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Giorno: 19 Giugno 2018

World Tour-Italy

in mostra:
Genesis Gonzales, Josafat Miranda, Andres Maurette, Juan Blanco, Gines Serran-Pagan, Paco Serran Pagan, Angeles Gonzales, Luis R. Gutiérres, SSAGAR, Marcella Novotny

inaugurazione ore 18.30 di Martedì 19 GIUGNO 2018
dal 19 AL 28 GIUGNO 2018

GALLERIA DEL CARBONE
Via del Carbone, 18/a – (44121) Ferrara
ORARIO: 17.00-20.00;
Martedì 19 Giugno 2018 alle ore 18.30 inaugura alla Galleria del Carbone la mostra collettiva di 9 artisti latino-americani dal titolo “WORLD TOUR-ITALY”.
La mostra organizzata in collaborazione con la Galleria “Nina Torres Fine Art” ha sede a New York e Miami. I nove artisti di origini latino-americane selezionati da Nina Torres, importante art director, proporre per la rassegna Italiana, alla Galleria del Carbone, un ampio ventaglio di soluzioni pittoriche e scultoree realizzate dagli eccellenti artisti: Genesis Gonzales, Josafat Miranda, Andres Maurette, Juan Blanco, Gines Serran-Pagan, Paco Serran Pagan, Angeles Gonzales, Luis R. Gutiérres, SSAGAR, Marcella Novotny.
La mostra rimarrà esposta fino al 28 giugno con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00.

Da oltre 20 anni Nina Torres partecipa attivamente al mercato internazionale dell’arte moderna e contemporanea. Nina è specializzata in arte latinoamericana e cultura messicana. Durante la sua carriera, ha creato, sviluppato e implementato programmi artistici e culturali di successo per organizzazioni aziendali, governative e private.

Nina ha curato e supervisionato centinaia di mostre in gallerie, mostre d’arte e musei in tutto il mondo, tra cui Dubai, Monaco, Londra, New York, Miami, Messico, Bruxelles, Francia, Tailandia, Singapore, Cina e Stati Uniti. Prossimi progetti con Corea del Sud, Austria, Portogallo, Marbella e Barcellona. Ha negoziato e venduto opere d’arte per molti Maestri dell’America Latina tra cui: Frida Khalo, Carlos Merida, Diego Rivera, Rufino Tamayo, Remedios Varo, Francisco Zuñiga e ha creato l’asta inaugurale del famoso artista David Alfaro Siqueiros.

Manufactory Poject: al via il primo festival di Street Art a Comacchio

Tutto è ormai pronto per la prima edizione di “Manufactory Festival”, grande evento di arte urbana, che dal 21 al 24 giugno prossimi, richiamerà sul territorio giovani artisti, selezionati per affiancare il celebre writer belga Dzia, a dipingere lo stadio comunale Raibosola.

Il progetto, ideato ed organizzato per conto dell’Amministrazione Comunale dall’artista comacchiese Riccardo Buonafede e dall’Associazione di Poromozione Sociale Spazio Marconi, si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul tema della riqualificazione urbana, contribuendo al tempo stesso a conferire visibilità al territorio, nel segno dell’arte e della contaminazione artistica.

Socializzazione intergenerazionale, tutela e sviluppo dell’arte contemporanea a Comacchio sono le altre importanti finalità, perseguite dal progetto, che sarà oggetto di una presentazione pubblica, in programma per GIOVEDI’ 21 GIUGNO, ALLE ORE 17, a SPAZIO MARCONI (Via Marconi 4, a Comacchio).

Gli artisti daranno il via ai lavori nella stessa giornata di giovedì 21/06, mentre Manufactory Project raggiungerà il suo apice nelle giornate di sabato 23 giugno e domenica 24 giugno. Tutti, residenti e turisti, sono invitati ad assistere all’evento, che sarà ufficialmente inaugurato domenica 24 giugno 2018, alle ore 11, allo stadio comunale Raibosola.

Collaborano alla realizzazione del festival:

Buccaneers, locale squadra di football americano, per il punto ristoro ed il corner book
GMC/CMI collaborazione per la parte musicale
Camping Florenz che ospiterà gli artisti nelle giornate dell’evento
Associazione “La grande Burla”.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Gruppo Archeologico di Bondeno, Associazione Bondeno Cultura e Culture Keys-Le Chiavi della Cultura al Local Fest-Fiera di S. Giovanni Battista di Bondeno, 22-24 giugno 2018

Anche quest’anno, le associazioni bondesane che si occupano di archeologia,
valorizzazione e ricerca storica – Gruppo Archeologico di Bondeno, gruppo Culture
Keys-Le Chiavi della Cultura, Associazione Bondeno Cultura – saranno al Local Fest
di Bondeno (Fe), la manifestazione che si svolge durante la storica fiera patronale di
S. Giovanni Battista. E con un ruolo importante: quest’anno, infatti, la manifestazione
sarà dedicata al tema del vino e del buon bere, con lo stand in viale Repubblica che
ospiterà enti e cantine locali, per una riscoperta della produzione vitivinicola
nostrana, poco nota, ma che sta raggiungendo buoni livelli. Sarà possibile infatti, ad
un offerta simbolica (tre calici a 5 E), degustare alcuni dei migliori prodotti enologici del territorio. Il

tema vino si lega a doppio filo all’archeologia, in quanto nello scavo della terramara
di Pilastri, uno dei siti archeologici più importanti e meglio indagati del territorio,
recenti analisi effettuate con il metodo della gascromatografia hanno rivelato, già
nella media Età del Bronzo, il consumo di vino o suoi derivati. E infatti, i laboratori
didattici per ragazzi proposti quest’anno, il sabato e domenica entrambi alle ore
18.00, saranno declinati secondo questo tema, con “Di vite in vino” e “I calici della
Preistoria” che vogliono avvicinare i più giovani all’importanza della coltura e della
cultura del vino nella storia (si raccomanda la prenotazione, off. min. 4 E). Per i più
interessati, sabato sera, alle ore 21, si terrà, presso la Casa Società Operaia in viale
Repubblica, una conferenza che informerà in dettaglio della scoperta del “vino di
Pilastri”, già definito uno dei più antichi d’Europa, e della possibile riscoperta e
valorizzazione delle varietà vinicole nostrane. Il Local Fest sarà inoltre un’occasione
per anticipare i dettagli della prossima imminente campagna di scavi a Pilastri, che
avrà luogo a partire dalla fine del mese di settembre 2018.

Questo il programma dettagliato:

Venerdì 22 giugno

Viale della Repubblica, dalle ore 18:00

Area Vino: degustazioni e intrattenimento a tema
a cura di Associazione Bondeno Cultura, Gruppo Archeologico di Bondeno, Culture Keys-Le
Chiavi della Cultura, Consorzio Tutela Vini delle Sabbie, Strada vini e sapori, Istituto Agrario “I.
Calvi” di Finale Emilia (Mo), AIS Ferrara, Associazione Mario Soldati. Cantine: Az. Agr. Mirco
Mariotti, Mattarelli Vini, Tenuta Garusola, Zarda Az. Agricola

Sabato 23 giugno

Viale della Repubblica, dalle ore 19:00

Area Vino: degustazioni e intrattenimento a tema
a cura di ABC, GAB, Culture Keys-Le Chiavi della Cultura, Consorzio Tutela Vini delle Sabbie,
Strada vini e sapori, Istituto Agrario “I. Calvi” di Finale Emilia (Mo), AIS Ferrara, Associazione
Mario Soldati. Cantine: Az. Agr. Mirco Mariotti, Mattarelli Vini, Tenuta Garusola, Zarda Az.
Agricola.

Viale della Repubblica, ore 18:00

LABORATORIO “DI VITE IN VINO”
Dai 5 ai 10 anni. Giochiamo insieme con le parole e impariamo a conoscere l’uva, scopriremo come si crea il vino e, soprattutto, quante tracce del suo consumo nell’antichità possiamo trovare in uno scavo archeologico. Offerta minima: 4€. Prenotazione obbligatoria (fino a 10 minuti prima dell’orario d’inizio indicato) al numero di cellulare 329 0739323 anche via sms o WhatsApp.
a cura del workgroup Culture Keys e Gruppo Archeologico di Bondeno

Casa Società Operaia – sala piano superiore, ore 21:00

IL VINO DELLA TERRAMARA DI PILASTRI – dalla scoperta alla (ri)scoperta della produzione vitivinicola locale
Relazioneranno: Simone Bergamini, Stefano Tassi, Daniele Biancardi

Domenica 24 giugno

Viale della Repubblica ore 18.00

LABORATORIO: “I CALICI DELLA PREISTORIA”
Dai 5 ai 14 anni. Da quando il vino è sulle nostre tavole? … E come trovarne le tracce?
Scopriamolo insieme e ricreiamo con l’argilla una “tazza” per bere il vino di 3500 anni fa. Offerta
minima: 4€ Prenotazione obbligatoria (fino a 10 minuti prima dell’orario d’inizio indicato) al
numero di cellulare 329 0739323 anche via sms o WhatsApp.
a cura del workgroup Culture Keys e Gruppo Archeologico di Bondeno

www.localfest.it

www.terramarapilastri.com

Museo Civico Archeologico “Guerrino Ferraresi”

Finanziamenti europei per ricerca e innovazione: Le opportunità di Horizon2020 presso i Tecnopoli

Si terrà il 5 luglio 2018 alle ore 9 presso il Tecnopolo di Ferrara in via Saragat 13 l’evento dedicato a Horizon2020, il programma quadro per la ricerca e l’innovazione dell’Unione Europea; in particolare questa iniziativa, che è un appuntamento di una serie di incontri a livello regionale presso i vari Tecnopoli della Rete, avrà un focus specifico sul tema della salute.
L’evento è organizzato dal Tecnopolo di Ferrara in collaborazione con Aster, che in qualità di Sportello Apre Emilia-Romagna è il punto di contatto regionale sui programmi di ricerca e innovazione dell’Unione Europea: per ulteriori informazioni: http://first.aster.it/_aster_/apre

Tra gli interventi: Andrea Conti, Delegato del Rettore alla Ricerca – Università di Ferrara; Marlene Mastrolia – ASTER; Nunzia Ciliberti – ASTER; Roberto Gambari – Università di Ferrara: Il progetto Ultraplacad
Luca Ferraro – Clust-ER Industrie della Salute e del Benessere; Adele Del Bello – Resp. Ripartizione Ricerca Università di Ferrara; Paola Goldoni – Manager del Tecnopolo di Ferrara
L’evento è gratuito, info: Marta Bonatti, tel 0532 974902 – marta.bonatti@unife.it

Ufficio Stampa
Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione

Nuova tecnica per aumentare la quantità di osso negli impianti dentali Con un omaggio alla SPAL

Il gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Leonardo Trombelli, Direttore della Clinica Odontoiatrica Universitaria e della Unità Operativa Complessa di Odontoiatria, ha recentemente pubblicato sull’ International Journal of Oral & Maxillofacial Implants, una della più diffuse e lette riviste del settore, una tecnica innovativa per aumentare la quantità di osso disponibile al posizionamento di impianti dentali. La tecnica si è mostrata capace di un significativo incremento del volume osseo finalizzato a dare migliore stabilità ed estetica alle riabilitazioni protesiche costruite su impianti limitando al massimo l’invasività chirurgica.

“La caratteristica e novità principale della tecnica – spiega il Prof. Trombelli – è quella di sfruttare le potenzialità osteo-formative del periostio, la guaina che riveste ogni parte del nostro scheletro, per ricreare la porzione di osso che si è riassorbita a seguito dell’estrazione del dente. Uno specifico e innovativo management chirurgico di questa guaina, associato all’uso di biomateriali che sostengono la formazione di nuovo osso, consente di correggere eventuali deficit ossei che si possono creare nell’atto del posizionamento dell’impianto dentale o nel corso del suo “attecchimento”. Evenienza questa molto frequente e che può compromettere stabilità ed estetica della protesi implanto-supportata”.

Vi è un’altra curiosità legata a questa tecnica: essa è stata ribatezzata “Sub Periosteal Peri-implant Augmented Layer”, il cui acronimo è SPAL! Chiamando la nostra nuova tecnica SPAL technique – spiega Trombelli – ci è sembrato opportuno rendere omaggio alla nostra fantastica squadra cittadina e al suo grande gruppo dirigente, che tanto hanno fatto e stanno facendo per rilanciare Ferrara nel panorama sportivo nazionale. La nostra tecnica SPAL ha due peculiarità in comune con la SPAL: la Semplicità (mi sia consentito il gioco di parole…) di esecuzione e l’efficacia del risultato. Confidiamo che queste parole chiave continuino a essere di buon auspicio a entrambe le SPAL nel prossimo futuro!.

Ufficio Stampa
Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione

, Mangiafexpo 2018, la festa del cibo di Ferrara. Circa 30 aree degustazione con le eccellenze della cucina locale e tanti eventi

Dal 9 al 14 luglio 2018, in Piazza Ariostea, circa 30 aree degustazione con le eccellenze della cucina locale e tanti eventi. Con Visit Ferrara, tariffe vantaggiose sul soggiorno. Prorogata fino al 2 settembre la mostra sulla collezione Cavallini Sgarbi.

Cappellacci di zucca, la coppia, cioè il pane ferrarese, la salamina da sugo, il pasticcio, il panpepato. È un tripudio di sapori la cultura enogastronomica ferrarese. Per gustarli tutti, dal 9 al 14 luglio 2018, c’è la quarta edizione di Mangiafexpo, la grande festa del cibo di Ferrara, quest’anno con circa 30 aree degustazione, allestite per la prima volta in Piazza Ariostea, e la partecipazione dei migliori ristoranti locali. Una gustosa food tasting area nel cuore della città, per provare le più apprezzate eccellenze della cucina del territorio, tra musica, eventi, visite guidate, incontri con gli chef. Zone d’ombra saranno create tra i gazebo, per rendere piacevole il pranzo e gli spuntini nei momenti più soleggiati. Per partecipare a Mangiafexpo (www.mangiafexpo.com) e scoprire non solo le meraviglie gastronomiche, ma anche quelle artistiche della città, il Consorzio Visit Ferrara, che mette insieme circa 90 operatori turistici della Provincia ferrarese, propone soggiorni in città a tariffe speciali. Basta prenotare direttamente sul sito www.visitferrara.eu con il codice di sconto “mangiafexpo2018” ed immergersi nella City Food Experience. Tra le possibilità, ci sono le Case Cavallini Sgarbi, prestigiosi appartamenti della Fondazione Cavallini Sgarbi, nella storica residenza di Via Giuoco del Pallone, dove Ariosto scrisse parte dell’Orlando Furioso. Occasione per entrare direttamente a contatto con la mostra “La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara”, prorogata fino al 2 settembre 2018, al Castello Estense di Ferrara.

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara

Confagricoltura Ferrara. Seminario di Formazione per Giornalisti

Venerdì 22 giugno alle ore 15, presso la sede di Confagricoltura Ferrara, in via Bologna 637/b l’Ordine Giornalisti e la Fondazione Giornalisti dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Confagricoltura Ferrara organizzano un seminario di formazione per giornalisti dal titolo “Le nuove frontiere dell’Agricoltura”. Il corso è finalizzato a comprendere meglio le infinite sfaccettature del mondo agricolo e l’importanza che esso ricopre, non solo come fonte di sostentamento delle popolazioni, ma nella tutela e salvaguardia del territorio e degli ecosistemi. Durante l’incontro, i relatori affronteranno il tema dell’informazione nel primo settore, del futuro dell’agricoltura in Italia e in Europa, delle grandi sfide dell’agricoltura locale, del ruolo delle giovani generazioni di agricoltori, fra formazione e sperimentazione in campo. Seguiranno alcune testimonianze sul ruolo dell’agriturismo come vetrina dell’enogastronomia del territorio, sui vantaggi e potenzialità della filiera ortofrutticola e sulle tecniche innovative in agricoltura. L’evento è gratuito e con crediti formativi e finalizzato alla diffusione della consapevolezza della cultura del territorio e della conoscenza delle peculiarità che compongono il patrimonio agricolo, agroalimentare, enogastronomico, ambientale del nostro Paese.

Comunicato Regione: Cultura e turismo

La saga emiliana di Don Camillo e Peppone rivive a 50 anni dalla scomparsa di Giovannino Guareschi. L’omaggio dell’Emilia-Romagna in un cartellone di eventi lungo un anno

Presentato in Regione il calendario delle celebrazioni, già avviate e che proseguiranno fino a maggio 2019. Tantissimi gli eventi in programma tra mostre, concorsi letterari, conferenze e proiezioni di film. Corsini: “I luoghi dei suoi personaggi un volano di sviluppo turistico per la Bassa”. Mezzetti: “Un contributo per ricordare un autore importante della letteratura italiana del ‘900, tradotto in 142 lingue”

Bologna – Un anno di celebrazioni con mostre, rassegne cinematografiche, concorsi letterari, presentazioni di libri, conferenzee dibattiti culturali, nel ricordo di Giovannino Guareschi, originario di Fontanelle di Roccabianca, nel Parmense, scomparso a Cervia nel 1968.

A cinquant’anni dalla morte del grande scrittore e giornalista, meglio noto al grande pubblico come il ‘papà’ di Don Camillo e Peppone, i due personaggi resi celebri dai suoi libri e protagonisti della fortunata saga cinematografica ambientata nella Bassa, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di rendere omaggio e offrire il proprio contributo alla valorizzazione della sua figura di intellettuale rigoroso e onesto, capace di parlare al cuore della gente.

La presentazione alla stampa del ricchissimo cartellone di iniziative ed eventi culturali nel segno di uno degli autori italiani più tradotti e venduti nel mondo, che proseguirà fino a maggio 2019, è avvenuta questa mattina a Bologna presso la sede della Giunta regionale, con la partecipazione degli assessori regionali Andrea Corsini (Turismo) e Massimo Mezzetti (Cultura) e la presenza dei sindaci dei Comuni di Roccabianca, Marco Antonioli, e di Busseto, Giancarlo Contini, che hanno promosso la nascita del Comitato organizzatore, presieduto da Giorgio Vittadini, uno tra i fondatori del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini, oltre al coordinatore generale del progetto, il giornalista e scrittore Egidio Bandini.

Nel programma spiccano un paio di iniziative organizzate direttamente dall’Istituto per i beni culturali della Regione (Ibc), tra cui una mostra di fotografie autografe dello scrittore che sarà inaugurata proprio a Cervia il prossimo 20 luglio.

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sui progetti di sviluppo e promozione turistica del territorio dove sono ambientate le storie che vedono come protagonisti Don Camillo e Peppone ad un anno dalla nascita di Destinazione Emilia, la ‘rete’ tra istituzioni e soggetti privati che riunisce sotto un unico marchio le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia e che si affianca, nella nuova governance del turismo regionale, a Destinazione Romagna e Città metropolitana, che comprende i territori di Bologna e Modena.

“Per l’Emilia-Romagna- sottolinea Corsini- il turismo è un fondamentale volano di sviluppo. In particolare, Destinazione Emilia è un distretto che da solo vale oltre 1,2 milioni di arrivi e 3,7 milioni di presenze nel 2016. Un ulteriore impulso alla crescita dei flussi turistici anche in quest’area potrebbe venire dal decollo del cineturismo, cioè la creazione di una serie di itinerari e pacchetti turistici che hanno nel cinema il proprio filo conduttore. Un progetto al quale stiamo lavorando insieme all’assessorato alla Cultura, Apt Servizi, Cineteca di Bologna e in collaborazione proprio con Ibc”.

Il cinema, occasione di sviluppo per il turismo

Il progetto prevede di organizzare itinerari ad hoc per gli appassionati che desiderano visitare i luoghi di set cinematografici e che possono raccontare la vita o l’universo creativo di un regista.

“Nessuna altra regione in Italia- rimarca Corsini- può vantare una ricchezza di autori e una centralità nella storia del cinema come la nostra. Basta pensare a cineasti del valore di Antonioni, Bertolucci, Fellini, Avati, Bellocchio, Pasolini, solo per citarne alcuni. L’epopea cinematografica di Don Camillo e Peppone nella Bassa tra Parma e Reggio Emilia rientra a pieno titolo in questa innovativa strategia promozionale”.

Non a caso uno degli appuntamenti di spicco delle celebrazioni 2018-2019 sarà un festival cinematografico, in programma a Busseto, nel parmense, tra novembre e dicembre prossimi, dedicato appunto alla saga ‘Don Camillo e Peppone’, con proiezioni ospitate nel prestigioso Teatro Verdi. E per le prossime edizioni si sta già pensando di allargare l’iniziativa all’intera cinematografia emiliano-romagnola e rurale del 900.

“Con il suo spirito anticonformista e libero da ogni forma di servilismo al potere- aggiunge Mezzetti- Guareschi è una delle figure di primo piano della scena culturale italiana del ‘900. La valorizzazione della sua opera, che da anni la Regione sta portando avanti attraverso il lavoro dell’Ibc, fa proprie le istanze di una variegata compagine di intellettuali e studiosi, storici del giornalismo e della letteratura grazie ai quali la sua figura ha assunto un ruolo dominante nel panorama della cultura italiana ed europea”.

“Guareschi- conclude l’assessore- è stato uno degli autori trattati nel ciclo di incontri promossi nel maggio scorso dall’Ibc, nell’ambito del programma ufficiale delle celebrazioni, dal titolo ‘Dove abitano le parole’, imperniato sulla divulgazione della parola degli scrittori. La prosa dello scrittore di Fontanelle di Roccabianca, celebre per l’uso sapiente di un ‘vocabolario minimo’, ne fa uno degli autori più amati dal grande pubblico. Non a caso è tradotto in 142 lingue”.

Il ruolo dell’Istituto beni culturali della Regione

A questa iniziativa se ne affiancherà una seconda, sempre di matrice Ibc. Sul lungomare di Cervia, nel ravennate, dal 20 luglio al 20 agosto, sarà infatti allestita una mostra di fotografie autografe scattate dal 1935 agli anni Sessanta, provenienti dall’Archivio Guareschi, costudito dal figlio Alberto. Una scelta di immagini, rigorosamente in bianco e nero, che offre uno spaccato inedito della sua multiforme produzione artistica.

“Il nostro impegno in memoria di Guareschi- sottolinea Contini- è un omaggio dovuto. I più fortunati tra noi lo ricordano ancora; i più giovani possono invece ritrovare nei volti e nei gesti dei loro compaesani, volti e gesti dei personaggi dei suoi racconti”.

“A 10 anni dal centenario della nascita- aggiunge Antonioli- andiamo avanti nel promuovere iniziative che consentano di conoscere sempre meglio l’opera di Guareschi e il suo Mondo Piccolo”.

“Abbiamo messo in piedi un ricco calendario di eventi- conclude Bandini- grazie ad una paziente opera di raccordo di iniziative di diversa origine: università, fondazioni culturali e bancarie, enti locali, associazioni. Per molti amici si tratta di continuare un lavoro mai smesso, per altri di una bella occasione per avvicinarsi a questo grande personaggio”.

Tra gli eventi di spicco inseriti nel programma c’è Ruote 77, mostra itinerante di testi, foto e disegni che ripercorre lo straordinario viaggio in bicicletta da Milano a Rimini lungo la via Emilia fatto da Guareschi nel 1941, per raccontare attraverso una serie di articoli usciti sul Corriere della Sera i luoghi e le persone incontrate durante il percorso. La mostra, che nei fine settimana estivi toccherà tutte le principali città dell’Emilia-Romagna, culminerà a fine agosto con una conferenza nell’ambito del Meeting di Rimini, preceduta e accompagnata da altre iniziative.

Da segnalare, inoltre, i numerosi appuntamenti estivi in programma a Cervia e la mostra concorso internazionale di disegno umoristico “World Humor Award”, a Salsomaggiore Terme (26 agosto – 6 settembre). Infine, a settembre, il Comune di Roccabianca emanerà un bando per il Concorso letterario nazionale rivolto al mondo della scuola intitolato a “Giovannino Guareschi e il suo Grande Mondo Piccolo”

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Letture Dantesche Ferraresi

Da Ufficio stampa Giro Bio

Mercoledì 20 giugno al Giro Bio di via Terranuova

Le Letture Dantesche giungono al loro undicesimo e ultimo appuntamento della stagione. Con la voce e l’interpretazione di Ruben Garbellini sarà spiegato e recitato il Decimo Canto dell’Inferno.

“E’ uno dei momenti indimenticabili dell’intero Poema -chiarisce l’interprete – ove compare uno dei più celebri e scultorei ritratti danteschi, quello possente di Farinata degli Uberti, eretico e dannato, nemico del casato degli Alighieri ma trattato da magnanimo e “grande”. Accanto a lui, Cavalcante de’ Cavalcanti, padre di quel Guido, che fu amico fraterno dell’Alighieri e più grande poeta fiorentino del Duecento dopo Dante. E’ perciò anche un canto dell’amicizia: benché solo evocato, Guido Cavalcanti emerge indimenticabile per geniale sottrazione poetica. La lettura a voce alta non fa che ampliare l’eco immortale di questi versi”.

Ma dopo undici incontri distribuiti con cadenza regolare da novembre a giugno, si può trarre un bilancio di quel che ancora significa Dante?

“Queste Letture Dantesche, iniziate timidamente in un luogo “altro”, hanno quasi del miracoloso, vista la temperie culturale in cui viviamo; e non sono io ad affermarlo, me lo ha confermato il pubblico e la sua ininterrotta affluenza: perciò, a gran richiesta, le riprenderemo in autunno. E’ la prova della potenza della parola poetica, e che il nutrimento dell’anima è necessario quanto quello del corpo”, termina Garbellini.

Al pianoforte, si esibiranno le giovani allieve della pianista Alessandra Gavagni.

Presso “Giro Bio”, via Terranuova 13, Ferrara, mercoledì 20 giugno ore 21

Fondazione ISMU per la Giornata Mondiale del Rifugiato – Diminuiscono i richiedenti asilo

Da Ufficio stampa Fondazione ISMU

Milano, 19 giugno 2018

La Fondazione ISMU segnala che durante i primi cinque mesi e mezzo di quest’anno sono sbarcati in Italia, Grecia, Spagna e Cipro oltre 39mila migranti e che il flusso verso il Mediterraneo e l’Italia risulta in diminuzione.

Nel 2018 gli sbarchi sulle coste italiane sono calati del 77%. Dal 1° gennaio al 18 giugno 2018 i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 15.610, contro gli oltre 60mila dello stesso periodo del 2017, con un calo del 77% .
Il 14% degli sbarcati sono minori non accompagnati. Restano significative le presenze di minori non accompagnati tra gli sbarcati: sono 2.171 i minori soli arrivati tra gennaio e l’11 giugno, e rappresentano oltre il 14% del totale.
Prevalgono i tunisini. Il 2018 presenta in questi nuovi sbarchi un cambio nelle nazionalità: prevalgono i tunisini (quasi 3mila persone), gli eritrei, i sudanesi, mentre i nigeriani sono scesi al quarto posto.
In calo anche le richieste di asilo. Tra gennaio e maggio 2018 le richieste di asilo hanno registrato una diminuzione del 52%: le domande presentate sono state 28mila, contro le quasi 60mila nello stesso periodo del 2017.

A oltre 15mila migranti concessa una forma di protezione. Prevalgono nel nostro Paese le concessioni di protezione umanitaria, che hanno rappresentato il 28% degli esiti (oltre 11mila casi) tra le 40mila domande esaminate fra gennaio e maggio 2018. Sono stati 2.600 i migranti che hanno ottenuto lo status di rifugiato (6,5% del totale), e 1.634 hanno ricevuto la protezione sussidiaria (4%). Non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione a oltre 24mila migranti.
Lo status di rifugiato è concesso soprattutto a donne e minori. I dati del 2017 consentono di individuare alcune caratteristiche dei rifugiati: rispetto alla media, lo status di rifugiato registra un valore più alto tra le donne (25%), tra i minori di 13 anni (36%) e tra gli ultrasessantacinquenni (34%, anche se in numero assoluto si tratta di soli 90 casi). Relativamente alle nazionalità, lo status di rifugiato è concesso soprattutto a siriani (93%), somali (37%), eritrei (26%) e iracheni (25%).
Diminuiscono i migranti accolti nei centri di accoglienza. Si sta riducendo l’impatto degli sbarchi sul sistema di accoglienza italiano: se al 31 dicembre scorso risultavano presenti 183mila migranti (il dato più elevato degli ultimi anni), a fine maggio di quest’anno le presenze sono scese a 167.739.

Operazione “bonifica”, Bignami-Fornasini (FI): “chiudere il campo nomadi”

Da Ufficio stampa Gruppo Forza Italia

“Il Ministro dell’Interno valuti la chiusura del campo nomadi di via delle Bonifiche a Ferrara e proceda alla verifica di tutti i campi nomadi che insistono sul nostro territorio, regionale e nazionale. E’ evidente che qui le finte politiche di integrazione si sono rilevate un fallimento totale. In questi campi, finanziati e mantenuti con soldi pubblici, proliferano degrado e attività illecite”.

Così il deputato di Forza Italia, Galeazzo Bignami, interviene sui recenti arresti avvenuti nell’ambito dell’operazione “Bonifica” messa a segno dai Carabinieri nel ferrarese, annunciando il deposito di una interrogazione al Governo.

“Da sempre siamo contrari al mantenimento dei campi nomadi sul territorio – prosegue Bignami -, realtà con costi sociali altissimi e sulle quali la sinistra si ostina a investire, in nome di una integrazione che non esiste e non può esistere in simili condizioni. Chi vuole integrarsi deve abbracciare diritti e doveri di un cittadino italiano, pagare le tasse e contribuire alla crescita della società in cui vive, è un principio basilare. Invece nella nostra Regione si fanno leggi ad hoc e si creano microaree, pagate centinaia di migliaia di euro, in deroga alle norme urbanistiche, per accogliere e ospitare chi dimostra di non volersi integrare”.

“Ringraziamo il deputato Galeazzo Bignami per aver portato il tema in Parlamento – conclude Matteo Fornasini, consigliere comunale di Forza Italia -. La nostra posizione è nota da tempo così come è noto l’approccio buonista che sul tema hanno le amministrazioni di sinistra a qualunque livello. I campi nomadi in questi anni hanno assunto la caratteristica di zone franche e questo non deve più accadere”.

Comunicato Regione: Sanità

Punti nascita, l’assessore Venturi in Assemblea legislativa: “Non siamo a conoscenza di progetti pilota nazionali per riaprirli nelle aree geografiche difficili come quelle montane, ma siamo pronti al confronto se il ministero deciderà in tal senso”

La risposta dell’assessore alle Politiche per la salute al consigliere Delmonte (Lega Nord): “Dopo la nostra richiesta di deroga, la sospensione delle attività arrivata dal Comitato nascita nazionale sulla base di una valutazione autonoma basata sostanzialmente sul numero di parti l’anno. Noi disponibili a rivedere quegli standard, ma l’iniziativa deve essere del ministero della Salute”

Bologna – La Regione Emilia-Romagna non è a conoscenza di progetti pilota nazionali che prevedano la riapertura di Punti nascita situati in zone geografiche difficili, come quelle montane, ma è pronta al confronto qualora il ministero della Salute dovesse decidere in tal senso rivedendo la normativa, con una condizione che rimane imprescindibile: la sicurezza della mamma, del figlio e del personale sanitario.

Torna in Assemblea legislativa il tema della sospensione delle attività nei Punti nascita con meno di 500 parti all’anno, con l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che risponde in Aula a una interrogazione presentata dal consigliere Gabriele Delmonte (Lega Nord).

“Non siamo a conoscenza di progetti pilota a carattere nazionale che abbiano l’obiettivo di riaprire i Punti nascita situati in condizioni oro-geografiche difficili- afferma Venturi-. Qualora il ministero della Salute proponesse tali progetti, oppure una ridiscussione dell’Accordo Stato-Regioni del 2010, questa Regione è disponibile come sempre al confronto, attraverso la Conferenza Unificata. Tenendo però presente che le condizioni di massima tutela per la salute e la sicurezza della donna, del bambino e del personale sanitario sono imprescindibili. Una modifica dell’Accordo del 2010- aggiunge Venturi- deve comunque garantire che la nascita si svolga in condizioni di sicurezza con tutti gli elementi strutturali, organizzativi e tecnico-professionali previsti dagli esperti, a partire da un numero minimo di nati/anno, affinché tutti i Punti nascita offrano un’assistenza di qualità e rispettosa degli standard di sicurezza. Standard che devono essere garantiti a tutte le donne, in qualsiasi luogo dell’Emilia-Romagna si trovino a partorire”.

L’assessore precisa poi che la domanda di deroga fatta dalla Regione alla Comitato nascita nazionale è stata presentata fornendo tutte le informazioni richieste, inclusa l’indicazione delle distanze e dei tempi di percorrenza verso i Punti nascita alternativi. Nella decisione assunta dal Comitato di non concedere la deroga per quelli di Castelnovo né Monti (Reggio Emilia), Borgo Val di Taro (Parma) e Pavullo nel Frignano (Modena), è stato considerato essenzialmente il trend delle nascite e i criteri di disagio orografico, definiti in funzione della necessità di garantire la sicurezza. Con un preciso obiettivo: bilanciare il rischio legato alle distanze da percorrere e quello collegato alla ridotta capacità di affrontare condizioni complesse e situazioni di emergenza in un Punto nascita con volumi e casistica molto ridotti.

“La principale motivazione della sospensione- prosegue l’assessore- è correlata ai bassi tassi di natalità e all’impossibilità di raggiungere nei prossimi anni un numero di parti/anno sufficiente per garantire la sicurezza della donna e del bambino, nonché la competenza e l’esperienza dei professionisti e di tutta la struttura nella gestione delle situazioni di emergenza che possono presentarsi anche nei parti fisiologici”.

Venturi sottolinea poi come “da almeno 6-7 anni nei Punti nascita nei quali è stata sospesa l’attività partorivano esclusivamente donne valutate a basso rischio, in quanto le partorienti a medio e alto rischio erano già indirizzate verso i Punti nascita hub di riferimento, con disagi contenuti e sicurezza garantita. Noi la disponibilità a rivedere quegli standard la diamo- chiude l’assessore- ma l’iniziativa deve essere del ministero della Salute”.

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Cortina tra le Righe 2018. Torna dal 10 al 14 luglio la settimana di formazione giornalistica più “alta” d’Italia

Da PRESS OFFICE OMNIA RELATIONS

Cortina d’Ampezzo, 19 Giugno 2018_Si torna all’origine, a Cortina, sulle montagne dove Montanelli, Buzzati, Sechi e Pieroni si ritiravano per conversare di giornalismo, trasmettendo la loro esperienza alle giovani generazioni. Quell’eredità riprende quota con la quarta edizione di Cortina tra le Righe: la settimana dedicata al grande giornalismo con 15 appuntamenti inseriti nel programma della Formazione Professionale Continua (FPC) dei giornalisti.

La settimana sul mondo dell’informazione organizzata dall’Ordine dei giornalisti del Veneto con il Comune di Cortina d’Ampezzo e la Fondazione Cortina 2021 è dedicata all’informazione digitale e ai linguaggi, con l’obiettivo di stimolare una riflessione e un dibattito sui principali fenomeni in atto: dalle fake news al linguaggio d’odio sui social; dai problemi connessi alla privacy a quelli della sicurezza in Rete.
Nella consapevolezza del sempre più rilevante ruolo del giornalismo nell’opporsi alla dilagante tendenza alla spettacolarizzazione delle notizie e nell’incrementare il livello qualitativo attraverso il ricorso ad inchieste e approfondimenti; un giornalismo preciso, puntuale, autorevole, capace di dare tutte le notizie, anche quelle più “scottanti”, rispettando la dignità delle persone oggetto delle cronache.

Dal 10 al 14 luglio l’aula giornalistica più alta d’Italia ospiterà i protagonisti di oggi: hacker “etici” in grado di infiltrarsi ovunque, data journalist, segugi informatici a caccia di piste nuove, debunker implacabili ed esperti di privacy e diritto all’immagine, reporter dal grande fiuto che con la stessa disinvoltura setacciano la Rete e le strade, i forum e i bar. Saranno loro ad esplorare uno dei due macro-temi della manifestazione: l’evoluzione digitale del giornalista, con approfondimenti tecnici e case history.

Il pomeriggio il focus si sposterà sui linguaggi: parteciperanno grandi nomi dell’informazione, talenti affermati del web, della radio, della televisione, della comunicazione sportiva. Professionisti e comunicatori che trasformano il flusso confuso e ribollente delle news in una narrazione coerente e multisfaccettata che racconta il qui e l’oggi con un linguaggio sempre nuovo e in fase di aggiornamento.

Perché così saranno i giornalisti del futuro: multitasking, un po’ super e un po’ cyber, armati di block notes e banda larga. Figure “ibride” che dovranno saper applicare gli insegnamenti del giornalismo “old school” – la professionalità e il rigore innanzitutto – agli strumenti moderni, le nuove tecnologie che hanno rivoluzionato il nostro stile di vita.
Molti di questi tools sono stati sviluppati da Google: anche per questo motivo prosegue quest’anno la collaborazione con Google Italia, partner di Cortina tra le Righe fin dalla prima edizione.

Cortina tra le Righe è un ciclo di incontri pensati per ossigenare la mente e per facilitare lo scambio e la condivisione, anche grazie alla speciale atmosfera che si respira tra le Dolomiti: i corsi e i workshop si svolgeranno in un perimetro ricco di bellezza e paesaggi straordinari, in alcuni dei luoghi iconici di Cortina – storici hotel, il teatro Alexander Girardi Hall, il museo di arte contemporanea – e, per l’appuntamento di chiusura, anche in un rifugio di montagna.

PROGRAMMA

Martedì 10 luglio
Accreditamento: dalle 13.30 presso l’Alexander Girardi Hall

14.30-16.30
Alexander Girardi Hall
Hacker etici | Privacy, democrazia e controlli massivi digitali

Ospite dell’incontro di apertura sarà Raoul Chiesa, uno dei primi hacker italiani, tassello importante di una storia recente e ancora da raccontare. Dopo tante leggendarie incursioni nei sistemi informatici di istituzioni finanziarie, governative e militari, Chiesa è diventato un “hacker etico”, leader europeo della cyber security e consulente per diversi governi. Un’occasione per fare luce, a partire dalla sua esperienza, sul delicato rapporto tra democrazia, trasparenza e informazione.

17.30-19.30
Hotel Cristallo Resort & Spa
*I linguaggi dei media | La tv

Massimo Mignanelli, storico volto e inviato del TG1, dialogherà con Carlo Freccero, autore e membro del CdA della RAI, e Alessandro Banfi, direttore di Mediaset e tra gli autori di Matrix. Simbolo del boom economico, la tv ha traghettato gli italiani verso la modernità, innestando una rivoluzione dei consumi e dei costumi. Il linguaggio della televisione di domani sarà al centro di questo approfondimento “corale”, affrontato insieme a grandi personalità del piccolo schermo.

Mercoledì 11 luglio

10.00-12.00
Alexander Girardi Hall
In redazione | Il data journalism in una redazione tradizionale? Si può fare

Appuntamento con Isaia Invernizzi, giornalista dell’Eco di Bergamo, esperto in data journalism. Internet è un grande archivio: la mole crescente di dati consultabili permette di raccontare storie in modo differente e approfondito, appoggiandosi a software open source per creare mappe, infografiche e timeline. È nata così una vera e propria specializzazione giornalistica, che aiuta a leggere e contestualizzare i grandi temi di attualità sottraendosi alla loro banalizzazione.

14.30-16.30
Alexander Girardi Hall
Hacker etici | 2017, un anno di (in)sicurezza informatica

Filippo Cavallarin, esperto di sicurezza informatica e titolare della società mestrina WeAreSegment.com, racconterà come scandagliare le profondità di internet restando “invisibili” e proteggendo il patto di segretezza stretto con le proprie fonti. Cavallarin è famoso per essere l’hacker che ha rilevato una falla in “Tor browser”, il sistema di navigazione anonimo che permette di navigare su internet senza lasciare traccia.

17.00-19.00
Alexander Girardi Hall
*I linguaggi dei media | La comunicazione sportiva

Raccontare un goal, trasmettere l’adrenalina di una discesa libera o tracciare i contorni di una sfida all’ultimo secondo: intorno allo sport si è sviluppata una narrazione coinvolgente, che crea nuovi eroi e parla direttamente alle emozioni. Come si costruisce il linguaggio dello sport? Davide Labate, telecronista e inviato RAI Sport con varie esperienze nel settore sportivo (soprattutto nello sci), dialogherà con Massimo De Luca, maestro del giornalismo e conduttore radiofonico, già direttore di Raisport, Mediaset Sport e della Domenica Sportiva, con Alberto Ghezze, ex atleta nazionale, responsabile sport e infrastrutture della Fondazione Cortina 2021, Roberto Manzoni, responsabile scientifico e coordinatore dell’attività formativa FSN, e con Markus Waldner, responsabile della Coppa del Mondo maschile di sci alpino.

Giovedì 12 luglio

10.00-12.00
Alexander Girardi Hall
Diritto e Rete | Fake news, verità e diritto all’informazione nell’era digitale

Paolo Moro, Professore Ordinario di Filosofia del Diritto all’Università degli Studi di Padova, approfondirà il rapporto tra la viralità delle notizie, l’accesso a una pluralità di fonti e la qualità dell’informazione. In un contesto in cui il pubblico, tramite blog e altre piattaforme, si trasforma da fruitore a produttore di contenuti, i giornalisti sono chiamati a rafforzare la propria credibilità distinguendosi per la propria autorevolezza conquistata sul campo.

14.30-16.30
Alexander Girardi Hall
La denuncia | L’odio on line. Violenza verbale e ossessioni in Rete

Case history: il caso social Federico Pizzarotti, come l’ironia lo salva e può salvarci. Giovanni Ziccardi, docente di Informatica Giuridica alla Statale di Milano, esperto di criminalità informatica, hacking, libertà di informazione e dissidenza digitale, parlerà di shitstorming, trolling, haters: un inevitabile sottoprodotto della cultura dei social network, che si distingue per l’aggressività delle interazioni on line. Marcello Frigeri, giornalista e portavoce del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, racconterà invece come si presidia un profilo social sensibile – come quello di Pizzarotti – e come si disinnesca, con l’arma dell’ironia, il potenziale esplosivo di chi diffonde l’odio on line.

17.00-19.00
Alexander Girardi Hall
*I linguaggi dei media | La radio

Da quasi cento anni la radio mette in relazione, racconta, intrattiene e contribuisce a formare e rappresentare la voce dell’opinione pubblica. Il medium moderno più longevo è cresciuto ed è cambiato, restando, nonostante la concorrenza di tv, smartphone e computer, la compagnia quotidiana più amata. Ma quali sono i suoi linguaggi oggi? Ne parleranno Lorenzo Briani, capo della comunicazione Radio RAI, Giorgio Zanchini, giornalista e scrittore, conduttore di “Radio anch’io” su RAI Radio1, Enrica Bonaccorti, conduttrice televisiva e radiofonica, autrice e volto celebre della tv, Maurizio Di Maggio, conduttore e dj di Radio Monte Carlo, reporter-inviato dai 5 continenti.

Venerdì 13 luglio | Google Day

10.00-12.00
Alexander Girardi Hall
La ricerca | Open source intelligence, la raccolta di informazioni mediante fonti di pubblico accesso

In Rete è possibile reperire i dati relativi a un grande numero di persone, aziende, istituzioni: basta sapere dove cercare. Gianluca Pericoli, esperto di sicurezza informatica, racconterà quali e quante informazioni è possibile ricavare on line e come è possibile coniugare tecnologia e sicurezza.

14.30-16.30
Alexander Girardi Hall
Diritto e rete | Diritto all’immagine, privacy e giornalismo. Deontologia

Il rapporto tra diritto all’immagine e diritto di cronaca, tra l’esigenza di raccontare e quella, speculare, di mantenere la propria riservatezza saranno al centro di un prezioso intervento dell’avvocato cassazionista Giorgio Battaglini, esperto di privacy e diritto all’immagine. Un vademecum che guida i professionisti dell’informazione in un territorio giuridicamente complesso e in continuo aggiornamento.

17.00-19.00
Hotel de la Poste
Strumenti Google per giornalisti

“Googlare” è diventata un’azione ormai quotidiana. Ma quanti conoscono davvero questo strumento? Barbara Sgarzi, giornalista e Teaching Fellow per l’Italia per Google News Lab, spiegherà come trarre il massimo dal motore di ricerca e dai suoi tools: Google Trends, Google Alerts, Google Scholar, Google Immagini e ricerca inversa Immagini, Google Translate, oltre ad alcuni utili strumenti realizzati da piattaforme non Google. La seconda parte del corso sarà invece dedicata agli strumenti Google immersivi: mappe e street view, immagini a 360°, Storyspheres, Google Earth Pro, Google Crisis Maps.
Dalla teoria alla pratica: Gianluca Lorenzi, consigliere delegato del turismo del comune ampezzano, presenterà una case history di successo, “Cortina top view”. Grazie a questo progetto innovativo oggi basta un click per camminare virtualmente sui sentieri di Cortina, immergendosi in un paesaggio unico.

21.00-23.00
Hotel de la Poste
*I linguaggi dei media | Il web

Il web, una rivoluzione epocale nella storia dell’uomo che ha rimpicciolito il mondo portando tutto alla portata di un click. Dai blog ai social, dalle immagini ai video, sono tantissimi i linguaggi utilizzati nella Rete per raccontare storie di luoghi e persone. Per orientarsi in questo mare, i segreti della navigazione saranno svelati da Luca De Biase, editor di innovazione al Sole 24 Ore e Nova24 e docente Iulm, in un dialogo con Cosimo Accoto, Research Affiliate al MIT di Boston, esperto di big data e nuovi orizzonti tecnologici, Stefano Caridi, YouTube Partnership Manager per l’Italia, Brand Activation Specialist, e Marco Cattaneo, fisico e giornalista scientifico, direttore di National Geographic, Le Scienze, Mente&Cervello.

Sabato 14 luglio

18.00-20.00
Museo Mario Rimoldi
*Linguaggi

Dopo avere “volato alto” arriva il momento di posarsi e provare a unire le fila del discorso, con il contributo di chi ha fatto e sta facendo la storia dei media italiani, tra carta stampata, tv e radio. Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, fondatore del supplemento Tuttolibri ed ex conduttore RAI Alberto Sinigaglia dialogherà con importanti personalità. Ospiti, Paolo Brinis, giornalista e corrispondente per il Nord Est di News Mediaset, Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto, dorso regionale del Corriere della Sera, Ugo Nespolo, grande artista contemporaneo e pubblicitario. Gli ospiti tratteggeranno l’evoluzione della professione e le prospettive future: un momento di sintesi e riflessione a chiusura della quarta edizione di Cortina tra le Righe.

Tutti gli eventi formativi della mattina e del pomeriggio si svolgeranno nella sala convegni dell’Alexander Girardi Hall, in via Marangoni 1.

Gli eventi tardo-pomeridiani (in corso di accreditamento) saranno invece ospitati da alcune tra le più rinomate strutture alberghiere di Cortina.

Gli incontri pomeridiani sui linguaggi (*) sono anche aperti al pubblico, previa prenotazione al seguente indirizzo e-mail: segreteria.org@omniarelations.com.

Un progetto di:
Fondazione Cortina 2021, Comune di Cortina d’Ampezzo
A cura di:
Ordine dei Giornalisti del Veneto, OMNIA Relations
Con il supporto di:
Cortina Marketing SeAm, Associazione Albergatori, Regole d’Ampezzo, Ordine dei Giornalisti del Piemonte
Con il patrocinio di:
Google, GIST Giornalisti della stampa turistica e GIS Giornalisti sciatori

PACCHETTI E CONVENZIONI
Per favorire la permanenza dei colleghi che decideranno di fermarsi per più giornate a Cortina per partecipare ai seminari di formazione saranno proposti da alcune strutture dei pacchetti di ospitalità, oltre a convenzioni siglate con ristoranti e altri esercizi.
Prezzi hotel a partire da 70 euro a notte.
Per info sulle strutture consultare il sito www.hotels-cortina.com oppure contattare l’Associazione Albergatori scrivendo a info@hotels-cortina.com o telefonando al numero 0436 860750.
Prenotazioni direttamente presso le strutture alberghiere.

Per ulteriori informazioni, a partire da giovedì 21 giugno è possibile consultare la pagina dedicata.

Dal 5 giugno sulla piattaforma Sigef i primi appuntamenti già accreditati.

I colleghi intenzionati ad iscriversi a più di tre seminari (numero massimo permesso dalla piattaforma Sigef) sono pregati di inviare una e-mail a formazione@ordinegiornalisti.veneto.it, indicando: nome, cognome, codice fiscale, Ordine di appartenenza, data e titolo degli eventi a cui ci si vuole iscrivere (eccedenti i tre per cui è possibile iscriversi su Sigef).
In ogni caso, sarà possibile iscriversi in loco, presentandosi prima dell’ora d’inizio (fino a esaurimento posti).

Mario Zamorani: spes contra spem

L’ha detto lo storico Luciano Canfora, ed è più che mai vero anche a Ferrara: si è aperto un baratro fra “sinistra” e “popolo”. Non c’è chi non l’abbia compreso, quanto meno fra chi ragiona, a parte il Pd, stolidamente immobile. I Radicali di Ferrara hanno proposto un progetto, un’agenda politica volta a chiudere quel baratro e l’hanno offerta in primis al Pd: abbiamo annunciato e iniziato una raccolta di firme per questo. Primarie di coalizione, una piattaforma di ascolto e dialogo continuativi con i cittadini, consultazioni popolari online, e forme innovative quali il “bilancio partecipativo”, il “dibattito pubblico” e la “giuria dei cittadini; e ancora l’organizzazione del progetto “la città del futuro”: per tutto questo abbiamo iniziato una pubblica raccolta di firme lo scorso fine settimana ma nessuno, proprio nessuno del Pd, è venuto a firmare. Possibile? Sì, è successo. Silenzio e inazione favoriscono e inevitabilmente determinano la vittoria della Lega alle prossime elezioni comunali, come già avvenuto in città in occasione delle politiche. Ogni giorno che passa senza risposta alla nostra offerta di un articolato progetto politico aiuta gli avversari politici. Possibile che nessuno del Pd, fra consiglieri comunali, responsabili, attivisti e classe dirigente decida di almeno confrontarsi o, meglio, aderire? Se c’è qualcuno raziocinante fra costoro è ora che si muova, che batta un colpo. Noi siamo qui, andremo avanti lungo questo percorso. Per ora spes contra spem.

Mario Zamorani
Presidente di Radicali Ferrara

24.500 tonnellate di rifiuti elettronici raccolti in un anno. Ecolight cresce del 6%

Il consorzio nazionale per la gestione dei RAEE e delle pile esauste presenta il Rapporto Sociale 2017: i piccoli rifiuti hitech avviati a recupero superano quota 16mila tonnellate

Sono quasi 24.500 le tonnellate di rifiuti elettronici gestiti nel corso del 2017. Il 6% in più rispetto all’anno precedente, con un tasso di recupero medio di oltre il 96% in peso. Sono questi i principali numeri di Ecolight, sistema collettivo nazionale per la gestione dei RAEE e delle pile esauste, contenuti nel Rapporto Sociale 2017. Il consorzio segna così un passo in avanti, in favore dell’ambiente e delle aziende consorziate (che hanno superato quota 1.700) nell’ottica di dare concretezza ai principi dell’economia circolare. «Proprio all’economia circolare abbiamo voluto dedicare il nostro annuale Rapporto Sociale – premette il presidente di Ecolight, Walter Camarda -. Attraverso il documento che raccoglie in sintesi tutta l’attività svolta dal consorzio l’anno scorso, abbiamo voluto evidenziare il contributo che Ecolight ha dato, e ciascuno può dare, affinché i principi di riduzione dei rifiuti e di aumento delle quote di recupero possano effettivamente contribuire a creare una nuova società, più rispettosa dell’ambiente e rivolta al futuro».
Delle 24.500 tonnellate di RAEE gestite, più di 16mila (due su tre) sono piccoli elettrodomestici, tablet, smartphone ed elettronica di consumo non più funzionanti; quasi 800 sono le tonnellate di R5, ovvero lampadine a risparmio energetico e neon a fine vita. Ecolight si conferma così il punto di riferimento nazionale per i piccoli RAEE. «L’impegno del consorzio non è si è concretizzato solamente nella fase di raccolta, ma ha riguardato anche la parte di trattamento dei rifiuti elettronici», osserva il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «Attraverso una rete di impianti selezionati, abbiamo raggiunto una quota di riciclo dei RAEE pari al oltre il 96% in relazione al loro peso, con oltre 11 mila tonnellate di metalli e più di 6mila tonnellate di materie plastiche».
Nel complesso Ecolight l’anno scorso ha gestito oltre 27 mila tonnellate di rifiuti raccogliendo tutte le tipologie di rifiuti elettronici (dai frigoriferi ai televisori, dalle lavatrici fino ai cellulari e alle sorgenti luminose) oltre alle pile portatili esauste. L’azione si è divisa in tre ambiti: innanzitutto, all’interno del sistema del Centro di Coordinamento RAEE. Fornendo il servizio ai 3.478 punti di prelievo affidati, il consorzio ha raccolto oltre 24.400 tonnellate di RAEE facendo 22.265 missioni (+7% rispetto al 2016) nelle isole ecologiche di tutta Italia. Inoltre, in risposta a quanto previsto dal cosiddetto decreto “Uno contro Uno”, Ecolight ha erogato un servizio specifico dedicato alla Distribuzione servendo direttamente 2.830 punti vendita e raccogliendo oltre 660 tonnellate di RAEE. Non certo ultimo, alle aziende è stata dedicata una grande attenzione potenziando il servizio professionale per la gestione dei rifiuti delle imprese. Il servizio, che garantisce una gestione rispettosa delle norme e dell’ambiente e una completa tracciabilità documentale, ha visto Ecolight gestire oltre 1.600 tonnellate di rifiuti effettuando 3 mila missioni.
«La bontà dell’azione svolta è data qualitativamente dal grado di efficienza che ha raggiunto il 99,45% nella gestione dei RAEE domestici», continua Dezio. «Ma anche dall’impegno nell’individuare nuovi strumenti per potenziare la raccolta dei rifiuti elettronici. Il consorzio ha incentivato la raccolta di prossimità di RAEE di piccole dimensioni attraverso i canali della Distribuzione con le postazioni automatizzate delle EcoIsole RAEE nelle regioni del nord e del centro Italia e dotando oltre 200 negozi degli EcoBox RAEE».
Le sfide future riguardano soprattutto le aziende. In attesa dell’entrata in vigore dell’Open Scope, Ecolight ha costituito una nuova realtà operativa per rispondere più puntualmente alle esigenze delle imprese e per orientarle nella gestione dei rifiuti professionali.

Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.700 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it.

Ufficio Stampa Ecolight: Eo Ipso

G.O.L: Interpellanza Parnasi

Interpellanza Parnasi.

Il sottoscritto Consigliere Comunale Francesco Rendine INTERPELLA il Sig. Sindaco e per esso l’Assessore delegato:

PREMESSO
che le vicende Romane di Luca Parnasi potrebbero avere riflessi sull’andamento di iniziative intraprese dall’amministrazione comunale di Ferrara in quanto l’imprenditore é socio del fondo immobiliare che si occupa dei lavori di riqualificazione del palazzo degli specchi.
Detti lavori sono finanziati anche con la Cassa depositi e prestiti S.p.A. (CDP), società per azioni con socio di maggioranza necessario lo Stato che svolge servizi di interesse economico generale, garantendo il proprio equilibrio economico-patrimoniale, la conservazione e l’incremento del valore dell’azienda e la remunerazione del rischio che gli azionisti assumono;

APPURATO

che nel a Paragrafo 2 del codice etico di CDP, alla voce legalità, é scritto:
“Nello svolgimento delle attività, si agisce nel rispetto della legislazione e di tutte le norme vigenti nei territori nei quali si opera, nonché del presente Codice etico e delle procedure aziendali, applicandole con rettitudine ed equità. In nessun caso è giustificata o tollerata dalla Società una condotta in violazione delle norme vigenti e/o del Codice etico. In particolare, la convinzione di agire a vantaggio della Società non consente o giustifica, in nessun caso e modo, comportamenti non conformi a principi, valori e norme alla base del presente Codice etico. I Destinatari non inizieranno o proseguiranno nessun rapporto con chi non intenda allinearsi a questo principio.”
Che in questo contesto, anche quando un’amministrazione é priva di ogni macchia, il codice etico di Cassa Depositi e Prestiti sembra che impedisca il proseguimento dell’iniziativa;

ACCERTATO
che l’imprenditore sembra “aver aiutato” nelle campagne elettorali nazionali e locali quasi tutte le forze politiche con esclusione di GOL;

CIO’ PREMESSO
Il sottoscritto INTERPELLA il Sig. Sindaco e per esso l’Assessore delegato per sapere:
se a livello locale la S.V. o iscritti al partito che la sostiene, dalla campagna per le amministrative del 2014 a tutt’oggi, hanno avuto direttamente o indirettamente finanziamenti elettorali dall’imprenditore in parola;
se ritiene utile per ragioni di trasparenza pubblicare sul sito del comune tutti gli atti relativi all’accordo con il comune sul palazzo degli specchi (cambio di destinazione d’uso, accordi economici, le valutazioni dei diversi corpi di fabbrica dello stabile, eventuale responsabilità di Parnasi verso l’amministrazione, etc.)
chi risponde nel caso in cui i lavori del palazzo degli specchi si dovessero interrompere?

Si richiede risposta scritta.
Con Osservanza.

Il Consigliere Comunale G.O.L.

Ing. Francesco Rendine

Cgil Ferrara: persone richiedenti protezione internazionale

Le posizioni apparse sulla stampa in merito al prossimo arrivo a Runco di 13 persone richiedenti protezione internazionale ci portano ad alcune riflessioni in merito ai modelli di gestione del processo migratorio, processo che evidentemente non può da tempo essere considerato ed affrontato come un fenomeno straordinario.

Davvero non esistono alternative rispetto a questo continuo rimbalzo fra chi chiude gli occhi di fronte alla realtà del processo migratorio e sbattendo i pugni pretende – in maniera irrealistica, strumentale e miope – di chiudere il territorio ad ogni ipotesi di accoglienza, scaricandone la responsabilità su altri, e chi, amministrando, lamenta il fatto di non poter determinare queste scelte e di essere in balia di disposizioni prefettizie?
Davvero dobbiamo arrenderci a queste dinamiche, spesso tendenti, pur con toni molto diversi, a presentare in termini negativi l’arrivo sul territorio di donne, uomini e bambini in cerca di un’opportunità di vita dignitosa? Pensiamo possa esistere un’altra via.

Sarebbe forse il caso di aprire anche nel nostro territorio una discussione generale sulla possibilità di convertire il sistema dei CAS (centri di accoglienza straordinari) in sistema SPRAR, conversione prevista e auspicata dalla normativa.
Due sistemi diversi: il primo, governato dal Ministero degli Interni tramite le Prefetture, immaginato per rispondere in modo emergenziale all’aumento degli arrivi, che continua a distanza di anni a rappresentare poco meno del 90% del sistema dell’accoglienza nel nostro territorio; il secondo gestito dagli Enti Locali, più strutturale, con un sistema di finanziamento che non si basa sulle presenze degli ospiti ma sulle attività realizzate, che permette la costruzione di un progetto di accoglienza.
Sistema a cui oggi aderiscono solo 3 comuni (Ferrara, Argenta, Cento), e che richiederebbe invece l’adesione anche da parte degli altri Comuni e l’ampliamento del sistema laddove presente, anche attraverso la presentazione di progetti in forma associata.
Il presupposto per un’accoglienza diffusa ed equilibrata è la partecipazione al sistema di tutti gli Enti.

Sindaci e amministratori possono essere protagonisti – se scelgono di esserlo – in tema di accoglienza ed integrazione, ed esserlo significa poter gestire, poter fare scelte, poter inserire questi servizi nella propria progettualità per il territorio.
Cosa che sta accadendo ad esempio nella vicina Bologna, che sta procedendo al superamento dei CAS ed alla loro trasformazione in SPRAR.
Ci piacerebbe che polemiche incrociate lasciassero il posto a questo tipo di discussione, alla fattibilità e percorribilità di questa proposta, ad un disegno ragionato e corale delle amministrazioni del nostro territorio.
Siamo tutti d’accordo sul fatto di pretendere dall’Europa un piano comune con pari doveri fra i Paesi in materia di accoglienza dei migranti, ma poi riproducendo in piccolo la realtà sul nostro territorio provinciale diventa un problema accogliere un migliaio di richiedenti asilo in un territorio con 350.000 abitanti.

Sempre più – e non solo in questo campo – sviluppo e servizi adeguati per i cittadini richiedono politiche che non guardano al micro del singolo Comune ma che provano ad avere un respiro più ampio; l’impressione è che se queste condizioni non si trovano in fretta il costo sociale – in termini di perdita di opportunità di sviluppo, inadeguatezza dei servizi, riduzione della coesione sociale – sarà davvero alto.

Da ufficio stampa CGIL

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
La cultura del contratto

A sentire Rousseau per scrivere un contratto non occorre essere principi e neppure legislatori. Al negozio giuridico bilaterale in politica ci aveva introdotti, dagli studi televisivi di Porta a Porta, l’imprenditore milanese del mattone e dell’etere, una sorta di Wanna Marchi che pubblicizzava le qualità del suo prodotto qualora fosse stato acquistato dagli italiani.
Salvini e Di Maio il negozio invece l’hanno fatto tra loro per poter andare al governo e da lì piazzare la loro merce.
A tale scopo hanno accettato di sottomettersi vicendevolmente alla volontà dell’altro, di rinunciare ciascuno a parte della propria libertà, pur di acquisire i vantaggi oggetto della negoziazione. Quei benefit declinati dalla trama della narrazione che ciascuno aveva raccontato al proprio popolo. Autori della novella, il contratto doveva servire a renderla credibile, a sottrarla al sospetto della affabulazione propagandistica che accompagna ogni promessa politica.
Accedendo alla stipula, i due leader sceglievano di autolimitarsi in funzione di un bene maggiore, quello di essere architetti della propria parte del concordato sottoscritto, senza che l’altro contraente ne possa ostacolare la costruzione, dando per acquisito che ciascun sottoscrittore è sottomesso solo alle leggi e agli obblighi che derivano dal contratto stesso.
La perdita della propria sovranità e della propria autodeterminazione, sta nelle cose, perché una volta siglato il negozio, non v’è spazio alcuno per tutto ciò che potrebbe contraddire gli impegni assunti nel convenuto tra le parti.
Ne è conseguito che le comunità di elettori, rappresentate dai due leader, abbiano perso di “rappresentatività” per tutto quanto non contemplato dalla scrittura. Il post pubblicato per offrire approdo all’Aquarius, e poi ritirato, dal pentastellato sindaco di Livorno Nogarin, per timore che potesse danneggiare l’accordo di governo, ne è la dimostrazione.
Così il potere torna a tradire chi l’ha eletto. Prende le distanze, si fa sovrano al di sopra delle promesse, ora vincolate ai vincoli di un rogito. Tutte le aspirazioni e le attese restate fuori dalla stipulazione, lasciano ora il popolo privo di voce, perché chi dovrebbe renderla propria non è più tenuto a raccoglierla in quanto non previsto dal contratto.
Il governo è un organo, non è i contraenti e neppure è il contratto. Un organo creato non da un atto notarile, ma per opera di una legge che al governo affida il “potere esecutivo”, che vincola il governo al potere del sovrano che è il popolo nelle sue forme di rappresentanza diretta o indiretta, da cui comunque riceve un mandato imperativo.
L’inganno del contratto, abbaglio del populismo, è tutto qui. Quello di aver tagliato fuori dal tavolo della contrattazione il popolo e tutte quelle aspirazioni che il contratto non poteva recepire e che dovranno attendere il prossimo giro.
Il fatto è che un popolo non funziona a contratto. Un popolo ha una storia e una cultura, ha sofferenze e generosità, ha visioni del tempo e della vita. È vero, vota e sceglie, è soggetto alle ondate, come agli sbandamenti, a innamoramenti e delusioni, interessi ed egoismi, ma il popolo vive la vita di tutti i giorni ed è la vita di tutti i giorni che va governata. La vita di tutti i giorni se ne infischia di stipule e di rogiti, perché nei margini dei contratti non può starci dentro.
L’ambivalenza delle vicende umane costringe ad affrontare le contraddizioni, a scegliere tra il nero e il bianco, cosa di cui un contratto non può rendere ragione, perché non può servire a quello sforzo quotidiano di passaggio continuo da una condizione incerta e precaria a una “società civile”, che è il compito di ogni governo, di ogni governo che intenda garantire le condizioni basilari per una convivenza ordinata.
La società non ha bisogno dei bottegai della politica che tirano sul prezzo dello stare insieme, della crescita comune, della condivisione.
Per questo il governo di un paese non dovrebbe mai nascere per atto notarile. Il governo di un paese, qualunque colore abbia, dovrebbe essere in grado di respirare del respiro del popolo per cui amministra, ha bisogno di una finestra con vista sugli orizzonti della politica, non sui prodotti da smerciare in nome di un contratto.
La differenza tra programmi e contratti è tutta qui, è uno scarto di respiro, di visioni, di prospettive.
È una questione di cultura e di morale. Nel primo caso si assiste al tramonto di ogni weltanschauung, di ogni visione della vita, dello zeitgeist, dello spirito del tempo, per lasciare il posto agli oggetti del negoziato. Nel secondo, alla voce “dovere” non corrisponde più un’idea di giustizia, un’idea di società per la quale valga la pena servire il paese nell’esercizio della cosa pubblica, il posto è lasciato al sopravvento dell’impulso, del diritto del desiderio, scritti nero su bianco nei commi della stipula.
Il presidente del consiglio da politico della polis assume le vesti del notaio che vigila sull’aderenza al negozio, non sul destino della comunità e della sua gente, la sua responsabilità si limita a quanto scritto nella redazione delle intese. Cancelliere delle parti che prestano ascolto alle inclinazioni degli impegni contrattuali ancor prima di interpellare la ragione, sostituendo ai principi e agli ideali, arnesi di altri tempi e di altre democrazie, le clausole del contratto da onorare.
Il legame sociale è fragile, perché la comunione degli interessi realizzata con il contratto non è il prodotto di visioni concordanti ma solo il frutto di faticose giustapposizioni, la somma dei diversi.
Se la direzione d’orchestra non è comune, ognuno suona la sinfonia del suo spartito. Non c’è governo della società se la “raison publique”, la ragione pubblica, la ragione sociale, anziché essere generale è sopraffatta da quella particolare di ciascuno dei convenuti al tavolo delle trattative.
Un contratto di ausili per garantire l’accesso al governo di Lega e Cinque Stelle, un matrimonio d’inganni, plaudente il popolo che come sempre ci rimette in libertà e giustizia.

in copertina elaborazione grafica di Carlo Tassi

Cittadini del Mondo Ferrara: Campo nomadi

Da Cittadini Del Mondo Ferrara

Ci dissociamo nettamente dall’azione intrapresa da quelle persone che al grido di “vogliamo chiudere il campo nomadi ricettacolo di illegalità e crimine” stanno manifestando davanti al campo nomadi con il solo scopo di incrementare l’atmosfera di odio che si è instaurata nella nostra provincia in questi mesi, grazie a politici di destra che giocano sulle paure della gente e a media locali che fanno da cassa di risonanza ogni volta che aprono bocca.

Nell’esprimere la nostra solidarietà alle persone che vivono nel campo, vittime di tutta questa ignoranza, ribadiamo che non si possono accusare intere etnie per i reati di qualcuno. Non si possono creare facili bersagli e usare ogni genere di offesa contro migliaia di persone colpevoli solo di appartenere ad una minoranza etnica, ogni genere di accusa generalizzata che associa etnie intere con la criminalità, con la violenza sessuale, con la prostituzione, con lo spaccio della droga.

Questo modo semplicistico, e spesso con risvolti violenti, di pensare che i ladri sono sempre “altri”, meglio se vengono da lontano, e così gli stupratori sono sempre fuori dalla famiglia, e gli assassini sempre da un altro mondo … è evidentemente in contrasto con la realtà. Ma piace trovare facili colpevoli, meglio se sono un po’ diversi, magari anche un po’ più scuri.

Purtroppo anche l’idea del campo riporta alla memoria tragici precedenti.
Perché degli esseri umani siano costretti a vivere in un campo, invece che in una casa, se lo chiedono in molti. Per non parlare della parola nomade che, invece di descrivere viaggi descrive persone che, in alcuni casi, vivono nello stesso container da tre generazioni.

Quindi è ora che anche questa piccola comunità Sinti abbia finalmente delle proprie case e possano aspirare, come tutti noi, ad un lavoro dignitoso e ad uno spazio sociale inclusivo.

CITTADINI DEL MONDO
Ferrara

Comunicato Regione: La solidarietà del presidente Bonaccini a Cathy La Torre

La solidarietà del presidente Bonaccini a Cathy La Torre: “Minacce contro l’impegno per i diritti, è inaccettabile. Chi lo ha fatto deve essere individuato e perseguito”

“Il confronto politico e delle idee è davvero tutta un’altra cosa rispetto alla violenza e alla prevaricazione a cui si ricorre ormai con troppa facilità, soprattutto sui social media, pensando, a torto, che anche le parole più dure possano essere innocue”

Bologna – “Minacce di morte contro l’impegno per i diritti: è davvero inaccettabile. Chi ha fatto questo deve essere individuato e perseguito, applicando la legge. Il confronto politico e delle idee è davvero tutta un’altra cosa rispetto alla violenza e alla prevaricazione a cui si ricorre ormai con troppa facilità, soprattutto sui social media, pensando, a torto, che anche le parole più dure possano essere innocue. A Cathy La Torre va un abbraccio sincero. A nome mio personale e dell’intera comunità regionale le esprimo massima solidarietà. Deve sapere di non essere sola nel battersi per una società che guardi davvero ai valori della convivenza e del civismo”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo le minacce ricevute via rete da Cathy La Torre, avvocata e attivista Lgbt da anni impegnata nelle battaglie di genere.

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Pesche e nettarine di Romagna IGP: al via la prima campagna con la tutela del consorzio

Partirà il prossimo 21 giugno la campagna 2018 della Pesca e Nettarina di Romagna IGP, la prima dopo il raggiungimento della tutela da parte del Consorzio. A fronte di una annata che vede la produzione peschicola emiliano romagnola in calo del 15% rispetto allo scorso anno, in linea con il calo generalizzato riscontrato, secondo le previsioni di CSO Italy, su tutto il territorio nazionale, pari ad un – 16%, il prodotto a origine certificata continua a rappresentare una piccola nicchia di offerta per estimatori.

“Le Pesche e Nettarine di Romagna IGP – dichiara il Presidente del Consorzio Paolo Pari- sono un fiore all’occhiello della produzione a origine certificata della nostra Regione che vanta il maggior numero di riconoscimenti in Italia. L’offerta di prodotto IGP – prosegue Pari – continua a rappresentare per i Soci del Consorzio un elemento di qualificazione e differenziazione che trova particolare interesse nel canale tradizionale e nella piccola distribuzione. Abbiamo ottenuto in poco tempo – conclude Pari – la tutela della Pesca e Nettarina di Romagna IGP ed oggi è il Consorzio ad esercitare il ruolo di indirizzo per l’attività di valorizzazione svolgendo anche un ruolo di controllo delle inadempienze. Auspico che i produttori romagnoli credano sempre di più a questa opportunità di valorizzazione”.

Il nuovo ruolo di tutela esercitato dal Consorzio Pesca e Nettarina di Romagna IGP che ha sede a Ferrara, svolge soprattutto una funzione di supporto per implementare correttamente le disposizioni di legge, nell’ottica di avere quantità sempre maggiori di prodotto IGP.

L’attività di controllo messa in campo dal Consorzio Pesca e Nettarina di Romagna IGP fa sinergia con le attività realizzate sull’Asparago di Altedo IGP, la Patata di Bologna DOP e la Pera dell’Emilia Romagna IGP. Un vero e proprio paniere di prodotti tutti seguiti dalla stesso agente vigilatore in modo da effettuare una maggiore quantità di controlli in un arco di tempo più ampio garantendo l’ottimizzazione delle attività.

I controlli si effettuano principalmente sui canali di vendita dei prodotti, dalla Grande Distribuzione al dettaglio tradizionale ed in tali sedi si verifica l’appropriatezza delle indicazioni di origine del prodotto in etichetta segnalando i casi di imitazione o le false evocazioni.

I tentativi di contraffazione dell’origine o le false evocazioni, secondo gli agenti vigilatori, sono abbastanza frequenti soprattutto per i prodotti certificati di più recente introduzione e questo si verifica più per mancanza di conoscenza e informazione al riguardo che per volontà di contravvenire alla normativa. La vigilanza e tutela è infatti da interpretare proprio come un supporto al rafforzamento della conoscenza sui prodotti a origine certificata.

La campagna Pesca e Nettarina di Romagna IGP proseguirà fino alla prima settimana di settembre e vedrà in campo numerose iniziative di carattere promozionale sia sulle spiagge della Riviera Romagnola con il Beach For Eat sia sui punti vendita della GDO con le iniziative collegate al progetto europeo multipaese “Gusta la Differenza”.

Da Ufficio Stampa CSO

Presentazione del progetto #MyUnifeExperience a firma Comune-Università

Quattro influencer internazionali ospiti del Comune di Ferrara e dell’Ateneo estense dal 13 al 17 giugno

Patrick Sebastian, Sarah Faraj, Daniel Overbeck, Abou-Osman Youssef-Andrei sono i quattro influencer internazionali ospitati dal 13 al 17 giugno a Ferrara per scoprire le eccellenze di Unife ed insieme il patrimonio culturale della città, grazie al progetto #MyUnifeExperience.

#MyUnifeExperience si inserisce nell’ambito delle numerose collaborazioni in essere tra Comune di Ferrara ed Ateneo estense, con l’obiettivo di promuovere l’attrattività del territorio e il suo legame con l’Università, con un particolare focus sui temi dell’accoglienza e della capacità di attrazione nei confronti dei giovani stranieri. Ma il progetto aspira anche a stimolare la propensione alla scoperta e alla conoscenza culturale delle studentesse e degli studenti già in città, valorizzando le numerose esperienze di benessere e di condivisione fruibili.

Gli Influencer, provenienti da paesi d’interesse strategico per l’Ateneo e per il Comune (Francia, Germania, Svezia e Danimarca), hanno restituito una grande visibilità all’Ateneo e a Ferrara: attraverso la condivisione sui loro canali social delle esperienze vissute in città, il territorio si è mostrato a circa 12mila utenti in Europa.

Ricco il programma di attività pensato per loro: hanno iniziato assistendo al concerto degli LCD Soundsystem, primo appuntamento in Piazza Castello di Ferrara Sotto le Stelle, continuato con la visita al polo scientifico Tecnologico di Unife e con numerosi incontri con i ricercatori Unife, si sono rilassati col laboratorio di pasta fresca e con un giro in bicicletta sulle mura, per finire con una visita guidata al centro storico.
Oltre che sui profili degli influencer, tutte le attività in programma possono essere seguite sulla pagina instagram ufficiale dell’Ateneo (unife.it).

Fulvio Fortezza, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese e delegato rettorale al rafforzamento dell’immagine e del posizionamento dell’Università di Ferrara, spiega: “Il progetto #MyUnifeExperience è un’ulteriore (bellissima) manifestazione della stretta sinergia che Università e Comune hanno creato per dar vita a un prodotto turistico e formativo sempre più integrato e attrattivo. Ferrara è una città universitaria ricca di sfumature, che mediante questa iniziativa verranno raccontate in modo originale e coinvolgente da 4 influencer internazionali, che a tal fine vivranno esperienze di vario tipo (culturali e formativo-divulgative, di intrattenimento e sportive), nell’ambito di un programma ricco e stimolante. Siamo fermamente convinti che Città e Università abbiano ancora moltissime opportunità da sfruttare, assieme, valorizzando le tante peculiarità che presentano nel panorama nazionale e internazionale”

#MyUnifeExperience è il terzo progetto congiunto tra l’Amministrazione comunale e l’Università – spiega il vicesindaco Massimo Maisto – e rafforza ulteriormente il rapporto tra città e studenti. I quattro giovani influencer scopriranno la città in tutti i suoi aspetti: dai piccoli ai grandi eventi, al cicloturismo, alle eccellenze gastronomiche. E’ proprio il racconto l’elemento di base di questo progetto. Presenteremo loro dei prodotti esperienziali dal forte carattere identitario per la nostra città, in modo da creare una relazione emozionale tra gli influencer, il territorio e le persone che lo vivono e lo narrano
Gli studenti sono una grande risorsa per la nostra città, e sempre di più vogliamo far si che Ferrara diventi una città pronta ad ospitare giovani da tutto il mondo.

Da: Servizio Manifestazioni Culturali e Turismo. Politiche per la Pace Comune di Ferrara. Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e digitale Università degli Studi di Ferrara.

Emilia-Romagna, Astro chiede a sei comuni proroga di sei mesi per i punti gioco: “trasferimenti irrealizzabili”

Sospendere per sei mesi gli ordini di chiusura notificati alle sale da gioco non in regola con le distanze minime dai luoghi sensibili – tra cui scuole, chiese, ospedali – indicate dalla legge regionale: è quanto chiede Astro a sei comuni dell’Emilia-Romagna (Imola, Faenza, Forlì, Bellaria, Cesenatico e Cervia) che in questi giorni stanno comunicando agli esercenti interessati l’obbligo di chiusura, concedendo un breve termine per dismettere l’attività aziendale.
Tutto nasce dalla legge regionale sui giochi del 2013 e dalla relativa delibera n. 831/2017 che impone alle sale da gioco a meno di 500 metri dai luoghi sensibili di chiudere o trasferirsi.
Proprio sulla seconda ipotesi, quella della “delocalizzazione”, si sofferma Astro, che in una nota afferma come «detto trasferimento non sembrerebbe realizzabile in quanto, nel territorio regionale, non vi sarebbero aree “non sensibili” disponibili, anche alla luce delle norme dei piani regolatori locali che consentono l’esercizio delle attività di sale gioco solo in determinate zone».

Le sale interessate dal divieto «sarebbero, quindi, la quasi totalità di quelle presenti sul territorio regionale e ciò, di fatto, determinerebbe l’estinzione delle attività̀ aziendali insediate in Emilia-Romagna». Un simile scenario, continua Astro, si pone in aperto contrasto con l’accordo siglato da Governo ed enti locali (e sottoscritto quindi anche dall’Emilia-Romagna) in Conferenza Unificata lo scorso 7 settembre. Tale accordo prevede che «Regioni e gli Enti locali adotteranno, nei rispettivi piani urbanistici e nei regolamenti comunali, criteri che, tenendo anche conto della ubicazione degli investimenti esistenti, relativi agli attuali punti di vendita con attività̀ di gioco prevalente, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio, allo scopo di evitare il formarsi di ampie aree nelle quali l’offerta di gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrata».

Astro avanza quindi una richiesta di proroga di sei mesi sugli ordini di chiusura. In questo modo si potrà prima di tutto «attendere che, a livello nazionale, si faccia chiarezza sulla regolamentazione della materia e si recepiscano i criteri individuati dalla Conferenza Unificata in tema di distribuzione territoriale dei punti di gioco»; in secondo luogo, «attendere gli esiti dei contenziosi amministrativi instaurati innanzi al Tar dell’Emilia-Romagna»; infine, «consentire – come già fatto dal Comune di Cesena – alle sale dedicate destinatarie dell’ordine di chiusura, la possibilità di individuare zone che abbiano i requisiti previsti dalla legge regionale per delocalizzare, valutando al contempo la sussistenza di presupposti –anche economici – che questa delocalizzazione comporterebbe».

LA LEGGE REGIONALE: CHIUSURA IMMEDIATA PER LE SALE “SOTTO DISTANZA”

La legge 5/2013, che disciplina i giochi in Emilia Romagna, resa esecutiva nel giugno 2017, vieta l’apertura di punti di gioco e l’installazione di apparecchi entro 500 metri da una nutrita serie di luoghi sensibili: scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture sanitarie, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Quanto a sale e apparecchi già in esercizio, la legge prevede precisi step di adeguamento. Il primo passo, ricorda Agipronews, lo hanno fatto i Comuni negli ultimi mesi del 2017, individuando i luoghi sensibili sul proprio territorio e gli esercizi non in regola con il distanziometro. Proprio sulla base delle mappe comunali, ogni sindaco nei successivi sei mesi, vale a dire entro il primo semestre del 2018, è tenuto a comunicare alle sale “sotto distanza” i provvedimenti di chiusura. Gli esercenti che vorranno proseguire la loro attività in una zona non soggetta al divieto potranno usufruire di una proroga di ulteriori sei mesi. Più larghi i tempi per gli esercizi pubblici che ospitano al loro interno le slot pur non essendo in regola con il distanziometro: non potranno più installare nuovi apparecchi, ma potranno tenere quelli già installati fino alla scadenza della concessione. In sostanza, continueranno ad operare fino al 2022.

La spesa per i giochi – Secondo i dati diffusi da Monopoli di Stato, in Emilia-Romagna per i giochi sono stati spesi 708 milioni nel primo semestre del 2017. Un dato che pone la Regione in linea con l’intera annata precedente, chiusa a 1 miliardo e 470 milioni (8% della spesa nazionale). La voce principale riguarda gli apparecchi (slot e Vlt), sui quali sono nel primo semestre 2017 stati giocati (al netto delle vincite) 461 milioni, seguiti dai Gratta e Vinci (103) e da Lotto (70). All’Erario, calcola Agipronews, sono andati 372 milioni.

Le ricadute occupazionali – La riduzione dell’offerta di gioco non potrà che avere conseguenze sul livello occupazionale del settore. In Emilia-Romagna, secondo l’associazione di gestori slot Astro, sono in attività 3900 esercizi che vivono totalmente o prevalentemente grazie all’offerta di gioco lecito. Di questi, 3500 sono esercizi generalisti (bar, tabacchi, ecc,) e contano circa 7500 addetti; 400 sono sale dedicate, con 3000 addetti. Al quadro vanno anche aggiunte 150 imprese che si occupano di gestione e manutenzione di slot per conto dei concessionari (con 1500 tra addetti, agenti e impiegati) 20 imprese di costruzione e distribuzione delle macchine (circa 400 occupati) e un concessionario con oltre 80 dipendenti. In totale, sono circa 12500 i posti di lavoro messi potenzialmente a rischio dal taglio di apparecchi (che in regione passeranno da 35 mila a 22 mila) e punti vendita.

Comunicato Regione: Cultura

L’Economia arancione cresce: l’industria culturale e creativa in Emilia-Romagna lievita per addetti (+5% tra 2015 e 2017) e valore aggiunto (5,4%). Boom del cinema

I dati della ricerca Ervet: dal 2008 +1,8% di addetti, nonostante il periodo di contrazione dell’intera economia dovuto alla crisi. Nasce un Osservatorio regionale a sostegno delle politiche della Regione, che ha stanziato in cultura dall’inizio della legislatura 128 milioni di euro. Previsioni ottimistiche per il 2018-2020 con una crescita media annua del valore aggiunto del +1,7%

Bologna – Segnali di buona salute per la cultura e l’industria creativa (Icc) in Emilia-Romagna. In dieci anni il cosiddetto settore dell’Economia arancione esce rafforzato nonostante la crisi protrattasi fino al 2015, segnando un aumento dell’3,5% degli occupati, a fronte di una media regionale di +0,4%.La spinta maggiore si è avuta dal 2015 al 2017, con un incremento percentuale dell’occupazione di più 5%. Un’espansione trainata anche dallo spettacolo e dalle produzioni audio-visive, sostenute in questi ultimi anni da innovative politiche settoriali e leggi regionali specifiche, come quella sul cinema.

Nel 2017 il settore contava 22 mila unità locali e oltre 80 mila occupati, il 4,9% del totale dell’Emilia-Romagna, con competenze e scolarizzazione superiori alla media regionale, producendo il 5,4% del valore aggiunto (Pil economico) per un totale di 7 miliardi e 134 milioni di euro, conuna previsione entro il 2020 di oltre 7,5 miliardi. Un quadro che si colloca a pieno titolo nell’ambito di una crescita complessiva dell’economia della Regione Emilia-Romagna.

Sono i principali dati della ricerca “Economia arancione, un’analisi sull’impatto dell’industria creativa in Emilia-Romagna”, realizzata da Ervet e presentata alla stampa questa mattina dall’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti. Il settore dell’Economia arancione, che rappresenta in modo ormai riconosciuto il colore della creatività e le industrie legate alla cultura, non è solo “ampio” ma, secondo l’indagine, uno di quelli che è cresciuto di più anche nel periodo di crisi, e le previsioni per il 2018-2020, indicano un’ulteriore crescita del valore aggiunto con una media del +1,7% l’anno.

“L’indagine regionale giunge a sei anni da una precedente ricerca su Cultura & Creatività- ha ricordato il direttore di Ervet, Roberto Righetti-, presentata nei primi mesi del 2012. Il rapporto aveva evidenziato allora il valore economico di questo settore. La ricerca fece emergere dati importanti e dimostrò come cultura e creatività potessero essere inserite a buon diritto tra i tratti più pregnanti nella costruzione di un’identità e di un’economia regionale volta al futuro. La ricerca attuale, di 800 pagine a cui hanno collaborato circa 40 autori, conferma questi dati e in particolare la validità economica del settore, anche in prospettiva”.
Da qui parte anche la proposta di realizzare nel 2019 un Osservatoriodelle industrie culturali e creative dell’Emilia-Romagna, che includerà l’attuale Osservatorio dello spettacolo e che si avvarrà, oltre alla collaborazione di Ater, anche di quella di Ervet e dell’Istituto per i Beni culturali della Regione. Uno strumento a supporto dell’amministrazione regionale e delle amministrazioni locali, in grado di monitorare con continuità e con approfondimenti e spunti di riflessione le industrie culturali e creative e il loro andamento a livello regionale, nazionale ed internazionale.
L’economista della cultura e coordinatore scientifico della ricerca Michele Trimarchi, ha sottolineato come l’investimento pubblico della Regione abbia sostenuto le attività culturali non con investimenti a pioggia ma con un sostegno a progetti e creazione di norme e infrastrutture, con un impatto economico che è risultato essere positivo per tutta la comunità regionale. “In Emilia-Romagna- ha aggiunto- l’industria culturale e creativa realizza inoltre una sorta di hub, un punto di riferimento attrattivo internazionale, che qui si avvale di un territorio fertile e strutture, dove la creatività è capace di anticipare i tempi e avere effetti anche sull’inclusione sociale e sul multiculturalismo”.

La presentazione
La ricerca “Economia arancione” sarà presentata pubblicamente mercoledì 20 giugno in Regione (Sala “20 maggio 2012” – viale della Fiera 8). L’iniziativa prenderà il via alle ore 9,30, con l’introduzione dell’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti, cui seguiranno gli interventi dei ricercatori e due panel “Strategie e politiche pubbliche” e “Esperienze e progetti”. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione Stefano Bonaccini, alle ore 13,30 (programma in allegato).

Una Regione che investe nella cultura
Dall’inizio della legislatura, nel 2015, così come si era impegnato a fare il presidente Bonaccini che aveva annunciato il triplicamento delle risorse destinate alla cultura nell’arco dei 5 anni, il bilancio del settore dai 18 milioni circa è più che raddoppiato, ma se consideriamo anche le risorse derivanti da altri assessorati in una strategia di sistema, le risorse sono oggi passate a quasi 45 milioni di euro, rendendo l’obiettivo iniziale ormai prossimo.
In particolare, sono state realizzate leggi mirate e trasversali a più assessorati, come quella sul Cinema e audiovisivo (LR 20/2015) e più recentemente sulla musica (LR 2/2018). I primi interventi sul cinema e l’audiovisivo concessi nel triennio 2015-2017 sono stati di circa 10 milioni di euro. Alla produzione sono andati 4 milioni 270 mila euro circa, per festival e rassegne nello stesso triennio il contributo concesso è stato di circa 2 milioni e 240 mila euro e ad azioni formative per la crescita delle competenze e per favorire un’occupazione qualificata sono andati circa 3 milioni e 437 mila euro. Investimenti facilmente collegabili alla crescita occupazionale del +18,2% nel settore cinematografico e audiovisivo. Per la legge sulla Musica, i cui primi bandi partiranno in autunno, sono previsti dal 2018 al 2020 3 milioni e 200 mila euro. Questi nuovi provvedimenti si aggiungono alle leggi del settore cultura in materia di promozione culturale (LR n.37/94) finanziate nel triennio 2015/17 con 8 milioni e 793 mila euro e a quelle del settore dello spettacolo dal vivo (LR n. 13/99) che nello stesso periodo hanno raggiunto circa 57 milioni di euro.
Sono stati inoltre creati “Laboratori urbani”, mettendo a disposizione delle imprese creative il patrimonio pubblico dismesso, per innestare innovazione e nuova creatività nelle città, reinventando edifici di archeologia industriale in spazi creativi, acceleratori, incubatori, spazi di coworking, fab-lab ecc.

I lavoratori dello spettacolo
Nell’ambito dell’Industria culturale e creativa, il settore dello spettacolo occupa un ruolo trainante.I 9.848 lavoratori totali al 2016 (dati Inps) risultano impegnati prevalentemente nelle rappresentazioni artistiche (5.623 occupati, il 57% del totale) e nelle attività di intrattenimento (2.173, pari al 22%). Una crescita significativa riguarda la produzione e distribuzione nel cinema, audiovisivi e registrazioni sonore, con 1.137 addetti e un +18,2%, che rappresenta il terzo settore per peso occupazionale nell’ambito dello spettacolo. Si tratta soprattutto di lavoratori adulti, dai 35 anni in avanti, che operano stabilmente nel settore. Nel 2016 si evidenzia comunque un incremento della forza lavoro under 30 (+11,7%), rappresentata da 2.795 lavoratori.

Le imprese Icc in Emilia-Romagna
Il settore si caratterizza per la presenza di piccole e piccolissime imprese. I dati relativi alla forma giuridica prevalente delle imprese Icc confermano l’elevata quota di lavoro autonomo presente, nella tipologia delle ditte individuali e dei liberi professionisti che valgono complessivamente oltre il 70% del totale. Anche in termini di addetti impiegati, queste forme giuridiche sono le più diffuse e contano oltre il 30% degli addetti totali, con una maggior concentrazione relativa nei comparti dell’architettura (con l’85,8% del totale del comparto) e della progettazione (71% del totale del comparto). Le società a responsabilità limitata costituiscono la forma giuridica più diffusa dopo le ditte individuali ed i liberi professionisti, sia in termini di imprese pari all’11,5% e soprattutto in termini di addetti, con il 27,6% del totale.
Per quanto riguarda le dimensioni, il quadro complessivo è caratterizzato da una dimensione d’impresa inferiore rispetto alla media regionale: si parla principalmente di microimprese di 1-2 addetti e di aziende di dimensioni intermedie tra 10 e 249 addetti. Le industrie culturali e creative impiegano una forza lavoro mediamente più giovane rispetto a quella dell’intera regione e che evidenzia livelli di skills (scolarizzazione formale + competenze professionali), superiori alla media della forza lavoro attiva in Emilia-Romagna.

Gli occupati nella creatività
In Emilia-Romagna nel 2017 erano occupate in settori della produzione culturale e creativa circa 80 mila persone pari al 4,9% degli occupati totali a livello regionale. Se consideriamo anche la distribuzione specialistica di beni culturali questi valori salgono a 89 mila lavoratori (il 5,4% del totale). In termini occupazionali la parte del leone la fanno i servizi creativi (architettura, progettazione e design; fotografia; software, gaming e consulenza informatica; pubblicità e informazione): con 46,7 mila addetti, il 52,3% del totale; seguono i media e l’industria culturale (cinema e audiovideo; editoria e stampa; musica; trasmissioni radio-Tv) con 17,1 mila addetti, il 19,2% del totale; quindi le attività culturali, artistiche e di intrattenimento (spettacolo dal vivo e altre attività creative e artistiche; attività ricreative e di divertimento; patrimonio storico, artistico e culturale) con circa 13,8 mila addetti, il 15,4% del totale delle Icc.

Nel periodo 2008-2017 si registra una variazione positiva del numero degli addetti, pari al +1,8%, a cui corrisponde una crescita di oltre 1,6 mila addetti. Nei settori Icc la variazione positiva degli addetti nel periodo 2008-2017 è risultata dunque superiore di oltre quattro volte rispetto alla media regionale, soprattutto grazie alla miglior tenuta nel periodo di maggior crisi occupazionale (2008-2015) e ad una crescita di poco inferiore alla media durante il successivo periodo 2015-2017, quando si registra una generale ripresa occupazionale su scala regionale.

Le province di Bologna e Modena concentrano rispettivamente il 29,2% e il 15% degli addetti complessivi. In generale si evidenziano delle specializzazioni provinciali che sono collegate alle caratteristiche sociali, storiche e soprattutto imprenditoriali dei singoli contesti locali: ad esempio è sinteticamente possibile affermare che le province di Bologna, Parma e Modena sono specializzate nei servizi creativi (grazie soprattutto al contributo dei settori del design e dell’informatica), le province di Ravenna e Rimini nei settori delle attività culturali, artistiche e di intrattenimento (grazie soprattutto alle attività ricreative e di divertimento).

Il futuro dell’Icc
La ricerca Ervet indica le previsioni per il 2018-2020, con una ripresa del valore aggiunto dell’Icc nel suo complesso e una significativa accelerazione rispetto agli anni precedenti: +1,7% medio annuo. Tutte le aree tornerebbero a crescere, anche se con una diversa intensità. In previsione si attende un ulteriore miglioramento della dinamica occupazionale +0,9% in media annua nel 2018-2020, trainata dalle branche che creano più occupazione, tra cui informatica e studi di architettura e d’ingegneria.

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Comunicato Regione: Sicurezza stradale

“Guida e basta”, diecimila persone ieri in Piazza Maggiore a Bologna per la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione. E arrivano complimenti dal Quirinale e dalla Santa Sede

Dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, una medaglia per premiare la campagna. In una lettera inviata alla vigilia dell’iniziativa, l’apprezzamento e la benedizione di Papa Francesco. L’assessore Donini: “E’ un onore e motivo di grande soddisfazione”

Bologna – Diecimila persone, ieri in Piazza Maggiore a Bologna, per dire no alle distrazioni al volante. E’ l’immagine che ha fatto da cornice all’evento di presentazione della campagna di sensibilizzazione della Regione “Guida e basta”, pensata e realizzata per promuovere la sicurezza sulle strade.

E l’eco dell’iniziativa di Regione e Osservatorio regionale per la Sicurezza stradale è arrivato anche a Roma, persino Oltretevere. E’ di stamattina la notizia che la campagna di educazione e informazione rivolta ai cittadini è stata premiata con una medaglia dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ed è arrivato dalla Santa sede, con una lettera del Segretario di Stato, anche l’apprezzamento di Papa Francesco per il “significativo evento” promosso da istituzioni e forze dell’ordine e per l’impegno a diffondere “comportamenti responsabili delle persone e delle leggi”.

“E’ un onore e motivo di grande soddisfazione – commenta l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini- il doppio riconoscimento alla Regione Emilia-Romagna e all’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale arrivato dal Quirinale e dalla Santa Sede, a coronare il successo di “Guida e basta”. Gli attestati di stima e di riconoscenza dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal santo padre, Papa Francesco, ci emozionano e ci spronano ancor di più nell’impegno per promuovere il contrasto alla guida distratta che causa decine e decine di vittime sulle nostre strade. Continueremo a lavorare con determinazione per promuovere altri importanti progetti e eventi per fermare le morti sulle strade”.
Sono state circa 10mila le presenze all’appuntamento di ieri a Bologna che ha riunito istituzioni, mondo dello spettacolo e forze dell’ordine per dire no alla distrazione al volante con un picco di circa 5000 persone alla serata trasmessa anche in diretta sulle televisioni locali.

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