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Giorno: 12 Giugno 2018

Ultima sera di saggi per la scuola di musica moderna – Associazione musicisti di Ferrara

Tanti concerti sul palco di un Fiume di Musica
Domani mercoledì 13 giugno a Wunderkammer – Inizio alle ore 20.30 // Venerdì 27 giugno ore 20.30 concerto finale Piazza Castello

Ultima serata, domani 13 giugno, per i saggi degli allievi della Scuola di Musica Moderna di Ferrara nel piazzale antistante Wunderkammer (palazzo Savonuzzi, via Darsena 57, Ferrara), dove le molte formazioni, anche le più numerose, si potranno esibire fin dalle ore 20.30. Sono tre le giornate di festa sul fiume a ingresso libero, che si inseriscono alla programmazione musicale di “Un Fiume di Musica” sempre curata ed organizzata dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer. Per il pubblico, alla possibilità di sedersi (verranno collocate 200 sedie), si unirà anche il punto di ristoro, attivo anche nelle consuete serate aperitivo del giovedì sera per la programmazione di Un Fiume di Musica. Tutte le serate sono a ingresso libero. Per l’occasione, si potrà trovare anche il banchetto dell’Avis, sponsor delle tre serate musicali dei saggi.

In questi tre giorni si avrà la possibilità di ascoltare più di 60 brani suonati da circa 200 allievi degli oltre 700 che frequentano la Scuola di Musica Moderna, oltre al coro formato da una sessantina di persone e l’AMF Brass Band di 21 elementi. Inoltre, i brani più significativi e meglio suonati verranno scelti per la scaletta proposta sul palco di Ferrara Sotto le Stelle, in piazza Castello il 27 giugno.


Consorzio “Wunderkammer”

Radicali Ferrara, conferenza stampa: partono le primarie per il sindaco e altro

Il giorno giovedì 14 alle ore 12.00 Radicali Ferrara terrà una conferenza stampa presso la sede Arcigay di via Ripagrande,12. Saranno presenti il segretario Paolo Niccolò Giubelli e il presidente Mario Zamorani.

Il centro sinistra di Ferrara non si muove? Lo muoviamo noi.
Inizia la raccolta di firme per un percorso politico e una agenda politica per i prossimi mesi a Ferrara che porti il centro sinistra a vincere le elezioni comunali del 2019, a fronte dell’attuale afasia del Pd. Intanto firme per le primarie per scegliere il candidato sindaco (mai fatto prima a Ferrara) e altro.

Anche firme rivolte alla Commissione europea sui migranti per Welcoming Europe
e per l’appello 100 piazze per l’Europa, la democrazia, la libertà.

Cordiali saluti.

Mario Zamorani

Comunicato Regione: Parità di genere

Al via un Tavolo regionale permanente per vagliare criticità e punti di forza delle politiche per le pari opportunità. Oltre 33 milioni di euro nel triennio 2018-2020 per la conciliazione di tempi di lavoro e per la famiglia

L’assessora Petitti: “Tra le misure già adottate presso le strutture tecniche e amministrative della Regione Emilia-Romagna la flessibilità in ufficio, misure a sostegno della genitorialità e lo smart working”

Bologna. Favorire l’accesso al mondo del lavoro conciliando i tempi dell’ufficio con quelli della famiglia: è uno degli obiettivi concreti che saranno affrontati dal Tavolo regionale permanente per le politiche di genere, un organo consultivo presieduto dall’assessora alle Pari opportunità Emma Petitti che ha iniziato oggi l’attività. L’organismo fornirà un quadro della dimensione di genere all’interno delle politiche regionali, analizzando criticità e punti di forza nell’attuazione delle azioni per promuovere la parità.

Oltre ai canali di finanziamento trasversali che coinvolgono anche le politiche di genere, nello specifico, a sostegno delle politiche di settore, la Regione ha emanato due bandi da un milione di euro ciascuno rivolti a Enti locali e Terzo settore: col primo bando (concluso nel 2017) stati finanziati 49 progetti, coinvolte 173 attività, 141 scuole e 24.500 persone. Col secondo bando, per il 2018, sono stati valorizzati progetti realizzati in zone montane e basso ferrarese, con attenzione al contrasto di fenomeni di emarginazione sociale.

Conciliazione: favorire l’occupazione femminile
Un tema centrale, e sul quale l’Assessorato regionale alle Pari opportunità intende orientare la propria azione nei prossimi anni, riguarda la conciliazione. L’obiettivo è favorire l’accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro anche attraverso strumenti che possano garantire il giusto equilibrio tra tempi di lavoro e tempi per la famiglia. Sono diverse le politiche di welfare già poste in essere per favorire la conciliazione (come ad esempio la rete di servizi per la prima infanzia) e le risorse investite: oltre 33 milioni di euro nel triennio 2018-2020 da trasferire ai Comuni per la gestione dei servizi educativi per la prima infanzia; 13 milioni del Fse per il biennio 2018-2019 per i centri estivi; 435 milioni nel 2017 (Fondo regionale per la non autosufficienza) per sostegno a persone anziane e disabili, garantendo così la possibilità di ridurre i tempi di impegno familiare. La Regione ha promosso anche meccanismi premiali per le buone pratiche in tema di responsabilità sociale di impresa. Tra le misure adottate si ricordano anche la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, misure a sostegno della genitorialità e lo smart working, il cosiddetto “lavoro agile”, la cui sperimentazione è stata da poco avviata in Regione. Con l’apertura del Tavolo è emerso chiaramente un obiettivo: continuare a lavorare sul tema della conciliazione anche attraverso il coinvolgimento e i suggerimenti dei soggetti attivi nella rete di sostegno alla parità.

Petitti: “Lavoriamo per una parità sempre più efficace”
“L’avvio dei lavori del Tavolo- spiega l’assessora Petitti- è l’occasione per condividere e confrontarci sulle azioni positive territoriali e sulle tematiche che impattano sulla dimensione di genere a livello regionale, per coordinare le attività della Regione con quelle di Enti locali e soggetti attivi nella rete di sostegno alla parità. L’auspicio è che la collaborazione tra le tante realtà che compongono il Tavolo possa rendere la promozione della parità di genere e fra i generi sempre più efficace e capillare nella nostra regione”.
“Come assessorato alle Pari opportunità abbiamo lavorato in questi anni agli impegni assunti sin da inizio legislatura, sia nell’integrare la dimensione di genere nelle politiche regionali, sia nella diffusione di una cultura della parità e nel contrasto agli stereotipi di genere. In questo modo si vuole contribuire anche all’importante obiettivo di prevenire e contrastare la violenza contro le donne, che da tale cultura e stereotipi sessisti trova alimento”.

Mori: “Strumento per azioni concrete”
“Il Tavolo permanente per le politiche di genere attivato oggi non si sovrappone ma completa il quadro di strumenti paritari introdotti dalla legge 6/2014- spiega la presidente della Commissione Parità dell’Assemblea legislativa Roberta Mori-, strumenti che abbiamo pensato, e si stanno in effetti rivelando, potenti e generatori di consapevolezza e cambiamento. Il tema di fondo è infatti culturale e grazie al Tavolo, fortemente integrato alle competenze e protagonismi della Conferenza regionale delle elette e dell’Osservatorio sulla violenza, saremo in grado di tradurre in decisioni e azioni concrete gli obiettivi di sviluppo inclusivo, di eguaglianza sostanziale e rispetto tra donne e uomini”.

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Matteo Musacci rieletto presidente provinciale Fipe Confcommercio Ferrara

Il mondo della ristorazione ferrarese riconferma il suo presidente: Matteo Musacci, imprenditore, è stato rieletto per acclamazione al vertice provinciale della Fipe Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) rappresentando qualcosa come oltre 650 tra bar, ristoranti, pizzerie… tra Ferrara e Provincia.

“In questi primi cinque anni – spiega Musacci al suo secondo mandato in un settore chiave – abbiamo visto che non solo il settore ha tenuto ma anzi si è sviluppato ed è trainante rappresentando uno sbocco imprenditoriale concreto. Si pensi l’occupazione nelle imprese Fipe rappresenta significativamente il 25%. rispetto all’intero sistema Confederale. Per il prossimo quinquennio dobbiamo sempre più lavorare per garantire innovazione e professionalità sostenendo così i giovani imprenditori”
Ad affiancarlo per il prossimo quinquennnio un consiglio così composto: Daniele “Denny” Bonazzi (Pazzi di Flemming – Cento), Paola Gallanti (Bagno Gallanti Beach – Lido di Pomposa), Devid Gulinelli (Bagno Trattoria Bologna – Portogaribaldi), Mauro Paganelli (Leon d’Oro – Ferrara), Marco Pedriali (Palladio – Corporeno), Marco Rossi (Antico Cafè – Ferrara), Pierluigi Soncini (La Capanna di Eraclio – Codigoro).
L’incontro è stata l’occasione per sottolineare – con la consegna di una targa di riconoscenza – l’attenzione, la sensibilità ed il senso civico di Devid Gulinelli che il mese scorso con la sua attenta segnalazione aveva permesso di rintracciare un minore pachistano che era scomparso da qualche giorno dal Modenese. “In un mondo spesso dominato dall’indifferenza, il gesto dei gestori del Bagno Trattoria Bologna è un punto di luce e fiducia che denota il ruolo sociale importantissimo (non solo economico) delle imprese di vicinato” aveva commentato a lato il direttore generale Davide Urban. L’encomio “a nome di Ascom Confcommercio Ferrara, Ascom Comacchio e Fipe – è stato consegnato oggi pomeriggio (12/06) da Musacci a Gulinelli ed ai suoi figli – per ringraziarli pubblicamente del gesto di grande sensibilità compiuto e che va preso ad esempio” ha commentato il presidente Fipe.

Musacci è presidente regionale di Fipe, ricopre l’incarico di componente di giunta della Fipe italiana ed è presidente nazionale dei Giovani Imprenditori sempre nel settore dei Pubblici Esercizi.

Pubblici Esercizi: ecco alcuni dati sull’occupazione presente nei pubblici esercizi – presentati il 3 maggio scorso nel corso dell’incontro in Ascom sul nuovo Contratto Nazionale di Lavoro nel Settore – del capoluogo e della provincia: dei 3.467 lavoratori operativi in bar e ristoranti (il 4,5% degli addetti della regione), 1.993 sono donne, il 57,5%.
Per quanto riguarda la tipologia di contratto il 28,0% (969) è a tempo indeterminato, mentre il 72,0% dei contratti (2.498) è part time. Sul fronte della nazionalità, 2.546 addetti (il 73,4%) sono di nazionalità italiana, mentre i lavoratori stranieri sono 921.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Sanità. Programmazione 2018 a quota 8,16 miliardi – Calvano: “attenzione alle periferie”

«I territori periferici sono quelli che anche dal punto di vista sanitario soffrono di più, per invecchiamento della popolazione e per incidenza della mobilità passiva. Positiva quindi la scelta della Regione di concentrare un terzo del totale delle risorse del fondo di riequilibrio regionale (in sostanza le risorse aggiuntive per i territori più in difficoltà) a Ferrara». Queste le parole del consigliere regionale Paolo Calvano che commenta l’approvazione in commissione sanità delle linee di programmazione e finanziamento 2018 per le aziende sanitarie regionali.

«Stiamo parlando di 9.163.011 euro di euro su un totale regionale di 30.475.365 euro, che dovranno essere utilizzati al meglio da parte delle direzioni generali per garantire servizi equamente distribuiti sul territorio – conclude Calvano –. A tal fine l’integrazione tra azienda ospedaliera e Asl è fondamentale e deve andare avanti con convinzione e al contempo attenzione a tutto il territorio».

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Comunicato Regione: Lavoro

Continua a scendere la disoccupazione in Emilia-Romagna: -0,5% nel primo trimestre 2018, solo il Trentino Alto Adige fa meglio. In tre anni oltre 75mila nuovi posti (+4%)

I nuovi dati Istat. E per l’export (+4,6%) ventesimo incremento su base tendenziale consecutivo che ci colloca prima regione per quota pro-capite. Il presidente Bonaccini: “Numeri molto positivi di una regione che cresce da tre anni come nessun’altra, anche grazie al Patto per il Lavoro firmato con tutte le parti sociali. Ma non ci accontentiamo, perché c’è ancora lavoro da fare. La nostra ossessione è tornare il prima possibile alla piena e buona occupazione, anche combattendo il precariato

Bologna – Continua a scendere la disoccupazione in Emilia-Romagna, calata dello 0,5% nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (dal 7% al 6,5%): a livello nazionale, un dato inferiore lo si rileva unicamente in Trentino-Alto Adige (4,3%). E negli ultimi dodici mesi, il tasso di disoccupazione si colloca sul valore medio del 6,4%, ancora giù rispetto al periodo aprile 2016-marzo 2017 (6,6%) e al 9% di inizio legislatura, a gennaio 2015.

Rispetto al primo trimestre 2015, il tasso di occupazione regionale è cresciuto di 2,9 punti percentuali, dal 65,5% al 68,4% (secondo solo al Trentino Alto Adige, 69,9%, e alla Valle d’Aosta, 68,6%), mentre gli occupati sono aumentati di 75.500 unità (+4%). Per gli uomini di registra un tasso di occupazione pari al 74,5%, per le donne del 62,3%.

E’ quanto emerge dai dati sull’andamento del mercato del lavoro diffusi dall’Istat ed elaborati su scala regionale.

Segnali positivi per l’economia regionale arrivano anche dall’export: tra gennaio e marzo 2018, l’Emilia-Romagna ha esportato beni e servizi per un totale di 15.260 milioni di euro (pari al 13,6% del totale nazionale), in crescita del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 (+669 milioni di euro), al di sopra sia della media del Nord-Est (+4%), che nazionale (+3,3%), e seconda solo alla media del Nord-Ovest (+5,3%). Per l’Emilia-Romagna, certifica sempre l’Istat, si tratta del ventesimo incremento su base tendenziale (ovvero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) consecutivo.

“Quelli dell’Emilia-Romagna sono numeri di una regione che cresce ormai da tre anni come nessun’altra- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- una tendenza che secondo le stime sarà confermata anche nel 2018 e i dati sull’occupazione nei primi tre mesi vanno in questa direzione. Un percorso che rende sempre più concreto il traguardo della piena occupazione per il 2020, con una disoccupazione al 4-5% a quel punto quasi fisiologica, e che abbiamo intrapreso insieme a tutte le forze sociali, sindacati e imprese, agli enti locali, alle università e alle associazioni del Terzo settore, firmatari del Patto per il Lavoro, nel quale condividiamo decisioni e politiche fatte soprattutto di investimenti pubblici, perseguendo un modello di crescita e sviluppo sostenibile. Non ci accontentiamo, dobbiamo ancora fare molto, per esempio potenziando il welfare e le misure a favore di chi ha più bisogno e continuando a puntare su ricerca, innovazione e internazionalizzazione, ma questo modo di fare condiviso- chiude Bonaccini- continuerà a segnare la nostra strada, che vede un’Emilia-Romagna aperte e sempre più in grado di competere con le aree più avanzate in Europa e nel mondo”.

Più lavoro dipendente e a tempo indeterminato
Quella del mercato del lavoro regionale è una dinamica risultato di un aumento della componente di lavoro dipendente e di una contrazione degli indipendenti, confermando il trend degli ultimi anni. A livello settoriale, emerge una crescita dello stock degli occupati nell’Industria in senso stretto e nel Commercio, alberghi e ristoranti.
Nel primo trimestre 2018 si torna a registrare una crescita del lavoro su base permanente: delle 8.277 nuove posizioni lavorative dipendenti, 6.560 sono a tempo indeterminato e nell’apprendistato e anche il lavoro intermittente si presenta in calo con 923 posizioni lavorative in meno.

Oltre 13mila nuovi giovani occupati
Un segnale di inversione di tendenza di cui, sempre secondo l’Istat, beneficia il segmento giovanile del mercato del lavoro regionale. Sebbene nel primo trimestre le posizioni dipendenti siano rimaste le stesse per i giovani di 15-29 anni, si è però verificata una significativa sostituzione fra lavoro temporaneo e lavoro permanente: infatti, al netto dei fenomeni di stagionalità, le posizioni a tempo determinato e nel lavoro somministrato sarebbero diminuite di 2.459 unità, mentre quelle a tempo indeterminato e in apprendistato sarebbero aumentate di 2.505 unità. Più in generale, su base annua le posizioni lavorative giovanili sono cresciute di 13.303 unità.

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Vigarano, punti informativi sul porta a porta a fiere e mercati

Nell’ambito della campagna di comunicazione che accompagna il passaggio verso la raccolta dei rifiuti porta a porta, un punto informativo CLARA presidiato da informatori ambientali sarà presente in piazza Giovanni XXIII mercoledì 13 giugno a partire dalle 19, per la serata finale della Fiera di Sant’Antonio, e venerdì 29 giugno alla Sagra dei Santi Pietro e Paolo a Vigarano Pieve.
Continuano inoltre i punti informativi nelle giornate di mercato: i prossimi sono programmati per giovedì 21 giugno e giovedì 5 luglio, dalle 9 alle 13, in via Toselli.

Da CLARA SpA

Pigmenti, muri e pittura ad affresco

Ferrara, sabato 16 giugno, Pinacoteca Nazionale, incontro dedicato alle famiglie.

Sabato 16 giugno 2018, alle ore 16.00, alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti, si tiene Pigmenti, muri e pittura ad affresco, il nuovo appuntamento di Tutto mio il museo, il ciclo d’incontri dedicati alle famiglie.

Si tratta di un entusiasmante laboratorio pratico per conoscere la tecnica pittorica dell’affresco: un procedimento che richiede una grande maestria e una lavorazione veloce ed eseguita senza errori.
Nel corso dell’attività s’insegnerà a distinguere gli strati dell’intonaco, a capire perché e come i colori di origine minerale si sono trasformati nel tempo, a notare negli affreschi della Pinacoteca di Ferrara la traccia della pontata e della giornata e a parlare come veri restauratori dei pericoli connessi al distacco del muro.
Si proverà, inoltre, l’emozione di riportare alcuni disegni preparatori su un supporto, così come un tempo si faceva sulla parete, coi metodi del carboncino, della sinopia, della punta metallica e dello spolvero, per sperimentare in maniera diretta le varianti connesse alla terza fase di esecuzione dell’affresco.

L’attività, destinata alle famiglie con bambini dai 4 anni in su, è gratuita, salvo il costo del biglietto d’ingresso del museo.

Ferrara, giugno 2018

Incontro per le famiglie
Tutto mio il museo. Pigmenti, muri e pittura ad affresco
Sabato 16 giugno 2018, ore 16.00
Pinacoteca Nazionale di Ferrara- Palazzo dei diamanti (corso Ercole I d’Este, 21)

Attività gratuita, salvo il costo del biglietto della Pinacoteca (intero: €6,00; ridotto: €3,00, gratuito per i minori di 18 anni)

Sito web: http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/pinacoteca-nazionale/

Facebook: pinacotecaferrara
Twitter: @PNFerrara
Istagram: gallerie.estensi

Ufficio stampa Gallerie Estensi

Comunicato Regione: Sanità

La donazione di sangue raccontata dai protagonisti: al via la nuova campagna di comunicazione di Regione, Avis e Fidas. Con #IoTiRaccontoChe le testimonianze di chi il sangue lo dona e lo riceve, per rendere contagioso un gesto di altruismo. Oltre 16mila nuovi donatori nel 2017. Venturi: “Il nostro sistema è solido, autosufficiente ed innovativo, ma non possiamo abbassare la guardia”

Oggi a Bologna la presentazione, in occasione della Giornata mondiale del donatore che sarà celebrata giovedì 14 giugno. Locandine, opuscoli, manifesti, ma soprattutto la possibilità di raccontare sui social la propria esperienza. L’anno scorso in Emilia-Romagna più di 216.400 unità di sangue raccolte e 6.159 inviate ad altre regioni non autosufficienti. Randi: “Tra gli intenti del sistema sangue regionale un sostegno ancora più forte alle associazioni e federazioni di donatori”

Bologna – “Dono sangue perché dona tutta la mia famiglia. Ho deciso di donare perché mia sorella è stata salvata grazie alla disponibilità di sangue. Dono perché sono giovane e in buona salute. Dono perché senza scorte di sangue non esisterebbero trapianti, medicina d’urgenza e cure oncologiche. Dono perché sono zero negativo e c’è bisogno di me. Dono perché così la mia salute è sempre sotto controllo”.

Ci sono mille buoni motivi per donare sangue, e a spiegarli sono e saranno loro, i donatori, protagonisti della nuova campagna di comunicazione di Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas: #IoTiRaccontoChe. Utilizzando questo hastag, ovvero l’etichetta che sui social network funge da aggregatore tematico, chi dona potrà raccontare, e socializzare, la propria esperienza, per far sì che un gesto prezioso diventi anche contagioso. E potrà far sentire la propria voce anche chi il sangue lo riceve: storie che rimangono spesso nell’ombra e che rappresentano il senso della donazione. Perché il sangue è un bene prezioso che a volte viene dato per scontato, ma scontato non è.

“Chi dona sangue, inizia un nuovo racconto”: questo lo slogan della campagna 2018 presentata oggi in Regione, a Bologna, dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, dalla direttrice del Centro regionale sangue, Vanda Randi, dal responsabile del servizio Assistenza ospedaliera, Anselmo Campagna, e dai presidenti di Fidas e Avis Emilia-Romagna, Michele Di Foggia e Maurizio Pirazzoli. Una campagna lanciata in prossimità della Giornata mondiale del donatore, giovedì 14 giugno, il cui slogan – scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – quest’anno sarà “Sii disponibile per qualcun altro. Dona sangue e condividi la vita”.

Saranno soprattutto i social i motori della campagna, il cui materiale è consultabile sul sito web della Regione www.donaresangue.it: le associazioni dei donatori invieranno messaggi ed e-mail con lo slogan ai propri iscritti, e ogni donatore potrà a propria volta mandare l’immagine ad altri, anche utilizzando le applicazioni di messaggistica per smartphone, o condividerla sui social network. Altra novità, i Corner informativi dove chi vorrà potrà lasciare la propria testimonianza di donatore su una lavagna, fotografarsi e condividere l’esperienza sui social. Le stesse associazioni e federazioni di donatori giocheranno un ruolo determinante nel promuovere i racconti. Infine, strumenti specifici e una specifica comunicazione sono stati pensati per la stagione estiva, un periodo in cui è particolarmente importante sostenere la donazione.

“Dobbiamo dire grazie ai nostri donatori, perché donare sangue è un gesto che rivela sensibilità, generosità, altruismo- ha sottolineato l’assessore Venturi-. E diciamo grazie anche ai tanti volontari di Avis e Fidas, che con il loro impegno contribuiscono a confermare, anno dopo anno, la solidità e l’autosufficienza del sistema sangue dell’Emilia-Romagna. Un sistema che consente di continuare a donare a regioni che quell’autosufficienza non ce l’hanno e quindi, soprattutto in caso di emergenze, devono essere aiutate. Ma non possiamo abbassare la guardia, perché di sangue c’è sempre bisogno, a maggior ragione con l’avvicinarsi dell’estate, in cui il flusso di turisti aumenta. Dalle testimonianze che raccoglieremo – ha aggiunto Venturi- siamo fiduciosi che possa giungere un’ulteriore spinta a donare, sangue o plasma, che in tanti casi si rivelano indispensabili per salvare delle vite”.

“L’autosufficienza regionale, massimi livelli di sicurezza nelle trasfusioni, l’utilizzo corretto del sangue, una rete informatica più omogenea a livello territoriale, un sostegno ancora più forte per le associazioni e federazioni di donatori: questi- ha evidenziato la direttrice Randi- sono i principali intenti del sistema sangue regionale”.

Sangue: i dati 2017 in Emilia-Romagna
Nel 2017 le unità raccolte di sangue intero sono state 216.479, le unità trasfuse 201.552. Dati che confermano la capacità del sistema regionale di essere autosufficiente e di riuscire anche a fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno: 6.159 quelle inviate lo scorso anno.
Complessivamente stabili i nuovi donatori: 16.171 nel 2017 rispetto ai 16.634 nel 2016. Il numero maggiore di donatori si registra nella fascia d’età 18-25 (5.675, di cui 2.854 donne e 2.821 uomini). Si è registrato un lieve calo delle unità raccolte, che però è associato ad una diminuzione delle unità trasfuse. Il Centro regionale sta lavorando assieme alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per promuovere il buon uso del sangue, ovvero un utilizzo appropriato alle necessità e alle condizioni del paziente.

Come si diventa donatore
Donare il sangue è semplice. Chi intende diventare donatore può recarsi, possibilmente a digiuno, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città dove sarà accolto e accompagnato da un medico per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l’idoneità al dono. L’idoneità verrà comunicata con lettera o telefonicamente.
Per informazioni sulla donazione e sul centro o punto di raccolta della propria città è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13); utilizzare la e-mail del sito sangue: donaresangue@donaresangue.it; contattare le Associazioni Avis e Fidas: emiliaromagna@avis.it – presidenza@fidas-emiliaromagna.it, consultare i siti di Avis e Fidas Emilia-Romagna. /EC

Tutto il materiale grafico relativo alla campagna è disponibile in alta risoluzione qui: https://www.regione.emilia-romagna.it/agenzia-di-informazione-e-comunicazione/stampa/2018/campagna-sangue-2018

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Sport a scuola: Nessuno escluso da mercoledi’ 13 all’Alda Costa

Al via mercoledì 13 giugno c/o la sede dell’I.C. Alda Costa le attività del modulo di educazione motoria “Gioco e sport a scuola: nessuno escluso” nell’ ambito del progetto PON “Inclusione sociale e lotta al disagio: APPRENDERE E VIVERE INSIEME A SCUOLA”.
Le lezioni, che avranno luogo nella palestra e nel giardino della scuola, saranno tenute dalla docente esperta Paola Roveroni con il supporto della collega tutor Irma Pagnotta. Il progetto si svolge in piena collaborazione con i partner Vis Basket, Cip, Acqua Estense, Lions Club Ferrara Estense e Comitato Genitori Alda Costa. Le attività proposte, volte al potenziamento degli schemi motori del correre, saltare, lanciare, mirano a stimolare diversi aspetti della personalità dell’alunno e la finalità inclusiva è il movimento come mediatore dei processi di apprendimento e socializzazione.
Il momento conclusivo del progetto con la presenza dei partner e piccola premiazione degli alunni partecipanti si terrà sabato 23 giugno al Campo Scuola di Ferrara.

Zappaterra: “Potenziare il sistema sanitario ferrarese a partire dalla riduzione della mobilità passiva”

Fondi USL 2018
Zappaterra: “Potenziare il sistema sanitario ferrarese a partire dalla riduzione della mobilità passiva”

Per quest’anno il servizio sanitario regionale potrà contare su quasi 8,2 miliardi di euro. La maggior parte dei finanziamenti, 7,5 miliardi di euro, sono destinati a finanziare i Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario pubblico, nazionale e regionale, offre a tutti i cittadini, gratuitamente o con il concorso di una quota di partecipazione (ticket).
«La bozza di delibera ci pone di fronte al problema della sostenibilità e del governo dei servizi in un quadro di risorse disponibili calante, basti pensare che il fondo di riequilibrio si riduce del 50%. Fatto salvo il finanziamento specifico per farmaci oncologici ad alto costo e farmaci innovativi che hanno in capitolo apposito, per Ferrara, che come Piacenza è una provincia di confine con popolazione anziana, nonostante il fattore correttivo introdotto rispetto alla quota capitaria (assegnazione di risorse in base al numero di abitanti) che tiene conto dell’indice di vecchiaia per le risorse finalizzate all’assistenza degli over 75, risulta difficile sviluppare i servizi domiciliari, la presa in carico ambulatoriale della cronicità, la prossimità dell’assistenza senza strumentazioni adeguate». Queste le parole della consigliera regionale Marcella Zappaterra che commenta l’approvazione in commissione sanità delle linee di programmazione e finanziamento 2018 per le aziende sanitarie regionali.
Qualche critica arriva dalla consigliera ferrarese che sottolinea la necessità di intervento della Regione anche sul tema della mobilità passiva verso il Veneto, che ha costi importanti per l’Emilia Romagna. «Se mettessimo mano in modo deciso alla mobilità passiva potremmo potenziare il sistema sanitario ferrarese – conclude Zappaterra – senza bisogno di nuove risorse, ma semplicemente spendendo meglio quelle di cui già disponiamo». L’assessore Venturi ha risposto che una quota di mobilità passiva è fisiologica, ma che su Ferrara c’è la disponibilità ad aprire una riflessione con tutti i soggetti del sistema.

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Comunicato Regione: Mobilità

Otto incidenti su dieci dovuti alla distrazione. La Regione risponde: ‘Guida e basta’, giornata dedicata alla sicurezza stradale. Appuntamento domenica 17 giugno in Piazza Maggiore a Bologna

Musica, spettacolo e informazione per dire no alla distrazione al volante e la premiazione dei vincitori del concorso di idee nelle scuole e università. Presentate le iniziative in programma dal primo pomeriggio, tra gli ospiti Ron, Silvia Mezzanotte, Vito

Bologna – Tutti in piazza per promuovere la sicurezza sulle strade. Perché, come dicono i numeri, l’80% degli incidenti sono causati dalla disattenzione, come ad esempio mandare un messaggio che equivale a guidare al buio per 10 secondi, digitare un numero di telefono (7 secondi di buio) o addirittura farsi un selfie (14 secondi di buio), ovvero percorrere dai 300 ai 500 metri di strada bendati. Da qui l’impegno di tanti per cambiare abitudini. L’appuntamento è domenica 17 giugno, a Bologna, con ‘Guida e basta’, un grande evento per la città che vede insieme istituzioni, mondo dello spettacolo e forze dell’ordine per dire no alla distrazione al volante.

Dal pomeriggio fino a tarda sera piazza Maggiore sarà teatro di una festa ­con musica, spettacoli, tanta informazione e un premio alle migliori proposte realizzate dagli studenti di scuole superiori e Università dell’Emilia-Romagna, che hanno partecipato al concorso parte dell’omonima campagna di informazione per la guida sicura, ­ promossa da Regione, Osservatorio, Anas.

Il programma della giornata è stato presentato oggi in Regione dall’assessore regionale alla Mobilità e trasporti, Raffaele Donini, dal presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, Mauro Sorbi, e dal responsabile del coordinamento territoriale Nord-Est di Anas, Claudio De Lorenzo, con la partecipazione del colonnello dei Carabinieri, Valerio Giardina, del comandante provinciale della Guardia di finanza generale B., Luca Cervi, dell’ispettore capo della Polizia municipale, Maura Rossi, del commissario capo della Polizia stradale, Stefania Leone, delvice comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Gianfranco Tripi, e il responsabile regionale del 118, Cosimo Picoco.

“I numeri ci testimoniano- ha detto l’assessore Donini- come siano in forte aumento i morti sulle nostre strade causate dalla distrazione, dovuta all’invio di un sms o un’occhiata ai social network. Una terribile abitudine che vogliamo fermare con forza informando i cittadini sui rischi e le conseguenze di una guida distratta e spericolata. Una grande giornata di informazione e spettacolo insieme ad Anas, a tutte le Forze dell’ordine e a tanti artisti nazionali per dire tutti insieme che quando si guida, bisogna guidare e basta”.

“Quando si parla di distrazione- ha puntualizzato Sorbi- l’associamo alla guida di un qualsiasi veicolo, ma in verità questo ci fa perdere di vista quelle ‘dimenticanze’ che contribuiscono a far diminuire l’educazione che dovrebbero avere tutti gli utenti della strada. Tutte le sfaccettature della distrazione fanno aumentare le probabilità di essere oggetti o soggetti di incidentalità. Un esempio significativo è che trent’anni dopo l’approvazione della legge, ci dimentichiamo ancora di allacciare le cinture di sicurezza e cosa ancor più grave non tutti utilizzano il ‘seggiolino’ per trasportare i bambini. Questo ha portato a elevare nella nostra regione circa 16mila sanzioni in un anno. Ci dimentichiamo anche di rispettare i limiti di velocità, circa 125mila sanzioni, di rispettare il semaforo rosso o le strisce pedonali. Auspico che la campagna con l’evento di domenica 17 giugno- ha concluso- serva a sensibilizzare tutti, dal pedone al camionista, ad abbandonare quel bullismo stradale che ci fa credere di avere sempre ragione a discapito degli altri. In sintesi, l’incidente non è una fatalità”.

“Oltre il 90% degli incidenti- ha spiegato De Lorenzo- sono causati dal comportamento alla guida. In questo senso, Anas, in quanto gestore delle strade statali, organizza e supporta le campagne di informazione per promuovere la cultura della sicurezza. In collaborazione con la Regione, infatti, dal 2017 abbiamo dato vita alla campagna ‘Guida e basta’ per sensibilizzare gli utenti della strada ad una maggiore attenzione mentre si guida. Per cercare di ridurre il numero degli incidenti mortali che sono aumentati nel 2017 dell’1,4% rispetto allo scorso anno, Anas è anche impegnata in un importante piano di investimenti che ammoderneranno l’intera rete stradale nazionale e regionale. In particolare per l’Emilia-Romagna sono stati previsti nel quinquennio 2016-2020, oltre 1,8 miliardi di euro tra nuove opere e manutenzione programmata. Quest’ultima riguarderà essenzialmente il piano viabile, la segnaletica, le barriere di sicurezza, l’illuminazione gallerie con installazione di Led di ultima generazione ed il progetto Smart Road che prevede, tra l’altro, il dialogo veicolo-infrastruttura”.

Soddisfazione per l’iniziativa che “crea prossimità con i cittadini” è stata espressa dai rappresentanti delle Forze dell’ordine e 118.

Il programma della giornata: musica, informazione, un premio agli studenti
L’iniziativa prende il via nel primo pomeriggio, alle 15.00, per poi concludersi alle 20.00. Nella ‘Cittadella della sicurezza’, allestita con stand di Anas e delle forze dell’ordine, Polizia stradale, Carabinieri, Polizia municipale, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e 118, saranno impegnati uomini e mezzi in attività dimostrative e di informazione per una guida sicura.

In piazza il pullman azzurro della Polizia stradale, una sorta di laboratorio viaggiante, che si trasforma in un’aula scolastica per attività educative. In esposizione anche i camion dei Vigili del fuoco con l’attrezzatura ‘salvavita’, utilizzata in caso di incidenti. Per tutti la visione di video che mostrano gli effetti della guida senza cinture di sicurezza o le prove con gli occhiali che simulano gli effetti di sostanze alcoliche o droghe. E poi ancora test per sapere quanto è sicura la nostra guida, disegni a tema da colorare per i più piccoli oltre ai volontari delle ambulanze che insegnano come dare le prime importanti informazioni in caso di incidente.

In contemporanea, sul palco centrale, saranno protagonisti la musica, con le band emergenti Nop e Low profile e l’orchestra sinfonica giovanile John Lennon, e l’intrattenimento con le performance dei comici Andrea Vasumi, Duilio Pizzocchi e Davide Dal Fiume.

E dalle 21.00 lo spettacolo continua con ospiti quali Ron, Silvia Mezzanotte, Andrea Mingardi, l’Orchestra Casadei, Vito, Oblivion, Moka Club, Patrizia Deitos, Giorgio Baldari, vincitore del contest musicale #buonmotivo, promosso da Anas e ministero Infrastrutture e Trasporti, in collaborazione con la Polizia di stato per sensibilizzare gli utenti della strada sulle situazioni di pericolo.

Protagonisti della serata anche le istituzioni e l’informazione con la partecipazione tra gli altri degli assessori regionali ai Trasporti, Raffaele Donini, e alla Scuola, Patrizio Bianchi, l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, il presidente dell’Osservatorio sulla Sicurezza stradale, Mauro Sorbi, il responsabile del coordinamento territoriale Nord-Est di Anas, Claudio De Lorenzo. Saranno presenti anche associazioni di familiari delle vittime di incidenti con le loro testimonianze, accompagnati dal campione di nuoto Marco Orsi.
Inoltre, al centro della serata, la premiazione dei primi classificati al concorso di idee per il miglior logo, spot e cortometraggio contro la distrazione alla guida, che saranno utilizzati nella campagna ‘Guida e basta’. L’evento serale sarà trasmesso in diretta tv su E’TV, Trc, Teleromagna. /Eli.Co.

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Comunicato Regione: Sanità

L’Emilia-Romagna accelera sulla Procreazione medicalmente assistita (Pma): limite alzato fino al compimento dei 46 anni e sei tentativi (cicli) possibili. Nei Centri pubblici la Pma di II livello, finora eseguita in regime di ricovero, diventa ambulatoriale. L’assessore Venturi in Commissione: “Consentiamo a un numero maggiore di donne la possibilità di accedere a questi percorsi”

La Giunta adotterà il nomenclatore per le prestazioni di procreazione medicalmente assistita previsto da un Decreto del Governo e definirà le condizioni per renderla effettivamente disponibile, individuando anche le tariffe e i ticket per i cittadini

Bologna – In Emilia-Romagna la fecondazione assistita nel servizio pubblico sarà possibile fino al compimento dei 46 anni d’età (al posto degli attuali 43) e verranno previsti sei tentativi possibili (anziché tre).
Lo ha comunicato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che ha presentato oggi in Commissione consiliare un’informativa relativa all’aggiornamento del nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e delle relative tariffe a carico delle Aziende sanitarieper quanto riguarda la Procreazione medicalmente assistita (Pma). L’Emilia-Romagna si adegua quindi ai parametri previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 12 gennaio 2017, che definisce i nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza.

Oltre all’innalzamento del limite d’età e al raddoppio dei cicli possibili, cambiano anche le modalità di prestazione delle terapie: se finora in Emilia-Romagna (come in altre parti d’Italia) era possibile effettuare la pma di II livello (Fivet, Icsi) solo in regime di ricovero (day hospital), d’ora in poi verrà fatta in regime ambulatoriale. Questo spiega l’inserimento nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi concernenti la pma, sia omologa che eterologa.

“Consentiremo, dopo l’approvazione del provvedimento in Giunta, ad un numero maggiore di donne la possibilità di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita” ha ricordato Venturi, sottolineando come la delibera individui anche le tariffe per le prestazioni e i relativi ticket.“In attesa che il Governo fissi, con un ulteriore decreto, le tariffe massime relative alle prestazioni ambulatoriali – ha specificato l’assessore-, come Regione abbiamo ritenuto giusto procedere, per non far attendere oltre tante donne, e abbiamo quindi calcolato le tariffe sulla base di nostre valutazioni. Naturalmente- ha sottolineato l’assessore- le adegueremo quando uscirà il decreto”.

L’innalzamento del limite d’età e il maggior numero di cicli entreranno subito in vigore con la pubblicazione della delibera sul Bur, “mentre si passerà al regime ambulatoriale dal primo settembre: dobbiamo dare tempo alle Aziende- ha concluso Venturi- di aggiornare il nomenclatore tariffario”.

Pma e ticket
Il passaggio, sancito dal Dpcm del 2017, della procreazione medicalmente assistita da regime di ricovero ad ambulatoriale è stato stabilito per rispondere con maggiore appropriatezza al tipo di intervento. Il regime ambulatoriale implica l’applicazione del ticket che, in Emilia-Romagna, segue le regole già definite per la specialistica ambulatoriale. È prevista l’esenzione nei casi indicati dalla normativa in vigore; nella delibera la Regione prevede inoltre che i cittadini affetti da patologia tumorale in età fertile, e con prognosi favorevole a lungo termine, che debbano sottoporsi a terapie farmacologiche, radioterapiche o chirurgiche che li pongono a rischio di compromissione della fertilità futura, possano accedere alle tecniche di pma, omologa ed eterologa, con esenzione dalla partecipazione al costo.
Per i cittadini residenti fuori regione, i costi sostenuti per le prestazioni ambulatoriali (al netto dell’eventuale compartecipazione alla spesa) e per l’approvvigionamento dei gameti (in caso di pma eterologa) saranno a carico dell’Azienda Usl di residenza tramite fatturazione diretta. La paziente, prima di recarsi in Emilia-Romagna per sottoporsi alla pma, dovrà chiedere e ottenere l’autorizzazione dell’Azienda Usl di residenza. /CV

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Marchetti (LN): “La riorganizzazione della sanità regionale? Tante valutazioni sul nulla…”

Da Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Il consigliere regionale della Lega Nord, attacca la Commissione Sanità della Regione: “Quali sono gli obiettivi dati alle aziende sanitarie? Il Pd tiri fuori i documenti e ci illustri il piano di riorganizzazione dell’Area Metropolitana”

“Questa mattina la Commissione Sanità della Regione ha approvato la delibera relativa alle Linee di programmazione e di finanziamento delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale per l’anno 2018, che tra gli obiettivi prevede appunto l’avanzamento della riorganizzazione della rete ospedaliera avviata nel 2015. In altre parole, il piano nel quale sono stabiliti i finanziamenti e gli obiettivi dati alle aziende sanitarie del territorio. Peccato che, ad oggi, di questa riorganizzazione della rete ospedaliera a livello metropolitano, non abbiamo ancora visto alcun documento. In altre parole, non c’è traccia del documento che dovrebbe sancire le linee guida del piano”.

Così il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, stigmatizza quando avvenuto questa mattina in Commissione.

“Com’è possibile presentare osservazioni a un Piano già confezionato e del quale il Pd non ha fatto parola in Commissione?” chiede il consigliere leghista.

“Venendo allo specifico: all’interno delle Linee di programmazione e di finanziamento delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale, è prevista anche la riorganizzazione della rete ospedaliera, un processo, avviato nel 2015, sul quale regna ancora molta incertezza. Su quale direttrice è stata incanalata la sanità imolese? La bozza di riorganizzazione a livello metropolitano, che interessa, per l’appunto, anche il territorio imolese, che fine ha fatto? Valutare documenti senza avere alcun elemento in mano è a dir poco difficile” sottolinea l’esponente del Carroccio, che chiosa: “Il Pd sta forse aspettando l’esito del ballottaggio delle amministrative imolesi prima di presentarci il documento? Una cosa è certa: lavorare in queste condizioni è pressoché impossibile”.

Sottoscritta dal Prefetto una convenzione di tirocinio curricolare con l’Università degli Studi di Ferrara.

Grazie ad una convenzione di tirocinio curricolare sottoscritta dal Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro e dal Direttore Generale dell’Università degli Studi di Ferrara, dr. Giuseppe Galvan, gli studenti del locale Ateneo svolgeranno tirocini formativi in Prefettura, a completamento del loro percorso di studi.
Si tratta di una importante opportunità con cui, completando il percorso curricolare presso gli Uffici del Palazzo di Governo, gli universitari ferraresi potranno prendere una prima conoscenza diretta del mondo del lavoro e fare una scelta professionale futura più consapevole.
Sui siti web della Prefettura e dell’Università degli Studi di Ferrara saranno pubblicati, nei prossimi giorni, i bandi di selezione, con l’individuazione delle tematiche oggetto dei tirocini curricolari.
L’addetto stampa Prefettura di Ferrara

Comunicato Regione: Sanità

Dalla prevenzione oncologica alla non autosufficienza, dalle Case della salute alla riduzione del precariato e a nuove assunzioni: 8,2 miliardi per il Sistema sanitario regionale dell’Emilia-Romagna, +74 milioni rispetto al 2017. La ripartizione dei fondi alle Aziende sanitarie. Bonaccini-Venturi: “Risorse in crescita per rafforzare i servizi nei territori, potenziare gli organici e valorizzare le professionalità”

La maggior parte dei finanziamenti (7,5 miliardi) andrà ai Livelli essenziali di assistenza, ovvero cure, visite ed esami garantiti, gratuitamente o con un ticket, dal Servizio sanitario, pubblico e universalistico. Oggi in Commissione assembleare il via libera alla proposta di riparto presentata dalla Giunta regionale. L’assessore sul nuovo ospedale di Cesena: “Il nuovo Governo accolga la nostra richiesta confermando i fondi del ministero della Salute, liberando 160 milioni di risorse regionali e aziendali da investire nel progetto”

Bologna – Per quest’anno il Servizio sanitario regionale potrà contare su quasi 8,2 miliardi di euro. Una cifra complessiva (8,161 miliardi) che supera di 74 milioni quella stanziata lo scorso anno.

La maggior parte dei finanziamenti, 7,5 miliardi di euro, sono destinati a finanziare i Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario pubblico, nazionale e regionale, offre a tutti i cittadini, gratuitamente o con il concorso di una quota di partecipazione (ticket).

Via libera, oggi in Commissione assembleare, alla proposta di ripartizione – presentata dalla Giunta – del Fondo sanitario regionale, che mette in campo la quota di risorse assegnata all’Emilia-Romagna dallo Stato per finanziare e qualificare ulteriormente servizi e Aziende sanitarie (Usl, Aziende Ospedaliere e Irccs pubblici-Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) dell’Emilia-Romagna.

“Confermiamo l’alta qualità e specializzazione del nostro Servizio sanitario, pubblico e universalistico, e lo facciamo mettendo a disposizione risorse superiori all’anno scorso- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Parliamo di oltre 8 miliardi di euro grazie ai quali siamo in grado di garantire alla sanità dell’Emilia-Romagna i mezzi, gli strumenti e le risorse necessarie per assicurare a tutti i cittadini servizi e cure di eccellenza. Puntiamo a rafforzare l’assistenza sul territorio, a tutti i livelli: da quella garantita dai Centri di alta specializzazione di rilievo regionale alle Case per la salute, per migliorarne ulteriormente l’efficienza, la qualità, la capacità innovativa. Oltre a potenziare gli organici, attraverso nuove assunzioni e stabilizzazioni, per ridurre il precariato e valorizzare le professionalità che fanno della sanità regionale una eccellenza a livello nazionale ed europeo”.

L’assessore Venturi, intervenendo in Commissione, ha parlato anche del progetto per il nuovo ospedale di Cesena, per il quale è attualmente previsto un finanziamento con risorse regionali e aziendali per 160 milioni di euro.

“Mi auguro- ha sottolineato l’assessore- che il nuovo Governo possa accogliere la nostra richiesta, sulla quale c’era già stato il sostanziale via libera del precedente Esecutivo, di coprire l’intero importo con un finanziamento del ministero della Salute grazie a risorse di bilancio disponibili”. “In questo modo- ha aggiunto Venturi- verrebbero liberati fondi regionali e aziendali importanti per sostenere le politiche di investimento per i prossimi anni”.

Quello passata al vaglio della Commissione, tecnicamente, è un provvedimento con il quale la Regione definisce le “Linee di programmazione e finanziamento per il 2018”, il principale strumento di programmazione annuale per le aziende Usl e ospedaliere del Servizio sanitario, che oltre alla suddivisione delle risorse stabilisce il quadro degli obiettivi da perseguire quest’anno.

Rientrano tra questi l’attuazione del Piano regionale di prevenzione e degli obiettivi del Piano sociale e sanitario; il consolidamento del Piano di prevenzione vaccinale e dei programmi di screening oncologici; la realizzazione di specifiche azioni di vigilanza e controllo della salute in ambienti di lavoro, strutture ricettive e scolastiche; il completamento del processo di revisione dell’autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie.

Tra gli altri obiettivi si confermano anche per il 2018 quelli già indicati nella programmazione 2017: la riduzione delle liste di attesa per i ricoveri chirurgici programmati e il consolidamento di quelle per la specialistica; il consolidamento dei servizi e delle prestazioni del Fondo regionale per la non autosufficienza; la promozione delle Case della salute, la riduzione del precariato e l’assunzione di nuovo personale sanitario.

Oltre a quanto stanziato per i Lea, 65 milioni di euro andranno a finanziare il sistema integrato Servizio sanitario-Università e 134,7 milioni la qualificazione dei servizi delle Aziende ospedaliere e degli Irccs. All’acquisto farmaci innovativi saranno destinati 110,5 milioni di euro, suddivisi tra 36 milioni per farmaci Hcv (Epatite C) e 74,5 per quelli oncologici. La delibera fissa, inoltre, in 320 milioni il concorso al complessivo finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza.

La ripartizione dei fondi

Aziende Usl

Piacenza: 485.432.891 euro
Parma: 699.502.857 euro
Reggio Emilia: 814.757.101 euro
Modena: 1.067.116.101 euro
Bologna: 1.409.647.338 euro
Imola: 213.300.656 euro
Ferrara: 614.586.134 euro
Romagna: 1.778.651.125 euro

Aziende ospedaliere / Aziende ospedaliere-universitarie / Irccs

Aosp-Univ. Parma: 48.760.898 euro
Aosp-Univ. Modena: 47.739.249 euro
Aosp-Univ. Bologna: 65.311.384 euro
Aosp-Univ. Ferrara: 68.251.426 euro
Ist. Ortopedico Rizzoli (Bologna): 18.044.493 euro

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Ricerca e malattie rare: AFM Telethon premia Dario Balestra di Unife

Importante riconoscimento internazionale per Dario Balestra e il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Mirko Pinotti del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie. Balestra è risultato vincitore di un prestigioso finanziamento da parte dell’ente francese AFM-TELETHON per progetti di ricerca sulle malattie rare. Questo bando competitivo (“Trampoline Grant”), a cui partecipano ricercatori da tutta Europa, si propone di supportare le ricerche nel campo delle malattie rare allo scopo di sviluppare cure innovative.
“Il progetto proposto – spiega Dario Balestra – ha lo scopo di sviluppare una nuova terapia per il difetto di Ornitina Transcarbamilasi (OTC), uno degli enzimi coinvolti nel ciclo dell’urea”.
I difetti del ciclo dell’urea sono malattie genetiche causate da una deficienza degli enzimi necessari per l’incorporazione dell’ammonio nell’urea, con una conseguente ridotta eliminazione di questa sostanza altamente tossica per il sistema nervoso centrale.
La deficienza di Ornitina Transcarbamilasi, la causa più frequente dei cosiddetti disturbi del ciclo dell’urea, con una incidenza del 1:60.000, si manifesta fin dalla nascita con sintomi che possono portare al coma e ritardo mentale del nascituro. La terapia, comunque non risolutiva, è rappresentata da una dieta ferrea e continua somministrazione di farmaci atti a impedire l’accumulo di derivati dell’ammoniaca. Nonostante ciò, queste misure non impediscono l’accumularsi di danni nel cervello del paziente duranti le crisi iper-ammoniemiche, che manifesterà complicazioni neurofisiologiche dipendenti dal tipo e severità del danno. L’unico approccio risolutore è rappresentato dal trapianto di fegato subito dopo la nascita.
“Questo studio, che prevede la collaborazione con diversi centri internazionali – illustra Balestra – si propone di valutare l’efficacia di un nuovo approccio innovativo mirato a correggere i meccanismi patologici dovuti a mutazioni in grado di alterare i meccanismi di maturazione dell’RNA messaggero. I risultati potrebbero avere ricadute terapeutiche importanti per tutti i pazienti affetti da difetto di Ornitina Transcarbamilasi”.

Premio Rotary a tre laureati in Ingegneria

Premiati, presso il Dipartimento di Ingegneria di Unife, i tre vincitori del Premio Rotary Club Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane, scelti tra oltre cento laureati:
Marco Accolli (Ingegneria Civile) per la tesi dal titolo “Valutazione della vulnerabilità sismica e proposte di intervento di miglioramento per un edificio in muratura del patrimonio residenziale pubblico danneggiato dalla sequenza emiliana nel 2012”
Lucrezia Manservigi (Ingegneria Meccanica) per la tesi dal titolo “Ottimizzazione della previsione delle prestazioni di PATs (Pumps as Turbines) mediante un approccio di tipo fisico”
Stefano Guerrini (Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni) per la tesi dal titolo “Quantum communications and entanglement”
Il premio, che copre l’ammontare della rata di iscrizione al dottorato di ricerca, rientra nell’ambito della convenzione tra il Dipartimento di Ingegneria di Unife e il Rotary Club ed è stato fortemente voluto dall’ex Presidente Ing. Fiorenzo Zannini e dall’attuale Presidente Dott. Sauro Sangiorgi in collaborazione con il Prof. Andrea Conti e il Direttore del Dipartimento di Ingegneria, Prof. Roberto Tovo. Si tratta di un’ulteriore segno di vitalità e di attenzione – hanno sottolineato gli organizzatori – nei confronti dei giovani ricercatori e laureati.
Il Rotary Club inoltre – ha affermato il Prof. Conti – ha proposto un contributo al Dipartimento per una ricerca volta a comprendere il legame fra startle spontaneo (movimenti repentini e improvvisi di parti del corpo del neonato) e le possibili disfunzioni del sistema nervoso centrale rilevabili alla nascita o in età più avanzata; ricerca che nasce da un’idea del Prof. Marco Dondi, Dipartimento di Studi Umanistici con la collaborazione col Dott. Giampaolo Garani che guida la Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale S.Anna.

Nella foto, da sinistra: Andrea Conti (Dip. Ingegneria); Roberto Tovo (Direttore Dipartimento di Ingegneria); Daniele Romanini (Rotary); Luigi Giuliani (Rotary); Fabio Minghini (ha ritirato il premio per il Dott. Marco Accolli); Lucrezia Manservigi; Stefano Guerrini; Fiorenzo Zannini (ex Presidente Rotary); Luigi Bosi (Rotary); Giovanni Zigiotti (Rotary); Enea Pandolfi (Rotary)

Torna Ferrara Monumenti Aperti

Il Novecento ferrarese è il tema della seconda edizione che si terrà in ottobre.

Dopo il successo della prima edizione 2017, che a Ferrara fece registrare oltre quindicimila presenze e che ha visto oltre mille alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado nella veste di giovani guide, ritorna il 13 e 14 ottobre Monumenti Aperti. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Ferrara, è coordinata dalla ONLUS cagliaritana Imago Mundi e organizzata dall’Associazione Culturale Ferrara Off in collaborazione con Fondazione Ferrara Arte.

Dopo il focus sul Seicento ferrarese della prima edizione, quest’anno la manifestazione sarà dedicata al Novecento cittadino. Un “taglio” di particolare fascino che attraversa la storia recente della città con l’ausilio, tra gli altri, del cinema, della letteratura e dell’architettura in un dialogo costante tra cultura materiale e immateriale, come indicato dalle linee guida dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e come accolto dal tema generale dell’edizione 2018 della manifestazione Cultura Patrimonio Comune.

Il percorso didattico, legato ai progetti Le parole della bellezza e Lo sguardo che crea ideati per Imago Mundi dallo scrittore Luigi Dal Cin, saranno guidati dallo stesso Dal Cin insieme a Ferrara Off.

Il programma previsto approfondirà l’evoluzione e la nascita delle correnti artistiche e architettoniche del secolo scorso, come espressione visiva degli avvenimenti che lo hanno caratterizzato, oltre ad alcuni edifici che sono stati fondamentali o che hanno raccolto l’eredità di figure culturali ferraresi di spicco come Giorgio Bassani e Michelangelo Antonioni. In questo modo i ragazzi potranno riflettere sull’importanza dell’arte e della cultura come mezzo di espressione e di contrasto rispetto ai forti sentimenti e agli improvvisi cambiamenti che si sono susseguiti nel corso del XX secolo. I monumenti scelti per questa edizione sono: la Residenza Municipale, la Sala Estense, il Castello Estense, il Museo della Cattedrale, il quadrivio di Savonuzzi con il Conservatorio “G. Frescobaldi”, Il Museo di Storia Naturale, la Scuola “Alda Costa e la Sala Boldini, l’Ex Mof, l’Acquedotto Monumentale, Palazzo Savonuzzi, il MEIS, il Museo della Risorgimento e della Resistenza e l’apertura straordinaria del Palazzo dell’Aeronautica, di quello delle Poste Centrali, di Casa Minerbi della Cella del Tasso.

I progetti didattici previsti dalla manifestazione vedranno i ragazzi delle classi IV e V della scuola primaria e quelli delle classi II e III della scuola secondaria di primo grado impegnati come piccole guide, ad illustrare ai visitatori i monumenti, facendosi portavoce di un nuovo modo di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale, mentre i più piccoli, delle classi II e III della scuola primaria produrranno dei lavori sull’immaginazione e sullo sguardo che saranno esposti durante i due giorni dell’evento.

L’iniziativa Ferrara Monumenti Aperti, è completamente gratuita e gode del partenariato tecnico di Tper e Poste Italiane.

“Monumenti Aperti – come dichiara il Vice Sindaco di Ferrara Massimo Maisto – è un esempio tangibile di ‘cultura diffusa’, che rappresenta la direttrice di fondo per quel che riguarda i progetti che l’Amministrazione comunale realizza direttamente o ai quali assicura il proprio supporto. L’intreccio fra riscoperta e valorizzazione del nostro patrimonio monumentale e artistico – in questo caso meno conosciuto rispetto all’epoca degli Estensi, perché parliamo dei monumenti e delle vicende artistiche del Novecento – e l’appassionata e preziosa opera di divulgazione assicurata dagli studenti delle scuole elementari e secondarie di primo grado, testimoniano di una città nella quale la cultura non è solo ‘vissuta’ ma anche ‘agita’.”

La tematica è fortemente voluta dal Comune di Ferrara che è partner di un progetto europeo, e membro dell’Associazione Atrium, il cui obiettivo centrale è la valorizzazione, dal punto di vista turistico, del patrimonio architettonico e culturale del Novecento.

“Monumenti Aperti è stato recentemente insignito del premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale ‘Europa Nostra Award 2018’ – dice Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi ONLUS – la cui premiazione avverrà il prossimo 22 giugno a Berlino. Proprio all’Europa, e alle linee guide che quest’anno l’hanno portata a designare il 2018 ‘Anno Europeo del Patrimonio Culturale’, si rifà lo spirito che caratterizza Monumenti Aperti. Nella riflessione sul Patrimonio, assume un valore centrale il concetto di diversità, che determina il panorama ricco e variato dei nostri paesi, delle nostre città, dei nostri paesaggi naturali e antropizzati; rappresenta il portato storico di tradizioni che si sono sedimentate, incontrate e mescolate nel tempo; determina il principio sul quale costruire nuovi modi di abitare il pianeta e una più ampia cittadinanza, quella europea, al tempo stesso memoria delle proprie origini e consapevolezza di essere protagonisti del mondo.
Dopo la straordinaria esperienza ferrarese dello scorso anno, è per noi motivo di grande soddisfazione che questa XXII edizione di Monumenti Aperti si chiuda in terra emiliana, prima a Ferrara e la settimana successiva nel comune di Copparo, che partecipa per la prima volta alla manifestazione. Una chiusura nelle terre estensi, da sempre importanti nella cultura italiana, anche contemporanea, e che ben dialoga con l’apertura partita ad aprile in Puglia, a Bitonto, prima del tour sardo che si è svolto in ben sessanta comuni”.

LA MANIFESTAZIONE
Nata nel 1997 a Cagliari dalla passione e l’impegno civile di un gruppo di studenti universitari, la manifestazione, organizzata dalla Onlus Imago Mundi, coinvolge ogni anno quasi sessanta amministrazioni comunali e oltre 17mila studenti di tutte le età che per due giorni, nei fine settimana tra aprile e maggio, diventano appassionate guide dei propri territori e degli 800 monumenti aperti al pubblico, visitati da oltre 300mila persone. Negli ultimi anni la manifestazione è sbarcata nelle Langhe piemontesi, nelle terre raccontate da Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, in Emilia Romagna e Puglia.

Per maggiori informazioni scrivere a monumentiaperti@ferraraoff.it

Ufficio Stampa Monumenti Aperti

Confagricoltura Ferrara alla “Bike Night”

Festa grande a Parco Massari, venerdì 15 e sabato 16 Giugno, per l’edizione 2018 della Manifestazione “Bike Night”, giunta alla sua quinta edizione. La pedalata in notturna, da Ferrara al Mare con partenza da Parco Massari, quest’anno raddoppia le date. Prologo venerdì 15 giugno, dalle 19 alle 23, per assistere ad iniziative con interventi di ospiti prestigiosi del mondo delle due ruote. Sabato 16, in un contesto festoso e surreale, lo storico Parco cittadino accoglierà aitanti ciclisti, professionisti e non, in un crescendo di emozione e adrenalina. A mezzanotte, circa 1500 ciclisti di ogni età provenienti da tutta Europa, in gruppo o in solitaria, si presenteranno alla partenza di quella che non è gara, ma una pedalata di 100 km lungo piste ciclabili pianeggianti e asfaltate. Confagricoltura Ferrara, a fianco della “Bike Night” fin dalla sua nascita, al fine di valorizzare la produzione agricola locale, anche per quest’anno ha rinnovato l’adesione alla manifestazione offrendo i prodotti agroalimentari delle aziende associate, frutta, verdura e riso per i punti di ristoro lungo il percorso fino al mare; uno stand dell’Organizzazione agricola, dedicato al miele e ai piccoli frutti di bosco, sarà presente a Parco Massari per l’intera giornata di sabato.

Mostra fotografica “Un Po Diverso”

“Un Po diverso – Le Sacche di Goro e Scardovari”. La mostra è organizzata da FOTOclub Ferrara con il patrocinio del Comune di Tresigallo. Durerà dal 15 al 24 giugno e avrà i seguenti orari: martedì e mercoledì 10.00 – 12.00, giovedì e venerdì 16.30 – 18.30. Sabato e domenica 10.00 -12.00 e 16.00 – 19.00 Entrata libera.

Ciclo di incontri “Chi ha paura del femminismo?”

Arcilesbica Ferrara e UDI Ferrara sono liete di invitarvi al ciclo di incontri “Chi ha paura del femminismo?”, un occasione di dialogo
e confronto che si snoderà nel corso di quest’anno presso le sedi delle due associazioni.

Nel 2017 “Feminism” è stato indicato dal prestigioso vocabolario americano on line Marriem Webster come termine dell’anno.
Ovvero come il termine che ha suscitato più interesse, per svariati motivi: sia per la risonanza di alcuni avvenimenti quali l’imponente
Women’s March americana, sia per curiosità rispetto al suo significato, alla storia delle sue elaborazioni, sia per poter dire di non riconoscersi in esso.
Ad ogni modo è indubbio che le lotte femministe sono tornate a essere centrali nei discorsi quotidiani e nella narrazione dei media.
Basta pensare all’ondata globale sintetizzata e simboleggiata dal #metoo, dal caso Weistein e dall’effetto a cascata su moltissimi altri ambiti,
ultimo in ordine di tempo le ONG. Ovunque l’attenzione alle donne, ai loro diritti, alla loro rappresentazione e autorappresentazione, è salita
dopo il calo dei movimenti degli anni 70. Si ritorna a parlare di femminismo, di come sia oggi, di come sia sia evoluto, o involuto, di cosa rivendica,
di come lo rivendica e chi lo rivendica. Quali sono i suoi presupposti oggi e da dove vengono. La riflessione femminista ha prodotto visioni del mondo
che rispondono sempre di più a molti dei sentimenti comuni e trasversali a più persone, indipendentemente dal loro genere di appartenenza,
provenienza geografica, dall’età anagrafica.

Il primo appuntamento sarà venerdì 15 giugno 2018 ore 18:30 presso Ripagrande12 – Sede associazioni LGBT+ in cui partiremo dall’ABC.
Come è nata la riflessione femminista. Il concetto di “Soggetto” quando posto da ciò che è altro rispetto all’Universale (cioè l’uomo), come si definisce,
le conseguenti difficoltà, le differenti risposte date da diverse angolazioni e la nascita di differenti femminismi: dal femminismo dell’uguaglianza
e il problema dell’omologazione, al femminismo della differenza (con le sue specificità interne), fino all’ecofemminismo e al transfemminismo.

Ne parlerà Eleonora Missana, dottoressa di ricerca in Filosofia, insegnante, autrice di “Donne si diventa” (ed. Feltrinelli)

Il secondo incontro è previsto per venerdì 22 giugno 2018 ore 18:30 presso UDI Ferrara – via Terranuova 12/b.
“Se si possono considerare gli anni sessanta come il momento in cui sono emersi i movimenti femministi e omosessuali,
si può dire che il nuovo millennio si caratterizza per la visibilità crescente delle lotte trans e intersessuali. Si delinea così la possibilità di configurare
una seconda rivoluzione sessuale transfemminista, che non assume la forma di politiche identitarie ma si costruisce attraverso alleanze stabilite
tra varie minoranze politiche di fronte alla norma” (Paul B. Preciado)

Dialogheremo con Sandra Rossetti, docente di filosofia e storia dell’identità femminile – Università di Ferrara

Ingresso libero aperto a chiunque, piccolo buffet a seguire. Prevista diretta facebook sulla nostra pagina.
In allegato il programma completo, partecipate e diffondete!


Arcilesbica Ferrara

Matteo Salvini: l’assalto all’Europa e gli ostaggi in mezzo al mare

E’ vero, l’Italia è stata lasciata sola, mentre la grande onda immigratoria è un problema e una responsabilità comune di tutti i paesi europei e dell’intero Occidente. Ma il ‘sistema Salvini’ , la chiusura dei porti, incammina il nostro paese verso una deriva illiberale, verso un’autarchia miope e suicida.

Per tutta la notte, poi sotto un sole infuocato, e non sappiamo ancora per quanto, la nave Aquarius è andata avanti e indietro tra l’Italia e l’isola di Malta con il suo carico dei 629 migranti. Abbiamo visto i video e le foto dei salvataggi in mare, le facce impaurite, i bambini, le donne incinte. Sono lì, aspettano. Il ministro dell’Interno Salvini ha chiuso i porti, decidendo di passare dalle parole ai fatti. Il suo è un braccio di ferro, una prova di forza, un messaggio non tanto a Malta, che i porti li ha già chiusi da un pezzo, ma all’intera Europa che “ha lasciato sola l’Italia davanti all’emergenza sbarchi”.

Ora, ci sono tanti modi per ‘far pressione’ per costringere l’Europa a farsi carico di una responsabilità che, ovviamente, non è solo italiana, ma europea, collettiva, di tutto il ricco Occidente. Probabilmente Pannella avrebbe iniziato uno sciopero della fame e della sete, qualcun altro avrebbe bloccato l’invio dei contributi italiani all’Europa, Matteo Salvini ha scelto invece un metodo antico – e il più odioso – lo stesso utilizzato da Billy the Kid, Renato Vallanzasca, o da qualsiasi rapinatore di banche. Per compiere la sua impresa, non ha puntato solo la pistola, ma ha preso degli ostaggi.
Mentre arrivano notizie di altre navi, altre centinaia di disperati, in viaggio per il Mediterraneo in cerca di approdo – per buona sorte la nuova Spagna del socialista di Sanchez ha aperto i suoi porti alla nave Aquarius – il nuovo governo giallo-verde vive la sua prima crisi d’identità. Alcuni esponenti pentastellati, e tantissimi simpatizzanti, non vogliono proprio mandar giù la ricetta draconiana imposta dalla Lega.

Intanto, sui social impazzano gli hashtag contrapposti. Da una parte #chiudiamoiporti, dall’altra #portiaperti , o anche #umanitaperta. E troppo semplicistico? Certo, scrivono i commentatori intelligenti, i problemi non si risolvono con gli hastag o con gli slogan, specie un tema enorme e complesso come quello della gestione di una imponente ondata migratoria. O quello di un’Europa mai come oggi incerta, divisa, periferica, sbeffeggiata: dalla Russia di Putin come dall’America di Trump.
Però – questa almeno è la mia idea – a volte, poche volte, nella storia di una nazione, prima ancora di approfondire, analizzare, mediare, viene il bianco e il nero. Occorre cioè prendere una posizione netta. Schierare la propria coscienza, i propri atti, la propria vita da una parte o dall’altra.
E’ successo con il fascismo e la Resistenza: rimanere buoni e zitti, accettare un regime illiberale o promuovere – e muoversi – per la libertà e la democrazia. E sta succedendo oggi. Il bianco e il nero. Senza sfumature. O vogliamo un’Italia blindata, sempre più vecchia e più povera di libertà (#chiudiamoiporti). Oppure crediamo in un’Italia aperta, coraggiosa, accogliente, capace di dialogo e integrazione (#portiaperti).
Le prossime settimane e i prossimi mesi non ci diranno solo o tanto la tenuta o la rottura dell’alleanza giallo verde. Morto un governo se ne fa un altro, e dalle nostre parti i governi muoiono molto più spesso dei papi, senza portare a necessarie sciagure. Ci aspetta invece un confronto – e uno scontro – molto più importante. Un quesito semplice quanto decisivo. Quale idea di Italia e di democrazia abbiamo in testa? Porti aperti o porti chiusi?

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
La ricetta della ‘predella’

Paese fortunato l’Italia, mentre il nuovo presidente del consiglio presenta il programma del suo governo al senato senza mai citare la scuola e l’istruzione, Ernesto Galli della Loggia, che ha a cuore le sorti del nostro sistema formativo, dalle pagine del Corriere della Sera fornisce in dieci punti la sua ricetta al nuovo inquilino di viale Trastevere.
La ricetta della “predella” per elevare di qualche centimetro agli occhi della classe e dell’opinione pubblica lo “status” dell’insegnante. Divisa e alzata in piedi all’ingresso del docente in aula ed altre amenità a cui il nostro intellettuale italico ci ha assuefatti, ci manca solo il saggio ginnico a fine anno.
È sorprendente come sia facile sopperire ai ritardi del nostro sistema scolastico, Galli della Loggia ce l’avesse detto prima avremmo evitato di collocarci per anni agli ultimi posti delle classifiche Ocse Pisa.
Non serve fare dell’ironia, perché la “predella”, oggetto d’arredo d’altri tempi, sta a dimostrare la sensibilità che il nostro Ernesto Galli della Loggia nutre per l’apprendimento e il suo spazio, per l’ambiente di apprendimento, quell’ambiente dell’apprendimento che oggi è al centro delle più avanzate ricerche in campo didattico e relazionale.
Mentre le migliori scuole nel mondo, dallo stato di Washington alla Danimarca, da Rhode Island ad Amsterdam, personalizzano i percorsi di apprendimento, investendo sull’autonomia e la responsabilizzazione degli studenti, rivoluzionano gli ambienti di apprendimento abbattendo i muri delle aule e delle classi, la ricetta del nostro editorialista del Corriere della Sera va contro corrente, con un vezzo tutto italico, quando si parla di scuola, di riproporre l’usato garantito, il ritorno al passato.
È ora di piantarla con mettere in primo piano lo studente, al rogo la dannata pedagogia da don Milani alla Montessori e Dewey, da Freinet a Malaguzzi, ritorniamo piuttosto alla gerarchia, sì, perché la cattedra e la sua collocazione sulla predella sono l’emblema di una relazione di tipo gerarchico. Di uno spazio piramidale, pensato in funzione dell’ascolto, dell’ordine, dell’ubbidienza e della disciplina, con i banchi allineati rivolti verso la cattedra, polo dell’attenzione e dei riti di classe: lezione, compiti, interrogazione. Una organizzazione funzionale ad una società di tipo gerarchico-militare nella burocrazia e nel lavoro, che forse Ernesto Galli della Loggia non si è accorto che non c’è più e che non è magari che a continuare a vagheggiarla poi ritorna.
È probabile che ad Ernesto Galli della Loggia sia sfuggita la lettura delle “Indicazioni Nazionali” che da tempo sono legge per le scuole del nostro paese dove sta scritto: “Il ‘fare scuola’ oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento (…) La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. (…) L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. (…) L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza…”
Ma la forza prorompente del suo pensiero sta nell’aver compreso che basta indossare una divisa, battere i tacchi e mettere gerarchicamente in cattedra gli insegnanti, togliersi dai piedi genitori e famiglie, che si apprende di più, che si impara meglio e che si formano le nuove generazioni. Come dire l’ignoranza al potere, senza neppure bisogno di rendere conto a nessuno.
Viene il dubbio che al populismo si accompagni l’intenzione di avere un popolo ubbidiente, disciplinato e incolto. Un film che abbiamo già visto e che mai ci saremmo aspettati che qualcuno pensasse di rispolverare dalla cineteca della storia.
È vero che l’ignoranza non sa di essere ignorante, per cui nessuno dirà mai che questa nostra scuola per funzionare davvero avrebbe urgente necessità di colmare il deficit di preparazione e di cultura di tanta parte dei suoi docenti, di recuperare i ritardi sul cosa apprendere e sul come si dovrebbe studiare dentro e fuori dalle nostre aule, ma questo, ahimè, non lo troveremo mai scritto, perché l’ignoranza, in quanto tale, non lo potrà mai scrivere.
Oltretutto l’ignoranza è anche cieca, perché basterebbe guardarsi attorno, in giro per il mondo, per incominciare a imparare cosa e come è necessario cambiare le nostre pratiche d’aula.
Questo non c’è nella ricetta di Galli della Loggia, il quale è cosi intriso di aperture e nuovi orizzonti, di Europa e di cultura mitteleuropea da invitare il titolare del Miur a non consentire agli studenti e alle studentesse delle scuole italiane di varcare i confini nazionali, in nome di quanto è bello e istruttivo il “locale”.
I nostri giovani non hanno bisogno di viaggiare per farsi una cultura, sono più che sufficienti i confini del proprio pensiero e di casa propria, tanto, in virtù delle buone idee del Galli della Loggia e del governo che si prospetta, non saranno mai cittadini né del loro paese né del mondo e, dunque, molto meglio Busto Arsizio di Berlino.

“Il Piave mormorava “, presentazione del libro “Profugo a 15 anni. La grande guerra di Giuseppe Rigo”

Da PRO LOCO PONTELAGOSCURO

Venerdì 15 giugno alle ore 21 alla sala Nemesio Orsatti di Pontelagoscuro secondo appuntamento dei due incontri letterari “Il Piave mormorava – storie di eroi e profughi a 100 anni dalla Grande Guerra” con la presentazione del libro “Profugo a 15 anni. La grande guerra di Giuseppe Rigo”, scritto da Giacinto Bevilacqua per Alba Edizioni.

Sarà presente l’Assessore alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari del Comune di Ferrara d.ssa Chiara Sapigni.

Giacinto Bevilacqua ha voluto ricordare la vicenda umana di Giuseppe Rigo, il quale, ancora adolescente, già lavoratore insieme al padre lontano da casa, si trova nel bel mezzo della prima guerra mondiale a dover obbedire all’editto Cadorna, che obbliga tutti gli italiani di età compresa tra 15 e 60 anni a recarsi al distretto militare per la chiamata alle armi. Il caos regnante nel novembre del 1917, con un esercito allo sbando a seguito della disfatta di Caporetto, fa sì che Giuseppe venga convinto insieme con tanti altri compagni di sventura a salire a Treviso sul primo treno diretto verso ovest e sud. Inizia così uno straordinario viaggio che condurrà Giuseppe lungo tutta la penisola per approdare profugo ad Aci Castello in Sicilia. Dopo alcuni mesi riprende il viaggio verso nord per contribuire come operaio alla causa italiana ed arriva fino a Brescia. Il peregrinare di Giuseppe lo porta ancora nel mantovano per approdare, nell’estate 1918, infine a Casaglia di Pontelagoscuro. Qui vive il 4 novembre 1918, giorno dell’armistizio, e da qui riparte per l’agognato ritorno a casa.

La storia umana di Giuseppe Rigo, probabilmente sconosciuto nel nostro territorio, è la storia umana di centinaia di migliaia di profughi italiani in terra italiana, cittadini divenuti profughi per sfuggire alle tremende devastazioni materiali e umane attuate dall’esercito austro-ungarico nell’estate e autunno del 1917 in territorio friulano, che culminò con la disastrosa sconfitta di Caporetto. Rimaste inermi di fronte agli invasori essendo le armate sabaude allo sbando ed abbandonato, intere popolazioni furono costrette a migrare senza meta verso le altre regioni italiane, lasciando paesi e città, affetti, ricordi alla mercè degli austriaci.
Giacinto Bevilacqua, giornalista ed editore, concentra la sua ricerca in ambito contemporaneo, spaziando in particolare fra la prima e la seconda guerra mondiale. Sul contesto del primo conflitto, nel 2005 ha scritto il libro “Schegge di Grande Guerra. La gente di Mansuè e la prima guerra mondiale” (XX secolo) e nel 2008 ha curato la mostra “Il volo su Vienna” con Lisa Tommasella. Consigliere dell’Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione e dell’età contemporanea di Pordenone, tiene abitualmente conferenze pubbliche e incontri nelle scuole. Nel 2013 ha fondato la casa editrice Alba Edizioni dando vita alla collana Storia nella storia.

“Il Piave mormorava” è un’iniziativa patrocinata dal Comune di Ferrara e organizzata dalla Pro Loco Pontelagoscuro in collaborazione con la sezione ferrarese dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia in occasione del centenario della Grande Guerra in continuità con altre iniziative svoltesi nei mesi scorsi.

La serata è ad ingresso libero per tutti.

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