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Mese: Giugno 2018

Comunicato Regione: Welfare

Inaugurato a Podenzano, nel piacentino, un nuovo centro diurno per disabili. Dalla Regione un contributo di oltre 230mila euro. Il presidente Bonaccini: “Impegnati ad ampliare su tutto il territorio la rete di assistenza socio-sanitaria. Fondamentale favorire l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone con disabilità”

La struttura si aggiunge ai 168 centri socio-riabilitativi diurni accreditati già esistenti in Emilia-Romagna. Potrà impegnare in attività educative e ricreative 15 persone. Nel 2017 investiti più di 478 milioni di euro dal Fondo regionale per la non autosufficienza

Bologna – Dalla rieducazione motoria allo svolgimento di attività ricreative, manuali, culturali per migliorare l’autonomia delle persone disabili e consentire loro di sentirsi parte attiva della comunità. Sono alcuni dei servizi offerti dal nuovo centro diurno per disabili realizzato a Podenzano, nel piacentino, inaugurato oggi pomeriggio dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

L’edificio, costruito dove prima sorgevano i vecchi ambulatori dell’Azienda sanitaria, in via Cesare Battisti, potrà accogliere durante il giorno e in presenza di educatori e tutor fino a 15 persone, in età adulta e affette da diversi gradi e tipologie di disabilità (motorie, psichiche o relazionali). Per realizzare la struttura sono stati investiti quasi 463 mila euro: poco meno di 233.000 dalla Regione, e l’importo rimanente (230.000 euro) dalla cooperativa sociale AuroraDomus,che gestiràil Centro.

“Una nuova e bella struttura, che amplia la rete regionale di assistenza socio-sanitaria della nostra regione e che questa Giunta, anno dopo anno, intervento dopo intervento, ha contribuito significativamente a rafforzare- ha sottolineato Bonaccini al taglio del nastro-. Il tema della disabilità e la conquista di autonomia e inclusione sociale delle persone che ne sono affette richiedono grande attenzione e sensibilità, innanzitutto da parte delle istituzioni, chiamate a dare risposte concrete ai bisogni delle persone più fragili. Noi cerchiamo di farlo da anni- ha aggiunto il presidente- attraverso il Fondo per la non autosufficienza, che tra tutte le Regioni in Italia finanziamo con maggiori risorse; ma anche con i contributi sul ‘Dopo di noi’, fino all’impegno con cui a livello nazionale abbiamo chiesto e ottenuto, assieme a tanti amministratori del nostro territorio, il primo Fondo sui Caregiver. Continueremo a investire- ha concluso Bonaccini- nella dimensione culturale ed educativa dell’accoglienza e dell’inclusione delle persone diversamente abili in tutti gli ambiti della nostra società, perché nessuno ne resti ai margini”.

All’inaugurazione erano presenti anche il presidente della Provincia di Piacenza, Francesco Rolleri, il sindaco di Podenzano, Alessandro Piva, il direttore del distretto di levante dell’Ausl di Piacenza, Rossana Ferrante e Daniela Chinosi, presidente della Cooperativa sociale Aurora Domus.

L’impegno della Regione per i disabili
Sono 168 i centri socio-riabilitativi diurni presenti in Emilia-Romagna, che offrono una disponibilità di 2.561 posti. Si tratta di servizi di piccole dimensioni, fortemente radicati sul territorio, che rispondono agli standard di qualità fissati delle norme regionali sull’accreditamento. Queste strutture hanno consentito la chiusura dei grandi istituiti di ricovero ancora presenti in molte altre regioni.

Sul piano dell’assistenza a disabili e anziani, l’Emilia-Romagna è la Regione con il Fondo regionale per la non autosufficienza – istituito nel 2004 – più alto in Italia: nel solo 2017 sono stati investiti oltre 478 milioni di euro, in aumento rispetto al 2016 (466 milioni), per lo sviluppo della rete dei servizi socio-sanitari, residenziali e semiresidenziali e la realizzazione di interventi di natura assistenziale ed economica. Ogni anno un terzo delle risorse del Fondo, più di 160 milioni, viene destinato a finanziare i servizi socio-sanitari per persone con disabilità. L’Emilia-Romagna, inoltre, è stata la prima Regione ad avere adottatouna legge specifica per i caregiver, coloro che assistono familiari o amici disabili e non autosufficienti, offrendone un riconoscimento giuridico sull’esempio di altri Paesi europei.

Garantire assistenza, indipendenza e autonomia ai familiari disabili rimasti privi di sostegno, perché orfani o con genitori ormai anziani è ciò che si prefigge la Regione con il programma di attuazione della legge nazionale sul ‘Dopo di noi’. Per il triennio 2016-2018, all’Emilia-Romagna sono stati assegnati dallo Stato 13 milioni di euro; di questi, oltre 9 sono già stati destinati dalla Regione ai Comuni per l’acquisto o la ristrutturazione di appartamenti per disabili soli, oppure per l’avvio di nuove forme di coabitazione come case per piccoli gruppi(massimo 5 persone) o soluzioni di co-housing (un modo di abitare in comunità, che coniuga gli spazi privati con aree e servizi a uso comune).
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Comunicato Regione: Attività produttive

Vinyloop di Ferrara chiude e licenzia. L’ira di Regione e Comune: “Un’assoluta mancanza di rispetto e considerazione per i lavoratori, le istituzioni e il territorio”

Messi in mobilità 19 dipendenti dell’azienda, specializzata nel riciclo di materiale plastico. La comunicazione della cessazione di attività avvenuta al di fuori del tavolo di salvaguardia attivato in viale Aldo Moro

Bologna – “Certo non ci aspettavamo che venisse ignorato l’impegno preso al tavolo regionale, denotando un’assoluta mancanza di rispetto e considerazione per le istituzioni, il territorio e i lavoratori. Ora eserciteremo la nostra funzione all’interno della procedura di legge con l’obiettivo, se non sarà possibile impedire la messa in liquidazione dell’azienda, di valorizzare quel sito produttivo anche in prospettiva futura all’interno del polo industriale del petrolchimico di Ferrara, per permettere ai lavoratori un percorso che riconosca la loro professionalità e che ne consenta la ricollocazione il prima possibile”.

E’ stata immediata la reazione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi e dell’assessore comunale di Ferrara, Caterina Ferri, dopo la comunicazione da parte dell’amministratore delegato di Vinyloop, Francesco Tarantino, ai rappresentanti sindacali riguardo la decisione presa dalla proprietà, di cessare l’attività con la conseguente messa in liquidazione dell’azienda, avviando la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 19 dipendenti.

La Vinyloop è insediata nell’area industriale ex Solvay di via Marconi a Ferrara, ed è specializzata nel riciclo degli scarti di Pvc.

“Lo abbiamo appreso dopo che- proseguono gli assessori Costi e Ferri- in sede di tavolo di salvaguardia occupazionale regionale, l’azienda si era impegnata a comunicare nella stessa sede le decisioni che avrebbe adottato. Agendo diversamente da quanto concordato, oltre a non aver rispettato l’impegno preso si impedisce alle istituzioni di esercitare ogni intervento possibile prima dell’avvio delle procedure di legge. Avevamo già sperimentato in precedenza difficoltà di interlocuzione con questa azienda, che ci ha negato la possibilità di confrontarci direttamente con i soci proprietari, Inovyn Italia Spa e il Gruppo francese Serge Ferrari”.

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Formignana è il miglior Comune “Rifiuti Free”

Tra i Comuni serviti da Clara podio anche per Ro e Poggio Renatico nell’iniziativa nazionale di Legambiente

Il Comune di Formignana è stato protagonista ieri, a Roma, della 25^ edizione di Comuni Ricicloni, l’iniziativa nazionale di Legambiente che premia ogni anno quelle realtà locali che più si sono distinte nella gestione virtuosa dei rifiuti per aver saputo ridurre drasticamente lo smaltimento in discarica o all’inceneritore. Sono quelli che Legambiente definisce i Comuni “Rifiuti Free”, dove cioè vengono prodotti meno di 75 Kg di rifiuto indifferenziato all’anno per abitante.
Formignana è risultato il vincitore assoluto per la categoria Comuni sotto i 5mila abitanti per la Regione Emilia-Romagna, con una quota pro capite di rifiuto secco residuo di soli 62,9 Kg e l’82% di raccolta differenziata. Secondo classificato, a ruota, il Comune di Ro, con 70,1 Kg pro capite di non riciclabile. Nel 2017 Formignana e Ro sono stati, tra i piccoli Comuni dell’Emilia Romagna, gli unici due con una produzione di indifferenziato inferiore ai 75 Kg per abitante.
Sul podio regionale, per la categoria Comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti, compare anche Poggio Renatico, secondo classificato – dopo Novi di Modena – con 69,6 Kg di indifferenziato pro capite.
«Il plauso va innanzitutto ai cittadini di Formignana, che grazie al loro impegno e senso di responsabilità, hanno portato il nostro Comune a questi risultati. Ne siamo molto orgogliosi», ha sottolineato il vicesindaco di Formignana Marco Ferrari.
«Grazie al porta a porta i Comuni serviti da CLARA hanno già superato gli obiettivi di raccolta differenziata, di riciclo e di riduzione dell’indifferenziato che la legge Regionale 15/2016 pone per il 2020 » ha spiegato il direttore generale Raffaele Alessandri, presente ieri a Roma per la premiazione di Formignana. «Le analisi merceologiche che periodicamente commissioniamo mostrano tra l’altro che la qualità dei materiali raccolti attraverso il sistema porta a porta è elevatissima rispetto a quella dei cassonetti stradali, per cui è maggiore la quota di recupero effettivo delle varie frazioni di rifiuti (concetto diverso da quello della percentuale di raccolta differenziata, ndr). Ma si può migliorare ulteriormente, soprattutto perché nel contenitore dell’indifferenziato si trovano ancora materiali riciclabili».
Nel 2017 nel territorio servito da CLARA con sistema porta a porta (ormai tutti i Comuni, con le sole eccezioni di Vigarano Mainarda, Sant’Agostino di Terre del Reno e i lidi di Comacchio), la percentuale di raccolta differenziata ha sfiorato il 78%, con punte che superano abbondantemente l’80% nei Comuni in cui è attivo un sistema di tariffazione puntuale (Ro e Formignana appunto). In questi Comuni si è assistito ad una riduzione drastica del rifiuto indifferenziato avviato all’inceneritore, sceso sotto i 70 Kg pro capite all’anno, contro una media, nei Comuni serviti con porta a porta ma con Tariffa tradizionale, di 110 Kg a testa.
Da luglio di quest’anno il porta a porta sarà esteso a Vigarano Mainarda e, a seguire, entro i primi mesi del 2019, anche a Sant’Agostino, uniformando così il servizio in tutto il territorio. Anche la Tariffa su Misura sarà applicata ad ulteriori comuni: già in queste settimane è in corso a Tresigallo la distribuzione dei contenitori con microchip, e dal 2019 la Tariffa sarà calcolata col nuovo sistema.

Da: CLARA SpA

La Notte Rosa tra Comacchio e i sette lidi

Sarà un’esplosione di musica, per tre giorni di divertimento non-stop, ma la “Notte Rosa” riserverà il 6 e 7 luglio prossimi, anche una miriade di sorprese e di occasioni speciali, per far vivere il territorio, a turisti e visitatori di tutte le età, all’insegna della cultura e delle tradizioni.

Se l’area verde di viale Mare Jonio e via Valtellina tra il Lido degli Scacchi ed il Lido di Pomposa si trasformerà in un palcoscenico naturale, per ospitare il grande concerto di Nina Zilli (venerdì 6 luglio, alle ore 22.30), “La salina in rosa”, a partire dalle ore 18.30, farà da apripista, al Lido di Spina alla tre giorni del capodanno estivo sul litorale. Il concerto “Musica di corte tra 500 e 600”, in un luogo dal fascino ambientale unico, quale è la salina, sarà preceduto da un’escursione guidata in trenino. Per informazioni e prenotazioni: cea@cadf.it

A Comacchio, il Trepponti sarà immancabilmente illuminato di rosa (dal 5 luglio, all’8 luglio 2018), mentre il centro storico accoglierà eventi, racconti, musica dal vivo, escursioni in batana a cura dei “Marasue”, animazione per bambini. Come tutti i venerdì d’estate, andrà in scena infatti “Comacchio by night”, a cura dell’Ascom.

La magia ed il fascino dell’archeologia con “Una sera al Museo Delta Antico” (dalle ore 21.30) e la scoperta degli antichi mestieri lagunari, nello scrigno che li custodisce, ossia la Manifattura dei Marinati (sino alle ore 23), sono il viatico per una Notte Rosa dalle grandi suggestioni, un omaggio autentico alla storia del territorio. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0533-311316 e info@museodeltaantico.com e manifatturadeimarinati@parcodeltapo.it

Il Lungomare Italia del Lido delle Nazioni ospiterà una serata speciale per i giovani con una discoteca all’aperto, DJ set e vocalist

Il Lido degli Estensi sarà teatro, dalle ore 21 alle ore 01 di “Dance on the road”, una spettacolare esibizione delle scuole locali, che si esibiranno a ritmo di tutti i generi musicali, che hanno fatto furore dagli anni ’60 in poi.
Varietà, balletti e parodie, ispirate a musical, colonne sonore e film, offriranno un tributo ai grandi personaggi del panorama musicale internazionale, grazie a “The rising star show”.

La Casa Museo Remo Brindisi resterà eccezionalmente aperta dalle ore 19 alle ore 01, con visite guidate comprese nel biglietto di ingresso (dalle ore 21 alle ore 23). Per informazioni: tel. 0533-330963.

A Porto Garibaldi si alzerà il sipario sulla “Notte Rosa in jazz”, con il tradizionale appuntamento del venerdì sera al mercato ittico, (dalle ore 19) tra racconti, ricordi, narrazioni, sull’esperienza di pesca e sulla memoria del borgo marinaro. Assaggi di buon pesce fritto, accompagnato da un calice di vino del Bosco Eliceo, a cura della Cooperativa Piccola e Grande Pesca.

Recupero di specialità culinarie tra una bici passeggiata guidata e gratuita con aperitivo finale, a base di stuzzicherie locali e concerti al femminile, a partire dalle ore 21, lungo la banchina del porto-canale, con degustazioni di prodotti tipici.

In Viale Ugo Bassi si terrà il classico mercatino serale.

Per la prima volta, in Piazza dei daini al Lido di Volano, prenderà forma La Sagra del Buongustaio con la mostra mercato di street food, birre artigianali e prodotti tipici.

Bis di musica, divertimento e spettacoli anche nella serata di sabato 7 luglio, in occasione de “La Notte Rosa continua”. Dalle ore 17 escursioni in trenino e caccia all’oro bianco in salina, con attività di raccolta del sale nella salinetta didattica, a cura del personale della salina.

A Comacchio, il Giardino del Museo Delta Antico, spalancherà le porte, alle ore 21, alla presentazione delle rassegne musicali estive in salina e in riva al mare, nell’ambito del festival Euphonie. Seguirà il concerto di Greta Panettieri.
Proseguirà l’apertura straordinaria serale del Museo con visite guidate alle ore 18 e alle ore 20.
Per informazioni: 0533-311316/81302 e info@museodeltaantico.com

Al Lido degli Estensi, in viale delle Querce sarà di casa il mercatino serale con prodotti biologici, “Il giardino dei semplici”.

Uno spettacolo itinerante con artisti di strada, clown, fantasisti, tra giochi, acrobazie e gags abbraccerà, dalle ore 21, i Lidi Scacchi e Pomposa, mentre al Lido di Volano (Piazza dei Daini, dalle ore 18) tornerà La Sagra del Buongustaio.

Per informazioni: 348-9030832. Lungo le vie dei Daini, della Vigna e dei Camosci si svolgerà il tradizionale mercatino serale.

“La Notte Rosa continua” anche domenica 8 luglio con il Trepponti fasciato di rosa, con l’elezione di Miss e Mister Notte Rosa al Lido degli Estensi, in viale Alighieri (dalle ore 20). Al Lido di Pomposa, in Viale Mare Adriatico, tornerà il mercatino serale, mentre Piazza Italia al Lido delle Nazioni, accoglierà la Sfilata Moda Mare- defilè di moda (dalle ore 21).

Immancabili le escursioni serali in motonave, con partenza da Porto Garibaldi e cena a bordo, per assistere allo spettacolo pirotecnico del venerdì sera, direttamente sul mare. Informazioni e prenotazioni: Consorzio Navi del Delta, cell. 346-5926555.

Allestimenti in rosa ai lidi, serate e cene a tema nei locali, animazione negli stabilimenti balneari arricchiranno la già ben assortita offerta proposta per la tredicesima edizione de La Notte Rosa sulla costa comacchiese.

Informazioni ed aggiornamenti sono disponibili su www.lanotterosa.it, sul profilo Facebook dedicato e sui social network comunali.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Delta 2000, chiuso a Bagnacavallo il meeting sul turismo rurale all’interno del progetto RuralGrowth

Il turismo rurale: Politiche, progetti ed esperienze di sviluppo locale

6th RuralGrowth Interregional Exchange meeting nel Delta del Po

Con il meeting sul tema ”Politiche, progetti ed esperienze di sviluppo locale”, si è chiuso questa mattina a Bagnacavallo il 6th RuralGrowth Interregional Exchange meeting, alla presenza di una folta delegazione del progetto RURALGROWTH: la quale, capitanata dal partner italiano DELTA 2000, è stata in visita per tre giorni nel Delta del Po.

Il progetto RURALGROWTH si colloca nell’ambito dell’Obiettivo Specifico 2.1 del programma INTERREG Europe e ha l‘obiettivo generale di migliorare le policies per garantire uno sviluppo sostenibile, innovativo e integrato delle economie rurali attraverso l’aumento della competitività delle PMI che operano nel settore del turismo rurale. Per perseguire l’obiettivo sono state individuate azioni volte a stimolare e promuovere programmi locali e regionali di sostegno alle PMI che operano nel settore turistico, in particolare rurale, per migliorare le competenze, adottare soluzioni innovative ed ecocompatibili basate sui concetti di turismo lento e sostenibile, avviare nuove imprese e sviluppare nuovi prodotti e servizi orientati a un offerta di qualità attraverso la creazione e realizzazione di partnership.

La delegazione, costituita da 28 rappresentanti dei Paesi partner del progetto: Comune di Nagykanizsa, UNGHERIA, Provincia di Drenthe, OLANDA, Savonlinna Business Services Ltd, FINLANDIA, Municipality of Medina del Campo, SPAGNA, Harghita County Council, ROMANIA, DELTA 2000, ITALIA sta visitando quelle che sono state considerate buone prassi per lo sviluppo rurale, occupazione e attività di impresa e che valorizzano le eccellenze del Delta del Po, un’area vocata al turismo slow e all’ecoturismo, dove la natura viene tutelata proprio grazie a una mobilità sostenibile e a buone pratiche di gestione turistica.

Varie le esperienze che i partner di progetto stanno scoprendo: l’Ecomuseo delle Erbe Palusti di Bagnacavallo con la sua vocazioe di recupero delle tradizioni e dei mestieri antichi, il Centro Visita Salina di Cervia accompagnati da Atlantide (Società che gestisce altre 17 strutture sia nel territorio regionale che in altre regioni), le Valli di Comacchio, il suo centro storico e la Manifattura dei Marinati esperienza gestita da Cogetur che si occupa di turismo ambientale e servizi integrati intermodali nell’area nord del Delta del Po.

“È una grande soddisfazione per DELTA 2000 essere partner di questo progetto europeo – sottolinea Lorenzo Marchesini, Presidente di DELTA 2000 – in particolare perché il GAL si sta impegnando da anni nell’ambito del turismo rurale del Delta del Po cercando di sviluppare e stimolare un turismo lento e attento al territorio e all’ambiente. Il territorio del Delta è uno scrigno di tesori e di esperienze che, anche con progetti come questo, abbiamo il piacere di condividere e far scoprire al resto del mondo!”

”Un progetto di questo tipo ha particolare importanza per le policies delle località coinvolte – gli ha fatto eco Mauro Conficoni, Consigliere delegato del GAL – e noi abbiamo la fortuna di avere costruito un ottimo rapporto con le comunità locali”. Rapporto virtuso confermato anche dal vicesindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni, in aperura dell’incontro con i giornalisti.

In allegato, i vertici del GAL con il vicesindaco di Bagnacavallo e il rappresentante del Lead Partner, il Comune ungherese di Nagykanisza.

Da: Ufficio stampa Alberto Mazzotti

Lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze, su classificazione IMU impianti di bonifica e sperequazione.

Egregio Sig. Ministro,

Da ormai diversi anni i comuni della Provincia di Ferrara sul cui territorio insistono impianti della Bonifica si trovano giudizialmente opposti al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ed alla Agenzia delle Entrate a seguito di un molteplice contenzioso arrivato fino alla Suprema Corte di Cassazione, la quale se da un lato ha sancito la legittimità delle pretese fiscali delle amministrazioni locali ( un tempo ICI ora IMU), al tempo stesso ha pure sancito una serie di palesi iniquità ed una gestione del problema da parte della Agenzia delle Entrate che entrambi giudichiamo da doversi superare.

I Comuni ed il Consorzio infatti pur su fronti contrapposti si riconoscono reciproca legittimità di condotta e pari impotenza nell’evitare questi contenziosi che traggono origine dagli accertamenti e dalle classificazioni operate dalla Agenzia delle Entrate, un contenzioso caratterizzato da pronunciamenti nelle Commissioni Tributarie sia provinciali che regionali spesso di segno opposto.

Accade infatti che in territori diversi del nostro paese le Agenzie delle Entrate si comportino in modo difforme in ordine alla classificazione delle medesime tipologie di fabbricati consortili. Ci risulta in particolare che solo a Modena, Ferrara e nel Consorzio del Veneto Orientale (San Donà di Piave – Portogruaro) sul territorio nazionale, siano nella situazione che andiamo a rappresentarLe e che oltre ad essere sperequata, si presta anche a comprensibili, ancorchè formalmente infondate, doglianze fra un comune e l’altro nel medesimo territorio: infatti la classificazione in classe D dei fabbricati della bonifica, onerati quindi del tributo IMU, costringe i cittadini di tutto il territorio provinciale a contribuire, mentre a beneficiarne sono stati soli i comuni sul cui territorio insiste l’impianto.

Non stiamo parlando di importi modesti, ma di milioni di euro all’anno, recuperati anche per il pregresso, che sommati ad una bolletta energetica di oltre 5 milioni di euro, gravata di accise ed imposte, fanno si che un territorio ampio e storicamente idrogeologicamente a rischio di allagamento, debba dirottare ogni anno ingenti risorse prelevate dai cittadini e dalle imprese alla fiscalità piuttosto che agli investimenti ormai da anni carenti.

Ciò premesso entriamo nel merito della questione chiedendo a Lei ed agli uffici del Ministero interessati di intervenire, ed ai parlamentari di farsi carico di una situazione insostenibile e nel prosieguo anche rischiosa.

Dal 2015 in poi il nostro Consorzio ha ricevuto n. 32 avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate con i quali è stata modificata la classificazione di immobili adibiti ad Impianti di Bonifica e situati in diversi Comuni della Provincia di Ferrara dalla Cat. E9 (esenti da IMU) alla Cat. D (soggetti ad IMU);
Il Consorzio ha provveduto ad impugnare suddetti provvedimenti con ricorsi alla Commissione Tributaria Provinciale e la stessa e ha accolto i ricorsi del Consorzio con sentenze nn. 479, 527, 528 e 529 del 2016;

Alla luce delle pronunce favorevoli emesse in favore del Consorzio di Bonifica Agenzia delle Entrate (durante il contenzioso attivato con altri ricorsi avanti alla CTP) ha annullato in autotutela diversi provvedimenti di classificazione, con conseguente cessazione della materia del contendere, tuttavia al tempo stesso la Agenzia ha poi promosso ricorso alla Commissione Tributaria Regionale nei confronti delle sentenze della CTP sopracitate (cause tuttora in corso, non ancora fissate le udienze) costringendo gli enti anche per i ricorsi accolti a dover accantonare per il pregresso e l’eventuale rischio di soccombenza somme rilevantissime.

Ribadiamo che in quasi tutti altri territori italiani le stesse tipologie edilizie ed impiantistiche sono viceversa classificate sub E ergo non soggette ad imposta.

Al danno fatto ed alle somme già erogate e sottratte ad investimenti più utili anche in tema di risparmio energetico, non c’è rimedio, ma il futuro è tutto nelle mani dell’atteggiamento che auspichiamo coerente e comprensivo da parte delle Agenzie che, a parte i costi dei contenziosi nei quali sarà soccombente come ad fino oggi è avvenuto, dovrebbe farsi carico anche di una riflessione in tema di interesse pubblico delle realtà consortili, senza scopo di lucro e, lo ripetiamo, di una omogeneità territoriale che oggi ci vede particolarmente penalizzati.

Le chiediamo dunque un personale intervento, manifestandoLe la nostra disponibilità sia a fornire tutto il materiale idoneo ad una valutazione del problema evidenziato, sia a partecipare ad un incontro presso il Ministero confidando nel Suo fattivo interessamento.

COMUNE DI FERRARA Città Patrimonio dell’Umanità
Gabinetto del Sindaco
Ufficio Portavoce

Violenza assistita: Save the Children, il 5 luglio a Palazzo Merulana, a Roma, un evento esperienziale per vivere direttamente l’esperienza di un bambino che assiste alla violenza in casa

L’evento, realizzato grazie alla tecnologia bone conductor, è legato al lancio della nuova campagna Abbattiamo il muro del silenzio

Moltissimi bambini e bambine, nel nostro Paese, sono testimoni di violenze che si consumano tra le mura domestiche. Una realtà, quella della violenza assistita, ancora poco conosciuta dall’opinione pubblica ma che produce sui minori un impatto catastrofico, dal punto di vista fisico e psicologico, con ripercussioni che possono durare anche tutta la vita.

Per accendere i riflettori su questa piaga e raccontare cosa significa, per i bambini, assistere direttamente o indirettamente alla violenza nei confronti della loro mamma, giovedì 5 luglio 2018 alle ore 10.30 presso Palazzo Merulana, in via Merulana 121 a Roma – Save the Children, invita a un evento esperienziale nel corso del quale, grazie alla tecnologia bone conductor, il partecipante potrà letteralmente sentire nelle ossa ciò che provano tanti minori in silenzio tra le mura domestiche.

Durante l’iniziativa, promossa dall’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro in occasione del lancio della nuova campagna Abbattiamo il muro del silenzio, il partecipante avrà quindi l’opportunità di immergersi completamente nella storia di Alessandro, un bambino come tanti, vittima di violenza assistita.

Nella stessa giornata l’Organizzazione diffonderà inoltre il nuovo rapporto “Abbattiamo il muro del silenzio. Bambini che assistono alla violenza domestica”.

Si prega di confermare la propria presenza all’evento esperienziale scrivendo una e-mail a ufficiostampa@savethechildren.org.

Comunicato Regione: Territorio

Le spiagge di Rimini si illuminano di notte, per garantire sicurezza a cittadini e turisti. Parte il programma ‘Luci sulla spiaggia’: luci, videosorveglianza, veicoli speciali per i pattugliamenti di Polizia, informazione. Bonaccini: “Siamo al fianco delle comunità, alla paura rispondiamo con ascolto, prevenzione e legalità”

Siglato da Regione e Comune di Rimini l’accordo di programma per rendere più sicuro l’arenile con azioni di prevenzione integrata. Investiti nel progetto 140mila euro, 90mila dalla Regione tra nuove attrezzature e attività culturali e di formazione

Bologna – Spiagge illuminate e più sicure di notte anche grazie al potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e alla presenza di pattuglie delle forze dell’ordine attrezzate con veicoli speciali. E poi attività di informazione ai cittadini, per promuovere l’ascolto e la cultura del rispetto di genere. E formazione per il personale che, attraverso azioni di prevenzione, deve garantire la sicurezza di chi accede all’arenile.

Oltre all’accoglienza e al costante miglioramento delle strutture ricettive, in uno sforzo condiviso che vede insieme istituzioni, amministrazioni locali e operatori privati del settore, l’impegno è quello di rispondere alla domanda di sicurezza di residenti e turisti che affollano Rimini.

E’ quanto previsto nell’accordo di programma ‘Luci sulla spiaggia 2018’, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta e finanziato con 91mila euro, sui 140mila complessivi, intesa tra Regione e Comune di Rimini che punta a rendere più sicuro il litorale grazie ad azioni di prevenzione integrata, con anche quindi attività culturali e di formazione, aperte al personale delle Forze dell’ordine.

“L’attenzione alle comunità locali e ai territori è in testa alle nostre priorità- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e anche in questo caso siamo a fianco del Comune e dei cittadini per ribadire la nostra volontà di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità e competenze per contrastare ogni forma di violenza, abuso e criminalità. Qui a Rimini, in accordo col sindaco Gnassi, abbiamo voluto mettere in campo azioni in grado di rispondere al bisogno di sicurezza delle persone, perché vivere o visitare una città splendida come questa, e più in generale tutta l’Emilia-Romagna, deve continuare a essere un’esperienza bella ed emozionante”. “L’accordo- conclude Bonaccini- dimostra la nostra ferma determinazione a investire sulla prevenzione. Alla paura rispondiamo con ascolto, prevenzione e legalità, senza dimenticare il costante lavoro d’aiuto per chi, purtroppo, si trova ad averne bisogno che portiamo avanti con la Fondazione regionale vittime di reati, anche qui in collaborazione con i Comuni e i territori”.

“La sfida della sicurezza- sottolinea il sindaco, Andrea Gnassi- la si vince quando le nostre città sono belle, piene di gente, fruibili in ogni angolo, senza zone proibite, lasciate nel degrado. La sfida della sicurezza si vince con una visione positiva. Sono necessari i controlli, la sorveglianza ma è altrettanta necessaria la riappropriazione degli spazi da parte della comunità. Con questo progetto, e grazie al concreto sostegno della Regione, Rimini mette un altro mattone nel suo processo di cambiamento urbano, teso a rischiarare sempre più, sia metaforicamente che materialmente, i luoghi per farvi venire persone, in modo che possano essere vissuti in tranquillità e senza alcun timore. Noi, la Regione, Rimini, vogliamo vincere questa sfida, con la fiducia”.

“Luci sulla spiaggia”: dai veicoli Atv, alla videosorveglianza, e poi informazione e formazione
L’accordo di programma prevede l’illuminazione dei tratti di spiaggia libera di Rimini, che oggi non sono illuminati, con l’obiettivo di rendere sicuro l’intero arenile della città.
Allo stesso tempo sarà rafforzato l’impianto di videosorveglianza e saranno acquistati gli Atv (All terrain veichles), veicoli adatti al pattugliamento notturno della spiaggia da parte della Polizia di Stato riminese. Questi mezzi, in grado di affrontare terreni sabbiosi e bagnati, potranno essere impiegati sia nelle attività preventive che repressive per interventi rapidi.

Inoltre, saranno promosse anche attività culturali, quali incontri e dibattiti aperti ai cittadini, su temi relativi alla violenza di genere e corsi formativi aperti al personale delle Forze dell’ordine, con l’obiettivo di fornire elementi maggiori di conoscenza per la gestione preventiva di reati specifici.

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Coldiretti Ferrara, continua la petizione stop cibo falso. Anche i sindaci sottoscrivono

Coldiretti ricorda che la raccolta di firme è ancora in corso e che è necessario far sentire la voce dei cittadini e delle amministrazioni locali per avere una chiara indicazione obbligatoria dell’origine nelle etichette di tutti gli alimenti, in tutti i Paesi dell’Europa.

Continua la raccolta di firme della petizione “Stop cibo falso” lanciata da Coldiretti per chiedere all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti allo scopo di prevenire e combattere gli scandali alimentari, che mettono in pericolo la nostra salute, e difendere la nostra agricoltura e tutelare il vero Made in Italy.
“Si tratta di una iniziativa quantomai necessaria – sottolinea il responsabile provinciale di Fondazione Campagna Amica, Riccardo Casotti – di fronte alle intenzioni che esprime l’Unione Europea, che tramite regolamenti ed indirizzi operativi non pare proprio aver intenzione di cogliere le richieste dei consumatori europei, nonostante le sperimentazioni in materia di 7 importanti Paesi UE, con in prima fila la Francia. Riteniamo che ogni passo indietro rispetto all’obbligo dell’origine ed a regole valide in tutto il territorio dell’Unione e per tutti gli alimenti, siano pericolosi per i consumatori e dannosi per i nostri produttori, che solo riuscendo davvero a distinguere le proprie produzioni, possono anche valorizzarle all’interno della filiera”.
A condividere questi obiettivi anche esponenti politici ed amministratori locali. Nella nostra provincia hanno già sottoscritto la petizione i sindaci di Vigarano Mainarda, Barbara Paron, di Cento, Fabrizio Toselli e di Codigoro, Alice Zanardi.
Per tutti coloro che volessero apporre la propria firma si ricorda che possono farlo presso gli Uffici di Coldiretti e nei Mercati di Campagna Amica, presenti sul territorio provinciale.

Da Coldiretti Ferrara

ISTAT: UECOOP, stop aumento IVA contro calo potere acquisto

Scongiurare l’aumento dell’Iva è una priorità per difendere il potere di acquisto delle famiglie in pericolosa diminuzione nel 2018. E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Ue.Coop nel commentare i dati Istat relativi al primo trimestre 2018 che indicano come il reddito delle famiglie, con un calo reale dello 0,2% del potere di acquisto, sia in frenata rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso, eroso anche dall’aumento dell’inflazione che a giugno ha raggiunto l’1,4% su base annua. Per tenere costanti i consumi – spiega l’analisi di Ue.Coop su dati Istat – le famiglie hanno dovuto quindi erodere i loro risparmi. In questo contesto – afferma Ue.Coop – è necessario evitare qualsiasi intervento, come l’aumento dell’Iva, che possa incidere sulla capacità di spesa delle famiglie in un momento in cui si avvertono preoccupanti segnali di stagnazione dell’economia.

Da: Ufficio stampa UE.COOP

Comunicato Regione: Agricoltura

Danni da cimice asiatica nei frutteti, l’assessore Caselli risponde all’allarme lanciato dal presidente di Aiab, Associazione italiana agricoltura biologica: “Dalla Regione un impegno costante dal 2015 e oltre 10 milioni di euro di investimenti per sviluppare azioni concrete di contrasto e difesa delle colture. Le richieste molto al di sotto dello stanziamento”

Dai finanziamenti agli agricoltori per l’installazione di reti sui frutteti, alla ricerca per individuare gli insetti antagonisti, gli interventi della Regione in collaborazione con Università, Consorzi fitosanitari, organizzazione e associazioni di produttori agricoli

Bologna – “Gli interventi messi in campo dalla Regione per fronteggiare i danni provocati alle coltivazioni dalla cimice asiatica e per attuare tutte le misure di prevenzione e lotta necessarie sono stati in questi anni numerosi e puntuali. Vanno dalla ricerca per individuare insetti antagonisti autoctoni, ai finanziamenti agli agricoltori – 10 milioni di euro nell’ultimo bando – per installare reti antinsetto sui frutteti, fino alla richiesta al ministero dell’Ambiente, assieme alle altre Regioni italiane, di modificare le norme che attualmente impediscono l’importazione di insetti antagonisti da altri ambienti”.

In relazione all’allarme lanciato dal presidente di Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica) dell’Emilia-Romagna sui danni provocati dalla cimice asiatica alla frutticoltura, e in particolare a quella biologica, l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli spiega le strategie messe in campo dalla Regione per contenere la diffusione e limitare i danni provocati dall’insetto cercando comunque di salvaguardare gli equilibri biologici dei diversi agroecosistemi del nostro territorio.

Per quanto riguarda le strategie di difesa e di contrasto alla cimice con risorse del Programma di sviluppo rurale, è stato finanziato per 380 mila euro, nell’ambito delle misure per l’innovazione, un progetto di un Gruppo Operativo formato da imprese agricole ed enti di ricerca che terminerà nel 2019. Si sta lavorando sullo studio dell’insetto, sui predatori naturali, sulle tecniche di monitoraggio, sulle trappole e sulle modalità di difesa passiva con l’impiego di reti antinsetto. Un secondo progetto di tipo sperimentale sin dal 2016 è direttamente finanziato dalla Regione al Consorzio Fitosanitario di Modena con 30 mila euro all’anno; si punta sulla ricerca e sull’impiego di insetti antagonisti e che vede al lavoro il l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di ricerca Crea. “Chiaramente- precisa l’assessore- tali tecniche di diesa biologica devono essere attentamente verificate e testate prima di diffonderle agli agricoltori; l’obiettivo è di passare prima possibile dal laboratorio a situazioni di pre-campo”.

“L’altro importante versante di azione- continua l’assessore Caselli– riguarda i bandi per l’installazione delle reti antinsetti da impiegare sui frutteti”.
Il bando, aperto a tutti i frutticoltori del territorio regionale e non solo ai produttori di pere del modenese, è stato pubblicato nel settembre 2017 con una dotazione di ben 10 milioni di euro, ha visto un’adesione di sole 92 imprese per richieste complessive di 1,4 milioni di euro.

“Una risposta decisamente al di sotto delle aspettative rispetto alle potenzialità che le azioni previste dal bando avrebbero potuto garantire. Per favorire l’adesione delle imprese al prossimo bando sono state proposte modifiche al PSR introducendo nuove tipologie di intervento come le coperture monofila dei frutteti e riducendo il volume minimo d’investimento a 2.500 euro per consentire l’accesso anche alle aziende di ridotte dimensioni”. Tali modifiche saranno trasmesse alla Commissione europea per l’approvazione nei prossimi giorni, dopodiché sarà possibile attivare un nuovo bando.

Per i produttori di ortofrutta che aderiscono ad una organizzazione di produttori sono disponibili ogni anno le risorse dei programmi operativi della Organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta che possono finanziare come nel caso del Psr la realizzazione di impianti permanenti di difesa.

Vanno infine sottolineate le molte riunioni formative e divulgative svoltesi sui territori dal servizio fitosanitario regionale per aggiornare gli agricoltori sui sistemi di lotta e di contrasto attualmente a conoscenza del mondo scientifico internazionale. “Ci auguriamo- chiude Caselli – che Aiab ci aiuti a diffondere le opportunità anziché lanciare allarmi su una problematica di cui siamo consapevoli da tempo”.

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Gestione della sofferenza economica

Venerdì 29 giugno 2018, ore 17 Sala Arengo di Palazzo Municipale, Ferrara
Lo Sportello Anticrisi del Movimento 5 Stelle di Ferrara è lieto di invitare la Cittadinanza ad una Lezione sulla prevenzione e la gestione della sofferenza economica in stato avanzato.
Il contenuto è incentrato sulla discussione di una piccola linea guida di prevenzione al sovraindebitamento così articolata:
1. Come funzionano le agenzie di prestito;
2. Valutare le reali esigenze di spesa quotidiana commisurate alle entrate;
3. Imprese in sofferenza: cosa assolutamente fare prima del baratro.
Saranno nostri relatori la portavoce del M5S di Ferrara, Dott.ssa Ilaria Morghen, il Dott. Gilberto Battistini, commercialista di Bologna, e il Dott. Davide De Matteis, Gestore della Crisi presso OCC di Bologna.
Seguirà un aperitivo di autofinanziamento dalle ore 19.15 al Caffè Cairoli, locale aperto con il Microcredito.
Per info: sportelloanticrisife@gmail.com
www.movimento5stelleferrara.it/sportello-anticrisi/
Sportello Anticrisi M5S Ferrara

Cooperazione: il bolognese Claudio Gallerani vicepresidente nazionale di UE.COOP

Il bolognese Claudio Gallerani, 63 anni, è stato eletto vicepresidente nazionale di Ue.Coop, l’Unione europea delle Cooperative, nell’ambito dell’assemblea nazionale che ha eletto alla presidenza Gherardo Colombo, ex giudice della Corte di Cassazione, storico componente del pool di Mani Pulite e magistrato protagonista di importanti inchieste della storia repubblicana. Lo comunica Ue.Coop Emilia Romagna ricordando che Gallerani, imprenditore agricolo, è presidente di Coprob, la Cooperativa Produttori Bieticoli di Minerbio (BO), leader del settore bieticolo saccarifero italiano. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie, con oltre 600 mila soci, dislocate in tutte le Regioni del Paese nel corso dell’Assemblea a Roma al Palazzo Rospigliosi sede di Coldiretti.
Ue.Coop intende rilanciare in Italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e della comunità. In Emilia Romagna Ue.Coop associa oltre 200 cooperative con 20 mila soci impegnati in un’ampia gamma di settori, dal lavoro al sociale, dall’edilizia all’agricoltura.

Ufficio stampa UE.COOP

Comunicato Regione: Agricoltura

Innovazione tecnologica, attrezzature moderne, e-commerce e vendita diretta: le cantine dell’Emilia-Romagna si rinnovano per migliorare la qualità dei vini. Dalla Regione incentivi finanziari per 5,4 milioni di euro

Via libera dalla Giunta regionale al bando per gli investimenti in azienda. Domande entro il 13 settembre 2018. L’assessore Caselli: “La vitivinicoltura emiliano-romagnola sta facendo passi significativi, aiutiamo le imprese a diventare più competitive”

Bologna – Arrivano dalla Regione oltre 5,4 milioni di euro per dare ancora più qualità ai vini dell’Emilia-Romagna, favorire l’innovazione tecnologica e l’ammodernamento delle attrezzature in cantina. E’ la dotazione finanziaria di un bando approvato dalla Giunta di viale Aldo Moro; a disposizione delle imprese che svolgono attività di produzione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli (vino e mosto d’uva), contributi in conto capitale fino al 40% delle spese per la realizzazione di progetti di intervento, in attuazione della misura “Investimenti” dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore vitivinicolo per il 2019.
Gli aiuti sono finalizzati ad accrescere la competitività delle imprese che operano in un contesto di filiera e spaziano dalla costruzione e ristrutturazione di immobili, all’acquisto di impianti e macchinari specifici, fino all’allestimento di negozi per vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali e alla creazione di siti internet per l’e-commerce.

Un’opportunità, quest’ultima, che può rivelarsi decisiva per consentire anche ai piccoli viticoltori che fanno della qualità la loro bandiera di far conoscere le proprie produzioni nei mercati nazionali e internazionali. Le domande vanno presentate entro il 13 settembre prossimo, secondo le modalità stabilite da Agrea, Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura.

“La vitivinicoltura emiliano-romagnola- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- sta facendo passi significativi sul piano della qualità e dell’immagine presso i consumatori, grazie all’impegno degli imprenditori e alle politiche messe in campo dalla Regione. Un salto di qualità che trova riscontro anche nel trend positivo dell’export regionale, che nel 2017 ha superato i 320 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10,7% sull’anno precedente. Con questo bando sosteniamo gli investimenti che puntano a valorizzare i vini di qualità, favorire l’introduzione di tecnologie innovative in cantina anche nell’ottica di incentivare il risparmio energetico, la riduzione dell’impatto negativo dell’attività produttiva e il miglioramento della sicurezza sul lavoro”.

Contributi fino al 40% dell’investimento

Il budget disponibile è suddiviso in due tranche: il 40% delle risorse è destinato a finanziare i progetti di investimento presentati da imprese agricole che producono vino con le proprie uve e lo vendono direttamente come attività connessa; il restante 60% è invece riservato alle aziende agroindustriali che commercializzano il vino prodotto con materia prima in prevalenza acquistata da terzi o conferita da soci. Saranno pertanto due le graduatorie finali. Escluse dai contributi le imprese che effettuano la sola commercializzazione dei prodotti.

Circa la dimensione economica dei progetti di investimento, devono essere compresi tra un minimo di 40mila e un massimo di un milione di euro. La percentuale di aiuto è fissata al 40% delle spese ammissibili per le micro, piccole e medie imprese, scende al 20% nel caso di aziende fino a 750 dipendenti e fatturato annuo inferiore ai 200 milioni di euro e al 19% per le imprese ancora più grandi.

Tra i criteri di priorità adottati per la formazione delle graduatorie figurano le produzioni bio e certificate, le etichette Dop ed Igp, l’appartenenza a forme aggregative di filiera, il risparmio energetico. In caso di parità di punteggio la precedenza andrà ai progetti che riguardano i maggiori quantitativi di uva e gli investimenti più onerosi.

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Regresso e progresso, è tempo di agire

La parola d’ordine, oggi, è sicurezza. Il diritto al lavoro, alla pensione, all’assistenza, all’alloggio – tutte conquiste che nel secolo scorso, grazie alle politiche di sostegno attuate dallo stato sociale, apparivano acquisite e indiscutibili – ora vacillano. Ovunque – e anche in Italia – le certezze che hanno accompagnato le nostre esistenze sono svanite. E la vita attuale, per milioni e milioni di donne e di uomini, è densa di insidie e di preoccupazioni.
Anche per questo i fenomeni migratori vengono percepiti come una minaccia. Frutto essi stessi di profondi squilibri geopolitici – eredità delle vicende coloniali – e ora generati da situazioni di miseria estrema e da pericoli incombenti (spesso aggravati da conflitti armati o persecuzioni attuate da regimi dittatoriali nei confronti della popolazione), divengono motivo di tensione e di paura per i cittadini di quegli Stati, meta dei disperati esodi, che individuano negli “invasori” un ulteriore elemento di sottrazione alle già risicate risorse di cui dispongono. E’ la guerra dei poveri che torna ad affacciarsi. Ma il paradosso è che deprivazioni e indigenza colpiscono ampie fasce della popolazione, mentre ristretti gruppi di individui possiedono ricchezze superiori a quelle di intere nazioni. Basti pensare che oggi dieci persone possiedono da sole il cinquanta per cento delle ricchezze dell’intero pianeta.

Lo scenario, dunque, è drammaticamente dissestato. Gli squilibri sono vertiginosi. Il tessuto sociale è sfilacciato, al sentimento di solidarietà si è sostituito quello, prevalente, di paura. L’altruismo cede il passo a un egoismo difensivo. L’idea di un costante progresso nel cammino sociale si scontra con ostacoli imprevisti. La prospettiva per le generazioni future è di vivere in un mondo peggiore rispetto a quello che noi abbiamo ereditato, in condizioni di maggiore incertezza e di instabilità e privi di quelle tutele che hanno garantito a tutti (o quasi), per decenni, dignitose condizioni di vita.
In questa temperie prospera la criminalità, che in parte costituisce l’estrema derelitta risposta al disagio.

Il punto di ripartenza, per un umano consorzio che intende – e deve – recuperare i caratteri di civile e solidale convivenza, può essere la città, il luogo in cui i rapporti personali in parte si alimentano ancora della fiducia che scaturisce dalla conoscenza e il legame sociale, per questo, non si è del tutto dissolto.
Occorre però un salto di qualità per recuperare, da un filantropico mutualismo di prossimità, una dimensione di relazione e di azione collettiva, fondata su un più esteso patto di cittadinanza.

Un tempo si era arrivati a dire: tutto è politica… Oggi si è alla esasperazione opposta: il rifiuto della politica come cosa sporca, cosa inutile. E al respingimento tout court dei suoi attori (tutti uguali, tutti corrotti…). Ma la politica non è altro che l’autogoverno della comunità, e in questa prospettiva nessuno può sentirsi escluso e ciascuno ha il dovere di rendersi disponibile e partecipe a un progetto di rinascita civile, solido e concreto. Per conferire respiro a tale scenario – che parte dall’oggi e guarda al domani – serve però pure una visione utopica, la definizione di un futuro desiderabile che dia senso al cammino e ai sacrifici necessari per compierlo. Utopia non è l’astratta terra promessa. E’ la stella polare che orienta i nostri passi e delinea l’orizzonte verso il quale indirizzarci. E attraverso il progetto si definiscono concretamente le tappe di approssimazione alla meta.

Bisogna ripartire da quella che i tedeschi definiscono weltanschauung, una visione del mondo che tenga insieme valori, credenze, ideali. E’ ciò che potremmo tradurre in ideologia se il termine non fosse stato corrotto dall’improprio uso propagandistico e dogmatico che ne hanno fatto nel secolo scorso regimi illiberali d’ogni fronte per piegarlo al proprio interesse di potere, bollare d’eresia ogni manifestazione di dissenso e confiscare così la libertà di pensiero e di opinione.

E bisogna necessariamente agire per superare la deresponsabilizzante dicotomia “noi-loro” quando si ragiona di politica, perché l’evidente presenza di una casta separata – quella degli eletti – deputata a governare le comunità, se ora trova riscontro nella realtà dei fatti, non ha fondamento dottrinario poiché la dimensione politica va riconsiderata nella sua classica e appropriata concezione: governo della polis, cui ogni cittadino è idealmente preposto. Serve, allora, un impegno attivo, personale, propositivo da parte di tutti coloro che a questa situazione non intendono più sottostare.

Investimenti per ricerca e sviluppo dell’Italia nel contesto europeo e mondiale

L’analisi delle risorse finanziarie dedicate complessivamente dall’Italia a ricerca e sviluppo evidenzia che:

– con l’investimento dell’1,29% del PIL, siamo al 20° posto fra i 35 paesi aderenti all’OCSE;
– nel 2016 abbiamo investito 21,6 miliardi di euro in ricerca, con un incremento, rispetto al 2008, del 13,8%, inferiore a quello di tutti i principali paesi concorrenti dell’Unione Europea, tranne la Spagna (-9,8%), pari a circa la metà dell’incremento medio dei paesi UE (+26,3%);
– siamo al 4° posto, nell’Unione Europea, per stanziamenti governativi per la ricerca e lo sviluppo (8,7 miliardi di euro), ma in decremento, rispetto al 2008, del 12%;
– dopo la Spagna (46%), siamo il Paese dove la spesa per ricerca e sviluppo è maggiormente sostenuta dal finanziamento pubblico (40%);
– al finanziamento pubblico di ricerca e sviluppo dedichiamo l’1% della spesa pubblica complessiva, posizionandoci al 16° posto fra i 28 paesi dell’UE.

Elaborazione Centro Studi Confagricoltura

Nasce il Centro di Medicina di Genere di Unife

Venerdì 29 Giugno dalle ore 9 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management via Voltapaletto 11 il neonato Centro Studi per la medicina di genere apre le proprie porte e si presenta con il Convegno “Centro Studi per la medicina di genere: le ragioni di un centro universitario”.
Il Centro nasce con il concreto contributo del MIUR sulla scorta di un percorso culturale e professionale che da tempo vedeva impegnati docenti e personale dell’Università e delle Aziende sanitarie ferraresi e si inserisce in un contesto internazionale di grande fervore culturale e professionale e di collaborazioni nazionali, prima fra tutte quella con l’Istituto Superiore di Sanità. E’ stato anche presentato alla Conferenza Permanente dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia un Progetto Pilota Nazionale che ha strutturato la Medicina di genere nel proprio percorso di formazione dei medici e del personale sanitario.
Come afferma il Direttore del Centro, Michele Rubbini, l’Università di Ferrara, raccogliendo i frutti di un intenso lavoro iniziato da tempo e consolidatosi su vari temi di ricerca, si inserisce da protagonista in questa prospettiva di sviluppo delle tematiche di Genere, continuando sulla strada della ricerca, della formazione, della diffusione e trasferimento nella pratica assistenziale aprendosi alla collaborazione con Istituzioni e Ricercatori.
Nel corso del Convegno verranno presentati i campi di interesse, le linee di attività e una particolare attenzione verrà posta agli strumenti legislativi che la nuova legge prevede. A seguire, una Tavola Rotonda sul tema dello sviluppo della Medicina di Genere, approfondirà ulteriormente le attività future e le loro applicazioni nei campi della ricerca, della formazione e dei risvolti assistenziali.
Sono particolarmente soddisfatta, afferma la senatrice ferrarese Paola Boldrini, prima firmataria della proposta di legge per la medicina di genere. Auspico ora un confronto su questi temi con gli altri paesi europei.
Nella foto: da sx: Fulvia Signani (USL),Michele Rubbini, Tiziana Bellini, Roberto Manfredini (docenti unife), Paola Boldrini(senatrice).

Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione

Prefettura di Ferrara – Firma patti per la sicurezza e presentazione vademecum CNA

Sono gli ultimi in ordine di tempo che si aggiungono a quelli già sottoscritti con i Comuni di Ferrara, Cento, Comacchio, Voghiera e Tresigallo a testimonianza dell’attenzione delle Amministrazioni comunali della provincia ferrarese verso i temi della sicurezza urbana. Il Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro e i Sindaci dei Comuni di Bondeno, dr. Fabio Bergamini, Poggio Renatico, Sig. Daniele Garuti e Terre del Reno, Sig. Roberto Lodi, aderenti al Corpo Intercomunale di Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese, hanno firmato, questa mattina, nella sede della Prefettura, il Patto per l’attuazione della sicurezza urbana, previsto dall’art. 5 del decreto legge 20 febbraio 2017 n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”.
“I Patti per l’attuazione della sicurezza urbana – ha ricordato il Prefetto – sono accordi di collaborazione e solidarietà tra Stato ed Enti locali che prevedono un’azione sinergica nella promozione di interventi a tutela dei cittadini e che consentono ai Comuni di utilizzare particolari canali per l’accesso ai fondi pubblici necessari all’acquisto di nuovi sistemi di videosorveglianza, con lo specifico obiettivo di sviluppare l’azione di prevenzione e contrasto ai delitti predatori”.
Il Patto sottoscritto oggi congiuntamente dai tre Sindaci si connota, rispetto agli altri sinora sottoscritti, per essere orientato all’attuazione di un unico Progetto intercomunale di videosorveglianza, destinato a coprire l’area territoriale dei comuni di Bondeno, Poggio Renatico e Terre del Reno.
Ma la collaborazione tra amministrazioni pubbliche non esaurisce il novero di opportunità disponibili per affrontare in maniera efficace il delicato tema della sicurezza. Sotto questo profilo si inquadra l’iniziativa successivamente presentata in mattinata, nel corso dello stesso Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica: il “Vademecum per la sicurezza delle imprese e delle attività commerciali” curato dalla CNA Ferrara, con la collaborazione ed il supporto della Prefettura e delle Forze dell’Ordine, per venire incontro alla “richiesta di sicurezza” proveniente dal mondo delle imprese.
La presentazione del documento, introdotta dal Prefetto, è avvenuta alla presenza del Presidente e del Direttore di CNA Ferrara, dr. Davide Bellotti e rag. Diego Benatti, oltre ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine.
“Abbiamo accolto da subito e con grande interesse la proposta di CNA Ferrara – ha sottolieanto rappresentante del Governo – perché sappiamo essere molto elevate le aspettative del mondo imprenditoriale in tema di sicurezza. Avviare e consolidare un percorso di collaborazione tra Associazioni di categoria e Forze di Polizia, cioè tra “Privato” e “Pubblico”, è strategico ai fini della migliore gestione della sicurezza”.
Obiettivo del Vademecum è fornire informazioni e consigli utili ad imprenditori ed operatori commerciali sui comportamenti da tenere per prevenire reati e per fornire collaborazione alle Forze dell’Ordine.

Vademecum per la sicurezza delle imprese, consigli e buone prassi per prevenire reati e furti in azienda

Dalla collaborazione tra Cna Ferrara, Prefettura, Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza. Lo strumento sarà diffuso tra tutti gli associati. Prima tappa di una iniziativa della Cna sui temi della sicurezza e della legalità

Ferrara – Come prevenire i furti in azienda, o gestire correttamente il contante, improntare un efficace sistema di videosorveglianza, oppure, ancora, come diminuire i rischi di rapina, prevenire le frodi informatiche e i taccheggi. Sono questi solo alcuni degli argomenti affrontati nel “Vademecum per la sicurezza delle imprese e delle attività commerciali” stilato d’intesa tra Cna Ferrara, Prefettura, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri e Comando provinciale della Guardia di Finanza, presentato nel corso di una conferenza stampa presso la Prefettura, con la quale sono stati lanciati finalità e contenuti di questo importante strumento divulgativo, che coinvolgerà centinaia di imprese ferraresi dei più diversi settori economici.
Il Vademecum è, in sostanza, un manuale che, oltre a fornire informazioni generali e consigli utili, indica agli imprenditori una serie di comportamenti da tenere, da un lato per evitare situazioni di pericolo e ridurre il rischio derivante “dall’azione intimidatoria e violenta di malintenzionati, all’atto di impossessarsi di beni” e, dall’altro, nel caso di reati commessi ai loro danni, come fornire ausilio alle forze dell’ordine “al fine di assicurare alla giustizia gli autori del reato e recuperare la refurtiva”.
Un vero e proprio esempio di sinergia tra pubblico e privato, come ha sottolineato il prefetto dott. Michele Campanaro, illustrando l’iniziativa, “nella consapevolezza che non si può rafforzare il sistema della sicurezza se non in un rapporto di collaborazione tra tutti gli interlocutori”. Del Vademecum il questore, dott. Giancarlo Pallini ha evidenziato particolarmente l’approccio pragmatico su tre aspetti fondamentali: l’attività di prevenzione in azienda, l’intervento in occasione di eventi delittuosi, la messa in atto di pratiche tali da consentire alle forze dell’ordine lo svolgimento delle indagini.
Prassi improntate alla collaborazione tra privati e forze di pubblica sicurezza pienamente condivise dal capoufficio del Comando dei Carabinieri di Ferrara tenente colonnello Andrea Firrincieli e dal comandante provinciale della Guardia Finanza colonnello Sergio Lancerin, il quale si è soffermato sui suggerimenti contenuti nell’opuscolo, in distribuzione tra tutte le imprese associate alla Cna, relativamente alla prevenzione di forme di uso indebito di moneta elettronica nelle transazioni commerciali.
Il frutto di un lavoro congiunto che si intende proseguire e rafforzare nel prossimo futuro, su un tema percepito con grande preoccupazione dalle imprese. Così, il presidente provinciale della Cna Davide Bellotti ha definito il Vademecum, che costituisce una prima tappa di una iniziativa dell’Associazione mirata ad intervenire su più versanti, a supporto delle imprese che vogliono sentirsi tutelate e sicure nello svolgimento della propria attività, anche con l’impiego di sistemi di video sorveglianza e protezione. Sia ben inteso, in un rapporto di stretta sinergia con le forze dell’ordine, condizione essenziale per affrontare efficacemente il problema, in un clima di maggiore serenità e fiducia.

CNA Ferrara

RuralGrowth, progetto di cooperazione internazionale per lo svilippo sostenibile.

Sviluppo sostenibile, green economy e nuovi sbocchi occupazionali in un progetto, a sostegno delle piccole e medie imprese, teso a migliorare la competitività nei territori rurali. Finanziato dal Programma di Cooperazione Internazionale Europea 2014/2020 INTERREG EUROPE, il progetto RURALGROWTH, coordinato dal Comune ungherese di Nagykanizsa, coinvolge 7 partners europei, Spagna, Gran Bretagna, Finlandia, Olanda, Italia e Romania ed è stato ideato per incentivare la crescita delle Piccole e Medie Imprese, attraverso l’adozione di soluzioni innovative, in chiave green, come volano, per stimolare il tessuto economico delle aree rurali. I presupposti per cogliere le opportunità offerte dal progetto RuralGrowth ci sono tutti anche nel territorio del Delta emiliano romagnolo ed è con questa finalità che sino a domani, GIOVEDI’ 28 giugno 2018, si svolgerà a Bagnacavallo il meeting interregionale di progetto, organizzato da Delta 2000. Parallelamente agli incontri tecnici tra tutti i partners del progetto, sono in programma visite-studio sul territorio e confronti con gli operatori turistici locali. In particolare, è stato realizzato, proprio questa mattina, un tour nelle valli di Comacchio, con partenza da Bagnacavallo sino a Stazione Foce, scandito da un’escursione in barca alla scoperta degli antichi casoni di pesca, pranzo al Bettolino di Foce, trasferimento pomeridiano alla Manifattura dei Marinati, per poi proseguire gli incontri in programma. “È una grande soddisfazione per DELTA 2000 essere partner di questo progetto europeo – sottolinea Lorenzo Marchesini Presidente di DELTA 2000 – in particolare perché il GAL si sta impegnando da anni nell’ambito del turismo rurale del Delta del Po cercando di sviluppare e stimolare un turismo lento e attento al territorio e all’ambiente. Il territorio del Delta è uno scrigno di tesori e di esperienze che, anche con progetti come questo, abbiamo il piacere di condividere e far scoprire al resto del mondo!” . “E’ una opportunità da cogliere – interviene il Sindaco Marco Fabbri -, per la crescita dell’economia rurale dei territori del Parco del Delta, ma anche per allacciare nuove collaborazioni con realtà europee affini, in prospettiva di scambi culturali e di nuvi stimoli per quella fetta di turismo ambientale, interessata agli itinerari eno-gastronomici, alla vacanza all’aria aperta, in contesti rurali e ai borghi storici. Si può creare un circuito virtuoso, anche a beneficio dell’indotto, che ruota attorno all’economia rurale.”
Il progetto RURALGROWTH, della durata di 4 anni, poggia su un budget di 187mila euro, a disposizione del Gal Delta 2000 ed è articolato in due momenti distinti, il primo dei quali, finalizzato ad individuare le migliori modalità di supporto regionale e locale, per promuovere lo sviluppo imprenditoriale e l’innovazione del comparto piccola e media industria. Il secondo step è invece proiettato a valorizzare i rapporti di cooperazione tra gli operatori turistici, come volano di sviluppo sostenibile di lungo periodo.
Informazioni ulteriori sono disponibili su www.interregeurope.eu/ruralgrowth

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Comunicato Regione: Cinema e audiovisivo

Dai lupi di Stefano Benni alla vita di Altan, la Regione continua a investire sulle produzioni. Nuovo finanziamento, 400 mila euro, per opere realizzate in Emilia-Romagna

Dodici i progetti ammessi grazie al Bando per il sostegno e la produzione di opere cinematografiche e audiovisive. L’assessore Mezzetti: “Si continua a sostenere il settore, in forte crescita sia in termini occupazionali che di nuove produzioni”.Quasi 5 milioni di euro stanziati nel 2018

Bologna – Due opere televisive, 4 cortometraggi, 6 documentari: sono in tutto 12 i progetti ammessi a contributo, su 23 presentati, sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna con 400mila euro circa, con il Bando per il sostegno e la produzione di opere cinematografiche e audiovisive, destinato a imprese con sede in Emilia-Romagna per il 2018.

Questi stanziamenti completano la seconda tranche di finanziamenti per le produzioni, e l’ultima fase è prevista a settembre con una seconda finestra di selezione che partirà il 4 luglio destinata a produzioni nazionali e internazionali. Complessivamente, così, nel 2018 sono stati messi a disposizione dalla Regione quasi 5 milioni di euro di contributi, compresi quelli per i festival e le rassegne.

“Continua l’impegno della Regione a sostegno delle realtà produttive in Emilia-Romagna e della loro creatività- commenta l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti-. Un sostegno i cui risultati si vedono e sono concreti, con l’aumento dell’occupazione nel settore cinematografico del 18,2%, tra il 2015 e 2016, e la diffusione di opere che hanno sempre più riscontro di pubblico nelle sale cinematografiche e nei festival”.

Le produzioni
Sono 6 i soggetti in provincia di Bologna ammessi a contributo (SI.Produzioni Srl, Codalinga Srls, Giostra Film, Lab Film Srl Imola, Combo Società cooperativa, Indici Opponibili Società cooperativa), 1 a Reggio Emilia (Tiwi Srl), 3 in provincia di Parma (Kinè Società cooperativa di Colle Val d’Elsa, Bee Communications società cooperativa, Verdiana Srl), 1 a Modena (Bue Snc di Luca Bedini e Marco Brandoli) e 1 a Ravenna (Kamera Film di Stefano Mordini & C Snc). L’avvio dei progetti dovrà avvenire entro il 31 luglio 2018.
I documentari ammessi sono: “Le avventure del lupo” di Stefano Benni, la pellicola su Altan (“Mi chiamo Altan e faccio vignette”), le vite e il lavoro dei tre artisti Carracci (“Carracci sui muri”), la storia della Casa di riposo “Lyda Borelli” e degli artisti che la abitarono (“Questi fantasmi”) e quella di 8 omicidi e di un assassino dimenticato in una città di provincia (“Labbra Blu”), e infine l’eccidio di Marzabotto (“Monte sole: un massacro”). I cortometraggi si orientano più sull’attualità: le difficoltà di un ragazzo georgiano che porta pizze e sta per diventare papà (“Pizza Boy”), le vicende di giovani artisti africani (“Dem Dykk Africa Africa andata e ritorno”), la difficoltà di vivere l’amore fisico in un corpo deformato (“Indimenticabile”) e la metamorfosi psicofisica di Alex, il protagonista della pellicola (“Butterflies in Berlin”). Le serie tv riguardano invece le vite di scienziati e uomini di cultura (“Chi si ferma è perduto”) e la nascita di stili e identità attraverso le arti (“Stili ribelli”).

Il finanziamento per ogni realtà produttiva va dal 40% (per punteggio compreso fino a 79 punti) al 50% (per punteggio pari o superiore a 80 punti) delle spese ammissibili.
Il provvedimento è stato varato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e fa seguito all’approvazione del Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo per il triennio 2018-20, in merito alla legge sul Cinema del 2014.

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Fedagro entra in CSO Italy: insieme per la valorizzazione della filiera ortofrutticola italiana

Fedagromercati Nazionale entra in CSO Italy – Centro Servizi Ortofrutticoli con l’obiettivo di rendere sempre più efficiente la filiera nel suo complesso e migliorare le potenzialità dell’ortofrutta italiana attraverso la collaborazione di tutti gli attori della filiera. L’adesione della Federazione contribuisce a rendere ancora più completo il tavolo di CSO Italy per aumentare la competitività delle imprese associate, creando uno spazio di dialogo e di cooperazione per affrontare in modo coeso le problematiche comuni del comparto, promuovere la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e sviluppare nuove iniziative sia nel territorio nazionale sia all’estero.
La dichiarazione del Presidente di Fedagro Valentino Di Pisa in merito: “Questa collaborazione è una grande opportunità per il settore, anche grazie al suo valore simbolico: in un momento talmente particolare come questo in cui ci troviamo, due realtà importanti come Fedagro e CSO Italy, che fino ad oggi hanno agito su piani paralleli, finalmente decidono di unirsi perché quello che conta è rilanciare la categoria nel suo complesso e questo possiamo farlo solamente lavorando insieme”.
Il commento del Presidente di CSO Italy Paolo Bruni: “La sfida competitiva dell’ortofrutta italiana richiede necessariamente la sinergia di tutti gli attori della filiera. Sono lieto ed onorato di poter annoverare la Fedagro Nazionale fra i soci di CSO Italy”.

Ufficio Stampa Fedagromercati
Ufficio Stampa Cso Italy

Alan Fabbri (Ln): “Parcheggio a pagamento a cona: e’ un ticket sulla sofferenza che i cittadini non devono pagare. l’AUSL risolva la situazione”

“Il parcheggio a pagamento all’ospedale di Cona è uno scandaloso ticket sulla sofferenza che non deve entrare in vigore. I cittadini non devono spendere di tasca propria per le politiche inefficaci e disattente della sinistra che gestisce ancora la Sanità nella nostra Regione. La cosa più assurda è che si tratta di un ospedale completamente decentrato, lontano dalla città e già sotto i riflettori per mancanze e inefficienze. Questa follia va eliminata prima ancora che prenda il via”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna, interviene sul tema dei parcheggi a pagamento nell’Ospedale di Cona, per i quali sarebbero già stati installati i primi parcometri.

“Su questa vicenda inaccettabile in una Regione che vuole vantare eccellenze in ambito sanitario abbiamo interrogato la Regione più di due anni fa”, spiega Fabbri “e la risposta fu, come al solito, un nulla di fatto. L’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, rispose che esiste un contratto in essere tra Azienda Ospedaliera Universitaria e Prog.este per la costruzione e il completamento del nuovo ospedale che non può essere modificato”, spiega Fabbri “in realtà si tratta di un errore compiuto dall’Azienda ospedaliera all’epoca della costruzione dell’Ospedale di Cona che, tra gli altri, sottoscrisse un accordo con la Prog.Este per la gestione degli spazi dedicati ai posteggi che ora va a scapito dei cittadini”.

Per il consigliere “è quindi compito dell’Ausl risolvere la situazione intervenendo in modo concreto per evitare che gli errori della politica e dei nominati della politica, ricadano per l’ennesima volta sui cittadini. Specialmente in questo caso in cui si tratta di un’utenza tanto particolare alle prese con la sofferenza: non va dimenticato che a dover pagare per accedere ad una struttura sanitaria pubblica saranno pazienti, parenti di persone ricoverate e i dipendenti della struttura stessa”.

Ufficio Stampa Lega Nord Regione Emilia Romagna

Quarta edizione di Comacchio by Night, edizione 2018: le proposte di Ascom

Quarta edizione per la Comacchio by Night targata 2018: un’altra estate di appuntamenti – nove serate ed una sessantina di eventi a cui se ne aggiungeranno via via altri- tra arte cultura intrattenimento tra le vie e gli scorci suggestivi della città del Trepponti: “E’ una scommessa assolutamente vinta – apre la conferenza al bar Ragno oggi (27 giugno) il presidente di Ascom Comacchio Gianfranco Vitali – una sfida coinvolgente perché siamo riusciti a creare una condivisione attiva e propositiva di tante realtà associative di volontariato che promuovono senza sosta la nostra realtà e che costituiscono un momento da non perdere e da valorizzare”
A fare gli onori di casa alla Loggia del Grano, l’assessore allo Sport e Turismo Riccardo Pattuelli: “Rivolgo un ringraziamento ad Ascom e agli operatori commerciali del centro storico per l’impegno profuso ad organizzare la quarta edizione di Comacchio by night. E’ di importanza strategica mantenere vivi i centri storici e in questa direzione sono tese energie e risorse dell’Amministrazione Comunale, con la fattiva collaborazione di più soggetti. La programmazione di Comacchio by night -prosegue l’Assessore Pattuelli -, rientra a pieno titolo in una promo-commercializzazione del territorio, che punta a valorizzare il centro storico. Esso merita, infatti, di essere scoperto e visitato non solo per l’atmosfera che lo avvolge, per la sua bellezza, legata alle emergenze monumentali e paesaggistiche, ma anche per un evento che può renderlo ancor più attrattivo, sia per i residenti, che per i turisti.”
La conclusione negli aspetti più tecnici del direttore generale Ascom Confcommercio, Davide Urban che da sempre ha creduto nel progetto Comacchio by Night: “Anche quest’anno abbiamo realizzato un ampia proposta un ampio ventaglio di iniziative, rigorosamente i venerdì a partire dalle ore 21 circa: il primo sarà il 29 di giugno l’ultimo il 7 settembre proponendo appunto un’ampia scelta di argomenti in grado sì di intrattenere e divertire ma nello stesso tempo di avviare una riflessione affinché la vacanza a Comacchio e sulla Costa non sia solo puro svago ma punti all’intrattenimento come momento consapevole”. Nel corso poi della Comacchio by Night, Ascom premierà alcuni associati che si sono distinti per il loro ruolo e la loro dedizione a favore del commercio e turismo nella città del Trepponti: tra questi il primo sarà proprio il Bar Ragno (premiato il prossimo 6 luglio): il pubblico esercizio è stato fondato nel 1948 da Gino e Delia Fogli ed oggi gestito con dedizione e passione dai figli Antonio e Anna.
Da segnalare proprio in apertura la serata (il 29/06) con il grande ciclismo nel racconto del giornalista e storico locale Luciano Boccaccini (Bar Ragno, ore 21.15); una comunità viva ed ancorata alle sue radici ma che guarda al futuro, una città che si racconta attraverso le sue associazioni protagoniste ogni venerdì (Torre dell’Orologia). E poi le aperture serali di quello scrigno di storia che è il Museo del Delta Antico ed ancora musica, giochi ed animazioni per i più piccini a cura della coop sociale Girogirotondo (piazza Folegatti). Ed ancora visite guidate in notturna al museo dei Marinati ed ancora mostre di arte, fotografia, esibizioni di gruppi musicali, Comacchio vista dall’acqua sulle sue caratteristiche imbarcazioni a fondo piatto (le Batane), il racconto delle eccellenze del Delta del Po…
Ma non mancherà l’alta moda con con Comacchio Star Fashion e l’immancabile sfilata in notturna sugli scalini del Trepponti (10 agosto) o gli incontri con i grandi personaggi che hanno reso illustre la città: ad esempio la maratoneta Laura Fogli (sempre il 10 agosto),. Chiusura a tempo di rock in collaborazione con l’iniziativa – Note di Settembre, ideata e voluta dall’Amministrazione comunale – il 7 settembre, serata conclusiva di Comacchio by Night, con l’esibizione di Cristiano Godano (band Marlene Kunzt). Un impegno ad allungare la stagione con un concerto della Corale Trepponti il 13 ottobre in occasione della gustosa Festa dedicata all’Anguilla.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Comunicato Regione: Progetti pedagogici innovativi e più formazione per gli insegnanti

La Regione investe oltre 4 milioni per dare ancora più qualità alle scuole per l’infanzia paritarie dell’Emilia-Romagna

Approvata la ripartizione delle risorse per il 2018 tra tutte le Province e la Città metropolitana di Bologna. La vicepresidente Gualmini: “Giunta impegnata a garantire un’offerta educativa di qualità ai bambini più piccoli e alle loro famiglie, in un sistema integrato e pluralistico della scuola dell’infanzia”

Bologna – Oltre 4 milioni di euro per migliorare e qualificare le scuole per l’infanzia paritarie (materne comunali e private) dell’Emilia-Romagna e valorizzare la figura del coordinatore pedagogico. Li stanzia per il 2018 la Giunta regionale, che ha approvato nell’ultima seduta il “Riparto annuale degli interventi di qualificazione delle scuole dell’infanzia”. Le risorse saranno ripartite tra tutte le Province e la Città Metropolitana di Bologna, per sostenere il funzionamento, l’offerta pedagogica e la formazione degli insegnati delle 800 scuole per l’infanzia paritarie presenti in Emilia-Romagna, su cui la Regione ha competenza nell’ambito del diritto allo studio.
I contributi sono in larga parte (3,7 milioni) finalizzati alla gestione dei servizi e vengono suddivisi tra Bologna (664.100 euro); Reggio Emilia (637.600 euro); Modena (612.400 euro); Parma (361.400 euro); Ravenna (349.000 euro); Ferrara (299.500 euro); Forlì-Cesena (296.500 euro); Rimini (252.300 euro); Piacenza (228.700 euro). Le rimanenti risorse (397.800 euro) sostengono invece la dotazione dei coordinatori pedagogici.

“Prosegue l’impegno di questa Giunta nel garantire un’offerta educativa di qualità ai bambini più piccoli e alle loro famiglie, in un sistema integrato e pluralistico della scuola dell’infanzia, come quello dell’Emilia-Romagna- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico alla pari degli altri. Come Regione, nel rispetto della libertà di scelta delle famiglie, ne riconosciamo il ruolo e la funzione”.

Il sostegno finanziario a questo servizio educativo rivolto ai bambini di età compresa tra 3 e 6 anni si basa su un duplice strumento: la sottoscrizione triennale di intese tra Regione, Enti locali e Associazioni regionali di gestori delle scuole paritarie (Federazione italiana scuole materne-Fism, Opere educative Foe, Confcooperative, Legacoop), e gli indirizzi regionali, che definiscono le priorità e i criteri di finanziamento, entrambi rinnovati nel 2016.

In Emilia-Romagna 1.540 scuole per l’infanzia, oltre 110.400 bambini iscritti
In Emilia-Romagna è presente un sistema integrato pubblico-privato di scuole per l’infanzia, composto da quelle paritarie (comunali e private) e da quelle statali. Quelle attive nell’anno scolastico 2017/2018 sono 1.540, di cui 800 paritarie e 740 statali. Secondo l’ultimo dato disponibile (anno scolastico 2016/2017) i bambini iscritti sono stati 110.464: di questi, 54.495 hanno frequentato quelle statali e 55.969 quelle paritarie (21.425 i bambini iscritti nelle comunali, 34.544 nelle private).

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Pettazzoni (Ln): strade provinciali ferraresi insicure per erbacce e arbusti che limitano la visibilità ad automobilisti e ciclisti.

La maggior parte delle carreggiate delle strade provinciali ferraresi, e soprattutto a ridosso di incroci e rotonde sono cosparse di arbusti e erbacce alte anche un metro e più che coprono la visibilità a quanti giornalmente transitano in auto in moto o in bicicletta. E spesso, purtroppo, non mancano gli incidenti, anche gravi.

A lanciare l’allarme Strade pulite, maggior sicurezza per chi viaggia, è il consigliere del Carroccio Marco Pettazzoni che punta l’indice contro la Provincia di Ferrara a cui queste strade dovrebbero ancora oggi fare capo visto che, col pasticcio del riordino delle Provincie, ancora non è stata stabilita la competenza se ai Comuni di transito o alla Regione. “ E’ inammissibile – sbotta Pettazzoni – che ancora oggi non sia stata fatta chiarezza in merito e non ci siano le risorse sufficienti per intervenire per una normale manutenzione stradale . Questo lungo stallo alla fine comporta disagi a non finire agli automobilisti, motociclisti e ciclisti che transitano lungo le arterie provinciali. Purtroppo la manutenzione del verde è carente per non dire assente, e spesso guard-rail o i paletti catarifrangenti posti ai lati stradali sono invisibili perché coperti dall’erba. Per non parlare degli incroci o delle rotonde , vere giungle che oscurano completamente la visibilità. Credo – sbotta e conclude il consigliere – che si debba intervenire quanto prima ripulendo carreggiate e rotatorie da ogni ostacolo che possa rendere difficoltosa la guida soprattutto in prossimità degli incroci dove la visibilità è maggiormente limitata.

Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Sostegno alle GEV – Calvano: “La Regione punta ad un decreto unico, che unisca competenze ambientali e ittico venatorie”

“Avevo promesso di mettere in campo azioni a sostegno di chi tutela il patrimonio ambientale e per risolvere i problemi legati alla pesca di frodo. Fare chiarezza su importanti figure quali le GEV – Guardie Ecologiche Volontarie era tra gli obiettivi”. A dirlo è il consigliere regionale Paolo Calvano che a seguito dell’interrogazione presentata all’assessore all’ambiente Paola Gazzolo riceve le prime risposte sul tema.
“Da tempo le GEV di Ferrara sono in attesa del rinnovo del decreto per l’attività di vigilanza ittico venatoria. Per questo mi sono interessato per sbloccare la situazione frutto di un’impasse legislativa e burocratica chiedendo l’impegno all’assessorato regionale competente attraverso un’interrogazione – spiega Calvano –. In risposta la Regione si è data l’obiettivo di arrivare all’emanazione, in raccordo con le Prefetture, di un decreto unico, che tenga insieme le competenze ambientali e quelle ittico venatorie. Sarà mia cura adesso verificare se per raggiungere tale obiettivo sia necessaria una modifica legislativa. Serve massimo coordinamento tra tutti gli attori coinvolti, dalla Regione alle Province alle Prefetture ed ovviamente non può mancare il coinvolgimento delle GEV stesse, per semplificare gli iter che le riguardano e consentire loro di poter svolgere la loro preziosa attività di volontariato a tutela del nostro patrimonio ambientale”.

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna