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Giorno: 28 Marzo 2018

Sanità. Istituto Demoskopika, Emilia-Romagna prima in Italia per efficienza del sistema sanitario. L’assessore Venturi: “Orgogliosi di questo risultato, che premia il nostro impegno per assicurare ai cittadini strutture e servizi sempre migliori”

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

La regione guida la classifica nazionale stilata sulla base dell’Indice di performance sanitaria, con otto indicatori valutati. “Un traguardo conseguito anche grazie a tutti coloro che lavorano nella nostra sanità per garantire questi livelli di assistenza”

Bologna – Emilia-Romagna prima in Italia per efficienza del sistema sanitario. A sancirlo, l’Istituto Demoskopika, che ha condotto l’indagine per il terzo anno consecutivo rendendo noti i risultati oggi.

“Non possiamo che essere orgogliosi di questo risultato- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- che premia l’impegno di questa Regione per assicurare ai cittadini strutture e servizi sempre migliori. E, al tempo stesso, rende merito al lavoro svolto dai professionisti del nostro sistema sanitario, operatori, infermieri, medici e dirigenti, a cui va il mio personale ringraziamento”.

L’analisi è stata realizzata sulla base del cosiddetto Indice di performance sanitaria, che tiene conto di molteplici indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva e passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie per spese sanitarie “out of pocket”, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, costi della politica e speranza di vita. E l’Emilia-Romagna guida appunto la classifica delle Regioni, di cui solo 6 vengono considerate “sane”.

“Un’ulteriore prova che quando parliamo di un sistema sanitario d’eccellenza- aggiunge Venturi- lo facciamo a ragion veduta e non ce lo diciamo da soli. Questo riconoscimento, dunque, conferma che la strada imboccata è quella giusta, ma non ci fermiamo qui. Continueremo ad investire per ammodernare, ristrutturare e aprire nuovi ospedali, realizzare altre Case della Salute e acquistare nuove apparecchiature diagnostiche. E continueremo a rafforzare il personale del sistema sanitario pubblico, portando avanti quel piano che soltanto negli ultimi due anni ci ha permesso di assumere 5.000 persone a tempo indeterminato. Lo abbiamo detto dal primo giorno- chiude Venturi- che lavorare per una sanità sempre più efficiente sarebbe stata, assieme alla creazione di nuova e buona occupazione, una delle nostre priorità. Risultati come questo ci spronano a fare, per il futuro, ancora meglio e ancora di più”. /EC

La newsletter del 28 marzo 2018

Da ufficio stampa Cronaca Comune

 

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 30 marzo alle 12, sala dell’Arengo della residenza municipale di Ferrara

Presentazione di “Camminiamo insieme” per celebrare la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo

28-03-2018

Venerdì 30 marzo alle 12, nella sala dell’Arengo della residenza municipale di Ferrara, si terrà la conferenza stampa di presentazione della camminata “Camminiamo Insieme”, promossa in occasione della “Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’autismo” (2 aprile) a cura dall’associazione ‘Dalla terra alla luna”.

All’incontro con i giornalisti interverranno le assessore alla Sanità/Servizi alla persona di Ferrara Chiara Sapigni, ai Servizi alla Persona di Cento Grazia Borgatti e ai Servizi Sociali di Codigoro Cinzia Martelossi, i direttori del Dipartimento Salute Mentale Ausl Ferrara Paola Carozza, del distretto Sud-Est Romana Bacchi e del distretto Ovest Nicoletta Natalini e la presidente dell’associazione ‘Dalla terra alla luna” Laura Pezzini.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 29 marzo alle 17 incontro a cura dell’associazione ‘Terra Ferma’

‘Quel tanto che basta’ per trovare la serenità secondo Maria Rosa Pizzi

28-03-2018

Si muove tra ricordi d’infanzia e nuove emozioni familiari il libro di Maria Rosa Pizzi ‘Quel tanto che basta’ che giovedì 29 marzo 2018 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). L’incontro, patrocinato dal Comune di Ferrara, e curato dall’associazione di volontariato onlus ‘Terra Ferma’ di Ferrara, sarà coordinato da Malvina Zanella Montanari, presidente della stessa associazione. Dialogheranno con l’autrice Maria Alberta Saletti, che ha scritto la prefazione, e Sonia Testoni, che proporrà alcune riflessioni sulla resilienza. Interverranno inoltre l’assessora comunale ai Servizi alla persona Chiara Sapigni, la direttrice della Scuola di specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Ferrara Maria Rosaria Ambrosio ed Elena Marescotti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.

In allegato scaricabile a fondo pagina la locandina dell’incontro

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il libro propone persone ed avvenimenti di un’infanzia felice che diventa sfondo integratore all’autrice, madre di persona con disabilità, e alla sua Famiglia; insieme trovano nella resilienza la capacità di trasformare le difficoltà in amore autentico. Sono tanti i personaggi del libro: nonna Telene che rivela un segreto custodito per anni, Maria Rosa e Tullio che un annuncio inaspettato manda nel panico, la loro figlia Silvia, ancora adolescente, che cresce in fretta con una consapevolezza già adulta. E soprattutto lui, Dario, bambino inatteso. Apparentemente chiuso ai rapporti con le persone, riesce a far emergere la parte migliore di chi gli sta accanto aprendo orizzonti inaspettati dove anche il più piccolo gesto, un sussurro, uno sguardo, un contatto lieve diventano parte di un universo di emozioni che accolgono i nostri pensieri più nascosti e al tempo stesso legano ciascuno di NOI al mondo. Maria Rosa accompagna spesso il figlio Dario alla Bordocchia, la fattoria dove è nata e, in questo luogo sospeso, i ricordi della sua infanzia si intrecciano con i ricordi dell’infanzia di Dario, episodi lieti e tristi che la pianura accoglie e restituisce rigenerati. Infine, le figlie di Silvia, Giulia e Ilaria, che con la loro esuberanza e la spontaneità nel rapportarsi a Dario portano un messaggio di speranza dove la “diversità “appartiene ad ognuno per diventare un modo di vivere, importante e profondo. Sullo sfondo la campagna ferrarese con i suoi canali, con il Po e le sue golene misteriose.
Il libro, come afferma l’autrice, è dedicato a quanti cercano un luogo dell’anima, reale o immaginario, dove trovare “QUEL TANTO CHE BASTA” di serenità.

Maria Rosa Pizzi è nata nella fattoria “la Bordocchia” nel comune di Copparo e a nove anni si è trasferita con la famiglia nel vicino paese di Berra. Laureata in lettere presso l’Università di Bologna, ha insegnato nella scuola media di Berra per tutta la durata del suo percorso lavorativo. Nel 2009 con il marito Tullio e il figlio Dario si è trasferita a Thiene in provincia di Vicenza, dove abita tuttora, accanto alla famiglia della figlia Silvia.

 

INTERPELLANZE – Presentate dal gruppo Gol in Consiglio comunale

Richieste in merito a taglio d’erba in via Manini e ristrutturazione scuola in via Boschetto

28-03-2018

Queste le interpellanze pervenute agli uffici comunali:

– il consigliere Rendine (gruppo Giustizia Onore Libertà in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi in merito al taglio dell’erba in via Manini;

– il consigliere Rendine (gruppo Giustizia Onore Libertà in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Patrimonio Roberto Serra in merito alla ristrutturazione della scuola in via Boschetto.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara) all’indirizzo www.comune.fe.it/index.phtml?id=5216

CULTURA – Sabato 7 aprile alle 17.30 l’inaugurazione alla Galleria Dosso Dossi (via Bersaglieri del Po 25)

“Claudio Gualandi: la mia Ferrara” in mostra tele e bozzetti

28-03-2018

Sabato 7 aprile 2018 alle 17.30 alla Galleria Dosso Dossi (via Bersaglieri del Po 25, Ferrara) si terrà l’inaugurazione della mostra “Claudio Gualandi: la mia Ferrara nell’illustrazione e nel prodotto di comunicazione” con la presentazione del critico Lucio Scardino. La mostra, che ha il patrocinio del Comune di Ferrara, rimarrà allestita fino a domenica 22 aprile 2018, visitabile tutti i giorni ore 10.30-12.30 e 16-19.

COMUNICATO a cura degli organizzatori
Ritorna ad esporre Claudio Gualandi
 e questa volta sceglie di farlo presso la Galleria Dosso Dossi di Ferrara. La sala espositiva del Liceo artistico è, infatti, il luogo di interscambio ideale con gli studenti che, in quella scuola, si preparano per fare della loro arte un mestiere.
Gualandi quindi – lui stesso ex allievo del Dosso Dossi, poi grafico pubblicitario (memorabili i manifesti per il Buskers Festival prodotti dal suo studio) – porta in mostra l’applicazione della sua arte illustrativa di prodotti di comunicazione e ci svela anche quel percorso di progettazione, solitamente destinato a rimanere nascosto in archivio. Insomma dal layout al prodotto finito.
Dal 7 al 22 aprile sarà possibile vedere, oltre alle grandi tele, create in libertà, della sua Ferrara “rumorosa” – e altre città, dalla Lombardia alla Sicilia – i bozzetti realizzati per una committenza (Felisi Bags & Belts, Unindustria Ferrara, Coferasta, Dondi Home…) che ha intuito la diretta capacità comunicativa della narrazione grafica nelle illustrazioni di Gualandi.
Claudio Gualandi con una sua operaFra gli altri va ricordato il telo parlante per la copertura del cantiere di restauro del palazzo Ex MOF. Non manca qualche inedita veduta cittadina richiesta da committenze private.
Con uno stile inconfondibile e gusto teatrale nella costruzione compositivamette in scena città, palazzi e monumenti affollati da un mondo bizzarro dove si muovono personaggi mai casuali, che «sulla trama di un canovaccio sempre connesso al passato e al presente – come spiega Claudio Gualandi – ne raccontano le avventure e se riesci ad isolare una figura, a seguire i suoi movimenti, puoi trovare il filo della storia…».
Tutte le opere sono caratterizzate da “grande definizione e politezza di segno” come le definì l’architetto Carlo Bassi, che molto ha scritto dell’artista e a lui è dedicata con affetto la mostra.
La presentazione della mostra è a cura del critico e storico dell’arte Lucio Scardino.
Per info: Claudio Gualandi, info@studiogualandi.it, tel. 333 2924974, sito web www.studiogualandi.it

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore venerdì 30 marzo

Temporanee sospensioni della circolazione in città per le processioni del Venerdì Santo

28-03-2018

In occasione della processione religiosa della Via Crucis organizzata dalla Parrocchia della Sacra Famiglia, di via Bologna, nella serata di venerdì 30 marzo 2018, dalle 20,30 alle 22,30 nelle strade cittadine inserite nel percorso del corteo la circolazione dei veicoli sarà sospesa per il tempo strettamente necessario a consentirne il passaggio. Le vie interessate saranno: via Sitti, via Delfini, via dello Zucchero, via Argine Ducale, via A.Bolzoni, via Trentini, via Leati, via Delfini, via Sitti, con conclusione in piazzetta Sitti.

 

Per consentire il passaggio della processione della Via Crucis organizzata dalla Parrocchia di San Benedetto, nella serata di venerdì 30 marzo dalle 21 è prevista la temporanea sospensione della circolazione dei veicoli (per il tempo strettamente necessario allo svolgimento della manifestazione) lungo il percorso da piazzale San Benedetto, attraverso corso Biagio Rossetti, via Pavone, via Arianuova, via M. M. Boiardo e arrivo nel piazzale di San Benedetto.

 

E’ prevista per le 20,45 del 30 marzo la partenza della processione del Venerdì Santo organizzata dalla Parrocchia di Santa Maria Nuova e San Biagio che richiederà la sospensione temporanea della circolazione per il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo lungo il percorso: via Lucchesi, via Capo delle Volte, via Calcagnini, via Aldighieri, via Garibaldi, con ritorno in via Aldighieri.

 

In programma alle 16,30 del 30 marzo è invece la processione del Venerdì Santo organizzata dalla Parrocchia del Corpus Domini di via Torboli, con sospensione temporanea della circolazione per il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo lungo il percorso: via Torboli, via Zerbinati, via Aeroporto, via Pisani, via Stefani, via Pico Cavalieri, via Torboli e arrivo alla Chiesa del Corpus Domini.

 

Per consentire il passaggio della processione della Via Crucis organizzata dalla Parrocchia di Santa Caterina Vegri di via Pacinotti, nella serata di venerdì 30 marzo dalle 20,30 è prevista la temporanea sospensione della circolazione dei veicoli (per il tempo strettamente necessario allo svolgimento della manifestazione) lungo il percorso: via Pacinotti (ciclabile), attraversamento via Pomposa, via Chendi, via Belgio e conclusione in piazzale Palestina.

 

Nella serata di venerdì 30 marzo è infine prevista anche la processione organizzata dalla Comunità di Sant’Agostino che, a partire dalle 20,30, richiederà la sospensione temporanea della circolazione per il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo lungo il percorso: via Gandini, sottopasso, via Labriola, via Carducci, piazza dei Poeti, viale Krasnodar, con arrivo sul sagrato della Chiesa di Sant’Agostino.

 

Intervento Zappaterra Po a Codigoro

Da Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

I consiglieri regionali Marcella Zappaterra e Paolo Calvano, hanno presentato un question time in Assemblea Legislativa all’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, l’attuazione in tempi celeri dell’iter progettuale per il dragaggio del Po a Codigoro, in provincia di Ferrara.

L’assessore Gazzolo ha sottolineato come “la progettazione chiara e definitiva degli interventi sia la precondizione per definire un adeguato quadro delle fonti di finanziamento al quale la Regione parteciperà in base alle competenze”.
Risposta che non ha lasciato del tutto soddisfatta la consigliera Zappaterra. “Lo sarò – ha spiegato in aula la consigliera ferrarese – quando il problema sarà risolto. Mi preoccupa l’attuale mancanza di documentazione, dato che la questione è nota da molto tempo. La situazione, che persiste da un anno e mezzo, ora ha assunto carattere d’emergenza ed il mancato intervento precluderà a breve la navigabilità e le attività economiche a essa connesse”. Per quanto riguarda invece la banchina di Codigoro, un’opera che ha finalità prettamente turistiche, “l’Agenzia regionale, ha spiegato l’assessore, si è resa disponibile a redigere il progetto”.

Rafforzamento misure di sicurezza durante il periodo pasquale

Da ufficio stampa Prefettura di Ferrara

All’esame del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il rafforzamento delle misure nel periodo pasquale e l’esame dell’ultima operazione “ad alto impatto” nella Città di Ferrara.

Presieduta dal Prefetto di Ferrara Michele Campanaro, si è tenuta una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha affrontato i temi delle misure di sicurezza e vigilanza da attuarsi in occasione delle festività nel periodo pasquale.
Presenti alla riunione, gli amministratori dei Comuni di Ferrara e Comacchio, il Questore, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Comandante della Sezione Polstrada, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Responsabile del Servizio di emergenza medica 118 ed i rappresentanti provinciali di Ascom e Confesercenti.
Nel corso della riunione, è stato disposto dal Prefetto il rafforzamento del dispositivo generale di prevenzione, in funzione del contrasto della c.d. “criminalità diffusa”, unitamente a quello di controllo del territorio, sensibilizzando adeguatamente i servizi di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi sensibili, con particolare attenzione alle aree ed ai luoghi connotati da significativo afflusso di persone, in particolare alle aree ove sono ubicate chiese, santuari e simboli della cristianità e dove si svolgono le tradizionali cerimonie religiose, nonché a tutti gli altri luoghi di culto delle diverse confessioni presenti sul territorio.
Mirati servizi sono stati, altresì, disposti presso gli esercizi della grande distribuzione presenti in provincia, che registrano in questo periodo un notevole afflusso di pubblico.
Il Prefetto ha anche chiesto alle Forze dell’Ordine, nel periodo pasquale, il massimo impegno nell’ attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione, ottenendo l’impegno dei rappresentanti provinciali di Ascom e Confesercenti nell’attività di massima sensibilizzazione verso i propri iscritti.
E’stato, infine, fatto il punto sui risultati dei nuovi servizi straordinari di controllo interforze, svoltisi nella serata del 27 marzo scorso nella città di Ferrara e concentrati, in particolare, nella c.d. zona GAD, in prossimità della stazione ferroviaria.
A distanza di pochi giorni dalla precedente operazione “ad alto impatto” disposta in Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il dispositivo dispiegato ieri ha visto complessivamente coinvolte 52 unità, territoriali e non, tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, oltre ai militari dell’Operazione “Strade Sicure” ed a 2 unità cinofile specializzate per la ricerca di stupefacenti, che hanno agito su più fronti in modo coordinato.
Sono state controllate 94 persone, di cui 35 stranieri; sono stati verificati 6 esercizi pubblici ed oltre 800 veicoli. All’esito delle attività, sono stati sottoposti a sequestro oltre 150 grammi di sostanze stupefacenti e sono state arrestate 3 persone.
Nell’ambito di competenze specifiche, inoltre, Guardia di Finanza e Polizia Locale hanno proseguito nelle verifiche amministrative sugli affitti e sulle persone domiciliate in zona, con particolare attenzione ai cc.dd. Grattacieli del GAD.
Nella circostanza sono state identificate 18 persone, di cui 1 irregolare, e contestate 5 situazioni di subaffitto “in nero”.
Il Prefetto ha, quindi, rinnovato ai vertici delle Forze di Polizia vivo apprezzamento per lo svolgimento del servizio e per i risultati ottenuti, che rafforzano il senso di fiducia della comunità ferrarese verso le Istituzioni.

Maggiore autonomia. Il presidente Bonaccini porta in Europa la via costituzionale dell’Emilia-Romagna

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Il presidente della Regione interviene a Strasburgo al Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa:”L’ascolto dei territori è sempre più necessario in un’Europa che deve ripensarsi in un’ottica di sviluppo e coesione sociale, di politiche per il lavoro e per l’occupazione, di ricerca e innovazione, uscendo da logiche solo finanziarie e di bilancio”

Bologna – Arriva in Europa la via costituzionale per avere una maggiore autonomia scelta dall’Emilia-Romagna. Questa mattina, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto al Palazzo d’Europa di Strasburgo alla 34esima Sessione del Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa, che rappresenta gli enti locali dei 47 Stati membri del Consiglio stesso, invitato a parlare come presidente della Regione Emilia-Romagna e dell’Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE).

Bonaccini ha illustrato il percorso fatto dalla Regione Emilia-Romagna per ottenere una autonomia rinforzata sulla base dell’articolo 116 della Costituzione, che al comma III consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. Accordo preliminare che il presidente della Regione ha sottoscritto lo scorso 28 marzo a Roma col Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, delegato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, rispettando le indicazioni e il mandato conferito dall’Assemblea legislativa regionale e dalle rappresentanze economiche, sociali e istituzionali dell’Emilia-Romagna riunite nel Patto per il Lavoro, parti sociali coinvolte fin dall’inizio dalla Regione: un traguardo storico, mai raggiunto prima in Italia. Traguardo condiviso con Lombardia e Veneto, che come l’Emilia-Romagna hanno sottoscritto un Accordo preliminare analogo con il Governo dopo aver portato avanti insieme, tutte e tre le Regioni, il negoziato con l’esecutivo nazionale.

Durante il suo intervento, il presidente della Regione ha poi sottolineato l’importanza di “dare ascolto ai territori: è sempre più necessario farlo in un’Europa che deve ripensarsi in un’ottica di sviluppo e coesione sociale, di politiche per il lavoro e per l’occupazione, di ricerca e innovazione, uscendo da logiche solo finanziarie e di bilancio”.

Marchetti (LN): “autismo e pet therapy: finalmente, dopo 21 anni, via libera ai fondi per le famiglie”

Da ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

La Regione ha approvato la Risoluzione presentata dal consigliere leghista: “Via libera al regolamento attuativo della Legge del 97. Una risposta concreta a un problema messo da parte da troppi anni, che aiuterà i disabili e allevierà le loro famiglie”

Finalmente il via libera è arrivato. Certo, è costato 21 anni di attesa, di speranze tradite, di fatiche psichiche e finanziarie, ma alla fine non possiamo che brindare a questo risultato: l’assemblea legislativa della Regione ha approvato, all’unanimità, la Risoluzione presentata dalla Lega Nord, primo firmatario il consigliere Daniele Marchetti, grazie alla quale l’ente di Viale Aldo Moro licenzierà a stretto giro di posta il Regolamento che darà attuazione alla Legge Regionale 29/97 che ha per destinatari le persone svantaggiate.
“Sono infatti 21 anni – spiega Marchetti – che le famiglie di persone portatrici di handicap stanno aspettando il regolamento che desse attuazione alla norma regionale che prevede che la Regione, anche d’intesa con le federazioni delle associazioni delle persone con disabilità, promuova studi, ricerche e progetti relativi all’addestramento e all’utilizzo dei cani di accompagnamento per disabili”.
“La Risoluzione della Lega che impegnava la Giunta a definire nel più breve tempo possibile indicazioni operative a livello regionale per quanto riguarda gli interventi assistiti con gli animali (IAA), oggi ha dunque ottenuto il via libera. Si tratta di una risposta concreta a un problema messo da parte da troppi anni, che aiuterà i “disabili” e le loro famiglie, costrette sino ad oggi a significativi esborsi economici per far addestrare, a loro spese appunto, i cani-guida da accompagnamento” commenta il consigliere leghista.
“L’utilizzo di questi cani – spiega Marchetti – aiuterà notevolmente tutti i disabili, non solo i non vedenti, a vivere un’esistenza più autonoma con evidenti riflessi positivi anche a livello di relazioni sociali, come nel caso di bambini con disturbi dello spettro autistico (Pet therapy). Pertanto è legittimo che, a distanza di 21 anni dall’approvazione della Legge Regionale, i famigliari delle persone diversamente abili ottengano finalmente l’appoggio previsto dal dettato della norma, che sino a oggi era rimasta lettera morta”.
Le Legge del 1997, infatti, dispone che “la Regione conceda contributi alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale (iscritte nei rispettivi registri regionali) per la realizzazione di progetti e corsi per l’addestramento e l’utilizzo dei cani di accompagnamento dei disabili” conclude Marchetti.

Sabato 31 marzo Weekend di Pasqua in battello alla scoperta del Po di Primaro a Ferrara

Da ufficio stampa Info Wunderkammer

Un modo differente di festeggiare la Pasqua, a bordo di un battello alla scoperta dello storico corso del Po di Primaro. Sabato 31 marzo inaugura il ciclo di viaggi con il battello Lupo, organizzato dall’Associazione Fiumana.

Partenza da Wunderkammer, in via Darsena 57 (Ferrara) alle 15, ritorno previsto alle 17.45. ‘Alla scoperta del Po di Primaro’ sarà un modo differente di conoscere il fiume giardino, un ambiente sorprendente, ancora sconosciuto agli stessi abitanti della città. Il percorso con il battello Lupo proseguirà anche dopo le feste pasquali, ogni sabato pomeriggio fino al 21 aprile 2018.

La prenotazione è indispensabile. Per informazioni e prenotazioni: 328.2161442, georg@fiumana.org. Altri progetti su www.fiumana.org. E’ possibile anche seguire l’evento su Facebook: Viaggio con il Lupo.

Venerdì 30/3 SCOTT HENDERSON, stella del fusion e leader dei mitici Tribal Tech torna al Torrione

Da Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 30 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Produzione Culturale
Scott Henderson Trio
Scott Henderson, chitarra
Romain Labaye, basso elettrico
Archibald Ligonnière, batteria

Scott Henderson, geniale chitarrista fusion, leader dei mitici Tribal Tech e sideman di fiducia per influenti jazzisti quali Joe Zawinul e Chick Corea, torna in scena al Torrione – venerdì 30 marzo – accompagnato da un nuovo pirotecnico trio completato da Romain Labaye al basso elettrico e Archibald Ligonnière alla batteria. Appuntamento in collaborazione con Produzione Culturale.

Scott Henderson, geniale chitarrista fusion, leader dei mitici Tribal Tech e sideman di fiducia per influenti jazzisti quali Joe Zawinul e Chick Corea, torna in scena al Torrione – venerdì 30 marzo, inizio ore 21.30 – accompagnato da un nuovo pirotecnico trio completato da Romain Labaye al basso elettrico e Archibald Ligonnière alla batteria. Appuntamento in collaborazione con Produzione Culturale.
Con la sua carica energetica, i suoi torrenziali fraseggi ed il consueto sfoggio di groove e tecnica chitarristica, Henderson varcherà di nuovo il confine tra jazz, blues e rock che lo ha reso celebre nell’ultimo trentennio.
Scott Henderson (West Palm Beach, 1954) cresce a pane e rock and roll, e inizia a calcare i palcoscenici della Florida del Sud sin da giovane, ispirato dalle note di Jimmy Page, Jeff Beck e Jimi Hendrix…sarà tuttavia l’approcio al jazz a forgiare quel personalissimo linguaggio che oggi riconosciamo sin dalle prime battute.
Terminati gli studi alla Florida Atlantic University, Henderson si trasferisce a Los Angeles dove si fa strada con l’Elektric Band di Chick Corea, a fianco di Jean–Luc Ponty e dei Zawinul Syndicate. Il consacramento di stella del firmamento fusion avviene infine a metà degli anni ’80 con la creazione dei Tribal Tech, il cui ultimo album, Tribal Tech X, risale al 2012.
La cena alla carta anticipa il concerto. È consigliata la prenotazione allo 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30. Info su www.jazzclubferrara.com

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per i possessori di biglietti Italo Treno da/per Ferrara, per i possessori di Jazzit Card e Bologna Jazz Card, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, per gli iscritti ad Unife).

Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

Alan Fabbri (LN): “autonomia e protezione civile: Bonaccini chieda la competenza a Roma”

Da Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“La Protezione Civile deve diventare competenza regionale. E’ questa l’unica vera strada per potenziare il servizio e renderlo ancor più efficace e adeguato alle emergenze territoriali, sempre più frequenti e gravi. Con l’autonomia la gestione diretta può diventare realtà. Il presidente Bonaccini inserisca la Protezione Civile tra le competenze da chiedere a Roma. Tutto il resto sono palliativi”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord Emilia Romagna, interviene sul tema Protezione Civile, dopo la presentazione delle novità del Codice Nazionale, approvato il 29 dicembre scorso dal Consiglio dei ministri.

“Sono state annunciate nuove risorse in arrivo con il Fondo regionale, attività mirate al potenziamento del sistema regionale e la valorizzazione del ruolo del volontariato e della comunicazione ai cittadini. Perchè inevitabilmente, trattandosi di un servizio che agisce sui territori le indicazioni, anche ministeriali vertono su un’organizzazione il più possibile territoriale delle attività”, continua Fabbri. “E’ una questione di buon senso: la protezione di un territorio deve essere organizzata e gestita da chi il territorio lo consce al meglio. Allora perchè non puntare all’autonomia vera e propria?”, prosegue il capogruppo.

La Protezione civile è una delle competenze che il Veneto chiederà nel percorso verso l’autonomia regionale “mentre la materia concorrente non è mai stata inserita tra quelle che il presidente, Stefano Bonaccini, ha dichiarato di voler chiedere a Roma”, aggiunge Fabbri.

Eppure una gestione diretta darebbe importanti risultati: “Con l’autonomia la Regione avrebbe maggiori poteri nell’ambito del governo del territorio, potrebbe migliorare ulteriormente le opere relative alla messa in sicurezza idrogeologica e quelle per la prevenzione dei disastri naturali”, spiega ancora il capogruppo. “Inoltre in caso si calamità naturali avrebbe maggiori spazi di manovra nella gestione dei soccorsi, delle emergenze e più poteri e risorse” nella fase di ricostruzione. “Perchè allora rimanere indietro? Abbiamo sollecitato Bonaccini ad inserire il maggior numero di competenze possibili tra quelle che la Regione Emilia Romagna deve rivendicare per sè, in regime di autonomia, il presidente si è limitato invece ad avanzare proposte blande che tralasciano aspetti concreti e fondanti, come questo”, aggiunge Fabbri. “Le ricadute di una gestione autonoma del servizio sarebbero immediate e concrete, anche per gli aspetti di tutela dell’ambientale e dell’ecosistema che il presidente ha inserito nel programma dell’autonomia. Bonaccini compia il passo completo e dimostri le sue vere intenzioni chiedendo l’assegnazione di questa competenza”.

Alan Fabbri (LN): “dragaggio del Po a Volano: i ritardi della regione danneggiano l’economia”

Da Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Da ormai due anni la tratta del Po di Volano presenta problemi gravissimi e necessita di manutenzione, la Regione era a conoscenza del problema eppure il progetto per i lavori di dragaggio non è ancora stato presentato. Persino i consiglieri del Pd hanno dovuto sollecitare l’assessore regionale all’Ambiente sottolineando lo stato di emergenza, ma l’assessore Gazzolo si è limitata a rispondere che il progetto verrà presentato alle amministrazioni locali, guarda caso, la prossima settimana. Come sempre, l’amministrazione Pd sottostima gravemente le conseguenze della trascuratezza delle zone fluviali e costiere della nostra Regione, senza capire che si tratta di un territorio importante anche per le economie che sviluppa, danneggiate gravemente dai ritardi dell’ente”.
Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione, interviene dopo la risposta data, questa mattina, in assemblea legislativa dall’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo alla consigliera regionale Pd Marcella Zappaterra.
“L’assessore ha confermato che si sono svolti numerosi incontri non risolutivi con i soggetti del territorio interessati, ma poi si è limitata a rimandare ai prossimi giorni l’illustrazione di un progetto”, aggiunge Fabbri “tanto che la stessa Zappaterra si è detta solo parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta” mentre “a nostro avviso si tratta di una risposta completamente insufficiente, visto il lungo tempo trascorso dalla segnalazione del problema e la genericità delle intenzioni espresse”.
Per Fabbri “è necessario non perdere altro tempo”, ci auguriamo “per il bene del territorio che venga presentato un progetto non generico, ma puntuale per risolvere le criticità della navigabilità che persa sulle attività economiche connesse, con specificate chiaramente le risorse che verranno impiegate e i tempi di realizzo”.
Come noto “si tratta di rifare integralmente la banchina in località Codigoro e di mettere in opera il dragaggio dell’intero tratto, ormai necessario al ripristino della navigabilità”, conclude Fabbri.

“Non si tratta solo di un problema dei pescatori ma di tutto il mondo della nautica che già in passato il governo affossó a furia di ritardi e mancati interventi e che solo ultimamente, e faticosamente, sta recuperando grazie agli investimenti e ai sacrifici dei privati, che non vedono riconosciuti i loro sforzi”.

Al via a Ferrara l’avventura italiana della European Union Youth Orchestra – venerdì 30 marzo il concerto inaugurale della residenza, direttore Vasily Petrenko, solista Till Fellner

Da ufficio stampa Ferrara Musica

Venerdì 30 marzo – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, ore 20.30 – la European Union Youth Orchestra inaugurerà ufficialmente con un concerto straordinario – che si presenta quasi sold out – il progetto di residenza triennale a Ferrara. La EUYO e il suo direttore principale Vasily Petrenko si cimenteranno in un programma che comprende il Valzer Frühlingsstimmen di Johann Strauss Jr., il Concerto per pianoforte e orchestra K. 595 di Mozart – solista il pianista austriaco Till Fellner, che torna a Ferrara Musica dopo oltre vent’anni –, e nella seconda parte la Sinfonia n. 2 di Brahms. È una curiosa ma significativa coincidenza, una sorta di cerchio che si chiude, che questa serata cada a 40 anni esatti dal primo concerto tenuto dalla EUYO, che avvenne il 28 marzo del 1978 sotto la direzione di Claudio Abbado, fondatore sia dell’orchestra che di Ferrara Musica.

Dopo la Brexit la European Union Youth Orchestra ha trovato casa in Italia, trasferendosi in due sedi: quella operativa a Ferrara e quella legale presso la sede Rai di via Asiago a Roma. Nel dicembre scorso è stato firmato l’accordo tra il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la Rai, il Comune di Ferrara e la EUYO, per il sostegno e la valorizzazione dell’Orchestra Giovanile Europea. A metà marzo inoltre il Parlamento europeo ha votato l’inserimento della EUYO tra gli organismi speciali finanziati da Europa Creativa, con un finanziamento di 600mila euro fino al 2020.

Nella città estense l’orchestra, attraverso un progetto di residenza triennale (2018/2020), è diventata così il fulcro artistico del programma della stagione concertistica di Ferrara Musica. L’EUYO è arrivata in città poco dopo la metà di marzo, e ha preparato nell’arco di un paio di settimane il programma del concerto del 30 marzo e i brani destinati alla tournée successiva, che toccherà Grafenegg (Austria), Dubai e Bucarest. In questo periodo trascorso a Ferrara, inoltre, numerose sono state le attività che hanno portato l’EUYO a interagire con la realtà cittadina, come le due lezioni-concerto tenute al Liceo “Roiti” e alla Scuola Primaria “Alda Costa”. Fondamentale è stata la collaborazione organizzativa fornita dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, che ha messo a disposizione aule attrezzate per le prove a sezioni.

Il programma del concerto di venerdì 30 marzo comincia con un’incursione nella tradizione viennese, proponendo Frühlingsstimmen (Voci di Primavera) op. 410, valzer di Johann Strauss jr. inizialmente scritto per il celebre soprano austriaco Bianca Bianchi (il cui vero nome era Bertha Schwarz), per poi diventare, nella definitiva versione, una composizione per sola orchestra, ed è in questa forma che verrà eseguito dalla EUYO e Petrenko. Seguirà il Concerto n. 27 per pianoforte e orchestra di Mozart, l’ultimo scritto dal compositore austriaco. Fu eseguito nel gennaio del 1791, l’anno della sua morte, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Il carattere interiore dei motivi melodici, la complessa organizzazione dei temi e dei movimenti e l’uso di temi pastorali nel finale costituiscono elementi peculiari della partitura.

Nella seconda parte del concerto verrà proposta la Seconda Sinfonia di Brahms, che come altre sue opere, fu scritta durante uno dei soggiorni nelle montagne della Carinzia nell’estate del 1877. È considerata da alcuni l’equivalente della Pastorale di Beethoven: un inno alla natura, con dei toni molto solari, mescolati ad altri più malinconici e nostalgici, come nella tradizione brahmsiana.

I biglietti ancora disponibili sono acquistabili online e in biglietteria nei consueti orari.

Info: tel. 0532 202675 – biglietteria@ferraramusica.it

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Protesta della Cna sul No della Società Autostrade all’esenzione dal pedaggio durante lavori del Ponte sul Po

Da ufficio stampa CNA Ferrara

Ferrara – Il «no» di Autostrade per l’Italia alla esenzione dal pedaggio nel tratto della A13 compreso tra i caselli di Ferrara Nord e Occhiobello, trova la Cna in assoluto disaccordo, tanto che, nella giornata odierna, l’Associazione ha deciso di inviare una lettera alla stessa Società autostradale per esprimere il proprio disappunto e le argomentazioni a supporto della gratuità lungo la tratta, per il periodo dei lavori di ripristino del Ponte sul Po.

“Ritengo – argomenta Riccardo Cavicchi, presidente dell’Area Cna di Ferrara – che il Ministero debba intervenire, a questo proposito, con chiarezza e determinazione, tenendo conto che si tratta di lavori assolutamente impegnativi, che creeranno forti disagi a tutta la popolazione e alle imprese, paragonabili ad una situazione di emergenza. Tra l’altro, non siamo di fronte alla prospettiva di un mancato incasso da parte della Società Autostrade, tenendo conto del considerevole aumento dei mezzi che percorreranno, nei prossimi mesi, il tratto tra Ferrara Nord e Occhiobello durante il periodo di chiusura del Ponte. Non riteniamo giusto lucrare su una situazione di disagio, della quale gli utenti non hanno alcuna responsabilità. E, su questo, intendiamo far pesare tutta la forza della nostra Associazione nelle sedi più opportune”.

Di qui la lettera ad Autostrade per l’Italia di sollecito della eliminazione del pedaggio, mentre una seconda missiva è stata indirizzata da Cna alle Ferrovie dello Stato, alle quali si chiede l’aumento delle fermate dei treni regionali a Pontelagoscuro e S. Maria Maddalena, nelle fasce di maggiore afflusso e facilitazioni per gli utenti che viaggeranno su questo percorso.

DEVOCKA: venerdì 30 marzo il release party del nuovo disco MECCANISMI E DESIDERI SEMPLICI. Undici canzoni dure, “costolari”, fra noise e post-punk

Da organizzatori

Venerdì 30 marzo, Ferrara

Circolo Arci Bolognesi, ore 22, ingresso offerta libera con tessera Arci

Release Party del nuovo disco “Meccanismi e Desideri Semplici” in uscita proprio il 30 marzo per Dimora Records

ASCOLTA IL BRANO
“Siamo già finiti”

Venerdì 30 marzo al Circolo Arci Bolognesi di Ferrara i Devocka presentano il nuovo lavoro “Meccanismi e Desideri Semplici” in un release party che vedrà sul palco anche gli HEMP e il dj set di NO YEAH! indie dancefloor prima e dopo il live.

Il quarto album in studio della band ferrarese esce proprio il 30 marzo per Dimora Records con distribuzione New Model Label.
Il disco è anticipato in questi giorni dal singolo radiofonico “Siamo già finiti”, che presto verrà anche accompagnato da un videoclip. Un brano sulla “non separazione dell’individuo, la dualità della persona che in realtà non esiste. L’esistenza come inutile pedina in mezzo alla massa”.

“Meccanismi e Desideri Semplici” è un disco di canzoni dure, costolari. Brani attraversati da parole in eruzione dallo sterno, chitarre basso batteria in catarsi, fra noise, post-punk e post-hardcore.
Attivi dal 2006 i Devocka sono giunti alla quarta uscita dopo un periodo di stasi e una lunga gestazione: sei anni in tutto dal precedente “La Morte del Sole” (2012), con tanto di cambio di line-up e ingresso al basso di Alessandro Graziadei e Stefano Selvatici alla chitarra.

“Meccanismi e Desideri Semplici” è un’opera che, come le precedenti, arriva all’essenza delle cose e ci fa i conti. Si spurgano le paure e le ferite, si cerca una sopravvivenza e ci si ritrova, nonostante tutto, a vivere. Grazie ad uno sciamanesimo di pelli e amplificatori. Ad una ritualità che si ripete e rinnova nella sua necessità basilare. Resilienza la chiamano oggi. La capacità di assorbire un urto senza rompersi. Invece bisognerebbe chiamarla per quella che è: resistenza. La forza di reagire ad un urto con un altro urto, opporsi ad un diffuso conformismo da sentimenti tenui, dare tutto per ricevere tutto in cambio.

A questo giro i Devocka fanno il classico disco della maturità, ma è una maturità che non perde la propria intensità necessaria, anzi. Fed Nance produce, registra, mixa e suona la determinante chitarra di “Bestemmia”. Manuele Fusaroli ci mette il mastering. L’esito è un suono più a fuoco, più dettagliato, ricco di sfumature, che potenzia il cluster esistenziale brano dopo brano, la perentorietà della proposta (“e ricorda bene / siamo già finiti!”, recita “Siamo già finiti”). Gli arrangiamenti indossano un vestito ricercato, dove conta molto l’utilizzo di sintetizzatori e drum machine, di echo a nastro su voci e chitarre. Il tutto si mescola alla classica potenza nelle ritmiche e alle reminescenze noise, marchio di fabbrica della band.

Sono ricomparsi i Devocka e l’hanno fatto con un disco che non lascia indifferente e segna la vita di chi ascolta. La vita, che è poi il nucleo di queste canzoni. O come dicono loro in “Lezione a Memoria”, liberamente ispirata al romanzo “Viaggio al termine della notte” di Céline: “viverla interamente / perderla per sempre / ritrovarla ancora”.

Link
https://www.facebook.com/devockaband/
http://www.devocka.com

(foto foto Stefano e Fabio Selvatici)

Contatti
Macramè – Trame comunicative
info@macrameufficiostampa.it

Luca Barachetti
luca@macrameufficiostampa.it
349.6106668

Elisa Stucchi
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347.3412069

Dimora Records
http://www.dimorarecords.it
info@dimorarecords.it
327.0620858

Commercio. Dalla parte dei cittadini. Nasce il Comitato regionale dei consumatori. L’assessore Corsini: “Uno strumento prezioso per garantire l’informazione, la sicurezza e la tutela degli utenti”

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Nominati i rappresentanti di 15 associazioni iscritte al Registro regionale. Presentato anche il nuovo portale regionale dedicato ai consumatori

Bologna – Più tutele, più informazione e più sicurezza per i cittadini. Poggia in pratica su questi tre pilastri l’azione del nuovo Comitato regionale dei consumatori e degli utenti, di cui fanno parte i rappresentanti di 15 associazioni iscritte al Registro regionale, che si è presentato oggi in Regione.
Il nuovo organismo, che nasce a un anno dall’approvazione della legge regionale (n. 4/2017), eserciterà funzioni consultive e propositive con particolare attenzione alla difesa degli utenti più deboli.

Si va da proposte che puntano alla tutela della salute e della sicurezza dei consumatori, a uno sguardo attento all’andamento di prezzi, tariffe e tributi con studi ed analisi promosse ad hoc, a un aiuto concreto nella risoluzione delle controversie tra cittadini e aziende commerciali, fino all’espressione di pareri su proposte di legge e regolamenti che impattano su diritti e interessi degli utenti.
L’Emilia-Romagna rafforza così la tutela dei diritti dei consumatori con l’istituzione e l’avvio dell’attività del Comitato regionale la cui attività, è stata illustrata dall’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini, che ne è il presidente, insieme al nuovo portale Consumatori, un ulteriore strumento a disposizione di cittadini e utenti per “consumare informati”.

“Con l’istituzione e l’avvio del Comitato, a cui parteciperanno tutte le associazioni riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna- ha spiegato l’assessore Corsini-, si struttura ancora più concretamente la preziosa funzione e attività di tutela verso i cittadini consumatori su cui abbiamo investito da inizio mandato. Lo abbiamo dimostrato già con la legge approvata lo scorso anno che ha dato un ruolo centrale alle associazioni e alla loro attività. Il Comitato, che nasce oggi, avràun ruolo fondamentale nella definizione e nel controllo delle iniziative e delle azioni destinate ai consumatori, con attenzione particolare alla tutela delle fasce di popolazione più deboli.
E con il nuovo portale rispondiamo anche a un dettato della legge, quello di garantire l’informazione. Regione e associazioni- ha concluso Corsini- ora hanno uno spazio in più per contribuire ad aumentare la consapevolezza di tutti promuovendo un consumo etico e consapevole”.

Comitato regionale dei consumatori e degli utenti: come funziona e chi ne fa parte
Nominato con decreto del presidente della Giunta regionale, rimarrà in carica per la durata della legislatura. È presieduto dall’assessore regionale al Turismo e Commercio e ne fanno parte le associazioni regolarmente iscritte nel Registro regionale, ognuna con un membro effettivo e un supplente.
Il Comitato ha una funzione consultiva ed esprime pareri alla Giunta sugli atti amministrativi collegati alla tutela dei consumatori e degli utenti, su proposte di legge e regolamenti che riguardano i loro diritti e interessi, sul piano di attività e sui criteri di erogazione dei contributi.
Inoltre, ha funzioni propositive per la salute e sicurezza dei consumatori, anche attraverso la segnalazione di particolari questioni agli organismi di vigilanza per i controlli; cura la realizzazione di studi, ricerche ed iniziative sui problemi del consumo, oltre a indagini su prezzi, tariffe e tributi applicati sul territorio regionale. Infine incentiva il ricorso a strumenti di soluzione conciliativa e stragiudiziale delle controversie. La partecipazione alle sedute del Comitato non comporta l’erogazione di alcun compenso.

Il portale Consumatori
Con il portale Consumatori, ora rinnovato nella grafica e nei contenuti, Regione e associazioni dei consumatori, mettono a disposizione dei navigatori notizie e approfondimenti sempre aggiornati per sviluppare i temi di educazione al consumo, lotta agli sprechi, tutela della salute, difesa del potere di acquisto, economia solidale.
Ampio spazio anche alla promozione e valorizzazione dei centri storici, ai servizi per chi viaggia per promuovere un turismo responsabile, accessibile, sostenibile e aperto alle nuove modalità di vacanza.
E per rendere sempre più chiare e dirette le informazioni su diritti, norme e opportunità vengono promossi video e interviste ai protagonisti del settore.
Pubblicati anche dati e analisi forniti dall’Osservatorio regionale del Commercio e dall’Osservatorio del turismo di Unioncamere che restituiscono un quadro completo dell’Emilia-Romagna.
Il portale è realizzato dall’Assessorato al turismo e al commercio, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico, ed è presente anche sui social: Facebook (@rerconsumatori), Twitter (@ERConsumatori) e Youtube (Consumatori Emilia-Romagna).

La legge regionale per la tutela dei consumatori (4/2017): contenuti e obiettivi
La norma, approvata il 27 marzo dello scorso anno, sostiene e riconosce la più ampia tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini in qualità di consumatori e utenti di beni e servizi, protegge i consumatori nell’esercizio dei loro diritti di associazione, informazione, trasparenza e controllo sui singoli servizi e prodotti, sostenendo e valorizzando le associazioni che operano in Emilia-Romagna.
Oltre all’istituzione del Comitato, la norma conferma il Registro regionale, la cui iscrizione è condizione necessaria per accedere ai contributi, e ridefinisce i criteri per il riconoscimento delle associazioni. Queste ultime non devono svolgere attività di promozione o pubblicità commerciale o avere interessi con imprese di produzione o di distribuzione e devono inoltre comprovare e documentare una continuità di funzionamento e attività specifiche da almeno tre anni, oltre ad avere un adeguato numero di iscritti e tenere libri contabili dai quali risultino entrate e spese.

Particolare attenzione viene data all’informazione dei consumatori. Tra le varie iniziative è prevista la possibilità da parte della Regione di concedere contributi ai Comuni per la creazione di uffici di informazione e assistenza per i consumatori ed utenti, anche in collaborazione con le associazioni iscritte al registro regionale.
Sono previste collaborazioni con Università, istituti di ricerca, esperti per realizzare studi e ricerche, così come la promozione di attività rivolte ai ragazzi delle scuole su temi che riguardano la tutela del consumatore. Contro il carovita e in difesa del potere di acquisto delle famiglie, specialmente a minore reddito e soggette a rischio di emarginazione, sono previste intese e protocolli tra le associazioni dei consumatori e quelle imprenditoriali. /Eli.Co.

Alan Fabbri (LN): “ponte sul Po: serve chiarezza. La politica faccia il suo dovere invece di cercare visibilità

Da Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Sulla chiusura del Ponte servono chiarezza e praticità. E’ inutile fare della mulinazza solo per avere visibilità, come ha fatto Calvano con la lettera alla Casellati. La politica dia risposte pratiche ad un problema che coinvolge migliaia di pendolari”.
Così Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in regione Emilia Romagna, con un question time ha sollecitato, questa mattina, durante l’assemblea legislativa, l’assessore ai Trasporti della Regione Emilia Romagna, Raffaele Doinini sulla soluzione della annosa questione creata dalla chiusura per lavori prevista da Anas del ponte sul Po in località Pontelagoscuro.
“Su questo tema importante e molto sentito per i Comuni della provincia di Ferrara ho chiesto all’assessore ai trasporti di questa Regione di fare il punto, a differenza di qualcun altro che è seduto qui che ha mandato una lettera alla neo presidente del Senato, Elisabetta Casellati, solo perchè è di origine rodigina”, spiega Fabbri, riferendosi alla lettera spedita dal consigliere Paolo Calvano. “Di questo gesto non colgo l’opportunità nè la valenza di carattere politico: i referenti sono altri se si vuole risolvere i problemi in maniera pratica e non fare soltanto della mulinazza per andare sui giornali”, aggiunge il capogruppo.
Il problema “è certamente difficile da affrontare e proprio per questo serve chiarezza”, prosegue Fabbri, una chiarezza che “non c’è stata da parte dell’amministrazione comunale, e mi riferisco al sindaco Tiziano Tagliani e quella provinciale, guidata anche quella da Tagliani, che fino ad ora si è dimostrato piuttosto spaesato davanti alla situazione, considerato che lui stesso si è definito ‘terrorizzato’ dalle conseguenze della chiusura”. Un sentimento “comprensibile, ma non adeguato alla responsabilità e alle competenze che spettano ad un sindaco”.
Alle domande di Fabbri ha risposta l’assessore Donini spiegando che mentre Anas si è dimostrata collaborativa condividendo l’obiettivo della Regione di accorciare i tempi dei lavori sul ponte da sei a quattro mesi, Autostrade non ha esplicitato alcuna disponibilità a dispensare esenzioni sui pedaggi per il periodo della chiusura. “Rimaniamo in attesa dei risultati dell’incontro che avverrà dopo Pasqua con la Direzione Generale del Ministero”, conclude Fabbri “ricordando all’assessore che è dovere della politica risolvere questo tipo di situazioni che devono arrivare ad impattare il meno possibile sulla vita quotidiana dei cittadini”.

Pasqua e pasquetta al MEIS, con la mostra sui primi mille anni degli ebrei italiani

Da Ufficio Stampa Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

Per Pasqua e pasquetta, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS (Via Piangipane 81, a Ferrara) è sempre aperto ai visitatori, dalle 10 alle 18, con la mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, a cura di Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, main partner Intesa Sanpaolo.

L’allestimento comunica in modo originale l’unicità della storia dell’ebraismo italiano, descrivendo come la presenza ebraica si sia formata e sviluppata nella Penisola dall’età romana (II sec. a.e.v.) al Medioevo (X sec. d.e.v.) e come gli ebrei d’Italia abbiano costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora.

Attraverso i contributi video di alcuni esperti e oltre duecento oggetti – molti preziosi e rari, fra i quali manoscritti, incunaboli e cinquecentine, documenti ed epigrafi di età romana e medievale, anelli, sigilli, monete, lucerne, amuleti poco noti o mai esposti prima, e provenienti dai musei di tutto il mondo –, il percorso espositivo individua le aree di origine e dispersione del popolo ebraico, e ripercorre le rotte dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale, dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme. Documenta la permanenza a Roma e nel sud Italia, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’Alto Medioevo e poi, in un clima politico segnato dalle dominazioni longobarda, bizantina e musulmana, il precisarsi di una cultura ebraica italiana, anche a nord. Fino alle Crociate, agli eccidi, alle conversioni forzate, che segnano le comunità ebraiche tedesche, mentre quelle italiane godono ancora di una notevole stabilità e relativa convivenza con l’ambiente circostante, come testimonia l’ebreo Beniamino da Tudela nel suo “Libro di viaggi”.

A introdurre il visitatore ai temi del MEIS, l’installazione multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, a cura di Giovanni Carrada (autore di “Superquark”, responsabile del soggetto e della sceneggiatura) e di Simonetta Della Seta (Direttore del MEIS): duemiladuecento anni di storia e cultura italiana in ventiquattro minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei.

Apertura fino al 16 settembre 2018. Dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, il giovedì dalle 10 alle 23.

Biglietto intero € 10, ridotto € 8 (dai 6 ai 18 anni, studenti universitari, possessori di MyFE Card, categorie convenzionate); gruppi da 8 a 15 persone € 6 (un accompagnatore gratuito ogni 15 paganti); scuole € 5 (due accompagnatori gratuiti per ogni classe). Entrano gratuitamente i bambini sotto i 6 anni, i diversamente abili al 100% con un accompagnatore, i giornalisti e le guide turistiche con tesserino, i membri ICOM e i militari in divisa.

Al via il XIX concorso fotografica di CONFAGRICOLTURA Ferrara

Da ufficio stampa confagricoltura

Aperte le iscrizioni al Concorso Fotografico indetto da Confagricoltura Ferrara nell’ambito della Settimana Estense 2018. “Fiori e colori nella campagna ferrarese”, questo è il tema scelto per gli scatti d’autore della 19esima edizione. Il concorso è aperto a tutti gli appassionati di fotografia naturalistica, professionisti e non. L’iscrizione è gratuita. Ogni autore potrà partecipare con un numero massimo di cinque opere a colori e cinque in bianco e nero. Le stampe dovranno essere di formato massimo 20×30 e inserite in un supporto rigido (cartoncino) con formato 30×40. Sul retro dovrà essere indicato, o comunque allegato: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, e-mail dell’autore e titolo dell’opera. Le opere andranno spedite a Confagricoltura Ferrara – Concorso Fotografico – via Bologna 637/b – 44124 Chiesuol del Fosso (FE) o consegnate a mano al suddetto indirizzo negli orari 8.00 – 13.00 dal lunedì al venerdì e dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 10 settembre. L’ammissione delle opere e l’assegnazione dei premi avverrà a giudizio insindacabile della giuria. 1° premio € 300,00 + coppa, 2° premio € 200,00 + targa; 3° premio €150,00 + targa. Le premiazioni saranno effettuate nel corso dell’Assemblea dei Delegati di Confagricoltura Ferrara che si terrà entro novembre 2018. Le fotografie saranno esposte, fino a fine gennaio 2019, presso l’Agriturismo “Ai due Laghi del Verginese” a Gambulaga. Per visionare o scaricare il bando del concorso: www.confagricoltura.org/ferrara

Gli studenti dell’IIS Montalcini incontrano l’autore Giuseppe Mendicino

Da organizzatori

Le classi 2^, 4^ e 5^ dell’IIS “Rita Levi-Montalcini” di Argenta hanno incontrato venerdì 23 marzo Giuseppe Mendicino, autore nonché amico di Mario Rigoni Stern, del quale ha scritto l’opera ‘Mario Rigoni Stern. Vita, guerre, libri’.

Mendicino ha illustrato ai ragazzi del Montalcini l’opera dello scrittore di ‘Il sergente nella neve’ dal punto di vista storico e successivamente li ha guidati alla riflessione su grandi temi quali l’importanza del giudizio critico, la libertà di scelta e il rapporto tra uomo e natura.

L’iniziativa è stata realizzata grazie all’interesse che il CAI di Argenta nutre verso il mondo dei giovani e alla collaborazione di Fabrizio Campacci con la dirigenza e i docenti dell’Istituto.

Ancora una volta il legame tra scuola e territorio si é rivelato vincente ed ha portato un arricchimento da più punti di vista agli studenti del Montalcini che con attenzione e curiositá hanno partecipato all’incontro con l’autore.

Gita di Primavera alla Casona

Da ufficio stampa Fiab Ferrara

Lunedì 2 aprile Pasquetta,
pedalata (con grigliata) fuori porta

Arriva la Primavera e iniziano le nostre gite e escursioni. Come prima uscita, dopo questo lungo inverno, vi proponiamo una facile pedalata “fuori porta” a cui abbiniamo un pranzo di Pasquetta a Ca’ Frassinetta, in tutto circa 25 chilometri (andata / ritorno) e cibo genuino.

Ritrovo
piazza Duomo ore 9.45

partenza ore 10 e arrivo a Ca’ Frassinetta alle ore 11

Via Vallelunga 182, Pontelagoscuro – Ferrara

Cosa fanno a Ca’ Frassinetta
Turismo sociale: questo è lo slogan del BiciHostel, situato a Ferrara lungo la Pista Ciclabile Destra Po (il percorso più lungo in Italia dedicato alle biciclette).
Per realizzare questa idea innovativa che unisce l’impegno sociale alla promozione del turismo ecosostenibile, i volontari del BiciHostel hanno lavorato per anni, ristrutturando un’antico podere.

La struttura principale è dedicata alla comunità di accoglienza, agli uffici amministrativi e alle aule in cui viene svolta la formazione professionale degli ospiti da reinserire.

Nel fienile adiacente è stato allestito il vero e proprio BiciHostel. Qui i viaggiatori a pedali (ma non solo) vengono accolti in un ambiente molto semplice e confortevole. La disponibilità di posti letto è di 25 persone, disposte in varie tipologie di camera.

Lontano dai rumori della città, immerso nella campagna a fianco dell’argine del Po, il BiciHostel ogni estate si anima di eventi culturali, come il Festival Multietnico (periodo di giugno e luglio), proiezioni cinematografiche e iniziative pubbliche sui temi delle culture del mondo, dello sviluppo sostenibile e del viaggiare lento.

Il BiciHostel è anche il luogo dove ha preso vita lo spettacolo “La Repvbblica delle Biciclette”.

Per conoscere più da vicino Ca’ Frassinetta e per rimanere aggiornato sugli eventi che organizza visita la pagina Facebook:

www.facebook.com/bicihostel

A Ca’ Frassinetta ci ospiterà Guido Foddis che con il suo modo spiritoso e allo stesso tempo lento ci farà conoscere la struttura, in attesa del pranzo.

Questi i menù di Pasquetta:

Grigliata (carne + verdure) più contorni, 1/4 vino, acqua, caffè
oppure
Antipasti, primo, 1/4 vino, acqua, caffè

Prezzo Fiab 15 euro a persona

ATTENZIONE
Per il pranzo la prenotazione è obbligatoria.
Telefonare a Stefano 348 934 9040 entro venerdì 30 marzo ore 12.

Informazioni e cose da sapere

Fiab è un’associazione ambientalista, non un’agenzia turistica: i capogita sono volontari non retribuiti che propongono escursioni in un territorio che li ha affascinati. Per la buona riuscita delle gite serve la collaborazione di tutti i partecipanti e la disponibilità a affrontare qualsiasi imprevisto con buonsenso e buonumore.

Girare con la bici in ordine: luci e freni funzionanti, camera d’aria di scorta. Il casco non è obbligatorio ma fortemente consigliato.

Europa. Fondi Ue, più risorse per la cooperazione tra le Regioni dopo il 2020, contro il rischio di diminuzione delle risorse

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Rilanciare la Politica di coesione quale leva per lo sviluppo equilibrato di tutti i territori dell’Unione: ne hanno parlato oggi a Bologna la Regione Emilia-Romagna e le Regioni partner nelle reti europee con il ministro De Vincenti, il direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale Agrò e Berkowitz, della Direzione generale per la Politica urbana e regionale della Commissione europea

Bologna – Contro la proposta della Commissione europea di tagliare drasticamente le risorse per le politiche di coesione, l’Emilia-Romagna ha rivendicato da tempo la necessità di aumentare le risorse per la cooperazione fra Regioni, per l’innovazione e per le risorse umane. Su questa posizione si sono ritrovati il Governo, le Regioni italiane e le principali reti di Regioni europee. Se ne è parlato nel convegno “La politica di coesione per il futuro dell’Europa”, che si svolto oggi a Bologna, per discutere e fare proposte sulle possibili priorità di investimento del bilancio dell’Unione europea dopo il 2020. Tra gli interventi quello di Eleni Marianou, segretario generale della Conferenza delle Regioni periferiche marittime, Tom Schulpen, direttore dei Programmi europei della Provincia di Nood Brabant (Vanguard Initiative), Stefan Pan, vice presidente di Confindustria e presidente del Consiglio di rappresentanze regionali e per le politiche di coesione territoriale, Peter Berkowitz, della Direzione generale per la Politica urbana e regionale, Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Maria Ludovica Agrò, direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale.
“Le istituzioni locali devono indicare una prospettiva per il futuro delle politiche europee di coesione– ha scandito il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenendo al convegno– dobbiamo far comprendere quanto siano state importanti queste risorse negli anni della crisi. E’ fondamentale ascoltare la voce dei territori, ai quali l’Europa deve guardare per politiche di innovazione, crescita dell’occupazione e coesione sociale”.
La Commissione europea sta infatti definendo in questi mesi la propria proposta per la dotazione finanziaria per il periodo 2021-2027, e già all’inizio di maggio presenterà il proprio piano al Parlamento europeo. Forte è la spinta alla riduzione della quota di risorse destinate alla Politica di Coesione, che rappresenta una delle voci di spesa più importanti del bilancio comunitario (attualmente 1/3) e, parallelamente, alla centralizzazione intesa sia come aumento della quota di risorse gestite direttamente dalla Commissione europea sia come centralità degli Stati nel negoziato sui Fondi Strutturali e di Investimento europei. Da questi timori è partito il massiccio lavoro delle Regioni in questi mesi, con l’Emilia-Romagna in testa.
“Nell’economia aperta le Regioni contano più di prima, devono avere voce per dire cosa intendono per sviluppo, uno sviluppo basato sul lavoro- ha detto l’assessore regionale alle Politiche europee allo sviluppo, Patrizio Bianchi-. Le politiche di coesione servono per tenere unita l’Europa e devono coinvolgere tutte le Regioni, anche quelle come l’Emilia-Romagna che ha dimostrato di sapere usare molto bene i fondi europei. In questi anni abbiamo lavorato ad una politica di fortissima aggregazione europea, abbiamo creato la rete Vanguard che unisce le Regioni avanzate d’Europa, siamo protagonisti della rete che coinvolge le regioni periferiche e marittime, e che si occupa delle politiche del Mediterraneo e dell’Adriatico”.
Nel videomessaggio inviato per l’occasione la Commissaria europeo per la Politica regionale, Corina Cretu, ha sottolineato l’importanza della Politica di Coesione per la crescita e lo sviluppo armonioso dell’intera Unione, a beneficio dei cittadini. “La Politica di Coesione è espressione concreta della solidarietà e sono lieta del sostegno dell’Italia- ha spiegato Cretu-. La Regione Emilia-Romagna ha una capacità di mobilitazione delle imprese e di progettazione che la porta ad essere terza in Europa per numero di progetti candidati sui bandi usciti e prima per progetti sull’asse innovazione e ricerca. La vostra politica è la migliore risposta al prosieguo delle politiche di coesione post 2020”.
“Le politiche di coesione devono avere risorse adeguate, in modo da poter coinvolgere tutte le regioni, perché la politica di coesione non ha solo un ruolo compensativo ma serve per favorire la crescita di tutte le aree del nostro continente- ha detto il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti-. Nonostante la Brexit pensiamo che i Paesi europei debbano continuare a contribuire in modo adeguato per continuare a finanziare le politiche di coesione”.

La politica di coesione in Emilia-Romagna
Nel periodo di programmazione 2014-20, la Regione è titolare di tre programmi operativi regionali cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per 2,5 miliardi di euro (di cui circa il 50% di fonte europea). Risorse che finanziano politiche strategiche per la formazione e l’occupazione, per la competitività e l’innovazione del sistema economico-imprenditoriale e per lo sviluppo del sistema agroalimentare del territorio.
In questo quadro la Regione Emilia-Romagna e le Regioni partner nelle reti europee intendono rilanciare la Politica di coesione quale leva per lo sviluppo equilibrato di tutti i territori dell’Unione, valorizzando una cooperazione tra territori più fragili e territori più forti, che consenta a tutti di beneficiare dei vantaggi della globalizzazione e condividerne i costi. Un tipo di cooperazione che deve passare attraverso un nuovo protagonismo delle Regioni, in grado di interpretare i bisogni dei cittadini e delle comunità locali e di programmare le risorse valorizzando gli asset territoriali. /BM

Relazioni internazionali. L’Emilia-Romagna incontra l’Albania. Oggi in Regione la vicepresidente ha ricevuto i ministri della Pubblica istruzione e della Diaspora

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Tra i temi affrontati, oltre a quello dell’emigrazione, la cooperazione economica, sociale e culturale. Gualmini: “Mettiamo a disposizione del Paese le nostre competenze sulle politiche di integrazione”

Bologna- Cooperazione in campo sociale, culturale e formativo, ma anche integrazione dei cittadini stranieri sul territorio regionale. Sono i temi al centro dell’incontro che si è svolto oggi in Regione tra la vicepresidente con delega alla Cooperazione internazionale e all’immigrazione, Elisabetta Gualmini, e la delegazione albanese, in visita in questi giorni in Emilia-Romagna, guidata dai ministri alla Diaspora, Pandeli Majko, e alla Pubblica istruzione, sport e gioventù, Lindita Nikolla. L’attuale governo albanese sta attuando una serie di riforme strutturali per consentire l’adesione dell’Albania all’Unione europea. In questo percorso, uno dei filoni principali è quello della strutturazione del rapporto con l’emigrazione, a partire dall’Italia che è il primo partner dell’Albania in Europa e il Paese che ospita la più grande comunità albanese che vive e lavora fuori dai confini nazionali. Un tema affrontato oggi, durante l’incontro in viale Aldo Moro, anche dalla responsabile del progetto “Il coinvolgimento della diaspora albanese nello sviluppo sociale ed economico del paese”in capo all’International organization for migration, la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio.

“Un incontro con cui abbiamo fatto il punto sui rapporti commerciali, economici e culturali tra i due Paesi, e abbiamo parlato anche di emigrazione- ha affermato la vicepresidente Gualmini-. I rappresentanti del Governo albanese hanno sottolineato che l’Emilia-Romagna rappresenta per loro un modello di integrazione sociale, economica e culturale rispetto ai cittadini stranieri. Un punto fondamentale nel rapporto con l’Albania è la questione dei minori stranieri non accompagnati che vengono presi in carico nella nostra regione dal sistema di accoglienza. Stiamo cercando insieme- ha aggiunto Gualmini- la strada migliore per risolvere questa delicata situazione”.

La collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Albania
Formazione professionale, cooperazione territoriale europea e riordino istituzionale: sono questi i settori principali su cui verte lo scambio tra i due Paesi. In materia di istruzione e formazione, la Regione Emilia-Romagna già da alcuni anni svolge attività a supporto del ministero della Gioventù. In particolare, il progetto Mecavet (Mechanical vocational educational and training for youth) mette in campo tirocini formativi presso le aziende, la riorganizzazione delle scuole professionali nel settore della meccanica e della meccatronica, il supporto per il miglioramento del coordinamento tra scuole/aziende. Significativo è anche il rapporto di collaborazione nell’ambito della strategia macroregionale Adriatico-Ionica (Adrion) finalizzato a migliorare la coesione economica, sociale e territoriale nella macroregione, di cui l’Emilia-Romagna è autorità di gestione. /Ti.Ga

Il reporter di guerra Cristiano Tinazzi: “La Siria è un paese ormai senza futuro”

Il 15 marzo 2011 in Siria partirono le prime proteste di quella che poi è stata chiamata ‘Primavera araba’. Erano le prime avvisaglie: un anno dopo si trasformò in una guerra civile. Conflitto, purtroppo, ancora in atto e che ogni giorno scorre davanti ai nostri occhi con immagini che ci parlano di bombardamenti, civili uccisi, e tanti, troppi attori a contendersi il ruolo principale in questo teatro di distruzione. Proprio per fare un po’ di chiarezza in questo scenario ingarbugliato, ho chiesto a Cristiano Tinazzi, reporter freelance e collaboratore di Rsi radiotelevisione svizzera, Tv2000 e del quotidiano ‘il Messaggero’. Lui in Siria c’è stato più volte e questa breve intervista serve, più che altro, a vedere più da vicino un panorama molto complicato.

Quali sono state le tue esperienze in Siria?
Nel Paese sono stato quattro volte, una precedentemente alla guerra, nel 2006, e tre durante la guerra civile nel 2012. Per quanto riguarda le esperienze del 2012: una volta sono entrato con visto per Damasco, dove ho seguito gli osservatori Onu nelle loro missioni fuori dalla capitale e i soldati governativi, e due volte sono stato ad Aleppo con le formazioni ribelli, anche qui sono stato spesso con gli osservatori Onu che si dirigevano ogni mattina in zone differenti del paese. Sono stato a Homs e Zabadani. Ho visto due attentati con autobomba a Damasco e sono stato oggetto di un attacco, credo ‘roadside bomb’, che ha colpito un mezzo militare dell’esercito dietro di noi sulla strada che portava da Damasco a Zabadani. Quando sono entrato con le formazioni ribelli ad Aleppo ho passato due settimane sotto continui bombardamenti governativi che colpivano indistintamente ospedali, scuole, mercati, edifici. E’ stato un incubo. Un massacro di civili mai visto in altri conflitti.

Come si è evoluta la situazione dall’inizio del conflitto a oggi?
Paragono spesso la questione siriana a un grande scacchiere, dove giocatori multipli muovono i loro pezzi. I pedoni sono i civili, sacrificabili senza grossi danni dai vari giocatori che a turno fanno le loro mosse. La Siria è una vergogna che contraddistinguerà per i decenni a venire questo secolo, il simbolo dell’incapacità delle Nazioni Unite di porre un freno alla violenze e ai crimini di un dittatore. Una violenza governativa che ha portato alla radicalizzazione delle posizioni, alla distruzione della società civile e all’entrata in campo anche di gruppi legati al terrorismo internazionale.

La percezione che si ha è di un grande caos, aumentato da notizie contrastanti, puoi farci chiarezza sulla situazione attuale?
In poche righe è impossibile spiegare in maniera approfondita la situazione sul terreno. I ‘player’ interni (curdi, sunnit, sciiti, etc) si muovono supportati ognuno da supporter esterni (russi, iraniani, Hezbollah, turchi, americani, Emirati, etc). E il caos informativo è dovuto a diversi fattori, uno dei quali è la mancanza di giornalisti sul campo e la presenza, al contrario, di mediattivisti e ‘giornalisti’ militanti politici che riportano notizie distorte. Fortunatamente esistono diverse fonti affidabili, Osint [Open Source INTelligencee] e Humint [HUMan INTelligence], e analisti capaci di leggere e filtrare le informazioni. Questo ovviamente dipende anche dalla capacità del giornalista stesso, che riceve il flusso di informazione, di utilizzare strumenti appropriati e avere conoscenza approfondita delle tematiche.

Si è molto parlato di Afrin e dei Curdi sotto attacco di Erdogan, qual è la reale situazione?
Erdogan, come tutti, gioca le sue carte (prima parlavamo appunto di ‘player’ esterni) in funzione anti-curda per mettere in sicurezza i confini turchi contro gruppi militari alleati del Pkk. Il suo scopo è anche quello di ‘depressurizzare’ la questione rifugiati siriani (oltre tre milioni e mezzo) in Turchia favorendo il loro rientro in Siria nei territori sotto il suo controllo.

Si può parlare di un esodo di 700.000 persone come hanno fatto alcune agenzie oppure va ridimensionato questo numero?
I dati forniti erano completamente sballati. Afrin, nel 2004, anno dell’ultimo censimento disponibile, aveva 36mila abitanti, numero che si è quasi triplicato durante la guerra a causa dell’arrivo di numerosi sfollati interni. L’intero cantone di Afrin, secondo fonti Unhcr [United Nations High Commissioner for Refugees] aveva circa dai 200 ai 300mila abitanti. Le ultime notizie in merito ad Afrin parlano di un ritorno alla normalità e di decine di migliaia di civili che stanno rientrando dopo che l’esercito turco e i gruppi dei ‘Free Syrian Army‘ a lui alleati hanno preso il controllo della città sostanzialmente senza combattimento in area urbana.

Quali sono le differenze tra ciò che è successo ad Afrin e quello che succede nella Ghouta?
La differenza credo sia sotto gli occhi di tutti. La Ghouta è un territorio ad alta densità di popolazione, chiuso da un assedio che dura da più di cinque anni e costantemente sottoposto a bombardamenti aerei. Decine di migliaia di persone sono rimaste ferite o uccise in questi anni e decine di migliaia quelle sfollate. Sia per numero di vittime che per tipologia di conflitto, durata, distruzione del tessuto urbano e armamenti utilizzati i due casi non sono assolutamente paragonabili tra loro.

Come vedi il futuro della Siria?
Quale futuro? Buona parte degli oltre sei milioni di siriani sfollati non rientrerà mai più nel Paese, fino a quando non sparirà il clan degli Assad e i suoi sodali, cosa che, per come sta andando il conflitto, non è una previsione che potrà avverarsi a breve termine.

Voci fuori dal coro: Vargas Llosa contro le femministe spagnole

di Roberta Trucco

Circa una settimana fa sul quotidiano ‘La Repubblica’ è stata pubblicata la traduzione di una lettera di Vargas Llosa, precedentemente apparsa su ‘El Pais’: ‘Care femministe, lasciate in pace i libri’. La lettera, una invettiva aspra e dura contro le femministe radicali, cominciava così “cerco di essere ottimista ricordando che, nonostante tutto, l’umanità non è mai stata migliore di adesso” (Popper).
Anche io sono ottimista, ma a differenza dello scrittore spagnolo, lo sono proprio perché oggi la rivoluzione femminista sembra uno tsunami inarrestabile. Nessuna risacca. E’ il femminismo che “ha aiutato e aiuterà a liberare l’umanità, liberando prima le donne e poi l’altra metà” (Punkrhuste).

Nel suo lungo articolo Vargas Llosa definiva certo femminismo, quello radicale – ma che significa? Uno modo subdolo per dividere le donne – il più risoluto nemico della letteratura. Addirittura più pericoloso della religione e dei totalitarismi. Elencava i nomi di grandi scrittori, premi Nobel per la letteratura, le cui vite e modi di stare al mondo vengono messi in discussione da scrittrici femministe con una certa dose di ragione. Inaccettabile per lui che l’assertività femminista possa avere la forza di mettere in discussione “i più grandi capolavori mai scritti”.”Se il male non si manifesta attraverso i libri il rischio è che si manifesti nella vita stessa”, argomentava in loro difesa. Peccato che alcuni degli autori messi all’indice dalle femministe hanno realmente condotto azioni fortemente discutibili, ma per Vergas llosa, dato che “la letteratura salverà il mondo” è giusto riconoscergli l’immunità. Certo suona bene la definizione secondo cui la letteratura è il veicolo che permette di far tornare in superficie quanto dell’umano mistero teniamo represso e che ci aiuta a comprendere meglio la vita e le contraddizioni insite in ognuno di noi. Ma gran parte dell’umano mistero resta represso e non torna in superficie perché nell’immaginario maschile le parole delle donne, fuori dall’ambito privato, continuano a rappresentare un pericolo. Nessuno confronto alla pari, nessuna discussione.
La sua invettiva contro le femministe mi ricorda tanto anche il suo discorso contro il referendum sulla Catalogna indipendente. Oggi chiunque mostri alzare il capo e ribellarsi pacificamente, ma con determinazione, contro l’establishment viene visto come un nemico e dunque va annientato. Sarebbe bene che la paura maschile di perdere posizioni di potere interrogasse nel profondo i maschi.
Se Nabokov ha scritto uno dei migliori romanzi del ventesimo secolo ne sono felice, ma a mia figlia voglio anche potere raccontare che era un pedofilo incestuoso e renderla curiosa verso altre voci della letteratura non incensate dai soliti circuiti di potere. I giovani l’hanno capito. Emma Gonzales, una delle leader del movimento studentesco #enough is enough, lo ha detto chiaramente: “Gli adulti amano i giovani quando prendono buoni voti a scuola e li odiano quando esprimono le loro opinioni con forza”. Vale la stessa cosa anche per le donne. Il patriarcato non tollera che vengano palesate le enormi contraddizioni che ci troviamo a vivere in questo momento storico tanto più se a farlo sono i ‘suoi’ figli e le ‘sue’ donne. Sarebbe auspicabile che ‘La Repubblica’ e ‘El Pais’ provvedessero a offrire ai lettori e alle lettrici un’intervista alle scrittrici femministe su questo tema. Mi interesserebbe molto un loro punto di vista. Siamo all’inizio di una nuova era e il mondo ha bisogno di una sinergia creativa tra uomini e donne e non di una guerra tra i sessi, né di una guerra tra generazioni, ma per fare questo, oggi, c’è bisogno che gli uomini di potere si mettano di lato e passino il testimone!

Ps. Per chi è interessato a leggere il breve decalogo proposto dalle femministe spagnole che ha suscitato la reazione del premio Nobel Vargas Llosa, lo può trovare QUI.