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Giorno: 21 Maggio 2018

MioDottore Awards 2018: quasi il 30% dei medici nominati è donna e il 13% di loro arriva dall’Emilia Romagna

da Ufficio stampa Hotwire

Dopo il grande successo dei Doctoralia Awards in Spagna, Messico, Argentina e Cile, parte la sfida tra 269 esperti italiani per aggiudicarsi il riconoscimento di più apprezzati nella propria categoria di specializzazione. Quasi un terzo degli esperti in gara è donna e un altro 34% viene dal Lazio

Milano, 21 maggio 2018 – Forte del successo dei Doctoralia Awards, i famosi premi nel settore della salute che hanno coinvolto negli scorsi anni diverse migliaia di specialisti tra Spagna, Messico, Argentina e Cile, MioDottore – la piattaforma leader al mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo Docplanner – lancia quest’anno anche in Italia i MioDottore Awards, con l’obiettivo di valorizzare e riconoscere la qualità dell’operato dei propri specialisti affiliati dello Stivale.
Il premio è l’unico nel suo genere che celebra la professionalità, la passione e la dedizione degli esperti della salute combinando i giudizi sia di pazienti sia di medici colleghi con la stessa specializzazione. L’edizione italiana si prospetta fin da subito un’occasione speciale per dar voce alle moltissime eccellenze in campo sanitario che costellano il Bel Paese: lo dimostra il fatto che la lista di nominati che accedono alla fase di voto conta ben 269 medici appartenenti a 19 specializzazioni, che includono andrologi e urologi, cardiologi, chirurghi generali e proctologi, chirurghi plastici, dentisti e ortodontisti, dermatologi, endocrinologi, epatologi e gastroenterologi, fisioterapisti, ginecologi, medici estetici, neurochirurghi, neurologi, oculisti, ortopedici, otorini, pediatri, psichiatri e infine psicologi.
Più di un terzo dei medici nominati in Italia proviene dal Lazio (34%) e le specializzazioni più rappresentate in questa regione sono legate alla cura delle patologie dell’apparato locomotorio, con ortopedici, osteopati e fisioterapisti che insieme raggiungono il 15%. Seguono Lombardia e Campania, entrambe che annoverano quasi il 14% di dottori in lizza per i MioDottore Awards. Simili le specializazzioni più diffuse tra i nominati di queste due regioni: infatti, entrambe vantano medici in gara nel settore ginecologico – andrologico, rispettivamente il 16,2% per la Campania e il 13,5% per la Lombardia. La prima edizione dei MioDottore Awards vede le specialiste donne ben rappresentate tra le eccellenze in gara, con quasi un terzo (circa il 30%) dei medici nominati, e una spiccata provenienza principalmente da Lazio (quasi 29%), Lombardia (18%) ed Emilia Romagna (13%).
“Oggi i medici sono chiamati non solo ad essere professionisti validi ma anche a tenersi al passo con i tempi e il nostro obiettivo con i MioDottore Awards è di valorizzare e dare voce ai molteplici esempi di vere eccellenze in campo medico che caratterizzano il nostro Paese, professionisti che hanno compreso l’importanza di Internet per l’evoluzione della propria professione e che trovano in MioDottore la piattaforma ideale per realizzare questo cambio di passo verso il futuro e per essere ancora più vicini ai pazienti,” dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore.
Nella prima fase dell’iniziativa, che si è conclusa con l’identificazione dei nominati, è stato il parere dei pazienti a farla da padrone: infatti, i candidati ai MioDottore Awards vengono designati in base al numero e alla qualità dei giudizi in termini di puntualità, attenzione ricevuta e qualità dello studio medico. In particolare, almeno tre opinioni positive nell’ultimo anno e cinque totali raccolte dagli esperti sul proprio profilo. Si apre successivamente la fase di voto, in corso per il mese di maggio, durante la quale saranno i professionisti appartenenti alle categorie di specializzazione in lizza a giudicare i colleghi nominati secondo elementi quali professionalità, esperienza e curriculum professionale, forti delle competenze proprie di un medico professionista. Conclusa la fase di voto, la selezione finale dei vincitori, che avverrà nel mese di giugno, terrà conto del numero totale di opinioni positive raccolte tra gli utenti, dei giudizi dei colleghi di specializzazione e del contributo dello specialista alla risoluzione di dubbi o domande all’interno della sezione “Chiedi al Dottore”.
I Doctoralia Awards sono nati nel 2014, con il lancio dell’iniziativa in Spagna e Messico. Il contest si è successivamente esteso all’Argentina e lo scorso anno al Cile, registrando grande successo fin dal suo esordio: finora sono stati oltre 3.066 gli specialisti nominati nelle varie edizioni, con una partecipazione crescente di anno in anno, sia in termini numerici sia in termini di varietà di specializzazioni.

MioDottore fa parte del Gruppo DocPlanner, la piattaforma leader al mondo dedicata alla sanità privata che connette i pazienti con gli specialisti e pensata per rendere l’esperienza sanitaria più umana. MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l’efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 22 milioni di pazienti al mese e gestisce 500.000 prenotazioni mensili. Conta oltre 2 milioni di professionisti e circa 2 milioni di recensioni sui suoi siti in 18 paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 470 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico e Curitiba. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con oltre 187.000 dottori disponibili sulla piattaforma.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: https://www.miodottore.it/

Comunicato Regione: Ue

In Assemblea legislativa la Sessione europea 2018. Il presidente Bonaccini: “L’Europa non è altro da noi. Senza di essa il Paese, ma anche l’Emilia-Romagna, sarebbero più deboli nella competizione globale: si possono tenere insieme politiche comunitarie e valorizzazione delle identità dei territori. Come Regioni italiane si lavori insieme per evitare tagli all’agricoltura e alle politiche di coesione”

Alla seduta ha partecipato Barbara Duden, presidente della Commissione Civex Comitato europeo delle Regioni. L’assessore Patrizio Bianchi: “In questo momento ci vorrebbe più Europa”

Bologna – L’obiettivo è stato fare il punto sulla partecipazione della Regione alla formazione e attuazione del diritto e delle politiche dell’Unione europea, in particolare su ciò che l’Emilia-Romagna ha fatto per adeguare l’ordinamento regionale all’ordinamento europeo. Accanto a ciò, una verifica sugli impegni della Regione – nell’ambito del proprio Programma di lavoro annuale – funzionali a raggiungere questi obiettivi.

Su questi binari si è snodato il dibattito questa mattina in Assemblea legislativa, riunita per la seduta dedicata alla Sessione europea 2018. Ai lavori di quest’anno, aperti dalla presidente Simonetta Saliera, ha partecipato Barbara Duden, presidente della Commissione Civex che coordina il lavoro del Comitato delle regioni nei settori della Libertà, sicurezza e giustizia, Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, Cittadinanza attiva, Politica europea di comunicazione, Decentramento, Affari costituzionali.

“E’ il 10° anno che questa Assemblea svolge la sessione comunitaria, un’occasione non solo per fare il punto sulla partecipazione della Regione alla formazione e all’attuazione del diritto e delle politiche dell’Unione europea ma anche per verificare lo stato dell’Unione- ha detto in Aula l’assessore regionale al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, Patrizio Bianchi-. In un contesto mondiale fortemente mutato, dove sono cambiati i punti di forza, in questo momento ci vorrebbe più Europa: un’Europa coesa dal punto di vista politico e integrata dal punto di vista economico è fondamentale per la pace mondiale”.
“Il contesto locale e delle Regioni non deve essere un accessorio in questa Europa- ha sottolineato Patrizio Bianchi-. Nei mesi scorsi abbiamo sostenuto l’importanza della Politica di coesione, capace di rispondere alle necessità delle al finanziamento delle politiche regionali, quelle più vicine ai cittadini europei”.

“L’Europa non è altro da noi, noi siamo l’Europa- ha aggiunto il presidente Stefano Bonaccini-. Proporre soluzioni semplici a problemi complessi come quello della sovranità in epoca di globalizzazione è illusorio: rinnegare l’Europa è una soluzione ingannevole perché senza l’Europa il Paese, ma anche l’Emilia-Romagna, sarebbero più deboli nell’affrontare le sfide globali. Il tema della sovranità e della possibilità dei cittadini di incidere col proprio voto sul futuro europeo esiste, per questo dobbiamo ampliare il dibattito politico sull’Europa, solo così si può restituire potere e sovranità ai cittadini”.
“La Regione Emilia-Romagna- ha continuato il presidente della Regione- nei mesi scorsi ha fatto sentire forte la propria voce in Europa per sostenere un bilancio europeo adeguato a sostenere le molteplici sfide che l’Unione si trova ad affrontare, aumentando la dotazione complessiva piuttosto che tagliarla e soprattutto evitando di tagliare le politiche più vicine alle comunità locali e più funzionali al processo di integrazione europea. Abbiamo sostenuto l’importanza della Politica di coesione quale principale politica di investimento dell’Unione e abbiamo sottolineato l’importanza del ruolo delle Regioni quale soggetto più appropriato a disegnare strategie di sviluppo con il coinvolgimento degli attori locali per un obiettivo comune: aumentare il valore aggiunto della produzione e contribuire al riposizionamento dell’economia europea”.

“La proposta della Commissione- ha concluso Bonaccini- supera le infauste ipotesi iniziali di tagli fino al 30% dei fondi di Coesione e della Pac, la Politica agricola comunitaria, riducendoli ad un tasso compreso tra il 5% e il 7%, e concentrandoli per la Pac nel secondo pilastro, salvaguardando il sostegno al reddito agricolo. Continueremo a lavorare per limitare i tagli allo sviluppo rurale, per dare continuità alla politica di coesione per la riduzione delle disparità tra territori e al loro interno, per rafforzare il ruolo delle Regioni nei processi decisionali europei e in quelli di programmazione delle risorse, per portare la nostra esperienza e i nostri risultati nella gestione dei Fondi Europei per lo sviluppo”.

“Fuori dai Margini”

Da Balamòs Associazione Culturale

Arriva alla conclusione il progetto teatrale “Fuori dai Margini” che è stato realizzato con gli alunni delle classi quarte, della scuola primaria Poledrelli di Ferrara. Il progetto è stato finanziato dall’Istituzione Servizi Educativi, scolastici e per le famiglie, U.O. politiche familiari e integrazione scolastica, ufficio alunni stranieri del Comune di Ferrara, ed è stato condotto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro.

Ha avuto inizio nel Dicembre del 2017 e si concluderà Giovedì 24 Maggio 2018, alle ore 15.30 (ingresso su prenotazione), presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19) con uno spettacolo teatrale dal titolo “Il Mago di Oz”.

L’obiettivo del progetto teatrale “Fuori dai Margini” è stato quello di lavorare con il gruppo classe, per comprenderne le dinamiche e attraverso la pratica teatrale, agire su di esse fornendo agli stessi partecipanti gli strumenti per trasformare le conflittualità, per sviluppare empatia e sensibilità verso ciascuno dei compagni, per conoscere e valorizzare le risorse e le specificità culturali e linguistiche di ognuno, attraverso il racconto di sé e l’ascolto di quello altrui, la costruzione dei personaggi che implicano sempre il mettersi nei panni di un altro da sé. Il laboratorio teatrale si è sviluppato come una sorta di viaggio che parte da sé, per approdare alla costruzione di un noi e ritornare a sé, con l’arricchimento dell’incontro e di punti di vista differenti.

La dimostrazione del lavoro finale con lo spettacolo “Il Mago di Oz” prende spunto dalla storia de “Il Meraviglioso Mondo del Mago di Oz” di L. Frank Baum, che si presta sia a un lavoro interdisciplinare, sia a uno sviluppo teatrale fondato sulla coralità. Attraversare la storia del Mago di Oz, diviene occasione per confrontarsi su tematiche quali la scomparsa delle certezze, dei valori, il mito dell’altrove e quello del partire quanto di tornare, il viaggio come metafora di crescita. Saranno proprio le differenze, anche fisiche, dei personaggi della storia che si riveleranno, lungo la strada, fondamentali per superare ostacoli, paure, difficoltà, aggressioni, ritrovando, di volta in volta, la gioia per continuare ad andare, proprio grazie alla collaborazione e all’amicizia. 

Lo spettacolo è diretto da Michalis Traitsis – Balamòs Teatro, disegno luci di Cristina Iasiello. In scena, Ketelina Ampava, Rim Bellacheb, Nicolas Benchea, Sara Bini, Giulia Boldrini, Valeria Caunova, Matteo Cavallina, David Cerlinca, Matei Cerlinca, Anna Curci, Vladyslav Dmyshko, Odai Ennakhli, Luca Errani, Yann Guemne, Roman Ivanciuc, Monique Mutambala, Fabian Nisipeanu, Letizia Njamen, Matilde Riello, Octavian Sava.

Comunicato Regione: Riordino istituzionale

Via libera all’iter per la fusione di sei Comuni: 2 in provincia di Bologna e 4 in provincia di Parma

La Giunta ha approvato altri tre nuovi progetti di legge di aggregazione: Baricella e Malalbergo nel bolognese, Colorno e Torrile nonché Mezzani e Sorbolo nel parmense. Ora il passaggio in Assemblea legislativa per l’indizione del referendum consultivo tra i residenti interessati, che potranno scegliere anche il nome del nuovo Comune unico

Bologna- La Giunta regionale ha approvato, oggi, tre progetti di legge per la nascita di altrettanti nuovi Comuni al posto di sei attuali in provincia di Bologna e di Parma. I centri coinvolti sono Baricella e Malalbergo nel bolognese, Colorno e Torrile nonché Mezzani e Sorbolo nel parmense.
I progetti di legge regionale saranno ora presentati all’Assemblea legislativa per l’indizione di un referendum consultivo tra i residenti interessati, che potranno scegliere anche il nome del nuovo Comune unico. Dopodiché i progetti di legge torneranno in Aula, e l’Assemblea, tenendo conto degli esiti referendari, voterà la legge di fusione.
La Regione ha accolto le istanze pervenute dai sei Comuni in seguito all’approvazione nei rispettivi consigli comunali. I progetti sono stati presentati dall’assessora regionale al Riordino istituzionale, Emma Petitti.

Le condizioni per i Comuni nati da fusioni
I nuovi Comuni, una volta istituiti, potranno contare su contributi regionali e statali. Oltre a ciò, non saranno applicati vincoli per assunzioni di personale a tempo determinato nel nuovo Comune nato da fusione e questo potrà, al contrario, utilizzare eventuali margini di indebitamento precedentemente consentiti anche a uno solo dei Comuni originari. Infine, nei dieci anni successivi alla sua costituzione, il nuovo Ente unico potrebbe avere priorità nei programmi e nei provvedimenti regionali che prevedessero contributi a favore degli Enti locali.
Le eventuali fusioni sono previste a partire dal 1 gennaio 2019, solo dopo aver tenuto il referendum consultivo nel 2018. Le elezioni degli organi degli eventuali nuovi Comuni potranno avvenire solo nella primavera 2019, mentre gli attuali organi decadranno dal 1 gennaio 2019. Nei primi mesi del 2019 il Comune nascente da fusione dovrebbe essere retto da un Commissario prefettizio.
Sono 10 finora i nuovi Comuni nati da fusioni effettuate dal 2014 a oggi, per un totale di 27 enti soppressi. Sono tre le fusioni per le quali sono stati deliberati i progetti di legge il 26 febbraio scorso (Formignana con Tresigallo e Berra con Ro nella provincia di Ferrara, Castenaso con Granarolo nella Città metropolitana di Bologna).

“La Regione – spiega l’assessora Petitti – come sempre intende mettere a disposizione tutti gli strumenti per cercare di favorire questo percorso di partecipazione, con l’obiettivo di fornire i migliori servizi, cercando di mantenere, ove possibili, costi sostenibili. Alla fine del percorso prevarrà la strada scelta dai cittadini attraverso il referendum democratico”.

Baricella e Malalbergo (Bologna)
Nella Città metropolitana di Bologna i Comuni che hanno presentato istanza congiunta per la fusione (il 9 aprile scorso) sono Baricella e Malalbergo, che hanno deliberato il progetto di fusione nei rispettivi Consigli comunali nell’aprile scorso.
Entrambi i Comuni appartengono all’Unione dei Comuni Terre di Pianura, costituita il 28 gennaio 2010 a seguito della trasformazione dell’omonima ex Associazione intercomunale, alla quale aderiscono anche i municipi di Budrio, Castenaso, Granarolo dell’Emilia e Minerbio.
Il Comune di Baricella al 1 gennaio 2017 registrava 7.011 abitanti in una superficie di 45,48 chilometri quadrati. Malalbergo, 8.982 abitanti in 53,82 chilometri quadrati.
Per quanto riguarda i contributi finanziari, regionali e statali, di cui questa eventuale fusione potrà godere constano di 151.671 euro per ogni anno per 10 anni (per un totale di 1.516.710 euro, a carico della Regione). A questa cifra si aggiungeranno 15.995.990 euro dallo Stato per un totale di 17.512.700 euro.

Colorno e Torrile (Parma)
Nel parmense la fusione riguarda Colorno e Torrile ed è stata presentata il 6 aprile di quest’anno. Colorno all’1 gennaio 2017 aveva 9.006 abitanti su 48,41 chilometri quadrati di superficie, mentre Torrile 7.777 abitanti su 37,15 chilometri quadrati. Nell’arco di dieci anni i contributi finanziari in caso di fusione ammontano a 15.451.660 euro (1.517.050 dalla Regione e 13.934.610 dallo Stato).

Mezzani e Sorbolo (Parma)
Sempre in provincia di Parma si va verso la fusione di Mezzani e Sorbolo, la cui richiesta è stata avanzata il 30 marzo 2018. Al 31 gennaio 2017 Mezzani aveva 3.259 abitanti su 28,70 chilometri quadrati di superficie, mentre Sorbolo conta 9.507 residenti su 39,53 chilometri quadrati. I contributi finanziari di cui questa eventuale fusione potrà godere sono pari a 17.161.640 euro in dieci anni (15.995.100 dallo Stato e 1.166.540 euro dalla Regione).

Comunicato Regione: Agricoltura

Al via il piano regionale di controllo degli storni per prevenire i danni alle colture in campo

Approvato dalla Giunta regionale il piano quinquennale. Sarà ora possibile mettere in campo azioni in difesa dei frutteti e di altre colture sensibili In arrivo anche il piano di controllo dei corvidi. L’assessore Caselli “Corvidi e storni possono causare significativi danni alle colture agrarie soprattutto in questo periodo. Grazie al nuovo piano anche gli agricoltori dotati di licenza di caccia potranno intervenire”

Bologna – Diventa pienamente operativo il piano regionale di controllo degli storni. Approvato dalla Giunta, su proposta dell’assessore regionale alla agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli, il piano recepisce le osservazioni e il parere di Ispra, Istituto per la prevenzione e la ricerca ambientale, e consente di intervenire in difesa dei frutteti e di altre colture sensibili laddove si è esaurita l’efficacia delle misure di prevenzione. Gli agricoltori possono richiedere alle polizie provinciali di attivare il piano di controllo che può essere effettuato dagli stessi agricoltori se in possesso della licenza di caccia.
Per quanto riguarda invece il piano di controllo dei corvidi, la Regione attende l’imminente parere di Ispra e prevede di poterlo approvare entro la prossima settimana. L’abbattimento potrà essere effettuato dagli stessi soggetti e secondo le procedure previste anche per il piano di controllo degli storni.

“Sappiamo che corvidi e storni possono causare, in alcune zone, significativi danni ai frutticoltori soprattutto in questo periodo- ha dichiarato Caselli-. Proprio per questo abbiamo dato il via al piano regionale di controllo per gli storni e ci apprestiamo a farlo a breve anche per i corvidi, dando la possibilità di intervenire, oltre che agli operatori autorizzati, agli stessi agricoltori dotati di licenza di caccia.”

Il piano in dettaglio

Il Piano quinquennale di controllo dello storno (Sturnus vulgaris) è valido per l’intero territorio regionale con esclusione dei Parchi nazionali e regionali e delle Riserve statali e regionali. Per i siti Natura 2000 valgono le misure specifiche di conservazione approvate dai rispettivi Enti gestori.

Il piano di controllo regionale non dovrà superare annualmente i 25mila capi. L’indicazione tiene conto del quantitativo di capi abbattuti in Emilia Romagna dal 2009 al 2016.

Sarà necessario un sistema centralizzato per conteggiare in maniera tempestiva gli abbattimenti effettuati all’interno del territorio regionale, interrompendo l’attività di controllo qualora venga raggiunta la soglia massima.

Vietati i richiami, vivi o di altra natura, gli abbattimenti dovranno essere effettuati esclusivamente in presenza del frutto pendente e ad una distanza non superiore a 100 metri dalle colture in frutto, fino al 30 novembre 2018.

Il piano di controllo, per legge, può essere attivato solo laddove sono stati effettuati interventi di prevenzione la cui efficacia si è venuta ad esaurire. Gli interventi di prevenzione, oltre che obbligatori per poter richiedere l’attivazione del piano di controllo, restano comunque utili per una prima dissuasione e mantengono l’efficacia per altre specie di uccelli.

Saggi di classe del Conservatorio In programma durante la settimana

Da oggi proseguono gli appuntamenti con i saggi di classe del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Oggi lunedì 21 maggio alle ore 15.30 è stato il momento del Saggio di chitarra della Classe di Maurizio Pagliarini, nella sede del Conservatorio Frescobaldi, in largo Antonioni 1 (Ferrara). Martedì 22 maggio alle ore 15.30, sempre al Conservatorio Frescobaldi sarà tempo per il Saggio di violino della Classe di Franco Barbucci, mentre mercoledì 23 maggio alle ore 15.30 ci si sposta a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5, Ferrara) per il Saggio di musica d’insieme d’archi della Classe di Luca Bellentani, mentre alle ore 17.30 è previsto il Saggio di Pianoforte della Classe di Stefania de Stefano.
Sempre mercoledì 23 maggio alle ore 16, ma al Conservatorio Frescobaldi, sarà il momento del Saggio di canto della Classe di Patrizia Zanardi, e alle ore 17.30 il Saggio di Arpa della Classe di Antonella Ciccozzi. Si prosegue con la programmazione sabato 26 maggio alle ore 15.30 a Palazzo Bonacossi con il Saggio di Clavicembalo della Classe di Marina Scaioli e Saggio di canto barocco della Classe di Gloria Banditelli.

Gli altri Saggi di Classe degli allievi del Conservatorio Frescobaldi proseguiranno per tutto maggio e inizio giugno, mentre i concerti finali si terranno a il 5, 7 e 12 giugno alle ore 20.30 a Palazzo Bonacossi, e il 14 giugno alle ore 20.30 al Museo Archeologico.
Per maggiori informazioni: 0532207412, produzioni@consfe.it o sul sito www.consfe.it.

Comunicato Regione: Cultura

Torna Santarcangelo Festival, una piattaforma intercontinentale per il teatro di ricerca, gli artisti emergenti e la creatività

La 48a edizione, dal 6 al 15 luglio, proporrà oltre 150 appuntamenti, con 54 formazioni provenienti dai 5 continenti, più di 200 artisti e circa 250 tra adulti, adolescenti e bambinicoinvolti nei progetti. Oggi la presentazione con l’assessore regionale Massimo Mezzetti

Bologna- Una piattaforma intercontinentale dedicata alla scoperta di artisti emergenti, alla ricerca contemporanea, al potere innovativo e rivoluzionario della creatività. E’ la 48esima edizione di Santarcangelo Festival, in programma da venerdì 6 a domenica 15 luglio 2018 a Santarcangelo di Romagna (Rn) e in alcuni luoghi limitrofi. Lo storico appuntamento si avvale della direzione artistica di Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino e propone un programma che spazia tra teatro, performance, danza, musica, da mattina all’alba.

“Saluto con grande piacere e con i migliori auguri la 48esima edizione di quello che è un appuntamento storico per eccellenza per la Regione Emilia-Romagna- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, intervenuto questa mattina alla presentazione della rassegna, svoltasi a Bologna-. Si tratta di una straordinaria vetrina per quello che è il panorama internazionale della ricerca, della sperimentazione espressiva, musicale, di danza che trova realizzazione ogni anno a Santarcangelo grazie all’ospitalità del Comune e alla ritrovata sintonia psico-antropologica con gli abitanti di questo magnifico centro romagnolo”

Cuore in gola, slogan dell’edizione 2018, evidenzia una proposta di spettacolo audace e avventurosa con artisti che spaziano tra linguaggi differenti e conducono il pubblico al di là dei confini dell’ovvio e del conosciuto, anche geografico, disegnando un articolato paesaggio emotivo.
Al centro della riflessione quest’anno si trovano due elementi cruciali del contemporaneo e fortemente interconnessi: la paura e la natura. Due temi che attraverseranno luoghi sconosciuti del territorio e del proprio inconscio, con modalità di visione non convenzionali e immersive, capaci di sollecitare più livelli percettivi e creare esperienze fisiche. Performance, teatro, danza, concerti, cinema, dj set, escursioni, pratiche sportive e dedicate al benessere e alla cura del corpo saranno l’occasione per scoprire la natura nel suo senso più selvatico, in contatto con il mistero, il magico e il rituale. Il lato oscuro della natura apre il campo all’indagine sulla paura, cruciale strumento di sopravvivenza, elemento di forza e coesione quando vissuta in un ambiente protetto e condivisa, come accade nello spazio della rappresentazione.
La musica ha un ruolo cruciale: anche nell’edizione 2018 del Festival torna Imbosco, il dopofestival realizzato in un tendone da circo nascosto tra gli alberi: un luogo in cui quando cala la notte e gli spettacoli sono terminati hanno inizio musica e ballo, con dj italiani e internazionali in consolle.

Il programma
Sono previsti oltre 150 appuntamenti, realizzati da 54 formazioni da tutto il mondo, con più di 200 artisti e quasi 250 tra adulti, adolescenti e bambini coinvolti nei progetti artistici partecipati.

Gli artisti associati: Francesca Grilli con Gold, Motus con Chroma Keys e Panorama, Markus Öhrn – Svezia con Damiano Bagli, Federica Dauri, Janet Rothe, Linnea Carlsson, Linnea Sjöberg, Makode Linde, Mara Oscar Cassiani, Maurizio Rippa, Oskar Nilsson con Unkown.

In programma: Alessandro Sciarroni con Don’t be frightened of turning the page, Anna Rispoli, Lotte Lindner&Till Steinbrenner – Belgio con Your word in my mouth, Asia Giannelli con Rh negativo, Buhlebezwe Siwani & Chuma Sopotela – Sudafrica con Those Ghels, Chiara Bersani con Gentle Unicorn (coproduzione), Cristina Kristal Rizzo con Ikea, Deflorian/Tagliarini con Scavi, Dewey Dell con I am within, Ingri Fiksdal – Norvegia con Night Tripper & Diorama, Ligia Lewis – Repubblica Domenicana/Germania con Minor Matter, Mallika Taneja – India con Be careful, Michelle Moura – Brasile/Germania con Fole, Muna Mussie con Oasi (coproduzione insieme a Ipercorpo di Forlì), Nana Biluš Abaffy – Australia con One hundred and five: Society for the Creatively Maladjusted, Nicola Gunn – Australia con Piece for Person and Ghetto Blaster, Panagiota Kallimani – Grecia/Francia con Arrêt sur image, Sissi con Unravelling Vein, Tamara Cubas – Uruguay con Multitud,Tania El Khoury – Libano/Uk con As far as my fingertips take me.

La musica ha un ruolo cruciale: anche nell’edizione 2018 del Festival torna Imbosco, il Dopofestival in un tendone da circo nascosto tra gli alberi; il luogo in cui quando cala la notte e gli spettacoli sono terminati hanno inizio la musica e il ballo con dj italiani e internazionali in consolle. Saranno al Festival Deep Soulful Sweats dall’Australia, Bleedingblackwood – Germania, Faka – Sudafrica, Dani – Belgio, Gegen – Germania, Sequoyah Tiger, Lilith Primavera, Trepaneringsritualen – Svezia, Tropicantesimo, Lady Maru & Valerie Renay – Germania/Italia, Matteo Valicelli, The Expandig Universe, The Good Chance Radio.
In questo articolato contesto il pubblico è chiamato ad essere, in molti casi, co-creatore dell’esperienza di spettacolo e il Festival può davvero dirsi realizzato con il supporto della comunità, quella locale e quella temporanea di spettatori, performer, attivisti, operatori. Come nel caso di Multitud di Tamara Cubas che aprirà il Festival il 6 luglio con una performance che coinvolge 70 volontari provenienti dal territorio. La domanda di partecipazione è aperta a tutte e tutti, senza limiti di età, e implica la partecipazione a un workshop condotto dall’artista a Santarcangelo dal 28 giugno al 5 luglio e la presenza alle repliche (per info scrivere a callsantarcangelo@gmail.com). O come nel caso dei progetti realizzati con la comunità di teenager locali: non scuola / Teatro delle Albe, Let’s revolution e Wash Up – Eva Geatti & Slander.

In questa direzione va anche il progetto curato da Macao, centro per le arti, la cultura e la ricerca di Milano, dedicato a rinsaldare la cooperazione tra Festival e cittadine/i di Santarcangelo: Crypto Rituals incrocia l’economia circolare con la costruzione di comunità, introducendo nel Festival una criptomoneta, Santa Coin, e coinvolgendo alcuni professioniste/i del territorio che si occupano di benessere e cura del corpo. I servizi offerti dagli artigiani del corpo coinvolti, un’acconciatura o un massaggio, una manicure o una seduta di riflessologia plantare, entreranno nella programmazione del Festival come Crypto Rituals e saranno acquistabili con le fiche Santa Coin, così come tutta l’offerta del Festival. Al progetto sarà abbinata una app scaricabile gratuitamente, creando un sistema di realtà aumentata attraverso cui scoprire alcuni rituali segreti in giro per il paese.

In aggiunta al programma di performing art, Santarcangelo Festival ospita, come ogni anno, un mercatino artigianale, propone un’offerta di ristorazione vegan-friendly, con alimenti eco-sostenibili locali, un programma di proiezioni gratuite all’aperto ogni sera, una serie di attività sportive all’aperto. Oltre a questi progetti, la programmazione comprende workshop, talk, momenti condivisione di pratiche, incluso un programma speciale dedicato agli “umarell” (anziani osservatori della corretta esecuzione dei lavori pubblici), con tour guidati negli allestimenti per illustrare la complessa realizzazione di spazi spettacolo temporanei.
Santarcangelo Festival è realizzato grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e ai Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana e San Mauro Pascoli. È sostenuto da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Emilia-Romagna, Goethe-Institut Mailand, Institut français Italia, Australia Council for the Arts, Swedish Arts Council, Performing Arts Hub Norway, Reale Ambasciata di Norvegia, Gruppo Hera, Gruppo Maggioli, Romagna Acque Società delle fonti, Amir Onoranze Funebri, Camera di Commercio della Romagna, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, Amici del Festival.

Info www.santarcangelofestival.com

Giovanni Ganino illustra i vantaggi della video didattica – Rovigo, 23 maggio

23 maggio ore 17 – Rovigo, Palazzo Cezza

Appuntamento a Rovigo, mercoledì 23 maggio alle ore 17, nella Sala delle Colonne di Palazzo Cezza (P.zza Vittorio Emanuele II, 47), con Giovanni Ganino, Coordinatore del Laboratorio audiovisivo e multimediale del Centro se@unife, che presenterà il suo nuovo libro dal titolo “VIDEO DIDATTICA. Comunicazione visiva, apprendimento multimediale e processi cognitivi” (Pensa Multimedia, 2018).

Spiega Ganino: ” Quali materiali visivi possono aiutare la comprensione? Quali si rivelano più efficaci? Quali la rendono più complessa? Come adattare i visuals alle caratteristiche degli studenti? Alla luce dell’aumentato impiego di artefatti audiovisivi nelle pratiche didattiche ed educative correnti, appare urgente una maggiore consapevolezza scientifica in tale ambito. Punto di riferimento in questo lavoro, oltre agli studi sui principi dell’instructional design, è la letteratura di area psicologica e pedagogica che si è occupata, anche da un punto di vista storico, del rapporto tra comunicazione visiva e didattica”.

L’incontro è particolarmente rivolto a docenti che intendano avvalersi nell’ambito dei propri insegnamenti di risorse didattiche digitali, ad enti/aziende interessati a sviluppare attività di formazione a distanza e di produzione audiovisiva e multimediale e ad esperti di comunicazione.

Partecipazione libera e gratuita.

L’iniziativa è promossa dall’Università di Ferrara, da se@unife – Centro di tecnologie per la comunicazione, l’Innovazione e la didattica a distanza, in collaborazione con Ascom Confcommercio.

Info: seaeventi@unife.it, tel. 0532293243

Giovanni Ganino. Coordinatore del Laboratorio audiovisivo e multimediale di se@unife – Centro di tecnologie per la comunicazione, l’Innovazione e la didattica a distanza e componente del Comitato scientifico EURESIS- Laboratorio di Epistemologia della Formazione- Università di Ferrara, coniuga attività universitaria, di ricerca e didattica, nell’area dell’e-learning, della didattica dei media, delle tecnologie dell’istruzione e della comunicazione. La sua attività di ricerca riguarda aspetti teorici sui principi di comunicazione visiva, in relazione al rapporto tra apprendimento multimediale e processi cognitivi. Il settore di applicazione è quello dello sviluppo di artefatti cognitivi multimediali funzionali a favorire i processi di apprendimento nel settore dell’e-learning e della didattica mediatizzata.

Il sassofonista russo Nikita Zimin eccezionalmente in concerto a Ferrara

Da Ufficio stampa Conservatorio di Ferrara

Martedì 22 maggio alle ore 16
Palazzo Bonacossi – Ferrara

Ingresso libero

Martedì 22 maggio alle ore 16 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5, Ferrara) si terrà il concerto per sassofono di Nikita Zimin, a ingresso libero.
Nikita Zimin, a Ferrara per alcuni giorni poiché impegnato come docente in una masterclass di sassofono a cura del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, è uno dei rappresentanti più prestigiosi della scuola di sassofono russa. È presidente dell’Eurasian Saxopone Association, membro della Guild of young musicians della Russian Musical Union e Artista della compagnia Selmer. È inoltre docente di sassofono al College of Music ‘F. Chopin’ di Mosca.
Nikita Zimin si diploma presso la Russian Gnesin’s Academy of Music con Margarita Saposnikova per poi laurearsi al Conservatorire National Supérieur de Danse et Musique di Parigi con Claude Delangle. È stato vincitore dei primi premi delle più importanti competizioni internazionali tra le quali la IV International Aeolus competition per strumenti a fiato (Dusseldorf, Germania – 2009) e la VI Adolphe Sax saxophone competition (Dinant, Belgium – 2014), nella quale ha vinto tutti e tre i premi speciali ed è diventato il proprietario del primo esemplare della serie limitata di saxofoni prodotti dalla compagnia Selmer per il bicentenario della nascita di Adolphe Sax.
Nikita Zimin ha vinto inoltre più di 20 concorsi nazionali e internazionali. È stato scelto come borsista della Fondazione Mstislav Rostropovich, della Fondazione “Russian performing art”, è inoltre borsista del Presidente della Federazione Russa, del Governo francese e della Fondazione Meyer. Tra i premi per i riconoscimenti artistici: diploma Golden Talent – 2008-2009 Miglior musicista dell’anno della Fondazione “Russian performing art”, è un partecipante fisso del Congresso Mondiale del Saxofono e di festival internazionali. Nikita Zimin ha un vasto repertorio ed ha lavorato con numerose orchestre inclusa l’orchestra Sinfonica di Volgograd, l’orchestra sinfonica di stato di San Pietroburgo, Orchestra sinfonica di Udmurt, Orchestra filarmonica di Belgorod, il coro di stato Mecklenburg, Filarmonica tedesca del Nordest, Orchestra filarmonica Libanese, Orchestra Music Aeterna, Orchestra filarmonica di Strasburgo. Tiene masterclass sia in Russia che all’estero (Italia, Spagna, Svizzera, Francia, Germania, Finlandia, Regno Unito, USA, Corea, Azerbaijan, Kazakhstan, Cina, Taiwan, Giappone).
Per maggiori informazioni contattare il Conservatorio Frescobaldi:
www.consfe.it, produzioni@consfe.it, 0532.207412.

I Sapori d’Emilia Romagna

26-27 Maggio 2018

“FEshion Eventi” è lieta di invitarvi a “I Sapori dell’Emilia Romagna”, la degustazione eno-gastronomica delle eccellenze della nostra regione, che alla sua terza edizione si terrà sabato 26 e domenica 27 Maggio lungo la zona pedonale di via Garibaldi.

Dalle Tigelle di Modena alla Piadina Romagnola, dalle Ciliege di Vignola alla Lasagna Bolognese, dal Parmigiano Reggiano alla Zia Ferrarese, dal Tortellino Bolognese al Cappellaccio di zucca, ecco alcune delle specialità che potrete degustare durante la manifestazione, naturalmente abbinate ai più rinomati vini del territorio (Fortana, Sangiovese, Lambrusco, Pignoletto…).
 
Tanto buon cibo, ottimo vino, ma anche diverse attività collaterali:
• dimostrazioni di preparazione di pasta fresca da parte degli “sfoglini”
• live music (sabato si esibiranno i “The Dice” e domenica i “Be About”)
• laboratori baby

Durante il giorno le attività faranno vendita e somministrazione prodotti, mentre la sera sarà possibile partecipare al percorso eno-gastronomico itinerante.
Chi lo desidera, potrà acquistare il ticket degustazione (al costo di 8€), che comprende 3 calici di vini e 1specialità gastronomica.
Saranno disponibili anche 100 ticket ridotti, al costo di 6€, e 200 al costo di 7€, scaricabili sul sito: https://www.feshioncoupon.it/coupon/sapori-dellemilia-romagna/
 
Il coupon comprende:
– 3 Calici di Vino a scelta tra 7 cantine e circa 25 etichette
– 1 piatto della tradizione a scelta (ecco alcuni esempi: Lasagne alla Bolognese, Piada farcita, Tigelle, Parmigiano Reggiano, dolci tipici ferraresi, Cappellacci di zucca al ragù, Tagliatelle al ragù, Risotto di Jolanda, Ciliege di Vignola, Torta , Zia ferrarese, Mortadella bolognese, pane con confettura, etc)
 
Ogni partecipante riceverà inoltre un porta-calice “FEshion” con relativo calice in vetro (da riconsegnare alla fine del percorso).
 
I coupon sono validi esclusivamente sabato 26 e domenica 27 Maggio dalle ore 17.00 alle ore 23.00.
I Coupon sono da convertire in ticket presso il desk “FEshion Eventi” all’inizio di Via Garibaldi (dopo l’arco di Piazza Municipale).
Vi aspettiamo numerosi!

direzione@feshioneventi.it
www.feshioncoupon.it

Ferrara in Fiaba

Da Ufficio Stampa ELLA

Dal 15 al 17 giugno 2018, il centro storico estense si trasforma nel regno delle fiabe, per far sognare grandi e piccoli. Tariffe speciali sul soggiorno con il Consorzio Visit Ferrara.

I sogni dei bambini sono desideri che diventano realtà con Ferrara in Fiaba, un grande evento che dal 15 al 17 giugno 2018 trasforma il centro storico estense nel regno dell’incanto. I piccoli con le loro famiglie saranno trasportati in un percorso interattivo negli spazi del Castello Estense, dove ad attenderli ci saranno principesse, principi, fate, sirene, animali magici e i personaggi delle più belle fiabe. Un itinerario della durata di 90 minuti, un viaggio nel mondo delle fiabe, tra spettacoli e laboratori. Tantissime sono le attività previste dalla manifestazione che renderà protagonisti grandi e piccoli, tra giochi a tema, spettacoli fiabeschi, cene con le principesse ed eventi coinvolgenti. Per immergersi nelle emozioni di Ferrara in Fiaba, approfittando di una vacanza nella bellissima città con il centro storico Patrimonio dell’Umanità UNESCO, con il Consorzio Visit Ferrara, che unisce oltre 90 operatori turistici di tutta la Provincia ferrarese, ci sono vantaggi e tariffe speciali per il soggiorno, prenotando direttamente online sul sito www.visitferrara.eu ed utilizzando il codice sconto FERRARAINFIABA2018.

L’analisi dell’attività di contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa e di degrado urbano nella città di Ferrara sul tavolo del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Da Ufficio stampa Prefettura di Ferrara

L’analisi dell’attività di contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa e di degrado urbano nella città di Ferrara sul tavolo del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

L’analisi dell’attività di contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa e di degrado urbano nella città di Ferrara sono stati al centro della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, tenutasi quest’oggi in Prefettura.
Su questi temi il Prefetto, dr. Michele Campanaro, affiancato dai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e dal Comandante del 121° Reggimento Artiglieria Contraerei “Ravenna” di stanza a Bologna, ha incontrato il Sindaco di Ferrara, avv. Tiziano Tagliani, accompagnato dall’Assessore alla Sicurezza, dr. Aldo Modonesi e dal Comandante della Polizia Municipale, dr.ssa Laura Trentini
In apertura di riunione, sono stati illustrati i dati statistici sull’indice di delittuosità nel capoluogo che, alla fine del primo trimestre dell’anno in corso, ha registrato una flessione sensibile (-4,58%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Flessione frutto anche della forte intensificazione dell’attività di vigilanza e controllo del territorio che, in aggiunta alle aliquote militari distaccate sul capoluogo nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, si è avvalsa, dall’inizio dell’anno, dell’assegnazione straordinaria di unità di rinforzo, provenienti dai Reparti di prevenzione crimine della Polizia di Stato, dalle Compagnie di intervento operativo dell’Arma dei Carabinieri e dai Baschi verdi della Guardia di Finanza.
Al contempo, il Prefetto Campanaro ha rimarcato l’importanza centrale e strategica delle sinergie con la Città di Ferrara sul versante della tutela del bene sicurezza, nella consapevolezza che le criticità rinvenibili nel tessuto dei centri urbani sono il risultato di una serie di concause e che la risposta ai fenomeni che incidono negativamente sulla sicurezza urbana non può essere affidata agli interventi di un singolo interlocutore, ma richiede stabili sinergie e forme di collaborazione.
“La sicurezza urbana – ha sottolineato, in particolare, il Prefetto – è un bene pubblico da perseguire in ambito locale, in aggiunta a quelli ordinari, attraverso strumenti diversificati: dalla riqualificazione delle aree più degradate, all’eliminazione dei fattori di marginalità ed esclusione sociale, al rispetto della legalità e della convivenza civile, strumenti tutti che devono integrarsi efficacemente con l’attività di contrasto delle Forze di polizia”.
In quest’ottica, il Rappresentante del Governo ed il Sindaco di Ferrara hanno, quindi, sottoscritto a chiusura di Comitato il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” che prevende una strategica integrazione del sistema di videosorveglianza sul territorio del capoluogo.
“L’accordo di oggi – ha osservato il Prefetto – segue di pochi giorni quelli analoghi sottoscritti con i Sindaci di Comacchio e di Cento, a testimonianza della grande attenzione degli Amministratori Locali verso i temi della sicurezza urbana, rappresentando questo strumento pattizio una importante modalità di rafforzamento delle sinergie tra Stato ed Enti Locali, per dare alle Comunità locali risposte rapide e efficaci”.

Ferrara, 21 maggio 2018

Teatro Ragazzi: “Il Mago di Oz”

Da Associazione Culturale Balamòs

Arriva alla conclusione il progetto teatrale “Fuori dai Margini” che è stato realizzato con gli alunni delle classi quarte, della scuola primaria Poledrelli di Ferrara. Il progetto è stato finanziato dall’Istituzione Servizi Educativi, scolastici e per le famiglie, U.O. politiche familiari e integrazione scolastica, ufficio alunni stranieri del Comune di Ferrara, ed è stato condotto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro.

Ha avuto inizio nel Dicembre del 2017 e si concluderà Giovedì 24 Maggio 2018, alle ore 15.30 (ingresso su prenotazione), presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19) con uno spettacolo teatrale dal titolo “Il Mago di Oz”.

L’obiettivo del progetto teatrale “Fuori dai Margini” è stato quello di lavorare con il gruppo classe, per comprenderne le dinamiche e attraverso la pratica teatrale, agire su di esse fornendo agli stessi partecipanti gli strumenti per trasformare le conflittualità, per sviluppare empatia e sensibilità verso ciascuno dei compagni, per conoscere e valorizzare le risorse e le specificità culturali e linguistiche di ognuno, attraverso il racconto di sé e l’ascolto di quello altrui, la costruzione dei personaggi che implicano sempre il mettersi nei panni di un altro da sé. Il laboratorio teatrale si è sviluppato come una sorta di viaggio che parte da sé, per approdare alla costruzione di un noi e ritornare a sé, con l’arricchimento dell’incontro e di punti di vista differenti.

La dimostrazione del lavoro finale con lo spettacolo “Il Mago di Oz” prende spunto dalla storia de “Il Meraviglioso Mondo del Mago di Oz” di L. Frank Baum, che si presta sia a un lavoro interdisciplinare, sia a uno sviluppo teatrale fondato sulla coralità. Attraversare la storia del Mago di Oz, diviene occasione per confrontarsi su tematiche quali la scomparsa delle certezze, dei valori, il mito dell’altrove e quello del partire quanto di tornare, il viaggio come metafora di crescita. Saranno proprio le differenze, anche fisiche, dei personaggi della storia che si riveleranno, lungo la strada, fondamentali per superare ostacoli, paure, difficoltà, aggressioni, ritrovando, di volta in volta, la gioia per continuare ad andare, proprio grazie alla collaborazione e all’amicizia.

Lo spettacolo è diretto da Michalis Traitsis, disegno luci di Cristina Iasiello. In scena, Ketelina Ampava, Rim Bellacheb, Nicolas Benchea, Sara Bini, Giulia Boldrini, Valeria Caunova, Matteo Cavallina, David Cerlinca, Matei Cerlinca, Anna Curci, Vladyslav Dmyshko, Odai Ennakhli, Luca Errani, Yann Guemne, Roman Ivanciuc, Monique Mutambala, Fabian Nisipeanu, Letizia Njamen, Matilde Riello, Octavian Sava.

Pulitura delle erbacce con i fondi raccolti dalla sottoscrizione “Adotta un mattone per il Castello”

Sono in corso i lavori di ripulitura del Castello dalle erbacce. In particolare l’intervento sta interessando i rivellini sud, ovest e nord del monumento simbolo di Ferrara, oltre alle mura perimetrali del fossato.
Il costo dell’operazione è di circa 12mila euro, dei quali 6.500 finanziati grazie alla campagna di raccolta fondi iniziata dalla Camera di Commercio nel giugno 2014 e denominata “Adotta un mattone per il Castello Estense”.
Oltre alla pulitura della vegetazione infestante il lavoro comprende anche la sistemazione delle tegole nelle coperture dei rivellini, per impedire infiltrazioni d’acqua, e lavori di stuccatura delle fessure tra i mattoni, per prevenire il riformarsi dell’erba.
La campagna “Adotta un mattone per il Castello Estense” ebbe inizio dopo l’appello lanciato nel 2014 dall’allora presidente della Provincia, Marcella Zappaterra.
Un appello per porre il problema della manutenzione del Castello a fronte dell’impossibilità da parte dell’amministrazione d’intervenire a causa del drastico taglio delle risorse introdotto dalla riforma introdotta dalla legge Delrio, entrata in vigore nell’aprile di quello stesso anno.
In un comunicato del 24 febbraio 2015 la Camera di Commercio annunciò la consegna al presidente della Provincia, diventato nel frattempo Tiziano Tagliani, dei 6.500 euro raccolti tra privati cittadini, imprese e associazioni del territorio.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Ferrara, 21 maggio 2018

Cna in Festa: l’eccellenza di sei reti d’impresa

Da CNA Ferrara, sezione comunicazione.

L’iniziativa in programma giovedì 24 maggio, dalle ore 19 a Palazzo Roverella. Saranno presentati esempi di eccellenza e collaborazioni di successo
Cna, giovedì la festa dedicata alle idee e ai progetti di sei reti d’impresa
“Sono una ricchezza per tutta la comunità ferrarese”
Imprese che condividono progetti e idee per proiettarsi verso il mercato del futuro, reti create per integrare al meglio competenze ed eccellenze, per svilupparsi e crescere: sono loro le protagoniste della iniziativa “Cna in Festa”, che si terrà giovedì 24 maggio, a partire dalle ore 19, a Palazzo Roverella (corso della Giovecca, 47 – Ferrara). Sei reti imprenditoriali eccellenti, la maggior parte delle quali con già diversi anni di collaborazione al proprio attivo, che operano nei settori dei servizi, della cultura e gestione di eventi, della moda, delle costruzioni e impianti, del turismo.
Perché festa? “Ferrara ha bisogno di più impresa e di più imprese – afferma il direttore provinciale dell’Associazione, Diego Benatti – perché le pmi garantiscono ricchezza, lavoro e qualità sociale per la nostra comunità. E’ giusto e doveroso festeggiare questi esempi di collaborazione imprenditoriale di successo, avanzati e innovativi, che stanno contribuendo ad aprire nuovi ambiti di sviluppo economico, su cui fare leva per i prossimi anni”.
La serata di giovedì, nel cortile di Palazzo Roverella, sarà aperta dal presidente provinciale della Cna Davide Bellotti; quindi seguiranno Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio; Diego Benatti e Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara. Le reti imprenditoriali faranno conoscere al pubblico presente le finalità, le idee e i traguardi raggiunti e i loro progetti futuri. Inoltre, durante la serata saranno presentati i brand Cna: Cna Hub 4.0 (strumento creato dall’Associazione per accompagnare le diverse tipologie di impresa, attraverso precise azioni tagliate su misura di ciascuna di loro, verso il Piano nazionale Impresa 4.0,) e Servizio Lavoro Ecipar (servizio per le pmi, mirato a far incontrare domanda e offerta di lavoro, anche attraverso la leva della formazione).
“Queste esperienze – aggiunge il direttore della Cna – dimostrano che le reti sono una realtà concreta, il cui modello di condivisione e integrazione imprenditoriale può rappresentare una delle vie maestre non solo per la crescita delle pmi, ma della stessa economia locale. Ne siamo orgogliosi, rappresentando queste realtà un po’ l’emblema del nostro impegno concreto, volto a offrire più opportunità economiche e di lavoro alle imprese, aiutandole a crescere e competere sui mercati”.
Queste le reti imprenditoriali protagoniste di “Cna in Festa”:

Ati Cultura, Eventi e Società (Delphi International, Made e Sapori da mare)
A Cna in Festa la rete porterà i risultati di una importante esperienza sugli eventi di Natale e Capodanno a Ferrara, giunta ormai alla vigilia della quarta edizione. “Abbiamo dimostrato che tra imprese è possibile collaborare e integrarsi in modo efficace – spiega Riccardo Cavicchi, di Delphi International – gestendo iniziative complesse e di grande impatto, con risultati largamente positivi. Racconteremo in cosa consista il nostro lavoro, dando qualche anticipazione sul programma del prossimo Natale – Capodanno 2018 – 2019.
Estensi On (sette imprese ferraresi del settore moda)
I protagonisti di Estensi sono tutti imprenditori e imprenditrici ferraresi del settore moda: dalle confezioni abbigliamento, alle cinture e accessori in pelle, dagli abiti da sposa e da cerimonia, alla pittura su stoffa. Si sono messe insieme per dimostrare che, collaborando, si possono raggiungere nuovi traguardi, realizzando «cose belle», ciascuno con la propria identità e l’inconfondibile marchio artigianale. “Vogliamo comunicare – spiega la portavoce Laura Vallieri – la passione che è alla base del nostro lavoro, portando le particolarità e conoscenze legate alle nostre attività, magari traendo spunto dalle materie prime e dalla cultura e storia del nostro territorio”.
Ferrara al Volo – Bus & Fly (cinque aziende del trasporto persone)
Ferrara al Volo, la rete di cinque imprese di trasporto persone, nata nel 2011 per fornire un nuovo servizio di collegamento pullman tra Ferrara e l’aeroporto Marconi di Bologna, sfiora ormai i 30 mila passeggeri all’anno. Niente male per una realtà che, facendo leva esclusivamente sulle risorse private di ciascuna azienda, ha scommesso sulla crescita dell’influenza dell’aeroscalo di Bologna sull’economia ferrarese, e particolarmente su quella turistica.
“Il Bus & Fly è diventato una realtà ben consolidata – racconta Marco Cornacchini, portavoce della rete imprenditoriale – Lo utilizzano i ferraresi e molti turisti, ma è un servizio importante prima di tutto per i giovani che frequentano la nostra università”.
Identitalia Group (sei laboratori odontotecnici della provincia)
La rete vera e propria è stata formalizzata da un paio d’anni, ma virtualmente esiste da almeno un decennio. “Identitalia Group – precisa Stefano Righini – nasce dall’idea di un gruppo di odontotecnici ferraresi, associati alla Cna, di collaborare scambiandosi conoscenze tecniche ed esperienze, condividendo progetti futuri”. Attualmente ne fanno parte sei laboratori odontotecnici, ma è aperta ad altre adesioni future. A Cna in Festa la rete degli odontotecnici presenterà un innovativo progetto che gode della collaborazione dell’Enea di Faenza.
Po Delta Tourism – Consorzio Navi del Delta (34 aziende dell’area del Delta)
La rete è nata con l’obiettivo di proporre un’offerta turistica strutturata, legata all’area del Mab Unesco Delta del Po e alle città d’arte di Ferrara e Ravenna. Ormai sono 34 le attività imprenditoriali consorziate alla struttura, che ha preso vita dal nucleo storico delle imbarcazioni per il trasporto passeggeri, a cui si sono aggiunti man mano servizi di guida turistica e ambientale, enogastronomia e ristorazione, strutture recettive. “La collaborazione – dice Dario Guidi, portavoce della rete – si è rivelata uno strumento importante per creare un prodotto turistico diversificato e di qualità e poterlo veicolare con efficacia. Insieme possiamo crescere e cogliere i mutamenti dei gusti e delle tendenze, rimanendo al passo con un mercato in continua evoluzione”.
Rigenera (15 imprese del settore costruzioni e impianti)
Rigenera nasce da un progetto condiviso delle Unioni Cna Costruzioni e Installazioni Impianti. “Gli edifici – sottolinea Riccardo Roccati, presidente di Rigenera – dalla casa al capannone a quelli di rilevanza pubblica come le scuole, debbono essere considerati come elementi dinamici e integrati con i fabbisogni dell’utente. Queste nuove esigenze di mercato, insieme alle politiche di incentivi fiscali, come ecobonus e bonus sisma, riconfermate dai governi degli ultimi anni, hanno creato le condizioni per un nuovo modello competitivo, quello alla base della creazione della rete Rigenera. Un modello competitivo non più basato sul prezzo, ma sulla qualità e sulla misurabilità delle prestazioni, in termini di risparmio ed efficientamento energetico degli edifici, rispetto dell’ambiente e della qualità della vita”.

Comunicato Regione: Regione. Il presidente Stefano Bonaccini ha ricevuto l’ambasciatore d’Italia a San Marino

È Guido Cerboni, che ricopre il ruolo dallo scorso settembre. L’incontro in viale Aldo Moro

Bologna – Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha ricevuto oggi in viale Aldo Moro il nuovo ambasciatore d’Italia a San Marino, Guido Cerboni.

Originario di Lamporecchio (Pistoia), dove è nato nel 1953, Cerboni si laurea in Scienze Politiche a Firenze ed entra alla Farnesina nel 1983, iniziando il suo percorso professionale nella Segreteria Generale. La sua carriera all’estero comincia nel 1985, destinazione l’Ambasciata di Amman. Numerose le sue esperienze all’estero (Belgrado, Atene, Londra), intervallate da periodi a Roma, al ministero degli Esteri. Ambasciatore a Nicosia dal gennaio 2013 al 24 settembre 2017, Cerboni ricopre il ruolo di ambasciatore d’Italia a San Marino dal 25 settembre 2017.

Nel corso dell’incontro di oggi il presidente Bonaccini ha ricordato come quella tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino sia una collaborazione storica, che si è consolidata via via nel corso degli anni, e ha auspicato un ulteriore rafforzamento sui temi d’interesse comune.

Hisilicon Balong

Comunicato Regione: Innovazione amministrativa

Innovazione amministrativa. In Regione il lavoro diventa ‘agile’, via allo Smart working: più autonomia, meno vincoli su orari e presenze e maggiore attenzione al raggiungimento degli obiettivi

Dal 4 giugno un centinaio di dipendenti saranno coinvolti nella sperimentazione su base volontaria di un nuovo modello organizzativo più flessibile, orientato anche alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Emilia-Romagna prima ad attuarlo. Petitti: “Vogliamo essere protagonisti del processo di modernizzazione della pubblica amministrazione nel nostro Paese”. Donini: “Acceleriamo per dare piena attuazione all’Agenda digitale e coprire con la rete wi-fi l’intero territorio regionale”

Bologna – Migliorare l’efficienza della macchina amministrativa e la qualità dei servizi a cittadini e imprese grazie allo sviluppo dell’innovazione digitale e all’introduzione di nuove modalità organizzative che consentano di abbattere i costi e al tempo stesso di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti e collaboratori regionali. Una sfida che la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, ha deciso di raccogliere dando il via alla sperimentazione dello Smart working, ovvero del ‘lavoro agile’. Un modello organizzativo già in uso in alcune realtà del settore privato e reso possibile nel pubblico impiego grazie alla cosiddetta Direttiva Madia del 2017, basato su un’ampia flessibilità di orari e meno vincoli di presenza nella sede di lavoro e che fa leva su una maggiore autonomia e responsabilizzazione degli addetti per il raggiungimento dei risultati prefissati.

Il progetto regionale è stato messo a punto da un team dedicato, composto anche dai rappresentanti dei sindacati interni. A partire dal prossimo 4 giugno, e per i successivi sei mesi, coinvolgerà circa un centinaio di dipendenti, individuati dai responsabili delle strutture.

Gli smart worker saranno adeguatamente formati per utilizzare al meglio le nuove strumentazioni informatiche di cui saranno dotati per svolgere nel migliore dei modi la loro attività lavorativa ‘in mobilità’.
Obiettivi e tempistica del progetto sono stati illustrati oggi alla stampa dagli assessori regionali all’Organizzazione e personale, Emma Petitti, e all’Agenda digitale, Raffaele Donini. Nei prossimi giorni la Giunta adotterà formalmente la direttiva che disciplina nel dettaglio le modalità operative della sperimentazione.

“Con il decollo del progetto- sottolinea l’assessora Petitti- la Regione Emilia-Romagna, da sempre all’avanguardia nel campo dell’organizzazione interna, si candida a diventare protagonista del processo di rinnovamento della pubblica amministrazione nel nostro Paese; il tutto all’insegna di una maggiore efficienza e di una più ampia flessibilità del rapporto di lavoro dei collaboratori. Lo smart worker sarà una figura professionale sempre più autonoma nel modus operandi e orientata ai risultati, mandando in soffitta la vecchia immagine del pubblico impiegato seduto dietro alla sua scrivania. Un modello che non corrisponde più alla realtà di una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini”.

“L’avvio della sperimentazione del lavoro ‘agile’- aggiunge l’assessore Donini- si inserisce nel percorso avviato nell’ultimo biennio per accelerare il processo di trasformazione digitale dell’amministrazione regionale attraverso la standardizzazione di tutti i dispositivi fissi e mobili e il passaggio al cloud, l’attivazione di nuove piattaforme d’accesso ai servizi regionali con alto standard di sicurezza e la progressiva estensione all’intero territorio regionale delle rete ‘Emilia-Romagna Wi-Fi’, come previsto dell’Agenda digitale della Regione. Un intervento che sarà realizzato dalla società Lepida, che tra i suoi compiti ha, tra l’altro, l’infrastrutturazione digitale dell’intera Emilia-Romagna”.

Chi sono gli smart worker e come funziona il progetto

Nella scelta dei futuri smart worker si è data la precedenza a quei collaboratori che, per motivi inerenti al loro incarico, passano molto tempo fuori ufficio, come, ad esempio, chi esegue ispezioni e controlli nelle aziende o sul territorio, ma la validità del modello verrà testata anche su chi svolge attività amministrativa. Equipaggiati con zainetto, pc portatile e smartphone aziendale per essere sempre on line, prima di prendere servizio nel nuovo ruolo i lavoratori ‘agili’ dovranno sottoscrivere un accordo individuale con indicate le specificità concordate in base ai compiti da svolgere (come ad esempio eventuali necessità di presenza in sede).

Nelle giornate di Smart working i collaboratori saranno esentati dalla timbratura del cartellino e dovranno svolgere l’attività lavorativa nella fascia oraria 7,30-19,30, oltre a segnalare la presenza in servizio tramite un’applicazione ad hoc. Negli accordi individuali saranno indicati anche i luoghi ‘prevalenti’ dove potranno appoggiarsi per svolgere la propria attività, quando non sono in sede; preferibilmente spazi attrezzati messi a disposizione da altre pubbliche amministrazioni da individuare caso per caso in base ad accordi oppure, in certe situazioni, anche da casa propria. Nelle giornate di lavoro in sede saranno invece ospitati in spazi comuni, di co-working, appositamente attrezzati. Agli smart worker è garantito il diritto alla disconnessione fuori dall’orario di lavoro, nelle giornate di sabato, domenica e festivi, mentre nelle giornate lavorative fuori sede non potranno usufruire di permessi ad ore e di straordinari.

Il monitoraggio della sperimentazione

Sarà costituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’amministrazione, delle organizzazioni sindacali, del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità (Cug) e dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls). Sono previsti anche questionari e interviste per rilevare il gradimento dell’iniziativa da parte dei diretti interessati e segnalare eventuali problemi e criticità. Tra gli aspetti più delicati la questione della copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro, che sarà approfondita con l’attivazione di un tavolo tecnico con l’Inail.

Alla fine della fase sperimentale si tireranno le somme per valutare, sempre nell’ambito di un confronto con i sindacati interni, se dare seguito all’iniziativa con l’adozione di una disciplina generale che preveda, tra l’altro, la possibilità per tutti i collaboratori regionali di candidarsi allo Smart working, a prescindere dal tipo di mansioni svolte.

L’avvio della sperimentazione si inserisce in uno scenario in costante evoluzione che vede la Regione Emilia-Romagna nel ruolo di capofila del progetto Vela, per la messa a punto di buone pratiche per favorire il decollo dello Smart working nella pubblica amministrazione. Un progetto finanziato con 700.000 euro dall’Ue nell’ambito del programma Open Comunity 2020, e che coinvolge altre quattro amministrazioni regionali (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Lazio), la Provincia autonoma di Trento, il Comune e la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione delle valli e delle dolomiti friulane.

Relazioni personali, politiche e poetiche: a Ferrara torna Totem Arti Festival

Nell’ultimo fine settimana di maggio in programma per il sesto anno la manifestazione organizzata dal Teatro Nucleo, Compagnia di origine argentina che da più di 40 anni opera sul territorio estense.

In partenza la sesta edizione di Totem Arti Festival, che il Teatro Nucleo proporrà a Pontelagoscuro, a pochi chilometri da Ferrara, dal 24 al 27 maggio (con un’anteprima il 18 maggio).

«Nato nel 2013 con la volontà di costruire un momento di alto livello culturale e confronto artistico in dialogo con tutte le componenti sociali del tessuto urbano» spiega la Direttrice Artistica Natasha Czertok «Totem Arti Festival ha portato nella periferia nord di Ferrara durante le ultime 5 edizioni più di 150 artisti tra Compagnie teatrali professionali provenienti da tutta Italia, Europa e Sudamerica, musicisti, mostre fotografiche e di illustrazione, laboratori e workshop tenuti da maestri di livello internazionale. Ad oggi più di 2.500 spettatori di ogni nazionalità, età e tipologia hanno partecipato alle proposte del Festival, accomunati dalla volontà di prendere parte alla trasformazione culturale delle periferie in luoghi di aggregazione, confronto, scambio. In questi anni l’incontro tra artisti e comunità locale e tra opere d’arte e territorio è riuscito a stimolare una curiosità e un concreto interesse da parte dei cittadini. Per l’edizione 2018 alcune performance in programma sono state selezionate -tramite una open call- da una giuria composta da ragazzi delle scuole medie della zona coadiuvati dal Teatro Nucleo, da Alex Giuzio di Altre Velocità e da Manuela Rossetti. Il Comitato Vivere Insieme di Pontelagoscuro e altre 9 realtà associative locali stanno lavorando insieme a noi per preparare l’edizione 2018, che andrà ad animare 8 diversi luoghi della città».

In anteprima, venerdì 18 maggio alle ore 21 in Piazza Buozzi a Pontelagoscuro (FE), il Teatro Nucleo proporrà lo studio di Domino, nuovo spettacolo per gli spazi aperti diretto dalla stessa Natasha Czertok: «Nel presente distopico di Domino non ci sono buoni né cattivi, i personaggi si muovono come pedine di un gioco crudele, ingranaggi di un sistema perverso che sembra non lasciare scampo. Cuore del gioco è un misterioso meccanismo di selezione, al quale sono sottoposte le quattro donne protagoniste. L’enigmatico parallelepipedo sulla scena, lontano cugino del “monolito” di 2001 Odissea nello spazio, domina con la sua pesantezza, metafora di un potere sempre più difficile da identificare e sovvertire».

Giovedì 24 maggio alle ore 17 è in programma Leonia, spettacolo conclusivo del laboratorio per le classi quarte della scuola primaria Carmine della Sala di Pontelagoscuro (performance itinerante con partenza di fronte alla scuola stessa). Alle ore 18.30 in Piazza Buozzi andrà in scena Oke Aro, spettacolo di danza contemporanea e candomblè prodotto dal Teatro del Pratello e dall’Associazione Botteghe Molière, a cui seguirà il concerto di Miatralvia, rock band che utilizza strumenti musicali costruiti con materiali di scarto. Alle ore 21.30, al Teatro Julio Cortàzar, la giornata si chiuderà con lo spettacolo di circo contemporaneo 11, di e con Veronica Capozzoli – Lapso Cirk.

Totem Arti Festival 2018 entrerà nel vivo venerdì 25 maggio. Alle ore 11 presso la Biblioteca G. Bassani è in programma il laboratorio di illustrazione Revolutja a cura di Silvia Meneghini: a partire dalle suggestioni nate in seguito alla visione della mostra al MamBo di Bologna, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado terranno un laboratorio per i bambini della scuola primaria a partire dalla domanda “Qual è la tua rivoluzione?”. Un altro laboratorio, ma di teatro d’ombre, è previsto alle ore 16.30, presso la scuola primaria Carmine della Sala, a cura di Officine Duende. Alle 18, nel giardino del medesimo Istituto Scolastico, in arrivo Incontri. 14 passi nelle scritture, performance interattiva a cura di Stalker Teatro. Alle ore 19, in Piazza Buozzi, Giulio Lanzafame della Compagnia Onarts presenterà lo spettacolo di circo Yes Land (selezione call Totem Arti Festival), a cui farà seguito l’esibizione del gruppo hip hop Fe HH. Ultimo appuntamento della giornata alle 21.30 al Teatro Julio Cortàzar, con lo spettacolo Cerimoniale di A.R.T.I Area Ricerche Teatrali Indipendenti.

La giornata di sabato 26 maggio inizierà alle ore 16.30 alla scuola primaria Carmine della Sala con un laboratorio di costruzione con scarti di legno a cura di Silvia Meneghini. Alle ore 18, nel giardino della scuola dell’infanzia Braghini Rossetti sarà proposto lo spettacolo di teatro fisico e danza contemporanea Sin della Compagnia Cinqueminuti (selezione call Totem Arti Festival 2018). Alle ore 19 presso la Sala Nemesio Orsatti sarà la volta de La favola delle tre melarance a cura del Teatro Bertolt Brecht, mentre alle ore 20, nel cortile del Centro Civico di Pontelagoscuro è in calendario Shame in Italy. Diritti? No, grazie, spettacolo di danza urbana di Simona Argentieri. Alle ore 20.30 in Piazza Buozzi andrà in scena la performance di body percussion Sbadabeng di e con Anselmo Luisi e, alle 21.30 al Teatro Julio Cortàzar, la Compagnia Gandomi-Lorenzetti presenterà lo spettacolo Digito Ergo Sum (selezione call Totem Arti Festival 2018).

L’ultima giornata di Festival, domenica 27 maggio, avrà inizio alle ore 15 con una biciclettata collettiva (partenza da piazza Duomo, arrivo al Totem Arti Festival – in collaborazione con F.I.A.B., animazioni a cura di Andrea Zerbini). Alle ore 16.30 nel giardino della scuola dell’infanzia Braghini Rossetti è previsto un laboratorio di circo con lo stesso Andrea Zerbini. Alle ore 17, con replica alle ore 19, in una casa privata è in programma La Riunione, esperimento performativo del C.R.A.S.C. di Napoli con un pubblico composto da sole donne in un contesto domestico. Alle ore 17 al Teatro Julio Cortàzar andrà in scena Il corpo traduce a cura del Gruppo Teatro Danza Fragile, mentre alle ore 18 in Piazza Buozzi Mario Levis proporrà lo spettacolo Hanger (selezione call Totem Arti Festival 2018); seguirà, alle ore 19.30 nello stesso luogo, il concerto del gruppo Soap Trip. Il Festival si chiuderà alle ore 21.30 al Teatro Julio Cortàzar con lo spettacolo Dialoghi con Trilussa a cura del Teatro Potlach.

Inoltre: da giovedì 24 a domenica 27 maggio, tutti i giorni dalle ore 19 alle ore 23, sarà visitabile presso il Teatro Julio Cortàzar la mostra fotografica Oggi so di Francesca Marra; venerdì 25 e sabato 26 maggio, in collaborazione con l’Associazione Unbeldì, saranno proposti giochi antichi al giardino della scuola dell’infanzia Braghini Rossetti (dal tiro al bersaglio al dragone, dalle bocce ai disegni sull’asfalto); sabato 26 e domenica 27 maggio, in collaborazione con la Proloco, è previsto il mercatino Il Baule in piazza e, per tutta la durata del Festival, sarà attivo Power Post, progetto di poster art ispirato agli spettacoli dell’edizione 2018 a cura di Silvia Meneghini e della classe I F della scuola secondaria di primo grado Ferruccio Mazza di Barco (FE). In Piazza Buozzi sarà presente un punto ristoro.

Tariffe: carnet giornalieri 15 euro intero, 10 euro ridotto (4-13 anni); singoli spettacoli 8 euro intero, 5 euro ridotto (4-13 anni); tutti gli spettacoli in Piazza Buozzi sono ad ingresso libero e gratuito; per Il corpo traduce del Gruppo Teatro Danza Fragile ingresso unico 5 euro. I laboratori sono compresi nel carnet giornaliero ed è necessaria la prenotazione all’indirizzo totemfestival.info@gmail.com. Agevolazioni per famiglie e gruppi numerosi.

Informazioni su Totem Arti Festival: http://www.totemartifestival.com/.

Regione Emilia-Romagna pioniera dello Smartworking insieme a Microsoft

Grazie al Cloud Computing di Microsoft, la Regione introduce il lavoro agile, un nuovo modo di lavorare più flessibile e moderno al servizio dei cittadini.
Obiettivo: ottimizzare la produttività, razionalizzare le risorse e migliorare la motivazione dei dipendenti pubblici.

Milano, 21 maggio 2018 – Regione Emilia-Romagna annuncia la collaborazione con Microsoft per un nuovo progetto di Trasformazione Digitale, che ruota intorno all’introduzione dello Smartworking: grazie al Cloud Computing di Microsoft, gli oltre 4000 collaboratori distribuiti sul territorio regionale potranno far leva su un nuovo modo di lavorare più moderno, flessibile e collaborativo. L’obiettivo dell’amministrazione è triplice, ovvero ottimizzare la produttività, razionalizzare le risorse e migliorare la motivazione dei dipendenti pubblici attraverso una più equilibrata conciliazione vita-lavoro. Il fine ultimo di questo progetto, che a partire dallo Smartworking mette in moto una rivoluzione organizzativa, è quello di arrivare a migliorare il servizio e la relazione con i circa 4.500.000 abitanti sul territorio, grazie a un più efficiente ed efficace modo di lavorare.

Il nuovo progetto di Smartworking capitalizza la precedente esperienza di telelavoro, che attualmente coinvolge più di 500 dipendenti, ma intende andare oltre, per introdurre una modalità di lavoro realmente agile a vantaggio di tutto coloro che, su base volontaria e in accordo con il proprio responsabile, vorranno sperimentare il nuovo modello. A ciascun dipendente che aderisce al progetto viene consegnata, quindi, una dotazione tecnologica di base: un portatile ultraleggero e uno smartphone dotati della suite di produttività cloud Office 365 che include il servizio di comunicazione integrata Skype for Business, fruibili anche come app sul proprio smartphone per garantire un’esperienza lavorativa invariata. Grazie alla tecnologia Microsoft è, infatti possibile, accedere con la massima sicurezza a qualsiasi applicativo e al patrimonio informativo regionale anche in mobilità, comunicare attraverso messaggistica istantanea e conferenze virtuali, collaborare da remoto sullo stesso documento e condividere via cloud materiali e informazioni utili.

Il Cloud Computing rappresenta quindi la colonna portante dell’intero progetto, poiché garantisce un’infrastruttura IT flessibile e raggiungibile da qualsiasi luogo. Contestualmente è prevista la completa virtualizzazione dei centralini telefonici, che permette ai dipendenti di essere raggiungibili attraverso PC e smartphone, indipendentemente dalla dislocazione fisica. Altro elemento chiave del progetto è la Social Collaboration, per cui l’Amministrazione Regionale ha avviato una completa revisione dei servizi applicativi con l’obiettivo di superare i silos e consentire agli utenti di accedere alle singole funzionalità partendo dall’interfaccia unica di Digital Workplace.

Il progetto di smartworking si riflette anche in una più flessibile organizzazione degli spazi di lavoro, dal momento che i dipendenti pubblici rinunciano alla rigidità abituale di una scrivania fissa e nelle giornate di lavoro agile sono operativi da spazi di co-working o da spazi privati, mentre nelle giornate di lavoro in sede collaborano in spazi più fluidi come open-space e sale riunioni senza l’assegnazione di un ufficio ad hoc. Il vantaggio è di poter collaborare e condividere informazioni senza soluzione di continuità a prescindere dalla collocazione fisica e in linea con le proprie priorità professionali e personali. Ovviamente è garantito anche il diritto alla disconnessione, grazie alla gestione semplificata del proprio “stato di presenza” sulla piattaforma attraverso Skype for Business.

Il progetto partirà il prossimo 4 giugno, coinvolgerà circa 100 collaboratori e prevede una prima fase, sperimentale, della durata di 6 mesi, al termine della quale potranno essere tratte le conclusioni sulla possibilità di una messa a regime.
L’aspettativa, secondo il Direttore Francesco Frieri, promotore dell’iniziativa di Regione Emilia Romagna, è che l’adozione dello smartworking possa contribuire alla valorizzazione delle risorse umane e di conseguenza a una maggiore produttività, intesa come incremento della quantità e qualità dei servizi ed una razionalizzazione dei costi attraverso una migliore gestione di spazi e dotazioni tecnologiche. In generale i dipendenti possono beneficiare di un miglior work-life balance e sono più motivati nel raggiungere i propri obiettivi professionali, innescando un processo di cambiamento organizzativo sempre più focalizzato sui contenuti dell’attività piuttosto che sugli orari, alzando così l’asticella del servizio pubblico.

“Il progetto di smartworking che abbiamo intrapreso insieme a Microsoft è un progetto per le persone. Non si tratta di tecnologia fine a se stessa, poiché ogni tecnologia è destinata a essere superata, ma è la capacità di rigenerare competenze nelle persone che resta, mentre la tecnologia ci aiuta a legarci di più e a produrre meglio. Il successo del progetto è legato a tre componenti chiave, ovvero agli investimenti in formazione, in spazi fisici di lavoro ove nascono i servizi, e infine in adeguate dotazioni di hardware e software” – ha commentato l’assessore Raffaele Donini di Regione Emilia-Romagna. “Lo smartworking rappresenta un elemento di trasformazione per l’intera organizzazione regionale in una logica di efficienza ed efficacia e con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo del territorio. Lo smartworker si allontana, infatti, dalla tradizionale concezione di impiegato pubblico per diventare un professionista orientato ai risultati, ove la prospettiva si rovescia e non servono più strumenti di controllo, bensì di programmazione e valutazione. Grazie alla tecnologia Microsoft, i dipendenti regionali possono far leva su strumenti evoluti per consolidare un nuovo modo di collaborare, diventando così protagonisti di un processo d’innovazione a 360° al servizio dei cittadini”.

“Siamo orgogliosi di collaborare con Regione Emilia-Romagna a questo progetto di smartworking che incarna una vera e propria rivoluzione organizzativa. Secondo l’Osservatorio Netics 2016, l’Emilia-Romagna è al secondo posto assoluto nella classifica di e-readiness delle Regioni italiane, e ancora una volta si distingue per la visione innovativa e per la forte attenzione alle risorse umane, grazie a un impiego intelligente delle nuove tecnologie per ripensare i modelli di lavoro. La trasformazione digitale in corso permea tutti i processi e garantisce al contempo una maggiore efficienza e produttività dell’Ente e una migliore valorizzazione dei dipendenti e gestione del work-life balance. Microsoft sta supportando la Regione in questo percorso, mettendo a disposizione le proprie soluzioni, competenze ed esperienze maturate al servizio di centinaia di amministrazioni pubbliche in tutto il mondo” – ha dichiarato Simonetta Moreschini, Direttore della Divisione Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia. “A quasi un anno dalla Direttiva sul Lavoro Agile nella PA, è importante condividere best practice, che testimonino la reale fattibilità e il valore di questo approccio. Ci auguriamo, quindi, che questo progetto possa ispirare molte altre realtà, perché lo smartworking non deve restare prerogativa del settore privato e, al contrario, può rivelarsi uno strumento di efficienza per la PA italiana, grazie a un nuovo modo di collaborare più orientato agli obiettivi, ovvero al miglioramento del servizio e della relazione con la cittadinanza”.

Regione Emilia-Romagna
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Microsoft
Fondata nel 1975, Microsoft è leader mondiale nel software, nei servizi e nelle tecnologie Internet per la gestione delle informazioni di persone e aziende. Offre una gamma completa di prodotti e servizi per consentire a tutti di migliorare, grazie al software, i risultati delle proprie attività – in ogni momento, in ogni luogo e con qualsiasi dispositivo. Ogni informazione relativa a Microsoft è disponibile al sito http://www.microsoft.com/italy/.

Microsoft Italia
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Responsabile Comunicazione Corporate e Business
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Marta Grassini marta.grassini@bm.com Tel 0272143520

Il progetto Unife sull’epilessia a Bruxelles

Con circa 50 milioni di persone che ne soffrono, l’epilessia è oggi una delle malattie neurologiche più diffuse al mondo. Ridimensionare questo numero e promuovere la ricerca d’eccellenza sull’epilessia sono gli obiettivi principali di EpiXchange 2018, l’evento in corso a Bruxelles che riunisce i migliori ricercatori europei impegnati nello studio di questa patologia, tra cui Michele Simonato, docente di Farmacologia dell’Università di Ferrara e coordinatore dell’omonimo progetto che ha dato nome all’intera rete.

Le epilessie – spiega Simonato – sono malattie comuni e spesso devastanti per i pazienti e per coloro che se ne prendono cura. Hanno un costo personale e sociale tra i più elevati in assoluto, e le terapie oggi disponibili sono carenti da moltissimi punti di vista. Eppure di epilessia si parla poco, perché ancora oggi i pazienti sono oggetto di stigma. Questo meeting è la continuazione di un’iniziativa nata nel progetto EPIXCHANGE, e si pone l’obiettivo di riunire la comunità di scienziati e medici che si occupano di epilessia con i pazienti, i politici, gli erogatori di fondi pubblici, al fine fare sentire con un’unica voce il bisogno di progredire nella conoscenza della malattia e nello sviluppo di nuove terapie. Il progetto da me coordinato aveva lo scopo primario di sviluppare strategie alternative a quelle classiche, farmacologiche e chirurgiche. Ora vogliamo metter in comune le scoperte fatte dai vari progetti e disegnare una strategia di sviluppo della ricerca che porti davvero a soddisfare le necessità dei pazienti.”

Grazie ad EpiXchange nasce una comunità internazionale di specialisti progettata per favorire il confronto sui risultati della ricerca, migliorare la diagnosi ed il trattamento della malattia e, in ultima analisi, migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di epilessia. I partecipanti sono ricercatori di fama internazionale che hanno ottenuto un finanziamento complessivo di oltre 70 milioni di euro da parte della Comunità Europea grazie al 7 °programma quadro.

Cinque i temi principali nella ricerca sull’epilessia affrontati da epiXchange 2018:

Genetica: sviluppo di strategie terapeutiche basate sull’optogenetica, sulla terapia genica e sull’impiego di cellule staminali.
Terapeutica: sviluppo di terapie anti-epilettiche efficaci.
Biomarcatori: identificazione di nuovi biomarcatori nel sangue, organi periferici, tessuto cerebrale, dati elettrofisici, dati comportamentali e dati di diagnostica per immagini, al fine di sviluppare nuove strategie preventive nei pazienti a rischio.
Biobanche e database: integrazione di biobanche e database nell’assistenza clinica per facilitare la ricerca preclinica. Un approccio collaborativo come base per il futuro della ricerca sull’epilessia e di altri modelli di biobanche di malattie.
Comorbidità: esplorazione dei meccanismi alla base delle relazioni bidirezionali tra epilessia e altre malattie neurologiche per ridurre l’alto carico di comorbidità nell’epilessia.

Un concorso di idee per un immagine coordinata dei luoghi della pesca in Emilia-Romagna

da Ufficio stampa MADE EVENTI

4 premi di 13.500 Euro per le idee innovative nelle marinerie della Costa da presentare entro il 15 giugno

OSTELLATO. IL FLAG Costa dell’Emilia-Romagna ha ideato e promosso un concorso di idee finalizzato a raccogliere proposte progettuali per qualificare i porti e le aree portuali delle nove marinerie della Regione Emilia-Romagna.
Favorire un immagine unica e unitaria delle marinerie regionali, riqualificare i luoghi di pesca e di acquacoltura, promuovere idee innovative per valorizzare l’area costiera sono gli obiettivi del “Concorso di idee per la qualificazione dei luoghi della pesca: porti e aree portuali” di cui all’Azione 1.A del piano di azione.
Le categorie del concorso sono quattro :
– qualificare e/o creare dove necessario punti vendita diretta nelle banchine nelle marinerie;
– qualificare e/o creare dove necessario punti di ristorazione mobili di vendita dei prodotti ittici della pesca locale destinati alla degustazione del prodotto ittico;
–  progettare in modo coordinato isole ecologiche funzionali alla raccolta e gestione dei rifiuti del mare, nonché contenitori destinati alla raccolta e gestione del pesce non rigettato in mare e non destinato alla vendita;
– progettare elementi identitari che abbiano un filo conduttore nell’intera area costiera e nel contempo salvaguardino le specificità di ciascuna marineria. 
Possono partecipare tutti i professionisti, costituiti nelle forme di cui all’articolo 46, comma 1 lettere a), b), c), d), e), f) del D. Lg, s. 50/2016: prestatori di servizi di ingegneria e architettura, società di ingegneria, i prestatori di servizi di ingegneria e architettura, consorzi stabili, secondo le specifiche e i dettagli indicati nel bando.
Un elemento fondamentale da tenere in considerazione sarà la sostenibilità finanziaria dell’intervento per le idee progetto presentate, considerando che si andranno a realizzare progetti di un importo compreso tra un minimo di 50.000 Euro e un massimo di 200.000 Euro.

Per ciascuna Categoria verrà proclamato un vincitore assoluto, pertanto il concorso si concluderà con la proclamazione di n. 4 vincitori.
Il premio al primo classificato di ogni categoria sarà di 13.500,00 Euro. Oltre al riconoscimento economico, attraverso la selezione, il FLAG intende identificare una unica proposta ideativa vincente che verrà realizzata in tutte le marinerie. Le altre proposte che saranno comunque risultate vincenti riferite alle altre categorie saranno inoltre messe a disposizione degli enti locali dell’area FLAG che potranno realizzarle con fondi propri.

Il concorso si è aperto ad inizio aprile e il termine per consegnare la documentazione prevista dal bando è il 15 giugno alle ore 12.00. I lavori della Commissione Giudicatrice inizieranno il 20 giugno. Dopo aver stilato la graduatoria e dopo le verifiche di legge, la pubblicazione delle proposte vincitrici avverrà entro il 25 luglio sul sito web del FLAG. 
L’avviso completo e la modulistica di riferimento è pubblicata sul sito web del FLAG www.flag-costaemiliaromagna.it

Il Flag Costa Emilia-Romagna è la denominazione del gruppo di azione locale attivo nel settore pesca per l’intero territorio della regione, con una strategia unitaria e condivisa per lo sviluppo del settore pesca e dell’acquacoltura da Goro fino a Cattolica.
Info:  FLAG COSTA DELL’EMILIA-ROMAGNA C/O DELTA 2000
0533 57693-4 -www.flag-costaemiliaromagna.it

Caricento acquisisce Ifiver ed entra nella cessione del quinto

CARICENTO ACQUISISCE IFIVER ED ENTRA NELLA CESSIONE DEL QUINTO

Acquisita la maggioranza di Ifiver, operatore specializzato nella cessione del quinto su scala nazionale

Cento, 21 maggio 2018 – La Cassa di Risparmio di Cento comunica di aver acquisito la maggioranza del capitale di Ifiver, istituto finanziario a carattere nazionale che opera con successo nel mercato della cessione del quinto dello stipendio da oltre 30 anni e fondato dal Presidente Sergio Varotto.

L’acquisizione di Ifiver segna l’ingresso di Caricento nel mercato della cessione del quinto, soluzione che la Banca ha proposto alla propria clientela fino ad oggi attraverso partnership stipulate con società esterne.

L’acquisto dell’istituto finanziario consentirà alla Cassa di Risparmio di Cento di ampliare gli attuali confini operativi della Banca, spostando l’area di attività dalla Regione Emilia Romagna a tutto il territorio italiano. Attualmente Caricento e Ifiver sono impegnati nella costruzione di un’importante rete distributiva nazionale che sarà composta da agenti in attività finanziaria, società di mediazione creditizia e banche partner in grado di distribuire direttamente i prodotti cessione del quinto per dipendenti pubblici e privati e pensionati.

La guida operativa e commerciale è affidata all’Amministratore Delegato di Ifiver Marco Varotto affiancato da Fabio Bianchi, Responsabile del Progetto di Cassa di Risparmio di Cento e Consigliere di Amministrazione di Ifiver.

Ivan Damiano, Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Cento, ha espresso viva soddisfazione per il completamento dell’operazione, alla quale la Banca stava lavorando da diverso tempo: “ L’acquisizione di Ifiver focalizza l’offerta di Caricento sul mercato nazionale del credito alle famiglie e rappresenta una tappa fondamentale del piano industriale che prevede una rifocalizzazione rapida quanto intensa sul segmento retail. Cassa di Risparmio di Cento SpA varca i suoi tradizionali confini regionali diventando anche Gruppo Bancario – ha dichiarato Damiano – Il bilancio 2017 conferma la accresciuta solidità di Caricento, alla base del programma di investimento nel comparto della cessione del quinto; proseguiamo pertanto con fiducia e determinazione per conseguire quote di mercato coerenti con gli obiettivi prefissati.”

L’esercizio di bilancio 2017 si è chiuso con un utile netto pari a 9,453 milioni di euro e la crescita dell’indicatore di solidità CET1, salito al 13,52% dal 12,41% di fine 2016, evidenziando la stabilità della Banca che si distingue per solidità patrimoniale e qualità del credito.

Caricento nasce nel 1859 ed opera con 47 filiali e 5 centri Wealth Management & Private Banking nelle province di Ferrara, Modena, Bologna e Ravenna con 445 dipendenti. E’ controllata dalla propria Fondazione al 67% e conta oltre 10.000 Soci. Il Presidente di Caricento è Carlo Alberto Roncarati, il Direttore Generale Ivan Damiano. Al 31/12/2017 Caricento disponeva di un indicatore CET 1, Common Equity Tier 1, pari al 13,52%, ampiamente eccedente i limiti regolamentari. Dalla sua costituzione nel 1859 ha sempre chiuso bilanci in utile e distribuito dividendi, fedele alla missione di Banca del Territorio volta alla raccolta e gestione del risparmio e ai prestiti a famiglie e piccole-medie imprese.

Ufficio Relazioni Esterne – Cassa di Risparmio di Cento

Giornata della Legalità

Da Ufficio stampa Coordinamento Nazionale Diritti Umani

Commemorare le stragi di mafia, come quella di Capaci o quella dei Georgofili, nell’ambito delle numerose iniziative scolastiche, che hanno luogo in tutto il Paese, è senz’altro lodevole, ma rischia di non raggiungere i risultati attesi, poiché, tali iniziative, vanno sempre inserite in ben più ampi progetti riguardanti la legalità.
La lotta a tutti i comportamenti deviati deve diventare un argomento di grande importanza all’interno delle scuole, qualcosa di imprescindibile nei programmi di studio dei giovani fin dalla tenera età per comprendere quanto sia importante la legalità e il rispetto delle regole. Certamente, la prima arma per combattere la mafia è non dimenticare, continuando a ripudiare l’illegalità in tutte le sue forme, da quelle più gravi a quelle più banali e semplici della vita quotidiana, come guidare senza le cinture o gettare rifiuti per terra.  Il rispetto della legalità deve essere appreso con impegno e perseveranza. Dobbiamo renderci conto che parlare di legalità, partendo dal fenomeno mafioso, non è sempre una strategia corretta; ricordiamo infatti che la mafia è un fenomeno complesso che esige la conoscenza della storia di alcuni territori, ma anche di sofisticati meccanismi di corruzione dei sistemi economici e politici.
Il rischio concreto è che in queste giornate della memoria, si consegni agli studenti “un’antimafia retorica e parolaia”, come la definisce il Procuratore Roberto Scarpinato.
Una narrazione tragica e, nello stesso tempo, semplice e pacificata, che si può riassumere nei seguenti termini: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, furono assassinati perché, con il loro lavoro di integerrimi magistrati, culminato con il maxiprocesso, erano il simbolo di uno Stato che aveva sferrato un colpo mortale a Cosa nostra, mandando in frantumi, il mito della sua invincibilità. I carnefici, i portatori del male di mafia, sono stati identificati e condannati. Hanno i volti noti di coloro che l’immaginario collettivo ha già elevato a icone assolute e totalizzanti della mafia: Totò Riina e Bernardo Provenzano. Una minoranza che rappresenta il male, all’interno di una società costituita da un’assoluta maggioranza di onesti. Il male , dunque è fuori di noi. La realtà invece,  è ben diversa, infatti la linea di confine non è mai così netta, e a sporcarsi le mani sono stati i colletti bianchi, politici, magistrati, vertici dei servizi segreti, avvocati, medici, commercialisti. Chi ha vissuto queste tragiche vicende di persona , ne esce spesso spaesato , non potendosi riconoscere in una simile narrazione degli eventi. Ma anche gli studenti ne traggono una memoria superficiale.
Ecco che allora,  potrebbe essere più utile spiegare in modo più approfondito, le ragioni storiche della nascita delle organizzazioni criminali, la relazione tra povertà di un territorio , l’assenza delle istituzioni, e la proliferazione delle mafie. Ricordare per esempio, il maxiprocesso come un monumento giuridico, cosa accadeva prima e cosa è accaduto dopo di esso. Si potrebbe riflettere sui cambiamenti delle organizzazioni criminali e sulla loro presenza capillare in tutto il territorio nazionale.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene opportuno inserire la ricorrenza del 23 maggio in un programma di attività più ampio che consenta di:
– promuovere e rafforzare la consapevolezza che la legalità è il pilastro della   convivenza civile
– mettere in sinergia le istituzioni, le associazioni, le agenzie educative del territorio in un percorso di convergenza verso la scuola.
– proporre ai giovani delle figure di riferimento del passato e del mondo odierno.

– sviluppare nei giovani, il senso di responsabilità e delle conseguenze delle azioni scorrette come il progetto sperimentale “Aziende giuste”.
– conoscere la storia dei fatti drammatici che hanno interessato il nostro paese, e le conseguenze sul territorio, a livello economico, politico e sociale.

Prof.ssa Daniela Provenzano
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Pier Paolo Pasolini

alle 21.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Ciclo ITALIANI PER CASO

Biografia alternativa di una nazione

Dialogo tra Emanuele Trevi, Andrea Baravelli,

Paolo Veronesi

Letture sceniche a cura del Centro Teatro Universitario

Promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara

Partnership: UniFE, Comune di Ferrara, Fondazione Forense, ARCI, UCCA, RAIEmiliaRomagna

Appuntamento serale, mercoledì 23 maggio, per il Ciclo di incontri Italiani per caso. Biografia alternativa di una nazione, promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo estense. Alle ore 21.00. presso la Libreria IBS+Libraccio ci sarà l’occasione per ripercorrere la poliedrica biografia di una grande personalità del XX secolo: Pier Paolo Pasolini.

Poeta, scrittore, sceneggiatore, regista cinematografico, firma abrasiva del Corriere della Sera negli anni settanta, la sua figura incarna – fino alla tragica e violenta morte all’Idroscalo di Ostia, il 2 novembre 1975 – quella dell’intellettuale a tutto tondo. La sua voce, a un tempo visionaria e conservatrice, si è alzata contro lo sviluppo omologante della società dei consumi, il mutamento antropologico degli italiani, il conformismo delle contestazioni extraparlamentari, le responsabilità di Stato nella strategia della tensione.

Ne parlano, con lo scrittore Emanuele Trevi, due docenti ferraresi: lo storico Andrea Baravelli e il costituzionalista Paolo Veronesi.

I prossimi appuntamenti della rassegna:

venerdì 25 maggio| ore 17:00

Paolo Panzacchi presenta il libro “Drammi quotidiani”

Mercoledì 23 maggio
alle 18.00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Paolo Panzacchi
presenta il libro

“Drammi quotidiani”
(Pendragon)

Dialoga con l’autore

Gianluca Morozzi

Francesco Garelli, giovane pubblicitario, è sposato con Giulia e ha una figlia di nome Elena di tre anni. Conduce una vita frenetica dividendosi tra gli impegni di lavoro e quelli del ménage familiare, il tutto condito da qualche rimpianto, rapporti di amicizia saltuari, suoceri invadenti, genitori stressanti e alcune piccole invidie.

Drammi quotidiani è un romanzo tragicomico sui piccoli drammi delle vite agrodolci del protagonista, della sua famiglia e di tutti gli amici e parenti che ruotano loro attorno, che regala qualche spunto di riflessione sull’eccessiva frenesia della vita.

Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo (Mo) nel 1984 e vive a Ferrara. Nel 2015 per Maglio Editore è uscito il suo romanzo d’esordio “L’ultima intervista” vincitore del Premio della Critica al Premio Internazionale Città di Cattolica. Sempre nel 2015 il racconto “Sette e sedici minuti” è stato selezionato da Gianluca Morozzi per la raccolta “Denti” pubblicata da Fernandel. Il racconto “Quattro minuti alla fine” ha vinto il Concorso AG NOIR 2016. Il racconto “Gli inafferrabili” è stato tra finalisti del Premio Giallo Garda 2016. Altri suoi racconti sono pubblicati in varie antologie. Drammi quotidiani è il suo secondo romanzo.

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