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Giorno: 25 Luglio 2018

Raccordo Autostradale R8 Ferrara – Porto Garibaldi: il punto dei lavori in Prefettura.

Nel pomeriggio odierno, presieduta dal Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro, si è tenuta a Palazzo Giulio d’Este una riunione per fare il punto sulle condizioni della viabilità sul Raccordo Autostradale RA8 Ferrara – Porto Garibaldi, anche alla luce del cedimento sulla pavimentazione stradale verificatosi il 2 luglio scorso, al Km. 42,250, in direzione Ferrara, che ha comportato la temporanea chiusura al traffico veicolare nel tratto compreso tra gli svincoli di “Comacchio” e di “Corte Centrale”.
All’incontro erano presenti Sindaci ed amministratori di Ferrara, Comacchio, Fiscaglia, Masi Torello, Ostellato e Voghiera, territori comunali interessati dall’attraversamento dell’importante arteria stradale; il Coordinatore Territoriale ANAS per le regioni del Nord-Est, Claudio De Lorenzo, il dirigente dell’Assessorato Regionale ai Trasporti dell’Emilia Romagna, Federica Ropa, oltre ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e della Polizia Stradale.
Nel corso dell’incontro – voluto dal Prefetto, che ha prontamente raccolto l’invito degli amministratori locali di affrontare sul tavolo di coordinamento prefettizio le criticità che interessano da tempo una arteria viaria di importanza strategia sul piano nazionale – il Coordinatore Territoriale ANAS per le regioni del Nord-Est ha, anzitutto, assicurato tempi brevi per il definitivo completamento, entro la fine del mese di luglio, dei lavori legati all’ultimo cedimento stradale, causato dalla improvvisa rottura di un attraversamento idraulico di 2 metri di diametro. Già tra 24 ore, in ogni caso, verrà riaperta l’uscita chiusa di Corte Centrale, consentendo il transito in entrambe le direzioni, seppur con i restringimenti di carreggiata.
L’alto dirigente ANAS ha, inoltre, dettagliatamente illustrato il piano degli interventi che interessano il Raccordo Autostradale RA8 Ferrara – Porto Garibaldi, finanziati sul Contratto di Programma 2017, per un importo di circa 6 milioni di euro, comprensivi sia del risanamento profondo della pavimentazione stradale, nei tratti più ammalorati, sia degli interventi di ripristino superficiale. Detti interventi strutturali, sinora realizzati nella misura del 30% del totale, ripartiranno ad agosto (con cantieri aperti dalle ore 14.00 del lunedì alle ore 14.00 del venerdì, salvaguardando gli spostamenti del fine settimana) e si completeranno entro l’anno. Sono, inoltre, previste coperture finanziarie di ulteriori 4 milioni euro, per incrementare i livelli di sicurezza, ai fini del ripristino e/o sostituzione delle barriere.
A chiusura dell’incontro, piena soddisfazione è stata espressa dagli amministratori locali presenti, anche per la disponibilità assicurata dal Prefetto sull’attivazione di un tavolo prefettizio di verifica periodica sullo stato di avanzamento dei lavori, che si è aggiornato al 15 settembre prossimo.
“L’auspicio di tutti – ha sottolineato il Prefetto – è che i lavori di ripristino della regolare viabilità sulla Superstrada Ferrara – Porto Garibaldi possano concludersi entro la data indicata dal Coordinatore Territoriale ANAS per il NORD-EST. Si tratta di un’arteria strategica per la provincia di Ferrara, la cui chiusura, ancorché parziale o limitata nel tempo, determina significativi disagi. Interpretando i sentimenti degli amministratori locali presenti – ha proseguito il Prefetto – rivolgo, quindi, all’ing. De Lorenzo un ringraziamento per essersi immediatamente attivato nel dare corso alla più rapida ripresa della viabilità sul Raccordo, dopo l’imprevisto cedimento e nell’ avere comunque sempre rappresentato un interlocutore affidabile nel dialogo continuo con il territorio. Sono convinto che l’Ente gestore metterà in campo tutte le risorse a disposizione per dare risposte urgenti e concrete, nei tempi indicati, ai problemi di sicurezza della Superstrada Ferrara – Porto Garibaldi”.

Ferrara, 25 luglio 2018

Da: PREFETTURA DI FERRARA Ufficio di Gabinetto

Xylella: M5S, commissione ambiente camera dà il via a indagine conoscitiva

Roma, 25 LUG ­- La commissione Agricoltura della Camera delibera favorevolmente l’istituzione di un’indagine conoscitiva sull’emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia. “Siamo al lavoro per fare chiarezza e trovare soluzioni concrete condivise, che saranno di supporto al ministro Centinaio”, rende noto il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S della commissione Agricoltura.
“Rispondiamo così all’esigenza di fare chiarezza su un fenomeno che sta arrecando enormi danni all’economia pugliese, e su cui c’è tanta confusione sia sul versante della ricerca scientifica che su quello delle possibili soluzioni da mettere in pratica” prosegue L’Abbate.
“Ascolteremo in audizione tutti gli Enti e le Istituzioni interessate – prosegue il deputato M5S –, dalla Regione Puglia, agli enti di ricerca, dall’Osservatorio Fitosanitario alle associazioni del comparto agricolo, nonché le associazioni ambientaliste. L’indagine conoscitiva sarà l’occasione per fare finalmente chiarezza a beneficio di tutti i cittadini pugliesi e dell’olivicoltura italiana”.
“Quello che emergerà dal nostro lavoro sarà di supporto per le decisioni del ministro dell’Agricoltura. In pochi mesi individueremo soluzioni utili e condivise, dopo anni di immobilismo che ha caratterizzato il dicastero di Maurizio Martina, ma soprattutto l’operato del governatore Michele Emiliano, entrambi Pd. Immobilismo – conclude Giuseppe L’Abbate – che ci è costato anche una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea”.

MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione

Comunicato Regione: Polizia locale

Concorso unico regionale, fondo a tutela degli operatori, procedure più semplici e veloci in caso di emergenze o calamità: in Emilia-Romagna approvata la riforma. Bonaccini: “Percorso partecipato e condiviso per un provvedimento tra i più avanzati in Italia per rispondere alle esigenze dei cittadini e alle aspettative dei lavoratori”

Via libera dell’Assemblea legislativa al progetto di legge della Giunta. Fra le novità anche formazione, sostegno psicologico e strumenti per l’autodifesa e street tutor

Bologna – Collaborazione e aiuto reciproco tra Comandi di territori diversi in caso di emergenze o calamità per intervenire subito a sostegno dei cittadini, con procedure semplificate e zero burocrazia. E poi l’istituzione di un fondo di tutela per gli agenti, la dotazione di nuovi strumenti di difesa personale e la possibilità di avere un sostegno psicologico in caso di intervento in situazioni delicate e traumatiche. E ancora: un concorso unico e valido in tutta la regione per reclutare i nuovi operatori che saranno formati prima di entrare in servizio. E nasce lo ‘street tutor’, una nuova figura che potrà operare all’esterno dei locali per garantire la sicurezza e gestire la ‘movida’ nelle città e nelle località turistiche dell’Emilia-Romagna. La Polizia locale dell’Emilia-Romagna si rinnova con l’obiettivo di avvicinarsi ai cittadini in modo più veloce, più efficace e più moderno.
È stata approvata oggi dall’Assemblea legislativa il progetto di legge di riforma firmato dalla Giunta regionale – “Disciplina della Polizia amministrativa e locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza” -, che interessa circa 4mila operatori tra agenti e ufficiali, dopo un percorso partecipato e condiviso.

“E’ un provvedimento tra i più avanzati in Italia- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e che nasce da un lavoro di squadra iniziato più di un anno fa che ha visto il confronto e la condivisione con i territori e gli enti locali, gli addetti e i vertici dei Corpi di Polizia locale e le loro rappresentanze sindacali. Con l’introduzione di alcune novità di rilievo nazionale, intendiamo rispondere sia alle nuove esigenze dei cittadini che alle aspettative dei lavoratori, ai tanti operatori della Polizia locale che ogni giorno svolgono un lavoro fondamentale per i nostri territori e le nostre comunità locali”.

Tra le novità, arriva il concorso unico regionale valido da Piacenza a Rimini per reclutare gli agenti e che prevede una adeguata formazione prima di iniziare il lavoro attivo sul campo. E in uno spirito collaborativo e di servizio al territorio, la possibilità di intervenire in tempi rapidi in aiuto ai Comandi di Comuni diversi, semplificando e sburocratizzando le procedure di intervento in caso di emergenze o calamità. Previsti anche percorsi formativi specifici per la nuova figura dello ‘street tutor’ cui saranno affidati interventi, anche sul suolo pubblico, per migliorare la convivenza fuori dai locali e, più in generale, nei contesti di divertimento.

Tra le misure a sostegno degli agenti, l’istituzione di un fondo a disposizione dei Comuni per la tutela degli operatori in caso di procedimenti penali correlati allo svolgimento del servizio, la dotazione di strumenti di autotutela (giubbotti antiproiettile, spray irritante, ecc.), percorsi di formazione adeguati per affrontare situazioni critiche o traumatiche e un adeguato supporto, anche psicologico, qualora necessario.

Infine, è previsto il sostegno regionale a progetti d’innovazione e riorganizzazione per il miglioramento delle attività di polizia locale con la possibilità di stipulare accordi con organi dello Stato.

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Comunicato Regione: Fiera Bologna

L’assessore regionale Costi: “Nessun blitz estivo, indiscrezioni infondate”

L’assessore dopo aver sentito i vertici della società fieristica: “All’ordine del giorno del Cda di domani 26 luglio solo temi ordinari e non altri”

Bologna – “Durante l’estate non ci saranno blitz, come ipotizzato in alcune indiscrezioni, evidentemente infondate. Il Consiglio d’amministrazione di BolognaFiere convocato per domani 26 luglio ha, infatti, all’ordine del giorno temi ordinari e non di altro tipo, comprese decisioni in merito allo scorporo della società”.
Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, dopo aver sentito i vertici della Fiera di Bologna.

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Agricoltura, Parentela (m5s): finalmente in arrivo decreto attuativo per agricoltura sociale

Roma, 25 LUG – “La sottosegretaria alle politiche agricole Alessandra Pesce, rispondendo ad un nostro question time, ci ha confermato oggi che il decreto attuativo della legge sull’agricoltura sociale approvata nel 2015 è finalmente in dirittura d’arrivo. Nelle prossime settimane avremo modo di esaminarlo in commissione per dare un parere sulla definizione dei requisiti minimi richiesti agli imprenditori agricoli e sulle modalità di svolgimento relative alle attività dell’agricoltura sociale”. Lo rende noto il capogruppo M5S in commissione Agricoltura alla Camera Paolo Parentela.

“L’agricoltura multifunzionale e dunque quella sociale sono un’importante leva per lo sviluppo sia economico che sociale del Paese. Oltre alla produzione di beni alimentari, l’agricoltura sociale rappresenta una risposta ai fabbisogni di welfare nelle aree rurali e di integrazione delle categorie fragili della popolazione” continua il portavoce M5S.

“La sottosegretaria Pesce ha voluto evidenziare che il ministero ha già invitato i componenti dell’Osservatorio sull’agricoltura sociale a predisporre specifici gruppi di lavoro al fine di procedere alla stesura di Linee guida per rafforzare il sistema dell’agricoltura sociale in chiave partecipativa e condivisa come previsto dalla legge n.141 del 2015″ conclude Parentela.

Da: MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione

Fabbri (LN): “Autonomia: Bonaccini chieda al Governo che alla Regione vengano demandate tutte e 23 le competenze previste dalla Costituzione”

Il capogruppo in Regione della Lega Nord, Alan Fabbri: “Si segua la scia di Zaia che sta trattando col governo la velocizzazione del percorso attraverso l’emanazione di leggi delega”

“Era necessario e doveroso, così come richiesto dal nostro gruppo qualche settimana fa, che il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, venisse a relazionare l’Assemblea legislativa su come stanno procedendo i lavori in commissione con riferimento al percorso di Autonomia. Tuttavia, non basta. Poiché, come Lega Nord chiediamo che la Giunta Bonaccini vada a trattare col Governo nazionale tutte e 23 le deleghe che la nostra Costituzione riconosce alle Regioni, seguendo la scia di quanto sta avvenendo in Lombardia e Veneto. Tant’è che domani mattina il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, seguendo quanto già fatto dal Governatore del Veneto Luca Zaia, incontrerà il ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani, per chiederle di esaminare la richiesta di allargamento dell’autonomia, a tutte le 23 materie, che la Regione Lombardia ha formalizzato al ministero per gli Affari regionali”.

Così il capogruppo in Regione della Lega Nord, Alan Fabbri, questa mattina nell’assise del parlamento regionale, ha esordito nel corso del suo intervento conseguente alla “Relazione del Presidente della Giunta su indirizzi circa la riapertura del negoziato con il Governo per l’autonomia differenziata ex articolo 116, comma III, della Costituzione”.

“Tuttavia – ha sottolineato il capogruppo del Carroccio – ad oggi non abbiamo avuto modo di visionare alcun documento ufficiale in merito ai lavori che la Giunta regionale sta effettuando. Quel che ci preme, come Lega, infatti, è esortare la Giunta medesima a chiedere al Governo centrale le delega di tutte e 23 le competenze previste dalla Costituzione. Perché non seguire la scia di altre due regioni, Veneto e Lombardia, che al pari della nostra Emilia-Romagna sono campionesse in termini di Pil prodotto? Perché non seguire l’esempio del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che sta “trattando” col nuovo governo la velocizzazione del percorso di autonomia regionale attraverso l’emanazione di una Legge delega?”

“Uno strumento legislativo – affonda il colpo Fabbri – che consente al Governo di concertare più velocemente le intenzioni delle Regioni e di fissare, altrettanto velocemente, le risorse che da Roma tornerebbero sul nostro territorio. Allora sì che risparmieremmo, davvero tutti quanti, tempo e denaro su una battaglia giusta e condivisa dai cittadini: si pensi solo che ad oggi la Regione Emilia-Romagna versa più di 17 miliardi di euro all’anno a fondo perduto nelle casse dello Stato centrale”.

“Ferma restando la nostra posizione orientata a un confronto costruttivo su un argomento così importante quale è l’autonomia, sin da ora, però, chiediamo l’audizione in Assemblea di tutte le parti sociali e le associazioni di categoria che, proprio grazie alla svolta epocale rappresentata dalla maggiore autonomia della nostra Regione, tornerebbero a essere ancor più protagoniste del nostro territorio” ha concluso Fabbri.

Comunicato Regione: Agricoltura

Aiuti per oltre 22 milioni (+35%) al comparto bieticolo-saccarifero, via libera unanime dalle Regioni. L’assessore Caselli: “Provvedimento molto atteso dal settore, soprattutto in Emilia-Romagna”

Sì al decreto del ministero delle Politiche agricole per il 2019. L’assessore: “Gran parte dei benefici ricadranno nel nostro territorio dove sono coltivati circa i due terzi delle superfici a barbabietole zucchero e sono presenti due dei tre zuccherifici italiani rimasti in attività, tra cui il più grande gestito dalla cooperativa Coprob”

Bologna – Oltre 22 milioni di euro a sostegno delle coltivazioni di barbabietole, con un aumento di oltre il 35%. La commissione Politiche Agricole della Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera allo schema di decreto del ministero delle Politiche Agricole e Forestali che modifica il regime dei sostegni accoppiati per il 2019 aumentando significativamente il sostegno per il comparto della barbabietola di zucchero che passerà da più di 16 milioni di euro a oltre 22 milioni, con un incremento superiore al 35%.

“Si tratta di un provvedimento molto atteso dal settore, per il quale la Regione si è fortemente impegnata- dichiara con soddisfazione l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli – e che scongiura il rischio della scomparsa di un comparto produttivo strategico, sia dal punto di vista agricolo che industriale. Gran parte dei benefici di questo provvedimento ricadranno nella nostra regione. Non dimentichiamoci che in Emilia-Romagna sono tutt’oggi coltivati circa i due terzi della superficie complessiva nazionale a barbabietole da zucchero e sono presenti due dei tre zuccherifici italiani rimasti in attività, tra cui il più grande gestito dalla cooperativa Coprob”.

“L’aumento del sostegno si applicherà dall’anno 2019. Per il 2018 abbiamo messo a disposizione del comparto 1,2 milioni di euro aggiuntivi con risorse del bilancio regionale– prosegue l’assessore Caselli – Uno sforzo che testimonia l’importanza e la strategicità che come Regione attribuiamo a questo settore. Se vogliamo davvero puntare sull’agroalimentare made in Italy, non possiamo permetterci di perdere la produzione di zucchero in Italia che trova in Emilia-Romagna il suo principale areale produttivo”./OC

Il decreto prevede anche un sostanzioso incremento del premio accoppiato per la coltivazione del riso che sta attraversando una pesante crisi di mercato. “In Emilia Romagna le produzioni di riso sono limitate se comparate a quelle di altre Regioni. Questo non toglie- conclude Caselli – che per alcuni areali del nostro territorio il riso sia una coltura di primaria importanza per molte aziende agricole che potranno ora beneficiare dell’aumento del sostegno”.

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Lega Nord: “ usare scarti vegetali agricoltura e fanghi come fertilizzanti”

Interrogazione del Carroccio, a prima firma Matteo Rancan, alla Giunta regionale: “Perché non utilizzare gli scarti agrioli per la fertilizzazione diretta dei terreni nei quali sono stati prodotti, escludendo i medesimi dalla categoria di rifiuti speciali?”

“Perché non utilizzare gli scarti vegetali e i fanghi ottenuti dalle operazioni di lavaggio e pulizia per la fertilizzazione diretta dei terreni nei quali sono stati prodottivenendo conseguentemente esclusi dalla categoria di rifiuti speciali”. Lo chiede in un’interrogazione alla Giunta, il gruppo Lega Nord, primo firmatario Matteo Rancan, che chiede all’esecutivo regionale di “farsi portavoce diquesta istanza verso le istituzioni competenti”. I leghisti ricordano come “l’agricoltura e le attivitàdi trasformazione a essa connesse rappresentino per l`Emilia-Romagnauno dei principali settori di sviluppo economico”. “Tale settore -spiegano Matteo Rancan, Alan Fabbri, GabrieleDelmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli – genera un’ingente quantità di sottoprodotti e materiali discarto derivanti dalla raccolta e dal trattamento dei prodottiortofrutticoli. Gli scarti potrebbero essere adoperati per lafertilizzazione dei suoli nei quali è avvenuta la lavorazione”. Un’operazione che “semplificherebbe il percorso dismaltimento del rifiuto organico evitando all`imprenditore agricolol`avvio delle pratiche di trattamento di rifiuti speciali”.

Comunicato Regione: Passante Bologna.

Regione, Città Metropolitana e Comune: “Vogliamo vengano rispettati gli accordi sottoscritti con gli enti locali. Chiediamo rispetto per un intero territorio e correttezza istituzionale da parte del Ministero e Società Autostrade”

Gli assessori Donini, Monesi e Priolo sulle indiscrezioni relative ad un confronto in atto sul progetto: “C’è un accordo che va rispettato”

Bologna – “Apprendiamo dai giornali di un tavolo di lavoro tra Ministero dei trasporti e società Autostrade per discutere di un’ipotesi alternativa al Passante metropolitano bolognese, basata sulla ‘banalizzazione’ del nodo tangenziale-A14 di Bologna. Se la notizia corrispondesse al vero, la riterremmo inaccettabile e irrispettosa di un intero territorio, oltre che lesiva del più elementare principio di lealtà e correttezza istituzionale, soprattutto alla luce della nostra ripetuta richiesta di incontro rivolta al Ministero”.

Gli assessori della Regione, Raffaele Donini, della Città metropolitana e del Comune di Bologna, Marco Monesi e Irene Priolo, intervengono sul tema Passante ricordando che “esiste un progetto condiviso e approvato nell’aprile 2016 da tutti i livelli istituzionali. C’è un accordo che va rispettato. Un’opera attesa da decenni che potrebbe essere cantierata entro il prossimo anno. Richiediamo pertanto al Ministero e a società Autostrade la massima trasparenza e collaborazione nelle scelte inerenti il nodo di Bologna. Peraltro la cosiddetta ‘banalizzazione’ del tratto urbano dell’A14 e della tangenziale venne già esaminata nel corso del progetto del Passante Nord e furono evidenti le criticità tecniche, lo scarso valore trasportistico e la pericolosità per la circolazione, oltre alle gravissime ripercussioni sul traffico negli anni del cantiere”.

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Comunicato Regione: Maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna

Bonaccini: “Domani il nostro progetto alla ministra Stefani. Chiediamo la gestione diretta di altre tre competenze, 15 in totale. Traguardo storico da tagliare entro l’anno”

La Regione chiede di avere la gestione anche di agricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria; cultura e spettacolo e sport, oltre all’ampliamento di alcune fra quelle già definite per poter agire su maggiori tutele per i lavoratori, fiscalità di vantaggio per le aree montane, tutela dell’ambiente e difesa del suolo. Il presidente della Giunta: “Non condivido la legge delega proposta dal Veneto, ma nessuna preclusione, si trovi la procedura condivisa e più efficace per fare presto e bene”

Bologna – “Domani consegneremo il progetto sulla maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna alla ministra Stefani, con la proposta di un aumento delle competenze richieste. Alle 12 già definite, infatti, chiediamo di aggiungere la gestione diretta di altre tre: agricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria; cultura e spettacolo e sport. Nuove competenze sulle quali ci confronteremo in Assemblea legislativa con tutti i Gruppi consiliari, per continuare ad avere la massima condivisione possibile, così come è avvenuto con le parti sociali nell’ambito del Patto per il Lavoro, per avere un mandato a chiudere rapidamente l’intesa con il nuovo Governo e centrare un traguardo storico che sembra davvero alla portata: ottenere un regionalismo differenziato per l’Emilia-Romagna entro la fine dell’anno, per ottenere ulteriori poteri e risorse certe coi quali continuare a crescere e creare sviluppo e occupazione, in un quadro di unità nazionale per noi intoccabile ma nel quale, per la prima volta, verrebbero premiate le Regioni virtuose e con i conti in ordine, e l’Emilia-Romagna lo è”.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, interviene in Assemblea legislativa per illustrare all’Aula le richieste per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia per l’Emilia-Romagna che porterà al tavolo del negoziato con il Governo, che già domattina nella Capitale vedrà faccia a faccia la delegazione ministeriale e quella regionale, con l’assessora al Riordino istituzionale, Emma Petitti, dopo il primo incontro, il 19 giugno, fra la neo ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani, e lo stesso Bonaccini.

Aumentano dunque le competenze che la Regione chiede di poter gestire direttamente: agricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria; cultura e spettacolo e sport si aggiungono alle 12 che erano già state inserite nell’Accordo preliminare firmato con l’Esecutivo precedente insieme a Lombardia e Veneto lo scorso 28 febbraio e che rientrano in aree strategiche come politiche per il lavoro, istruzione, sanità, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, relazioni internazionali e rapporti con la Ue. Si tratta di: rapporti internazionali e con l’Unione Europea, sicurezza del lavoro, istruzione (fatta salva l’autonomia delle politiche scolastiche), commercio con l’estero, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione per i settori produttivi, governo del territorio, Protezione Civile, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, tutela della salute, norme generali sull’istruzione, tutela dell’ambiente, dei beni culturali, organizzazione della Giustizia di pace.

L’obiettivo è quello di chiudere in tempi rapidi, sempre sulla base di quanto previsto dalla Costituzione che, all’articolo 116, terzo comma, prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.

“Non condivido la proposta del Veneto di agire attraverso una legge delega al Governo- afferma Bonaccini- come Emilia-Romagna preferiamo infatti rimanere nel solco tracciato dall’intesa preliminare che passa per l’accordo fra gli esecutivi nazionale e quelli regionali e al successivo progetto di legge governativo presentato alle Camere. In questo modo si sarebbe meno esposti a emendamenti, e verrebbe quindi tutelato il lavoro fatto sinora dalle Regioni, che alle spalle, come nel caso nostro, ha il confronto e la larga condivisione sia dei Gruppi consiliari in Assemblea legislativa sia delle parti sociali nel Patto per il Lavoro, e, soprattutto, temo che con la legge delega si possa arrivare a tempi lunghi, quando invece vogliamo fare presto e bene. In ogni caso, non abbiamo preclusioni, troviamo insieme la procedura più efficace e condivisa per arrivare una legge che il Parlamento possa approvare, a maggioranza qualificata, per dare all’Emilia-Romagna quella maggiore autonomia che merita, così come Veneto e Lombardia. E ringrazio ancora la ministra Stefani per la disponibilità che da subito ha dimostrato su questo tema fondamentale per i nostri territori”.

Le nuove competenze
In materia di Agricoltura, l’Emilia-Romagna chiede maggiore autonomia decisionale e gestionale anche di fronte agli sviluppi della politica dell’Unione Europea, che potrebbe portare a ridurre il ruolo dei territori spostando l’asse su un partenariato con gli Stati membri. Inoltre, il Governo dovrebbe confermare il fatto di concorrere al finanziamento dell’Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura (AGREA), per garantire la sostenibilità delle attività svolte a favore delle imprese e dell’intero comparto. Maggiori competenze anche su gestione della caccia e della tutela della fauna e sull’acquacoltura, con riferimento in particolare all’istituzione e disciplina delle zone di tutela biologica, comprese le modalità di pesca utilizzabili in queste aree.

Su cultura e spettacolo, l’obiettivo è la gestione delle risorse del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) e la competenza diretta per la valorizzazione integrata dei musei dell’Emilia-Romagna (musei locali, musei nazionali, reti museali e tematiche) e per la tutela dei beni librari (manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte libraie, stampe, libri e incisioni, fotografie, etc.), oltre a poter prevedere un nuovo ruolo dell’Istituto regionale dei Beni artistici, Culturali e Naturali (IBACN) quale cabina di regia tra Regione, ministero per i Beni artistici e culturali e i principali organismi di ricerca.

Sullo sport, anche in relazione alla tutela della salute, la Regione si avvarrebbe di maggiore autonomia per valorizzare l’attività sportiva quale strumento di prevenzione sanitaria e come mezzo di aggregazione sociale, anche diretta a soggetti con diverse abilità; inoltre, agirebbe su regolamentazione e programmazione dell’edilizia e dell’impiantistica sportiva.

Ci sono novità anche rispetto alle 12 competenze già definite finora. Fra queste, in materia di lavoro e sostegno ai lavoratori, si chiede la gestione diretta degli Assegni di ricollocazione (Adr), competenzache consentirebbe alla Regione non soltanto di modulare, in una prospettiva di maggiore flessibilizzazione, l’intera gamma delle prestazioni di politica attiva per il lavoro con specifico riguardo alle dinamiche territoriali, ma anche di sottoporre ad una regolazione omogenea e unitaria le varie misure disponibili per i propri cittadini, con conseguenti significativi incrementi di efficacia, efficienza ed economicità.

In tema di sviluppo economico, è di grande importanza strategica per la Regione il tema delle politiche per la montagna: da qui la richiesta delle competenze necessarie per definire un sistema di fiscalità di vantaggio per le aree montane, eventualmente da replicarsi per le aree interne. Maggiori poteri normativi e amministrativi vengono poi chiesti sulla tutela del paesaggio, anche per semplificare gli eccessi burocratici legati alle attuali procedure, per esempio superando l’attuale competenza congiunta con lo Stato nell’adozione del piano paesaggistico e nel rilascio delle relative autorizzazioni. Si aggiungerebbe poi la competenza diretta di svolgere la Valutazione di impatto ambientale di tutte le opere e impianti da realizzare nel territorio regionale, comprese quelle di interesse statale, per contrastare la frammentazione delle competenze amministrative.

(Tutti gli approfondimenti sul progetto maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, dalla cronologia al dettaglio delle competenze richieste, fino ai documenti approvati, nella sezione dedicata del sito della Regione Emilia-Romagna, al link: http://www.regione.emilia-romagna.it/autonomiaer )

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Marchetti (LN): “Politiche del benessere di cani e gatti: altola’ all’accentramento regionale, ora la parola torna ai comuni”

Grazie all’emendamento presentato dal consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti,scongiurato il processo di centralizzazione alla Regione delle politiche del benessere animale. “La parola torna ai comuni sedi di strutture di ricovero per cani e gatti”

“Finalmente le politiche connesse al benessere degli animali tornano anche ai Comuni che ospitano strutture di ricovero per cani e gatti”. Commenta così il consigliere regionale, Daniele Marchetti, l’approvazione del suo emendamento da parte dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

“Con questo emendamento – spiega il consigliere leghista – mettiamo un freno al processo di centralizzazione che ha portato in capo alla Regione competenze che prima venivano gestite a livello provinciale. Sino ad oggi, infatti il “Tavolo regionale per la Tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo” avrebbe sostituito tout-court i vecchi comitati provinciali e questo faceva venir meno il contatto con le problematiche specifiche connesse ai diversi territori”

“Grazie al nostro emendamento, invece, oltre a rendere il “Tavolo regionale” realmente consultivo, garantiremo una rappresentatività ai comuni sedi di strutture di ricovero per cani e gatti (che dovranno essere almeno una per provincia) attraverso l’ingresso al tavolo di almeno un rappresentante per provincia.Al fine di gestire al meglio le politiche sul benessere animale, come ad esempio il funzionamento dei canili e dei gattili, ritengo infatti essenziale mantenere il giusto equilibrio tra Regione, Comuni, Ausl e associazioni animaliste” aggiunge Marchetti.

“Del resto è importante, non solo sotto l’aspetto affettivo, ma anche dal punto di vista della sicurezza, sanitaria o stradale, se pensiamo al fenomeno del randagismo, che una parola determinanate sulle politiche del benessere animale spetti ai singoli Comuni. Cerchiamo di non commettere gli errori gravissimi commessi da quelle realtà regionali in cui queste tematiche o non vengono gestite o vengono centralizzate con risultati pessimi” chiosa il consigliere del Carroccio.

Da: Ufficio stampa Lega nord Gruppo Emilia e Romagna

Comunicato Regione: Trasporti, sciopero Ryanair negli aeroporti italiani

Donini e Lombardo: “Le rivendicazioni dei lavoratori meritano attenzione da parte di una grande compagnia di volo come Ryanair”

Gli assessori di Regione e Comune di Bologna chiedono di ridurre al minimo i disagi per i passeggeri e avviare un dialogo con le parti sociali

Bologna – “Le rivendicazioni al centro dello sciopero di oggi dei lavoratori in merito ai diritti salariali, previdenziali e assistenziali meritano attenzione da parte di Ryanair che, oltre ad essere una grande compagnia low-cost, è il primo vettore europeo con oltre 140 milioni di passeggeri nel 2017”. Così gli assessori della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, e del Comune di Bologna, Marco Lombardo, in merito allo sciopero di 24 ore, indetto oggi, di piloti e assistenti di volo della compagnia Ryanair nelle basi italiane, con presidi negli aeroporti di Bergamo Orio al Serio, Milano Malpensa, Pisa, Roma Ciampino e Napoli Capodichino.

Sono centinaia i voli cancellati in tutta Europa e risulterebbero oltre la metà quelli cancellati rispetto ai programmati dallo scalo di Bologna. L’astensione è stata decisa da Filt Cgil e Uiltrasporti per chiedere un contratto collettivo e il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, e si inserisce nel quadro internazionale di scioperi del personale navigante Ryanair proclamato per oggi e domani dai sindacati spagnoli, belgi, portoghesi e irlandesi.

Donini e Lombardo, che negli scorsi giorni hanno incontrato una rappresentanza dei lavoratori Ryanair, esprimono “grande preoccupazione per le condizioni lavorative” e invitano Ryanair “innanzitutto a ridurre al minimo i disagi ai passeggeri per lo sciopero odierno, attraverso il diritto di informazione, assistenza e riprotezione previsto dalla Carta europea dei diritti del passeggero. Inoltre, l’invito alla compagnia aerea è quello di favorire il dialogo con le parti sociali volto a rimuovere lo stato di agitazione dei lavoratori”.

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Ilaria Morghen (M5S) : Discariche al posto di Ville Romane.

Continua l’ostinazione della Giunta Tagliani a volere produrre derivati agricoli e commestibili sulle discariche comunali.
La recente Delibera di Giunta che autorizza alla produzione di miele a scopo di didattico “trascura” la dicitura: divieto di uso a scopo alimentare. Lo chiediamo con una nota integrativa senza dimenticare di avvisare Prefetto e AUSL. La situazione già di per se’ paradossale mi impone di ricordare come l’amministrazione comunale di questa città abbiama perseguito la barbara politica del rifiuto già dagli anni 80. Nel 1983 infatti la Soprintendenza ai beni culturali e archeologici aveva rinvenuto in via Canapa una Villa Romana all’interno di un insediamento sparso. Già allora i “mirabili” amministratori cattocomunisti di questa martoriata città pensarono non di ricavarne un museo all’aperto degno del contesto storico urbano ma una enorme discarica. Ebbene si pensarono in modo molto “illuminato” di trasformare lo scavo archeologico in una fossa che ha accolto rifiuti di ogni genere anche molto inquinanti.
Ebbene a distanza di 30 anni, nel solco di quel binario di politica ambientale e paesaggistica, l’attuale amministrazione comunale ripercorre in chiave moderna con l’introduzione del sistema cosidetto a calotte, l’esperienza conseguente di imbellire il territorio con abbandoni liberi di rifiuti in ogni dove.

Ilaria Morghen

Arpa analisi suoli 2010

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA_Dippolito_G_20180725-084850

Da: Movimento 5 Stelle

movimento5stelle

Interrogazione a risposta scritta presentata dall’On. Giuseppe D’Ippolito

Morghen (M5S). Ringrazio il Prof. Giuseppe D’Ippolito Portavoce Parlamentare del M5S e già consulente dell’Associazione Consumatori Italiani per avere portato all’attenzione del Ministro Tria la soluzione della montagna di soldi sottratti al Consorzio di Bonifica e quindi agli utenti ferraresi e al contrasto al dissesto idrogeologico. Dalla prima commissione che richiesi già al mio insediamento in Consiglio comunale, grazie all’accoglimento delle criticità perduranti che ho portato alla sua cortese attenzione, ci aspettiano ad una risposta dai vertici dal MEF. La gestione dei Consorzi di bonifica richiede un’azione di revisione totale e partire dalla difesa dei diritti dei consumatori che possono così trovarsi a vantare crediti fiscali ingenti può costituire la leva definitiva per arrivare ad una ridefinizione dell’intero comparto impositivo
Giuseppe d’Ippolito M5S
Ilaria Morghen M5S

AL Ministro dell’Economia e delle finanze – Per sapere – premesso che:
i consorzi di bonifica, i cui ambiti territoriali sono definiti con riferimento ai bacini idrografici, dovrebbero garantire una efficace funzione di presidio e di tutela territoriale;
essi sono enti economici di diritto pubblico, amministrati dagli stessi consorziati, che coordinano interventi pubblici e privati nel settore delle opere idrauliche e dell’irrigazione;
l’attività di bonifica del territorio e di manutenzione dello stesso è disciplinata dal tuttora R. D. 13 febbraio 1933, n. 215, recante “Nuove norme per la bonifica integrale”, il quale stabilisce che sono tenuti alla contribuzione delle opere di competenza che non siano a totale carico dello Stato i proprietari degli immobili siti nel comprensorio che traggono beneficio dalla bonifica;
la materia rientra nella competenza della legislazione regionale (art. 117 Cost.) ma la riscossione dei contributi era prevista dal secondo comma dell’art. 21 del succitato R. D., che prevedeva che essa avvenisse “con le norme che regolano l’esazione delle imposte dirette” cioè a mezzo ruolo e cartella di pagamento e con eventuali
concessionari;
al punto 385 dell’Allegato 1 del D.Lgs. 1 dicembre 2009, n.179, recante “Disposizioni legislative statali anteriori al 1 gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, a norma dell’art.14 della L. 28 novembre 2005 n.246”, l’art. 21 non compare tra quelli, del RD 215/1933, di cui il legislatore ha voluto mantenere la vigenza, decretandone così, inequivocabilmente, la sua abrogazione, con conseguente cessazione, a far data dal 2009, del potere dei consorzi di riscuotere i contributi a mezzo ruoli, cartelle di pagamento e concessionari; tale interpretazione sistematica dell’evoluzione normativa, benché inequivoca, è stata ribadita anche dalla giurisprudenza tributaria (ad es. Commissione provinciale di Piacenza n.131/2017 e 154/2017);
ciononostante, praticamente in tutte le regioni d’Italia detti consorzi continuano a riscuotere i contributi attraverso le iscrizioni nei ruoli esattoriali, spesso affidati a concessionari, e con la notifica di cartelle di pagamento; la natura stessa della riscossione esattoriale prevede che, dopo la notifica della cartella, ove questa rimanga senza pagamento o opposizione, la stessa diventa titolo esecutivo legittimante qualunque procedura esecutiva mobiliare, immobiliare, di fermo amministrativo di mezzi, di pignoramento di stipendio e/o pensione e così via; tale situazione è di grave nocumento per i possibili contribuenti, giacché provoca un’inversione nell’esercizio dei loro diritti di difesa, essendo costretti quest’ultimi a impugnare le cartelle allorquando la richiesta dei contributi è priva dei presupposti, spesso anticipando spese di gran lunga superiori al contributo reclamato, laddove, invece, nel regime ordinario, sarebbe il consorzio obbligato a sottoporre, prima, all’autorità giudiziaria tutti gli elementi a fondamento della propria pretesa, per vedersela riconosciuta anche in fase coercitiva se non intenda chiarire definitivamente lo stato attuale della normativa e, ove risulti confermata l’interpretazione di
cui in premessa, quali iniziative di competenza intenda assumere per impedire il protrarsi dell’illegittima vessazione
operata da parte dei consorzi attraverso il ricorso a una procedura abrogata da quasi dieci anni.

Presentatore: On. GIUSEPPE D’IPPOLITO

Da: Movimento 5 Stelle

Comunicato Regione: Sviluppo

Risparmi e recupero dell’evasione fiscale, via libera all’assestamento di bilancio: dalla Regione altri 55 milioni di euro per crescita, welfare e territori

Risorse per sanità, impiantistica sportiva, banda ultralarga, strade provinciali, abbattimento barriere architettoniche. Il presidente Bonaccini: “Nessun aumento delle tasse e conti in ordine, così riusciamo a introdurre misure come il Reddito di solidarietà, l’abolire dei superticket sanitari e le agevolazioni per i pendolari”. L’assessora Petitti: “Un forte impulso ai territori e riposte concrete alle esigenze delle nostre comunità”

Bologna – Nuove risorse liberate per crescita, welfare e sviluppo dei territori. Grazie a minori spese derivate da risparmi – circa 15 milioni di euro, di cui 3 dell’Assemblea legislativa – e a maggiori entrate dal recupero dell’evasione fiscale -circa 18 milioni, soprattutto da Iva e addizionale Irpef, oltre che dal bollo auto -, la Regione sostiene ulteriori interventi per 55 milioni di euro. E’ l’entità dell’assestamento di bilancio messo a punto dalla Giunta regionale e approvato oggi dall’Assemblea legislativa, una manovra che prevede investimenti principalmente per la sanità emiliano-romagnola (12,6 milioni di euro), l’impiantistica sportiva (10 milioni, che si aggiungono ai 20 milioni già stanziati), il fondo delle Province (7,8 milioni), la banda ultra-larga e la realizzazione dell’agenda digitale (5,2 milioni), e il ripristino delle strade provinciali (3 milioni). Altrettanto importanti, fra gli altri, i fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche (1,4 milioni), fondo imprevisti calamità naturali (3 milioni), acquisto di auto ibride (1 milione) e agli enti locali per la riduzione dei costi degli abbonamenti dei bus (500mila euro).

“Si tratta di ulteriori e rilevanti risorse destinate ad attività strategiche per lo sviluppo del nostro territorio- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-, frutto di una gestione equilibrata del bilancio, come riconosciuto alla Regione dalla Corte dei Conti. Conti in ordine, riduzione del debito di 150 milioni di euro in tre anni, taglio degli incarichi esterni del 90%, diminuzione dei costi della politica, con l’abolizione dei vitalizi in anticipo rispetto al dibattito in corso, ci hanno consentito l’introduzione del Reddito di solidarietà, di non far pagare l’autobus in 13 città ai pendolari abbonati ai treni regionali e di abolire i superticket sanitari dal prossimo 1^ gennaio, lasciandoli solo per i redditi familiari sopra i 100mila euro anni così da coprire anche l’abrogazione del ticket base da 23 euro sulle prime visite per genitori e figli delle famiglie numerose, oltre all’assunzione e stabilizzazione di 5 mila medici, infermieri e operatori in sanità. Tutto questo senza aumentare le tasse dei cittadini. Risultati che sono sotto gli occhi di tutti, alla base della nostra richiesta di avere maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, per continuare a crescere potenziando sanità e welfare e le misure per chi ha più bisogno”.

Da inizio legislatura, nel 2015, è la prima volta che l’assestamento di bilancio raggiunge una tale entità, facendo ovviamente riferimento a risorse recuperate interamente dal bilancio regionale.

“Siamo così in grado- dichiara soddisfatta l’assessora regionale al Bilancio, Emma Petitti- di realizzare ulteriori interventi dando un forte impulso ai territori e riposte concrete alle esigenze delle nostre comunità. Con l’assestamento mettiamo in campo nuove e maggiori risorse per la crescita dell’Emilia-Romagna in diversi ambiti: dall’impiantistica sportiva alla promozione turistica, dalle bonifiche in agricoltura alla cooperazione internazionale. I protagonisti di questo assestamento sono proprio gli enti locali che grazie a queste risorse potranno realizzare importanti progetti sia come singoli enti che attraverso le forme associative. Il tutto frutto di un lavoro di confronto e concertazione con tutte la parti sociali ed economiche dei nostri territori”.

Oltre ai fondi alle aziende sanitarie locali, la voce più significativa di investimento riguarda l’incremento delle risorse per l’impiantistica sportiva: 10 milioni di euro. Queste permetteranno di rinnovare o ristrutturare il patrimonio impiantistico e sportivo regionale: dai nuovi palazzetti alle strutture polivalenti, con interventi in 120 Comuni da Piacenza a Rimini. L’investimento della Regione raggiunge così i 30 milioni, e salirà entro l’anno a 35, per progetti da 100 milioni di euro complessivi.

Ulteriori risorse andranno al piano di promozione turistica (1,2 milione di euro) gestito da Apt e agli impianti sciistici di risalita (700mila euro). Inoltre, sono stati stanziati 100 mila per contributi ad associazioni ed istituzioni sociali private, per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive.

In vista di “Parma Capitale italiana della cultura 2020”, saranno erogati 3,5 milioni di euro al Comune di Parma per interventi agli immobili della Palazzina Nervi e della Casa della musica.

Sarà ripristinato il fondo imprevisti per calamità naturali con uno stanziamento di 3 milioni di euro. Quattro milioni di euro saranno destinati alla protezione civile e un milione di euro è l’ulteriore contributo per il funzionamento dell’Arpa, mentre per il parco delle foreste Casentinesi sono previsti 80mila euro. Mezzo milione di euro sarà destinato alle bonifiche in agricoltura, in particolare per finanziare investimenti e la manutenzione straordinaria delle opere di bonifica realizzate attraverso i Consorzi.

Nel settore dei servizi educativi (0-6 anni), sono previsti 600 mila euro in più alle scuole per l’infanzia paritarie facendo salire a 4,7 milioni di euro le risorse stanziate per qualificare l’offerta educativa e il coordinamento pedagogico nelle 830 scuole, tra comunali e private presenti sul territorio regionale.

Quasi 1,4 milioni di euro saranno destinati all’eliminazione delle barriere architettoniche e che si aggiungono ai fondi statali per 29,4 milioni nel triennio 2018-2020.

Con 1,4 milioni di euro si realizzerà un parziale rifinanziamento della Legge regionale sulla formazione professionale e 500 mila euro vanno alla cooperazione internazionale.

Contributi anche agli Enti Locali: per la riqualificazione delle aree commerciali (1,2 milioni di euro); per le Unioni di Comuni (300mila euro); per la riduzione dei costi degli abbonamenti dei bus (500mila euro); per l’acquisto di auto ibride (1 milione).

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Bargi (LN): “Clamoroso dietrofront della Regione: fondi pubblici anche ai confidi minori”

Il consigliere regionale della Lega Nord: “Sono due anni che mi batto per il superamento del vincolo che impone la destinazione di risorse pubbliche solo ai Confidi Maggiori soggetti a vigilanza e non a quelli Minori. Finalmente, dopo aver incassato ben 3 ricorsi al Tar da parte di 3 diversi confidi, la svolta del governo Bonaccini”

“Tanto tuonò che alla fine piovve: dopo uno strenuo braccio di ferro durato due anni e dopo aver incassato ben tre ricorsi al Tar da parte dei Confidi, finalmente è arrivato il dietrofront della Regione. Poco importa che l’ente di viale Aldo Moro abbia rimediato una magra figura, perché oggi è un giorno importante sia per le piccole imprese che per i Confidi minori, i motori del sistema-Emilia”.

Così Stefano Bargi, consigliere regionale Lega Nord, commenta la decisione della giunta regionale di allargare anche ai Confidi minori la possibilità di accedere ai fondi regionali, prima riservato soltanto agli istituti vigilati.

“E’ una battaglia che portiamo avanti da tanto tempo, a favore di concorrenza e condizioni paritarie di accesso al credito, ma ci siamo scontrati sempre con un incomprensibile ostruzionismo della maggioranza che voleva riservare l’accesso ai contributi regionali solo ai big del settore”, spiega Bargi.

“Già la normativa nazionale (legge di stabilità 2014) era orientata ad armonizzare la possibilità di erogare risorse tra Confidi vigilati (tre in tutto il territorio regionale) e non vigilati”, aggiunge ancora Bargi “e a supporto della bontà della nostra posizione c’è stata anche una sentenza dell’Antitrust (11 febbraio 2015) che ha riconosciuto il diritto all’accesso dei contributi anche ai Confidi minori”. Finalmente ora davanti all’evidenza anche la Regione Emilia Romagna ha dovuto cedere prevedendo l’adeguamento della legge regionale 14, che disciplina la materia”, il tutto, però, “non prima di essersi aggiudicata un bel ricorso presentato da tre società contro un bando regionale da sei milioni di euro, di fatto creato ‘su misura’ per gli operatori maggiori”.

Secondo Bargi “la modifica apportata alla legge apre nuove possibilità, riequilibrando il principio della concorrenza e premiando l’azione di quei Confidi «che riescono effettivamente a raggiungere l’impresa con i loro finanziamenti”. Ora per il consigliere “non resta che aumentare le soglie massime per la richiesta di finanziamento da parte delle aziende, ancora troppo ridotte (oggi fino a 100mila euro)”, in modo da “rendere più efficace il ricorso a questo tipo di strumento”.

Da: Ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

TARI Day di Confcommercio – l’intervento di Ascom Ferrara

La tassa rifiuti: un freno allo sviluppo delle imprese

La tassa rifiuti TARI continua a rappresentare un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che lo caratterizzano, per le imprese del nostro territorio. Lo dice lo studio della Confcommercio presentato oggi (25 luglio) a livello nazionale in un vero e proprio TARI Day.
“Da sempre abbiamo puntato la nostra attenzione anche sul nuovo sistema di raccolta qui a Ferrara che privo di una fase di test vera e propria oggi da più problemi che soddisfazioni. Stiamo raccogliendo gli elementi per capire se il nuovo sistema di raccolti rifiuti entrato in vigore il 1° gennaio 2018 premierà davvero i virtuosi. Per questo abbiamo attivato un servizio di analisi delle bollette Hera e raccogliendo le segnalazioni delle nostre imprese associate” ricorda Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara” e Matteo Musacci presidente provinciale di Fipe Confcommercio sottolinea “In particolare ribadiamo che ci sono alcune categorie a Ferrara (i pubblici esercizi, orotofrutta, gli alberghi) che soffrono di più rispetto alla media nazionale e spesso regionale”

Ad esempio l’aliquota media TARI Euro/Mq (dato 2016) per i ristoranti a Ferrara era del 14,90 contro una media nazionale del 13,72 e del 15,92 regionale. Ancora per i bar a Ferrara siamo ad 13,24 contro una media nazionale del 10,68 e regionale del 12,61.

“La Tari puntuale a Ferrara ed il sistema “calotte” rischiano peraltro di incrementare questi dati di sofferenza a discapito delle nostre imprese” interviene nuovamente Musacci.

Il 62% dei Comuni capoluogo di provincia registra una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni (Fonte: www.opencivitas.it,sito promosso dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE per determinare i fabbisogni standard delle varie amministrazioni locali) e anche il nostro territorio di Ferrara conferma il trend: infatti la differenza tra spesa storica (anno 2016) ed il fabbisogno standard (un indice di spesa definito dal Dipartimento delle Finanze in base alle caratteristiche ambientali e sociali) vede il primo dato attestarsi su oltre 32 mln di euro mentre il fabbisogno è di superiore ai 29 mln. Con una differenza di oltre 2 milioni. La nostra città si colloca in regione purtroppo in una posizione di netto scostamento tra spesa storica e fabbisogno standard ed in compagnia con Bologna e Parma. Mentre Forlì e Cesena sono tra i primi cinque comuni più virtuosi d’Italia.

Dai dati emersi risulta evidente come sia urgente una profonda revisione dell’intero sistema capace di superare definitivamente la logica dei coefficienti presuntivi di produzione con un sistema che rispetti il principio europeo “chi inquina paga”, che tenga conto di specifiche esenzioni/agevolazioni per le attività stagionali e per le aree scoperte operative e che venga confermato il principio secondo il quale il tributo non è dovuto, né in parte fissa né in parte variabile, per i rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato a recupero. Sarà fondamentale, inoltre, introdurre misure che leghino in maniera sempre più vincolante la determinazione dei costi del servizio a parametri di efficienza ed a misure volte a garantire un’equa e oggettiva ripartizione tra la componente domestica e non domestica e tra parte fissa e variabile.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Organic Trio + Roberto Manuzzi chiudono la rassegna Un fiume di Musica a Wunderkammer di Ferrara

JAZZ BLUES ANNI ’60 E ’70 PER LA RASSEGNA UN FIUME DI MUSICA 2018
ULTIMA DATA GIOVEDÌ 26 LUGLIO DALLE ORE 19
CON MOSTRA E PROVA DI CHITARRE ACUSTICHE DA COLLEZIONE

Giovedì 26 luglio, dalle 19 sul piazzale di Wunderkammer (via Darsena 57) che si affaccia sulla darsena di Ferrara, a esibirsi sarà ORGANIC TRIO, per l’ultimo concerto di Un fiume di Musica, rassegna organizzata dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer. Per l’evento finale, al trio composto da Massimo Mantovani alle tastiere, Roberto Formignani alla chitarra e Roberto Poltronieri alla batteria, si unisce Roberto Manuzzi al sax. Per l’occasione, inoltre, un gruppo di affezionati a Un fiume di Musica metterà a disposizione (nella sala interna di Wunderkammer) le proprie chitarre acustiche da collezione, sia per mostrarle che per farle suonare a chi voglia provare. La serata è a ingresso libero. Un Fiume di Musica è organizzato dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer, di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte. Anche quest’anno il festival è all’interno del progetto Smart Dock, nell’ambito di ‘Giardino Creativo’ finanziato da Anci. Offerte enogastronomiche coordinate da Ferrara Rooms.

Organic Trio nasce nel 2008 dall’idea di riportare alla luce le sonorità tipiche jazz-blues degli anni ‘60 e ’70 del secolo scorso, facendo uso di strumenti che hanno reso caratteristico il sound di quel periodo. Al piano “Fender Rhodes” inoltre è affidata anche la parte del basso, assente dalla formazione. Il repertorio di Organic Trio, rigorosamente strumentale, è composto sia da brani originali che da classici standard jazz-blues.

LE BIOGRAFIE

Massimo Mantovani (tastiere) è pianista violinista, arrangiatore e compositore, e svolge da anni attività con artisti di livello nazionale e internazionale. Negli ultimi tempi, oltre a dedicarsi all’insegnamento, è membro stabile di diverse formazioni, tra cui Gruppo Candombe e The Bluesmen, con le quali ha partecipato ai più autorevoli festival e all’incisione di diversi CD. Roberto Formignani (chitarra), già leader della Mannish Blues Band e fondatore della band The Bluesmen, vanta collaborazioni con musicisti del panorama internazionale come Andy J. Forest, Willie Murphy, Jerry Dugger, Alan King e Dirk Hamilton. Ha partecipato a importanti festival in tutta Italia ed è stato dimostratore della ditta di chitarre “National”. Dal 1987 insegna chitarra blues alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara, di cui è il presidente dall’anno 2000. Roberto Poltronieri (batteria) è diplomato in contrabbasso ed è stato fra i fondatori della “Roaring Twenties Jazz Band” e condirettore e chitarrista della “Big Band di Tresigallo”. Ha collaborato in varie occasioni con orchestre sinfoniche e cameristiche e con formazioni jazz (Silvano Salviati, “Doctor Dixie Jazz Band”, Roberto Manuzzi, “Sax Society”, Big band “Giordano Balboni”). Dal 1996 al 2005 è stato membro del gruppo storico “Equipe 84”. È insegnante di chitarra, pedal steel guitar e contrabbasso alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara. Roberto Manuzzi è diplomato in sassofono al Conservatorio di Bologna e in musica jazz con il massimo dei voti al Conservatorio di Adria. Dagli anni ’80 collabora con artisti d’importanza nazionale nel campo del jazz e della musica leggera d’autore, tra cui Francesco Guccini, e ha composto musiche per balletti, film, documentari e spettacoli teatrali. Ha affiancato dal 1979 al 1990 il percussionista friulano Andrea Centazzo come solista e arrangiatore, collaborando con musicisti come Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Radu Malfatti, Albert Mangelsdorff, e partecipato ad alcuni tra i più importanti festival jazz in Italia e all’estero. Ha svolto attività di concertista classico in formazioni cameristiche e con orchestre sinfoniche (Teatro comunale di Bologna, Teatro “La Fenice” di Venezia, ensemble “Nuova consonanza”, gruppo “Avanguardia ’80”, “I virtuosi Italiani”). È stato fondatore nel 1986 e presidente fino al giugno 2000 dell’Associazione Musicisti di Ferrara nonché direttore della Scuola di Musica Moderna di Ferrara. Dal 2007 è insegnante di Musica di assieme jazz e coordinatore del Triennio e del Biennio di perfezionamento in Musica Jazz al Conservatorio di Ferrara.

Due Perfomance a Ferrara Off

Il mese dedicato alla danza di Ferrara Off si conclude questa settimana con due performance: Sabato 28 luglio alle 21.30 Il teatro ospiterà la performance finale ‘Tance Project’, esito del percorso che si è svolto tutti i lunedì di luglio, a cura di Elisa Mucchi, e che ha visto il linguaggio del Tango Argentino accostarsi a quello della Danza e Musica Contemporanea. 
Domenica 29 luglio invece, alle 21.30, avrà luogo ‘Giochi da Giardino’ la restituzione pubblica del lavoro di ricerca coreografica, frutto della residenza a Ferrara Off, di e con Stefano Babboni, Martina Danieli, Elisa Mucchi, Giulio Petrucci, Giacomo Sacenti a partire dalle suggestioni de ‘Il giardino dei Finzi-Contini’ di Giorgio Bassani. 
È il romanzo a proporre le tematiche centrali volte all’ideazione di un percorso di ricerca, che accompagnerà l’osservatore a perdersi nelle nebulose azioni del gruppo. Il contesto storico suggerisce l’immagine di un essere contemporaneo e attuale, che denuncia gli atteggiamenti indifferenti alle ingiustizie interne ed esterne alle mura ipotetiche di un luogo o di un corpo. L’indagine esplora la natura umana che tenta di nascondere ciò che si teme o non si accetta, elaborando soluzioni ludiche sovrapposte per insabbiare la realtà dei fatti. In questo caso riferimenti granitici come il campo da tennis, il giardino e le mura Ferraresi elaborano il chiaro rimando a un immaginario idilliaco, in cui la vita sembra poter non cessare mai, incurante della situazione in atto. Il desiderio di afferrare una forma effimera e indefinita pare somigliare al misterioso enigma che avvolge l’opera di Bassani. Gli autori/interpreti giocano la loro partita senza sapere fino in fondo dove la loro intuizione li guiderà, accettando comunemente l’esistenza di una linea logica che non prevede un percorso prestabilito, ma che ne rivela, a ogni sessione, la sorpresa di potersi conoscere nuovamente.
‘Giochi da Giardino’ è il primo appuntamento del progetto ‘Tradire Bassani’ – percorso di letture, performance, spettacoli che reinventano e reinterpretano l’opera del celebre autore ferrarese – a cura di Ferrara Off, realizzato grazie al contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani.
Ingresso alle serate: 8 € soci Ferrara Off, 10 € non soci (inclusa tessera associativa 2017/2018).

Da: Ferrara Off Teatro

Crisi Vinyloop, annunciata trattiva per vendita azienda Calvano e Vitellio: “ora chiediamo garanzie per lavoratori e attività industriali”

Prosegue la piena solidarietà del Partito Democratico ai lavoratori dell’azienda Vinyloop di Ferrara, specializzata nel riciclo degli scarti di Pvc. Il consigliere e segretario regionale PD Paolo Calvano e il segretario del PD ferrarese Luigi Vitellio, da tempo al fianco dei lavoratori ferraresi coinvolti in questa vertenza, commentano l’annuncio della trattativa per la cessione dell’attività e di tutto il personale ad un’azienda operante nel settore chimico.
«Notizie incoraggianti e saremo pronti a sostenere gli investimenti che consentiranno di portare valore aggiunto in innovazione, ricerca e nuovi cicli produttivi in un settore strategico per il territorio ferrarese e per le filiere produttive – dicono Calvano e Vitellio –. Siamo da sempre al fianco dei lavoratori, il 3 aprile scorso, insieme ad una rappresentanza dell’amministrazione comunale ferrarese, abbiamo incontrato i lavoratori di Vinyloop durante il sit-in davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna, e poi ancora il 3 maggio eravamo con loro davanti ai cancelli in via Marconi per dare il massimo sostegno possibile in questa crisi aziendale. Oggi a fronte di questa notizia, giunta nel corso del tavolo di salvaguardia occupazionale tenutosi in Regione, chiediamo garanzie sul futuro, che vanno dal totale riassorbimento dei lavoratori coinvolti alla ripresa delle attività industriali e strategiche all’interno del polo del petrolchimico di Ferrara».

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Marcia Digitale in memoria di Rita Atria

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione della ricorrenza in cui è stata uccisa Rita Atria, intende ricordare il coraggio e l’ideale di giustizia a cui la giovane si è ispirata, dopo l’incontro con il giudice Paolo Borsellino, promuovendo una “marcia digitale”, proprio in memoria della testimone di giustizia. In tale giorno, si invitano gli utenti dei social network a formare una sorta di catena digitale, postando immagini e frasi relative alla difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali organizzate, e invitando i propri amici ad aderire: ciascuno diventa protagonista attivo della propria consapevolezza civica e non semplice spettatore passivo.
Essere cittadino significa anche diffondere ideali, spunti di riflessione e modelli di comportamento eticamente validi, avvalendosi anche dei linguaggi digitali. Si spera così di coinvolgere le giovani generazioni, ma anche gli adulti, in una costruzione di idee e scambi culturali più profonda e significativa rispetto a tanti post, in alcuni casi davvero superflui, quando non diseducativi.
Creare un’onda di commenti, considerazioni e immagini da condividere con il maggior numero di persone possibili, dando vita ad un’azione di impegno civile è il fine ultimo dell’iniziativa, per “marciare” idealmente tutti uniti verso un unico obiettivo: l’affermazione della legalità come principio fondante della libertà.
Oggi attraverso un semplice “clik” online molti attivisti dei Diritti Umani hanno creato movimenti d’opinione e lanciato campagne a favore della dignità della persona per un mondo più equo e tollerante. Il Coordinamento ritiene oggi importantissimo l’utilizzo dei social network come veicolo di comunicazione, partecipazione e mobilitazione, non come mera vetrina per apparire.
“La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.” (Paolo Borsellino)

Prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Gli uffici ferraresi di Arpae traslocano dal 30 luglio nella nuova sede di via Bologna 534

Lunedì 30 luglio inizieranno le operazioni di trasloco degli uffici della Struttura Autorizzazioni e Concessioni di Arpae (Agenzia prevenzione ambiente energia dell’Emilia-Romagna), dall’attuale sede in Corso Isonzo 105/a, nella nuova di via Bologna 534, a Chiesuol del Fosso in città.
Il trasferimento di personale, attrezzature e mobili, richiede circa una settimana.
Nel frattempo, chi volesse mettersi in contatto con gli uffici ferraresi di Arpae potrà farlo scrivendo all’indirizzo di posta elettronica certificata, rimasto immutato, aoofe@cert.arpa.emr.it , oppure chiamando il centralino: 0532.234811.
Per l’attivazione delle nuove linee telefoniche, invece, occorrerà attendere non prima del 6 agosto prossimo, mentre i nuovi numeri di telefono dei vari uffici saranno disponibili sul sito di Arpae (www.arpae.it ), appena terminate le operazioni di trasloco.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Musica a Marfisa d’Este – Corso Giovecca 170 Ferrara Concerto di sabato 28 luglio 2018

Musica a Marfisa d’Este – Corso Giovecca 170 Ferrara

Concerto di sabato 28 luglio 2018

FERRARA – Romanze e scenette d’operetta e le canzoni dei più celebri musical saranno il piatto forte del concerto di sabato 28 luglio 2018 alle ore 21,15 a Musica a Marfisa D’Este, in Corso Giovecca 170, Ferrara. Protagonisti della serata la simpaticissima Sandra Mongardi (mezzosoprano), insieme ad Elena Carlini e Michele Principe. Al pianoforte siede il maestro Carlo Ardizzoni.
Sarà eseguito il meglio del repertorio da Cincillà, Il paese dei campanelli, Al Cavallino Bianco, La principessa della Czarda, con inclusione di canzoni celebri tratte da Cats, Colazione da Tiffany, Il Mago di Oz, Jesus Christ Superstar. Il concerto è organizzato dal Circolo Frescobaldi e l’ingresso è a offerta libera.
Sandra Mongardi, è nata a Ferrara; si è diplomata in Canto presso il Conservatorio di Bologna, sotto la guida del maestro Leone Magiera. Si è in seguito perfezionata con il maestro Ettore Campogalliani e recentemente ha conseguito la laurea di specializzazione in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.
Carlo Ardizzoni, pianista, è nato a Bologna, ha frequentato il corso di Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza con il maestro Antonio Cozza, diplomandosi nel 1991. Contemporaneamente ha frequentato i corsi di perfezionamento organizzati dall’Accademia di musica italiana per organo di Pistoia, dall’Associazione Marchigiana Organistica di Pesaro e dal Comitato per l’organo della Cattedrale di Cremona, sotto la guida di L.F. Tagliavini, H. Vogel, M. Torrent Serra e M. Radulescu.

Da: Gli Amici della Musica

Dopo il naufragio

[…] e Ulisse fu desto.
E si sedette: e in mente gli errarono questi pensieri:
«Povero me! Di che gente sarò capitato al paese?
Forse feroci selvaggi saranno, nemici del giusto,
od ospitali, e avranno l’ossequio dei Numi nel cuore?
Giunto all’orecchio m’è di femmine un grido: fanciulle
sembrano: son di certo vicino ad un luogo abitato…

[…] similmente Ulisse, fra tante leggiadre fanciulle
si presentò, cosí nudo com’era; ma farlo era d’uopo.
Orrido apparve ad esse, bruttato cosí di salmastro;
e sbigottite si sperser chi qua chi là per la spiaggia.
Sola rimase la figlia d’Alcinoo: ché Atena le membra
le preservò dal terrore, coraggio nell’alma le infuse.
Ferma gli stette dinanzi…

[…] E le rivolse queste parole soavi ed accorte:
«Io ti scongiuro, o signora. Sei forse una Diva? O una donna?
Ieri scampai, dopo venti giornate, dagli ebbri marosi;
mi trascinarono, tutto quel tempo, dall’isola Ogigia,
flutti d’irose procelle. Qui un dèmone adesso mi spinge,
perché nuove sciagure sopporti anche qui: ché non credo
siano finite; ma molte tuttor me ne serbano i Numi.
Abbi pietà. Signora, di me. Dopo tanti travagli
tu sei la prima che incontro, nessuno ho pur visto degli altri
abitatori di questa città, di questa contrada.
Mostrami, via, la città, dammi un cencio, ch’io possa coprirmi,
se, qui venendo, un panno recavi da involger le vesti.

[…] E gli rispose cosí Nausicaa dal candido braccio:
«O straniero, davvero né tristo tu sembri né stolto;
ma la felicità partisce fra gli uomini Giove
sire d’Olimpo, a chi piú gli piace; ora al buono, ora al tristo.
A te diede cordogli, cordogli tu devi patire.
Ma or che in questa terra, che in questa città sei pur giunto,
a te non mancheranno né vesti, né nulla di quanto
porger conviene ad un misero, oppresso dai mali, che prega.
Ti mostrerò la città, saprai quale nome han le genti.
Di questo suolo, di questa città son signori i Feaci;
e la figliuola io sono d’Alcinoo magnanimo cuore,
che dei gagliardi animosi Feaci le sorti governa».

Disse; e la voce levò per chiamare le ancelle vezzose:
«State un po’ ferme! Cosí fuggite alla vista d’un uomo?
Immaginate forse ch’ei nutra sinistri pensieri?
Non c’è, né sarà mai nel mondo quel tristo mortale
che della gente feacia pervenga alla terra, e minacci
l’impeto ostile: ché troppo siam cari ai Beati Celesti,
ed abitiamo lontani da tutto, ai confini del mondo,
tra l’estuare infinito dei flutti; e nessuno ci cerca.
Ma questo misero è giunto qui naufrago errante; e dobbiamo
prenderne cura adesso; perché forestieri e mendichi
tutti li manda Giove: ché poi si contentan di poco.
Presto, fanciulle, dunque, recategli cibo e bevande,
fategli un bagno sul greto del fiume, al riparo dei venti».
(Odissea, Canto VI, traduzione di Ettore Romagnoli, Zanichelli, 1923)

Omero, qui sopra nella versione del grande grecista Romagnoli, ci racconta un salvataggio: un naufrago raccolto sulla spiaggia, rivestito, rifocillato, accolto nella propria casa. Un fatterello di cronaca fantastica, per niente attuale, anzi, vecchio di circa tremila anni, anno più anno meno.
Non mi soffermo, per ovvie ragioni di spazio, su Omero e la sterminata Questione omerica. Ma una cosa va detta, perché su questa concordano ormai tutti i filologi e gli studiosi del mito, e cioè che l’Odissea rappresenta la sorgente, l’alba, la radice dell’Occidente. Del nostro modo di vivere, di conoscere, di pensare. Lo stratega e geniale costruttore del cavallo Ulisse, l’incallito viaggiatore Odisseo, l’astuto Nessuno che beffa Polifemo, sono sempre uno, e in quell’uno noi contemporanei ci specchiamo. Odisseo è in verità il nostro Adamo, “il primo di noi”, cioè il primo uomo dell’Occidente. Nel bene e nel male.
Ma Odisseo è anche il naufrago. Devo ai coraggiosi ragazzi di Lucera (Foggia) animatori del Festival della Letteratura Mediterranea giunta quest’anno alla XVI edizione, la mia personale riscoperta di questo brano dell’Odissea. Dopo il naufragio – uno dei tanti in cui si imbatte – Ulisse giace ignudo, quasi morto sulla spiaggia della terra dei Feaci. Lo soccorrerà una ragazza pura, disinibita, anticonformista:
“una fanciulla uguale, per indole e aspetto, a una Dea.
Era Nausicaa, la figlia d’Alcinoo magnanimo cuore”
Ecco, Omero ci racconta un salvataggio. E badate, non solo Odisseo è uno di noi, ma il mare dove avviene quell’antico naufragio è il mare nostrum, il medesimo mare dove annegano ogni giorno i profughi del terzo millennio. E l’isola del popolo felice dei Feaci? La maggioranza degli storici, geografi e filologi la identificano con l’isola di Ischia. Insomma, questa storia ci riguarda molto da vicino.
Incontrare “Nausicaa dal candido braccio” fa venir voglia di rileggere tutta l’Odissea. O di leggerla per la prima volta: non è vero che è difficile, anzi, è una emozionante avventura. Dal rinascimento ad oggi si contano decine di traduzioni in italiano e sono in commercio varie edizioni tra cui scegliere. Per chi volesse invece approfondire la figura del nostro progenitore Odisseo, consiglio un libro splendido: Piero Boitani, L’ombra di Ulisse. Figure di un mito, Bologna, il Mulino, 2012.