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Giorno: 9 Giugno 2018

Festa del Libro Ebraico

Al via la Festa del Libro Ebraico, che domani (domenica 10 giugno, ndr) porta a Ferrara uno dei maggiori scrittori viventi, Abraham B. Yehoshua, insieme a diversi altri nomi di spicco della letteratura ebraica.

Il programma si apre alle 10.00, al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS (Via Piangipane 81), con l’ebraista Mauro Perani, che presenta Nuovi studi su Isacco Lampronti. Storia, poesia, scienza e Halakah (Giuntina-MEIS, Firenze, 2017). Insieme al curatore, a parlare di una figura centrale dell’ebraismo ferrarese sono Rav Luciano Meir Caro, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara, e Laura Graziani Secchieri, autrice di uno dei saggi.

Alle 11.30 la filosofa Donatella Di Cesare dialoga sul suo Marrani (Einaudi, Torino, 2018) con lo storico, saggista e giornalista Paolo Mieli.

Alle 14.00 Rav Pierpaolo Pinhas Punturello illustra il suo libro di racconti ebraici Napoli, via Cappella Vecchia 31. Voci ebraiche da dietro il vicolo (Belforte Salomone, Livorno, 2018) con il sociologo e psicologo Saul Meghnagi.

Alle 15.00 è la volta di Lia Levi e del suo ultimo romanzo, Questa sera è già domani (Edizioni E/O, Roma, 2018), ambientato nel periodo delle leggi razziali. Ad affiancarla, il professor Gianni Venturi, esperto di letteratura del Novecento.

Alle 17.00, la Festa si sposta al Teatro Comunale (Corso Martiri della Libertà 5). Dopo il saluto delle Autorità e l’introduzione del Direttore del MEIS, Simonetta Della Seta, Abraham B. Yehoshua tiene una lectio magistralis sul tema Il libro ebraico (intervento in lingua inglese con traduzione consecutiva).

L’accesso a tutti questi eventi è gratuito.

In occasione della Festa del Libro Ebraico, non solo il MEIS è aperto già alle 9.00 (fino alle 18.00), ma le visite guidate al percorso espositivo Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni sono comprese nel biglietto d’ingresso da 10,00 € (che consente di assistere anche allo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani e di passeggiare nel Giardino delle Domande). Le visite partiranno dalla biglietteria del Museo in questi orari: 10.00, 12.00, 14.00 e 16.00. Non servono prenotazioni.

I giornalisti muniti di tesserino possono ritirare il proprio pass stampa alla biglietteria del Museo e con questo visitare gratuitamente il MEIS (spettacolo multimediale e percorso espositivo) e nel pomeriggio, nell’atrio del Teatro Comunale, superare più rapidamente i controlli di sicurezza previsti prima della lectio magistralis di Yehoshua.

Grazie della collaborazione.

Ufficio Stampa
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

Marco Valbruzzi presenta il libro Il vicolo cieco Le elezioni del 4 marzo 2018

Martedì 12 Giugno
alle 18.00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Marco Valbruzzi
presenta il libro

Il vicolo cieco
Le elezioni del 4 marzo 2018
(Il Mulino)

Dialoga con l’autore Roberto Cassoli

Esistono due tipi di elezioni: quelle «ordinarie», che registrano il presente, e quelle «straordinarie», che segnano una frattura tra il mondo di ieri e il mondo di domani. Il voto del 4 marzo si inserisce pienamente nella seconda categoria. Per cogliere la portata «radicale» del cambiamento innescato da questo voto non giovano però interpretazioni affrettate né reazioni «a caldo». Mettendo a frutto una pluridecennale esperienza maturata nel campo degli studi politico-elettorali, l’Istituto Carlo Cattaneo offre con questo volume un’analisi del voto ancora una volta rigorosa e articolata. Sono così approfonditi temi quali l’offerta politica, le risposte degli elettori e il ruolo del sistema elettorale. Ad arricchire la disamina, sono proposte alcune riflessioni che si interrogano sulle cause che hanno condotto la politica italiana nel «vicolo cieco» in cui è precipitata e sulle possibili vie d’uscita

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

Eventi Ferrara

Paola Barbato presenta il libro Io so chi sei

Lunedì 11 Giugno
alle 18.00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Paola Barbato
presenta il libro

Io so chi sei
(Piemme)

Dialoga con l’autrice Marcello Bardini

“Un cellulare finito per sbaglio tra la posta. Due messaggi in rapida successione: «Sai chi sono? – Io so chi sei». Da questo momento la tua vita non ti appartiene più.”

Sono passati solo due anni, e di tutto ciò che è stata non è rimasto nulla. Lena era brillante, determinata, brava a detta di tutti, curata, buona. Poi nella sua vita era entrato Saverio, e tutto era stato stravolto. Quel ragazzo più giovane, che viveva per essere contro qualsiasi regola, pregiudizio, conformità, l’aveva trasformata. E non erano solo i vestiti, i capelli, le parole. Era lei, le sue sicurezze, il suo amor proprio. Tutto calpestato in nome di un amore che agli occhi di tutti gli altri era solo nella sua testa. Il giorno in cui lui era finito in Arno, dato per disperso prima e per morto poi, qualcosa in Lena si era spento definitivamente. Sono passati due anni, e di Saverio le resta il cane Argo, che ancora la vive come un’usurpatrice, e un senso di vuoto dolente e indistruttibile. La sera in cui trova nella cassetta della posta un cellulare, Lena pensa che si tratti di uno scherzo, oppure di uno sbaglio. Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che quell’oggetto può cambiare la sua vita. Perché i messaggi che arrivano, e a cui lei non può rispondere, parlano di cose che solo Saverio può sapere. E quindi è vivo. È tornato. Così, senza che Lena se ne accorga, quell’oggetto diventa l’unica linfa vitale a cui abbeverarsi, e non importa che i messaggi siano sempre più impositivi e le ordinino di commettere atti di cui mai si sarebbe pensata capace. Perché se lei farà la brava, lui rientrerà nella sua vita. O questo è ciò che pensa. Almeno fino a quando le persone che le stanno intorno cominciano a morire. E il gioco si fa sempre più crudele. E la prossima vittima prescelta potrebbe essere lei. Paola Barbato, in una corsa contro il tempo, ci porta nell’abisso della mente umana, dove paure, passioni e ossessioni si legano inestricabilmente e, a volte, ci stritolano. Io so chi sei è il primo episodio di una trilogia che vi condurrà, un passo dopo l’altro, in una spirale di angoscia.

Paola Barbato, classe 1971, è milanese di nascita, bresciana d’adozione, prestata a Verona dove vive con il compagno, tre figlie e tre cani. Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, tra cui Dylan Dog, ha pubblicato Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco), Il filo rosso, Non ti faccio niente e Io so chi sei. Ha scritto e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

Eventi Ferrara

Ferrara SìCura – Ferrara SìBici

Come direttivo Fiab Ferrara stiamo elaborando una proposta, da sottoporre al Comune di Ferrara, sul tema sicurezza e prevenzione furti.

Le due immagini qui sopra sono esemplificative di come occorre affrontare l’argomento portabici. La prima foto a sinistra è scattata in via Ripagrande, mentre la seconda si riferisce al centro storico di Pisa e ce la invia un socio di Fiab Pisa, che passando per Ferrara è rimasto sconvolto dal tipo di portabici che la città offre ai ciclisti. Come dargli torto, del resto la nostra associazione da anni richiede stalli sicuri, e il modello pisano è in linea con i portabici che si trovano nelle più evolute città del nord Europa.

Proponiamo all’Amministrazione comunale un pacchetto di interventi che possano limitare il furto di bici, agevolare e rassicurare chi usa la bici per spostarsi in cttà e favorire chi vorrebbe girare con bici più costose ma non lo fa per paura dei furti. Questo timore provoca alcuni effetti negativi come la pericolosità di circolare con bici “scassone” prive di qualsiasi dispositivo di sicurezza, come luci e freni efficienti; inoltre rallenta la vendita di bici favorendo il mercato (ricettazione) di bici rubate.

Ferrara città delle biciclette e Comune Ciclabile non può permettersi questo contesto e, come detto in precedenza, la sola marcatura non è sufficiente: Fiab si opporrà a ogni operazione che preveda come unica soluzione la marcatura. Occorre fare investimenti per sostituire gli stalli fatiscenti e le malefiche “molle di design”, con stalli che permettano di assicurare il telaio. Inoltre la nostra proposta prevede un gruppo interforze tra Municipale, Carabinieri e Polizia, principalmente dedicato a perseguire i furti di biciclette. Oltre a essere un concreto segnale di contrasto, darebbe da subito una percezione di maggior sicurezza.

Incentivare l’uso della bici non può prescindere dal fare queste scelte.

Fiab è una federazione che può contare su molti soci esperti in materia di mobilità ciclistica, ed è da sempre disponibile a fare rete per collaborare con le amministrazioni che vogliono fare della mobilita ciclistica un punto di forza. Ferrara non può sottrarsi a questa opportunità.

Bike sharing
La situazione è molto compromessa, le bici non hanno manutenzione e sono solo un macroscopico disservizio e una pessima vetrina. Occorre togliere tutti gli stalli arrugginiti e vandalizzati presenti in città.

Furti
Suggeriamo l’istituzione di un Settore interforze tra Polizia Locale, Questura e Carabinieri coordinati dal Prefetto, dedicato alla lotta ai furti e collegato al mercato di bici rubate. Dare visibilità all’iniziativa per aumentare la sicurezza.

Uff. Biciclette
Ridare funzioni reali all’Ufficio per portare avanti le politiche di Mobilità ciclistica e rapportarsi con Fiab, in uno spirito di collaborazione per investire in modo proficuo sul tema (e sistema) bicicletta.

Al mare anche di sabato e feriali
Bici+Bus, nuovi orari di Tper
Causa lavori sulla linea ferroviaria e insistenti richieste di Fiab, Tper estende il servizio Bici+Bus con carrello porta bici anche il sabato e nei giorni feriali. Ciò non può che incrementare il turismo sostenibile.

Sono due le coppie di corse dal LUN al SAB – prima corsa da Codigoro verso Ferrara alle ore 6.32 , arrivo a FERRARA alle 7.50. Da FERRARA alle 8.05 e arrivo a Codigoro alle ore 9.23.
Nel Pomeriggio da Codigoro ore 18.00 arrivo a FERRARA ore 19.18. Partenza da FERRARA alle ore 19.40 arrivo a Codigoro alle ore 20.58.

Chi ama la bici la sostiene.
Destina il tuo 5×1000 a FIAB!
Il 5×1000 a Fiab Onlus non è stata energia sprecata! Segna il nostro codice fiscale: 11543050154.
Grazie alla nuova legge sulla mobilità ciclistica, voluta fortemente da Fiab, ogni Comune dovrà dotarsi di un piano di percorsi ciclabili.
Sostieni la Fiab, dai il tuo 5X1000.
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Bike Night 2018 – Ferrara Mare
Appuntamento il 16 giugno con la quinta edizione della Bike Night. L’edizione 2018 vedrà confermato il percorso con 100 km tutti pianeggianti, tre ristori, la colazione all’arrivo: vivi l’attesa della mezzanotte al Villaggio Partenza! Le iscrizioni sono ancora aperte e a numero limitato.
Bike Night

Sicurezza
in via Caretti
Si è svolto mercoledì 30 maggio un incontro con l’assessore Aldo Modonesi, i residenti di via Caretti e Fiab Ferrara.
Fiab ha denunciato da tempo la pericolosità di via Caretti (è dello scorso settembre il tragico incidente dove ha perso la vita un giovane ciclista) e l’inadeguatezza delle misure di sicurezza nei due attraversamenti, uno in corrispondenza della zona residenziale e l’altro nei pressi del Centro Commerciale Le Mura.

La Drava in Rosa
Partite da Dobbiaco, Gabriella, Ida, Maria e Valentina stanno pedalando sulla ciclovia della Drava. Raggiunto Dobbiaco in treno da Ferrara e senza bici al seguito (poiché sono note a tutti i cicloturisti le enormi difficoltà a utilizzare treno+bici nel nostro Paese).

Partite da Ferrara solo con borse e caschetto hanno noleggiato le bici sul posto e sono partite con destinazione Villach. Attendiamo il loro racconto di viaggio.

Segnala al Comune i disservizi
Contribuiamo a migliorare i servizi della nostra città, utilizziamo Fedro per segnalare al Comune di Ferrara le segnaletiche sbagliate e/o pericolose, le ciclabili che finiscono nel nulla, l’asfalto sconnesso, ecc.

Basta registrarsi sul sito scegliere la categoria e segnalare il problema. Disponibile anche per sistemi operativi iOS e Android.

Progetto Polis in commissione consiliare
Riportiamo il comunicato relativo alla presentazione del progetto Polis sulla mobilità sostenibile. Si tratta di un progetto molto articolato, finanziato con 1,8 milioni di euro che prevede tra le altre cose una velostazione coperta e la realizzazione della ciclabile per Cona. Viene trattato, anche se ancora timidamente, il tema Casa-Scuola e Casa-Lavoro. L’impegno di Fiab sarà quello di migliorare la sicurezza degli utenti deboli, favorendo la ciclabilità.
vai al comunicato

Saggio allievi scuola Canto Moderno

FERRARA – È tempo di saggio anche per gli allievi di Canto Moderno della scuola di musica del Circolo Frescobaldi: domenica 10 giugno 2018 alle ore 17,30 si esibiranno infatti alla Sala Estenze di Piazza Municipale 1, Ferrara, gli allievi degli insegnanti Alessandra Alberti e Stefano Sardi con un mix di canzoni italiane e del miglior rock e pop angloamericano, tutti brani di grande repertorio. In pedana per cantare, oltre i due insegnanti alberti e Sardi, sfileranno Martina Bergami, Luca Dann, Cecilia Quatrale, Silvia Murello, Amelia Guidorzi, Lucia Ruiz, Pier Francesco Faggiotto, Marta Guidoboni, Simonetta Stella, Mayya Sogomonyan, Paolo Garbini, Aurora De Luigi, Irene Beltrami, Isabella De Candia, Laura Grechi, Neena Pilatte, Daniela Patroncini, Silvia Micheloni, Francesca Mazzotti, Beatrice Lotti, Samuele Fabbri, Alessandro Gargallo, Matilde Canella e Francesca Grechi.
Tutti gli allievi faranno assieme anche alcuni canti in coro con testi che ben si prestano, come per esempio la famosa Season of love tratta dal musical “Rent” di Jonathan Larson.

L’IIS Montalcini inizia una proficua collaborazione con l’Azienda CPM di Castaldini s.r.l. di Portomaggiore

La scuola approda in Azienda grazie alla grande disponibilità della CPM di Portomaggiore.
Lo scopo di questa fruttuosa collaborazione è quello di ‘costruire’ l’esoscheletro di una mano bionica con la funzione di riabilitazione in seguito ad un trauma subito.
Ovviamente i lavori sono alla fase iniziale: i collaboratori della CPM e i progettisti della parte meccanica ed elettronica ovvero i docenti del Montalcini Eugenio Chiarioni e Luigi Doria stanno studiando la fattibilità progettuale ed esecutiva dell’automa.
La mano, che verrà realizzata con i programmi Arduino per la parte elettronica ed Inventor per la parte meccanica, sarà poi operativamente costruita dalla CPM in alluminio attraverso frese di precisione.
Si spera, con questo lavoro, di dare un contributo alla riabilitazione di quei pazienti che volessero sperimentare il prototipo realizzato dagli studenti del Montalcini con l’aiuto dei dipendenti della CPM.
Un grazie di cuore, quindi, alla CPM del sig. Castaldini e soci per l’enorme disponibilità e sensibilità dimostrata nel voler assecondare un progetto a cui studenti e docenti credono fermamente, perché la robotica e la meccanica asservite all’ambito sanitario possono veramente creare qualcosa di prodigioso.

Portomaggiore…valorizzare il commercio di vicinato

Mauro Bondandini rieletto presidente Ascom della locale delegazione

Si conclude la prima fase percorso di rinnovo degli organi sociali di Ascom nel territorio provinciale. Nei giorni scorsi è stato il turno della delegazione Ascom Confcommercio di Portomaggiore (che comprende anche Voghiera, Ostellato, MasiTorello e parte dell’attuale comune di Fiscaglia): Mauro Bondandini – imprenditore – è stato rieletto per acclamazione presidente
Ad affiancarlo un consiglio – anch’esso eletto per acclamazione – che sarà così composto per il prossimo quinquennio: Alex Baricordi (Portoverrara), Stefano Bertoni (Portomaggiore), Mauro Campi (Maiero), Andrea Roncarati (Portomaggiore), Giuseppe Rossetti (Portomaggiore).
All’assemblea elettiva che si è svolta al ristorante Nonno Socrate a Consandolo, sono intervenuti il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni ed il direttore generale Davide Urban.
“Si è concluso questo primo giro di rinnovi – ha sintetizzato Felloni – che ha visto il consolidarsi di squadre motivate quanto entusiaste. Da Cento a Comacchio come a Codigoro, Argenta e Portomaggiore, è evidente la voglia e la determinazione di lavorare fianco a fianco con i nostri operatori per sottolineare come merita ed incentivare il ruolo del Commercio, Servizi, Turismo e Libere Professioni: in conclusione di essere protagonisti nel sistema territoriale quanto in Confcommercio”.
Bondandini aggiunge: “Dobbiamo lavorare con tenacia per dare sempre più evidenza e visibilità al nostro tessuto commerciale di vicinato che nonostante i momenti complessi ha tenuto. Ricordo in questi cinque anni diverse nostre iniziative (il Fuori Tutto, Maiali nella Nebbia, dal Grano al Pane, Voghiera in Tavola…): ora dobbiamo incentivare ulteriormente eventi che possano integrarsi al meglio con le priorità del Terziario. Per questo diventa importante condividere la programmazione e la modalità di svolgimento delle manifestazioni. In questo senso ribadiamo la nostra disponibilità con il Comune, Enti , Associazioni di volontariato…sempre nell’ottica di essere protagonisti con le nostre proposte che abbiano al centro le persone, gli imprenditori, le imprese di vicinato”.
Bondandini è socio fondatore ed attivo sostenitore della Pro Loco di Voghiera, da sempre attiva nella promozione delle eccellenze del territorio.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

La paura e la (falsa) coscienza della Sinistra: anatomia di un tracollo

A giudicare dall’analisi post voto fatta dal Pd e da molti commentatori (alcuni non sospetti di simpatie del partito di Renzi), sembra che la vittoria delle cosiddette forze populiste e xenofobe sia il risultato di un’invasione aliena. Oppure, il frutto dell’imbecillimento di un popolo bue che si è lasciato infinocchiare dalle fake news. Nessuna autocritica da parte di chi ha governato e ha perso la tornata elettorale. Ma neppure da parte di quella sinistra di testimonianza divenuta più borghese e snob persino della componente renziana del Pd.
Prendiamo il fenomeno migratorio su cui molto si è giocato e che molto ha inciso sull’esito elettorale. Proprio su questo fenomeno il Pd, in tutte le sue ramificazioni, non ha saputo proporre un punto di vista, non dico di sinistra (che sarebbe troppo), non dico progressista (anche qui si rischia di esagerare), ma nemmeno liberal-democratico per governare il fenomeno mettendo al centro i diritti delle persone. Si è osannato Minniti per aver fatto un accordo con una banda armata di criminali libici ai quali abbiamo affidato (dietro lauto compenso) il lavoro sporco di controllare i porti da cui salpavano i barconi, disinteressandosi completamente di quanto poi accade nei lager (perché tali sono) in Libia dove gli stupri, le torture e sicuramente anche le uccisioni sono all’ordine del giorno. Ma come si dice: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Ci si è bellamente voltati dall’altra parte gongolandoci nei complimenti dei partners europei che così hanno visto ridursi un po’ la pressione migratoria. Ma anche a quelli che sono riusciti a sbarcare sulle nostre coste, tutto ciò che si è saputo offrire loro sono stati due anni di reclusione (perché tanto durano in media le pratiche per il riconoscimento dello status di rifugiato) nei centri di accoglienza a scontare una pena che nessun giudice ha stabilito. Un obbrobrio giuridico in piena regola. E quando qualcuno riesce ad uscire da lì, oppure da lì riesce a non passare dandosi alla macchia prima, tutto ciò che li aspetta è vivere di elemosina davanti ai negozi delle città (Ferrara compresa) o in alternativa accettare una condizione da semi schiavi nelle campagne del sud in condizioni inumane. Per non parlare di quelli che finiscono nelle braccia della criminalità organizzata come manovalanza per lo spaccio. Pochi sono quelli che trovano una vera occupazione, nessuno tra quelli senza permesso di soggiorno. A chi fa comodo questo esercito di manodopera di riserva? Sicuramente alla criminalità organizzata. Sicuramente ad alcuni settori tecnologicamente arretrati della nostra economia (agricoltura ed edilizia) e spesso tra i due settori (economia e criminalità) c’è una saldatura in cui la linea di confine tra proprietari terrieri, caporali e criminalità organizzata, praticamente non esiste, come l’assassinio del sindacalista Soumayla Sacko, il 29enne del Mali, in Calabria ancora una volta sta dimostrando. Su questo gravissimo episodio che avrebbe dovuto rimandare le coscienze alla storia di questo paese quando i sindacalisti dei braccianti venivano assassinati dalla mafia, si sarebbe dovuto levare un coro assordante di condanna. Invece, nulla o quasi. E quindi, di cosa meravigliarsi se i Salvini (che non è nemmeno il peggiore, nel senso che declinato su un sedicesimo su scala locale poi si arriva ad un Naomo, esponente ferrarese della Lega) poi vincono le elezioni? Ma non è tutto, perché questo esercito di manodopera di riserva serve ad abbassare pericolosamente il livello dei diritti dei lavoratori in generale in una guerra tra poveri senza tregua ed è ciò che non ha capito la sinistra o non ha voluto ammettere esplicitamente perché confliggeva con la falsa morale dell’accoglienza. Ed è qui che la xenofobia fa presa sui sentimenti di paura e di esclusione dalla possibilità di avere una vita ed un lavoro dignitosi. E dunque, come non pensare che questi flussi migratori siano, in fin dei conti, funzionali a questo sistema di produzione capitalistico onnivoro che ha continuamente bisogno di forze fresche, giovani, vigorose, ma soprattutto a basso costo e a bassi diritti perché facilmente ricattabili? Perché non pensare che questi flussi siano il prodotto di una lotta di classe del capitale che vuole assestare il colpo di grazia definitivo ai diritti dei lavoratori in quei paesi dove più questi diritti sono avanzati? Forze fresche funzionali soprattutto in un’economia come la nostra a basso tasso di innovazione tecnologica dove i picchi di produttività sono dati soprattutto dal fattore umano.
La sinistra tutta, dal Pd in giù, non ha saputo riappropriarsi di un concetto cardine che storicamente le è stato proprio: la difesa della dignità umana. Un concetto che unisce i lavoratori e le persone di tutti i colori e potrebbe essere un cardine programmatico per il rilancio di un pensiero di sinistra. Dove sta la difesa della dignità delle persone quando le si costringe a chiedere l’elemosina? Dove sta la difesa della loro dignità quando le si costringe a vivere in condizioni inumane? Li abbiamo salvati dal mare, e poi? Li abbiamo abbandonati a se stessi. Nessun progetto di inserimento serio. Nessun percorso di alfabetizzazione obbligatorio, che non vuol dire solo alfabetizzazione alla lingua italiana, ma anche ai nostri usi costumi norme e alla nostra Costituzione. Molte di queste persone vengono da paesi in cui non sanno nemmeno cosa sia una Costituzione, né tanto meno sanno quanto ci è costato conquistare la nostra (per la verità sono in buona compagnia con molti nostri connazionali italiani doc). Questo sì che è un problema serio per la “tenuta democratica del nostro paese”, per usare le parole dell’ex ministro Minniti.
La risposta al fenomeno migratorio non può essere principalmente di tipo sicuritario, anche se la pena per chi delinque e la persecuzione dei reati devono essere certi, immediati e senza sconti. Ma non è con questi strumenti che si fa integrazione e si combattono le sacche di marginalità che sfociano nella delinquenza. Resto convinto che lo strumento principale sia il presidio del territorio attraverso la cultura, portando le iniziative culturali in tutti i quartieri e le frazioni, soprattutto in quelli più problematici, aprendo una biblioteca per ogni quartiere che diventi centro di aggregazione per i cittadini di tutte le età e polo culturale a tutti gli effetti in cui discutere e confrontarsi sui temi scottanti della nostra epoca in una sorta di moderna agorà della polis greca. Si tratta, insomma, di immaginare pensare costruire città policentriche e non centro-centriche dove tutte le iniziative culturali e di intrattenimento si tengono nei salotti buoni dei centri storici.
La nostra falsa coscienza intrisa da una cultura cattolica ipocrita che apre le porte a tutti, gonfia il nostro narcisismo di italiani brava gggente, ma nasconde le brutture sotto il tappeto. Tanto la nostra accoglienza ha funzionato, si dice. E ci si continua a raccontare questa favola anche ora a tre mesi dalle elezioni che hanno, invece, dimostrato che gli italiani alle favole non credono più. Dimostrazione che la lezione non è servita a chi ha perso le elezioni. Ha un bel daffare Papa Francesco a spazzare via l’ipocrisia dei cattolici, dei molti sepolcri imbiancati che si aggirano anche nelle istituzioni. Credo sia consapevole di quanta fatica e forza ci voglia per un’opera simile se ogni domenica, al termine dell’Angelus, invoca per sé la preghiera dei fedeli.
Vogliamo parlare, poi, dei giovani che prima di trovare un lavoro stabile devono passare per le forche caudine degli stage, dei tirocini, dell’apprendistato, del contratto a termine e poi, forse, della stabilizzazione? Contratti capestro, senza diritti o con pochi diritti, sottopagati per fare un lavoro pieno e vero a tutti gli effetti, come se questi nostri giovani debbano dimostrare costantemente al mondo il proprio valore prima di raggiungere un meritato posto al sole. Sappiamo tutti che questi contratti sono stati pensati per spremere dalla forza giovane risorse a basso costo, quaranta ore settimanali a 450 euro al mese in tirocinio. E allora ha fatto bene Di Maio, come primo atto, ad incontrare i riders in sciopero per le loro precarie condizioni di lavoro, senza tutela e a cottimo. Si dice che in politica i simboli contano e il gesto di Di Maio è un simbolo che pesa. Vedremo se avrà continuità o se sarà stata solo la propaggine di una campagna elettorale che stenta a chiudersi. Resta il fatto che nessun esponente del Pd ha sentito l’esigenza di fare altrettanto, né prima quando erano al governo e c’è stata una sentenza del tribunale di Torino che non ha riconosciuto loro la tipologia di lavoro dipendente, né dopo. Del resto sono impegnati in una lotta intestina che prosciuga le forze. Avanti così con il metodo Tafazzi!

BORDO PAGINA
Maurizio Ganzaroli: Tra Venezia, Giorgio Grasso, Reteconomy e il Maestro Franco Farina

L’artista ferrarese (scrittore di fantascienza, videopoeta e pittore) Maurizio Ganzaroli – come artista visivo, prossimo a certo minimalismo pop e post street art – torna di nuovo a Venezia dopo la grande mostra “l’arte ai tempi della 57ma Biennale di Venezia” curata da Giorgio Grasso nel 2017. Dallo scorso Sabato 26 maggio è nuovamente ospite con quattro nuove tele a Palazzo Zenobio sede Padiglione Armeno che ha vinto la Biennale di architettura del 2016 e che quest’anno ospiterà la mostra International exhibition of contemporary art, sempre curata dal critico e storico d’arte Giorgio Grasso.
L’artista Ganzaroli dopo essere stato su Reteconomy durante la puntata di “Arte a mezzanotte” programma condotto dal critico Giorgio Grasso, aver esposto a Galatone per la mostra sull’arte sacra curata da Regina Resta, dopo l’esposizione di un mese della sua opera ” I SHOULD LIKE” presso l’accademia Santa Sara di Alessandria, alle due importanti mostre collettive a Piacenza presso il Palazzo Farnese e il complesso Ricci Oddi, sarà presente anche nel nuovo catalogo dell’Accademia Santa Sara “I Maestri del colore” con copertina e 5 pagine dedicate alle sue opere. Presso Palazzo Zenobio per la INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART, mostra rilevante con 500 opere, più di cento artisti di livello nazionale ed internazionale, durante la 16ma biennale dell’architettura.
Le opere di Ganzaroli saranno una piccolissima anteprima di 15 tele che andranno a formare una nuova produzione e una mostra personale presso l’ Alexander Museum a Pesaro di Alessandro Nani Marcucci Pinoli dal 20 luglio.
Il 28 giugno precedente, inoltre alle ore 18 presso lo showroom di pianoforti e strumenti musicali Ppianissimo in via Porta Po 95 si inaugurerà la mostra LA PRINCIPESSA MONONOKE E LE SUE SORELLE. saranno in mostra anche le tre tele contenute nel catalogo inglese.
Durante la mostra sarà possibile acquistare il promo del nuovo e-book MONDI DIVERSI edito da Asino Rosso

L’artista inoltre, poeta (due premi internazionali), scrittore (diversi racconti, libri, saggi e articoli all’attivo) è anche attore e performer ( presente in una piccola parte di un cortometraggio LEIMOTIV di Alessandro Rocca e Martina Mele che ha già ricevuto diversi riconoscimenti e come scenografo nel corto IL PADRE di Roberto Gneo, anch’esso premiato diverse volte).

“Vorrei anche ricordare” – conclude Maurizio Ganzaroli, commentando le sue ultime news- “ una persona per me molto importante e che ha fatto grande la città: il Maestro Franco Farina, recentemente scomparso, grande scopritore di talenti e grande organizzatore di mostre superlative di portata mondiale.
Ferrara è stata grazie a lui la capitale dell’arte, la terza città del mondo dove esporre per poter dire di essere arrivati. L’ex direttore del palazzo dei Diamanti oltre ad essere un incredibile organizzatore d’eventi e scopritore di talenti, fu anche un uomo eccezionale dal punto di vista umano.
Nel ’75 mio padre aveva dovuto farmi scegliere tra il regalo e la torta, poiché il suo stipendio era troppo scarso per potermi offrire entrambi per il mio compleanno, è vero che il suo regalo tardivo fece si che creassi il primo quadro della mia vita che venne comprato da De Chirico.
Quando il Maestro lo venne a sapere, fu da una parte contento per me, e dall’altra amareggiato perché non avessi avuto la torta in tempo, così l’anno seguente quando mio padre gli chiese di intercedere per avere un leggero anticipo per il mio compleanno, non solo glielo concesse, ma fece ben altro.
Erano passate da 24 ore il giorno del mio compleanno del 1976, quando sentii suonare alla porta e andando ad aprire mi trovai di fronte il Maestro con una torta faraonica comprata dalla pasticceria San Benedetto allora rinomatissima e carissima.
Fino ai miei 14 anni dunque ricevetti una torta buonissima anche se più piccolina da mio padre e il giorno dopo una faraonica Saint Onorè che impiegavo due giorni a mangiare.
Mi fece promettere di non dire niente a nessuno allora, forse per paura che qualcuno se la prendesse.
Sono molti i ricordi che ho di lui, in tutte le sue sfumature, ma questo è un ricordo molto caro.”

Photo*
Giorgio Grasso davanti alle tele di Maurizio Ganzaroli

Info:
https://stefaniaromito67.wordpress.com/intervista-a-maurizio-ganzaroli/
http://www.reteconomy.it/programmi/arte-a-mezzanotte/2018/aprile/settimana-09/039.aspx

Comunicato Regione: Relazioni internazionali

L’Emilia-Romagna incontra lo Stato canadese della British Columbia. La vicepresidente Gualmini e l’assessore Caselli hanno ricevuto esponenti della amministrazione dello Stato e dirigenti della Credit Union di Vancity

L’incontro oggi a Bologna in viale Aldo Moro. Tra i temi affrontati le politiche abitative adottate dalle Regione, welfare, cooperazione sociale e agricola

Bologna- Sono state le politiche abitative adottate in Emilia-Romagna il tema al centro dell’incontro, che si è tenuto oggi in Regione tra la vicepresidente e assessore con delega al welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini e una delegazione canadese – composta da dirigenti della Credit Union di Vancity (Banca di credito cooperativo locale) eesponenti dellaamministrazione dello Stato – in visita nella nostra regione dal 4 al 15 giugno.

Un tema, quello dell’emergenza abitativa, particolarmente sentito da parte degli ospiti canadesi, dovuto perlopiù alla continua crescita delle quotazioni del mercato immobiliare residenziale, soprattutto nelle principali aree urbane della British Columbia (Vancouver e Victoria).

“Risolvere il problema abitativo è stata una priorità fin dall’insediamento di questa Giunta “. A sottolinearlo è Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione con delega al Welfare e alle Politiche abitative, incontrando la delegazione canadese.
“Negli anni di crisi che hanno interessato tutto il nostro Paese–spiega la vicepresidente- sono aumentati gli sfratti, le famiglie si sono impoverite sempre di più, i proprietari di case si sono ritrovati con immobili vuoti e le aziende edilizie senza lavoro. Premesso che non si può continuare a consumare suolo, la soluzione per noi è stata quella diavviare una progettazione integratache ci ha consento di recuperare e riutilizzare il patrimonio esistente. Esperienza che abbiamo fatto con alcune cooperative investendo sul social housing, mettendo a disposizione dei cittadini in difficoltà case e palazzi sfitti o abbandonati, e realizzando forme di coabitazione”.
“Il tutto- ha concluso Gualmini- non in un’ottica assistenziale, ma, mettendo insieme cittadini, imprese, aziende ed enti pubblici per creare un meccanismo virtuoso in grado di generare ricchezza da un lato e migliorare la qualità della rete sociale, rispondendo all’emergenza abitativa e del vivere in ambiente urbano”.

Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il tema del welfare e del ruolo della cooperazione sociale all’interno del sistema di sostegno e assistenza delle persone più fragili.

Con l’assessore Simona Caselli si è invece parlato dell’importanza dell’esperienza storica delle cooperative agricole in Emilia-Romagna e della loro evoluzione.
Da anni esiste una partnership tra il Master universitario di economia della cooperazione dell’Università di Bologna, la British Columbia Co-operative Association e Vancity. Il primo interesse è stato da sempre lo studio del sistema cooperativo, ma più in generale il modello di welfare, di servizi sociali, nonchè i valori democratici e della solidarietà emiliano-romagnola.

“La Cooperazione in agricoltura ha permesso a questa regione di vincere la povertà che caratterizzava le nostre campagne nel dopoguerra ed è stata determinante per la competitività del nostro sistema produttivo; di fronte alle sfide del futuro la cooperazione ha grandi potenzialità. Può infatti essere protagonista nell’investimento e nella diffusione dell’innovazione nell’era dell’agricoltura digitale- ha spiegato l’assessore Caselli- oltre a continuare ad essere la chiave per un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole tutelando del reddito degli agricoltori”.
“Le cooperative hanno già un grande ruolo nell’export e possono dare un grande contributo al suo ulteriore incremento. La chiave del successo futuro- ha aggiunto-sarà favorire l’esportazione attraverso piattaforme commerciali e logistiche di dimensione adeguata che rendano possibile, grazie alle filiere produttive integrate, anche la valorizzazione delle produzioni delle aziende agricole comprese quelle di piccole dimensioni”.
“Per quanto riguarda la collaborazione tra i due paesi l’assessore ha annunciato che il prossimo novembre “saremo in Canada in occasione della Settimana della cucina italiana nel mondo, occasione straordinaria per avviare nuove collaborazioni anche con la British Colombia”.

Il viaggio di studio Vancity Emilia – Romagna Cooperativa (noto anche come “Il programma di Bologna”) è stato avviato nel 2002. Ogni anno, una delegazione mista (Cda della Banca, leader politici locali e funzionari pubblici) visitano l’Emilia- Romagna per conoscere la nostra realtà e le politiche che stiamo realizzando in materia di welfare e servizi sociali./Ti.Ga.

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Coldiretti Ferrara: Nei campi ferraresi allagamenti e danni. Apprensione per il grano da trebbiare

Il violento temporale della notte di venerdì ha interessato anche il nostro territorio, con bombe d’acqua, forte vento e grandine. Al via la conta dei danni. 
C’è apprensione anche tra gli agricoltori ferraresi dopo il forte temporale che ha interessato una vasta area della pianura padana e della nostra regione, da Piacenza, al litorale.
Non è mancata in alcune zone la grandine, sulla frutta e sugli ortaggi, ma in particolare nella nostra provincia sono le bombe d’acqua ed il vento sui cereali, barbabietole e pomodori a tenere in allarme gli agricoltori. In questi ultimi due giorni è caduto quasi un decimo della pioggia che cade in un intero anno in Emilia Romagna, con punte di 80, 100 millimetri, dove le precipitazioni medie annuali si aggirano tra i 600 e gli 800 millimetri. 
Dopo i danni sulla frutta precoce per le gelate di fine marzo, che hanno quasi dimezzato la produzione regionale di albicocche, la grandine ha colpito in questi giorni di inizio giugno la frutta, in particolare pere e vigneti nelle province di Modena e Parma, mentre nubifragi e bombe d’acqua hanno allettato il frumento tra Modena e Bologna.
Nella nostra provincia i fenomeni atmosferici sono stati sino ad ora molto localizzati, per cui la grandine, che pure si è verificata con violenza, ha toccato solo pochi ettari di colture, mentre dalle prime ricognizioni appare preoccupante la situazione per il grano che sotto il peso di intense piogge del vento si è allettato, ovvero appiattito a terra, in fase delicata, che precede di alcune settimane la raccolta, con rischi di una forte perdita di produzione e riduzione qualitativa.
Analoghi timori per le orticole, che potrebbero soffrire la permanenza dell’acqua troppo a lungo nei campi, ed anche per pomodori da industria e frutta in maturazione come albicocche e ciliegie.
Un andamento anomalo che conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – evidenzia il direttore di Coldiretti Ferrara, Claudio Bressanutti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Le piogge che sino ad ora si sono susseguite con minore o maggiore intensità ormai da parecchie settimane, sono molto importanti per ristabilire le scorte idriche necessarie per l’estate, ma l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento. Gli acquazzoni invece aggravano i danni provocati con smottamenti e frane o allagamenti con asfissia delle colture.
A livello nazionale si registra un incremento di oltre il 20% della caduta di pioggia, mentre nel nostro territorio anche dopo l’evento di questa notte, abbiamo segnalazioni – continua Bressanutti – di forte vento e pioggia intensa nel codigorese, con allagamenti nell’abitato; punte sino a 100 millimetri di pioggia in poche ore nell’argentano, specie Campotto ed aree limitrofe, con allettamento evidente del grano e pochissima grandine; nel copparese piogge intense ma sparse con picchi di 50/60 millimetri e forte vento; pochissime segnalazioni dall’alto ferrarese, mentre nel comune di Ferrara a diverse ore dalle piogge ci sono ancora campi allagati a causa di precipitazioni di quasi 100 millimetri nei pressi della città (San Bartolomeo in particolare), e singole aziende che hanno visto interi campi di grano appiattirsi per la violenza della pioggia ed il forte vento, o che stanno ancora subendo ristagni d’acqua che non ha potuto allontanarsi tramite le affossature ed i canali, colmi per la velocità di caduta della pioggia ed il terreno che non potuto assorbirla.
Coldiretti in tutte le aree colpite ha avviato il monitoraggio dei danni e nei prossimi giorni sarà possibile avere un quadro più preciso degli eventuali danni alle colture.

COLDIRETTI FERRARA – ufficio stampa

Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Il prossimo 12 giugno si celebrerà in tutto il mondo la giornata mondiale contro il lavoro minorile. Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole porre l’attenzione sulla tematica dei diritti dei minori portando al centro del dibattito internazionale la scuola come forma di divulgazione del sapere: sapere, saper essere e saper fare.
La giornata mondiale è stata istituita nel 2002 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, (ILO) acronimo di International Labour Organization, per sensibilizzare maggiormente l’attenzione globale sullo sfruttamento del lavoro minorile e per intraprendere e monitorare le azioni da mettere in campo per sconfiggere questo fenomeno di particolare gravità che affligge varie parti del mondo.
Secondo i dati elaborati dall’ILO, agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere i diritti umani internazionalmente riconosciuti, in particolare quelli relativi al lavoro, il numero di lavoratori minori a livello mondiale si aggira intorno ai 218 milioni. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 5 ai 17 sono impiegati in lavori sottopagati e anche spesso pericolosi per la salute che nel tempo li logorano nel fisico e li distruggono nella mente.
Questo fatto è concentrato nei paesi più poveri del mondo come l’Africa, Asia e il Sud America dove questo fenomeno, causa e conseguenza della povertà dei territori,  compromette lo sviluppo di lungo periodo di questi Paesi.
Come persone all’interno delle istituzioni scolastiche ci sentiamo chiamati quindi a divulgare un messaggio di sensibilizzazione affinché tutti i ragazzi in età scolastica possano accedere all’educazione come forma di conoscenza, di emancipazione e di riscatto sociale.
Pertanto invitiamo i molteplici soggetti che a vario titolo partecipano a contrastare questo fenomeno ad investire nella costruzione di scuole sicure.
Nello stesso tempo vogliamo sottolineare l’impegno di alcune organizzazioni molto vicine alla tematica come ad esempio il progetto Understanding Children’s Work (UCW)portato avanti dall’UNICEF, ILO-IPEC  e la Banca Mondiale, quest’ultimo nato con l’obiettivo di registrare e monitorare la realtà del lavoro minorile con lo scopo di restituire ai bambini il diritto all’infanzia.
Il coordinamento coglie l’occasione per rilanciare l’attenzione e l’impegno a favore dei diritti dei minori, troppo spesso vittime di sfruttamento non solo all’estero, ma anche nel nostro paese.
Sollecita le politiche nazionali a garantire per tutti il diritto ad un’istruzione di qualità, gratuita e obbligatoria fino all’età minima per il lavoro indicata nella Convenzione 138 dell’ILO e ad assicurare che quest’ultima sia rispettata dagli Stati che ancora non hanno aderito.
Ci sentiamo di sostenere con forza il pensiero di papa Francesco: “È una vera schiavitù questa! (…) Tutti i bambini devono poter giocare, studiare, pregare e crescere, nelle proprie famiglie, e questo in un contesto armonico, di amore e di serenità. È un loro diritto e un nostro dovere. Tanta gente invece di farli giocare li fa schiavi: è una piaga questa. Una fanciullezza serena permette ai bambini di guardare con fiducia verso la vita e il domani. Guai a chi soffoca in loro lo slancio gioioso della speranza!”

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Giornalisti tedeschi ed austriaci alla scoperta delle meraviglie della provincia di Ferrara

Dal 7 al 10 giugno 2018 l’educational tour coordinato dal Consorzio Visit Ferrara nell’ambito del progetto “Vacanze Natura e Cultura”.

Quattro giorni per vivere il turismo di Comacchio, Ferrara e della sua provincia. I giornalisti della stampa tedesca ed austriaca – Britta Ingrid Helmbold del “Ruhr Nachrichten”, Hubert Josef Przybyla di “Spartacus Travel – Mate”, Jenny Mansch di “Verdi publik”, Konstantin Manthey del “grossekoepfe.de” e Ulrich van Stipriaan del “stipvisiten.de” – sono stati protagonisti di un educational tour dal 7 al 10 giugno 2018 coordinato dal Consorzio Visit Ferrara e organizzato all’interno del progetto “Vacanze Natura e Cultura”, che comprende i comuni di Comacchio, Ferrara, Codigoro, Mesola e Goro. Tale progetto ha come obiettivo principale la promozione e commercializzazione dei principali prodotti turistici del territorio ferrarese: le città d’arte, il turismo balneare ed il turismo naturalistico, che nel corso degli anni si sono consolidati e rappresentano la base fondamentale per le attività di valorizzazione turistica e culturale del territorio provinciale. “Un’occasione importante per far conoscere il territorio e le sue opportunità: Comacchio, il Delta del Po e la città di Ferrara – ha detto il Presidente del Consorzio Visit Ferrara Matteo Ludergnani -. Attraverso l’educational tour, i giornalisti hanno la possibilità di testare tre prodotti turistici in uno: il mare, la natura, le città d’arte e cultura. In questo modo provano direttamente ciò che vivono i turisti”. I giornalisti hanno visitato la città sull’acqua di Comacchio, assaporandone la cucina ed esplorando il centro storico con il Museo archeologico Delta Antico, hanno visitato le spiagge dei Lidi di Comacchio, le saline in bicicletta, e poi pedalato nella riserva naturale Bosco della Mesola. Non poteva mancare una tappa all’Abbazia di Pomposa e un’escursione in barca alla foce del Po di Volano, per terminare il tour a Ferrara, tra il Castello Estense e i principali monumenti della città. Per concludere con una visita guidata a piedi nella Ferrara ebraica ed al MEIS Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. L’educational tour è stato organizzato in collaborazione con la “Maggioni Tourist Marketing”, l’agenzia con sede a Berlino che già da alcuni anni coordina un ufficio stampa sui mercati di lingua tedesca nell’ambito del progetto “Vacanze Natura e Cultura”

MEMORABILE
La Chiesa e il Comunismo

Interessantissima nuova pubblicazione in ebook di Tiemme Edizioni Digitali (www.tiemme.onwe.it): ‘La Chiesa e il Comunismo’, di Ernesto Buonaiuti, disponibile in tutte le librerie del web. Scrive al riguardo Paolo Alberti: «Al momento della conclusione del secondo conflitto mondiale l’U.R.S.S. si configura come una potenza europea che ha incidenza sugli interessi della tradizione cattolica nell’Oriente europeo. Le dichiarazioni dottrinali formulate dal Vaticano sotto forma di encicliche e di ammonimenti sulla stampa (‘Osservatore Romano‘) nei confronti del comunismo e delle sue manifestazioni, sinteticamente segnalate e prese in esame dal Buonaiuti, rivestono, anche retrospettivamente, un significato e una portata che coinvolge la funzione stessa del papato nella riorganizzazione del mondo che all’indomani della conferenza di Yalta si andava preparando».

Intervento di somma urgenza per ripristino sponda di via Muratori a Comacchio

A seguito del cedimento spondale avvenuto in via Muratori a Comacchio, si comunica che i tecnici del Comune sono già operativi per fronteggiare l’imprevisto; nei prossimi giorni si procederà con l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva per il consolidamento e per il rifacimento della sponda e dei componenti di arredo, in linea con i valori architettonici esistenti e contestualmente all’attivazione dello strumento della somma urgenza, per eseguire i lavori di ripristino, non appena saranno espletate le procedure tecniche. Situazioni che in passato, soprattutto in via Muratori, hanno costretto all’installazione del divieto di sosta, sia per motivi di carattere estetico, che per motivi di preservazione di integrità strutturale della sponda minacciata per troppo tempo dal carico dei veicoli. Unitamente a questo intervento, è previsto il monitoraggio e l’analisi di altre situazioni segnalate ai funzionari dell’ente.
Unitamente agli interventi di ripristino, come già previsto nell’approvazione del bilancio pruriennale di previsione, sono in corso le analisi tecniche necessarie, per verificare il collaudo statico dei ponti del centro storico, sia pedonali, che carraabili, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini, soprattutto in ordine alla fruizione di dette strutture, in particolare eventi e manifestazioni pubbliche.