ottocento dalla teoria delle corrispondenze di Baudelaire, è la chiave per una rarefazione formale delle immagini attraverso cui è possibile dare corpo a temi sfuggenti e immateriali, come quello della rêverie – la fantasticheria come evasione nell’indefinito e nell’immaginazione. Nel Chiaro di luna (1888-92) Previati apre un orizzonte infinito davanti alla figura in contemplazione, affidando alle sfumature di una tavolozza notturna la rievocazione di uno stato d’animo sognante, di sospensione lirica.
L’interesse degli artisti visivi per la musica è anche legato alla fortuna della teoria wagneriana dell’opera d’arte totale, diffusa in Europa dai simbolisti e dai secessionisti. Il tedesco Max Klinger fu tra i più appassionati interpreti e divulgatori di questa poetica, come mostra la Brahmsphantasie, una celebre serie di incisioni in cui viene reso omaggio al compositore con divagazioni nei regni del fantastico liberamente ispirate alla sua musica.

Comunione e armonia: l'”idea” di maternità

A partire dalla fine degli anni Ottanta, torna in voga il tema della maternità associato a quello dell’albero della vita in una accezione più o meno secolarizzata del mito cristiano. Il rinnovato interesse per questi soggetti è sollecitato sia dagli studi di psicologia e psicofisiologia, sia dalle correnti spiritualistiche fin de siècle alimentate dalla riscoperta di Schopenhauer.
Ne sono espressione con esiti formali molto diversi la monumentale Maternità di Previati (1891) e l’Angelo della vita di Segantini (1894). La prima tela è stata collocata idealmente al centro del racconto della mostra poiché ne incarna uno snodo fondamentale. Al suo apparire, l’opera di Previati fece scalpore, attirando aspre critiche ma anche importanti riconoscimenti. A colpire furono il suo carattere antinaturalistico e decorativo, la resa smaterializzata delle forme attraverso la tecnica divisionista e la composizione ritmata delle figure, che rimanda a un andamento musicale. Essa costituisce il primo tentativo, in Italia, di suggerire uno stato d’animo attraverso le componenti formali dell’opera, piuttosto che tramite una sua rappresentazione descrittiva.
Al misticismo ascetico di Previati, Segantini contrappone «il senso vivo della natura» che palpita nella sua «dea madre» e la sua salda fede nella «trinità dello spirito: per essa sarà religione e musa l’evoluzione cosmica, guida la scienza, fonte d’ispirazione il sentimento alto e sereno della natura». Quantunque tali posizioni possano apparire distanti, sono collegate dal credo nell’apporto della scienza e al contempo nelle possibilità messianiche dell’arte.

Paura e allucinazione

L’immagine tardo ottocentesca della paura ha in Edgar Allan Poe uno dei suoi interpreti incontrastati. I suoi racconti, tradotti da Baudelaire, illustrati da maestri della grafica simbolista come Odilon Redon, divennero un topos della letteratura del terrore, in Europa come in Italia, dove nel 1883-84 appare l’edizione Sonzogno. Previati gli dedica alcune splendide illustrazioni che evocano l’atmosfera allucinata delle storie del narratore americano attraverso contrasti luministici, effetti materici e inediti tagli compositivi. A Previati, come pure a Redon, si ispirano i visionari “neri” di Alberto Martini del 1906-08, che tornano sui racconti di Poe dando corpo ai fantasmi di un universo inconscio con le sue paure ancestrali.

Voluttà e istinti ferini

Gli anni in cui si diffondono gli studi di Charcot sull’isteria e Freud elabora la sua rivoluzionaria teoria sull’eros coincidono con una profonda crisi morale della borghesia europea, accentuata da preoccupazioni di natura igienico-sanitaria dovute alla diffusione delle malattie veneree.
L’ambito artistico non è immune da queste sollecitazioni e, in tale contesto, la rappresentazione della donna viene spesso confinata negli opposti stereotipi di dea madre, come si è visto nella sezione della mostra dedicata alle maternità, o di peccaminosa e conturbante femme fatale. Sia che esprima una visione autolesiva, come la Cleopatra di Previati (1903), sia che incarni un idolo perverso e minaccioso, come nel Peccato del secessionista Von Stuck (1909), il corpo femminile è vincolato a un’iconografia convenzionale che presenta punti di contatto con le fotografie di pazienti affette da patologie mentali, portate all’attenzione pubblica dalla diffusione degli studi condotti da Charcot all’ospedale della Salpêtrière.
Nel contesto irrazionalista del volgere del secolo, un altro tema che stimola la fantasia degli artisti è la forza soverchiante degli istinti ferini. Se ne fa interprete Giorgio de Chirico nei suoi centauri, memori della pittura di Böcklin, della grafica di Klinger e nutriti del nichilismo di Nietzsche.

Fusione ed estasi

Nell’Europa fin de siècle la fortuna dei fenomeni “magnetici” è dilagante: l’ipnosi esce dai gabinetti di psichiatria per conquistare teatri e salotti, e anche scienziati positivisti come Lombroso s’interessano a fenomeni di spiritismo.
A sua volta la pittura si candida a rendere visibile l’invisibile, conferendo una trasparenza aerea alle visioni del sogno e della fusione estatica delle anime. In questo ambito espressivo, Gaetano Previati offre contributi originali tornando sul tema dantesco di Paolo e Francesca, con il capolavoro presentato alla Biennale di Venezia del 1909, dove l’evocazione del moto delle anime nel girone infernale si sostituisce alla dimensione storica degli amanti.
La fusione tra le figure e l’ambiente in chiave luminosa e dinamica proposta da Previati è un ponte verso il futurismo e il giovane Boccioni si mostra attento a registrare la novità nei suoi scritti. Anche lui si misura con questo tema guardando al capolavoro di Rodin del Fugit amor, dove le figure marmoree sembrano avvilupparsi sotto i nostri occhi spinte dalla forza irrefrenabile del proprio ardore. D’altro canto, gli effetti di dissonanza ricercati attraverso il segno e il colore rivelano l’interesse per la violenta espressività della grafica di Munch.

Solarità ed entusiasmo

I temi più ricorrenti nella pittura italiana di inizio Novecento sono comunque quelli che permettono di esprimere i sentimenti fideistici dell’entusiasmo e un impulso vitale che si oppone alla disgregazione. Anche in questo caso, la ricerca pittorica di Previati ha un valore paradigmatico per il suo peculiare divisionismo, che veste le forme di una materia luminosa e iridescente e per l’adozione di impianti compositivi assiali e circolari. In queste scelte linguistiche riecheggiano riferimenti alle teorie estetiche e psico-fisiologiche, da Jean-Marie Guyau a Paul Souriau fino a Charles Henry, che avevano indagato la corrispondenza tra le sollecitazioni visive e le reazioni fisiche ed emotive dell’osservatore. Nei Principi scientifici del divisionismo (1906) che corona le ricerche dell’artista sul rapporto arte-scienza, Previati fa propria la fondamentale nozione di Helmholtz secondo cui il colore è un prodotto della percezione, capace di sollecitare una risposta soggettiva nell’osservatore.
A sua volta Pellizza da Volpedo si interessa alla psicologia, oltre che agli studi di fisiologia. Alla sua pittura si deve la pura trasposizione pittorica di un’emozione visiva e sensoriale, come si osserva nel Roveto, dove l’effetto di controluce smaterializza le forme e introduce nell’opera un valore simbolico senza ricorrere all’allegoria.

EPILOGO | «Porremo lo spettatore nel centro del quadro»

A raccogliere e rilanciare la sfida del rinnovamento in una chiave decisamente moderna sono i futuristi. L’epilogo della mostra è dedicato al memorabile passaggio del testimone, tra i maestri moderni e i giovani fondatori di un rivoluzionario linguaggio d’avanguardia grazie al quale le dinamiche complesse e multiformi dell’esperienza contemporanea sono poste al centro della creazione artistica.
La prima delle ultime due sale del percorso è dedicata alla dimensione intima delle relazioni affettive. Il trittico degli Affetti di Giacomo Balla è posto a confronto con sculture in cera e bronzo e fotografie di Medardo Rosso per proporre un dialogo, tra tecniche diverse, sull’impiego delle dinamiche luminose e della densità atmosferica come mezzo per esprimere la condivisione affettiva. Il rapporto con la tecnologia ha in queste prove un segno esclusivamente positivo, come testimonia l’utilizzo della fotografia come medium creativo da parte di uno scultore, o l’effetto fotografico della pittura di Balla, che guarda anche ad un artista culto dell’avanguardia francese quale Eugène Carrière.
L’ultima sala si ricollega infine alle questioni aperte nell’introduzione che sono al centro delle poetiche moderniste: riscattata dalla sua dimensione alienante, la metropoli industriale è ora ribaltata in mito della modernità e nella sua dimensione collettiva si esprime una rinnovata istanza di coinvolgimento dell’osservatore, catturato nella dinamica emotiva della folla.
Nella prima versione del trittico degli Stati d’animo, capolavoro di Boccioni del 1911, le sensazioni generate dall’esperienza urbana nella città moderna sono elette a soggetto stesso dell’opera, nell’ambito di una radicale revisione linguistica che si spinge verso l’astrazione. La pennellata allungata, che Boccioni trae dagli esempi di Munch e Previati, evolve nella rappresentazione di un flusso psichico. Anche nella Risata, prestito eccezionale del MoMA di New York, Boccioni dà forma plastica ad una dimensione sensoriale e psicologica, materializzando l’energia sonora di uno scoppio di risa che sembra propagarsi in maniera inarrestabile, tra tavolini, calici e piume, sui volti degli ospiti di un caffè concerto. Con La stazione di Milano di Carlo Carrà, l’esplorazione dello spazio rivela già un interesse per la decostruzione delle forme adottata dai cubisti, con cui i futuristi si confrontano alla fine del 1911. L’impalcatura elicoidale dell’opera coinvolge e attrae l’osservatore verso il centro della composizione coerentemente con la dichiarazione del Manifesto tecnico della pittura futurista: «Porremo l’osservatore nel centro del quadro».

www.palazzodiamanti.it

 

STATI D’ANIMO Arte e psiche tra Previati e Boccioni Ferrara, Palazzo dei Diamanti
3 marzo – 10 giugno 2018

Organizzatori 
Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara

A cura di 
Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca, Maria Grazia Messina

Allestimento
Antonio Ravalli Architetti

Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Tariffe (audioguida inclusa per i singoli visitatori, radioguida obbligatoria inclusa per i gruppi)
– Intero: euro 13,00
– Ridotto: euro 11,00
– Gratuito: bambini sotto i 6 anni, disabili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM, militari in divisa

Informazioni e prenotazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it | www.palazzodiamanti.it

Ufficio stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
tel. 049 663499 | info@studioesseci.net | www.studioesseci.net

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 28 febbraio al 5 marzo in via F. Beretta e via Borgo dei Leoni

Modifiche alla viabilità nei pressi dell’Ufficio elettorale comunale e del Tribunale

28-02-2018

In vista dell’appuntamento elettorale del 4 marzo prossimo e in considerazione del consistente afflusso di traffico previsto nei pressi dell’Ufficio elettorale del Comune di Ferrara, dalle 7,30 del 28 febbraio alle 24,00 del 5 marzo 2018 saranno in vigore alcuni provvedimenti di modifica della viabilità:
– in via Fausto Beretta dal numero civico 7 sino allo spazio riservato a moto e invalidi: divieto di fermata per un tratto pari a 4 posti auto di parcheggio (ammessi autorizzati);
– in via Fausto Beretta, tratto compreso tra il numero civico 19 e il numero 25 escluso, per un tratto pari a 8 stalli di sosta: divieto di fermata (ammessi i veicoli per carico – scarico servizio elettorale).
I posti auto di Ferrara Tua interessati dal provvedimento saranno revocati per il periodo indicato.

Inoltre, nella giornata di lunedì 5 marzo 2018 dalle 8 alle 24 in via Borgo dei Leoni a Ferrara, nel tratto compreso tra piazza T. Tasso e piazzetta Combattenti: divieto di fermata, ammessi i veicoli per carico – scarico del servizio elettorale.

SALA NEMESIO ORSATTI – Venerdì 2 marzo alle 17 fino a domenica 4 marzo in via Risorgimento 4

Mostra di modellismo a Pontelagoscuro

28-02-2018

(Comunicato a cura degli organizzatori)
La Sala Nemesio Orsatti di Pontelagoscuro (via Risorgimento 4, Ferrara) ospiterà la 2.a Mostra di Modellismo corazzato statico e dinamico da venerdì 2 (ore 17) fino a domenica 4 marzo 2018.
Gli appassionati di modellismo non potranno mancare a questa imperdibile rassegna di pezzi unici realizzati con eccezionale perizia da veri e propri artisti del modellismo: Luca Navoni, Simone Severi, Mirco Collinelli, Lorenzo Mancuso (del G.M.R Gruppo Modellisti Ravenna), Michelangelo Galli di Pesaro, Daniele Riavini dell’associazione modellistica di Bologna “I gobbi maledetti”.
Saranno esposti anche due modelli di carri totalmente realizzati a mano da: Antonio Tomba capitano maggiore carrista dell’Ariete, che ha prestato servizio in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo carro fu l’unico a “sopravvivere” alla famosa battaglia di El Alamein nella quale appena 60 carri mal equipaggiati attaccarono la colonna anglo-americana del generale Montgomery, opponendo una fiera resistenza per tre interminabili giorni. Tomba e il suo equipaggio salvarono il loro carro ma furono costretti alla resa e subirono ben 6 anni di prigionia in Algeria.
Alla mostra sarà esposto anche il Carro armato pesante Fiat 2000 prestato dall’associazione nazionale Carristi d’Italia, oltre a documentazione fotografica prodotta in occasione del centenario della sua progettazione e realizzazione. La mostra sarà l’occasione per divulgare e promuovere il “Progetto per la ricostruzione filologica del carro armato pesante fiat 2000”.
Tra i modelli saranno esposti anche 2 carri tedeschi Tiger nei colori della Seconda Guerra Mondiale in scala 1/16 radiocomandati e un modello del carro moderno tedesco Leopard A2/6.
I mezzi presenti alla mostra, ripercorreranno l’epopea del Carro armato, usato nel 1916 sul Fronte Occidentale per la prima volta in combattimento, passando per le grandi battaglie e atti d’eroismo delle nostre divisioni carri in Africa Settentrionale, per arrivare infine ai giorni nostri, con carri più moderni e sofisticati.
Se le condizioni meteorologiche lo permetteranno ci sarà un’esibizione di modelli radiocomandati nell’area verde del Centro Civico di Pontelagoscuro di fianco alla sala mostra.
E per i piccini ci sarà la possibilità di ammirare alcune creazioni fatte con i mattoncini della Cobi, azienda leader nel realizzare modellini a sfondo militare.
La mostra è organizzata da Pro Loco Pontelagoscuro e associazione nazionale Carristi d’Italia, Sezione di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara.
Inaugurazione venerdì 2 marzo alle 17, orari di apertura: sabato 3 ore 9-12 e 14-19, domenica 4 marzo ore 9-19 con orario continuato.

Per info: Pro loco di Pontelagoscuro, sito web www.prolocopontelagoscuro.it, pagina Fb https://www.facebook.com/prolocopontelagoscuro.it

SERVIZI CIMITERIALI – Giovedì 1 e venerdì 2 marzo in tutta l’area comunale

Cimiteri chiusi per due giorni per l’emergenza maltempo

28-02-2018

(Comunicato a cura di Ferrara Tua srl)
A causa delle avverse condizioni meteorologiche previste per i prossimi giorni è stata disposta a titolo precauzionale la chiusura dei cimiteri comunali nei giorni di giovedì 1 e venerdì 2 marzo 2018.
I cimiteri riapriranno a partire dalla giornata di sabato 3 marzo una volta accertata la cessazione della situazione di emergenza.

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 30/2018

(MODELLO) ALLERTA ARANCIONE PER NEVE

28-02-2018

 

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n.30 /2018

 

livello di criticità ARANCIONE per neve  dalle ore 00.00  del giorno 01/03/2018 alle ore 00.00  del giorno 02/03/2018 nel territorio ferrarese.

Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno precipitazioni a carattere nevoso su tutto il territorio regionale di debole-moderata intensità. I quantitativi previsti dai modelli vanno dai 10-20 cm nelle aree di pianura.

 

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

 

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 30/2018

ALLERTA ARANCIONE PER NEVE dalle ore 00.00 di Giovedì 01/03/2018 alle ore 00.00 di Venerdì 02/03/2018

28-02-2018

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n.30 /2018 livello di criticità ARANCIONE per neve  dalle ore 00.00  del giorno 01/03/2018 alle ore 00.00  del giorno 02/03/2018 nel territorio ferrarese.

Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno precipitazioni a carattere nevoso su tutto il territorio regionale di debole-moderata intensità. I quantitativi previsti dai modelli vanno dai 10-20 cm nelle aree di pianura.

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nel link sotto riportato.

LIBERIAMO L’ARIA – Limiti alla circolazione dei veicoli più inquinanti in città dalle 8,30 alle 18,30

Il 4 marzo a Ferrara domenica ecologica

28-02-2018

Circolazione limitata, in città, per i veicoli più inquinanti domenica 4 marzo 2018, in occasione dell’ultimadomenica ecologica‘ programmata dal Comune di Ferrara per il periodo ottobre 2017-marzo 2018, nell’ambito del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR) Emilia Romagna e del Nuovo Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano. Dalle 8,30 alle 18,30, così come già previsto per le giornate dal lunedì al venerdì, secondo le direttive dell’ordinanza comunale (in allegato a fondo pagina), nel centro abitato di Ferrara (escluse le strade ‘corridoio’) sarà vietata la circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti.

I veicoli interessati dai divieti di circolazione sono in particolare quelli a benzina pre euro e euro 1, i diesel pre euro, euro 1, euro 2 ed euro 3 e i ciclomotori pre euro.

L’ordinanza adottata dal Comune di Ferrara (in vigore dall’1 ottobre 2017 al 31 marzo 2018) contiene l’indicazione di una serie di itinerari stradali esclusi dai divieti di circolazione (v. mappa a fondo pagina), oltre a una serie di deroghe relative a veicoli utilizzati per determinati tipi di servizi e trasporti. Tra i mezzi esclusi dalle limitazioni, oltre agli “autoveicoli con almeno tre persone a bordo (car-pooling) se omologate a quatto o più posti oppure con almeno 2 persone a bordo se omologati a 2/3 posti”, figurano quelli a metano o gpl e quelli elettrici o ibridi con motore elettrico.

Per ulteriori dettagli v. CronacaComune del 29 settembre 2017

SPORT – Martedì 10 aprile alle 18 ingresso gratuito allo stadio Paolo Mazza (corso Piave 28) con la partita Italia – Belgio

Ferrara città azzurra con la Nazionale femminile di calcio

28-02-2018

Martedì 10 aprile 2018 alle 18 Ferrara sarà città azzurra di calcio. Lo stadio comunale Paolo Mazza (in corso Piave 28, Ferrara) ospiterà infatti la partita di calcio femminile Italia-Belgio valida per le qualificazioni di Coppa del Mondo Fifa 2019.

L’ingresso allo stadio per seguire e sostenere l’incontro della Nazionale femminile è gratuito e sarà necessario ritirare il biglietto-invito alla biglietteria “locali” sul lato della Tribuna sud dello stadio Paolo Mazza in Corso Piave.

Gli orari di apertura della biglietteria sono: da sabato 7 a lunedì 9 aprile ore 10-13 e 15.30-18.30 e martedì 10 aprile ore 13-19.

Eventuali altre modalità di biglietteria verranno comunicate successivamente agli organi di informazione e alle società calcistiche del territorio. 

Per info: www.vivoazzurro.it

 

 

 

 

MOBILITA’ AMBIENTE E COMMERCIO – Provvedimenti in vigore il 3 e 4 marzo 2018

Week-end ecologico per la ‘Fiera di cose d’altri tempi’ con limitazioni alla circolazione sull’asse corso Martiri-corso Porta Reno

28-02-2018

E’ previsto per sabato 3 e domenica 4 marzo 2018, dalle 6 del sabato alle 24 della domenica il secondo dei due week end ecologici programmati dal Comune di Ferrara per potenziare i provvedimenti relativi alle domeniche ecologiche e al miglioramento della qualità dell’aria (Ordinanza 126664/2017 che disciplina la circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti all’interno del centro abitato di Ferrara sino al 31/03/2018 nell’ambito del PAIR – Piano Area Integrato Regionale 2020), in occasione dello svolgimento della ‘Fiera di cose d’altri tempi, oggetti da collezione e dell’artigianato’ nella nuova collocazione sperimentale in corso Porta Reno a Ferrara. Dalle 6 del 3 marzo alle 24 del 4 marzo saranno quindi in vigore i seguenti provvedimenti di viabilità:

– Corso Martiri della Libertà, piazza Savonarola, piazza Cattedrale, piazza Trento Trieste, corso Porta Reno (tratto da via C.Mayr a piazza Cattedrale), via Amendola (tratto da c.so Porta Reno a via Gobetti) : istituzione del divieto di circolazione per tutti i veicoli;

– Corso Porta Reno (tratto compreso tra via Ragno e piazza Cattedrale): istituzione del divieto di fermata ambo i lati eccetto i veicoli degli operatori su area pubblica necessari allo svolgimento della propria attività;

– Corso Martiri della Libertà, piazza Savonarola, piazza Cattedrale, piazza Trento Triesteistituzione del divieto di fermata eccetto i veicoli degli operatori su area pubblica necessari allo svolgimento della propria attività.

Sono esclusi dal divieto:
– operatori su area pubblica assegnatari dei posteggi necessari allo svolgimento della loro attività;
– residenti con possibilità di ricovero in area privata fuori dalla sede stradale;
– turisti ospiti delle strutture di ricezione raggiungibili solamente dalle vie sopra elencate;
– mezzi di soccorso e di polizia;
– taxi limitatamente dalle 21 alle 8 del giorno successivo.

Inoltre
– in piazza Savonarola e corso Porta Reno: sospensione delle esistenti area di sosta taxi;
– in largo Castello (lato muretto, esclusivamente se libero da altre manifestazioni od occupazioni); piazza Castello (compatibilmente con la presenza di altre manifestazione od occupazioni); corso Ercole I d’Este (tratto compreso tra via Padiglioni e piazza Torquato Tasso) su ambo i lati; largo Castello (tratto compreso tra via Borgo dei Leoni e l’attuale area di sosta taxi, con contestuale sospensione della presente area di carico e scarico): istituzione area di sosta taxi;
– in piazza Travaglio sul fronte opposto ai c.n. 4, 6 e 14: istituzione di area sosta taxi per 3 veicoli, con parziale sospensione degli stalli di sosta dei motocicli.

La circolazione degli autorizzati all’interno dell’area interessata dai provvedimenti dovrà avvenire esclusivamente a passo d’uomo.

Il transito veicolare nell’area di mercato potrà essere comunque consentito solo in funzione e compatibilmente allo svolgimento dello stesso, a condizione che sia assicurata e salvaguardata la sicurezza e l’incolumità pubblica.

I residenti del comparto di via Gobetti saranno autorizzati a transitare in entrata ed uscita dalla via Vaspergolo in direzione della piazza Travaglio.

>> Le linee del trasporto pubblico dovranno adottare le opportune deviazioni dandone tempestiva informazione all’utenza.

 

In allegato scaricabile l’ordinanza di viabilità completa:

CONTRADA SAN GIACOMO – Sabato 3 marzo alle 21 in via Ortigara 14/A chiude il ciclo “Le Storie della nostra Storia”. Ingresso libero

Annalisa Mantovani presenta “Gabbia – Libro Primo della Saga dell’Eterna Notte”

28-02-2018

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Sabato 3 marzo alle 21 la Contrada di San Giacomo propone, nella sede di via Ortigara n.14/A, Ferrara, l’incontro con l’autrice Annalisa Mantovani e la presentazione del “Libro Primo della Saga dell’Eterna Notte” dal titolo “Gabbia”.

L’appuntamento chiude il ciclo di conferenze “Le storie della nostra storia” organizzate da Contrada San Giacomo con il patrocinio del Comune di Ferrara, partner Ente Palio e Associazione di promozione sociale Emilia-Romagna Rievocazioni Storiche (A.E.R.R.S).

Si tratta di un libro appassionante, una saga coinvolgente col quale farsi rapire in un mondo che unisce storia e fantasia, un mix dal quale emergerete solo per avere il dubbio su quale sia la realtà.

Dalle 19,30 previsto un ‘apericena’. L’ingresso è come sempre libero ed aperto a tutti.

Queste le conferenze che si sono già svolte da novembre 2017 a febbraio 2018 per il ciclo “Le storie della nostra storia”:
“Approcciarsi alla Storia” relatrice Sara Porru;
“Ferrara e i suoi luoghi nascosti e misteriosi” relatore il Dr. Francesco Scafuri;
“Ferrara città dell’esoterismo” relatrice dott.ssa Annarita Fortini;
“Chi si ricorda il dì di San Giovanni…” relatore Carlo Natati;
“Donne nel medioevo” relatrice Nives Telleri;
“Dentro una pelle di ferro” relatore prof. Carlo Cavazzuti,
“Erboristeria e Cucina medievali” relatori Annalisa Mantovani e Stefano Ferrarini

EMERGENZA NEVE – Nelle giornata di giovedì 1 marzo 2018 sulla base delle Allerte Meteo della Protezione Civile Regionale

Neve e ghiaccio: disposta la sospensione temporanea delle attività delle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale

28-02-2018

Sulla base delle Allerte Meteo della Protezione Civile Regionale, che prevedono condizioni meteo avverse con precipitazioni nevose di una certa intensità (allerta arancione), l’Amministrazione comunale di Ferrara ha disposto tramite apposita ordinanza del Sindaco la sospensione temporanea delle attività delle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale nella giornata di giovedì 1 marzo 2018.

L’Amministrazione comunale si riserva di valutare nella giornata di domani (giovedì 1 marzo) lo stato dei fatti e le previsioni meteo per decidere eventuali ulteriori giornate di chiusura.

>> SI RICHIAMA la cittadinanza alla massima attenzione e prudenza sulle strade, limitando gli spostamenti alle effettive necessità; SI RACCOMANDA inoltre di non utilizzare i veicoli a due ruote (motocicli, ciclomotori e biciclette).

 

>> Questo il testo integrale dell’Ordinanza firmata dal sindaco Tiziano Tagliani

OGGETTO: ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE Ex Art. 54, Comma 2, D.Lgs.n. 267 del 18/08/2000, sospensione temporanea delle attività presso tutte le Scuole di ogni ordine e grado del Comune di Ferrara per la giornata dell’1 Marzo 2018.

Il Sindaco

Vista la grave situazione metereologica di grande freddo che ha colpito in questi giorni il nostro territorio, in particolare quanto si prevede dai dati meteo per la giornata di domani 1.03.2018, con forti nevicate e conseguente rischio gelate, che renderanno difficile il normale spostamento di mezzi e personale addetto alle molteplici attività scolastiche e di supporto, fra cui la ristorazione e il movimento degli scuolabus;

Rilevato che tali disservizi riguardano in particolare i minori e le loro famiglie;

Constatato che anche il Settore OO.PP. e Mobilità – Servizio Infrastrutture, Mobilità e Traffico – ha confermato che la situazione, per quanto siano stati predisposti interventi specifici, non consente di assicurare sui rischi derivanti dallo stato della viabilità, oltre che degli impianti di riscaldamento e delle aree annesse e connesse di pertinenza delle scuole;

Preso atto quindi, che l’entità del rischio presuppone cautelativamente una sospensione di tutte le attività didattiche inerenti ogni ordine e grado di scuola, soprattutto in relazione alla condizione  inidonea e pericolosa per lo spostamento dei minori sui percorsi di andata e ritorno da scuola;

Visto l’art. 54, comma 2, del D.Lgs. 267 del 18/08/2000;

Ritenuto che sussistano, per l’adozione del presente provvedimento ragioni di celerità ed urgenza tali da giustificare l’omissione della comunicazione di avvio del procedimento amministrativo come previsto dall’art. 8 della L.241/90 e successive modifiche;

Assunti i poteri derivanti dalla norma citata;

ORDINA

Con effetto immediato dalla notifica del presente atto a tutti i Dirigenti Scolastici  degli Istituti Comprensivi e Scolastici della città, in qualità di responsabili diretti delle scuole assegnate, nonché al Direttore dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara per quanto attiene tutte le Scuole d’Infanzia, Nidi e Servizi Integrativi Comunali,

di sospendere temporaneamente per la giornata dell’1/03/2018 le attività didattiche presso tutte le Scuole di ogni ordine e grado del Comune di Ferrara, per motivi cautelativi di ordine pubblico e sicurezza connessi alle gravi condizioni di rischio meteorologico.

DA  ATTO

Che ai sensi dell’art.54, comma 4, dell D.Lgs. 267 del 18/08/2000, è stata data preventiva informazione al Prefetto di Ferrara del presente provvedimento, anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla sua attuazione;

AVVERTE

Che:

– la mancata osservanza della presente Ordinanza prefigura una violazione alle leggi vigenti e che in

caso di inadempienza sarà punita ai sensi del vigente Codice Penale;

Contro il presente provvedimento è possibile proporre istanza di ricorso al TAR dell’ Emilia Romagna  o  al  Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica.

Ferrara, 28  Febbraio 2018

 

Alan Fabbri (LN): “Autonomia: grazie alla LEGA raggiunto il primo traguardo. Ora vigileremo per non restare indietro”

Da ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

“Quella di oggi è una giornata molto importante per l’autonomia delle Regioni traino del Paese. Dopo la firma del pre accordo condiviso aspettiamo di vedere cosa farà in concreto l’Emilia Romagna: se davvero saprà cogliere questa opportunità storica tenendo il passo con Veneto e Lombardia o se, invece, rimarrà indietro, accontentandosi di poche e parziali competenze, insufficienti per rafforzare e rilanciare davvero i nostri territori”
Così, Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna, commenta la firma dell’Accordo preliminare in merito all’Intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, tra il Governo della Repubblica Italiana e la Regione Emilia-Romagna.
”Quello sottoscritto oggi è un documento importante perchè apre la strada ad un nuovo futuro per tre Regioni traino, due delle quali, Veneto e Lombardia, chiedono l’autonomia da molto tempo. Uno dei punti fondamentali, ottenuti grazie alla battaglia che il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha portato avanti è quello della cancellazione della spesa storica come parametro per le assegnazioni delle risorse a favore dei costi standard, più adatti a rispondere alle reali esigenze di spesa”, spiega Fabbri “così come, sempre all’impegno del governatore del Veneto, si deve la possibilità di utilizzare ai fini della compartecipazione di spesa (una delle modalità di attribuzione delle risorse alle Regioni per l’autonomia) non solo uno, ma più tributi erariali maturati nel territorio”.
Per Fabbri “quello compiuto oggi è un passo fondamentale, che anche il prossimo governo dovrà portare avanti” prevedendo come tra l’altro specificato nel documento di “poter ampliare, in futuro, il numero delle materie da trattare negli appositi tavoli tecnici per il trasferimento di competenze dallo Stato alla Regione”.
Ed è proprio questo il rammarico della Lega per l’Emilia Romagna: “Purtroppo, come abbiamo già rilevato più volte, c’è una visione diversa dell’autonomie tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Il presidente Stefano Bonaccini ha deciso di giocare al ribasso chiedendo molte meno competenze per la nostra Regione, rispetto alle altre due. E, posto che l’autonomia deve essere motore di un rilancio del territorio, non comprendiamo il motivo di questa scelta penalizzante”.

In ogni caso “attendiamo il presidente dell’Emilia Romagna nell’aula dell’assemblea consiliare affinchè relazioni sulle reali intenzioni e sui passaggi da mettere in atto nei prossimi mesi”, conclude il capogruppo.

Chiusura scuole per giov. 1 marzo e ven. 2 marzo 2018 x maltempo

Da ufficio stampa Comune di Comacchio

In considerazione delle avverse condizioni meteorologiche previste per la giornata di DOMANI, giovedì 1 marzo 2018, con elevate probabilità di intense precipitazioni a carattere nevoso ed accumuli in pianura tra i 20/40 cm, come da allerta n.30/2018 diramata, in data odierna, dalla Regione Emilia Romagna- Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e di Protezione Civile, è stata disposta la CHIUSURA delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e paritarie, ivi compresi i servizi educativi (Nido il Giglio, Spazio Bambini la Gabbianella, etc..). Il citato provvedimento di chiusura interesserà le giornate di DOMANI, giovedì 1 marzo 2018 e di DOPO-DOMANI, venerdì 2 marzo 2018

Elezioni politiche 2018 – diffusione dati e attivazione sala stampa in Prefettura

Da ufficio stampa Prefettura di Ferrara

A partire dalle ore 23:00 di domenica 4 marzo p.v., sul sito web istituzionale della Prefettura (http://www.prefettura.it/ferrara/contenuti/Elezioni_politiche_2018-6743211.htm) sarà possibile consultare l’andamento dello scrutinio delle elezioni politiche attraverso un apposito collegamento (link) al sistema informatico della Direzione Centrale dei Servizi Elettorali del Ministero dell’Interno.
Come per le precedenti elezioni, verrà comunque allestita presso l’Ufficio di Gabinetto una sala stampa, attiva a partire dalle ore 22:00.
Nella medesima giornata, i dati riferiti all’affluenza alle urne delle ore 12.00, 19.00 e 22.00 saranno pubblicati sulla pagina web della Prefettura.
Per ogni ulteriore richiesta di dati e informazioni sono a disposizione i seguenti numeri di telefono:

Sala stampa: tel. 0532-294462 oppure 0532-294735
Ufficio Elettorale: tel. 0532-294485 – 0532-294438 (anche fax)

De Castro a Capa Cologna, presenta il regolamento ‘Omnibus’

Da ufficio stampa Capacologna

Il Presidente Stefanati: “la politica sia vicina all’agricoltura. Made in Italy e innovazione, sono i cardini per la competitività”

L’agricoltura è al centro dei territori ed il vicepresidente della Commissione Agricoltura del parlamento europeo, Paolo De Castro, sceglie la culla del basso ferrarese per parlarne. Si è tenuto infatti lunedì un incontro presso la sede della cooperativa agricola Capa Cologna alla presenza di tanti volti delle istituzioni. Ad aprire le porte di quella che è la “casa dei cereali” nel ferrarese, il Presidente Alberto Stefanati che, insieme al direttore di Op Grandi Colture Italiane Diego Scudellari, ha spiegato le attività di Op e di Capa, che è rappresentata da oltre 1200 soci e ha una nuova sfida nel comune di Vigarano, dopo il crac di Capa Ferrara.
«Annualmente dobbiamo fronteggiarci con le trattative per fissare i nuovi prezzi agricoli comunitari ed è qui che sorgono le controversie che separano i partners europei – dice Stefanati –. È necessario che la politica inizi a riconsiderare il problema dell’agricoltura europea nella sua globalità e nello specifico ricercare le cause di questa crisi. Noi puntiamo al Made in Italy e all’innovazione, che sono i cardini per ottenere una competitività economica e di sviluppo».

All’evento oltre ai sindaci di Berra, Ro e Vigarano, Eric Zaghini, Antonio Giannini e Barbara Paron, anche l’assessore regionale Simona Caselli e Roberta Chiarini della Regione Emilia Romagna, la consigliera PD Marcella Zappaterra, oltre alla candidata PD al Senato Sandra Zampa.
«Con il nuovo regolamento comunitario Omnibus, creiamo una serie di opportunità a chi opera in agricoltura – spiega De Castro –. Nuove misure in favore dei giovani, semplificazioni nell’accesso alle assicurazioni contro le calamità naturali e soprattutto la possibilità, per le organizzazioni di produttori, di contrattare prezzi, stabilire politiche e quantitativi di produzione, promuovere l’aggregazione di produttori senza incorrere nelle reprimende dell’autorità antitrust».

L’assessore Caselli ha espresso con piacere lo sviluppo di Capa Cologna. «Si tratta di un fiore all’occhiello per la nostra Regione – dice –. Sistemi organizzati come questa cooperativa permettono la conquista di migliori standard qualitativi nel settore agricolo, che rappresentano l’unica ancora di salvezza per le produzioni nazionali. Inoltre il ruolo di Op Grandi Colture è strategico per aumentare il peso contrattuale anche negli accordi di filiera come con Barilla». Non è mancato l’approfondimento sui mercati con l’amministratore unico di CIAAD Srl, Guido Zani, e sui progetti di filiera, ai quali Capa Cologna sta partecipando, insieme alle altre cooperative socie dell’Op (Casa Mesola, Cesac, Cocerit, Maiscoltori BF, Orto-Frutticola Copparese).

Maltempo. Torna la neve su tutta l’Emilia-Romagna: domani attesi 10-20 cm in pianura, fino a 50 cm sui crinali

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Le previsioni meteo dell’Agenzia regionale per la protezione civile: allerta arancione per le nevicate e allerta gialla per rischio frane sui bacini centro-orientali

Bologna – La neve torna ad imbiancare l’Emilia-Romagna. Domani 1^ marzo sono previste consistenti nevicate che interesseranno per l’intera giornata tutto il territorio regionale, pianura compresa. Già a partire da stasera le prime spruzzate di neve dovrebbero cadere sull’Appennino occidentale, in provincia di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.

In base alla previsione dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, che ha emesso un’allerta arancione (valida domani dalle 00.00 alle 24.00), i fenomeni più intensi avranno luogo a partire dalla tarda mattinata. Consistenti i quantitativi di neve previsti: 10-20 cm in pianura, 20-40 cm nelle zone collinari e pedecollinari, fino a 50 cm sui crinali.

Intanto prosegue l’allerta gialla, lanciata nei giorni scorsi, per criticità idrogeologica e rischio frane in alcune aree della Romagna (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) e nei bacini di Bologna e Ravenna. I comuni coinvolti sono complessivamente 91.

Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno un lieve rialzo delle temperature, con minime intorno ai -3 gradi centigradi in pianura. La ventilazione sarà debole, da sud-ovest sui rilievi, da est sul mare. L’Adriatico sarà mosso, ma sotto la soglia di allerta. I fenomeni saranno in attenuazione nella giornata di venerdì 2 marzo, con forte incertezza sull’evoluzione delle temperature.

L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae, seguirà l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it. /G.Ma.

“Le storie della nostra storia”

Da Ufficio Stampa Contrada San Giacomo

Sabato 3 marzo gran chiusura del ciclo di conferenze organizzate da Contrada San Giacomo in Via Ortigara n.14/A, Ferrara
Dopo le interessanti serate svoltesi a partire da novembre:
“Approcciarsi alla Storia” relatrice Sara Porru;
“Ferrara e i suoi luoghi nascosti e misteriosi” relatore il Dr. Francesco Scafuri;
“Ferrara città dell’esoterismo” relatrice dott.ssa Annarita Fortini;
“Chi si ricorda il dì di San Giovanni…” relatore Carlo Natati;
“Donne nel medioevo” relatrice Nives Telleri;
“Dentro una pelle di ferro” relatore prof. Carlo Cavazzuti,
“Erboristeria e Cucina medievali” relatori Annalisa Mantovani e Stefano Ferrarini
Sabato 3 Marzo, ore 21.00, la Contrada di San Giacomo è lieta di invitarvi all’incontro con l’autrice Annalisa Mantovani ed alla presentazione del“Libro Primo della Saga dell’Eterna Notte” dal titolo “Gabbia”
Un libro appassionante, una saga coinvolgente… col quale farsi rapire in un mondo che unisce storia e fantasia, un mix dal quale emergerete solo per avere il dubbio su quale sia la realtà vera!
La Contrada di San Giacomo e Lisa A. Ocean vi invitano in Via Ortigara 14 a partecipare dalle ore 19,30 all’Apericena che vi accompagnerà con gusto fino al momento della presentazione!
L’ingresso è come sempre libero ed aperto a tutti

Firmato in Castello Estense il Focus Ferrara-Patto per il Lavoro

Da Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Alla presenza dell’assessore regionale Patrizio Bianchi, è stato sottoscritto in Consulta provinciale dell’economia e lavoro il Focus ferrarese del Patto per il Lavoro, con il quale la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Ferrara, i Comuni del territorio ferrarese, l’Università di Ferrara e le rappresentanze del mondo socio economico locale si sono impegnate a condividere obiettivi e responsabilità per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione della provincia di Ferrara.
“Il Focus Ferrara – ha detto l’assessore Bianchi – risponde pienamente agli obiettivi del Patto per il lavoro regionale di creare sistemi territoriali forti, integrati e capaci di generare dal basso visioni di sviluppo. Tutti gli strumenti della Regione – ha proseguito – sono a disposizione per dare attuazione agli impegni presi e riportare il territorio ferrarese a una crescita omogenea a quella regionale”.
Il documento sottoscritto in Castello Estense vuole essere un’opportunità per sperimentare, mediante focus territoriali, forme innovative di collaborazione e integrazione tra le diverse componenti del territorio, in una logica di responsabilizzazione diffusa.
“Una politica regionale di equità territoriale – ha sottolineato il presidente della Provincia e sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani – che ha l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e favorire i processi che consentano alle aree più fragili di agganciare i trend di crescita economica, sociale e territoriale. Solo un territorio regionale coeso – ha ribadito – e con asset diffusi e omogenei di qualità del sistema sociale, economico ed infrastrutturale, può competere in un’economia aperta e far fronte alle sfide della progressiva globalizzazione economica”.
Sulla scorta di queste considerazioni è stato promosso un Focus specifico sull’area di Ferrara, con la finalità cogliere priorità condivise per rafforzare la collaborazione istituzionale e concentrare gli sforzi su un’area cruciale per l’intera comunità regionale, ricomponendo in un unico quadro gli strumenti di programmazione locale adottati dai comuni.
La consapevolezza comune è che l’area ferrarese sconta un divario strutturale che necessita di attenzioni particolari per rimuovere gli ostacoli che ancora permangono per la crescita economica e sociale.
Perciò il “Patto per il Lavoro – Focus Ferrara”, in coerenza con i principi, le linee strategiche e gli obiettivi assunti a livello regionale, e fondato su peculiarità, vocazioni e specializzazioni locali, costituisce lo strumento per mobilitare congiuntamente volontà e risorse, sperimentare un nuovo modello organizzativo per lo sviluppo economico del territorio e operare in una logica di rete. Questo approccio territoriale ha già portato risultati: quasi 70 milioni di euro per i beni culturali, 1 miliardo per la ricostruzione – civile e mondo produttivo –, due miliardi di investimenti per le strade, ai quali si aggiungono i 160 milioni per la mobilità sostenibile (ferro e idrovia), nonché i 30 milioni di euro per le infrastrutture digitali.
Per proseguire su questa linea, il Patto individua 6 ambiti di attuazione, 20 aree di intervento, 4 tavoli operativi prioritari: un sistema integrato per lo sviluppo del territorio ferrarese.
“La sottoscrizione dell’Università e delle componenti della Consulta – commenta l’assessore comunale, Caterina Ferri – apre un’occasione concreta per lo sviluppo territoriale. Un ulteriore elemento di vantaggio del Patto il fatto che all’uscita di bandi regionali sarà data particolare attenzione nella fase finanziamenti alle realtà territoriali che hanno sottoscritto l’accordo”.

Storie di nuovi inizi a Ferrara Off

Da ufficio stampa Ferrara Off Teatro

Proseguono gli appuntamenti della stagione “Uno, Nessuno, Centomila” del teatro di viale Alfonso I d’Este, che sabato 3 marzo, alle 21, torna a mettere in scena una delle prime produzioni Ferrara Off: lo spettacolo “Ci si vede ancora”. Tratto dal testo “Presque jour” di Sylvie Neeman Romascano, e tradotto da Monica Pavani, lo spettacolo è andato in scena per la prima volta nell’inverno 2015, costituendo un vero e proprio esperimento registico in cui le attrici si sono incontrate per la prima volta direttamente sul palcoscenico. Anche in questa nuova versione le tre attrici – Roberta Pazi, Sofia Chioatto e Matilde Buzzoni – proveranno separatamente conoscendo solo in parte la natura della messa in scena che scopriranno, insieme al pubblico, sabato sera. “Ci si vede ancora” è prima di tutto l’incontro tra due donne di età diverse: Anna, una madre, e Marie, un’adolescente amica della figlia. Reduce da una delusione amorosa, Marie è in cerca di un’ospitalità generosa e disinteressata che non trova nella sua famiglia. Anna la accoglie, risvegliando così il ricordo della figlia Lucie scappata di casa. Tra silenzi, curiosità, identificazioni e ricordi di vissuti comuni le due scopriranno il piacere della condivisione ed insieme ritroveranno la speranza in una fredda giornata d’inverno.
Domenica 4 marzo, alle ore 18, con “Jaha’s promise” di Patrick Farrelly e Kate O’Callaghan viene proiettato il sesto film della rassegna Mondovisioni – i documentari di Internazionale. Il film narra del riscatto di Jaha, una giovane africana che, dopo aver subito la mutilazione genitale da bambina, porta avanti una campagna contro la pratica che le ha cambiato per sempre la vita. L’ingresso a “Ci si vede ancora” è di 10 euro per i soci Ferrara Off, 8 euro per i soci Under30, 5 euro Under18 e 12 euro per i non soci (compresa tessera associativa). Riduzioni per gli spettatori del Teatro Comunale di Occhiobello. L’ingresso a “Jaha’s promise” è di 3 euro. Informazioni e prenotazioni online www.ferraraoff.it, telefonando al 333.6282360 o scrivendo a info@ferraraoff.it

Ottavario di S. Caterina Vegri al Monastero Corpus Domini di Ferrara

ufficio stampa Corpus Domini Ferrara

Ogni anno, dal 1 all’8 marzo, al monastero Corpus Domini (ingresso in via Campofranco) ritorna l’appuntamento dell’Ottavario: sono giorni di incontri, di riflessione, di preghiera in preparazione alla festa di S. Caterina Vegri, che si celebra il 9 marzo.
Il tema di quest’anno sarà il desiderio: un tema importante e delicato, su cui si concentrano tutte le ambiguità e le potenzialità della nostra società attuale. Ci chiederemo, insieme, se c’è ancora spazio per il desiderio in questo tempo in cui tutto sembra a portata di mano, immediatamente fruibile.

Rifletteremo innanzitutto sul desiderio ferito, SABATO 3, alle ore 16. A parlarcene sarà sr Eugenia Bonetti, Missionaria della Consolata, che da tempo cerca di intercettare il desiderio di libertà nella storia di quelle donne a cui la ‘strada’ ha usurpato la vita.

Il giorno dopo, DOMENICA 4, alle ore 15.30, incontreremo il desiderio che si sta risvegliando nella Chiesa, e che sta risvegliando la Chiesa. Sarà con noi Serena Noceti, nota teologa dall’intensa passione ecclesiale, e con lei avremo la possibilità di riflettere sui possibili cammini che potranno condurci ad una rinnovata e più evangelica comunione.

LUNEDÌ 5, alle ore 20.45, la serata sarà dedicata ai giovani, che si incontreranno con il Vescovo.È il primo di una serie di incontri che l’Ufficio della Pastorale Giovanile Diocesana ha organizzato in preparazione al sinodo.Ad arricchire la serata sarà anche la presenza di Fabio Sghedoni, un imprenditore di Sassuolo che porterà la sua testimonianza di vita e di fede.

Infine, saranno la musica e il canto a guidarci al desiderio: alle 20.45 di MERCOLEDÌ 8, festa della donna e vigilia di S. Caterina, il coro da camera Euphonè ci offrirà un concerto vocale, a cui faranno eco letture e parole di Caterina.

Fra l’altro, come ogni anno, nei giorni dell’Ottavario sarà visitabile il forno di S. Caterina: una parte del monastero di solito chiuso al pubblico, e nota per un miracolo legato ad un desiderio di Caterina, quello di ascoltare la Parola di Dio. Un luogo capace di ricordarci che nel momento in cui si sceglie di ascoltare il proprio desiderio più vero e profondo, allora la vita diventa una vita buona, proprio come il pane appena uscito da un forno.

Maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, a Roma il presidente Bonaccini firma l’Accordo con il Governo. Competenze dirette alla Regione su politiche per il lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Risorse certe dalla compartecipazione ai tributi generati nel territorio regionale e dai costi standard

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

La sigla dell’intesa a Palazzo Chigi con il Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, insieme ai presidenti delle Regioni Lombardia, Maroni, e Veneto, Zaia. Durata decennale, con la possibilità di modifiche e inserimento di nuove competenze prima della presentazione del progetto di legge alle Camere da parte del futuro Governo. Autonomia legislativa e amministrativa rinforzate per, fra le altre cose, definire l’offerta di istruzione regionale, organici compresi, potenziare l’istruzione tecnica, gestire le misure per nuova occupazione, inserimento lavorativo e inclusione sociale di sogg etti deboli, adeguare la formazione dei futuri medici alle esigenze del territorio, potenziare i controlli sulla sicurezza sul lavoro, programmare e realizzare Piani pluriennali di edilizia scolastica, edilizia sanitaria e politiche ambientali. Maggiore peso sulle relazioni internazionali e i rapporti con la Ue. Commissione paritetica per definire le risorse necessarie, addio alla spesa storica

Bologna – Una firma storica, per la maggiore autonomia dell’Emilia-Romagna. Un accordo che, per la prima volta in Italia, riconosce a un territorio virtuoso e a una Regione con i conti in ordine la possibilità di gestire direttamente – con nuovi strumenti normativi, amministrativi ed economici – numerose competenze su lavoro, istruzione, salute, ambiente e territorio, rapporti internazionali e con l’Unione europea, materie strategiche per continuare a crescere secondo un modello di sviluppo sostenibile, oltre a rafforzare e innovare i servizi di cura e sostegno alle persone. Questo attraverso risorse certe ottenute con la compartecipazione al gettito dei tributi erariali generato sul territorio regionale, o riserva di aliquota, e adottando il criterio dei fabbisogni standard, superando così quello della spesa storica: si passa cioè dai trasferimenti alle Regioni sulla base di quanto speso dall’amministrazione regionale l’anno precedente, con costi per lo stesso servizio spesso molto diversi da territorio a territorio, a quelli definiti prendendo a riferimento la Regione più virtuosa, ovvero al costo di un servizio determinato nelle migliori condizioni di efficienza e appropriatezza.

Oggi a Roma, a Palazzo Chigi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha siglato col Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, delegato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, l’Accordo preliminare tra Governo e Regione Emilia-Romagna sull’autonomia rinforzata, prevista dalla Costituzione, rispettando le indicazioni e il mandato conferito dall’Assemblea legislativa regionale e dalle rappresentanze economiche, sociali e istituzionali dell’Emilia-Romagna riunite nel Patto per il Lavoro. Presente alla firma anche l’assessore regionale al riordino istituzionale, Emma Petitti.

L’articolo 116 della Carta costituzionale, al terzo comma prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. L’intesa firmata oggi ha durata decennale e può essere modificata di comune accordo tra Stato e Regione, integrata e completata prima della presentazione del disegno di legge del Governo alle Camere. I contenuti dell’accordo potranno quindi essere estesi a ulteriori materie, individuate nelle indicazioni approvate dai rispettivi organi assembleari.

Nella Capitale, oltre al presidente Bonaccini hanno firmato un accordo analogo col Governo, relativo alle loro Regioni, anche i presidenti della Lombardia e del Veneto, rispettivamente Roberto Maroni e Luca Zaia. Alle intese si arriva infatti al termine di un negoziato con l’esecutivo nazionale condiviso insieme dalle tre Regioni, dopo che all’Emilia-Romagna, la prima pronta a partire col confronto, venne chiesto dal Governo di allargare il Tavolo alla Lombardia, negoziato al quale successivamente si è unito anche il Veneto.

I contenuti dell’intesa: le nuove competenze
L’Accordo firmato dalla Regione Emilia-Romagna fissa appunto la durata, 10 anni, la possibilità di ampliare il numero di competenze di cui si chiede la gestione diretta, modificando l’intesa prima che il testo definitivo diventi proposta di legge alle Camere, i meccanismi e i criteri per stabilire quali saranno le risorse destinate alla Regione per attuare l’autonomia rinforzata, con cui migliorare i già alti standard di rendimento delle istituzioni regionali e locali a beneficio dell’intera comunità emiliano-romagnola (cittadini, imprese, enti territoriali, associazioni, agenzie formative), attuare modelli organizzativi sempre più innovativi e portare sempre più vicino ai territori funzioni rilevanti. Vi sono poi quattro allegati relativi alle materie all’interno delle quali vengono definiti i nuovi poteri della Regione: Politiche del lavoro, Istruzione, Salute, Tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. E un addendum sui rapporti internazionali e con l’Unione europea.

Rilevanti le competenze riconosciute all’Emilia-Romagna: l’autonomia legislativa e organizzativa in materia di politiche attive per il lavoro (dalla nuova occupazione all’orientamento di base e specialistico, passando per la qualificazione professionale, la certificazione delle competenze e il supporto all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili), per aumentare i controlli sulla sicurezza e la vigilanza, a partire dai tirocini, in raccordo con l’Ispettorato territoriale del lavoro, e per aumentare l’efficacia delle politiche regionali rispetto a quelle passive erogate dallo Stato (ammortizzatori sociali).

Per quanto riguarda l’istruzione, la definizione dell’offerta di istruzione regionale attraverso un Piano pluriennale condiviso con l’Ufficio scolastico regionale, con la possibilità di incidere sulla dotazione degli organici. Lo stesso potrà avvenire nella creazione di un Sistema integrato di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale. L’autonomia servirà poi a definire l’organizzazione delle Fondazioni ITS, per qualificare l’offerta di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale, innalzare le competenze dei giovani in coerenza con le opportunità occupazionali del territorio e rispondere alla domanda di competenze e professionalità del sistema delle imprese. Obiettivo primario, rafforzare la formazione tecnica post-diploma rispondendo alla domanda di tecnici specializzati del sistema economico-produttivo locale. D’intesa con la Conferenza Regioni-Università si potranno poi mettere in campo nuovi percorsi universitari per favorire lo sviluppo tecnologico, economico e sociale del territorio, con anche un Fondo integrativo pluriennale regionale a favore della ricerca e dello sviluppo della Terza missione perseguito dagli atenei, ovvero l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della collettività. Infine, un Piano pluriennale per l’edilizia scolastica che metta al primo posto l’adeguamento e il miglioramento sismico delle strutture, oltre a laboratori e a nuovi spazi per la didattica.

Capitolo salute. Fatto salvo il rispetto dell’equilibrio dei conti del sistema sanitario regionale, si potranno rimuovere i vincoli di spesa specifici per migliorare ulteriormente il livello dei servizi e valorizzare le risorse umane. Stipulare specifici accordi con le Università per rendere più coerente rispetto alle esigenze del territorio il sistema di formazione dei futuri, nuovi medici e l’acceso alle scuole di specializzazione. Per i soli assistiti residenti in Emilia-Romagna, la Regione gestirà il sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione alla spesa per i servizi forniti, così come potrà definire il sistema di governance delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale, anche passando per forme di integrazione. E anche in questo caso, un Piano pluriennale di investimenti per l’edilizia sanitaria, con tempi certi e risorse adeguate.

Corposo l’insieme delle competenze su tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. La Regione definirà infatti una programmazione triennale degli interventi di difesa del suolo e della costa regionali; bonifica dei siti contaminati di interesse regionale, nonché di rimozione dell’amianto; conservazione e valorizzazione delle aree protette regionali; tutela delle acque; risanamento della qualità dell’aria. Inoltre, individuerà gli ambiti territoriali ottimali per il superamento della frammentazione della gestione integrata dei rifiuti urbani.

Governo e Regione si impegnano a rafforzare le forme di partecipazione delle autonomie territoriali al consolidamento dell’Unione europea e all’intensificazione delle relazioni e cooperazione transfrontaliere. Maggiore sostegno alla Regione nella politica europea, supportandola nel suo ruolo di autorità capofila nello sviluppo della regione EUSAIR, la macroregione adriatico e ionica. Tra gli obiettivi anche quello di favorire il processo di integrazione europea e di sviluppo della regione euro-mediterranea.

Le risorse
Le modalità per l’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie, trasferite o assegnate dallo Stato alla Regione, saranno determinate da un’apposita Commissione paritetica Stato-Regione in termini di compartecipazione o riserva di aliquota al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale, per consentire la gestione delle competenze trasferite o assegnate, e di fabbisogni standard, criterio che supera quello della spesa storica sostenuta dallo Stato nella Regione e riferita alle funzioni trasferite o assegnate negli anni passati. I fabbisogni standard dovranno essere determinati entro un anno dall’approvazione dell’intesa e, progressivamente, entro cinque anni, proprio nell’ottica del superamento della spesa storica, dovranno diventare il termine di riferimento, in relazione alla popolazione residente e al gettito dei tributi maturati sul territorio regionale, salvaguardando gli attuali livelli di erogazione dei servizi.

Cresce l’Emilia-Romagna, cresce l’Italia
La maggiore autonomia regionale si inserisce in un contesto di crescita e sviluppo dell’intero territorio nazionale. L’Accordo prevede infatti chelo Stato e la Regione,per consentire una programmazione certa dello sviluppo degli investimenti, potranno determinare insieme lemodalità per assegnare risorse da attingersi da fondi finalizzati allo sviluppo infrastrutturale del Paese, mediante meccanismi di compartecipazione o riserva di aliquota.

Il percorso
Al traguardo di oggi, l’Emilia-Romagna arriva dopo un percorso avviato il 28 agosto 2017, quando la Giunta regionale approva il Documento di indirizzi per l’avvio del percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, arricchito dei contributi prevenuti dai firmatari del Patto per il lavoro(sindacati, imprese, enti locali, università, associazioni). Dopo poco più di un mese, il 3 ottobre, via al confronto in Assemblea legislativa con l’adozione di una risoluzione da parte dell’Aula: in essa si dà mandato al presidente della Regione di avviare il negoziato con il Governo. Cosa che avvieneil 18 ottobre, con la firma a Roma della dichiarazione di intenti da parte dello stesso presidente della Regione col presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Il 9 novembre nella Capitale si insedia formalmente il Tavolo del negoziato, allargato alla Regione Lombardia. Seguiranno le due prime riunioni: il 17 novembre a Bologna e il 21 novembre a Milano. Il 1^ dicembre si unisce al negoziato anche la Regione Veneto. Dopo ulteriori settimane di lavoro, il 12 febbraio scorso il presidente della Regione, Bonaccini, riceve dall’Assemblea legislativa regionale il mandato a sottoscrivere l’intesa col Governo, contenuto in una specifica risoluzione approvata dall’Aula senza nessun voto contrario. Oltre a ciò, l’Aula conferisce l’autorizzazione a proseguire il negoziato con l’Esecutivo nazionale che si insedierà dopo le elezioni del 4 marzo, su ulteriori materie da gestire direttamente, portando avanti parallelamente il confronto nelle commissioni consiliari competenti.

Capire l’Opera: il critico musicale Daniele Spini racconta il Trittico di Puccini, in scena nel week-end al Teatro Comunale di Ferrara

Da ufficio stampa Conservatorio Ferrara Press

Sabato 3 e domenica 4 marzo nell’ambito della stagione lirica del Teatro Comunale di Ferrara andrà in scena il Trittico di Giacomo Puccini, composto dai tre atti unici Il tabarro,Suor Angelica e Gianni Schicchi. Nel quadro degli incontri “Capire l’opera”, lo spettacolo di lirica sarà introdotto giovedì 1 marzo alle 17 alla Sala della Musica (via Boccaleone 19 – Ferrara) da una presentazione di Daniele Spini, docente di Storia della musica del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.
Dal 1973 al 1996,Daniele Spini (Firenze 1951)ha collaborato alla rubrica di critica musicale della ‘Nazione’ di Firenze. Dal 1980 al 1981 ha curato le edizioni del Teatro Comunale di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino. Dal 1981 al 1990 ha insegnato Storia della musica alla Scuola di Musica di Fiesole. Dal 1985 al 1998 è stato critico musicale titolare del ‘Mattino’ di Napoli. Dal 1990 al 1992 ha insegnato Storia della musica al Quinquennio sperimentale del Conservatorio di Firenze. Dal 1993 al 2006 è stato vicepresidente del Centro di ricerca e produzione musicale ‘Tempo Reale’ di Firenze, fondato e a lungo diretto da Luciano Berio. Nel 1994 ha vinto, primo su 700 concorrenti, il concorso a cattedre per l’insegnamento di Storia della musica nei conservatori. Da allora al 2006 ha insegnato al Conservatorio di Benevento. Dal 1999 al 2006 è stato direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che ha portato a ottenere successi importanti quali il Premio Abbiati della critica musicale italiana (2005) per l’ideazione della rassegna contemporanea Rai NuovaMusica e l’invito al Festival di Salisburgo (2006). Nel 2000 è stato vicepresidente della giuria del Concorso Internazionale ‘Maria Callas, nuove voci per Verdi’ indetto dalla Rai e dal Comitato nazionale per le celebrazioni verdiane. È docente di Storia della Musica del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

Presentato in Consiglio provinciale il bilancio preventivo 2018

Da ufficio stampa Provincia di Ferrara

“I contributi alla finanza pubblica, che continuano ad assorbire le risorse correnti proprie della Provincia, non consentono di garantire in modo adeguato l’assolvimento delle funzioni fondamentali”.
Stanno in queste parole, scritte in Nota integrativa, le difficoltà a chiudere in pareggio il bilancio di previsione 2018 della Provincia di Ferrara.
Equilibrio comunque contabilmente raggiunto, per una manovra che complessivamente muove circa 54,4 milioni, sia in entrata e sia per quanto riguarda la colonna delle spese. Le difficoltà finanziarie per la Provincia estense, quest’anno, sono il prodotto del piano di riparto delle risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio 2018 per le 76 Province italiane.
Già il Sose, ossia l’organismo voluto da Palazzo Chigi per misurare il fabbisogno finanziario delle pubbliche amministrazioni, aveva fatto presente che le Province avrebbero dovuto contare su 470 milioni per chiudere i bilanci a fronte di una somma a disposizione di 317. Da qui la sofferta ripartizione in sede di Conferenza Stato Città.
“Va dato atto al Governo – precisa il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani – di essersi adoperato in questi due ultimi anni per ripristinare almeno in parte le risorse tagliate con la legge finanziaria del 2014, che prevedevano tagli per tre miliardi complessivamente. Tuttavia – prosegue – per l’anno corrente non potremo mettere risorse straordinarie da alienazioni, che negli ultimi due anni hanno assicurato proventi per oltre 12 milioni di euro”.
Il risultato del riparto per Ferrara è stato un contributo da Roma di circa 3,5 milioni, inferiore di oltre un milione rispetto a quanto ipotizzato e alle risorse ricevute nel 2017, quando per far quadrare i conti l’amministrazione ha dovuto ricorrere alla vendita di Palazzo Giulio d’Este allo Stato per sette milioni.
Se dunque il bilancio 2018 può chiudersi in pareggio, a risentirne sono però i capitoli manutenzione e investimenti, principalmente per strade e scuole superiori.
Anche se sul versante viabilità qualche schiarita comincia a vedersi.
Oltre, infatti, ai 2,2 milioni già messi a disposizione dalla Provincia per lavori sulla rete viaria che potranno prendere il via dalla primavera, si aggiungono altri 1,2 milioni del fondo strade di complessivi 120 milioni, stanziato dal governo per la manutenzione straordinaria dei 130mila chilometri di strade provinciali in Italia.
Una buona notizia che si conferma per gli anni dal 2019 fino al 2023, con tre milioni all’anno per Ferrara (il fondo nazionale crescerà a 300 milioni annui), che contribuiranno alla manutenzione degli 850 chilometri di strade di competenza della Provincia estense e dei numerosi ponti, come il Ponte Trapella già in corso di appalto su fondi 2017.
Risorse che saranno utilizzate secondo criteri di necessità e urgenza, già approvati dal Consiglio provinciale il 19 luglio scorso.
Non altrettanto può dirsi per il capitolo scuole superiori su cui, quindi, la Provincia per l’anno in corso non ha potuto andare oltre i 500.000 euro di risorse proprie per la manutenzione ordinaria. Proseguono invece i lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici a seguito del sisma del 2012, specie per quanto riguarda gli istituti Carducci, Vergani ed Einaudi, grazie ai fondi commissariali di 1,4 milioni.
Gli stessi che andranno a finanziare anche il ripristino di altre opere (ponte sulla Cispadana a Poggio Renatico, il cantiere del Castello Estense, l’edificio caserma Pastrengo in Corso Isonzo e il ponte dei Santi a Pilastri), portando così il totale delle risorse assegnate a circa 9,1 milioni.
La Provincia potrà poi continuare a giovarsi dello slittamento del pagamento rate dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, beneficiando anche nel 2018 delle possibilità previste per i territori rientranti nel cratere del sisma accaduto nel maggio 2012.
Dopo la presentazione al Consiglio provinciale, come vuole la legge Delrio, il bilancio di previsione 2018 dovrà passare al vaglio dell’assemblea dei sindaci per poi tornare in Consiglio per l’approvazione definitiva

Infrastrutture, mobilità, logistica, ambiente, musei, patrimonio artistico e culturale: oltre 320 milioni per l’Emilia-Romagna. Il via libera dal Cipe. Gli interventi provincia per provincia, da Piacenza a Rimini

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Quasi 290 milioni approvati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica riunito a Roma. Fra le opere previste: il nodo di Casalecchio nel bolognese, il nuovo hub del Porto di Ravenna, la nuova tangenziale di Mirandola, l’elettrificazione completa della linea ferroviaria Reggio Emilia-Ciano, la nuova rete fognaria di Rimini e numerosi interventi di adeguamento sismico, conservazione e valorizzazione di beni artistici e aree periferiche in ciascun territorio

Bologna – Oltre 320 milioni di euro per l’Emilia-Romagna. Fondi attesi nei territori, da Piacenza a Rimini, e destinati a interventi per infrastrutture, viabilità, logistica, ambiente, musei, patrimonio culturale. Il via libera alla gran parte delle risorse, quasi 290 milioni, è arrivato oggi dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), riunitosi a Roma. A essi si aggiungono circa 32 milioni per interventi di sicurezza sismica, conservazione e valorizzazione di beni artistici e aree periferiche.

I fondi serviranno per potenziare il porto di Ravenna, con la nascita del nuovo hub, realizzare la variante alla Strada statale 64 Porrettana, il cosiddetto nodo di Casalecchio alle porte di Bologna, e la nuova tangenziale di Mirandola (Mo). A Modena, con il recupero del tratto dismesso della ferrovia Milano-Bologna, sarà realizzata anche una pista ciclo-pedonale oltre al recupero di spazi urbani in città.

E ancora, per la sicurezza sui convogli regionali, la linea ferroviaria Reggio Emilia–Ciano sarà completamente elettrificata, mentre nel piacentino si procederà alla soppressione di passaggi a livello nel comune di Villanova d’Arda, per liberare la circolazione viaria e aumentare la sicurezza stradale.

Sarà poi possibile completare il piano di rimozione dell’amianto in Emilia-Romagna, con lavori in scuole e ospedali, e arrivare a un nuovo sistema di gestione delle acque e della rete fognaria a Rimini, oltre alla riqualificazione di parte del lungomare.

Infine, gli stanziamenti per interventi di sicurezza e adeguamento sismico in musei ed edifici del patrimonio culturale in ognuna delle province, sulla base del Piano messo a punto dal ministero dei Beni culturali.

Vediamo dunque il dettaglio delle opere, relative a tutti i territori della regione.

> Bologna, parte il progetto della variante della Porrettana: 156 milioni per il nodo di Casalecchio di Reno

Via libera dal Cipe al tratto nord del cosiddetto nodo di Casalecchio di Reno. Si tratta infatti della variante alla Strada statale 64 Porrettana nel punto di attraversamento del centro abitato del comune alle porte di Bologna, quello più critico perché interessato dai maggiori volumi di traffico.

L’opera vale 156 milioni di euro, a cui si aggiungeranno i 60 milioni dello stralcio sud già previsti nel Contratto di programma Anas 2016-2020.

Il progetto del nodo ferro-stradale troverà poi il suo completo finanziamento grazie all’impegno, da parte Rfi, di realizzare l’interramento della ferrovia Bologna-Porretta nel tratto urbano di Casalecchio, con la soppressione del passaggio a livello di via Marconi che congestiona fortemente il traffico urbano. Un investimento di oltre 110 milioni di euro, sancito dall’accordo siglato con Rfi nel dicembre 2017. L’opera è stata sbloccata grazie al gioco di squadra tra Regione Emilia-Romagna, Comune di Casalecchio, Anas e Governo: decisivo l’impegno di ministero delle Infrastrutture e Anas. L’avvio dei cantieri è previsto entro i prossimi 15 mesi.

> Logistica: con 60 milioni di euro nasce il nuovo hub del porto di Ravenna

Passo in avanti decisivo per il nuovo Hub portuale di Ravenna: il Cipe approva i 60 milioni di euro che cofinanzianoi lavori di potenziamento di un’infrastruttura strategica per l’economia e la logistica in un’ottica che è regionale, nazionale ed europea. I primi interventi prevedono l’approfondimento dei fondali della zona di accesso al porto e lungo tutto il canale Candiano (sino a – 12,50 metri); la realizzazione di una nuova banchina di circa 1.000 metri; l’adeguamento strutturale di oltre 6.500 metri di banchine portuali alla normativa antisismica e ai nuovi fondali; la realizzazione di circa 200 ettari di piattaforme urbanizzate e attrezzate destinate alla logistica che saranno raccordate alla rete ferroviaria per il traffico merci. L’avvio dei lavori è previsto nel 2019.

L’opera, del valore complessivo di 235 milioni di euro, è finanziata anche con 37 milioni di euro dall’Unione europea, con 120 milioni attraverso un mutuo della Banca europea degli investimenti e con risorse dell’Autorità di sistema portuale.

> Infrastrutture, viabilità e mobilità: nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza lavori per 30 milioni di euro

Quattro interventi per migliorare la sicurezza ferroviaria e stradale, decongestionare le aree urbane e ampliare gli spazi pubblici a disposizione per gli spostamenti su due ruote e delle zone pedonali.

Si tratta di investimenti per un totale di quasi 30 milioni di cui 18 derivanti dai Fondi di coesione e sviluppo.

In particolare, per il modenese viene approvato il progetto della nuova tangenziale di Mirandola (10 milioni il costo complessivo), oltre al recupero del tratto dismesso della ferrovia Milano-Bologna a Modena per realizzare, fra gli altri, una pista ciclo-pedonale (2,5 milioni).

Nel reggiano sì alla elettrificazione della linea ferroviaria Reggio Emilia–Ciano (12,3 milioni), mentre nel piacentino si procederà alla soppressione di passaggi a livello nel comune di Villanova d’Arda (5,1 milioni). (Per i dettagli, vedi l’ALLEGATO A)

> Rimini, nuova rete fognaria e riqualificazione lungomare: arrivano quasi 17 milioni di euro

Due gli interventi che saranno cofinanziati a Rimini, per un totale di 16,877 milioni di euro, grazie alle risorse assegnate dal Cipe. Il primo rientra nel “Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato” e permetterà di chiudere entro il 2020 tutti gli scarichi a mare attraverso un nuovo sistema di gestione delle acque, per alleggerire il carico sul sistema fognario e ridurre il rischio idraulico.

Il secondo progetto riguarda la riqualificazione del lungo mare Sud, che sarà interamente pedonalizzato e interessato da progetti per contrastare i danni prodotti dall’ingressione marina.

> Restauro e recupero di beni culturali: 15,5 milioni di euro nel ferrarese e in provincia di Forlì-Cesena

Sono cinque gli interventi, per i quali sono disponibili 15,5 milioni di euro destinati al recupero e al restauro di edifici di pregio nelle province di Ferrara e di Forlì-Cesena.

Con 5 milioni di euro sarà finanziato il restauro del cinquecentesco Palazzo Prosperi Sacrati a Ferrara; 3,5 milioni di euro saranno utilizzati per il recupero dell’ottocentesco Teatro sociale di Concordia a Portomaggiore (Fe); 2,5 milioni andranno a Comacchio (Fe) per la riqualificazione dell’ex -convento seicentesco di Sant’Agostino.

In provincia di Forlì-Cesena, 3,5 milioni di euro serviranno per i lavori di restauro e recupero dell’ex monastero della SS. Annunziata di Tredozio, mentre 1 milione sarà impiegato per il restauro del Compendio della Domus Pascoli (che comprende la casa natale del poeta, il giardino, il Parco delle rimembranze, la scuola materna e l’ex-gerontocomio) a San Mauro Pascoli.

> Via l’amianto da scuole e ospedali: circa 9 milioni di euro per completare il piano regionale di rimozione

Ammontano a 8,8 milioni di euro le risorse stanziate per la rimozione dell’amianto da scuole e ospedali in Emilia-Romagna. I fondi saranno assegnati attraverso un bando regionale ad hoc e gli interventi andranno ad affiancarsi a quelli già realizzati grazie al Piano amianto della Regione Emilia-Romagna.

Negli ultimi 10 anni, l’assessorato regionale alle Politiche ambientali ha destinato oltre 18 milioni di euro di contributi a enti pubblici e aziende per la bonifica. Di questi, 2,7 milioni sono serviti per effettuare rimozioni d’amianto in 20 scuole già mappate dalla Sanità col piano del 1996, oltre ad altre 52 scuole extra mappatura. Inoltre, con i lavori di ricostruzione post sisma 2012 e una spesa complessiva di 3,2 milioni di euro, sono state rimosse e smaltite 6.500 tonnellate di macerie contenenti amianto.

> Musei, periferie e patrimonio culturale: da Piacenza a Rimini 32 milioni euro per la sicurezza sismica, la conservazione e la valorizzazione degli edifici

Destinati all’Emilia-Romagna sono poi 31 milioni e 710 mila euro inseriti nel Piano antisismico per i musei statali, la riqualificazione delle periferie e il recupero del patrimonio culturale messo a punto dal Comitato tecnico scientifico del ministero dei Beni culturali: il piano prevede investimenti per oltre a 597 milioni in tutta Italia. Fondi immediatamente disponibili per realizzare interventi anche in tutte le province dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo è agire nell’ambito di una visione organica che considera strategico il ruolo del patrimonio culturale nelle politiche di tutela, sviluppo e promozione dei territori.

“Storia della mia ansia”

Da ufficio stampa EVENTI FERRARA

Venerdì 2 marzo alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Daria Bignardi presenta il libro

“Storia della mia ansia”

Dialoga con l’autrice Monica Pavani

Bignardi “Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l’ansia”.

Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un’idea mi ha trapassata come un raggio dall’astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l’ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un’idea che avevo da tutta la vita. “Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente” dice Lea, la protagonista della storia.
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l’ansia. Lea odia l’ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
“Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest’amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo.” Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l’infelicità in amore?
Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.

Daria Bignardi vive a Milano dal 1984 e in questa città ha iniziato la sua attività di giornalista. Nel 1988 entra a Chorus, mensile di Leonardo Mondadori. Diventata giornalista professionista nel 1992, ha collaborato con varie testate: Panorama, Sette, La Stampa. Già dall’anno precedente iniziava a lavorare per radio e televisione, prima con Gad Lerner, poi con Gianni Riotta per la trasmissione Milano Italia su RaiTre. Ha diretto per due anni il mensile Donna di Hachette. Da aprile 2005 scrive e conduce il programma Le invasioni barbariche per La7, quindi su Rai Due il programma Era glaciale.
Ha ricevuto molti riconoscimenti, tra i quali il Premio Flaiano, due Telegatti (nel 2000 e nel 2007), due Oscar tv (nel 2001 e nel 2007), il Premiolino, l’Oscar del Riformista, il Premio Ideona e il Premio Alghero. Nel 2008 pubblica con Mondadori il suo primo romanzo, intitolato Non vi lascerò orfani (che vince il Premio Rapallo, il Premio Elsa Morante per la narrativa e il Premio Città di Padova), al quale farà seguito nel 2010 un secondo libro, Un karma pesante. Due anni dopo esce, sempre per Mondadori, Un’acustica perfetta. Del 2014 è L’amore che ti meriti; del 2015 Santa degli impossibili. Per più di 10 anni Daria Bignardi ha tenuto una rubrica di libri su Radio Dee Jay intitolata “la Mezz’ora di Daria”. Collabora con varie riviste, tra cui Vanity Fair, e i suoi libri sono tradotti in varie lingue.

“Studio Uno” al De Micheli

Da ufficio stampa Comune di Copparo

Appuntamento venerdì 2 marzo, alle ore 21, al Teatro Comunale De Micheli con “Studio Uno” a cura della Compagnia Teatro Musica Novecento, varietà musicale a cura di Alessandro Brachetti, orchestra diretta da Stefano Giaroli.

Le vicende di piccoli protagonisti originali con grandi sogni, alla ricerca del loro Miracolo Italiano. Nella lontana Italia del Boom, la televisione diventa la forza definitrice di un intero stile nazionale. Una commedia in uno studio televisivo: con i doverosi omaggi ai veri protagonisti dell’epoca.

Per informazioni 0532 864580, www.teatrodemicheli.it

Legalità e Professionalità per gli Agenti d’Affari – l’intervento del presidente provinciale FIMAA Roberto Marzola

Da ufficio stampa ascomfe

Un lavoro quotidiano per premiare sempre di più il rispetto delle regole e la preparazione professionale: è questa la ricetta che il presidente provinciale e regionale della FIMAA Confcommercio (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), Roberto Marzola ricorda:”Dall’inizio del 2018 sono entrate in vigore le sanzioni amministrative per chi esercita il lavoro di mediatore senza stipulare la obbligatoria polizza assicurativa legata ai rischi professionali. L’assicurazione è una forma ulteriore di correttezza, di garanzia, e di trasparenza nel proprio lavoro a salvaguardia del cliente che si approccia ad un acquisto importante e significativo come un immobile per uso abitativo o lavorativo”.
Marzola, che è anche componente della giunta nazionale della FIMAA aggiunge: “Riteniamo poi importantissimo anche la modifica intervenuta all’articolo 348 del codice penale che è una vera e propria pietra miliare nella lotta a chi esercita senza averne titoli: dallo scorso 15 febbraio infatti per gli abusivi è previsto un inasprimento delle pene”.
Già alla prima violazione il trasgressore potrà essere punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, una multa da 10mila a 50mila euro e con varie pene accessorie che vanno dalla confisca degli strumenti utilizzati per l’esercizio della professione abusiva alla segnalazione al competente Albo, Ordine o Registro ai fini dell’applicazione dell’interdizione da uno a tre anni dalla professione
“Questo percorso legislativo volta a rendere più rigoroso il rispetto delle regole – spiega Marzola ed aggiunge – è stato sempre sostenuto dall’azione politica della FIMAA e della Confcommercio perché era necessario fare chiarezza in un settore dove spesso qualcuno, in modo truffaldino, si improvvisa del mestiere creando danni incalcolabili a chi lavora invece nel pieno rispetto delle regole. Senza contare inoltre le pesantissime quanto negative conseguenze che ricadono sui clienti che in buona fede hanno riposto i loro investimenti ed i risparmi di una vita in mano a veri e propri abusivi che approfittavano, in precedenza, di un sistema a maglie troppo larghe”.

Stazione di Ferrara lasciata a se stessa di sera. Piastra (LEGA): “la sicurezza non è ad orari”

Da ufficio stampa Lega Nord Ferrara

E’ dal 2017 che si è aperta in regione Emilia-Romagna la questione sicurezza sui treni e nelle stazioni, tuttavia l’interrogazione avanzata non ha mai portato da parte della regione ad un piano sicurezza esteso ai treni.

“La nostra proposta riprende quella ben funzionante in Lombardia – spiega Carlo Piastra, candidato alla Camera per la Lega – dove ad oggi sono più di un centinaio gli operatori di vigilanza privata attivi nella rete ferroviaria lombarda. Una misura che sarebbe molto utile, ancor più con questo aumento di immigrati che arrivano nel nostro paese, infatti dati alla mano a livello nazionale il 49% delle aggressioni sui treni avvengono da parte di immigrati, che però rappresentano l’8% della popolazione.”

“E’ inaccettabile – continua Piastra – che nella stazione di un capoluogo di provincia la polizia ferroviaria sia disponibile in certi orari come fosse un negozio, e assente sia domenica pomeriggio che ogni sera della settimana, ancor più dato che le problematiche di insicurezza sono legate al venerdì e sabato sera.”

“Qualcuno si è giustificato – conclude il candidato Lega – dicendo che comunque ci sono le telecamere, strumento inutile qualora le persone osservate non siano riconoscibili o prive di documenti e quindi non schedabili. Inoltre, se il capotreno scopre che c’è anche una sola persona che non ha pagato il biglietto e la situazione degenera servono dai 15 ai 30 minuti prima dell’intervento delle forze dell’ordine apposite, e questo provoca un ritardo del treno. La nostra proposta è quella di aumentare la vigilanza nelle stazioni e di inserire la vigilanza privata sui treni per garantire più sicurezza ai cittadini”.

Informanumeri 28 febbraio 2018

Da ufficio stampa Comune di Ferrara

 

INFORMANUMERI 28 febbraio 2018

Le notizie di oggi:

Banner prezzi piccoloANTICIPAZIONE DEI PREZZI – Febbraio 2018
A Ferrara, nel mese di febbraio 2018, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) con tabacchi resta invariato rispetto al mese precedente ed aumenta di 0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente…..
anticipazione_febbraio_2018.pdf


genteBILANCIO MENSILE DELLA POPOLAZIONE
Pubblichiamo l’ammontare dei flussi registrati nell’Anagrafe Comunale (nati, deceduti, iscrizioni confermate e cancellazioni), rilevati mensilmente con il modello Istat D7B, e il numero degli atti stato civile registrati a Ferrara nella popolazione presente nel mese: nati, deceduti, matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, cioè il modello Istat D7A. Secondo i dati rilevati con il modello Istat D7B, la popolazione residente al 31 gennaio 2018 ammonta a 132.526 abitanti.
res2018gennaio.xls
pres2018gennaio.xls


coppia separataPillole: SEPARAZIONI E DIVORZI ALLO STATO CIVILE DEL COMUNE DI FERRARA Anni 2015-2017
Dopo tre anni di applicazione del  d.l.n. 132/2014 art.6 e art.12, i primi dati statistici sugli accordi extragiudiziali di separazione e di divorzio consensuali registrati presso lo Stato civile del Comune di Ferrara.

Fonte: Sistan, Comune di Ferrara, Statistica


Evento criminoso Atm up Poggio Renatico – Gallo ufficio di riferimento

Da organizzatori

Poste Italiane comunica che, a seguito dell’attacco criminoso ai danni dell’Atm Postamat di Poggio Renatico, che ha provocato ingenti danni strutturali e la conseguente inagibilità dell’ufficio postale di Via Cavour, i cittadini possono rivolgersi temporaneamente per qualsiasi operazione, compresa la riscossione delle pensioni in pagamento dal 1° marzo, all’ufficio postale della frazione di Gallo, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle 13.45 e il sabato dalle ore 8.20 alle 12.45.
I pensionati che hanno scelto l’accredito sul conto Bancoposta o sul libretto postale possono riscuotere la pensione presso qualsiasi ufficio postale, oppure prelevare fino a 600 euro al giorno dagli sportelli automatici in funzione 24ore (il più vicino è quello dell’ufficio postale di Galliera, a circa 4 km), utilizzando la carta Postamat o la carta libretto.

Domani, al MEIS: “gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza”

Da ufficio stampa Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

Quanti intellettuali ebrei si sono sentiti chiamati a interrogarsi sul rapporto tra storia e verità? Quanti si sono impegnati a far luce sui momenti bui della conoscenza?

Se ne parla domani (giovedì 1 marzo, ndr), alle 18.00, al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS (Via Piangipane 81, a Ferrara), nell’incontro di presentazione del volume “Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. In ricordo di Giorgio Bassani”, curato da Anna Dolfi ed edito da Firenze University Press.

A chi gli chiedeva perché avesse iniziato a scrivere, proprio Giorgio Bassani rispondeva così: “Un’umanità che dimenticasse Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, io non posso accettarla. Scrivo perché ci si ricordi di questo”.

Ed è partendo dalle sue parole che Anna Dolfi ha raccolto le riflessioni di studiosi italiani e stranieri su narratori, poeti, saggisti, storici, filosofi, editori e artisti ebrei che, proprio per la loro difficile appartenenza, hanno avvertito il dovere morale di testimoniare e di essere in prima linea nella società e nella trasmissione della memoria.

Prendendo le mosse dalla tradizione ebraica antica e da leggende rivissute in chiave politica e libertaria, dopo il Romanticismo e l’Ottocento tedesco, il suo libro porta in primo piano le moderne voci della letteratura e della cultura europea e nordamericana, della tradizione yiddish e orientale. Ecco, allora, gli esponenti ebrei della Mitteleuropa – Canetti, Schulz, Döblin, Antelme, Wiesel, Sebald, Oz, Grossman, Nelly Sachs, Irène Némirovsky – e, tra gli italiani, Arturo Loria, Natalia Ginzburg, Giacomo Debenedetti, Cesare Segre, lo stesso Bassani e Primo Levi.

Insieme alla curatrice, presentano l’opera Giulio Busi, Silvana Greco, Portia Prebys, Marcella Ravenna, Gianni Venturi e Daniel Vogelmann. Introduce il Direttore del MEIS, Simonetta Della Seta.

L’appuntamento, a ingresso gratuito, è promosso in collaborazione con il Centro Studi Bassaniani del Comune di Ferrara.