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Giorno: 17 Marzo 2018

Lunedì 19/3 HOBBY HORSE presenta ‘Helm’ al Monday Night Raw del Torrione

Da Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 19 marzo, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with Andreino Dj

+

Live
Hobby Horse
Dan Kinzelman, sax, clarinetto, elettronica
Joe Rehmer, contrabbasso ed elettronica
Stefano Tamborrino, batteria ed elettronica

+

Jam Session
In collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi”
Tip of the Day
Chiara Morreale, voce
Lorenzo Locorotondo, tastiere
Riccardo Sindona, chitarra
Stefano Galassi, basso elettrico
Francesco Bressan, batteria

Il Monday Night Raw di lunedì 19 marzo vede il ritorno di Hobby Horse, trio collettivo formato da Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino, che presenterà il nuovo Helm. Immancabili l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj e la jam session aperta dagli allievi e dai docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Hobby Horse, già di casa al Torrione, è un collettivo italoamericano da annoverare tra i principali esponenti della nuova scena creativa e sperimentale del jazz in Italia, formato dal sassofonista Dan Kinzelman, dal bassista Joe Rehmer e da Stefano Tamborrino alla batteria. Helm è il nuovo album uscito a fine gennaio per Auand in cd (distribuzione Goodfellas) e Rous Records in vinile, che il trio presenterà lunedì 19 marzo (inizio ore 21.30) al Jazz Club Ferrara, nell’ambito di Monday Night Raw.
Un lavoro denso che mette a fuoco le inquietudini stilistiche e timbriche, Helm è un riassunto concentrato delle ardite esplorazioni sonore, tra improvvisazione, elettronica e rock, che il trio porta avanti da otto anni, segnando una nuova maturità linguistica frutto di un accumulo di esperienze condivise sui palchi di tutto il mondo. Il materiale composto è apparentemente semplice, ma viene esplorato con straordinaria attenzione al dettaglio e alla stratificazione, con scarti improvvisi e violenti che da sempre caratterizzano i lavori del trio, ed un uso sempre più particolare delle voci. Affiancano i brani originali, due canzoni di protesta del poeta/musicista punk John Cooper Clarke e di Robert Wyatt.
Anticipa il concerto il goloso aperitivo a buffet del wine bar del Torrione (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj. Segue il concerto Tip of The Day, ovvero l’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Questo lunedì scenderà in campo il quintetto formato da Chiara Morreale alla voce, Lorenzo Locorotondo alle tastiere, Riccardo Sindona alla chitarra, Stefano Galassi al basso elettrico e Francesco Bressan alla batteria. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, infoline 0532 1716739.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

14 -18 La programmazione dell’Apollo

Da ufficio stampa Apollo Cinepark

“Dream Big” – Sogna in Grande – recita il motto dell’edizione 2018 del Ferrara Film Festival ed è davvero in grande che si è aperta venerdì sera la kermesse internazionale di cinema al Cinema Apollo.
Molto graditi al pubblico la proposta della prima serata di programmazione: il cortometraggio Sing – ungherese, premio Oscar 2017 della categoria – e 9/11, del regista argentino-statunitense Martin Guigui.
La rassegna si ferma per il weekend ma riprenderà lunedì – info su www.ferrarafilmfestival.com.

Nel frattempo, all’Apollo sono sbarcati in sala la commedia “Metti la nonna in freezer” e l’attesissimo “Maria Maddalena”, di Garth Davis, con Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor, Ariane Labed e Tahar Rahim, che il pubblico potrà gustare anche in lingua originae lunedì 19 alle ore 21.00.
Restano in programmazione “Lady Bird”, “Il Filo Nascosto” e “La Forma dell’Acqua”.

Economia sociale. In Emilia-Romagna oltre 740 cooperative, un fatturato da 2,5 miliardi di euro e 50mila persone occupate

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

A fare il punto oggi a Bologna, nel convegno “L’impresa sociale nei nostri territori”, la vicepresidente Elisabetta Gualmini. “Numeri che ben rappresentano la dinamicità e il valore del terzo settore nella nostra regione”

Bologna – Opera soprattutto nell’assistenza alla persona e nell’istruzione, conta quasi 750 cooperative sociali, un fatturato che supera i 2,5 miliari di euro e dà lavoro a circa 50mila persone. È l’identikit dell’impresa sociale in Emilia-Romagna, perlopiù rappresentata dalle cooperative sociali, oltre alle associazioni di volontariato e di promozione sociale.

Dai dati forniti dall’Albo regionale al quale si iscrivono le cooperative presenti in Emilia-Romagna, emerge che a marzo 2018, tenendo conto della popolazione di riferimento, la provincia con il maggior numero di realtà è Bologna (132), Forli-Cesena (98), Reggio Emilia (93), Modena (87), Parma (85), Rimini (78), Ravenna (66), Piacenza (52) e Ferrara (50).

Di economia sociale e, più in generale, di riforma del Terzo settore si è discusso oggi a Bologna, all’Istituto Veritatis Splendor al convegno “L’impresa sociale nei nostri territori”.
A parlare degli strumenti messi in campo dalla Regione per promuovere e sostenere l’economia sociale nel territorio emiliano-romagnolo, è stata la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, che si è espressa anche sulla riforma del Terzo settore (legge delega 106 del 25 maggio 2016) i cui decreti applicativi sono stati approvati dal Consiglio dei ministri nel luglio scorso. “La Regione Emilia-Romagna- ha sottolineato- ha accompagnato e per alcuni versi anticipato la riforma nazionale, proponendo una serie di importanti emendamenti. Tra questi, la proposta, poi accolta, di ripristinare per le grandi Regioni gli organismi territoriali di controllo e l’inserimento di un rappresentante delle Regioni dentro quello nazionale. Va dato atto a questo processo di innovazione di aver raccolto in una visione di sistema organica un mondo estremamente ricco, ma allo stesso tempo frammentato. Da sempre- ha concluso Gualmini- ne riconosciamo il ruolo e le potenzialità, non solo come grande interlocutore delle istituzioni pubbliche, ma anche come soggetto che contribuisce in maniera attiva e dinamica al nostro welfare regionale, ormai da quasi 30 anni”.
La riforma, infatti, costituisce un passaggio importante per tutte le organizzazioni che contribuiscono a valorizzare l’economia sociale in Italia, in primis le cooperative sociali alle quali attribuisce in automatico la qualifica di imprese sociali. Ad essere interessate dal processo di innovazione sono comunque tutti i soggetti operanti nel Terzo settore: una realtà che in Emilia-Romagna è articolata e ricchissima, costituita da oltre 8 mila enti, tra organizzazioni di volontariato (3.099), associazioni di promozione sociale (4.192) e cooperative (741) e che coinvolge più di 1 milione di cittadini emiliano-romagnoli. /Ti.Ga.

Il fascismo della repubblica sociale a processo

Da ufficio stampa EVENTI FERRARA

lunedì 19 marzo alle 17.30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Alberto Mandreoli presenta il libro

Il fascismo della repubblica sociale a processo

Dialoga con l’autore Antonella Guarnieri

Modera l’incontro Roberto Cassoli

Il decisivo passaggio dalla guerra alla ricostruzione sconta diffusi ritardi di analisi e di interpretazione, a partire da modalità e conseguenze della mancata epurazione, ovvero dei conti con ciò che il fascismo rappresentò nella società italiana e del destino riservato ai responsabili della guerra civile. Su questo tema, il materiale prodotto nel 1945-47 dalle Corti straordinarie d’assise e poi dalle Corti d’appello costituisce uno straordinario giacimento archivistico, sinora utilizzato solo in modo estemporaneo in monografie di ambito locale. Mandreoli ha studiato istruttorie e sentenze di area bolognese, ricavandone il mosaico a suo modo affascinante del cozzo tra reduci dell’esercito di Salò e militanti del partigianato. Con la tecnica del flashback, risale dai processi dell’immediato dopoguerra agli eventi che li determinarono, cioè alla repressione del partigianato e alle rappresaglie contro i civili… L’attenzione alle persone, più che alle ideologie che le muovevano, ci immerge nelle pieghe di una società lacerata, dove dissidi politici si coniugavano con faide famigliari di cui Bernardo Bertolucci fornì una magistrale interpretazione nel film Novecento. Sugli eccidi di Marzabotto, che costituiscono il cuore del libro, viene prodotto un ricco dossier fitto di nomi e date, utile per chiarire responsabilità individuali e coperture politiche che circondarono a lungo quel terribile evento.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

Pesca. Pronti 4,3 milioni di euro per migliorare la qualità, favorire l’innovazione e la nascita di imprese giovani

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Via libera dalla Giunta regionale a tre bandi Feamp. I contributi variano dal 25 al 50% dei progetti di investimento. Caselli: “Stiamo accelerando gli interventi per contribuire al rilancio del comparto con interessanti prospettive di consolidamento”. Domande entro il 3 e il 16 maggio

Bologna – Quasi 4,3 milioni di euro per favorire la crescita e la competitività del settore della pesca e dell’acquacoltura e per incentivare la nascita di nuove imprese guidate da giovani. È la dotazione finanziaria complessiva di tre bandi approvati dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna che mettono a disposizione un corposo pacchetto di risorse a sostegno di progetti di investimento per lo sviluppo e la qualificazione della produzione nel quadro del Feamp 2014-2020, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

I finanziamenti
La quota più consistente dei fondi – quasi 3,5 milioni di euro – è destinata agli interventi per il rafforzamento e miglioramento della trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; circa 650.000 euro sono riservati al potenziamento delle infrastrutture dei porti, delle sale per la vendita all’asta del pescato e delle strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini per ridurre l’impatto ambientale; infine poco meno di 165.000 euro andranno ad incentivare l’ acquisto di imbarcazioni da pesca da parte degli under 40 per mettersi in proprio. Dei 4,3 milioni di euro la metà sono di provenienza europea (circa 2,15 milioni), il 35% è la quota messa a disposizione dallo Stato italiano (oltre 1,5 milioni) e il restante 15% (quasi 645.000 euro) è a carico del bilancio della Regione.
“Pesca e acquacoltura- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli- hanno una rivelante importanza economica e sociale per la fascia costiera dell’Emilia-Romagna e per l’intero territorio regionale. Nonostante una serie di problemi che vanno dalla riduzione del pescato, alla crescente concorrenza delle marinerie dell’altra sponda dell’Adriatico, dall’aumento dei costi all’invecchiamento degli addetti, il comparto offre interessanti prospettive di consolidamento soprattutto per la crescita della domanda di prodotti di qualità. Le risorse europee- prosegue Caselli- rappresentano quindi una grande opportunità per migliorare la competitività e la sostenibilità ambientale e sociale del settore ittico. Stiamo accelerando l’attuazione degli interventi previsti dal Feamp: i nuovi bandi consentiranno di mettere a disposizione degli imprenditori nuovi mezzi finanziari per migliorare la competitività e contribuire al rilancio del comparto, coniugando rispetto della tradizione e forte propensione all’innovazione”.Cosa prevedono i bandi
Dei tre bandi, quello a sostegno del settore della trasformazione dei prodotti ittici mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese contributi del 50% per finanziare progetti compresi tra un minimo di 100.000 e un massimo di 800.000 euro per il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale, il miglioramento della sicurezza, dell’igiene e delle condizioni di lavoro. Sostegno anche alle iniziative che puntano sull’innovazione di processo e di prodotto e sull’acquacoltura biologica. Le domande vanno presentate entro il 3 maggio.

Anche il secondo avviso pubblico per il miglioramento delle infrastrutture dei porti, dei locali per le aste e le strutture di raccolta dei rifiuti prevede contributi del 50%, per progetti di importo tra gli 80.000 e i 300.000 euro. La scadenza per le domande anche in questo caso è il 3 maggio prossimo.

È fissato invece per il 16 maggio il termine per il terzo bando riservato agli under 40, con contributi a fondo perduto del 25% per progetti fino a 75.000 euro. L’incentivo riguarda l’acquisto di pescherecci usati sotto i 24 metri di lunghezza per l’avvio di nuove imprese./G.Ma.

Martedì 20 marzo 2018 alle 21, nella sala Boldini di via Previati 18 a Ferrara – “Food Coop”

Da ufficio stampa Parco Schiaccianoci

Martedì 20 marzo 2018 alle 21, nella sala Boldini di via Previati 18 a Ferrara, avrà luogo la proiezione del film documentario “Food Coop”, promossa da gruppi di acquisto solidale e associazioni cittadine. Il docufilm, girato dallo statunitense Tom Boothe nel 2016, racconta come attuare dal basso la rivoluzione della distribuzione alimentare, secondo principi di sostenibilità ed equità, prendendo come esempio le esperienze realizzate e attualmente attive.

Nel pieno della crisi economica, all’ombra di Wall street, la “Park Slope Food Coop” è in piena crescita. Nata nel 1973 da alcuni utopisti che decisero di creare un supermercato autogestito, oggi vanta 17.000 membri che lavorano nel supermercato 3 ore al mese e in cambio beneficiano dei migliori prodotti alimentari della città di New York a prezzi decisamente bassi.

Tom Boothe, americano ma residente a Parigi, ha girato questo documentario sviluppando in contemporanea il progetto “Le Louve”: si tratta di un supermercato cooperativo in Francia che funziona sugli stessi principi del Park Slope Food Coop. Girare il documentario gli è servito per capire come concretizzare questo incredibile esempio di cooperazione, una delle esperienze sociali più riuscite degli Stati Uniti. L’uscita del film in Francia (oltre 25.000 biglietti venduti) ha ispirato più di 30 cooperative che stanno riproducendo questo modello. In Italia vi sono delle realtà – anche nella vicina Bologna con il progetto “Camilla” – che stanno percorrendo questa idea e continuano a raccogliere le adesioni per creare un nuovo modello economico equo e solidale dal basso.

Il film dura 97 minuti ed è in versione originale con sottotitoli in italiano.

L’IIS Montalcini incontra Gronzy e lo sport diventa immediatamente un collante di amore e di trasmissione di valori universali

Da organizzatori

Oggi i ragazzi delle classi terza, quarta e quinta dell’Istituto Tecnico Superiore di Portomaggiore hanno incontrato Ivan Grozny Compasso, scrittore eclettico e giornalista freelance, che ha collaborato con molte importanti testate quali “La Repubblica” e “La Gazzetta dello sport”, nonché conduttore radiofonico e collaboratore Rai, da sempre sensibile alle forti tematiche internazionali che riguardano il Medio Oriente e l’America Latina.

Grozny ha tenuto una lezione frizzante e coinvolgente sul rapporto, spesso censurato perché “scomodo”, tra politica, guerra e sport, da cui è tratto il suo libro “Ladri di sport” (2014).

Grozny ha ripercorso la storia del rapporto tra razzismo e calcio nel mondo, dalla colonizzazione dell’America Latina del XVI secolo ad oggi, sottolineando il contributo di personaggi-chiave del processo di lotta contro il razzismo (come Pelè, Socrates, Mandela, ecc), per difendere il valore umano e universale dello sport, contro la strumentalizzazione politica e finanziaria dei governi.

“Il calcio non è solo un’arma di distrazione di massa, ma è un catalizzatore che abbatte barriere e crea relazioni impossibili. Ancora oggi in molte parti del mondo, per troppi bambini lo sport rappresenta un potentissimo atto di resistenza; è la vita”, dice Grozny, raccontando agli studenti la sua pericolosa esperienza durante l’assedio di Kobane in Siria, o nei campi profughi in Iraq, dove i bambini non rinunciano a giocare a calcio nemmeno per le strade minate e sorvegliate dai cecchini, tra le macerie delle loro case devastate dalle bombe.

“Il razzismo c’è e ci sarà sempre; non ha colore politico né di pelle.

Ed ecco il messaggio finale che Grozny ha voluto lasciare ai ragazzi del Montalcini: siate tifosi ‘accaniti’ e consapevoli della vita e dell’umanità, perché l’unica variante della vita che valga veramente la pena di dare è l’amore.

Un professionista ferrarese tra i finalisti del Premio LOY 2018

Da organizzatori

La consegna dei premi avverrà martedì 20 marzo presso la Borsa di Milano, preceduto dall’intervento di Giulio Tremonti. I proventi dell’evento destinati ad Airc

Un commercialista ferrarese è tra i finalisti dell’edizione 2018 del Premio LOY, il riconoscimento d’eccellenza per il Settore Bancario e Finanziario Italiano.

Si tratta di Andrea Cesaretti, professionista operante dal 2004, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Ferrara oltre che al Registro dei Revisori Legali.

Cesaretti, specializzato in contenzioso bancario, e consulente tecnico della Procura della Repubblica, per via delle rilevanti attività intraprese nel corso dell’ultimo anno, è stato inserito tra i pretendenti al premio nelle categorie Consulente tecnico dell’anno e Commercialista dell’anno.

La premiazione dei vincitori avverrà nel corso della cerimonia in programma martedì 20 marzo, presso Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana a Milano.
La consegna dei premi sarà preceduta da un intervento dell’ex Ministro del Tesoro Giulio Tremonti.

Il Premio LOY gode del patrocinio della Commissione Europea e il sostegno, tra gli altri, di Radio24 (Gruppo Sole24Ore). L’evento ha inoltre un fine benefico: parte del ricavato della serata verrà infatti devoluta ad AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Per ulteriori informazioni: http://www.premioloy.it/

Incontro “Tra le nuvole”, 21 marzo 2018

Da organizzatori

Un incontro «Tra le nuvole» per il Gruppo scrittori ferraresi: il 21 marzo 2018, all’Ariostea, nella Giornata Mondiale della Poesia
«Tra le nuvole. Da Borges a De Andrè» è il titolo dell’incontro che si svolgerà il prossimo 21 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea di Ferrara.
Nel primo giorno di primavera si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della Poesia. Il Gruppo scrittori ferraresi e il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara vogliono portare il loro contributo alla diffusione di quest’arte universale, espressione profonda dello spirito umano proponendo un reading poetico: in un percorso tra poesia e arte, i soci del Gsf leggeranno alcune liriche dedicate alle Nuvole, mentre verranno proiettati video, fotografie e immagini a tema.
In quell’occasione verranno presentate due opere pittoriche di Paola Braglia Scarpa, Volo nel Cosmo (nella foto) e L’Ippogrifo, donate spontaneamente dall’artista all’associazione Gsf.

Ferrara apre le porte la mondo grazie ad Intercultura

Da ufficio stampa intercultura

Dal 17 al 25 marzo una delegazione di 8 studenti stranieri sarà ospite presso le famiglie e le scuole superiori di Ferraraper uno scambio culturale su usi e costumi dal mondo, organizzato dai volontari del Centro locale di Intercultura di Ferrara.

Sono otto tra il migliaio di studenti provenienti da tutto il mondo accolti da una famiglia italiana per periodo che può variare dall’anno scolastico al mese estivo.Questi adolescenti stanno studiando in una nostra scuola, imparando non solo la nostra lingua, ma soprattutto la nostra cultura, i nostri usi e i nostri costumi. Durante la “settimana di scambio” arriveranno da diversi centri locali di Intercultura posti in altre regioni italiane: Aino dalla Finlandia, Zihao dalla Cina, Channing dagli Stati Uniti, Szilvia dall’ Ungheria, Jonas e Victoria dalla Danimarca, Nur dall’ Indonesia e Paola dal Messico. Ad accompagnarli saranno degli chaperon molto speciali, 4 studenti stranieri che da settembre stanno vivendo a studiando a Ferrara e nella sua provincia: Carlos Mateo dalla Colombia, Adrienn dall’Ungheria, Yuanshu dalla Cina e Yanisa dalla Thailandia.

Denominatore comune del fitto programma di attività e incontri è quello di andare alla scoperta dell’identità italiana, vista attraverso gli occhi nuovi di giovani studenti stranieri che stanno imparando a conoscere la nostra cultura al di là degli stereotipi e dei pregiudizi che ingabbiano ogni cultura, prima che venga conosciuta.

Difatti il programma studiato dai volontari di Intercultura di Ferrara, dal titolo “Terra per sostenere la terra”, prevede la frequenza a scuola attraverso un percorso strutturato in collaborazione con il liceo delle Scienze Umane Carducci e il liceo Artistico Dosso Dossi,conmomenti di riflessione sull’educazione alla mondialità ispirati ai temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Sono, inoltre, previste visite alla scoperta delle peculiarità del territorio: i ragazzi saranno ospitati dalla Contrada di San Giorgio, andranno in bicicletta lungo le mura di Ferrara, visiteranno Venezia, Bologna e le valli di Argenta con il suo EcoMuseo.

Inoltre, il 23 marzo alle ore 14.30 presso la sala del Consiglio Comunale ci sarà un incontro con il Vice Sindaco Maisto e il capo ufficio stampa del comune di Ferrara Alessandro Zangara per riflettere sull’utilizzo da parte dei giovani dei diversi mezzi d’informazione e sulla libertà di stampa in diversi paesi del mondoin un’ottica di educazione alla mondialità. Lo scopo dell’incontro è di dare ulteriore significato alle attività della settimana facendo porgere il benvenuto agli ospiti da parte di un’Autorità civile del territorio che crede fortemente nell’investimento sulla formazione internazionale dei giovani, riconoscendo l’importanza che questa esperienza di vita e di studio all’estero ha nel bilancio della formazione personale di chi ha affrontato un anno all’estero lontano da casa, non solo sul piano delle lingue e delle competenze pratiche, ma anche e soprattutto nella capacità di affrontare al meglio le difficoltà e le sfide del mondo dello studio e del lavoro. I ragazzi e le ragazze di Intercultura avranno così modo, anche solo presentandosi, di esprimere la gratitudine per l’ accoglienza che questo territorio riserverà loro durante la settimana.

Questo progetto rientra nell’ambito dellenumerose attività promosse dal gruppo di volontari di Ferrara dell’Associazione InterculturaOnlus che dal 1955 è attivamente impegnata all’educazione alla mondialità inviando all’estero ogni anno centinaia di studenti italiani e accogliendone altrettanti in Italia, provenienti da tutti e 5 i continenti. Altre importanti protagoniste di questi “incontri che cambiano il mondo” saranno lefamiglie della zona che hanno dato la disponibilità a condividere con questi giovani ambasciatori del mondo un po’ della propria quotidianità. Saranno loro, grazie alla curiosità di vivere un’esperienza nuova e stimolante, l’elemento principale di arricchimento di questi giorni all’insegna dell’interculturalità, senza il filtro degli stereotipi.Questa settimana di didattica interculturale darà il via alla nuova campagna di accoglienza anche in quest’area. Infatti i volontari locali sono anche quest’anno alla ricerca di famiglie che accettino la sfida di accogliere il mondo in casa e imparare dalle diversità culturali anche senza spostarsi da casa.

Per ricevere maggiori informazioni sul programma della Settimana di scambioe sulle attività di Intercultura è possibile contattare Alessandra Cuccati,responsabile dell’ospitalità dei ragazzi stranieri del Centro locale di Ferrara all’indirizzo mail acuccati@hotmail.itoppure visitare il sito dell’Associazione all’indirizzo www.intercultura.it.

Aldo Moro e Serjei Skripal: prima e dopo il Muro

Il 16 marzo ritornano vecchie ferite che, purtroppo, fanno sempre meno male. Quanto ha inciso la dicotomia Est-Ovest nel caso del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro? Il libro di Giovanni Fasanella ‘Il puzzle Moro’ ne indaga le oscurità nei giorni in cui si ricordano i 40 anni del triste evento che è rimasto nella memoria dei più anziani, mentre è completamente oscuro ai più giovani. Un momento della nostra storia relegato all’oblio e molte volte raccontato, incredibilmente, dai protagonisti della parte sbagliata che come in tanti altri casi, nel nostro Paese, contribuiscono a tenere alta la cortina di fumo.
Un libro che oggi mi piace mettere in relazione a un altro di qualche anno fa: ‘La sfida totale: equilibri e strategie nel grande gioco delle potenze mondiali’ di Daniele Scalea, perché tratta di geopolitica e quindi proprio dell’eterno conflitto tra Est e Ovest. Un conflitto che spiega, costruisce e mantiene gli equilibri mondiali, giustifica le azioni, le uccisioni, le guerre e anche le condizioni della pace.

Gli assetti geopolitici mondiali non cambiano mai. Qualche nemico occasionale durante la strada del tempo si aggiunge, ma i protagonisti sono sempre gli stessi e, visto dalla nostra parte, il nemico è sempre l’Unione Sovietica che, seppur scomparsa da qualche decennio, viene tenuta in vita nell’immaginario occidentale proprio perché garantisca sia il conflitto sia la pace.
La Russia (nella continuazione dell’Unione Sovietica) deve contrapporsi all’idea della libertà occidentale, essere a tratti l’impero del male, la sobillatrice dei conflitti europei, la distributrice di gas nervino e di attacchi informatici tendenti al sovvertimento della pax americana post seconda guerra mondiale.
Certo, guardando sulle mappe aggiornate, l’Unione Sovietica non esiste più ma il mondo occidentale continua a ragionare come se invece esistesse ancora. Lo capiamo in Siria, quando si fatica a trovare un accordo che indirizzi tutti alla pace, ma ancor meglio lo vediamo nelle trame delle spie russe su suolo britannico, laddove la premier May è pronta a ricevere pieno appoggio da parte degli Usa, della Germania, della Francia e ovviamente dell’Italia. Trame per le quali non è consentito avere prove che gli stessi russi chiedono, ma che dovrebbero essere rese chiare agli ‘alleati’ occidentali e magari anche alla gente comune, soprattutto dopo che gli stessi inglesi hanno giurato di avere prove inconfutabili trascinandoci nella guerra all’Iraq che, tra le altre cose, ci ha regalato anni di guerra ai fanatici dell’Isis.
Le scuse di Blair, in ogni caso, sono state ampiamente accettate dal mondo, digerite e dimenticate mentre ci si appresta, magari, a ricevere un giorno quelle della May dopo che ci avrà condotto, chissà, ad una guerra nucleare.
Putin continua a essere presentato all’immaginario collettivo come il successore di Stalin e come se la sua politica estera fosse impregnata di quel Niet tipico dell’epoca delle spie venute dal freddo. Certo non possono esserci dubbi sulle sue colpevolezze visto che è al potere da 17 anni, mentre la Merkel solo dal 2005, e non giova sapere che non è stato lui ad affamare la Grecia e distruggere le economie dei paesi del sud Europa. Lui è l’Est e noi l’Ovest, il resto sono congetture e filosofie del terrore.

E’ un fatto, comunque e fuor di metafora, che non riusciamo a uscire da quel circolo vizioso per cui è da una parte necessario vivere con la sindrome della contrapposizione Est/Ovest e dall’altra accettare che la Russia sia semplicemente un partner commerciale. Magari un Paese con una cultura millenaria, anello di congiunzione, piuttosto che motivo di contrapposizione, tra Oriente e Occidente. Un Paese intento molte volte a difendersi e a fare i suoi interessi politici, economici e strategici, come in fondo fanno tutti e quindi nell’alveo delle cose possibili.

Nel caso agli onori della cronaca di questi giorni la Gran Bretagna, come dicevamo, offre prove inconfutabili della colpevolezza russa o sovietica, insomma dell’Est. Più o meno come le cople attribuite a Gheddafi, quando anche noi Italia ci siamo precipitati a seguire la Francia, pur contro i nostri stessi interessi, che ci hanno poi regalato il disastro Libia. Il tutto consegnato serenamente alla storia anche dopo aver scoperto che dietro quei bombardamenti c’erano gli interessi petroliferi e geopolitici di Francia e Inghilterra. E per gli stessi interessi, forse e magari non nostri ma dell’Occidente tutto (dicono), abbiamo appoggiato la Turchia che diceva di bombardare l’Isis ma intanto gli comprava il petrolio e bombardava i Curdi oppure, più vicino temporalmente, abbiamo condiviso la missione francese in Mali.

Moro e la Siria, Mattei e la Libia. Giochi di geopolitica non più alle nostre spalle, ma alla luce del sole, verità inconfutabili senza prove da mostrare al mondo, ma con scuse successive, brigatisti che raccontano le loro verità in conferenze pubbliche e istituzioni che garantiscono libertà di espressione e interessi. Di chi?

Gli Stati Uniti sono in guerra un po’ in tutto il mondo, arrivano da terra e da cielo, ma soprattutto da televisione e giornali come una volta l’Inghilterra delle regine arrivava dai mari. Quando arrivano lasciano basi militari a difesa del loro interesse vitale: la supremazia del dollaro, che deve rimanere moneta di riferimento internazionale in quanto alla base della sua sopravvivenza. Da qui la necessità di intervenire e di controllare che la Russia (che pensa o dice ancora essere Urss) non si allarghi e che l’Europa non capisca o pensi di potersi sottrarre all’ombrello americano.

I due libri, di Farinella e Scalea, si incrociano e dettano le trame, letti di seguito potrebbero dare delle risposte, se mai le volessimo e ci ritenessimo capaci di gestirle.
Nel frattempo c’è una guerra perenne per mantenere gli equilibri, una corsa alle armi mai sopita e che dà linfa anche alle nostre esportazioni, quasi 8 miliardi nel 2015 e 14,6 miliardi nel 2016, a dimostrazione che la strategia funziona. Per chi e fino a quando?

Una guerra fredda continua, nonostante il crollo simbolico del muro di Berlino, alimentata da annunci, rivoluzioni colorate mal riuscite e persino soldati occidentali mandati nei Paesi Baltici in esercitazioni al limite della paranoia. Risposte vecchie a scenari nuovi!
E dunque adesso, a ridosso della commemorazione di un nostro lutto nazionale che pretenderebbe verità e che affonda le sue radici, forse e chissà, anche nelle assurde contrapposizioni tenute (ancora) in vita da interessi indegni, siamo costretti a rispolverare l’agente 007 e i piani anti-invasione della Russia. Di cui, del resto, è chiara l’ingerenza nei nostri affari nazionali. Siamo sovrastati dalle loro basi sul nostro territorio, alzano i dazi contro di noi, attentano alle nostre istituzioni repubblicane e il Kgb non ci lascia in pace come invece fanno Cia e Fbi. Per finire, i nostri partiti politici sono ancora costretti, per essere accreditati al mondo civile, a presentarsi al Cremlino per rassicurare il tiranno sulle loro intenzioni.

Dai giovani, dalle donne e dall’ambiente parte la rivoluzione del terzo millennio

di Roberta Trucco

Ci rifiutiamo di imparare nella paura, ci rifiutiamo di vedere trasformate le nostre scuole in delle prigioni. Non accetteremo nulla che non sia la comprensione che è necessario agire per il controllo delle armi e se sarà necessario faremo vergognare i nostri politici nazionali per non essere in grado di proteggerci”. Non si arrendono questi giovani, il grado di consapevolezza che hanno raggiunto è straordinario, sono davvero bravi!
Vedono bene, non sono più ingannabili e anche noi vediamo meglio, grazie alle loro parole. “Non è una questione partigiana, non c’è nulla di partigiano sui grandi temi della vita o della morte, tutto ciò riguarda le armi e la moralità di questo paese. Quando i nostri capi ci dicono che la soluzione è nell’avere ancora più armi allora abbiamo un problema morale nella Casa Bianca. Quando i nostri politici tengono in conto il denaro sporco dell’Nra più della vita dei nostri bambini allora abbiamo un problema morale dentro al nostro Congresso. […] Quando derubrichiamo le morti dei ragazzi a effetti collaterali allora abbiamo un problema morale nel nostro paese!”, ha proseguito uno di loro parlando alla folla radunata per la marcia del 14 marzo davanti alla Casa Bianca. Che coraggio e che determinazione!

Esattamente il giorno dopo la marcia degli studenti negli Stati Uniti, il 15 marzo da noi in Italia, ancora il 14 in Sud America, in Brasile viene freddata con cinque colpi di pistola Marielle Franco, consigliera municipale di Rio De Janeiro. Donna, lesbica, attivista politica, nera, paladina dei poveri e dei diversi e in migliaia scendono per strada. Una delle più imponenti manifestazioni spontanee di questi ultimi anni. L’infame assassinio di Marielle viene definito un’esecuzione, si vocifera la responsabilità sia della polizia militare che aveva incarico di mantenere la sicurezza nella favelas e che proprio Marielle il giorno prima aveva accusato di essere responsabile di violenze inaccettabili. (Leggi QUI l’articolo di Valerio Petrano)
Lo stesso giorno viene assassinato un noto ambientalista in Amazzonia, Paul Sergiò, che si batteva per i diritti delle popolazioni indigene. Il suo avvocato ha accusato gli agenti locali della Polizia Federale di essere coinvolti, forse loro stessi gli assassini.

Come spesso accade in questi casi i leader politici assicurano che si farà giustizia, che ci sarà un’indagine, che si accerteranno i responsabili, ma queste parole non convincono più. Non basta perseguire i responsabili materiali di queste morti, non sono si possono derubricare a morti collaterali, non sono morti per mani di pochi cattivi.
Qui c’è un intero sistema che è malato e coloro che occupano posizioni di potere e decisionali, democraticamente eletti, se non sapranno sottrarsi alla dittatura del sistema potrebbero essere considerati collusi e corresponsabili.
La velocità della circolazione delle notizie ci sta permettendo di mettere insieme fatti che apparentemente non sembrano avere una radice comune che invece hanno: l’enorme ricchezza concentrata nelle mani di pochissimi (studio Oxfam: 1% dei più ricchi possiede più del 99%), per lo più maschi bianchi attempati, e l’ insopportabile e ingiusta disuguaglianza sulla quale si fonda questa ricchezza. È globale la presa di coscienza.

Gli adulti ci hanno deluso”, conclude il giovane dal palco “tutto questo ora è nelle nostre mani e se gli eletti ci ostacoleranno sulla via del cambiamento, li cacceremo e li rimpiazzeremo noi stessi. Enough is enough!”
Oggi ho un grande speranza: questa generazione non arretrerà e noi donne con loro.
Roberta Trucco

Chi siamo
Il gruppo Molecole è un momento di ricerca e di lavoro sul bene, per creare e conoscere, scoprire e dialogare con altre molecole positive e provare a porsi come elementi catalizzatori del cambiamento. Nasce agli inizi del 2016 a Casanova Staffora, dall’esigenza di supportare le persone nell’esplicazione delle proprie potenzialità e successivamente costruire processi di associazione e interazione, poiché ogni molecola, aggregandosi, potrebbe generare un corpo finito ed operante, una parte viva e attiva della società, diventando elemento di speranza e di pressione.
Il gruppo si riunisce ogni due mesi presso la sede di Ce.L.I.T. a Santa Margherita di Staffora (provincia di Pavia) ed è aperto a contributi e collegamenti con altre esperienze analoghe.

LA FOTONOTIZIA
Ferrara Film Festival al via: 27 anteprime dal 16 al 25 marzo

Sono state le proiezioni di ‘9/11’, il film con Charlie Sheen e Whoopi Goldberg che narra i tragici eventi dell’11 settembre da un punto di vista inedito, e quella del film ungherese “Sing” ad aprire ieri sera – venerdì 16 marzo 2018 – al Cinepark Apollo il Ferrara Film Festival, terza edizione della rassegna di anteprime cinematografiche internazionali, ma anche di incontri tra professionisti del cinema e di confronti con le realtà produttive e artistiche. In mattinata gli organizzatori hanno presentato l’evento, organizzato dalla società Perpetuus con il patrocinio del Comune di Ferrara.

Ferrara Film Festival 2018, selfie dei protagonisti Massimo Zeri, Martin Guigui, Maximilian Law, Giorgio Ferroni e Giovanni Moriconi

Alla conferenza stampa ospitata nella sala dell’Arengo del Municipio di Ferrara il direttore della manifestazione Maximilian Law ha spiegato come è nata l’iniziativa.

Ferrara Film Festival, pubblico al cinema Apollo, 16 marzo 2018 (foto Valerio Pazzi)

“Da Los Angeles, che è la città del cinema dove vivo e lavoro – ha detto Law – cinque anni fa ho avuto una visione, quella di portare un pezzo di Hollywood nella mia città natale, Ferrara, dove da bambino è iniziata la passione e l’ossessione per fare cinema. Grazie alle istituzioni di Ferrara ho potuto così dare l’opportunità a film-maker provenienti da tutto il mondo di mostrare i loro lavori in questa meravigliosa città”. Sono quindi intervenuti il vicedirettore del festival Giorgio Ferroni, l’assessora comunale alla Pubblica istruzione Cristina Corazzari, il regista del film di apertura Martin Guigui, il direttore tecnico che si occupa delle relazioni con Oriente Giovanni Moriconi, il presidente del Comitato provinciale Unicef Gianni Cerioli, il direttore della fotografia Massimo Zeri.

Ferrara Film Festival 2018: vice direttore Giorgio Ferroni, assessora Cristina Corazzari e direttore Maximilian Law (foto Valerio Pazzi)

Ferrara Film Festival porta a Ferrara 27 anteprime cinematografiche con proiezioni dal 16 al 24 marzo 2018 al cinepark Apollo (piazza Carbone 32, Ferrara) con ingresso a pagamento con questo calendario: venerdì 16 (ore 20), lunedì 19 (ore 20 e 22.30), martedì 20 (ore 20 e 22.30), mercoledì 21 (ore 20 e 22.30), giovedì 22 (ore 17.30 e 20), venerdì 23 (ore 17.30 e 20) e sabato 24 marzo 2018 (ore 16, 17.30 e 20). Domenica 25 marzo alle 18 le premiazioni in sala Estense (piazza Municipio 14) con ingresso libero per assistere alla consegna dei tredici Dragoni d’oro che verranno alle diverse categorie filmiche in gara.

Ferrara Film Festival 2018: presentazione in Municipio, 16 marzo 2018 (foto Valerio Pazzi)
Ferrara Film Festival 2018: selfie dei protagonisti e organizzatori (foto Valerio Pazzi)
Ferrara Film Festival 2018: Giorgio Ferroni, Gianni Cerioli, Maximilian Law, Martin Guigui (foto Valerio Pazzi)
Ferrara Film Festival 2018: Maximilian Law, Martin Guigui, Giovanni Moriconi, Massimo Zeri (foto Valerio Pazzi)

Il programma completo dei film e ulteriori info sul sito web www.ferrarafilmfestival.com.

Ferrara Film Festival red carpet, 16 marzo 2018: (foto Valerio Pazzi)
Ferrara Film Festival red carpet, 16 marzo 2018: (foto Valerio Pazzi)
Ferrara Film Festival red carpet, 16 marzo 2018 (foto Valerio Pazzi)

Servizio fotografico di Valerio Pazzi

MEMORABILE
Ferrara inter nos

Com’è noto, la locuzione latina “inter nos” significa “fra noi”, “in confidenza”. Ed è a tale complicità che aspira la guida ‘Ferrara inter nos’, un manuale amichevole e domestico che racconta la città e la provincia con facili e complete informazioni. Il volumetto, a cura di Riccardo Roversi e con fotografie di Dino Marsan, dopo migliaia di copie vendute in formato cartaceo approda alla versione digitale grazie a Tiemme Edizioni Digitali (www.tiemme.onweb.it), che lo distribuisce sui portali del web. Tutto quello che c’è da sapere su Ferrara, per turisti e residenti, è qui riassunto con semplicità e chiarezza, inclusa una sintetica storia di Ferrara dalle origini ai giorni nostri.

Riccardo Roversi è nato a Ferrara, dove si è laureato in Lettere e vive tuttora. Ha pubblicato numerosi libri: poesia, teatro, saggistica, narrativa, la sua bibliografia è consultabile nel sito: www.riccardoroversi.onweb.it.