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Giorno: 3 Settembre 2018

Volare in mongolfiera con il Ferrara Balloons Festival 2018

Da Organizzatori

Dal 7 al 16 settembre la 14° edizione per provare l’emozione di godersi la città dall’alto. E poi immergersi nelle sue meraviglie con i vantaggi e le visite guidate del Consorzio Visit Ferrara.

Volare è il desiderio di molti, ma volare su una mongolfiera è un vero e proprio sogno. Dal 7 al 16 settembre 2018 l’immaginazione lascia spazio alla realtà con il Ferrara Balloons Festival, l’evento di mongolfiere più prestigioso d’Europa. Questa sarà la 14° edizione e il cielo della città estense si colorerà di giganti colorati da cui sorvolare le piazze rinascimentali, le viuzze del mondo medievale, i palazzi storici, il fiume Po, i parchi verdi. L’appuntamento è nella cornice del Parco Urbano Giorgio Bassani, occasione per scoprire la città dall’alto ma anche nei suoi principali luoghi d’arte e di cultura con il Consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 operatori turistici della Provincia e in occasione del Ferrara Balloons Festival propone un codice sconto ad hoc, per ottenere vantaggi e speciali tariffe sul soggiorno. Il codice sconto è: BALLOONS2018. Durante il festival ci saranno più di 30 equipaggi di mongolfiere, tra Special Shapes e “lampadine”, ma anche tanti eventi, come il “Night Glow” lo spettacolo delle mongolfiere illuminate a tempo di musica, laboratori e spettacoli, dimostrazioni sportive e aree commerciali, specialità enogastronomiche, per offrire al pubblico un’esperienza unica per tutte le età.
Per vivere la città non solo dal cielo, ma anche da terra, ogni sabato dalle 15.00 alle 17.00 dal 15 settembre 2018 al 29 giugno 2019, si può partecipare alle visite guidate “Raccontare Ferrara”, da prenotare sul sito del Consorzio Visit Ferrara www.visitferrara.eu Il prezzo della visita guidata è di 8 euro. I bambini fino a 10 anni non pagano.
Per scaricare immagini in alta risoluzione:
http://ellastudio.it/comunicato-stampa/volare-in-mongolfiera-con-il-ferrara-balloons-festival-2018/
Password: ellastudio

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu
Ufficio stampa -> http://www.elladigital.it

Comunicato Regione: Cinema

Il mondiale in piazza e Saremo Giovani e bellissimi, film made in Emilia-Romagna, premiati a Venezia 75. L’assessore regionale Massimo Mezzetti: “Grande soddisfazione per la Regione aver sostenuto e collaborato nella realizzazione”

In laguna produzioni sostenute dal Fondo regionale per il cinema e dalle attività di Emilia-Romagna Film Commission

Bologna – Due opere emiliano-romagnole, realizzate con il sostegno e contributo della Regione attraverso Emilia Romagna film Commisssion, conquistano premi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La sezione MigrArti – realizzata in collaborazione con il MiBAC – ha decretato Miglior Film del concorso “Il mondiale in piazza” di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture. Mentre Saremo giovani e bellissimi, opera prima di Letizia Lamartire ha ottenuto il premio speciale di Soundtrack Stars Award, che ha anticipato il verdetto finale dedicato alla migliore colonna sonora tra i film in concorso di questa edizione 2018.

“Non c’è soddisfazione più grande- ha detto l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti- che vedere premiate opere sostenute dalla Regione, realizzate nel nostro territorio o da case di produzione regionali, come “Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire sostenuto da noi e girato a Ferrara e a Comacchio che ha conquistato il premio Soundtrack Stars. Un premio che coniuga cinema e musica, due settori in cui stiamo credendo fortemente da aver approvato due leggi dedicate. Altra grande soddisfazione è giunta questa mattina. La sezione MigrArti ha premiato il corto “Il Mondiale in piazza” di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture, con il casting curato daEmilia-Romagna Film Commission. Risultati che promuovono la strada intrapresa dalla Regione”.

I film premiati

“Il mondiale in piazza”, girato in Puglia con casting curato da Bologna, celebra con sensibilità e intelligenza l’amore italiano per il calcio e l’attenzione per i diritti dei migranti di seconda generazione. Nell’anno dell’esclusione ai mondiali di calcio della Nazionale italiana, in un paesino di provincia un gruppo di ragazzi decide di superare la delusione e organizzare comunque un campionato parallelo. In questo campionato da piazza ci sono ben due Italie in competizione, di cui una composta da immigrati stranieri che si sentono appieno italiani. MigrArti ha premiato il corto anche con il Premio Patrimonio Culturale 2018, importante riconoscimento proprio nell’anno in cui l’Europa ne celebra il valore culturale e sociale imprescindibile.
L’Emilia-Romagna era in concorso anche con altri 3 corti: La felicità è blu, di Enza Negroni; Dem Dikk Africa di Maria Martinelli; La follia degli altri di Francesco Merini.

“Saremo giovani e bellissimi” è stato realizzato a Ferrara e Comacchio con il supporto di Emilia-Romagna Fil Commission. Il film, unico italiano in concorso nella prestigiosa sezione della Settimana Internazionale della Critica, è stato proiettato in anteprima assoluta al Lido. Lo speciale Soundtrack è stato conferito alle musiche originali di Matteo Buzzanca (Sugar) e anche alla voce di Barbora Bobulova, protagonista del film che ha sorpreso tutti anche come interprete, in particolare della canzone “Tic tac” motivo portante del film, prodotto da Csc Production e da Rai Cinema. Soundtrack Stars Award, prevede nel suo regolamento oltre il riconoscimento finale destinato alla colonna sonora del miglior film in concorso anche Premi speciali e un Omaggio alla carriera.

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Provincia di Ferrara risponde entro i termini al monitoraggio infrastrutture chiesto dal Ministero

Da Ufficio Stampa

Con un giorno d’anticipo rispetto alla data indicata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, la Provincia di Ferrara ha trasmesso la documentazione sullo stato delle opere infrastrutturali di competenza.
Lettera recapitata al protocollo della Provincia il 20 agosto scorso, con la quale si chiedeva l’invio del materiale entro il primo settembre.
Una ricognizione da compiere su circa 850 chilometri di strade e su 320 ponti di competenza provinciale. Numero, quest’ultimo, ancora in corso di definizione, cui si devono aggiungere “altri numerosi manufatti – come spiegato nella relazione sintetica trasmessa al Ministero –monitorati nel tempo compatibilmente con tutte le altre verifiche e controlli ordinari”.
Come richiesto, l’amministrazione che ha sede in Castello Estense ha anche attivato, nel frattempo, tutti i Comuni del territorio per un’analoga verifica della situazione infrastrutturale secondo le rispettive competenze, da inviare allo stesso Ministero e alla Provincia.
Il monitoraggio per la parte provinciale ha dato il responso finale di 11.560.000 euro, che sarebbero necessari per un’azione ordinaria di manutenzione di 121 ponti e di altri 14 milioni, che costituiscono una stima di costo su altri 199, per i quali non è stato ancora materialmente possibile compiere valutazioni più puntuali.
Un fabbisogno che per la sola Provincia estense dovrebbe aumentare di altri otto milioni di euro all’anno, se oltre ai ponti si dovessero includere le risorse necessarie per una manutenzione della rete viaria (rispetto ai circa 2 milioni in media a disposizione negli ultimi anni), oltre ai 14 milioni che servirebbero per installare i guard rail in tutti i tratti stradali fiancheggiati da alberi o canali.
“Si coglie l’occasione – scrive nella lettera di trasmissione il presidente Tagliani – per segnalare non solo la nota e più volte denunciata carenza di risorse, ma anche la necessità che le risorse che ci aspettiamo verranno messe a disposizione del prossimo Documento di Finanza Pubblica siano realmente fruibili e non ostacolate dalle problematiche di equilibrio finanziario con le quali ci si misura e che alla Provincia vengano assicurate quelle misure di flessibilità organizzativa e sulle politiche per il personale, che sono il necessario corollario delle attività di progettazione, appalto e direzione lavori, che stanno a valle dei finanziamenti”.
Una richiesta che la Provincia di Ferrara e l’Upi hanno più volte espresso anche ai governi precedenti.

Il Laboratorio sulle Antiche Province Danubiane di Unife per il Museo Nazionale di Rio de Janeiro

Appresa la notizia della distruzione, a causa di un devastante incendio, del Museo Nazionale di Rio de Janeiro che custodiva anche importanti reperti di epoca greco – romana, il LAD, Laboratorio di Studi e Ricerche sulle antiche province danubiane dell’Università di Ferrara, diretto dal Prof. Livio Zerbini, ha espresso immediata solidarietà al Direttore e ai colleghi del Museo, mettendosi a disposizione con le proprie competenze ed esperienze affinché una preziosa documentazione del patrimonio culturale dell’Umanità non vada perduto per sempre.

Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione
Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Centro Agricoltura Ambiente : “la West Nile si previene potenziando i trattamenti contro le larve di zanzara”

Quest’anno sono stati segnalati 131 casi gravi a fronte dei 27 dell’intero 2017
Emilia-Romagna e Veneto le regioni più interessate dalla diffusione del virus
A Ferrara i casi manifestati con forme neuro invasive sono stati 10
Il presidente Ceccardi: maggiori investimenti per la lotta larvicida alla zanzara comune e un nuovo protagonismo dei Comuni nel contrasto alle zanzare nocive

Bologna, 3 settembre 2018 – In Italia quest’anno si sta registrando un notevole incremento di casi di West Nile rispetto all’anno precedente. Alla data del 30 agosto 2018 i casi segnalati (Fonte: Cnapps – Istituto Superiore di Sanità) sono 334, di cui 131 manifestati in forma neuro invasiva. Nel 2017 erano stati, complessivamente, 27 i casi gravi di West Nile. Ad oggi, i decessi attribuibili al virus West Nile sono 12, nella gran parte dei casi persone debilitate, anziane o con gravi patologie pregresse.

Le Regioni più interessate dalla diffusione del virus sono state Emilia-Romagna e Veneto.

Nel territorio provinciale di Ferrara i casi gravi sono stati 10.

La diffusione del virus West Nile si può contenere attraverso una attività preventiva di controllo della zanzara Culex pipiens (la zanzara comune), con trattamenti larvicidi più efficaci, e soprattutto senza nessun impatto ambientale, rispetto ai trattamenti “adulticidi”, che intervengono a diffusione avvenuta. Una lotta integrata che deve passare da un nuovo impegno dei Comuni nel contrasto agli insetti vettori di malattie gravi per l’uomo.

È l’appello di CAA, il Centro Agricoltura Ambiente “G.Nicoli”, società di eccellenza nel campo della lotta alle zanzare, con 30 anni di esperienza in campo nazionale e internazionale. CAA dal 2011 è Collaborating Centre dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di Vienna nel campo dello sviluppo della tecnologia del maschio sterile contro le zanzare nocive.

“Abbiamo una certezza: esistono gli strumenti e il know how per limitare la diffusione di un virus pericoloso per l’uomo, attraverso il controllo della popolazione delle zanzare, ma serve maggiore consapevolezza e un nuovo protagonismo dei Comuni – dichiara Paolo Ceccardi, presidente di CAA – Gli interventi in emergenza hanno efficacia limitata e sono dannosi per l’ambiente. La diffusione del virus West Nile si limita con una attenta programmazione, con il monitoraggio delle zanzare e, soprattutto, con interventi preventivi larvicidi che non hanno nessun impatto sull’ambiente, sulla salute pubblica e sulle produzioni agricole. Le tecniche che abbiamo sviluppato in oltre trent’anni di attività, si muovono in questa direzione e nel solco dell’intuizione originaria dei fondatori di CAA, cioè dare sempre più valore alla gestione ambientale per migliorare salute e qualità della vita delle nostre comunità”.

Da: HOMINA Comunicazione e Relazioni Pubbliche Srl

Save the Children: asili nido

Asili nido: alla ripresa dell’anno scolastico Save the Children rileva che solo un bambino su quattro avrà la possibilità di frequentare un asilo nido o un servizio integrativo per la prima infanzia. Le regioni più povere di asili? Quelle con il più basso tasso di occupazione femminile.

All’apertura degli asili nido nel nostro Paese, Save the Children – l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e garantire loro un futuro – sottolinea come, in base agli ultimi dati disponibili. Nonostante le nascite al minimo storico, solo 1 bambino su quattro potrà frequentare un servizio dedicato alla prima infanzia, tasso che comprende i servizi a titolarità pubblica, quelli in convenzione e quelli a titolarità privata.

Il dato risulta ancor più grave in alcuni territori dal momento che, in base agli ultimi dati elaborati dall’Istituto degli Innocenti[1], si registrano ancora profonde diseguaglianze su scala nazionale.

A parte alcune eccezioni virtuose come Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Toscana e Umbria, che hanno registrato i tassi di copertura più alti, in alcuni casi anche superiori all’obiettivo europeo del 33%, tutta l’Italia del centro-nord ha percentuali di copertura appena superiori al 20%, percentuale che si abbassa drasticamente per il mezzogiorno dove solo circa 12 bambini su 100 riusciranno ad accedere agli asili nido o ai sevizi alternativi. La situazione più critica in Campania dove nemmeno 1 bambino su cento ha la possibilità di accesso (6,8%).

“Frequentare un asilo nido di qualità è un elemento chiave per il corretto sviluppo del bambino, sia dal punto di vista della salute che su quello educativo. Questo vale ancor di più per i bambini delle famiglie più svantaggiate, dove la frequenza al nido – è dimostrato – abbatte fortemente il rischio di non raggiungere, a quindici anni, le competenze minime in matematica e in lettura e allo stesso modo riduce il tasso di dispersione scolastica”, ha commentato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children

“Allo stesso tempo, l’asilo nido è un indispensabile strumento di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro ed è grave che le Regioni con il più basso tasso di occupazione femminile siano anche quelle dove gli asili nido di fatto non sono disponibili”.

Mentre fino a qualche anno fa, in questa stagione le cronache registravano interminabili liste di attesa per l’accesso ai nidi ovunque in Italia, oggi in molti casi le liste sono scomparse, ma questo non significa che il numero dei bambini che usufruiscono del servizio sia cresciuto. Semplicemente, le famiglie hanno rinunciato al servizio pubblico, spesso a causa dei costi troppo elevati.

Se si vuole contrastare efficacemente la povertà minorile – in un Paese dove sono in povertà assoluta più di un milione e 200mila minori – è fondamentale partire dai più piccoli, investendo in modo continuativo sulla rete dei servizi per la prima infanzia. A questo scopo è innanzitutto urgente impiegare efficacemente le risorse (209 milioni) stanziate dalla L. 107/2015 (cd. Buona Scuola) e assegnate alle Regioni con il Piano di azione per l’attuazione del sistema integrato. I Fondi, erogati direttamente ai Comuni dal Miur, devono assicurare il progressivo sviluppo stabile della rete, a costi accessibili per tutte le famiglie. Ad oggi, nonostante le dichiarazioni di intenti, nei fatti siamo purtroppo lontani dall’obiettivo di garantire che l’accesso all’asilo nido o ad altri servizi educativi per la prima infanzia sia un diritto soggettivo, equiparabile agli altri gradi di istruzione in Italia.

Save the Children è attivamente impegnata, in Italia, nella cura dei bambini 0-3 con gli “Spazi mamme”, presenti in zone di periferia delle grandi aree urbane e in realtà come San Luca, nella Locride, e Casal di Principe nel casertano. Nell’ambito del programma di contrasto alla povertà educativa “Con i bambini” è inoltre impegnata con l’associazione “Pianoterra” e altre organizzazioni territoriali, in una sperimentazione, avviata a Milano, Roma, Napoli e Bari, di centri per la prima infanzia come veri “hub eucativi” a disposizione delle famiglie e delle comunità locali.

Da: Ufficio Stampa Save the Children

Interpellanza “Piscina di Via Pastro” presentata dal Consigliere Francesco Rendine

G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Gruppo Consiliare
P.G. 106800/2018

Ferrara, 3 settembre 2018

Al Sindaco Illustrissimo
Signore di Ferrara

OGGETTO: Interpellanza “Piscina di Via Pastro”.

PREMESSO

che nei Primi giorni di Agosto si rendeva noto che l’amministrazione comunale prorogava la concessione all’Ati Acqua Estense (Ati  composta da Nuova sportiva ssd a r.l. di Ferrara (mandataria), UISP Ferrara (mandante) e  CSA  In  di  Ferrara (mandante) costituitesi in ACQUA ESTENSE SSD a RL con sede a  Ferrara via Donizetti n. 33/44) della Piscina di via Pastro;

ACCERTATO

che il Capitolato per l’affidamento in gestione della piscina specifica:

all’art. 6 – Caratteristiche del servizio che “Il servizio oggetto della concessione è da considerarsi, a tutti gli effetti, «servizio pubblico» e quindi per nessuna ragione può essere sospeso o abbandonato, se non per cause di forza maggiore.”
all’art. 7 che “ … Sarà consentita una chiusura massima di 3 (tre) settimane l’anno per manutenzioni edinterventi tecnici, nonché nelle seguenti festività: 1° gennaio, 6 gennaio, 25 aprile, 1° maggio, Pasqua e Lunedì dell’Angelo, Natale, S. Stefano e 31 dicembre, 15 agosto e 23 aprile (Festa del Patrono)….” ed ancora “Nessun compenso o indennità può essere pretesa dal gestore per il mancato introito delle tariffe nei giorni di chiusura degli impianti”;

MANIFESTO

– che la piscina di Via Pastro risulta chiusa dalla prima settimana di giugno e sembra che lo resterà fino al 17 settembre;
– che l’amministrazione comunale paga 53.000 €/anno (cfr. art. 4 del capitolato) corrispondenti a circa 4416 €/mese alla società Acqua Estense;

ACCERTATO

che da Informazioni ricevute sembra che l’amministrazione corrisponda interamente la cifra contrattuale alla società in oggetto;

TUTTO CIO’ PREMESSO

il sottoscritto INTERPELLA il sig. Sindaco e per esso l’Assessore delegato per sapere se sia vero e, se si, per quale ragione verrà corrisposto l’intero canone, nonostante i quasi quattro mesi di chiusura alla società Acqua Estense;
per che motivo é stato sospeso questo servizio pubblico proprio nei mesi di maggior richiesta da parte del pubblico.

Si prega la S.V. di fornire risposta scritta.
Con Osservanza.

Il Presidente del Gruppo Consiliare

G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Ing. Francesco Rendine

I Mercoledì di Giurisprudenza Dal 5 settembre incontri e novità per chi pensa a iscriversi

a campagna di iscrizioni al nuovo anno accademico di Unife è in pieno svolgimento e il Dipartimento di Giurisprudenza fa le cose in grande, aprendo ogni mercoledì del mese, per tutto settembre, i propri cancelli di Corso Ercole d’Este, 37 con l’iniziativa “Hai pensato a Giurisprudenza?”, destinata alle future iscritte e futuri iscritti e a chi sta valutando di compiere questo importante passo.
Una scelta decisiva per il proprio futuro, che a Giurisprudenza trova una risposta sicura dal punto di vista della formazione e delle opportunità di lavoro, ma anche molte novità, frutto di nuovi riconoscimenti per il Dipartimento e le sue studentesse e i suoi studenti. Quest’anno, infatti, il Dipartimento di Giurisprudenza di Unife è stato riconosciuto il migliore in Italia per la qualità della ricerca e ha ottenuto dal Ministero l’ambito riconoscimento di Dipartimento di Eccellenza, che nei prossimi mesi porterà al finanziamento di borse di studio a sostegno del percorso di laurea e per l’inserimento nelle attività professionali dopo la laurea. Nuove opportunità si aprono, inoltre, con gli insegnamenti dedicati ai diritti umani, al fenomeno dell’immigrazione, agli strumenti di contrasto della criminalità e corsi che preparano a competere davanti alle Corti europee e internazionali. La visione internazionale è uno dei principali punti di forza del Dipartimento, che è ai vertici in Italia per lo studio del diritto europeo e internazionale, offre numerosi insegnamenti in lingua inglese con lauree a doppio titolo (valide sia in Italia che in Francia e Spagna), con percorsi di studio a Strasburgo e Granada). Una visione coronata dall’imminente nascita del Centro studi giuridici europei sulla grande criminalità – MacroCrimes.
Ma il vero segreto del Dipartimento, a detta di chi ci studia, sono le sue dimensioni su misura, che consentono un autentico rapporto personale tra docenti, studentesse studenti e una preparazione agli esami con tutto il supporto necessario. E proprio studentesse e studenti saranno i protagonisti degli incontri, fornendo consigli e raccontando la propria esperienza di studio. Di seguito il calendario (scrivendo al manager didattico luca.antonucci@unife.it è possibile organizzare incontri individuali):

Il mercoledì a Ferrara
Corso Ercole I D’Este, 37
5 Settembre – ore 11: Incontro con Giovanni De Cristofaro (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza)
12 Settembre – ore 16: Incontro con Alessandra Annoni (Responsabile per l’orientamento del Dipartimento)
19 Settembre – ore 11: Incontro con Marco Magri (Coordinatore del Corso Magistrale in Giurisprudenza)
26 Settembre – ore 16 Incontro con Costanza Bernasconi (Coordinatrice del Corso di Operatore dei servizi giuridici)

Il martedì a Rovigo
Viale Marconi, 2
4 Settembre – ore 11: Incontro con Paolo Veronesi (Coordinatore del Corso Magistrale in Giurisprudenza)
18 settembre – ore 16: Incontro con Paolo Veronesi (Coordinatore del Corso Magistrale in Giurisprudenza)

Per informazioni:
Sede di Ferrara: luca.antonucci@unife.it
Sede di Rovigo: rossella.maranini@unife.it

Da: Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione
Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Intervenire sul disagio sociale e attenuare le diseguaglianze: lo chiede associazione pensionati CIA

“Il governo e la politica aprano le porte dei palazzi e parlino con le organizzazioni della rappresentanza sociale con i pensionati da cui possono arrivare indicazioni e proposte per intervenire sul disagio sociale e attenuare le diseguaglianze”

Lo ha detto a Santa Vittoria di Gualtieri (Reggio Emilia) il presidente nazionale Anp, Alessandro Del Carlo, alla 23 edizione della Festa dell’associazione pensionati dell’Emilia Romagna

Syusy Blady ha presentato il suo romanzo-cronaca “il paese dei cento violini” ad una platea di oltre 300 associati Anp e Donne in Campo

GUALTIERI (Reggio Emilia) 3 settembre 2018 – Storie di contadini e musicisti dell’’inizio del Novecento, di lotte che portarono alla creazione delle prime cooperative agricole: questo è il tema di fondo che ha accompagnato a Santa Vittoria di Gualtieri, nel reggiano, la 23 edizione della festa Anp dell’Emilia Romagna, iniziativa svolta a palazzo Greppi (dal nome di una nobile famiglia che lo fece costruire nel ‘700) e i cui terreni circostanti furono acquistati dai bracciati che diedero vita ad una cooperativa. Parallelamente cresceva la passione per la musica ed i violinisti nel paese divennero numerosi (Santa Vittoria è chiamato ‘il paese dei 100 violini’), creando una tradizione che attraversa un secolo e mezzo: storia narrata da Syusy Blady nel suo romanzo-cronaca “il paese dei cento violini” che ha presentato, con i violinisti, ad una platea di oltre 300 associati Anp e Donne in Campo Emilia Romagna, i promotori dell’evento .
“Il governo e la politica aprano le porte dei palazzi e parlino con le organizzazioni della rappresentanza sociale con i pensionati – ha detto ad inizio lavori il presidente nazionale Anp Alessandro Del Carlo – da lì possono arrivare indicazioni e proposte per intervenire concretamente sul disagio sociale e attenuare le diseguaglianze che in questi anni si sono accumulate”. Sono le tante dichiarazioni e alcuni improvvidi disegni di legge circolate nelle ultime settimane a preoccupare i pensionati – ha proseguito Del Carlo- che invece aspettano provvedimenti concreti come l’aumento delle pensioni minime, la stabilizzazione della quattordicesima, l’aumento della non Tax Area per le pensioni fino a tre volte il minimo, un nuovo metodo per l’indicizzazione delle pensioni che sia rispondente ai consumi veri dei pensionati, cioè beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi. In sostanza ciò che abbiamo indicato nella nostra piattaforma aggiornata della petizione popolare”. Il presidente Anp Cia dell’Emilia Romagna, Pierino Liverani, ha affermato inoltre che “occorre preservare un sistema di servizi, in particolare socio sanitari, che funga da protezione sociale, assieme a politiche di valorizzazione della funzione sociale degli anziani nella società”.
L’iniziativa ha visto la presenza delle autorità cittadine e sono intervenuti, tra gli altri, Franca Gordini (Anp- Donne in Campo) e il presidente di Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini. “ Non è stata casuale la scelta dell’Anp di celebrare la festa in questo luogo – ha detto – perché la memoria di ciò che hanno costruito i coloni ed i braccianti di inizio Novecento non deve andare perduta”. Gli ha fatto eco Antenore Cervi, vice presidente vicario della Confederazione regionale, che ha ricordato il valore del luogo, dove gli agricoltori ed i braccianti hanno saputo costruire una realtà profondamente solidale. Cervi si è augurato che i gruppi dirigenti nuovi di Cia “sappiano dimostrare nel tempo la stessa intensa passione ed impegno come ancora dimostrano i pensionati massicciamente presenti ed attivi. Infine ha invitato, in vista del vicino voto per la bonifica Emilia Centrale “di ricercare l’unità del mondo agricolo”.

Santa Vittoria di Gualtieri: il paese dei 100 violini

Il paese dei cento violini, Santa Vittoria di Gualtieri nella Bassa Reggiana è un paese minuscolo dominato da un enorme palazzo (Greppi dal nome di una nobile famiglia che lo fece costruire nel ‘700) a dominare una grande tenuta agricola modello dove si alleavano perfino cavalli che venivano venduti specie a nobili inglesi. Tra i braccianti nell’800 alcuni oltre al lavoro cominciarono a dedicarsi al violino suonando nelle aie e nei cortili. Una specializzazione cresciuta insieme alle lotte sociali, che portarono alla nascita di una delle primissime cooperative d’Italia, che nei primi anni del ‘900 arrivò a comprare azienda agricola e palazzo. Intanto cresceva la passione per la musica ed i violinisti nel paese sono diventati molto numerosi, creando una tradizione che attraversa un secolo e mezzo, come racconta Syusy Blady nel suo romanzo-cronaca “il paese dei cento violini”.

Ufficio stampa e comunicazione
Da: CIA EMILIA ROMAGNA

Comunicato Regione: Ricostruzione

Riapre al culto la chiesa di San Sebastiano a Renazzo, nel ferrarese, luogo anche di grande interesse storico e teatro di lavoro del Guercino. Bonaccini: “Punto di riferimento per la comunità, orgogliosi di aver contribuito a restituirlo a fedeli e cittadini”

Oggi pomeriggio la cerimonia religiosa con la messa di ringraziamento officiata dall’Arcivescovo Zuppi. Investimento di 1,8 milioni di euro: 1,5 milioni dalla Regione Emilia-Romagna e 300 mila euro dall’Arcidiocesi di Bologna

Bologna – Riapre le sue porte ai fedeli e all’intera comunità locale la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, a Renazzo, frazione del Comune di Cento, nel ferrarese. Gravemente lesionata dal sisma del maggio 2012, viene restituita definitivamente al culto dopo importanti lavori di consolidamento e restauro. Un momento atteso e importante, sancito dalla celebrazione, nel pomeriggio di oggi, di una solenne messa di ringraziamento presieduta dall’Arcivescovo Matteo Zuppi.

L’investimento complessivo per il ripristino di un edificio di grande interesse storico – qui vi lavorò il Guercino per importanti dipinti – è stato di 1,8 milioni di euro: 1,5 milioni dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali messo a punto dalla struttura del Commissario alla ricostruzione, il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, a cui si è aggiunto il co-finanziamento di 300mila euro dell’Arcidiocesi di Bologna.

“Come avevamo detto, dopo la ricostruzione privata, abitazioni e imprese, e le scuole, stiamo accelerando sulla ricostruzione del patrimonio pubblico e culturale, luoghi, e fra questi senza dubbio ci sono le chiese e gli edifici di culto- sottolinea Bonaccini, presente alla cerimonia- che sono punti di riferimento per il territorio, essenziali per l’identità e la coesione sociale di una collettività. In una giornata di festa come quella di oggi, siamo quindi orgogliosi di aver contribuito a restituire ai parrocchiani e alla comunità di Renazzo la chiesa di San Sebastiano, proseguendo in una collaborazione con le autorità ecclesiastiche che da subito, nei drammatici giorni successivi al sisma, si è dimostrata efficace. Continuiamo a lavorare per la completa rinascita anche dei centri storici- chiude il presidente della Regione- per una ricostruzione che ci sta restituendo una terra più bella e sicura di prima”.

La chiesa di San Sebastiano, ‘studio’ del Guercino

Le prime tracce della chiesa di Renazzo risalgono al XV secolo. Successivamente ricostruita tra il 1745 e 1754, fu teatro del lavoro del giovane Guercino, maestro del Barocco, che vi dipinse “La Madonna col Bambino in trono e i Santi Francesco, Antonio Abate e Bovo”, “La Madonna col Bambino in gloria e i Santi Pancrazio e Monaca” e “Il miracolo di San Carlo Borromeo”.

Con il sisma del 2012 la chiesa aveva subito lesioni lungo le linee di ammorsamento tra la facciata e le pareti laterali, danneggiamento di alcuni tiranti in copertura, uno dei quali spezzato (soffitto a volte in mattoni), e altri danni non strutturali.

Ricostruzione, dalla Regione quasi 248 milioni per chiese e luoghi di culto

Nei mesi scorsi la Giunta regionale ha assegnato ulteriori risorse alle Diocesi dell’Emilia-Romagna per opere di ricostruzione relative a chiese e luoghi di culto, portando lo stanziamento complessivo a quasi 248 milioni, fondi ai quali si aggiungono quelli propri degli enti.

Nei mesi successivi al terremoto, erano stati subito riaperti al culto 54 edifici, con interventi di messa in sicurezza per una spesa di 15 milioni. Inoltre, ne erano stati realizzati 15 provvisori attraverso lo stanziamento di 6,3 milioni.

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Chiacchiere da bar…

Golden Brown (The Stranglers, 1981)

Sapete gente, non sono mai stato un attaccabrighe, giuro!
E chi dice il contrario è un falso in malafede!
Sono due anni che rigo dritto…
Dieci anni in gabbia mi son fatto per quella rissa col morto. E non l’ho nemmeno iniziata io…
Quello ha tirato fuori un coltello e io mi son solo difeso. Se mi facevo accoppare si sarebbero tutti dispiaciuti per me. “Poveretto” avrebbero detto, e intanto sarei finito due metri sottoterra!
Non è bastato togliergli dalle mani il coltello… Quello era proprio fuori di testa!
Ha tirato fuori da non so dove un piede di porco e aveva tutta l’intenzione di spaccarmi il cranio. Non è bastata nemmeno la sfilza di cazzotti in faccia che gli ho tirato, niente, ha continuato ad avanzare sbuffando e sputando sangue dalla bocca… Roteava quella spranga davanti alla mia faccia e bestemmiava come fosse posseduto… E quegli occhi iniettati di sangue che mi fissavano…

Poi il suo sguardo è cambiato di colpo: dall’odio è passato allo stupore…
S’è guardato il petto e ha visto il manico del suo coltello che spuntava, la lama no perché ce l’aveva piantata tutta dentro.
Mi pare che stesse per dire qualcosa ma non ha fatto in tempo. È finito a terra stecchito, col cuore infilzato da parte a parte!
Anch’io non sono riuscito a dir nulla, ero sorpreso quanto lui, e di quello che è successo dopo ho un ricordo vago.

Però ricordo molto bene la bellissima arringa dell’accusa, al processo… e ricordo pure gli sguardi di disprezzo dei giurati puntati sul sottoscritto.

Ammetto che, dopo dieci anni di galera scontati per intero, non mi sono affatto pentito d’aver cercato di salvare la pelle restituendogli il coltello a quel modo.

Ma da quel giorno in poi, ciò che invece ho evitato come la peste è stato di scoparmi una donna sposata e vantarmene con uno sconosciuto incontrato in un pub… senza sapere che poteva essere il marito!

Un bel silenzio… non fu mai scritto

di Federica Mammina

Il silenzio, condizione ambientale definita dall’assenza di perturbazioni sonore. Quindi il silenzio è assenza di rumore, assenza di tutto ciò che udiamo e che ci provoca fastidio, che ci stanca o distrae. Lo possiamo apprezzare infatti in mezzo al mare, in alta montagna, in una valle sperduta o in qualche paesino durante la siesta estiva. Tutti luoghi in cui è solo la natura a parlarci, luoghi che cerchiamo quando abbiamo bisogno di calma, di pace, di ritrovare i ritmi naturali e magari anche un po’ noi stessi. E non v’è dubbio che il silenzio esterno aiuti.
Ma fare silenzio è davvero solo questo? Non è piuttosto una condizione interiore? Forse il vero silenzio, quello che produce maggiori frutti perché sempre con noi, è la condizione di chi riesce a trovare in sé la quiete anche in mezzo alle tempeste, di chi è capace di rifugiarsi nella sua isola deserta, e non permette alle frequenze del mondo di interferire con la sua parte più profonda.

“In un atteggiamento di silenzio l’anima trova il percorso in una luce più chiara, e ciò che è sfuggente e ingannevole si risolve in un cristallo di chiarezza.”
Gandhi

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

L’orticello più antico

di Federica Mammina

È normale che vivendo per tanti anni in una città ci si abitui ad avere sotto gli occhi sempre gli stessi luoghi. E talvolta si rischia di dimenticare di avere a portata di mano dei veri e propri gioielli di valore. Così mi costringo periodicamente a rivedere quei luoghi per cui i turisti percorrono moltissimi chilometri.
Quest’estate ho visitato nuovamente l’Orto Botanico della mia città, Padova. Si tratta del più antico orto botanico al mondo ancora situato nella sua collocazione originaria, che si estende per un’area di circa 2,2 ettari.
La sua costruzione si deve a Francesco Bonafede che sollecitò l’istituzione di un horto medicinale
per facilitare l’apprendimento ed il riconoscimento delle piante medicinali autentiche rispetto alle sofisticazioni, in un’epoca in cui le piante medicinali costituivano la maggioranza dei medicamenti.
Dal momento che l’Orto di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo ed ha contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, dal 1997 è parte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Alla parte più antica dell’Orto poi è stato aggiunto da pochi anni un giardino della biodiversità, una struttura al cui interno sono riprodotte le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: un vero e proprio scrigno che contiene circa 1300 specie.
Quante volte andiamo lontano in cerca di qualcosa in grado di stupirci, ignorando le infinite ricchezze che abitano appena dietro l’angolo.