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Giorno: 1 Agosto 2018

Agricoltura, Gallinella (M5S): incremento produzione cannabis terapeutica buona notizia per il made in italy

Roma, 1 ago – “È evidente che per rispondere all’esigenza di cura delle persone malate bisogna incrementare, come ha ribadito la ministra della Salute Giulia Grillo, la produzione interna di cannabis terapeutica da fornire alle farmacie. E per farlo serve il sostegno del settore privato: ben venga dunque una gara che attivi una partnership pubblico-privato per incrementare il quantitativo prodotto”. Così il presidente della commissione Agricoltura Filippo Gallinella commenta l’annuncio della ministra della Salute Giulia Grillo di voler incrementarne la produzione di cannabis terapeutica, attualmente affidata allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, per mezzo di una gara bandita con l’Agenzia Industrie Difesa

“Questa soluzione rappresenta un’opportunità per il mercato della cannabis “made in Italy”, la prima ad essere riconosciuta dalla Comunità europea come sostanza attiva di grado farmaceutico, ed evita il ricorso a produttori esteri per reperire il quantitativo necessario a coprire l’intero fabbisogno del nostro Paese. Ben venga che le aziende private producano cannabis terapeutica rispettando i requisiti imposti dall’Istituto Farmaceutico. Il nostro impegno sarà quello di far sì che lo stabilimento di Firenze abbia il personale e i mezzi necessari a garantire la fornitura di cannabis terapeutica per tutti coloro che ne hanno diritto” conclude il Deputato M5S Filippo Gallinella.

MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione

Sottoscritto oggi in Prefettura con il Sindaco di Comacchio il Protocollo d’Intesa “Spiagge Sicure – Estate 2018”, per il rafforzamento dell’attività di prevenzione e contrasto a contraffazione ed abusivismo commerciale.

Il Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro, ed il Sindaco del Comune di Comacchio, Marco Fabbri, hanno firmato, questa mattina, nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Protocollo d’intesa “Spiagge Sicure – Estate 2018”, finalizzato al rafforzamento dell’attività di prevenzione e contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale lungo il litorale comacchiese.
L’odierna sottoscrizione del Protocollo è il punto d’arrivo del percorso avviato agli inizi del mese di luglio, quando, con specifica direttiva, il Ministro dell’Interno ha stabilito di riservare una quota delle risorse del Fondo Unico di Giustizia per il finanziamento di progettualità locali di rilievo finalizzate alla prevenzione ed al contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione.
In quest’ottica, il Comune di Comacchio, tra le località a maggior flusso turistico a livello nazionale (con 2.058.864 presenze nell’anno 2016, secondo i dati statistici ISTAT) ha presentato nei giorni scorsi in Prefettura uno specifico progetto che, acquisito il parere favorevole del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stato ammesso il 27 luglio scorso al finanziamento ministeriale, per l’importo massimo di € 50.000,00.
Il progetto presentato da Comacchio, per un valore complessivo di € 270.289,00, si articola fondamentalmente sui seguenti punti, che troveranno attuazione nel periodo dal 15 luglio scorso al 15 settembre prossimo: 1) Incremento del controllo dell’arenile da parte della Polizia Municipale, con pattuglie a piedi e montanti su quad e su segway. E’ previsto, allo scopo, un potenziamento stagionale di nr.28 unità dell’organico del Corpo di Polizia Locale; 2) Adesione all’iniziativa “Un mare di legalità”, con l’impiego lungo gli arenili di volontari di tre Associazioni in una campagna di informazione e sensibilizzazione sul consumo consapevole e sicuro; 3) Intensificazione dell’attività di repressione all’abusivismo commerciale, con servizi mirati anche all’interno delle aree mercatali e nelle zone dell’abitato a traffico limitato.
A verificare la corretta esecuzione del progetto, è stata incaricata dal Prefetto Campanaro una Cabina di Regia, presieduta dal dirigente prefettizio dell’Area ordine e sicurezza pubblica e composta dal dirigente del Servizio di contabilità della stessa Prefettura, oltre che dai rappresentanti delle FF.OO. e del Comune di Comacchio.
“Grande soddisfazione – ha evidenziato il Prefetto – per la sensibilità dimostrata dal Comune di Comacchio, che ha presentato un progetto di qualità per rafforzare l’attività di prevenzione e contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale sul proprio litorale. Alla sensibilità degli amministratori locali, Il Ministero dell’Interno ha prontamente risposto, assicurando un importante sostegno che si rivolge soprattutto a quei territori, come Comacchio, a forte vocazione turistica, ma potenzialmente più esposti a situazioni di illegalità”.
Al tavolo odierno erano presenti, oltre al Prefetto ed al Sindaco di Comacchio, il Presidente della Provincia di Ferrara, Tiziano Tagliani, il Questore di Ferrara, Giancarlo Pallini, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Andrea Desideri ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Sergio Lancerin.

Da: Ufficio stampa Prefettura di Ferrara

Comunicato Regione: Agricoltura

Cresce il vigneto Emilia-Romagna: autorizzati nuovi impianti per 513 ettari, 77 sono superfici bio

L’esito del bando unico nazionale del ministero delle Politiche agricole per il 2018: le domande accolte in regione sono state 2.471

Bologna – Più spazio alla viticoltura bio in Emilia-Romagna. È l’esito del bando unico nazionale del ministero delle Politiche agricole per l’assegnazione gratuita per il 2018 di appezzamenti aggiuntivi da coltivare a vigneto nel terzo anno di applicazione del nuovo regime europeo per la gestione del patrimonio vitivinicolo. Regime che ha introdotto il meccanismo delle autorizzazioni al posto del vecchio sistema dei diritti di impianto e reimpianto liberamente negoziabili e trasferibili.

La Regione Emilia-Romagna, nella scia del bando ministeriale, ha rilasciato nei giorni scorsi le autorizzazioni per l’impianto di nuovi vigneti a 2.471 aziende emiliano-romagnole che si erano messe in lista, per una superficie complessiva di 513 ettari, cioè l’intera quota assegnata all’Emilia-Romagna per il 2108, pari all’1% della superficie vitata regionale, come prescrive la normativa europea.

La ripartizione delle superfici aggiuntive

Di questi 513 ettari di nuovi vigneti, 77 sono stati appunto autorizzati a vantaggio di 35 viticoltori biologici in possesso dei requisiti previsti dal bando nazionale, sulla base di un criterio di priorità stabilito dalla Regione, che ha accolto al 100% le loro richieste. Altre 85 aziende si sono viste assegnare gratuitamente l’intera superfice aggiuntiva, in considerazione dell’esiguità della richiesta. I restanti 477 ettari di nuovi impianti autorizzati sono andati a beneficio delle rimanenti 2.352 aziende, con un assegnazione media di poco superiore a 1.800 metri quadrati. Per soddisfare completamente tutte le domande presentate sarebbero stati necessari oltre 7.200 ettari. Numeri importanti che testimoniano la vitalità di un comparto in costante crescita sotto il profilo della qualità dell’offerta.

I viticoltori che hanno ricevuto meno del 50% della superfice richiesta possono rinunciare all’assegnazione entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera su Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna. Coloro che non rinunciano o si sono visti assegnare oltre la metà della superficie richiesta hanno l’obbligo di procedere entro tre anni all’impianto dei nuovi vigneti per non incorrere in sanzioni. I vigneti impiantati con le nuove autorizzazioni devono essere mantenuti per almeno cinque anni, fatto salvo i casi di forza maggior o per motivi di carattere fitosanitario.

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Comunicato Regione: Energia

Oltre 9,5 milioni di euro dalla Regione innescano 38 milioni di investimenti. Obiettivo: ridurre i consumi energetici degli edifici pubblici

Sono on line le graduatorie del bando Por Fesr 2014-2020 per la riqualificazione energetica delle strutture pubbliche: 126 progetti in nove province dell’Emilia-Romagna. L’assessore Costi: “Stanziamenti importanti per una delle nostre priorità”

Bologna – Sono 126 i progetti di edilizia green degli enti locali che saranno cofinanziati nel 2018 grazie al bando Por Fesr 2014-2020 di riqualificazione energetica, con oltre 9,5 milioni di fondi europei veicolati dalla Regione Emilia-Romagna. Un contributo che innescherà un investimento complessivo di circa 38 milioni di euro. Sarà così possibile rendere energeticamente più sostenibili ed efficienti edifici residenziali e strutture pubbliche quali ospedali, scuole, centri sportivi, case di riposo. Un’azione analoga era stata intrapresa dalla Regione lo scorso anno, quando un precedente bando Por Fesr aveva consentito la realizzazione di 95 interventi, con contributi per 8,8 milioni e investimenti complessivi per oltre 25 milioni di euro.

Gli interventi saranno mirati in particolare alla riduzione dei consumi energetici grazie al rinnovamento degli impianti, all’uso razionale dell’energia con sistemi di regolazione e monitoraggio e alla produzione energetica da fonti rinnovabili. I beneficiaridelle risorse sono Comuni, Aziende sanitarie, Acer, Unioni di Comuni, Ministeri, Università, società a capitale interamente detenuto da enti locali e soggetti o amministrazioni pubblici in genere.

“Tra le molteplici azioni avviate dalla Regione per la riduzione dell’impatto sull’ambiente– commenta Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive–, la riqualificazione energetica degli edifici pubblici è una delle priorità. Per questo abbiamo stanziato consistenti risorse europee, consapevoli che un uso intelligente dell’energia sia la strategia più efficace anche per sensibilizzare i cittadini verso questo comune, imprescindibile impegno”.

I progetti in Emilia-Romagna

I 126 interventi ammessi dal bando (che innescano investimenti complessivi per 38 milioni e 464 mila euro grazie a contributi per 9 milioni e 593 mila euro) hanno questa ripartizione territoriale: 25 progetti sono in provincia di Bologna (investimenti per 7.924.078 di euro e contributi per 1.922.020); 19 progetti in provincia di Forlì-Cesena (contributi per 1.568.556 euro e investimenti per 5.727.093); 8 progetti in provincia a Ferrara (contributi per 1.052.107 euro e investimenti per 4.313.112; 9 in provincia di Modena (contributi per 968.328 euro e investimenti per 4.562.767); 6 in provincia di Piacenza (contributi per 442.857 euro e investimenti per 1.538.040); 20 progetti in provincia di Parma (contributi per 1.481.660 euro e investimenti per 5.844.323); 10 in provincia di Ravenna (contributi per 758.863 euro e investimenti per 2.899.610); 22 in provincia di Reggio Emilia (contributi per 811.471 euro e investimenti per 3.638.129); 7in provincia di Rimini (contributi per 587.521 euro e investimenti per 2.017.608).

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Consiglio e fondazione nazionale dei commercialisti: le nuove incompatibilità degli ausiliari e dei coadiutori nominati nelle procedure concorsuali a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 54/2018

Il legislatore individua nuove ipotesi di incompatibilità indiretta, in quanto non intercorrenti con il magistrato che conferisce l’incarico, bensì con i magistrati addetti all’ufficio giudiziario al quale quello appartiene

Roma 1 agosto 2018

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato oggi il documento “Le nuove incompatibilità degli ausiliari e dei coadiutori nominati nelle procedure concorsuali a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 54/2018”.

Con l’entrata in vigore del d.lgs. n. 54/2018 muta la normativa di riferimento affinché un professionista possa valutare la propria compatibilità per svolgere adeguatamente l’incarico affidatogli.

Il documento esamina le recenti disposizioni che vanno significativamente ad incidere sulle modalità di nomina degli amministratori giudiziari e degli organi delle procedure concorsuali.

Il d.lgs. n. 54/2018, infatti, modifica direttamente sia il Codice delle leggi antimafia, di cui al d.lgs. n. 159/2011, sia la legge fallimentare e la c.d. legge Prodi-bis, di cui al d.lgs. n. 270/1999, sia la legge n. 3/2012 recante disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento.

Risulta evidente, sin da una prima lettura, la risonanza che produrrà la novella, considerato che il legislatore individua nuove ipotesi di incompatibilità indiretta, in quanto non intercorrenti con il magistrato che conferisce l’incarico, bensì con i magistrati addetti all’ufficio giudiziario al quale quello appartiene.

Tra i motivi ostativi all’assunzione degli incarichi di curatore, di commissario, di amministratore giudiziario e di liquidatore del patrimonio, il legislatore annovera rapporti tipizzati dall’ordinamento, quali sono quelli di coniugio, di parentela, di affinità o di unione civile e convivenza, e rapporti ascrivibili alla categoria della assidua frequentazione, identificando quest’ultima nel rapporto “… derivante da una relazione sentimentale o da un rapporto di amicizia stabilmente protrattosi nel tempo e connotato da reciproca confidenza, nonché il rapporto di frequentazione tra commensali abituali”.

Si tratta, a ben vedere, di un intervento di modifica che, seppur apprezzabile per l’evidente intento moralizzatore e dissuasivo di pratiche scorrette nell’attribuzione degli incarichi, potrebbe produrre, in particolar modo negli uffici di modeste dimensioni e meno strutturati, gravi disagi per i professionisti che esercitano nell’ambito del Circondario.

Al di là della esatta ricostruzione della vicenda di cronaca che ha contribuito a una netta presa di posizione da parte del Legislatore, vicenda peraltro superata, ci si interroga se sia corretto che la condotta censurabile di pochi, comporti pesanti ricadute, avallate da modifiche normative di rilievo, per quanti operano, da un lato, in ossequio ai principi di derivazione costituzionale dell’imparzialità e della terzietà e, dall’altro lato, in ossequio ai principi deontologici di indipendenza e professionalità specifica espressi nella Legge professionale e nel Codice deontologico della professione.

Il documento nel dettaglio esamina dopo una premessa, i destinatari della normativa, le ipotesi di incompatibilità indiretta, la dichiarazione di incompatibilità, le sanzioni, la vigilanza del Presidente della Corte d’Appello, la dichiarazione di incompatibilità del coadiutore, l’ufficio giudiziario di riferimento. Conclude un focus sull’applicabilità delle nuove disposizioni in punto di incompatibilità.

Da: Ufficio Stampa Fondazione Nazionale dei Commercialisti

Comunicato Regione: Turismo

Per l’Emilia-Romagna è boom anche il primo semestre 2018: 19 milioni di presenze, +6,9% rispetto allo stesso periodo 2017

Bonaccini: “Siamo una meta turistica di livello internazionale. Il nostro impegno per qualificare l’offerta”. Corsini: “Superiamo la già eccezionale performance dell’anno scorso”. Crescono sia i turisti italiani (+5,8%) che stranieri (+10,2%). In aumento tutti i comparti, dalla Costa all’Appennino, forte crescita per Città d’arte e mete alternative ai circuiti tradizionali e riparte anche il termale

Bologna – Turismo ed Emilia-Romagna si confermano sempre più un binomio vincente, con percentuali di crescita che sostengono sempre più le ragioni di chi parla di boom turistico per la nostra regione.

Secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere Emilia-Romagna – elaborata da Trademark Italia – nel primo semestre 2018 il turismo dell’Emilia-Romagna mette il segno più davanti a tutti i comparti.

La Riviera fa la parte del leone, ma fanno registrare ottimi risultati anche tutti gli altri settori, dall’Appennino alle città d’arte, alle terme. E i dati rilevati già superano le performance dello scorso anno, una stagione considerata da record.

In particolare, i numeri dell’Osservatorio dicono che il primo semestre del 2018 chiude con oltre 19 milioni di presenze nella nostra regione, con un aumento del 6,9% rispetto ai 18 milioni rilevati nello stesso periodo del 2017.

Per quanto riguarda gli arrivi, si superano i 5,8 milioni, che rappresentano un +8% sui circa 5,4 milioni della prima metà dell’anno scorso.

In aumento sia la clientela nazionale (+6,9% gli arrivi e +5,8% le presenze) sia quella internazionale (+11,4% gli arrivi e +10,2% le presenze).

Da un punto di vista metodologico, la rilevazione dell’Osservatorio tiene conto sia del contributo delle attività che sono direttamente riconducibili al turismo (alloggio, ristorazione, attività agenzie viaggio e tour operator), sia di quello relativo ad altre attività che comunque traggono beneficio dalla spesa turistica.

“Sono dati che confermano il ruolo di primo piano dell’Emilia-Romagna come meta turistica di rilievo internazionale- sottolinea Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna- Lo dimostrano i numeri, e lo dimostra il fatto che la nostra regione quest’anno ha conquistato il primo posto della graduatoria delle dieci migliori destinazioni europee, fregiandosi del titolo di Best in Europe 2018 della Lonely Planet, forse la guida turistica più importante al mondo. Credo sia anche il frutto del nostro impegno a qualificare l’offerta turistica. Un impegno fatto di investimenti importanti, ad esempio sulle infrastrutture, sulle piste ciclabili, sugli impianti sportivi, sulla qualità dei luoghi e sul sostegno agli eventi che rappresentano motivi di attrazione per le nostre località”.

“I dati dell’Osservatorio- aggiunge Andrea Corsini, assessore regionale al turismo- segnano un percorso virtuoso che già nel 2017 ha registrato il record di quasi 57 milioni di presenze, numeri straordinari e importanti anche per l’occupazione e il Pil regionale, con il turismo che ne rappresenta ormai il 12%. Del resto, non va dimenticato che pochi territori possono offrire, come noi, proposte che abbracciano un’ampia gamma di offerte turistiche che vanno dall’Appennino alla costa, spaziando dalla cultura ai motori, dal cibo al wellness”.

Dalla Riviera alle terme aumentano arrivi e presenze
Il movimento turistico rilevato per la Riviera dell’Emilia-Romagna nel periodo gennaio-giugno 2018 presenta un incremento del +4,5% degli arrivi e del +4,3% delle presenze. In crescita sia la componente nazionale (+3,6% di arrivi e +3,0% di presenze) che internazionale (+8,2% di arrivi e +8,6% di presenze) della domanda. Per quanto riguarda l’estate, nel trimestre maggio-luglio si registra un incremento degli arrivi del +3,3% e delle presenze del +2,4% (dati provvisori).

Il bilancio del periodo gennaio-giugno 2018 nelle maggiori Città d’arte e d’affari dell’Emilia-Romagna presenta un incremento del +12,1% degli arrivi e del +10,1% delle presenze.

In crescita sia la clientela italiana (+11,8% degli arrivi e +9,2% delle presenze) che quella internazionale (+12,7% di arrivi e +11,4% di presenze). L’aeroporto Marconi di Bologna è tra i protagonisti della straordinaria performance turistica internazionale nella regione.

Il periodo gennaio-giugno si chiude positivamente per il comparto ricettivo appenninico, con una crescita del +5,4% degli arrivi e del +10,0% delle presenze.

In aumento la clientela italiana (+3,3% di arrivi e +8,6% di presenze), ma ancor più quella internazionale (+16,7% di arrivi e +16,1% di presenze) a conferma di una crescente attrattività del territorio in chiave ambientale-naturale e sportiva.

Il primo semestre 2017 per l’offerta termale dell’Emilia-Romagna presenta un buon incremento degli arrivi (+19,3%) ed anche delle presenze (+7,9%) nelle strutture ricettive.

Da un lato la clientela italiana mostra segnali di affezione all’offerta termale regionale (+18,8% di arrivi e +5,0% di presenze), con apprezzamento per i diversi tentativi di riconversione dal tradizionale termalismo sanitario verso il benessere ed il wellness, e dall’altro la clientela internazionale registra un incoraggiante “ritorno” (+21,6% di arrivi e +22,8% di presenze) dopo la forte flessione registrata nel 2017.

Confermato anche l’interesse per le “Altre località”, la voce introdotta nei monitoraggi dal 2016, che comprende i comuni che non rientrano, per le loro caratteristiche, nei prodotti turistici tradizionali, come ad esempio Carpi e Fidenza, oppure Sassuolo e Imola, che confermano un aumento degli arrivi (+9,7%) e della presenze (+14,7%).

Scheda tecnica:
Allegato tecnico

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Comunicato Regione: Sanità

Epilessia, un centro “Hub” interaziendale per curare la malattia con la chirurgia. In Emilia-Romagna colpite dalla patologia tra le 18mila e le 20mila persone. L’assessore Venturi: “L’obiettivo è sviluppare un percorso efficiente di selezione e trattamento chirurgico”

Due le sedi di riferimento per l’Hub: l’Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Ospedale Bellaria (Bologna) e il Dipartimento Integrato di Neuroscienze dell’Ospedale civile di Baggiovara (Modena). Nel periodo 2008-2017 già effettuati 115 interventi; l’obiettivo è arrivare a 40-80 ogni anno

Bologna – Un disturbo del sistema nervoso centrale dal forte impatto sociale, che richiede trattamenti farmacologici spesso costosi e a volte inefficaci. È l’epilessia, che in Emilia-Romagna interessa, secondo le stime, tra le 18mila e le 20mila persone. In determinati casi (quando è “focale”, cioè le crisi sono iniziate in una zona unica e delimitata della corteccia celebrale, e quando è farmacoresistente) può essere curata con la chirurgia. Per questo la Giunta intende potenziare l’attuale rete regionale dedicata alle persone con epilessia secondo il modello “Hub & Spoke”, individuando per gli interventi chirurgici un unico “Hub” interaziendale, con due sedi di riferimento: l’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Azienda Usl di Bologna (Ospedale Bellaria) e il Dipartimento Integrato di Neuroscienze dell’Ospedale civile di Baggiovara (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena).

“I dati dimostrano che, in un numero significativo di persone, l’epilessia va in remissione dopo l’intervento chirurgico- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. La consapevolezza dell’efficacia e sicurezza della terapia chirurgica, tuttavia, è ad oggi ancora bassa, sia nella comunità dei medici non-specialisti, dei medici di famiglia, e tra i pazienti. Il modello organizzativo che prevede un Hub su due sedi consentirà di mettere a frutto e potenziare ulteriormente le importanti competenze già presenti in Emilia-Romagna in questo campo, favorendo il confronto multidisciplinare fra équipe”. I professionisti dei due centri “lavoreranno in modo integrato- aggiunge Venturi- per offrire a ciascun paziente l’intervento, la sede e le professionalità più adeguate alla sua condizione”.

Gli interventi di chirurgia dell’epilessia in Emilia-Romagna
Nel periodo 2008-2017 in Emilia-Romagna sono stati effettuati 115 interventi di chirurgia dell’epilessia (circa 10-12 interventi l’anno). Dai dati di letteratura scientifica dei Paesi industrializzati, si stima che il numero di casi incidenti idonei a un percorso chirurgico sia significativamente maggiore: pertanto, la sfida e l’obiettivo per il prossimo futuro è far sì che ogni anno circa 40-80 casi possano beneficiare di questo trattamento. Per un percorso efficiente è necessario che le due sedi dell’Hub regionale abbiano una Unità di monitoraggio per l’epilessia: struttura chiave per la selezione dei candidati idonei al successivo intervento chirurgico, collocata in un centro di epilessia specializzato con la presenza di un team multidisciplinare e multiprofessionale (epilettologi, neuropsicologi, tecnici neurofisiopatologi e altre figure con formazione specifica ed esperienza nel trattamento). Per la piena realizzazione del percorso di chirurgia, oltre all’Hub interaziendale sarà indispensabile implementare la rete Spoke di riferimento, costituita dalle Unità operative di Neurologia per l’epilessia in età adulta e dalle Unità operative di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza e di Pediatria per l’epilessia in età evolutiva.

L’Hub interaziendale si svilupperà secondo una logica di team-work, così da condividere i percorsi diagnostico-terapeutici e la selezione appropriata dei casi da sottoporre a chirurgia, segnalati dai centri Spoke. Inoltre le due sedi dell’Hub, in virtù delle competenze specifiche, saranno riferimento regionale per i centri Spoke e necessariamente interdipendenti l’una dall’altra nella validazione della diagnosi e della terapia chirurgica. All’ottimizzazione del percorso di chirurgia dell’epilessia è complementare la realizzazione di un osservatorio regionale per la raccolta dei dati relativi al percorso sanitario e sociale dei pazienti in Emilia-Romagna. Quest’obiettivo, di fondamentale importanza, sarà sviluppato insieme alle associazioni delle persone con epilessia, che hanno già collaborato alla definizione dell’assetto dell’Hub.

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Tutto il Buskers nota per nota…

Nello spirito di Dublino, dal 16 al 26 agosto il Ferrara Buskers Festival®, la 31esima Rassegna Internazionale del Musicista di Strada
Ancorato alle radici ma con la capacità straordinaria di rinnovarsi, la 31esima edizione del Ferrara Buskers Festival® la Rassegna Internazionale del Musicista di Strada in scena dal 16 al 26 agosto 2018, è pronta ad invadere con oltre 1000 musicisti ed artisti le strade e le piazze del centro storico Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Città Ospite d’Onore di questa edizione Dublino, celebrata per l’importante valorizzazione che da anni fa dei buskers, con musica ed eventi. Diversi i musicisti che arriveranno dall’Irlanda, pronti a far divertire il pubblico con ballate, melodie, e la tradizionale musica irlandese. Venti i gruppi di Musicisti Invitati, provenienti da tante nazioni del mondo, che si esibiranno durante gli 11 giorni della rassegna. Cominceranno da Mantova, la tappa inaugurale del 16 agosto, per spostarsi a Comacchio il 17 agosto e poi a Lugo di Romagna (RA) il 20 agosto. Nel fine settimana del 18 e 19 agosto e poi dal 21 al 26, i musicisti si esibiranno sul palcoscenico ferrarese, tra il Castello Estense e i bellissimi palazzi e monumenti della città, mettendo in scena oltre 100 spettacoli al giorno, con più di 300 formazioni di Artisti Accreditati. Tutti i buskers si esibiscono “a cappello”, senza cachet, come è proprio dello spirito degli artisti di strada. Spetta alla generosità del pubblico ricompensarli per la performance. Per la prima volta, gli spettatori potranno partecipare ai BuskersLAB, laboratori di costruzione di strumenti musicali insoliti, con la guida di maestri buskers. I laboratori si svolgeranno dal 23 al 26 agosto in luoghi della cultura ferrarese, a Palazzo dei Diamanti, nella Biblioteca comunale Ariostea, nel Teatro Comunale di Ferrara, e nell’Officina Bottoni, il posto in cui è stato ideato il Ferrara Buskers Festival®. Gli spettacoli si terranno tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00, ad esclusione di domenica 26, che vedrà gli artisti esibirsi in strada dalle 17.00 alle 20.00 e poi sul palco allestito in Piazza Castello, sotto lo sguardo del Castello Estense dalle 21.00. Nel cortile del maniero, inoltre, ogni notte da mezzanotte in poi i musicisti daranno vita ai concerti delle Notti Buskers, presentate da Puedes. Il Ferrara Buskers Festival riaffermerà il suo carattere green e solidale attraverso una miriade di iniziative e in particolare attraverso il Progetto Ecofestival realizzato in collaborazione con Gruppo Hera e il Grande Cappello sviluppato assieme ad Ibo Italia.
Versione estesa

Un viaggio oltre i confini del tempo con il 31esimo Ferrara Buskers Festival®
La musica esiste da sempre. È un’arte antichissima, è l’anima delle emozioni e l’espressione più pura di culture ed identità tra i luoghi e i periodi più disparati del pianeta. Il Ferrara Buskers Festival®, la Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, raccoglie e racconta da 31 anni il ricco ed inestimabile patrimonio culturale e musicale che travalica secoli, usanze, storie, confini geografici, in un caleidoscopio di suoni, di generi, di musicisti e di strumenti, dalle più ancestrali tradizioni del mondo fino alle più innovative sperimentazioni sonore. Un viaggio meraviglioso tra le origini e il futuro della musica, in cui immergersi dal 16 al 26 agosto 2018, girovagando tra oltre 1000 musicisti ed artisti di strada, i quali metteranno in scena per il numerosissimo pubblico che, come i protagonisti, giunge da ogni luogo del globo, oltre 100 spettacoli al giorno, in un vortice di eventi e di iniziative, organizzate dall’Associazione Ferrara Buskers Festival®. Dal 1987, quando Stefano Bottoni, Ideatore e Direttore Artistico del Ferrara Buskers Festival® diede origine all’idea della manifestazione nella sua officina di fabbro, la rassegna è diventata il punto di riferimento per la musica di strada nel mondo, arricchendosi ogni anno di iniziative e di sorprese, che attirano gli spettatori da ogni dove, pronti a stupirsi e a lasciarsi coinvolgere dai ritmi e dai talenti di tutto il pianeta. Il Ferrara Buskers Festival®, ancorato alle sue radici, ma pronto a rinnovarsi, è il festival della musica di strada più antico d’Europa e più grande del mondo. Gli artisti si esibiscono tra le strade e le piazze senza cachet, ma “a cappello”, come è proprio dell’essenza dei buskers, capaci ad ogni esibizione di trasformare i passanti in pubblico, coinvolgendolo nelle performance. Si tratta di carismatici professionisti della musica, che pur non essendo noti nel panorama musicale mainstream, hanno l’abilità e il grande talento di attrarre folle meravigliate di spettatori. Bisogna essere bravi ed esperti musicisti per diventare dei veri buskers e per suonare al Ferrara Buskers Festival®. L’ingresso alla manifestazione è gratuito, ma gli artisti vengono ricompensati grazie ai contributi degli spettatori nei cappelli.
Dublino, Città Ospite d’Onore
Dublino è la Città Ospite d’Onore di questa 31esima edizione. La capitale irlandese è stata scelta per l’importante valorizzazione che da anni fa dei buskers, i quali spesso si esibiscono in una delle strade più animate della città: Grafton Street. Ballate, energiche melodie, tradizionale musica irlandese, si potranno ascoltare e danzare anche a Ferrara. Diversi sono i gruppi che arrivano dall’Irlanda o che propongono canzoni e note della verde terra dei celti e dei folletti. Il legame tra la città estense e Dublino sarà sancito anche dal gemellaggio tra Piazza Trento e Trieste di Ferrara e il dinamico quartiere Temple Bar dublinese. Glen Hansard, musicista ed attore irlandese, vincitore del premio Oscar 2008 per la migliore canzone originale, tratta dal film Once, in cui interpreta un musicista di strada, sarà il Socio Busker Onorario di questa edizione. Lo scorso anno, la Città Ospite d’Onore è stata per la prima volta New York, un omaggio alla metropoli che fu di ispirazione alla nascita del festival.
Le giornate del Festival
Come da tradizione, sono 20 i gruppi di Musicisti Invitati, protagonisti del Ferrara Buskers Festival® che si esibiranno durante tutti gli 11 giorni della rassegna. Tra le grandi piazze e le vie rinascimentali e medievali di Ferrara – il weekend del 18 e 19 agosto e poi dal 21 al 26 agosto – con loro ci saranno anche più di 300 formazioni di Artisti Accreditati, che si alterneranno sul palcoscenico open air della città. I musicisti invitati, provenienti da disparate nazioni del pianeta – tra cui l’Italia, la Spagna, il Regno Unito, i Paesi Bassi, l’Australia, la Repubblica Ceca, il Sudafrica, l’Irlanda, la Germania, la Macedonia, gli Stati Uniti, il Portogallo, la Polonia, la Norvegia, il Messico, la Lettonia e l’Iran – si esibiranno il 16 agosto a Mantova, scelta come tappa inaugurale del Ferrara Buskers Festival On Tour per il terzo anno consecutivo. Un rapporto che si consolida quello tra la città che si specchia sul fiume Mincio dal centro rinascimentale dei Gonzaga, Patrimonio dell’Umanità UNESCO come Ferrara, e la città estense. Il cuore urbano mantovano sarà, infatti, il bellissimo scenario degli spettacoli dei venti gruppi di musicisti a partire dalle 21.00, tra portici, chiese e piazze. La carovana itinerante dei buskers arriverà poi il 17 agosto a Comacchio (ore 21.30), per la storica anteprima fra i ponti monumentali e canali della città sul Parco del Delta del Po, per poi approdare a Ferrara per il primo fine settimana sabato 18 e domenica 19 agosto, raggiungere Lugo di Romagna (RA) lunedì 20 agosto (ore 21.00) e fermarsi a Ferrara da martedì 21 fino a domenica 26 agosto.
Orari spettacoli e Notti Buskers
Gli spettacoli sul palcoscenico estense si terranno tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00, ad esclusione di domenica 26, che vedrà gli artisti esibirsi in strada dalle 17.00 alle 20.00 e poi sul palco allestito in Piazza Castello, dove dalle 21.00 a mezzanotte ci saranno i concerti dei musicisti invitati, per la festa finale.
Ogni sera, dopo gli show per strada, Puedes presenta le Notti Buskers nel suggestivo Cortile del Castello Estense, con musica ed artisti dalla mezzanotte in poi.
I musicisti invitati
“Il cielo d’Irlanda è Dio che suona la fisarmonica. Si apre e si chiude al ritmo della musica…”, canta Fiorella Mannoia. E il cielo di Irlanda e di Ferrara accompagnano idealmente i musicisti invitati della 31esima edizione. Dalla Città Ospite d’Onore, Dublino, arrivano i Seasons Change, un duo di cantautori e chitarristi, che si ispirano alle canzoni di Glen Hansard, di Damien Rice e di altri artisti irlandesi, per uno spettacolo da pelle d’oca. Pronto ad emozionare gli spettatori anche David Owens, con un passato da ingegnere e matematico e un presente da pianista. Sarà a Ferrara con la sua speciale tastiera pensata per gli show in strada, la chitarra, la voce calda e la musica dolce. I tradizionali ritmi irlandesi inonderanno di energia il festival con la band The Boxty Gang, tra folk americano delle origini e contaminazioni funk, jazz ed espressioni musicali contemporanee. Un violino sinuoso, il flauto a fischietto, banjo, mandolini, chitarre ed altri strumenti gioiscono tra le mani dei musicisti di Sin A Deir Sí, un’esplosione di suoni che tracciano le note dei pentagrammi dei grandi successi irlandesi. Con loro, la ballerina Aneta Dortová, che trasporterà il pubblico tra ballate e danze popolari della tradizione d’Irlanda. Torna al Ferrara Buskers Festival® per il secondo anno consecutivo come invitata, la band italo-spagnola La Familia Flotante, vincitrice del contest “Vota il tuo busker preferito”, con il suo suono estroso fatto di swing, latin, reggae e funk. Vincitori dello stesso contest, ma per la categoria “musicisti accreditati”, i percussionisti degli Utungo Tabasamu coinvolgeranno gli spettatori con i la loro strampalata orchestra fatta di bidoni, pedane, lavelli, bottiglie di vetro e poi scope, pentole. Sperimentazioni sonore, che si ispirano alle danze della terra africana. Tra i ritmi caldi e cadenzati del Sudafrica si può viaggiare con i Native Young, che fondono i suoni tradizionali con strumenti elettronici ed acustici. Piano Busker arriva invece dal Regno Unito con due pianoforti che suona contemporaneamente, producendo pezzi che prendono ispirazione da melodie celtiche ed elettroniche. Stessa provenienza per gli ironici e scanzonati musicisti del gruppo The Gin Bowlers, pronti a conquistare le strade e le piazze del festival con i suoni dello swing più raffinato e più “sporco” che ci sia, in diverse lingue ed arrangiamenti esclusivi. Dalla Spagna giungono con violini, viola e violoncello le 4 giovani musiciste di Cuarteto Nelken, che rivendicano la valorizzazione delle donna a partire dal mondo musicale, proponendo musica classica, ma anche popolare. Gli strumenti ad arco sono protagonisti della musica degli EST, Electric String Trio italiano, che a partire dalle composizioni di Mozart, danno origine ad arrangiamenti in cui si fondono jazz e bossanova, gipsy e valzer, con effetti e loop station. Un violoncello elettrico con pedale looper è il particolare strumento suonato da Elemental Cello, che arriva dalla Lettonia con composizioni musicali esclusive, pezzi magnetici, che vanno oltre la musica classica. Il violino, ma anche la chitarra e il basso sono invece gli strumenti di Petr Gros, one man band inimitabile della Repubblica Ceca, che con uno stile tutto personale propone brani di autori come Bob Dylan, Johnny Cash, B.B. King, Ray Charles ed altri. È un suono di ispirazione quello prodotto dai Tailor Birds, che combina, con l’aiuto di un violino elettrico e della chitarra, live looping, arte foley e voce eterea. Una voce dirompente, che rompe confini e barriere, è quella di Kimia Ghorban, cantante iraniana della Kimia & Tarifa Band, la prima donna dell’Iran a cantare e suonare per strada. La sua è una storia di libertà e di riscatto per le donne della sua terra. Con uno stile orientato al jazz e alla musica persiana, vuole far sentire la forza della sua voce. Kimia vive a Ferrara, come i musicisti di Meltin’Pot che conducono gli spettatori in un vorticoso calderone musicale, da cui pescare dai più classici pezzi dei Beatles e di David Bowie a quelli di gruppi più recenti, con un melting pot di alternative rock. Sentimento e danze avvolgenti conquistano il pubblico con il flamenco selvaggio del gruppo italo-spagnolo A Compas Flamenco, 3 musicisti e 2 ballerine che si esprimono in un percorso di intensità emotiva tra tradizione e modernità, tanghi e vibrazioni di gioia. A Barcellona si sono invece incontrati i MiraMundo, band multietnica che canta e suona brani in giapponese, spagnolo, portoghese, francese ed inglese, tra melodie brasiliane e generi di diverse origini culturali. Lo spirito del bluegrass, la vivacità del folk tradizionale nordamericano si fondono in una miriade di brani dal ritmo serrato con The Harchetations. Folklore latino e suoni afrobrasiliani caratterizzano invece gli show dei Mombé, un invito a viaggiare in luoghi sconosciuti, attraverso le canzoni che nascono dalla vita on the road del gruppo.
Il concerto della European Union Youth Orchestra
Protagonisti speciali del Ferrara Buskers Festival®, i musicisti della European Union Youth Orchestra (EUYO), una delle orchestre sinfoniche più importanti al mondo. Il concerto, dal titolo “Omaggio a Bernstein”, si terrà sabato 25 agosto 2018 al Teatro Comunale Claudio Abbado, alle 19.30, con musiche di Bernstein, Chopin, Čajkovskij, la direzione di Gianandrea Noseda e il pianoforte di Seong-Jin Cho. Si tratta di uno degli appuntamenti della stagione concertistica 2018/2019 (biglietti a pagamento). La European Union Youth Orchestra è stata definita dal presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker come “il miglior ambasciatore possibile per l’Unione europea”. Dalla sua formazione, nel 1976, ha fornito un ponte eccezionale tra le scuole di musica e il mondo della musica professionale per generazioni di migliori. Dalle 22.00 i componenti dell’orchestra suoneranno per strada. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Ferrara Musica e Teatro Comunale Claudio Abbado.
BuskersLAB
Per la prima volta, gli spettatori potranno partecipare a laboratori creativi di costruzione degli strumenti musicali, apprendendo le tecniche direttamente dai buskers. Tutti i BuskersLAB si svolgeranno in un luogo culturale e storico ferrarese, di forte impatto emotivo, per stringere il legame tra le istituzioni culturali locali e un festival che ha una grande valenza nell’ambito della cultura. I laboratori di hang, didgeridoo, loop station, arpa e creazione folk si terranno dal 23 al 26 agosto a Palazzo dei Diamanti, nella Biblioteca Comunale Ariostea, nel Teatro Comunale di Ferrara, e nell’Officina Bottoni, il luogo in cui è stato ideato il Ferrara Buskers Festival®. Un percorso creativo, a cui partecipare in attesa degli orari degli spettacoli, per avvicinare il pubblico alla musica e all’ arte di strada, ma anche turistico. L’idea è della Responsabile Musicisti Accreditati Rebecca Bottoni. Per informazioni sui singoli corsi e sui maestri dei LAB: http://www.ferrarabuskers.com/it/lab/ Possono partecipare tutte le persone adulte, anche coloro che non hanno alcuna esperienza nella musica.
Buskers Deaf
Per il secondo anno consecutivo si esibiranno al Ferrara Buskers Festival®, dal 24 al 26 agosto, alcuni tra i migliori artisti sordi italiani, per l’iniziativa Buskers Deaf, nata in collaborazione con l’AIDUS (Associazione per l’Inclusione di Udenti e Sordi). Con la direzione artistica di Maurizio Scarpa, attore e mimo, protagonista del duo Pallina Rossa con Viviana Vergari, ci saranno il Mago Jerry e la comica Annalisa Betto, il maestro di salsa Salsavino Cubano, che lo scorso anno ha commosso il pubblico del festival con una proposta di matrimonio alla sua compagna e partner di ballo, lo skater acrobatico Tony Novak. Sabato 25 agosto si terrà anche un workshop tenuto da Mauro Iandolo, sul tema “L’espressione artistica nella cultura sorda”. Per abbattere le barriere comunicative con un sorriso. L’AIDUS sarà inoltre presente con un punto informativo accanto a quello del festival, con mediatori ed interpreti LIS, per accogliere visitatori sordi e tutti coloro che sono interessati ad addentrarsi in questa affascinante realtà.
Gabbiano’s Band
In entrambi i sabati pomeriggio della manifestazione, dalle 19.30 alle 20.30, in Piazza Trento e Trieste, vicino al campanile della cattedrale si esibirà la Gabbiano’s Band, composta da persone con disabilità e da operatori. Il gruppo, dopo una prima esperienza in strada in un paese della Bassa Bresciana nel 2015, si è esibito in oltre 50 contesti senza palco. La loro è una musica che rompe stereotipi e distanze.
Il Grande Cappello
Il Ferrara Buskers Festival® collabora anche quest’anno con IBO Italia organizzazione impegnata nel campo della cooperazione internazionale. I volontari di IBO accoglieranno il pubblico alle porte ideali della città estense e nella raccolta delle libere offerte a sostegno del festival e del progetto di solidarietà “Grande Cappello”, che organizza un campo di lavoro con ragazzi provenienti da tutto il mondo. Dopo aver costruito case, scuole, ospedali, centri educativi ed aggregativi in Italia e nel mondo per più di 60 anni, l’obiettivo dell’iniziativa di quest’anno è di far rivivere la vecchia scuola Banzi di Ferrara, data in comodato d’uso dal Comune, come nuova sede nazionale dell’associazione. Un luogo dove realizzare una cooperazione internazionale partecipata e sentita veramente dalle persone. Un luogo di incontro fra generazioni diverse. Un luogo in cui ascoltare i racconti di volontari ed operatori appena tornati dalle loro esperienze di aiuto in ogni angolo del pianeta. Un luogo in cui offrire a tutti la possibilità di conoscere vite, paesi e interi mondi diversi dai propri. Lo scorso anno, il Grande Cappello è stato impegnato nel sostenere l’accesso all’educazione nelle scuole di 4 villaggi della Tanzania. Chi vuole diventare volontario IBO del Grande Cappello, può scrivere a: iboitalia57@gmail.com o telefonare allo 0532 243279.
Musicoterapia e Solidarietà
Durante alcuni giorni della manifestazione, i buskers suoneranno dalle 17.00 alle 18.00 nel cortile della Casa di Residenza per anziani di Via Ripagrande, per allietare gli ospiti, tra cui persone malate di Alzheimer e venerdì 24 agosto presso i Giardini della Felicità (Residence Service, via Tigli, 3). Come ormai da tradizione, alcuni musicisti invitati porteranno suoni ed allegria anche nel Centro Diurno di Igiene Mentale Maccacaro di via Marco Polo 2, il 22 agosto alle 15.00. Giovedì 23 agosto, alle 10.00, inoltre alcuni gruppi di musicisti invitati suoneranno per i detenuti nel carcere ferrarese.

È l’8° EcoFestival
Per l’ottavo anno consecutivo il Ferrara Buskers Festival® sposa il Progetto EcoFestival, ideato dal Direttore Organizzativo Luigi Russo, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare. In campo, tantissime iniziative per vivere la rassegna in modo green e sostenibile, anche grazie al main sponsor Gruppo Hera. Dal 2011, il Ferrara Buskers Festival® si è distinto per le attività ecologiche, ricevendo il Premio EcoFeste2012, la certificazione ISO 20121 e il riconoscimento CulturaInVerde. Attraverso la raccolta differenziata, la riduzione dell’uso della carta e altre iniziative miranti a ridurre il consumo di materiale usa e getta (La Sorgente Urbana, il bicchiere del festival, per esempio) sono stati risparmiati oltre 82 tonnellate di CO2 corrispondenti a 173 tonnellate equivalenti di petrolio. Fondamentale la collaborazione degli eco-assistants dell’Associazione Viale K, che presiederanno i punti di raccolta differenziata disseminati in città, aiutando gli spettatori a separare i materiali di scarto. Tra le altre iniziative, l’incentivo della pubblicità attraverso il web e i social network, evitando affissioni di manifesti. Sarà attivo un servizio navette in collaborazione con Tper e Ami per agevolare l’accesso al festival.
Tutte le sere, dalle 21.00 alle 24.00 nei giorni feriali e dalle 18.00 alle 20.00 la domenica, si potranno ottenere informazioni sul nuovo sistema di raccolta rifiuti e scoprire il valore dell’acqua della propria casa, presso il Gazebo Hera in Piazza Trento e Trieste.
Storie di Buskers
Ogni giorno, dalle 18.30 alle 19.30, da martedì 21 a sabato 25 agosto, nel Cortile del Castello Estense, il pubblico incontrerà i protagonisti del Ferrara Buskers Festival®, intervistati dal giornalista Corrado Magnoni. Aneddoti e curiosità sulla vita da buskers, per scoprire da vicino le storie di chi ha scelto la strada come palcoscenico per fare musica e arte.

TUTTO BUSKERS, FOTOclub Ferrara
Per rivivere i momenti più emozionanti del Ferrara Buskers Festival®, l’antica via coperta che unisce il Castello Estense e il Palazzo Ducale, si arricchisce di una prestigiosa mostra fotografica allestita dai soci del FotoClub Ferrara con immagini della manifestazione del 2017. Foto che raccontano di una città inedita, dove in ogni piazza e in ogni via risuonano musiche di tutto il mondo. alle 23.00. Aperta tutti i giorni da domenica 19 agosto a domenica 26 agosto, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 23.00; le domeniche chiusura alle ore 20.00. Chiuso lunedì 20 agosto. Inaugurazione: sabato 18 agosto dalle 17.00.

Velieri, Pirati, Corsari e Bucanieri. “Una mostra insolita”
Dal 20 agosto al 28 settembre, l’Archivio Storico Comunale di Via Giuoco del Pallone ospiterà una mostra documentaria ed oggettistica curata da Enrico Trevisani. Un excursus sull’epopea della pirateria e delle sue particolarità, dalla vita di bordo alle donne pirata, alla musica sempre presente sulle navi e a terra, immaginario e realtà storica e in tutto ciò che aleggia intorno al mito del pirata. Uno sguardo speciale è rivolto alla musica popolare irlandese, l’Irish Sea Song, canti e musiche che accompagnavano la gente di mare. La mostra, ad ingresso libero, è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30, martedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00. Inaugurazione il 20 agosto alle 11.00.

La Scuola documenta il Festival
Per il quarto anno consecutivo, gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale Alda Costa Ferrara, documenteranno il festival come bloggers e fotografi, partecipando a workshop di giornalismo e fotografia. Un modo per confrontarsi con diverse culture musicali. Le foto e i testi creativi realizzati dagli studenti negli anni precedenti verranno esposti presso la bacheca esterna e l’atrio della Scuola primaria statale Alda Costa (in via Previati, 31) dal 20 al 24 agosto, dalle ore 9.30 alle ore 12.30.

Buskersketch
Il 25 agosto carnettisti e disegnatori da tutta Italia e dall’estero si cimenteranno nell’arte del disegno dal vero tra le vie ferraresi popolate di musicisti e pubblico, per raccontare l’atmosfera del festival. I disegni faranno parte della rassegna Autori di Viaggio Festival 2019, in un’area dedicata. I disegni eseguiti durante la manifestazione del 2017, invece, saranno in esposizione nella piazza d’armi del Castello Estense vicino all’Infopoint del festival.

Plaza de Tango
Le scuole e le realtà di tango della città si uniscono per far vivere il tango argentino all’intera città. La piazzetta San Nicolò dal 18 al 26 agosto, dalle 18.00 a mezzanotte, si trasforma, per l’ottavo anno consecutivo, in Plaza de Tango, con i migliori dj di tango e possibili incursioni di artisti dal vivo.
Piazza degli Artisti artigiani itineranti
In Largo Castello, l’originale artigianato artistico della mostra organizzata in collaborazione con la CNA, associazione provinciale di Ferrara, con maestri artigiani che propongono creazioni tradizionali ed innovative. Aperto tutti i giorni del festival dalle 17.00 all’01.00, ad eccezione di: domenica 19 agosto dalle 11.00 all’01.00, sabato 25 agosto dalle 11.00 all’01.00 e domenica 26 agosto dalle 11.00 alle 21.00.
#BuskersFE2018, il challenge fotografico
La community Igersferrara promuove un challenge fotografico aperto a tutti per raccontare lo stretto legame tra i musicisti e la città. Le immagini devono essere pubblicate e condivise tramite il social Instagram aggiungendo gli hashtag ufficiali #buskersfe2018 e #igersferrara. Foto ed eventuali video saranno ripostati sul profilo Instagram del Ferrara Buskers Festival® e concorreranno per una selezione finale.
La pagina Facebook: https://www.facebook.com/FerraraBuskersFestival/
Gli hashtag per condividere foto e video del Ferrara Buskers Festival® sono: #ferrarabuskers
#ferrarabuskersfestival2018
Info turistiche
Per favorire il soggiorno a Ferrara durante l’evento, sono state stipulate convenzioni con le strutture ricettive e sono stati creati pacchetti turistici ad hoc con vantaggi per i visitatori. Per informazioni, si può cliccare su www.ferrarabuskers.com nella sezione “Info Turistiche”.
Il gruppo di lavoro dell’Associazione Ferrara Buskers Festival® è composto dall’Ideatore e Direttore artistico Stefano Bottoni, dal Direttore organizzativo Luigi Russo, la Responsabile Musicisti Invitati Roberta Galeotti, la Responsabile Artisti Accreditati Rebecca Bottoni e la Responsabile di amministrazione Enrichetta Ticchiati.

Da: Ella Ufficio Stampa e Digital PR

La commissione agricoltura della camera ha visitato le opere irrigue e acqua campus centro di ricerca internazionale sull’uso efficiente dell’acqua

FILIPPO GALLINELLA

(Presidente Commissione Agricoltura Camera Deputati)

“ABBIAMO VISTO ESPERIENZE QUOTIDIANE, FRUTTO DEL LAVORO E DELLA RICERCA DEI CONSORZI DI BONIFICA.

PRESERVARE LE OPERE IDRAULICHE E’ DETERMINANTE PER SALVAGUARDARE IL TERRITORIO”

Far conoscere l’irrigazione dell’Emilia Romagna, esempio del sistema italiano, eccellenza internazionale, da cui dipende l’84% del “made in Italy” agroalimentare: questo l’obbiettivo della visita della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati agli impianti del Consorzio C.E.R. .All’invito di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) hanno risposto Filippo Gallinella, Presidente della Commissione, con i componenti Guglielmo Golinelli (Lega), Chiara Gagnarli (Movimento 5 Stelle), Francesco Critelli (Partito Democratico), Pasquale Maglione (Movimento 5 Stelle), Luciano Cillis (Movimento 5 Stelle).

Accolti dal Presidente, Francesco Vincenzi e dal Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano, nonché dal Presidente, Massimiliano Pederzoli e dal Direttore del Consorzio C.E.R., Paolo Mannini, gli ospiti hanno dapprima visitato “Palantone”, il principale impianto di sollevamento del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.) dal fiume Po, a Salvatonica di Bondeno nel ferrarese, per poi trasferirsi al vicino impianto “Pilastresi”, gestito dal Consorzio di bonifica Burana a Stellata di Bondeno; nel corso della mattinata sono stati illustrati il sistema di distribuzione irrigua, la sua importanza socio-economica e la necessità di forti investimenti per adeguarla, a livello nazionale, alle novità dettate dai cambiamenti climatici.

Nel pomeriggio, la missione parlamentare ha raggiunto Mezzolara di Budrio, nel bolognese, per un sopralluogo ad “Acqua Campus”, il primo centro sperimentale italiano per le tecniche irrigue; qui, sono stati presentati lo stato delle ricerche agronomiche per il risparmio idrico e le migliori tecnologie per l’uso efficiente dell’acqua in agricoltura, tra cui “Irriframe”, servizio “esperto” nato dall’esperienza italiana, che offre il miglior consiglio irriguo direttamente sul computer o sul device dell’agricoltore. “Essendomene interessato nella passata legislatura, è mio impegno far conoscere ai Commissari il modello irriguo italiano ad iniziare da quello gestito dal Consorzio C.E.R., che interessa oltre 200.000 ettari agricoli ad alto valore aggiunto – commenta Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – Così, quando dovremo decidere in materia, avremo maggiore contezza della realtà, perché il territorio si mantiene anche preservandone le opere idrauliche.” “La questione irrigazione – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – è determinante per il futuro dell’economia rurale italiana: senza acqua, infatti, non può esserci agricoltura di qualità, ma neanche un paesaggio, né un ambiente belli come quelli, che hanno reso l’Italia famosa nel mondo. Grazie, quindi, al Presidente della Commissione, Gallinella, per l’iniziativa, che ha voluto assumere, accettando il nostro invito per far conoscere da vicino, ad una delegazione di maggioranza ed opposizione, il mondo dei Consorzi di bonifica e le criticità, ma anche le grandi opportunità, che mettono a disposizione del Paese e del suo territorio.”“Credo che la giornata di oggi sia un momento molto importante per tutta la Bonifica italiana – dichiara Massimiliano Pederzoli, Presidente del Consorzio C.E.R. e di ANBI Emilia Romagna – La visita della Commissione Agricoltura della Camera ci rende orgogliosi e consente di mostrare, ai rappresentanti del nuovo assetto istituzionale, l’importanza del nostro lavoro a servizio dell’agricoltura italiana e della sicurezza del territorio del nostro Paese.”“Quella per l’irrigazione – conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – è una battaglia, che stiamo conducendo ad ogni livello: contro le lungaggini della burocrazia italiana, ma anche, attraverso l’associazione Irrigants Europe, contro l’approccio comunitario, che fatica a riconoscere la valenza ambientale, oltre che produttiva e quindi economica, dell’irrigazione nei Paesi meridionali del Vecchio Continente. Senza contare la fondamentale funzione di salvaguardia idrogeologica dei centri urbani, svolta dalla rete di Bonifica soprattutto in un Paese morfologicamente fragile quale l’Italia, come testimoniato dall’odierna presenza anche del Sindaco di Bondeno.”

La visita della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati al sistema irriguo, gestito dal Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.), è stata prologo all’audizione di ANBI a Monte Citorio, a Roma.

Da: Studio comunicazione e servizi di Andrea Gavazzoli

Estate “a singhiozzo”: tra caldo e sbalzi termici ecco i vantaggi una corretta idratazione

Il Professor Umberto Solimene dell’Osservatorio Sanpellegrino offre alcuni consigli per affrontare il

caldo della stagione estiva, quest’anno caratterizzata da frequenti oscillazioni di temperatura.

Milano 1 agosto 2018 – Quella del 2018 è un’estate capricciosa, con continui sbalzi climatici che portano su e giù la colonnina di mercurio del termometro: sole, caldo, umidità e afa lasciano spazio ad improvvisi e intensi acquazzoni causando un temporaneo abbassamento delle temperature prima di ritornare ciclicamente al più classico clima stagionale. Sbalzi di temperatura che non fanno bene al nostro corpo, messo a dura prova oltre che dalle instabili condizioni climatiche anche dai continui passaggi da ambienti caldi a luoghi resi più freschi dall’aria condizionata, spesso rigenerante nelle giornate più torride, ma al tempo stesso trappola per la nostra salute e – in particolare – per l’apparato respiratorio.
In questo scenario un valido aiuto per contribuire a mantenere il benessere del nostro organismo può arrivare dall’acqua. Una buona idratazione contribuisce infatti da un lato a mantenere sane le nostre vie respiratorie, proteggendone l’epitelio e favorendo l’attivazione dei naturali meccanismi di difesa (attività mucociliare) dall’altro a reintegrare i liquidi persi attraverso l’aumento della sudorazione dovuta alle alte temperatura. Basti pensare che i liquidi persi vengono recuperati per circa l’80% attraverso l’acqua che beviamo. Basta però una diminuzione corrispondente al 2% del peso per iniziare a risentire degli effetti negativi dovuti al fatto di aver bevuto troppo poco: spossatezza, mal di testa, crampi, tachicardia, e in casi più estremi perdita di conoscenza e collassi circolatori, sono alcuni dei disturbi che possono verificarsi.
“La maggior parte dell’acqua presente nell’organismo è di origine esogena, ovvero che viene introdotta con le bevande e con gli alimenti. Bere di più, evitare l’acqua troppo fredda e gli alcolici, e cercare limitare caffè e bevande zuccherine rappresentano alcuni utili consigli per affrontare al meglio questo periodo, con l’obiettivo di idratarsi in maniera corretta e reintegrare i liquidi e i sali minerali persi a causa dell’aumento della sudorazione. È importante bere frequentemente, durante tutto l’arco della giornata, senza arrivare ad avere sete che è, in realtà, il primo sintomo di uno stress idrico. Unita a un’adeguata alimentazione, l’acqua contribuisce inoltre all’eliminazione del carico tossinico e a migliorare e rafforzare la nostra salute.”, spiega il Professor Umberto Solimene, dell’Università degli Studi di Milano, membro dell’Osservatorio Sanpellegrino, Presidente FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo.
Una buona abitudine è quella di non aspettare stimolo della sete – che si attiva quando la perdita di acqua supera lo 0,5% del peso del corpo – ma di bere costantemente lungo l’intero arco della giornata. Un gesto semplice ma fondamentale, a maggior ragione per anziani e i bambini, categorie particolarmente “a rischio” a causa di una minore efficienza dello stimolo della sete e dei meccanismi di compenso del bilancio idrico. Nei bambini ad esempio il senso della sete è meno sviluppato che negli adulti, ecco perché è fondamentale educarli a bere correttamente fin da piccoli, in modo che il semplice gesto di bere con frequenza un bicchiere o una bottiglietta di acqua diventi per loro parte normale della loro abitudini quotidiane.

SANPELLEGRINO
Sanpellegrino è l’azienda leader nel campo del beverage in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti, sintesi di benessere, salute ed equilibrio, sono presenti in 150 Paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Un impegno che passa anche attraverso la promozione dell’importanza di una corretta idratazione: Sanpellegrino infatti sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita.

                                                                                
Da: Ufficio Stampa MSL Italia

Povertà: Save the Children, più di 1 bambino su 2, in Italia, non può trascorrere le vacanze lontano da casa; per 3 adolescenti su 5 il motivo è di natura economica

Più della metà dei bambini e degli adolescenti, in Italia, non può fare una vacanza di almeno quattro giorni lontano da casa e oltre 3 ragazzi su 5 tra i 15 e i 17 anni di età, quasi il doppio rispetto al 2015, non possono permettersi, per motivi economici, periodi ricreativi e di svago neanche più brevi.

Questa la denuncia di Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – che attesta, nel nostro Paese, un incremento negli ultimi anni delle disparità economiche che impediscono ai minori di usufruire di opportunità ludiche, ricreative e formative durante l’estate, quando in molti casi sono costretti a rimanere in città.

Nel 2017, infatti, oltre 5,7 milioni di bambini e ragazzi – più del 56% del totale – non hanno potuto trascorrere una vacanza di almeno quattro giorni, un dato percentuale costantemente cresciuto rispetto ai due anni precedenti e che ha subito un’impennata fortissima rispetto al 2008, quando i minori in questa condizione non superavano il 40%[1].

In particolare, motivi di carattere economico hanno rappresentato la causa principale che ha impedito a più del 61% dei ragazzi tra i 15 e i 17 anni, nel 2017, di andare in vacanza anche per periodi più brevi, un dato quasi raddoppiato rispetto al 2015 (35%) allorché i ragazzi della stessa età che non potevano permettersi di andare in vacanza a causa della condizione economica delle proprie famiglie erano poco più di 1 su 3[2].

“Un così alto numero di bambini e adolescenti che anche quest’anno non potranno trascorrere le vacanze estive per un breve periodo lontano da casa dimostra, ancora una volta, la forte correlazione che c’è tra le deprivazioni di carattere economico – che oggi in Italia riguardano più di 1,2 milioni di minori in povertà assoluta – e la perdita, per i ragazzi, di opportunità educative necessarie per il loro futuro. Il tempo estivo dei bambini e dei ragazzi è un tempo fondamentale per la loro crescita e deve essere un tempo ricco di scoperte e di esperienze. Ề dunque quanto mai importante che le città si attrezzino per offrire ai ragazzi luoghi e spazi adeguati dove svolgere gratuitamente attività ricreative, sportive e culturali che altrimenti resterebbero loro precluse. Ề importante anche fare in modo che le scuole, a partire da quelle delle aree più deprivate, mettano a disposizione spazi per l’incontro e per attività culturali e ricreative soprattutto nei quartieri più svantaggiati”, ha affermato Antonella Inverno, responsabile policy e area legale di Save the Children.

Da: Ufficio Stampa Save the Children

#VocidalGad – Ilaria Baraldi: “Il quartiere Giardino multiculturale è una risorsa”

Con questa intervista parte una serie di appuntamenti dal titolo “VocidalGad” che vuole essere un modo per approfondire e conoscere sia le problematiche sia i personaggi che, in una maniera o nell’altra, le vicissitudini di questo quartiere le vivono come protagonisti. Politici, amministratori, presidenti di associazioni o liberi cittadini, chiunque abbia avuto un ruolo nella “Bufera Gad” avrà spazio per l’approfondimento, per far luce sulla zona che, nel bene e nel male, sarà la protagonista del prossimo anno ai fini elettorali.
La prima a prestarsi è stata la neo eletta segretaria del Pd cittadino e consigliera comunale, Ilaria Baraldi. La sua intervista non è casuale: non solo il suo partito è al governo della città da tempo, ma lei vive il quartiere Giardino quotidianamente, sia come politica che come cittadina, un motivo in più perché la sua sia una voce particolare da tenere in considerazione, sotto tutti i punti di vista.

Il primo tema dal quale partire non può che essere la zona Gad…
Io partirei con un dato di fatto oggettivo che è l’attenzione estrema che ha questa amministrazione adesso nel quartiere Giardino, dall’evidenza che quest’estate sarà la zona con il maggior numero di iniziative ed eventi e quindi ovviamente anche di investimenti a monte di tutta la città.
Poi su questo, a margine, si potrebbe anche aprire un ragionamento, su questa esasperata attenzione nei confronti di un quartiere di uno dei comuni territorialmente più estesi di tutta Italia. Da un lato, credo, si debba riconoscere all’amministrazione di aver risposto alle sollecitazioni del territorio, rispetto a un problema oggettivo di cambiamento di vivibilità, dall’altra parte forse dovremmo anche provare tutti insieme a ritrovare un po’ di equilibrio sotto questo profilo perché, appunto, la città è grande, ogni quartiere ha le sue caratteristiche, le sue problematicità, e non si deve cadere nel rischio opposto di concentrarsi esclusivamente su un quartiere, per altro dimensionalmente abbastanza ridotto, dimenticandosi o trascurando le esigenze di tante altre zone della città, come ad esempio il ”Forese”, che invece patiscono sicuramente un isolamento maggiore.
Detto questo, insisto sempre e comunque, tutte le volte che discuto di questa tematica, nel pregare di parlare del quartiere Giardino e non di Gad, per una questione di parola legata al pensiero e alla localizzazione dell’oggetto in discussione, perché Gad erano tre quartieri uniti mentre l’attenzione che si sta prestando al quartiere Giardino, indotta ovviamente dalle problematiche che conosciamo, fa riferimento ad alcune specifiche vie, quindi cominciamo a delimitare e delineare meglio la zona di cui si sta parlando, anche per restituire dignità al Giardino che è sempre stato e resta, secondo me, urbanisticamente il più bel quartiere della città, perché è stato costruito con il pensiero di essere appunto il “giardino” della città e credo che anche attraverso il nome i residenti per primi dovrebbero tornare a essere orgogliosi, per prima cosa perché è vero, e per seconda cosa perché, prima o poi, a questo quartiere andrà data la possibilità di riprendersi il posto che merita.

Molte persone però hanno paura di questo quartiere…
Il fatto che le presone non vogliano venire ad abitare qui non deve far pensare che sia di per sé un brutto quartiere. Ha delle difficoltà che si stanno cercando di affrontare ma è anche una zona che ha visto e vissuto dei momenti positivi. Momenti che faccio molta fatica a pensare e immaginare che non trovino lo spazio adeguato e almeno equivalente alle notizie negative sui media.

E’ cambiata negli ultimi tempi la zona? Soprattutto a livello etnico?
C’è stato un cambiamento che ha investito tutto il nostro Paese a causa di fenomeni migratori che oggettivamente ci hanno trovati impreparati nella loro gestione. Questa zona ha subito una veloce modifica della propria composizione sociale, e questo, ovviamente, ha comportato, non avendo gestito bene questo afflusso che probabilmente non andava tutto incanalato in determinate zone, ma si sarebbe dovuto dirigere e render più liquido in tutta la città, delle conseguenze negative,  andando ad impattare su un quartiere per altro prevalentemente residenziale ed anziano. Questo ha creato delle frizioni molto importanti, su questo, successivamente, si è andato ad aggiungere il problema dello spaccio di droga che si è concentrato moltissimo qui. Non che prima non esistesse lo spaccio, ma tanti anni fa chi vendeva droga aveva il colore della pelle chiaro.

C’erano anche altri quartieri problematici, come Barco.
Anche il quartiere Barco, assolutamente. Io ho sempre vissuto nel quartiere Giardino, ho frequentato le scuole “Mario Poledrelli”, e andavo a giocare nel piazzale Giordano Bruno. Io le siringhe dei drogati lì me le ricordo, quando ero bambina, quindi non stiamo parlando di un fenomeno che è sorto l’altro ieri…
Fino a qualche anno fa lo spaccio era in mano ad altra etnia. Ora, in poco tempo, sono stati sostituiti da persone in prevalenza provenienti dalla Nigeria.

Potrebbe esserci lo zampino della mafia in tutto questo e non solo quella, appunto, nigeriana? Se ne è mai parlato in Consiglio?
No, non se ne è parlato in Consiglio perché purtroppo è il nuovo modo di fare politica. Noi tutti, da destra a sinistra, abbiamo completamente smesso di affrontare i problemi cercando di andare alla radice e facendo seguire la sintesi ad un’attenta analisi, questo oramai l’abbiamo perso, nel senso che c’è il problema, ragioni su quel problema quotidiano, pensi di averlo risolto e passi a quello successivo, e questo ti impedisce di avere una visione sistemica.

Anche l’esercito quindi è stata più un’operazione di facciata?
E’ un palliativo. Giustamente fai riferimento al fatto che è cambiata la tipologia di coloro che spacciano che è la bassa manovalanza, credo non stupisca nessuno il fatto che chi si vada a prendere per spacciare gli ultimi degli ultimi, quelli che hanno meno possibilità, quelli che hanno meno da perdere, quelli che in grande numero sono fortemente sostituibili, quindi chi meglio dell’immigrato che magari non ha un lavoro? E io aggiungo che abbia anche poca coscienza di quello che sta effettivamente facendo.

In che senso?
Io immagino una persona giovane che arriva qui, non conosce l’italiano, è ovvio che non conosca la nostra società, figurarsi se conosce la nostra normativa. Ho anche l’impressione che si sfrutti molto la loro sostanziale inconsapevolezza e incoscienza di quello che stanno facendo. Poi è chiaro che gli diranno di stare attenti se vedono un agente con la divisa blu e che devono scappare, quindi capiranno che stanno facendo qualcosa di sbagliato. Ma non è una coscienza civica e sociale formata. Questo, secondo me, è comunque un primo atto di riconoscimento della persona aldilà dell’azione che compie, che andrebbe fatto ovunque e su chiunque.

Però mi confermi che non è mai stata fatta una seria e attenta analisi?
Sotto il profilo politico no, io auspico che la stiano facendo sotto il profilo delle indagini.

Però in Consiglio comunale no…
In Consiglio no, però ti aggiungo che sono una sostenitrice della necessità della legalizzazione delle droghe leggere come efficace strumento di riduzione del danno, che è uno dei tanti temi che qui in Italia non si riesce ad affrontare con serietà, nonostante le innumerevoli sollecitazioni di soggetti come procuratori antimafia, che indicano in tutti i recenti documenti che sarebbe una via da percorrere, ma aggiungo anche il fatto che il continuare a concentrare l’attenzione mediatica e anche la richiesta alle forze dell’ordine di intervenire sull’ultimo della catena, cioè sullo spacciatore in bicicletta, non cambia niente. È molto mediatico, ma quindici minuti dopo ce n’è un altro, perché sono tanti e hanno bisogno di portarsi a casa qualche spicciolo.
Questo ovviamente aumenta anche la sensazione che siano ovunque, perché di fatto li hanno messi nelle condizioni di essere tanti e di sparpagliarsi per la città o fino a poco tempo fa di essere fortemente concentrati in via Cassoli e nel quartiere Giardino, ma è innegabile che sotto il profilo investigativo il tema sia come viene portata tutta questa droga in città, e quindi risalire a come arrivi, da dove, e chi la porta, perché Ferrara non può essere una piazza di spaccio cosi enorme da richiedere un numero cosi grande di persone che spaccino. Molto probabilmente c’è una congiuntura che fa si che Ferrara si trovi al centro di uno scambio di sostanze, però ripeto io sto facendo delle ipotesi. Sono idee di cui si può ragionevolmente parlare.

Confesso che mi sorprende molto il fatto che in Consiglio non se ne sia parlato…
Quando è uscito qualche articolo sulla questione della mafia nigeriana, l’assessore Modenesi è stato messo sotto attacco perché aveva negato l’esistenza. Adesso non ricordo esattamente le dichiarazioni, ma aveva sorvolato sull’importanza della mafia nigeriana quando non è che lui la negasse, ma naturalmente rimandava alle indagini delle forze dell’ordine lo scoprire in che termini l’eventuale mafia nigeriana avesse un ruolo centrale, ci fosse o non ci fosse, anche perché trasferire sul piano politico discussioni che richiedono competenze e conoscenze investigative non è semplice e non è neanche corretto.
Però io non mi stupirei se all’origine della catena criminale ci fosse qualcosa di molto più locale o comunque di molto più italiano, ecco.

Tutto ciò mi porta a un’altra riflessione: c’è chi vi accusa di aver abbandonato per molto tempo questo quartiere e che ora, con l’avvicinarsi delle amministrative, vi stiate concentrando per racimolare consensi.
Allora cerco di darti una risposta che sta a metà tra il politico, l’amministratore e il residente. Quindi parlo volendo essere considerata titolata a farlo, perché comunque io abito lì.

Anche per questo ho scelto te, non è stato una caso.
Ho una mamma settantenne che per quanto in splendida forma, è una donna sola che abita lì con me. Esce costantemente a piedi e in bici, torna col buio, non ha paura e vive il quartiere con la stessa sensazione di serenità con la quale lo vivo io. Ho una bambina di 6 anni che porto a giocare nel piazzale Giordano Bruno. Spesso vado in giro in treno quindi la zona certamente più problematica e le altre zone le conosco, le frequento, ci passo, con la luce e con il buio, vedo le cose che non dovrebbero esserci o che è brutto vedere, tipo le persone ubriache bianche sotto i portici davanti al bar difronte alla stazione e i ragazzi che spacciano in bicicletta e così via. E un gran quantitativo di persone nere. Però, come dire, su di me non hanno nessun effetto, nel senso che quello è il mondo verso il quale si sta andando, le persone si spostano e noi tra qualche decina d’anni saremo percentualmente meno bianchi perché ci saranno più persone che si saranno spostate.

Questo spaventa però qualcuno, c’è chi arriva a parlare anche di “sostituzione etnica”.
Ecco, quando sento “radici culturali”, “radici cristiane”, “prima gli italiani”, mi vengono i brividi. Io sono nata casualmente in Italia e casualmente a Ferrara, non ritengo di avere nessun diritto di prelazione nei confronti del Paese nel quale vivo rispetto ad una persona molto più sfortunata di me nata migliaia di chilometri più a sud, la quale si sente costretta a spostarsi e a cercare un posto migliore in cui vivere. Io non sono nessuno per dire a questa persona di non venire in Italia. Dopo si apre tutta la questione che dovrebbero essere libere tali persone di spostarsi all’interno di tutta l’Europa, ma forse è un discorso un po’ troppo “radical chic”, però in qualsiasi paese che ha vissuto migrazioni prima di noi, l’Inghilterra o gli Stati Uniti ad esempio, non fa nessuna impressione vedere la persona nera o la persona scura perché portoricana, integrata nella società.
E’ il salto culturale che manca: noi tra 20 anni saremo così, prima ce ne convinceremo e meglio sarà, alcuni lo vivono come un dramma di sostituzione etnica, non io.

Torniamo al Giardino e al ritardo sugli interventi da parte vostra come amministrazione…
Quel quartiere ha cominciato a manifestare una situazione di disagio forse poco prima che io venissi eletta, quindi più o meno dal 2012, non prima in quella forma. Sono disposta ad ammettere che rispetto alla segnalazione di un problema dello spaccio ci sia stata una sottovalutazione da parte dell’amministrazione del disagio avvertito e segnalato sulle prime dai residenti. Quando ci si accorge tardi di un problema bisogna dirlo. Adesso però non mi possono dire “state investendo perché l’anno prossimo ci sono le amministrative”. Bisogna scegliere: se mi segnali che c’è un problema, l’amministrazione risponde, poi non si può rinfacciare questa risposta alle problematiche.

Però c’è una forte concentrazione di eventi.
C’è stata una certa concentrazione perché per anni siamo stati sempre, costantemente, come quartiere, sulle prime pagine dei giornali, dalla Nuova fino al Carlino. Il tema a Ferrara, l’unico sul quale sembrava ci si dovesse confrontare, è stato per mesi e mesi il quartiere Giardino e la pericolosità di questa zona. A questo punto è abbastanza evidente che quando la situazione diventa così grossa da essere vissuta da chi c’è dentro e vista da chi è fuori al punto da pensare che viviamo a Gotham City, è ovvio che un’amministrazione ha tutto l’interesse a  rispondere al bisogno del cittadino e di fare investimenti di un certo tipo, e io rivendico con forza la tipologia di questi investimenti: urbanistici, di recupero di spazi che altrimenti sarebbero abbandonati e molto probabilmente occupati, vedi Grisù. E che la piantino di tirare fuori la questione di Grisù come enclave chiusa..
Ci sono un’infinità di progetti di carattere culturale e sociale, di mediazione. È chiaro che il periodo primavera/estate aiuta perché puoi sfruttare gli spazi all’aperto, però oggettivamente non mi si può venire a dire “adesso è troppo perché l’anno prossimo si vota”. No. Anche perché sono almeno tre anni che c’è una progettualità attorno a quel posto. Il recupero di Grisù o il rifacimento della palazzina ex mof non li puoi fare in sei mesi dalle elezioni, sono progetti di carattere urbanistico partiti molto tempo fa.

Sicuramente, però, vi starete preparando anche per le amministrative e proprio su questo i risultati deludenti a livello nazionale, mi viene in mente Franceschini, secondo te avranno ripercussioni anche a Ferrara? E la gestione dell’immigrazione e una visione che non ‘paga’ a livello elettorale, potrebbe condannarvi?
La visione dell’immigrazione con le differenti etnie che convivono insieme, del doversi abituare all’entrare nel terzo millennio, nella società ‘globalista’, quella delle tante culture che convivono, può spaventare a tal punto i ferraresi da far avverare quello che qualcuno si augura.
Naturalmente quello dell’immigrazione sarà il tema centrale insieme alla Carife. Fortunatamente il Palaspecchi oramai è lavoro avviato.
Spero che comunque la campagna elettorale si giochi sui risultati ottenuti.
Ma su questo abbiamo fatto una campagna elettorale nazionale e sappiamo che non è andata bene, e ne siamo consapevoli.

Sentori negativi?
Percepisco fortissimo un vento che ancora prima che politico è culturale, che è cambiato. Lo avverto in maniera potente e non mi piace, ripeto, prima ancora che per una questione politica per me è di cultura, perché abbiamo smesso di ragionare in modo lucido e prospettico sulle cose, e adesso paga moltissimo il discorso della chiusura, solo noi, solo i puri, solo quelli che sono nati qua, solo quelli che vivono qua da più tempo; evidentemente un discorso che sotto il profilo politico ed elettorale paga, perché fa leva sulle paure delle persone. Quello che a me dispiace è che un certo tipo di ragionamento politico, anche a sinistra, si è lasciato trascinare su questa ondata del ragionamento di pancia, smettendo di fare le domande giuste. Noi alle persone non dobbiamo chiedere cosa possiamo fare per togliere la paura, noi dobbiamo chiedere, prima di tutto, di cosa abbiano paura veramente. Perché io non credo che messo di fronte all’umanità di un suo simile, ci sia qualcuno disposto a non riconoscergli il diritto di farsi una vita dignitosa qui.
Naturalmente stiamo parlando di moderati, con gli estremisti non solo non credo di non poterci ragionare, ma non ho nemmeno intenzione di provarci.

Tra gli estremisti c’è anche l’ex vescovo Negri con la sua ‘Familia Christi’ secondo te?
Assolutamente. Adesso ne abbiamo uno decisamente più in linea con le idee di accoglienza, di uguaglianza e di inclusione. Noi abbiamo da recuperare sul terreno della gestione. Io non metto neanche in discussione che queste persone che arrivano vadano accolte, il lavoro grosso da fare è gestire la loro vita quotidiana, metterle nelle condizioni di viver una vita decorosa e di poter in qualche modo inserirsi all’interno della società. E da lì tutto il tema integrazione. Su questo però avrei da precisare un punto. Molti affermano che chi viene qui deve adattarsi alla cultura del nostro paese. Io la vedo diversamente, nel senso che secondo me il bello dell’integrazione è immaginare che ad un certo punto si produca un mix nuovo, un ibrido culturale che risulti dalla fusione delle culture di persone con diverse provenienze. Questo mi affascina moltissimo. Capisco che per taluni possa sembrare lo snaturamento del propria identità, però, siccome non mi sembra che il nostro paese ‘solo’ italiano stia messo bene sotto tanti punti di vista, credo che dovremmo darci una possibilità anche in questo senso, primo tra tutti sul tema demografico. Io non mi sento defraudata di nulla se la mamma della compagna di classe di mia figlia fa cinque figli e io ne ho solo una, sono approcci differenti e a me sta benissimo che i suoi figli abbiano le stesse possibilità della mia e mi sta benissimo che mia figlia cresca in un mondo che è aperto, inclusivo.

Questo si scontra con la realtà mondiale dove dappertutto le risposte progressiste stanno perdendo lasciando spazio ai populisti e sovranisti.
Ma perché noi facciamo le domande sbagliate..

Domande sbagliate in tutto il mondo?
Non posso esaurire il discorso a livello mondiale, ma prendendo Ferrara il vero problema è il lavoro. Se le persone si sentissero più sicure in termini di denaro, che tra un mese continuerò ad avere lo stipendio oppure sono sicuro che mio figlio troverà un lavoro come desidera, o come genitore o come nonno non mi sento in dovere di continuare ad occuparmi di mio figlio anche quando avrà 30 anni, non sarei cosi arrabbiato o spaventato e non me la prenderei con l’ultimo.

C’è chi sostiene, magari con un po’ di malizia, che a questo si è arrivati per colpa del Pd.
Noi dimentichiamo di parlare dei nuovi lavori, abbiamo l’ossessione della fabbrica, dell’operaio, che per altro oramai vota Lega da anni. Ben prima di Renzi che, tra parentesi, non ho mai votato.

Insisto sul panorama nazionale, quindi mi spieghi perché il Pd non viene votato dagli operai ma dall’alta borghesia dei Parioli a Roma per esempio?
Ma perché noi oramai rappresentiamo un élite culturale. Bisogna serenamente guardare alla realtà e ammetterlo. Dopo aver prosciugato il senso di colpa, se riusciamo a fare questo nostro passaggio interno, di capire che abbiamo cambiato la nostra rappresentanza e che siamo diventati un’altra cosa, potremmo ricominciare a crescere. Siamo legati ancora profondamente al ragionamento politico e non a quello di pancia e questo lo riconosco come dato positivo al mio partito. Credo che vada riconosciuto al Pd il fatto di non aver levato gli ormeggi e aver seguito il Movimento 5 Stelle o la Lega nel campo degli slogan non argomentati.

Tutto ciò, pensando all’anno prossimo, in cosa si dovrebbe tramutare?
Guardando all’anno prossimo, noi dobbiamo dire molto bene le cose che sono state fatte e ammettere gli errori che sono stati commessi, le cose che potevano essere fatte meglio e le cose che non siamo riusciti a finire in tempo. Poi bisogna dire come si vede questa città non tra 5 anni ma tra 20 anni, cioè l’idea di quello che debba diventare Ferrara va detta molto chiaramente.

…e rilanciare il lavoro. I dati della Cgil non sono confortanti.
Non sono assolutamente rosei. Penso che cultura e turismo siano non la chiave di volta, ma rappresentino la caratterizzazione maggiore di questa città e che con essi si possa creare lavoro, c’è bisogno però di un grande sforzo anche da parte dei privati, sostegno da parte di un’imprenditoria che abbia voglia di scommettere su questa città. Forse ci siamo anche un po’ tutti abituati all’idea che i posti di lavoro siano creati da un’amministrazione locale; essa ha il compito di creare le condizioni perché chi vuole investire lo possa fare velocemente ed efficacemente.

Pensando a questo mi viene in mente l’incubatore di imprese che è il Grisù. Questo luogo però sarebbe, insieme ad altri, una delle piccole isole di tranquillità per il Pd, al di fuori delle quali regna invece la Lega. E’ vero?
Ti invito a fare un breve sondaggio tra tutti coloro che lavorano al Grisù e chiedere che cosa votano, avrai delle sorprese. Così come se lo andassi a chiedere a tutte le associazioni dette “amici degli amici”. In pratica ciò ti fa capire che questa amministrazione ha dato valore ai progetti senza chiedere la tessera o il voto in cambio, dando spazio a tutti.. Se nel Grisù non ci fossero le imprese, ora sarebbe già occupato, creando ulteriore degrado.

C’è chi vi ha accusato di aver speso sessantamila euro senza chiedere ai residenti cosa doverci fare al Grisù però.
Ci sono quelli che non frequentano Grisù. Ci saranno sempre quelli che non entreranno per mille motivi che vanno dal fatto che non sanno cos’è, o al fatto che noi gli stiamo sulle scatole come amministrazione e pensano che lì dentro ci siano gli “amici degli amici”, al fatto che semplicemente sono persone anziane che alla sera alle otto e un quarto vanno a letto e vogliono essere lasciate in pace e non disturbate. Quest’estate in quello spazio verranno fatte almeno una cinquantina di iniziative che vanno dai concerti fino agli spettacoli teatrali, danze, rappresentazioni, corsi di filosofia eccetera; sono iniziative gratuite per chiunque voglia parteciparvi. Pensare che si possa immaginare di descrivere Grisù come un’enclave chiusa che addirittura respingerebbe fuori il quartiere… solo una persona che non sa cosa sia può descriverlo in questo modo, dopodiché ci sono sicuramente dei soggetti che pensano che non sia attraverso queste iniziative che si risolva il loro problema di deprezzamento dell’immobile, o il problema che quando aprono le finestre ci sono due nigeriani che si picchiano. Io dico che ci arriviamo anche attraverso la gestione di spazi come Grisù, perché qualsiasi esperienza si vada a vedere all’estero, penso banalmente alla Germania, sulla rigenerazione di un quartiere, parte dal rigenerare degli spazi che devono essere messi a disposizione di qualcuno che abbia voglia di farci qualcosa di costruttivo, e quando attaccano Grisù, non attaccano l’amministrazione, ma attaccano le persone che ci lavorano dentro, e questo per me è straordinariamente offensivo.
Aggiungo anche che quando dicono che Ferrara-Off ha preso non so quante migliaia di euro ed è una realtà che non c’entra niente con il quartiere Giardino, si dice il falso perché il “Festival Bonsai” di microteatro che hanno fatto qualche settimana fa, ha portato centinaia di persone in giro per quel quartiere. Smettiamola con le retorica secondo la quale i residenti vorrebbero altro. Quali residenti? Ci sono io, conosco tante persone che lì ci vivono e lo fanno bene e vogliono continuare a viverci, nonostante riconoscano il cambiamento subìto e le difficoltà che si stanno incontrando, ma questo non porta loro a dire che vivono nel posto più pericoloso del mondo. Credo veramente che si debba fare un’operazione per dare voce anche alle persone che la pensano diversamente perché sono almeno due anni che si fanno parlare solamente quelli scontenti.

Però in sostanza il problema c’è, non è solo una “percezione”?
Dal dire che un problema non esista al dire che viene percepito in maniera differente da me o da te il discorso cambia, cioè io percepisco il mio quartiere in un modo, il mio vicino lo percepisce in un altro.
Sempre tornado al fatto che bisognerebbe sapere quello che si sta dicendo. Però, ripeto, bisognerebbe dare voce anche alle persone che testimoniamo il fatto di vivere in un quartiere diverso da quello che quotidianamente viene descritto da alcuni personaggi, che poi conosciamo, come Andrea Rossi, Nicola Lodi…

Però la loro strategia porta dei risultati.
Assolutamente, che la sinistra sia stata colta assolutamente impreparato sul fronte della comunicazione sui media è sotto gli occhi di tutti.
Probabilmente abbiamo commesso con i 5 Stelle lo stesso errore che commettemmo all’epoca con la Lega, li abbiamo derubricati come ‘passeggeri’, e invece poi…
Per noi c’è sicuramente da preparare una campagna elettorale molto dura, ma penso che i ferraresi, quando sarà il momento di valutare com’è la loro città oggi e come potrebbe essere un domani nelle mani di persone che professano soltanto parole di odio e di chiusura, che utilizzano strumenti di violenza anche solo verbale, io penso che per quanto disincantati, ragioneranno molto bene sul dove mettere la x.

M5S Ferrara: Doppia giornata di fuoco per Ferrara e non per colpa del clima torrido

In meno di 24 ore doppia emergenza sicurezza, ormai estesa come un cancro che colpisce in ogni lato, in ogni via, con la crudeltà di chi regola i propri conti d’interesse malavitoso a colpi di machete fino ad arrivare, a quanto pare, alla comparsa delle armi da fuoco.
Altro che far west! Altro che microcriminalità!
Le forze dell’ordine, abbandonate da una politica che non suffraga l’azione di lotta a questo disastro sociale ma latita, quella si, da ogni fronte. Avremmo un assessore alla sicurezza che di fronte a tutto questo dovrebbe essere in prima fila a difendere la città: provate a contattarlo alla sua email: un risponditore automatico vi dirà: “sono assente, per le emergenze chiamate…”
Che l’assessore Modonesi sia assente lo abbiano capito da anni! Nel mezzo di una profonda crisi di sicurezza sociale lui decide di assentarsi e rendersi reperibile solo per le emergenze.. a quali emergenze farà riferimento? I regolamenti di stampo mafioso tra bande che ogni giorno seminano la città di terrore e sangue, (perché di mafia ormai dobbiamo parlare, ormai come le sentenze di condanna a decine di anni per i mafiosi nigeriani già comminate a Torino e Palermo dimostrano che anche le Procure possono e devono agire subito) non lo sono? I colpi di machete non bastano? L’assessore sta forse aspettando il morto (che non ci augureremo MAI!) per ritenere che rientrare nella sua città non é una sua facoltà ma un suo dovere? Ma che razza di figura politica ci troviamo davanti? Assente per i suoi cittadini, assente per i feriti, le rapine, assente per le forze armate abbandonate da una mancanza di strategie bollate anni orsono da un’altra “lungimirante” assessora come percezioni! Queste percezioni si sono sporcate troppo di sangue in questi anni, in un silenzio amministrativo ignobile e complice:
Percezioni fatte di una pessima integrazione che ha servito a gonfiare le casse dell’accoglienza mal gestita da quell’assessore che non ha capito nulla del fenomeno che stava sclerotizzando con ondate incontrollate di soggetti di cui neanche si é voluto accertare lo stato di integrità morale. La mafia si crea dove il terreno si fa fertile per sviluppare la pianta della malavita.
Percezioni fatte di mafie straniere, di droga nascosta nei parchi, di persone rinchiuse in casa per paura fino a un centro storico governato da organizzazioni che si spartiscono il territorio.
L’assessore non capisce che é fin tardi per muoversi, sbattere i pugni e guardare in faccia questa crisi per quella che é: MAFIA: bande organizzate con finalità delittuose che si spartiscono il territorio per spaccio o prostituzione o racket. Qui non siamo di fronte a un fenomeno di una o due persone che se le danno di santa ragione: c’é una metodica, furibonda e selvaggia guerra tra clan organizzati per controllare un mercato illecito. Le forze politiche, quelle giudiziarie é in questa ottica che devono organizzare la repressione. Non siamo ai casi isolati, a due o tre facce cattive: qui c’é metodo, organizzazione, territorio da spartire e regole implicite che se non rispettate portano ai colpi di machete! Siamo a strutture armate che si muovo per colpire il “nemico” che ha sbagliato. Vogliamo aprirli gli occhi e renderci conto che le percezioni si chiamano associazioni mafiose di stampo criminale?
Dalle percezioni alle assenze, all’inutilità dell’assessore che paghiamo per tutto questo e che aveva pure l’ardire di ambire alla carica di Sindaco! Il 4 marzo, per fortuna, questa sciagura l’abbiamo evitata.
L’assessore all’insicurezza non merita che rintanarsi nella sua assenza fisica e politica e possibilmente non tornare più a Ferrara. Per decenza potremmo dire. Irreperibile quando le vie della sua città sono sporche di sangue. Di una figura così inetta se ne può fare a meno.
Buone vacanze assessore. Firmi la lettera di dimissioni e si goda una lunga vacanza lontano da qui, lei che con le sue assenze e le sue percezioni ha trasformato una meravigliosa città in un quartiere degno del peggior film sulle organizzazioni criminali. Si porti dietro l’assessora Sapigni e il sindaco suo Tagliani. Della incompetenza Pd ne abbiamo pagato fin troppo le spese.

Da: Ilaria Morghen, consigliere M5S
Teresa Miglio e Paolo Pennini, referenti Laboratorio Civico

Ferrara Balloons festival 2018

È in moto ormai da tempo, la complessa macchina organizzativa del
Ferrara Balloons Festival, una tra le manifestazioni più prestigiose a livello
europeo dedicate alle grandi signore dell’aria, le mongolfiere, che si
svolgerà a Ferrara dal 7 al 16 settembre 2018.
Nato nel 2004 per iniziativa di Comune e Provincia di Ferrara, il festival
propone numeri da record a partire dai 90mila visitatori su un’area, il parco
urbano intitolato a Giorgio Bassani, di 300mila metri quadrati e poi una
trentina di mongolfiere delle quali sette di forme speciali, con equipaggi in
rappresentanza di nove nazioni. L’appuntamento si caratterizza anche con
le suggestioni che regalano i voli liberi e vincolati, trecento esibizioni ed
eventi di carattere sportivo e di spettacolo, 80 espositori e 2000 persone
ospitate nell’area sosta camper, mentre una particolare attenzione sarà
dedicata ai bambini.
Quello offerto dal Ferrara Balloons Festival, è uno spettacolo unico che
non ha uguali perché consente, tra l’altro, di assistere al gonfiaggio di
questi giganti dell’aria e alle manovre dei piloti capaci di sollevarli nel
cielo con grande delicatezza, senza dimenticare il momento più
suggestivo, il sabato, quando le mongolfiere saliranno nel buio squarciato
dalla luce dei riflettori ed accompagnate dalle sonorità musicali che ne
faranno una notte magica.
Il programma che espone ancora il cartello “lavori in corso”, appare già
oggi ricchissimo e destinato ad accontentare il pubblico più eterogeneo,
anche dimenticando per un attimo le mongolfiere. Laghetti, piste ciclabili e
percorsi pedonali, oltre alla possibilità di visitare Ferrara grazie alle ciclopasseggiate
organizzate dalla Pro Loco la città estense, sono infatti
destinati a rendere il festival ancora più appetibile e non è casuale se, negli
anni, è diventato uno degli appuntamenti più attesi di fine estate.

Da: Ufficio Stampa
Ferrara Balloons Festival

Comunicato Regione: Musei

L’assessore al turismo Andrea Corsini al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli: “Abolire gli ingressi gratuiti la prima domenica del mese un danno notevole per il turismo nelle città d’arte. Una decisione che va rivista”

Per l’assessore regionale si tratta di un’esperienza positiva che ha contribuito alla conoscenza del nostro immenso patrimonio culturale, ma anche a rilanciare i flussi turistici in questo particolare comparto. Da non interrompere dunque, specialmente alle porte di settembre, il mese in cui tradizionalmente ripartono le visite che hanno come destinazione le bellezze artistiche nelle grandi, medie e piccole città d’arte

Bologna – Una decisione di cui non si comprende la motivazione e che potrebbe avere effetti decisamente negativi sul turismo nelle città d’arte. Andrea Corsini, assessore al turismo della Regione Emilia-Romagna chiede al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli di rivedere l’annunciata scelta di abolire gli ingressi gratis nei musei, attualmente previsti per la prima domenica di ogni mese. “Specialmente ora, a ridosso del mese di settembre e della stagione dell’anno in cui tradizionalmente riparte il turismo nelle città d’arte – spiega Corsini – sarebbe un danno notevole. L’ingresso gratis nei musei la prima domenica del mese è un’esperienza positiva che non solo ha contribuito alla conoscenza del nostro immenso patrimonio culturale, ma è servita anche a rilanciare i flussi turistici verso le grandi, medie e piccole città d’arte. Invito il ministro a ripensarci”.

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Coldiretti Ferrara: due incontri con i soci per programmare la nuova campagna di semina cereali

Lunedì 31 luglio e giovedì 2 agosto Coldiretti Ferrara in collaborazione con il Consorzio Agrario dell’Emilia esamina e discute con gli agricoltori le opportunità dei contratti di coltivazione e di filiera per grano duro e tenero, riso e altre colture per la prossima campagna di semine

Due serate per fare il punto sulle prospettive ed opportunità della coltivazione dei cereali nel nostro territorio, in collaborazione con CAE, il Consorzio Agrario dell’Emilia che opera anche nel ferrarese dopo la fusione con il Consorzio Agrario di Ferrara.
La prima serata si è svolta lo scorso lunedì 31 luglio presso l’Auditorium di Bonifiche Ferraresi a Jolanda, la seconda è in programma giovedì 2 agosto alle 21.00 presso l’Agriturismo La Sapienza a Voghiera, sulla statale 16.
Il filo conduttore dei ragionamenti è chiaramente lo stesso, ovvero alla luce della campagna appena conclusa per i grani teneri e duri, impostare già la nuova campagna delle semine per la nuova annata tenendo conto dei risultati produttivi e qualitativi delle varietà raccomandate per il territorio ferrarese, insieme alla sottoscrizione di precisi contratti di coltivazione e di filiera, che possono dare ai produttori risultati molto interessanti dal punto di vista della redditività al raggiungimento dei prefissati parametri qualitativi.
“E’ un percorso che porta a compimento un lungo cammino – commentano da Coldiretti – che è passato da una diversa consapevolezza del valore dei prodotti agricoli, non solo materia prima, ma cibo, cibo buono e salubre, che ci ha portato come associazione a rivedere tutta una serie di situazioni, sino ad arrivare a poter ragionare e proporre ai nostri soci, strumenti contrattuali che rendano finalmente tangibile il valore di quello che sappiamo produrre, anche attraverso la necessaria collaborazione con strutture di assistenza tecnica e gestione dei mezzi tecnici e dei prodotti raccolti, assicurando una maggiore e tangibile qualità e sicurezza del nostro Made in Italy e made in Ferrara sino ai consumatori, che possono trovare farine e pasta di qualità con la garanzia di una filiera italiana, locale e sicura, oltre che buona dal punto di vista organolettico e nutrizionale”.
L’impegno di Coldiretti Ferrara in questo campo non si esaurisce per i grani duri e teneri, ma abbraccia anche riso e colture cosiddette minori, ma di non minore interesse, sia agronomico che reddituale come le produzione da seme di soia, cece, erba medica, pisello, trifoglio riso, grano da rimonta.

Da: Coldiretti Ferrara

Nuovo intervento di contrasto all’abusivismo commerciale

Non accenna a battute d’arresto l’attività di controllo della Polizia Municipale, per contrastare l’abusivismo commerciale sulla costa. Questa mattina, alle ore 10.30, durante il pattugliamento appiedato dell’area di mercato del Lido degli Scacchi, gli agenti scorgevano un venditore abusivo che, alla vista delle divise, ha tentato di darsi alla fuga. Gli agenti pertanto inseguivano il fuggitivo, bloccandone la fuga poco distante. Nel tentativo di sottrarsi al controllo, il venditore abusivo, un uomo di nazionalità bengalese, opponeva resistenza agli agenti che riuscivano comunque a bloccarlo. Nelle fasi concitate, il venditore abusivo, urtava un minore fortunatamente senza conseguenze. Gli agenti, dopo essersi sincerati delle condizioni del bimbo e dopo aver parlato con i genitori, procedevano al sequestro della merce esposta in vendita abusivamente, contestando al bengalese, M.B., classe 1974, le violazioni previste per la vendita abusiva di merce. Una volta accertata la regolare titolarità del permesso di soggiorno, gli agenti comminavano al venditore abusivo una sanzione di 5mila euro, denunciandolo, inoltre, a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. Sempre nell’ambito delle attività di controllo dell’abusivismo, nella tarda mattinata di oggi, gli agenti di Polizia Municipale sono intervenuti sella spiaggia libera di Porto Garibaldi, nei pressi del bagno Ippopotamus, procedendo al sequestro di borse da donna, pochette, scarpe con marchio contraffatto delle più note case di moda. Tutta la merce recuperata dagli agenti era stata abbandonata in spiaggia dagli abusivi in fuga alla vista delle pattuglie. Oltre alla merce contraffatta, è stata rinvenuta anche merce priva delle certificazioni a tutela dei consumatori. Le attività di prevenzione e di repressione dell’abusivismo commerciale proseguiranno senza sosta, non solo in spiaggia e nelle aree mercatali, ma anche nei luoghi maggiormente frequentati dai turisti.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza