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Giorno: 24 Marzo 2018

Il 26/3, con il Francesco Cusa MEETS Carlo Atti, il Monday Night Raw si impasta di nuovi suoni, racconti e poesia

Da ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 26 marzo, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with France Dj

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Incontro con l’autore
Francesco Cusa presenta “Racconti molesti” e “Canti strozzati”
Lettura a cura di Marta Raviglia

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Live
Francesco Cusa Trio Meets Carlo Atti
Carlo Atti, sax tenore
Gianni Lenoci, pianoforte
Ferdinando Romano, contrabbasso
Francesco Cusa, batteria

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Jam Session
In collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi”
Tip of the Day
Andrea Bonetti, pianoforte
Fabio Mazzini, chitarra
Stefano Pesare, basso elettrico
Pietro Vicentini, batteria

Il Monday Night Raw di lunedì 26 marzo si impasta di nuovi suoni, racconti e poesia con il Francesco Cusa Trio Meets Carlo Atti, che presenterà il nuovo From Sun Ra to Donald Trump e molto altro ancora. Immancabili l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di France Dj e la jam session aperta dagli allievi e dai docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Nuovi progetti letterari, musicali e poetici caratterizzano il Monday Night Raw di lunedì 26 marzo (inizio ore 21.30) che vede protagonista il trio guidato dal batterista siciliano Francesco Cusa, coadiuvato dalla verve del sassofono di Carlo Atti. Completano il gruppo Gianni Lenoci al pianoforte e Ferdinando Romano al contrabbasso.
La formazione presenta From Sun Ra to Donald Trump, nuovo cd edito da Cleanfeed, attraverso cui il leader ha interrogato la musica, la sua musica, per scoprire se: “Attraverso il suono è possibile rievocare un’epoca e trasporla nella contemporaneità? La fenomenologia di un fervido momento creativo della cultura black nell’era della schiumizzazione: quanto è ancora processo identitario? Quanto ancora schiavitù di corpi, proletari e colletti bianchi? Lo strapotere delle banche, la trappola finanziaria può essere esorcizzata evocando le sonorità di un passato che appare al contempo prossimo e remoto?”. Ma l’eclettico e poliedrico Cusa non si ferma qui, e prima di condurre per mano in un intrigante universo sonoro, delizierà il pubblico del Torrione con qualche chicca tratta da “Racconti molesti”, nuovo testo di racconti brevi, e da “Canti Strozzati”, sua nuova raccolta di poesie. L’introduzione ai testi sarà alternata a letture di alcuni frammenti a cura di Marta Raviglia.
Anticipa il concerto il goloso aperitivo a buffet del wine bar del Torrione (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione musicale di France Dj. Segue il concerto Tip of The Day, ovvero l’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Questo lunedì scenderà in campo il quartetto formato da Andrea Bonetti al pianoforte, Fabio Mazzini alla chitarra, Stefano Pesare al basso elettrico e Pietro Vicentini alla batteria. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, infoline 0532 1716739.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

Sanità. Inaugurata a Bologna la Casa della salute Navile, la più grande della città. Oltre 7mila metri quadrati, investimento di 12 milioni di euro. Il presidente Bonaccini: “Già 104 attive in tutta l’Emilia-Romagna, un modello per noi fondamentale per portare i servizi nei territori sempre più vicino ai cittadini”

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Si aggiunge alle 15 Case già aperte nel territorio dell’Azienda Usl di Bologna e servirà oltre 68mila persone. Ospita la medicina generale e specialistica, ma anche un centro di salute mentale e uno per la cura degli uomini violenti. Nella rete regionale delle case della salute impegnati oltre 1.300 medici

Bologna – Con la Casa della salute Navile, inaugurata questa mattina in piena zona Bolognina, salgono a 16 le strutture sanitarie polifunzionali aperte e attive nel territorio dell’Azienda Usl di Bologna. Al taglio del nastro, hanno partecipato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna, Virgilio Merola, e la direttrice generale dell’Ausl di Bologna, Chiara Gibertoni.
L’edificio, che sorge alle spalle della sede del Comune di piazza Liber Paradisus, è frutto di un investimento di oltre 12 milioni di euro, vanta una superficie di 7 mila e 550 metri quadrati distribuiti su quattro piani e un interrato e ha come popolazione di riferimento circa68mila abitanti, residenti nel quartiere Navile. L’obiettivo è lo stesso condiviso con tutte le altre Case della salute già realizzate in Emilia-Romagna: portare direttamente ai cittadini nei territori i servizi sanitari e di cura, rafforzando al tempo stesso l’offerta di prevenzione e supporto specialistico ai pazienti cronici, a partire dagli anziani.
“Con l’inaugurazione di oggi- ha sottolineato il presidente Bonaccini- si rafforza ulteriormente l’identità del progetto Case della salute, che in tutta l’Emilia-Romagna già oggi ne può contare 104, 16 delle quali nel solo territorio dell’Ausl di Bologna, strutture al servizio di oltre 2 milioni di cittadini. Parliamo di un investimento consistente, che si è potuto realizzare grazie a risorse pubbliche e private utilizzate in modo sinergico con un unico obiettivo: fornire servizi di qualità alle persone, soprattutto quelle affette da malattie croniche o particolarmente fragili, portandoli il più vicino possibile a dove abitano e risiedono. Si tratta di un modello per noi fondamentale per potenziare la sanità e il welfare regionali, reso possibile- ha concluso il presidente- anche grazie ai tanti professionisti e operatori presenti all’interno delle Case della salute, per un lavoro quotidiano di squadra che rappresenta una componente fondamentale della qualità, dell’efficacia e della continuità delle cure. Loro come i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che ogni giorno rendono la sanità dell’Emilia-Romagna una eccellenza assoluta in Italia e in Europa”.

La Casa della salute Navile
Oltre agli ambulatori specialistici, la nuova struttura ospita nei suoi quattro piani il consultorio, il Cup, il Centro di salute mentale, l’Area medici di Medicina generale, l’Area infermieristica con il servizio di Assistenza domiciliare infermieristica e l’ambulatorio infermieristico per le cronicità, la palestra di riabilitazione e i servizi materno-infantili. Verrà poi aperto il Centro Liberiamoci dalla Violenza, per il trattamento di uomini autori di sopraffazioni e abusi contro le donne: un progetto nato alla fine del 2017 nell’ambito delle azioni sostenute dalla Regione per contrastare e prevenire la violenza di genere e contro i minori.
Il piano interrato, riservato agli operatori, ospita il parcheggio per le auto di servizio, gli spogliatoi e l’archivio.

Come funzionano le Case della salute
In Emilia-Romagna il percorso di realizzazione delle Case della Salute è stato avviato nel 2010. L’obiettivo era ed è quello di realizzare in modo omogeneo su tutto il territorio regionale strutture che possano essere un punto di riferimento certo per i cittadini, dove trovare risposta alla maggior parte dei bisogni, attraverso la garanzia dell’accesso e della presa in carico, in integrazione con i professionisti del sociale. Si qualificano come strutture facilmente riconoscibili e raggiungibili dalla popolazione di riferimento per l’ingresso, l’accoglienza e l’orientamento del cittadino. Con i concetti di “casa” e “salute” si intende porre al centro la comunità, nelle sue varie forme: pazienti, caregiver, associazioni di pazienti e cittadini. Le Case della Salute, pertanto, sono parte integrante dell’identità della collettività, un luogo di partecipazione e di valorizzazione di tutte le risorse del territorio: prova ne è il fatto che in più del 70% delle Case della Salute attive vengono realizzate attività in collaborazione con le Associazioni di volontariato, che spesso hanno la propria sede nella Casa della salute stessa.

I professionisti coinvolti nelle Case della Salute: oltre 1.300 medici
Sono 1.321 i medici di Medicina generale che operano nel territorio di riferimento delle Case della Salute, di cui 561 a tempo pienoall’interno delle strutture. Per quanto riguarda i Pediatri di libera scelta, sono 260 a lavorare nel territorio di riferimento, di cui 67 all’interno delle Case della Salute. Queste strutture, inoltre, possono contare su più di 400 infermieri, circa 100 ostetriche, oltre 100 assistenti sociali, a cui vanno aggiunti molti altri professionisti, come tecnici della riabilitazione, amministrativi, personale sanitario non medico e altro personale sanitario e tecnico. Le branche specialistiche prevalenti sono quelle previste nell’ambito dei percorsi assistenziali: cardiologia, oculistica, diabetologia. /Ti.Ga.

Cesaretti, menzione d’eccellenza al Premio LOY 2018

Da organizzatori

Nella prestigiosa cornice milanese di Palazzo Mezzanotte sede di Borsa Italiana, il commercialista ferrarese Andrea Cesaretti si è aggiudicato la menzione d’eccellenza del Premio LOY 2018, come consulente tecnico dell’anno nel settore bancario per il centro nord.

A premiare il professionista di Ferrara è stata Debora Rosciani, giornalista economica e conduttrice di spicco di Radio 24 che, nel corso della serata, ha consegnato il premio alla carriera all’ex ministro Giulio Tremonti.

Andrea Cesaretti, specializzato in contenzioso bancario e consulente tecnico di primari istituti di credito, oltre che della Procura della Repubblica, ha così commentato: “Sono lusingato di questo riconoscimento dal momento che il Premio LOY rappresenta un’eccellenza nl settore bancario e finanziario. Gli ultimi anni sono stati contraddistinti da profondi mutamenti negli assetti bancari, in alcuni casi si è trattato di processi dolorosi per la loro evoluzione. Quando sono stato chiamato come consulente – ha spiegato Cesaretti – ho cercato di fornire il mio apporto tecnico sulla base di una profonda fase di studio. In ogni caso questo traguardo non sarebbe stato possibile senza l’ausilio dei collaboratori che mi supportano nella gestione quotidiana dell’attività”.

Per ulteriori informazioni: http://www.premioloy.it/

Studio teatrale Altrove – progetto “Il teatro e il benessere”

Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Lunedì 26 Marzo 2018 alle ore 20.30 (ingresso a offerta libera), presso la Sala Estense (Piazza Municipale, Ferrara), verrà presentato lo studio teatrale Altrove.Lo spettacolo fa parte del progetto teatrale “Il teatro e il benessere” del 2017, promosso da ASP – Centro Servizi alla Persona del Comune di Ferrara e si colloca all’interno del più ampio programma regionale CaregiverDay, proponendosi come occasione di confronto tra coloro che si prendono cura di un proprio familiare e medici, operatori socio-assistenziali e sanitari, figure istituzionali, rappresentanti del Terzo Settore.
Dopo il successo dei progetti del 2015, 2016 e 2017, diretti da MichalisTraitsis regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, lo studio teatrale Altrove viene replicato nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Mondiale del Teatro (International TheatreInstitute, Unesco): una speciale anteprima della quarta edizione del progetto “Il teatro e il benessere”, nuovamente condotto da MichalisTraitsis, finalizzato a fornire un luogo fisico ed emotivo all’interno del quale poter esprimere sensazioni, emozioni e pensieri legati al lavoro di cura, sia dal punto di vista del curante che dell’assistito.
Lo studio teatrale Altrove, andato in scena nell’estate del 2017, ha visto protagonisti persone con malattie neurodegenerative, familiari, caregivers, operatori del settore, con la partecipazione degli allievi del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario di Ferrara.
ASP – Centro Servizi alla Persona ha tra le proprie finalità anche quella di dedicarsi a persone in difficoltà nella gestione della vita quotidiana e prive della concreta possibilità di ricevere aiuto dai propri familiari, fornendo un sostegno alle famiglie impossibilitate ad assistere un componente anziano totalmente o in parte non autosufficiente e coadiuvando la famiglia nel difficile compito di caregiving.
L’impegno di ASP è diretto al sostegno alla domiciliarità con l’offerta al caregiver di strumenti non solo di tipo assistenziale e sanitario ma anche affettivo ed emotivo. Il rinnovo del progetto “Il teatro e il benessere” per il 2018, punta pertanto a rafforzare la collaborazione di ASP con Balamòs Teatro e diversi soggetti del territorio, consolidando il proprio ruolo in campo formativo e sociale in direzione di un’ampia condivisione di programmi di lavoro.

Il Montalcini presente all’apertura del 17°Convegno ” Franco Argento” a Portomaggiore

Da organizzatori

Nella mattinata di Giovedì 22 Marzo, si è inaugurata al Teatro Smeraldo di Portomaggiore la 17° edizione del Convegno Nazionale Franco Argento che quest’anno ha avuto come motivo conduttore VELOCITA’,LENTEZZA, ACCELLERAZIONE SOCIALE : LA LETTERATURA DEI MONDI E IL RACCONTO DELLA POSTMODERNITA’ . All’evento hanno partecipato alcune classi dell’Istituto Tecnico di Portomaggiore accompagnate dai loro docenti.

L’incontro è stato aperto dal Prof. Alberto Melandri che ha sottolineato come , nella società attuale, le persone concentrino troppe attività di qualsiasi genere in un tempo che si restringe sempre di più, alienando l’individuo che viene così privato della possibilità di ritagliarsi spazi da dedicare a se stesso e ai propri cari . I ritmi di lavoro accelerati creano persone stressate, prigioniere di una serie di attività che impediscono di vivere l’attimo presente ..

Lucia Bertell nel suo saggio ” Senso del lavoro nelle economie diverse” ha raccontato storie di persone , che dopo essersi rese conto di sentirsi schiacciate da un meccanismo lavorativo pressante ed insostenibile,hanno avuto il coraggio di abbandonare occupazioni sicure e di inventarsi professioni più ” a misura d’uomo”.

Ibrahim Kane Annour , scrittore tuareg di origine nigeriana, che dal 2007 risiede in Italia come rifugiato politico ha, invece raccontato che nel deserto quando due persone si incontrano possono stare ore ed ore a parlare , mentre oggi nelle nostre città desertificate è andata perdendosi anche la cultura del saluto .

Nel corso della mattinata, inoltre, i ragazzi della classe 3° dell’Istituto Tecnologico hanno presentato il loro filmato girato presso la Casa di riposo di Portomaggiore , frutto del Progetto ” Mai più soli” , volto a stabilre un contatto costante con gli anziani ospiti della Casa, spesso ignorati o addirittura considerati come un ” peso”.

A seguire il discorso dello scrittore di origine iraniana Nader Gazvinizadeh che ha parlato della necessità di avere il coraggio di essere se stessi senza voler assomigliare a tutti i costi a a modelli totalmente discordanti dalla propria cultura d’origine.

Queste tematiche profonde ed importanti hanno lasciato il segno nelle menti dei discenti del Montalcini, che hanno compreso che non c’è un modo giusto per rallentare, ma che ognuno di noi deve riuscire a trovare il proprio.

Fibromialgia: Calvano a confronto con 500 pazienti

Da Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Fibromialgia: 500 pazienti a confronto con medici e istituzioni

Calvano: “la Regione vuole migliorare la qualità della vita di 90.000 malati”

La fibromialgia non è più una malattia invisibile e i pazienti non sono più soli di fronte al dolore. La Regione Emilia Romagna, infatti, si è attivata in questi anni e ha emanato un documento di ampio respiro sulla patologia, le linee di indirizzo per “Diagnosi e trattamento della fibromialgia”.

Questa mattina durante il convegno organizzato dall’Amrer-Associazione malati reumatici dell’Emilia-Romagna, presso l’Assemblea legislativa regionale, quasi 500 pazienti si sono confrontati con i medici e con le istituzioni. Non è mancata la presenza di Paolo Calvano, consigliere regionale e componente della Commissione Sanità.

“Dopo aver redatto le linee di indirizzo su come intervenire sulla fibromialgia, vogliamo continuare a mettere in campo azioni per combattere questa battaglia con i circa 90.000 pazienti fibromialgici dell’Emilia Romagna – spiega Calvano -. Un ulteriore sostegno é arrivato con l’accordo tra Amrer ed il Consorzio che gestisce le Terme (Coter).

I pazienti infatti potranno avvalersi, nelle 24 strutture termali della regione, di pacchetti per Attività Fisica Adattata (AFA). Questo conferma come si stia mantenendo fede agli impegni presi con i malati e i loro familiari. Un lavoro impegnativo, ma che va nella giusta direzione di migliorare la qualità della vita delle persone, specie della parte più fragile della nostra comunità”.

Il Documento come conferma il consigliere Calvano é il primo e unico in Italia ed é il frutto di oltre un anno e mezzo di intenso lavoro del gruppo tecnico regionale. “L’auspicio dell’Emilia-Romagna è che il documento rappresenti una base scientifica utile affinché il Ministero della Salute possa giungere al riconoscimento della malattia e il suo inserimento nei Lea”.

Incontro con lo scrittore e giornalista Luigi Ballerini

Da ufficio stampa Liceo Ariosto Ferrara

170 studenti del Liceo “Ariosto” incontreranno lunedì 26 marzo in Atrio Bassani dalle 11.15 alle 13.10 lo scrittore e giornalista Luigi Ballerini. Il progetto Galeotto fu il libro, giunto al quarto incontro di questo anno scolastico, apre così agli studenti più giovani e a classi intere la sua attività di lettura cui segue una conversazione con l’autore.

Gli studenti saranno i veri protagonisti dell’incontro: presenteranno l’ospite, introdurranno il suo romanzo Imperfetti corredandolo con immagini e citazioni dal testo e gli porranno le domande emerse dalla discussione in classe.

Luigi Ballerini è medico e psicoanalista, scrive di scuola, educazione e giovani su periodici e quotidiani. Da anni pubblica romanzi per bambini e ragazzi e nel 2016 ha vinto il Premio Bancarellino con Io sono zero (Il Castoro). Dice sempre di essere fortunato perché incontra molti giovani presso scuole e altri centri culturali.

Il Liceo Ariosto inizia con questo incontro una più stretta collaborazione con la casa editrice Il Castoro ed arricchisce pertanto il progetto Galeotto, favorendo l’apertura a nuovi generi come i libri young-adult e le graphic novel. Sempre nell’ottica di promuovere il piacere della lettura.

I DOCENTI REFERENTI – Proff.sse Roberta Barbieri, Stefania Menghini

Visite guidate 2 aprile alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara e orari pasquali della Galleria Estense

Da ufficio stampa GA-ESTEN – SERVIZIO COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Si comunica che in occasione delle festività pasquali, i musei delle Gallerie Estensi
seguiranno il seguente orario:
Galleria Estense
Domenica 1 aprile, Pasqua e prima domenica del mese: apertura dalle 8.30 alle 19.30 ad
ingresso gratuito

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura straordinaria dalle 14.00 alle 19.30

Martedì 3 aprile: giorno di chiusura
Biblioteca Estense

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: giorno di chiusura
Museo Lapidario Estense

Domenica 1 aprile: apertura dalle 8.30 alle 19.30

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura dalle 10.00-19.30
Pinacoteca Nazionale di Ferrara

Domenica 1 aprile, Pasqua e prima domenica del mese: apertura dalle 10 alle 17.30 ad
ingresso gratuito

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura straordinaria dalle 10.00 alle 17.30

Martedì 3 aprile: giorno di chiusura
Palazzo Ducale di Sassuolo

Domenica 1 aprile, Pasqua e prima domenica del mese: apertura dalle 10 alle 13.00 e
dalle 15.00 alle 19.00 ad ingresso gratuito

Lunedì dell’Angelo, 2 aprile: apertura dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Per informazioni:
www.gallerie-estensi.beniculturali.it
telefono: 059 4395707; mail: ga-est@beniculturali.it

Pinacoteca Nazionale di Ferrara

PERCORSI SPECIALI
Lunedì 02 aprile 2018
Visite guidate in occasione della
Pasquetta
IL LUNERDI’ DEGLI ANGELI
Pinacoteca Nazionale
Corso Ercole I d’Este, 21 – Ferrara

Volti delicati, capelli dorati, movenze leggiadre ed ali variopinte ci parlano delle più alte sfere celesti.
Serafini, cherubini, angeli e arcangeli appaiono e agiscono nelle storie illustrate della
Pinacoteca nazionale di Ferrara.
Nel giorno dell’Angelo un percorso speciale si snoderà tra le
sale del museo estense, per osservare allegri amorini in volo e monumentali angeli
annuncianti, un elegante angelo custode e melodiosi angeli-musici che diffondono col canto
o coi liuti la musica ultraterrena.

Inizio visite guidate
ore 11.00 e ore 12.00

Informazioni
Dott.ssa Sara Piagno
0532/205844
sara.piagno@beniculturali.it
Modalità di pagamento
Le visite guidate sono gratuite.

Occorre comunque acquistare il biglietto per la Pinacoteca:
intero € 6,00 ridotto € 3,00,
gratuito per i minori di anni 18

Al termine la prima settimana ferrarese della EUYO: tutte le iniziative in città

Da ufficio stampa Ferrara Musica

Si avvia al termine la prima settimana di residenza ferrarese dell’EUYO. L’Orchestra giovanile dell’Unione Europea sta occupando da lunedì 19 marzo il Ridotto e le Sale Prova del Teatro Comunale “Claudio Abbado”, e ha letteralmente invaso molti spazi cittadini, preparando il repertorio destinato ai prossimi concerti sinfonici divisa a sezioni, ciascuna delle quali guidata dai propri docenti tutor: Sala della Musica, la Sede della Contrada San Benedetto, alcune sale del Castello Estense e le aule messe a disposizione del Conservatorio Frescobaldi nella sede di Largo Antonioni.
Sempre in settimana, tra la Direzione del Conservatorio e quelle di EUYO e Ferrara Musica, sono stati avviati incontri destinati ad organizzare attività di futura collaborazione artistica e formativa. Il Conservatorio ha supportato l’attività dell’EUYO anche con il coinvolgimento del giovane pianista Jacopo Bonora, allievo del Frescobaldi, che in questi giorni ha partecipato alle prove dell’orchestra europea al posto di Till Fellner, il pianista che sarà protagonista del Concerto n. 27 in si bemolle maggiore K. 595 di Mozart in occasione del concerto del 30 marzo.
Il rapporto tra l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea e Ferrara si intensificherà ulteriormente nelle mattine che precedono il 30 marzo, giorno del suo debutto assoluto sul palcoscenico del Teatro Claudio Abbado. Martedì 27 marzo alcuni suoi componenti parteciperanno ad un incontro organizzato al Liceo Roiti, rivolto anzitutto agli studenti che già partecipano al progetto Lauter, promosso da Nicola Bruzzo per Ferrara Musica nelle Scuole Secondarie della città; un momento destinato ad affrontare aspetti sull’educazione alla musica in chiave europea rivolto ad un istituto come il Roiti che quest’anno organizza la Sessione Regionale del Model European Parliament (Mep), simulazione del Parlamento Europeo.
Mercoledì 28 marzo un nuovo contatto tra EUYO e le scuole della città vedrà coinvolti i giovanissimi dell’Istituto Comprensivo Alda Costa. La Scuola Primaria di via Previati accoglierà alle 9 una rappresentanza di fiati (flauti, clarinetti, tombe e tromboni) e percussioni dell’orchestra.

Insyriated – Lunedì 26 marzo ore 21.00 – Cinema Boldini

Da organizzatori

Lunedì 26 marzo alle ore 21 il cinema Boldini ospita per un’unica proiezione Insyriated di Philippe Van Leeuw. Presentato e premiato nella sezione Panorama all’ultimo Festival di Berlino, è stato accolto da calorosi applausi anche alla 12esima Festa del Cinema di Roma. Il film è interamente ambientato all’interno di un appartamento nel corso di appena 24 ore. All’esterno di quella casa impazza la guerra siriana, con le bombe che devastano Damasco giorno e notte, gli aerei che sovrastano i palazzi in ricognizione, i cecchini appostati sui tetti che uccidono a sangue freddo chiunque osi uscire in strada.

Tutto ruota attorno alle scelte della mater familias, Oum Yazan, incarnata dalla star palestinese Hiam Abbass, celebre soprattutto per i suoi ruoli in Il giardino di limoni e La sposa siriana, e apparsa di recente anche in Blade Runner 2049. La famiglia di Oum Yazan prova a resistere, barricata in una casa tramutata di fatto in prigione. Non c’è acqua corrente, la luce salta continuamente, il cibo scarseggia, i pericoli dall’esterno si fanno sempre più icombenti, la porta è sbarrata e le notizie arrivano con il contagocce. Yazan, attende il ritorno del marito, mentre in quell’appartamento ricoperto dalla polvere trovano riparo la fidata domestica, l’anziano suocero, un figlio piccolo, due figlie adolescenti, il fidanzatino di quella maggiore e una coppia di sposi con neonato al seguito fuggita dal 5° piano dello stabile, abbattuto da una bomba.

Alla sua seconda regia, dopo The Day God Walked Away, film dedicato al genocidio in Rwanda, il direttore della fotografia di origine belga Philippe Van Leeuw sceglie dunque di approcciare il conflitto siriano senza di fatto mostrarlo, concentrandosi sulle conseguenze che esso produce sul comportamento umano.

Uno spazio ristretto, claustrofobico, in un’unica giornata da rivivere all’infinito, mentre fuori dall’appartamento colpi di mitra e missili si avvicinano sempre più minacciosi e al suo interno la famiglia siede spaventata attorno al tavolo, nella speranza che tutto possa prima o poi finire. Una tensione perenne, lunga 85 minuti, quella creata ad arte da Philippe Van Leeuw, straordinario nel condensare tra 4 mura l’orrore di tutte le guerre, la paura costante che trasmettono, l’incubo quotidiano in cui fanno precipitare inermi civili.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara.
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

Donne e letteratura

Ci sono personaggi femminili di grande fascino che hanno lasciato un’impronta profonda nella letteratura: donne coraggiose, deboli, vittime o artefici del loro destino, forti, innamorate, tradite e traditrici, malvage e generose, geniali, perdenti, sognatrici, ribelli o sottomesse, libere, combattive, acculturate o ignoranti, sensibili o ciniche.
Un universo femminile che abbiamo amato o detestato a seconda degli eventi, parteggiando per l’eroina di turno o aspettando impazientemente pagina dopo pagine che la colpevole espiasse. Un mondo dove ciascuna donna vive intensamente la propria condizione e ciò che la vita le riserva, donando a noi lettori emozioni di ogni genere e di ogni sfumatura fino a diventare vere e proprie icone nell’immaginario collettivo. E quando lasciamo questi personaggi perché hanno esaurito la loro funzione narrativa, ci rammarichiamo che la lettura del romanzo sia terminata e con essa il contatto che avevamo stabilito con la protagonista di turno.

Hester Prynne, la presenza di spicco in ‘La lettera scarlatta’ (1850) di Nathaniel Hawthorne, è una delle figure della letteratura americana più amate. Siamo nel 1642 a Boston, Nuova Inghilterra: Esther commette adulterio e mette al mondo una figlia, Pearl. Il marito è lontano da anni e la donna si rifiuta di rivelare il nome del padre per proteggere l’amante, il giovane reverendo Dimmesdale, teologo e predicatore molto rispettato nella comunità. Alla peccatrice viene imposta l’umiliazione di portare per sempre una lettera scarlatta sul petto, la lettera A come adulterer. Al ritorno del marito, prigioniero per anni degli indiani, seguono momenti concitati che vedono l’uomo in preda al desiderio di vendetta e gli amanti lacerarsi tra sensi di colpa, bisogno di confessare, tenere vivo il loro legame, crescere bene la bambina. Dimmesdale muore su quello stesso patibolo, mentre tenta di affermare la verità davanti ai suoi fedeli e la protagonista del romanzo partirà con la figlia, lontana dalla gogna sociale. Tornerà a Boston solo in vecchiaia, per morire ed essere sepolta accanto al suo amante e la loro lapide recherà la scritta: “In campo nero, la A scarlatta”. Una donna contro corrente in un’epoca di caccia alle streghe, che difende fino alla fine la propria diversità e il proprio amore.
Vicende differenti ma stesso epilogo toccano a Nora, la protagonista di ‘Casa di bambola’, il testo teatrale drammmatico scritto da Henrik Ibsen nel 1879, che fece notevole scalpore. Nora appare come una creatura allegra e vivace, capricciosa e volubile, creduta puerile e superficiale dal marito Torvald Helmer che la chiama ‘allodola’. In realtà la donna non è mai stata una evanescente bambola irresponsabile e nel passato ha contratto un debito con lo strozzino Krogstad, falsificando la firma del padre sulle cambiali, per aiutare di nascosto il marito in un periodo di difficoltà. Dopo una serie di eventi, l’usuraio racconta tutto a Helmer che si scaglia contro Nora, preoccupato di vedere rovinata la sua rispettabilità. Su intervento di un’amica, Nora viene perdonata, ma si renderà subito conto che ormai il rapporto col marito è compromesso. La donna dimostrerà tutta la sua determinazione e consapevolezza rifiutando di rientrare nel ruolo stereotipato di prima e lascerà marito e figli per andare incontro a una nuova dimensione, dove poter esprimersi e realizzarsi liberamente con coraggio e forza.

Molte ‘eroine’ vivono, soffrono e combattono, a volte muoiono, nei romanzi di Jorge Amado e nel fantastico mondo sudamericano: storie di “peste, fame e guerra, morte e amore”. ‘Teresa Batista stanca di guerra’ (1972) è una raccolta di cinque storie ambientate nel ‘sertão’ e sui moli del porto di Bahia, dove la bella Teresa Batista risorge a nuova vita dopo ogni difficoltà. Venduta tredicenne a un signorotto, ben presto prostituta, poi ufficiale sanitario improvvisato durante un’epidemia di vaiolo e quindi amante di un potente dottore che la sottrae al carcere, la donna riesce a ricrearsi e reiventarsi ogni volta senza soccombere. Fino a innamorarsi del marinaio Janu che la porterà sulla sua casa-barca. Una donna che balla tra i colori di un eterno carnevale, sfidando anche gli eventi più tragici con quella leggerezza che permette di non affondare mai. Un’indimenticabile e affascinante personaggio femminile è Trudi Montag che ci conquista nel romanzo ‘Come pietre nel fiume’ (1994) di Ursula Hegi. Trudi nasce in Germania, in un villaggio sulle rive del Reno nella prima metà del XX secolo. Quando alla sua nascita la madre scopre che è nana, viene travolta dalla disperazione che la condurrà alla morte. Trudi cresce col padre Teo, proprietario di una piccola libreria, costretta ad affrontare la propria diversità. Nello sfondo della Seconda Guerra Mondiale, la piccola donna infelice, desiderosa di uniformarsi agli altri e frustrata dalla realtà, diventa pian piano la depositaria di libri sottratti alla brutale distruzione nazista e la testimone preziosa di racconti e storie che custodisce gelosamente. La grandezza di Trudi sta nel riuscire a ‘crescere’ malgrado tutto, nella sua intelligenza acuta e nella sua conquista della libertà di pensiero, rifiutando irrigimentazioni e coercizioni. La sua silenziosa sfida al regime nazista la eleverà a quella dimensione a cui ha sempre anelato.
Una potente protagonista femminile creata dallo scrittore e giornalista svedese Stieg Larsson è Lisbeth Salander, che troviamo in ‘Millenium’, una trilogia poliziesca pubblicata tra il 2005 e il 2007 (Uomini che odiano le donne – La ragazza che giocava col fuoco – La regina dei castelli di carta) e continuata da David Lagercrantz nel 2015, dopo la morte di Larsson. Lisbeth è una giovane ed eccentrica ricercatrice e hacker di fama mondiale, sopravvissuta a un’infanzia di abusi e violenze di ogni genere che la inducono ad affinare geniali strumenti di autodifesa e a diventare un’asociale. Collabora in modo criptico con il mensile Millenium, specializzato in grandi scandali politici, economici e sociali. Vive perennemente su un terreno minato, coinvolta in inchieste pericolose, animata da desiderio sviscerato di azione. Una duplice anima di eroina e antieroina insieme, che persegue la giustizia con coraggio e lealtà, ma si serve sistematicamente di modalità discutibili rasentando spesso la violenza, assetata di vendetta nei confronti di chi rappresenta una qualche minaccia per la sua stabilità e integrità. Un esempio di sopravvivenza in condizioni estreme che il lettore vive insieme a lei con il fiato sospeso.
Ecco le nostre eroine che ci fanno sognare, riflettere, arrabbiare, impressionare, ciascuna con i propri tratti e le proprie vicende, sia che sia Ida, Fosca, Clara, Emma Bovary, Anna Karenina, Penelope, Elizabeth Bennett, Jane Eyre, Carlotta, Pippi Calzelunghe o Hermione Granger.

Donna e violenza

di Grazia Baroni

“Non desiderare la donna d’altri” è il nono comandamento dei dieci che Mosè ricevette sul Sinai circa 1.300 anni prima della nascita di Cristo e che sta a evidenziare come nella cultura di tutte le civiltà fosse normale considerare la donna come qualcosa da possedere, come qualunque altra cosa.
Già Michelangelo aveva capito che Mosè doveva essere considerato uno dei Padri della civiltà umana, dopo Gesù e sua madre che l’aveva partorito, perché con quelle tavole aveva fornito lo strumento essenziale per la realizzazione della convivenza umana, ponendo il limite sotto il quale non si può andare se non ritornando a una dimensione di violenza che di umano non ha le caratteristiche.
Le tavole della Legge erano la testimonianza fisica e culturale che il popolo eletto era diverso da tutti gli altri perché il loro Dio era il Dio dei viventi, creatore della vita in tutte le sue forme come bene assoluto, qualità che caratterizza il Dio ebraico-cristiano distinguendolo da tutti gli altri che o vengono dal caso o devono spartirsi il bene e il male in pari misura.

Sono passati 3.300 anni e questo messaggio comincia solo ora ad essere efficace nella relazione uomo-donna.
Le recenti denunce degli abusi perpetrati sulle donne da uomini potenti sono indizi che dimostrano che un salto di civiltà è in atto, che stiamo acquisendo una maggiore consapevolezza del valore di ogni essere umano a prescindere dal suo genere. Bisogna incominciare a prendere coscienza del livello di consapevolezza al quale siamo arrivati, altrimenti si perde l’occasione di trasformare questo momento in un cambiamento definitivo del rapporto uomo-donna.

In quanto donna sento il dovere di sottolineare il fatto che queste denunce non sono solo l’atto di coraggio di alcune di noi, ma il segno di un cambiamento culturale in atto: il fatto di non considerare più le donne come fossero cose.
Le donne cominciano a riconoscersi come un valore e non sono più disposte a sminuirsi.
Riconoscere questo come un salto culturale può portare a rompere gli schemi che, secondo me, stanno alla base dei ‘femminicidi‘, che sono ancora in un numero spropositato. Il meccanismo di cui parlo è quello primitivo e animale che pone il valore del maschio nella sua supremazia sugli altri, infatti il ‘femminicidio’ si compie appunto quando il maschio si sente depauperato nella sua dignità dal fatto che la donna lo respinge, che dimostra di poter fare a meno di lui. Di conseguenza, sentendosi distrutto nella qualità che è per lui essenziale, la ammazza per salvare la stima di sé.
Cominciare a dire che il valore dell’essere umano è di essere unico, libero e creativo, permette di smontare tali modelli primitivi.

Come sono stati tramandati i dieci comandamenti? Non sono stati letti come uno strumento di liberazione dell’uomo dalla condizione animale, né come una dimensione antropologica dell’essere umano, ma come una limitazione morale, come una norma di comportamento finalizzata al non dispiacere al Dio padre-padrone. Per questo motivo c’è voluto tutto questo tempo per giungere a poter fare questo salto, perché il cambiamento dalla concezione di Dio da padrone a padre si sta realizzando solo in tempi recenti. Prendere sul serio la natura del Divino come Padre è importante perché, storicamente, l’uomo ha definito la qualità della propria natura e della propria condizione, prendendo come valore assoluto cui fare riferimento la natura e la qualità del divino.

Il verbo desiderare degli ultimi due comandamenti, secondo me, sta a indicare che le Tavole sono state concepite come una proposta culturale, come una nuova concezione antropologica, non come norma morale. Per questo le Tavole definiscono una nuova cultura, pongono le linee essenziali di una nuova civiltà, questa volta umana.
Il concetto del desiderare richiama l’aspirazione che caratterizza il fondamento su cui l’uomo si riconosce nella propria umanità e non il desiderio come mera pulsione fisiologica. Il desiderare la donna sottintende un concetto di sé animale, che equipara la donna alla cosa, quindi indegno dell’uomo figlio del Dio padre.

Dopo 2000 anni di Cristianesimo e 300 di Illuminismo che ha liberato l’uomo dalla dipendenza dal divino, sarebbe il momento di raccogliere l’eredità di questa evoluzione; uscire dalla preistoria umana e iniziare un nuovo umanesimo nel quale ciascuno sia consapevole del proprio valore perché si riconosce unico nell’universo, e perciò libero e capace di rinnovare il mondo con la propria creatività, rendendolo migliore.
Infatti, la nuova originalità di ciascuno diventa un nuovo spazio di libertà per tutti.

Grazia Baroni è nata e vive a Torino ed è laureata in Architettura e Storia dell’Arte e ha insegnato presso le Scuole superiori per quasi 30 anni. Ha partecipato a numerosi gruppi di ricerca legati all’insegnamento ed è attiva presso l’Associazione Famigliare Novacana e, dalla sua nascita, con Il Gruppo Molecole.

Chi siamo
Il gruppo Molecole è un momento di ricerca e di lavoro sul bene, volto creare e conoscere, dialogando con altre molecole positive, e quindi porsi come elemento catalizzatore del cambiamento. Nasce agli inizi del 2016 a Casanova Staffora (Pavia), dall’esigenza di supportare le persone nell’esplicitazione delle proprie potenzialità e, successivamente, costruire processi di interazione e sviluppo positivi.

MEMORABILE
A uno di voi (à l’un d’entre vous)

«Lei ama – ama smemorarsi», scriveva Paul Éluard nel 1929. L’amore: artefice e insieme vittima del ricordo, a sua volta destinato all’oblio, il quale non può che generare altro bisogno d’amore. La poesia di Alexandra Dadier conosce bene questo “circolo vizioso” e lo percorre in entrambi i sensi, illuminandone a ogni giro completo i molteplici livelli: l’infinita varietà dei sentimenti, il misterioso universo della memoria, l’inesplorato abisso della dimenticanza. E lo fa senza avvalersi di sofisticati stratagemmi, con l’innocente consapevolezza che non si può ingannare la propria ombra indossando una maschera, ma pure che non ci sarebbe l’ombra se non vi fosse luce. Tiemme Edizioni Digitali (www.tiemme.onweb.it) rende omaggio con questo poetico ebook, ‘A uno di voi. À l’un d’entre vous’, della regista parigina Alexandra Dadier, che per molti anni ha vissuto e ha lavorato a Ferrara.