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Giorno: 5 Settembre 2018

sindaco-tagliani

Le condoglianze del Sindaco Tagliani per Giancarlo Bergami

Da: Sindaco Tagliani

Le condoglianze del Sindaco Tagliani per Giancarlo Bergami

” Le mie personali condoglianze, quelle dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità che rappresento, a Gabriella Garda e alle figlie per la scomparsa del marito e padre Giancarlo Bergami .

La nostra comunità lo ha conosciuto bene avendo ricoperti incarichi tra Lions, Circolo dell’Unione e Aeroclub, sempre con grande generosità e disponibilità. Profondamente legato a Ferrara, non sarà dimenticato dai suoi concittadini”

Comunicato Regione: Infrastrutture

L’assessore Donini: “Il sottosegretario Siri pronto a incontrare la Regione Emilia-Romagna? Oggi stesso gli formalizzo la richiesta, da domattina pronti quando crede”

Questa mattina, la disponibilità espressa dall’esponente di Governo al presidente Bonaccini durante una trasmissione televisiva. Donini: “Abbiamo perso fin troppo tempo, siamo pronti a lavorare insieme per sbloccare le principali opere per la mobilità e la competitività della nostra regione, del Nord Italia e di tutto il Paese. Ora aspettiamo i fatti”

Bologna – “Oggi stesso formalizzerò al sottosegretario Siri la richiesta di un immediato incontro – da domattina quando crede – ringraziandolo anticipatamente per la disponibilità dimostrata. Potremo così verificare i progetti sulle infrastrutture in Emilia-Romagna e condividere le soluzioni migliori per i cittadini, partendo dal fatto che in molti casi si tratta di opere chieste anche dai territori e dalle parti sociali, molte cantierabili e finanziate. Noi non aspettiamo altro dal momento dell’insediamento del Governo, periodo nel quale non abbiamo mai ricevuto risposta dal ministro Toninelli alla nostra richiesta di incontro, avanzata anche a nome della società regionale rappresentata nel Patto del lavoro: sindacati, imprese, università, associazioni del Terzo settore”.
Così l’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Donini, dopo che il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Armando Siri, questa mattina, nel corso della trasmissione televisiva Omnibus, rivolgendosi al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, si è detto immediatamente disponibile ad incontrare la Regione Emilia-Romagna sul tema delle opere programmate per il territorio regionale.

“Non si può fermare l’adeguamento infrastrutturale dell’Emilia-Romagna- prosegue Donini- perché vorrebbe dire fermare la regione che più cresce negli ultimi quattro anni e significherebbe fermare il Paese, essendo uno snodo cruciale dal punto di vista della mobilità nazionale. Forse il sottosegretario Siri è consapevole di tutto questo. Abbiamo perso fin troppo tempo- conclude l’assessore-. Siamo pronti a lavorare insieme per sbloccare le principali infrastrutture per la mobilità e la competitività della nostra regione, del Nord Italia e di tutto il Paese. Ora aspettiamo i fatti”.

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Comunicato Regione: Sanità

La Regione più vicina ai lavoratori che sono stati esposti all’amianto. Al via un Protocollo di sorveglianza sanitaria e una Rete regionale per la presa in carico dei pazienti con mesotelioma pleurico maligno. Venturi: “Prosegue il nostro impegno su prevenzione e sicurezza, per dare aiuto concreto alle persone che hanno lavorato a contatto con questa sostanza”

Nei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl nasceranno attività ambulatoriali mirate e strutturate per l’assistenza, informativa e sanitaria, di chi ha lavorato a contatto con l’agente cancerogeno, con accesso facilitato a controlli ed esami. Il documento approvato dalla Giunta dà attuazione all’intesa raggiunta, lo scorso febbraio, dalla Conferenza Stato-Regioni

Bologna – Le conseguenze dell’esposizione possono emergere anche dopo molti anni: per questo è fondamentale garantire a chi ha lavorato a contatto con le polveri di amianto, e ai rispettivi familiari, una corretta informazione sui possibili rischi per la salute, sugli aspetti previdenziali e sulle procedure amministrative per ottenere il riconoscimento del danno subito. E valutare, parallelamente, il grado di esposizione sul lavoro avvenuta in passato attraverso un percorso di “sorveglianza” sanitaria, con accesso facilitato a controlli ed esami.

È quanto verrà fatto in tutti i Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna, dove saranno avviate attività ambulatoriali, specifiche e strutturate, per l’assistenza – informativa e sanitaria – di chi ha lavorato a contatto con l’agente cancerogeno. Non solo, perché l’obiettivo è anche quello di assicurare ai lavoratori affetti da mesotelioma pleurico maligno uno specifico percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale per una presa in carico globale attraverso una rete strutturata di centri ospedalieri.

Così la Regione prosegue e rafforza il proprio impegno verso queste persone, e lo fa mettendo nero su bianco obiettivi e azioni attraverso uno specifico documento approvato nei giorni scorsi dalla Giunta: il Protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto, con cui viene recepita l’intesa raggiunta, nel febbraio scorso, dalla Conferenza Stato-Regioni. Assieme al programma di sorveglianza sanitaria sarà costituita la Rete dell’Emilia-Romagna per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno.

“La lunga, drammatica e dolorosa vicenda legata all’utilizzo dell’amianto- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- è per tutti un monito a lavorare sempre di più sulla prevenzione e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. È giusto dare ai cittadini coinvolti tutta l’assistenza possibile. In Emilia-Romagna non partiamo oggi, anzi di strada ne è stata fatta tanta: già nel 1996 la nostra fu tra le prime Regioni ad adottare un Piano di prevenzione e protezione dall’amianto. Negli anni successivi ha proseguito l’attività di vigilanza, controllo e mappatura, e stanziato risorse importanti, destinate sia al mondo produttivo che alle pubbliche amministrazioni, per la bonifica e lo smaltimento. Con il nuovo Piano Amianto di cui ci siamo dotati lo scorso dicembre- conclude Venturi- avevamo fissato una serie di nuovi obiettivi: l’Intesa Stato-Regioni ci aiuta a concretizzazione ciò che avevamo deciso di fare”.

Cosa dice il Protocollo
Nei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna verranno svolte attività ambulatoriali, regolamentate dal Protocollo, che avranno il compito di garantire tutte le informazioni necessarie, effettuare la presa in carico del lavoratore che ha avuto a che fare con l’amianto, definire e gestire il percorso più opportuno di assistenza sanitaria per prevenire e contenere le possibili patologie correlate alla pregressa esposizione lavorativa all’amianto.

Verrà costituita la Rete della Regione Emilia-Romagna per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno, in modo da garantire l’appropriatezza e la migliore qualità nella diagnosi, nella cura e nell’assistenza, favorendo l’integrazione tra ospedale, servizi territoriali e istituti di ricerca.

La Rete sarà articolata in centri di I livello, presenti in ogni territorio delle singole Aziende Usl, e di II livello, per le prestazioni più complesse, in ogni area vasta.

Ogni lavoratore che è stato esposto all’amianto avrà accesso gratuito sia alle prestazioni erogate dai Dipartimenti di Sanità pubblica, sia a quelle eseguite nell’ambito della Rete per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno, Nei casi di diagnosi accertata, sarà riconosciuta l’esenzione per patologia cronica invalidante.

Mesotelioma maligno, la sorveglianza epidemiologica in Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia ad attivare il Registro Mesoteliomi (ReM RE-R), che rileva tutti i casi di mesotelioma maligno, insorti dal primo gennaio 1996, in persone residenti sul territorio al momento della diagnosi. Per ogni caso registrato, si provvede all’acquisizione delle informazioni necessarie per la definizione diagnostica e la classificazione dell’esposizione. Al 31 dicembre 2017, sono stati registrati 2.567 mesoteliomi maligni, di cui il 91,5%, pari a 2.349, riguardano la pleura; 1.860 negli uomini e 707 nelle donne, con un’incidenza in aumento dai 73 casi registrati nel 1996 ai 156 del 2012. Il numero medio di nuovi casi diagnosticati nel periodo 2012-16 si è attestato sui 146 casi per anno. Le province maggiormente interessate sono quelle di Bologna e Reggio Emilia, sede in passato di grosse aziende che hanno prodotto o utilizzato amianto o materiali che contenevano la sostanza.

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Attività dell’Istituto Gramsci dopo la pausa estiva

Da : Istituto Gramsci Ferrara

VENERDI 14 SETTEMBRE BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA ORE 17-19

“Famiglie nella società umana. Quanti tipi e perché? Uno sguardo antropologico.

Conferenza di Francesco Remotti

Presenta Lina Pavanelli

Se c’è una cosa di cui gli antropologi sono sicuri, questa è senza dubbio la varietà dei modelli di famiglia nelle società umane. È vero che in tutte le società riscontriamo l’esistenza di gruppi domestici, caratterizzati da intimità, solidarietà, coesistenza, persistenza nel tempo, e non sbaglieremmo se volessimo chiamarli “famiglie”. Sbaglieremmo però nel ritenere che esse siano tutte riconducibili alla famiglia nucleare. I modelli di famiglia sono davvero molti, persino divergenti, e sarà istruttivo esplorare alcuni di essi (partendo per esempio dalla distinzione tra famiglie coniugali e famiglie consanguinee) per capire quali siano le esigenze a cui rispondono o i principi su cui sono costruiti: esigenze e principi in cui potremmo anche riconoscerci o a cui ispirarci.

A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

VENERDI’ 21 SETTEMBRE BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA ORE 17-19

Karl Marx: La vita e il pensiero a duecento anni dalla nascita (1818-1883)

Conferenza di Stefano Petrucciani

Docente di Filosofia politica all’Università La Sapienza di Roma, autore di saggi e libri su K. Marx

Presenta Davide Nanni

A duecento anni dalla nascita di Marx, e nonostante la grande mole di interpretazioni che si sono accumulate sul suo pensiero, il significato e il valore della sua opera nella storia politica e intellettuale del mondo moderno restano ancora una questione aperta e meritevole di indagine. Le ragioni di ciò sono molteplici. Il primo aspetto sul quale non possiamo fare a meno di riflettere è la straordinaria portata degli effetti che, direttamente o indirettamente, dall’opera di Marx si sono generati. La sua dottrina ha inciso profondamente sugli sviluppi storici dei due secoli che ci separano dalla sua nascita; ha contribuito a cambiare il mondo come nessun altro filosofo ha fatto; la sua incidenza è forse paragonabile solo a quella dei grandi fondatori di religioni. Alla dottrina di Marx si sono richiamati grandi partiti; nel suo nome sono state compiute grandi rivoluzioni; gli assetti dell’Europa e del mondo ne sono usciti trasformati in profon dità. Ed è pertanto ineludibile la domanda su come abbia potuto una dottrina elaborata da un filosofo tedesco post-hegeliano diventare il linguaggio mondiale di tanti conflitti e mutamenti politici dei secoli diciannovesimo e ventesimo.

A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

GIOVEDI’ 27 SETTEMBRE BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA ORE 17-19

“Maternità e paternità come scelta responsabile”.

Intervengono Michela Marzano, Chiara Baratelli

Coordina Micaela Gavioli

Viviamo anni di grandi cambiamenti nei modi di intendere la famiglia. Si sono trasformati i rapporti tra le generazioni. Le coppie dello stesso sesso hanno ottenuto, in molti paesi, riconoscimento. Le possibilità offerte dalle tecniche di fecondazione assistita hanno determinato nuovi modi di diventare genitori rompendo l’ovvietà del legame biologico tra chi è genitore e chi genera. Le tecnologie hanno trasformato la nascita da evento semplicemente naturale in qualcosa che può essere determinato dalla scienza. Muta così il rapporto tra natura e corpo, fra casualità e scelte, fra necessità e possibilità. Ovviamente, si fa più pregnante e complesso il concetto di maternità e paternità responsabili. Come sempre è accaduto di fronte a innovazioni culturali e di costume di carattere epocale, assistiamo a reazioni di chiusura all’insegna della paura, della nostalgia del passato, qu ando non di condanna. Il dialogo tra la filosofa Michela Marzano e la psicoanalista Chiara Baratelli proporrà una riflessione su cosa significa essere madri e padri in questo tempo. I cambiamenti in corso non riguardano solo il nostro Paese. Le famiglie e le società appaiono sempre più come un caleidoscopio per i continui cambiamenti che le attraversano. L’incontro vuole andare oltre i luoghi comuni che nascondono la complessità delle problematiche delle famiglie di oggi e del futuro, e con l’intenzione di favorire un confronto sereno tra posizioni diverse uscendo ciascuno dalle proprie certezze.

A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

“Rigenerare la mia Città” – convegno ad Argenta

Da: Organizzatori

Prosegue la linea di idee e proposte suggerite da Ascom Confcommercio Ferrara: in occasione della tradizionale Fiera regionale di Argenta ecco il tradizionale (quanto atteso) convegno di apertura dal titolo “Rigenerare la mia Città” (venerdì 7 settembre alle ore 16.00 al Centro Culturale Mercato) con il consueto supporto dell’Amministrazione Comunale di Argenta e dell’ associazione “G.B. Aleotti 1546”.
Quali interventi per dare un volto alla propria città ? Quali riqualificazioni realizzare sul territorio ? Sono questi i temi – Commercio, Innovazione, Vita – dell’appuntamento che vedrà i contributi di diversi esperti.
Il programma – presentato oggi (05/09 in Ascom Ferrara ) prevede l’introduzione di Massimo Ricci presidente dell’associazione “Aleotti” e i saluti di Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara. Poi toccherà agli interventi istituzionali di Antonio Fiorentini sindaco di Argenta e di Paolo Govoni, presidente dell’Ente camerale di Ferrara. Poi si entra nel clou del pomeriggio con la tavola rotonda che vedrà attorno stesso tavolo Tiziano Tagliani presidente della provincia di Ferrara, Andrea Babbi direttore di Iscom Emilia Romagna (ente formativo della Confcommercio, di Italo Bussoli presidente nazionale di Assofranchising, di Alberto Marchiori incaricato alle politiche comunitarie della Confcommercio nazionale e Marco Mescolini art director dell’agenzia di comunicazione Empresa Creativa. A coordinare gli interventi il direttore generale di Ascom Davide Urban.
“Abbiamo tradizionalmente sempre seguito l’apertura della Fiera di Argenta con grandi temi di volta in volta dedicati alle infrastrutture, alle eccellenze alimentari, alle nuove entità camerali – spiega così Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – e intendiamo procedere in questa direzione sottoponendo l’argomento importante di ridare un volto ai nostri centri storici a renderli nuovamente protagonisti con entusiasmo passione e vitalità. Un appuntamento al quale abbiamo i vertici del nostro sistema Confederale su formazione, franchising e rapporti con l’Europa. Questo è il nostro scopo come associazione di categoria quello di essere motore di sviluppo e di nuove idee, allargando i confini della riflessione oltre l’orizzonte del contingente, avviando riflessioni sul futuro e sviluppando sinergie positive tra Pubblico e Privato”. E sul tema della rigenerazione delle città punta Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara, che al convegno avrà il ruolo di moderatore, aggiunge: “Un’occasione importante per approfondire il tema sotto diversi aspetti uscendo per l’appunto dai soliti confini e luoghi comuni ed avviare riflessioni sul medio e lungo termine”.
“La rigenerazione urbana è una formidabile occasione – così Paolo Govoni, presidente dell’Ente Camerale di Largo Castello – di riqualificazione delle città dal punto di vista estetico e della sostenibilità ambientale, ma anche un’opportunità più complessiva e globale di rilancio economico, sociale e culturale dei territori in particolare dei centri storici e del tessuto umano che si relaziona con l’impianto delle città”. Un convegno che precede tradizionalmente la fiera “importante occasione per la città” ha sottolineato il presidente di Ascom Argenta Tonino Natali.
Dal canto suo Massimo Ricci di “Aleotti 1546” ricorda: “Storicamente siamo proprio nati come associazione per essere un punto di incontro per le imprese, per facilitare l’analisi del presente e sollecitare una visione che sia più ampia del quotidiano e del contingente. Per andare in definitiva oltre il confine e guardare il futuro. Per noi e per le imprese sono fondamentali i contatti e le azioni concrete (con tutte le importanti ricadute sull’economia argentana) con il mondo della scuola, dell’arte, della cultura e della formazione “.
Doppia presenza per il comune di Argenta a testimoniare l’attenzione al convegno della Confcommercio: il sindaco Antonio Fiorentini intervenuto per un breve saluto ha spiegato: “Da più di due anni lavoriamo, in sinergia le associazioni di categoria, sui temi della rigenerazione urbana. L”urbanistica e l’organizzazione delle città sono un elemento che ha profondi effetti sulle dinamiche sociali. E’arrivato il tempo in cui le associazioni produttive, i tecnici e oramai anche la politica che si occupi attivamente di spazi urbani. Ad Argenta riteniamo che gli interventi di rigenerazione siano sostanziali per favorire lo sviluppo e la promozione delle attività economiche e per la tenuta sociale della nostra comunità, che oggi più che mai ha bisogno di spazi pubblici”. Le conclusioni sono affidate al vicesindaco Andrea Baldini: “La Fiera come grande occasione popolare per la valorizzazione del territorio argentano cerniera tra Ferrara, Ravenna e Bologna e che può essere l’opportunità con eventi specifici proprio come quelli targati Ascom per realizzare il link – importantissimo – tra piccole e grande realtà”
Al convegno del 7 settembre seguirà poi l’inaugurazione delle Fiera regionale di Argenta giunta alla sua 61 edizione.

Genetica ed evoluzione L’orso delle caverne “sopravvive” negli orsi bruni

Da: Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Una piccola parte del DNA dell’antico orso delle caverne, estinto 25.000 anni fa, si è conservata nell’orso bruno di oggi. La scoperta è di un team di ricercatori tedeschi guidati da Alex Barlow, dell’Istituto di Biologia e Biochimica dell’Università di Potdsdam, che hanno collaborato con Giorgio Bertorelle, genetista dell’Università di Ferrara.

“L’orso bruno e l’orso delle caverne sono due specie che, migliaia di anni fa, coesistevano in Europa. Il fatto che una porzione di genoma degli orsi delle caverne persista nel genoma degli orsi bruni viventi, dimostra che le due specie si sono incrociate tra loro. In genetica questo fenomeno viene definito ibridazione e, seppur con le debite differenze, ha interessato anche la nostra specie. Nei genomi di alcune popolazioni di Homo sapiens, infatti, è possibile ritrovare alcuni frammenti di DNA di specie estinte, come degli uomini di Neanderthal e Denisova” spiega il Professor Bertorelle.

I ricercatori hanno ottenuto i genomi di quattro orsi delle caverne, datati tra i 25.000 e i 70.000 anni, e li hanno confrontati con i genomi di orsi bruni moderni, utilizzando le moderne tecniche di sequenziamento del DNA antico. Così, è stata individuata la porzione di genoma, di poco superiore al 2%, comune alle due specie di orso.

“Da quando si studiano genomi interi in cui è noto tutto il DNA di un individuo, ci si è resi conto dell’importanza dell’ibridazione durante l’evoluzione: la separazione di gruppi può portare alla formazione di specie diverse, ma a volte ci possono essere eventi riproduttivi tra specie che portano a scambiare pezzi di genoma, in alcuni casi facendo in modo che specie estinte in realtà possano in parte sopravvivere”, prosegue il genetista.

Altri interrogativi animano gli studi dei ricercatori: “Resta da capire perché alcuni pezzettini di DNA resistono nei genomi moderni. Potrebbe essere il caso, ma sembra che anche la selezione naturale possa giocare un ruolo, quando un gene della specie estinta conferisce un vantaggio alla specie che sopravvive” conclude il Prof. Giorgio Bertorelle.

Lo studio è stato pubblicato online nella rivista “Nature Ecology & Evolution”:

https://www.nature.com/articles/s41559-018-0654-8

Quinta edizione “Festa dei Sughi” a Bondeno

Da: Confagricoltura

A Bondeno, presso il Borgo di Cantalupo il nove settembre torna la “Festa dei Sughi”, ormai giunta alla quinta edizione. Confagricoltura Ferrara da tre anni collabora alla sua realizzazione offrendo i prodotti agroalimentari delle Aziende associate. Un pubblico sempre più numeroso partecipa a questa giornata agreste ricca di iniziative semplici e coinvolgenti, dalla pigiatura dell’uva fatta dai bambini alla corsa dentro i sacchi e altri giochi di una volta. Musica, allegria e naturalmente, buon cibo e vino a volontà completano l’iniziativa; un autentico ritorno al passato reso possibile dall’infaticabile lavoro di numerosi volontari. La manifestazione, in collaborazione con l’Associazione “Sagra della Rana di Santa Bianca”, di ANSPI Casumaro e di Confagricoltura Ferrara, gode del patrocinio del Comune di Bondeno.

Estate bambini 2018 – Gli appuntamenti del 6 settembre

Da: Ufficio comunicazioni

Estate bambini 2018 | Gli appuntamenti del 6 settembre

Continua la programmazione di Estate Bambini, la rassegna di attività per bambini in piazza XXIV Maggio a Ferrara.

Tutte le iniziative sono gratuite e ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, tranne i casi – specificati nel materiale informativo – in cui è richiesta la prenotazione.

Il programma di Estate Bambini di giovedì 6 settembre, in Piazza XXIV Maggio.

Dalle 16.30 le botteghe delle arti e dei mestieri a cura di Blu sole, LA BOTTEGA DELL’ARGILLA per bambini dai 5 anni dove poter affondare le mani nell’argilla e scoprire le attrezzature e le tecniche artigianali della ceramica e LA BOTTEGA DEI PICCOLI laboratorio di argilla per bambini dai 2 anni.

Dalle 16.30 saranno disponibili i GIOCHI DEL LUDOBUS, un grande spazio dove i bambini dai 3 anni potranno giocare con la grande sabbiera, dipingere su veri cavalletti da pittore, travestirsi da mamma e papà e tanto altro ancora.

Alle 17.00 dai 3 anni la Tana delle Storie vi aspetta per la lettura MA COSA SUCCEDE? (a cura dei volontari junior del Circi Ferrara).

Alle 17.15 gli allievi della scuola di musica Musijam in UN PUZZLE DI MUSICA, per bimbi dai 5 anni.

Sempre alle 17.15 l’appuntamento per bambini dai 3 anni è NEL PAESE DEI BALOCCHI, un viaggio spettacolare e coinvolgente attraverso “quadri – teatrini” presentati e animati dall’attore e pittore Gianni Franceschini, da Marcello Brondi, da Teresa Fregola, con suoni e voce di Chiara Alberani (prenotazione obbligatoria presso il Punto Informativo di Estate Bambini – replica alle 18.30).

Alle 17.30 spettacolo teatrale per tutte le età E LA NAVE VA, a cura dei ragazzi volontari del laboratorio teatrale condotto da Antonella Antonellini e Patrizia Ninu.

“Il bastimento delle cianfrusaglie arriva ogni anno sul finire dell’estate. Ha vele di carta che sfidano il mare, corde che cigolano, ingranaggi di corpi che premono per salpare. Scendono trafelati personaggi stranulati, che nelle linee delle mani e nelle pieghe dei vestiti custodiscono storie di altre vite”.

Alle 18.00 si terrà l’incontro LA SALUTE ME LA MANGIO TUTTI I GIORNI, a cura di Cristina Rebecchi, dietista.

In contemporanea presso il Cinema dei Bambini, saletta cinematografica dell’Isola del Tesoro, AMICI DEL MONDO MINUSCOLO una selezione di cortometraggi d’animazione per esplorare con la lente d’ingrandimento piccoli mondi e conoscere personaggi dalle dimensioni molto ridotte. Per bambini dai 3 anni.

Alle 18.30 OTTOPANZER SHOW, spettacolo per tutte le età.
Otto è un simpaticissimo clown, vestito da direttore di un improbabile e misterioso circo. Presenta numeri di autentica bizzarria coinvolgendo il pubblico nelle sue avventure sceniche.

Alle 20.00 a cura dei volontari del C.I.R.C.I. la cena sarà presso il KINDERONE.

Per finire alle 21.00 il gruppo dei genitori de La Tana delle Storie e Silvia Dambrosio leggeranno le STORIE DELLA BUONANOTTE per i più piccoli.

Festebà 2018

Continua la programmazione di Festebà al Cinema Boldini, tutte le sere fino al 7 settembre. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Alle 21.30 NIDO, della Compagnia Teatro Telaio, con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro, partitura fisica Alessandro Mor, musiche Alberto Forino, scenografia ed oggetti Giuseppe Luzzi, costumi Giovanna Allodi e Riccardo Vento, scenotecnica Mauro Faccioli, drammaturgia e regia Angelo Facchetti.

“Una coppia di uccelli che si muove in sincronia, come chi si conosce bene e si capisce al volo. Un’armonia che genera un uovo. Perfetto. Bellissimo. Fragile. La cosa più preziosa. Pieni di felicità i due uccellini cominciano a costruire un nido: lo vogliono grande ed accogliente per proteggere il loro uovo nel migliore dei modi. Servono pazienza, ingegno, immaginazione e volontà e i nostri due volatili ne hanno in abbondanza. Eppure… ogni volta che sono ad un passo dalla fine.. qualcosa va storto.

Solo dopo innumerevoli e comiche sconfitte, che metteranno a dura prova le loro certezze e la loro armonia, i nostri eroi capiranno come l’importante sia disfarsi del superfluo per arrivare all’essenziale”.

Lo spettacolo per bambini dai 3 anni si accosta dunque con ironia e delicatezza al tema dell’immediatamente “prima” della nascita.

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Tutti i giorni dal 4 al 9 settembre, dalle 16.30 alle 19.00 attorno all’Acquedotto:

La Biblioteca dell’Isola del Tesoro: una ricca biblioteca per bambini e ragazzi all’interno dell’acquedotto.

Libreria Testaperaria: vi aspetta con libri morbidi per i piccolissimi, libri cartonati, albi illustrati, una piccola selezione di libri di narrativa dai 7 anni in poi e una piccola sezione di libri di divulgazione.

Spazio Piccoli e Piccolissimi Un’oasi di verde e tranquillità all’interno della grande festa di Estate Bambini, di fronte alla grande fontana dell’acquedotto monumentale, dedicata all’accoglienza di piccoli da 0 a 12 mesi con mamma e papà, con uno spazio morbido ed attrezzato per il gioco ed il riposo dei piccoli. Per mamma e papà un’occasione per incontrarsi e confrontarsi con altri genitori e con le operatrici del Centro per le Famiglie e dei Centri Bambini e Famiglie comunali. Ogni pomeriggio alle ore 18.00 è organizzato un appuntamento speciale. Le operatrici sono disponibili per rispondere alle domande dei genitori sui principali aspetti di cura dei piccoli: allattamento, svezzamento, sonno…. e per fornire informazioni sulle attività e proposte che riprenderanno da ottobre nei quattro Centri Bambini e Famiglie della città e nel Centro per le Famiglie.

Per i più grandi, dai 12 mesi e fino ai 5 anni, molte le proposte di gioco e divertimento: spazio morbido per salti e capriole, laboratori creativi ed espressivi con pittura e argilla. Uno spazio dedicato alle costruzioni e alla manipolazione di materiali naturali tra i più diversi….un luogo dove divertirsi con amici vecchi e nuovi, in piena libertà o seguendo le proposte delle educatrici. Un’occasione per i genitori per divertirsi osservando i propri bambini e non solo, mettendosi al loro fianco per ritornare a giocare…..

Musica per piccoli: laboratorio di educazione alla musicalità per la prima infanzia (filastrocche, canti, balli), anche grazie all’ausilio di piccoli strumenti musicali. A cura dell’Associazione Carpemira.

Il Mercatino dei giochi usati è ricco di giochi, pupazzi, giocattoli, chincaglierie e ninnoli che con i loro colori a volte sbiaditi e vissuti, ci portano il “profumo di giorni passati”.

La Redazione accoglie giovani volontari che apprendono le basi del lavoro di una redazione: scrivere articoli, gestire un giornale e la sua vendita: il POJ; si scopriranno così reporter, intervistatori, fotografi e social media manager.

L’InformaCittà e il punto Volontari sono il luogo a cui approdare per avere informazioni relative al volontariato, per conoscerlo e provare a sperimentarlo; da cui iniziare il “turno giornaliero di gioco-lavoro” e a cui ritornare per concluderlo,

BibliotecaBlù: tutti i giorni le volontarie intratterranno i piccoli visitatori con attività ludiche e di BookCrossing.

Per informazioni e programma completo:

www.estatebambini.it | info@estatebambini.it | www.facebook.com/estatebambini/

Ferrara merita una grande biblioteca dedicata all’arte

di Ranieri Varese

Francesco Monini nel suo intervento del 25 agosto ha, con lucidità, indicato il senso e il ruolo, o almeno uno dei sensi e ruoli, del servizio di pubblica lettura. Mi riconosco nelle sue proposte e, in particolare, in quella della istituzione di una Biblioteca Gad che è certamente uno dei modi, non il solo, penso all’integrazione attraverso il lavoro, per affrontare una situazione che la città vive con grande sofferenza e per la cui soluzione ancora non sono state individuate linee di comportamento realmente efficaci.
Sono egualmente profondamente convinto che una generale meditazione, la quale coinvolga istituzioni, specialisti e cittadini, sulla presenza organizzata e programmata delle biblioteche nel territorio sia una necessità non rimandabile. Ricordo che le associazioni ferraresi organizzarono, nel novembre 2011, una iniziativa simile dedicata ai musei ferraresi. Le proposte non furono nemmeno materia di confronto da parte delle amministrazioni. Mi auguro maggiore attenzione.
Mi sia consentito di partecipare al confronto che la proposta di Monini ha saputo suscitare e che sicuramente avrà sviluppi e arricchimenti, con un’osservazione e una proposta.
Credo sia ingeneroso il giudizio sulla appena terminata direzione del sistema bibliotecario del comune di Ferrara. In una situazione economicamente difficile l’amministrazione civica non ha sentito come prioritario il problema biblioteche, lo stesso è successo per i musei, e ha lasciato declinare strutture che sono essenziali per una città che si autoproclama, con qualche presunzione, ‘di arte e di cultura’. Il puntare quasi tutto su momenti contingenti e di immediata ricaduta e non sulle istituzioni di educazione permanente ha concorso a quell’abbassamento di qualità che molti, giustamente, avvertono e denunciano.
Questo detto ricordo che la ‘Biblioteca ragazzi’ presso Casa Niccolini e il progetto della ‘nuova Rodari’ sono felice frutto della passata direzione e non di quella appena insediata; così come il supporto alle iniziative ariostesche e il mantenimento, dovere istituzionale non facile, della conservazione di un patrimonio che qualifica Ferrara.
La biblioteca deve essere ‘una piazza’: non può essere solo una piazza. La ‘Ariostea’ è anche biblioteca storica e di conservazione: uno dei suoi compiti è quello di agevolare e promuovere la conoscenza, di esserne uno dei necessari strumenti presenti in città.
Vengo alla proposta.
È paradossale, ma noto, che non esista in Ferrara una biblioteca complessivamente dedicata, in termini lati, alla storia dell’arte: né a livello universitario, né presso altre istituzioni. È, naturalmente, sbagliato pensare che non vi siano, nelle biblioteche cittadine, nuclei, anche importanti, dedicati agli articolati settori nei quali si divide la disciplina; manca però un progetto ed una continuità di acquisizioni organiche; sono assenti molti degli strumenti di riferimento a cominciare dal Thieme-Becker, del quale esiste solo una vecchia edizione (presso i Musei Civici) e non quella rinnovata ed aggiornata; lo stesso discorso vale per il Bartsch e per molti altri primari testi di consultazione. Gli studenti e chi deve compiere ricerche, anche di primo livello, è costretto a spostarsi a Bologna o a Padova; per momenti più specialistici a Venezia, Firenze, Roma.
La biblioteca della ex Facoltà di Lettere ha una ricca consistenza di volumi dedicati, nata dalle richieste formulate dai singoli docenti ma è carente nel settore periodici ed è assente una strategia generale.
La Civica Biblioteca Ariostea ha ricchissimi e fondamentali fondi dedicati alla storia cittadina, ma si riscontra una modesta percentuale di nuove acquisizioni sia per quanto riguarda i periodici che gli aggiornamenti di settore. Due, importanti, sezioni collegate sono quella dell’Istituto di Studi Rinascimentali e quella collocata presso i Musei Civici di Arte Antica.
Entrambe, da tempo, prive di aggiornamenti e, attualmente, chiuse alla consultazione. Quella presso i Musei è priva di personale adeguato e competente come dimostra la relazione pubblicata nel periodico online ‘Museoinvita’.
Un nucleo interessante è presso la ex Nuova Cassa di Risparmio ora Bper: custodito presso la chiesa dei SS. Simone e Giuda non è consultabile. È composto, per quel che ci interessa, di volumi dedicati alla storia della città e di storia dell’arte.
La Biblioteca della Accademia delle Scienze, depositata presso una sede universitaria, non possiede materiali legati alla materia.
La Biblioteca della Deputazione di Storia Patria ha acquisito, per lascito testamentario, la biblioteca di storia dell’arte, modesta per consistenza, di Giorgio Padovani; possiede un ricco fondo, in accrescimento, per scambio con istituti analoghi.
La Biblioteca del Seminario, dell’Istituto di Storia Contemporanea, della Camera di Commercio e degli istituti scolastici cittadini hanno scarse testimonianze legate al settore.
Non si può non rilevare che si tratta di una situazione anomala per una città che si dichiara ‘d’arte e di cultura’ e per uno Studio che ha un Dipartimento di Studi Umanistici ricco di proposte, frequentato da un elevato numero di studenti.
Una situazione che penalizza fortemente la città che, allo stato attuale, non può essere sede di ricerca per la assenza di strutture che la consentano. Non mancano i materiali, manca una sede ed un progetto organico che li riunisca e li renda effettivamente fruibili, colmi le lacune e organizzi la gestione e la attività. Manca ancora la possibile ricaduta su Ferrara la quale potrebbe essere resa possibile dall’esistenza di un luogo di ricerca ove sia possibile indagarne la storia, i monumenti e le opere.
L’Università ha indicato una via per superare tale stato delle cose con l’acquisizione, per onerosa donazione, della biblioteca di Eugenio Battisti ricca di circa venticinquemila volumi; tutti trasferiti ma ancora in attesa di sistemazione e di un progetto che ne organizzi al meglio l’utilizzo.
Una conseguente proposta potrebbe essere quella di riunire i fondi sparsi e non collegati, molti nemmeno raggiungibili in Sbn, costruendo un unico servizio che raccolga le molte migliaia di volumi presenti e li ponga a disposizione di studenti e studiosi.
Tale organismo potrebbe essere volano per l’acquisizione di biblioteche private i cui proprietari non hanno un referente per possibili donazioni e rischiano di disperdere le loro raccolte senza beneficio né personale né per la città.
Il Consorzio potrebbe riunire tutti gli enti proprietari dei singoli fondi librari i quali dovrebbero compartecipare, proporzionalmente, alle spese sia di catalogazione che di aggiornamento e di personale.
L’Università, che si è fatta carico dell’acquisizione del fondo Battisti, potrebbe essere capofila per aprire un tavolo di confronto e di discussione per verificare la concreta possibilità di realizzazione di tale progetto.
Alcuni possibili punti fermi sono il mantenimento delle proprietà, l’indicazione di una direzione, di una sede, di un comitato di gestione rappresentativo, di un progetto e di un programma, l’individuazione di una dotazione finanziaria.
Una possibile opzione è quella di accesso selezionato e la sistemazione a scaffale aperto.
Nel giro di pochi anni la città potrebbe aprire al pubblico una biblioteca specialistica di storia dell’arte ricca di oltre centomila volumi intorno alla quale si potrebbero aggregare progetti di ricerca e di formazione.
Sarebbe logica l’aggregazione dei diversi nuclei di Fototeca sparsi presso le singole amministrazioni e i musei cittadini.
Credo valga la pena discuterne e sollecitare l’assunzione di responsabilità delle istituzioni.
Una ultima osservazione. Leggo sempre, e sempre sono costretto a pensare, gli interventi di Francesco Monini. E’ un modo di affrontare i problemi che vorrei fosse anche dei nostri politici, di maggioranza e di opposizione. Sapere collegare principi generali e situazioni particolari è una qualità che dovrebbero avere gli amministratori. Francesco Monini la possiede.

Circolo Legambiente “Delta del Po”

Il Circolo Legambiente Delta del Po, nell’intento di portare un contributo per la salvaguardia del territorio del Parco del Delta Po e contro l’approvazione di un progetto che vede l’inserimento di una industria nell’area dell’Ex Cercom in Via Marina 26 , ha chiesto l’intervento del Ministro dell’Ambiente, Il quale ha già risposto segnalando alla Regione E.R. ed all’Ente Parco la massima attenzione onde evitare modifiche agli habitat natura 2000 presenti nella zona.

Da: Circolo Legambiente “Delta del Po”

Comunicato Regione: Fiere

Incontro in Regione con Bologna, Rimini e Parma: “Riunione positiva, al lavoro per arrivare a un rapporto sinergico fra i tre poli fieristici regionali”

Fra il presidente Bonaccini e l’assessore Costi, i sindaci Merola, Gnassi e Pizzarotti e i presidenti delle società, Calzolari, Cagnoni e Auricchio

Bologna – Un incontro positivo, servito per definire il percorso utile ad arrivare a un rapporto sinergico fra i tre poli fieristici dell’Emilia-Romagna: Bologna, Rimini e Parma.

Si è tenuto nel pomeriggio di oggi nella sede della Regione, presenti il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, i sindaci di Bologna, Virginio Merola, Rimini, Andrea Gnassi, Parma, Federico Pizzarotti, i presidenti delle tre società fieristiche, Giampiero Calzolari (Bologna), Lorenzo Cagnoni (Rimini) e Domenico Auricchio (Parma).

Sul tavolo ci sono ipotesi di lavoro che si è deciso di approfondire. A breve ci sarà un nuovo incontro per proseguire nel confronto di merito sulle ipotesi emerse.

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Un anno da record per il Centro Universitario Sportivo

Numeri da record per il Cus Ferrara che ha chiuso l’ultimo bilancio in forte crescita. “Numeri estremamente positivi in tutti i settori – dice il presidente Giorgio Tosi del Cus Ferrara -, è cresciuto il numero degli utenti che ha raggiunto e superato quota 11mila tesserati. E stiamo parlando di effettivi praticanti che ci permettono di essere secondi in Italia solo a Milano come Centro universitario sportivo e davanti a Roma, Padova, Bologna”. Un’eccellenza territoriale a livello sportivo resa possibile dalla qualità dell’offerta proposta all’utenza grazie ad impianti sportivi all’avanguardia. “Stiamo ultimando lo sviluppo dell’impiantistica che prevede, oltre alla recente acquisizione della sede di via Liuzzo (Cus 2, ndr.), il polo attualmente in costruzione di via Darsena per l’implemento del canottaggio. Forte dell’esperienza acquisita nella gestione di impianti sportivi complessi, siamo interessati a fornire idee innovative che si inseriscano nel discorso delle criticità sollevate da qualcuno in merito alle proposte che si stanno facendo per il recupero delle aree delle piscine di via Bacchelli”. Il Cus è altresì protagonista del panorama sportivo studentesco grazie al suo rapporto privilegiato con il mondo università. “Intendiamo dire la nostra – ribadisce Tosi -, con una proposta innovativa che prevede una diversa interpretazione del Parco Urbano con la creazione di un parco/campus sportivo universitario nell’area nord di Ferrara. Quindi, presenza costante delle attività universitarie con un occhio di riguardo anche alle attività ludico motorie con aree riservate ai bambini”. Esplicito il consenso dell’amministrazione universitaria che ha preso visione dell’idea di progetto, condividendola in pieno e trovando il supporto della componente studentesca. “Il Cus ha ottenuto il pieno appoggio di tutte le forze e le componenti studentesche – conclude Tosi -, che a prescindere dalle linee politiche hanno capito di essere di fronte a qualcosa di unico per il proprio futuro e il pieno sostegno dell’Amministrazione universitaria”.

Cus Ferrara

Comunicato Regione: Attività produttive

La Regione sostiene le piccole e medie imprese: per la competitività sui mercati, pubblicato un bando per 8 milioni di euro di contributi. Circa 63 milioni in investimenti generati grazie a 16 milioni già stanziati con la prima parte del bando

Da oggi e fino al prossimo febbraio una seconda opportunità per contributi a fondo perduto per il sistema produttivo. “La risposta delle imprese- dice l’assessore regionale Palma Costi- è stata oltre le aspettative, proseguiremo con determinazione su questa strada anche per il 2019”. Gli esiti della prima finestra: 246 richieste di contributo, in testa Bologna con 56 domande

Bologna – Investimenti per le piccole e medie imprese (Pmi), si apre oggi una seconda opportunità per ottenere contributi europei e fondo perduto, veicolati dalla Regione Emilia-Romagna.

Dopo i 16 milioni di euro stanziati per la prima finestra del bando, ora con ulteriori 8 milioni si apre una opportunità per acquisto macchinari per le Pmi, che si chiuderà il 28 febbraio 2019. Si tratta della seconda finestra per ottenere i contributi previsti dal bando Por Fesr 2014-2020. Un incentivo destinato alle Pmi dell’Emilia-Romagna, al fine di favorire la realizzazione di progetti finalizzati ad accrescere la competitività e l’attrattività del sistema produttivo, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e favorendo i percorsi di consolidamento e diversificazione.
Le domande dovranno prevedere investimenti produttivi espansivi ad alto contenuto tecnologico che, attraverso un complessivo ammodernamento degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature, siano idonei a favorire l’innovazione di processo, di prodotto o di servizio. Tali domande vanno presentate tramite l’applicativo web Sfinge 2020.

“C’era molta attesa per questo bando, che facilita l’accesso al credito per investimenti produttivi da parte delle Pmi– ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi-. La risposta finora è andata oltre le aspettative visti i numeri delle domande giunte nella prima parte. Proseguiremo con determinazione su questa strada anche per il 2019, per agevolare le piccole e medie imprese delle filiere produttive regionali negli investimenti in innovazione, migliorando la produttività e riducendo i consumi energetici”.

Gli investimenti saranno agevolati con contributi a fondo perduto calcolati nel 20% della spesa ammissibile, per un importo massimo di 150.000 euro e dovranno essere realizzati tramite il ricorso a finanziamenti a medio/lungo termine erogati dal sistema bancario e creditizio, garantiti in via diretta dal sistema dei confidi (Cooperfidi Italia, Unifidi e Cofiter) e contro garantiti da Cassa depositi e prestiti tramite il Fondo EuReCa. Per le aree montane il contributo a fondo perduto sarà del 30%.

Il contributo a fondo perduto, inoltre, potrà essere incrementato del 5% qualora i progetti siano presentati da imprese giovanili e/o femminili, oppure prevedano un incremento occupazionale del 10% nel caso in cui le sedi operative o unità locali oggetto degli interventi siano localizzate nelle aree montane della Regione, o nelle aree 107.3.c.

L’esito della prima parte del bando
Prosegue intanto l’attività di valutazione delle domande e dei progetti presentati nell’ambito della prima finestra del bando, che si è chiusa il 19 luglio 2018, e di concessione dei relativi contributi.
Le domande di contributo presentate, complessivamente 246, prevedono un investimento di 62,9 milioni di euro, a fronte del quale corrisponde un importo complessivo di finanziamenti bancari pari a 46,9 milioni di euro e contributi a fondo perduto per 16 milioni di euro.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli investimenti, Bologna (56 domande, 23% sul complessivo) è seguita dalle provincie di Modena (40 domande, 16%), Parma (36 domande, 15%), Ravenna (35 domande, 14%), Forlì Cesena (21 domande, 9%), Piacenza (19 domande, 8%), Reggio Emilia (16 domande, 7%), Rimini (14 domande, 6%) e Ferrara (9 domande, 4%).
Relativamente ai settori di attività le 246 domande riguardano imprese operanti, per la maggior parte, nelle attività manifatturiere, sopratutto nel settore dellafabbricazione di prodotti in metallo, alimentare e agroindustria, macchinari ed apparecchiature elettriche, fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche, prodotti chimici, riparazione e installazione di macchinari.
Le domande riguardano inoltre imprese che operano nell’ambito dell’attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e del recupero dei materiali, delle costruzioni, del commercio all’ingrosso, di informazione e comunicazione, delle attività professionali, scientifiche e tecniche e del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese.

Le richieste di contributo sino a oggi valutate sono state 166, delle quali 160 sono state ammesse. La conclusione della valutazione delle ulteriori 80 domande si concluderà entro la fine della prima settimana di settembre.
A tutti i beneficiari verrà notificata la concessione esito della valutazione. Successivamente verrà pubblicato sul sito fesr.regione.emilia-romagna.it l’elenco di tutte le concessioni relative alla prima finestra del bando.

Infografica con distribuzione per provincia delle domande finora presentate

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