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Giorno: 25 Febbraio 2018

Incontro pubblico Liberi e Uguali

Da ufficio stampa Liberi e Uguali Ferrara

Martedì dalle ore 17:00 al Centro Sociale “Il Barco” Via Indipendenza​, 40 – Ferrara, Lavoro, Diritti e Welfare incontro pubblico coordinato da Stefania Guglielmi con Maria Cecilia Guerra e Irene Bregola candidate alla Camera. Per l’occasione sono stati invitati i sindacati dei lavoratori.

Riunione del Comitato Operativo per la Viabilità

Da ufficio stampa Prefettura di Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro, in relazione al provvedimento di divieto di circolazione per i mezzi pesanti adottato ieri (v. ordinanza allegata in copia), ha presieduto questa mattina una riunione del Comitato Operativo per la Viabilità per fare il punto della situazione della viabilità provinciale, alla luce delle previsioni meteo aggiornate e delle informazioni disponibili sullo stato delle strade.
Si ricorda che il divieto di circolazione avrà efficacia dalle 22.00 di oggi, senza soluzione di continuità con il divieto ordinario già in essere in base al calendario annuale.
Si consiglia pertanto ai conducenti professionali ed alle aziende di acquisire le informazioni sulla percorribilità dell’itinerario del trasporto prima di mettersi in viaggio.
All’esito dell’incontro è stato disposto il rafforzamento del dispositivo di vigilanza sulle principali arterie del territorio, con particolare attenzione alla SS. 16 ed alla SS. 309 per le direttrici di traffico provenienti da Nord.
Il Comitato si è riconvocato domani alle ore 13.00, per una riunione di aggiornamento, salvo diverse determinazioni che si dovessero nel frattempo rendere necessarie.
Si invitano tutti i conducenti alla massima prudenza, in relazione alle condizioni meteo del momento.

La Bohèmedi Puccini

Da organizzatori

A Ferrara lo spettacolo sarà trasmesso in esclusiva alla Mutisala Apollo

Dopo il successo della Tosca, ancora Puccini con La Bohème, l’opera più popolare del mondo che torna in scena sul palco del Metropolitan e al cinema in HD solo martedì 27 febbraio ore 19.45 via satellite distribuita da QMI per Stardust Classic.
Presentata nella classica produzione di Franco Zeffirelli, La Bohème vanta un cast di giovani star ad affiancare Sonya Yoncheva, che sarà la fragile Mimì, e l’acclamato tenore Michel Fabiano, nei panni del poeta Rodolfo; dirige il Maestro Marco Armiliato, che ha diretto al Met oltre 400 spettacoli comprese 64 rappresentazioni della Bohème
L’opera racconta la storia di un gruppo di amici e delle loro vite, trascorse in una fredda soffitta di un sobborgo di Parigi in cui, mentre affrontano una dura e crescente povertà, i loro grandi sogni artistici incrociano il dolce e indimenticato amore giovanile.
Con un romantico ritratto della Parigi bohémienne e capitale dell’Ottocento, musiche memorabili e una storia d’amore tratta dalla vita quotidiana, La Bohème di Puccini ha conquistato il mondo, diventando una delle opere più amate dal pubblico e la più rappresentata nella storia del prestigioso Metropolitan Opera di New York.

TRAILER
Vimeo: https://vimeo.com/254468521
YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=8Muog1MatB0&feature=youtu.be

Per l’elenco completo dei cinema: www.stardustclassic.it
Costo biglietto: 12-10 euro

“La cannabis fa bene alla politica”

Da ufficio stampa EVENTI FERRARA

Martedì 27 febbraio alle 17.30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Per il ciclo “I libri della Ragione”

Leonardo Fiorentini presenta

La cannabis fa bene alla politica

Dialogano con il curatore Franco Corleone, Luca Marola e Elisabetta Biavati, comitato Pazienti Cannabis Medica

Presenta Ilaria Baraldi

Le politiche sulla cannabis sono in evoluzione in tutto il mondo. L’Uruguay e 9 Stati USA hanno legalizzato quella ricreativa; il Canada si appresta a farlo, mentre le esperienze cannabis bene politica.jpgeuropee di Olanda e Portogallo sono note. In questo contesto internazionale appare evidente che la questione cannabis non sia più argomento tabù per la politica. Questo volume presenta una rassegna degli ultimi progressi legislativi, politici, parlamentari e di ricerca relativi alla cannabis in Italia. Allo stesso tempo, perché il proibizionismo è un “male” globale, presenta anche una panoramica di cosa si muove sul versante riformatore, principalmente nelle Americhe, con la speranza che le positive esperienze di legalizzazione sia dal punto di vista dei consumi, dei riflessi sociali ed economici, aiutino un processo di presa di coscienza che già attraversa tutte le generazioni.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

“Non parlare con la bocca piena ”

Da ufficio stampa EVENTI FERRARA

Lunedì 26 febbraio alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

In collaborazione con Arcigay Ferrara

Chiara Francini presenta il libro

“Non parlare con la bocca piena ”

Dialoga con l’autrice Manuela Macario

Una storia di lacrime e risate, dentisti e caramelle, nonne, zie e amiche tatuate, cuori e nostalgia.

“Al terzo giro dell’isolato Chiara si rende conto di aver scelto probabilmente il momento peggiore, con la luce più bella di Roma, per lasciare. Del resto non esiste un’ora perfetta per la fuga perfetta. Da bambina le bastava il tempo di una mela – i bocconi piccoli – per raggiungere la sua cameretta partendo da scuola. Quanto sarebbe stato più facile adesso arrivare in quella casa a piedi, a undici anni, con le bucce verdi ancora tra i denti…”

Bello sapere che si può tornare. Che a ogni passo falso, nella vita, i genitori sono pronti a riabbracciarti con un calore che gli anni non hanno mai attutito né tanto meno spento. Per Chiara, questo calore profuma di caffè e canta sulle note della Vedova allegra. Perché i suoi genitori sono così, loro che l’hanno tirata su in amorosa allegria, le hanno costruito attorno un mondo da fiaba e hanno trattato la vita come una partita a tombola a Natale: leggera. Chiara ha appena lasciato Federico, il loro nido e i gatti. Il suo essere una donna fallica le ha impedito di portare avanti pure questa storia. E sì che stavolta si era impegnata. Ora il dolore le morde il cuore. Anche le donne come lei soffrono. Ma niente, non ce la fa, ed eccola a suonare il citofono a papà, a trascinarsi su per le scale i due trolley, ad addolcire la vita masticando Galatine per consolarsi un po’. Come le hanno insegnato fin da piccola. Meno male che, a casa dei suoi, Chiara ritrova tutto com’era, la cameretta rosa da principessa, l’albero di Natale acceso a ogni stagione, le riviste anni Novanta, gli amici di famiglia chiassosi e colorati. E naturalmente la matura armonia d’amore fra i suoi genitori. Un amore che ha superato tante prove, un amore coraggioso e per nulla convenzionale, un amore disinteressato e forte che ha sconfitto i pregiudizi, spesso con il fendente di una risata. Ma anche un amore buffo e capace di curare le ferite della vita (pure quelle che non si rimarginano perfettamente e lasciano la cicatrice). Una vera scuola d’amore, da cui Chiara avrà ancora molto da imparare.

Chiara Francini è nata a Firenze e cresciuta a Campi Bisenzio. È un’attrice. Ha sempre amato scrivere. Questo è il suo primo romanzo. La protagonista si chiama Chiara. Come lei.

Lo spadone errante per il rettorato errante

Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Domani, lunedì 26 febbraio alle ore 16, nell’atrio del Rettorato, via Ariosto n. 35, si terrà la consegna all’Ateneo, da parte dei goliardi dell’Associazione AFU de li 4 S, dello “spadone errante per il rettorato errante”. All’incontro parteciperanno il Magnifico Rettore Giorgio Zauli e il Duca dell’Associazione Mattia Sartoni, che così descrive il significato di questo inconsueto dono:

In molti di voi si chiederanno cosa sia questa strana figura alle mie spalle, celata da questo drappo coi colori della nostra Università. Ebbene se a molti, quella dietro di me, possa sembrare una spada io rilancio con un significato più ampio: tradizione.
Perchè Goliardia è anche -e soprattutto- questo: oggi siamo qui per donare un oggetto appartenuto ai fratelli venuti molto prima di noi, vissuti in un’Italia e in un Università drasticamente diverse da quelle che potremmo conoscere noi.
Goliardia significa sentirsi appartenenti ad una comunità studentesca in perenne crescita e mutamento, che col passare degli anni e delle generazioni si arricchisce di nuovi significati pur sempre mantenendo quelli vecchi. Ecco dunque il regalo da parte dei fratelli dei Cavalieri Erranti e della Goliardia Ferrarese tutta “Lo spadone errante per il rettorato errante”, testimone silenzioso e solenne, imperitura memoria della nostra presenza tra queste mura, del nostro amore per l’Università presso la quale studiamo e ci formiamo quali uomini e donne di domani e il nostro impegno per gli studenti tutti.
Vivat Academia, vivant profesores, semper sint in flores!

La partecipazione all’incontro è libera.

Il film “Erik Clapton” al cinema Cinepark e Cineplus

Da ufficio stampa Apollo Cinepark

Per gli amanti e I cultori della buona musica e del grande schermo il Cinepark di Cento e il Cineplus di Comacchio hanno in serbo un invito speciale: lunedì 26 alle ore 22.30, martedì 27 alle ore 20.00 e mercoledì 28 alle ore 22.30 in sala l’imperdibile film-evento “Eric Clapton : Life In 12 Bars”, distribuito da Lucky Red.
Il documentario ripercorre la straordinaria carriera e la travagliata esistenza di Eric Clapton, universalmente riconosciuto come uno dei chitarristi blues e rock più famosi e influenti. Dal suo ingresso nei Yardbirds – era il 1965 – per poi passare ai Bluesbreakers, con i quali incide il celebre album “Bluesbreakers with Eric Clapton”, passando per I Cream, i Blind Faith e, ancora, i Derek & the Dominos.
Nel film vengono ricostruite le tappe fondamentali dell’iter artistico di Clapton, senza tralasciare gli aspetti della vita privata che tanta parte hanno poi avuto nella sua carriera musicale: dalla morte dell’ amico/collega Duane Allman, che lo porterà all’inizio della sua carriera solista nel 1974 alla morte del figlio Conor, disoli 4 anni, che lo riavvicinò Clapton al blues, passando per gli show tv e I concerti di beneficenza, ultimo dei quali nel 2011, quando si esibisce insieme a Pino Daniele nello stadio di Cava de’ Tirreni di fronte a 17.000 spettatori.
Il suo ultimo album in studio è “I Still Do”, uscito nel 2016, anno in cui Clapton rivela di essere affetto da una neuropatia periferica, malattia di carattere degenerativo, che starebbe gradualmente limitando i suoi movimenti: nonostante questo, da marzo e a settembre del 2017 Slowhand ha tenuto concerti negli Stati Uniti e alla Royal Albert Hall di Londra

Divieto di circolazione dei veicoli commerciali

Da ufficio stampa Prefettura di Ferrara

PRESO ATTO delle previsioni di condizioni meteorologiche avverse comunicate dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna e degli aggiornamenti forniti in data odierna dalla Polizia Stradale e dalla Direzione III^ Tronco di Autostrade per l’Italia s.p.a. circa l’intensità crescente dei fenomeni avversiin atto nella regione;

PRESO ATTO che il Ministero dell’interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza-Servizio Polizia StradaleViabilità Italia con nota Prot. n. 300/A/1601/18/117/3 in data 23.2.2018, in relazione al bollettino di condizioni metereologiche avverse diramato in data 22 febbraio 2018 dal Dipartimento della protezione civile circa la previsione di precipitazioni a carattere nevoso che nei prossimi giorni interesseranno, anche a quote di pianura, diffuse macroaree del Paese con brusco calo delle temperature e valori prossimi allo zero termico, con conseguenti criticità viarie,ha rappresentato che potrebbero rendersi necessari, da parte dei Prefetti, provvedimenti di limitazione della circolazione dei veicoli commerciali di massa complessiva a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate fuori dai centri abitati, assicurando che le aree di stoccaggio siano disponibili per la ricezione dei mezzi in questione;

VISTO il bollettino meteo n. 26 del 24.2.2018 di ARPAE ove avvisa che “le temperature medie risulteranno sotto lo zero sia sulla parte di pianura che sui rilievi con possibilità di gelate diffuse”;

VISTOil provvedimento del Prefetto di Bologna prot. n. 9330/2018/A5.11 del 24.2.2018 con il quale è stato disposto il divieto di circolazione su tutte le strade (autostrade, statali e provinciali) dei veicoli commerciali con massa superiore a 7,5 tonnellate nel territorio provinciale di competenza;

TENUTO CONTO delle valutazioni emerse nel corso delle riunionidel Comitato Operativo per la Viabilitàsvoltesi il 23 e 24 febbraio 2018, in cui i rappresentanti di Autostrade per l’Italia, dell’A.N.A.S.,della Provincia e della Polizia Stradale hanno evidenziato, in considerazione della situazione della viabilità nel territorio della provincia, che:
• sussiste un grave e prevedibile pericolo per la sicurezza pubblica costituito dalla possibile formazione di ghiaccio su tutte le arterie della provincia con rischio di incidenti stradali gravi e difficoltà per il transito dei veicoli di soccorso;
• anche in conseguenza delle ripercussioni del succitato provvedimento relativo alla circolazione emanato dalla Prefettura di Bologna,si rende necessario adottare analogo provvedimento di blocco della circolazione per i veicoli con massa complessiva a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate sull’intero sistema viario della provincia di Ferrara(autostrade, strade statali e provinciali);

RITENUTO che, anche a seguito di quanto condiviso nelle citate riunioni, è emersa la necessità di adottare provvedimenti di interdizione a tutela della sicurezza della circolazione e della pubblica utilità ispirati al principio di massima precauzione, anche in termini di adeguata anticipazione dei tempi di adozione, alfine di favorirne la tempestiva conoscibilità e di scongiurare accumuli di mezzi pesanti in prossimità delle aree di accesso alle strade interdette;

RITENUTO che, allo stato delle condizioni meteorologichepreviste e di tutto quanto in precedenza indicato, appare necessario disporre, in via di massima precauzione, il divieto di circolazione dei veicoli commerciali con massa superiore a 7,5 tonnellate, ivi compreso il transito dei trasporti e veicoli eccezionali, sull’intero sistema viario della provincia di Ferrara(autostrade, strade statali e provinciali) dalle ore 22.00 di domenica25 febbraio 2018 fino a cessate esigenze;

ACQUISITO il parere favorevole del Comitato Operativo Viabilita’ in data odierna;

VISTO l’art. 2 del R.D. 18.6.1931 n. 773 (T.U.L.P.S.);

D I S P O N E

il divieto di circolazione dei veicoli commerciali con massa superiore a 7,5 tonnellate, ivi compreso il transito dei trasporti e veicoli eccezionali, sull’intero sistema viario della Provincia di Ferrara (autostrade, strade statali e provinciali) dalle ore 22.00 di domenica 25 febbraio 2018 fino a cessate esigenzee salvo rivalutazione sulla base di costante monitoraggio in relazione all’evolversi del fenomeno.
Sono esclusi dal presente divieto:
• gli automezzi che trasportano derrate alimentari deperibili in regime ATP, altri prodotti deperibili (ad esempio, frutta ed ortaggi freschi; carni e pesci freschi; fiori recisi; animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivanti dalla macellazione degli stessi; pulcini destinati all’allevamento; latticini freschi; derivati del latte freschi; semi vitali);
• se già autorizzati dalla Prefettura competente,gli automezzi che trasportano prodotti deperibili diversi dalle tipologie già elencate, nonché i trasporti di assoluta e comprovata necessità ed urgenza, compreso il trasporto legato alle lavorazioni a ciclo continuo ed i trasporti di persone;
• i veicoli adibiti a pubblico servizio per interventi urgenti e di emergenza o che trasportano materiale ed attrezzi occorrenti a tale fine e quelli utilizzati dagli enti proprietari o concessionari di strade per motivi urgenti di servizio.

Viene attivato il dispositivo di chiusura dei caselli autostradali di Ferrara Nord e di Ferrara Sud e di eventuale impiego delle aree di accumulo mezzi, che saranno presidiati da parte delle Forze di Polizia secondo le modalità e le turnazioni previste nel Piano Neve (ed. 2017/2018) approvato con decreto prefettizio n. 62721del 13 dicembre 2017.

Domenico Caliri CAL TRIO di lunedì 26/2 al Torrione

Da ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 26 febbraio, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with Andreino Dj

+

Live
Cal Trio
Domenico Caliri, chitarra
Stefano Senni, contrabbasso
Marco Frattini, batteria

+

Jam Session
In collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi”
Tip of the Day
Antonio Cavicchi, chitarra
Matteo Balcone, basso elettrico
Gianfilippo Invincibile, batteria

Il Monday Night Raw di lunedì 26 febbraio è affidato al chitarrista e compositore Domenico Caliri che, in compagnia di una nuova sezione ritmica, riprende il progetto Cal Trio mettendo in evidenza una personale rielaborazione delle varie possibilità timbriche che la chitarra elettrica offre. Immancabili l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj e la jam session aperta dagli allievi e dai docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Il Monday Night Raw di lunedì 26 febbraio (inizio ore 21.30) è affidato al chitarrista e compositore Domenico Caliri che, in compagnia di una nuova sezione ritmica, riprende il progetto Cal Trio, avviato già negli anni 2000 (con all’attivo due cd per l’etichetta Caligola), dando continuità al proprio percorso compositivo e mettendo in evidenza una personale rielaborazione delle varie possibilità timbriche che la chitarra elettrica offre. Il leader è coadiuvato, in maniera magistrale, da due musicisti dotati di una non comune sensibilità musicale come Stefano Senni (basso elettrico) e Marco Frattini (batteria).
Domenico Caliri (Messina, 1967) è noto per la lunga militanza nel gruppo Electric Five di Enrico Rava. Approdato a Bologna nel ’90, Caliri si fa spazio nell’ambiente musicale con il proprio personale ed autorevole linguaggio che lo conduce ad incidere, nel corso del tempo, una trentina di album come sideman e cinque a proprio nome. Oltre a condividere interessanti progetti con alcuni protagonisti della scena creativa nazionale come Piero Bittolo Bon e Pasquale Mirra, Caliri ha collaborato con artisti del calibro di Lester Bowie, Han Bennink, Kenny Wheeler, Richard Galliano, Antonello Salis, Paolo Fresu, Aldo Romano, Gianluigi Trovesi, Michel Godard, Stefano Bollani, ecc. È altresì docente di chitarra jazz, arrangiamento e composizione presso il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera.
Anticipa il concerto il goloso aperitivo a buffet del wine bar del Torrione (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj.
Segue il concerto Tip of The Day, ovvero l’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Questo lunedì scenderà in campo il trio formato da Antonio Cavicchi alla chitarra, Matteo Balcone al basso elettrico e Gianfilippo Invincibile alla batteria. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, infoline 0532 1716739.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

Avvio lavori ponte Bailey di Fossa Foce

Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Saranno avviati, martedì 27 febbraio 2018, i lavori di ristrutturazione e consolidamento del ponte Bailey di Fossa Foce, intervento previsto dal progetto di valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale delle Valli di Comacchio. Per consentire lo svolgimento dei citati lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza dell’infrastruttura, che rappresenta l’unico punto di accesso carrabile e pedonale a Stazione Foce, si rende necessaria l’istituzione di un divieto di transito, negli ultimi 30 metri prima del ponte Bailey, in entrambe le direzioni di Strada Foce (arteria di collegamento tra il ponte levatoio San Pietro ed il comparto vallivo), lungo il canale Fosse Foce. Il divieto di transito, di carattere temporaneo, resterà in vigore dal 27 febbraio 2018 al 2 marzo 2018, nella fascia oraria compresa tra le ore 7.30 e le ore 13. L’Amministrazione Comunale e l’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità – Delta del Po si scusano per il disagio, seppur di breve durata, che potrà derivare agli utenti della strada ed ai fruitori del comprensorio vallivo. I lavori programmati sono tuttavia finalizzati ad una più funzionale fruizione del ponte in questione, perseguendo l’obiettivo primario della massima sicurezza dello stesso.

La bicicletta

Racconto di Maurizio Olivari
Foto di Giordano Tunioli

Per credere a questa storia, serve un po’ di fantasia ma garantisco che è tutto vero. Vivo in quella che è definita la città delle biciclette e io faccio parte di questa èlite, venerata, rispettata, molto usata, rubata e talvolta abbandonata. Mi chiamo Vittoria, una nobile famiglia di biciclette fin dal 1940 e sono stata adottata dalla famiglia del sig. Filippo, che ho accompagnato per 30 anni al lavoro tutti i giorni, con sole, pioggia, vento e tempesta, sempre ben accudita, pulita e lubrificata. Qualche volta ero nervosa e come dicono in città le persone che si arrabbiano “a mè andà zzò la cadena”, perché anche a me saltava mettendo in difficoltà il signor Filippo.
Adesso sono qui un po’ acciaccata e lasciata abbandonata nella cantina (una specie di pensionato) della casa, stretta fra scatoloni e mobili in disuso, bottiglie di vino, pacchi di carta igienica di riserva (forse prevedevano diarree abbondanti) e decine di vasetti di marmellata e conserve che saranno ormai ammuffite.
Attendo con rassegnazione di essere rottamata, anche perché tutta la famiglia del sig. Filippo non gira con le biciclette, solo macchina o motorino e quindi un giorno per fare spazio, hop… via la Vittoria.
Eppure io mi sento ancora arzilla, credo che dopo una sistematina, una revisione alle gambe, per meglio dire alle ruote, cambio dei freni per trattenere i miei entusiasmi, farei ancora la mia figura. Ma adesso sono rassegnata, anche se la speranza è l’ultima a morire.
Scusate, stanno aprendo la porta della cantina, vediamo… è il giovane Andrea, nipote del sig. Filippo, un bel ragazzo quasi diciottenne… cosa fa? Sposta scatoloni, rimuove i mobiletti, viene verso di me… ehi ehi… cosa fai? Non prendermi così, non strattonarmi… ahi… un po’ di grazia… accidenti!
Mi porta fuori nel cortile e comincia a scrutarmi con espressione abbastanza dubbiosa. Finalmente vedo la luce del giorno, mi sento sgonfia, una boccata d’aria fresca mi sta facendo bene ma penso subito che sia arrivato il mio momento. Mi stanno portando alla rottamazione. Addio mondo crudele, evviva le biciclette, abbasso i motori, viva le pedalate!
“Giovanotto cosa fai?” Con una spugnetta inumidita comincia a massaggiarmi tutto il corpo, il manubrio, la sella, il cannone (sono una bici per uomo), poi i pedali. ”Piano che mi fai solletico!” Mi serviva una bella pulitina… Vuoi vedere che posso ancora interessare? Possibile, che io vecchietta, attiri questo giovanotto? Sembra di sì!
Adesso cosa fa? Con un pennello comincia a coprirmi con della vernice bianca per il corpo ed azzurra per i parafanghi. Sarà un ultras della squadra di calcio della città!
Mi lubrifica tutta la catena, una gonfiatina alle gambe, che sono ancora ben tornite e mi lascia sul cavalletto ad asciugare.
“Ehi… giovanotto, alla mia età di notte non vedo bene, dovresti cambiarmi il fanale e anche dietro, perché quando mi guardano voglio che si noti il segnale rosso guardare e non toccare!”
Sono qui sola, ma comunque contenta di essere uscita da quella prigione.
Dopo aver trascorso tutta la notte all’aperto, con dolorini alle parti arrugginite, mi sono svegliata con la curiosità di sapere che cosa mi aspettava.
Il giovane Andrea arrivò presto e dopo avermi palpeggiato per sentire lo stato della verniciatura, saltò in sella al grido “andiamo vecchia ratara!” Ratara è il temine dialettale che gli anziani danno alle biciclette che, girando, emettono cigolii vari e rumori strani.
Io sono una di quelle, rumoreggio ma intanto vi porto dove volete.
Riesco a sopportare abbastanza bene il peso di Andrea, in quanto mingherlino, con conseguente ritmo e buona velocità.
“Attento Andrea, no in senso contrario! Attento fermati c’è il semaforo rosso! Beata gioventù! Comincio a pensare che vivevo più tranquilla nella cantina.”
E’ tardo pomeriggio, arriviamo in centro città e Andrea mi appoggia al muretto che circonda il Castello Estense e, armeggiando con una catena, mi fissa a un paletto. Cosa ho fatto di male per essere incatenata? Mi guardo intorno e vedo tante altre sorelle nelle stesse condizioni. “Vigliacchi schiavisti!” Una Graziella lì accanto, mi rassicura dicendo che i padroni ci incatenano per non lasciarci nelle mani dei ladri delinquenti, che ci avrebbero spedite in terre lontane, per essere vendute alle tribù del posto. Mi tranquillizzo e mi appisolo, questa prima uscita mi ha proprio stancato. Ogni tanto però apro un occhio, per vedere Andrea cosa fa: insieme agli amici ride e scherza con un bicchiere pieno di roba rossa che sentivo chiamare spritz.
Beata gioventù. Alzo gli occhi oltre il muretto e ammiro quello che è il più importante monumento della città: il Castello Estense. Proprio in quel momento si avvicina un gruppo di persone con un capogruppo che teneva alta una bandierina. Erano certamente turisti, visto anche il continuo scattare di fotografie. Al centro del gruppo una signorina con un piccolo microfono, raccontava che il castello era stato costruito nel 1385 come maniero militare e completato nel 1500, per divenire anche dimora degli Este. Uno dei pochi esempi di castello ancora interamente circondato da un fossato con acqua, e tre ingressi protetti da ponti levatoi. All’interno andranno a visitare splendide sale come quella dei Giochi, la sala dell’Aurora, la Loggia degli Aranci, la Cappella di Renata di Francia, moglie di Ercole II, poi le prigioni sotterranee dove ebbe il tragico epilogo l’amore di Parisina, sposa di Niccolò III, per il suo figliastro Ugo.
Mi dispiace per la tragedia ma sono contenta di aver sentito gratuitamente tutte queste informazioni.
Sento armeggiare nella catena che mi fermava una gamba e guardo subito, con la paura di vedere qualche male intenzionato. Per fortuna era Andrea che finito l’aperitivo mi cavalcava per ripartire.
“Aiuto! Ma come guidi? Dai, cerca di andare diritto, no a zig zag… attento al palo!”
Forse ha bevuto troppo di quella roba rossa.
Si avvia verso quella strada che la guida del gruppo indicava come la via principale dell’Addizione Erculea, dell’architetto Biagio Rossetti, lunga e diritta ma che Andrea percorreva zigzagando, bellissima ma con un difetto, tutta ciottoli anche un po’ sconnessi e non era la situazione migliore per le mie articolazioni arrugginite.
Barcollando qua e là arriviamo, dopo aver superato il quadrivio con il famoso Palazzo dei Diamanti, ora sede della Pinacoteca, così aveva detto la guida al gruppo, alle mura della città che la cingono per una lunghezza di circa 10 Km. Arrivati alla Porta degli Angeli, la guida l’aveva definita anche la casa del boia, perché nelle vicinanze abitava colui che era addetto alle esecuzioni capitali in voga ai tempi Estensi, prendiamo finalmente la via asfaltata e grazie a Dio arriviamo a casa.
Andrea apre la cantina e letteralmente mi butta dentro, finendo per fortuna contro i pacchi di carta igienica, che hanno attutito il colpo. Sono sfinita, come prima uscita è stata molto faticosa e lontano erano i tempi in cui con il nonno di Andrea, si andava in giro o al lavoro, sempre con lente pedalate, le sue mani sul mio manubrio come fossimo due innamorati. Adesso buona notte, voglio riposare e speriamo che domani non sia un altro tour de force o come dicono in dialetto un’altra stracavada.
Andrea arriva di buon mattino gridando “Andiamo ratara, di corsa che ho un appuntamento!” Velocemente arriviamo in centro e passando vicino alla Cattedrale, ci fermiamo per comprare il giornale. Andrea mi lascia senza protezione e si allontana di pochi metri e io ho un po’ paura. Cerco di darmi un tono guardando la facciata del Duomo, il Palazzo Comunale, la Torre dell’orologio e la grande Piazza Trento Trieste piena di bancarelle del mercato settimanale.
Sono fortunata perché mi viene vicino una famiglia di turisti. Credo padre, madre con due ragazzine. Lui ha l’aria del professore, perché aiutato da un manuale comincia a raccontare che la Cattedrale è stata inaugurata nel 1135 ed è il massimo monumento medioevale della città, costruito in stile gotico-romanico, ha una facciata marmorea a tre cuspidi ed è percorsa da più ordini di loggette. Il Campanile è stato terminato nel 1596 e all’interno della Basilica andranno a vedere famosi affreschi e splendidi altari. La moglie annuiva interessata e le figlie invece fingendo interesse, guardavano i loro telefonini. Io della descrizione avevo inteso poco ma ero comunque contenta di quanto avevo imparato.
Andrea arriva con la Gazzetta dello sport che mi infila nel portapacchi e parte verso via Mazzini, superiamo il ghetto ebraico, anche lì turisti in visita, e arriviamo a Palazzo Paradiso, ora sede della Biblioteca Nazionale. Mi deposita accanto a tante consorelle e più precisamente vicinissima ad un modello di bici olandese e se ne va, probabilmente a consultare qualche libro. Questa bici olandese, di colore rosso acceso, con sella e manopole in pelle nera, doppi grandi occhi, retro con gemme fluorescenti e freni a bacchetta, era una una vera fuori serie. Anche lei era stata protetta dalla tradizionale catena. Era proprio bella e lo sapeva, tanto da guardarmi dall’alto in basso, effettivamente era più alta di me.
Mi sentivo un po’ tapina ma presi coraggio e le chiesi come si chiamava. Guardandomi con sussiego rispose “Old american style.” Allora non era olandese.
“Piacere… Vittoria, italian style.” risposi. Era tanto piena di sé che non continuò il discorso. Io le voltai la ruota dall’altra parte.
Dopo qualche attimo, sento armeggiare vicino a me. Mi volto e vedo due individui dal viso un po’ losco, che con una tenaglia stanno tentando di tagliare la catena della american style, impietrita dalla paura. Decido di agire usando il nuovo campanello che mi aveva montato Andrea. Comincio a scampanellare attirando l’attenzione di alcuni ragazzi che, vista la scena, si avvicinano, facendo così scappare i due loschi figuri. La old american style girando la ruota verso di me mi sussurra “Thank you.”
Non capisco ma penso volesse ringraziarmi.
Dopo qualche attimo vedo uscire dalla biblioteca Andrea con accanto una biondina molto carina. Arrivano vicino alle biciclette e la ragazza con stizza grida “Accidenti, ho forato la bicicletta!” Parlava della old american style. Non sapeva che la bici aveva subito violenza e che le gomme sgonfie erano dovute alla paura sofferta dalla sua fuoriserie.
Andrea subito si offre di accompagnare la ragazza, dicendole di salire sul cannone della sua bici.
“Andrea ti prego non farlo…” dico “Non posso sopportare il peso, sono vecchia!”
La ragazza sale e anche se il sederino era morbido, ho sofferto le pene dell’inferno.
“Non andremo ancora sui ciottoli eh?”
Prendiamo invece per una delle arterie medievali più integre della città. Via delle Volte, un tempo riva sinistra del Po e ora, con delle volte che uniscono le case ai lati, diventata una strada romantica e ricca di fascino. “Andrea sei un volpone…”
Un po’ arrancando riattraversiamo il centro, per poi arrivare nella splendida Piazza Ariostea.
I giovani scendono, mi appoggiano a un albero e vanno a sedersi sui gradoni che circondano la piazza. Nel progetto del Rossetti, così aveva raccontato la guida, era chiamata Piazza Nuova, con al centro una maestosa colonna che aveva ospitato nella sommità, in successione nel tempo, la statua di Alessandro VII, quella della Libertà, poi di Napoleone, e ora del grande poeta Ariosto. Circondata da alberi ad alto fusto, oggi ospita fra l’altro il Palio di San Giorgio, con le corse dei putti, delle putte, delle asine e dei cavalli.
Come una brava nonna guardo i due ragazzi che, vicini, vicini, si parlano scambiandosi qualche tenero bacio e non mi vergogno a dirlo, mi commuovo un po’ pensando a quando ero giovincella e mi ero innamorata di un velocipede da corsa, bello con due braccia ricurve, snello e scattante, le gambe sottili e molto attraenti. Siamo stati insieme solo per pochi giorni, dopo è partito per correre il Giro d’Italia e non l’ho più visto.
Andrea con la ragazza sul cannone riprende con me la strada, forse per accompagnare a casa la biondina. Imbocca Via Borso, “Mamma mia… ma è la strada che porta al cimitero! Mi stanno portando all’ultima dimora!”
In fondo voltiamo a sinistra (meno male…) arriviamo in Via Ercole I D’Este, quella con i ciottoli e con mia grande sofferenza andiamo verso le mura, fermandoci davanti a una bella casetta in mattoni di cotto ferrarese. La ragazza abitava lì (ancora meno male).
Un bacetto, un saluto e via verso casa.
Andrea per la prima volta mi rivolge la parola, quasi come parlasse a sua sorella.
“Vedi cara biga…” non mi aveva chiamato ratara, aveva usato un altro termine dialettale ma più dolce, “Oggi sei stata bravissima, hai contribuito a rendermi felice… La biondina, sai, si vantava di avere una bellissima bicicletta, mi evitava, se ne andava via sempre sola. E invece oggi, grazie a te, siamo stati un po’ insieme e forse nascerà qualcosa di più di una amicizia. E brava Vittoria!”
Che bello, mi aveva chiamato col mio nome!
Arrivati a casa, mi porta dentro la cantina, mi appoggia delicatamente ai pacchi di carta igienica, mi copre con cura con un panno e mentre se ne va, si gira verso di me guardandomi dolcemente, chissà se ha sentito che ho sussurrato “Grazie a te!”