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Giorno: 2 Giugno 2018

Giuseppe Cesaro presenta il libro “Indifesa”

Martedì 5 Giugno
alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Giuseppe Cesaro
presenta il libro
“Indifesa”
(La nave di Teseo)

Dialoga con l’autore

Fabrizio Fiocchi

Andrea sa di non essere un bambino come gli altri: guarda fuori dalla finestra della sua scuola privata e feroce, sognando di fuggire dalle cattiverie dei suoi compagni, di immergersi in una luce capace di lavare via il senso di estraneità dal mondo arido e inospitale che lo circonda.

È sempre fuori tempo, sempre qualche passo indietro rispetto agli altri, che sbocciano nelle loro vite felici, ricche, normali, umiliando e deridendo la sua, così incomprensibile, così diversa. Suo padre è severo, distaccato dall’anima enigmatica e sensibile di un figlio che lo confonde, e, quando arrivano gli anni sessanta con il loro imprevedibile e travolgente vento di ribellione, si preoccupa solo che Andrea non ne venga contagiato.

Andrea cresce così chiuso nella sua solitudine, tra il sogno della musica e il richiamo del mare, intrappolato in un corpo misterioso che soltanto la madre, con delicatezza e complicità, saprà comprendere e proteggere, fino a quando, nell’incontro con Livia, forse potrà schiudersi anche per lui una nuova possibilità di essere accolto e amato.

Onesta, libera, indifesa, l’anima di Andrea va incontro alla vita superando le violenze più dure, varcando i confini e i segreti della sua identità per scoprire un caleidoscopio di emozioni e trovare, nella fragilità, la forza di vivere, capire, perdonare. Una parabola sulla solitudine, la ricerca, l’esclusione, una storia su quanto lontano dalle nostre ferite riesca a portarci il riscatto dell’amore.

Giuseppe Cesaro (Sestri Levante, 12 marzo 1961) ha cominciato a scrivere professionalmente alla fine degli anni ottanta. Ha pubblicato articoli, racconti, romanzi brevi e graphic novel, e collaborato alla realizzazione di romanzi, mémoire, saggi, biografie e sceneggiature per alcuni tra i più importanti editori nazionali. Dal 1998 è consulente artistico e ai testi di Claudio Baglioni. Indifesa è il primo romanzo che porta la sua firma.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

Comunicato Regione: Territorio

Chiusa la gara, al via il maxi cantiere per la messa in sicurezza dell’argine del Secchia nel modenese: intervento da oltre 6,7 milioni di euro

Da Aipo l’affidamento del primo lotto per l’adeguamento strutturale e funzionale del sistema arginale nel tratto compreso tra il Comune di Campogalliano all’attraversamento della linea Tav nel Comune di Modena. Il presidente Bonaccini: “Lavori al via nei tempi previsti, continua l’impegno per la messa in sicurezza del territorio, una priorità per la Regione”. L’assessore Gazzolo: “Ringrazio Aipo per il lavoro svolto e avanti così fino a completare il piano di interventi programmato”

Bologna – Chiusa la gara si parte col maxi cantiere. Ieri, nella sede centrale di Aipo a Parma è terminata la procedura di esame delle offerte per l’aggiudicazione, da parte dell’Agenzia, del primo lotto di lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’argine del fiume Secchia nel tratto che va dal Comune di Campogalliano (Mo) all’attraversamento della linea Tav nel Comune di Modena. Opera affidata all’associazione temporanea di imprese formata da Cimoter, Cementsystem, Opere geotecniche di Valter srl.

L’intervento, un anno di lavori per complessivi 6.774.000 euro (al lordo del ribasso d’asta), è finalizzato all’adeguamento in quota e in sagoma del sistema arginale a valle della cassa di espansione fino al confine regionale.

“Continuiamo a lavorare per la messa in sicurezza del territorio, per noi una priorità- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- sapendo che la prevenzione è un fattore fondamentale, senza mai lasciare soli cittadini, imprese e comunità locali quando è necessario un aiuto immediato. E ora un nuovo maxi cantiere per la sicurezza del nodo idraulico di Modena, sul quale vengono investiti complessivamente 36 milioni di euro, è pronto a partire nel pieno rispetto dei tempi fissati, e cioè entro l’estate”.

“Nei giorni scorsi- sottolinea l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo- avevamo fatto il punto degli interventi con i sindaci dei Comuni coinvolti dall’alluvione del 2014, la provincia e tutte le autorità competenti: l’affidamento dell’appalto sugli argini del Secchia conferma quanto annunciato in quell’occasione. Ringrazio Aipo per il lavoro svolto procedendo secondo il calendario fissato, anche a fronte della complessità delle opere che ha richiesto un’approfondita fase di studio e valutazione. La sicurezza- conclude l’assessore- è una priorità della Regione: avanti così per attuare anche i prossimi cantieri, fino al completamento del piano di investimenti previsti per la bassa modenese”.

Il primo lotto di lavori

Questo primo stralcio riguarderà il tratto arginato che va dal Comune di Campogalliano all’attraversamento della linea Tav nel Comune di Modena.

Per arrivare a definire il progetto esecutivo è stato necessario un complesso e approfondito lavoro di analisi e di studio sulle caratteristiche morfologiche e idrauliche del tratto considerato, in modo da individuare con precisione la localizzazione e le tipologie degli interventi.

Le operazioni di ringrosso arginale saranno realizzate prevalentemente dal lato fiume e solo in alcuni casi dal lato campagna dell’argine.

In alcuni settori sono previsti interventi di impermeabilizzazione e diaframmatura, per evitare fenomeni di infiltrazione e sifonamento, posizionamento di scogliere in massi, riprofilature dell’alveo, inserimenti di palancole. In programma anche opere di adeguamento dei sistemi di intercettazione di due canali interferenti, Canale Carrobbio e Fossa Cassana, nel Comune di Modena.

Le operazioni di cantiere richiederanno inevitabilmente chiusure temporanee del passaggio sugli argini e interesseranno anche il percorso ciclopedonale “Natura Secchia”, che verrà in ogni caso completamente ripristinato a fine lavori.

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A sei anni dal terremoto, allo IUSS Day il Presidente dell’INGV

Lunedì 4 giugno alle 15.30, nell’Aula Magna della sede dell’Istituto di Studi Superiori IUSS – Ferrara 1391, c.so Porta Mare, 2, si terrà lo IUSS Day, iniziativa aperta alla città dedicata alla presentazione alla città delle attività dell’Istituto Universitario di Studi Superiori IUSS-Ferrara 1391.

Dopo la presentazione delle attività dell’Istituto da parte di Massimo Coltorti, Direttore IUSS-Ferrara 1391, Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), terrà la prolusione dal titolo “Gradienti: energia della Terra e non solo”. Quindi la consegna dei diplomi e la premiazione delle migliori Tesi di Dottorato. Modera Andrea Maggi
L’INGV è l’Istituto che sorveglia la sismicità dell’intero territorio nazionale, l’attività dei vulcani attivi italiani e dei maremoti nell’area mediterranea attraverso Reti di osservazione con strumentazione tecnologicamente avanzata, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi e tramite il presidio h24 di tre Sale operative a Roma, Napoli e Catania.

Con questa cerimonia l’Ateneo presenta alla comunità accademica e a tutta la città le attività formative e culturali dell’Istituto che coordina, valorizza e promuove in ambito internazionale l’eccellenza della formazione post laurea dell’Università di Ferrara.
Tra le tante attività dell’Istituto, aperto ai giovani italiani e stranieri, lo IUSS si occupa della preparazione di dottori di ricerca che siano in grado di esercitare le proprie attività in strutture di ricerca scientifica avanzata, di base e applicata, anche a livello internazionale. Tra le attività anche la formazione e l’aggiornamento di professionisti, attuando percorsi formativi ad integrazione della preparazione dei corsi di laurea.


Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione

La memoria corta tedesca

di Gianfranco Marzola

Sono un promotore finanziario e leggo tutte le mattine il Sole 24 Ore per dare un’occhiata ai mercati e a notizie che possano essere utili alla mia professione. Così l’altro giorno, spulciando le pagine online del quotidiano, mi capita sotto gli occhi un interessante articolo di qualche anno fa firmato da Riccardo Barlaam che parla di Germania e dell’ex ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer, che nel suo libro appena pubblicato aveva scritto: “E’ sorprendente che la Germania abbia dimenticato la storica Conferenza di Londra del 1953, quando l’Europa le cancellò buona parte dei debiti di guerra. Senza quel regalo non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati. La Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico.”
Fischer rincarava la dose spiegando che, col pretesto del risanamento economico, la coppia Merkel-Schaeuble ha imposto un regime di austerità usando lo spauracchio dei debiti contratti dai paesi area euro. Ha imposto un rigore che ha provocato una deflazione dei salari e dei prezzi che ha di fatto impedito a questi paesi di sviluppare la propria economia per uscire dalla crisi, un ossimoro economico che lo stesso ex ministro definì devastante, finendo per accusare la coalizione tedesca di euroegoismo e di dimenticare con troppa disinvoltura la storia della Germania dal dopoguerra ad oggi. Per Fischer, una posizione, quella tedesca, certamente di comodo. “Se la Bce non avesse seguito le decisioni di Draghi ma le obiezioni dei tedeschi a quest’ora l’euro non esisterebbe più. Il più grande pericolo per l’Europa – scriveva Fischer – attualmente è proprio la Germania.
Passiamo ai fatti storici che Barlaam, nel suo vecchio articolo, ci riassume: alla Conferenza di Londra del 1953, la Germania, attuale portabandiera europeo di stabilità e rigore che durante lo scorso secolo ha rischiato il default due volte, cioè nel 1923 e nel secondo dopoguerra, con un animo del tutto estraneo all’attuale atteggiamento di rigore assoluto, chiese ed ottenne d’essere aiutata a ripartire proprio attraverso il condono del proprio debito. Poiché è noto che i debiti tedeschi di due guerre mondiali, provocate e perse entrambe, le avrebbero reso impossibile la ripresa economica.
E, leggendo l’articolo, non mi sorprende più di tanto apprendere che tra i paesi che in quella conferenza internazionale decisero di non esigere il conto vi fossero anche l’Italia di De Gasperi, padre fondatore dell’Europa e la Grecia, paese che aveva subito per mano dell’esercito tedesco danni immensi a impianti produttivi, infrastrutture stradali e portuali che ne hanno minato l’economia per sempre (senza dimenticare il pesante tributo di vite umane e di inestimabili opere artistiche) e che in questi anni è uscita con le ossa a pezzi nella missione impossibile di allinearsi ai parametri stabiliti e imposti proprio dalla Germania.
Dopo il 1945 la Germania aveva un debito colossale (23 miliardi di dollari di allora) che, tenendo conto del loro prodotto interno lordo (circa la stessa cifra), senza il generoso intervento del 24 agosto 1953 in cui ventuno paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito, Francia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sudafrica e Jugoslavia) le avevano consentito di dimezzarne l’ammontare e dilazionarlo in trent’anni, non avrebbe mai potuto pagare.
Di tutto ciò rimane traccia di questa buona disposizione d’animo nella storia recente degli smemorati tedeschi?
Come ricorda sempre Barlaam, l’altro 50% doveva essere restituito dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie ma, a riunificazione avvenuta, nel 1990 il cancelliere Helmut Kohl evitò il terzo collasso tedesco semplicemente opponendosi alla rinegoziazione del debito. E ovviamente Grecia e Italia accettarono di buon grado, consentendo ai tedeschi di “regolarizzare” con 69,9 milioni di euro quanto stabilito dallo sciagurato (per tutti i paesi area euro), e pur ottimo (per i Tedeschi), accordo di Londra, senza il quale avrebbero avuto debiti da rimborsare per altri cinquant’anni.

Per leggere l’articolo di Riccardo Barlaam sul Sole 24 Ore del 15 ottobre 2014:
La Merkel ha dimenticato quando l’Europa dimezzò i debiti di guerra alla Germania

Festival del Nuovo Rinascimento 2018: Lucca, dal 29 maggio al 7 giugno, la città del Nuovo Rinascimento

Nell’ambito del 4° Festival del Nuovo Rinascimento, a Lucca, in programma dal 29 maggio al 7 giugno correnti, a cura del fondatore e curatore Davide Foschi e del Movimento Nuovo Rinascimento di Milano, protagonista il 2 giugno dalle ore 10:30 anche il futurista ferrarese Roby Guerra, nella sezione Reading Letterari a cura di Stefania Romito. Il palinsesto del Festival include eventi letterari, musicali, filosofici e sull’infanzia, urbani dedicati alla città di Lucca, tavole rotonde, una mostra collettiva e numerosi noti ospiti, dallo scrittore stesso P. Bruni del Mibact al teologo V. Mancuso, i filosofi G. Lacchin e L. Siniscalco, al sindaco stesso e assessori della città toscana, ufficialmente città del Nuovo Rinascimento 2018.
Roby Guerra interviene con due video proiezioni speciali: Leonardo Time Machine (tribute a Davide Foschi, fondatore del Nuovo Rinascimento), Le 7 metastagioni estreme (tribute al pittore ferrarese stesso Marco Nava, artista del Nuovo Rinascimento, presente nella mostra con anche un altro noto ferrarese, il Maestro Daniele Carletti)
Roby Guerra, ferrarese ma da anni operativo soprattutto su scala nazionale è più noto come promotore delle nuove avanguardie italiane futuribili. (Tra i suoi libri, saggi e raccolte poetiche per Armando editore e Avanguardia 21 di Roma e la rivista transumanista “Divenire” di Milano). Da anni si occupa anche di videopoesia (elenco video nel Canale Futurguerra di YouTube): ha partecipato a diverse rassegne video nazionali, tra esse: U-Tape 1985 (con Franco Ferioli, a cura del Centro Video Arte Ferrara), The Scientist International Video Arte (a cura di Vitaliano Teti, Ferrara, 2007, 2008, 2012, Transvision 2010 (Milano, a cura dell’Associazione Italiana Transumanisti, Convegno internazionale transumanisti), Eredità e attualità del Futurismo (Roma, sezione video, convegno a cura di A. Saccoccio, Comune di Roma e Roma 3 Tor Vergata), High Foundation (a cura di DJ. Afghan, 2014, Ferrara), Festival del Nuovo Rinascimento (a cura di Davide Foschi, Milano, Lucca, Trento, 2016, 2017, 2018), Futur/11 (a cura di A. Gaeta, Palermo 2016), Space Renaissance Italia “Officine Orbitali..” (Bologna, a cura di Adriano Autino, 2018, 2° congresso nazionale, presso l’lnaf).

Info:
http://www.festivaldelnuovorinascimento.it/