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Giorno: 27 Maggio 2018

Comunicato Regione: Crisi aziendali

Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi incontrano sindacati e lavoratori della della Martini Luce di Concordia: “Siamo e saremo al vostro fianco. Il nostro impegno per non interrompere la produzione, attivare gli ammortizzatori sociali e salvaguardare azienda e occupazione”

Già avviato il dialogo con il curatore fallimentare. Sorpresa per la manca cessione alle Coemar Lighting: “Marchio nazionale, valutiamo anche se portare la vertenza al tavolo del nuovo Governo non appena insediato”

Bologna – Avviare subito la ricerca di un acquirente industriale, insieme al curatore fallimentare; evitare che la Martini venga spezzettata e venduta a blocchi; utilizzare gli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori che al momento sono sospesi dal lavoro a causa della dichiarazione di fallimento. Evitare che l’azienda si fermi e fare tutto il necessario affinché resti a Concordia, sul territorio.
Sono questi i temi più rilevanti al centro dell’incontro di questa mattina a Mirandola (Mo) tra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, il sindaco di Concordia, Luca Prandini, i sindacati e i rappresentanti delle Rsu aziendale di Fiom e Fim con i lavoratori della Martini Luce di Concordia (Mo), la nota azienda di illuminotecnica il cui fallimento è stato decretato dal Tribunale di Modena nei giorni scorsi, come atto conseguente alla sorprendente notizia della non avvenuta formalizzazione della cessione di ramo d’azienda alla Coemar Lighting di Castiglione delle Stiviere.

Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi hanno rimarcato “sorpresa per il mancato accordo, che era ad un passo. Ora occorre evitare il blocco della produzione ed affrontare subito con il curatore fallimentare il tema della attivazione degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori, obiettivo che si può perseguire se si avvia un esercizio provvisorio delle attività aziendali, salvaguardando la produzione”.

“Il nostro impegno- ha sottolineato il presidente- è far sì che la produzione della Martini rimanga a Concordia e siamo pronti da subito, utilizzando tutte le opportunità disponibili, a sostenere chi subentra o dovesse subentrare nella gestione dell’azienda”. “Tra l’altro- ha concluso Bonaccini- i numeri della ricostruzione post sisma dicono che l’area del cratere cresce più di prima. E tutto questo facendo le cose insieme – istituzioni e cittadini -, firmando sempre accordi con i sindacati e le parti sociali. Ma ora la nostra attenzione va a chi rischia di perdere il lavoro, che è dignità e loro per primi non meritano di perderla: essendo un marchio nazionale, porteremo la vicenda della Martini Luce ad un tavolo con il nuovo governo, perché siamo al lavoro per trovare uno sbocco positivo per i lavoratori e per l’azienda stessa”.

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“Passeggiata per la democrazia”

Oggi domenica 27 maggio 2018 dalle 18,30 alle 20,30 scendiamo in piazza per una “passeggiata” per la democrazia.
Ritrovo in Piazza Municipale
Solo con una Costituzione in mano, senza slogan, senza bandiere, senza megafoni

La democrazia, i cittadini e la solidarietà valgono di più dello spread e dei mercati

Carissimi cittadini ferraresi e carissimo Presidente della Repubblica italiana,
riteniamo che ci siano momenti nella storia di un Paese in cui sia importante intervenire per affermare che noi cittadini ci siamo, osserviamo e capiamo le azioni della politica.
Riteniamo che questo sia uno di quei momenti, delicati e importanti, per farlo.
Vogliamo con tutta forza difendere la democrazia e la nostra Costituzione.

Il 4 marzo il popolo italiano ha votato. E noi come Gruppo cittadini economia di Ferrara abbiamo espresso liberamente il nostro voto coprendo tutto l’arco dei partiti. Quindi saremo molto chiari: noi non vogliamo prendere posizione pro o contro i partiti che attualmente stanno cercando di formare un governo. La nostra presa di posizione vuole difendere la democrazia, cioè il volere espresso dal popolo italiano.

Vogliamo esprimere in modo chiaro e convinto che per noi le persone, le famiglie e le imprese italiane e soprattutto il futuro dei nostri giovani sono più importanti dello spread, dei “mercati finanziari”, delle Agenzie di Rating. Presidente noi non abbiamo paura. Siamo un popolo di lavoratori, abbiamo costruito un paese fantastico e delle imprese bellissime e lo rifaremo con lo stesso spirito dei nostri padri e nonni.

Vogliamo esprimere in modo chiaro che siamo pronti a costruire e ricostruire il nostro paese. Pretendiamo che economia e finanza, le banche, la Banca Centrale siano al servizio dei cittadini e non il contrario. Presidente noi siamo pronti.
Conosciamo la macroeconomia e sappiamo cos’è la moneta, il debito pubblico e sappiamo quali strumenti di politica economica e monetaria possiamo mettere in atto fin da subito. Possiamo costruire un paese solidale, accogliente e industrioso. Un paese di cooperazione e non competizione. Sappiamo come usare l’emissione monetaria per uscire dal potere ricattatorio dei mercati, abbattere le attuali superstizioni sul debito pubblico e far sì che la nostra operosità sia più importante del denaro che è solo l’unità di misura della nostra operosità.

La democrazia va difesa e per questo desideriamo dire che noi ci siamo. Lo faremo insieme oggi domenica 27 maggio dalle 18,30 a Ferrara

Sede G.ECO.FE

Via Ferrariola c/o C.S.V. Agire Sociale
FERRARA

L’Alda Costa premiata a Roma

All’ICS Alda Costa, per il secondo anno consecutivo, è stato assegnato il Premio Nazionale Italia Nostra “Le pietre e i cittadini. Educazione al patrimonio culturale – Cittadinanza attiva, intercultura, tecnologie”, Ha vinto la classe 4 B della scuola primaria Costa (insegnanti Milva Boarini e Paola Roveroni), con l’elaborato “Tra storia e leggenda. 26 detective della bellezza svelano il patrimonio artistico e culturale della Chiesa di San Giuliano”. Una rappresentanza della classe, composta di docenti e un gruppo di alunni e genitori, riceverà il premio lunedì 28 maggio a Roma, alla Sala IGEA dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Il percorso storico-culturale-artistico è stato effettuato dalla classe al completo in ottobre nella chiesa di San Giuliano, in occasione della manifestazione Monumenti Aperti 2017 (nella foto), svoltasi per due giornate consecutive nel mese di ottobre. Il contesto, di ampio respiro culturale, era coordinato da Imago Mundi, da Fondazione Ferrara Arte, in collaborazione con l’Associazione Ferrara Off e il sostegno dell’Eni, dello scrittore Luigi Dal Cin e del Comune di Ferrara.

Da ICS Alda Costa

Comunicato Regione: Ricostruzione

A Mirandola (Mo) inaugurata la nuova Scuola di Musica, con annessa la biblioteca musicale: cori e bande giovanili, formazione per quasi 1.200 allievi a partire dai 6 anni

Finanziata con 650mila euro dalla struttura commissariale guidata dal presidente Bonaccini: “Un luogo apprendimento e crescita e un nuovo, concreto esempio della ricostruzione che prosegue nelle aree colpite dal sisma, dove pure in questi anni è stato fatto tanto e bene, rappresentano ulteriori motivi per riconoscere ancora una volta la forza e la tenacia che questa terra ha dimostrato subito da quel terribile maggio del 2012”. Presente l’ assessore Palma Costi

Bologna – Le note giuste per la ricostruzione. Giornata di festa oggi per Mirandola, nel modenese, dove è stata inaugurata la nuova sede della Scuola di Musica, con annessa la biblioteca musicale. Adiacente all’istituto scolastico, è stata costruita al posto dell’edifico originario, irrimediabilmente danneggiato dal terremoto del 2012. Un intervento reso possibile grazie anche allo stanziamento di 650 mila euro da parte della struttura commissariale, guidata dal commissario di Governo delegato alla ricostruzione, il presidente della Regione Stefano Bonaccini. L’edificio, ora completamente antisismico, è luogo di formazione per 1.177 allievi (dai 6 anni all’età adulta), con percorsi didattici diversi e qualificati per l’approfondimento dello studio dello strumento preferito e la possibilità di costituire formazioni stabili di musica d’insieme: cori, ensemble strumentali, orchestra di chitarre, bande giovanili, gruppi rock.

All’inaugurazione, che vede protagonisti la Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” e l’Associazione Genitori per la Scuola di Musica della Fondazione “Andreoli”, erano presenti il presidente Bonaccini, l’assessore regionale alla Ricostruzione post sisma, Palma Costi, la presidente della fondazione “Carlo e Guglielmo Andreoli”, Elena Malaguti, il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, e il presidente dell’Unione Comuni modenesi area nord, Luca Prandini.

“Un luogo di formazione, apprendimento e crescita, soprattutto per bambini e ragazzi, e un nuovo, concreto esempio della ricostruzione che prosegue nelle aree colpite dal sisma, dove pure in questi anni è stato fatto tanto e bene, rappresentano ulteriori motivi per riconoscere ancora una volta la forza e la tenacia che questa terra ha dimostrato da subito, da quel terribile maggio del 2012 a oggi- afferma il presidente Bonaccini-. La Scuola di Musica è un altro passo che viene mosso verso la piena normalità per la comunità locale, verso una più forte coesione sociale, col valore aggiunto della totale sicurezza per gli allievi. E visto il tipo di struttura, auspico che possa dare una mano anche la nuova legge regionale sulla musica, di cui sono particolarmente orgoglioso, e per la quale abbiamo stanziato un milione di euro, per sostenere anche le scuole di musica e la formazione musicale: un’ulteriore opportunità che mettiamo a disposizione dei nostri territori”.

Per festeggiare l’avvenimento è stato realizzato un ricco programma musicale: “John Lennon: 20 anni di banda giovanile”, con esibizioni dalle 9 di mattina alle 19,30 di una decina di orchestre ed ensemble, due cori e con un saggio finale degli allievi.

La Scuola di Musica
Il nuovo edificio scolastico comprende una sala prove e coro; due aule percussioni; due aule batteria; un’aula canto e fiati; un’aula archi; un’aula pianoforte; un’aula per la teoria; due aule collettive; una biblioteca/sala riunioni; oltre agli uffici per la dirigenza scolastica, i servizi e un deposito. Oltre alla massima protezione sismica, sono state installate tecnologie per permettere agli studenti un apprendimento in un ambito con particolare attenzione all’aspetto acustico. Le aule dedicate all’insegnamento degli strumenti a percussione sono altamente insonorizzate verso l’esterno, così come sono insonorizzate le altre aule, affinché gli studenti non si disturbino tra loro.

La Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” realizza anche progetti didattici di educazione al suono e alla musica e di propedeutica musicale, in collaborazione con tutte le scuole di ogni ordine e grado, che coinvolgono circa 6mila bambini dalla scuola dell’infanzia alla scuola dell’obbligo. Inoltre, già da alcuni anni con il progetto musica 0-3 anni l’attività di educazione al suono e alla musica viene sperimentata con successo nei nidi d’infanzia di Mirandola. Rilevante importanza riveste l’attività progettuale rivolta ai bambini e ai ragazzi disabili, realizzata in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ausl di Modena – Distretto di Mirandola.

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La democrazia, i cittadini e la solidarietà valgono di più dello spread e dei mercati

Carissimi cittadini ferraresi e carissimo Presidente della Repubblica italiana,
riteniamo che ci siano momenti nella storia di un Paese in cui sia importante intervenire per affermare che noi cittadini ci siamo, osserviamo e capiamo le azioni della politica.
Riteniamo che questo sia uno di quei momenti, delicati e importanti, per farlo.
Vogliamo con tutta forza difendere la democrazia e la nostra Costituzione.

Il 4 marzo il popolo italiano ha votato. E noi come Gruppo cittadini economia di Ferrara abbiamo espresso liberamente il nostro voto coprendo tutto l’arco dei partiti. Quindi saremo molto chiari: noi non vogliamo prendere posizione pro o contro i partiti che attualmente stanno cercando di formare un governo. La nostra presa di posizione vuole difendere la democrazia, cioè il volere espresso dal popolo italiano.

Vogliamo esprimere in modo chiaro e convinto che per noi le persone, le famiglie e le imprese italiane e soprattutto il futuro dei nostri giovani sono più importanti dello spread, dei “mercati finanziari”, delle Agenzie di Rating. Presidente noi non abbiamo paura. Siamo un popolo di lavoratori, abbiamo costruito un paese fantastico e delle imprese bellissime e lo rifaremo con lo stesso spirito dei nostri padri e nonni.

Vogliamo esprimere in modo chiaro che siamo pronti a costruire e ricostruire il nostro paese. Pretendiamo che economia e finanza, le banche, la Banca Centrale siano al servizio dei cittadini e non il contrario.
Conosciamo la macroeconomia e sappiamo cos’è la moneta, il debito pubblico e sappiamo quali strumenti di politica economica e monetaria possiamo mettere in atto fin da subito. Possiamo costruire un paese solidale, accogliente e industrioso. Un paese di cooperazione e non competizione. Sappiamo come usare l’emissione monetaria per uscire dal potere ricattatorio dei mercati, abbattere le attuali superstizioni sul debito pubblico e far sì che libertà e democrazia siano più importanti del denaro.

La democrazia va difesa per questo desideriamo comunicare che noi ci siamo e siamo pronti a difenderla.

Gruppo cittadini economia di Ferrara

Sovranismo e Sovranismi

Lunedì 28 maggio dalle 14.30 – 18.30 e martedì 29 dalle 9.30 – 12.30 presso la Sala consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, corso Ercole I d’Este 41 – Ferrara si terrà l’incontro “SOVRANISMO E SOVRANISMI: IL PUNTO DI VISTA DEL DIRITTO, DELL’ECONOMIA E DELLA POLITICA. Ne parlano Marco Baldassari, Aldo Barba, Silvia Borelli, Giancarlo De Vivo, Carlo Formenti, Massimo Pivetti e Alessandro Somma

Prima che accada Comunicare il rischio a sei anni dal terremoto dell’Emilia

“Non basta conoscere il rischio per attuare la prevenzione. Non bastano gli eventi di partecipazione se non portano a soluzioni concretamente praticabili per i cittadini. Minore è l’efficacia delle pratiche partecipative, minore è la capacità degli abitanti di attuare autonomamente efficaci interventi di prevenzione. I cittadini chiedono di non essere lasciati soli a decidere e a intervenire.”

Sono alcuni dei risultati della ricerca sulla comunicazione del sisma condotti dal Laboratorio di Ricerca in Storia e comunicazione della scienza DOS “Design of Science” dell’Università di Ferrara che saranno presentati e discussi il 29 maggio all’incontro “Prima che accada. Comunicare il rischio a sei anni dal terremoto dell’Emilia”. L’incontro si svolgerà dalle 15 alle 18 presso il Dipartimento di Economia e Management in via Voltapaletto 11.

Alla luce delle risposte fornite nel corso della ricerca condotta dal Laboratorio a sei anni di distanza dalle pratiche di comunicazione e partecipazione avviate subito dopo il sisma, emerge la necessità di un profondo ripensamento del ruolo dei soggetti istituzionali e scientifici e del rapporto con i cittadini in questo campo. Il caso della città di Ferrara, proprio per la complessità del percorso intrapreso e anche in virtù dei limiti inevitabilmente manifestati, si presta a diventare un modello di ricerca e azione da sviluppare ulteriormente. Anche per la sua analogia con molti altri centri storici del nostro Paese.

Alla tavola rotonda discuteranno di questi temi e delle prospettive di sviluppo: Alfredo Alietti, Dipartimento di Studi umanistici Università di Ferrara; Romano Camassi, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Roberto Giovanni Marino, Capo dipartimento Casa Italia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; Gabriele Ponzoni, Consiglio nazionale geologi.

La Direzione del Laboratorio introdurrà il tema, i principali risultati della ricerca e coordinerà i lavori.

Hanno finora confermato la loro presenza: Bruno Baraldi, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari Ferrara; Riccardo Caputo, Commissione Grandi Rischi; Alessio Colombi, Ordine degli ingegneri Ferrara; Cristina Corazzari, assessore alla comunicazione Comune di Ferrara; Ermanno Errani, Arpae Emilia Romagna; Roberto Riccelli, Protezione Civile Ferrara; Marco Roversi, Ordine degli ingegneri Ferrara; Gian Paolo Rubin, Ordine degli Architetti di Ferrara; Stefano Solarino, Progetto “Knowrisk”.

“Siamo partiti subito dopo il sisma – dichiara Marco Bresadola, direttore di DOS – con attività di comunicazione e dibattito pubblico svolti su tanti piani diversi e con l’esperienza partecipativa “Battiamo il sisma” condotta ‘a caldo’ in collaborazione con il Comune. La ripresa della ricerca nella medesima realtà dopo alcuni anni con il progetto europeo “KnowRisk” costituisce presumibilmente un unicum in termini di monitoraggio dell’esperienza e bilancio dei risultati. È un patrimonio certamente spendibile per ripensare un modello di comunicazione e relazioni utile anche per tante realtà simili a quella che abbiamo studiato.”

“Le indicazioni per gli sviluppi futuri della ricerca-azione condotta – afferma Michele Fabbri, condirettore di DOS – sono tante e importanti. Si va dalla necessità di conoscere con accuratezza i segmenti di società a cui ci si rivolge per produrre una comunicazione costante, differenziata e articolata nel complesso sistema dei media attuale, alla necessità di continuità delle esperienze con la cittadinanza. La continuità del dialogo con i cittadini dovrebbe essere realizzata da un processo di trasferimento e scambio di conoscenza con luoghi deputati a farlo e guidati da processi istituzionali. La ricerca dimostra chiaramente che solo in presenza dell’attivazione di meccanismi di coesione sociale le misure preventive possono essere realizzate.”

Progetto Made in Porto 4.0

Dall’ Alternanza scuola lavoro al Progetto Made in Porto 4.0: un binomio vincente

Incontro formativo, pregnante e avvincente oggi al Montalcini sede di Portomaggiore alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale portuense (assessore Alessandro Vacchi) delle Aziende del territorio (sig. Stefano Castaldini), del DS del Montalcini (prof. Francesco Borciani) e del consulente della FOrmazione Professionale e coordinatore del Progetto ‘Made in porto 4.0’, un progetto che vuole mettere in comunicazione scuola, Aziende del territorio e Formazione professionale, dott. Giampaolo Barbieri per parlare di alternanza scuola lavoro e dell’importanza che questa ricopre per la formazione ed il futuro degli studenti del Montalcini.
Tutti i rappresentanti hanno sottolineato l’importanza di essere Uniti X aiutare l’inserimento lavorarivo degli studenti
Venendo incontro alle esigenze formative della scuola e del territorio investendo a lungo termine, in lavori che stanno diventando sempre più complessi e per i quali occorre un ventaglio di conoscenze, competenze, un impegno costante, variegato, preciso, flessibile, umile ed ambizioso contemporaneamente , facendo la ‘gavetta’, diventando imprenditori di se stessi, Emulando esempi positivi, cercando di sperimentare differenti ruoli per capire quale sia il più confacente alle proprie qualità.
Di questo e di molto altro si è parlato oggi in un clima di festa e di allegria per le esperienze di stage raccontate dalla voce degli studenti, per le premiazioni degli studenti di ITE ed ITT che hanno partecipato e vinto progetti nazionali di pregio notevole.
Al termine della conferenza l’inaugurazione con taglio del nastro dell’aula multimediale e di quella di robotica ed automazione e la simulazione di colloqui di lavoro tra gli studenti e gli imprenditori locali a confermare come il legame tra scuola e territorio sia l’arma vincente per arrivare lontano.

Federazione Unione Sindacale di Base

Squadre neofasciste formate da inquietanti personaggi che fanno le ronde?
No, grazie. Non ci servono.

L’USB interviene a proposito delle dichiarazioni del gruppetto di estrema destra che ha paventato delle ronde anti-immigrati a bordo dei mezzi pubblici ferraresi. Al trasporto pubblico non occorrono “Rambo” improvvisati, ma personale qualificato e preparato che sappia gestire conflitti senza provocarne altri.
Le aggressioni ai lavoratori del servizio pubblico sono in aumento in molti settori (scuola, ospedali , trasporti). Questi episodi sono una spia del decadimento del “senso civico” e sono il frutto di anni di tagli che hanno prodotto lo scadimento dei servizi, l’aumento dei prezzi degli stessi e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Intanto, campagne di denigrazione hanno indicato come causa del problema i lavoratori pubblici. Il servizio di trasporto pubblico è un bene comune, così come la scuola e la sanità, e come tali devono essere garantiti, tutelati e mantenuti in condizioni di sicurezza.
Per garantire l’incolumità dei lavoratori TPER, servono più personale addetto al controllo, mezzi moderni forniti di telecamere (che permettano l’intervento tempestivo delle FFOO quando necessario), aumento delle corse e per evitare ressa e situazioni di conflitto.
Ci aspettiamo risposte concrete ed adeguate dall’amministrazione che per legge è tenuta a garantire il massimo di sicurezza per i lavoratori e i passeggeri.
Le speculazioni politiche da parte di chi cerca soltanto di farsi una facile pubblicità veicolando idee razziste vanno respinte al mittente, tanto più che conosciamo bene ed è chiaro a tutti quale sia l’idea di “sicurezza” dei neofascisti in Italia.
Ce ne siamo liberati 70 anni fa con la Resistenza.


Federazione Unione Sindacale di Base

Rinnovato il consiglio di AICIG: aggregazione e unitarieta’ le priorita’

a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci

RINNOVATO IL CONSIGLIO DI AICIG: AGGREGAZIONE E UNITARIETA’ LE PRIORITA’

Intanto AFIDOP entrerà a far parte del comitato di settore specifico formaggi per rendere il settore ancora più coeso e sinergico

Si è sviluppato sul tema dell’evoluzione normativa e sull’attività di vigilanza degli ultimi 20 anni – con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell’utilizzo di termini generici – l’incontro formativo che, il 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ad organizzare detto incontro, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell’attività ordinaria dell’Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.

“Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal “campo di gioco”. L’obiettivo per l’intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti”.
Da proteggere infatti c’è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell’atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L’agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall’estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.
“Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all’estero, per combattere l’italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delleindicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l’Unione Europea deve assolutamente puntare”.
Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l’agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.
Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell’Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania. Un intervento sulla strategicità dell’essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull’importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE. L’ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch’esso di primaria rilevanza nell’attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull’importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato “Consortium” il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell’Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull’impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo “i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni”.
A seguire AICIG si è riunita per l’assemblea annuale, durante la quale è previsto – oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L’incontro si è concluso con l’assemblea di AFIDOP.

Ufficio stampa Aicig

Comunicato Regione: Sisma 2012

Sisma 2012. Arrivano altri 55 milioni di euro per il sostegno e l’ulteriore rilancio del sistema produttivo: i fondi per rientro o riavvio attività economiche, riconversione e ampliamento imprese, sostegno ai progetti di ricerca e sviluppo delle Pmi

Priorità centri storici nell’utilizzo di queste risorse derivate da risparmi realizzati in questi anni. Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi: “Un’altra spinta a un territorio che ha saputo, in meno di sei anni, ricreare le basi per rilanciare la propria identità e la propria economia nelle reti nazionali e internazionali della competitività”

Bologna – In arrivo 55 milioni di euro per investimenti e progetti a sostegno del sistema economico produttivo e della ricerca dell’area colpita dal sisma del 2012. Il presidente della Regione e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, nelle prossime settimane adotterà gli atti necessari per destinare e utilizzare queste risorse, derivate da risparmi realizzati in questi anni durante la ricostruzione stessa. Ad annunciare la disponibilità dei fondi è l’assessore regionale alle Attività produttive e alla Ricostruzione, Palma Costi, durante il convegno “Fare impresa. Ricostruzione, innovazione e comunità” oggi a Mirandola, in provincia di Modena.
“Si tratta di un’ulteriore spinta a un territorio che ha saputo in meno di sei anni ricreare le basi per rilanciare la propria identità e l’economia per affrontare le sfide future. Con queste nuove risorse- sottolineano il presidente Bonaccini e l’assessore Costi- finanzieremo ulteriormente la ricerca industriale ma anche le piccole medie imprese, l’artigianato, il commercio e il turismo e le libere professioni con priorità per le attività nei centri storici. Nel suo complesso, l’intera area del sisma è oggetto di un piano strategico che la mette in condizione di continuare ad avere un ruolo importante nel sistema economico e territoriale regionale, nelle reti nazionali e internazionali della competitività”.

A sei anni dal terremoto che nel 2012 ha colpito l’Emilia, la due giorni di studio a Mirandola – oggi e ieri – è stata l’occasione per raccontare come il sistema economico abbia avuto capacità di reazione e progettazione, riflettendo anche sui fattori specifici della ricostruzione per renderla replicabile e applicabile in altri territori con analoghe situazioni d’emergenza. Istituzioni regionali, nazionali e internazionali, professionisti, tecnici, rappresentanti del mondo imprenditoriale locale si sono confrontati non solo sullo stato d’avanzamento del processo di ricostruzione ma soprattutto sulle trasformazioni e le innovazioni che hanno modificato il sistema produttivo.

Nuovi fondi per 55 milioni: gli interventi previsti

Oltre 40 milioni di euro, la maggior parte delle risorse messe in campo, saranno destinati attraverso un apposito bando a favorire la rivitalizzazione delle aree colpite col rilancio economico e produttivo. Saranno ammessi interventi finalizzati al rientro e/o al riavvio delle attività economiche già esistenti al momento del sisma, oppure di riconversione, qualificazione, ampliamento, realizzati da imprese insediate anche successivamente al sisma, che abbiano l’obiettivo di aumentare il grado di attrattività dell’area. I contributi saranno a fondo perduto, con una percentuale minima del 35% della spesa ammissibile, elevabile al 45% in particolari casi.

Circa 15 milioni di euro andranno a sostenere gli investimenti nella ricerca per le imprese che intendano creare o sviluppare un laboratorio di ricerca e sviluppo al proprio interno, o che gestiscano direttamente un laboratorio di ricerca a servizio di altre imprese per incentivare progetti di ricerca e sviluppo delle Pmi. L’obiettivo è quello di stimolare l’attività di ricerca per interventi finalizzati alla qualificazione e ammodernamento di laboratori esistenti o realizzare nuovi laboratori di ricerca e sviluppo.

Infine, una quota di risorse servirà a finanziare ulteriori 23 progetti scorrendo la graduatoria del bando turismo, commercio e cultura (approvato nel 2016 e finanziato con risorse europee del Por Fesr) che si sommano ai 210 progetti già finanziati lo scorso anno, con oltre 22,5 milioni di euro. Le nuove risorse sono destinate a progetti che riguardino i Comuni del cratere, già destinatari in passato di risorse analoghe.

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Proibisco ergo sum. Dall’embrione al digitale, divieti e proibizioni made in Italy (Fandango)

Martedì 29 maggio
alle 18:00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Per il ciclo “I Libri della Ragione”

promosso da la Società della Ragione

Marco Perduca e

Filomena Gallo

presentano il libro

Proibisco ergo sum. Dall’embrione al digitale, divieti e proibizioni made in Italy

Fandango

Dialogo con Sergio Lo Giudice e Daniele Oppo

Presenta Ilaria Baraldi

Eutanasia, libertà procreativa, testamento biologico, libertà di ricerca scientifica, aborto, liberalizzazione delle droghe, prostituzione, identità digitale, cellule staminali: Proibisco ergo sum, vo-lume nato per iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni, raccoglie interventi di ricercatori, giuristi, esperti e militanti dei diritti umani per analizzare le proibizioni o le limitazioni sostanziali, cui sono sottoposte le libertà individuali nel nostro Paese. Spaziando da temi come la salute riproduttiva e l’identità di genere e digita-le, fino alle scelte di fine vita, il lavoro sessuale, le sostanze stupefacenti e i nuovi ambiti di azione della ricerca, questi contributi arrivano a tracciare il quadro di alcune delle più evidenti limitazioni attive oggi in Italia, la cui complessità e pervasività è spesso ignota al grande pubblico.

Filomena Gallo e Marco Perduca, che hanno curato la raccolta, in conclusione offrono anche una serie di possibili riforme di go-verno da mettere in campo per affrontare con buonsenso e senso di responsabilità i fenomeni analizzati, molte di queste riforme sono oggetto di iniziative e campagne dell’Associazione Luca Coscioni.

Gli autori che hanno contribuito a questo volume sono: Vittoria Brambilla, Marco Cappato, Alessandro Comeni, Giulio Cossu, Alberto D’Amato, Roberto Defez, Cesare Galli, Filomena Gallo, Giovanni Battista Gallus, Giuliano Grignaschi, Marina Mengarelli, Francesco Paolo Micozzi, Leonardo Mona-co, Ida Parisi, Marco Perduca, Tania Re, Giorgia Serughetti, Gianfranco Spadaccia, Giuseppe Testa, Mao Valpiana, Liana Vita.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

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“2012-2018. 6 anni dal sisma. Condividere un segno ed un sogno: storia di un progetto con la comunità”

Ufficio Stampa Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio

Il prossimo 30 maggio alle ore 21 nella Sala del Sinodo del Palazzo Arcivescovile di Ferrara (corso Martiri della Libertà, 77) avrà luogo un incontro pubblico intitolato “2012-2018. 6 anni dal sisma. Condividere un segno ed un sogno: storia di un progetto con la comunità”.
Oltre all’Arcivescovo Mons. Gian Carlo Perego, interverranno l’arch. Antonino Persi, di San Pietro in Casale, progettista della nuova chiesa parrocchiale di Ponte Rodoni, che illustrerà il lavoro svolto, realizzato coinvolgendo l’intera comunità, e Mons. Liborio Palmeri, della Diocesi di Trapani e membro (tra gli altri, insieme a don Zanella), della sezione edilizia di culto del Comitato CEI per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto. Quest’ultimo illustrerà le particolarità sul tema dell’arte sacra e dell’arte religiosa nella storia della Chiesa e nella contemporaneità.
“L’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio – spiega don Stefano Zanella, Direttore dell’Ufficio Tecnico diocesano – intende vivere e guardare avanti nonostante le fatiche della ricostruzione con la speranza sempre viva, ed è per questo che organizza un convegno aperto a tutti. Durante la serata – prosegue – si prenderanno le mosse dall’analisi della situazione attuale, delle carenze della ricostruzione, per successivamente raccontare la speranza che nasce dalla nuova chiesa di Ponte Rodoni”. Non una chiesa qualsiasi, ma quella della “parrocchia più piccola della nostra Diocesi che però – sono ancora parole di don Zanella – ha subito il torto più grande”, appunto la demolizione del suo luogo sacro. “Ora – prosegue – possiamo dare per certa la sua ricostruzione”.
La parrocchia dell’Assunzione di Maria Santissima di Ponte Rodoni, con la sua chiesa a pietre forate, fu fondata il 14 novembre 1959 da Mons. Natale Mosconi, Arcivescovo di Ferrara. A seguito dell’evento sismico del 2012, visti i gravi danni subiti, considerati irreparabili, e appurato anche il rischio di compromissione dell’adiacente canonica, che invece veniva messa in sicurezza, viene deciso l’abbattimento dell’edificio sacro, avvenuto a partire dal 6 dicembre dello stesso anno. La chiesa di Ponte Rodoni è stata la prima, nei territori dei comuni che fanno parte del cosiddetto “cratere” del terremoto, a essere demolita.

Harry Potter e Orlando Furioso lunedì 28 maggio alla Sala Estense

Musica e teatro per avvicinare i giovani all’arte, alla conoscenza propria e reciproca, alla scoperta e allo sviluppo di quella parte di creatività che c’è in ognuno di noi e che ci rende tutti straordinariamente diversi.
Lunedì 28 Maggio alle ore 21 alla Sala Estense saranno in scena gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria Manzoni, per un simpatico omaggio a due fantastici eroi della letteratura passata e presente: Harry Potter e Orlando Furioso. A conclusione dei progetti scolastici di musica, condotti da Anna Maria Laudicina, e di teatro, in collaborazione con il Teatro Minore di Ferrara, gli alunni si esibiranno sul palco della Sala Estense con canti, balli e recitazione. Tra risate e colpi di scena, i giovani allievi porteranno sul palco allegria, simpatia e spontaneità al termine di un percorso di crescita personale e collettiva, che li ha visti impegnati durante tutto l’arco di questo anno scolastico.

Da Ufficio stampa Scola primaria Manzoni

Il candidato

Non aveva tregua quell’incessante ricerca di consenso che lo obbligava a non staccare mai, neanche quando qualcuna delle persone più vicine chiedeva di smettere. E neppure i figli avevano questo potere, nemmeno nei casi e nelle situazioni più estreme. Il consenso andava mantenuto, accresciuto, esaltato, coltivato minuziosamente, attentamente, dosando energie e interventi. Era un fuoco che lo rodeva dentro e alimentava la smania di potere che da qualche anno lo invasava, nata dal nulla, senza nessuna ragione o forse era in lui da sempre e solo da poco era emersa in tutta la sua forza. La moglie diceva che era un demone che lo guidava e lo anticipava in tutte le sue azioni, lo spingeva là dove raramente qualcuno arriva così facilmente: successo, considerazione, onori, vantaggi, soldi, tanti soldi, notorietà e riconoscimenti di ogni tipo. Un piccolo Faust di provincia che patteggiava col diavolo Mefistofele, consumandosi nei suoi deliri di onnipotenza.
La cosa avrebbe potuto sembrare perfino “miracolosa” se si pensa a come era nata questa situazione e come si era evoluta. Lodovico era sempre stato un buon impiegato asserragliato nel suo ufficetto, di quelli meticolosi, simpatici con il pubblico, sempre la risposta giusta ad ogni quesito. Un tipo come tanti, abbastanza grigio da essere il contabile perfetto, l’esecutore di fiducia. Era iniziato tutto quando qualcuno gli aveva suggerito all’orecchio di candidare nel suo paese di 2.500 anime e lui, prima ridendo di se stesso e poi prendendo molto seriamente l’idea, lo aveva fatto. La valanga di voti che lo aveva travolto inaspettatamente ne aveva fatto un piccolo eroe da portare in trionfo nel bar della piazza, dopo lo spoglio definitivo nei seggi. E pensare che non aveva mosso un dito, un solo dito nemmeno per una spartana campagna elettorale! Si era ritrovato sorridente come sempre in sala giunta, alla destra del sindaco, a misurarsi con contenuti e procedure fino allora estranee, programmi sociali, piani urbanistici, gestione del patrimonio culturale, viabilità, affari istituzionali così complessi che, per un paese così modesto, sembravano davvero sproporzionati. Insomma, la sua vita di diligente e fedele dipendente, la moglie, i due figli e qualche uscita in bicicletta il fine settimana, aveva subìto un drastico cambiamento a cui lui, peraltro, si era abituato quasi subito.
“Vico, Vico!” scrollava la testa la vecchia zia Carlotta, “non dimenticare mai chi sei e da dove vieni! La vita dà con una mano e con l’altra prende…! Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!”
La zia Carlotta parlava per proverbi, modi di dire, metafore popolari ed espressioni idiomatiche, mai che i suoi discorsi avessero una struttura ed un lessico comuni. I nipoti la prendevano in giro ma ammettevano che aveva sempre ragione. Saggezza popolare!
La nuova vita, fatta di riunioni, sessioni di lavoro, incontri, appuntamenti, pranzi e cene ufficiali, inaugurazioni e partecipazioni anche nei paesi vicini, lo esaltava e lo convinceva che aveva fatto la scelta giusta. Lodovico qua, Lodovico là, ragioniere carissimo, egregio assessore… Quel piccolo mondo di periferia gravitava intorno a lui e lui rispondeva rendendo favori, piccoli piacerini, accomodamenti, soluzioni non sempre esattamente regolamentari ma nemmeno illegittime. Aveva imparato in fretta l’arte del muoversi nella maniera più abile fra le strade, gli affari, i mestieri, le beghe e le rivalità di quel paese. E il paese lo ricompensava riconoscendogli meriti e importanza a ben vedere superiori rispetto la realtà. Ma le cose vanno così.
E lui ammiccava, sorrideva, annuiva sempre, stringeva mani, elargiva promesse, faceva perfino l’occhiolino nei momenti di maggior esaltazione.
E poi gli anni e i mandati si susseguono in fretta e l’assessore diventa sindaco ed il sindaco capisce che può diventare qualcos’altro…
Era come se si trovasse davanti ad una scala, step by step fino alla sommità dove ad ogni ascesa di gradino corrispondeva una pari ascesa di ruolo.
Nel capoluogo gli avevano già puntato gli occhi addosso: l’odore dell’ambizione e della vittoria fa presto a girare… Ed ecco i primi contatti stretti, l’approfondimento di quelle relazioni che prima erano solo superficiali, gli incontri in trasferta, gli accordi ufficiali e top secret, le telefonate concitate ad ogni ora del giorno e della notte. I viaggi dalla città al paese e viceversa erano diventati ormai frequenti, il giro di persone e conoscenze di partito si sprecavano ed ogni occasione era buona per intessere, tramare, ritagliare e cucire contatti e rapporti. Il suo mondo era il chiacchiericcio dei corridoi dove anche le chiacchiere hanno un peso e un prezzo, i colloqui privati senza anticamera, le telefonate immediate e
confidenziali con chi di solito si nega, il doppiopetto e la ventiquattrore sempre pronta, la nuova Mercedes, la moglie che gira come una first lady seppure in versione casereccia, seno e naso rifatti di recente, camuffata da buona samaritana o dea sterminatrice Kali a seconda dei casi, dividendo il mondo in due: i buoni e i cattivi. Solerte anche lei nel coltivare ‘amicizie’ o procedere con epurazioni sociali.
Era una vita in pasto all’adrenalina pura, al compiacimento di se stesso, un’ammirazione narcisistica sconfinata in quello che faceva o riusciva a dire nei discorsi pubblici, discorsi stereotipati che non avevano mai in fondo qualcosa di originale e diverso.
E venne il giorno in cui sedette in una poltrona più alta e il suo nome circolava nei TG regionali, occupando anche le maggiori testate giornalistiche locali.
“E’ la moglie!” insinuava qualcuno, alludendo alla grande, grandissima ambizione della donna, ormai palese sotto gli occhi di tutti. Tristi pagine di quelle presenze femminili che amano agire nell’ombra, manovrando e operando nel backstage della politica come le cortigiane di un tempo nei letti degli imperatori e dei primi ministri, nei salotti buoni delle capitali d’Europa. Ambizione o no, la donna trovava il modo di catalizzare attenzione, mietere vittime tra i “nemici”, collezionare incarichi e apparire come lupa sotto il vello d’agnello.
Quel giorno che il marito venne eletto deputato a Roma divenne incontenibile e dichiarò spudoratamente che il marito era “un predestinato da sempre, perché l’unico in grado di ricoprire tale carica”. Il delirio di onnipotenza giunse a concepire ipotesi di più ampio respiro che arrivavano a disegnare scenari di glorie ed onori al Parlamento di Bruxelles piuttosto che come ministro dello Stato italiano.
Lecchini, carrieristi, avvoltoi e pidocchi si affollavano attorno al neoeletto, ma anche i piccoli amministratori dei paesini confinanti, i colleghi politici del capoluogo e soprattutto molta brava gente che, in modo del tutto onesto, si sentiva parte responsabile del grande salto. L’osanna durò intere settimane ed occupò eccezionalmente la cronaca politica di una regione di solito discreta, introversa, taciturna e poco avezza alle esternazioni, che notoriamente non brillava per mondanità e fatti esilaranti.
L’onorevole si vedeva orami poco al paese, tant’è che molti non lo nominavano neanche più, altri si chiedevano che fine avesse fatto e alcuni non si ricordavano proprio di quel fenomeno vivente dalla carriera fulminante. I figli studiavano in città e la moglie, con tutta probabilità aveva adeguato la sua vita a quella del marito, facendo la spola tra casa e la capitale e tra un amante e l’altro. Ogni tanto giungeva l’eco di questo e quello, decreti da approvare, commissioni al lavoro, provvedimenti urgenti, interventi discussi…ma ormai era un altro mondo, un corpo estraneo nel tessuto sociale del paesino, qualcosa di alieno rispetto la vita e le abitudini delle 2500 anime che si rivolgevano con rinnovati entusiasmi ai nuovi eletti locali di turno.
Cinque anni passano in fretta e il nome di Lodovico, che ormai non mette più piede in paese, viene riconfermato per l’appuntamento elettorale successivo. Un bravo servitore come lui ha giovato al sistema e merita ricompensa: non avrà fatto grandi cose ma nemmeno danni, ha seguito il partito nelle mille avventure e sventure senza mai rinnegare niente e nessuno, ha sorriso come sempre davanti alle telecamere, ha moltiplicato i favori e piaceri, questa volta più grossi, come era già abituato a fare, con l’unica differenza che ora si naviga in acque alte e la posta in gioco è immensa. E perché mai non ricandidarlo? La moglie incalza stravolta, incattivita, perdendo anche quel barlume di riservatezza e dignità che aveva conservato seppure a brandelli. Occorre lavorare, lavorare, lavorare per conquistare elettorato. La macchina non può fermarsi, non deve fermarsi… Ricominciano gli incontri con le lobbies, i comizi col popolino, la kermesse va avanti come in un grande circo. Ci sono tutti: saltimbanchi, trapezisti, acrobati, contorsionisti, domatori, cavallerizze e nani, pagliacci, ballerine e musicanti. Ognuno fa la propria parte.
Quel giorno, il giorno del voto, Lodovico si alzò dal letto senza aver chiuso occhio come era prevedibile. Lasciò l’hotel dove ormai era di casa e per le 24 ore successive non riuscì a pensare ad altro se non alla vittoria.
Lo stesso fu il giorno successivo: le notizie in real time, le telefonate incessanti, lo sguardo fisso sullo schermo del pc, la segreteria di partito che dava informazioni man mano che la situazione modificava.
E fu il tonfo, una di quelle cadute rovinose che lacerano i tessuti, spezzano i nervi, rompono le ossa e scompensano completamente gli organi interni.
Ogni fibra del suo organismo gridava “Fuori!”.
Non ce l’aveva fatta.
Era finito tutto.
Come in una moviola, nella sua testa scorrevano fotogrammi rapidissimi di tutto ciò che era stata la sua vita, l’ufficio in paese, la sua gente, la moglie e la famiglia, tutti quegli anni da allora fino adesso. E poi la tensione sparì di colpo e lo lasciò afflosciato come un sacco di juta alleggerito del contenuto.
A nulla valsero ad attutire l’avvilimento le manate sulle spalle di falsa solidarietà di circostanza.
Si ritrovò a vagare per le strade della capitale come una trottola in movimento perenne, senza vedere né sentire la gente e il traffico. Un automobilista lo insultò dal finestrino semiaperto e gli indicò irosamente le strisce pedonali. Nemmeno l’impatto con la donna stracarica di borse della spesa riuscì a scuoterlo.
Il mondo continuava a girare come sempre, anche senza di lui.
Un senzatetto seduto sui cartoni in un angolo, col suo cane e una fila di bottiglie vuote davanti a sè, lo fissava con un’espressione indecifrabile e a Lodovico sembrò che lo stesse deridendo.
Si accasciò sulla prima panchina che incontrò, rimase là con la testa fra le mani e, serrando i pugni per non piangere, si sentì nessuno.