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Giorno: 2 Agosto 2018

Comunicato Regione: Sanità

Rischio zanzare, l’importanza di proteggersi per evitare trasmissioni di virus potenzialmente pericolosi per la salute. I consigli della Regione e delle Aziende sanitarie

Opuscoli, locandine, video informativi su http://www.zanzaratigreonline.it/ e http://salute.regione.emilia-romagna.it/
Bologna – Repellenti sulla pelle e sugli abiti, zanzariere, pantaloni lunghi. E poi fare trattamenti antilarvali, eliminare i sottovasi, svuotare frequentemente le ciotole d’acqua per gli animali domestici, evitare che l’acqua ristagni nei giardini.

D’estate è sempre importante proteggersi dagli insetti, e questi sono solo alcuni degli accorgimenti che non solo sono utili, ma necessari, per proteggerci.

Soprattutto perché molti degli insetti che si trovano nelle nostre zone possono essere portatori di virus che possono diventare – specialmente per le persone che si trovano in situazioni di fragilità – potenzialmente pericolosi anche per l’uomo.

Ecco perché la Regione e le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna rinnovano l’invito ad adottare una serie di precauzioni per tutelarsi dalle punture delle zanzare, in particolare, perché esse possono veicolare la trasmissione di virus, quali ad esempio il West Nile, che ciclicamente fa registrare la propria presenza nelle nostre zone e che possono anche procurare problemi di tipo sanitario.

I controlli e cosa fanno le Istituzioni per la prevenzione

Per quanto riguarda la Sanità pubblica, dall’inizio di giugno è attivo il sistema di sorveglianza su virus e malattie trasmesse dalle zanzare.

Tutto il territorio di pianura è monitorato con trappole entomologiche che registrano sia la densità dell’infestazione di zanzare sia la presenza di virus, in particolare West Nile.

Va detto che le frequenti piogge di luglio, probabilmente, hanno reso meno efficaci i trattamenti di controllo che contrastano lo sviluppo delle larve, per cui la Regione ha deciso di adottate le misure previste dal Piano regionale arbovirosi, trasmesso a tutti i Comuni e alle Aziende sanitarie a metà giugno.

In particolare, sono state attivate le misure di controllo del rischio trasfusionale attraverso l’attivazione del controllo delle sacche di sangue ed è stato chiesto ai Comuni di continuare ad attuare rigorosamente gli interventi di lotta antilarvale, per evitare il proliferare delle zanzare e di intensificare le attività di controllo e sostegno agli interventi effettuati dai privati per una corretta gestione dei propri giardini.

È stato anche chiesto di effettuare interventi straordinari contro gli insetti adulti nel caso in cui siano in programma manifestazioni serali all’aperto che coinvolgano molte persone.

Cosa dobbiamo fare noi

Le autorità sanitarie, per tutto il periodo estivo, invitano i cittadini ad adottare una serie di comportamenti individuali di protezione dalle punture di insetti.

I consigli sono pochi, ma molto importanti: all’aperto, in zone ricche di vegetazione, è buona abitudine vestirsi sempre con abiti di colore chiaro, indossare pantaloni lunghi, capi di abbigliamento a maniche lunghe e non utilizzare profumi. Per proteggersi dalle punture è consigliabile usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela per i bambini e per le donne incinte).

Per ridurre la presenza delle zanzare all’interno delle abitazioni, si consiglia di utilizzare zanzariere, condizionatori e apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine. In quest’ultimo caso sempre con le finestre aperte.

Opuscoli, locandine, video informativi possono essere scaricati collegandosi a http://salute.regione.emilia-romagna.it/

Inoltre, è disponibile il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale: 800 033 033.

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Por Fesr 2014-2020 – Calvano: “8 interventi nel ferrarese per oltre 1 milione di euro”

Riqualificazione energetica: online graduatorie bando Por Fesr 2014-2020
Calvano: “8 interventi nel ferrarese per oltre 1 milione di euro”

Sono on line le graduatorie del bando Por Fesr 2014-2020 per la riqualificazione energetica delle strutture pubbliche. Sono 126 i progetti in nove province dell’Emilia-Romagna tra cui rientra anche il territorio ferrarese.

«Arriveranno contributi per 1.052.107 euro che attiveranno investimenti per 4.313.112 euro, sarà così possibile rendere energeticamente più sostenibili ed efficienti edifici residenziali e strutture pubbliche quali ospedali, scuole, centri sportivi, case di riposo – spiega il consigliere regionale Paolo Calvano –. Prosegue la sensibilità della Regione per la riduzione dell’impatto sull’ambiente e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici è una delle priorità dell’Emilia-Romagna. Ritengo che sia una strategia efficace anche per sensibilizzare i cittadini verso il rispetto dell’ambiente».

Nello specifico nel ferrarese saranno finanziate le riqualificazioni energetiche del Porta Reno (Ex Porta Paola), della Scuola Primaria Govoni e della Scuola Primaria Carmine della Sala di Ferrara. Mentre in provincia nel comune di Comacchio i progetti ammissibili di finanziamento riguardano la Scuola Primaria San Giuseppe e la Scuola Primaria Fattibello, a Tresigallo le Scuole elementari Forlanini, la piscina comunale di Portomaggiore, ed infine un immobile Acer a Bondeno in località Stellata in via Ragazzi 192.

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Comunicato Regione: Agricoltura

Il futuro si costruisce con la formazione: corsi, stage all’estero, consulenze specialistiche. Dalla Regione oltre 200 proposte formative per gli agricoltori

Approvato il bando 2018-2020 per rinnovare l’offerta formativa del Catalogo verde. Le proposte formative basate sui temi più innovativi e richiesti, finanziate con le risorse del Programma di sviluppo rurale. Avviso pubblico da 9,3 milioni di euro

Bologna – Corsi di formazione, consulenze specialistiche, visite e scambi all’estero per ampliare le occasioni di aggiornamento professionale di agricoltori e imprese agricole dell’Emilia-Romagna e creare nuove possibilità di crescita: con oltre 9 milioni e 300 mila euro in tre anni, messi a disposizione dalla Regione, si rinnova l’offerta del Catalogo verde, lo scaffale digitale che presenta le opportunità formative per il mondo agricolo.
Saranno infatti più di 200 ogni anno le attività finanziate e organizzate dagli enti di formazione agricola accreditati per approfondire gli argomenti maggiormente richiesti e più qualificanti del momento: dall’agricoltura di precisione, alle tecniche per risparmiare l’acqua fino alla riconversione al biologico, argomento di punta nel 2018 a cui sarà destinato da subito un primo investimento di 700 mila euro.

Inoltre, la concreta possibilità per almeno mille imprese all’anno di richiedere servizi di consulenza specialistica e una nuova formula di stage presso le migliori realtà produttive della regione rivolta agli imprenditori dell’Unione – prima e unica esperienza oggi in Europa -, sono le principali novità dell’avviso 2018-2020, il terzo ed ultimo di questa programmazione del Psr, approvato dalla Giunta regionale per intensificare il sostegno alla formazione.

Cosa prevede l’avviso: obiettivi e risorse
Il bando stanzia circa 3 milioni ogni anno – un milione per le consulenze e il resto del budget per tutte le altre attività – con l’obiettivo di promuovere le migliori proposte per il settore.
Nel 2018 la maggiore concentrazione delle risorse per la formazione va al settore biologico per favorire il processo di passaggio dal convenzionale al bio delle migliaia di aziende agricole che hanno aderito ai bandi Psr, l’ultimo dei quali chiuso la primavera scorsa.

Ma non mancherà il sostegno ad altre attività strategiche per lo sviluppo di un’agricoltura sempre più sostenibile e moderna: marketing internazionale per lanciare all’estero prodotti di qualità, riduzione degli antibiotici per avere animali più sani e alimenti più sicuri, biosicurezza e benessere degli animali, difesa delle colture da fauna selvatica, riduzione degli input chimici ed in particolare dei nitrati, utilizzo di strumenti tecnologici di ultima generazione per evitare gli sprechi, meno ammoniaca e gas serra negli allevamenti per contrastare il cambio del clima.
Nel 2018 altri 500mila euro, rinnovabili ogni anno, saranno invece impegnati per rinforzare le esperienze che hanno già portato in visita all’estero più di 500 agricoltori e che hanno consentito a 50 di loro di svolgere brevi stage presso le imprese agricole di diversi paesi tra cui Spagna, Francia e Irlanda.

Scadenze per enti e imprese agricole
Per realizzare qualsiasi tipo di attività, enti di formazione e organismi di consulenza dovranno presentare le loro proposte alla Regione a partire da settembre 2018. I progetti approvati vengono pubblicati di mese in mese e saranno disponibili per la scelta degli agricoltori fino al 2020 sul Catalogo verde.
Agricoltori e imprese che vogliono partecipare, devono presentare le domande di sostegno dal prossimo 22 ottobre per i corsi di formazione e dal 22 novembre per visite, scambi o consulenze. Una volta al mese saranno formalmente approvate le richieste ammesse a contributo, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

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Intervento anti-abusivismo della serata del 1° agosto scorso. La P.M. ringrazia i turisti

Intervento serale di repressione dell’abusivismo commerciale ai lidi. Nel corso delle attività di controllo, ieri sera, mercoledì 1 agosto, intorno alle ore 22.50, la pattuglia appiedata della Polizia Municipale, in servizio nella Zona a Traffico Limitato del Lido delle Nazioni, ha smantellato un mercatino abusivo in strada. Gli agenti, infatti, dopo aver scorto una distesa di merce esposta abusivamente in vendita sul Lungomare Italia, si sono avvicinati rapidamente al luogo in questione. Alla vista delle divise, i venditori abusivi si sono dileguati, dopo aver frettolosamente raccolto una parte della merce esposta in vendita in strada. La pattuglia tuttavia è riuscita a recuperare la merce abbandonata dai fuggitivi. Nel corso dell’operazione, uno dei venditori abusivi si è avvicinato ad uno degli agenti, cercando, invano, di strappare dalle mani di quest’ultimo la merce recuperata. L’uomo, per evitare di essere fermato dagli agenti, si è dato alla fuga raggiungendo la spiaggia e riuscendo così a far pedere le proprie tracce. Al momento sono in corso le indagini, per poter identificare e denunciare il venditore abusivo.
La merce consistente in borse con marchio contraffatto delle più note case di moda, è stata, come di consueto, sequestrata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il Comando di Polizia Municipale ringrazia alcuni turisti presenti, che hanno apprezzato l’intervento degli agenti, stigmatizzando la reazione assunta dai venditori abusivi nei confronti dei tutori della legalità.

Da: Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Comunicato Regione: Cultura gastronomica

Tutte le forme del pane, 100 mila euro di contributi per valorizzare i prodotti da forno

Dagli spettacoli alle installazioni fino a convegni e seminari sulle tecniche di panificazione: la Regione promuove i progetti delle associazioni no profit, rivolti soprattutto ai giovani

Bologna – Performance artistiche, spettacoli, stazioni narrative, presentazioni di libri e pubblicazioni, proiezioni di filmati, installazioni di design, laboratori didattici e dimostrativi, forni a cielo aperto, lezioni ludico didattiche, momenti dedicati ai bambini delle scuole e degustazioni, e ancora convegni, seminari e incontri divulgativi. Tutto avente a oggetto il pane e i prodotti da forno, le loro qualità nutrizionali, le tecniche di panificazione e produzione, le varietà regionali con particolare riferimento alle produzioni tradizionali e tipiche emiliane e romagnole.

La Regione Emilia-Romagna vara un bando rivolto alle associazioni senza fini di lucro che tra le proprie finalità sociali si prefiggano la promozione e valorizzazione del pane e dei prodotti da forno, nonché delle imprese di panificazione iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane, con sede legale in Emilia-Romagna.

Le risorse destinate al finanziamento dei progetti ammontano a 100 mila euro. La Regione riconoscerà un contributo dell’80% delle spese ritenute ammissibili per la realizzazione dei progetti, da realizzarsi in concomitanza con la “Giornata del pane e dei prodotti da forno” del 16 ottobre 2018.

Le iniziative potranno prevedere il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle associazioni Pro-Loco, delle associazioni, degli Enti di ricerca e di altri soggetti interessati alla valorizzazione del territorio e delle tradizioni culturali e gastronomiche del territorio regionale, l’organizzazione di giornate di apertura al pubblico dei forni per la realizzazione di dimostrazioni pratiche, laboratori didattici e pratici, con un auspicabile coinvolgimento delle scuole della regione, dando inoltre risalto agli aspetti artistici, culturali e conviviali legati al pane.

I progetti con le relative domande di contributo dovranno essere trasmessi alla Regione entro le ore 13 del 4 settembre 2018.
Maggiori dettagli sono pubblicati sul portale della Regione Emilia-Romagna al seguente http://imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti/industria-artigianato-cooperazione-servizi/valorizzazione-e-promozione-del-pane-e-dei-prodotti-da-forno-anno-2018

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Pettazzoni (LN ): Sono due anni che sono terminate le opere di urbanizzazione, ma dell’ asilo nido di Alberone per ora solo una platea di cemento armato.

Ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale il Consigliere del carroccio Marco Pettazzoni per sapere se e quando si realizzera’ il tanto promesso asilo nido nella frazione di Alberone.

“ Crediamo che questa realta’ – afferma il consigliere – meriti maggiore attenzione sia in termini di investimenti che di dignita’. dal 2012, da quando si e’ verificato il terremoto la piccola frazione centese ha visto un lento e progressivo svuotamento di cittadini e soprattutto minori servizi “. Il consigliere rilancia “ sarebbe buona cosa invertire la rotta costruendo nuove infrastrutture al servizio della collettivita’ e l’asilo ne sarebbe un esempio. Purtroppo ad oggi non ho visto nessun segnale incoraggiante e vorrei saperne i motivi. dopo aver speso oltre 330mila euro in opere di urbanizzazione da luglio 2016 non e’ rimasto che una distesa di cemento armato, tra l’altro sotto il livello di terra che quando piove diventa un vero acquitrino. Ho l’impressione che sia stato tutto abbandonato e soprattutto non vi e’ notizia della realizzazione dell’asilo nido come del resto appare scritto sul cartello della regione Emilia Romagna esposto in bella vista a ridosso dell’area.

In ricordo di Giuliano, il sindaco Nicola Rossi (Copparo) ricorda la figura di Giuliano Valieri

Giuliano ci ha lasciato, provo grande commozione e dispiacere per la morte di Giuliano Valieri, sindaco di Copparo dal 1968 al 1976, che seppe con la sua grande umanità e capacità politica, essere di aiuto ai diversi sindaci che vennero dopo di lui. In questo triste momento il mio pensiero va anche alla famiglia e alle figlie di Giuliano.

Negli ultimi tempi Giuliano aveva problemi di salute, ma la gravità del suo stato fisico non lo distoglieva dalle vicende della sua città e una “chiacchierata” con lui era per me sempre utile, perché sapeva, anche nel quotidiano, dare l’accento giusto, suggerirti la visione da un punto di vista diverso e sempre originale.

Conoscevo molto bene Giuliano e per me, personalmente, la sua morte è una grande perdita. Ma sono certo che sia una perdita per tutto il territorio, per tutti i cittadini di Copparo.
Valieri mancherà molto anche al Partito Democratico che con lui ha perso una figura di grande spessore, un punto di riferimento certo, con Giuliano se ne va un pezzo di storia di Copparo, un protagonista della società civile, che egli stesso contributi a costruire.

Mi piace pensare che gli insegnamenti di Giuliano siano di stimolo per noi amministratori, che la sua “scuola” serva soprattutto ai giovani che oggi si avvicinano alla politica, che non deve per forza essere fatta di urla e strepiti, alimentata da giochi di potere e di poltrone. Giuliano ci ha insegnato che esiste una politica, certamente più faticosa, orientata al bene comune, alla soddisfazione della propria comunità.

Nel 2009, all’indomani del mio insediamento come sindaco di Copparo, Giuliano mi scrisse una lettera bellissima, in perfetto stile Valieri, pacata, gentile, ma ferma e precisa nell’individuare meriti e problemi. Capii da quel giorno di non essere solo, ma di essere attorniato da persone con visione strategica, altruismo e grande senso civico.

Lo immagino ancora dietro alla sua scrivania, con in bella vista il mastodontico telefono nero in bachelite, sorriso cordiale, sguardo fermo e determinato, già ci manchi. Ciao Giuliano.

Nicola Rossi
Sindaco di Copparo

Comune di Copparo
Servizio Comunicazione

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani chiede che si agevoli quanto riportato nel contratto di Governo in merito ai trasferimenti del personale scolastico in base alla residenza

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione della divulgazione del Rapporto 2018 della SVIMEZ, da cui si evince la drammatica situazione del Sud d’Italia in termini di mancata occupazione, di emigrazione crescente, di emarginazione e degrado sociale, chiede che si agevoli nella maniera più tempestiva possibile quanto riportato nel contratto di Governo in merito ai trasferimenti del personale scolastico in base alla residenza di ciascuno.
“Negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 883 mila residenti: la metà giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si è trasferito all’estero. Quasi 800 mila non sono tornati”.
Considerate tali premesse, il Coordinamento chiede ai deputati e senatori interessati a tali tematiche, di proporre un’interrogazione parlamentare al ministro Bussetti sulle problematiche inerenti al piano di rientro dei docenti meridionali.
L’interrogazione potrebbe eventualmente vertere sulla fattibilità o meno delle seguenti soluzioni per ovviare al disagio sociale in atto:
– potenziamento dell’organico dell’autonomia (compresenza; supporto tecnico alle segreterie; cura delle biblioteche scolastiche; programmi specifici area della legalità etc.) negli istituti scolastici meridionali alla luce dei problemi socio – economici del territorio
– sviluppo progetti sperimentali su reti di scuole di I e II grado realizzati da personale scolastico qualificato richiedente mobilità;
– apertura pomeridiana delle scuole con percorsi di potenziamento;
– favorire la mobilità, su posti vacanti di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica, presso altre amministrazioni; operazione quest’ultima assai auspicabile dal momento che in alcuni settori della pubblica amministrazione si lamenta la carenza di personale (art. 30 D.lgs. 165/ 01);
– corsi si specializzazione sul sostegno per i docenti di ruolo per facilitarne il trasferimento
Ci auguriamo che le proposte suggerite possano trovare cittadinanza.

Prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Poste Italiane: nuovo accordo sul premio di risultato 2018

Roma, 1 agosto 2018 – E’ stato firmato con tutte le Organizzazioni sindacali l’accordo sul premio di risultato 2018 del personale non dirigente di Poste Italiane.

Grazie ad una nuova piattaforma online di servizi, che sarà resa accessibile direttamente da parte dei lavoratori, l’accordo introduce un notevole potenziamento dell’offerta di welfare aziendale, estesa alla previdenza integrativa, alla possibilità di partecipare al fondo sanitario, ai settori dell’educazione ed istruzione, del trasporto pubblico, dell’assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti.

Il premio sarà corrisposto in misura del 100% al raggiungimento di un livello predefinito dell’EBIT di Gruppo in linea con gli obiettivi di Poste Italiane, sposando una logica di allineamento tra risultati aziendali e remunerazione dei lavoratori. Il suo conseguimento è legato al raggiungimento di obiettivi aziendali incrementali rispetto ai risultati del 2017 legati alla riorganizzazione dei servizi di recapito, alla loro qualità, all’aumento della raccolta del risparmio e della diffusione dei mezzi di pagamento elettronici.

E’ prevista infine la realizzazione di una campagna informativa con l’obiettivo di illustrare ai lavoratori le novità contenute nell’accordo e consentire di sfruttare al meglio i benefici fiscali e le opportunità derivanti dalla conversione parziale o totale del premio in servizi di welfare.

Da: Ufficio stampa Posteitaliane

Un fiume di Musica 2018: 18 serate musicali e un pubblico da record, il bilancio della terza edizione alla darsena di Ferrara

Dopo tre mesi, 18 eventi musicali a ingresso libero, 500 persone presenti in media a ogni serata, si è conclusa, con il concerto Organic Trio e Roberto Manuzzi di giovedì scorso, l’edizione 2018 di Un fiume di Musica. Il ciclo di concerti è stato organizzato dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer, di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte. Anche quest’anno il festival è stato all’interno del progetto Smart Dock, nell’ambito di ‘Giardino Creativo’ finanziato da Anci. Il bilancio spetta a Roberto Formignani, direttore artistico e ideatore di Un fiume di Musica.

Terza edizione di Un fiume di Musica: il bilancio. “È andata ancora meglio delle altre e non ha visto, come le precedenti edizioni, il calo fisiologico nel mese di luglio – racconta Roberto Formignani – Nei tre mesi di programmazione, c’è sempre stata un’affluenza costante che si è aggirata intorno alle 400-500 persone a sera, con un pubblico di tutte le età. Le sedie a disposizione erano 300, e in più c’erano 8 tavoli con panche che solitamente ospitano altre 50-60 persone, oltre il pubblico seduto sul prato ed in piedi. Abbiamo avuto l’onore di essere visitati da Rai 3, dalla televisione di Feltrinelli ‘La Effe’ e da Telestense per dei servizi dedicati; dopo la terza edizione possiamo dire di aver acceso i riflettori sulla darsena cittadina, facendola diventare un altro punto dove passare piacevoli serate al fresco per il pubblico ferrarese e non. L’area quest’anno è stata ampliata permettendo alle offerte enogastronomiche di accontentare meglio il pubblico. L’impatto sul quartiere è stato senza dubbio molto positivo, perché non ci sono state lamentele per il suono, che è sempre stato contenuto e limitato al massimo alle ore 23”.

I numeri di Un fiume di Musica. “Le serate – continua il direttore artistico della rassegna – in tutto sono state 15 e tre giorni di saggi della scuola di musica moderna per un totale di 18 appuntamenti. All’interno di Un Fiume di Musica sono stati inseriti due festival: Wah Wah Music Fest, che ha visto l’avvicendarsi di cantautori indipendenti sia della città che internazionali (tra cui Dirk Hamilton), e il festival della chitarra Manouche ‘Gypsy Guitar’ dedicato a Mario Maccaferri, liutaio centese che ha stabilito un must con i suoi strumenti adoperati dal leggendario chitarrista Django Reinhardt. Un onore per noi è stato ospitare in questo festival l’enfant prodige parigino Antoine Boyer”.

Il successo e la filosofia degli aperitivi musicali al quartiere Giardino. “A parte i due festival, l’idea alla base di Un fiume di Musica è quella di far suonare gli insegnati della Scuola di musica moderna di Ferrara che, in questo modo, promuovono il loro operato all’interno della scuola stessa. La scoperta di quest’anno è stata senza dubbio l’operato positivo dei ragazzi di Wah Wah Magazine, che hanno reso possibile il loro festival (il Wah Wah Music Fest), intento a proporre sempre cose nuove e non cover band o tribute band, che spesso attirano molto di più. Sono andati contro tendenza e si sono adoperati per far suonare artisti che credono nel loro apporto artistico proponendo canzoni d’autore inedite. La scelta è piaciuta, anche perché situazioni del genere sono sempre più rare”.

Uno sguardo al futuro, Idee per la prossima edizione. “La prossima edizione – conclude Roberto Formignani – senza dubbio manterrà il collaudato format, cercando comunque di aggiungere delle novità. Vedremo se allungare il periodo della rassegna, viste le tante richieste, e vedremo come utilizzare al meglio il luogo che ci ospita, provando a mettere in risalto alcune peculiarità intrinseche della Darsena e del fiume”. Per ora sono solo delle idee, ma il futuro di Un fiume di Musica già scorre nella fantasia, per vederlo concretizzato il più possibile, poi, nella realtà.

Da: Consorzio Wunderkammer

Stop alla violenza sulle Donne – presentato oggi (02/08) il folder realizzato dall’Arma dei Carabinieri, con Ascom e Terziario Donna

“Stop alla violenza sulle donne” è il titolo chiaro ed inequivocabile che campeggia sulla pubblicazione realizzata dal Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Ferrara grazie al supporto di Ascom Confcommercio Ferrara e del gruppo locale di Terziario Donna e presentato oggi alla stampa (2 agosto) in via Baruffaldi sede dell’Associazione.

Il tema della violenza perpetrata sulle Donne è purtroppo di quotidiana attualità ed il depliant stampato per ora in 3mila pezzi dalla pratica ed immediata veste grafica ha un linguaggio chiaro e diretto e soprattutto fornisce punti di riflessione e di azione concreti alle donne in difficoltà in situazioni di pesante stress psicologico e fisico. Una pubblicazione che risponde a quelle esigenze di ascolto, protezione e di supporto legale sanitario psicologico che chi ha subito una violenza deve avere nell’immediato chiamando il 112 o rivolgendosi ai presidi dell’Arma sul territorio provinciale dove sarà da subito disponibile il folders.
“Non potevamo che essere accanto a questa lodevole iniziativa dell’Arma dei Carabinieri – commenta Giulio Felloni nella sua veste di padrone di casa in qualità di presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – si tratta di una pubblicazione che serve nella sua concretezza ed operatività a dare un primo riscontro a quante subiscono atti di violenza. Confcommercio ha una funzione che non è solo quella di collante economico ma anche sociale e quindi ricordo nel 2017 anche grazie all’Arma la realizzazione del Vademecum sulla Sicurezza delle attività commerciali. Un progetto pilota – nato dalle richieste delle base associativa ed in collaborazione con Fipe – che ora proseguiamo sul tema delle violenza di genere. Un lavoro di prevenzione ed informazioni che porteremo avanti con convinzione ed entusiasmo. Un interesse a sostenere questa progetto come Ascom perché molto spesso sono fatte oggetto di molestie proprio le nostre imprenditrici o le commesse delle nostre attività. Siamo onorati di poter essere partner in questa iniziativa informativa che verrà poi distribuita anche presso le attività dei nostri associati già dalla prossime settimane.”
A tracciare il quadro con precisione e chiarezza sul lavoro che l’Arma dei Carabinieri ha svolto e sta svolgendo in questo ambito a difesa della legalità, è intervenuto il colonnello Andrea Desideri comandante dell’Arma a livello provinciale: “L’Arma dei Carabinieri è da sempre in prima linea nell’azione di contrasto alla violenza di genere e in danno alle cosiddette categorie “vulnerabili” (donne, bambini ed anziani). Ormai da diversi anni, sottoscrivendo protocolli nazionali e locali, istituendo la sezione “Atti persecutori” inserita nel Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, attivando la Rete Nazionale di monitoraggio sulla violenza di genere ( costituita da Ufficiali di Polizia Giudiziaria specificatamente formati e costantemente aggiornati, presenti in ogni Comando Provinciale dei Carabinieri) ed allestendo presso diversi Comandi Arma delle “stanze di ascolto dedicate”, l’Arma dei Carabinieri si è impegnata in modo convinto e determinato nella lotta agli odiosi reati che condizionano pesantemente la vita proprio di queste persone vulnerabili.
Ma al di là di tali sforzi operativi, l’Arma dei Carabinieri vuole divenire parte attiva anche nella campagna di sensibilizzazione del tessuto sociale affinché le potenziali vittime abbiano il sostegno e la conoscenza degli strumenti legali e pratici a disposizione per la loro tutela. Da qui la volontà del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ferrara – prosegue e conclude il colonnello Desideri – di realizzare, in collaborazione con Ascom Ferrara, il vademecum informativo che presentiamo oggi e che, evidenziando quali siano le procedure ed i riferimenti utili a cui ricorrere in caso di violenza , vuole sottolineare con forza come denunciare la violenza subita sia l’unica soluzione per uscire dalla paura e tornare alla vita.”

A chiusura della conferenza stampa alla quale erano presenti le consigliere regionali di Terziario Donna – oltre alla presidente locale Federica Sandri ed Alessandra Tampellini (Terziario Donna Piacenza) – e per le quali è intervenuta la presidente regionale delle imprenditrici di Confcommercio, Claudia Fabbri che dichiara:”“Il Gruppo Terziario Donna Emilia Romagna è coinvolto ed impegnato, in azioni di sensibilizzazione e di informazione e in progetti di contrasto alla violenza di genere, in collaborazione con le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, le Scuole, le altre Associazioni e la Società civile. E’ necessario lavorare per accelerare il cambiamento culturale indispensabile a prevenire e a limitare i fenomeni di violenza di genere, creando nelle donne consapevolezza e conoscenza di tutti gli strumenti utili a contrastare eventuali episodi di violenza. Continueremo – conclude la presidente Fabbri – a dare il nostro apporto, contribuendo alla creazione di una rete tra i privati e il pubblico per veicolare il messaggio di contrasto alla violenza di genere, e sviluppando momenti di incontro e formazione sul territorio per diffondere una cultura di contrasto degli stereotipi di genere, a partire dai giovani”.
Un depliant dunque per informare, per prevenire, per proteggere e per affermare che le Donne possono davvero contare sul lavoro capillare e quotidiano svolto dal 1814 dai Carabinieri per riaffermare legalità a fianco delle Istituzioni e dei Cittadini.

Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Tomasi e Fabbri (LN): “Mafia nigeriana, dichiarazioni di Balboni sono infondate: mera speculazione politica fine a se stessa e, soprattutto, non vere”

L’onorevole leghista Maura Tomasi replica alle accuse del senatore di Fratelli d’Italia: “Fra le competenze della Commissione Antimafia abbiamo inserito il contrasto a tutte le mafie straniere e non solo alla mafia nigeriana: inserire specificamente i paesi di origine delle associzioni delinquenziali avrebbe precluso alla Commissione medesima di poter agire a tutto campo”. Il capogruppo del Carroccio in Regione: “A Ferrara abbiamo già dato la nostra disponibilità alla Giunta Pd per trovare soluzioni immediate contro il radicamento sul nostro territorio della mafia nigeriana”

“Vien da ridere, soprattutto per la stima che nutro nei suoi confronti, a leggere le dichiarazioni rilasciate dal senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, il quale si dichiara “sconcertato” rispetto al voto contrario della Lega di inserire la mafia nigeriana, fra le materie di competenza della costituenda Commissione Antimafia”.

L’onorevole leghista Maura Tomasi, replica piccata al senatore di Fratelli d’Italia: “Si tratta infatti di dichiarazioni – spiega l’onorevole del Carroccio – figlie di una non meglio precisata volontà di fare speculazione politica fine a se stessa, assolutamente infondata rispetto a un problema reale che intendiamo invece affrontare nella sua completezza. La Lega si è opposta all’inserimento della locuzione “contrasto alla mafia nigeriana”, preferendole “contrasto a tutte le mafie straniere”, in quanto la seconda è inclusiva di tutte le associazioni malavitose che possono essere importate nel nostro Paese”.

“Inserire fra le materie della Commissione antimafia il contrasto “a tutte le mafie straniere” significa dare mano libera alla Commissione medesima di poter indagare e contrastare tutte le mafie che operano o intendono operare sul nostro territorio, da qualunque latitudine e angolo del mondo essere provengano” sottolinea Tomasi.

“Da ultimo, mi preme ricordare al senatore Balboni che non è competenza del politico decidere se si tratti o meno di mafia nigeriana piuttosto che di un’altra etnia, quanto spetta agli organi a ciò deputati, quindi la magistratura e le Forze dell’ordine per il cui operato quotidiano, a tutela della nostra incolumità e dell’ordine pubblico, non esistono parole di ringraziamento adeguate” chiosa l’onorevole leghista.

“Il vero “sconcerto” – aggiunge il capogruppo in Regione del Carroccio, Alan Fabbri– l’ho provato io questa mattina leggendo sui media locali le dichiarazioni rilasciate da Balboni: mai mi sarei aspettato da un senatore della caratura e dell’esperienza di Balboni dichiarazioni del genere. Mi preme, infatti, ricordare come sul contrasto alla mafia nigeriana a Ferrara, come Lega e come sempre preferendo “i fatti” alle chiacchiere e alle dispute politiche fine a se stesse, abbiamo sin da subito suonato la sveglia alla giunta del sindaco Tiziano Tagliani, dando la nostra disponibilità per concertare soluzioni immediate e concrete contro il rischio del radicamento della mafia nigeriana sul nostro territorio. Soluzioni che, come già dichiarato, non tarderemmo a portare direttamente all’attenzione del Governo e del Ministero dell’Interno. Ricordo anche al senatore Balboni come nel settembre dello scorso anno la Lega avesse chiesto alla Giunta regionale di avviare, coordinandosi con l’autorità giudiziaria, le autorità di pubblica sicurezza e gli enti locali, particolari iniziative per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata nigeriana al pari di quanto la Regione stava già attuando contro le mafie nazionali presenti sul territorio regionale” chiosa Fabbri.

Da: Ufficio stampa Lega Nord Gruppo Emilia e Romagna

A Unife la nuova laurea triennale che forma i manager del turismo culturale

Unife amplia la propria offerta formativa nel settore delle professioni legate alla vocazione turistica italiana. E’ infatti progettata per formare i “destination manager” del futuro la laurea in Manager degli itinerari culturali che da quest’anno completa i Corsi del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara.
“Il destination manager – spiega la Prof.ssa Francesca Cappelletti, ideatrice del Corso e docente di Storia dell’arte moderna – è una professione nuova all’interno di quelle tradizionalmente dedicate al comparto turistico. La laurea in Manager degli itinerari culturali attivata da Unife la traduce in maniera aggiornata e appropriata al contesto locale e nazionale”.
“L’Italia del turismo deve essere concepita, studiata e promossa su una scena internazionale insieme, e non separatamente, all’Italia dei luoghi della cultura”, continua la Cappelletti “Il paesaggio, gli scavi, i musei e le istituzioni culturali attive sul territorio formano un insieme attraversato da vicende storiche e intellettuali che è possibile rendere comprensibili ai turisti contemporanei, intesi come un pubblico vasto di cittadini, italiani e stranieri, desideroso di muoversi ma soprattutto di conoscere, in cerca non solo di luoghi di vacanze, ma di autentiche e stimolanti esperienze di viaggio”.
Il nuovo Corso di studi fornisce una serie di competenze culturali fondamentali per i professionisti che dovranno saper strutturare percorsi nuovi nel territorio sia regionale che nazionale, in modo da promuoverne la conoscenza e di conseguenza la tutela, proprio attraverso il turismo sostenibile.
“Il manager formato da Unife, lavorando in aziende di promozione turistica, nel settore privato dell’accoglienza, nella divulgazione scientifica, nella didattica museale, saprà proporre percorsi originali di conoscenza e promozione turistica, collegando luoghi interessanti ma magari fino ad oggi trascurati, rendendo visibile la storia dei territori attraverso gli strumenti digitali”, conclude la docente. “Gli insegnamenti di economia e di giurisprudenza contribuiscono a formare una figura competente anche in ambiti economici e amministrativi, caratteristica essenziale di chi voglia affrontare in maniera nuova e organica prospettive e sviluppi di un Paese per viaggiatori come l’Italia”.

Da: Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione

Le nuove biotecnologie considerate OGM Confagricoltura Ferrara: l’ennesimo errore che pagheremo carissimo

“La Corte di Giustizia dell’Unione Europea con una sentenza emanata lo scorso 25 luglio, ha stabilito, in linea di principio, che gli organismi ottenuti mediante nuove tecniche di mutagenesi rientrano nella sfera di applicazione della direttiva europea in materia di OGM”. Lo ricorda il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli, che prosegue “Le nuove biotecnologie sono importantissime, perché possono contribuire a garantire una produzione alimentare sostenibile, a tutelare le nostre produzioni tipiche sempre più minacciate da malattie di difficile controllo ed in continua evoluzione, oltre che dai cambiamenti climatici. La decisione della Corte UE avrà effetti devastanti, perché mentre l’Unione Europea, pur essendo dipendente dalle importazioni di quasi tutti i tipi di derrate alimentari, alza un muro invalicabile contro il miglioramento genetico, i Paesi extra UE continueranno a considerare le piante modificate con le tecniche di editing genomico non rientranti nella sfera OGM; sicché continueremo ad importare quei prodotti, e non sapremo mai (perché nessuno sarà in grado di verificarlo) se sono stati ottenuti grazie all’ausilio di nuove biotecnologie o da mutazioni spontanee. La differenza con gli OGM è sostanziale – spiega Scaramagli – perché mentre le piante OGM vengono ottenute grazie allo spostamento di un gene da un organismo all’altro, con le nuove biotecnologie viene corretto il gene della pianta che si vuole migliorare, aumentando, ad esempio, la resistenza all’attacco di un determinato parassita, evitando quindi di dover procedere con lo spargimento di insetticidi. Eppure per la Corte di Giustizia non c’è nessuna differenza così, tra l’altro, vedremo ancora una volta i nostri migliori ricercatori emigrare nelle multinazionali che si occupano di queste ricerche. E’ una sentenza che richiede una riflessione politica attenta – conclude il Presidente di Confagricoltura Ferrara – che determini un ripensamento complessivo delle norme in materia perché, diversamente, la nostra agricoltura non sarà in grado di fare fronte alle sfide poste dal cambiamento climatico e rispondere alle sollecitazioni a ridurre l’utilizzo dei prodotti fitosanitari”.

Da: Confagricoltura Ferrara

Cinema Castellina Piazzale Castellina, Ferrara Venerdì 3 agosto ore 21.30 Perfetti sconosciuti, regia di Paolo Genovese

Venerdì 3 agosto ore 21.30
PERFETTI SCONOSCIUTI, regia di Paolo Genovese
Ingresso gratuito
(Italia/2016, 97’)

Dal 6 luglio e fino al 24 agosto tutti i venerdì sera Piazzale Castellina si trasforma in un’arena cinematografica estiva con 200 posti a sedere, proponendo titoli della passata stagione cinematografica ad ingresso libero.
La rassegna è sia un’occasione di convivialità e socialità per gli abitanti del quartiere, sia un’occasione di svago per i ferraresi che rimangono in città nel periodo estivo.

Venerdì 3 agosto alle 21.30 in programma c’è PERFETTI SCONOSCIUTI di Paolo Genovese, una commedia italiana con Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak, Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Edoardo Leo, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston.

Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta (Gabriel Garcia Márquez).
Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo. Col procedere della serata, in maniera progressiva, verranno svelati i lati segreti di ognuno dei nostri protagonisti, sino ad arrivare a un finale inaspettato, sicuramente amaro e cinico e pronto per stimolare varie riflessioni.

PERFETTI SCONOSCIUTI, riconosciuto come film di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale per il Cinema) ha ricevuto due David di Donatello per il Miglior Film e per la Miglior Sceneggiatura e i Nastri d’Argento per la Miglior commedia e Canzone originale.

La pellicola ha incassato più di 16 milioni di euro e sono stati realizzati diversi remake Teleioi ksenoi in Grecia, per la regia di Thodoris Atheridis e Perfectos desconocidos in Spagna, diretto da Álex de la Iglesia.

Da: Arci Ferrara

Nuove linee di rottura globale

Molte sono le etichette che vengono usate per evocare sinteticamente la natura della società nella quale viviamo e cercare di catturarne lo spirito sfuggente. Società dell’informazione, società post-industriale (D.Bell, A.Touraine), società del rischio (U.Beck, 1986), società digitale, network society; società a capitalismo avanzato, post-moderna (J.F.Lyotard), liquida (Z.Bauman), post-materiale; società della paura, del benessere, del consumo, società dei controlli (M.Power), società aperta (K.Popper), della comunicazione, dei servizi e del terziario avanzato; società multietnica, multiculturale, opulenta (J.K.Galbraith), società tecnologica, sono solo alcune delle definizioni di uso comune: ognuna di esse illuminando alcuni aspetti in modo selettivo altri ne oscura; tutte hanno qualche margine di sovrapposizione reciproca, ognuna evoca uno stato di fatto e lascia immaginare uno stato futuro possibile, ora temuto ora auspicato.
Dietro ad ognuna vi sono studi seri e riflessioni ponderate, concetti, ricerche, libri e pubblicazioni, che pochissimi hanno letto; vi sono sforzi per costruire, sistematizzare ed organizzare dati e conoscenze in modo organico e comprensibile,
Qualunque sia l’etichetta che scegliamo per orientare la nostra descrizione del mondo qualcosa resta sempre fuori; malgrado e forse a causa del quotidiano bombardamento di informazioni, resta sempre un’ansia, un timore che qualcosa sfugga, un sospetto che qualcosa non funzioni come dovrebbe e come ci raccontano; viviamo infatti in un mondo che ci appare sempre più globalizzato, sempre più uniformato dal consumo, ma allo stesso tempo sempre più caratterizzato da esplosive diversità; un mondo in cui crollano dall’oggi al domani equilibri che sembravano consolidati e dove, contemporaneamente, si creano inattese costellazioni di senso; un mondo caratterizzato da pressioni opposte che sfidano ogni semplificazione e minacciano ogni sicurezza riposta in quel che sembrava assodato; pressioni che rendono obsoleto molto di quel che si credeva di sapere e che pareva sufficiente per condurre la propria vita in modo ragionevolmente positivo. Un mondo attraversato da gravi fratture.
Vi è innanzitutto una clamorosa frattura demografica tra quella parte del mondo più ricca e maggiormente tecnologizzata, che offre più tutele in termini di diritti e accesso ai consumi e l’altra parte del mondo, composta da quei paesi poveri, che fino a non molto tempo fa, si sarebbero chiamati del terzo e quarto mondo o in via di sviluppo.
Il primo gruppo è caratterizzato da una decrescita demografica che può essere ben sintetizzata dal tasso di fecondità inferiore a 2 figli per donna (in Italia 1,3) e dal contemporaneo invecchiamento della popolazione dovuto anche all’allungamento sensibile della aspettativa di vita (In Italia 83,8 anni per i maschi e 85,8 per le femmine); la decrescita demografica sta cambiando la composizione della popolazione con gravi ripercussioni anche sui sistemi previdenziali che si fondano ancora sul vecchio presupposto ormai inattuale dell’aumento della popolazione e dell’ampia disponibilità di lavoro regolare.
Il secondo gruppo è caratterizzato invece da tassi di fecondità che oscillano tra 4 e 7 figli per donna, con una crescita annuale di popolazione dell’ordine del 2-3% che porterà in pochi decenni a raddoppiare la popolazione di quei paesi, malgrado i più alti tassi di mortalità e l’aspettativa di vita decisamente più bassa.
Con una popolazione mondiale in crescita che ha superato i 7,6 miliardi (nel 1950 era di 2,5 miliardi) questa grande linea di rottura rappresenta un problema gravissimo, forse il più grave ed urgente da affrontare nei prossimi anni. Un simile squilibrio, in via di costante aggravamento è sicuramente destinato a produrre esiti che potrebbero essere catastrofici e difficilmente immaginabili. Malgrado numeri così grandi rendano improponibili confronti con il passato, la storia lascia intendere infatti che gli squilibri demografici sono spesso associati a grandi carestie, guerre, distruzioni di intere civiltà e sconvolgimenti tali da causare rivoluzioni incontrollabili.
In tale contesto emerge una forte polarizzazione tra due modi opposti di riproduzione: da un lato le persone che vivono in una cultura occidentalizzata, in un ambiente sempre più artificiale e tecno-scientifico largamente basato sul consumo, dove la procreazione di un gran numero di figli non è più né un valore né una necessità e dove il tasso di fertilità delle coppie si è di molto abbassato negli anni; un ambiente culturale dove anche la procreazione è sempre più mediata ed assistita dalle tecnologie bio-riproduttive e la scelta del figlio sembra sempre più connessa a vincoli di ordine economico.
Dall’altro le persone che vivono nei paesi più poveri dove le culture che regolavano le nascite sono state distrutte e sostituite dal mito del consumo occidentale, senza che questo fosse accompagnato dalla costruzione di apparati statali in grado di offrire servizi alla popolazione e di lanciare una seria politica di controllo delle nascite. Un ambiente dove le persone per credo, volontà ed energia – forse per ignoranza – sembrano ancora orientate a figliare massivamente incuranti della scarsità e dei rischi.
Vi è poi una seconda drammatica linea di frattura che accompagna la globalizzazione forzata in quasi ogni parte del mondo. Essa si manifesta in un processo di veloce riallocazione delle risorse e delle ricchezze verso il vertice della piramide sociale, verso le grandi corporation private transnazionali e multinazionali, verso le grandi banche e i grandi possessori del capitale globale. Un processo che va di pari passo con l’impoverimento e indebitamento degli stati, con la perdita dei beni comuni e con l’impoverimento sistematico delle classi medie e lavoratrici. La concentrazione della ricchezza verso l’alto è un processo che dura da anni ed è in ulteriore accelerazione: secondo alcuni osservatori 1% della popolazione più ricca possederebbe la stessa ricchezza posseduta dal rimanente 99% della popolazione.
Il capitalismo neoliberista finanziarizzato responsabile di questo processo negli ultimi decenni è ben più di una filosofia economica; esso è un potentissimo ordinatore culturale capace di cambiare nel profondo le persone e le società, corrodendo in modo irreparabile qualsiasi tipo di cultura. La sua capacità di estrarre valore attraverso l’uso disinvolto della finanza è straordinaria; altrettanto potente è la sua capacità di far aumentare i consumi sia conquistando nuovi mercati sia inducendo nuovi e impensabili bisogni.
Il divario crescente tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri e numerosi, taglia orizzontalmente quasi tutte le nazioni: quelle dove questa disparità è sempre stata la norma, come quelle dove l’esistenza di una folta classe media aveva garantito una certa redistribuzione della ricchezza nell’ultimo periodo di prosperità della società industriale.
L’élite globale che ha drenato le ricchezze è a sua volta, fortemente stratificata al suo interno: al vertice vi si trovano le famiglie storiche che hanno in mano le risorse e le leve finanziarie a livello globale, i grandi capitalisti proprietari di banche e fondi pensione, gli speculatori globali di più recente accesso, i membri dei consigli di amministrazione delle aziende multinazionali di ogni settore e, a scendere, i grandi manager e i grandi burocrati pubblici e privati. Assai verosimilmente, è nei vertici inaccessibili di questi gruppi – che nessuno ha eletto e controlla con procedure democratiche – che vengono prese le decisioni più grandi che condizionano stati e popoli interi, e ipotecano il futuro di tutti.
Al livello più basso di questa élite internazionale sta forse quella classe creativa transnazionale composta da scienziati, professionisti, alti burocrati, ricercatori, gente di comunicazione, sportivi ed artisti di grande successo, imprenditori: gente che si distingue per relazioni, conoscenze capacità tecniche e linguistiche e per il reddito – comunque infimo rispetto ai vertici della piramide – che ne fanno la nuova élite lavorativa globale.
Caratteristica mediamente comune a tutti è l’indifferenza rispetto alle questioni di nazionalità, etnia, razza, religione, cultura, tradizione, radicamento locale. Si tratta di gruppi tendenzialmente apolidi dotati delle risorse per essere “cittadini del mondo” – almeno se considerati nella prospettiva delle vecchie nazionalità – che si pongono e si sentono in posizione sopraelevata rispetto alle masse con le quali intrattengono scarsi legami.
Queste due grandi fratture si manifestano nel quadro dei limiti ecologici che caratterizzano il pianeta terra e i suoi delicati equilibri indispensabili a mantenere la vita in tutte le sue forme.Tali limiti non riguardano solo il rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale dal quale trae direttamente o indirettamente l’indispensabile per vivere, ma anche i rapporti tra gruppi organizzati di persone che vivono in specifici ambienti strutturati.
Tra questi limiti e quelle fratture di cui è urgente prendere consapevolezza, bisogna trovare soluzioni – ammesso che qualcuno non abbia già deciso per tutti – e creare nuovi orizzonti di senso (un compito che tocca ad ognuno di noi): una sfida che non ha precedenti nella storia e dagli esiti imprevedibili.