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Mese: Agosto 2018

Comunicato Regione: Cultura

Danza contemporanea, balletto neoclassico, hip-hop, circo danza: tutti i linguaggi dell’arte coreutica nella stagione teatrale del “Diego Fabbri” di Forlì e “Masini” di Faenza

La programmazione, dal 24 ottobre al 28 marzo 2019, inaugura la collaborazione tra Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Accademia Perduta/Romagna Teatri

Bologna – Nove gli spettacoli in programma con allestimenti che spazieranno dalla danza al balletto neoclassico, dall’hip-hop fino al circo danza. Si comincia il 24 ottobre con un appuntamento di danza contemporanea: Golden Days, coreografia di Johan Inger e musiche di Tom Waits, Patty Smith e Keith Jarrett. Chiusura della stagione il 28 marzo con una performance di circo danza, Phasmes, della Compagnie Libertivoire,ispirata all’improvvisazione, ai giochi di equilibrio, alle simmetrie e divisioni dei centri di gravità. E’ la nuova stagione 2018/19 che inaugurerà la collaborazione tra Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Accademia Perduta/Romagna Teatri. Dedicati all’arte coreutica i cartelloni di due importanti teatrigestiti dal Centro di produzione romagnolo: il “Diego Fabbri” di Forlì e il “Masini” di Faenza. La presentazione è avvenuta questa mattina nella sede della Regione.

Il programma

Le rassegne saranno caratterizzate da nomi di eccellenza e dalla pluralità di espressioni e linguaggi artistici. Sul palcoscenico si alterneranno compagnie e coreografi di rilevanza nazionale e internazionale.

Fra le altre esibizioni, la compagnia Aterballetto sarà protagonista anche di Wolf, uno spettacolo realizzato in associazione con Hofesh Shechter Company. Doppio appuntamento anche con Eko Dance Project e i balletti neoclassici Dal sacro al profano e La Bella…Giselle, entrambi coreografati da Mats Ek. La compagnia hip-hop INC Innprogresscollective presenterà toPray con le coreografie di Afshin Varjavandi mentre la Compagnia dei coreografi Michele Abbondanza e Antonella Bertoni sarà protagonista del palcoscenico con Romanzo d’infanzia, una performance pluripremiata e acclamatissima sia in Italia che all’estero, tanto da essere stato tradotto in 4 lingue. La MM Contemporary Dance Company proporrà il dittico Gershwin Suite / Schubert Frames con le coreografie di Michele Merola ed Enrico Morelli.

“È davvero una nuova stagione per la danza in Emilia-Romagna quella che si inaugura quest’anno anche grazie alla collaborazione tra Aterballetto/FND e Accademia perduta/Romagna Teatri”, ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti. “Dall’hip hop al balletto classico, il pubblico dei teatri Diego Fabbri di Forlì e Masini di Faenza potrà godere di uno sguardo ampio su quanto di meglio avviene in quest’ambito artistico in Italia e non solo. Un cartellone comune, frutto della volontà precisa di far conoscere la danza e di portarla nei teatri; desiderio, ma anche responsabilità culturale che la nuova direzione della FND si è pienamente assunta e che ha trovato in Accademia Perduta un partner in perfetta sintonia.

Non solo, altro punto cardine del programma di Gigi Cristoforetti per la nuova FND è favorire il dialogo tra realtà diverse, mettere in relazione le energie diffuse della nostra regione e non unicamente in un’ottica di scambio di sedi. Da questa intenzione nasce la collaborazione anche produttiva tra i due centri, diversissimi tra loro per ambiti di competenza e storia ma capaci di lavorare insieme ad alti livelli: l’Accademia Perduta punto di riferimento imprescindibile per il teatro ragazzi, vanto del nostro sistema teatrale, e Aterballetto/FND che si vuole non più solo compagnia di danza ma principale centro italiano di produzione e di diffusione della danza”.

Le ragioni di una collaborazione

Una collaborazione, quella tra Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Accademia Perduta/Romagna Teatri, che non si instaura su terreni conosciuti e comuni ma comporta una sfida, una ricerca, un incontro tra soggetti diversi. Che prova a far crescere il panorama dello spettacolo dal vivo e a esprimere una vera e propria politica culturale di apertura. Questi i presupposti dell’incontro tra queste due realtà, che non solo lavorano su linguaggi diversi, ma hanno anche una vocazione differente.

Il quadro nel quale nasce la collaborazione tra le due realtà è dunque estremamente articolato e importante. Ma ciò che oggi va particolarmente sottolineato è la volontà di offrire agli spettatori di Forlì e Faenza una finestra originale e stimolante grazie alla quale conoscere cosa oggi sia l’arte del movimento e della coreografia. Rivolgendosi davvero a tutti i pubblici e a tutte le fasce di spettatori. L’hip hop con il suo spettacolare e disarticolato dinamismo e la dimensione più raffinata e suggestiva del circo contemporaneo danno nuove prospettive ad un cartellone che parte dalle radici neoclassiche e ballettistiche e arriva ad un contemporaneo accattivante e mai elitario.

“Per la Fondazione Nazionale della Danza si tratta di uscire dalla dimensione di compagnia e porsi al servizio di una diffusione della cultura di danza a livello nazionale”, ha detto Gigi Cristoforetti, direttore FND Aterballetto. “Un ruolo che comporta la capacità di incontrare realtà differenti: nel 2018 e 2019 Aterballetto coproduce con festival nazionali di danza e di musica, con teatri nazionali, con Tric e con Centri di produzione, con teatri e festival europei e perfino con fondazioni che si occupano di arte e fotografia. O, ancora, con giganti della cultura italiana come la Fondazione Feltrinelli di Milano o la Fondazione Reggio Children. La collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri è certamente emblematica, perché intreccia molte delle motivazioni e degli obiettivi che ci stanno muovendo. Aprire nuovi spazi alla danza, intesa nel senso più ampio, arrivando fino all’ibridazione con le culture urbane o con l’arte circense. Se poi guardiamo a questa Regione, sviluppare collaborazioni è una risposta chiara alla visione di politica culturale dell’assessore Mezzetti, alla sua volontà di far crescere i singoli soggetti insieme all’intero sistema. E, appena dietro l’angolo, c’è anche un’importante coproduzione che ci unirà nel 2019”.

“Accademia Perduta/Romagna Teatri è un Centro di produzione teatrale che nel corso della sua storia ha frequentemente attivato collaborazioni importanti, sia sul versante del Teatro Ragazzi che su quello del cosiddetto ‘Serale’, così come cinema e circo sono stati territori frequentati con entusiasmo”, hanno aggiunto i direttori Ruggero Sintoni e Claudio Casadio. “L’idea, davvero stimolante, di avviare un percorso di ricerca per una coproduzione di uno spettacolo di danza rivolto alle giovani generazioni assieme alla FND-Aterballetto e il nuovo ingresso nella ‘rete teatrale romagnola’ del Teatro Diego Fabbri di Forlì ci hanno indotto a ripensare alla programmazione della danza nei due più grandi teatri che dirigiamo: il Masini a Faenza e, per appunto, il Fabbri a Forlì. Stiamo lavorando insieme per ‘produrre’, dunque perché non estendere la collaborazione anche alla programmazione con il Centro della Danza più importante in Italia? Lavoriamo da anni per migliorare l’offerta di qualità dello spettacolo dal vivo in Romagna e questa co-progettazione sarà sicuramente uno stimolo e incrementerà la qualità delle proposte”.

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MEIS: presentazione del libro “Quando la patria uccide. Storie ritrovate di famiglie ebraiche in Alto Adige”

La signora Fisch portava sempre un cerotto sul braccio e noi chiedevamo: ‘Ti sei fatta male?’ E lei rispondeva: ‘Sì, molto.’ ‘Non è ancora guarito?’– ‘No, non guarirà mai.’ Solo più tardi abbiamo capito che la signora Fisch sul braccio aveva un tatuaggio di Auschwitz.” (Peter Langer)

“Nel marzo del 1944 Olimpia avrebbe compiuto quattro anni. Io ero stato ad Auschwitz qualche anno prima, e una delle cose che più mi colpì furono le trecce delle bambine: la visione di tutte quelle treccine mozzate era raccapricciante.” (Cesare Moisè Finzi)

Una pagina importante e dolorosa dell’ebraismo e della Shoah italiani è stata scritta in Alto Adige, nella città di Merano, la cui eredità ebraica si lega ai nomi di Sigmund Freud, Stefan Zweig e Franz Kafka, che in questa terra hanno soggiornato, al pari delle famiglie Rothschild e Weizmann.

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS fa luce sulla vicenda degli ebrei altoatesini martedì 4 settembre, alle ore 17.00, ospitando nel proprio bookshop (Via Piangipane 81, Ferrara – ingresso gratuito) la presentazione del libro “Quando la patria uccide. Storie ritrovate di famiglie ebraiche in Alto Adige” (Edizione Raetia, Bolzano 2016) da parte degli autori Sabine Mayr e Joachim Innerhofer.

A influenzare con il proprio operato la vita sociale ed economica del Sudtirolo sono state soprattutto figure come il rabbino Aron Tänzer di Bratislava, i medici Raphael Hausmann di Breslavia e Alfred Lustig dall’Ungheria, il filosofo Moritz Lazarus, i banchieri Ernst e Arnold Schwarz, Friedrich Stransky e i fratelli Biedermann, i commercianti Moritz e Hermann Götz di Trebíc, i ristoratori e albergatori Kasher Josef e Leopold Bermann, il batteriologo Wolfgang Gronich dalla Bucovina e le scrittrici femministe Clara Schreiber e Nahida Lazarus. Mentre la variante clericale tirolese dell’aggressivo antisemitismo politico di Vienna cresceva rapidamente già dal 1870, gli ebrei meranesi erano molto attivi, convinti del liberalismo democratico, e si impegnavano per la società.

Nel 1938 erano circa milleduecento. Consultando archivi locali, nazionali e internazionali, Mayr e Innerhofer hanno rintracciato una moltitudine di imprenditori, negozianti, avvocati, artisti, attori, artigiani, fotografi e musicisti oggi dimenticati, che a partire dal 1938 furono derubati delle loro proprietà e costretti alla fuga. “Quando la patria uccide” ripercorre le loro vite e la sofferenza di tante famiglie, l’odio cristiano, le diffamazioni e la violenza, gli oltraggi e le privazioni, l’espropriazione e l’assassinio di circa centocinquanta ebrei. Come avvenne in Germania e in Austria, la maggior parte degli “ariani” italiani e sudtirolesi approfittò della condizione dei perseguitati, che a Merano subirono enormi perdite immobiliari: oltre venti ville furono vendute a prezzi irrisori e mai restituite.

Nel settembre 1943, il Sanatorio ebraico di Merano fu trasformato in una stazione di disinfezione. Il 16 settembre vennero arrestate venticinque persone, con l’attiva collaborazione della popolazione locale, delle SS, degli appartenenti al Südtiroler Ordnungsdienst (un’organizzazione ausiliaria para-poliziesca), del SD (Sicherheitsdienst, il servizio segreto delle SS) e della Gestapo, sotto la direzione degli ufficiali Heinz Andergassen, Alfons Niederwieser e Alois Schintlholzer. La sera di quello stesso giorno, gli ultimi ebrei meranesi furono deportati nel campo di rieducazione al lavoro di Reichenau, a Innsbruck, e solo uno di loro sopravvisse.

Dopo il 1945 a molti degli ebrei superstiti fu negato il risarcimento dei danni materiali e il ricordo delle vittime venne rimosso. Una cancellazione cui “Quando la patria uccide” oppone ora la ricostruzione delle molteplici forme nelle quali l’antisemitismo si manifestò in Sudtirolo, dei nomi dei colpevoli, delle sofferenze delle tante vittime della Shoah e del loro contributo alla medicina, all’economia, alle infrastrutture, alla cultura, al turismo, al giornalismo e alla vita sociale.

Come spiegheranno al pubblico gli autori, la stesura del libro è stata resa possibile grazie alla collaborazione delle famiglie ebraiche dei sopravvissuti, alle quindici testimonianze dirette raccolte – tra gli altri, Aziadé Gabai, Lola Polacco, Roberto Furcht, Cesare Finzi, Fritz Singer, Leopold Bermann, Emanuele Neiger, Eva-Maria Ranke, Michael Breuer e Sofie Goetz – e alle voci dei discendenti delle vittime, che oggi vivono in Italia, in Israele, in Inghilterra e negli Stati Uniti.

A introdurre la presentazione, Simonetta Della Seta, Direttore del MEIS, con la partecipazione di:

Cesare Finzi, nato a Ferrara nel 1930, figlio del commerciante Enzo Finzi e della mantovana Nella Rimini. Cesare Finzi è stato primario cardiologo all’ospedale di Faenza. Dopo aver saputo del tragico destino degli zii e dei cugini Carpi di Bolzano, nel settembre 1943 fugge da Ferrara con lo pseudonimo di Cesare Franzi e riesce a mettersi in salvo. Ha scritto i libri “Il giorno che cambiò la mia vita” (2009) e “Qualcuno si è salvato” (2006), e da anni racconta la sua storia agli studenti nelle scuole.

Bruno Laufer, figlio del commerciante Oskar Laufer, è nato a Vienna nel 1937. L’anno successivo, la sua famiglia scappa a Merano e nel luglio del 1939 deve abbandonare la provincia di Bolzano. Bruno sopravvive nascondendosi in casa di contadini italiani.

Lydia Cevidalli, violinista e figlia di Aziadé Gabai, nasce a Merano nel 1924. Suo nonno era il noto commerciante di oggetti antichi e tappeti Suleiman Gabai, che all’inizio degli anni Venti si era trasferito col padre Sabetai da Monaco a Merano, dove comprò Villa Dilber.

Maria Luisa Crosina, laureata a Padova in Lettere e Filosofia, presta la sua opera quale libera ricercatrice, consulente storica, paleografa, saggista e traduttrice, e collabora con importanti istituzioni ed enti italiani ed esteri. Ha scritto numerose pubblicazioni su temi legati all’ebraismo e alla storia dell’Alto Garda. Con il suo libro “Le storie ritrovate. Ebrei nella provincia di Trento 1938-1945” ha prestato un contributo fondamentale alla memoria degli ebrei del Trentino.

Gli autori:

Sabine Mayr ha studiato all’Università di Vienna e ha lavorato per l’OSCE. Ha pubblicato la biografia “Die Sternfelds”, in collaborazione con Albert Sternfeld, e altri libri sul rapporto dell’Austria con il proprio passato e con Israele.

Joachim Innerhofer ha studiato all’Università di Innsbruck, è stato per molti anni redattore del quotidiano “Südtiroler Tageszeitung” e oggi dirige il Museo ebraico a Merano. È membro della Comunità ebraica di Merano.

Foto scattata il 13 aprile 1926, all’Hotel Bellaria di Merano, in occasione della festa di matrimonio di Sara Gans e Josef Bermann, ultimo Presidente della Comunità ebraica meranese prima della Shoah. Alcuni dei presenti – come l’albergatrice Terka Bermann ed Elena Camerino in Luzzatto – saranno deportati e uccisi nei lager nazisti (copyright: Museo ebraico di Merano).

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Da: Ufficio Stampa Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

UNIFE: finanziamento di 1.28 milioni di euro Per il progetto di recupero della bava di lumava da allevamenti

Finanziamento di 1.28 milioni di euro dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-MIUR al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di Unife per l’innovativo progetto di ricerca “HelixRecovery-Recupero della sostanza mucosa di scarto da allevamenti di chiocciole”
La ricerca sarà svolta sotto la coordinazione del Prof. Claudio Trapella (Dip. Scienze Chimiche e Farmaceutiche e LTTA ), in collaborazione con il Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate, LTTA (Prof.ssa Paola Secchiero e dott.ssa Rebecca Voltan) ed il Dipartimento di Scienze Mediche (Prof.ssa Roberta Rizzo) dell’Università di Ferrara, l’Istituto Zooprofilatico Sperimentale di Cagliari (Dott.ssa Paola Cogoni) ed il Tecnopolo di Mirandola (MO).
L’Università di Ferrara si occupa da anni – spiega Trapella – della caratterizzazione del secreto di chiocciola, meglio conosciuto come bava di lumaca per le sue caratteristiche biologiche molto interessanti. Attualmente il secreto di chiocciola è ampiamente utilizzato in ambito cosmetico e parafarmaceutico, ma la maggior parte di tale secreto viene importato da paesi del Sud America o dell’est Europa.
Il progetto si prefigge di recuperare il secreto di chiocciola dagli allevamenti destinati alla gastronomia della Regione Sardegna al fine di valorizzarli. La caratterizzazione chimica, microbiologica e funzionale renderà questa sostanza di “scarto industriale” un prodotto commercializzabile nell’ambito cosmetico, nutraceutico e farmaceutico mondiale. Il progetto si prefigge di caratterizzare il secreto ed i suoi derivati al fine di generare una filiera produttiva certificata con una caratterizzazione scientifica delle proprietà del secreto, ad oggi non completamente dimostrate.

Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione
Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Radicali Ferrara, incontro con Ilaria Baraldi: Senza discontinuità potenti non parteciperemo a coalizioni

Abbiamo incontrato la nuova segretaria comunale del Pd Ilaria Baraldi.
Di seguito alcune considerazioni che abbiamo condiviso con la nostra amica Ilaria.
Siamo tutti dentro un’onda lunga oceanica che in gran parte sostiene i partiti di governo; partiti che ci stanno portando, passo dopo passo, fuori dallo Stato di diritto e fuori dall’Europa che esiste e che andrebbe fortemente irrobustita. Faremo di tutto per stare dentro a una coalizione che a Ferrara eviti il disastro di un sindaco leghista ma, a nostro avviso, in assenza di discontinuità potenti per quella coalizione neppure si aprirà la partita. Se, come temiamo, sarà così, allora meglio giocare da soli. Abbiamo indicato alcune discontinuità importanti, quali 1) no a un candidato che sia espressione di apparati di partito e, in questo contesto, sì a primarie di coalizione; 2) basta con la retorica che a Ferrara va tutto bene perché non è così; 3) migranti e immigrati e Gad: serve una rivoluzione copernicana: sì alla difesa strenua dei loro diritti fondamentali come previsto dalle raccolte di firme per “Ero straniero” e “Welcoming Europe” ma anche, rispetto alla microconflittualità quotidiana in Gad, sì alla consapevolezza che fra ferrarese e migrante il più debole è il ferrarese: quindi azioni mirate, precise e imponenti a partire da questo dato; e altro ancora che indicheremo in futuro. Fino all’ultimo momento saremo vicino alla nostra amica Ilaria, alla quale già abbiamo indicato alcune proposte da sviluppare assieme, ma la decisione di stare o no in una coalizione sarà in definitiva presa sulla base della capacità della coalizione di creare potenti discontinuità, quelle che abbiamo indicato sopra e altre ancora.

Cordiali saluti.

Ferrara, 31 agosto 2018

Paolo Niccolò Giubelli segretario di Radicali Ferrara
Mario Zamorani presidente di Radicali Ferrara

PosteItaliane: da sabato 1° settembre saranno regolarmente in pagamento le pensioni in tutti gli uffici postali della provincia di Ferrara.

Ferrara, 31 agosto 2018 – A partire da domani (sabato 1° settembre) saranno regolarmente in pagamento le pensioni in tutti gli uffici postali della provincia di Ferrara.
I pensionati potranno quindi rivolgersi al proprio ufficio postale per ritirare l’assegno pensionistico secondo le consuete modalità. Poste Italiane ricorda inoltre la possibilità di richiedere l’accredito della pensione sul libretto postale o sul conto Bancoposta. Con quest’ultima modalità è possibile disporre gratuitamente di una polizza assicurativa che consente un risarcimento fino a 700 euro l’anno sui furti di contante subiti nelle due ore successive al prelievo effettuato sia dagli sportelli postali che dagli Atm Postamat e bancari.
Si ricorda infine che per il pagamento dei bollettini postali per gli ultrasettantenni è prevista una commissione ridotta a € 0,70.

Da: PosteItaliane Corporate Affairs

Intervento contro la pesca abusiva della Polizia provinciale lungo il Po di Goro

Gli uomini della Polizia provinciale, a bordo dell’imbarcazione di servizio, durante una serie di controlli lungo il Po di Goro hanno recuperato 19 cogolli, dei quali 16 con lunghezza di 3 metri e 3 di queste micidiali trappole, nelle quali il pesce una volta entrato non esce più, di una lunghezza di 7 metri.
Tutti attrezzi abusivi che quindi prelevavano pesce in maniera illegittima.
Un altro cogollo è stato rimosso nel Canale Circondariale, in comune di Comacchio, e un altro nel canale Po di Volano, a Codigoro.
A Mezzogoro, invece, è stato rimosso un lunghissimo tramaglio di quasi cento metri, anch’esso destinato alla pesca di frodo.
Ingente la quantità di pesce liberato laddove è stato rinvenuto vivo, mentre quello intrappolato nel tramaglio purtroppo era già morto al momento dell’intervento degli agenti provinciali.
“Rivolgo un grazie ai colleghi – dice il Comandante Claudio Castagnoli – per un impegno costante a difesa della legalità e del nostro patrimonio naturalistico, anche nel campo della pesca”.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Ferrara, 31 agosto 2018

CIA Ferrara: la filiera del pomodoro ostaggio delle aste al ribasso

Un prodotto di qualità e una filiera “etica” vengono svalutate da giochi commerciali che penalizzano la produzione e favoriscono lo sfruttamento dei lavoratori
FERRARA – La filiera del pomodoro messa all’asta dalla Grande Distribuzione, che acquista dall’industria il prodotto trasformato a prezzi stracciati e lo vende a cifre talmente basse, che fanno sembrare nullo il suo valore. Cia Ferrara denuncia questi meccanismi poco virtuosi e difende il pomodoro ferrarese che, diversamente da quello che accade in altre zone produttive, viene prodotto attraverso un percorso di qualità, senza sfruttare i lavoratori.
“A Ferrara c’è una filiera del pomodoro “etica” – spiega Massimo Piva, vicepresidente provinciale di Cia Ferrara – perché cerchiamo di dare valore al prodotto, seguendo le regole su sicurezza e manodopera. Ma farlo sta diventando difficile, a causa delle dinamiche commerciali e di mercato. Non è un segreto che alcune catene della GDO, in particolare i discount, pur di far pagare il prodotto a prezzi “ridicoli”, comprano i prodotti alimentari usando la doppia asta. Funziona così: la distribuzione ha bisogno di una certa quantità di passata e chiede alle aziende fornitrici di presentare un’offerta di vendita. Poi raccoglie tutte le offerte e indice una seconda asta, partendo da quella più bassa. Finisce che per vincere la commessa le aziende di trasformazione sono costrette a vendere a prezzo di costo o, peggio, sottocosto. Poi, per rifarsi, tagliano sulla materia prima e a rimetterci sono i produttori e i lavoratori stagionali. E pensare che non distretto produttivo ferrarese cerchiamo di lavorare bene e abbiamo raggiunto un certo equilibrio, nonostante le difficoltà del comparto e i problemi dovuti all’assenza di Ferrara Food nel 2017, che quest’anno, invece, ritira regolarmente il pomodoro”.
I produttori ferraresi continuano, dunque, a impegnarsi per produrre pomodoro eccellente e anche il 2018 si conferma una buona annata per la qualità, come spiega Alessandro Tedaldi, produttore e vicepresidente di Terremerse.
“Una campagna di raccolta positiva, nonostante le difficoltà legate all’andamento stagionale. Il caldo ha anticipato la raccolta, così i produttori si sono trovati con il prodotto maturo e l’industria non pronta a ritirarlo. Adesso, complice la discesa delle temperature, ci troviamo nella situazione opposta: poco prodotto e molta richiesta. La qualità è comunque buona, anche se il prezzo concordato, di poco superiore all’anno scorso, è ancora basso. Con gli attuali 79,75 € a tonnellata, un agricoltore per non rimetterci deve produrre almeno 850/900 quintali per ettaro, una quantità non facile da ottenere. Se poi, come ha spiegato perfettamente Massimo Piva, entrano in campo meccanismi commerciali al ribasso, il prezzo rischia di scendere ulteriormente. Ed è un paradosso perché l’industria continua a chiedere, e parzialmente a premiare, la qualità poi questa non è riconosciuta, o comunque non all’agricoltore. Occorre, invece – conclude Tedaldi – che tutta la filiera si impegni per dare valore al prodotto buono e “virtuoso”, che non può avere lo stesso prezzo di quello spagnolo o cinese, coltivato con criteri diversi”.

FACCI CASO
I parvenu della tv

“…E andiamo a Parigi dal nostro inviato: Bruno, ci senti? Ti passo la linea!”. “Sì, grazie Raffaella, è proprio come stavi dicendo: qui nella capitale francese…”.
Ora questa è la normalità. Conduttori, inviati, ospiti dialogano fra loro, in forma diretta, in modo colloquiale e informale. Si danno del tu. Si chiamano per nome. Conversano (“Guarda, nelle strade qui intorno a me non c’è nessuno in questo momento…), quasi fossero in famiglia. E il telespettatore ha come l’impressione di essere dentro al fatto, direttamente coinvolto, partecipe.
Un tempo non era così, in tv c’era una rigida etichetta: nome e cognome, rapporto formale, riferimento sempre rispettoso allo spettatore. Che cos’è cambiato? Il tono certamente, più diretto, informale, amichevole. Ma anche il punto di riferimento: non è più chi sta al di là dello schermo, ora i giornalisti sono i veri protagonisti, partecipi anch’essi delle storie che raccontano, attori di una messa in scena alla quale noi (spettatori) siamo eccezionalmente ammessi. Al confronto, le vecchie maniere – più ingessate, formali – marcavano certamente la distanza, ma anche il rispetto dei ruoli.
Ora questo spettacolino dell’informazione che caratterizza un po’ tutti i telegiornali e i numerosi contenitori di notizie, ci rende falsamente partecipi: non ci è più riconosciuta l’identità di utenti del servizio (che in un certo senso significa anche essere gli azionisti di maggioranza, perché il canone o l’abbonamento in fin dei conti li paghiamo noi); ma in realtà non assurgiamo neppure a uno status di pari grado, non diventiamo commensali come la situazione ci illude d’essere, perché, a ben vedere, parlano fra loro, sono loro i protagonisti, noi siamo semplicemente spettatori passivi, come davanti a una vetrina o nella sala prove di un teatro, e assistiamo a quel che succede. Siamo stati ammessi, beneficiari e beneficiati dalla loro magnanimità. Loro sanno, discutono, discettano, scherzano, ammiccano, si danno di gomito: noi possiamo star lì a guardarli, ignorati eppur felici di essere ammessi alla recita, orgogliosi di questo privilegio che ci è stato concesso. Parvenu. Facci caso…

Comunicato Regione: Maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna

Maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, oggi in Regione incontro con la Lombardia. Petitti: “Condivisione su metodo, merito e tempi. Ribadiamo il nostro obiettivo: via libera dal Parlamento entro l’anno”

Riunione operativa dell’assessore con il collega lombardo Stefano Bruno Galli. Da martedì nelle commissioni consiliari via all’esame del progetto della Giunta con l’ampliamento da 12 a 15 delle competenze di cui si chiede la gestione diretta e con risorse certe, poi l’esame in Aula e il testo definitivo da portare al tavolo di confronto col Governo entro settembre

Bologna – Prosegue a ritmi serrati il lavoro della Regione per ottenere maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, con l’obiettivo, confermato, di tagliare il traguardo entro l’anno con la legge approvata dal Parlamento. Oggi negli uffici regionali di viale Aldo Moro, a Bologna, l’assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti, ha incontrato l’assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, riunione, sottolinea Petitti, “nella quale ci siamo trovati d’accordo sul percorso che stiamo facendo. In particolare, la condivisione riguarda il metodo, che passa per l’intesa con il Governo sul progetto di autonomia che diventerà poi il progetto di legge che l’esecutivo presenterà alle Camere; il merito, ovvero la scelta per entrambe le Regioni di singole competenze di cui si chiede la gestione diretta individuate nell’ambito di aree tematiche strategiche; e i tempi, sulla base delle indicazioni che ci sono state date sempre dal Governo.
“Per quanto ci riguarda- afferma Petitti- ribadiamo l’intenzione di voler veder riconosciuta la maggiore autonomia all’Emilia-Romagna già entro la fine dell’anno, vista anche la disponibilità del Governo che abbiamo riscontrato negli incontri avuti dal presidente Stefano Bonaccini con la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani. L’incontro di oggi- chiude Petitti- si inserisce nell’ambito della positiva collaborazione tra Emilia-Romagna e Lombardia che ha caratterizzato il rapporto tra le due Regioni fin dall’inizio e che i due presidenti, Bonaccini e Attilio Fontana, hanno ribadito anche in un recente incontro pubblico a Bologna”.
L’articolo 116 della Costituzione, al terzo comma prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. Un regionalismo differenziato col quale la Regione Emilia-Romagna punta ad avere la gestione diretta, e con risorse certe, di numerose competenze in aree strategiche come politiche per il lavoro, istruzione, sanità, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, relazioni internazionali e rapporti con la Ue e che ha visto lo scorso 28 febbraio il presidente Bonaccini firmare un Accordo preliminare con il Governo precedente insieme a Lombardia e Veneto.

E poco più di un mese fa, il 26 luglio, Bonaccini ha consegnato alla ministra Stefani il progetto di autonomia dell’Emilia-Romagna, condiviso con le parti sociali nell’ambito del Patto per il Lavoro, che prevede un aumento delle competenze richieste, aggiungendo alle 12 già definite la gestione diretta di altre tre: agricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria; cultura e spettacolo e sport. Dunque, in totale 15 competenze. Da martedì prossimo il progetto ampliato sarà portato al confronto con i Gruppi consiliari in Assemblea legislativa, con l’avvio dell’esame nelle Commissioni e l’approdo in Aula per il voto sul documento probabilmente il 18 settembre (sarà la Conferenza dei Capigruppo a decidere e ufficializzare la data). Fin da luglio, la Regione Emilia-Romagna aveva ribadito la propria disponibilità a riavviare da subito il confronto col Governo e attende la convocazione a Roma per dare attuazione al percorso concordato.

Gli assessori Petitti e Galli durante l’incontro

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Immaginario, creatività e bellezza protagoniste della 12a edizione de La Moda in Castello Cna

Il 5 settembre torna la manifestazione dai grandi numeri che combina moda e spettacolo. Dodici le imprese sul palco, che seguirà il filo conduttore del connubio tra Ferrara “città da Oscar” e il cinema
Immaginario, creatività e bellezza protagoniste
della 12a edizione de La Moda in Castello Cna

Sarà dedicata all’immagine e al contributo di Ferrara alla storia del cinema l’edizione 2018 – la dodicesima – de La Moda in Castello Cna, prestigiosa manifestazione di moda e spettacolo che richiama, ogni anno, numeri importanti e un pubblico da grandi occasioni. L’appuntamento, dal titolo “Ferrara e il cinema …. Una storia da Oscar”, è per mercoledì 5 settembre, alle 21, in piazza Castello a Ferrara e già c’è molta attesa per questo importante e atteso evento, edizione 2018, realizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Ferrara e la direzione artistica di Made Eventi; media partner Suono e Immagine e Telestense. Presentano la serata il regista e attore Stefano Muroni e la presentatrice televisiva Serena Miller.
Cna e Cna Federmoda continuano, dunque, coerentemente nell’impegno volto a rendere protagoniste le imprese del settore moda, valorizzandone le diverse specializzazioni, le risorse di perizia, eleganza, fantasia e creatività, che incarnano le migliori qualità dell’artigianato e dalla piccola impresa made in Italy. Lo ha sottolineato il presidente provinciale della Cna Davide Bellotti, illustrando le novità de La Moda in Castello 2018, nella conferenza stampa alla quale hanno preso parte, inoltre, il direttore Cna Diego Benatti, la presidente e la responsabile di Cna Federmoda Laura Vallieri e Linda Veronese, l’assessore al commercio Roberto Serra e Alessandro Pasetti di Made Eventi, società alla quale che cura la direzione artistica dell’evento.
Come ha puntualizzato la presidente Federmoda Laura Vallieri, La Moda in Castello rappresenta sempre più uno strumento per mostrare la vitalità ed eccellenza del sistema moda ferrarese, in leggera ripresa dopo la crisi degli ultimi anni. Ma anche – ha puntualizzato il presidente Bellotti – per lanciare idee forti sull’idea di un nuovo possibile modello di sviluppo di Ferrara, in grado fare leva sulle risorse ed eccellenze e sullo stretto intreccio tra tra sistema produttivo, cultura e arte.
Sono 12 le aziende che sfileranno presentando un anticipo delle proprie collezioni autunno – inverno: Acconciature Paola Lui&Lei (bellezza e benessere – Ferrara); Atelier Il Sogno (abiti da sposa, sposo e cerimonia – Ferrara; Avéva (bracciali, cinture e pendenti – Voghiera); Bellessere (intimo specializzato curvy, sportivo e per le grandi occasioni – Ferrara); Cappelli Ricami (ricami all’avanguardia per l’alta moda – Bondeno); Emma B. Taglie comode (abbigliamento donna linee confortevoli – Ferrara); Gioielli Scaroni (gioielleria – Migliarino); Inpell Pelletteria (cinture in pelle e accessori artigianali – Ostellato); Interno4 (abbigliamento e accessori donna – Ferrara; Maison blanche (total look donna elegante e ricercato – Lido degli Estensi); Pelled’oca (abbigliamento donna da occasione e cerimonia – Ferrara); Rondina Store (abbigliamento e calzature donna, uomo, bambino – S. Bartolomeo in Bosco).
La serata avrà, come sempre, un ritmo spumeggiante e di effetto, tra moda e spettacolo ripercorrendo, come ha spiegato Pasetti, le suggestioni dello stretto legame tra Ferrara, “città da Oscar”, e la storia del cinema. Nel corso della serata saranno presentati 10 film di cineasti ferraresi, girati a Ferrara, o comunque legati al nostro territorio, che faranno da filo conduttore della sfilata dei capi moda del prossimo autunno – inverno, di accessori e gioielli dalle linee preziose e innovative. I contributi artistici sono affidati a personalità di spessore come quella della musicista politstrumentista, violinista e vocalist Anna Nash e di Paolo Zanarella, musicista eclettico, protagonista di singolari performance con il suo pianoforte. Le colonne sonore sono affidate a ad Enrico Foli. L’organizzazione della sfilata è della società Made Eventi, la regia di Sandra Baggio, service ed effetti speciali a cura di Suono & Immagine, ideazione e montaggio dei video clip, Stefano Muroni. Gli sponsor della manifestazione: BPER Banca, Soenergy – Energia più vicina, UnipolSai Assicurazioni, Estense Motori, Fiditalia, Fitalog, La Brasiliana.
Attenzione: per quanti non potranno essere presenti alla serata di mercoledì, o vorranno rivederne i momenti salienti, lunedì 10 settembre, alle ore 21, andrà in onda sulla emittente televisiva Telestense e TeleFerrara La Moda in Castello in versione integrale.

Da: CNA Ferrara

Comunicato Regione: Lavoro

Al via la seconda fase del Programma Garanzia Giovani, 25 milioni le risorse a disposizione. L’assessore Patrizio Bianchi: “Più strumenti per aiutare i giovani NEET a trovare un lavoro di qualità e stabile, in particolare chi ha maggiori difficoltà”

Garanzia Giovani è il programma dell’Unione europea rivolto ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato del lavoro

Bologna – Interventi mirati per accompagnare al lavoro i giovani attraverso percorsi personalizzati che prevedono attività orientative, esperienze di formazione in impresa e percorsi formativi professionalizzanti definiti in funzione di specifiche opportunità di lavoro e servizi per l’incrocio domanda offerta. E per i giovani che esprimono una propensione al lavoro autonomo, servizi di consulenza, tutoraggio e formazione e accesso al credito.
È quanto ha deciso di mettere in campo la Regione Emilia-Romagna per la seconda fase di Garanzia Giovani, il programma dell’Unione europea che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato del lavoro.
Per realizzare le proprie misure l’Emilia-Romagna ha a disposizione altri 25 milioni di euro, e potrà coinvolgere circa 20mila giovani.
“25 milioni per aiutare i giovani, anche i più fragili, a trovare un proprio lavoro – spiega l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Patrizio Bianchi – E’ quanto mettiamo in campo con la seconda fase di Garanzia Giovani, programma che si inserisce in un progetto più ampio, il Focus Giovani, che stiamo costruendo con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro per offrire opportunità concrete ai ragazzi che stanno costruendo il proprio progetto di vita e portare nuove competenze in un sistema economico-produttivo che, per competere a livello globale, ha bisogno delle ambizioni, della dinamicità e dell’energia delle giovani generazioni”.
L’Italia ha scelto di attuare il programma mettendo a punto una strategia unitaria, condivisa tra Stato e Regioni. Il Ministero del Lavoro, attraverso un Piano nazionale, ha delineato le azioni che la Garanzia Giovani può prevedere nel nostro Paese e quali sono le regole generali. Ogni Regione ha quindi definito una propria strategia, scegliendo quali interventi e opportunità mettere in campo sul proprio territorio e con quali modalità.

Cosa vuol dire Garanzia Giovani per l’Emilia-Romagna
Garanzia Giovani in Emilia-Romagna si realizza con la collaborazione dell’Agenzia regionale per il lavoro, che garantirà in primo luogo l’accoglienza dei giovani, e la Rete Attiva per il Lavoro, ovvero, oltre ai Centri per l’impiego, anche quelli accreditati per erogare servizi per il lavoro a persone e imprese.
Saranno i Centri per l’impiego infatti prendere in carico i giovani e individuare, attraverso un Patto di servizio personalizzato, le misure più efficaci, in funzione delle diverse condizioni di partenza e delle diverse aspettative.
I giovani successivamente potranno scegliere il soggetto accreditato al lavoro al quale rivolgersi per fruire delle opportunità previste. Le prestazioni saranno garantite a tutti i giovani che aderiranno al Programma, il Patto di servizio personalizzato, che dovrà sempre prevedere la misura accompagnamento al lavoro o, in alternativa a questa, la misura del sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità.
Nel caso di giovani tra 15 e i 18 anni privi di qualifica, è previsto il reinserimento in un percorso formativo o percorso di accompagnamento al lavoro anche attraverso l’attivazione di un contratto di apprendistato per la qualifica o per il diploma professionale.
Tra le misure previste nel percorso proposto ai giovani, l’orientamento specialistico è finalizzato a permettere ai giovani di intraprendere scelte consapevoli e acquisire maggiore autonomia nella ricerca attiva del lavoro, anche certificando loro le eventuali competenze di cui sono già in possesso, maturate in seguito a un tirocinio o a processi di apprendimento informale.
La formazione mirata all’inserimento lavorativo prevede percorsi individuali o individualizzati (max 3 persone) progettati in coerenza con concrete opportunità di inserimento lavorativo. Si tratta di un’offerta formativa complementare e aggiuntiva rispetto a quella già resa disponibile nell’ambito delle proposte educative e formative regionali – finanziata con risorse del Fondo sociale europeo e regionali e finalizzata, ad esempio, al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali (sistema regionale di IeFP), di diplomi di tecnico superiore (Rete Politecnica) – a disposizione di tutti i giovani iscritti al programma e di cui sarà data loro ampia informazione.
I tirocini dovranno avere una durata minima pari o superiore a due mesi e una durata massima di sei mesi. I tirocini promossi a favore di giovani disabili o ragazzi svantaggiati ai sensi della Legge 381/91 potranno avere una durata massima di 12 mesi e prevedono, oltre al servizio di formalizzazione delle competenze garantito a tutti, il finanziamento dell’indennità con risorse pubbliche.
La misura dell’accompagnamento al lavoro (scouting per ogni giovane delle opportunità; tutoring e matching rispetto a caratteristiche e propensioni individuali.) intende sostenere i giovani nella vera e propria fase di ricerca e di avvio delle esperienze di lavoro.
Per sostenere i giovani nello sviluppo di specifiche idee imprenditoriali intercettando le propensioni individuali all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego vengono realizzate azioni di accompagnamento all’impresa e supporto alle start up. Misure mirate e personalizzate di consulenza specialistica per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale, assistenza per la stesura del business plan, accompagnamento per l’accesso al credito, servizi a sostegno della costituzione di impresa. Per le idee di impresa ad alto contenuto tecnologico i servizi saranno messi a disposizione da Aster, la struttura in house della Regione Emilia-Romagna ASTER per l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

I risultati della prima fase di Garanzia Giovani in Emilia-Romagna
Sono 84.319 i giovani Neet presi in carico dal 2014 ad oggi, dei quali 76.494 residenti in Emilia-Romagna e 7.825 residenti fuori Regione. Per il 51% sono maschi e il 49% femmine, mentre per quanto riguarda la cittadinanza l’81,8% sono italiani e il 18,2% sono stranieri. L’84% dei giovani che ha concluso una misura di politica attiva ha svolto un tirocinio formativo, il 14% ha ricevuto una misura formativa, l’1% ha effettuato il servizio civile e l’1% le misure per fare impresa.
Per quanto riguarda l’efficacia del Programma Garanzia giovani, il 60% dei giovani presi in carico ha stipulato un contratto di lavoro. Prevalgono i contratti a tempo determinato (51,7%), seguiti dai contratti di apprendistato 31,1%), dai contratti a tempo indeterminato (10,4%) e da altri contratti di lavoro (6,8%).

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Troppo presto, troppo semplice

Leggiamo da giorni pagine di articoli sulle congetture su candidati sindaci e possibili alleanze per le elezioni comunali. C’é un fiorire di mosse sullo scacchiere a destra quanto un mortale silenzio a sinistra dove si leggono interviste auto celebrative di un sindaco che nulla ha più da perdere essendo alla fine del suo secondo mandato.
Il movimento 5 stelle é trascinato per la giacca da chiunque. Il 26% attribuitogli all’ultimo sondaggio locale é ovviamente un pacchetto goloso di voti che sposta considerevolmente l’asse di chi vince da una parte o dall’altra. Ma vorremmo precisare una cosa: non sono voti in vendita.
Oggi esiste solo una lista che chiederà la certificazione: Laboratorio Civico. Se ne avranno altre? Non lo sappiamo. Ma crediamo che esistano valori dentro il movimento e atteggiamenti che qualsiasi lista certificata a usare il simbolo m5s condividerà e sarà espressione di una linea politica nazionale condivisa dagli attivisti e dalle indicazioni della dirigenza nazionale. Noi oggi abbiamo la scelta di andare al voto da soli: in tutte le elezioni amministrative abbiamo seguito questo criterio che al momento non é messo in discussione. Il governo nazionale é frutto di un accordo di un contratto programmatico sulle cose da fare nato da due forze politiche che si sono presentate in schieramenti contrapposti. Non sono un’alleanza precostituita ne tanto meno una unione politica consolidata.
A Ferrara ci sono poche certezze, a nostro avviso oggi: non si sosterrà mai un PD morente che ha distrutto l’economia locale e che i nostri attuali consiglieri comunali hanno osteggiato in tutta questa consiliatura. Il PD ha terminato il suo ciclo nell’arroganza dei suoi protagonisti convinti dell’invincibilitá di un sistema rodato in decenni di potere che ha solo portato a smettere di investire e sviluppare questa città, che se nel dopoguerra era tra le più grandi e vive della regione, oggi é fanalino di coda in perenne affanno e decadenza. Il PD é ora che faccia un bagno profondo di umiltà e si collochi sui banchi dell’opposizione per riprendere un naturale senso di realtà e di rapporto con la cittadinanza fuori dai palazzi. Se di “sinistra” vuole essere, torni a quei valori non costruendosi piú nel casellario dei giochi di potere locale.
E se con il PD non ci alleeremo mai, questo é il solo elemento certo che può associarsi al Centrodestra, o forse ai vari centro e destra che compongono il quadro politico locale, che non ci appare viaggiare compatto alla meta ma sia in una situazione di pace apparente alla ricerca di quell’unitá che noi non vediamo e che il susseguirsi di dichiarazioni continua a dimostrare.
Laboratorio Civico é una forza autonoma nella tradizione del Movimento 5 Stelle nazionale. Abbiamo letto le aperture del senatore Balboni, per esempio, ma vogliamo ricordare anche le sue esternazioni in campagna elettorale che ci portano lontanissimi dalla sua idea di idee di diritti civili, famiglia ed anche modelli economici: e i valori, per quanto ci riguarda, non sono barattabili con le poltrone. Abbiamo lottato su fronti opposti in molte battaglie e questo ci rende distanti, culturalmente e politicamente. Ed é la stessa posizione assunta a livello nazionale a dimostrarlo.
Noi abbiamo un nostro modello di essere: vogliamo sostenere la crescente povertà locale con il reddito di cittadinanza, e in attesa di quello nazionale, avviare un progetto di “assegno civico” che questo consiglio comunale ha già approvato ma non ci ha voluto realizzare e sarà parte del nostro programma. Crediamo che bisogni aiutare in maniera forte il tessuto economico locale, la piccola impresa e contestualizzare lo sviluppo in una politica ambientale nuova e sostenibile prima che si muoia soffocati nell’aria torbida della città. Non abbiamo un modello fatto di privatizzazione spinta delle partecipate anzi, abbiamo sempre creduto che acqua e rifiuti dovessero tornare a essere gestiti dai cittadini, dal pubblico e non da grosse aziende macina utili per privati. Crediamo in una idea di crescita equilibrata contestualizzata in una realtà sociale fatta di modelli cooperativi, piccola impresa e non di grande industria e lotteremo per portare nuovi investitori sul territorio semplificando la macchina pubblica. Abbiamo un patrimonio artistico che potrebbe permetterci un turismo degno di questo nome che però deve lasciare la ricchezza al territorio e non ai soliti amici e i soliti noti. Non abbiamo interessi da difendere se non quelli dei cittadini e continueremo a comportarci di conseguenza. Non abbiamo ideologie alle spalle ma desiderio di rinnovare e ammodernare la città. Abbiamo visioni, progetti di lungo termine per rimediare a tutte le complici alleanze sotterranee che hanno ingessato questa città.
Noi punteremo alla nostra politica, al nostro modo di essere e quindi a vincere le elezioni. Ad oggi, lo ribadiamo, non ci interessano alleanze o collocazioni in coalizioni litigiose e rattoppate per le elezioni che si sciolgono il giorno dopo il voto (il 4 marzo ce lo ricorda bene). Non siamo in vendita e non cerchiamo poltrone. Sono le idee che contano e ci sorreggono. Da sempre.

Paolo Pennini
Laboratorio Civico Ferrara

TPER: Campagna abbonamenti e info utili

Settembre è tradizionalmente un mese cruciale per il trasporto pubblico: segna la ripartenza dopo la pausa estiva con la riapertura delle scuole e la ripresa del traffico per gli spostamenti di lavoro dei pendolari.
Più che intensa l’affluenza nelle biglietterie Tper che hanno per questo rafforzato la presenza del personale di sportello e di quello dedicato all’informazione.
In questo modo l’azienda intende fornire alla propria utenza risposte il più rapide possibili riducendo al minimo i disagi.
Nella sola giornata di ieri si sono recati nelle biglietterie di Bologna oltre 1000 utenti.
Da sottolineare che alla tradizionale campagna per il rinnovo degli abbonamenti quest’anno si aggiunge l’importante novità, decisa dalla Regione Emilia Romagna, dell’integrazione urbana gratuita per l’uso dei bus per coloro che sottoscrivono un abbonamento ferroviario

INFORMARSI IN TEMPO PER USUFRUIRE DI TUTTE LE NOVITA’
Web, telefono e sportelli informativi Tper: un ventaglio di possibilità per viaggiare informati
Tper ha potenziato in questi giorni gli strumenti per dare supporto e informazioni ai propri utenti.
Per maggiori approfondimenti sulle tratte ferroviarie e sulle zone tariffarie interessate dal provvedimento “Mi muovo anche in città”, sulle modalità di rimborso (da richiedere dal 10 settembre fino al 10 ottobre 2018) di quote di integrazione urbana non godute per abbonamenti annuali già in essere, per le modalità relative agli abbonamenti mensili e per qualsiasi altro dubbio, l’invito è dunque a consultare la pagina www.tper.it/mimuovoancheincitta o a contattare telefonicamente il call center 051290290, a cui sarà possibile accedere a tutte le informazioni utili e dettagliate. Anche i centri informativi Tper di via Marconi 4 e dell’Autostazione, a Bologna, la biglietteria di Imola e il PuntoBus della Stazione di Ferrara e la biglietteria mobile di Comacchio sono a disposizione per consentire a cittadini e utenti di viaggiare informati sulle novità recentemente introdotte e di poterne fruire al meglio.

ABBONARSI SENZA FARE CODE
Per evitare code l’azienda ricorda poi due consigli sempre utili: giocare d’anticipo o affidarsi a soluzioni di grande praticità, fruibili anche online o a uno sportello bancomat.
Considerato che l’inizio della validità degli abbonamenti annuali personali può decorrere, a scelta del cliente, da uno qualsiasi dei 30 giorni successivi all’acquisto, le nuove sottoscrizioni o i rinnovi possono essere fatti senza aspettare i giorni di settembre in cui le biglietterie sono più frequentate, coincidenti con l’imminente ripresa dell’attività scolastica.
L’abbonamento annuale, poi, offre un ulteriore vantaggio per chi lo possiede: se non rientra in casi particolari, è rinnovabile anche presso gli sportelli bancomat di Unicredit, Carisbo e delle banche del Gruppo Intesa oppure online sul sito web di Tper, senza costi aggiuntivi; anche chi si abbona per la prima volta può farlo attraverso il sito, seguendo le semplici istruzioni e pagando con la carta di credito.
Tutte le informazioni relative ad abbonamenti, convenzioni, prezzi e modalità d’acquisto sono consultabili sul sito di Tper, al link: www.tper.it/abbonati .

SETTEMBRE TRA ABBONAMENTI E NOVITÀ

Parte la campagna abbonamenti annuali Tper
Con l’approssimarsi della fine dell’estate, Tper lancia come ogni anno la propria campagna abbonamenti annuali per i servizi di bus e treni, sui quali ogni anno vengono effettuati oggi più di 154 milioni di viaggi.
La campagna punta sia ad agevolare il rinnovo del titolo di viaggio degli oltre 89.000 abbonati annuali Tper, sia ad informare chi per la prima volta sceglie la praticità e la convenienza dell’abbonamento.
La certezza del prezzo bloccato per un anno, la possibilità di rateizzazione, gli sconti per giovani under 27 e per utenti senior, le agevolazioni per famiglie: la convenienza per chi si abbona per un anno è certamente la migliore garanzia offerta dall’abbonamento annuale al servizio di trasporto pubblico. In più, ai titolari di abbonamento annuale, Tper riserva vantaggi anche in tema di acquisti, cultura, sport, tempo libero, divertimento e utilità quotidiana: promozioni offerte da sempre più numerosi partner commerciali e istituzionali che accrescono ulteriormente la convenienza.

“Mi muovo anche in città”: dal 1° settembre bus gratis in area urbana per chi ha l’abbonamento del treno
Da sabato 1° settembre, grazie a “Mi muovo anche in città”, l’integrazione tariffaria tra treno e bus offerta gratuitamente dalla Regione Emilia-Romagna, con un abbonamento al servizio ferroviario regionale si potrà viaggiare, senza pagare alcuna integrazione, anche sugli autobus dell’area urbana in 13 città della regione: le nove città capoluogo più Carpi, Imola e Faenza. La gratuità dei mezzi pubblici varrà sia nella città di partenza che in quella di arrivo.

Dell’autobus gratuito in area urbana potranno beneficiare i possessori di abbonamenti a tariffa Trenitalia per tratte superiori ai 10 Km e i possessori di abbonamenti annuali e mensili Tper, con data anche anteriore al 1° settembre 2018, per le linee Bologna-Portomaggiore, Bologna-Vignola, Ferrara-Codigoro, Suzzara-Ferrara, Parma-Suzzara.

Per queste cinque linee gli abbonamenti devono avere origine o destinazione nelle città di Bologna, Ferrara, Parma e l’altro estremo del viaggio in una zona tariffaria attraversata da una delle suddette linee ferroviarie o in una zona in cui sono previsti servizi in coincidenza con una delle tratte ferroviarie Tper. La gratuità dell’integrazione urbana è prevista anche per gli abbonamenti con le stesse caratteristiche di origine e destinazione, anche se gli spostamenti sono effettuati sui bus extraurbani Tper.
Per usufruire della nuova opportunità sarà necessario sostituire la propria tessera MiMuovo; per facilitare la sostituzione delle tessere, agli abbonati annuali delle tratte ferroviarie citate (ad eccezione di quelli della Parma-Suzzara, le cui tessere non devono essere sostituite) Tper ha provvedendo nei giorni scorsi ad un invio postale a domicilio di tessere con il nuovo abbonamento da ricaricare alla scadenza di quello già in loro possesso.
Sempre dal 1° settembre, la Regione Emilia-Romagna ha previsto l’entrata in vigore di un’altra importante novità in direzione dell’integrazione dei servizi: con l’abbonamento annuale o mensile Tper per l’area urbana di Bologna sarà possibile utilizzare anche i treni regionali Trenitalia e Tper all’interno dell’area urbana stessa.

Da: Tper SpA

FACCI CASO
La Borsa o la vita

SkyTg24 di una domenica d’agosto di qualche tempo fa apre l’edizione delle 22 collegandosi con il corrispondente da New York che informa i telespettatori sulle quotazioni dei titoli nella principale Borsa statunitense. Eppure non è successo nulla di particolarmente significativo quel giorno. Ma è una consuetudine di Sky: evidentemente quelle informazioni sono considerate di primario interesse. Qualche settimana prima, il cronista finanziario, commentando il ribasso delle quotazioni del barile di petrolio, affermava che era “il peggiore risultato degli ultimi mesi”. Perché peggiore? Se cala il prezzo del petrolio cala anche quello della benzina e io risparmio. Invece no. Ci abituano a guardare il mondo dalla parte dei padroni del vapore. Per loro se il prezzo del barile cala è un guaio perché calano i loro profitti. E a noi dovrebbe dispiacere! C’è qualcosa che non va, evidentemente. Anche nella facile e prevedibile obiezione: il problema non sono i guadagni dei petrolieri ma l’andamento dell’economia. Certo. Bisogna intendersi però su quali siano gli indici significativi: se valutiamo il Pil mi sa che hanno ragione “loro”, se invece consideriamo il benessere delle persone forse ho ragione io a pensare che siamo al delirio…

Servizio Civile Nazionale Il progetto Unife e Comune di Ferrara per 4 volontarie/i e il Bando 2018

“Oltre ogni ostacolo”, è il progetto realizzato dall’Università di Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara, inserito tra le proposte del Bando di Servizio Civile Nazionale e che prevede la possibilità di candidarsi per svolgere il Servizio Civile all’Università di Ferrara.
La call riguarda 4 volontarie/i , che avranno l’opportunità di collaborare con il Servizio Disabilità di Ateneo, con l’obiettivo di potenziare e ottimizzare i servizi rivolti a studentesse e studenti, personale docente e tecnico-amministrativo con disabilità e dsa, per assicurare l’accesso e la piena integrazione in ogni ambito della vita universitaria, offrendo contestualmente l’opportunità, ai volontari e alle volontarie del Servizio civile, di una formazione e uno sviluppo personale attraverso il contatto quotidiano con l’utenza.
Obiettivi del progetto per la Comunità universitaria con disabilità e dsa:
1. Potenziamento dei servizi alla persona e degli interventi finalizzati alla piena integrazione di studentesse e studenti e del personale universitario nel contesto di studio e lavorativo;
2. Incremento dei servizi bibliotecari per soddisfare i bisogni di studio e di ricerca
3. Diffusione dei temi della disabilità e dell’inclusione.
La scadenza per la presentazione della candidatura è fissata per il 28 settembre

Il Bando di Servizio Civile è un’importante occasione di crescita personale e professionale, un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, un prezioso strumento per aiutare la comunità, contribuendo allo sviluppo sociale e culturale del nostro paese. E’ un’ opportunità unica messa a disposizione dei giovani, di entrambi i sessi, italiani e stranieri, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale per fare un’esperienza di grande valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili per l’immissione nel mondo del lavoro.

E’ possibile partecipare all’incontro informativo organizzato dal Copresc di Ferrara, che si terrà venerdì 14 settembre alle ore 15 pressoAgire Sociale – Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, (via Ravenna, 52).

Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione
Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Parole per notti buie, Una lettura tra ombre e stelle

Sabato 1 settembre
alle 21:00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara
In collaborazione con EstateBambini 2018

Parole per notti buie

Una lettura tra ombre e stelle

a cura di Barbara Pizzo

Tra scaglie brillanti e riflessi lunari, attraverseremo libri e mondi in un viaggio stravagante e leggero, capace di scompigliare lo spazio e il tempo.

Quel che basta è appena qualche storia, orecchie tese e occhi curiosi. Perché nel buio qualcosa che brilla c’è sempre. E anche tutto il possibile.

Basta ascoltare.

Dalla testa ai piedi.

Comunicato Regione: Infrastrutture

Già operativo il tavolo regionale per la ricognizione delle opere. Il sottosegretario Manghi: “Tutto il territorio sta facendo la sua parte. Ora ci auguriamo che anche lo Stato ci comunichi la situazione delle proprie strutture”

“Vogliamo tranquillizzare i 5Stelle: la Regione c’è ed è a fianco dei territori per garantire la sicurezza. A breve avremo la fotografia dei manufatti più sensibili”

Bologna – “Lo abbiamo già detto ieri, ma lo ripetiamo volentieri per i consiglieri M5S, che forse si sono distratti: il tavolo regionale per la ricognizione del patrimonio infrastrutturale, con particolare attenzione ai ponti, è già attivo e operativo. Lunedì 27 ci siamo riuniti con Anci e Upi, abbiamo condiviso un metodo ed è già stata inviata la comunicazione ai Comuni. La Regione c’è ed è a fianco dei territori per garantire la sicurezza delle sue strade e dei suoi ponti”.

Così il sottosegretario alla Presidenza, Giammaria Manghi, torna sulla polemica innescata dalla consigliera regionale Piccinini che chiedeva un summit sulle opere dell’Emilia-Romagna.

“Nonostante il Governo ci abbia dato tempi e modalità di lavoro assolutamente inadeguati- prosegue Manghi- abbiamo comunque già iniziato il lavoro come richiesto dal ministero dei Trasporti e a breve renderemo noti i risultati. Ora però chiediamo al ministero e al Governo altrettanta solerzia sulle infrastrutture presenti nella nostra regione che fanno capo allo Stato”.

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Intervento anti-abusivismo: recuperati 1300 prodoti non contraffatti e 68 contraffatti

Nuovo intervento di repressione dell’abusivismo commerciale, da parte della Polizia Municipale. Nel pomeriggio di ieri gli agenti di P.M. sono intervenuti in un tratto di arenile compreso tra il Bagno Oro ed il Bagno Perla, al Lido degli Estensi, durante il quale sono stati recuperati e sequestrati 68 prodotti, tra borse e portafogli con marchio contraffatto delle più note griffe di moda (Prada, Burberry, Chanel, Gucci per citarne alcune), oltre a circa 1.300 prodotti di merce non contraffatta, consistente in indumenti e abiti da mare, borse, portafogli, bracciali, cover per cellulari, ombrelli ed anche prodotti cosmetici. Come di consueto, la merce, priva di qualsiasi certificazione CEE, potenzialmente dannosa per la salute, è così stata sottratta ai circuiti commerciali illegali. Dopo tutti gli adempimenti del caso, la merce contraffatta è stata sequestrata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre, quella amministrativa al termine del periodo previsto dalla legge, sarà distrutta.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Comunicato Regione: Vaccini

La Regione fa chiarezza: cosa deve fare chi ha presentato l’autodichiarazione sulle vaccinazioni per accedere a Nidi e Scuole per l’infanzia. Venturi: “Attraverso l’anagrafe vaccinale regionale, possibili i controlli sui casi dubbi che ci dovessero essere segnalati. L’obbligo si conferma la scelta giusta”

La Giunta regionale approva le indicazioni operative per l’anno 2018/2019. Coperture vaccinali in crescita in tutti i territori per i bambini nati nel 2014, 2015 e 2016: i dati aggiornati per provincia. L’assessore regionale: “La salute dei bambini, soprattutto dei più indifesi, alla base del nostro impegno. Se il Parlamento dovesse approvare la proroga di un anno, che ci vede contrari, varrebbe comunque la legge regionale: non possiamo permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti”

Bologna – “Sul tema vaccini, la nostra posizione è sempre stata molto chiara, da sempre: tutelare la salute pubblica e in particolate quella dei bambini, in ogni caso, soprattutto i più deboli. Per questo, prima Regione in Italia, abbiamo introdotto l’obbligo vaccinale per l’iscrizione ai nidi approvando una legge ormai due anni fa, e i dati ci danno ragione: la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali introducemmo l’obbligo – difterite, tetano, poliomieliteedepatite B – ha superato il 97%tra i nati nel 2016, ben oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità, superata anche dai bimbi nati nel 2014 e 2015.Allo stesso tempo, come Istituzione prendiamo atto delle decisioni prese in sede nazionale, rispettandole e dando indicazioni che possano aiutare genitori e famiglie, senza rinunciare a far valere la nostra posizione negli ambiti che ci competono, perché la tutela della salute non deve diventare terreno di scontro politico”.

Parte da qui l’assessore regionale alla Salute, Sergio Venturi, per fare chiarezza su come possono regolarsi le famiglie emiliano-romagnole rispetto all’obbligo vaccinale, pienamente in vigore, per non rischiare l’esclusione dei propri bambini dalla frequenza dei servizi educativi e scuole per l’infanzia.

Le indicazioni per essere ammessi agli asili nido e alle scuole per l’Infanzia sono contenute in un documento approvato dalla Giunta regionale, che affronta in particolare il tema delle autodichiarazioni, che attestano le avvenute vaccinazioni, oppure la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni stesse, presentate secondo quanto indicato in una circolare dei ministeri della Salute e dell’Istruzione dell’Università e Ricerca del 6 luglio scorso.

In primo luogo, il documento chiarisce che non vi sono problemi di sorta nel caso in cui la famiglia presenti, a seguito delle verifiche fatte sulle autodichiarazioni dai gestori dei servizi educativi e scuole dell’infanzia, il certificato che attesta che la vaccinazione è stata effettuata o la prenotazione della vaccinazione stessa.

Se la prenotazione è stata fatta prima dell’inizio della frequenza, anche in questo caso nessun problema, a condizione che venga consegnato l’attestato di avvenuta vaccinazione una volta fatta e sempre prima che il bambino cominci a frequentare. Lo stesso avviene per coloro che hanno la prenotazione per una data successiva a quella di inizio della scuola, purché – alla data stabilita per fare la vaccinazione – alla scuola venga consegnata la certificazione.

La Giunta regionale, poi, chiarisce che nei casi in cui la frequenza venga sospesa, per esempio di fronte alla mancata vaccinazione in caso di prenotazione fissata successivamente all’inizio della scuola, i bambini possono mantenere l’iscrizione, mentre per quanto riguarda il pagamento delle rette ogni decisione in merito è affidata ai singoli gestori delle strutture.

Inoltre, la Regione è a disposizione per i controlli sulle autodichiarazioni:“In Emilia-Romagna abbiamo una anagrafe vaccinale assolutamente aggiornata- sottolinea Venturi- e nei casi ritenuti dubbi, dirigenti scolastici o altre autorità possono chiederci di effettuare le verifiche. E’ chiaro che nel caso in cui si presentassero casi di autodichiarazioni false, la denuncia diventerà un atto dovuto”.

Le indicazioni della Regione fanno ovviamente riferimento alla situazione così come definita attualmente: “Nel decreto Milleproroghe approvato al Senato- ricorda l’assessore- è previsto il rinvio di un anno dell’obbligo di vaccinazione, misura che ci vede ovviamente contrari. Ma se venisse confermato con il via libera della Camera allo stesso testo, il quadro cambierebbe. In quel caso, in Emilia-Romagna varrebbe comunque la legge regionale e ai nidi potranno avere accesso solo i bambini vaccinati. Non possiamo infatti permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti dopo aver approvato una legge che, lo ribadisco, garantisce la salute dei più piccoli, soprattutto di quelli più indifesi”.

Obbligo vaccinale, copertura in aumento: i dati nelle province
Intanto, a meno di due anni (novembre 2016) dall’approvazione della legge regionale che ha previsto il rispetto degli obblighi vaccinali per l’ammissione ai servizi educativi e centri ricreativi dell’infanzia, la copertura vaccinale complessiva contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B tocca il 97,1%tra i nati nel 2016.

Come richiesto anche dal ministero, sono poi state rivalutate al 30 giugno 2018 le coperture vaccinali, già rilevate al 31 dicembre 2017, per i nati nel 2014 e 2015.

L’aumento, visibile già alla precedente rilevazione, si è ulteriormente incrementato per tutte le vaccinazioni obbligatorie fino a superare la soglia di sicurezza del 95% fissata dall’Oms, a partire dalle quattro già inserite nella legge regionale: difterite (96,1% per i nati nel 2015 e 96% per quelli nel 2014); polio (96,2% per entrambe le classi d’età); tetano (96,3% e 96.6%), epatite b (95,9% e 95.6%). Poi le altre: pertosse (96,1% e 96%),emofilo b (95,1% e 94,2% per i nati nel 2014, i soli a non arrivare ancora al 95%), e MPR – morbillo-parotite-rosolia (95% e 95,2%).

Per i nati nel 2016, l’aggiornamento verrà fatto solo dopo il completamento del ciclo vaccinale di 24 mesi, e quindi sarà relativo al 31 dicembre 2018.

In allegato, i dati sulle singole Ausl aggiornati al 31 dicembre 2017 per i nati nel 2016 e al 30 giugno 2018 per i nati nel 2014 e 2015.

dati nati 2015-2015
dati nati 2015-2015l

dati nati 2016
dati nati 2016

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Sicurezza urbana e “Scuole sicure” sul tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Ferrara.

Nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane presso la Sede di palazzo Giulio d’Este, sono stati affrontati i temi afferenti all’attuazione della sicurezza urbana, anche in relazione agli ultimi indirizzi del Gabinetto Ministero dell’Interno, e quelli relativi all’attività di prevenzione e lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici, secondo l’ultima direttiva “Scuole sicure” diramata ai Prefetti della Repubblica dal Ministro dell’Interno.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine ed al rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Ferrara, Aldo Modonesi, insieme con Sindaci ed Amministratori dei Comuni Bondeno, Cento, Comacchio, Poggio Renatico, Terre del Reno, Tresigallo e Voghiera, in relazione ai progetti di videosorveglianza urbana candidati ai finanziamenti statali previsti dal decreto legge n.14/2017 in materia di sicurezza urbana.
I sei progetti di videosorveglianza, esaminati ed approvati oggi dal Comitato per il successivo inoltro al Ministero dell’Interno, rientrano nell’ambito dei “Patti per l’attuazione della sicurezza urbana” sottoscritti dal Prefetto con gli Amministratori locali nei mesi di maggio e giugno scorso, quale strumento operativo a supporto delle attività dei Sindaci per potenziare, d’intesa con l’Autorità di governo sul territorio, il contrasto al degrado urbano ed elevare i livelli di sicurezza.
Prendendo atto con viva soddisfazione del percorso di scambio e profonda collaborazione sui temi in questione, fortemente accelerato negli ultimi mesi, il Prefetto ha, quindi, illustrato le Linee Guida per l’attuazione della sicurezza urbana, recentemente adottate con accordo in Conferenza Stato-Città autonomie locali e diffuse con circolare del Ministero dell’Interno del 7 agosto scorso, tracciando le linee di azione su cui, nelle prossime settimane, si svilupperà un percorso di approfondimento con tutti i Comuni del ferrarese: dalla prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria alla promozione e tutela della legalità, dalla promozione del rispetto del decoro urbano alla promozione dell’inclusione, protezione e solidarietà sociale.
In relazione al secondo punto all’ordine del giorno, il Prefetto ha, poi, tracciato il quadro della situazione nella provincia di Ferrara relativo alla diffusione dei fenomeni di devianza e consumo di droghe tra gli studenti, per disporre, alla luce della recente iniziativa “Scuole sicure” voluta dal Ministro dell’Interno, un forte impulso alla realizzazione di più incisive misure di prevenzione e contrasto dei fenomeni, nel quadro di una proficua sinergia interistituzionale. In questo contesto, sono state delineate le prime ipotesi operative da mettere in campo per una più ampia e complessiva strategia d’azione nel ferrarese, da realizzare con la piena condivisione della competente Autorità scolastica ed in stretto raccordo con le Amministrazioni locali, il cui importante contributo può dispiegarsi sotto diversi profili: tra i principali, la riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici e l’adozione del cd. “DASPO urbano”, efficace misura – introdotta dalla citata legge sulla sicurezza urbana – per elevare il grado di sicurezza nelle aree cittadine a maggiore criticità e, tra queste, anche quelle dove insistono plessi scolastici.
“La provincia di Ferrara – ha ricordato conclusivamente il Prefetto – non si trova impreparata ad affrontare un tema così delicato come quello della devianza giovanile e del consumo di sostanze stupefacenti, anche in ambito scolastico. Infatti, avendo acquisito il nulla osta ministeriale, il prossimo 12 settembre, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, verrà sottoscritto in questa Sede apposito Protocollo, rinnovato nei contenuti e negli interlocutori coinvolti, finalizzato a sviluppare non solo attività di contrasto, ma anche rafforzando iniziative integrate di prevenzione e sviluppando a tutti i livelli (scolastico, giovanile e familiare) la cultura della legalità”.

Ferrara, 29 agosto 2018

Da: Ufficio stampa Prefettura di Ferrara

Comunicato Regione: “Mi muovo anche in città”

Caos biglietterie per bus gratis dal 1^ settembre a chi ha sottoscritto abbonamento al treno. L’assessore regionale Donini: “Trenitalia metta in campo una organizzazione adeguata per porre rimedio ai disagi dei pendolari in tempi rapidissimi”

“Operazione strategica per la Regione Emilia-Romagna per la quale abbiamo stanziato oltre 6 milioni, e che permetterà a oltre 60.000 cittadini, in particolare studenti e lavoratori, un risparmio annuo fino a 180 euro l’anno”

Bologna – “Era prevedibile che ci sarebbe stata una corsa in questi giorni alle biglietterie per la sottoscrizione degli abbonamenti e per ottenere informazioni in merito a questa iniziativa”.
Il tema, e motivo di irritazione dell’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, sono i disservizi segnalati da parte dei pendolari che si stanno recando alle biglietterie di Trenitalia per attivare il nuovo abbonamento “Mi muovo anche in città”, istituito dalla Regione Emilia-Romagna, che permetterà ai pendolari di salire gratuitamente anche sugli autobus delle 13 città principali dell’Emilia-Romagna.

“Trenitalia metta in campo da subito – sottolinea l’assessore Donini- una organizzazione adeguata per porre rimedio ai disagi denunciati dai pendolari e lo faccia in tempi rapidissimi, assicurando così il buon esito della manovra di integrazione tariffaria che, dal 1^ settembre, permetterà a tutti gli abbonati ferroviari di viaggiare gratuitamente sugli autobus urbani”.

“È un’operazione strategica per la Regione Emilia-Romagna- conclude Donini- per la quale abbiamo stanziato oltre 6 milioni, e che permetterà a oltre 60.000 cittadini, in particolare studenti e lavoratori, un risparmio annuo fino a 180 euro l’anno”.

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Lettera di Stefano Bottoni, Presidente Associazione Ferrara Buskers Festival

 Alla cortese attenzione degli organi di stampa
mercoledì 29 agosto 2018

Buongiorno,
rispondendo alle sollecitazioni della dott.ssa Paola Peruffo, il Ferrara Buskers Festival conferma che è disponibile a qualsiasi confronto con le Associazioni del Commercio, come lo è sempre stato nel corso della sua ormai lunga storia.
Fa piacere che si sia riconosciuto il ruolo culturale e turistico della manifestazione per la città e per il territorio e  il grande impegno profuso dall’Associazione nel rendere sempre più sostenibile il Festival in termini di sicurezza, ma aggiungiamo noi anche di pulizia e di riduzione del disagio per i residenti.
Il Festival non è contrario ai cambiamenti, entro certi limiti ovviamente,  come dimostra anche la più recente edizione che ha visto il trasferimento del dopofestival in Castello Estense, la prestigiosa collaborazione con la Euyo (European Union Youth Orchestra) e le attività laboratoriali tenute dagli artisti di strada, in diversi luoghi prestigiosi di Ferrara, più la conferma di tante attività collaterali che coinvolgono realtà economiche, associative e istituzionali della città.
Rimane l’orgoglio di realizzare una complessa manifestazione di richiamo internazionale, purtroppo sempre più costosa. Ricordiamo che gli artisti da sempre non ricevono alcun compenso, ma solo viaggio, vitto e alloggio. Una rassegna che ha fatto conoscere Ferrara ad un rilevante numero di persone provenienti da  tutto il mondo, venute  esclusivamente per il Ferrara Buskers Festival, a fronte di un impegno per il Comune di 50.000 euro (poco più di 6.000 euro a giornata) e rimangono anche le belle sensazioni lasciate dalla manifestazione appena conclusa.
Per le modalità dell’incontro, che auspichiamo da concordare in tempi brevi, rimandiamo alle vie istituzionali e al necessario coinvolgimento dell’Assessorato alla Cultura.
Stefano Bottoni
Presidente – Art Director
 
Associazione Ferrara Buskers Festival

 

Associazione Ferrara Buskers Festival

Da: Ella studio Ufficio stampa

“Cesare Fiaschi e la tradizione equestre ferrarese nel Rinascimento”

“Cesare Fiaschi e la tradizione equestre ferrarese nel Rinascimento” saranno al centro della conferenza – organizzata da Uaipre (l’associazione degli allevatori dei cavalli spagnoli) in collaborazione con il Circolo della Stampa di Ferrara – che lo scrittore e giornalista Giovanni Battista Tomassini terrà sabato 1 settembre alle 18 nel salone delle conferenze di Palazzo Crema (Via Cairoli 13) a Ferrara.
Molte e significative sono le testimonianze dell’importanza dell’arte equestre alla corte degli Estensi: dalla tradizione del palio di Ferrara, uno dei più antichi d’Italia, alle numerose e fastose giostre cavalleresche che si tennero in città e delle quali sono giunti sino a noi minuziosi resoconti. Testimonianze che trovano una sintesi anche visiva nel ciclo di affreschi di Palazzo Schifanoia. È però, soprattutto con il celebre trattato dedicato dal ferrarese Cesare Fiaschi all’arte di “imbrigliare, atteggiare e ferrare i cavalli”, pubblicato nel 1556, che l’equitazione ferrarese raggiunse uno dei suoi momenti più significativi.
Il testo del nobiluomo ferrarese Cesare Fiaschi, nel 2001 è stato nuovamente editato grazie ai tipi della Cartografica in una riedizione anastatica resasi possibile grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara. “La fortuna di quest’opera è dimostrata dalle numerose edizioni succedutesi dopo la prima del 1556 e dalle affermazioni di alcuni editori, secondo i quali, essa è utilissima a’ Principi, a’ GentilHuomini, a’ Soldati e in particolare a’ Marescalchi” come ha sottolineato il prof. Luciano Chiappini nella sua prefazione.
Il libro di Fiaschi stabilisce infatti una sorta di vero e proprio canone degli esercizi (“maneggi”) dell’equitazione rinascimentale, che si impone come punto di riferimento per tutta la trattatistica equestre successiva. L’opera di Fiaschi si distingue poi per un tratto originale: è l’unico che per comunicare ai lettori il ritmo d’esecuzione dei vari esercizi ne accompagna la descrizione con uno spartito musicale.
Giovanni Battista Tomassini è caporedattore della redazione cultura e spettacolo del Tg3. Ha pubblicato diversi libri e da anni si occupa dello studio della tradizione equestre italiana. E’ autore del libro Le opere della cavalleria. La tradizione italiana dell’arte equestre durante il Rinascimento e nei secoli successivi (Cavour Libri, 2013, tradotto anche in inglese e pubblicato da Xenophon Press, con il titolo The Italian Tradition of Equestrian Art) e del blog Le opere della cavalleria (worksofchivalry.com).
Giovanni Battista Tomassini verrà presentato dal presidente di Uaipre Angelo Grasso e dal presidente del Circolo della Stampa Andrea Ghisellini

Da: Circolo della Stampa

Circolo Legambiente “Delta del Po” di Comacchio ODV: richiesta di presentazione interpellanza parlamentare alla Camera

Il Circolo Legambiente Delta del Po, preoccupato delle scelte del Comune di Comacchio di attivare un Procedimento Unico per l’approvazione del progetto di un complesso industriale denominato ex-Cercom con valenza di Variante alla Pianificazione Territoriale ed alle norme del Parco Regionale Delta del Po – Stazione Centro Storico di Comacchio, Ha inviato richiesta di presentazione di una interpellanza parlamentare alla Camera , Inoltre ha richiesto di presentare una interpellanza alla Commissione Ambientale della Comunità Europea .
I soci del circolo Legambiente Delta del Po hanno il timore che la biodiversità venga diminuito e l’habitat vallivo venga compromesso dalla presenza di una industria ceramica in un territorio vocato al turismo ed alla tutela del paesaggio caratteristico del Delta Po .

Cordiali saluti
Per il Circolo Legambiente Delta del Po
Presidente Marino Rizzati

Comacchio 29.08.2018

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani sulla dichiarazione su mobilità docenti l. 107/2015 del ministro Bussetti

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani esprime apprezzamento per le dichiarazioni del ministro, dott. Bussetti, in merito al provvedimento in corso di elaborazione finalizzato al rientro dei docenti meridionali, collocati dall’algoritmo della legge 107/2015 in località molto distanti dalle proprie sedi. Più volte l’attuale ministro si è speso in relazione a tale problematica, dando prova di estrema sensibilità per una questione che non riguarda soltanto la scuola, ma diventa quasi sociologica, economica e antropologica. Se lo stesso ministro Salvini propone di ripopolare il Meridione esautorato da continue emigrazioni attraverso una serie di interventi, evidentemente quella che si presenta può essere l’occasione per contribuire a un riassestamento dell’assetto economico tra Nord e Sud, riequilibrare la disgregazione di tanti nuclei familiari e riattivare circuiti virtuosi in zone che rischiano la desertificazione umana.
Ci auguriamo che le strategie dell’attuale Governo possano realmente portare al benessere e all’armonia tante famiglie in fiduciosa attesa e contribuire al miglioramento dell’economia del Sud, invertendo l’infausto processo di abbandono da parte delle forze produttive e portatrici di ricchezza delle regioni meridionali, invece, più bisognose proprio di incrementare i redditi.

Prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Comunicato Regione: Sicurezza infrastrutture

Donini alla consigliera Piccinini: “Attacchi gratuiti e pretestuosi per difendere un Governo arrogante capace solo di dire no. Questa Regione al lavoro già da tempo per coordinare l’attività di monitoraggio degli Enti locali”

L’assessore regionale ai Trasporti: “Non riusciranno a farci mollare la presa sulla necessità di realizzare, accanto alla manutenzione dell’esistente, anche le opere strategiche prioritarie per il nostro territorio”. L’invito all’esponente M5S a farsi promotrice di un’azione per il ripristino dei 12 milioni di euro previsti da Italia Sicura

Bologna – “Gli attacchi gratuiti e pretestuosi della consigliera Piccinini vanno respinti al mittente non solo perché infondati, ma perché rappresentano un goffo tentativo di difendere un Governo imbarazzante, capace solo di dire no e di bloccare con arroganza e senza le benché minime argomentazioni, le infrastrutture strategiche di questo Paese. Silvia Piccinini dovrebbe sapere che la sua Regione è da tempo al lavoro, ben prima della direttiva del Governo, per coordinare l’attività di monitoraggio degli enti locali sullo stato di consistenza dei nostri ponti e delle nostre infrastrutture viarie, anche in collaborazione con altre Regioni, come la Lombardia. Le Province e i Comuni risponderanno dunque al Governo evidenziando il fabbisogno manutentivo di cui necessitano le nostre infrastrutture, così come si è deciso anche nell’incontro di ieri fra i rappresentanti degli enti locali emiliano-romagnoli”.

Così l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, replica alla consigliera M5s, Silvia Piccinini, per quanto riguarda la ricognizione sulla sicurezza delle infrastrutture nel territorio regionale. “Si rassegni però la consigliera Piccinini – sottolinea Donini – . Non riusciranno a farci mollare la presa sulla necessità di realizzare, accanto al piano per le manutenzioni delle infrastrutture esistenti, le opere strategiche prioritarie che il nostro territorio ha programmato sulla base di una condivisione unanime fra tutti i rappresentanti delle organizzazioni di impresa e del lavoro in Emilia Romagna”.

“La consigliera Piccinini – conclude Donini – potrebbe invece dimostrare il suo concreto interesse per la sicurezza del territorio emiliano-romagnolo, facendosi promotrice di un’azione per ripristinare i 12 milioni di euro espressamente dedicati ad interventi per la sicurezza di infrastrutture pubbliche danneggiate da eventi emergenziali, cui la Regione stava lavorando con il Dipartimento nazionale di protezione civile. Un piano di interventi di grande importanza anche per i piccoli ponti danneggiati, che questo Governo ha inspiegabilmente fermato insieme a Italia sicura”.

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Yemen: Save the Children

Yemen: Save the Children accoglie con favore il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulla violazione dei diritti con la condanna delle parti in conflitto per il completo e assoluto disprezzo della vita dei civili
Save the Children accoglie con favore il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulla violazione dei diritti in Yemen con la condanna delle parti in conflitto per il completo e assoluto disprezzo della vita dei civili.
Il rapporto, realizzato da una commissione di esperti di diritti umani, ha rilevato almeno 6.500 vittime e 16.706 feriti tra la popolazione civile dello Yemen tra i mesi di Marzo 2015 e Giugno 2018, sottolineando che il numero reale è con ogni probabilità ancora superiore.
Il livello di impunità è tale che i civili sono diventati un obiettivo negli attacchi a infrastrutture come scuole e ospedali, ad aree densamente popolate come mercati e quartieri residenziali e ad eventi comunitari come matrimoni o funerali, rendendo ogni luogo insicuro per i bambini yemeniti.
“Questo rapporto riafferma quello che avevamo già denunciato, e cioè che tutte le parti in conflitto stanno violando le leggi internazionali e starebbero commettendo, in alcuni casi, veri e propri crimini di guerra. Sotto ai nostri occhi i bambini stanno pagando il prezzo più alto di questa guerra, venendo uccisi o menomati in attacchi indiscriminati. Il rapporto fornisce chiare evidenze di queste orribili atrocità,” ha dichiarato Sylvia Ghaly, Direttore Advocay in Yemen di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro.
“Ora, la comunità internazionale deve porre fine a questa impunità e chiamare i responsabili a rispondere delle loro azioni. Allo stesso tempo, i governi che vendono armi alle parti in conflitto devono riconoscere le loro responsabilità nell’alimentare questa crisi e l’impatto devastante che il loro operato sta avendo sul popolo yemenita. Se lo facessero si renderebbero conto di come continuare questo loro commercio violento sia inconcepibile e indifendibile.”
“I bambini dello Yemen sono stati derubati della loro infanzia e del loro futuro. Non possiamo accettare questo stato di cose, nel quale le conseguenze per i bambini stanno diventando solo un effetto collaterale del conflitto. Per questo, non solo i bambini e le loro famiglie devono essere protette dai combattimenti, ma tutte le parti devono fare sforzi reali e concreti per la ricerca di una soluzione in vista degli imminenti negoziati di pace.”

Da: Ufficio Stampa Save the Children

Sagra della Salamina al Cucchiaio di Madonna Boschi 2018

La Salamina da sugo al cucchiaio di Madonna Boschi

20/21/22/23 – 27/28/29/30 Settembre
04/05/06/07 – 11/12/13/14 Ottobre

Madonna boschi, piccolo paese di 300 persone fra i comuni di Poggio Renatico e Vigarano Mainarda nella provincia di Ferrara, in Emilia Romagna.
Madonna boschi viene ricordata principalmente per il suo prodotto culinario, tipico della provincia di Ferrara: la Salamina da Sugo a cui ha costruito un monumento alle porte del paese, monumento ideato e messo in opera da suoi volontari, tutto il paese ha partecipato.

La salamina da Sugo, è la vera regina della tavola dei ferraresi.
Prodotto dai locali norcini della Pro Loco (tutti volontari), nei propri laboratori e stagionati in locali idonei la salamina da sugo è un insaccato di carni povere del maiale quali capocollo, guanciale, pancetta, lingua, fegato, sunia, sapientemente dosati in parti dovute, aromi naturali, vino corposo ma giovane, il tutto, lungamente mescolato da forti braccie, ad amalgamarsi per bene, fin quando tutto l’impasto ha assorbito il vino. Poi l’insaccamento nella vescica del maiale, questa accuratamente pulita e lavata in acqua tiepida, aceto e vino. Chiusa con maestria da sapienti mani, legandola, “strozzandola”, molto bene in cima, è poi legata a spicchi di 6/8/10/12, nei quali se ne individuano le varie scuole di pensiero dei vari norcini. Dopo la sgocciolatura di una notte, vengono messe a stagionare minimo per 8 mesi, dove in questo lasso di tempo i nostri norcini, periodicamente la puliscono dalle muffe. Ma,… se uno vuole assaggiare una vera salamina da sugo deve “soffrire” almeno sino al decimo/undicesimo mese di stagionatura.

Per vedere se la Salamina da Sugo non ha anomalie bisogna immergerla (piombarla) in un recipiente d’acqua, affinché ci si renda conto che, se il prodotto è sano, questo piomba giù, se il prodotto rimane a galla, ha dei problemi. Questo è un procedimento molto importante. Constatato che il prodotto è buono, bisogna lasciare la Salamina da Sugo a bagno per 8/10 ore,(una nottata), dopo di che la si spazzola delicatamente dalle impurità sotto l’acqua.

La si avvolge in un canovaccio, la si appende diritta legata a un bastoncino di traverso ad una pentola capiente piena d’acqua e la si lascia bollire delicatamente dalle 5 o 8 ore a seconda della tipicità della salamina. Al giorno d’oggi molti usano il più pratico e valido sacchetto di cottura per alimenti. Una volta cotta la si posizione su l’apposito piatto rotondo con la propria sede al centro. La si scoperchia in cima. Subito vi accorgerete di un odore intenso e fragrante che solo la salamina da sugo può regalarvi. Viene servita con purè di patate, il tutto molto caldo. La salamina la si può mangiare anche cruda con fichi o melone, affettata cotta una volta lasciata diventare fredda.

Un nostro menù degustazione:
Carpaccio di Salamina all’aceto balsamico,Trittico di Salamina da Sugo, Gran Piatto di salumi del Norcino prodotti dai volontari locali, Garganelli alla Salamina da Sugo, Lasagne al forno con zucca, Cannelloni al forno con ricotta fresca, salamina da sugo e ricotta pecorina stagionata, Pappardelle al ragù di salamina da sugo, Salamina da Sugo a cucchiaio intera con purè, Cima di Salamina con purè di patate. Grigliata del porcaiolo alla griglia, Stinco di maiale al forno con funghi,

“Sagra della Salamina da Sugo al Cucchiaio”
La Pro Loco di Madonna Boschi ogni anno organizza la sagra fra fine settembre-inizio ottobre, vera e propria kermesse dedicata ai fantasisti del gusto.
La Pro Loco di Madonna Boschi della Salamina da Sugo produce in proprio le Salamina da sugo in ambienti idonei rispettando le norme vigenti e le tradizioni.

Da: Pro Loco Madonna Boschi (Fe)

e-mail:info@prolocomadonnaboschi.it

e-mail:salaminadasugomadonnaboschi@gmail.com

www.prolocomadonnaboschi.it

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