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Giorno: 14 Giugno 2018

Giornata della Gastronomia Sostenibile

In occasione della Giornata della Gastronomia Sostenibile, 18 giugno, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 21 dicembre 2016, attraverso la risoluzione A / RES / 71/246, il Coordinamento Nazionale dei docenti della Disciplina dei Diritti Umani intende affermare l’importanza di un’alimentazione corretta e varia, improntata ai criteri della sostenibilità e della tutela ambientale. L’Italia costituisce uno dei paesi più all’avanguardia per la “serietà” delle norme in materia alimentare e per i controlli sulla qualità / igiene sanitaria dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Se è vero che “noi siamo ciò che mangiamo”, come sosteneva Ludwig Feuerbach, l’attenzione delle agenzie formative come la scuola non può che essere massima rispetto ad un argomento che in realtà si collega a diversi altri temi tutti assai rilevanti per la qualità della vita. Buon cibo significa assicurarsi una corretta trafila di passaggi che prevedano un uso assai limitato di pesticidi, il riciclo dei materiale utilizzati, condizioni di trasporto e di conservazione degli alimenti appropriate e sicure. Investire nella ricerca per attuare soluzioni alternative all’uso di sostanze chimiche, il consumo a Km 0, la creazione di piccoli orti domestici / condominiali finalizzati al recupero di aree verdi abbandonate all’incuria e al degrado, la conoscenza delle eccellenze territoriali a livello regionale possono diventare momenti di riflessione da tradurre in tappe di un percorso didattico volto al raggiungimento di una consapevolezza alimentare più sana e critica. Chi apprezza la bontà e le proprietà nutritive delle castagne o delle fragole dovrà rendersi conto che tali prodotti dovrebbero rispettare la stagionalità per una maggiore efficacia nutritiva e organolettica; sarebbe necessario altresì far comprendere e spiegare che i lavoratori del settore, dal bracciante all’imprenditore, specializzato in agraria, hanno tutti delle responsabilità e dovrebbero essere tutelati nell’esercizio della propria attività. La dieta mediterranea per gli effetti positivi connessi alle caratteristiche degli alimenti che la costituiscono rappresenta un modello di riferimento d’eccellenza da proporre nelle mense scolastiche, partendo sempre da materie prime a Km 0; anche altri piatti “sani” o “cucine” potrebbero essere sperimentati e “studiati” onde favorire la curiosità nei confronti del prossimo. Si potrebbero creare dei percorsi pluridisciplinari da proporre agli studenti, naturalmente calibrati in funzione dei destinatari, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Un’ultima proposta potrebbe essere quella di imparare a leggere insieme, guidati dal docente, i valori nutrizionali e le informazioni aggiuntive dei prodotti alimentari, in modo da orientarsi ed evitare alcune “trappole a cui possono andare incontro i consumatori più sprovveduti. A tal proposito, è consigliabile la lettura dell’opuscolo del Ministero della salute: “Etichettatura degli alimenti” (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_215_allegato.pdf). Mediante tali azioni didattiche i discenti imparerebbero anche a consultare fonti e siti appropriati per individuare cibi contaminati o potenzialmente dannosi per la salute, come il dossier della Coldiretti su “La classifica dei cibi più pericolosi” e i documenti presenti sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica.
“In cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere.” (Daniel Pennac)

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Innovazione e ricerca. Il Tecnopolo “Veronesi” di Mirandola (Mo) cresce e guarda al futuro: più spazi e più tecnologia per puntare alla medicina personalizzata

Il Tecnopolo “Veronesi” di Mirandola (Mo) cresce e guarda al futuro: più spazi e più tecnologia per puntare alla medicina personalizzata

La struttura originaria, realizzata nel 2015 dopo il sisma, è parte integrante di un parco scientifico-tecnologico in grado di catalizzare investimenti e rispondere alle nuove esigenze del sistema sanitario. Investimenti per 900mila euro, cantieri aperti entro dicembre

Bologna – Il Tecnopolo “Mario Veronesi” di Mirandola, nel modenese, cresce e punta, per il futuro, alla nuova frontiera della medicina personalizzata.
Realizzato dopo il sisma e inaugurato il 10 gennaio 2015, sarà ora oggetto di un ulteriore potenziamento e di un importante ampliamento che comprenderà due nuovi laboratori, uno chimico e l’altro funzionale ai test di sicurezza dei nuovi prodotti, spazi di co-working e per la realizzazione di prototipi al servizio delle aziende. Di fatto, anche un nuovo incubatore per le start up, con uffici e laboratori dedicati.
L’investimento previsto è di 900 mila euro, più della metà da fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Cofinanziatori anche il Comune di Mirandola e la Fondazione Democenter, cui si aggiungono i contributi di Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Confindustria Emilia Area Centro e Camera di Commercio di Modena. Per la struttura, fino a oggi, sono stati investiti 4 milioni e 250 mila euro, di cui 3 milioni e 828 mila euro di risorse da Fondi europei Por Fesr 2007-2013.
L’intervento garantisce il rafforzamento dell’offerta di attività e di servizi, anche grazie a un aumento significativo degli spazi, che passeranno da 600 a 1000 mq. L’avvio dei lavori è previsto entro il 31 dicembre 2018, con la prospettiva di terminarli nel 2019.
“La scelta di insediare un Tecnopolo in questo territorio ferito dal terremoto si è rivelata quanto mai azzeccata- ha commentato l’assessore alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma, Palma Costi- perché proprio ricostruendo le imprese e rilanciando l’innovazione abbiamo ritrovato e valorizzato la nostra identità. E ora, dopo meno tre anni di attività, la struttura rappresenta un polo assoluto di attrazione in ambito delle biotecnologie con un indiscutibile ruolo di primo piano, su scala nazionale e internazionale. Ora deve continuare a crescere, con la scienza e l’innovazione, per garantire lo sviluppo del territorio, della buona occupazione e della cultura del lavoro”.

Il Biomedical Village
Oggi il Tecnopolo di Mirandola (http://www.tecnopolomodena.it/ ), finanziato in gran parte dai Fondi europei Por Fesr, è parte di un sistema integrato d’avanguardia, unico nel suo genere in Italia, aperto e collegato al mondo, al servizio delle imprese del territorio, con un solido legame con l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Un “Biomedical village” in grado di catalizzare investimenti e di rispondere al meglio alle esigenze di un sistema sanitario sempre più orientato alla medicina personalizzata e di precisione, all’interno di un cluster di imprese biomedicali tra i più rilevanti nel mondo.
Una realtà nella quale, oltre al Tecnopolo, sono nati e si stanno sviluppando i nuovi corsi di formazione post diploma e post laurea, un primo master dell’Università di Modena e Reggio Emilia partirà nel 2019.
L’infrastruttura e i servizi di accelerazione e facilitazione dei processi di innovazione, il collegamento alla Rete regionale dell’Alta tecnologia, le relazioni con network nazionali e internazionali porteranno a potenziare potenziare l’ecosistema locale in grado di accelerare le dinamiche di sviluppo, il miglioramento della competitività del settore e l’aumento dell’attrattività per giovani talenti e competenze scientifiche di alto profilo.
Le imprese, i laboratori e l’Università producono ricerca industriale applicata e, anche grazie al Tecnopolo, nel distretto biomedicale di Mirandola ora si realizza medicina rigenerativa e si sviluppano nuovi prodotti verso una sanità sempre più centrata sulla persona.

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“Falso d’Autore”

Dal 18 al 24 giugno, una cinquantina di negozi si trasformano in altrettanti luoghi d’arte: è questo in sintesi l’iniziativa “Falso d’Autore” promossa da Ascom Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “T.Bonati” ed il Comune della città Matildea. Sponsor Caricento.

Dal 18 al 24 giugno dunque sarà in mostra la creatività dei 130 alunni della Scuola materna seguiti in qualità di tutor dagli allievi della Secondaria del primo grado (per intenderci il segmento d’età è quello delle vecchie medie inferiori) dell’Istituto comprensivo scolastico “Bonati” nei loro quadri realizzati ad olio e liberamente ispirati quest’anno ai capolavori del pittore locale Carlo Tassi (n.1933- m.2011), cantore dei paesaggi e delle campagne padane e la famiglia Tassi ha inteso essere presente con la moglie del pittore, Mara e che ha sottolineato: “Il radicamento del lavoro artistico di Carlo al suo territorio e dunque sono felice di questa iniziativa importante che vede i bambini studiare l’eredità artistica di mio marito”. Dopo il saluto del sindaco Fabio Bergamini è intervenuta Ascom: “Si rafforza nella continuità – ha spiegato Marco Amelio presidente di Ascom Confcommercio di Cento e Bondeno – la collaborazione tra Scuola e Mondo del Commercio. Una partnership viva e creativa che avvicina sempre più i piccoli e le loro famiglie al mondo del commercio di vicinato, una forza autentica, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. I nostro esercizi sono punti di vita e dialogo”. Per le “Bonati” ha rilasciato un commento la dirigente scolastica Stefania Borgatti: “Sono soddisfatta della continuità in una bella collaborazione tra realtà diverse che coinvolge i più piccoli e le loro famiglie. E quest’anno sono particolarmente contenta di un progetto che vede la valorizzazione di un artista locale apprezzato come Carlo Tassi, è un modo per far conoscere anche un pezzo importante di cultura artistica del territorio”
La conclusione nelle parole del vicesindaco e assessore al Commercio Simone Saletti, con al fianco l’assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura Francesca Poltronieri, convinto sostenitore di queste iniziative che saldano il rapporto, proficuo, tra Pubblico e Privato: “Anche quest’anno la collaborazione tra Amministrazione Comunale, Ascom e Scuole materne ha fatto un ulteriore passo avanti creando una piacevole passeggiata colorata nei negozi del centro storico resa ancora più creativa dall’estro dei piccini e grazie alla collaborazione dei commercianti: insomma un vero Sistema”.
Un’iniziativa resa possibile anche grazie alla collaborazione di Caricento presente con la referente delle relazioni esterne Marianna Forni: “Siamo storicamente a fianco delle iniziative targate Ascom e Comune, in una collaborazione proficua ed interessante. Un modo per promo valorizzare in modo costante il centro storico (e non solo) e rinnovare la nostra mission a fianco delle famiglie e delle imprese del territorio”. Previsto anche un momento pubblico di inaugurazione prevista in collaborazione con la Biblioteca Comunale.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Dichiarazione di Paolo Calvano, consigliere e segretario Pd della Regione Emilia-Romagna

Bologna, 14 giugno 2018 – «Ci sono opere chiave per l’Emilia-Romagna e le dichiarazioni del neo sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco, che le definiscono inutili e da bloccare stupiscono. Sono frasi non concepibili nel merito, in quanto si tratta di infrastrutture strategiche per i territori e per tutta la Regione, ma non solo, in quanto contesto anche il metodo. Dell’Orco dice che sul futuro di queste infrastrutture si deciderà nelle segreterie della Lega e del Movimento 5 Stelle oltre che nelle segrete stanze dei Ministeri. È quindi diventato possibile scavalcare totalmente gli enti locali, dalle Regioni ai Comuni? Questo è il nuovo modus operandi? Parliamo di tagliar fuori enti locali legittimamente eletti e che oggi rappresentano la posizione delle comunità. Nelle parole del sottosegretario si evince il menefreghismo di 5 Stelle e Lega nei confronti dei territori. Alla faccia della tanto sbandierata autonomia di cui si riempiono la bocca, questa è l’ennesima dimostrazione di chi arrivando al potere pensa di poter decidere solo da Roma».

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Comunicato Regione: Cinema e audiovisivo

Dall’ispettore Coliandro alle più importanti rassegne: la Regione assegna 1 milione e 500 mila euro a festival e produzioni

Ecco gli esiti di due bandi correlati alla Legge 20 del 2014. Mezzetti: “Grazie anche al nostro sostegno l’occupazione nel settore cinematografico in Emilia-Romagna è cresciuta di quasi il 19%”

Bologna. C’è la serie tv dell’ispettore Coliandro ma anche il film sul “caso Pantani” e quello su Antonio Ligabue (“Volevo nascondermi”). Sono i primi 750 mila euro di contributi assegnati dalla Regione Emilia-Romagna nella prima sessione di valutazione destinata ai progetti di produzione cinematografica e audiovisiva, realizzati da imprese nazionali per il 2018. Un sostegno al settore cinematografico cui si somma un’identica cifra, 750 mila euro, stanziata con un’altra delibera della Giunta regionale e destinata ai festival e rassegne di rilevanza regionale per il 2018, tutti con sede a Bologna: “Il cinema ritrovato”, “Biografilm Festival” e “Future Film Festival”. Idue bandi sono correlati alla Legge regionale 20 del 2014, “Norme in materia di cinema e audiovisivo”.

“La Regione Emilia-Romagna impegna per il cinema quasi 5 milioni di euro nel bilancio 2018, di cui la metà destinati alla produzione– commenta l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti–. Si è aperta quindi una fase nuova che parte dai risultati più che soddisfacenti del precedente programma, avviato nel 2015 con l’attuazione del nostro Fondo per l’Audiovisivo. Risultati che sono più che concreti, considerando che tra il 2015 e il 2016 l’occupazione nel settore cinematografico è cresciuta di quasi il 19%, ben oltre la media. E’ la riprova che anche grazie al nostro sostegno stanno venendo stimolate imprese e creatività in un territorio in cui la tradizione cinematografica merita di ricoprire nuovamente un ruolo di primo piano a livello internazionale”.

I progetti di produzioni giudicati ammissibili sono 9, su un numero complessivo di 18 richieste di contributo pervenute alla valutazione della Regione. Tra essi una serie tv (“L’ispettore Coliandro – Il ritorno 3” di Velafilm), sei film (“Uroboro” di Alfea Cinematografica; “Volevo nascondermi” di Palomar; “Il caso Pantani” di Mr. Arkadin; “Oltre la bufera” di Controluce Produzione; “Se un giorno tornerai” di Invisible Film; “Miserere” di Lime Film) e due documentari (“Il fotografo del rock” di PopCult e “Nati qui” di Ladoc).
Per quanto riguarda i festival, tre progetti ammessi al contributo: “Il cinema ritrovato” (Ente mostra internazionale cinema libero), “Biografilm Festival” (Associazione Fanatic about festivals), “Future Film Festival” (Associazione amici del Future Film Festival).

Gli esiti delle istruttorie saranno pubblicati sul sito regionale.

Tutti i bandi e le modalità per la presentazione delle domande sul portale Emiliaromagnacreativa.

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Chiusura al traffico lungo la SP 20 i giorni 18 e 19 giugno per lavori stradali della Provincia

Traffico interrotto per 1,1 chilometri il 18 e 19 giugno, dalle 8 alle 18 di ciascuna giornata, sulla Sp 20 Ferrara-Formignana nei pressi della rotonda di via Caretti.
Lo dispone la Provincia per eseguire i lavori di nuova asfaltatura sull’intero tratto viario interessato dal provvedimento d’interruzione al traffico, dal quale restano esclusi i residenti, i mezzi di pronto soccorso e le forze dell’ordine.
Il costo del nuovo manto stradale è di 45mila euro interamente finanziati dalla Provincia.
La ditta esecutrice dei lavori è la Beozzo Costruzioni srl di Villa Bartolomea (Vr), che si è aggiudicata la gara e che provvederà anche alla posa della segnaletica per indicare la viabilità alternativa durante i due giorni di divieto al transito.
In particolare, il traffico proveniente da Ferrara in direzione Pontegradella sarà deviato in via Caretti per poi proseguire lungo la Sp 2 in direzione Copparo e poi su via Pioppa per poi riprendere la Sp 20 e viceversa.
Salvo imprevisti, il transito veicolare sarà definitivamente ripristinato nella serata di martedì 19 giugno, a conclusione dei lavori.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Ferrara. Formazione e sostegno per genitori di bambini e ragazzi con disabilità visiva

“Formazione e sostegno per genitori di bambini e ragazzi con disabilità visiva”
Sabato 16 giugno ore 10:00
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale di Ferrara

Ferrara. Sabato 16 giugno a partire dalle ore 10:00 presso la sezione in via Cittadella n. 51 a Ferrara si terrà il primo incontro del progetto “Formazione e sostegno per genitori di bambini e ragazzi con disabilità visiva” a cura di IRIFOR ETS (Istituto Nazionale di Ricerca, Formazione e Riabilitazione) Emilia-Romagna.

Il progetto è rivolto a tutte le famiglie residenti sul territorio regionale o iscritte ad una delle nove Sezioni Territoriali UICI dell’Emilia-Romagna che si svolgerà nelle sedi operative di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia e Rimini, con le stesse modalità e i medesimi contenuti.

Sono previsti due cicli da quattro incontri di gruppo ciascuno, durante i quali saranno proposti i seguenti argomenti: per il primo ciclo, “Genitore e persona” (Emozioni, vissuti e relazioni e Accompagnare nella crescita); per il secondo ciclo, “Essere figlio con disabilità e persona” (Vissuti, emozioni, visione del mondo e Crescere in famiglia e nel mondo). I genitori potranno portare le proprie esperienze e i loro interrogativi, i conduttori e gli esperti aggiungeranno contenuti e spunti che possano favorire il confronto nel gruppo. La proposta prevede altresì incontri individuali per singolo genitore o coppia genitoriale, preziosa occasione per esprimere i propri bisogni e desideri e avvalersi di un supporto e di una consulenza specifica per approfondimenti o particolari necessità.

Gli incontri di gruppo saranno condotti dalla Dott.ssa Serena Cimini, psicologa, mentre gli incontri individuali saranno gestiti dalla Dott.ssa Laura Vella, psicologa.

Gli incontri saranno diretti dall’equipe di psicologi-psicoterapeuti della Regione Emilia-Romagna aderenti al progetto “Stessa strada per crescere insieme”, elaborato nell’ambito del protocollo di intesa tra UICI e CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), che mette a disposizione dei genitori di bambini e ragazzi ciechi ed ipovedenti, o anche pluridisabili, dell’Emilia-Romagna, professionisti specificamente formati e selezionati per offrire consulenze, sostegno ed accompagnamento sulle problematiche che la disabilità visiva dei figli pone ai genitori. Il costo a famiglia è di € 20,00 per ogni ciclo di incontri di gruppo, con libera partecipazione di uno o di entrambi i genitori (anche alternativamente); nessun contributo verrà invece richiesto per le consulenze individuali o famigliari.

Obiettivi generali del progetto sono quelli di realizzare un gruppo di formazione e sostegno psicologico quale nuova opportunità per genitori che vogliano migliorare la loro capacità di accompagnare i figli con disabilità visiva nel loro processo di crescita oltreché incrementare il benessere personale e familiare dei partecipanti. Obiettivi specifici del progetto sono quelli di favorire un confronto sulle forme di accompagnamento e sostegno al percorso di vita dei figli, evidenziando strumenti e soluzioni derivanti dalle esperienze e competenze dei genitori e dei professionisti presenti; aiutare a riconoscere e approfondire i vissuti propri e dei figli al fine di rendere più funzionali le relazioni intrafamiliari; offrire supporto psicologico nelle fasi di crisi; incrementare la capacità di interagire positivamente con persone ed istituzioni che possano essere significative per il benessere del figlio; favorire l’evoluzione del gruppo dalla dimensione del sostegno a quella del mutuo aiuto; offrire l’opportunità di una consulenza individuale o di coppia.

Nel corso della mattinata, mediante il confronto con i presenti, sarà programmato il calendario dei successivi appuntamenti e saranno integrati i temi già previsti con ulteriori spunti e richieste di interesse per le famiglie.

Per comunicare la propria adesione al progetto o ricevere maggiori informazioni, contattare la Dott.ssa Vella tramite email all’indirizzo vellalaura@virgilio.it oppure telefonicamente al 320-4892574 dopo le ore 17:00

Comacchio SlowFest

Giovedi’ 21 giugno al via gli appuntamenti di “comacchio slow fest 2018”

Sarà “Festa della Musica” a Lido degli Estensi

“Double Tower Marching Band” in concerto lungo viale Carducci-Querce, ‘letture musicali’ per i più piccoli e, per chi va su due ruote, bicipasseggiata ed aperitivo

A Lido degli Estensi arriva la “Festa della Musica in Jazz” ed inaugura il Comacchio SlowFest 2018, cartellone-contenitore di eventi fra musica e cibo che fino al 1° novembre si snoderanno fra la città dei Trepponti e la sua costa. Giovedì 21 giugno è il solstizio d’estate e, come accade dal 1982 in Francia e da oltre un ventennio un po’ in tutta Europa, anche il ‘salotto’ dei sette Lidi verrà invaso dalle note. L’appuntamento è per le 21 quando, partendo – rispettivamente – da Porta Venezia e Porta Ravenna, la “Double Tower Marching Band” si esibirà – suddivisa nelle formazioni “Asinelli Tower Band” (Andrea Ferrario; Daniele Dall’Omo; Sasà Vaccaro; Pasquale Paterra e Tullio Sartori) e “Garisenda Tower Band” (Michele Vignali; Paolo Ravaglia; Roberto Righini e Federico Occhiuzzi) – per percorrere tutta la passeggiata fra viale delle Querce e viale Leopardi, fino a riunirsi e fondersi nel centro del Lido per una grande performance collettiva finale. Il magico mondo delle note sarà però protagonista anche al ‘monoptero’ all’incrocio con viale Alighieri. Dove l’attore Marcello Brondi intratterrà i più piccoli con racconti a tema musicale. Non solo: per accogliere e premiare quanti arriveranno alla festa pedalando, con ritrovo alle 19 in Porta Ravenna, è in programma bicipasseggiata guidata e gratuita conclusa da aperitivo con stuzzicherie e vini del territorio (info&prenotazione obbligatoria – fino ad un massimo di 50 partecipanti – al 345 5684017). Dopo il debutto a Lido degli Estensi, il “Comacchio SlowFest”, che è promosso dall’associazione culturale musicale Jazzlife insieme a Consorzio L’Alba Porto Garibaldi, BiciDeltaPo, Holiday Park Spiaggia e Mare, Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara e Consorzio Vini Bosco Eliceo, farà tappa venerdì 6 luglio a Porto Garibaldi, in occasione e nell’ambito della Notte Rosa 2018.

Il programma completo e dettagliato del “Comacchio SlowFest 2018” – che è realizzato con il contributo di Camera di Commercio di Ferrara e Comune di Comacchio – è disponibile sul sito www.comacchioslowfest.it

Minori stranieri non accompagnati: Save the Children

Minori stranieri non accompagnati: Save the Children, 18.300 i minori soli ospitati nel sistema di accoglienza in Italia nel 2017, la metà in Sicilia (43%) e solo il 3% in affido. Oltre 1.200 hanno meno di 14 anni. Gli irreperibili solo nel 2017 sono più di 2.400 sugli oltre 15.770 arrivati nel corso dell’anno, la relocation un’occasione persa

Questi alcuni dei dati contenuti nella seconda edizione dell’”Atlante dei minori stranieri non accompagnati – Crescere lontano da casa” di Save the Children, diffuso oggi a pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, che fotografa la loro situazione dopo l’arrivo nel nostro Paese, le opportunità e gli ostacoli nell’accoglienza e nell’integrazione

Le immagini delle principali mappe dell’Atlante sono disponibili al link:
http://customer50293.musvc1.net/e/t?q=6%3dBfBb0%26H%3dA%26G%3d8eGY%26v%3ddAVD%26Q%3drM1L3_KXyZ_Vh_NavW_Xp_KXyZ_UmIo7p7.343A4Al9rBs028u.E4_KXyZ_Um_NavW_Yp6_ywcs_00BcAW_2tZv_B4h7kYr_NavW_YncC9BVG8AYl%260%3dwNzRmT.uA4%26Bz%3dXCZ0

I minori stranieri non accompagnati rappresentano una presenza costante e significativa sul totale degli arrivi dei migranti via mare in Italia, con una percentuale superiore al 13% nel 2016 e 2017, salita fino al 15% nel 2018 (2.171 su 14.330 persone sbarcate fino all’11 giugno 2018)[1].

Hanno un bagaglio di vita pesante alle spalle, costituito spesso da violenze, torture, schiavitù, privazioni e sono accomunati dall’esperienza di un viaggio lungo mesi se non anni, compiuto senza un adulto di riferimento per raggiungere un futuro possibile in Europa.

“Da tempo denunciamo ripetutamente le condizioni di vulnerabilità di questi bambini e adolescenti, raccogliendo nei porti di sbarco le loro terribili testimonianze sulle violenze compiute dai trafficanti lungo tutto il percorso e la permanenza in Libia. Anche oggi, di fronte alle persone che continuano a rischiare la loro vita nel Mediterraneo e agli ostacoli frapposti ai soccorsi, l’Europa non trova una voce comune in difesa dei diritti in particolare di chi è più vulnerabile, preoccupandosi invece di rafforzare le proprie frontiere. I bambini non possono essere ostaggio delle dispute politiche e il soccorso umanitario deve essere una priorità, insieme all’apertura di canali legali verso l’Europa e agli interventi di sviluppo nei paesi di origine e di transito dei migranti” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.

I minori non accompagnati che riescono a raggiungere l’Italia e l’Europa incontrano ostacoli e difficoltà per diventare adulti in un paese che non conoscono e affrontano le sfide dell’integrazione decisive per il loro futuro, dall’apprendimento della lingua all’inserimento scolastico e lavorativo. Sono sfide da superare per non rimanere sospesi in un limbo e poter invece raggiungere una piena integrazione, sentendosi parte attiva e responsabile della comunità territoriale di accoglienza. E’ la fotografia dei problemi e delle opportunità che incontrano i 18.303 minori stranieri non accompagnati censiti e presenti nel territorio italiano a fine 2017[2], contenuta nel secondo Atlante a loro dedicato dal titolo significativo “Crescere lontano da casa” di Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – presentato oggi a Milano presso l’Ufficio di Informazione del Parlamento Europeo.

L’83,7% ha 16 e 17 anni, ma tra loro ci sono gruppi particolarmente vulnerabili come i piccolissimi, le ragazze e gli irreperibili. I minori sotto i 14 anni sono 1.229, pari al 6,7% dei presenti, di cui 116 (0,6%) hanno meno di 6 anni. Le ragazze presenti sono 1.247 (6,8% del totale) provenienti per il 60% da soli due Paesi, Nigeria ed Eritrea, esposte al rischio di tratta e violenza sessuale, 191 delle quali sono ancora bambine che raggiungono al massimo i 14 anni (15% del totale delle ragazze ospitate). Infine, ci sono le migliaia di minori soli che si rendono ‘irreperibili’[3], un’altra categoria fortemente a rischio tratta, in transito verso altre destinazioni europee, sfruttati nei cantieri o nei campi o, peggio, nel mercato della prostituzione, priva delle tutele e della protezione offerte dal sistema di accoglienza nazionale. Il loro numero totale, al 31 dicembre 2017, ammontava a 5.828 minori, in calo rispetto ai 6.561 registrati alla stessa data del 2016, ma sempre moltissimi, anche in considerazione della sensibile riduzione registrata invece negli arrivi via mare (-39% rispetto al 2016)[4]. I 5.828 sono i ragazzi che si sono allontanati dalle strutture negli anni e che risultano ancora oggi minorenni e irreperibili. Solo l’anno scorso, invece, si rendevano irreperibili 2.440 dei 15.779 minori giunti senza figure di riferimento nel corso del 2017.

Quasi la metà dei 18.303 minori non accompagnati presenti in Italia al 31 dicembre 2017, 7.988 pari al 43,6% del totale, è ospitato in una sola regione, la Sicilia, seguono Calabria (1.443 pari al 7,9%), Lombardia (1.216 pari al 6,6%), Lazio (1.049 pari al 5,7%), Emilia Romagna (1.017 pari al 5,6%); 9 minori su 10 sono ospitati in strutture di accoglienza e solo una parte residuale (il 3,1%) presso privati (generalmente affidati a famiglie). Più specificamente, quasi 1 su 3 (il 30,6%, pari a 5.605 minori) si trova in strutture di prima accoglienza, mentre la maggioranza (il 60,2%, pari a 11.022) è ospitata in strutture di seconda accoglienza. Quasi la metà dei minori accolti (il 48,7%) proviene da soli 5 paesi: Gambia (2202, 12%), Egitto (1807, 9,9%), Guinea (1752, 9,6%), Albania (1677, 9,6%) ed Eritrea (1459, 8%).

“Fra pochi giorni si celebra la Giornata internazionale del rifugiato. Il 51% dei rifugiati nel mondo è costituito da minorenni: più di 11milioni di ragazzi e ragazze, soli o con le proprie famiglie, costretti a vivere in strutture di accoglienza di emergenza, spesso privati della possibilità di andare a scuola e in condizioni igienico sanitarie precarie. Intere generazioni di bambini e bambine che hanno come unica realtà di vita quella di un campo profughi, senza una scuola o un ospedale, privati dei loro diritti fondamentali e della propria infanzia. I 15.779 ragazzi e ragazze giunti in Italia nel 2017 rappresentano una piccolissima parte di questi milioni di minorenni che, nel mondo, hanno deciso di lasciare il proprio villaggio e la propria città per trovare condizioni di vita migliori in altri paesi, spesso della stessa regione. Inseguono il sogno di un’esistenza priva di stenti, violenze e persecuzioni e cercano di raggiungere i paesi dove sanno esistere un livello di vita migliore. Per loro le possibilità legali sono di difficilissimo accesso e per questo si affidano ai trafficanti che li trattano come merci e con i quali loro e le loro famiglie si indebitano fino al costo della vita. Per molti di loro la decisione di partire e rischiare la vita è una scelta obbligata” ha affermato Valerio Neri.

IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA IN ITALIA

L’affido familiare

Al 31 dicembre 2017 risultano essere in affido familiare solo 567 minori stranieri non accompagnati sugli oltre 18.300 in accoglienza (il 3,1% del totale)[5]. Si tratta degli affidamenti tuttora in corso e tengono quindi in considerazione anche i provvedimenti emessi negli anni precedenti. Nel corso del solo 2017, al Ministero del Lavoro risultano essere stati emessi in Italia appena 306 provvedimenti di affido, di cui 236 ragazzi (77,1%) e 70 ragazze (22,9%), la metà dei quali di 17 anni (150, pari a 49%). La regione in cui questa buona prassi è più diffusa è l’Emilia Romagna con 40 provvedimenti (13,1%); seguita da Veneto e Piemonte con 24, (7,8%); Toscana con 22 (7,2%); Lombardia con 20 (6,5%). La nuova legge di accoglienza e protezione dei minori migranti (legge 47/2017) incoraggia fortemente l’affido familiare, come prima opzione rispetto all’inserimento in comunità.

“L’auspicio è che le istituzioni locali si attrezzino per accompagnare un numero sempre maggiore di famiglie ad intraprendere questa strada. Dalla nostra esperienza sul campo sappiamo che sono molte le famiglie disponibili che possono essere coinvolte” sottolinea Valerio Neri.

Gli irreperibili

Un’altra categoria particolarmente a rischio è rappresentata da ragazzi e ragazze per i quali è stato segnalato dalle autorità competenti un allontanamento dalle strutture che li ospitavano: i cosiddetti “irreperibili”[6] che al 31 dicembre 2017 risultavano essere 5.828, un numero allarmante anche se in calo rispetto ai 6.561 registrati alla stessa data del 2016 che aveva visto però un numero maggiore di arrivi. Per la prima volta quest’anno è possibile sapere quanti sono i minori che si sono resi irreperibili nel corso del solo 2017[7]: sono ben 2.440, uno su sei di cittadinanza guineana (il 14,3%), ivoriana (il 9,7%) e somala (il 9,3%). Le nazionalità principali, invece, dei 5.828 minori resesi irreperibili anche negli anni precedenti che risultano ad oggi ancora minorenni e irrintracciabili sono in quasi un caso su tre (il 31,8%) somala o eritrea (925 ragazzi/e, quasi il 16% sul totale, per ciascuna delle due nazionalità), seguite da quella egiziana (671 ragazzi/e, l’11,5% sul totale) e afghana (577 ragazzi/e, quasi il 10% sul totale). Tra loro, inoltre, si contano ben 605 ragazze (il 10,4% del totale).

Proprio i minori eritrei, somali e afghani, nella maggior parte dei casi vogliono raggiungere altri paesi europei, spesso per ricongiungersi a familiari o amici. Questi minori sono di fatto transitanti che cercano di rendersi “invisibili” al sistema dopo essersi allontanati dalle strutture di accoglienza, vivono di frequente senza protezione e assistenza, esposti a isolamento e pericoli, con l’intenzione di attraversare da soli il confine tra l’Italia e il resto d’Europa, a Ventimiglia, a Chiasso o al Brennero. A queste frontiere vengono spesso respinti dalle autorità francesi, svizzere e austriache, anche se manifestano l’evidente intento di richiedere protezione internazionale. L’Europa non ha saputo dare una risposta a questi minori, e anche la procedura di Relocation, che prevedeva la ridistribuzione in sicurezza dei richiedenti asilo di alcune nazionalità tra gli Stati Membri dell’Unione[8], e che è stata sospesa il 26 settembre del 2017, ha rappresentato un’occasione perduta. Al 7 marzo 2018, infatti, risultano essere stati ricollocati dall’Italia solo 222 minori non accompagnati, di cui 174 già trasferiti in altri paesi europei e altri 48 in attesa di trasferimento. Altri 106 hanno concluso la procedura di ammissione e attendono la risposta di uno stato europeo. Ma anche volendo considerare la felice conclusione del procedimento per tutti, i 328 minori che avranno raggiunto un altro paese in modo legale e sicuro rappresentano una goccia nel mare degli oltre 40.000 minori soli giunti negli ultimi due anni in Italia.

LA NUOVA LEGGE E I TUTORI

La legge 47 del 2017 ha introdotto molte innovazioni nel sistema di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati. “A più di un anno dalla sua approvazione, il sistema di protezione e accoglienza delineato dal provvedimento è come una casa in costruzione. Un architrave di regole e responsabilità che, una volta completato da una piena attuazione, fornirà ai minori migranti una tutela organica, favorendo un percorso solido di inclusione nella società” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children.

L’ambito che ha registrato il maggiore impulso da parte degli enti attuatori è stato quello dei tutori volontari, rappresentanti legali e portavoce degli interessi del minore, ponte con le istituzioni e persone di riferimento, con cui confidarsi e a cui chiedere aiuto o consiglio nel quotidiano. Il reclutamento, la formazione e l’inserimento dei nominativi degli aspiranti tutori nelle liste costituite presso i Tribunali per i Minorenni sono proceduti celermente. Al 7 maggio 2018, infatti, sono 4.110 le candidature dei cittadini che hanno dato la loro disponibilità a diventare tutore volontario e 1.070 i nominativi trasmessi ai Tribunali per i Minorenni di coloro che, avendo già terminato il corso di formazione, sono pronti ad assumere una tutela.[9] Quasi tutti i Garanti regionali hanno attivato corsi di formazione sul territorio nazionale, mentre le difficoltà riguardano i tempi di nomina.

“I tutori sono un tassello fondamentale del processo di integrazione, se lo intendiamo, come dovremmo, non solo nei termini di garantire risorse materiali fondamentali (un posto dove dormire, un modo per mantenersi), ma anche come ricostruzione di un legame di fiducia – traumaticamente interrotto a causa della fuga e durante il viaggio – nei confronti degli altri, così come riguardo alle proprie capacità e ai propri talenti. La disponibilità dei tutori volontari è un segnale straordinario che viene dalla società civile e che oggi sta alle istituzioni raccogliere e non tradire” ha aggiunto Raffaela Milano.

INTEGRARSI

L’iscrizione a un corso di lingua italiana o a scuola rappresentano per i minori migranti i principali strumenti per l’inserimento nella comunità ospitante e per l’avvio di un effettivo progetto di integrazione. Per quanto riguarda l’aspetto dell’apprendimento della lingua, la realtà è abbastanza positiva anche se non uniforme[10]. Nella maggior parte dei casi, infatti, i minori presenti in prima accoglienza frequentano corsi di alfabetizzazione all’interno della struttura stessa o sono iscritti a un corso esterno.

Secondo l’ultimo rapporto annuale SPRAR[11] disponibile, la stragrande maggioranza dei progetti SPRAR (94,8%) ha garantito almeno dieci ore settimanali di studio della lingua italiana a tutti o alla gran parte dei minori presenti nel corso del 2016, quasi 3.000 minori hanno quindi potuto frequentare un corso di lingua italiana. Tuttavia, di essi solo 1.585 hanno terminato il percorso formativo con il conseguimento di una certificazione di frequenza riconosciuta a livello regionale e/o nazionale.

Una situazione più complessa è quella relativa all’accesso al sistema dell’istruzione pubblica per l’assolvimento dell’obbligo scolastico.

Non sono purtroppo reperibili dati certi sulla loro presenza nel sistema scolastico pubblico, ma secondo il monitoraggio svolto da Save the Children[12], i problemi più frequenti riguardano in particolare l’iscrizione alla scuola pubblica dei minori che hanno più di quindici anni (e quindi la maggioranza di quelli presenti in Italia). Una “prassi” diffusa è quella di procedere indiscriminatamente all’iscrizione presso i C.P.I.A. (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti)[13] che li pone in un ambiente frequentato anche da adulti, non sempre adatto didatticamente alla loro età e, soprattutto, separati dai loro coetanei e dal contesto della scuola.

Un quadro migliore è quello che risulta dall’analisi dei dati relativi ai minori non accompagnati inseriti nei progetti di seconda accoglienza della rete SPRAR[14]: nella quasi totalità dei casi (il 92,8% dei progetti) i ragazzi e le ragazze sono stati iscritti a scuola, per un totale, nel 2016, di 1.310 alunni, anche se raramente nel ciclo scolastico corrispondente alla loro età o livello. L’inserimento nel contesto scolastico facilita allo stesso tempo la partecipazione alle attività extra-scolastiche, sportive, ricreative e culturali, ma anche di volontariato, che consolidano non solo i rapporti interpersonali tra i ragazzi e i nuovi amici che incontrano, ma anche la conoscenza e la relazione con il resto della comunità territoriale.

Diventare adulti

Compiere 18 anni per questi giovanissimi significa fuoriuscire dalla condizione di particolare tutela prevista dalla legislazione italiana per i minorenni e ritrovarsi a vivere, in quanto migranti adulti, un profondo cambiamento di status, che rende necessari dei passaggi amministrativi delicati e complessi, relativi in particolare alla conversione del permesso di soggiorno per minore età.

Nel corso del 2017, il percorso di integrazione che si è realizzato con maggior frequenza è stato quello scolastico[15], che ha coinvolto 1.136 ragazzi e ragazze, il 54,3% del totale, mentre 601, pari al 28,7% del totale, hanno svolto percorsi d’integrazione misti di scuola e formazione. In totale, quindi, più di 8 ragazzi su 10 (l’83%) seguono percorsi scolastici e formativi, il restante 17% di neo maggiorenni ha invece realizzato un percorso d’integrazione attraverso progetti di inserimento socio-lavorativo: 325 ragazzi sono stati coinvolti in percorsi misti di scuola e lavoro, mentre solo 30 ragazzi sono stati impegnati in percorsi esclusivamente lavorativi, soprattutto nel settore della ristorazione (il 29,2%), come cuochi o pizzaioli per esempio. Altri si formano nel campo dell’industria o della meccanica (il 22,1%) e diventano meccanici, elettricisti, operai. Altri imparano un mestiere artigianale, per lo più nel settore del legno e dell’arredamento. Infine molti sono impiegati nel settore dei servizi, soprattutto come giardinieri, commessi e camerieri.

L’EUROPA

Guardando all’Europa nel suo insieme, le richieste d’asilo da parte dei minori stranieri non accompagnati hanno registrato nel 2017 un forte calo, del 50% in meno rispetto al 2016, ma in Italia sono state ben 9.945, con un aumento del 65% rispetto alle 6.020 del 2016, il 31,3% di tutte le domande di asilo da parte di minori non accompagnati registrate in Europa.

““Relocation”, “Resettlement scheme”, “Corridoi umanitari” sono solo alcuni strumenti che hanno cercato di rappresentare delle prime risposte comuni europee per far fronte al flusso di rifugiati e di migranti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente. Risposte purtroppo solo parziali e insufficienti che rispondevano più ai bisogni degli Stati di “gestire” l’emergenza che alla necessità di tutelare e accogliere i profughi in fuga verso l’Europa”, ha continuato Raffaela Milano – “Tuttavia, nonostante la scarsa portata numerica di queste azioni, che in due anni e mezzo hanno interessato circa 70.000 persone a fronte delle centinaia di migliaia di profughi giunti in Europa, la loro implementazione ha imposto un dibattito tra gli Stati Membri dell’UE, la Commissione europea e il Parlamento europeo sulla necessità di riformare la legislazione sull’asilo e in particolare il sistema di Dublino. Una riforma che deve avvenire nel rispetto prioritario del superiore interesse dei minori e tenere conto delle loro specifiche vulnerabilità.“

“È inoltre necessario condividere le responsabilità tra i paesi membri e lavorare insieme con i paesi terzi, di origine o di transito dei migranti, per trovare modalità sostenibili per affrontare il fenomeno migratorio. Bisogna quindi investire in una più solida e condivisa accoglienza, sull’accesso ai sistemi educativi per tutti i minori e su tutte quelle misure che possano facilitare la loro integrazione nelle nostre società, prendendo a modello la legge 47/2017, con una prospettiva di lungo periodo che guardi ad un sistema europeo di accoglienza e protezione dei minori migranti” ha concluso Raffaela Milano.

Per ulteriori informazioni:
Tel. 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Fonte: Ministero dell’Interno

[2] Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

[3] Per irreperibili si intendono i minori stranieri non accompagnati per i quali è stato segnalato dalle autorità competenti alla Direzione

Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali un allontanamento.

L’allontanamento viene censito nel SIM (Sistema Informativo Minori) fino al compimento della maggiore età o ad un nuovo eventuale rintraccio del minore. Il dato complessivo dei MSNA irreperibili rappresenta quindi lo stock degli allontanamenti registrati negli anni e relativi a soggetti ancora minorenni. Cfr. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “Report mensile minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia. Dati al 31 dicembre 2017”, pag. 3, www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/minori-stranieri/ Documents/ReportMSNAmese-dicembre2017-31122017.pdf

[4] Fonte Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza

[5] Stime del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel suo Report di Monitoraggio

[6]Per irreperibili si intendono i minori stranieri non accompagnati per i quali è stato segnalato dalle autorità competenti alla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali un allontanamento. L’allontanamento viene censito nel SIM fino al compimento della maggiore età o ad un nuovo eventuale rintraccio del minore. Il dato complessivo dei MSNA irreperibili rappresenta quindi lo stock degli allontanamenti registrati negli anni e relativi a soggetti ancora minorenni. Cfr. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “Report mensile minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia. Dati al 31 dicembre 2017”, pag. 3, www.lavoro.gov.it/ temi-e-priorita/immigrazione/ focus-on/minoristranieri/Documents/ReportMSNAmese-dicembre2017-31122017.pdf

[7] Il d.p.c.m. 535/1999 e il D.lgs. 142/2015 attribuiscono alla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali compiti di monitoraggio e censimento della presenza dei minori non accompagnati (MNA) sull’intero territorio nazionale. Nell’ambito di tali competenze, la Direzione Generale ha sviluppato il Sistema Informativo Minori (SIM). Il SIM consente di monitorare la presenza dei minori non accompagnati e tracciarne gli spostamenti sul territorio nazionale e di gestire i dati relativi all’anagrafica dei MNA, allo status e al loro collocamento.

[8] Decisioni del Consiglio (EU) 2015/1523 del 14/9/2015 e (EU) 2015/1601 del 22/9/ 2015 che istituiscono misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell’Italia e della Grecia

[9]Dati al 23 febbraio 2018. Cfr Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, news, “Minori stranieri non accompagnati: quasi 4000 gli aspiranti tutori”, http://www.garanteinfanzia.org/news/minori-stranieri-nonaccompagnati-quasi-4000-gliaspiranti-tutori.

[10] Secondo il monitoraggio condotto negli ultimi anni dagli operatori di Save the Children con il progetto “Children Come First”

[11] Sprar, Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, “Rapporto Annuale Sprar” giugno 2017, pag.140 www.sprar.it/pubblicazioni/atlante-sprar-2016.

[12] Monitoraggio nell’ambito del progetto “Children Come First”

[13] Secondo quanto previsto dal D.P.R. del 29 ottobre del 2012 n. 263, i minori possono essere iscritti presso i C.P.I.A.: “Ai Centri possono iscriversi anche coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di eta’ e che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, ferma restando la possibilità, a seguito di accordi specifici tra regioni e uffici scolastici regionali, di iscrivere, nei limiti dell’organico assegnato e in presenza di particolari e motivate esigenze, coloro che hanno compiuto il quindicesimo anno di età.”

[14] Sprar, Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, “Rapporto Annuale Sprar”, giugno 2017, pag. 139 www.sprar.it/pubblicazioni/ atlante-sprar-2016

[15] Dati relativi ai 2.092 pareri emessi nel 2017 dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle

Politiche di integrazione ai fini della conversione del permesso di soggiorno, che permettono di tracciare le diverse tipologie di percorsi di integrazione intraprese dai giovani passati in accoglienza che hanno raggiunto la maggiore età

Ferrara in Fiaba 15-17 Giugno 2018

Dal 15 al 17 giugno Ferrara si trasforma, ancora una volta, in un Regno Incantato, dove prenderanno vita le più belle fiabe di sempre. Ma quest’anno la manifestazione si svolge in una location d’eccezione: il centro storico di Ferrara e il maestoso Castello Estense.

E’ l’anno della quinta edizione di Ferrara in Fiaba, il grande festival delle fiabe che, con le sue aree, animazioni e attività, promette di far sognare grandi e piccini.
L’evento è organizzato dall’agenzia FEshion Eventi e da Confesercenti Ferrara, con il Patrocinio dell’ Amministrazione Comunale e il supporto del consorzio turistico Visit Ferrara.

Dopo il successo delle precedenti edizioni nel Parco del Sottomura ferrarese, location incantevole ma problematica per l’assenza di zone d’ombra naturali, quest’anno, grazie alla preziosa collaborazione dell’ Amministrazione Comunale, la manifestazione cambia look e approda nel centro storico estense, coinvolgendo associazioni e attività del territorio, animando le principali piazze della città e proponendo un percorso interattivo di 90 minuti nel Castello Estense.

Un ricco programma, che parte venerdì 15 giugno alle 17 per concludersi la sera della domenica 17 con spettacoli, danza, fiabe animate, narrazioni, teatrini, musical, laboratori ludico-creativi, merende gioco e attività in grado di coinvolgere dai più piccoli agli adulti.

Una particolare attenzione è stata prestata per la fascia neonatale e della prima infanzia, grazie alla collaborazione con la parafarmacia “New Pharma Estense”, che organizzerà in Galleria Matteotti una serie di incontri e seminari GRATUITI, in collaborazione con psicologi, logopedisti, ostetriche, volontari della Croce Rossa Italiana, riguardanti tematiche come l’importanza dell’allattamento al seno,la disostruzione delle vie aeree pediatriche, il massaggio infantile, il comportamento nei bambini. Naturalmente, nella stessa area sarà possibile fermarsi per allattare il proprio piccolo, chiedere consigli,  cambiargli il pannolino, o riscaldargli la pappa.
Sarà presente anche un’educatrice della ludoteca “Il Bosco delle Meraviglie” che gestirà un’area dedicata ai bimbi di fascia 0-36 mesi con piccoli laboratori e percorsi sensoriali.

La grande novità di questa edizione sarà il percorso “il Castello delle Fiabe”, ideato dalla compagnia teatrale “I Muffins Spettacoli”: un fantastico viaggio attraverso le fiabe nelle prestigiose sale degli Imbarcaderi del Castello Estense. Si parte dagli abissi della Sirenetta, passando dal Castello Incantato della Bestia, facendo un salto in Oceania per poi approdare in Oriente tra sultani e straccioni, ritrovarsi improvvisamente nel Regno di Ghiaccio e infine…visitare il Paradiso delle Fiabe, un’installazione artistica lumino-sensoriale realizzata nel quarto imbarcadero dal “FrankFlo Creative Studio” di Bologna.
Il percorso dura 90 minuti, è interattivo e guidato, riservato a 80 persone per turno (verranno proposti 5 turni il venerdì ogni ora a partire dalle 15 e 9 turni il sabato e la domenica a partire dalle 10, sempre ogni ora) e il ticket costa 10€ adulti e 8€ ridotto bimbi.
Link per prenotare:

Il Castello delle Fiabe

Non mancheranno i laboratori creativi, con ben tre aree dedicate:
– I laboratori dei piccoli Chef in piazza Castello, a cura della Lady Chef Miriam Erinnio
– I laboratori di Falegnameria da Mastro Geppetto, il falegnam-educatore dottor Giovanni Meloncelli
– I laboratori di riciclo e fantasia in piazza Trento e Trieste

Spazio anche alla creatività in Piazza Trento dove sarà allestita una grande area di gioco libero con quattro dei giocattoli più amati dai bambini: il celebre gioco in scatola Scarabeo, la sabbia modellabile Kinetic Sand, le sferette per costruire infinite forme Bunchems! e il gioco-labirinto Perplexus.

Ci sarà anche una ricca area espositiva in Piazza Trento e Trieste con aziende, artigiani e hobbisti, tutti legati al mondo dei bambini e delle loro famiglie, e un angolo leccornie e dolciumi in piazza Savonarola.

Altra novità: l’area “Re Mattoncino”, uno spazio ricreato in Galleria Matteotti, con “mattoni giganti” dove i bimbi potranno realizzare castelli e grandi costruzioni.

Durante la manifestazione verrà utilizzato l’imponente palco di “Ferrara sotto le Stelle” ,dove verranno proposti, durante tutta la giornata, concerti ed esibizioni; e alla sera spettacoli dedicati alle più belle fiabe di sempre.
In particolare venerdì 15 giugno potrete assistere a “Favole Sotto le Stelle – Disney Concert” a cura de “I Muffins Spettacoli”, sabato 16 giugno ci sarà una bellissima esibizione di danza a cura della scuola “Ms Danza”, mentre domenica 17 giugno “Silvia&Gli Stregatti” canteranno “Disney in Jazz”.
Il programma completo con gli spettacoli giornalieri è consultabile qui:
http://www.ferrarainfiaba.it/programma-2018/

Tutto il centro sarà animato con trucca bimbi, trampolieri, illustratori, principi, principesse, buoni e cattivi delle fiabe; e verranno allestiti diversi foto-set.
In Piazza Castello troverete Cenerentola con la sua Carrozza, oltre che un’area dedicata a Wonderland con un matto cappellaio che tenta di offrire tè ai passanti per festeggiare il suo NON- compleanno; in piazza Castello potrete tirare con l’arco sotto l’attenta guida del buon Robin Hood o combattere con uno dei cavalieri di re Artù, per poi tentare di estrarre la famosa spada dalla roccia.

In Piazza della Repubblica troverete invece la “Radura delle Fiabe”: dovrete solo sedervi, chiudere gli occhi e lasciarvi incantare dai racconti della bravissima Martina.

Anche questa edizione di “Ferrara in Fiaba” è dedicata all’Associazione di Volontariato “Giulia” Onlus, che da oltre 20 anni opera sul territorio ferrarese per aiutare i bambini affetti da patologie oncologiche. Un progetto nobile, che negli anni ha portato sostegno e speranza alle famiglie di questi piccoli eroi, un punto di riferimento per la città. Grazie all’Associazione di Volontariato “Giulia” Onlus, durante “Ferrara in Fiaba” sarà possibile diventare “Pompiere per un giorno”, partecipando alle attività proposte dai Vigili del Fuoco del CNVVF sezione di Ferrara nell’ area “Pompieropoli” in Largo Castello.

Infine, le sere di sabato 16 e domenica 17 giugno, verranno proposte, presso la sala dell’imbarcadero del Castello Estense, due speciali cene magiche con Principi e Principesse.

Confermato dopo il grande successo delle scorse edizioni, anche il trenino, che quest’anno partirà davanti all’ingresso del Castello Estense di Corso Giovecca per offrire al pubblico un tour della città estense.

Non resta che aspettare il prossimo weekend, per vivere una Ferrara, ancora più magica di sempre!

Programma completo sul sito www.ferrarainfiaba.it

Optime: Allarme contraffazione nel mondo dell’elettronica

NON SOLO LUSSO. OLTRE IL 25% DEI PRODOTTI CONTRAFFATTI AL MONDO È COSTITUITO DA PRODOTTI DI ELETTRONICA E TELEFONIA.

DAVIDE ROSSI, PRESIDENTE OPTIME: “IL VIRUS DELLA CONTRAFFAZIONE È STATO PER ANNI SOTTOVALUTATO, IN QUANTO CONSIDERATO
FENOMENO RELEGATO AL LUSSO. NON È COSÌ: È UN’EPIDEMIA CONTAGIOSA CHE RIGUARDA TUTTE LE CATEGORIE MERCEOLOGICHE.
OPTIME LAVORA QUOTIDIANAMENTE PER TUTELARE I CONSUMATORI E IL MERCATO DELL’ELETTRONICA IN ITALIA”.

Davide Rossi, Presidente Federazione Optime, dichiara: «Secondo un rapporto Censis del 2017 realizzato per il Ministero dello Sviluppo Economico ‘‘Il mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro. Produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell’economia legale comporterebbe 100.000 unità di lavoro in più (circa il doppio dell’occupazione, ad esempio, dall’intera industria farmaceutica). Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi (un valore quasi uguale, ad esempio, a quello generato dall’intera industria metallurgica). L’emersione della contraffazione significherebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), perché oggi il mercato del falso sottrae all’erario 1,7 miliardi di euro”.

Sono dati allarmanti. E non va dimenticato che, oltre ai danni per l’economia, le merci contraffatte sono spesso potenzialmente dannose per la salute di chi le utilizza. Il commercio online di fatto consente maggiore libertà di azione alla criminalità, che dilaga in rete contando sulla difficoltà di controllo da parte delle autorità competenti. E sovente il consumatore si imbatte in prodotti contraffatti in modo del tutto fortuito. Nel settore dell’elettronica il fenomeno riguarda principalmente gli accessori e la componentistica.

Servono azioni di controllo mirate: per questo motivo, per tutelare i consumatori e il mercato nel suo complesso, i principali operatori del retail di prodotti elettronici, sotto l’egida della associazione di categoria Aires e di Confcommercio-Imprese per l’Italia nazionale, hanno dato vita a OPTIME, Osservatorio per la Tutela del Mercato dell’Elettronica in Italia, nato proprio con la finalità, lavorando di concerto con le Forze dell’Ordine e con tutti gli organismi di controllo, di evidenziare i fenomeni illegali: non ci limitiamo a osservare e studiare i fenomeni di illegalità riscontrati nel mercato ma, in presenza di elementi certi e concordanti, presentiamo segnalazioni, esposti ed eventualmente anche denunce alle Autorità competenti e alla Magistratura».

Da Ufficio stampa Meridian Communications Srl

Comunicato Regione: Mobilità

I nuovi treni dell’Emilia-Romagna e le strategie regionali per il trasporto pubblico al centro di un convegno a Bologna venerdì 15 giugno

In Terza Torre, presente l’assessore Donini, il punto sulla qualità del servizio e la mobilità sostenibile: le parole d’ordine per la nuova flotta che mette al primo posto comfort, pulizia, sicurezza, accessibilità e informazioni a bordo

Bologna – Innovazione tecnologica, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente. Sono questi i temi portanti delle strategie per il trasporto ferroviario in Emilia-Romagna.
Se ne parlerà venerdì 15 giugno 2018 in Regione (sala ‘20 maggio 2012’, Terza Torre, viale della Fiera , 8 – Bologna) dalle ore 9.00 al convegno organizzato da Collegio ingegneri ferroviari italiani (Cifi) Area Nord e Regione Emilia-Romagna. L’incontro sarà l’occasione per fare il punto con i costruttori sui nuovi treni regionali Pop della Alstom, i nuovi treni Rock realizzati in Italia da Hitachi Rail e sulle strategie della Regione per il trasporto pubblico ferroviario.

Interverranno ai lavori, tra gli altri, Irene Priolo (assessore alla Mobilità Comune di Bologna), Massimo Del Prete (preside della sezione Emilia-Romagna Cifi), Donato Carillo (segretario generale Cifi), Orazio Iacono (amministratore delegato Trenitalia) e Giuseppina Gualtieri (presidente di Tper).

Chiuderà i lavori alle ore 12,45 circa, l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
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Iniziativa “Un libro per due” per dialogare sul libro di Lorenzo Marone “ Un ragazzo normale “ Feltrinelli Editore.

venerdì 15 giugno alle ore 18.30 il gruppo di lettura DUE PAGINE PRIMA DI DORMIRE , sarà presente in libreria con l’ iniziativa
UN LIBRO PER DUE per dialogare sul libro di Lorenzo Marone “ Un ragazzo normale “ Feltrinelli Editore.
Animeranno la discussione RICCARDO VACCARI e SILVIA CAVICCHI.

Laboratorio di vocalità per imparare a usare la propria voce

Laboratorio di vocalità / 16 giugno 2018 ore 10 a Wunderkammer
Incontro dedicato alla voce condotto da Chiara Alberani il sabato mattina

Risvegliare e migliorare le facoltà della propria voce, imparare a usarla per produrre ciò che si desidera. Sabato 16 giugno, dalle ore 10, si terrà a Wunderkammer (via Darsena 57, Ferrara) Labovoc, l’incontro proposto dall’Associazione Fiumana per approfondire la consapevolezza della propria voce, dai suoni inarticolati al parlato e perfino al canto. La mattinata sarà soprattutto un modo per conoscere e trarre soddisfazione da una delle pratiche più fondamentali dell’essere umano, il parlare, sempre meno coltivata e goduta. Insieme, durante l’incontro si sperimenterà l’ascolto degli altri e l’espressione di sé.

A chi è rivolto il laboratorio? La proposta è rivolta ad adulti di qualunque età, che abbiano interesse a fare esperienza con la voce, prodotta e ascoltata. Non sono richieste specifiche competenze vocali o musicali. Il lavoro è incentrato soprattutto sulla produzione collettiva, non solo corale, ma sono previsti, per chi vuole, momenti di espressione e ricerca individuale. Per info e adesioni: 328.1359821 / chiaralberani2002@libero.it.

Chiara Alberani è musicista e insegnante. Da oltre trent’anni svolge attività di didattica della musica: conduce corsi di formazione, per insegnanti laboratori musicali nelle scuole primarie e dell’infanzia, corsi e seminari per adulti. È specializzata in Didattica della musica nella scuola di base (Laurea DAMS in Metodologia dell’Educazione Musicale, corsi di specializzazione con la Società Italiana di Educazione musicale, corso biennale di vocalità e coralità per insegnanti promosso dal MIUR) e formata in Didattica del Canto (Diploma di Conservatorio in Canto, Corso di Vocal Coach diretto dal foniatra Fussi, Corso di Psicofisiologia del cantante). Ha cantato in varie formazioni musica barocca e rinascimentale, musica etnica, e ha collaborato a numerosi spettacoli teatrali curando ed eseguendo le musiche dal vivo.

Da Ufficio stampa Consorzio “Wunderkammer”

Marchetti (LN): “Il carcere di Bologna “scoppia” di immigrati: gli stranieri devono scontare le pene nelle loro patrie galere”

Il consigliere regionale della Lega Nord: “La Casa circondariale di Bologna, a fronte di una capienza di 500 detenuti, oggi “ospita” 773 criminali, il 55% dei quali non è italiano. Contro il sovraffollamento delle galere occorre far scontare ai delinquenti stranieri le pene “a casa loro”. Sia chiaro: non è razzismo, ma una misura necessaria a garantire condizioni di dignità alle persone detenute”

“Il carcere di Bologna “scoppia” di detenuti stranieri: a fronte di una capienza di 500 detenuti, al 31 dicembre 2017 la Casa circondariale felsinea ospitava 773 criminale, dei quali 428 stranieri, ovvero il 55%. In generale – si legge nel documento elaborato dal Garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna e presentato in Regione questa mattina – nell’ultimo triennio, la popolazione detenuta ha segnato un andamento in crescita, col numero dei carcerati passati dai 735 del 2015 ai 773 del 2017 (+5,20%) così come la percentuale degli immigrati rinchiusi, salita dal 51% del 2015 al 55% dello scorso anno. Ebbene, contro il sovraffollamento delle galere occorre far scontare ai delinquenti stranieri le pene a casa loro”.

Così il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, che puntualizza: “Sia chiaro che il sostenere che gli stranieri debbano scontare le pene nelle loro patrie galere, attraverso l’attivazione di accordi bilaterali di cooperazione giudiziaria con gli Stati di provenienza, non è frutto di un incontrollato impeto razzista, quanto la consapevolezza che sia l’unica soluzione atta a garantire alle persone detenute condizioni di dignità”.

“Inoltre – prosegue il consigliere leghista – per far fronte al ricorrente fenomeno del sovraffollamento degli istituti penitenziari e garantire condizioni di dignità per le persone detenute, è indispensabile dare attuazione ad un piano per l’edilizia penitenziaria che preveda la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento ed ammodernamento delle attuali. Occorrerà dunque provvedere alla preoccupante carenza di personale di Polizia Penitenziaria con un piano straordinario di assunzioni, nonché intervenire risolutivamente sulla qualità della vita lavorativa degli agenti, in termini di tutele e di strutture”.

“È infine necessario riscrivere la c.d. ‘riforma dell’ordinamento penitenziario’ al fine di garantire la certezza della pena per chi delinque, la maggior tutela della sicurezza dei cittadini, valorizzando altresì il lavoro in carcere come forma principale di rieducazione e reinserimento sociale della persona condannata, così come è urgente una rivisitazione sistematica e organica di tutte le misure premiali per garantire l’effettività del principio di rieducazione della pena. Non da ultimo occorre rivedere le nuove linee guida sul cd. “41-bis”, così da ottenere un effettivo rigore nel funzionamento del regime del “carcere duro” conclude Marchetti.

Fabbri e Lodi (LN): “Arresto non inerente al palaspecchi: non si fermino i lavori di bonifica”

“L’arresto di Luca Parnasi al momento non risulta essere stato effettuato in relazione a vicende riguardanti la questione Palaspecchi”, Alan Fabbri, segretario provinciale Lega Nord Ferrara e Nicola Lodi, segretario comunale Lega Nord Ferrara, intervengono così sulla notizia dell’arresto dell’imprenditore Luca Parnasi in relazione alla costruzione dello stadio di Roma.

“Senza entrare nel merito di una vicenda ancora in evoluzione, aspettiamo l’evolversi della situazione e ci auguriamo che al più presto venga fatta chiarezza.

Ci auguriamo inoltre che l’evento non abbia ripercussioni sulla bonifica del Palaspecchi, su cui da sempre la Lega insiste per il bene del quartiere. Si tratta di un primo passo per la riqualificazione che finalmente si sta realizzando,e che non deve essere fermato, nonostante il progetto dell’amministrazione Tagliani sia diverso da quello sperato”.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

Inaugura il fondo documentario dedicato a Italo Balbo

La famiglia di Paolo Balbo, figlio del gerarca, ha donato all’Istituto di Storia Contemporanea migliaia di volumi, carteggi, periodici e foto dell’epoca

Scandagliare, registrare, conservare e rendere accessibile un passato scomodo per valorizzarne gli echi immaginifici e la portata culturale e sottrarlo, al contempo, a retoriche mitizzanti e spesso strumentali.
Questo l’intento dell’operazione fondamentale condotta dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara dal luglio 2016 sulla “Donazione famiglia Paolo Balbo”, i cui risultati saranno presentati venerdì 15, alle 18, nella sede di vicolo S. Spirito. Alla presenza del sindaco Tiziano Tagliani, il Consigliere di Stato Daniele Ravenna, Angelo Varni, docente emerito dell’Università di Bologna e i curatori, la stipula dell’atto di donazione segna il riemergere dello straordinario fondo documentario appartenente al gerarca fascista Italo Balbo e conservato per più di mezzo secolo nella casa di famiglia di via Borgo Leoni, 70.
Realizzato grazie alla sinergia d’intenti tra la direzione dell’Istituto, il figlio di Balbo, Paolo, e la moglie Paola Bellini, i ricercatori Antonello Gatti e Nicolò Govoni coordinati da Angela Ghinato, il capillare censimento ha riguardato 1.241 titoli di libri (corrispondenti a 1.302 volumi) pubblicati fra il 1836 e il 1969, oltre a un volume del 1745, 338 testate di periodici e 114 testate di quotidiani (1873 – 1968, con le intere collezioni de «L’Illustrazione italiana» e del «Corriere padano», fondato nel 1925 dal Maresciallo dell’Aria e nucleo primo della donazione), 107 carte geografiche, 14 album fotografici contenenti 615 immagini del periodo 1922-1939 e numerosi documenti di diverse tipologie.
Vitale è risultato soprattutto il coinvolgimento degli studenti dell’Università, che con l’impiego di metodologie e attrezzature specifiche hanno reso possibile un’operazione che alla vastità d’impegno unisce il rigore di un’indagine scientifica, scevra di pregiudizi e strascichi ideologici. Figure di rilievo come quella di Balbo, d’altronde, impongono una severa attenzione nel trattamento della materia, in bilico tra le suggestioni potenti dell’estetica fascista e la necessità di ricostruire una memoria storica ancora velata. È questa, oltre alla qualità intrinseca di reperti quali i volumi autografati e dedicati fra gli altri da Filippo Tommaso Marinetti e Gabriele D’Annunzio, la cifra dell’intervento; una ricchezza destinata a crescere entro l’anno con l’arrivo delle copie delle carte riguardanti Ferrara dall’Archivio Centrale di Roma.

Addetto stampa
Istituto di Storia Contemporanea, Ferrara

Salotto Roverella: le canzoni più amate della tradizione italiana in chiave jazz

Da Ufficio Stampa Il GRUPPO DEI 10

Venerdì sera 15 giugno alle 21.30 nello splendido cortile di Palazzo Roverella a Ferrara
Italian Realbook: le più belle pagine di musica italiana reinterpretate in chiave jazz
Sul palco Stefano Calzolari, Paolo Ghetti e Lele Barbieri, canta Elisa Aramonte

Venerdì 15 giugno torna la musica a Salotto Roverella. Per la seconda data di IMBY – Direzione Emilia-Romagna, nel cortile di Palazzo Roverella di corso Giovecca 47 (Ferrara) è il momento di Italian Realbook, che vedrà sul palco la cantante jazz Elisa Aramonte, da poco insignita del “Premio Nardo Giardina”, insieme al pianista modenese Stefano Calzolari, Paolo Ghetti al contrabbasso e Lele Barbieri alla batteria. Continua la programmazione di IMBY Festival, che vede la direzione artistica del Gruppo dei 10 e la collaborazione di Innova Media. Il suggestivo locale a cielo aperto aprirà già dalle ore 19 e il concerto, che inizia alle 21.30, è a ingresso gratuito.

Con il progetto Italian Realbook Stefano Calzolari ripropone in chiave jazzistica alcune tra le più belle pagine di musica italiana (da Giuseppe Verdi a Vasco Rossi, verrebbe da dire), indagando in modo mai banale accordi e melodie dei brani che hanno segnato la storia della musica, rispettando la metrica originale o spezzandone il ritmo a favore di un respiro più jazzistico. I brani saranno scelti da un immaginario libro di canzoni, e verranno arrangiati e interpretati in chiave jazz da tre grandi musicisti. Il pubblico li riascolterà in chiave decontestualizzata, ritrovando però come per magia quell’urgenza espressiva tale da renderli vere e proprie pietre miliari della musica italiana. A interpretarli sarà Elisa Aramonte, giovane cantante che si sta affermando nella scena jazzistica e da poco insignita del “Premio Nardo Giardina”. Nata e cresciuta in una famiglia di strumentisti, il suo percorso parte dallo studio del pianoforte e della chitarra per proseguire con la scoperta del canto moderno, maturando nel corso del tempo un’impronta sempre più volta al jazz.

I.M.B.Y. – Direzione Emilia Romagna è il festival per chi ama la musica dal vivo e che si sviluppa in quattro serate, tra giugno e luglio. Le quattro date, tutte a ingresso gratuito, vedono alla direzione artistica Il Gruppo dei 10, realtà nata nel 2010 da alcuni ferraresi desiderosi di arricchire il panorama culturale estense con concerti dedicati al jazz (ma non solo). Il tutto avverrà nel cortile più bello della città, per immergersi nel pieno della stagione al Salotto Roverella. Per info e prenotazioni: 349.6494215. Il festival I.M.B.Y. è anche su Facebook. Per informazioni su Salotto Roverella: Facebook e www.salottoroverella.it, per informazioni su Il Gruppo dei 10: Facebook.

COSA C’È DI NUOVO NEL MIO CORTILE?

La sigla I.M.B.Y. riprende l’acronimo inglese N.I.M.B.Y (Not In My Back Yard, «non nel mio giardino»), coniata negli anni Ottanta e da allora utilizzato per descrivere una forma di protesta avviata da una comunità contro opere o attività d’interesse pubblico, che hanno o potrebbero avere effetti negativi sul proprio territorio di appartenenza. Riprendendo questo slogan e ribaltandolo, insieme al Gruppo dei 10 Salotto Roverella vuole invece includere nel proprio cortile rinascimentale I.M.B.Y. Festival, la manifestazione musicale dall’alto potenziale positivo sul territorio, in un luogo spettacolare e al contempo raccolto e famigliare. Il sottotitolo, “Direzione Emilia Romagna”, vuole dare risalto ai protagonisti delle serate: quattro eccellenze che la nostra regione vanta.

Le prossime date in cartellone sono: venerdì 29 giugno con l’incredibile Lama’s Band accompagnata da un musicista d’eccezione: Carlo Atti al sax tenore, e venerdì 13 luglio con Sugarpie & The Candymen, la simpatica band che per l’occasione trasformerà il cortile di Palazzo Roverella in un teatro di progressive swing.

ITALIAN REALBOOK / BIOGRAFIE DEI MUSICISTI

Stefano Calzolari – Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 5 anni e ha proseguito gli studi di pianoforte all’Accademia di musica di Modena e di composizione al Conservatorio di Modena. Interessato fin da subito all’improvvisazione ha studiato con Luca Flores, Luigi Ranghino e Franco D’Andrea al CPM di Milano, Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi. È pianista del gruppo “Gospel Times” e dell’Ensemble Latino di Hector Hernadez, inoltre ha creato il gruppo “Rapsodia Ensemble”, orchestra aperta con un quartetto d’archi, un trio jazz, e un trio di ance che esegue musica di autori classici e jazz del ‘900. Ha lavorato come pianista in ambito jazz con Garrison Fewell, Norma Winstone, Gary Chaffee, Paolo Fresu, Ed Cherry, Carlo Atti, Massimo Manzi, Marco Remondini, Gianni Coscia, Ares Tavolazzi, Michael Allen, Ronnie Jones, Cheryl Nicherson, Bobby Johnson, Joyce E. Yuille, Geoff Warren, Rita Botto, Lalo Cibelli, Elisabetta Sacchetti, Rossella Graziani, Athos Bassissi, Hengel Gualdi, Ellade Bandini, Felice del Gaudio, Lele Barbieri, Gianni Cazzola, Lucio Dalla, Stefania Rava, Chris Thomas, Kiyoshi Kitagawa, Francisco Mela, Luigi Bonafede, Pietro Leveratto e tanti altri.

Paolo Ghetti – All’età di otto anni si avvicina alla chitarra, lasciandola dopo qualche anno per lo studio del clarinetto e parallelamente del basso elettrico, approdando solo verso i vent’anni a quell’ “enorme” contrabbasso che gli regalerà, contro tanta fatica, grandi soddisfazioni. L’approfondimento del linguaggio jazz, insieme agli studi classici, prosegue nel solco della tradizione aperta dai grandi maestri del passato, ricercando negli ultimi anni nuovi percorsi stilistici e scoprendo le formule per tradurli in espressione assolutamente contemporanea. Dopo aver inciso oltre 40 CD, “Profumo d’Africa” è il primo lavoro discografico che porta il suo nome nella direzione, con un sound ricco di grooves in equilibrio fra ritmi jazz, africani, latini e funky. Insegna inoltre al Conservatorio di Bologna. Ha collaborato con grandi della musica quali P. Metheny, P. Erskine, S. Grossman, G. Garzone, S. Coleman, D. Liebman, L. Konitz, G. Russel, M. Gibbs, K. Wheeler, E. Deodato, J. Taylor, B. Forman, J. Walrath, , P. Martino, E. Henderson, P. Jeffrey, J. Diorio, S. Hampton, C. Walton, M. Godard, R. Mantilla, K. Kopeland, R. Gould, C. Escoudè, H. Bennink, T. Campbell, D. Richeson, M. Turk, E. Rava, P. Fresu, S. Bollani, F. Boltro, F. Bosso, E. Pieranunzi, R. Gatto, S. Bonafede, R. Marcotulli, F. Cerri, G. Basso.

Daniele “Lele” Barbieri – Ha conseguito il diploma in percussioni al Conservatorio di Ferrara e svolto attività musicale classica con vari gruppi di percussionisti mentre al contempo si esibiva come batterista jazz nei club con musicisti come Tommaso Lama (con il quale vinse un concorso radiofonico RAI), Silvano Salviati, Gianni Basso, Giorgio Baiocco, Ares Tavolazzi, e con la Big Band di Bologna con la quale ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche. Nel 1983 accompagnò in una tournée negli USA alcuni cantanti di musica leggera, mentre in Italia ha accompagnato musicisti come Lee Konitz, Steve Grossman, Lew Tabakin, Sonny Taylor, Steve Turre, Craig Handy. Ha inoltre accompagnato in una mitica jam session a Ferrara il chitarrista Pat Metheny. Ha partecipato in seguito a tournée di cantanti italiani quali Edoardo de Crescenzo, Grazia di Michele (con la quale ha preso parte alla trasmissione “Doc” di Renzo Arbore). Attualmente insegna batteria e percussioni alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara e suona in concerto con (tra gli altri) Teo Ciavarella, Felice Del Gaudio, Alan King, James Thompson, Hengel Gualdi, Andy J. Forest, Hiram Bulluck, Paolo Fresu, Antonello Salis, Simone Zanchini, Bruce Forman, Stefano Calzolai e Dado Moroni.

Sottoscritti patti per la sicurezza tra Prefetto di Ferrara e Sindaci di Tresigallo e Voghiera

Da Ufficio stampa Prefettura di Ferrara

Il Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro e i Sindaci di Tresigallo, dr. Andrea Brancaleoni, e Voghiera, dr.ssa Chiara Cavicchi, hanno firmato, questa mattina, nella sede della Prefettura, il Patto per l’attuazione della sicurezza urbana, previsto dall’art. 5 del decreto legge 20 febbraio 2017 n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” (il cd. Decreto Minniti).

“Gli obiettivi specifici di questi Patti – ha osservato il Prefetto – sono la prevenzione della criminalità diffusa e predatoria, in particolare nelle zone maggiormente degradate, e la promozione della legalità e del contrasto dei comportamenti che turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici. Altro obiettivo è la promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione tra le amministrazioni competenti”.

L’accordo segue a quelli analoghi sottoscritti con i Sindaci di Comacchio, Cento, e Ferrara a testimonianza dell’attenzione delle Amministrazioni comunali del territorio verso i temi della sicurezza urbana, “….rappresentando questo strumento pattizio – ha ricordato il Rappresentante del Governo – una importante modalità di rafforzamento delle sinergie tra Stato ed Enti Locali, per dare alle Comunità locali risposte rapide e efficaci”.

Il documento individua quale obiettivo prioritario l’installazione e/o il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza comunali nelle aree del territorio comunale maggiormente interessate da situazioni di degrado e di illegalità.

Il Patto stabilisce che i sistemi integrati di videosorveglianza, realizzati nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità Garante per il trattamento dei dati personali, siano oggetto di valutazione da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per le modalità di impiego e ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate dal Ministero dell’Interno.

Presso la Prefettura sarà istituita una cabina di regia, composta dai rappresentanti delle Forze di polizia e della Polizia locale, con il compito di monitorare lo stato di attuazione del Patto firmato oggi in presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine.

La Vetrina del gusto Cna al Local Fest di Bondeno

21 – 26 Giugno
Protagonista l’eccellenza artigianale
delle imprese enogastronomiche del territorio

Ferrara – Una “Vetrina del gusto” delle imprese artigianali appartenenti alla filiera della enogastronomia, per valorizzarne qualità ed eccellenza. E’ questo il progetto della Cna, che avrà il suo debutto al Local Fest di Bondeno, dal 21 al 26 giugno prossimo, con un grande stand tutto dedicato a otto imprese alimentari, che spiccano per prodotti e lavorazioni esclusive e per la passione con la quale svolgono la loro attività. Sono: Azienda Agricola Cerutti, Salumeria Tartari di Tartari Maria Laura, Bundan Brau Birrificio artigianale di Piero Zoboli, Forno Valentino di Salani Laura, Torrefazione Artlife Caffè Penazzi 1926 di Trabatti & C., Gelateria artigianale Dolcemente di Elisa Palazzi, Barca Roberto e Nutriror di Annamaria Iorio. Lo spazio speciale della Vetrina del Gusto è coordinato da Nicola D’Andrea, presidente della Cna di Bondeno, che curerà anche una serie di iniziative, promosse dalla Scuola di Cucina “Dall’Antunna allo Zenzero”, che vede la compartecipazione della Proloco insieme all’Amministrazione comunale.
E’ stato proprio il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini a salutare positivamente il debutto del progetto alla conferenza stampa che si è tenuta presso il Municipio, alla presenza dello stesso Nicola D’Andrea e di Filippo Botti, responsabile della Sede Cna di Bondeno, Luca Grandini, responsabile provinciale di Cna Alimentare e del vice sindaco Simone Saletti.
La «vetrina», infatti, che vede la collaborazione tra Cna e Comune, avrà successivi momenti di approfondimento e divulgazione nel prossimo autunno, mirando a coinvolgere una gran parte delle imprese locali della filiera alimentare, che comprende aziende di produzione e trasformazione dei prodotti agricoli ed enogastronomici, attività di ristorazione e commerciali, panifici ed altro ancora, tutti connotati per l’elevata qualità artigianale e la tipicità frutto di un autentico e forte legame con il territorio. Fattori distintivi, sottolineati da Nicola D’Andrea, che ne ha rimarcato il contributo alla economia, la capacità di creare lavoro e ricchezza, in una rete virtuale di collaborazione che arricchisce la cultura locale.
Durante l’iniziativa verranno proposti momenti dedicati alla promozione di Cna ed Ecipar, e di intrattenimento musicale, valorizzazione dei prodotti attraverso cooking show, degustazioni e laboratori creativi per bambini e ragazzi.

CNA Ferrara

Alan Fabbri (LN): “Mafia nigeriana: nove mesi fa sollecitammo la Regione sul fenomeno. I risultati? Risse in strada con machete”

“Sempre più violenta e feroce la mafia nigeriana tiene ormai sotto scacco il quartiere Gad a Ferrara. Risse, accoltellamenti, malviventi armati di bastoni e di roncola e machete: ecco cosa è diventato quel fenomeno di cui appena un anno fa l’assessore Modonesi negava quasi l’esistenza. Da tempo come Lega abbiamo lanciato l’allarme su tutta la regione e ora le cronache mostrano la vera entità del fenomeno. Nel settembre del 2017 interrogammo la giunta regionale su una situazione di violenza dilagante messa in atto da immigrati irregolari nigeriani, che non riguarda solo Ferrara ma tante altre città dell’Emilia Romagna. Chiedevamo di monitorare il fenomeno per conoscerlo e contrastarlo. Ci venne risposto che la Regione si sarebbe data da fare… e adesso i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Lo ribadiamo: bisogna agire con intelligenza e fermezza: approfondire insieme ad esperti questa realtà per comprenderne logiche e sviluppi. Servono azioni mirate di contrasto, anche preventive. Non è una delinquenza che si possa ancora sottovalutare o affrontare senza una adeguata preparazione strategica”.

Alan Fabbri capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna interviene sui gravi fatti di cronaca che nelle scorse ore hanno nuovamente sconvolto il quartiere Gad a Ferrara e, quasi contemporaneamente, uno dei quartieri più degradati della città di Modena.

“Come confermano gli esperti la mafia nigeriana agisce in Emilia Romagna da anni, ma diventerà sempre più offensiva visto che in gioco adesso c’è la spartizione del territorio”, spiega Fabbri. “Ben nove mesi fa abbiamo sollecitato la Regione a monitorare da vicino il problema, mappando il fenomeno che, per essere contrastato, va prima conosciuto”, spiega Fabbri. “Il Pd rispose come al solito minimizzando: in città l’assessore alla Sicurezza di Ferrara Aldo Modonesi, sostenne di non aver mai sentito parlare della questione…”, mentre in Regione l’assessore Massimo Mezzetti, pur ammettendone l’esistenza, promise un generico impegno che evidentemente non ha dato frutti”, prosegue Fabbri.

“I risultati adesso sono sotto gli occhi di tutti: in diverse città dell’Emilia Romagna si sta verificando una escalation di violenza per la spartizione del territorio che mette a rischio i cittadini che possono trovarsi in mezzo alle battaglie tra bande e si tratta di un fenomeno poco conosciuto che sarà quindi difficile da contrastare”.
Il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che adesso si dice “preoccupato della situazione e chiede più forze dell’ordine a disposizione faccia un mea culpa insieme a tutta la sua giunta che continua ad essere assente su uno dei problemi più importanti della città”, conclude il capogruppo. “E’ colpevole lasciare in mano alla delinquenza intere zone di Ferrara da parte della giunta comunale, così come è colpevole da parte del Pd alla guida della Regione, nascondere la testa sotto la sabbia fino a quando le situazioni non diventano ingestibili”.

Ufficio Stampa Lega Nord Regione Emilia Romagna

Concerto finale allievi del Conservatorio Frescobaldi

Da Ufficio comunicazione Conservatorio Ferrara

A Ferrara le esecuzioni dei migliori studenti del Conservatorio Frescobaldi
Museo Archeologico Nazionale il 14 giugno 2018 ore 20.30

Ultimo appuntamento dei quattro concerti, proposti dai migliori allievi del Conservatorio di Ferrara, in orario serale, a conclusione dell’anno accademico 2017/18. Iniziati la scorsa settimana, il concerto si terrà giovedì 14 giugno, sempre alle ore 20.30, ma al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (via XX settembre 122, ingresso a pagamento con biglietto comprensivo della visita al museo).

Giovedì 14 giugno, alle ore 20.30, al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, s’inizia con Johann Sebastian Bach, Suite BWV 996, eseguita all’arpa da Elena Menegatti (Scuola Antonella Ciccozzi), per proseguire con Carl Maria von Weber, Introduzione, tema e variazioni, con esecuzione di Ilaria Ferrari, clarinetto (della Scuola di Claudio Conti), Gianmarco Pavone, violino, Francesco Ferrati, violino, Giuliana La Rosa, viola, e Alessandro Malavasi, violoncello. E poi Xiao Fan Li, alla viola (Scuola di Achille Galassi) su accompagnamento di Sun Ao al pianoforte, “Quartetto in la minore per pianoforte e archi” di Gustav Mahler eseguito da Francesco Ferrati, violino, Giuliana La Rosa, viola, Andrea Franchi, violoncello, e Carlo Bergamasco, pianoforte, della Scuola di Musica da camera di Laura Pontecorvo. Con il “Quartetto in re maggiore op. 18 n. 3” di Ludwig van Beethoven si conclude l’ultimo dei quattro concerti, con Giulio Signorile, violino, Giulia Perpich, violino, Marta Fergnani, viola, e Alessandro Malavasi, violoncello, della Scuola di Musica d’insieme per strumenti ad arcoP di Luca Bellentani. Per maggiori informazioni sull’evento, consultare l’agenda sul sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

Sito | www.consfe.it
Facebook | conservatorioferrara
Instagram | @conservatoriofrescobaldi
Evento Facebook | Concerti finali degli allievi

Per maggiori info:
Conservatorio Frescobaldi
0532.207412
mail: produzioni@consfe.it

Pettazzoni e Piastra ( LN ) : Treni Sicuri allargare la gratuità del trasporto ferroviario anche agli appartenenti alle Forze Armate per garantire maggior sicurezza ai passeggeri.

Da Ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Pettazzoni e Piastra ( LN ) : Treni Sicuri allargare la gratuità del trasporto ferroviario anche agli appartenenti alle Forze Armate per garantire maggior sicurezza ai passeggeri.

La mobilità ferroviaria sul nostro territorio è in continua crescita. Sono oltre 31 milioni i passeggeri Emiliano Romagnoli che nell’anno 2017 hanno percorse le tratte ferroviarie della Regione. Purtroppo negli ultimi anni sono cresciuti gli atti di violenza nei confronti di passeggeri e personale ferroviario. Fonti di stampa affermano che ogni giorno all’interno delle carrozze ferroviarie si verificano due aggressioni.

Purtroppo c’è una forte carenza di personale delle Forze dell’ordine a discapito del presidio di convogli e delle stazioni ferroviarie con conseguente minor sicurezza e tutela di capotreni, controllori e passeggeri. Soprattutto è rischioso viaggiare di notte: molti passeggeri hanno paura di borseggi e furti, ma vivono anche l’incubo di incontrare bande di teppisti.

“Dal 2014 – spiega il consigliere del Carroccio Pettazzoni, la regione Emilia Romagna ha favorito l’accesso gratuito ai treni regionali al personale delle Forze dell’ordine, aumentando la percezione di sicurezza ai viaggiatori. In Lombardia, l’accesso gratuito è stato esteso anche agli appartenenti delle Forze Armate a condizione che prima di salire sul convoglio si devono qualificare al capotreno. In caso di necessità il controllore o lo stesso capotreno possono chiedere ai tutori dell’ordine, anche se fuori servizio, di intervenire in caso di situazioni di pericolo. Ritengo che anche la Regione Emilia dovrebbe valutare l’ipotesi di siglare un protocollo simile a quello firmato in Lombardia dove, dal 2017, è operativo il progetto Treni Sicuri che prevede l’impiego di 800 militari sulle rotte ferroviarie maggiormente trafficate e a rischio. Credo di interpretare il pensiero e l’interesse di milioni di viaggiatori, soprattutto pendolari, chiedendo alla Regione Emilia Romagna di ampliare la gratuità del trasporto anche alle Forze Armate e valutare altresì la possibilità di estendere l’operazione Strade Sicure – attiva in numerose città – anche sul comparto ferroviario “.

A dare maggior risalto alle dichiarazioni del consigliere regionale interviene il parlamentare Carlo Piastra “ Il problema della sicurezza per chi viaggia sui treni è fondamentale, dobbiamo garantire sia ai passeggeri che al personale di bordo una più ampia copertura contro i rischi di aggressioni o furti, soprattutto per che è costretto a viaggiare di notte. Pertanto mi farò carico di portare avanti questa battaglia in parlamento per garantire maggiore sicurezza a tutti i viaggiatori, controllori e capotreni. “.

A Un fiume di Musica le sonorità brasiliane e la voce di Daniella Firpo

Da Ufficio stampa Wunderkammer

Daniella Firpo Giovedì 14 giugno dalle ore 19
musica brasiliana per il nuovo appuntamento
della rassegna un fiume di musica 2018

Tra il Brasile e Ferrara. Sarà la musica brasiliana l’indiscussa protagonista del nuovo appuntamento di Un fiume di Musica, che giovedì 14 giugno dalle ore 19 riempirà gli spazi esterni di Wunderkammer (via Darsena 57 a Ferrara) con la voce di Daniella Firpo. Ad accompagnarla saranno Roberto Poltronieri alla chitarra, e Massimo Mantovani alle tastiere. La serata è a ingresso libero. Ogni giovedì, anche per tutto giugno e luglio, continua il ciclo di aperitivi musicali di Un Fiume di Musica, organizzato dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara nel piazzale che si affaccia sulla darsena in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte). Anche quest’anno il festival è all’interno del progetto Smart Dock, nell’ambito di ‘Giardino Creativo’ finanziato da Anci. Musica, cibo, socialità. Ogni giovedì, dunque, si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna, ogni sera ci sarà un repertorio differente cui appassionarsi, e si potranno di volta in volta degustare le offerte enogastronomiche coordinate da Ferrara Rooms.

La cantautrice Daniella Firpo è nata a Salvador, Bahia e sin da piccola ha imparato il canto della sua terra con la madre, insegnate di chitarra, e ascoltato la voce di suo padre, cantante lirico. Il suo timbro vocale, profondo, dinamico e vellutato ha da subito occupato uno spazio di rilievo nel panorama musicale di Bahia, tanto da essere eletta come “la Rivelazione della Musica Baiana”. Ha registrato il suo primo album “Pela Beira”, con partecipazioni nella MTV Brasil. Nel 2008 viene registrato il suo secondo album ‘Espiral’, che viene selezionato al “Premio Tim de Musica”, il Grammy Brasiliano. L’Italia le è rimasta nel cuore dal 2006, ovvero da quando ha rappresentato il Brasile al Ferrara Buskers Festival. Da allora si è stabilita in Italia, iniziando una proficua attività artistica. Interpretando la matrice brasiliana di samba e bossanova che si mescola al jazz e ai ritmi afro-brasiliani, l’artista stabilisce un profondo scambio culturale con gli altri musicisti e con il pubblico. Il connubio è tra le sue origini e la tradizione, creando così un solido ponte tra la ventosa Bahia e l’afosa Ferrara, tra persone e culture.

Roberto Poltronieri è stato basso e chitarra per il gruppo storico Equipe 84 (dal 1996 al 2005). Si è diplomato in contrabbasso al Conservatorio di Ferrara nel 1982, frequentando anche il corso di percussioni. È stato fra i fondatori nel 1979 della “Roaring Twenties Jazz Band” diretta da Giordano Balboni e condirettore – assieme a Massimo Mantovani – e chitarrista della “Big Band di Tresigallo” (Ferrara). È stato contrabbassista del gruppo jazz di Silvano Salviati, della “Doctor Dixie Jazz Band” di Bologna e dell’Orchestra a Plettro “Gino Neri” di Ferrara, con la quale ha partecipato ad una Tournée in Olanda nel 1983. È stato fra i componenti del trio e del quartetto di Roberto Manuzzi, del gruppo “Sax Society” e della big band “Giordano Balboni”. È socio fondatore dell’Associazione Musicisti di Ferrara ed è insegnante alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara. Dal 2008 è il bassista di The Bluesmen.

Massimo Mantovani è pianista, violinista, arrangiatore e compositore, svolge da anni attività con artisti di livello nazionale e internazionale. Negli ultimi tempi, oltre a dedicarsi all’insegnamento, è membro stabile di diverse formazioni (Gruppo Candombe, The Bluesmen, etc.) con le quali ha partecipato ai più autorevoli festival italiani e stranieri e all’incisione di diversi CD.